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Rabbia nei cani: cos’è, sintomi e vaccinazione

Cos’è la rabbia? E’ ancora diffusa in Italia? Le risposte nel nostro articolo.

Nel nostro focus andiamo ad analizzare la rabbia nei cani e più in generale come questa malattia sia molto diffusa in diversi mammiferi (compreso l’uomo). Stiamo parlando di una malattia infettiva causata da un virus che va ad infettare il sistema nervoso (proprio per questo motivo viene definito neurotropo).

Bisogna subito fare una premessa: questa patologia è incurabile. Una vola che i sintomi si manifestano, non ci sarà niente da fare. Per questo causa ogni anno decine di migliaia di vittime. Si può però prevenire, ma andiamo con ordine: come avviene la trasmissione dell’infezione?

E’ la saliva l’agente esterno che trasmette il virus, presente soprattutto nelle secrezioni salivari. Perciò basta un morso e il soggetto che l’ha ricevuto sarà infettato, tuttavia bastano anche lacerazioni o ferite. Gli animali domestici (come ad esempio i nostri cagnolini) possono contrarre la malattia attraverso il contatto con specie selvatiche: basti pensare che in Italia sono state le volpi le principali fonti di contagio.

Parliamo al passato perchè nel nostro paese la rabbia è stata debellata: dopo essere ricomparsa nel 2008 (i casi più frequenti si sono registrati in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige), ad ora non sussiste più l’obbligo di vaccinazione per i cani i gatti e i furetti diretti verso i territori delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto e Province Autonome di Trento e Bolzano.

Quindi la vaccinazione antirabbica dei cani non esiste più: per cautelarsi è meglio farla se si porta i cani in quelle zone sopraccitate, ma solo per cautelarsi.

Rabbia nei cani: sintomi

Il virus della rabbia va a causare lesioni al sistema nervoso centrale. Tradotto: il cane infetto avrà problemi di natura comportamentale, come ad esempio paura oppure inquietudine. Potrebbe anche mostrare una certa aggressività.

Da cosa si capisce che il nostro cane è stato infettato? Dal fatto che potrebbe mordere a qualunque stimolo, inoltre lo vedrete leccare sempre la ferita. E’ la fase di primo contagio, in cui peraltro può manifestarsi anche febbre.

La rabbia nei cani progredisce fino a paralizzare muscoli della gola e mandibola, sarà presente schiuma alla bocca e difficoltà a deglutire. Il povero quattro zampe inizierà a barcollare, avere convulsioni, non mangerà più e sarà costantemente disorientato. Purtroppo non c’è cura che tenga: la rabbia porta morte certa.

Ad alimentare il quadro disarmante di questa malattia è il fatto che non si può diagnosticare nell’animale vivo, ma solo facendo una diagnosi sul tessuto cerebrale, effettuata dopo il decesso.

Rabbia nei cani: prevenzione

Abbiamo detto che la rabbia porta a morte certa: non esiste infatti alcuna cura disponibili, tuttavia si può prevenire, anzi si deve se esiste un rischio di infezione. Era la vaccinazione ad essere fondamentale: proteggeva dall’infezione in caso di morso e impedisce così che il cane la trasmetta all’uomo.

La rabbia è ancora oggi una seria minaccia? No, in Italia per fortuna questo virus mortale non esiste più.

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