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Suore rifiutano di ospitare pellegrini non vedenti: “I cani guida non possono entrare”

E’ successo ad Acquapendente, vicino a Viterbo: le suore dell’istituto “La casa di Lazzaro” non hanno accettato dei pellegrini non vedenti con i loro cani guida.

Avete cani-guida per disabili? Spiacenti non accettiamo la vostra prenotazione“: è stata questa la risposta che hanno ricevuto un gruppo di pellegrini non vedenti da parte delle suore dell’istituto “La casa di Lazzaro” di Acquapendente, in provincia di Viterbo. Il motivo? La presenza dei cani guida.

Andiamo con ordine: quindici persone non vedenti dell’associazione “Disabilincorsa”, due delle quali accompagnate dai cani-guida, sono state rifiutate dall’Istituto. A riportare la viceda è stato il Corriere della Sera, che ha anche sottolineato come l’associazione ambientalista Enpa sia stata la prima a denunciare l’accaduto.

I pellegrini hanno perciò dovuto rinunciare al loro pellegrinaggio (volevano intraprendere il cammino della Via Francigena) per non abbandonare i loro cagnoni. Sul sito dell’Istituto, che nasce dal convento dei cappuccini di Acquapendente, si legge: “L’associazione ha come obbiettivo principale quello di prestare attività di assistenza sociale e sanitaria nei confronti di tutti i soggetti svantaggiati in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari, ovvero dei soggetti più deboli“.

I pellegrini avevano scelto questa Onlus proprio perchè prometteva tutto questo. Enpa invece denuncia l’accaduto: “Sono tutti iospiti graditi tranne i non vedenti e le loro guide a quattro zampe. Eppure alla responsabile della struttura, suor Amelia Cerchiari, è stato ricordato che per un preciso obbligo di legge i cani guida devono seguire il loro proprietario in tutti i luoghi aperti al pubblico. Enpa ha attivato il proprio ufficio legale con una diffida inviata alla struttura nella speranza che le religiose tornino sui loro passi e consentano ai pellegrini non vedenti con cani guida di compiere il loro cammino“. Raggiunta telefonicamente, suor Amelia ha chiuso la questione con un cordiale, ma laconico: “Non ho niente da dire“.

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