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TG cinofilo, proposta di legge in Parlamento: veterinario gratis per i più poveri

Veterinario gratis

Fdi ha presentato una proposta di legge bipartisan, che prevede anche l’istituzione dell’anagrafe canina nazionale.

ROMA – Cosa prevede la proposta di legge depositata alla Camera poche ore fa da Walter Rizzetto, deputato cinquestelle poi passato sette mesi fa a Fratelli d’Italia e amante degli animali (ha tre cani e un gatto nella sua casa di Pordenone)? Veterinario gratis per i più poveri e istituzione dell’anagrafe canina e felina nazionale. Secondo il deputato il servizio sanitario veterinario convenzionato deve appunto essere gratuito per le persone con basso reddito, come spiega lo stesso Rizzetto: “Per intenderci, quelle che non superano i 7mila euro di reddito all’annola cosiddetta no-tax area”. Inoltre la proposta prevede che le prestazioni in convenzione siano erogate anche nei casi di animali abbandonati o dispersi e curati da associazioni senza fini di lucro.

Rizzetto ha dichiarato che la proposta ha la finalità di ribadire ancora una volta il ruolo di “servizio sociale” degli animali: “La presenza di un cane o un gatto rappresenta molto spesso un rimedio contro la solitudine, penso ad esempio alle persone anziane rimaste sole”. Le polemiche sono già saltate fuori, e c’è chi sostiene che prima bisognerebbe pensare alle persone, dopo agli animali: “Si figuri, è chiaro che prima ci sono tante persone da aiutare. In commissione Lavoro della Camera mi occupo di esodati, gente che ha perso il lavoro, so bene che ci sono categorie in Italia che soffrono terribilmente. Tuttavia penso che questa legge possa dare un aiuto concreto nel quotidiano a tante persone disagiate, ma per le quali gli animali sono un affetto importante”.

La proposta ha avuto feedback positivi da tutto il mondo politico e prevede anche l’istituzione dell’anagrafe canina e felina nazionale, una richiesta su cui battono da tempo anche diverse associazioni ambientaliste, come Legambiente: “È assurdo – denuncia l’esponente di Fdi – che non ci sia un coordinamento su tutto il territorio italiano e, passando da una regione all’altra, magari confinanti, non ci sia modo di risalire al proprietario di un animale disperso”. E racconta un episodio che gli è capitato la scorsa estate: “Ho trovato vicino casa mia due cani dispersi su una strada statale, ma dal numero di microchip non si riusciva a risalire al proprietario. Alla fine si è scoperto che i cani erano stati adottati da un canile in Sicilia e quindi in Friuli Venezia Giulia non c’era modo di identificare il nome del padrone. La storia per fortuna è finita bene, i cani erano scappati e i proprietari li hanno recuperati. Ma oggi se si perde un cane in un’altra regione diventa difficile ritrovarlo”.

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