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leishmaniosi cane

La leishmaniosi è un pericolo per il nostro cane: ecco come proteggerlo

Salute & Benessere Redazione -

La leishmaniosi è una malattia grave, potenzialmente letale per il cane e può colpire anche l’uomo. La leishmaniosi è causata da un protozoo che viene trasmesso al cane tramite la puntura di insetti simili alle zanzare, i flebotomi o pappataci.E’ormai diffusa in tutta Italia, in modo particolare al Centro e al Sud Italia, ma con diversi focolai anche al Nord.Muoversi con il nostro amico a 4 zampe è un piacere, soprattutto in vacanza, ma questo non ci deve far dimenticare di adottare le precauzioni necessarie a ridurre al minimo i rischi legati alla presenza dei flebotomi.Di seguito vedremo come fare, indicando i prodotti repellenti ed insetticidi che sono in grado da un lato di tenere lontani i pappataci dal cane, dall’altro di interromperne il ciclo vitale e riproduttivo. No ai rimedi casalinghi: non funzionano ed espongono il nostro cane Sgombriamo il campo innanzitutto da un equivoco. In rete circolano decine di rimedi naturali fatti in casa che, secondo chi li propone, sarebbero in grado di allontanare i pappataci dai nostri amici a 4 zampe.Purtroppo – come spesso accade in questi casi – questi rimedi naturali non vantano alcun tipo di efficacia dimostrata, per cui il rischio di esporre il nostro cane alle punture dei flebotomi rimane molto alto.Meglio quindi pensare di utilizzare un farmaco studiato appositamente per il cane che abbia tutte le caratteristiche necessarie per proteggerlo da questi insidiosi parassiti. Si può scegliere un prodotto spot on a tripla azione La scelta più indicata per la maggioranza dei cani è quello di prodotti a tripla azione, ovvero antiparassitari che possono essere utilizzati da soli per combattere tutti i principali parassiti del cane: pulci, zecche, zanzare e pappataci.Questi prodotti hanno una tripla azione:azione insetticida che interrompe il ciclo vitale e riproduttivo di pulci, zecche, zanzare e pappataci; azione repellente che tiene insetti volanti e parassiti lontani dal nostro cane; azione rapida e di lunga durataLa comodità di tali soluzioni è indubbia: con una sola applicazione di prodotto spot on direttamente sulla cute del nostro cane (dopo aver separato bene il pelo, in un punto in cui l’animale non si possa leccare) siamo in grado di difenderlo da tutti i parassiti.L’efficacia del trattamento dura fino a 4 settimane.Questi prodotti sono il frutto di ricerche scientifiche e sono stati commercializzati sulla base dei risultati dimostrati in fase di registrazione: rappresentano la soluzione migliore per garantire un’adeguata protezione al nostro cane.Con un solo prodotto siamo dunque in grado di garantire una copertura a 360° gradi al nostro cane e, nello stesso tempo, di ridurre la presenza nell’ambiente di questi pericolosi parassiti. Con la leishmaniosi non si scherza: meglio prendere provvedimenti subito La leishmaniosi è una patologia grave, potenzialmente letale, che può svilupparsi anche con periodi di incubazione molto lunghi.Una malattia in grado di attaccare il sistema immunitario del cane, esponendolo nel tempo anche a patologie di tipo sistemico.Prendere provvedimenti non è soltanto utile, ma anche necessario. Motivo per il quale non possiamo che ripeterti ancora una volta: scegli il prodotto giusto e comincia, da subito, a proteggere il tuo cane!

veterinario 24 ore

Il veterinario: come capire se il cane sta male

Salute & Benessere Redazione -

Tutti noi portiamo regolarmente il cane dal veterinario, per le cure e le attenzioni di routine. Questo professionista è colui che si occupa dei vaccini periodici, ma ci potrà aiutare anche con parassiti di vario genere o con le più comuni e diffuse malattie, che vanno soprattutto prevenute. Ci sono poi dei casi in cui è opportuno portare il cane dal veterinario, in modo da scongiurare la presenza di patologie gravi o di problemi che con il tempo potrebbero rivenire irrisolvibili. Il comportamento del cane Anche se ogni singolo cane ha il proprio comportamento originale, la propria personalità, è anche vero che alcuni atteggiamenti del cane ci possono far capire che qualcosa non va. Un animale che non mangia davanti alla ciotola dei pasti quotidiani, che non fa le feste al padrone che torna dopo ore fuori di casa, che non vuole giocare o che dormicchia per l’intera giornata.Sono tutti comportamenti che potrebbero essere dovuti a situazioni che si risolvono da sole; allo stesso tempo però potrebbe celare importanti problematiche, che è bene considerare sin dal loro inizio. In tutti i casi in cui il nostro cane ha un comportamento che non comprendiamo, conviene portarlo dal veterinario, in modo da scongiurare la presenza di una patologia.Le diagnosi fatte in casa purtroppo possono essere del tutto scorrette e in alcuni casi le cure tempestive sono essenziali. Come abbiamo detto poi, ogni animale è un caso a sé stante: ci sono cani che giocherebbero anche se svegliati in piena notte, altri che dopo una passeggiata non si smuovono dal cuscino neppure se invitati con un osso. Un trauma improvviso In linea generale i cani sono animali in grado di resistere a leggere cadute o piccoli traumi che si possono verificare nel corso di una comune giornata in casa, o durante una passeggiata fuori casa. Come dicevamo prima però ognuno conosce il proprio cane; in alcuni casi basta il respiro affannoso a riposo per farci comprendere che qualcosa non va.Se un evento del genere si verifica dopo una caduta o un trauma, il veterinario potrà valutare rapidamente la problematica, se presente, per cercare di risolverla al più presto. Ovviamente poi la gravità del problema dipende da una serie di fattori, quali ad esempio le dimensioni dell’animale e la sua età.Con il passare degli anni poi i comportamenti cambiano, se un cane anziano non ha voglia di correre dobbiamo farcene una ragione piuttosto che cercare una cura che non esiste. Se però dopo una caduta il nostro amico a 4 zampe si mostra particolarmente stanco, poco reattivo o sonnolento, allora portiamolo subito dal veterinario. In questi casi le cliniche con servizio veterinario 24 ore su 24 sono particolarmente preziose. Meglio andare subito dal veterinario Purtroppo non sempre si controllano i comportamenti del proprio cane. Ci sono animali che vivono in una zona diversa della casa rispetto ai proprietari; ci sono cani anziani che hanno l’abitudine di dormire molte ore al giorno, difficile capire quando questo comportamento è dovuto non all’età ma a un problema; in alcuni casi gli animali hanno a disposizione molto spazio, quindi è difficile seguirli per tutto l’arco della giornata.Nella situazione più classica il cane sta male già dal mattino, ma noi ce ne accorgiamo di sera, quando torniamo dal lavoro. Per tutti questi motivi quando notiamo un comportamento bizzarro, oppure una gamba che si muove in modo strano o il ventre molto dilatato, evitiamo di attendere oltre.Un animale che respira molto male potrebbe avere una lieve malattia respiratoria, oppure potrebbe aver ingerito una sostanza velenosa, che sta causando la presenza di fluido nei polmoni. Meglio quindi affrettarsi a portare il nostro amico dal veterinario, per comprendere subito quale sia il problema e porvi rimedio.

cane respira male

Perchè il cane respira male: alcuni consigli su cosa fare

Salute & Benessere Redazione -

Se il cane respira male ci troviamo di fronte ad un problema dalle tante sfumature ed intensità, quindi non è facile inquadrare con esattezza ed immediatezza la gravità della situazione. Un cane può respirare male o - parafrasando - avere il cosiddetto "affanno" per varie ragioni. In primo luogo è bene tentare di capire se si tratta di una situazione prettamente passeggera-temporanea, dovuta e circoscritta ad un evento in particolare oppure se nasconde radici più profonde.Questo perché si verificano situazioni simili anche per noi esseri umani: un conto è avere il fiatone dopo una corsa breve ed effettuata essendo platealmente fuori allenamento, un altro è non riuscire più a fare le scale del proprio condominio salite in scioltezza nella quotidianità.E' normale insomma avere un po' di affanno e non respirare bene dopo uno sforzo di un certo tipo, tuttavia il disagio non dovrebbe prolungarsi che per qualche minuto! In caso contrario invece - per noi così come per i nostri amici a quattro zampe - occorre porsi qualche domanda in più e andare a fondo della questione. Che cosa fare quando il cane respira male? Preso atto che non si tratta di un semplice momento di affaticamento, possiamo dire che il più delle volte si tratta di un problema legato alle vie respiratorie. In questo senso possiamo poi fare una distinzione tra atto inspiratorio e atto espiratorio.La sostanza è che da questo genere di situazioni possono svilupparsi patologie più gravi come bronchiti, tracheiti e polmoniti - che loro volta possono rivelarsi di varia tipologia e natura: da inalazione di sostanze irritanti ad esempio, ma anche virali-batteriche, oppure allergiche e parassitarie.In altri casi invece il problema potrebbe riguardare l'apparato cardiaco o comunque in zona toracica. Nella prima evenienza potremmo trovarci di fronte a edema polmonare o versamento pericardico; nella seconda invece si potrebbe sfociare in versamenti pleurici, vera e propria torsione di un lobo polmonare oppure ernia diaframmatica.Può fare molto preoccupare se il cane respira male quando dorme, soprattutto se cucciolo: comprendiamo il patema, poiché vedendo il vostro amico peloso dormiente ma al contempo sofferente vi sentirete un po' inermi, dal momento che risulterà difficile capire effettivamente quanto l'animale stia soffrendo. Come monitorare il respiro del cane Innanzitutto un dato: tenete presente che in media un cane compie tra i 18 e i 34 respiri al minuto. Dunque se si rientra in linea di massima in questi parametri non c'è troppo da preoccuparsi. Monitorate con attenzione prima di allarmarvi.Piccolo intermezzo in cui rassicuriamo i padroni sul fatto che può essere assolutamente normale che il cane abbia l'affanno e respiri male durante tutte quelle situazioni in cui è costretto a spostarsi col trasportino, sia che il tragitto sia da fare in macchina sia che ci si sposti a piedi.Ma le situazioni in cui un cane può ritrovarsi a respirare male non finiscono qui. La causa può essere ad esempio anche uno squilibrio acido-base. Oppure la febbre e il colpo di calore: apparentemente banali ma comunque fastidiose per il cane. Le cause che posso portare a respirare male Ogni tipo di forte dolore, poi, ha delle ripercussioni negative sulla respirazione: ernia discale, traumi alla colona vertebrale, forte dolore addominale.Qualche volta in casi di dispnea - ovvero quando si respira male - il cane può anche arrivare a vomitare: il vomito è indubbiamente da prendere come un campanello d'allarme. Se in questo caso il cane andrà ad espellere dalla bocca, ci sono situazioni di respirazione parossistica nel quale il cane respira male dal naso. In entrambi i casi il consiglio è quello di rivolgervi al veterinario di fiducia.Può risultare ancora più inquietante vedere il proprio cane respirare letteralmente "a scatti", come indemoniato: anche in questo caso è bene non perder tempo e portare il cane all'ambulatorio più vicino, poiché è difficile che si tratti di un semplice colpo di caldo. In caso di tachipnea, invece, il cane respira in maniera palesemente accelerata.In tutte queste situazioni, il cane - tendenzialmente - si ritrova anche ad essere inappetente e quando un cane non mangia ovviamente è bene che al padrone si accenda una spia di pericolo in testa.Non solo cibo, ma anche liquidi: il vostro amico peloso farà fatica bere, attanagliato nella morsa dei problemi respiratori.  Il veterinario valuterà la gravità della malattia, cosa che non vi sarà impossibile fare a livello "casalingo". Il cane potrebbe dover fare delle analisi, ma spesso nulla di troppo invasivo.Valutate con attenzione quanto letto in questo articolo prima di allarmarvi inutilmente ma non prendete mai la salute del vostro cane sottogamba!

il cane si gratta

Perchè il cane si gratta: cause, cosa fare e rimedi naturali

Salute & Benessere Redazione -

Se il cane si gratta saltuariamente non c'è da preoccuparsi, ma occhio a quando diventa un comportamento frequente. Il cane si gratta e non sai il motivo? Beh, devi sapere intanto che il prurito del cane è una delle tante questioni legate al mondo cinofilo che rischiano di essere prese sottogamba sia dai neofiti che dai padroni più esperti. Diciamo che per il cane grattarsi può assolutamente essere una pratica comune, ma occorre monitorare con attenzione questo fenomeno per evitare che possa degenerare.Un po' come per gli esseri umani, il prurito può essere una "cosa da niente" oppure essere indice e inizio di qualcosa di più grave. Ovviamente bisogna tenere conto anche della soglia di sopportazione del singolo animale/individuo, che potrebbe trarci in inganno.Il cane si gratta: cause Quali possono essere le cause principali e più frequenti di prurito nel cane? Che cosa porta il nostro amico a quattro zampe a grattarsi, magari anche in maniera compulsiva? In generale possiamo fare una prima macro-suddivisione in cause legate a malattie allergologiche (alimentari oppure stagionali) e cause di tipo parassitario.In questo articolo proveremo a dare una panoramica di questo fenomeno, capendo come prevenire e curare l'eccessivo grattarsi del nostro caro quadrupede peloso. Bisogna ad esempio tentare di capire se si tratta di un disturbo estemporaneo oppure cronico, così da agire in maniera adeguata, se necessario consultandosi col veterinario di fiducia. Ad esempio alcuni disturbi sono legati in senso stretto ad alcuni periodi dell'anno, insomma alle stagioni: vedi ad esempio il polline in primavera o le zanzare in estate.Questo genere di pruriti può sfociare nella cosiddetta dermatite: forma più acuta e prolungata che rischia di non dare pace al vostro cane. Se quest'ultimo continua a grattarsi con insistenza, non esitate a portarlo in ambulatorio. Un altro capitolo fondamentale in questa trattazione del prurito canino è quello legato alle pulci.Forse non vi era venuto in mente, eppure si tratta di una causa ancora molto diffusa. Nessun cane è esente dal poter beccare questi fastidiosissimi parassiti, nemmeno il più candido e pulito. Il cane si gratta: rimedi Quali possono essere considerati i rimedi a questa spinosa questione? Ce ne sono sia di naturali che di farmaceutici, a seconda dei casi e della gravità. Insomma, che fare in questi casi? Non allarmatevi e date un'occhiata a questi consigli. In primo luogo, una alimentazione sana o quantomeno più sana: una dieta (ri)equilibrata, magari seguita da un nutrizionista vero e proprio, può ristabilire il "Ph" del nostro amico, sia a livello epidermico che a livello emotivo.Un rimedio se vogliamo un meno ortodosso e più "creativo" è quello della musicoterapia, che potrebbe alleviare lo stress del cane e con esso anche l'impulso di grattarsi. Andiamo ora a presentare alcuni casi specifici, tenendo ben presenti tutte le info elencate fino ad ora:Il cane si gratta l'orecchio: il prurito alle orecchie è in assoluto uno dei più diffusi nell'universo cinofilo. Infatti è legato a delle patologie specifiche come l'otoacariasi, legata ad un parassita invisibile che si annida subdolamente soprattutto tra i cuccioli (non solo di cane ma anche di gatto). Il cane si gratta il muso: un altro prurito piuttosto diffuso, fatto che non stupisce se pensiamo che per i cani l'olfatto ha una importanza molto superiore rispetto a quanta non ne abbia per noi esseri umani. Dunque il nostro amico a quattro zampe utilizza tantissimo il suo musetto, per captare ed interpretare gli odori che lo attraversano. Ovviamente gli capiterà di strusciare il muso un po' ovunque, aumentando il rischio di venire a contatto con sostanze che possono provocare irritazione e dunque pruriti. In alcuni casi si può ricondurre il tutto alle allergie: al polline, agli acari della polvere, al contatto con un qualche materiale presente ad esempio in oggetti con cui si ritrova a stare in stretto contatto (vedi le ciotole in cui mangia). Il cane si gratta sotto la pancia: anche in questo caso cause e rimedi possono essere molteplici. Potrebbe trattarsi una intolleranza alimentare che lo porta a toccarsi sempre all'altezza dello stomaco oppure potrebbe essere qualcosa di legato al contatto: dal momento che il cane si sdraia e struscia un po' ovunque potrebbe grattarsi a causa dello sfregamento con dell'erba o simili. Il cane si gratta e si morde: può succedere che un semplice prurito degeneri in qualcosa di insopportabile per il cane. In alcuni casi, infatti, l'animale non si limita a grattarsi ma arriva addirittura a mordersi. In questi casi possono subentrare anche dei veri e proprio squilibri ormonali e/o emotivi (ansia e nervosismo in genere, ma più raramente anche la noia). In questo caso il grattarsi e il conseguente mordersi rischiano di diventare davvero un'attività quasi compulsiva per l'animale. Il cane si gratta sempre e perde pelo: qualche volta il fatto che il cane si gratti per un periodo di tempo prolungato porta alla perdita di pelo. In questo caso la situazione inizia a complicarsi e farsi seria. C'è anche un termine tecnico-medico per descrivere il diradarsi del pelo: alopecia. In questo senso, quali sono le zone più colpite? Addome, fianchi, ascelle, collo e inguine.Subito dopo questa panoramica, si possono fare una serie di osservazioni di carattere generale in merito ai pruriti dei cani e al modo di comportarsi di fronte ad un cane che si gratta. Da un lato occorre fare attenzione a dove il nostro cane passa le sue giornate, al suo habitat diciamo, che deve essere sempre pulito e salubre.Dall'altro è universalmente riconosciuta l'importanza di una dieta il più possibile sana ed equilibrata, che favorisca anche la salute di pelle e pelo del nostri animale. Sia per l'alimentazione sia per la pulizia, fareste bene a servirvi solo di prodotti certificati e di qualità, per evitare di mettere il cane a contatto con sostanze potenzialmente nocive o addirittura non a norma.Per il resto, monitorate che non si tratti di un semplice "fuoco di paglia" per il quale non val la pena allarmare il veterinario o se invece è meglio ricorrere di corsa ad un parere medico.

il cane vomita

Perchè il cane vomita: cosa fare e rimedi naturali

Salute & Benessere Redazione -

Se il cane vomita ci troviamo di fronte ad una situazione in alcuni casi da non sottovalutare. Cosa fare se il cane vomita? Si tratta di un problema più comune di quello che potete immaginare: in linea di massima non c'è da allarmarsi, tuttavia la questione non è nemmeno da prendere sotto gamba. In questo articolo proveremo a darmi alcuni consigli utili su come affrontare questa situazione, analizzando anche varie tipologie di vomito che possono presentarsi a seconda dei casi.Un po' come per gli essere umani, il vomito può suggerire giusto dei piccoli disagi fisici oppure essere l'anticamera di qualcosa di può grave. Ovviamente si tratta di un fenomeno molto diverso da quello che accompagna la vita dei nostri amici felini: i gatti vomitano più di frequente, come a volersi "depurare" da una serie di scorie dell'organismo.Per i cani la faccenda è po' diversa. Innanzitutto: non fatevi prendere dal panico! Questo è un consiglio che vale in ottica generale. Analizzate con il giusto mix di calma ed attenzione la situazione. Ad esempio, è sempre necessario portare il cane dal veterinario in caso di vomito?Diciamo che se si tratta di un episodio sporadico - tendenzialmente - si può anche bypassare il consulto medico, mentre - pur senza allarmarsi in maniera esagerata - se i conati di vomito diventano frequenti è opportuno fare una telefonata al veterinario di fiducia.In ogni caso, in attesa di capire come procedere o comunque prima di portare il nostro amico peloso in ambulatorio, occorre sospendere la somministrazione di cibo. Non solo: meglio eliminare momentaneamente anche l'acqua. Non fatevi ingannare nemmeno dall'erba: qualche volta può fungere da palliativo ma se il vomito è persistente sarà meglio non ingerire nemmeno quella.Potrebbe interessarti anche Il cane mangia l'erba e vomita: bisogna preoccuparsi?In generale, a questo punto, occorre fare una distinzione apparentemente lieve tra rigurgito e vomito vero e proprio: il rigurgito è meno grave e avviene quasi sempre nell'immediato dopo-pasto, quando il cibo non ha ancora avuto modo di essere digerito. Il cibo, in pratica, viene espulso praticamente intero, ma non sono presenti sintomi di nausea o bile.Questi ultimi sono invece palesi nel caso del vomito, insieme ad una notevole agitazione del cane, nonché - se il caso è piuttosto grave - di sangue. In quest'ultimo caso, ovvero se doveste notare delle tracce di sangue, i casi sono due, in linea di massima: rottura di capillari dovuta allo sforzo (meno grave), sintomi di ulcera oppure avvelenamento (decisamente più gravi).Va detto che anche il vomito non è una sostanza "uguale" in tutti i casi, anzi. Ce ne sono di diverse tipologie. Proveremo ora ad elencarne alcune, tentando di capire cosa possono implicare.Il cane vomita giallo In gergo strettamente medico, va generalmente ad indicare una provenienza duodenale oltre che una scarsa percorribilità del piloro. Si tratta di un vomito gastrico che può via via virate verso il marroncino.Spesso comunque è riconducile ad un digiuno prolungato dell'animale. Quando poi il cane si ritrova effettivamente a mangiare, il suo stomaco rischia di andare "su di giri". Il cane vomita verde In genere, se il vomito del cane ha un colore verdastro non si tratta succhi gastrici ma bile. Il cane vomita marrone Ci sono delle cause ricorrenti nel vomito marrone del cane: delle ulcere emorragiche, delle forme di ostruzione intestinale, tumori o malattie gengivali e ovviamente anche l'aver ingerito del cibo inappropriato. Il cane vomita schiuma Anche in questo caso le cause possono essere molteplici:1) Il cane mangia troppo in fretta e così facendo va ad ingurgitare anche peli e/o polvere.2) Fanno troppo movimento o comunque fanno uno sforzo eccessivo o fuori misura.3) Una comune gastrite durante la quale vanno ad espellere liquido biliale.4) Addome gonfio a causa del fatto che lo stomaco va a bloccare le sostanze in uscita. Il cane vomita sangue Si tratta di uno dei casi da monitorare con più attenzione. Come abbiamo specificato poco più su in questo stesso articolo, da un lato più "semplicemente" trattarsi di un capillare rotto a causa dello sforzo nei conati, dall'altro potrebbe trattarsi di ulcera o avvelenamento ed in questo caso non ci sarebbe assolutamente tempo da perdere. Il cane vomita e non mangia Sembra quasi scontato dirlo ma non lo è: difficilmente un cane che vomita con una certa regolarità avrà appetito. Tuttavia qualora il suo istinto vorace dovesse prendere il sopravvento dovrete essere voi ad evitare di dargli qualsiasi cosa da mangiare, in attesa dei controlli del caso.Il cane del resto potrebbe essere preda di parassiti intestinali, avere la diarrea o essere stato contagiato da malattie infettive.Ora, questo elenco vuole essere giusto indicativo: non è facile distinguere sempre con esattezza la tipologia di vomito del cane, così come non è facile fare una diagnosi "casalinga". In tutti i casi ci sono delle situazioni e della cause ricorrenti, che tuttavia possono richiedere cure differenti a seconda dei casi ma anche a seconda della razza, dell'età e del background medico dell'esemplare.Potrebbe interessarti anche Il cane non mangia: i motiviIn larga misura, le cure a cui il cane potrà andare in contro comprendono: farmaci antivomito, antidiarrea e/o antidiarrea; semplici protettori gastrici oppure fluidi intravenosi, fino a terapia più "toste" come antibiotici o sverminanti. Come vedete, non esiste un rimedio unico né dei rimedi casalinghi in senso stretto: occorre applicare il buonsenso e capire quando si tratta di una semplice "giornata no" per lo stomaco del vostro amico quadrupede e quando invece vi trovate dinnanzi ad una situazione ben più grave.Per sicurezza, fate sempre tutti gli esami e le analisi del caso, così da evitare brutte sorprese. Per il resto, ricordatevi che l'alimentazione del vostro cane deve essere sempre curata: non solo nello scegliere che cosa dargli in pasto, ma anche nel monitorare come il cibo viene deglutito.Tenete gli occhi puntati sui "piccolini" che rischiano di buttar giù bocconi troppo grossi e allo stesso tempo attenzione ai cani di taglia grande, soprattutto se particolarmente voraci, poiché potrebbero mangiare con una sorta di "effetto aspirapolvere". Il corpo però non perdona e tende a rigettare tutto quello che è entrato in maniera eccessiva oppure con modalità errate.

Ernia del disco nel cane: cause, sintomi e cura

Salute & Benessere Redazione -

Nel nostro focus andiamo ad analizzare l'ernia del disco nel cane, i suoi sintomi e come curarla. Avrete sicuramente già sicuramente sentito parlare di ernia del disco almeno una volta nella vita. Si tratta di una patologia muscolare non certo rara negli esseri umani, che tuttavia colpisce anche i nostri amici a quattro zampe. In questo focus andremo infatti ad approfondire caratteristiche, analogie e differenze tra l'ernia del disco nell'uomo ed ernia del disco nel cane.In entrambi i casi, parliamo di una malattia degenerativa che va a colpire i dischi invertebrali. In poche parole, dovete partire dal presupposto che tra una vertebra e l'altra ci sono questi dischi "polposi" che fungono un po' da ammortizzatori.Andiamo ad analizzarne meglio la struttura e la composizione: si tratta di un ammasso di polpa che va a formare un nucleo. Questo nucleo ha una consistenza gelatinosa, che col passare degli anni e l'invecchiamento del cane diventa via via più rigida.Come può venire un'ernia del disco? Di base, tramite uno sforzo fisico di qualche tipo. Un salto o un piegamento, ad esempio. Questo sforzo eccessivo genera un trauma: questo è l'incipit dell'ernia del disco. A questo punto è bene fare un distinguo e suddividere questa patologia in due diverse categorie: ernia discale Hansen 1 ed ernia discale Hansen 2.La prima è anche detta ernia discale acuta è colpisce soprattutto gli esemplari canini giovani (dai 3 ai 6 anni) colpendo all'improvviso. La seconda si definisce anche ernia discale cronica e si manifesta in genere su soggetti più anziani. Diverse anche le tipologie di cani coinvolte nell'uno e nell'altro caso.L'acuta colpisce principalmente razze cosiddette "condrodistrofiche" come il bassotto, il barboncino o lo yorkshire; la cronica al contrario è frequente nelle razze "non condrodistrofiche" come il pastore tedesco e il labrador.Ernia del disco nel cane: sintomi Ma cosa provoca esattamente un'ernia del disco? Quali sono insomma i sintomi più diffusi? Ovviamente dolore e scoordinamento, generico e generale. Una progressiva disfunzione del movimento delle zampe posteriori. Ma anche veri e propri danni neurologici (che possono arrivare a provocare lieve zoppia o addirittura paralisi totale).In prima battuta, diciamo che il cane inizierà a cambiare postura e andatura, quasi sempre inarcando la schiena nella zona più a rischio. Inoltre, con l'avanzare della malattia il cane perderà sensibilità e avrà problemi ad urinare o defecare. Va da sé che via via il cane perderà elasticità e tono muscolare, risultando sempre più debole e fiacco. E perdendo peso! Ernia del disco nel cane: cura Qualche volta basta un periodo di riposo, magari di un paio di settimane. Altre volte la situazione degenera o comunque non migliora, di conseguenza occorre rivolgersi assolutamente rivolgersi al veterinario di fiducia e non prendere la questione sottogamba.Soprattutto quando vengono intaccate vistosamente le capacità motorie dell'animale, l'intervento chirurgico è spesso la soluzione più indicata, ovviamente preceduto da risonanza magnetica o comunque dagli esami consigliati dal medico. Un periodo di riabilitazione e fisioterapia sarà ovviamente strettamente necessario.Cose da evitare durante il decorso della malattia sono: pavimenti scivolosi che possono rendere ulteriormente complicato il moto del nostro amico a quattro zampe, percorsi con salite e discese difficili da sostenere.Aiutatelo invece a: mantenere una postura corretta anche durante il sonno con un "materassino" adeguato, in caso di palese difficoltà motorie cambiate posizione al cane per evitare il formarsi di ulcere e lesioni (in tal senso può essere utile - soprattutto per gli spostamenti - munirsi di apposita imbragatura, non fare prendere peso all'animale (magari viziandolo troppo a tavola per "rincuorarlo").

Mal d'auto cani: sintomi, rimedi e farmaci anti-nausea

Salute & Benessere Redazione -

Mal d'auto cani: cos'è e come si manifesta questo problema Viaggiare con il proprio pet è divertente e rafforza ancor più il legame che abbiamo con lui, ma quando abbiamo a che fare con il mal d'auto cani, il viaggio può trasformarsi in un’esperienza poco piacevole per entrambi. La cinetosi, o più comunemente mal d’auto, nel cane non è altro che quell'insieme di fastidiosi sintomi che affliggono anche molti umani durante i viaggi in macchina, bus, treno, aereo o nave ed è causata dall'eccessiva sollecitazione di quella parte dell’orecchio interno, detta vestibolo, che governa l’equilibrio. Durante gli spostamenti a bordo di qualsiasi mezzo di locomozione infatti il movimento irregolare e innaturale che si genera può provocare in alcuni soggetti la comparsa di tutta quella serie di sintomi tipici del mal d’auto.Mal d'auto cani: sintomi Sono diversi i sintomi che si manifestano se il cane soffre l'auto. Ecco i principali:ipersalivazione; agitazione e irrequietezza; mugolii e pianti; sbadigli ripetuti; nausea; vomito; continuo girare in tondo; diarrea; tremori; mancanza di equilibrio.Generalmente tutte queste manifestazioni di malessere scompaiono dopo poco tempo da quando cessa il movimento che le ha generate, il che rende per il padrone abbastanza facile effettuare una diagnosi empirica e capire che il proprio cane soffre di mal d’auto. Non appena compaiono i primi segnali di mal d'auto cane è bene interrompere il viaggio, magari facendo scendere il quattro zampe dalla macchina per prendere un po’ d’aria e recuperare il controllo sul movimento e l’equilibrio.Mal d'auto cani: come prevenirlo Va detto che, soprattutto da cuccioli e durante le prime esperienze di viaggio, è molto probabile che si manifesti il mal d'auto cani; generalmente, crescendo, il pet si adegua al movimento e il fastidio scompare da solo. Ci sono però alcuni comportamenti che il padrone può adottare per far sì che il cane si adatti meglio ai viaggi. Per prima cosa è bene iniziare ad abituare gradualmente il cucciolo alla macchina, ad esempio salendovi a bordo assieme a lui, le prime volte trascorrendovi un po’ di tempo a motore spento, in modo che il pet familiarizzi con il mezzo senza esserne spaventato, poi facendo tragitti molto brevi, magari semplicemente il giro attorno all'isolato. Via via potrete allungare la durata del viaggio, cercando sempre di associare ad esso un’esperienza positiva per il cane. Infatti ciò che farà amare l’auto al vostro quattrozampe da adulto sarà la consapevolezza che al viaggio seguirà, nella maggior parte dei casi, una bella gita in campagna o un pomeriggio di gioco al parco. Se invece farete salire il cane in auto solo per portarlo dal veterinario, mal si adatterà a questa esperienza e odierà la macchina, anche indipendentemente dalla cinetosi fisica. Molti cani iniziano a mostrare i segni tipici del mal d’auto ancora prima di salirvi a bordo, non appena capiscono cosa li aspetta, solo vedendo che il padrone prende la chiave dell’auto o che ci si sta dirigendo verso il garage o il luogo dove siete soliti parcheggiare. In questi casi si va oltre la cinetosi e si parla in genere di fobia post traumatica, ovvero accade che il cane, avendo già sperimentato precedentemente il mal d’auto, sviluppi una fobia nei confronti di quel mezzo di trasporto perché, appena intuisce la possibilità di un viaggio in macchina, anticipa la spiacevole sensazione ed il malessere provati le volte antecedenti e ne teme il ripetersi. Vedrete allora il vostro cane iniziare a salivare, cercare di scappare, tremare anche solo alla vista dell’automobile o addirittura tentare di mordere il padrone che cerca di farlo salire in auto.Mal d'auto cani: rimedi e farmaci anti-nausea per cani Mentre, come detto precedentemente, nel cucciolo di cane la cinetosi tende a risolversi spontaneamente e a scomparire con la crescita, per altri soggetti possono essere necessari alcuni tipi di intervento. In caso di fobia post traumatica, ad esempio, occorre contro-condizionare il cane, avvalendosi di tecniche di desensibilizzazione, che possono richiedere l’intervento di un veterinario comportamentalista. Altre volte possono essere impiegati alcuni farmaci come gli antistaminici, che hanno un blando effetto sedativo e contribuiscono a calmare il cane, soprattutto quando il mal d’auto è generato da una componente a prevalenza ansiogena, oppure gli antiemetici, contenenti fenotiazina, che contrastano la nausea e sono più indicati nei casi in cui il cane soffre di cinetosi legata al movimento fisico stesso. Su Amazon puoi trovare un valido alleato per la prevenzione e nel trattamento del mal d'auto del tuo quattro zampe. Gli estratti di zingiber e di lichen agiscono in sinergia come antiemetici e antinausea. Eccolo di seguito.

Leishmaniosi nel cane

Leishmaniosi nel cane: cos'è, sintomi e cura

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Andiamo alla scoperta della leishmaniosi canina, una patologia da non sottovalutare. La leishmaniosi nei cani è una patologia infettiva che viene trasmessa ai quattro zampe attraverso la puntura di un insetto, il pappatacio o flebotomo, che funge da vettore per il parassita responsabile della malattia, chiamato Leishmania Infantum. Quest’ultimo infatti vive all'interno dell’insetto che poi lo inocula inconsapevolmente all'animale attraverso la sua puntura. Il pappatacio è attivo in Italia soprattutto nei mesi da maggio a ottobre e, se qualche decennio fa interessava quasi esclusivamente le aree del centro-sud, oggi sembra essersi diffuso quasi ovunque anche al nord, in regioni che prima erano del tutto esenti dal problema, a causa sia dei cambiamenti climatici sia della maggiore circolazione di persone e animali, essendo una malattia che si trasmette anche all'uomo. I sintomi della leishmaniosi canina sono diversi, il che rende talvolta difficile e non immediata la diagnosi: l’infezione colpisce il sistema immunitario del cane e può manifestarsi con abbattimento, mancanza di appetito, dimagrimento, gonfiore e dolenzia articolare, sanguinamento dal naso, affezioni dermatologiche (ulcere, depigmentazione del naso, perdita di pelo, dermatite), crescita eccessiva delle unghie, ingrossamento dei linfonodi, infezioni dell’occhio, insufficienza renale, ingrossamento di fegato e milza. Proprio a causa di questi sintomi molto generici talvolta il veterinario può non essere subito indirizzato verso l’individuazione della leishmaniosi e può sottoporre il cane ad esami diversi pensando ad altre patologie. A ciò si aggiunge il fatto che i tempi di incubazione possono essere molto lunghi (da un mese fino anche a sette anni), quindi il cane può rimanere per molto asintomatico pur avendo contratto la malattia. In ogni caso la leishmaniosi canina è una patologia cronica, che produce danni progressivi all'organismo e può portare alla morte.Leishmaniosi cane: prevenzione Poiché la leishmaniosi nel cane è una malattia per cui non esiste una cura definitiva, la prevenzione è fondamentale. È dunque importante utilizzare efficaci prodotti antiparassitari: in commercio ce ne sono davvero molti, con la possibilità di scegliere tra pipette spot-on da applicare mensilmente sulla cute dell’animale, collarini da far indossare al cane con una validità generalmente trimestrale o anche prodotti più recenti da somministrare per via orale. Conviene sempre chiedere consiglio al vostro veterinario di fiducia per scegliere la soluzione più adatta al vostro pet. Dal 2011 è stato introdotto anche in Europa un vaccino anti-leishmania che non è tuttavia ancora in grado di eliminare completamente il rischio; la percentuale di diffusione della malattia infatti non è scesa neanche dopo l’immissione in commercio del suddetto farmaco, il che significa che si è ancora lontani dalla scoperta di un prodotto realmente efficace. La migliore prevenzione rimane ancora quella indiretta, tra cui un controllo periodico del cane per escludere che abbia contratto la patologia, semplicemente effettuando una volta all'anno un prelievo di sangue che permette in dieci minuti di sapere se il nostro pet è venuto in contatto o meno con il parassita. Una diagnosi precoce permette, in caso di contagio, di garantire una qualità di vita migliore all'animale. Un altro importante accorgimento consiste nel tenere in casa il cane a partire dal tramonto e nelle ore notturne: è proprio questo infatti il momento in cui l’insetto responsabile della trasmissione della malattia colpisce di più. Non è casuale che i cani di taglia piccola, non adibiti generalmente alla guardia e quindi non lasciati all'aperto nelle ore serali, siano statisticamente meno colpiti dalla contagio.Leishmaniosi cani: cura La leishmaniosi nel cane è una patologia non guaribile, ma curabile. Ciò significa che, non potendo debellare completamente il parassita dall'organismo del cane, si interviene cercando di ridurre il più possibile i sintomi causati dalla malattia, somministrando le cure appropriate a seconda del sintomo che viene a manifestarsi. Se la leishmaniosi nei cani è riconosciuta precocemente, si può arrivare in molti casi addirittura alla scomparsa della sintomatologia anche per lunghi periodi, garantendo così al cane una buona qualità di vita e prolungandola in particolar modo in quei casi nei quali non sia stata compromessa la funzionalità renale. La sparizione dei sintomi però non significa che la malattia sia stata debellata: in qualche parte dell’organismo il parassita continua a vivere e può nuovamente manifestarsi, provocando una recidiva che richiederà di essere nuovamente trattata farmacologicamente con adeguate terapie, quindi è bene che i cani affetti da Leishmaniosi continuino ad essere monitorati anche quando asintomatici.

congiuntivite nel cane

Congiuntivite nel cane: sintomi, cosa fare e rimedi naturali

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Andiamo a vedere nel nostro focus la congiuntivite nel cane, i suoi sintomi e tipologie. Uno dei problemi più comuni a cui può essere soggetto il cane è la congiuntivite. Parliamo di un’infiammazione a carico della membrana congiuntivale che copre la parte posteriore della palpebra e la superficie del bulbo oculare. Essa può presentarsi in un solo occhio o in entrambi. La congiuntivite è accompagnata da un rossore oculare con secrezioni.Il cane solitamente non sente dolore. Occorre però fare attenzione qualora il cane tenda a chiudere l’occhio o anche a socchiuderlo perché potrebbe essere sintomo di uveite o glaucoma. Come conseguenza di questo problema può presentarsi anche una intolleranza alla luce solare a cui consegue una difficoltà visiva.Le secrezioni possono essere simili a muco (definite in questo caso mucoidi) o simili a pus (purulente). La causa più comune che porta a questa patologia è un inadeguato volume lacrimale. Sono tre le principali tipologie di congiuntivite nel cane:Congiuntivite sierosa: le membrane in questo caso assumono un aspetto rosato e appaiono leggermente gonfie. Si presenta con secrezioni oculari chiare e acquose. Questo tipo di congiuntivite è causata da agenti irritanti quali freddo, vento, polvere. Questo tipo di congiuntivite allergica è spesso accompagnata da prurito quindi potremmo vedere il cane grattarsi il muso. Congiuntivite purulenta: è una congiuntivite sierosa che diventa infetta. Solitamente è causata da batteri. Si presenta con una congiuntiva rossa e gonfia. Le secrezioni contengono muco e pus. Congiuntivite follicolare. In questo caso le ghiandole mucose localizzate sulla parte inferiore della membrana reagiscono ad un irritante o ad una infezione oculare formando una superficie ruvida che irrita l’occhio producendo una secrezione mucoide.Congiuntivite nel cane: i rimedi e le cure migliori Quale che sia il tipo di congiuntivite va comunque sempre curata per evitare conseguenze ben più gravi che possono poi danneggiare la vista del nostro amico a quattro zampe. La congiuntivite sierosa può essere trattata tranquillamente lavando 3-4 volte al giorno l’occhio con un collirio contenente soluzione salina o in alternativa con le lacrime artificiali.La congiuntivite follicolare possono essere curati con pomate oculari antibiotiche o corticosteroidee prescritte dal veterinario.  La congiuntivite purulenta invece richiede un esame specifiche e cure veterinarie. È indispensabile tenere l’occhio il più possibile pulito rimovendo muco e pus. Per farlo si può utilizzare un po’ di cotone imbevuto con un collirio sterile. Ovviamente questo deve essere unito alle cure prescritte dal veterinario.Nei casi in cui il nostro cane venga affetto da questo fastidioso problema diventa importante che non riesca ad arrivare agli occhi grattandosi e così peggiorando la situazione. In questi casi, a seconda del tipo di congiuntivite, può essere utile attrezzarsi di un collare elisabettiano.  È sicuramente fastidioso per i nostri pet ma utilissimo per impedirgli di peggiorare la situazione. Congiuntivite nel cane: cosa fare quando colpisce i cuccioli Alcune volte la congiuntivite può colpire anche i cuccioli, anche quando gli occhi dei piccoli non sono ancora aperti.  L’infezione che colpisce la parte posteriore delle palpebre può infatti insorgere prima o dopo l’apertura delle palpebre (solitamente intorno al 10° – 14 ° giorno).Questa forma di congiuntivite nel cane è causata da batteri che riescono a penetrare nello spazio posteriore delle palpebre subito dopo la nascita.  Dobbiamo sospettare la presenza di una congiuntivite neonatale quando le palpebre sembrano gonfie o caratterizzate da protuberanze.In questi casi è necessario informare subito il veterinario perché un ritardo nel trattamento può causare danni alla cornea e addirittura cecità.A proposito della cura degli occhi del nostro pet, potrebbero interessarti anche:Occhi rossi nel cane: cause, sintomi, cure e rimedi naturali Gli occhi del cane lacrimano: cause, sintomi e cura Ulcera nell'occhio del cane: cos'è, sintomi, intervento e terapia Atrofia progressiva della retina nel cane: cause, sintomi e cura

zecche nel cane

Zecche cane: come riconoscerle, sintomi e come toglierle

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Andiamo a scoprire come riconoscere le zecche del cane, quali sono i sintomi e come toglierle. In questo articolo andiamo ad analizzare l'argomento delle zecche cane. Si tratta di un problema da non sottovalutare: la zecca è un parassita che si nutre di sangue, perciò è alla costante ricerca di un animale vivente cui attaccarsi per iniziare il suo lauto pasto. Riconoscerla è facile: le zecche del cane più comuni sono di forma tondeggiante, piatte se ancora a “digiuno” e rigonfie se piene di sangue, di colore scuro, con otto zampe e hanno dimensioni che variano dai 2 millimetri fino a più di 10, anche a seconda della specie cui appartengono. Nel momento in cui la zecca inserisce all’interno della pelle della sua vittima il rostro, una specie di uncino che si trova al vertice del suo apparato boccale, il cane non avverte alcun dolore perché nella saliva del parassita è contenuta una sostanza con proprietà anestetiche. Una volta agganciatasi al quattro zampe la zecca inizia a succhiare sangue, riempiendosi e crescendo di dimensioni; generalmente rimane attaccata per un periodo che va dai 2 ai 7 giorni, finché non è “sazia”, dopodiché si stacca spontaneamente e se è femmina va a depositare le uova. Per ridurre al massimo il rischio che il vostro cane torni a casa con una zecca attaccata alla pelle la prevenzione è sempre l’arma migliore: esistono ormai in commercio diversi tipi di antiparassitari per le zecche del cane, appositamente studiati a questo scopo, sotto forma di collarini, pipette spot-on, spray, da applicare periodicamente a seconda del prodotto che si sceglie (con cadenza da mensile a trimestrale). Vi sono anche altri articoli che invece non sono efficaci a livello preventivo, ma sono utili nel malaugurato caso in cui il cane presenti un’infestazione da zecche, come shampoo e polveri disinfestanti.Zecche cane: sintomi È importante inoltre individuare il prima possibile l’eventuale presenza di zecche nel cane: per farlo è opportuno controllare accuratamente il quattro zampe, soprattutto ogni volta che si fa ritorno da una passeggiata in campagna, in un bosco o per prati. La zecca infatti non salta, a differenza della pulce, ma aspetta la sua “vittima” posizionata sulle piante, sui fili d’erba, sui rami bassi, pronta a trasferirsi sull'animale appena le passa accanto. Ma cosa bisogna fare Il padrone dunque deve ispezionare il cane, magari aiutandosi con un pettine a denti stretti, per individuare la zecca in mezzo al pelo, facendo maggiore attenzione ad alcuni punti come sulle orecchie, tra le dita delle zampe, sotto alla pancia, sul muso e in tutte quelle zone dove il pelo è meno folto e che la zecca predilige perché riesce più facilmente a raggiungere la pelle del cane e ad agganciarsi. Anche nel caso in cui il cane si gratti ripetutamente in uno stesso punto è bene andare a verificare che non ci sia la presenza di un parassita, visto che le zecche provocano prurito durante la suzione.  Zecche cane: come toglierle? Nonostante il corretto e costante uso di antiparassitari, può comunque capitare che una zecca si attacchi al vostro cane; come togliere le zecche del cane? Anzitutto non seguire un pensiero comunemente diffuso secondo cui l’utilizzo di olii, creme, alcool e simili costringerebbe il parassita a “tirare fuori la testa”, rendendo più facile l’estrazione; in realtà queste sostanze indurrebbero la zecca a rigurgitare, aumentando così la possibilità di trasmettere malattie al proprio “ospite” nel caso sia infetta. Il giusto comportamento da adottare per togliere le zecche del cane consiste nell'utilizzare delle pinzette con le punte sottili, meglio se ricurve, ma possono andare bene anche le pinzette per le sopracciglia; dopodiché afferrare il parassita il più possibile vicino alla pelle del cane e tirare delicatamente, cercando di ruotare leggermente in senso antiorario, finché non si sente più la resistenza della zecca, che a quel punto potrà essere estratta completamente. È importante infatti che la zecca venga rimossa viva e intera, perciò non bisogna strapparla via e occorre fare attenzione a non schiacciarle il corpo, altrimenti la si indurrebbe alla fuoriuscita del materiale potenzialmente infetto. Per lo stesso motivo la zecca non va schiacciata nemmeno una volta estratta dal cane, tanto più che, se è femmina, si causerebbe anche la deposizione delle uova, con il conseguente rischio di una infestazione; bisogna invece eliminare il parassita immergendolo nell’alcool o bruciandolo. Zecche nel cane uomo: il pericolo è il contagio! Come detto, le zecche si attaccano a qualunque animale a sangue caldo, uomo compreso! Dobbiamo quindi fare attenzione non solo al nostro cane, ma anche a noi stessi: potremmo infatti essere colpiti dal parassita sia durante la passeggiata con il nostro quattro zampe sia successivamente; il nostro cane infatti può fare da vettore per la zecca, che non si attacca a lui, in quanto protetto dall'antiparassitario, ma a noi! Oltre ad essere fastidiosa e sicuramente poco piacevole alla vista, la zecca può rivelarsi pericolosa quando infetta; durante la fase di suzione infatti può inoculare alcuni microrganismi responsabili di malattie che vanno riconosciute e curate in tempo, quali:rickttsiosi borreliosi di Lyme ehrlichiosi febbre ricorrente da zecche meningoencefalite da zecche tularemiaCome per le zecche nel cane, anche nell'uomo vanno rimosse con la stessa tecnica e il prima possibile, perché nelle prime 48 ore il contagio è meno probabile. Dopodiché occorre osservare per almeno 40 giorni la zona della pelle interessata e, se si notano arrossamenti che tendono ad allargarsi, o altri sintomi come febbre, mal di testa o dolori articolari, è bene rivolgersi al proprio medico che, se lo valuterà opportuno, potrà somministrare la specifica terapia antibiotica.

Torsione dello stomaco nel cane: sintomi, prevenzione, cosa fare e cura

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La torsione dello stomaco nel cane è pericolosa e richiede un immediato intervento. Avete mai sentito parlare della torsione dello stomaco nel cane? Colpisce soprattutto i quattro zampe con determinate caratteristiche fisiche e con una tendenza a non alimentarsi nella corretta maniera.In questo articolo vi spieghiamo i sintomi della torsione dello stomaco nel cane da non sottovalutare, come si cura, quali sono le cause scatenanti e come evitare che il vostro cane possa soffrirne.La torsione dello stomaco nel cane, conosciuta anche come GDV, è causata da un accumulo di gas che causa un rigonfiamento progressivo e trasforma lo stomaco in un sacchetto chiuso, all’interno del quale fermentano tutti i cibi. Nei casi più gravi va a nuocere anche gli organi circostanti, che vengono compressi a causa dello stomaco dilatato.La torsione gastrica nel cane, come suggerisce il termine, è dovuta ad una contorsione dello stomaco su se stesso che causa un blocco dei vasi sanguigni e una quantità minore di sangue per lo stomaco. Aumentano le dimensioni della milza; il piloro tende a spostarsi a destra dell’addome, sotto lo stomaco, e potrebbe arrivare fin sopra il cardias.Lo stomaco del cane tende a dilatarsi e le funzioni gastriche si bloccano. Si ostruisce la vena cava caudale e la vena porta, si verifica una conseguente riduzione cardiaca, la congestione del mesentere, la coagulazione intravasale disseminata.La torsione dello stomaco nel cane o torsione gastrica potrebbe causare emorragie interne e nei peggiore dei casi provoca anche la morte dell’animale, è importante provvedere subito a curarla e operare il cane con urgenza perché questa patologia può solo peggiorare. Torsione dello stomaco nel cane: cause Non esiste una causa specifica scatenante il rigonfiamento dello stomaco, questo problema dipende principalmente dallo spostamento dell’intestino che a sua volta è il risultato di altri fattori tra cui:• I cani di taglia grande con un torace profondo. • Cani con predisposizione a vomito e diarrea. • Una scorretta alimentazione. • Scorretta modalità del consumo del cibo. • Movimento poco indicato dopo i pasti. • Scorretto consumo dell’acqua.I cani di media e grossa taglia hanno un torace stretto, lo stomaco è grande, è sostenuto da legami grossi e lunghi per questo motivo sono maggiormente soggetti alla torsione gastrica.Educate il vostro cane a mangiare correttamente, non deve consumare i pasti troppo velocemente e deve fare piccoli bocconi, non deve ingerire grosse quantità di cibo tutte assieme, i cani che mangiano una volta al giorno tendono spesso a consumare troppo rapidamente il pasto.I cibi come pane riso, pasta, cereali se consumati troppo velocemente minacciano alla salute del cane perché tendono a fermentare nello stomaco. Bere troppa acqua durante i pasti e consumarli voracemente non è salutare e se in più aggiungete anche delle attività molto frenetiche e faticose prima o subito dopo il pasti il vostro cane rischia seriamente di trovarsi a dover affrontare questo problema.In più se il vostro fedele amico purtroppo è predisposto al vomito o alla diarrea potrebbe soffrire più facilmente di torsione dello stomaco.Torsione dello stomaco nel cane: sintomi Il segnale più visibile fisicamente è sicuramente la dimensione del ventre perché tende ad aumentare e se il cane è nervoso, si lamenta, non riesce a stare fermo e ripetutamente ha conati di vomito senza rigetto, con una salivazione abbondante, questi sono tutti gli indizi che non dovete tralasciare.Se sono presenti attenzione: potrebbe essere in corso una torsione allo stomaco. Tra i sintomi della torsione allo stomaco nel cane abbiamo:• Dilatazione dell’addome • Conati di vomito senza rigetto • Forte dolore addominale • Depressione, sguardo fisso, guaiti frequenti e spossatezza • Stato di agitazione e abbattimentoQuesti sintomi si manifestano nell’arco di poche ore, se li notate correte immediatamente dal veterinario che provvederà a fare gli esami necessari: radiografie, ecografie e palpazione dell’addome sono sufficienti a capire se il cane ha una torsione dell’addome, solitamente si procede con un’operazione. Torsione dello stomaco nel cane: cura Ma come funziona questa operazione? Il veterinario fa passare dalla bocca del cane un tubo e cerca di rimuovere il cibo, il gas e tutti i liquidi presenti nello stomaco. Poi procede facendo un lavaggio con l’acqua tiepida per eliminare i cibi che fermentano nello stomaco: se c’è la torsione dello stomaco per il tubo è impossibile passare quindi è necessario un intervento chirurgico.Lo stomaco viene svuotato e ricollocato nella posizione iniziale, se necessario la milza va asportata. Per precauzione o per evitare nuovamente torsioni allo stomaco si può fare una gastropessi: è un intervento che serve per fissare permanentemente lo stomaco che viene suturato alla parete addominale.Il cane potrebbe presentare aritmie cardiache e un arresto cardiocircolatorio dovuto a alterazioni elettrolitiche, quindi fate sempre attenzione a non fargli compiere sforzi fisici e movimenti poco indicati.Come abbiamo già detto i cani di medie e grossa taglia sono maggiormente predisposti alla torsione dello stomaco, tra le razze che ne vengono maggiormente colpite ci sono: il Pastore tedesco, l’Alano tedesco, il Labrador retriever, il Setter irlandese, Golden retriever, Mastino dei Pirenei e Mastino napoletano.Prevenire questa disfunzione significa evitare di far compiere al cane movimenti sbagliati come avvitamenti: sono quelli più pericolosi perché il corpo si sposta mentre lo stomaco rimane fermo e immobile, attenzione alle posizioni innaturali, evitate di far fare attività fisica attività che possono rappresentare una fonte di stress e sforzo poco prima e poco dopo i pasti.Date al cane il la giusta razione di cibo quotidianamente e suddividetela in 2 o tre pasti al giorno, meglio più pasti in piccole quantità che un unico pasto che rischia di diventare una vera e propria abbuffata per il vostro cane.Cercate di “apparecchiare” su un rialzo di 10 cm circa da terra per facilitare il pasto al vostro cane e indurlo a mantenere una postura più corretta, che contribuirà a diminuire il rischio di torsione. Considerate che in vendita esistono anche ciotole per cani rialzate indicate per prevenire questo tipo problema.

Cimurro nel cane: cause, sintomi e terapia

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Il cimurro nel cane è una malattia che può anche essere mortale: vediamo quali sono i sintomi e le cure possibili per debellarlo. Il cimurro, chiamato anche malattia di Carrè, è una malattia infettiva virale, strettamente imparentata con il virus del morbillo, altamente contagiosa che può colpire tutti gli animali che appartengono alla famiglia dei canidi (cane, volpe e lupo) e mustelidi (furetto). Il cimurro nel cane colpisce principalmente i soggetti più giovani e il contagio può avvenire sia per contatto diretto che indiretto, ossia tramite contatto con scolo nasale, saliva o altre secrezioni di animali infetti. Il virus si localizza inizialmente su tonsille e linfonodi della bocca. Dal 4° giorno dopo il contagio il virus si sposta nel sangue e attacca prima l’apparato respiratorio, poi quello gastroenterico. Successivamente attacca anche il sistema nervoso e l’apparato cutaneo. Il cimurro nel cane non è contagioso per l’uomo ma questo non significa che l’uomo che ha a che fare con un cane infetto non debba prestare attenzione alle giuste condizioni igieniche. Non tanto per sé ma proprio per evitare di favorire il contagio ad altri animali non vaccinati.Cimurro nel cane: sintomi I primi sintomi del cimurro nel cane sono la febbre, l’anoressia e la fuoriuscita di secrezioni oculo nasali. Come abbiamo detto il cimurro, dopo il 4° giorno inizia ad attaccare l’apparato respiratorio causando la polmonite. Successivamente, quando il virus andrà a colpire l’apparato digerente, si vedranno anche sintomi quali vomito e diarrea. In seguito si avranno tosse, disidratazione e dimagrimento che debiliteranno ulteriormente il cane. Quando il virus andrà a colpire il sistema nervoso, i sintomi che compariranno sono crisi convulsive, scoordinamento nei movimenti, tremori muscolari e movimenti in cerchio. Per quanto riguarda invece i sintomi inerenti all'apparato cutaneo, vedremo dermatite e ipercheratosi dei cuscinetti plantari e del naso. Riconoscere i sintomi del cimurro è fondamentale per arrestare il decorso della malattia.Cimurro nel cane: terapia e prevenzione Non esistono di fatto farmaci che debellano il virus del cimurro nel cane. La terapia, prevede più che altro l’utilizzo di antibiotici volti a combattere le infezioni batteriche causate dal virus. A questa si aggiunge la terapia con flebo per contrastare lo stato di disidratazione e dimagrimento. La mortalità dei cani affetti da cimurro oscilla tra il 30 e l’80%. Questo ci dice che nonostante sia una malattia davvero brutta per i nostri amici pelosi, la possibilità che guariscano c’è. Fattore importante da considerare è che non esiste un test completamente affidabile che confermi in maniera assoluta la malattia. Fondamentale diventa a questo punto la prevenzione. È importantissimo vaccinare i nostri cani all'età di due- tre mesi ed effettuare poi il richiamo dopo un mese e poi annualmente. Molti cani possiedono una protezione immunitaria parziale, derivante da anticorpi trasmessi dalla madre eppure da una vaccinazione per cui non è più stato fatto il richiamo. Questi esemplari possono mostrare un sintomatologia più leggera del cimurro che si manifesta solo con un leggero malessere, tosse e con scolo nasale ed oculare.  Questi cani però sono i principali responsabili della diffusione della forma grave nei cani non vaccinati. Importantissima è anche l’igiene. Il rischio di contrarre il cimurro è molto alto soprattutto all'interno dei canili pubblici, dove vivono molti cani randagi non vaccinati da cuccioli e che spesso purtroppo vivono in condizioni igieniche precarie.

Naso asciutto nel cane: possibili cause

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Se il cane ha il naso asciutto non è per forza malato Chi ha un cane, o ne ha avuto uno nel corso della propria vita, almeno una volta si è sicuramente lasciato coinvolgere dalla leggenda del tartufo: il naso asciutto nel cane è sintomo di un problema di salute. Un naso umido è al contrario segno che il cane gode di buona salute. Questa teoria non è però del tutto vera perché il nostro amico a quattro zampe può avere il naso asciutto per svariati motivi che, spesso, non hanno nulla a che fare con la sua salute. Prima di precipitarci dal veterinario quindi, è bene verificare il comportamento del nostro cane e valutare se ci sono stati cambiamenti evidenti. Perché è vero che un naso asciutto nel cane, secco caldo o freddo, può nascondere problemi anche gravi ma è anche vero che il nostro amico peloso può averlo così ed essere perfettamente in salute.Naso asciutto nel cane: possibili cause Di seguito proviamo a vedere insieme quali sono le possibili motivazioni di un naso asciutto nel cane. Una delle prime motivazioni che dobbiamo prendere in considerazione è sicuramente il caldo. Spesso durante l’estate, quando le condizioni climatiche tendono a temperature elevate, i nostri cani presentano questa caratteristica per via della mancanza del ricircolo dell’aria. Ricordiamo che i cani con il naso chiaro o rosa sono più soggetti a secchezza e screpolature, quindi in questo periodo dell’anno si può fare ricorso a creme dermatologiche che aiutino il nostro amico in tal senso.  Anche durante l’inverno però il caldo può far seccare il naso del cane dato che loro amano dormire accanto a fonti di calore.Il cane può trovarsi con il naso asciutto anche mentre dorme.  Questo perché durante il riposo il cane non ha la tendenza a leccarsi il muso quindi il naso potrebbe asciugarsi. Solitamente dopo il risveglio la situazione si normalizza senza problemi. Il nostro amico può soffrire inoltre di allergie che possono incidere sulla secchezza del naso. Per contenerla è possibile utilizzare della vasellina o degli oli naturali di modo da mantenere il naso idratato. Nell'uomo spesso l’allergia porta al cosiddetto “naso che cola”. Se questo succede anche nel cane, allora è bene portarlo dal veterinario perché potrebbe indicare una lesione del condotto o la presenza di un corpo estraneo. Nel caso in cui il naso asciutto nel cane capiti con una certa frequenza allora sarebbe bene osservare il suo comportamento, per verificare sintomi quali stanchezza, perdita di vivacità o dell’appetito. In questi casi è bene anche controllare il naso per individuare eventuali macchie o croste. Ricordiamo anche che alcuni cani, e parliamo in questi casi di quelli con i muso schiacciato come il Bulldog o il Carlino, avendo dei problemi respiratori genetici hanno sempre il naso asciutto e secco.Perché il naso del cane è umido? Come abbiamo detto inizialmente, la leggenda vuole che il naso umido sia sintomo di buona salute. Ma a questo punto viene da chiedersi perché il cane ha il naso umido. In realtà, forse non tutti sanno che il tartufo del cane non è umido di natura. E’ proprio l’abitudine del cane di leccarlo di continuo che lo rende umido.  La spiegazione di questo comportamento non è del tutto chiara ma si presume che il cane lo faccia per aumentare la percezione degli odori che gli consentono anche di gestire lo spazio e di spostarsi e per mantenere una temperatura corporea stabile.  Ricordiamo infatti che il cane non presenta un sistema di controllo del calore quindi non può eliminarlo mediante la sudorazione. Mantenere il naso bagnato gli permette appunto di ovviare a questa mancanza. Leggi anche https://www.razzedicani.net/naso-del-cane-tartufo-la-sua-salute/