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Tg cinofilo, due cani randagi finiti al canile ma la gente li vuole come “cani di quartiere”

Il presidente del Noita, Rizzi Enrico, ha diffidato il sindaco a dare atto e seguito alle richieste dei commercianti e si ipotizza anche un danno erariale.

Dal mese di giugno del 2015 sono rinchiusi al canile privato di Crotone. Si tratta di due cagnolini randagi che da anni erano amati ed accuditi dai commercianti di Erice. Un giorno, il sindaco inviò gli accalappiacani a catturarli e da allora è iniziata una battaglia da parte degli stessi commercianti per riavere i due cagnolini. Hanno raccolto firme ed hanno chiesto al Comune di riconoscere gli animaletti come cani di quartiere, come prevede la Legge Regionale n. 15/2000. Il primo cittadino però ha respinto la richiesta: “Erice è una zona molto frequentata dai turisti. I cani randagi possono fare branco e creare pericolo per la sicurezza pubblica“. I cittadini e commercianti, non contenti della risposta hanno scritto al leader animalista del Nucleo Italiano Tutela Animali, Rizzi Enrico, chiedendogli di intervenire.

Il sig. Rizzi, dopo aver esaminato le carte tramite formale istanza di accesso agli atti, si è accorto che l’Amministrazione Comunale non aveva agito nel rispetto delle norme vigenti ed ha attivato allora il suo ufficio legale. E’ scattata una diffida al sindaco di Erice affinché faccia ritornare nel più breve tempo possibile i due cagnolini. Allo stesso tempo è stato inviato un esposto alla Corte dei Conti per un possibile danno alle casse Comunali.

La Legge Reg. 15/2000 riconosce “il cane di quartiere” proprio per quei cittadini che ne fanno regolarmente richiesta ma il primo cittadino Giacomo Tranchida, al contrario, fonda la sua determinazione sulla presunzione di pericolosità che non ha trovato riscontro in nessun accertamento dell’ASP di Trapani. “Preferisce tenere i due cani in una struttura privata a spese del Comune anziché autorizzarne la remissione in libertà nella zona dove hanno sempre vissuto, accuditi dai commercianti e a fronte di regolare richiesta dei cittadini, determinando un chiaro atto di abuso ed un danno erariale che ho già provveduto a segnalare alla Corte dei Conti. Il Comune di Erice vetta sta infatti pagando da quasi due anni il mantenimento dei due cagnolini per i quali doveva essere subito disposto il rilascio sul territorio, una volta vista la prima richiesta assolutamente legittima dei cittadini” commenta Enrico Rizzi.
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