Maltrattamenti sui cani e altri animali: un fenomeno da conoscere e combattere Redazione - 24 Feb 2017
Una riflessione sul problema dei maltrattamenti sui cani e altri animali, anche per capire quali sono le pene previste per chi compie simili atrocità. Quante volte abbiamo sentito di storie di maltrattamenti sui cani. E non solo cani badate bene. Sono storie che, a mio avviso, lasciano sconcertati a volte per la loro crudeltà. Parliamo di combattimenti, parliamo di incuria, parliamo di abbandono, di violenza vera e propria. Provo a pensare, a immaginare, cosa spinga un essere umano a perpetrare violenza, fisica e psicologica, su un animale senza che ve ne sia motivo alcuno. Ma non riesco proprio a trovare una motivazione diversa dall’idiozia e dalla cattiveria. Sono da evitare i luoghi comuni, a mio parere del tutto errati, che sostengono che i maltrattamenti sui cani a volte siano necessari per alcuni cani che risultano essere cattivi e che, quindi, meritano questi comportamenti di violenza, “così si danno una raddrizzata”. Sono una fervente sostenitrice dell’idea che non esiste un cane cattivo, ma solo un cattivo padrone e sono assolutamente convinta che la violenza non si combatta con altra violenza. Forse non ci fermiamo abbastanza a pensare a cosa i maltrattamenti sui cani scatenino sui nostri amici pelosi. Eppure non ci vuole tanto a immaginarlo, se proviamo a metterci nei loro panni. Alcuni animali diventano violenti, perché in qualche modo anche loro devono provare a difendersi, esattamente come faremo noi, altri li rendiamo paurosi, togliendogli quella vitalità e forza d’animo che è tipica di qualsiasi razza canina. Alcuni li lasciamo morire di fame e dolore. Non so a voi, a me capita sempre di non voler leggere articoli che descrivono in modo crudo i maltrattamenti sui cani, perché da amante degli animali quale sono, mi si stringe il cuore ogni volta. Invece è bene leggerli, è bene informare e informarci perché quando decidiamo di prendere un cane, o comunque un animale, siamo coscienti di cosa succede al nostro amico se poi decidiamo che il “ giocattolo non ci diverte più” e diventa un impiccio. Siamo coscienti di quanta cattiveria può esserci nell’animo umano e, se ci rendiamo conto di non essere più che pronti ad amarlo e a prenderci cura di lui fino alla fine della sua vita, allora è meglio che lasciamo perdere e ci limitiamo a qualche carezza ai cani che incontriamo al parco quando andiamo a fare una passeggiata. Un cane è un essere vivente e come tale merita il nostro rispetto e il nostro amore. I maltrattamenti sui cani non sono un gioco, sono una cosa seria e molto grave e quando ci avviciniamo a questo argomento è bene farlo con coscienza.Maltrattamenti sui cani e altri animali: cosa dice la legge Il maltrattamento sui cani e su altri animali in genere, in diritto penale, è affrontato dall’articolo. 544-ter del codice penale ai sensi del quale:Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell'animale.La giurisprudenza ha chiarito che per parlare di reato non è necessario arrivare a lesioni fisiche, ma è sufficiente la sofferenza degli animali, poiché la norma mira a tutelarli in quanto esseri viventi in grado di percepire dolore, anche nel caso di lesioni di tipo ambientale e comportamentale (mancanza di cure, inedia, ecc). Siamo tutti tenuti a denunciare reati di maltrattamenti sui cani e sui altri animali in genere, rivolgendoci alle autorità competenti: carabinieri, polizia, corpo forestale, che si avvarranno di associazioni animaliste o di entri appositamente preposti per la tutela dell’animale. Se il maltrattamento è in corso è possibile chiedere telefonicamente un intervento urgente di modo che le autorità possano procedere al sequestro dell’animale ai sensi dell’articolo 321 del Codice di procedura penale e il già citato articolo 544 del Codice Penale. Non chiudiamo gli occhi se siamo testimoni di un maltrattamento sui cani o altri animali, perché così facendo contribuiremo solo a farli soffrire ulteriormente.Maltrattamenti sui cani e altri animali: le sentenze della giurisprudenza. In passato la Corte di Cassazione si è espressa diverse volte a proposito di maltrattamenti sui cani o altri animali, vediamo insieme alcuni casi:Cane legato a catena/corda troppo corta? E' maltrattamento: art. 544-ter C.Penale (Cassazione n. 26368/2011) Maltrattamento legare il cane al sole (Cassazione n. 20468/2007) Reato lasciare cane chiuso in auto al sole (Cassazione n. 175/2008) Se per allontanare un animale, lo si colpisce con un corpo contundente (pietre, bottiglie etc.) causandogli danno, si ha una responsabilità per colpa rilevante esclusivamente in sede civile (Cass. 3° Sez., sentenza del 1 marzo 1953). Il deterioramento dell'animale può essere permanente o transitorio, per cui anche una lesione guaribile in breve tempo è riconducibile a reato (Cass., sentenza del 27 giugno 1958) Per lo stesso motivo (transitorietà) sussite reato anche nel caso di applicazione dolosa dell'animale (nel caso della sentenza, era un cavallo da corsa) di farmaci ipnotico-sedativi usati per deteriorare utilizzabilità e rendimento dell'animale stesso (Pretura di Roma - 29 maggio 1973) Perché non sussista il reato stabilito dall'art. 638 C.P. , è necessario che ci sia un danno o pericolo in atto imminente e non sia possibile evitarli senza uccidere o dannegggiare l'animale altrui (Cassazione, sentenza del 26 gennaio 1977).