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ACCESSORI PER CANI

smarrimento del cane

Accessori cane

Smarrimento del cane: arriva la medaglietta per ritrovarlo

Redazione -

COS’È LA MEDAGLIETTA “RITROVA-CANE” In caso di smarrimento del cane, c'è una medaglietta con un codice QR che, inquadrato dalla fotocamera dello smartphone, dà le informazioni per ritrovarlo. Tutti i padroni di cani hanno sicuramente acquistato per il loro pet una (o più) medagliette identificative da appendere al collare in modo che, nella malaugurata ipotesi che il cane dovesse perdersi o allontanarsi troppo, sia possibile per chi lo trovasse risalire al proprietario e contattarlo telefonicamente. Negli anni sono stati ideati vari tipi di medagliette dalle fogge e dai colori più vari: quelle fatte a osso o a cuore, in metallo, con inciso il nome del cane e il numero di cellulare del padrone, cromate in diversi colori a seconda che il pet sia un “maschietto” o una “femminuccia” o da abbinare alla tinta di collare e guinzaglio oppure quelle fatte a bussolotto, da aprire per mettervi all’interno un piccolo foglietto arrotolato con i propri recapiti. Queste medagliette, che da decenni fanno parte del corredo del nostro cane, forse potrebbero essere ormai acqua passata… A breve potrebbero essere infatti soppiantate dalle medagliette di nuova generazione, che permettono di conoscere molte informazioni sul cane in tempo reale anche per chi lo dovesse incontrare per la prima volta. È recentemente entrata in commercio una medaglietta che riporta stampato sul retro un codice QR (Quick Response code): non è altro che uno di quei simboli quadrati, bianchi e neri, che si trovano ormai un po’ dappertutto: sulle confezioni di prodotti che acquistiamo nei supermercati, sulle etichette degli abiti, sulle pubblicità nelle riviste, sulle indicazioni turistiche e su molto altro. Il codice QR è l’evoluzione del “vecchio” codice a barre che, letto tramite un qualunque smartphone su cui sia stata scaricata l’apposita applicazione, rinvia ad un link che contiene tutta una serie di informazioni sul prodotto stesso. Applicando questa tecnologia alla medaglietta del nostro pet otteniamo che, in caso di smarrimento del cane, chiunque dovesse ritrovarlo, semplicemente inquadrando il QR code con la fotocamera del proprio telefono, potrebbe conoscere tutto quello che è importante sapere sul nostro quattro zampe: non solo come si chiama e chi è il suo proprietario, ma anche dove abita, il suo veterinario, se ha delle patologie per cui deve essere curato, se è a posto con le vaccinazioni e – fondamentale – il recapito telefonico per rintracciare il padrone. Qualcuno potrebbe obiettare che in questo modo non viene tutelata la privacy dei proprietari, ma del resto anche con le medagliette tradizionali tutti potevano leggere in bella mostra i numeri di telefono; e poi quella di caricare i propri dati sul QR code della medaglietta del proprio cane è una scelta libera e volontaria del padrone!I VANTAGGI DELLA MEDAGLIETTA “RITROVA-CANE” La medaglietta di nuova generazione può rivelarsi sicuramente utile in caso di smarrimento del cane: anzitutto è piccola e leggera, quindi per nulla fastidiosa per il nostro pet, che avrà semplicemente un “ciondolo” appeso al proprio collare. Soprattutto, a differenza del microchip di riconoscimento di cui ogni cane deve essere obbligatoriamente dotato e che può essere letto e decodificato solo da un veterinario, questa medaglietta permette a tutti di risalire in brevissimo tempo al proprietario dell’animale disperso e di riportarlo così al più presto tra le braccia del padrone, riducendo lo stress da separazione per il cane e il suo “umano”. Anche il costo della medaglietta “ritrova-cane” è accettabile e tutt’altro che proibitivo, intorno ai 20 euro circa.

IGIENE E BELLEZZA

Igiene e bellezza

Toelettatura del cane: consigli pratici

Redazione -

Anche per i nostri amici a quattro zampe ci sono dei riti utili a farli stare bene e uno di questi è la toelettatura. Non si tratta di un semplice bagno ma di una serie di azioni di pulizia che vanno dalla spazzolatura al lavaggio.È importante toelettare il cane non semplicemente per mettere in risalto la forma e l’eleganza del taglio del pelo ma principalmente per la sua salute: è una pratica fondamentale per mantenerlo sempre in forma e metterlo a riparo da eventuali parassiti e infezioni. Le fasi della Toelettatura La prima fase della toeletta è la spazzolatura. Il pelo del nostro cane si sporca di polvere e terra ogni volta che esce di casa, pensate ad esempio a quando il vostro animale inizia a rotolarsi e a giocare con altri cani.I peli del cane tendono a staccarsi dal manto e a volte rimangono intrecciati nella nuova ricrescita: è utile quindi spazzolarlo periodicamente per ridurre i nodi ed eliminare le impurità. La spazzolatura inoltre è fondamentale perché aiuta a regolare la muta del pelo che avviene due volte l’anno. Spazzolare il nostro cane diventa un vero e proprio momento giocoso, una coccola sempre gradita. Ricordatevi di non spazzolare il cane contropelo perché potrebbe infastidirlo e allo stesso tempo risulta inefficace per la puliziaAlla spazzolatura segue il lavaggio del pelo, che va fatto con acqua tiepida, e l’applicazione di uno shampoo su tutto il corpo del nostro animale. Occorre scegliere i prodotti giusti per la detersione, il cane non va mai lavato con i detergenti che solitamente vengono utilizzati da noi proprio perché i ph della pelle sono diversi.Segue il momento del risciacquo e dell’asciugatura che può avvenire con un asciugamano di spugna o anche con l’asciugacapelli, in questo caso bisogna tenere la giusta distanza tra il pelo e il getto d’aria calda per evitare di surriscaldare la pelle.Per una toelettatura a regola d’arte si procede con il taglio delle unghie, la pulizia delle orecchie, degli occhi e dei genitali. Queste operazioni possono essere anche eseguite prima, dato che sono più delicate e potrebbero infastidire il nostro animale, in questo modo potrà godersi i momenti successivi della toeletta e rilassarsi o divertirsi.Il cane va abituato alla toelettatura sin da quando è un cucciolo cercando di rendere questo momento divertente e piacevole anche attraverso coccole e carezze. Se vuoi scegliere una toelettatura professionale la catena L’isola dei tesori offre e un servizio personalizzato.Generalmente la frequenza con cui il cane va lavato dipende anche dalla lunghezza del pelo, i cani a pelo lungo hanno bisogno di trattamenti e cure più specifiche e si consiglia di eseguire la toeletta almeno una volta al mese proprio perché nel manto lo sporco si deposita maggiormente e quindi anche i rischi di eventuali fastidi. Per i cani con pelo medio si può eseguire ogni quattro/sei settimane mentre per quelli a pelo corto anche ogni sei o otto settimane.Un altro momento della toelettatura è il taglio del pelo che può essere eseguito seguendo tre tecniche principali: la tosatura, il taglio a forbice e lo stripping, questa si effettua con un coltellino speciale privo di lame ed è adatta principalmente a quelle razze caratterizzate da un manto ruvido o ispido. La scelta dipende chiaramente sia dal risultato che si vuole ottenere sia dalla razza del cane.Insieme a una corretta alimentazione, alle passeggiate e ai controlli periodici dal veterinario di fiducia la toelettatura periodica diventa una pratica fondamentale per il benessere del nostro animale.

ULTIME NEWS

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Cane da salvataggio terranova: ecco perchè è speciale

Redazione -

Il cane da salvataggio Terranova, una razza di grande taglia proveniente dall'isola di Terranova in Canada, è stato storicamente impiegato dai pescatori locali per diverse mansioni marittime, come il recupero delle reti e il salvataggio di individui in pericolo in acqua.Questi cani, con una storia che risale almeno al 1700, sono presumibilmente discendenti dei Mastini e dei cani da pastore portoghesi. Nel tempo, la razza ha acquisito fama mondiale per la sua lealtà, intelligenza e forza. Si crede che il Terranova sia nato dall'incrocio di varie razze portate sull'isola dai coloni europei, con alcuni esperti che suggeriscono una parentela con il Labrador Retriever, anch'esso originario della stessa area. Le caratteristiche del cane da salvataggio Terranova Le prime mostre canine con esemplari di Terranova risalgono al 1800, e da allora la razza ha guadagnato ampio riconoscimento e stima a livello globale. Questi cani hanno un'altezza alla spalla compresa tra 63 e 71 cm e un peso tra 45 e 70 kg. La loro struttura robusta è completata da una muscolatura forte e un manto lungo, denso e idrorepellente, che li protegge dal freddo e dall'umidità. Il loro pelo può essere nero, bianco, marrone o grigio, spesso con macchie bianche.Il Terranova ha un volto dall'espressione gentile e acuta, con occhi ovali di colore marrone scuro o ambra. Le orecchie, di media grandezza e pendenti, sono posizionate in alto sulla testa. La testa è grande e robusta, con un muso corto e quadrato e una mascella forte. Il collo muscoloso conduce a spalle larghe e inclinate, sostenendo un torace ampio e profondo.Le sue zampe sono dritte e robuste, con ossa solide e articolazioni flessibili, permettendo movimenti eleganti e potenti. I piedi sono larghi e ben imbottiti, con dita arcuate e una membrana interdigitale che agevola il nuoto. La coda è lunga e si assottiglia verso la punta, portata orizzontalmente o leggermente curva verso l'alto in movimento.Il manto del Terranova è distintivo, contribuendo sia alla sua bellezza che alla sua funzionalità. Il pelo è lungo, denso e leggermente ondulato, con un sottopelo morbido che fornisce protezione dal freddo e dall'umidità. Impermeabile, il manto permette al cane di nuotare e lavorare in acqua senza problemi. La sua manutenzione richiede attenzione regolare per prevenire nodi e mantenere la salute della pelle e del pelo. Perchè è indicato per nuotare e salvare le persone Le caratteristiche fisiche del Terranova sono il risultato di una selezione naturale e adattamento alle condizioni ambientali dell'isola di Terranova. La sua forza, resistenza e abilità nel nuoto lo rendono un eccellente cane da lavoro e da soccorso, mentre la sua imponente presenza e aspetto maestoso lo hanno reso un simbolo nel mondo cinofilo.In sintesi, il Terranova è una razza canina affascinante e unica, con una storia ricca e un'eredità di lavoro e fedeltà che continua a incantare gli amanti dei cani in tutto il mondo. Le sue qualità fisiche e il suo temperamento amorevole e protettivo lo rendono un ottimo animale domestico per molte famiglie, a condizione che ci sia impegno nella sua cura, addestramento e benessere generale.Se stai pensando di accogliere un Terranova nella tua vita, considera queste informazioni per assicurarti di poter fornire l'amore, il sostegno e l'attenzione necessari per una vita lunga e felice insieme. I Terranova sono cani versatili e adatti a una varietà di attività e sport, sia in acqua che su terra. Tra le discipline più adatte a questa razza spicca il salvataggio in acqua, che sfrutta le loro capacità natatorie e la loro forza fisica. Questo sport, che può essere praticato sia a livello amatoriale che professionale, consiste nel salvare persone o oggetti dall'acqua, partecipando a competizioni e dimostrazioni.

SALUTE E BENESSERE

Salute & Benessere

Leishmaniosi nel cane: tutto quello che c’è da sapere per proteggere il nostro pet

Redazione -

Se in passato la Leishmaniosi era diffusa solo nelle regioni collinari appenniniche e litoranee, in seguito ai cambiamenti climatici degli ultimi decenni la malattia si è diffusa anche nella Pianura Padana. Sono di recentissima segnalazione anche nuovi focolai nel Piemonte e nel Triveneto, ma anche in Lombardia, con tendenza alla diffusione dalle zone oltre-padane a quelle cis-padane. Leishmaniosi cane cos'è Con l’arrivo della primavera, e soprattutto del mese di Aprile, tutti i proprietari di cani corrono al riparo per proteggere i propri amici a quattro zampe dalla Leishmaniosi.Ma che cos'è la Leishmaniosi? Si tratta di una diffusa malattia infettiva protozoaria (ovvero provocata da Protozoi) trasmessa da un insetto, il flebotomo che, nonostante terapie appropriate e mirate, ha tassi di letalità rilevanti.Ma come si trasmette nel cane e quali sono le zone d’Italia più a rischio? MYLAV (https://saluteanimale.net/#chi-siamo), laboratorio di analisi veterinarie che, con un team di esperti a 360°, si prende cura della salute di cani, gatti, cavalli e degli altri animali da compagnia - insieme al supporto del Dott. Luigi Venco (Med. Vet. Specialista in Clinica dei Piccoli Animali), ha voluto fare il punto sulla tematica, dando anche qualche prezioso consiglio su come evitare questa frequente malattia. Parola chiave: prevenire. Il flebotomo responsabile della trasmissione della Leishmaniosi è un insetto ematofago (che si nutre di sangue, come le zanzare) che predilige le ore crepuscolari e notturne per cibarsi, così come i mesi caldi. I flebotomi si trovano principalmente in ambienti rurali e costieri delle regioni meridionali e delle isole, poiché per lo sviluppo e la crescita delle larve necessitano di temperature relativamente calde e di umidità elevata. Quando un flebotomo punge un cane infetto assume il protozoo diventando infettante, ossia in grado di tramettere la Leishmaniosi pungendo un animale sano dai 4 ai 20 giorni. La Leishmaniosi non colpisce solo i cani, ma può colpire anche i gatti ed altre specie animali selvatiche come i conigli, arrivando ad infettare anche l’uomo.La Leishmania viene trasmessa dai flebotomi nel periodo che va da Aprile a Novembre (in relazione alle diverse condizioni climatiche) e la sua diffusione è in costante aumento. “Per lungo tempo, la Leishmaniosi canina è stata considerata stabilmente endemica nell'Italia meridionale e centrale, e nelle aree litoranee del nord Italia, con tassi di siero prevalenza fino al 53,1% - spiega il Dr. Luigi Venco, esperto di MYLAV - Tuttavia, sulla base di dati recenti inerenti la raccolta e l’identificazione di flebotomi, l’individuazione di casi autoctoni nel cane e di casi nell’uomo, nuovi focolai di Leishmaniosi canina sono stati individuati nelle regioni settentrionali in cui la malattia era precedentemente considerata non endemica”. Inizialmente la Leishmaniosi era infatti diffusa solo nelle regioni collinari appenniniche, ma attualmente si trova anche nella Pianura Padana, dove in seguito al cambiamento delle condizioni climatiche (aumento delle temperature invernali, scomparsa della nebbia), si sono verificate le condizioni per la sopravvivenza di uova e larve dei Flebotomi in diapausa nel periodo invernale. Sono di recentissima segnalazione nuovi focolai nel Piemonte e nel Triveneto, ma anche in Lombardia, con tendenza alla diffusione dalle zone oltre-padane a quelle cis-padane nella provincia di Pavia e numerosi altri focolai nelle provincie di Bergamo, Brescia, Lodi, Milano e Cremona.Leishmaniosi cane sintomiOra vediamo nel dettaglio i sintomi della Leishmaniosi. In corso di Leishmaniosi, i pazienti possono essere suddivisi in tre categorie in base ad una combinazione di segni clinici e rilievi di laboratorio. I cani possono essere suddivisi in “esposti”, “infetti” e “malati”. Gli “esposti” sono pazienti clinicamente normali – o con segni clinici riconducibili ad altre malattie - che posseggono titoli anticorpali negativi o bassi (prossimi al valore soglia - del laboratorio), ma che sono negativi alla ricerca del parassita mediante citologia e/o PCR. I cani “infetti” sono pazienti clinicamente normali – o con segni clinici riconducibili ad altre malattie – ma in cui è stata dimostrata la presenza del parassita nei tessuti mediante identificazione diretta (es. citologia e/o PCR). In questi pazienti, i titoli anticorpali risultano negativi o bassi (prossimi al valore “soglia” del laboratorio”) ma non sono presenti alterazioni clinico-patologiche riferibili a Leishmaniosi. I cani “malati” sono pazienti infetti, in cui la presenza del parassita è dimostrata mediante citologia e/o PCR, indipendentemente dal titolo anticorpale, o con titolo anticorpale uguale o superiore di 4 volte il valore “soglia” del laboratorio. In questi soggetti si identificano segni clinici e / o alterazioni clinico patologiche riferibili a Leishmaniosi. Infine, i “gravemente malati” sono pazienti in cui si identificano gravi condizioni cliniche come nefropatia proteinurica, insufficienza renale cronica, patologie oculari gravi e artropatie.Leishmaniosi cane prevenzionePer prevenire questa pericolosa malattia, è necessario utilizzare prodotti a base di piretroidi (sia in pipette sia in collari antiparassitari), da utilizzare in particolar modo nei mesi da Aprile a Novembre. Se si abita in una zona particolarmente a rischio, può essere anche utile limitare le passeggiate serali del cane in campagna così come nelle zone rurali, dove è più alta la concentrazione di flebotomi. È inoltre a disposizione sul mercato un vaccino che non protegge da infezione ma che riduce di molto la probabilità che un cane infetto sviluppi la malattia clinica.Leishmaniosi cane cura Al giorno d’oggi una cura in grado di guarire definitivamente dalla Leishmaniosi non esiste ancora, proprio per questo è meglio mettere in atto tutte le precauzioni possibili per prevenire questa malattia, piuttosto che curarla. Se un cane ha contratto la Leishmania, è necessario intraprendere con il proprio veterinario di fiducia una terapia farmacologica, in base allo stadio della malattia, che riesca a controllare i sintomi garantendo uno stato di benessere del cane. Sono poi importanti controlli veterinari specifici periodici per tutto il corso della vita dell’animale in base allo stadio clinico, oltre all’utilizzo di pipette/collari antiparassitari a base di piretroidi, per evitare che diventi fonte di contagio per altri. È importante spiegare ai proprietari di animali che un cane con Leishmaniosi può tranquillamente vivere una vita normale, senza sofferenze o limitazioni. Ovviamente, più un cane viene curato ai primi sintomi, migliori saranno le probabilità di successo della terapia. È importante ricordare poi che anche se il cane non presenta più i sintomi caratteristici della Leishmaniosi, ciò non vuol dire che il parassita sia stato eliminato, nella maggior parte dei casi infatti continua a sopravvivere, controllato dal sistema immunitario, nel cane, esponendolo a potenziali recidive” concludono gli esperti di MYLAV.

ALIMENTAZIONE

dare biscotti al cane

Alimentazione

Snack per cani: quali sono i biscottini più indicati? i nostri consigli

Redazione -

Esistono tantissimi snack per cani, alcuni salutari e altri meno, anche a seconda della razza che abbiamo. Gli snack per cani in commercio in tutti i negozi per animali, ma presenti anche sugli scaffali dei supermercati, sono davvero molti. Negli ultimi decenni gli “stuzzichini” creati appositamente per i nostri pet hanno conquistato un’interessante quota di settore nella produzione di alimenti per cani. Ecco così che si vedono “fiorire” nuovi snack per cani continuamente e, complice anche la massiccia pubblicità dedicata, spesso ci troviamo ad acquistarli senza sapere cosa contengono e se sono davvero indicati a far parte della dieta del nostro quattrozampe. A volte scegliere diventa difficile perché la gamma del prodotto è molto ampia: si va dai biscotti per cani, aromatizzati al pollo, coniglio, manzo, agnello (solo per dirne alcuni) ai bastoncini morbidi a base di carne essiccata, alle ossa di pelle di bufalo, alle “gocce” al gusto di formaggio,  agli stick per pulire i denti, e si potrebbe proseguire ancora a lungo. Ma quando ci troviamo di fronte a tutte quelle confezioni colorate ed allettanti ci domandiamo davvero se dare biscottini al cane fa bene alla salute del nostro Fido? Non sempre, anzi spesso tendiamo a scegliere gli stuzzichini in base al gusto del nostro quattrozampe, acquistando quello che a lui piace di più e lasciandoci prendere indirettamente “per la gola”. La prima cosa da considerare invece è la composizione di questi prodotti: bisogna leggere gli ingredienti indicati sulla confezione. In questo modo ci renderemo conto che gli snack per cani sono alimenti completi che contengono proteine (carni), fibre (sottoprodotti di origine vegetale), olii e grassi, sostanze minerali, semi e piante aromatiche, oltre ad antiossidanti, conservanti e spesso additivi nutrizionali, come vitamine (A ed E) o solfati. Questi cosiddetti alimenti complementari quindi, se aggiunti alla già completa dieta quotidiana dell’animale finiscono per andare a sovraccaricarlo: senza rendercene conto rischiamo così di fornire al nostro quattrozampe un eccesivo apporto calorico che, a lungo andare, può contribuire al sorgere di patologie serie come il sovrappeso e il diabete. Recenti studi hanno infatti calcolato che gli snack per cani conterrebbero circa il 9% del fabbisogno calorico giornaliero di un quattro zampe sui venti chili di peso e ben il 30% per uno che pesa intorno ai quattro-cinque chili. È importante dunque limitare l’utilizzo degli snack per cani a specifici momenti, quali l’addestramento, come premio dato all’animale per aver fatto quanto gli abbiamo chiesto, ma non bisogna dispensare golosità “gratuitamente” e abbondantemente nell’arco della giornata oppure quando ce lo richiede il nostro Fido – che tanto non ne sarà mai sazio e ce ne chiederà continuamente; un consiglio per regolarsi è di non superare mai le dosi indicate sulla confezione, in base alla taglia e al peso del cane. Se poi il cane è affetto da qualche specifica patologia (malattie cardiovascolari, insufficienza renale, diabete, ecc) bisogna essere ancora più cauti, perché un eccessivo apporto di proteine, grassi o zuccheri può peggiorare la situazione. Occorre allora ridurre ulteriormente le dosi e cercare gli snack per cani studiati appositamente, ad esempio quelli ipocalorici, senza zuccheri o a base di cereali integrali.Snack per cani fai da te: ci sono diverse ricette Un’ottima soluzione per ovviare al problema può essere quella di preparare in casa degli ottimi e sicuramente più salutari snack per i nostri amici cani. Certo dovremo impegnare un po’ del nostro tempo, ma la soddisfazione di aver fatto qualcosa di buono per il nostro amato quattro zampe ci ripagherà della fatica, e possiamo essere certi che lui apprezzerà il delizioso spuntino. Ci sono diverse ricette per confezionare biscotti 100% naturali per cani: tra tutte, una che è adatta ad ogni quattro zampe (giovane o vecchio, sano o un po’ acciaccato) è quella dei biscotti mela e carote, perché contengono ingredienti “dietetici” e poco calorici. Prepararli è semplice e veloce: bastano 300 gr di farina, 1 uovo, 2 mele frullate, 1 carota frullata, 1 cucchiaio e mezzo di olio di semi e, se volete, 1 cucchiaio di miele. Impastate il tutto, date la forma desiderata (magari con un bello stampino fatto a osso!), cuocete in forno a 180° per 40 minuti e il gioco è fatto! Il vostro cane ne andrà ghiotto e di sicuro non rimpiangerà gli snack acquistati al supermercato!

ADDESTRAMENTO

Insegnare al cane il "seduto!"

Addestramento

Insegnare al cane il "seduto": i metodi migliori

Redazione -

Come insegnare al cane il "seduto"Avete mai detto al vostro cane con tono perentorio: “seduto!”, e lui ha continuato a guardarvi con occhi interrogativi, senza capire cosa gli steste chiedendo? Non preoccupatevi, rimediare si può anche se non siete addestratori cinofili e, anzi, siete completamente digiuni in materia, perché è molto facile insegnare al cane il "seduto!". Di solito, gli stessi educatori professionisti iniziano proprio da questo esercizio, che il cane riesce ad apprendere già in tenera età, dopo una o due sedute di addestramento. Ovviamente quando il cane è cucciolo l’apprendimento è più immediato, ma si ottengono ottimi risultati anche con cani adulti. Questo perché il “seduto” è per il cane una posizione istintiva, che i nostri quattrozampe assumono anche spontaneamente, senza bisogno di alcun condizionamento particolare; quello che dobbiamo insegnare al cane è a mettersi seduto quando glielo chiediamo noi, quindi ad associare quella postura ad uno specifico comando.Quali sono i metodi più diffusi per insegnare al cane il "seduto"? Esistono diverse tecniche, una delle quali potremmo definire “metodo naturale”: consiste infatti nell’osservare il cane e, quando ci si accorge che sta per sedersi, cosa che capita sempre nell’arco della giornata, pronunciare immediatamente la parola “seduto” e appena assume la posizione premiare il cane con un bocconcino e con sperticate lodi e carezze. Ripetendo questo esercizio per qualche volta il cane sarà ben presto felice di accontentarvi ogni volta che gli chiederete di mettersi seduto, perché saprà che lo aspetta una gradita ricompensa. Questo metodo per insegnare al cane il "seduto!" è più semplice da utilizzare con i cuccioli, che  tendono a stancarsi molto più frequentemente degli adulti e di conseguenza a sedersi molto spesso, perciò si avranno ben più occasioni per metterlo in pratica. Ciò non toglie che sia una tecnica efficace anche con i cani già cresciuti, solo bisognerà fare maggiore attenzione a “cogliere l’attimo” nei non frequentissimi momenti in cui decidono di sedersi. Un altro modo per insegnare al cane il "seduto!" consiste nel farlo avvicinare, meglio se di fronte a voi, mostrandogli un bocconcino o un gioco, e poi portare la mano che tiene il premio in alto, sopra la testa del cane, in modo che l’animale, nel tentativo di seguire col muso l’oggetto tanto desiderato senza arretrare, alzerà tanto la testa all’indietro da sbilanciarsi, fino a sedersi. In questo momento pronuncerete la “fatidica” parola seduto e gli darete il premio.Insegnare al cane il seduto: c'è un metodo non sempre apprezzato Non tutti gli educatori cinofili sono d’accordo sull’utilizzo di un terzo metodo per insegnare al cane il "seduto!", che per la verità è molto simile ai due precedenti, ma con una variante, su cui molti non sono d’accordo. Sempre avendo a disposizione un premio per il cane e sempre pronunciando la parola “seduto”, bisogna contemporaneamente premere con una mano sul sedere del cane spingendolo verso il basso, per fargli capire anche fisicamente cosa vogliamo da lui. Secondo alcuni addestratori questa tecnica sarebbe scorretta perché indurrebbe il cane, invece che a sedersi, ad esercitare una contro-pressione, spingendo verso l’alto mentre noi spingiamo verso il basso; ma anche perché porterebbe il padrone o l’educatore ad assumere una posizione troppo dominante nei confronti del cane. Questo lo indurrebbe a interpretare l’addestramento come un momento poco piacevole, mentre è fondamentale che, qualunque sia l’insegnamento che si vuole impartire al nostro quattrozampe, le fasi dell’apprendimento siano da lui vissute sempre come divertenti e interessanti.

COMPORTAMENTO

Comportamento

Cane capobranco, come controllare il suo comportamento

Redazione -

Cane capobranco: come correggere questo problema comportamentale? Ecco i nostri consigli. di Lavdie Sijani - La forma più semplice per rendersi conto se il nostro cane si sente un capobranco è osservare il suo comportamento quando rientriamo a casa. Se ci salta addosso, significa che è lui il cane capobranco. Se invece il cane ha questo atteggiamento anche con gli ospiti, sta ad indicare che vuole far sapere a chiunque arriva in casa che è lui che comanda. Che cosa si può fare per fermare questo problema comportamentale nei nostri cani? Dobbiamo farci riconoscere noi stessi come capobranco. Quando il cane infatti non ha chiaro chi è il capobranco, sarà lui stesso a ricoprire questo ruolo vacante. Il problema è che questa soluzione, di solito, porterà a dei risultati disastrosi, sia per il cane sia per il padrone. Si diventa capobranco trasmettendo calma ed energia assertiva. Non bisogna salutare il cane con troppo affetto quando usciamo di casa. Ricordiamoci che il cane non è un bambino, è un cane. Salutare il nostro cane con affetto quando andiamo via di casa, infatti è sbagliato. Questo comportamento è assolutamente appropriato e meraviglioso se si dovesse trattare di un bambino, o più in generale di un essere umano. Ma il nostro cane, come abbiamo appena detto, non è un bambino, e la cosa più giusta e gentile che si possa fare nei confronti dei nostri amici a quattro zampe è trattarli come tali e comunicare con loro in un modo che essi possano capirci. Bisogna correggere la condotta del nostro cane e fargli comprendere che saltare addosso alle persone è un atteggiamento inopportuno.Cane capobranco: bisogna far capire al cane chi comanda. La mamma del cane, il capobranco per eccellenza, non avrebbe mai tollerato un comportamento scorretto da parte del cucciolo. Quando lei vede qualcosa, nei modi di fare del piccolo, che non le piace, si ferma e lo sposta. Per correggere le maniere sbagliate del cucciolo usa il suo modo calmo ed assertivo. Così il cagnolino impara a rispettare certi limiti, riconoscendo la leadership inequivocabile della madre e il suo ruolo di sottomissione nel branco. Quando arrivano gli ospiti in casa, chiediamo al nostro cane di sedersi e aspettare pazientemente. In pratica il cane seguirà i nostri comandi quando ci riconosce come capobranco e ci rispetta come tale. Non dimentichiamo che il leader del branco non negozia per prendersi ed ottenere ciò che vuole. Essere un capobranco significa esserlo sempre, non solo a volte. La leadership è per sempre! Nel mondo animale, una volta raggiunta la carica di capobranco essa viene portata avanti fino alla fine. Un vero leader non vacilla mai. Sa sempre cosa bisogna fare e come farlo. Un nostro comportamento incoerente, derivato dal fatto che ci sentiamo dei leader a giorni alterni o una volta al mese, porta il nostro cane a sentirsi confuso, sempre in ansia e ad avere un atteggiamento iperattivo. In natura la madre di un cucciolo gli insegna subito a non sporcare la tana. Mentre per noi umani sarà una vera e propria sfida riuscirci. Ma una volta messo in chiaro chi comanda, il nostro rapporto con il cane, oltre ad essere completo e felice, sarà un vero e proprio successo portando la nostra convivenza ad un livello ottimale e senza disastri.