Skip to main content

Tg cinofilo, l'ultima trovata dei jihadisti: cani muniti di esplosivo per seminare morte

News Redazione -

I cani muniti di bomba pronti a seminare morte e distruzione: questa è la denuncia della Kurdistan Organizzation for Animal Rights Protection.Come mostrano le immagini pubblicate sul web, un gruppo di soldati iracheni ha notato e fermato un cagnolino con due bottiglie sulla schiena bloccate da un groviglio di fili che collegavano un esplosivo rudimentale: come spiegano i soldati, il cane era stato mandato dagli uomini del Califfato per cercare di attraversare la linea del nemico. Una volta infiltrato, avrebbero azionato a distanza il dispositivo tramite un telecomando: uno stratagemma ideato per uccidere più nemici possibile.Si tratta dell'ultima trovata escogitata dai jihadisti nel disperato tentativo di opporsi all'avanzata delle truppe irachene. Pochi giorni fa l'Isis aveva anche fatto ricorso all'uso di un drone sul fronte sud-occidentale di Mosul il quale ha sganciato una piccola bomba su una colonna di blindati Humvee, provocando l'esplosione del carico di munizioni a bordo di un mezzo che è stato disintegrato. Intanto continua la lotta per riconquistare tutti i territori rimasti in mano allo Stato islamico: il comandante dell'offensiva irachena, il generale Abdul Amir Yarallah, ha fatto sapere che oggi le forze lealiste hanno liberato un altro quartiere nella parte ovest della città, Haj al Jawsaq, prendendo tutto il controllo del cosiddetto Quarto Ponte sul fiume Tigri. In precedenza, fonti militari governative avevano riferito che era stato riconquistato il quartiere di Tayaran, sempre nella sponda occidentale.I combattimenti continuano ad essere intensi in quattro aree residenziali alla periferia meridionale ed occidentale di Mosul. Le fonti governative ammettono che l'avanzata procede lentamente a causa dell'uso delle autobomba e cariche esplosive da parte dei jihadisti. Allo stesso tempo, anche i raid aerei della coalizione internazionale guidati dagli USA sono diminuiti di intensità per il timore di colpire obiettivi civili.

Maltrattamento sui cani

Maltrattamenti sui cani e altri animali: un fenomeno da conoscere e combattere

Curiosità Redazione -

Una riflessione sul problema dei maltrattamenti sui cani e altri animali, anche per capire quali sono le pene previste per chi compie simili atrocità. Quante volte abbiamo sentito di storie di maltrattamenti sui cani. E non solo cani badate bene. Sono storie che, a mio avviso, lasciano sconcertati a volte per la loro crudeltà. Parliamo di combattimenti, parliamo di incuria, parliamo di abbandono, di violenza vera e propria. Provo a pensare, a immaginare, cosa spinga un essere umano a perpetrare violenza, fisica e psicologica, su un animale senza che ve ne sia motivo alcuno. Ma non riesco proprio a trovare una motivazione diversa dall’idiozia e dalla cattiveria. Sono da evitare i luoghi comuni, a mio parere del tutto errati, che sostengono che i maltrattamenti sui cani a volte siano necessari per alcuni cani che risultano essere cattivi e che, quindi, meritano questi comportamenti di violenza, “così si danno una raddrizzata”.  Sono una fervente sostenitrice dell’idea che non esiste un cane cattivo, ma solo un cattivo padrone e sono assolutamente convinta che la violenza non si combatta con altra violenza. Forse non ci fermiamo abbastanza a pensare a cosa i maltrattamenti sui cani scatenino sui nostri amici pelosi. Eppure non ci vuole tanto a immaginarlo, se proviamo a metterci nei loro panni. Alcuni animali diventano violenti, perché in qualche modo anche loro devono provare a difendersi, esattamente come faremo noi, altri li rendiamo paurosi, togliendogli quella vitalità e forza d’animo che è tipica di qualsiasi razza canina. Alcuni li lasciamo morire di fame e dolore. Non so a voi, a me capita sempre di non voler leggere articoli che descrivono in modo crudo i maltrattamenti sui cani, perché da amante degli animali quale sono, mi si stringe il cuore ogni volta. Invece è bene leggerli, è bene informare e informarci perché quando decidiamo di prendere un cane, o comunque un animale, siamo coscienti di cosa succede al nostro amico se poi decidiamo che il “ giocattolo non ci diverte più” e diventa un impiccio. Siamo coscienti di quanta cattiveria può esserci nell’animo umano e, se ci rendiamo conto di non essere più che pronti ad amarlo e a prenderci cura di lui fino alla fine della sua vita, allora è meglio che lasciamo perdere e ci limitiamo a qualche carezza ai cani che incontriamo al parco quando andiamo a fare una passeggiata. Un cane è un essere vivente e come tale merita il nostro rispetto e il nostro amore. I maltrattamenti sui cani non sono un gioco, sono una cosa seria e molto grave e quando ci avviciniamo a questo argomento è bene farlo con coscienza.Maltrattamenti sui cani e altri animali: cosa dice la legge Il maltrattamento sui cani e su altri animali in genere, in diritto penale, è affrontato dall’articolo. 544-ter del codice penale ai sensi del quale:Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell'animale.La giurisprudenza ha chiarito che per parlare di reato non è necessario arrivare a lesioni fisiche, ma è sufficiente la sofferenza degli animali, poiché la norma mira a tutelarli in quanto esseri viventi in grado di percepire dolore, anche nel caso di lesioni di tipo ambientale e comportamentale (mancanza di cure, inedia, ecc). Siamo tutti tenuti a denunciare reati di maltrattamenti sui cani e sui altri animali in genere, rivolgendoci alle autorità competenti: carabinieri, polizia, corpo forestale, che si avvarranno di associazioni animaliste o di entri appositamente preposti per la tutela dell’animale. Se il maltrattamento è in corso è possibile chiedere telefonicamente un intervento urgente di modo che le autorità possano procedere al sequestro dell’animale ai sensi dell’articolo 321 del Codice di procedura penale e il già citato articolo 544 del Codice Penale. Non chiudiamo gli occhi se siamo testimoni di un maltrattamento sui cani o altri animali, perché così facendo contribuiremo solo a farli soffrire ulteriormente.Maltrattamenti sui cani e altri animali: le sentenze della giurisprudenza. In passato la Corte di Cassazione si è espressa diverse volte a proposito di maltrattamenti sui cani o altri animali, vediamo insieme alcuni casi:Cane legato a catena/corda troppo corta? E' maltrattamento: art. 544-ter C.Penale (Cassazione n. 26368/2011) Maltrattamento legare il cane al sole (Cassazione n. 20468/2007) Reato lasciare cane chiuso in auto al sole (Cassazione n. 175/2008) Se per allontanare un animale, lo si colpisce con un corpo contundente (pietre, bottiglie etc.) causandogli danno, si ha una responsabilità per colpa rilevante esclusivamente in sede civile (Cass. 3° Sez., sentenza del 1 marzo 1953). Il deterioramento dell'animale può essere permanente o transitorio, per cui anche una lesione guaribile in breve tempo è riconducibile a reato (Cass., sentenza del 27 giugno 1958) Per lo stesso motivo (transitorietà) sussite reato anche nel caso di applicazione dolosa dell'animale (nel caso della sentenza, era un cavallo da corsa) di farmaci ipnotico-sedativi usati per deteriorare utilizzabilità e rendimento dell'animale stesso (Pretura di Roma - 29 maggio 1973) Perché non sussista il reato stabilito dall'art. 638 C.P. , è necessario che ci sia un danno o pericolo in atto imminente e non sia possibile evitarli senza uccidere o dannegggiare l'animale altrui (Cassazione, sentenza del 26 gennaio 1977).

La storia di capitàn, il pastore tedesco che vive accanto alla lapide del suo padrone

News Redazione -

Capitan, Il cane che da anni preferisce la lapide alla cuccia. di Sijani Lavdie -Capitàn è il nome del meticcio di pastore tedesco proveniente dall'argentina che ha dormito per anni sulla tomba del suo padrone Miguel Guzmàn morto nel 2006. La sua storia è vera e ben documentata. Ha trascorso più di sei anni andando a dormire accanto alla tomba del suo padrone. Durante il funerale del signor Guzmàn la famiglia si era accorta che il cane era scomparso. Trascorsa una settimana i parenti di Guzmàn sono andati a visitare il cimitero e lì si sono stupiti di trovarci proprio Capitàn che faceva la guardia alla tomba. Il direttore del cimitero sostiene che il cane va lì ogni sera verso le 18 e lo fa ormai da anni. Questo bellissimo pastore tedesco dimostra così l'affetto e la devozione verso il suo padrone ormai morto da marzo del 2006. Si presenta ogni sera verso le 18 al cimitero di Villa Carlo Paz, Cordoba in Argentina. Si accuccia di fianco alla lapide di Miguel Guzmàn, dove veglia fedelissimo e si rifiuta di tornare a casa. Il personale del cimitero si prende cura di lui durante il giorno e lui trascorre tutte le sue notti dormendo di fianco alla tomba del suo defunto padrone. Capitàn resta vigile di fianco alla tomba del suo padrone. Certo, trovare la sepoltura del suo caro padrone non è stato impresa facile per Capitàn. Il direttore del cimitero Hector Baccega racconta di come si è accorto di questo cane che è apparso un giorno, tutto solo e ha cominciato a vagare per il cimitero fino a quando si è fermato proprio di fianco alla lapide di Guzmàn. Spesso durante il giorno Capitàn va a fare un giretto fuori e intorno al cimitero ma poi torna di nuovo alla tomba e comunque, cascasse il mondo, alle 18 in punto si sdraia nella parte superiore del tumulo e rimane lì tutta la notte. Il signor Baccega ha dichiarato che tutto il personale del cimitero porta da mangiare e si prende cura di Capitàn. Il figlio del signor Guzmàn, Damian, ha invece riferito di come ogni volta ha provato a riportare il cane a casa senza mai riuscirci perchè lui ritorna di nuovo subito al cimitero. Miguel aveva comprato Capitàn nel 2005 e l'aveva portato a casa per fare una sorpresa al figlio Damiàn, nel 2005. La moglie di Miguel, Veronica, ha raccontato in una intervista a La Voz che quando il cane scomparve, il giorno della morte di suo marito, lei e suo figlio lo cercarono a lungo ma non riuscirono a trovarlo. Allora entrambi pensarono che il cane fosse morto anche lui o fosse stato adottato da un'altra famiglia. Così smisero di fare ricerche. Scoprire che Capitàn era non solo vivo e vegeto ma bensì riposava di fianco alla tomba del padre, per Damian fu un'enorme sorpresa! Nessuno è mai riuscito a spiegarsi come abbia fatto il cane a trovare da solo la tomba del suo padrone defunto. Sappiamo solo che ci è riuscito. Nonostante gli innumerevoli tentativi fatti da madre e figlio, il cane non ha mai voluto lasciare la tomba per molto tempo. Attualmente è il cimitero la sua nuova casa e anche se a volte va a fare visita ai suoi famigliari nella vecchia abitazione, torna puntualmente sulla tomba del signor Guzmàn. Alla fine sia Damiàn che Veronica hanno accettato il fatto che Capitàn preferisse continuare a stare vicino al suo migliore amico, piuttosto che tornare a casa e sentirne la mancanza. Capitàn si è guadagnato l'affetto di tutti i dipendenti del cimitero, i quali si preoccupano di dargli da mangiare e di farlo vaccinare. Quando qualche tempo fa il cane si era rotto una delle gambe anteriori: sono stati proprio loro a portarlo dal veterinario per curarlo. Insomma, la lezione preziosa che questo straordinario eroe peloso vuole condividere con il mondo è che i cani hanno un modo tutto loro per apprezzare i ricordi e la memoria di un caro amico estinto.

Beagle

La provenienza e la nascita delle razze di cani: come nascono tutte queste diversità?

Curiosità Redazione -

La provenienza e la nascita delle razze di cani: un dilemma difficile da risolvere. di Sijani Lavdie - Capire l'esatta provenienza della nascita della razza di un cane risulta complicato tanto quanto quella dell'origine del cane. Il nostro fedele amico, che sia piccolo o grande, affonda le proprie radici in antiche e molteplici razze mischiatosi poi tra loro. Il più delle razze che oggi conosciamo come “pure”, altro non sono che il risultato di miscele di parentela, degli incroci tra cani avvenuti nel corso degli anni. Evidenziamo quindi il fatto che la maggior parte delle razze riconosciute a livello mondiale nel corso degli ultimi cento anni o più, sono state create. Non sono nate. In pratica una nuova razza non può essere “scoperta”e ancor meno trovarsi in natura allo stato selvatico. Facciamo spesso l'errore di credere che “pedigree” sia sinonimo di razza pura, ovvero senza legami di nessun tipo con altri tipi di cane. E ahimè, purtroppo non é così! Anche le razze di cane con un pedigree riconosciuto hanno alle loro spalle incroci con miscugli di altre specie più anziane e dalle più diverse.Come sappiamo se il nostro cane è di razza oppure no? Diciamo che la parola “pedigree” potrebbe indurci in inganno, facendoci pensare che sia una sicurezza riguardo alla purezza della razza del nostro cane. In realtà il pedigree è semplicemente un certificato d'iscrizione ai Libri Genealogici. In questo documento vengono riportati i dati anagrafici di un cane come la razza, la genealogia, data di nascita, genitori, nonni, bisnonni e trisnonni. Inoltre vengono riportati i dati anagrafici dell'allevatore e del proprietario. Mentre sappiamo chi sia stato ad allevare la mamma, al momento della nascita del cucciolo, non viene fatto nessun tipo di controllo su chi sia realmente il padre. In Italia ci affidiamo alla parola e all'onestà dell'allevatore in questione. In pratica, il pedigree altro non è se non la decisione di un ente riconosciuto a livello nazionale ad approvare la nascita di una nuova razza ritenuta pura, secondo gli standard stabiliti da ogni paese. Infatti in Italia chi si occupa di rilasciare il certificato d'iscrizione del nostro cane, è il famoso ente ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana). Mentre in alcuni paesi esteri (ad esempio Inghilterra, Honduras, Costa Rica, ecc), un analogo compito spetta al Kennel Club. Si tratta di un' organizzazione che si trova in numerose parti del mondo, alla quale fanno parte diverse autorità con il compito di riconoscere ed approvare lo status di pedigree ad ogni tipo di cane. Ogni ente impiega standard di valutazione della razza in modo diverso. Non è detto, difatti, che lo stesso cane riconosciuto in un paese possa necessariamente essere riconosciuto come cane di razza in un altro paese. In altre parole, ciò che rende il nostro cane un esemplare di razza è la possibilità di rintracciare la sua discendenza tornando indietro di diverse generazioni sia dalla parte della mamma che dalla parte del padre. Ed essere quindi in possesso di un documento ufficiale per poterlo dimostrare, ovvero il suo pedigree.Vediamo insieme le origini del nome di alcune razze di cane Finora ci siamo soffermati a distinguere se un cane fosse o meno di razza, mentre risulta molto interessante scoprire il perché un determinato tipo di razza ha poi preso quel particolare nome. Qui riportiamo solo alcuni brevi esempi. Akita: questa razza giapponese prende il nome dalla prefettura del nord – ovest di Honshu, dove si pensa abbia avuto origine. Chiamato anche Akita inu (letteralmente “cane Akita”). Beagle: la storia sull'origine esatta della parola “beagle” è assai curiosa. Si pensa che il loro nome risalga al 16° secolo quando a questi cani si associò la parola francese “becguele” (persona rumorosa) dato il frastuono dei loro ululati durante le battute di caccia. Dobermann: questo cane deve il suo nome al suo primo allevatore che si chiamava Ludwig Dobermann (1834 – 1894). Era un esattore tedesco del 19°secolo. Jack Russel: il loro nome, invece, deriva da Jack Russell; un parroco inglese, soprannominato anche “The Sporting Parson” visto che, nella prima metà del 19° secolo, ha iniziato ad allevare terrier per sport.

Tg cinofilo, massa carrara: sequestrati tre cani, erano maltrattati

News Redazione -

Erano tenuti in pessime condizioni tanto da da ritenere che fossero maltrattati: stiamo parlando di tre cani che sono stati sequestrati a Massa Carrara, è stato denunciato un uomo. Sequestrati al proprietario che li avrebbe tenuti in cattive condizioni tre cani, tra cui due cuccioli di pastore maremmano, segnalato più volte da associazioni e cittadini. Il fatto è avvenuto a Tresana nella mattinata di ieri. Intervenuti sul posto il comandante della stazione dei carabinieri di Aulla, Andrea Tellini, Loredana Parodi dell’associazione “Il cuore degli animali” della Spezia e Tiziana De Vito, addestratrice cinofila della “Scuola del cane”. Hanno portato via i due cuccioli, mentre uno era già stato prelevato qualche giorno fa al padrone, un uomo originario dell’Europa dell’est, che secondo le segnalazioni avrebbe maltrattato gli animali tenendoli alla legati e in condizioni non dignitose per un essere vivente.Per ora gli accertamenti sono ancora in corso, ma sembra che le associazioni – tra cui “Difendiamo gli animali” – abbiano verificato prima di muoversi e che per i cani fossero già state emesse delle ordinanze di sequestro mai andate a buon fine. L’uomo sarebbe anche stato querelato da quest’ultima associazione, rappresentata dall’avvocato Francesca Menconi, secondo la quale presto inizierà il processo penale a suo carico. Nel corso del sequestro degli animali non avrebbe opposto resistenza e si sarebbe difeso dicendo di non averli trattati male e di rivolerli indietro. All’appello mancherebbe un cane femmina, a quanto pare la madre dei maremmani. Ora i due cani sequestrati sono ospiti di un rifugio, mentre il terzo è affidato a Loredana Parodi. Fonte: ecodellalunigiana.it

Torino, tassa sui cani: è polemica per la proposta di legge

News Redazione -

Proposta che farà sicuramente discutere quella del Movimento 5 stelle torinese: applicare una tassa sui cani da 1 a 4 euro in più sulla Tari per tutti coloro che ne posseggono. Una simbolica cifra da applicare alla Tari, la tasse dei rifiuti, per ciascun cane: questo servirebbe a mantenere le aree apposite per i quattrozampe esistenti e per realizzarne di nuove. La proposta è stata formulata nel comune di Torino, inizialmente dal capogruppo dei moderati Silvio Magliano, secondo cui l'obiettivo sarebbe quello di "Cercare sponsor e privati disposti a finanziare – in cambio di pubblicità – la manutenzione, oppure chiedere un contributo ai proprietari, magari in base al reddito o alla situazione famigliare, così da non penalizzare – ad esempio – quegli anziani soli e a basso reddito la cui unica compagnia è un animale domestico". Sembrava che tutto si fosse arenato al pour parler ma pochi giorni fa è stato il Movimento 5 stelle a riprendere le fila del discorso con una proposta ufficiale in commissione: il fine è quello di mettere nelle casse del Comune i 180mila euro che lo stesse spende ogni anno per mantenere le 55 aree cani disseminate nel territorio, e aprirne anche altre. Non tutti sono favorevoli, come ad esempio Marco Bravi, presidente Enpa, molto scettico sull'effettivo beneficio della legge: "Ogni tanto ritorna, noi non siamo d’accordo: così si aumenterebbero solo gli abbandoni. Chi non vuole o non può pagare porterebbe il cane da noi. Ci sono persone che pagano mille euro per la play station e non darebbero un euro in più per il cane. Un progetto del genere dovrebbe essere legato alle persone non agli animali: troviamo sponsor altrimenti è un segnale vessatorio". Anche alcune associazioni animaliste non sono assolutamente d'accordo con la proposta pentastellata: "La tassa o l’imposta sui cani è una forma di discriminazione: i proprietari di animali hanno già spese mediche tutte a pagamento, poi il cibo che costa parecchio. Questa tassa sarebbe un’ulteriore penalizzazione. Dovrebbe pensarci l’amministrazione comunale senza influire sui contribuenti. Per gli anziani sarebbe davvero una penalizzazione forte, a volte per queste persone il cane è l’unica loro consolazione".

Dog flipping

Corea, stop alle macellazioni di cani: è la fine di una terribile piaga?

News Redazione -

Ogni anno in Asia vengono mangiati 30 milioni di cani: una tendenza che però potrebbe subire una brusca (e bellissima) interruzione. Tutti i dettagli. I dati raccolti e confermati dall'ong Human Society, poi raccontati dal documentario "Eating Happiness" (presentato lo scorso anno agli Oscar, che vi invitiamo a recuperare se l'aveste perso), sono davvero allarmanti: nel 2016 in Asia sono stati uccisi e mangiati qualcosa come 30 milioni di cani. Una pratica che in quelle zone del pianeta è comune da sempre, ma che continua a farci ribrezzo. Finalmente però arrivano buone notizie provenienti dalla Corea Del Sud: a Seongnam c'è il grande mercato di Moran, dove si stima che ci sia un traffico di carne di cane enorme (80mila esemplari all'anno). In generale nella nazione ogni anno vengono consumati 2 milioni di cani, ma all'interno del mercato i cani vengono scelti direttamente dagli acquirenti. Spesso i poveri quattrozampe vivono in gabbia ammassati, custoditi in condizioni brutali e non soddisfacenti dal punto di vista igienico. Ecco però la decisione del sindaco della città Kang Won-gu: "Vogliamo fermare questo commercio, questo potrebbe essere l'inizio di un lungo cammino per risolvere il problema. Speriamo di sradicare l'immagine negativa di questo mercato. La grandezza di una nazione può essere giudicata dal modo in cui vengono trattati i suoi animali". Tradotto: nei prossimi giorni a Seongnam tutti i rivenditori e le strutture di macellazione saranno rimosse e everrà vietata la vendita di carne di cane. Il Comune aiuterà i commercianti a ripensare le proprie attività. Le associazioni ambientaliste hanno reagito festeggiando ma allo stesso tempo ribadendo che la misura non è sufficiente: "Chiediamo che sia definito come illegale l'abuso sugli animali e il considerare i cani come cibo. Dovremo monitorare costantemente i negozi a base di carne di cane nel mercato per vedere se davvero si fermeranno le macellazioni". Anche i residenti nelle zone intorno al mercato stanno dalla parte degli animalisti, stufi dei continui odori nauseabondi e della barbarie a cui sono costretti i poveri pets.

Tg cinofilo: marijuana a uso terapeutico per cani e gatti? e' boom

News Redazione -

La marijuana a scopo terapeutico è ormai una cura sempre più comune per un grande numero di persone, che hanno deciso di affidarsi a questo tipo di trattamento anche per il proprio amico peloso. Diversi prodotti per animali, a base di marijuana, stanno spopolando sul mercato di quei paesi che hanno legalizzato la pianta per uso medico. Il New York Times ha raccolto alcune testimonianze di persone che provano a curare il quattro zampe con la sostanza: Lisa Mastramico di Long Beach, California, spiega che l’erba “funziona a meraviglia” per l’artrite della sua gattina Little Kitty. Il felino passava le giornate nell’armadio, ma la donna ha ottenuto la tessera che le permetteva di acquistare marijuana terapeutica e comprare una speciale tintura realizzata per gli animali. “Little Kitty è miracolosamente rinata. Quando gliel’ho somministrata, non faceva cose strane tipo addormentarsi con il muso nella ciotola o altri bizzarri comportamenti, anzi. Usciva a socializzare, voleva essere accarezzata. E’ un cambiamento davvero notevole” spiega la padrona. Un’altra amante degli animali, Maria Ellis Perez, dalla Florida, racconta di aver pensato che il suo cane, Ricochet, avesse ormai vita breve. Il cane aveva smesso di mangiare e soffriva di vari problemi di salute, così la padrona ha deciso di tentare con dei piccoli biscotti dove, oltre ad altri ingredienti come zucca e olio di cocco, è presente una piccola parte di olio di marijuana. Dopo qualche giorno il cane, con grande sorpresa della padrona, ha ripreso a mangiare. La quantità assunta dall’uomo non può essere la stessa per gli animali, e Steve Blauvelt, veterinario dell’Oregon, racconta che dopo la legalizzazione sono aumentati i casi di cani o gatti che vengono portati al pronto soccorso per aver ingerito dei biscotti all’hashish o cannabis. Molti veterinari non approvano la scelta di dare questa sostanza agli animali, ma Stephen Katz, che opera a New York, ha raccontato di aver curato molti casi di pit-bull affetti da ansia e crisi di abbandono, proprio con la marijuana. Fonte: blitzquotidiano.it

cani avvelenati

Tg cinofilo, torino: würstel imbottiti di chiodi, morti quattro cani

News Redazione -

Torino - E' allarma bocconi killer anche "sotto la Mole": negli ultimi cinque mesi sono infatti morti quattro cani. Il punto maledetto è sempre lo stesso, ovvero l'aiuola di Lungo Dora Napoli, poco prima di Corso Vercelli. La sorte di questi poveri quattrozampe è stata segnata da würstel imbottiti di chiodi. E' un bassotto l'ultimo della lista, morto venerdì. La padrona, inconsolabile, è una signora ottantenne che portava ogni giorno il suo cagnolino per fare la passeggiata. Purtroppo non aveva notato la presenza di quei bocconi killer, quando si è accorta che il cane si stava lamentando era troppo tardi. Pietro Stevano, residente della zona racconta: "Ho provato ad aiutarla, ma era troppo tardi. Quella povera signora piangeva disperata. Una scena straziante". Un altro signore residente della zona va nel dettaglio del problema: "Da maggio sono morti cinque cani, una cosa incredibile".E' perciò scattato l'allarme, come conferma lo stesso Stevano: "Venerdì ho chiamato Polizia e Vigili urbani, ma non sono intervenuti. Mi avevano suggerito di buttarli via, ma ci tenevo a far vedere a qualcuno queste esche maledette. Non si può far finta di nulla". Per prevenire altri spiacevoli incidenti, ha deciso di agire in prima persona. Ha preso pennarelli, carta e nastro adesivo e ha affisso due cartelli sui tronchi degli alberi all’angolo con il ponte di via Borgo Dora, in cui avverte del pericolo. "E altri ne attaccherò nei prossimi giorni - assicura - perchè questa strage di animali deve finire. Subito".Anche lui ha un piccolo Bull terrier, è molto preoccupato, e cerca di spiegare razionalmente i motivi di questo gesto orribile: "Forse dipende dal fatto che, troppo spesso, chi porta a spasso i cani poi non raccoglie i loro bisogni".

Tg cinofilo, torino: cani uccisi da veleni invisibili sparsi nell'erba

News Redazione -

Numerosi casi d'avvelenamento sono stati registrati nel quartiere Parella, ma non solo. Il veleno è praticamente invisibile e molto spesso mortale TORINO - E' allarme tra i proprietari di cani in zona Parella: nell'ultimo periodo infatti gli episodi di avvelenamento si susseguono con una frequenza davvero preoccupante, tanto da scatenare l'ira e le proteste dei residenti, oltre che dei padroni degli animali. L'ultimo (tristissimo) episodio è toccato a Golia, un bellissimo esemplare di pastore tedesco: il cane ha ingerito il veleno ed è morto a causa della presenza di quest'ultimo nel pancreas, nel fegato e nei reni. Il veleno "invisibile" sparso nell'erba Chi compie questi gesti ignobili pare aver studiato tutto nei minimi particolari: la sostanza velenosa è una polvere diluita nell'acqua e sparsa nell'erba. I cani non ingeriscono nulla, ma annusando inalano il veleno e rischiano la vita. Numerosi episodi sono stati riscontrati in zona Parella, vicino a corso Telesio, alla Pellerina, alla Tesoriera e in altre zone della città. Purtroppo prevenire questo tipo d'attività criminosa è difficilissimo. L'allarme, oltre che per i cani è esteso anche ai bambini: la presenza del veleno è stata riscontrata persino vicino ad alcune aree giochi. I residenti si mobilitano per porre fine alle barbarie Numerose le telefonate e le mail all'Enpa, mentre anche il presidente della Circoscrizione 4 Claudio Cerrato è stato avvisato. I residenti stanno organizzando anche una raccolta firme per smuovere la situazione, ma non è escluso che qualche padrone esasperato possa prendere iniziative solitarie, "pattugliando" la zona in cerca del responsabile degli avvelenamenti. I padroni di cani si sentono impotenti di fronte a simili brutalità e per questo motivo stanno cercando di fare rete tra loro. Si consiglia dunque la massima attenzione, nella speranza che qualcuno ponga fine a questi atti ignobili. Fonte: http://www.diarioditorino.it/torino/articolo/?nid=20161004_392392

La storia di lucy: abbandonata dal suo padrone, trova l'amore di una nuova famiglia

News Redazione -

Lucy, “la cagnolina più sfortunata del mondo” La storia di cui voglio parlarvi oggi è quella di Lucy. Come molte altre storie inizia in modo doloroso perché lei è un’altra vittima dell’abbandono. Quando è stata trovata e portata in un rifugio per cani di Miami era magrissima tanto che si distingueva perfettamente la colonna vertebrale. Era ricoperta di pulci e zecche, aveva le unghie lunghe, era debole e il suo sguardo esprimeva solo tantissima tristezza. Arrivata al canile non l’attendeva un percorso di cure amorevoli per rimettersi in sesto. No, perché Lucy era destinata ad essere soppressa. Poi ecco il primo incontro che le cambierà la vita e le permetterà di avere di nuovo una possibilità. Un gruppo di volontari del Dog Tales Rescue and Sanctuary decide che la piccola Lucy, sopranominata “la cagnolina più sfortunata del mondo”, meritava di essere salvata così la portano nel loro rifugio in Canada. Lucy era malata e in quelle condizioni nessuno voleva adottarla. Ma Lucy non si è certo arresa e con lei i volontari che pian piano l’hanno nutrita e aiutata a riprendersi. Ma mancava ancora qualcosa perché possa essere di nuovo davvero felice. Mancava una famiglia che finalmente la amasse come meritava.  Il destino ha così messo sul suo cammino Jamie Ferris e Robyn Hodgkin. I due sono arrivati al rifugio alla ricerca di una cane da adottare e quando hanno saputo la sua storia non hanno avuto dubbi. Era lei il cane adatto a far parte della loro famiglia. Dicono di essersi commossi quando hanno saputo le traversie attraverso cui era passata Lucy e si dicono felici di poterle oggi dare tutto l’amore di cui ha bisogno. Oggi Lucy è un cane felice e amato. Ha due padroni che le vogliono bene, ha preso qualche chilo, è tenuta bene e ha perso quello sguardo triste che la contraddistingueva.Smuoviamo le coscienze Quando giro sul web alla ricerca di una storia da raccontarvi mi imbatto sempre in storie molto dolci e spesso anche molto dolorose per i nostri amici a quattro zampe. Spesso le parole o i pensieri non sono sufficienti a far capire davvero quanto i nostri amici pelosi soffrano in caso di abbandono e maltrattamento. Abbiamo spesso la presunzione di scrivere o pensare di sapere ma la verità è che nessuno di noi sa davvero cosa provino. Lo immaginiamo certo ed è quell’immaginazione a smuovere le nostre coscienze (almeno alcune) e a spingerci a cercare di fare qualcosa, ognuno a proprio modo e le secondo le proprie possibilità, perché eventi simili smettano finalmente di ripetersi. Perché se è vero che alcune di queste storie, come quella di Lucy che vi ho raccontato oggi, hanno un lieto fine ve ne sono molte altre che quel lieto fine non ce l’hanno. Lucy è stata fortunata due volte e oggi è un cane felice e amato e ci fa piacere leggere il lieto fine, ma il nostro sguardo e la nostra coscienza deve continuare ad andare anche a tutti quei cani che ancora hanno bisogno di cure e di tantissimo affetto per non dimenticare che abbiamo ancora moltissimo da fare e moltissime coscienze da smuovere.

Tg cinofilo: allarme bocconi killer e topicidi, alcuni cani avvelenati

News Redazione -

Sono già molti i cani avvelenati da esche topicide e bocconi killer in tutta Italia. Ne avevamo parlato in questo articolo (clicca qui) con riferimento a Milano, ma adesso è allarme nazionale per tutti i proprietari che portano i loro cani a spasso per le vie delle città e non solo: disseminate soprattutto nei parchi e nelle piste ciclabili, le esche topicide, bocconi killer e polpette di carne impastate con dentro chiodi e lame hanno già causato la morte di alcuni cagnolini. Uno di questi è morto una decina di giorni fa tra le braccia del suo padrone per un'emorragia interna provocata da topicida: erano insieme al Prino (in provincia di Imperia), il cane ha inghiottito qualcosa. La notte si è sentito male, ha vomitato sangue e pochi minuti dopo è morto, tra lo sconforto del suo proprietario: "La mia denuncia serve per tenere alta la guardia: vicino a dove è avvenuto il fatto ci sono una spiaggia per cani e un parco a loro riservato". Le cliniche veterinarie si vedono arrivare spesso cani avvelenati in gravi condizioni se non addirittura in fin di vita. La veterinaria Alessia Muraglia ha dichiarato alla stampa: "Per salvare la vita di un cane o di un gatto avvelenato da topicidi, diserbanti e bocconi killer occorre individuare subito il problema e rivolgersi immediatamente a un veterinario: spesso il tempo è il fattore decisivo". L'esperta ci tiene anche a non fare allarmismi: "Capita spesso che arrivino in studio proprietari disperati, con gatti e cani al seguito, che sostengono che il loro animale sta male, respira affannosamente o vomita, a causa di un presunto, ipotetico avvelenamento. Posso dire che non sempre è così: cani e gatti possono presentare sintomi e problemi fisici che farebbero pensare a una diagnosi di questo tipo, salvo poi scoprire che magari si tratta di tutt’altra cosa". Tuttavia il problema esiste, e Muraglia dà i suoi consigli per affrontare al meglio i sintomi dell'avvelenamento e per prevenirli: "I veleni agiscono con rapidità e se non diagnosticati velocemente diventano mortali. Come primissimo soccorso casalingo suggerisco di far vomitare il cane somministrandogli acqua abbondantemente salata. La prevenzione è il miglior antidoto: massima attenzione a quello che prende in bocca il cane durante la passeggiata per strada o al parco: se ingerisce qualcosa farlo subito sputare o, se il caso, asportarlo con le mani". Intanto, come reazione a queste pratiche killer e vigliacche, gli amanti degli animali hanno aperto una pagina facebook che trovate qui. Le denunce virtuali si possono fare anche attraverso la mail segnalazionebocconiavvelenati@gmail.com

Khan

Khan abbaia ferocemente ad una bimba, ma le apparenze ingannano...

News Redazione -

Khan, il "cattivissimo" dobermann Lo sappiamo no? I Dobermann sono dei cani famosi per la loro cattiveria e Khan, il protagonista della nostra storia, non fa eccezione. O forse, sono solo gli umani ad essere famosi per la loro stupidità. Su questa riflessione ci si potrebbe aprire un gran bel dibattito ma oggi è di Khan e della sua famiglia umana che voglio parlarvi. Tra gli umani ci sono, per fortuna, delle persone che non badano affatto alle leggende metropolitane che vogliono classificare i cani come buoni o cattivi. Alcuni umani per fortuna sanno che i cani non sono né buoni né cattivi. Vanno saputi addestrare e soprattutto vanno saputi amare. Solo così loro potranno ricambiare con altrettanto amore e, qualche volta, anche proteggerci da un imminente pericolo. Questi umani, magari ce ne fossero di più al mondo, non si fanno alcun problema ad aprire le porte della loro casa ad un Dobermann. Sì, proprio lui il cane pazzo e cattivo per eccellenza. E lo fanno anche avendo in casa una bambina piccola certi del fatto che, con le dovute accortezze, i due cuccioli possano diventare ottimi amici per la vita.Khan abbaia furioso alla bimba, ma non è come sembra… Uno degli umani di cui vi parlo è Catherine Svilicic, amante di tutti gli animali ma in particolar modo dei cani. Questa donna voleva che i suoi figli crescessero imparando il rispetto per questo stupendi animali, quindi ha deciso di dare una nuova casa ad uno dei cani del canile della zona. La scelta è caduta su Khan, un Dobermann. Se diamo retta alle dicerie, non proprio un cane adatto ad una famiglia con bambini ma il cagnone si è dimostrato dolcissimo e bisogno d’affetto e non è stato davvero difficile per lei scegliere proprio lui. Catherine era consapevole che avrebbe dovuto farlo avvicinare ai suoi figli con cautela ma Khan fin da subito si è dimostrato docile e protettivo nei loro confronti.  Un pomeriggio d’estate il cane era in giardino con la piccolina di casa, una bimba di 17 mesi e si dimostrava dolce e delicato con lei. Catherine li osservava tranquilla dalla finestra. Poi Khan ha iniziato ad abbaiare violentemente avanzando verso la piccola. Catherine si è spaventata pensando immediatamente che il cane stesse per attaccare la bimba. E’ corsa fuori ed è riuscita a raggiungerla e in quel momento si è resa conto che non era affatto come sembrava. Khan infatti aveva notato un serpente velenoso che avrebbe potuto mordere la bambina e il suo comportamento aggressivo era volto solo ad allontanarlo e a proteggerla. Khan è riuscito a proteggere la piccola ed è stato morso lui stesso dal serpente. Catherine ha quindi soccorso immediatamente il cane portandolo dal veterinario, che con una puntura anti veleno gli ha salvato la vita. Ogni giorno ringrazia di essersi affezionata fin da subito a quel cane che si è dimostrato fedele e leale con la sua piccola sorellina umana proteggendola e mettendo a rischio la sua stessa vita. Sono contenta di avervi raccontato questa storia che, ne sono certa, vi avrà strappato almeno un sorriso per la tenerezza di cui è intrisa. Quando riusciamo ad andare oltre le apparenze c’è tutto un mondo che si apre davanti ai nostri occhi e quando lo facciamo con un animale allora siamo certi di venire ricompensati con un amore e una dedizione immensi, che possono solo insegnarci una volta di più il doveroso rispetto verso questi stupendi animali.

paragility dog

Corsi di paragility dog: cos’È e a chi È rivolto

Addestramento Redazione -

COS’È LA PARAGILITY DOG Recentemente, all’interno dei programmi di pet therapy (terapia fatta con l’utilizzo di cani), è nata una nuova disciplina, chiamata paragility dog. La paragility unisce l’attività motoria per persone disabili con la più tradizionale agility dog, uno sport cinofilo in cui il cane guidato dal conduttore deve affrontare nel minor tempo possibile un percorso ad ostacoli. La particolarità della paragility dog consiste nel fatto che a guidare il cane è un soggetto affetto da una qualche disabilità fisica, motoria o anche psichica. I percorsi sono adattati alle esigenze della persona portatrice di handicap: se può correre o muoversi velocemente, magari anche con l’ausilio di una carrozzina elettrica, viene conteggiato il tempo a fine gara, mentre se non ha la possibilità di spostarsi rapidamente, il tempo impiegato a portare a termine il percorso non verrà quantificato nella determinazione del punteggio finale. La paragility dog è dunque uno sport a tutti gli effetti e una vera competizione con una classifica e una coppia cane-conduttore vincitrice. Anch’essa, come l’ormai diffusa pet therapy, comporta tutta una serie di benefici per chi la pratica, ma con alcuni elementi aggiuntivi: contribuisce infatti a creare un rapporto ancor più profondo e intuitivo tra la persona e il cane che, durante la gara, devono agire come se fossero un tutt’uno, quasi in simbiosi; stimola l’attività fisica, contribuendo a migliorare la coordinazione dei movimenti, permette di trascorrere del tempo all’aria aperta, di socializzare, di praticare un’attività divertente che è appagante a livello psichico, quindi aiuta ad accrescere l’autostima, anche grazie al fatto di spingere i partecipanti ad impegnarsi al massimo per raggiungere un buon piazzamento in classifica. In sostanza contribuisce a migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità. Alle competizioni di paragility dog possono partecipare cani di ogni razza, adeguatamente addestrati, e persone portatrici di handicap di ogni età.Questa nuova disciplina sportiva, rivelatasi piacevole ed efficace per la sua doppia valenza ludica e motoria, si sta diffondendo sempre più, tanto che tutte le principali scuole di addestramento cinofilo stanno dando vita al proprio interno a corsi specifici, volti a formare istruttori preparati. Al termine del corso viene rilasciato un tesserino di Tecnico di Paragility dog e l’abilitazione di uno o più cani per la partecipazione ad allenamenti e gare; con tale qualifica si potranno introdurre a questo sport persone con disabilità. Per partecipare a questi corsi di formazione occorre essere Educatori-Istruttori cinofili o Coadiutori del cane in pet therapy con qualifica riconosciuta, e aver preparato almeno un cane ad eseguire un intero percorso di agility, oppure essere Atleti in agility che abbiano condotto il proprio cane in percorsi di secondo grado. I candidati dovranno partecipare al corso con uno o più cani già preparati per affrontare i vari ostacoli di agility. Non è necessario che i cani coinvolti abbiano partecipato a gare ufficiali.LA PARAGILITY WORLD CUP Ogni anno si svolge in uno dei paesi partecipanti la Paragility World Cup (PAWC), che è ormai arrivata alla sua quindicesima edizione. La manifestazione viene organizzata da un Comitato composto fin’ora dai rappresentanti di Italia, Olanda, Repubblica Ceca, Ungheria, Austria e Spagna, ma ha avuto negli anni una crescente partecipazione di molti altri paesi d’Europa e del mondo intero, con quasi trecento concorrenti. L’Italia ha avuto l’onore di ospitare questo appuntamento nel 2014, quando la Paragility World Cup si è svolta a Voghera e ha visto i concorrenti tricolori trionfare in più occasioni, al punto che oggi il nostro paese rappresenta agli occhi degli avversari la squadra da battere. L’idea dei principali Enti Cinofili nostrani è quella di dar vita al più presto anche ad un vero e proprio Campionati Italiano di Paragility dog e a questo si sta già lavorando con ottimi risultati.

Zuffe tra cani: cosa fare per prevenirle

Addestramento Redazione -

ZUFFE TRA CANI: PERCHÉ I CANI LITIGANO TRA LORO? Le zuffe tra cani non sono così rare, anche se oggi si tende a pensare che i quattrozampe siano tutti naturalmente animati da sentimenti di fraternità reciproca. In realtà non è proprio così e non perché i cani che si azzuffano siano tutti squilibrati, ma perché la loro natura, al contrario, li rende sì animali sociali, ma all’interno del loro branco. Non bisogna dimenticare che il nostro adorato e giocherellone Fido è pur sempre un discendente del lupo e, sebbene la millenaria convivenza con l’uomo lo abbia reso domestico, ha comunque conservato nel proprio DNA (e per fortuna!) alcune caratteristiche comportamentali ereditate dal suo progenitore. È normale dunque che quando un cane incontra per strada o al parco dei propri simili, che spesso per lui sono poco più che degli estranei, non sia sempre animato da sentimenti amichevoli nei loro confronti, perché li vede come dei rivali o dei competitori che invadono uno spazio che magari il cane considera suo; è da queste situazioni che possono nascere delle risse. Ciò avviene tra cani adulti e dello stesso sesso, in particolare tra i maschi che, per motivi territoriali o per contendersi una femmina, hanno una probabilità di azzuffarsi tre volte superiore rispetto ai cani del sesso opposto. È vero che socializzare il cane da cucciolo è importante, ma per quanto abituato a giocare con i propri simili, non vuol dire che, una volta divenuto adulto, non possa manifestare segni di aggressività intraspecifica; e non necessariamente ciò significa che sia un cane “cattivo”. Per quanto possa non piacerci, che cani adulti dello stesso sesso si azzuffino rientra nella normalità! Fa parte del loro essere animali che vivono in società gerarchiche, in cui devono necessariamente esistere dei soggetti dominanti e dei gregari e dove ciascun membro deve avere e rispettare il proprio ruolo. Le zuffe tra cani non avvengono esclusivamente tra animali che non si conoscono, ma possono verificarsi anche tra quelli che magari si incontrano tutti i giorni: spesso siamo portati a pensare che i cani che si vedono sempre al parco finiscano per costituire una vero e proprio branco. Non è così: anche tra loro, come tra noi umani, ci sono simpatie e antipatie e può bastare uno sguardo “storto” o un segnale che noi neppure cogliamo perché anche cani che si conoscono da tempo si azzuffino. A volte infatti sono “soltanto” gli odori la causa scatenante di una rissa: il nostro olfatto è infinitamente meno sviluppato di quello canino, quindi ignoriamo completamente i segnali olfattivi, dietro ai quali invece per i nostri cani si nasconde un mondo!COME COMPORTARSI SE DUE CANI SI AZZUFFANNO Per prima cosa dobbiamo cercare in ogni modo di evitare che si arrivi alla zuffa: prima di “attaccare briga” infatti il nostro cane, così come il suo “avversario”, darà dei segni di nervosismo che dobbiamo imparare a cogliere perché, se prima che la rissa incominci, possiamo ancora avere influenza sul nostro cane e far sì che ci obbedisca, una volta che la “lite” è incominciata non c’è più nessuna speranza che ci dia ascolto. Bisogna essere consapevoli del fatto che spesso il guinzaglio e il modo in cui lo teniamo può essere una causa scatenante di zuffe tra cani: l’animale si sente “trattenuto”, impossibilitato a scappare in caso di necessità, e questo può indurlo a dimostrarsi rissoso quando incontra i propri simili, perché pensa che non gli rimanga altro da fare che attaccare per primo. Non è inusuale infatti vedere quattrozampe che al guinzaglio si comportano come se volessero “sbranare” tutti gli altri cani che incontrano e che, invece, una volta lasciati liberi, sono molto meno aggressivi e tendono ad evitare il conflitto. Inoltre il cane sente il nostro stato d’animo, quindi se quando vediamo venire verso di noi un altro quattrozampe tendiamo il guinzaglio e, magari senza accorgercene, entriamo in uno stato di apprensione (modificando il ritmo del respiro o irrigidendoci), spingiamo ancora di più il nostro cane a diventare aggressivo nei confronti del suo simile. Per evitare che i cani si azzuffano a volte basta un po’ di attenzione e qualche accorgimento in più: ad esempio può essere sufficiente deviare momentaneamente dal proprio percorso, allontanarsi un attimo o magari mettersi tra due auto parcheggiate quando vediamo avvicinarsi quell’esemplare canino che sappiamo essere proprio “intollerabile” alla vista del nostro quattrozampe. Ciò vale sia per i cani di grandi dimensioni che per quelli piccoli: questi ultimi talvolta assumono un atteggiamento provocatorio nei confronti dei “cagnoni”, non curanti della differenza di dimensioni, magari perché spinti dall’atteggiamento inconsapevole dei padroni a sentirsi dei leader, con il problema però che in caso di zuffa sono quelli che inevitabilmente rischiano di farsi davvero male. Comunque, se due cani arrivano ad azzuffarsi, di solito è bene che i proprietari non intervengano sia perché rischiano seriamente di uscirne con una bella morsicata sia perché la maggior parte delle volte i cani, da buoni discendenti del lupo, ritualizzano molto; quindi fanno una gran sceneggiata, con ringhi spaventosi, pelo alzato e canini “spianati”, ma alla fine della contesa ne escono con qualche ciuffo di pelo in meno o al massimo con qualche buchetto in un orecchio. Soprattutto quando si affrontano cani che più o meno si equivalgono per corporatura, lasciamo che se la sbrighino tra loro: otto volte su dieci sarà una dimostrazione di forza, senza gravi conseguenze.

gare canine

Super giochi a 6 zampe: divertiamoci insieme al nostro cagnolino!

News Redazione -

Cosa sono i Super Giochi a 6 Zampe? Divertimento, socializzazione, conoscenze: ecco cosa sono i Super Giochi a 6 zampe.Tunnel, slalom, ricerche olfattive, giochi di intelligenza e tante altre attività, per scoprire tutte le abilità del tuo migliore amico. I Super Giochi a 6 zampe, infatti, sono una serie di giochi divertenti e sfide entusiasmanti da affrontare in compagnia del tuo cane, per rafforzare il legame con lui. Bellissime sorprese, buoni sconto e buoni regalo spendibili in vari negozi, sono le ricompense per i vari super eroi che affrontano queste avvincenti sfide. Il divertimento continua anche dopo la giornata di Super Giochi: il tuo cane, infatti, riceve dei super badge come riconoscimento dei risultati raggiunti, mentre tu puoi condividere i vostri successi sul profilo personale del tuo migliore amico e far sapere al mondo che il tuo cane è super! Iscriviti a My Pet’s Hero per conoscere tutte le date dei Super Giochi a 6 zampe!Socializzazione Tanti amanti e proprietari di cani, come te, ti aspettano ai Super Giochi per scambiare informazioni e conoscere tanti nuovi cani. Inoltre, puoi condividere sul profilo del tuo cane tutti i suoi progressi e i badge che avete conquistato. Registrati e crea il profilo del tuo cane e condividi i suoi successi.Conoscenze Professionisti cinofili sono pronti a consigliarti su come gestire al meglio il tuo migliore amico, dandoti tante informazioni e conoscenze utili sul mondo dei cani. Mentre ti diverti e rafforzi il legame con il tuo migliore amico, puoi conoscerlo meglio e scoprire il super cane che c’è in lui. Scopri tutte le sue abilità, accumula tanti badge e mostra al mondo il tuo super cane! Scopri qui le prossime date!Edizioni passate:Super Giochi a 6 zampe Edizione 2016 – Bergamo (Guarda il video) Super Giochi a 6 zampe Edizione 2015 – Credaro, Bergamo (Guarda il video) Super Giochi a 6 zampe Edizione 2014 – Capriolo, Brescia (Guarda il video)Hai riscaldato i muscoli, allenato il naso del tuo “dog hero” e preparato mille bocconcini gustosi?Bene! Allora sei pronto per la nuova edizione dei Super Giochi a 6 zampe, per la prima volta in Franciacorta.Non vediamo l’ora di conoscere e rivedere tanti cani speciali. Diamo due info logistiche, innanzitutto: quando? Domenica 25 settembre 2016, ti aspettiamo a Paderno Franciacorta (BS) per vivere un divertentissimo pomeriggio, pieno di attività e sfide. Ti aspettiamo con tante sorprese, premi e nuovi giochi, in compagnia di Zacko.it Cosa ti aspetta I bravissimi educatori X-Plorer Dogs Friends scopriranno insieme a noi i poteri speciali del tuo cane. Affronta complicati giochi di attivazione mentale, che solo cani più intelligenti riusciranno a risolvere, per conquistare la medaglia di Super Secchione; mentre una caccia al tesoro intricata aspetta gli esploratori più bravi, che grazie al loro incredibile fiuto riusciranno a trovare un super premio. Inoltre, slalom, tunnel, salti e tante altre sfide atletiche metteranno alla prova le abilità dei quattro zampe e solo i migliori otterranno la medaglia di Super Sportivi. In quale percorso il tuo amico otterrà il miglior risultato? Partecipa ai Super Giochi a 6 zampe, scopri le abilità del tuo migliore amico e vinci una nuova medaglia! E oltre le medaglie, tutti i Super Cani riceveranno altri premi buonissimi! Grazie alla collaborazione con Zacko, tutti i quattro zampe potranno assaggiare gustosi bocconcini e una serie di prodotti selezionati. Hai già partecipato ai Super Giochi? Ricordati di portare la bandana per collezionare altre medaglie speciali. Per tutti i partecipanti è previsto un rinfresco.E se piove? In caso di maltempo, i giochi verranno posticipati. Istruzioni per l’uso Ti ricordiamo anche che proprio come Batman vs Superman, a volte gli eroi non vanno molto d’accordo. All’evento, per evitare piccoli litigi, cerca di mantenere le distanze dagli altri cani, che magari potrebbero non gradire la vicinanza di altri quattro zampe. Per ulteriori info su iscrizioni e aggiornamenti, clicca qui.

cani e gatti si odiano

Cani e gatti insieme: come farli convivere

Comportamento Redazione -

Cani e gatti insieme: è utopia? Ma è vero che si odiano? Proviamo a fare un quadro di questo rapporto La rivalità tra cane e gatto è ormai proverbiale, tanto che vi sono diverse espressioni linguistiche che noi utilizziamo abitualmente che richiamano questa eterna contesa tra le due specie e che ormai sono divenute dei veri e propri modi di dire, come: “quei due si odiano come cane e gatto!” Ma è proprio vero che cani e gatti si detestano? E per quale motivo? Le possibili spiegazioni dell’antagonismo tra i due sono molteplici e nel corso degli anni gli studiosi hanno cercato di dare anche un fondamento scientifico o evoluzionistico alle varie motivazioni. La prima e più semplice giustificazione dell’odio atavico tra cane e gatto è la competitività tra le due specie: entrambi sono per natura animali carnivori e predatori, quindi è “normale” che così come il gatto caccia il topo, il cane dia la caccia al gatto. Nella catena alimentare il più grande mangia il più piccolo, pertanto è inevitabile che molto spesso l’istinto del cane sia quello di rincorrere il gatto così come anche tutti gli altri animali che per lui rappresentano una preda. È vero che questo istinto predatorio varia di intensità a seconda della razza del cane: sicuramente i cani da caccia e i Terrier, selezionati e addestrati nei secoli per catturare volpi, lepri, roditori e simili, saranno naturalmente più inclini cercare di catturare animali di piccole e medie dimensioni, gatti compresi. L’istinto di inseguire ciò che fugge e corre veloce davanti ai propri occhi del resto è tipico di tutti i cani, tanto che capita spesso di vedere qualche quattrozampe che cerca di inseguire biciclette, auto o moto che sfrecciano per strada. Una spiegazione evoluzionistica al fatto che cani e gatti si odiano (apparentemente) è stata data recentemente dallo Smithsonian, un importante istituto di ricerca statunitense: secondo questi studiosi in un’epoca molto remota del pianeta, collocabile all’incirca tra i 50 e i 30 milioni di anni fa, sarebbero esistite quasi trenta diverse specie canine, assieme a gatti di dimensioni molto più grandi rispetto a quelli odierni e quindi in costante competizione tra loro per il cibo. Intorno a 20 milioni di anni fa, in base ai reperti fossili ritrovati, le specie canine sarebbero diminuite significativamente, mentre al contrario i progenitori dei nostri gatti avrebbero continuato a prosperare, forse perché rivelatisi più abili cacciatori rispetto ai loro “cugini” a quattrozampe. Questa potrebbe essere anche una delle motivazioni per cui i cani si avvicinarono all’uomo, divenendo domestici, molto prima dei gatti (circa 27 milioni di anni fa contro 9,5 milioni), allo scopo appunto di garantirsi il cibo necessario alla sopravvivenza della specie.Cani e gatti insieme: una soluzione possibile, ma bisogna avere alcuni accorgimenti È proprio vero che la storica rivalità tra le due specie non possa trovare una soluzione di continuità e che cane e gatto siano destinati ad odiarsi per sempre? La risposta è no, se guardiamo i molti esempi di amicizia “fraterna” tra i molti cani e gatti che convivono pacificamente all'interno delle nostre case: cani e gatti insieme è una soluzione possibile e per nulla pericolosa. Certo, per far sì che tra loro “sbocci l’amore” occorre a volte adottare qualche accorgimento: l’ideale sarebbe che i due nemici/amici crescessero assieme: per entrambi da cuccioli è più facile imparare a convivere con un animale di specie differente, perché adattandosi fin da subito alla presenza dell’altro, non lo vedranno più come un rivale, ma come un membro della famiglia. Se invece i due quattrozampe sono già adulti, sarebbe meglio introdurre nella nostra abitazione prima il gatto, in modo da dargli tempo di conoscere l’ambiente e individuare i possibili nascondigli nel caso si sentisse minacciato dal cane. Il gatto e il cane a volte sembrano odiarsi perché hanno linguaggi corporei molto differenti: mentre ad esempio quando il gatto tiene la coda alzata è ben disposto a fare conoscenza, il cane, al contrario, adotta questo atteggiamento quando è sul piede di guerra con qualche suo simile. Perciò alcuni segnali possono essere inevitabilmente interpretati da entrambi in maniera errata e dare adito a pericolosi fraintendimenti.Cani e gatti insieme: alcune regole per una buona convivenza Per i primi incontri, se il cane è di dimensioni medio-grandi, è bene tenerlo al guinzaglio, non perché sia necessariamente il “cattivo” dei due, ma per la differenza di taglia. Non dobbiamo pensare però che il cane sia sempre il “carnefice” e il gatto sempre la vittima: ci sono gatti che tormentano letteralmente il Fido di casa spaventandolo con soffi minacciosi, unghiate e veri e propri agguati, anche quando il bonario cagnolone di turno si avvicina con le migliori intenzioni! Molte volte però cane e gatto, per fortuna, sembrano proprio non conoscere il significato della parola “odio”: si amano alla follia, al punto da dormire assieme, mangiare l’uno accanto all'altro e cercarsi continuamente, come se proprio non potessero stare un attimo l’uno senza l’altro. Chissà, forse prima o poi nascerà un nuovo proverbio del tipo: “quei due si amano proprio come cane e gatto!”.

vacanze con i cani

Tg cinofilo, vacanze con i cani: trenitalia lancia i biglietti a 5 euro

News Redazione -

Ottima iniziativa di Trenitalia: nel mese di agosto si potrà viaggiare in treno con i propri cani al costo di 5 euro.  Grazie all’iniziativa Trenitalia, portare il cane in vacanza, quest’estate e’ più’ facile e più economico, l’offerta speciale prevede che per il mese di agosto un biglietto di 5 euro per gli amici a quattrozampe invece che il 50% della tariffa. Sui treni è possibile viaggiare con il proprio animale. In particolare, i cani di piccola taglia, i gatti ed altri piccoli animali domestici da compagnia (custoditi nell’apposito contenitore di dimensioni non superiori a 70x30x50) sono ammessi gratuitamente nella prima e nella seconda classe di tutte le categorie di treni e nei livelli di servizio Executive, Business, Premium e Standard. E’ ammesso un solo contenitore per ciascun viaggiatore.E’ inoltre consentito, per singolo viaggiatore, il trasporto di un cane di qualsiasi taglia, tenuto al guinzaglio e munito di museruola:sui treni IC ed ICN sia in prima che in seconda classe; sui treni Frecciabianca,  Frecciarossa e Frecciargento, in prima e seconda classe e nei livelli di servizio Business e Standard. Sono esclusi il livello di servizio Executive, Premium, l’Area del silenzio e i salottini; sui treni Regionali nel vestibolo o piattaforma dell’ultima carrozza, con esclusione dell’orario dalle 7 alle 9 del mattino dei giorni feriali dal lunedì al venerdì;  nelle carrozze letto, nelle carrozze cuccette e nelle vetture Excelsior, per compartimenti acquistati per intero.In tali casi per il trasporto del cane è necessario acquistare, contestualmente al biglietto dell’accompagnatore (di qualsiasi tipologia), un biglietto di seconda classe o livello standard al prezzo previsto per il treno utilizzato ridotto del 50% presso qualsiasi biglietteria o agenzia di viaggio abilitata (escluse le agenzie web), anche per i viaggi in prima classe e nel livello di servizio Business. In via promozionale, durante il mese di agosto, i nostri amici a 4 zampe viaggiano a soli 5 euro.In nessun caso gli animali ammessi nelle carrozze possono occupare posti destinati ai viaggiatori e qualora rechino disturbo agli altri viaggiatori l’accompagnatore dell’animale, unitamente all’animale stesso, su indicazione del personale del treno, è tenuto ad occupare altro posto eventualmente disponibile o a scendere dal treno.Nelle carrozza ristorante/bar non è consentito l’accesso agli animali (fatta eccezione solo per il cane guida dei non vedenti)”Il cane guida per i non vedenti può viaggiare su tutti i treni gratuitamente senza alcun obbligo.IMPORTANTE: Per il trasporto dei cani (escluso il cane guida dei non vedenti)  è necessario avere il certificato di iscrizione all’anagrafe canina  e il libretto sanitario (o, per i cani dei cittadini stranieri, il “passaporto del cane” in sostituzione di entrambi i documenti) da esibire al momento dell’acquisto del biglietto per l’animale, ove previsto, ed in corso di viaggio. Se trovati sprovvisti a bordo treno, si è soggetti a penalità e si deve scendere alla prima fermata.

giochi pericolosi per i cani

Giochi pericolosi per i cani: ecco quali evitare

Accessori cane Redazione -

GIOCHI PERICOLOSI PER I CANI : QUALI POSSONO ESSERE Anche se apparentemente innocui, alcuni oggetti si rivelano essere giochi pericolosi per i cani. Giocare è sicuramente una delle occupazioni preferite dai nostri cani: sono sempre pronti ad impegnarsi con entusiasmo e passione in un gioco con il proprio padrone, per loro sempre coinvolgente e gratificante. Ai nostri quattrozampe spesso basta poco per divertirsi: un bastoncino, una pietra, un pezzo di straccio, ma bisogna fare attenzione, perché alcuni giochi apparentemente innocui possono rivelarsi anche molto pericolosi per i nostri cani. Incominciamo da quei potenziali passatempo che si trovano durante una comune passeggiata al parco o nel bosco con il nostro Fido: non c’è niente di più tipico del cane che rincorre il legnetto lanciato dal padrone e lo riporta tutto fiero, pronto per un nuovo tiro. Sembrerebbe non esserci proprio niente di pericoloso in questo gioco che i cani fanno da tempo immemorabile e invece non è sempre così! La British Veterinary Association, l’Associazione dei Veterinari britannici, ha recentemente messo in guardia dai potenziali rischi: capita con una certa frequenza infatti che si rivolgano al veterinario padroni il cui cane ha riportato danni a seguito del tanto amato gioco di rincorrere il bastoncino. Che tipo di danni? Spesso si tratta di ferite procurate dalle estremità appuntite dei legnetti alla bocca o alla gola che, apparse in un primo momento innocue, hanno poi causato infezioni importanti, talvolta rivelatesi anche letali. Lo stesso discorso vale per altri oggetti che il cane trova facilmente in natura, come pigne o pietre, per cui molti quattrozampe letteralmente impazziscono: il rischio è sempre quello di lesioni all’apparato boccale, ma, soprattutto per le pietre, anche di soffocamento o di danni all’apparato gastrointestinale, se vengono ingoiate per intero o in schegge. Il suggerimento è di sostituire questi giochi pericolosi per i cani con altri appositamente realizzati per i nostri pet, come palline o giocattoli in gomma, che possono avere la stessa funzione, ma sono innocui e divertenti allo stesso tempo. Anche nel caso dei giocattoli per animali tuttavia occorre tenere l’attenzione ben desta: sarebbe recentemente emerso che alcuni giochi per bambini e cani, conterrebbero un elevato quantitativo di BPA (Bisfenolo A), un composto chimico usato per produrre plastica, che potrebbe causare danni alla salute. Per questo l’Unione Europea ha vietato l’utilizzo di tale sostanza in alcuni prodotti per bambini, sensibili anche a bassi quantitativi di BPA, che però è comunque ancora molto diffuso. Gli effetti sui cani sono ancora da dimostrare, ma è probabile che anche i quattrozampe siano esposti a rischi. Da uno studio condotto dalla Texas Tech Univeristy infatti è emerso che molti giochi utilizzati dai cani, come il fresbee, sono potenzialmente pericolosi perché ad alto contenuto di BPA, che verrebbe assimilato in considerevoli quantità a causa dell’azione corrosiva di denti e saliva che contribuirebbe notevolmente a causare l’ingestione delle sostanze nocive.I GIOCHI PERICOLOSI PER I CANI SONO SOPRATTUTTO QUELLI CONTRAFFATTI Un altro pericolo per i nostri cani è rappresentato da tutti quei giochi contraffatti che si trovano un po’ dappertutto. Si sono verificati casi di quattrozampe che hanno riportato gravi conseguenze a seguito dell’utilizzo di questi “falsi”, provenienti dalla Cina: a causa di un Kong non originale e mal fabbricato (aveva il foro solo ad un’estremità e non all’altra) un cane è addirittura morto, perché la sua lingua è rimasta incastrata all’interno del giocattolo, andando in necrosi. Occorre dunque fare molta attenzione alla provenienza dei giochi per cani che acquistiamo, in modo da evitare quelli pericolosi: non bisogna mai fidarsi di quei prodotti che hanno un costo più basso del normale perché, anche se apparentemente identici agli originali, possono nascondere rischi tutt’altro che trascurabili. È bene dunque acquistare i giochi per i nostri pet presso rivenditori affidabili ed essere disposti a spendere qualche euro in più pur di salvaguardare la salute dei nostri cani.

cani anti bomba uccisi

Tg cinofilo, kuwait: azienda perde appalto, 24 cani-anti bomba uccisi

News Redazione -

Orrore in Kuwait: 24 cani-anti bomba uccisi Le notizie che arrivano dall'emirato stanno facendo scalpore in tutto il mondo Ventiquattro cani anti-bomba, addestrati per fiutare la presenza di ordigni esplosivi, sono stati uccisi da un'azienda di sicurezza americana dopo che questa ha perso un contratto d'appalto per la sorveglianza dei siti di un'azienda petrolifera. Perciò, perso il lavoro, i cani sono stati eliminati. La notizia di questo orrore ha fatto preso il giro del mondo, perciò l'azienda si è trovata costretta a dare spiegazioni: "Sono stati uccisi con umanità" è stata la giustificazione - assurda - dei suoi dirigenti, perchè i cani erano ormai malati. Alcune foto scattate dalla stessa azienda sembrano però dire il contrario: per rispetto nei confronti dei poveri cagnolini ne pubblichiamo due oscurate, ma si possono intravedere i corpi ammassati e un operatore che tiene il suo piede sopra di loro quasi in segno di vittoria.E stata la Kuwait Animal Rescue Unit a denunciare i fatti: secondo l’associazione animalista i 24 cani sarebbero stati uccisi dopo che l'azienda ha perso il rinnovo del contratto con la Kuwait National Petroleum Company,che prevedeva il pagamento di 9.900 dollari al mese per ogni cane.I PERCHE' DI QUESTO ORRIBILE ECCIDIO Stando a quanto dichiarato dall'azienda, i cani uccisi erano anziani, malati (alcuni avevano tumori incurabili) e aggressivi. Tuttavia c'è un'altra versione dei fatti: un animalista kuwaitiano ha dichiaratio all’Arab Times che questa decisione sarebbe in realtà "nata come forma di vendetta da parte di alcuni lavoratori locali della società statunitense che non si erano più visti pagare gli stipendi dall’aprile scorso". Ora si teme la vita degli altri 90 cani di proprietà dell'azienda.

Qibo

A roma nasce qibo, un pret a manger per i nostri amici pelosi

News Redazione -

Da sempre uno degli aspetti forse più "trascurati" per quanto riguarda l'educazione del nostro cagnolino è proprio quello legato alla sua alimentazione: deve averci pensato anche Qibo, cioè una vera e propria rivoluzione nel mondo del cibo per gli animali, che ha inaugurato venerd' 10 giugno a Roma. COS’E’ QIBO? Qibo è Cibo/Qualità. Da un piccolo gioco di parole nasce il nome di un nuovo progetto che arriverà a Giugno a Prati (Roma), un Brand pensato per l’alimentazione quotidiana e la salute dei nostri animali domestici. In linea con una tendenza mondiale che pone attenzione al problema della nutrizione animale, Qibo è il primo negozio a Roma con laboratorio di cucina, dove vengono preparati e venduti pasti freschi e complementari per cani e gatti, realizzati con materie prime selezionate e garantite. LA FILOSOFIA Qibo non è solo un Brand, ma una vera e propria filosofia alimentare che ambisce a proporre un nuovo stile di vita basato sul benessere dei nostri animali da compagnia e nel rispetto della natura. Attraverso una scelta attenta delle materie prime, delle quantità e delle proprietà degli alimenti, il padrone può sperimentare e conoscere i benefici di una dieta bilanciata e sana. Qibo è un’alternativa pensata per chi, non avendo tempo di cucinare per il proprio amico a quattro zampe, vuole prendersi cura della sua alimentazione con un servizio su misura e con un prezzo concorrenziale rispetto ai prodotti della grande distribuzione. LA STORIA Stefania e Domenico hanno lavorato per diversi anni nel settore agroalimentare e nella ristorazione, acquisendo un’attenzione particolare per i temi legati all’alimentazione, al cibo e ai prodotti di qualità. Entrambi coltivano da molto tempo una passione per gli animali, che li porta ad intraprendere un nuovo percorso che unisca questi due filoni, lanciando qualcosa di completamente nuovo e soprattutto, “buono” sul mercato. Grazie anche all’incontro con i professionisti di Laurenzi Consulting – società leader nell’ideazione di format per la ristorazione - e Repubblica Gastronomica - agenzia di grafica e brand identity - Qibo prende forma e diventa un’alternativa valida al cibo industriale per animali da compagnia.IL LABORATORIO Qibo sarà un negozio con laboratorio interno a vista, garanzia di trasparenza del sistema di produzione, nonché di freschezza e qualità dei preparati. Qui verrà realizzata l’intera linea di pasti Qibo, sia freschi che complementari, destinata alla vendita in loco e al delivery. Grazie alla scrupolosa selezione dei fornitori, nel laboratorio arriveranno soltanto materie prime tracciabili e garantite, gli  stessi prodotti destinati ogni giorno al consumo umano.     LE RICETTE Le ricette di Qibo sono il frutto di un lavoro attento e scientifico di ricerca e studio. La Dottoressa Debora Guidi, medico veterinario esperto in nutrizione, ha ideato e realizzato una linea ad hoc per Qibo che risponde alle esigenze alimentari del nostro animale domestico, diverse di cane in cane e di gatto in gatto. L’offerta di Qibo comprende sia cibi freschi che complementari per cani e gatti. Per i cibi freschi, sono quattro le categorie di riferimento per la scelta del pasto più corretto: la LIGHT, una dieta ipocalorica completa per animali adulti poco attivi o sterilizzati, la FITNESS, un alimento completo e bilanciato di mantenimento per animali adulti attivi, la BARF, un dieta crudista biologicamente appropriata per animali adulti, e infine la MONO, una dieta monoproteica completa per animali intolleranti o con digestione difficile. Per i cibi complementari, Qibo propone diverse tipologie di biscotti, a base di carne, pesce, verdure o frutta, realizzati con ingredienti naturali e adatti a integrare l’alimentazione quotidiana dell’animale. Si potrà scegliere tra una varietà di biscotti artigianali  per cane o gatto, utilizzando le dosi giornaliere consigliate per la somministrazione. IL NEGOZIO Nel negozio di Qibo sapremo orientarvi nella scelta della dieta appropriata per il vostro animale, anche grazie allo spazio dedicato alla Dottoressa Guidi, che sarà presente sia per studiare diete individuali per cani e gatti sia per elaborare piani alimentari specifici per animali con patologie e intolleranze. Con un’architettura che mira a creare un’atmosfera naturale e un ambiente ludico, Qibo sarà un piccolo mercato adatto a ospitare anche i nostri animali, con elementi d’arredo che diventano strumenti di gioco e supporti colorati e accoglienti. Proprio per questo il negozio ospiterà un calendario di eventi, con incontri "open a 6 zampe", attività formative, appuntamenti ludici e didattici finalizzati ad approfondire i temi della nutrizione di padroni e animali.

Archer

Archer: una cucciola di border collie salvata e poi adottata

News Redazione -

Il salvataggio di Archer Oggi vi porto in Texas e più precisamene a Fort Bend County, e vi racconto la storia di Archer, un bellissimo incrocio di border collie di due anni.  Il paese era stato da poco colpito da un’alluvione e lo sceriffo, Troy Nehls, si trovava su una barca insieme ad una troupe del telegiornale KPRC, una filiale locale della NBC. Stavano perlustrando una zona allagata. Si trovavano tra le case, constatando i danni, quando ad un certo punto hanno notato un musetto spuntare sull’acqua. Si trattava di una cagnolina che era stata legata davanti alla casa dei suoi precedenti proprietari. Non riusciva a liberarsi a causa del guinzaglio. Era intrappolata senza poter scappare e mettersi in salvo. Lo sceriffo insieme alla troupe si è immediatamente mobilitato per soccorrerla. Insieme ad uno dei giornalisti e ad un volontario è riuscito a liberarla. Lo sceriffo racconta che non riuscivano a credere ai loro occhi quando l’hanno vista e che sono saltati in acqua e hanno provveduto a liberarla prendendola poi in braccio. Lo sceriffo racconta che la cucciola, a cui è stato in seguito dato il nome di Archer, era sotto choc. Archer, è stata portata subito alla Houston Humane Society, dove il personale veterinario si è preso cura di lei assicurandosi che stesse bene.  Il cane aveva dei segni sul collo quindi è stato ipotizzato che sia rimasta legata a lungo. Appena i veterinari hanno dato il consenso per l’adozione lo sceriffo ha deciso che Archer, è stato lui a darle il suo nome attuale, doveva far parte della sua famiglia e ne ha richiesto l’adozione. Lo sceriffo racconta che appena ha incontrato Archer è stato amore a prima vista. Afferma di essere felice di averla salvata ma che quello per lui non era sufficiente. Voleva fare qualcosa di più per lei. Così oggi, Archer fa parte della numerosa famiglia dello sceriffo Troy Nehls.  Una storia a lieto fine ma è doveroso riflettere Sono felice di leggere che Archer ha trovato una nuova famiglia. Una famiglia che l’ha voluta da subito. Posso sperare che i suoi precedenti proprietari stiano bene dopo l’alluvione ma, sicuramente, non posso dirmi contenta di come si sono comportati nei confronti della piccola Archer. Lasciarla legata alla catena con un’alluvione in corso è stato, a mio avviso, un atto davvero crudele. Quando si decide di prendere un animale si deve sempre essere consapevoli che non si sta prendendo un giocattolo, ma un essere vivente. Si deve essere consapevoli che quell’animale entrerà, da quel momento in avanti, a far parte della nostra famiglia e che le nostre azioni avranno ripercussioni anche sul nostro amico a quattro zampe. Archer è stata fortunata a trovare nello sceriffo non solo una persona che l’ha liberata dalla catena e da morte certa ma, anche, una persona che ha deciso che questa cucciola meritava una famiglia che le volesse davvero bene e che si prendesse cura di lei.  Questa è una storia a lieto fine ma che deve comunque farci riflettere sul fatto che quando prendiamo un animale ne diventiamo responsabili e, se non siamo pronti per tale responsabilità, non è giusto condannare i nostri amici pelosi alla nostra incoerenza, perché quella responsabilità che decidiamo di prendere non può e non deve avere ripensamenti futuri.

Cani guida per non vedenti

Cani guida per non vedenti: compagni di vita

Curiosità Redazione -

QUALI SONO I CANI GUIDA PER NON VEDENTI I cani guida più conosciuti sono quelli per non vedenti: si tratta di quattrozampe appositamente addestrati fin da cuccioli ad accompagnare le persone prive della vista o ipovedenti in tutte le attività della vita quotidiana, non solo tra le mura domestiche, ma soprattutto all’esterno. È proprio in strada infatti che il cane guida svolge al meglio il suo compito, che è principalmente quello di condurre il proprio umano nei suoi spostamenti garantendogli la totale sicurezza mentre attraversa la strada, sale su un mezzo di trasporto o semplicemente passeggia per la via e deve evitare altre persone e ostacoli di vario genere. In pratica il cane guida per non vedenti si sostituisce agli occhi del suo umano: sceglie il percorso migliore, elude tutto ciò che può rappresentare un impedimento fisico e un pericolo per l’incolumità dell’uomo, impara a valutare il traffico e a capire quando è il momento giusto per attraversare una strada. Perché il cane sia in grado di fare tutto ciò è necessario un lungo e costoso addestramento: occorre un periodo che va dagli otto mesi ad un anno di paziente e costante lavoro da parte di addestratori specializzati affinché un cane sia pronto per essere affidato al non vedente. Bisogna poi aggiungere anche il periodo di “adattamento” reciproco tra il quattrozampe e il suo futuro padrone: è necessario che i due si conoscano al punto da raggiungere un affiatamento completo, perché solo così potranno arrivare a capirsi all’istante e diventeranno una cosa sola. E non soltanto l’animale deve imparare le abitudini del suo umano, ma anche viceversa: in molti centri di addestramento cani guida per non vedenti si organizza un periodo di permanenza presso il centro stesso della persona a cui il quattrozampe verrà affidato, nel quale viene anche insegnato a gestire il cane e a conoscere le sue esigenze (pasti, uscite per i bisogni fisiologici, sonno, ecc.).Non tutte le razze sono adatte a diventare cani guida per non vedenti: le più idonee sono il Pastore Tedesco, il Labrador e il Golden Retriever (qualche volta vengono utilizzati anche il Pastore Scozzese e il Pastore Australiano) per alcune precise ragioni. Anzitutto, dal punto di vista fisico conta la dimensione del cane, che deve avere l’altezza giusta rispetto al suo padrone non vedente, in modo che quest’ultimo possa impugnare la maniglia dell’apposita imbracatura bianca e rossa di cui il quattrozampe viene dotato; quindi non sono idonee né le razze di piccola taglia né quelle troppo grandi. Va da sé che il cane deve essere sano e a questo scopo vengono effettuati tutti gli esami medici del caso prima di iniziare l’addestramento. Dal punto di vista caratteriale invece le razze selezionate posseggono specifiche peculiarità indispensabili per un cane guida per non vedenti: hanno un elevato livello di attenzione, sono molto ricettive all’addestramento, sono di indole mansueta e paziente, ma allo stesso tempo dotati di coraggio e iniziativa, amano lavorare e hanno uno spiccato senso dell’orientamento. Le femmine inoltre vengono spesso preferite ai maschi perché più docili e meno soggette alle regole della dominanza intraspecifica rispetto ai maschi.L’ADDESTRAMENTO CANI GUIDA PER NON VEDENTI IN ITALIA La pratica di addestrare cani guida per non vedenti ha origini lontane: la prima traccia della presenza di un cane per non vedenti risale già al XVI secolo, mentre la prima scuola di addestramento sorse in Germania negli anni del primo conflitto mondiale, allo scopo di fornire un sostegno ai soldati che avevano perso la vista in guerra. Oggi in Italia possiamo vantare alcuni centri di eccellenza in materia, tra cui vengono annoverati la Scuola Nazionale di cani guida per ciechi, fondata per volere dell’Unione Italiana Ciechi, con sede a Firenze, e quella di Limbiate sostenuta dai Lions, una Onlus che assegna gratuitamente ogni anno circa 50 cani guida addestrati a persone non vedenti.

Cani in carcere

Cani in carcere: una terapia per detenuti e quattro zampe

News Redazione -

I CANI IN CARCERE : IN MOLTI PAESI E' REALTA' Per molto tempo il carcere è stato un luogo considerato off-limits per i cani: nessun animale poteva fare il proprio ingresso dietro alle sbarre e non esisteva nessuna possibilità di contatto con i detenuti fino al termine della pena da scontare. Da qualche anno la mentalità è cambiata e in molti paesi si è deciso di aprire le porte del carcere anche ai cani: in particolare, negli Stati Uniti già dagli anni ’80 è stato avviato un progetto che consiste nell’affidare alcuni quattrozampe abbandonati, costretti a vivere in canile, a detenuti in carcere. I risultati conseguiti sono stati così incoraggianti che un numero sempre crescente di prigioni americane ha aderito all’idea: un modo per dare una seconda possibilità sia a cani poco fortunati sia a persone recluse per reati vari, che hanno potuto iniziare una nuova vita assieme, seppur dietro alle sbarre. I cani senza un padrone hanno finalmente avuto qualcuno che si occupasse di loro, mentre i detenuti hanno potuto instaurare un’importante relazione affettiva, stabile e duratura, in una condizione come quella detentiva che per sua natura priva l’individuo, oltre che della libertà, anche di ogni legame emotivo. Anche in Italia, seppur in anni più recenti, sono partite diverse iniziative volte all’ingresso dei cani in carcere: in alcuni istituti d pena, come in quello di Bollate (MI), è stato avviato un corso per dog-sitter professionali indirizzato proprio ai detenuti. Si tratta di un percorso professionalizzante, volto a fornire anche una formazione lavorativa che potrà trasformarsi in una opportunità di impiego al momento della scarcerazione, agevolando concretamente il reinserimento nella società. A fine corso infatti è previsto il rilascio di qualifica e di tesserino tecnico, riconosciuti dal CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale). Queste iniziative di recupero sociale hanno un molteplice significato per i detenuti che anzitutto, grazie alla presenza dei cani in carcere, acquisiscono o potenziano un senso di responsabilità, imparano la pazienza e la tolleranza, rafforzano l’autocontrollo; inoltre la solitudine, la privazione degli affetti e gli stati depressivi legati alla permanenza all’interno del penitenziario sono alleviati dall’affetto ricevuto dai cani e dal condividere con questi amici a quattrozampe ogni momento della propria giornata.  QUANDO IL CANE SI RICONGIUNGE AL PADRONE IN CARCERE Cosa succede quando il detenuto che aveva un cane prima di entrare in carcere viene inevitabilmente separato da lui? Fino a pochi decenni fa non c’era nessuna possibilità per le persone recluse di incontrare i propri quattrozampe, ma sempre più istituti di pena hanno deciso di concedere appositi permessi ai carcerati. Pioniere in questo senso è stato un Pastore Tedesco di nome Igor, che nel 1986 incontrò nell’aula bunker di Milano il suo padrone, uno degli appartenenti ad un’organizzazione armata estremista degli anni di piombo, dopo otto anni di latitanza. Da allora di strada ne è stata fatta, anche se molto c’è ancora da fare; comunque molti direttori di carceri, a Pisa, a Livorno, a Firenze, a Perugia, a Milano, a Bologna ed in atre città hanno compreso l’importanza di concedere la possibilità di incontrare nelle ore previste per i colloqui con i parenti anche i propri cani, sempre più riconosciuti come membri della famiglia a tutti gli effetti.

Jacob e Pirate

Jacob e pirate: un'amicizia nata tra le pagine di un libro

News Redazione -

La storia di Jacob e Pirate Ebbene sì, lo devo ammettere, sono una grande fans delle storie belle che riguardano cani e bambini. Una storia come quella di Jacob e Pirate, una storia che racconta di quella capacità di voler bene come solo i bambini sanno fare, una storia che sfata, ancora una volta, la distinzione tra cani buoni e cani cattivi. La storia di Jacob e Pirate è un po’ diversa dalle altre che di solito sentiamo. Jacob e Pirate non vivono nella stessa casa, non sono compagni di giochi e nessuno dei due ha salvato la vita dell’altro, almeno non nel senso stretto del termine. Eppure Jacob e Pirate hanno fatto l’uno per l’altro qualcosa di altrettanto prezioso. Jacob e un bambino autistico di sei anni di Los Angeles. Jacob non si trova a suo agio a giocare con i bambini della sua età ma ha una grande passione per la lettura. Pirate vive al Carso Animal Shelter, un rifugio per animali abbandonati. Lui è un Pit Bull e sa che la sua adozione sarà difficile, non è più un cucciolo e molte persone considerano la sua razza pericolosa. Sono due anime affini Jacob e Pirate, entrambi con tanto da dare ma con tante difficoltà a farlo. Non si conoscono fino a quando, ormai un anno fa, una zia di Jacob lo ha portato al rifugio. E forse nel momento in cui l’anima di Jacob ha incontrato quella di Pirate, il bambino ha sentito la grande solitudine del cane e ha deciso che lui poteva fare qualcosa. Da quel giorno ogni martedì Jacob si fa portare al centro, porta con sé un piccolo tappeto e un libro, si siede davanti alla gabbia di Pirate e legge per lui. Pirate lo aspetta e quando Jacob arriva, si siede buono buono e lo ascolta. Ma non è solo Pirate a farlo, anche gli altri cani accanto lo fanno. Questa amicizia ha fatto molto bene a Jacob, che ha iniziato ad esercitarsi a leggere a voce alta davanti ad altri bambini. Anche per Pirate si affaccia una nuova strada, verrà trasferito in un altro centro dove sarà addestrato così da avere maggiori possibilità di essere adottato.Jacob e Pirate: un gesto semplice che vale tantissimo Mi piace raccontare le storie che parlano di cani e bambini. Perché mi ricordano quello che gli adulti troppo spesso dimenticano. Noi adulti ci dimentichiamo che si dovrebbe voler bene con il cuore e non con gli occhi o con i pregiudizi. Jacob e Pirate sono diventati amici e, forse inconsapevolmente, si sono aiutati a vicenda. Jacob non ha visto in Pirate un cane cattivo e Pirate non ha visto in Jacob un bambino diverso con difficoltà di interazione. Jacob e Pirate forse non staranno nemmeno mai nella stessa casa, ma non importa. Per il tempo che hanno trascorso insieme, mentre Jacob leggeva e Pirate ascoltava, hanno condiviso un pezzetto di strada, dandosi affetto e coraggio. Ci sono stati solo gesti semplici tra Jacob e Pirata, nessuna avventura se non quella che hanno vissuto insieme nel loro cuore attraverso i libri di Jacob. Ma quel piccolo gesto di dolcezza e affetto da parte di Jacob, che leggeva, e di rispetto da parte di Pirate, che ascoltava tranquillo, vale tantissimo per entrambi e ci fa comprendere, ancora una volta, che abbiamo molto da imparare dai nostri amici animali e forse abbiamo anche molto da ricordare di quando eravamo bambini e volevamo bene a cuore aperto certi che quell’affetto sarebbe stato sempre ben riposto.

Hero e sadie: quando l'amore ti cambia la vita

News Redazione -

Hero e Sadie: un legame incredibile Oggi vi racconto una bella storia. La storia di un cane e della sua piccola amica. Loro sono Hero e Sadie. Sadie è una bimba dolcissima di 4 anni affetta da diabete e da sindrome di Down. Hero è un labrador ed un cane da allerta per persone che soffrono di diabete. Tra Hero e Sadie c’è un rapporto molto speciale, non solo di amicizia. Hero fin da quando è cucciolo e grazie al suo incredibile olfatto, veglia sulla sua piccola amica assicurandosi di avvisare i genitori della bimba se i livelli di zucchero salgono o scendono troppo. Quando i livelli di zucchero nel sangue sono troppo bassi, Hero si lamenta e offre ai suoi genitori la sua zampa sinistra, mentre quando sono troppo alti, offre loro la zampa destra. Lo scorso dicembre però Hero e Sadie hanno dimostrato, una volta di più, quanto profondo fosse il loro legame. Quel giorno mentre Sadie era alla Deerfield Elementary School di Cedar Hills, nella sua classe, Hero era a casa, a 8 chilometri di distanza e ha iniziato a comportarsi in modo strano. La madre della piccola Sadie ha dichiarato che “Hero è un cane molto tranquillo che non si lamenta mai”. Quel giorno però Hero era inquieto, si agitava e piagnucolava. Così la mamma di Sadie, nonostante non fosse certa che il comportamento del cane avesse a che fare con la piccola, data la distanza, ha comunque chiamato la scuola per verificare che la sua piccola stesse bene. L’insegnante ha fatto i test e sembrava andasse tutto bene ma nel giro di mezz’ora i valori sono scesi. Genitori, insegnati e perfino l’addestratore di Hero sono rimasti increduli e impressionati.Hero e Sadie ma non solo loro Non è la prima volta che sentiamo storie di cani che salvano vite umane, di cani che, come nel caso di Hero sono addestrati a “sentire” i cambiamenti dei livelli di zucchero nel sangue dei loro amici umani. Smile alla storia di Hero e Sadie, è la storia di Jadi, anche lui un labrador, e Luke un bimbo di 7. Anche Luke, un bimbo diabetico, è stato salvato dal suo Jadi che accortosi della crisi glicemica ha immediatamente allertato i genitori del piccolo. Sono storie dolci, che ci raccontano ancora una volta che il rapporto che si instaura tra uomo e animale va spesso oltre le spiegazioni scientifiche, va oltre le parole. E’ fatto di istinti, di affetto, di fiducia, di gesti che sono cane e padrone comprendono. Cani come Hero sono addestrati a salvare vite, ma quando lo fanno stando a oltre 8 chilometri di distanza allora non possiamo più parlare solo di addestramento, dobbiamo iniziare ad andare oltre. Hero e Sadie condividono un legame speciale, uno di quelli in cui semplicemente hai fiducia senza cercarne le spiegazioni, perché non ti servono le parole, non ti servono le motivazioni, ti serve solo la certezza che l’altro ti voglia bene allo stesso modo in cui gli vuoi bene tu e non importa se uno è un cane e l’alto è un bambino. Quando leggo di storie come queste, che mi fanno sempre sorridere, penso al rapporto che ognuno di noi costruisce con il proprio animale domestico, penso al modo che ha di salutarti quando torni a casa, di come si sdraia accanto a te la sera sul divano (diciamocelo il divano in realtà è suo e ti fa il grande favore di  lasciartici sedere la sera), di come ti guarda e di tutti quei piccoli gesti con cui siamo soliti comunicare insieme e allora non mi sorprendo quando sento di storie come quella di Hero e Sadie.  In fondo per capire l’amore tra un cane e il suo padrone a volte basta solo credere che quell’amore va oltre ciò che possiamo spiegare.

Togliere il cucciolo alla madre

Togliere il cucciolo alla madre: quando è meglio farlo?

Curiosità Redazione -

Mai togliere il cucciolo alla madre troppo presto: si spezzerebbe un legame irrinunciabile. Noi umani siamo irresistibilmente attratti dai cuccioli, sia di uomo che di cane o di qualunque altra specie, perché risvegliano in noi un naturale senso di protezione nei loro confronti, così teneri ed indifesi. Ecco uno dei motivi per cui, quando decidiamo di adottare un cane all’interno della nostra famiglia, pensiamo subito ad un piccolo “fagotto peloso” da accudire e coccolare. In realtà, nonostante le nostre amorevoli intenzioni, dobbiamo sapere che togliere il cucciolo alla madre troppo presto per metterlo tra le nostre braccia può solo danneggiarlo. Per  il cane infatti, come per molte specie animali, il rapporto con la madre e con i propri fratelli è fondamentale, non solo per far fronte alle sue primarie necessità fisiche (l’allattamento), ma anche per il suo corretto sviluppo psicologico. Molti pensano che il momento giusto per togliere il cucciolo alla madre sia lo svezzamento, quando cioè inizia a nutrirsi di cibi solidi e non più solo del latte materno.Sbagliato! Anzitutto lo svezzamento non avviene da un giorno all’altro, ma è un processo graduale, che inizia intorno al 30° giorno di vita, per cui ci sarà un periodo in cui il cucciolo mangerà già alimenti solidi, ma continuerà anche a poppare latte, in quantità sempre minori, finché la mamma glielo impedirà definitivamente allontanandolo. Ma anche quando il cucciolo sarà completamente svezzato non sarà ancora pronto per il distacco dalla madre. A partire dal 35° giorno d’età infatti il cucciolo inizia a scoprire il mondo ed i suoi simili: è una fase importantissima e delicata della crescita, in cui il cane deve imparare a conoscere tutto ciò che lo circonda e non può farlo completamente e correttamente senza l’imprinting materno. Solo la mamma infatti può insegnargli con il giusto linguaggio – quello canino – le regole basilari di comportamento con i propri simili, come interagire con loro, rispettando chi è adulto, chi è anziano, chi ricopre un grado più elevato nella gerarchia del branco. Così i cuccioli impareranno, ad esempio, ad avere un corretto senso della proprietà e a misurare la loro esuberanza, che se eccessiva, sarà rimproverata con un sonoro ringhio dalla madre. Anche noi uomini dobbiamo fare la nostra parte in questo periodo, perché è fondamentale che il cucciolo entri in contatto costante con l’uomo, imparando a riconoscerlo come qualcuno di cui si può fidare. Se questo non avviene il cane crescerà con un senso di paura e di diffidenza verso l’essere umano, che ne condizionerebbe negativamente il suo rapporto con l’uomo per tutta la vita. Questa importantissima fase di crescita non si conclude prima del 60° giorno d’età, motivo per cui la legge italiana ha stabilito che sia vietato togliere il cucciolo alla madre prima dei due mesi.Togliere il cucciolo alla madre troppo presto: i rischi Togliere il cucciolo alla madre troppo presto può comportare una serie di problemi nel processo di crescita del cane perché:Il cucciolo non avrà completato il necessario percorso di sviluppo psicologico, quindi da adulto molto probabilmente manifesterà problemi comportamentali di diversa natura; Il cane non saprà interagire correttamente con gli altri cani: ad esempio, non avrà imparato a “dosare” la forza dei propri denti nel gioco con i fratellini. In natura, se il cucciolo esagera e morde troppo forte, la mamma lo “sgrida” immediatamente; se da piccolo non riceve questa “lezione”, da adulto potrebbe avere una maggiore tendenza a morsicare sia gli altri cani che, ahimè, anche qualche umano, con tutte le conseguenze del caso; Il cane non imparerà a rispettare la proprietà altrui e a mantenere la “distanza di sicurezza” da essa, perché la mamma non avrà avuto il tempo sufficiente per insegnargli che non deve avvicinarsi troppo a ciò che appartiene ad altri, ringhiandogli in modo deciso quando il cucciolo prova a sottrarle il legnetto, la pietra o il giocattolo che tiene tra le zampe. Il cane adulto perciò potrebbe rivelarsi troppo possessivo e attaccabrighe.Anche se i fatidici 60 giorni rappresentano il termine per poter togliere il cucciolo alla madre, va detto che la fase di “socializzazione” del cane, in cui completa l’apprendimento su come rapportarsi correttamente con i propri simili e con l’uomo, prosegue fino ai 4 mesi d’età. È per questo motivo che alcuni comportamentisti ritengono che l’“optimum” sarebbe lasciare il cucciolo con la madre fino a 90 giorni di vita. Su questo punto però molti non sono d’accordo, perché sostengono che il quattro zampe, rimanendo con la propria famiglia “canina” d’origine per un altro mese, non avrebbe la possibilità di venire in contatto con ambienti e situazioni che faranno parte della sua vita col padrone e a cui potrebbe perciò avere difficoltà ad abituarsi successivamente.

Dog eyes

Dog eyes: una seconda chance per i cani abbandonati

News Redazione -

Dog eyes : informazioni sul progetto Oggi voglio parlarvi di DOG EYES. No, non parleremo degli occhi dei nostri stupendi amici a quattro zampe ma di un progetto stupendo e importante che coinvolge i nostri amici pelosi. Quelli più sfortunati che sono stati abbandonati. Questo progetto è stato istituito dall’Associazione Comunicazione Uomo Animale (ACUA) che ha presentato un metodo di educazione cinofila per cani guida. Dove sta la novità vi chiederete voi. Sta nel fatto, che come accennato poco prima riguarda i nostri amici pelosi che sono stati abbandonati e mira, a prescindere dalla razza, a renderne possibile il recupero. DOG EYES è un progetto sperimentale che si basa prima di tutto sull’accrescimento della relazione uomo – animale e sfrutta le conoscenze veterinarie, pedagogiche e zooantropologhe degli educatori di ACUA. Il progetto DOG EYES parte dalla certezza che tutti i cani potrebbero essere utilizzati come cani guida ma oggi solo quelli considerati di indole più pacifica e con un forte senso dell’orientamento vengono utilizzati. Le richieste di cani guida sono però numerose e la lista d’attesa è lunga. Alcune persone hanno aspettato anche un anno prima di poter avere un amico a quattro zampe che diventasse i loro occhi. Dall’altra parte troviamo loro, i cani abbandonati. Non mi soffermerò ad effettuare riflessioni in merito alla crudeltà del gesto e ai danni che l’abbandono genera nei nostri amici cani ma, posso dirvi che la maggior parte di loro muore in un canile perché sono ancora troppo poche le persone disposte a dare loro una casa e tutto l’amore di hanno bisogno. ACUA con il progetto DOG EYES si prefigge di risolvere, o quanto meno di apportare notevoli miglioramenti, per questi due grandi problemi.  L’uomo ha bisogno di un amico a quattro zampe che lo aiuti e lo guidi quando i suoi occhi non possono farlo e i cani abbandonati hanno bisogno di una seconda opportunità per amare ancora, per essere utili e soprattutto per trovare un padrone che lo ami e si occupi di lui. Con DOG EYES, che è ancora un progetto sperimentale, ACUA sfida il pregiudizio che solo determinati cani sono adatti a questo delicato e importante compito e punta a dimostrare che i cani di qualsiasi razza, se adeguatamente addestrati, possono diventare dei cani guida.Dog eyes : le fasi dell’approccio. Il progetto DOG EYES prevede determinate e precise fasi:Progetto conoscitivo con il non vedente: dove l’educatore cinofilo entra in contatto con il non vedente per comprenderne le esigenze e la personalità. Il recruiting del cane: la scelta ovviamente viene effettuata seguendo le necessità del non vedente. Il check-up sulla salute del cane e l’inizio del training Il percorso di educazione insieme a casa del non vedente: occorre costruire un legame di fiducia e il cane deve abituarsi ai luoghi in cui vivrà con il non vedente.Una bella iniziativa È una bella iniziativa DOG EYES. Un progetto importante non solo per i non vedenti ma anche per i nostri amici animali che hanno, così, la possibilità di dimostrare che non ci sono cani buoni e cani cattivi. Sentiamo sempre tante storie di cani che aiutano i padroni, tante storie di legami profondi che si instaurano tra animali a due zampe e a quattro zampe. Tantissime di queste storie, ci hanno commosso perché se hai un cane, o se l’hai avuto nel corso della tua vita, sai quanto amore questi animali possano dare, sai che il legame che si instaura tra un cane e il suo padrone è profondo e alle volte persino difficile da spiegare tanto è speciale. DOG EYES, è una seconda chance per i cani abbandonati per dimostrare quanto valgono. Ed è una opportunità anche per l’uomo di avere accanto una creatura che, attraverso un legame di fiducia indistruttibile, si prende cura di lui facendogli comprendere che l’amore non ha bisogno di etichette. L’amore è amore e basta.

Xena e Johnny

Xena e johnny: quando l’amore fa davvero miracoli

News Redazione -

Xena e Johnny: l'amore oltre le parole Quella che voglio raccontarvi oggi è la storia di Xena e Johnny, una cagnolina dolcissima e un bambino altrettanto speciale. Siamo nel 2012, quando l’amore ha compiuto uno di quei miracoli che ti fanno capire che non c’è forza più potente al mondo, quando vedi che le parole non servono, perché a parlare è solo l’affetto, il coraggio di prendersi cura di qualcuno quando tu stesso hai bisogno che qualcuno di prenda cura di te. Xena e Johnny, sono l’esempio che testimonia che quando un bambino e un cane incrociano le loro strade e decidono di percorrerne un pezzo insieme, quel cammino diventa ricco di vita, ricco di esperienze, e perché no, ricco di magia, quella che solo gli occhi di un bambino possono vedere, quella che solo l’amore di un cane riesce a dare. Johnny è un bambino come se ne vedono tanti, ma è chiuso dentro un mondo tutto suo in cui è difficile entrare, in cui le parole sbattono su un muro invisibile e non riescono ad uscire fuori, in cui il mondo esterno è tagliato fuori. Johnny è un bambino autistico. Un bel giorno però, qualcosa cambia. Linda, la mamma di Johnny accoglie in casa Xena. Anche Xena aveva una vita difficile. Abbandonata accanto ad un cassonetto, era denutrita, tanto da non avere nemmeno più il pelo, e malata. Ma Linda sa che nella sua famiglia c’è tantissimo amore da dare e prova a offrire una speranza alla piccola Xena. Quello che succede, però, è che il dolore di Xena diventa capace di entrare nei silenzi di Johnny, facendo sì che quel muro, che lo teneva così lontano dal mondo esterno, iniziasse man mano a creparsi.  Johnny inizia a prendersi cura di Xena, la imbocca, la lava, la accudisce con l’aiuto della sua mamma.  La riempie d’amore. Quell’amore puro, incondizionato e senza riserve che solo le persone speciali sono capaci di dare e Xena, man mano restituisce a Johnny quell’amore e lo apre al mondo fuori. Xena e Johnny diventano inseparabili. Xena e Johnny, insieme, iniziano insieme il lungo percorso di guarigione di Xena. Percorso, che ha anche fatto sì che Johnny si aprisse ogni giorno di più e iniziasse a comunicare e a parlare.Xena e Johnny, due piccoli guerrieri Su Facebook, la mamma di Johnny ha creato il gruppo “Xena the warrion puppy” appena la cagnolina è entrata a far parte della loro famiglia, testimoniando la lenta rinascita di una piccola anima ferita da persone senza scrupoli che l’hanno abbandonata, e il rapporto che si è man mano instaurato tra Xena e Johnny. Sono due piccoli guerrieri Xena e Johnny. Quando la vita ha riservato loro una strada in salita, Xena e Johnny hanno trovato il modo di comunicare e di darsi forza, coraggio e amore, dimostrando a quella vita e al mondo che non era così facile metterli al muro. Nel 2014 Xena ha vinto il premio come cane eroe dell’anno. Sono storie come questa, che quando arrivi alla fine ti ritrovi con un sorriso scemo e tiri su col naso perché tanto alla fine le lacrime di commozione hanno vinto, che ci insegnano la forza e il coraggio dei bambini e degli animali, quella purezza di intenti che crescendo abbiamo un po’ dimenticato, presi dalla vita che ci cambia, che ci trasforma e ci fa perdere di vista che l’amore, non importa da chi arriva, è il motore che fa vivere la nostra anima, che ci fa superare il dolore e le avversità.  È il coraggio di affidarcisi, sì perché ci vuole coraggio anche per mettere in gioco il tuo cuore quando il mondo ti spaventa, che ci rende esseri umani e non macchine. E forse, leggere la storia di Xena e Johnny ci fa fermare per un minuto e ci fa guardare con occhi nuovi i nostri amici pelosi, che combattono il mondo insieme a noi dandoci, qualche volta, quell’amore che trasforma il dolore in speranza.

Giochi per cani

Giochi per cani: scegliere i piu' adatti ed evitare quelli pericolosi

Accessori cane Redazione -

GIOCHI PER CANI: QUALI NON SONO ADATTI Il gioco per il nostro cane è di fondamentale importanza perché stimola le sue capacità intellettive, la sua innata curiosità, consente di fare attività fisica, ma anche di socializzare con i propri simili e rafforzare il legame col proprio padrone. Ma tra i vari giochi per cani bisogna scegliere quelli  più adatti al nostro e soprattutto conoscere quali sono da evitare perché possono risultare pericolosi per la sua salute. Molti degli oggetti presenti nelle nostre case attirano l’attenzione dei nostri fedeli amici, soprattutto dei cuccioli, ma non sono affatto adeguati a loro e vanno tenuti lontano dalla loro portata. I cani ancora in tenera età, che sono alla “scoperta del mondo” che li circonda, tentano di “rubare” da sotto ai nostri nasi gli oggetti più disparati, come ciabatte, pupazzi, pezzi di carta, stracci e quant’altro, ma bisogna fare molta attenzione! La maggior parte di queste cose, a volte di uso quotidiano, può rivelarsi molto pericolosa per il cane: tutti gli oggetti di stoffa e imbottiti, come calzini, peluche, magliette, coperte, possono essere facilmente lacerati dai denti di Fido, anche da quelli molto affilati dei cuccioli, rompendosi in mille strappi o rilasciando i materiali utilizzati per le imbottiture che, se ingeriti dal cane, provocano soffocamenti o blocchi intestinali. Stesso discorso vale per giornali, involucri in nailon o cartone.Anche gli oggetti in plastica rigida possono rivelarsi dannosi: se rotti, si dividono in pezzetti appuntiti che, oltre a causare delle ferite alla bocca e alle mucose del cane, una volta ingoiati, possono portare a lacerazioni anche importanti degli organi dell’apparato gastrointestinale. Bisogna fare molta attenzione a collocare fuori dalla portata dei nostri pelosi anche tutti i flaconi contenenti detersivi, varechina, prodotti per la pulizia in genere; il cane, soprattutto quando è in casa da solo, può facilmente ingegnarsi fino a riuscire a rimuovere il tappo coi denti o a perforare la confezione, rischiando così di ingerire il prodotto all’interno con gravi conseguenze di intossicazione o avvelenamento. È bene anche fare in modo che il cane non abbia accesso al bidone della spazzatura: attratto dall’odore dei residui di cibo lì presenti, può finire, oltre che per sparpagliare rifiuti in giro per tutta la casa, anche per mangiare avanzi di alimenti che o non sono adatti alla sua dieta, e quindi potrebbero provocargli diarrea e vomito, o possono essere altamente dannosi, come nel caso delle ossa di pollo, coniglio o tacchino, che causano lacerazioni allo stomaco o all’intestino. Occhio dunque a tutte quelle cose che fanno parte della normalità del nostro ambiente domestico, ma che possono trasformarsi in “giochi” pericolosi e quindi non adatti ai nostri cani.GIOCHI PER CANI: QUELLI ADATTI Quando ci accingiamo a giocare con Fido occorre munirsi di giochi appropriati e creati appositamente per i cani. Anzitutto vanno bene i giochi di gomma in vendita nei negozi per animali: devono essere realizzati con materiali appositi, come la gomma siliconica o quella dura, e resi vivaci con appositi colori atossici. Attenzione a non comperare per il cane giochi in gomma senza il marchio CE, perché si rischia che, pur essendo all’apparenza uguali agli altri, siano stati costruiti con prodotti non a norma, ad esempio coloranti che una volta a contatto con la saliva del cane si “sciolgono” letteralmente e vengono ingeriti dall’animale, causando possibili intossicazioni. Vanno bene anche palloni, palline e frisbee: sono molto utili anche per insegnare al cane a “lasciare” l’oggetto al padrone, quando glielo chiede, rafforzando la fiducia nei suoi confronti e il legame con lui. Tra i giochi per cani ci sono quelli appositamente studiati per essere “rosicchiati”: ad esempio le ossa di pelle di bufalo, che il cane può masticare e ingoiare senza pericoli, o i giochi in gomma morbida ma resistente, adatti soprattutto ai cuccioli che stanno perdendo i denti da latte e, come i bambini nella fase della dentizione, hanno bisogno di mordere qualcosa per alleviare il prurito alle gengive. Viene infine tutta la gamma dei cosiddetti giochi interattivi, adatti allo sviluppo mentale del cane, che si basano sul principio per cui il quattrozampe deve risolvere una sorta di quiz o di “rompicapo” per ottenere la gratificazione, di solito il bocconcino nascosto all’interno del gioco. Oltre ad essere uno strumento molto utile di attivazione mentale, è particolarmente adatto per evitare che il cane si annoi, ad esempio quando è a casa da solo.