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il cane abbaia troppo

Il cane abbaia troppo: cosa fare? motivi e possibili rimedi

Comportamento Redazione -

Il cane abbaia troppo: cosa fare? L'eccessivo abbaiare del nostro cane è un comportamento assolutamente scorretto, ma alquanto comune nel mondo canino. La soluzione è una delle più semplici e dirette. Esistono tre chiavi fondamentali per poter fermare l'abbaiare continuo del nostro cane. È del tutto naturale per il cane abbaiare ed è una delle più importanti e principali forme di comunicazione che essi hanno dopo il linguaggio del corpo e l'energia. Essenzialmente l'abbaio del cane può essere spiegato in due modi. In generale il cane abbaia per avvertire di qualcosa che sta accadendo oppure per proteggere il suo branco. In secondo luogo, l'abbaio può anche essere l'espressione delle sue emozioni. Queste due forme di abbaiare sono raramente fastidiose e non durano a lungo. È per questo che il disturbo di questo abbaio dipende sempre dalla stessa causa ed ha spesso la stessa soluzione. Quando il cane abbaia troppo nella maggior parte dei casi è perché si sente annoiato e sta cercando uno stimolo o una qualsiasi tipo di sfida. Inevitabilmente, quando un cane abbaia eccessivamente, significa che c'è un problema con l'umano, non con il cane. C'è un disequilibrio nel branco, quindi le esigenze del cane non sono state soddisfatte. L'abbaiare è l'unico modo che il cane ha per poterci comunicare che qualcosa non va. Un cane che abbaia ha sicuramente bisogno di esercizio, disciplina e poi affetto. Esattamente in quest'ordine. L'esercizio fisico e la disciplina forniranno la stimolazione fisica e psicologica che il nostro cane brama. Affetto, ma solo quando il cane è in uno stato di calma e sottomissione. Questo rafforzerà il comportamento che si desidera. Sicuramente sarà capitato di vedere non so quante volte, qualcuno che, per calmare e fermare un piccolo cane che abbaia, prende il cuccioletto in braccio. Purtroppo, questo è esattamente l'approccio sbagliato. L'attenzione verso il cane e l'affetto mostratogli prendendolo in braccio significano per il cane esattamente il contrario: “Bravo! Mi piace quello che stai facendo in questo momento!”. Questo nostro comportamento è un rinforzo positivo che il nostro cane interpreterà come qualcosa che va fatto, perché riceverà le coccole. Basteranno un paio di volte, e lui sarà certo che il suo abbaiare è proprio ciò che noi desideriamo lui continui a fare. Questo è solo uno degli esempi. Parliamo invece di un'altra situazione che riguarda il nostro rientro a casa. Quanti di noi sono accolti proprio dai salti eccitati e dagli abbai del nostro cane? E quanti di noi coccolano il nostro amichetto peloso, scambiando il suo comportamento come felicità? Sarà proprio questo il punto più difficile per noi amanti dei cani. Quando un cane torna dal suo branco, nessuno dei membri lo accoglie con salti eccitati e abbai. Il più delle volte si annusano e scodinzolano. Non si fanno dei grandi saluti. Purtroppo noi esseri umani, invece, tendiamo a fare un gran bel saluto sia quando usciamo che quando rientriamo a casa. Questo nostro atteggiamento mette il nostro cane in uno stato confusionale. Se quando usciamo di casa salutiamo il nostro cane in un modo eccessivamente affettuoso, lui resterà in attesa del nostro ritorno in uno stato di eccitazione che diventerà frustrante e noioso. La soluzione è più semplice di quanto si pensi. Si comincia con il far fare al cane un sacco di esercizio fisico attraverso la passeggiata, insegnandoli anche la disciplina dandogli dei comandi da imparare. Ma la cosa fondamentale è non premiare la condotta indesiderata, in particolare la sua eccitazione, con l'affetto. Il nostro cane vuole a tutti i costi guadagnare il nostro affetto. Vedere la nostra felicità per lui è la ricompensa più grande di tutte. Ma glielo permetteremo solo quando si sarà comportato nella maniera adeguata. Abbaiare per il cane è normale: è una premessa doverosa da fare perché alcune persone credono ancora che il cane debba stare sempre zitto e si infastidiscono anche per qualche sporadico abbaio. Per il cane abbaiare è un modo per comunicare sia con gli umani che con i propri simili, quindi nella maggior parte dei casi non abbaia “gratuitamente” senza motivo, ma perché vuole esprimere un suo stato d’animo o una sua esigenza. Vi sono poi alcune razze più inclini all’abbaio, come i cani da guardia, che vocalizzano più di altri, perché abbaiare per avvisarci della presenza di un estraneo è il loro lavoro, sta scritto nel loro codice genetico e quindi è estremamente naturale. Certo, quando si superano certi limiti e il cane abbaia troppo e in maniera compulsiva, senza interruzione anche per ore, allora la situazione cambia e occorre capire qual è la ragione che sottende a questo comportamento.I motivi principali per cui il cane abbaia troppo sono principalmente questi:Il cane abbaia troppo perché vuole richiamare la nostra attenzione; può farlo perché si annoia e sente il bisogno di sfogare la propria energia repressa troppo a lungo, quindi ci chiama per indurci a giocare con lui o a portarlo fuori a fare una passeggiata. Peggio è quando il cane abbaia se lo abbiamo lasciato da solo: in quanto animale sociale, non ama la solitudine, il che può talvolta dare origine ad una vera patologia, conosciuta come “ansia da separazione”, in cui l’abbaio ossessivo è spesso accompagnato da altri comportamenti tipici, come la distruttività, uno stato marcatamente ansiogeno, l’orinazione in posti inappropriati; può abbaiare per avvertirci che c’è un potenziale pericolo nei paraggi (almeno ai suoi occhi), magari uno sconosciuto che si avvicina o entra in casa; a volte il cane abbaia perché prova addirittura paura di qualcuno o di qualcosa, anche se non ve n’è un reale motivo. L’abbaio è dunque un segnale d’allarme e anche di territorialità: abbaiando il cane vuole mettere in chiaro che quella è casa sua, ad esempio quando vede un altro cane nei paraggi; può abbaiare perché vuole qualcosa: del cibo oppure un giocattolo a cui non riesce ad arrivare o che gli è stato proibito. Il cane abbaia per esprimere felicità ed eccitazione: capita quando rientrate in casa e il cane vi accoglie con mille festeggiamenti, tra cui anche l’abbaio. È talmente contento di vedervi che non riesce a trattenere la propria gioia: in questo caso il cane abbaia con un’intonazione chiaramente allegra e di solito l’accompagna con altri comportamenti esuberanti, come correre o saltare. Il cane abbaia troppo per comunicarci che qualcosa lo fa stare male. Con l’abbaio vuole farci capire che prova un fastidio o un vero e proprio malessere: ha sete, ma non c’è più acqua nella sua ciotola; l’ora della pappa è passata già da un po’ e noi ci siamo dimenticati di preparargliela oppure prova dolore fisico.Il cane abbaia in continuazione: come comportarsiNon è facile controllare l’abbaio del cane e va detto che non bisogna pensare di eliminare completamente questo comportamento perché, come detto prima, che il cane abbai è naturale, purché non sfoci in eccessi. Per limitare l’abbaiare del cane occorre anzitutto non sgridarlo quando abbaia e non urlare per farlo smettere; otterreste l’effetto opposto, perché il cane interpreterebbe il vostro gridare come l’equivalente umano dell’abbaio canino e abbaierebbe ancora di più, pensando che sta facendo la cosa giusta, visto che anche voi vi siete uniti a lui. Non premiate mai il cane che abbaia, ma al contrario fatelo solo quando è tranquillo e in silenzio. Quindi distraetelo da ciò che ha scatenato l’abbaio (ad esempio lo sconosciuto davanti al giardino di casa) e se il cane rimane in silenzio per qualche secondo, dategli un bocconcino. Così condizionerete il suo comportamento, facendogli associare lo smettere di abbaiare con il gradito premio. Diverso il discorso se il cane abbaia per noia: in questo caso la soluzione è farlo divertire, giocare, uscire di casa e, se dovete lasciarlo solo, prima portatelo a fare una bella camminata, così da stancarlo ed abbassare il suo livello di energia. Quando il cane abbaia perché vuole qualcosa, ad esempio uno snack, non dateglielo, altrimenti lo indurrete ad abbaiare tutte le volte che gli viene in mente quel biscottino che gli piace tanto. Aspettate che smetta di abbaiare e ricompensatelo solo quando è tranquillo e in silenzio.

La storia di swansea jack, il cane del secolo

News Redazione -

Di Lavdie Sijani -  Nel giugno del 1931, un ragazzo di appena 12 anni proveniente da Swansea, nel Galles, decise di voler mostrare ad altri bambini più grandi che non aveva affatto paura di toccare e nuotare nelle profonde acque del fiume Tawe. Ma quel giorno fu terribile per Timmy perché per qualche strano e particolare motivo (forse non aveva atteso i suoi trenta minuti dopo mangiato oppure semplicemente non sapeva nuotare) iniziò da subito ad annegare. Di certo sappiamo che se non fosse stato per Swansea Jack che si trovava a pochi passi dal bambino, la morte lo avrebbe portato via in un attimo. Ma grazie all'intervento istintivo ed immediato di questo giovane cane che in un battibaleno si trasformò in un supereroe, per Timmy fu una di quelle giornate memorabili. Secondo il museo di Swansea, Swansea Jack era un cane di razza retriever di colore nero, apparteneva a William Thomas ed era nato nel 1930. Nonostante avesse poco più di un anno, il nostro cucciolone già da così giovane mostrava un gran talento nell'essere un grande eroe. Anche se questo corrisponde al suo primo vero salvataggio, la cosa rimase non dichiarata ed il piccolo Timmy decise di adottare il cucciolo per poterlo tenere sempre al suo fianco e soprattutto perché gli era profondamente grato per avergli salvato la vita. Ma non è finita qui: Swansea Jack poche settimane più tardi si prese la briga di salvare un altro nuotatore inetto. Questa volta il cucciolo, prima di poter entrare in azione, si assicurò ben bene che ci fosse una bella folla presente durante il suo eroico intervento. Ed è con questo suo secondo atto di eroismo che cane si è guadagnato un bellissimo collare d'argento da parte del consiglio comunale ed una sua foto ricordo sul giornale. Ma tutto ciò risultò poi essere soltanto l'inizio dei riconoscimenti per queste straordinarie azioni canine. A quanto pare la gente di Swansea, in quel periodo, non era molto brava a stare a galla. Così il nostro eroico canino, secondo quello che narra la leggenda, salvò almeno altre 27 persone dalle pericolose tombe acquose del fiume Tawe. Grazie a tutti i suoi interventi è stato premiato come il “Coraggioso Cane dell'anno” dalla London Star ed in seguito gli è stato consegnato una vera coppa d'argento dal sindaco di Londra in persona. Ma siccome questo non ci basta, Swansea Jack è stato l'unico cucciolo a guadagnarsi ben due medaglie di bronzo dal National Canine Defence League (ora chiamato Dog Trust). Di tutti questi premi ricevuti, ovviamente noi presumiamo che l'audace cagnolino avrebbe probabilmente preferito avere qualche giocattolo e dolcetto in più. Purtroppo nel 1937, all'età di appena 7 anni il piccolo cucciolo muore per aver ingerito veleno per topi. Ma Swansea Jack non voleva essere dimenticato dagli abitanti di Swansea. Così per poterlo ricordare per sempre, la gente del posto, attraverso una donazione pubblica, ha potuto raccogliere abbastanza denaro per potergli costruire un vero e proprio monumento in suo onore, sul lungomare. Nell'anno 2000, Swansea Jack è stato nominato “Cane del Secolo” dalla New Found Friend of Bristol, una scuola che allena i cani domestici in tecniche di soccorso acquatico.

Come fare il bagno al cane: tutti i consigli

Igiene e bellezza Redazione -

Bagno al cane: come farlo senza troppe difficoltà? Ecco tutti i nostri consigli.Si sa che i cani non amano particolarmente fare il bagno: se è vero che adorano tuffarsi in un fiume o in un lago per nuotare e giocare spensierati, non si accostano però con altrettanto entusiasmo al bagno fatto in vasca con shampoo e spugna. Va detto anzitutto che, se curare la pulizia del cane è una buona regola igienico-sanitaria, fare il bagno al cane non è un’attività che va ripetuta troppo spesso: si consiglia di lavarlo non più di due o tre volte all’anno, salvo esigenze particolari, perché altrimenti si rischia di danneggiare il film protettivo che il pelo del cane naturalmente possiede, oltre a causare dermatiti o eczemi. La pelle del cane infatti ha un PH pari a 7, diverso da quello umano, che la rende più delicata e vulnerabile della nostra. La necessità di fare il bagno al cane inoltre dipenderà anche dall’ambiente in cui vive: un cane che sta in casa, su materassini o divani, non si sporcherà spesso e non avrà bisogno di essere sottoposto a frequenti lavaggi. D’altro lato, un cane che vive all’aperto, esposto ad agenti inquinanti, o ama giocare rotolandosi nella terra del giardino, potrebbe necessitare di lavaggi un po’ più consueti. Quando vogliamo fare il bagnetto al nostro cane incontriamo serie difficoltà, perché non sembra affatto contento di assecondare la nostra volontà di tenerlo bello, profumato e soffice. In effetti far restare il cane nella vasca da bagno è un' impresa per niente facile, ma con alcuni suggerimenti che leggeremo in questo articolo e con tanta pazienza, potremo trasformare il tempo del bagno in una piacevole esperienza se non in un grande legame che si instaurerà tra noi ed il nostro cagnolino. Quando vediamo le persone che fanno fare il bagno al cane nei film e negli spettacoli in televisione, il più delle volte sembra un momento di grande gioia e divertimento per tutti i soggetti coinvolti. Purtroppo però, nella nostra vita reale ci appare completamente diverso. Il bagno del nostro cane non somiglia per niente ad un'esperienza positiva!Ai cani, fondamentalmente, non importa se sono sporchi e puzzolenti, anzi, diciamo pure che gli piace anche un po'. La maggior parte di loro non ha paura a mettere in atto una bella lotta se pensano che questa gli aiuterà a mettere fine a questo benedetto bagnetto. In televisione vediamo il nostro attore preferito che, dopo aver corso con il suo cane, lo riporta a casa e contento lo ricopre di schiuma e lo insapona divertito. La nostra scena invece somiglia molto di più ad un incontro di wrestling, con il nostro cane che si trasforma in un esperto lottatore e tra graffi e scivolate cerca di arrivare il più lontano possibile da noi, sperando di farla franca. Ecco alcuni consigli su come lavare il nostro cane, rendendo l'esperienza molto più amichevole.Fare il bagno al cane: quando e come si fa La prima cosa fondamentale che bisogna fare è quella di associare il bagno a qualcosa di positivo. Ed è ciò che facciamo di solito quando vogliamo far fare al nostro cane qualcosa di nuovo. In altre parole, cercare di corromperlo offrendogli dolcetti, giocattoli ed accarezzarlo mostrandogli tutto il vostro affetto. Ripetere queste operazioni ogni volta che riusciamo ad ottenere un comportamento positivo ed ogni volta che collabora rendendo il bagnetto molto più piacevole. Si inizia semplicemente facendolo entrare nella vasca vuota e lì trascorriamo del tempo con lui dandogli dei giocattoli o dei biscottini. Poi piano piano si arriverà ad aggiungere anche l'acqua, sempre tiepida, mi raccomando, mai bollente. Il trucco sta nel fatto che non bisogna avere paura di ripetere queste azioni, fino ad ottenere ciò che vogliamo. In pratica se si dispone di una vasca da bagno o comunque di una specifica area in cui il nostro cane fa il bagno, bisogna farlo venire fino a noi e premiarlo con un biscottino ogni volta che obbedisce. Alla fine dovrà andarci da solo anche senza offrirgli nessun compenso.Fare il bagno al cane: proteggete le orecchie!Dobbiamo essere molto attenti a non far entrare l'acqua nelle orecchie del nostro cane durante il bagnetto perché oltre ad essere fastidioso per loro, può effettivamente causare problemi di salute. L'ideale sarebbe quello di passargli un batuffolo di cotone all'interno delle orecchie, se ce lo permette. Altrimenti sarà sufficiente fare del nostro meglio per evitare di spruzzargli l'acqua al loro interno. Se abbiamo la fortuna di disporre di un cucciolo, bisogna iniziare a fargli il bagno il più presto possibile. Sicuramente si opporrà molto meno a tale esperienza in quanto, essendo giovane, non avrà alcuna associazione negativa verso il bagno. Trasformando il bagno in un'abitudine sin da subito nella fase iniziale, si incontreranno meno problemi in seguito.Fare il bagno al cane: shampoo giusto e non bagnare la testa Un modo per rendere l'ora del bagnetto ancora più sgradevole per il nostro migliore amico è quello di scegliere lo shampoo sbagliato. Ci sono degli shampoo infatti, che potrebbero graffiare o seccare la pelle del nostro cane. L'ideale sarebbe quello di utilizzare un sapone delicato che pulisce e rimuove gli odori indesiderati senza però spogliare il nostro adorabile cagnolino degli oli essenziali della sua pelle. Abbiamo detto che le orecchie del cane devono essere salvaguardate dai getti d'acqua in quanto possono causare dei problemi seri in seguito. Ma non solo le orecchie sono da proteggere, bensì anche i suoi occhi e la sua bocca. Come possiamo riuscire a fare questo? Beh, semplice. lavando il cagnolino dal collo in giù. Ci possiamo servire di un secchio o di una tazza per bagnare il cane senza rischiare. Altrimenti in commercio, si trovano degli spruzzatori appositi, progettati appunto per il bagnetto di un cane. Qualcuno di voi si chiederà: “Ma allora come facciamo a lavare la faccina del cucciolotto?”. Per rendere il nostro amico a quattro zampe assolutamente perfetto, basterà usare un panno umido per pulirgli anche gli occhietti e la boccuccia.Fare il bagno al cane: come asciugarloMolti di noi asciugano il cane con l'asciugacapelli, ma il rumore e la sensazione è sicuramente qualcosa a cui il nostro cane si deve abituare, altrimenti avrà paura. Inoltre bisogna fare molta attenzione ed evitare di bruciargli la pelle. Un'altra strada da percorrere è sicuramente quella dell'asciugamano e via. Per asciugarlo bene solo con l'asciugamano, sarà indispensabile prenderna per cani perché sono più assorbenti. Ovviamente si possono trovare nella maggior parte dei negozi per animali. Naturalmente non facciamoci cogliere impreparati dall'inevitabile “scossa” che il nostro cane farà per asciugarsi un pochino anche a modo suo. Facendo associare al cane il bagno a qualcosa di piacevole e rimanendo sempre calmo e assertivo, con il tempo questo evento non farà altro che rafforzare il nostro affetto. Il risultato sarà quello di fare del bagno un altro gradevole momento da condividere.Quando fare il bagno al cane è da evitare. Ci sono alcune circostanze in cui è meglio evitare di fare il bagno al cane:Non fare il bagno al cane in inverno: è bene farlo solo nelle stagioni più miti. Se potete lavarlo all’aperto, fatelo quando la temperatura è più mite perché, per quanto il cane possa essere ricoperto da folto pelo, il freddo e l’umidità potrebbero farlo ammalare. Anche se lo lavate in casa, sarà comunque meglio non portarlo fuori subito dopo il bagno, se non si è certi che il cane sia completamente asciutto. Se il cane non gode di ottima salute è meglio non sottoporlo ad una pratica che per lui potrebbe risultare troppo stressante e peggiorare le sue condizioni. Non fate il bagno al cane nei giorni immediatamente successivi alle vaccinazioni o dopo aver applicato i prodotti antiparassitari; è meglio lasciar trascorrere almeno una settimana. Se il cane ha mangiato da poco, aspettate che abbia digerito prima di fargli il bagno: quindi non lavatelo prima che siano passate tre/quattro ore.

mal di denti nel cane

Mal di denti nel cane: cause, sintomi, prevenzione, cura e rimedi naturali

Salute del cane Redazione -

Mal di denti nel cane: come capire se il nostro cane soffre per via di questo problema? Ebbene sì, anche i nostri amici a quattro zampe possono soffrire di problemi dentali. A dirla tutta il mal di denti nel cane è uno dei problemi più frequenti che possono presentarsi nei nostri amici. L'American Veterinary Medical Association ha stimato che l'85 per cento dei cani di età superiore ai 3 hanno una tipologia di malattia paradontale. Chi di noi ha avuto questo tipo di problema sa quanto quel dolore risulti essere destabilizzante per la nostra routine e per il cane il discorso non è differente.Mal di denti nel cane: cause principaliScarsa igiene orale; Eccesso di cibi zuccherati; Mangimi di scarsa qualità; Alimentazione prima o carente di cibo secco; Mancanza di giochi da poter rosicchiare.Se non è presente una corretta igiene orale i residui di cibo uniti alle sostanze prodotte dai batteri si trasformano in placca. Quando questa si accumula e si indurisce si forma il tartaro. Quando si arriva a questo livello è indispensabile l’intervento dei veterinario per la sua rimozione. Le conseguenze della presenza del tartaro sono soprattutto l’alitosi, la carie, infiammazioni e infezioni alle gengive.Mal di denti nel cane: sintomi Ma come facciamo ad accorgerci che il nostro cane ha il mal di denti? I sintomi indicativi del mal di denti nel cane sono soprattutto:l’alito cattivo il fatto che nonostante il cane dimostri di avere fame non mangia quando tocchiamo il muso del nostro cane e questo si sposta immediatamente con uno scatto può essere un chiaro sintomo del dolore che sta provando il nostro amico peloso. Dondolio dei denti arrossamento e sanguinamento delle gengiveMal di denti nel cane: rimedi La prevenzione è importantissima per evitare che il nostro cane possa soffrire di mal di denti ma quando questo arriva allora è necessario l’intervento del veterinario. Il tartaro non può infatti essere rimosso utilizzando semplicemente uno spazzolino è necessario un intervento di detartrasi con cui il veterinario provvederà a rompere le placche di tartaro di modo da poterle poi eliminare. L’intervento viene sempre eseguito sotto anestesia di modo da evitare dolore al cane e soprattutto di modo da avere un migliore accesso alla bocca e quindi ai denti. Se il dente risultasse troppo danneggiato ovviamente il veterinario dovrebbe procedere con l’asportazione. Se sono presenti infezioni il veterinario potrebbe consigliare anche antidolorifici o antibiotici. Esistono anche dei rimedi naturali per evitare possibili gengiviti: si tratta di una patologia molto frequente e che spesso si accompagna a problemi dei denti che portano alla formazione di tartaro. Ecco i nostri consigli naturali per affrontare il problema:In caso di alitosi basta usare l’Ascophyllum nodosum, alga dalle importanti proprietà depurative. Per la ricostruzione gengivale consigliamo l'Idraste, cioè un infuso freddo di un cucchiaio di radici: si tratta di una pianta antisettico naturale dalle straordinarie funzioni cicatrizzanti, che va spruzzato sulle gengive almeno due volte al dì per una decina di giorni. 30 gocce al giorno di calendula sono ottime per la sua proprietà antiflogistica. Le proprietà antinfiammatorie del propoli sono una ma1nna per quei cagnolini che hanno una gengivite in fase iniziale, ma anche per quelli che hanno ulcere (qui conviene diluirla molto nell'acqua, altrimenti brucerà davvero tanto). Un bel decotto di malva al posto dell'acqua non potrà fargli che bene: infatti è un emolliente e ha proprietà antinfiammatorie delle mucose. L'ideale per gengive doloranti.Mal di denti nel cane: prevenzione Mantenere i denti del nostro cane e le sue gengive pulite e prive di infezioni può allungargli la vita. Cosa possiamo quindi per prevenire la formazione di placca, tartaro e carie ed evitare quindi di far soffrire il nostro cane di mal di denti? Prima di tutto possiamo dargli giornalmente del cibo secco. Le crocchette infatti grattano la superficie dei denti stimolando quindi la rimozione del cibo e della placca. Anche dare ai nostri amici delle ossa da rosicchiare è utile, purché queste siano ossa di bufalo. Utili sono anche i giocattoli masticabili. Se riusciamo ad abituare il nostro cane a farsi lavare i denti con lo spazzolino (questo non è proprio semplice da fare ma non perdiamoci d’animo e tentiamo comunque), senza utilizzare però il nostro dentifricio che per lui potrebbe essere invece dannoso. Necessario è anche un controllo del veterinario giusto per essere certi che stiamo facendo un buon lavoro di prevenzione e il nostro cane non presenti alcun problema a denti e gengive. Sempre a proposito di mal di denti nel cane, consigliamo la lettura del nostro articolo clicca---> riguardante la pulizia, la cura e il mantenimento dei dentini. Questo è un aspetto sicuramente fondamentale per poter assicurare al vostro quattrozampe una prevenzione efficace nei confronti di tutti i batteri che si depositano sui denti.

Come riuscire a calmare il cane: consigli, suggerimenti e soluzioni

Addestramento Redazione -

Calmare il cane da situazioni di ansia, stress o iperattività dipende anche dal nostro comportamento. di Lavdie Sijani - Per poter calmare il cane farlo comportare come un vero gentiluomo, è necessario che noi per primi riusciamo a trasmettergli tale stato di benessere. Esibire tranquillità ed energia assertiva intorno al nostro cane è non soltanto un ottimo metodo per noi per affrontare la vita di tutti i giorni, ma anche il modo migliore affinché anche lui possa recepire questa sensazione. Molte persone vorrebbero riuscirci e pensano di non essere in grado di farlo. La buona notizia è che una volta capito come arrivare a raggiungere questo stato di calma, dopo sarà più semplice metterlo in pratica. Diventerà quasi istintivo. Una cosa da sapere è, inoltre, che chiunque può imparare ad emettere calma ed energia assertiva. In questo articolo vorrei mostrarvi come possiamo calmare il cane (e noi stessi) seguendo cinque punti fondamentali. Se il nostro quattrozampe è agitato, non è colpa sua! Non lo fa apposta, ma come calmare il cane?Non importa quello che può sembrare, ma se il nostro cane fa la pipì sul pavimento o mangia le nostre scarpe preferite, non lo fa per farci un dispetto. Quando un cane si comporta così è perché si sente insoddisfatto. L'unica cosa è che lui non ne conosce il motivo. Solitamente i cani annoiati hanno la tendenza a diventare distruttivi, mentre quelli insicuri possono urinare se si sentono intimoriti. Il modo migliore per cercare di risolvere il problema è strutturare la loro vita attraverso regole, confini e limiti e lasciandogli qualcosa di intellettualmente stimolante mentre sono soli. L'energia del nostro cane riflette la nostraIl modo più veloce per capire che tipo di energia trasmettiamo al mondo, è quello di osservare il nostro cane durante la sua passeggiata. Se lui non è calmo e felice, significa che neanche noi lo siamo. Il nostro cane impazzisce alla vista di un altro cane? Probabilmente siamo nervosi e irrequieti anche noi. Il cane è titubante all'idea di andare a fare una camminata e tira per tornare a casa? Chiediamoci come ci sentiamo in quel momento. Siamo forse arrabbiati o insicuri? Come si comporta il nostro amico peloso in casa? Salta sulle pareti o sta tranquillamente riposando sul divano? Anche in questo caso il nostro adorabile cucciolone riflette l'energia che noi gli facciamo percepire. La cosa buffa è che il nostro cane funziona come un termostato emotivo, mostrandoci la temperatura delle nostre emozioni. Prova a vivere il momentoC'è un detto (erroneamente attribuito a Lao Tzu) che recita: “Se si è depressi, si vive nel passato. Se si è ansiosi, si vive nel futuro. Se si è in pace, si vive nel presente”. Così molte delle nostre emozioni negative e stati energetici instabili provengono dal non vivere nel momento presente. Il passato ci dà rammarico per le cose fatte o non fatte. Il futuro ci preoccupa per ciò che potrebbe o non potrebbe accadere. Non possiamo cambiare il passato e non possiamo vivere il futuro fino a quando non diventa presente. Concentrandoci su ciò che ci sta accadendo in questo momento, ci aiuterà a trovare quel luogo di calma. È questo quello che i nostri cani fanno naturalmente ed è questa la lezione più grande che possiamo imparare da loro. Per calmare il cane (e noi stessi) serve anche un po' di contatto con la naturaPrendiamoci un po' di tempo per andare regolarmente in un luogo dove siamo circondati dalla natura. Può essere un parco, una spiaggia, le montagne, il bosco, il deserto...tutto ciò che ci viene in mente. Lasciamo il nostro cellulare a casa per una volta, o spegniamolo dedicandoci solo ed esclusivamente a ciò che ci circonda mentre facciamo una scampagnata con il nostro cane. Impariamo semplicemente ad ascoltare la natura. Osserviamo le interazioni della terra. Osserviamo le piante, gli animali. Ascoltiamo il cinguettio degli uccelli che hanno delle conversazioni affascinanti tra di loro in ogni momento. Smettiamo di pensare per un istante a quello che succede nella nostra quotidianità per concentrarsi sulle nostre sensazioni: vedere, ascoltare, odorare, sentire... È questo il mondo in cui vive il nostro cane. È anche il mondo in cui siamo nati tutti noi esseri umani, solo che perderlo di vista è così facile che non ce ne rendiamo conto. Il processo per risanare il nostro caneTrovare un cane perfetto che si lascia addomesticare all'istante, che non distrugge le cose che non sono sue e che obbedisce automaticamente è pressoché impossibile. Se qualcuno di voi lo ha incontrato, beh tenetevelo stretto perché la maggior parte di noi ha esperienze del tutto differenti. A volte può sembrare che non saremo mai in grado di risolvere il problema. E questo ci porta al discorso iniziale riguardo al nostro atteggiamento. Se siamo preoccupati di non poterci riuscire in un futuro e se siamo in ansia per cercare di ottenere dei risultati, allora è la volta buona che non ne otterremo. Se impariamo a concentrarci sui piccoli risultati allora questi diventeranno una costante, fino a diventare dei medi e dei grandi successi. Quindi smettiamo di preoccuparci di ciò che sta per accadere e concentriamoci su ciò che sta accadendo. Imparare a mostrare calma ed energia assertiva non è complicato e neanche un gran mistero. È una nostra dote innata, non una nuova abilità da imparare. È una nostra caratteristica naturale che ha solo bisogno di essere ricordata e la padronanza di noi stessi porterà il rapporto con il nostro cane ad un livello completamente nuovo.

Tg cinofilo, cane salva il suo padrone tenendolo al caldo per 20 ore

News Redazione -

Con un comportamento eroico ed intelligente, un cane ha salvato il suo padrone dal congelamento, e morte sicura: il suo amico a quattro zampe si è disteso su di lui per oltre 20 ore, dopo che l’uomo aveva avuto un incidente.Il giorno di capodanno, il sessantaquattrenne Bob era uscito in giardino per prendere dell'altra legna, vestito solo con dei pantaloncini, una maglietta e ciabatte. Un percorso di pochi metri, che Bob ha fatto centinaia se non migliaia di volte, ma questa volta le sue ciabatte, non proprio adatte alla stagione, lo hanno tradito e l’uomo è scivolato, e ha avuto come conseguenza della caduta una compressione alle vertebre, che lo ha lasciato paralizzato. Bob ha cercato di chiamare aiuto, ma con poche speranze: l’uomo abita da solo e la casa più vicina è a oltre mezzo chilometro di distanza, ma fortunatamente in suo soccorso è arrivato il suo migliore amico, un golden retriever di nome Kelsey.Ecco le parole di Bob: “Urlavo molto per chiedere aiuto, ma il vicino più vicino è a più di un quarto di miglio. La mattina seguente la mia voce era ormai andata, ma Kelsey continuava ad abbaiare, continuava a chiedere aiuto e non mi ha mai abbandonato mi ha sempre tenuto caldo e sveglio. Sapevo che dovevo tenere duro".Bob è rimasto lì, bloccato nella neve per 20 ore, con temperature rigide che toccavano i -5°C, durante le quali Kelsey lo ha sempre tenuto al caldo con il suo corpo ed anche leccandogli la faccia e le mani per mantenerlo sveglio. Nonostante tutti gli sforzi, dopo 19 ore l’uomo ha perso conoscenza, ma fortunatamente il suo vicino ha finalmente sentito i continui ululati del cane e si è precipitato a vedere cosa succedeva, trovando Bob e chiamando immediatamente i soccorsi. I medici hanno riscontrato che Bob aveva una temperatura corporea di appena 21°, fibrillazione cardiaca e compressione vertebrale: condizioni molto gravi, ma incredibilmente buone  considerando che questa persona aveva passato venti ore sotto zero e senza sintomi di congelamento irrimediabile, tutto grazie alle cure costanti del suo migliore amico Kelsey. Bob sicuramente può considerarsi un miracolato, anche perché i medici sono riusciti ad operare e a sistemare la compressione vertebrale, un caso decisamente raro: “La maggior parte delle persone che hanno avuto lesioni vertebrali non si muove più, è una tragedia, ma quando è successo, è successo. Non lo so se siano state le basse temperature o la posizione in cui era sulla neve che lo hanno salvato dalla paralisi permanente”, ci spiega il neurochirurgo che ha operato l’uomo.

Storia e origini dei cani: la loro evoluzione nel corso dei secoli

Curiosità Redazione -

Le origini dei cani sono da ricercare nei loro antenati lupi, ma il rapporto d'amore che ci lega a loro è il frutto di secoli di evoluzione.di Sijani Lavdie - Chissà quanti di noi, guardando i nostri amici a quattro zampe, si sono chiesti da dove abbiano avuto origine questi splendidi “partner” da compagnia. Ebbene, pur non sembrando, dato il loro comportamento affettuoso e docile, questi meravigliosi alleati discendono dai più anziani lupi. Ancora prima che gli uomini mungessero le mucche, allevassero maiali, inventassero l'agricoltura, la parola scritta e avessero case fisse, e sicuramente prima di avere i gatti, hanno avuto i cani. Il risultato di tale ricerca è stato affermato da uno studio della University of Oxford con la collaborazione di scienziati di tutto il mondo. Di fatto pensare di poter addomesticare un lupo, non è un'impresa così elementare. I lupi di certo non sono animali semplici da domare, perfino da cuccioli. L'idea è che questo processo si sia sviluppato, lentamente, giorno dopo giorno, con il passare degli anni. Ad esempio, se immaginiamo di essere una tribù che vive in mezzo alla natura, di notte avremmo paura in quanto sentiremmo, in lontananza, l'ululare di un branco di lupi affamati. Allora la soluzione più consona a tale problema, vista l'impossibilità di affrontarli, potrebbe essere procurare loro del cibo. Ed è qui che nasce quel tacito patto “uomo – lupo”. L'uomo da parte sua si impegnava per far trovare al branco gli avanzi di cibo; mentre il lupo si lasciava piano piano addomesticare. Così in questo implicito accordo tra i due, l'uomo ci guadagnava anche protezione. Nessun altro animale si sarebbe avvicinato alla tribù, essendo essa circondata da un branco di lupi. Quindi la teoria più plausibile è che, in questa tolleranza reciproca, i “cani” abbiano inventato loro stessi dando origine alle più disparate razze sparse in tutto il mondo.Quanti anni hanno i nostri cani? E da dove provengono?Dopo alcune ricerche, gli scienziati hanno scoperto che i cani sono stati addomesticati circa 15.000 anni fa. Infatti all'incirca 14.000 anni fa, la gente seppelliva i cani, a volte insieme agli esseri umani. Poi però a smentire questa notizia sono stati alcuni biologi, secondo i quali l'addomesticamento del cane è avvenuta ben più di 30.000 anni fa. Essi basano le loro teorie in relazione alle prove del DNA e alla forma degli antichi teschi. Poi, sempre secondo i ricercatori, i primi cani sembra abbiano avuto origine in Asia orientale, in Mongolia, in Siberia, in Europa ed in Africa. Mentre intuire quando tutto ciò possa aver avuto inizio e dare quindi al cane una collocazione temporale è stato all'incirca dimostrato, la cosa più complicata è stata riuscire a capire il luogo, ovvero l'esatta provenienza del primo cane e la nascita delle razze di cane. Secondo gli studi svolti da Earth Sky, esaminando il DNA di 549 cani provenienti da 38 paesi diversi, è emerso che i primi uomini, ad aver accolto dei lupi grigi per poi trasformarli in cani, si trovavano in Asia centrale. In pratica osservando i dati raccolti sui cani viventi ai giorni nostri, gli studiosi si sono accorti di come i nostri fedelissimi amici a quattro zampe abbiano diversi elementi in comune con i cani dell'Asia centrale. Ciò fa pensare a che ne abbiano appunto una diretta discendenza.Differenze fra cane e lupo: come riconoscerli? Jeffrey Cohn, nel suo libro “How Wild Wolves Became Domestic Dogs” ( come i selvaggi lupi sono diventati cani domestici) sostiene che gli uomini, finché non hanno iniziato a dare vita agli insediamenti agricoli e stabilirsi permanentemente in un determinato luogo, non hanno avuto bisogno di allevare i cani per scopi specifici. La difficoltà degli scienziati nel poter dare al cane una provenienza storica certa, sta nel fatto che non ci sono resti antichi di cani e le ossa in loro possesso sono molto simili ai resti del lupo. Questo perché i primi cani avevano una forte analogia con i lupi. Tutto ciò rende ancora più difficile la loro distinzione dal punto di vista archeologico. Sappiamo inoltre che il DNA del lupo è compatibile con quello del cane al 98 – 99 % . L'unica differenza che distingue il nostro cane domestico dal lupo selvaggio è che quest'ultimo ha un cervello molto più grande rispetto al nostro migliore amico.

adottare un cane dal canile

News cani, palermo: 480 euro a chi adotta un cane del rifugio comunale

News Redazione -

Si tratta di un incentivo volto a svuotare la struttura di Via Tiro a Segno per poi partire con i lavori di ristrutturazione, fermi dal 2012 Avevamo già parlato di come alcuni Comuni della penisola stanno incentivando l'adozione di cani provenienti dalle strutture pubbliche: a questi si unisce anche Palermo, la cui giunta ha stanziato 126mila euro per erogare le somme necessarie nel corso dei prossimi due anni, e cioè 480 euro alle famiglie che decideranno di fare questo gesto d'amore. La decisione del Comune siciliano è imputabile anche all'urgenza dei lavori da fare all'interno del rifugio, fermi dal 2012: "Il Comune di Palermo ha l’indifferibile necessità di svuotare le gabbie e gestire gli ingressi transitori dei cani, tutelando il diritto a condizioni di vita migliori degli animali in esso ospitati, fino alla riconsegna dei locali”. Ed ecco dunque la delibera comunale: "Il Comune di Palermo promuove, dunque, gli affidamenti di cani in adozione, erogando un incentivo pari ad euro 480 a chiunque – privato cittadino, associazione animalista e/o protezionista e strutture rifugio autorizzato – intenda adottare un cane custodito presso il rifugio sanitario/canile e/o i rifugi convenzionati del Comune di Palermo, fino alla concorrenza della somma di € 96.000 per l’anno 2017 ed € 30.000 per il 2018, salvo proroga. L’incentivo sarà corrisposto su richiesta, trascorsi 120 giorni di detenzione del cane. I cani saranno rilasciati ai richiedenti sterilizzati, dotati di microchip, volturati cioè a nome degli adottandi all’anagrafe canina istituita presso l’Asl di pertinenza e dotati di certificazione sanitaria". Inutile quindi fare i furbi pensando di adottare il cane solo per intascarsi i soldi. Tuttavia per gli animalisti questo provvedimento poterebbe soltanto ad una mercificazione degli animali, come spiega Elena La Porta, presidente provinciale della Lega Nazionale per la Difesa del Cane e consulente a titolo gratuito per il Comune sul canile municipale: "È un provvedimento che non mi piace – spiega l’animalista a Palermotoday - così si rischia la mercificazione, se qualcuno vuole prendere un cane in adozione lo prende, non saranno i 480 euro che lo spingeranno a farlo. Al contrario, l’incentivo può essere appetibile a persone a cui non importa nulla dell’animale. Cercheremo in tutti i modi di ostacolare quest’iniziativa". La Porta, che negli anni si è distinta come una delle animaliste più importanti della zona, rassegnerà le proprie dimissioni, ma l'assessore Marino prova a gettare acqua sul fuoco: "Mi dispiace per questa decisione, mi sembra una reazione troppo forte, spero che ci ripensi, la chiamerò nei prossimi giorni per chiarire la vicenda. Il percorso, comunque, era noto e se ne era parlato, anche se non nel dettaglio. Noi non siamo gente che mette in mercato i cani, La Porta conosce me e il sindaco e se pensa questo mi offende. Il provvedimento dà anche spazio agli animalisti e noi non daremo in affidamento i cani se non saremo certi della qualità dei soggetti a cui li affidiamo. Sarà fatto un monitoraggio per questo. Sappiamo, purtroppo, dove si annida il malaffare".

Cimurro nel cane: cause, sintomi e terapia

Salute & Benessere Redazione -

Il cimurro nel cane è una malattia che può anche essere mortale: vediamo quali sono i sintomi e le cure possibili per debellarlo. Il cimurro, chiamato anche malattia di Carrè, è una malattia infettiva virale, strettamente imparentata con il virus del morbillo, altamente contagiosa che può colpire tutti gli animali che appartengono alla famiglia dei canidi (cane, volpe e lupo) e mustelidi (furetto). Il cimurro nel cane colpisce principalmente i soggetti più giovani e il contagio può avvenire sia per contatto diretto che indiretto, ossia tramite contatto con scolo nasale, saliva o altre secrezioni di animali infetti. Il virus si localizza inizialmente su tonsille e linfonodi della bocca. Dal 4° giorno dopo il contagio il virus si sposta nel sangue e attacca prima l’apparato respiratorio, poi quello gastroenterico. Successivamente attacca anche il sistema nervoso e l’apparato cutaneo. Il cimurro nel cane non è contagioso per l’uomo ma questo non significa che l’uomo che ha a che fare con un cane infetto non debba prestare attenzione alle giuste condizioni igieniche. Non tanto per sé ma proprio per evitare di favorire il contagio ad altri animali non vaccinati.Cimurro nel cane: sintomi I primi sintomi del cimurro nel cane sono la febbre, l’anoressia e la fuoriuscita di secrezioni oculo nasali. Come abbiamo detto il cimurro, dopo il 4° giorno inizia ad attaccare l’apparato respiratorio causando la polmonite. Successivamente, quando il virus andrà a colpire l’apparato digerente, si vedranno anche sintomi quali vomito e diarrea. In seguito si avranno tosse, disidratazione e dimagrimento che debiliteranno ulteriormente il cane. Quando il virus andrà a colpire il sistema nervoso, i sintomi che compariranno sono crisi convulsive, scoordinamento nei movimenti, tremori muscolari e movimenti in cerchio. Per quanto riguarda invece i sintomi inerenti all'apparato cutaneo, vedremo dermatite e ipercheratosi dei cuscinetti plantari e del naso. Riconoscere i sintomi del cimurro è fondamentale per arrestare il decorso della malattia.Cimurro nel cane: terapia e prevenzione Non esistono di fatto farmaci che debellano il virus del cimurro nel cane. La terapia, prevede più che altro l’utilizzo di antibiotici volti a combattere le infezioni batteriche causate dal virus. A questa si aggiunge la terapia con flebo per contrastare lo stato di disidratazione e dimagrimento. La mortalità dei cani affetti da cimurro oscilla tra il 30 e l’80%. Questo ci dice che nonostante sia una malattia davvero brutta per i nostri amici pelosi, la possibilità che guariscano c’è. Fattore importante da considerare è che non esiste un test completamente affidabile che confermi in maniera assoluta la malattia. Fondamentale diventa a questo punto la prevenzione. È importantissimo vaccinare i nostri cani all'età di due- tre mesi ed effettuare poi il richiamo dopo un mese e poi annualmente. Molti cani possiedono una protezione immunitaria parziale, derivante da anticorpi trasmessi dalla madre eppure da una vaccinazione per cui non è più stato fatto il richiamo. Questi esemplari possono mostrare un sintomatologia più leggera del cimurro che si manifesta solo con un leggero malessere, tosse e con scolo nasale ed oculare.  Questi cani però sono i principali responsabili della diffusione della forma grave nei cani non vaccinati. Importantissima è anche l’igiene. Il rischio di contrarre il cimurro è molto alto soprattutto all'interno dei canili pubblici, dove vivono molti cani randagi non vaccinati da cuccioli e che spesso purtroppo vivono in condizioni igieniche precarie.

Eutanasia del cane: una scelta difficile, quando sopprimere un pet malato?

Curiosità Redazione -

Quando è giusto fare l’eutanasia del cane? Partiamo da una premessa importante, l’eutanasia del cane dovrebbe essere fatta sempre e solo quando, consultando un veterinario, si ha la certezza che per il nostro pet non ci sia più la possibilità di stare bene e vivere una vita dignitosa e felice. Perdere il proprio animale domestico, quello che magari ha vissuto con noi per tanti anni, quello che ci ha accompagnato in mille avventure, quello che quando rientriamo stanchi da lavoro ci regala mille coccole, quella palla di pelo che fa al 100% parte della nostra famiglia è sempre un momento devastante. Vedere il nostro cane stare male e sapere di non poter fare nulla per farlo stare di nuovo bene ci fa sentire fragili e impotenti e ci costringe a guardare in faccia una realtà che non vorremmo vedere, ci costringere a prendere una decisione a cui non vorremmo mai dover neppure pensare. Ci chiediamo allora, quando è davvero giusto sottoporre il nostro cane ad eutanasia? La verità è che non c’è davvero una risposta giusta a questa domanda. Tutto dipende dalla qualità di vita del cane e da quando sta soffrendo.  Parliamoci chiaro, se è davvero crudele che ci siano alcune persone che chiedono l’eutanasia del cane perché questo è diventato un peso è forse comunque crudele lasciarlo preda di sofferenze a cui non si può porre rimedio in altro modo se non aspettando che la natura faccia il suo corso. Lasciamo perdere discorsi sulla moralità in questa sede e proviamo a capire quali fattori dovremmo prendere in considerazione per valutare davvero l’eutanasia del cane. Prima di tutto la sofferenza. Per sua natura il cane tende a mascherare il dolore quindi nessuno di noi può sapere davvero quanto realmente stia soffrendo. Il cane ha una soglia del dolore molto alta ma possiamo affermare che quando arriva a mostralo allora significa che quel dolore è per lui insopportabile. Dobbiamo poi considerare la dignità del cane. Ogni essere vivente ha diritto a vivere una vita dignitosa. Tenere in vita un cane che non riesce neppure più ad alzarsi per via delle sofferenze che prova non è sicuramente farlo vivere in modo dignitoso. Prendiamo anche in considerazione l’aspettativa di vita. In questo caso è necessario consultarsi con il veterinario perché solo lui può fare una valutazione in tal senso.Come funziona l’eutanasia del cane? Cerchiamo di capire infine come si svolge l’eutanasia del cane. Prima di tutto è fondamentale che venga preceduta dall'anestesia. Attenzione non un semplice sedativo ma un’anestesia profonda, come se dovesse essere operato. Questo perché durante l’eutanasia il cane non deve soffrire assolutamente. Quando il cane è profondamente addormentato viene iniettato il Tanax che è l’unico farmaco legalmente riconosciuto per questo scopo. Questo medicinale ha un effetto immediato e garantisce il passaggio dal sonno alla morte in modo dolce e indolore. La scelta spetta solo a noi. A noi che abbiamo valutato la vita del nostro cane sulla base dei parametri sopra citati, a noi che conosciamo il nostro cane perché ci abbiamo vissuto insieme per tanti anni, a noi che lo amiamo perché è un membro della nostra famiglia. La scelta dell’eutanasia del cane non è mai una scelta facile e dobbiamo sempre prenderla con la giusta consapevolezza.

Naso asciutto nel cane: possibili cause

Salute & Benessere Redazione -

Se il cane ha il naso asciutto non è per forza malato Chi ha un cane, o ne ha avuto uno nel corso della propria vita, almeno una volta si è sicuramente lasciato coinvolgere dalla leggenda del tartufo: il naso asciutto nel cane è sintomo di un problema di salute. Un naso umido è al contrario segno che il cane gode di buona salute. Questa teoria non è però del tutto vera perché il nostro amico a quattro zampe può avere il naso asciutto per svariati motivi che, spesso, non hanno nulla a che fare con la sua salute. Prima di precipitarci dal veterinario quindi, è bene verificare il comportamento del nostro cane e valutare se ci sono stati cambiamenti evidenti. Perché è vero che un naso asciutto nel cane, secco caldo o freddo, può nascondere problemi anche gravi ma è anche vero che il nostro amico peloso può averlo così ed essere perfettamente in salute.Naso asciutto nel cane: possibili cause Di seguito proviamo a vedere insieme quali sono le possibili motivazioni di un naso asciutto nel cane. Una delle prime motivazioni che dobbiamo prendere in considerazione è sicuramente il caldo. Spesso durante l’estate, quando le condizioni climatiche tendono a temperature elevate, i nostri cani presentano questa caratteristica per via della mancanza del ricircolo dell’aria. Ricordiamo che i cani con il naso chiaro o rosa sono più soggetti a secchezza e screpolature, quindi in questo periodo dell’anno si può fare ricorso a creme dermatologiche che aiutino il nostro amico in tal senso.  Anche durante l’inverno però il caldo può far seccare il naso del cane dato che loro amano dormire accanto a fonti di calore.Il cane può trovarsi con il naso asciutto anche mentre dorme.  Questo perché durante il riposo il cane non ha la tendenza a leccarsi il muso quindi il naso potrebbe asciugarsi. Solitamente dopo il risveglio la situazione si normalizza senza problemi. Il nostro amico può soffrire inoltre di allergie che possono incidere sulla secchezza del naso. Per contenerla è possibile utilizzare della vasellina o degli oli naturali di modo da mantenere il naso idratato. Nell'uomo spesso l’allergia porta al cosiddetto “naso che cola”. Se questo succede anche nel cane, allora è bene portarlo dal veterinario perché potrebbe indicare una lesione del condotto o la presenza di un corpo estraneo. Nel caso in cui il naso asciutto nel cane capiti con una certa frequenza allora sarebbe bene osservare il suo comportamento, per verificare sintomi quali stanchezza, perdita di vivacità o dell’appetito. In questi casi è bene anche controllare il naso per individuare eventuali macchie o croste. Ricordiamo anche che alcuni cani, e parliamo in questi casi di quelli con i muso schiacciato come il Bulldog o il Carlino, avendo dei problemi respiratori genetici hanno sempre il naso asciutto e secco.Perché il naso del cane è umido? Come abbiamo detto inizialmente, la leggenda vuole che il naso umido sia sintomo di buona salute. Ma a questo punto viene da chiedersi perché il cane ha il naso umido. In realtà, forse non tutti sanno che il tartufo del cane non è umido di natura. E’ proprio l’abitudine del cane di leccarlo di continuo che lo rende umido.  La spiegazione di questo comportamento non è del tutto chiara ma si presume che il cane lo faccia per aumentare la percezione degli odori che gli consentono anche di gestire lo spazio e di spostarsi e per mantenere una temperatura corporea stabile.  Ricordiamo infatti che il cane non presenta un sistema di controllo del calore quindi non può eliminarlo mediante la sudorazione. Mantenere il naso bagnato gli permette appunto di ovviare a questa mancanza. Leggi anche https://www.razzedicani.net/naso-del-cane-tartufo-la-sua-salute/

toxoplasmosi

Toxoplasmosi nel cane: sintomi, cura e terapia

Salute del cane Redazione -

Cos’è e come si contrae la toxoplasmosi La toxoplasmosi è una malattia che viene provocata da un parassita chiamato Toxoplasma Gondii. Questo parassita compie l’intero ciclo di vita solo nel gatto, dove le uova del parassita vengono espulse attraverso le feci. Gli altri animali, sono considerati solo ospiti intermedi e possono contrarre la malattia ma senza divenire veicolo di trasmissione. Il cane rientra tra gli animali che possono sviluppare i sintomi della toxoplasmosi e possono garantire terreno fertile per il parassita. La trasmissione del batterio avviene attraverso il contatto con delle feci infette. Anche l’ingerimento di carne cruda o poco cotta, o verdure infettate, possono favorire il contagio.Ma i cani possono trasmettere la toxoplasmosi? Come abbiamo detto il cane può contrarla ma non è contagiosa per l’uomo. Una volta che il parassita viene ingerito dal cane si infiltra nei tessuti dell’animale prima a livello intestinale e successivamente in tutto il resto dell’organismo. Nel corpo del cane si creano delle cisti dentro il quale il batterio sopravvive per tutta la durata della vita del cane. Il batterio si duplica fino a creare anche delle gravi immunodeficienze. Il decorso della toxoplasmosi è spesso asintomatico tuttavia esistono diversi sintomi e segni clinici la cui gravità dipende dall’età del cane, dalla presenza di altre patologie concomitanti.Toxoplasmosi: sintomi I soggetti più esposti sono di solito i cuccioli e i cani anziani. Nel primo caso la malattia si affianca al cimurro con sintomi quali:ipertermia febbre diarrea tosse vomito difficoltà respiratorie.Nel secondo caso invece i soggetti più a rischio sono le vittime di problemi neurologici e muscolari. I sintomi maggiormente individuabili in questo caso sono:tremori perdita di coordinazione muscolare convulsione paresi cecità e convulsioniPrevenzione e cura della toxoplasmosi Per far sì che il cane non contragga la malattia è bene non dargli mai carne cruda o poco cotta. Occorre mantenere sempre pulite le ciotole e se in casa ci sono dei gatti occorre mantenere puliti gli spazi comuni. La diagnosi è confermabile da semplici esami di laboratorio. I cani affetti da questa patologia possono mostrare un numero molto basso di globuli bianchi così come anche i linfociti.  I test sierologici sono comunque i più affidabili per fare una diagnosi definitiva. Viene curata con la somministrazione degli antibiotici così da ristabilire la salute del cane e contenere la presenza del parassita.Toxoplasmosi: terapia La terapia solitamente si basa sulla somministrazione di farmaci quali la clindamicina per un ciclo di 4 settimane. I farmaci impiegati nella terapia sopprimono la replicazione del parassita ma non sono in grado di ucciderlo. Le condizioni cliniche solitamente migliorano dopo circa 28-48 ore dopo l’inizio del trattamento. Sono da prendere in considerazioni gli effetti collaterali di questa terapia come disturbi gastrointestinali e diarrea. In caso di toxoplasmosi sistemica si utilizza pirimetamina e sulfonamide, sempre per un ciclo di 4 settimane. Anche in questo caso occorre tenere presente gli effetti collaterali che possono essere anche gravi a causa dell’azione mielosoppressiva di questi farmaci.

Abbandono dei cani

Tg cinofilo, isili (cagliari): 400 euro per chi adotta un cane

News Redazione -

Con questa campagna il comune di Isili vuole prevenire il problema dell'abbandono dei cani, limitando il costo del mantenimento degli stessi per la collettività. Il Comune di Isili ha incominciato una campagna di sensibilità della cittadinanza per l'adozione dei cani randagi ritrovati nel territorio comunale e accolti nel canile.L'amministrazione vuole, con questa campagna, prevenire il problema dell'abbandono dei cani. Questo, secondo l'amministrazione, limiterà il costi del mantenimento dei cani per la collettività isilese.Il Comune ha quindi proposto, per promuovere la campagna, la possibilità per gli isilesi di adottare i cani, non prima di aver frequentato una sorta di corso che illustrerà nel dettaglio gli obblighi di adozione e cura per gli animali."Allo scopo di incentivare l’adozione dei cani randagi di proprietà del Comune di Isili da parte di soggetti in possesso dei requisiti – si legge nel sito del Comune –, riconoscendone la specifica funzione sociale, l’Ente prevede l’erogazione, al soggetto a favore del quale sarà disposta l’adozione in via definitiva di un cane, di un contributo di carattere economico, omnicomprensivo, pari a 400 euro, suddiviso in due tranches annuali pari a € 200,00 ciascuna, a titolo di concorso nelle spese di alimentazione e cura dell’animale, fino ad esaurimento dei fondi stanziati, e previa presentazione di idonea documentazione giustificativa delle spese".Fonte: Cagliaripad

duncan

La storia e il video di duncan, il cane con due zampe

News Redazione -

Duncan: due zampe ma tanta gioia di vivere Oggi vi parlo di Duncan. Chi è Duncan?. Si tratta di un Boxer che ha solo due zampe fin da quando era piccolissimo. Una storia triste direte voi. Ma invece non lo è. Perché la gioia di vivere di Duncan che corre felice ha conquistato praticamente chiunque abbia visto in rete il suo video. Ma andiamo con ordine. Duncan è nato con una malformazione congenita alla spina dorsale. Questa malformazione gli rendeva impossibile utilizzare gli arti inferiori e poiché metteva a rischio la sua stessa vita ha dovuto subire un intervento di amputazione quando aveva appena 8 settimane di vita. Questa triste situazione però non gli ha certo impedito di essere un cane felice e di vivere una vita che lo costringesse a muoversi su un carrellino. Grazie ad una straordinaria forza e determinazione, il cagnolino riesce a stare perfettamente in equilibrio sulle sole zampe anteriori. E non è finita qui. Appena ne ha la possibilità corre felice come se avesse tutte e quattro le zampe. Un bellissimo ed emozionante video lo vede fare proprio questo: correre felice in spiaggia. Il video ha fatto il giro del web e sui social si sono scatenati i commenti commossi per questo piccolo combattente che a dispetto del suo problema è un cane felice e pieno di voglia di vivere. Secondo il parere dei veterinari questa capacità di Duncan può dipendere da uno sviluppo della muscolatura degli arti anteriori tale da essere in grado di sostenere l’intero corpo. Un’altra spiegazione si basa invece sul fatto che avendo Duncan subito l’amputazione in tenerissima età ha imparato subito a gestire il suo corpo creando quindi un suo nuovo baricentro. Quale che sia la spiegazione in ogni caso Duncan è cresciuto come un cane felice ed è questa la cosa più importante di tutte.Il video che ha emozionato il web Duncan è stato seguito nel suo percorso fin da cucciolo dalla Panda Paws Rescue di Vancouver, una cittadina dello stato di Washington. Sono stati proprio i veterinari di questa associazione a decidere per l’amputazione pensando di condannarlo ad una vita sul carrellino. E invece ha stupito tutti diventando un esempio e dimostrando che anche nei nostri amici a quattro zampe è presente un fortissimo attaccamento alla vita. La storia di Duncan ci porta a riflettere sul fatto che nonostante i problemi non ci si dovrebbe mai arrendere. A volte purtroppo questo non è facile ma vale sempre la pena di fare un tentativo aggrappandosi alla vita con gioia proprio come ha fatto il nostro amico peloso. La sua vitalità, la sua voglia di giocare, quella sua aria davvero felice sono assolutamente contagiosi e questo meraviglioso amico sarà di sicuro capace di strapparvi un sorriso e forse anche qualche lacrimuccia. Vederlo correre insieme agli altri cani è qualcosa che, datemi retta, vi aprirà letteralmente il cuore inondandolo di entusiasmo.

corso di addestramento per cani

Corso di addestramento per cani: come scegliere quello giusto

Addestramento Redazione -

Corso di addestramento cinofilo: una scelta da ponderare Come scegliere il corso di addestramento per cani adatto al proprio pet? Occorre informarsi bene perché c’è molta offerta, ma non sempre di qualità. Sono sempre più numerosi i proprietari di quattro zampe che decidono di frequentare un corso di addestramento per cani, vuoi perché è cresciuta la consapevolezza che un cane “educato” è più felice e lo sono anche coloro che condividono con lui la propria esistenza, vuoi perché nascono continuamente nuove scuole cinofile. Qualche decennio fa, al padrone “medio” non sarebbe mai passato per la mente di portare il cane ad addestrare, perché il training era visto come qualcosa di riservato soltanto ai cani definiti da “lavoro”, destinati cioè alla ricerca di persone scomparse, ad affiancare le Forze dell’Ordine nell’antidroga o nella lotta alla criminalità, al salvataggio in mare, e così via. Per il cane “da compagnia” invece non si vedeva la necessità di rivolgersi ad un addestratore, ma era sufficiente l’educazione “casalinga”. Cosa è cambiato da allora? Anzitutto è cresciuto, all’interno delle nostre famiglie, il numero dei pet, che sono diventati sempre più - e a buon diritto - dei veri e propri membri del nucleo familiare, con i quali condividere sempre maggiori esperienze di vita quotidiana: i cani oggi accompagnano il padrone a fare la spese, a cena fuori, in vacanza e, a volte, addirittura al lavoro. Ecco così che è migliorata la “cultura cinofila” media e, di conseguenza, anche il bisogno di avere cani educati, da poter gestire nelle più svariate situazioni. Questo ha portato al “fiorire” in breve tempo di molte scuole di addestramento per cani e al moltiplicarsi di educatori cinofili più o meno competenti; e proprio qui sta il problema, perché, come spesso accade, aumentando la richiesta di questa figura professionale, in molti hanno iniziato a spacciarsi per addestratori esperti, ma alcuni lo sono davvero, altri hanno solo fiutato la possibilità di guadagni interessanti. Per chi dunque decida di frequentare un corso di addestramento per cani può essere davvero difficile districarsi in questa “giungla”: pur non esistendo una regola infallibile, che permetta di fare sempre la scelta giusta, ci sono comunque alcuni accorgimenti che possono indirizzarci. Per prima cosa bisogna avere chiaro che tipo di addestramento si cerca per il proprio cane: chi vuole semplicemente che il pet impari le “buone maniere” di convivenza con gli altri cani e gli umani, in modo da poterlo gestire nelle varie situazioni di una normale vita assieme, non necessariamente avrà bisogno di una scuola cinofila specializzata in utilità e difesa o in riabilitazione di cani aggressivi o nella preparazione alle competizioni cinofile. In secondo luogo occorre informarsi bene prima di iscriversi ad un corso, magari chiedendo di poter assistere a qualche lezione, solo da spettatore, per avere un’idea di come gli educatori si rapportano con i quattrozampe e di che tipo di linea educativa viene seguita; oppure si può frequentare qualche lezione “di prova”, ovviamente a pagamento, prima di iscriversi al corso completo di addestramento per il proprio cane. Per avere notizie su una scuola cinofila può essere molto utile anche ascoltare l’opinione di chi c’è già stato e ha già concluso un iter educativo col proprio pet, così da capire se ne è rimasto soddisfatto e, soprattutto, se sono stati raggiunti i risultati che ci si era prefissi inizialmente. In buona sostanza, il cane ha imparato oppure no? Perché ci possono essere educatori apprezzabili per i modi con cui interagiscono con i quattro zampe, ma che non riescono alla fine ad ottenere le risposte desiderate.Corso di addestramento per cani: come fare la nostra scelta Quando dobbiamo scegliere un corso di addestramento per cani una delle prime cose che, nell’era digitale, ci viene immediato fare è effettuare una rapida ricerca in rete per vedere il curriculum del potenziale educatore. Si tratta sicuramente di una buona idea, perché possiamo rapidamente avere informazioni importanti sulla sua formazione, sulla sua esperienza, per conoscere dove ha lavorato precedentemente e per quanto tempo, e magari anche per sapere quali risultati ha raggiunto. Tuttavia, non bisogna fermarsi a questo e lasciarsi “impressionare” solo da una lunga lista di titoli, seminari, certificazioni, perché ci sono addestratori di cani che hanno investito molto sulla teoria – il che è senz’altro importante – ma mancano poi dell’altrettanto indispensabile esperienza sul campo. Possono essere quindi degli ottimi insegnanti, finché si tratta di spiegare concetti e linee di pensiero, ma poi, all’atto pratico, non sanno bene come comportarsi quando hanno il guinzaglio e il cane “per le mani”. Al contrario, possono esserci educatori cinofili bravissimi nella pratica, che riescono ad addestrare il cane nella maniera migliore, ma che non hanno la stessa capacità di spiegare in maniera chiara ad altri cosa fare. In sostanza, prima di scegliere a quale scuola cinofila rivolgersi, è bene prendersi un po’ di tempo per raccogliere tutte le informazioni occorrenti, sentendo possibilmente più opinioni, in modo da farsi un’idea personale supportata però da esperienze e dati concreti.Corso di addestramento per cani: quanto costa? Tanto più che i costi medi di un corso completo di addestramento per il proprio cane non sono irrisori (ci si aggira intorno ai 2000 - 2500 euro), quindi è importante non affidarsi al primo educatore che capita, perché si rischia non solo di perdere una discreta somma, ma soprattutto di rovinare l’educazione e a volte anche l’equilibrio del proprio cane, mettendosi nelle mani di qualche sedicente addestratore incapace.

Quanto vive un cane? vita media di un quattrozampe

Salute del cane Redazione -

Quanto può vivere un cane? Secondo quanto emerso da recenti studi la vita media del cane si sarebbe allungata negli ultimi quarant’anni. Diversi istituti di ricerca hanno rivolto le loro indagini scientifiche a cercare di raccogliere dati statistici per capire quanto vive un cane oggi e se l’età dei cani sia in media aumentata. Ne è emerso che la vita media dei nostri amici a quattro zampe si attesta all’incirca intorno ai 12-13 anni grazie ad alcuni fattori che in buona parte sono gli stessi che hanno determinato una maggiore longevità anche di noi esseri umani, ossia una maggiore attenzione per l’alimentazione, migliori condizioni di vita e cure sempre più mirate. Tuttavia bisogna fare le opportune differenze in base alla taglia e alla razza: è confermato che i cani di taglia piccola hanno una vita media di durata maggiore, così come i meticci risulterebbero godere di un’aspettativa di vita più lunga. Il Chihuahua è risultata essere la razza più longeva: supera facilmente i 15 anni d’età e può arrivare anche fino a 20. Seguono poi il Bassotto e il Barboncino, che spesso vivono 17 anni e più, ma anche lo Shih Tzu, lo Yorkshire e il Volpino di Pomerania non scherzano, se si considerano i picchi di età dei cani mediamente raggiunte. In tutti questi casi si tratta comunque sempre di quattro zampe che non superano generalmente i 4 – 6 chilogrammi di peso. Non si conoscono ancora esattamente le ragioni per cui i cani di taglia superiore siano generalmente destinati ad una vita più breve: è un dato di fatto però che in questi l’incidenza di malattie cardiache e osteoarticolari è più alta, il che potrebbe influire sulla statistica. Se un cane di taglia media, come il Beagle o il Cocker, vive 14-15 anni, un Labrador, un Golden Retriever o un Pastore Tedesco arriva oggi ai 12-13 anni, mentre si scende a mano a mano che le dimensioni del quattro zampe aumentano, fino ad arrivare ad una vita media del cane Bovaro del Bernese, del Terranova o dell’Alano che difficilmente supera i 9-10 anni.Quanto e di cosa si ammalano i cani I nostri amici a quattro zampe vivono più a lungo che in passato anche perché sono curati meglio: la medicina veterinaria infatti ha contribuito notevolmente ad aumentare la vita media del cane perché ha compiuto enormi progressi, mettendo a disposizione nuovi mezzi diagnostici, che permettono una prevenzione molto più efficace. Complice il continuo aumento del numero degli animali domestici e la disponibilità dei padroni a spendere anche cifre considerevoli per la salute dei loro pet, l’industria farmaceutica si è concentrata sempre più sulla ricerca in ambito veterinario e ha realizzato nuovi farmaci sempre più specifici. Il risultato è che l’età dei cani è aumentata progressivamente e sono sempre di più quelli che muoiono per patologie correlate alla vecchiaia: uno studio dell’American Kennel Club rivela infatti che le principali cause di morte dei nostri pet sarebbero l’insufficienza renale, l’insufficienza cardiaca e i tumori. Questa ricerca, d’altro lato, afferma che la salute dei nostri cani sarebbe in media buona: dai quasi 400.000 proprietari di cani interpellati infatti sarebbe emerso che oltre il 65% degli animali non avrebbe malattie in corso e che quelli affetti da qualche patologia, soffrono di problemi di lieve entità, come dermatiti e altre alterazioni cutanee, cisti e lipomi oppure otiti e artrite.

adottare un cane dal canile

Adottare un cane dal canile: come funziona, tutti i consigli e i passi da compiere

Curiosità Redazione -

Adottare un cane dal canile: come funziona La decisione di prendere un cane è sempre un momento di gioia e assieme un atto di responsabilità nei confronti dell’animale la cui vita da quel momento dipenderà per sempre dalla vostra; se poi la scelta è di adottare un cane dal canile allora si tratta anche di un gesto di lodevole generosità. Cosa occorre fare per adottare un cane dal canile? Anzitutto occorre compilare una domanda di adozione che vi verrà fornita dagli addetti della struttura nella quale, oltre ai vostri dati, vi verranno chieste anche informazioni sulle vostre abitudini di vita, per capire se siano veramente compatibili con le esigenze di un cane. Nella maggior parte dei casi seguirà anche un colloquio con il personale del canile che potrà chiedervi molte notizie anche sulla vostra vita privata, apparentemente non direttamente collegate all'adozione del cane, ma non spazientitevi! Lo scopo di queste domande è quello di conoscervi, di capire che persona siete, se avete il tempo e la voglia necessarie per prendervi cura adeguatamente dell'animale, insomma se siete realmente intenzionati a fare del nuovo quattro zampe un compagno di vita. Troppo spesso infatti accade che chi decide di adottare un cane dal canile riporti indietro il pet dopo pochi giorni per i più svariati motivi, molti dei quali non sono da ascrivere a colpa del cane, ma dell’umano che non ha ponderato a sufficienza la propria decisione. Non si può “rispedire il cane al mittente” come se niente fosse: solo in casi di comprovati e insormontabili problemi il canile può riaccoglierlo: per l’animale sarebbe un altro grave trauma sperimentare la nuova vita in famiglia per poi essere nuovamente ripiombato nella routine del canile, il che potrebbe minare il suo equilibrio, rendendolo ancora più difficile da adottare. Bisogna ricordare che il cane deve avere il tempo e il modo di adattarsi a voi e ai vostri ritmi di vita: si trova all'improvviso in un ambiente completamente sconosciuto e con persone viste poche volte prima dell’adozione, delle quali magari non sa ancora se può fidarsi oppure no. Bisogna mettersi nei panni del cane e pensare a come vi sentireste se veniste allontanati dalle vostre consuetudini quotidiane (per quanto si tratti di quelle poco allettanti di un canile) e vi trovaste a dovervi adeguare in men che non si dica ad uno stile di vita opposto. La vostra intenzione sarà pure quella di amare il cane e regalargli una nuova migliore vita, ma voi lo sapete, il cane ancora no; dovete dargli il tempo di capirlo.Adottare un cane dal canile: i consigli su come affrontare la scelta Una volta inoltrata la domanda di adozione al canile, se non avete già trovato il cane che vi ha fatto “innamorare”, il personale del canile vi farà vedere alcuni cani, in base alle informazioni che voi avete dato e alle preferenze eventualmente indicate, ad esempio relativamente alla taglia piccola, media o grande da voi favorita. Una volta individuato il cane si procederà alla conoscenza reciproca tra voi e il quattro zampe: vi verrà chiesto di fare alcune visite al canile per trascorrere un po’ di tempo con lui, giocare assieme e magari potrete portarlo con voi per un intero pomeriggio a fare una passeggiata o a correre su un prato per vedere come interagite l’uno con l’altro. Cercate di fare domande agli addetti della struttura per avere informazioni sul cane, sul suo carattere, sul suo passato, sulle eventuali precedenti adozioni dal canile e sui motivi per cui sono fallite, perché queste notizie possono rivelarsi molto importanti ai fini della scelta del cane più adatto a voi e scongiurare il rischio di ripensamenti postumi. Prima che l’adozione diventi effettiva è probabile che qualche incaricato del canile venga a casa vostra a vedere l’ambiente in cui andrà a vivere il cane: non perché l’animale abbia necessariamente bisogno di ampi spazi – spesso al cane bastano anche due vani pur di essere assieme al proprio umano – ma dipende dall'animale; anche la visita a domicilio poi è un modo per vedere quanto siete affidabili. Quando finalmente arriverà il giorno di portare via definitivamente dal canile con voi il cane dovrete firmare gli ultimi incartamenti che ufficializzano che voi siete il nuovo proprietario del pet e vi verrà consegnato il suo libretto sanitario contenente le informazioni sulla sua salute e sulle vaccinazioni svolte. Molti canili poi, anche dopo l’adozione, inviano dei loro incaricati a fare una o più visite a sorpresa alla nuova famiglia del cane per accertarsi che sia tenuto nella maniera adeguata.Adottare un cane dal canile: l'atteggiamento giusto nei confronti del personale Nella maggior parte dei casi il personale del canile dovrebbe essere esperto e qualificato, ma non si può negare che esistano canili di “serie A” e canili di “serie B”. È una triste realtà che alcuni canili, soprattutto del centro-sud Italia, non siano sempre completamente orientati al benessere degli animali ospitati o non abbiano i mezzi idonei a farlo. Anche nel caso aveste l’impressione che gli addetti della struttura non seguano del tutto una procedura chiara e non vi sembrino del completamente capaci ad orientarvi nella scelta, se vi interessa davvero il cane, mantenete sempre comunque un atteggiamento il più possibile disponibile. Adottare un cane dal canile è un vero e proprio percorso da compiere e la vostra buona disposizione non potrà che facilitare e accelerare questo cammino.

cane è felice

Ma il mio cane è davvero felice? come saperlo

Comportamento Redazione -

Ci siamo mai chiesti quando è il cane è felice per davvero? Ecco tutta una serie di fattori che contribuiscono a rendere sereno il nostro pet. Ci sono padroni che dedicano una buona parte della loro giornata al proprio cane, trascorrendo molto tempo con lui, portandolo a camminare o al parco a giocare con gli altri quattrozampe; tutto per cercare di dare al proprio pet una vita il più possibile serena e spensierata. Ma ci siamo chiesti quando un cane è felice per davvero? Può sembrare difficile stabilirlo perché siamo inevitabilmente portati a ragionare da “umani” e a considerare spesso la felicità dal nostro punto di vista e non sempre da quello dell’animale; tuttavia ci sono alcuni fattori “oggettivi” che, se ben valutati, possono dirci in buona misura che il nostro cane è felice. Può sembrare scontato, ma per prima cosa dobbiamo considerare il suo stato di salute: se vediamo che il cane non ha voglia di mangiare, è abbattuto, se ne sta sdraiato in disparte e non ha voglia di giocare potrebbe non stare bene. Se questo atteggiamento dura un giorno soltanto e poi il cane ritorna alla sua consueta vivacità, non c’è da preoccuparsi, ma se persiste è bene chiedere consiglio al nostro veterinario di fiducia per escludere eventuali problemi di salute: non potendo esprimersi in altro modo, a volte il nostro pet ci comunica il suo stato di malessere assumendo comportamenti diversi dal solito. Per stare bene ovviamente il cane deve avere a disposizione tutto ciò che gli occorre per il sostentamento, quindi cibo a sufficienza e acqua sempre pulita e fresca per poter bere ogni volta abbia sete. Riguardo al cibo è difficile che i quattrozampe un po’ viziati di casa ne soffrano la mancanza, anzi! È più probabile che ne abbiano in abbondanza e siano iperalimentati, ma questo non deve farci credere che siano necessariamente più felici. Alcuni padroni pensano di gratificare il cane dandogli continue ricompense alimentari, ma è sbagliato: va bene premiare il pet, ma solo quando se lo è meritato, altrimenti, oltre a diventare diseducativo, può indurre il nostro cane a sviluppare una vera e propria dipendenza dal cibo, al punto che finirà per richiederci continuamente bocconcini e biscotti, non certo perché abbia fame, ma per abitudine. Questo comportamento a lungo andare può inoltre diventare deleterio per il cane, che rischia di andare incontro a malattie quali l’obesità e il diabete, ma anche per il padrone, che sarà “ossessionato” dalla costante rivendicazione di cibarie.Il mio cane è felice? Non basta un tetto e un pasto caldo Per sostenere che il cane sia felice non sono sufficienti un “tetto sopra la testa” e un pasto caldo, per quanto importanti. Il nostro pet ha altrettanto bisogno di curare, assieme al suo benessere fisico, anche quello psichico: se ha una cuccia morbida e pappa a volontà, ma rimane tutto il giorno in casa da solo, tranne che per i dieci minuti di uscita sotto al portone per fare i propri bisogni, il cane non potrà essere davvero felice e vivrà in una sorta di gabbia, dorata sì ma pur sempre una gabbia. Si adatterà solo perché non potrà fare altrimenti, visto che, a differenza di noi umani, i quattrozampe non possono disporre della loro esistenza, ma siamo noi a farlo per loro. A lungo andare però i segnali della sua infelicità inevitabilmente emergeranno: il cane potrebbe dimostrarsi depresso e apatico, ma potrebbe anche, al contrario, risultare iperattivo, troppo esuberante, fare danni in casa, saltare addosso a tutti, perché non ha modo di sfogare mai a sufficienza la propria energia. Per non parlare poi dei casi in cui il cane può diventare aggressivo e mostrare altri comportamenti compulsivi che sono indice di forte stress, come mordersi la coda, leccarsi insistentemente fino a ferirsi. Anche noi se trascorressimo le nostre giornate sempre chiusi in casa, senza vedere praticamente nessuno, se non per poche ore la sera, e senza nessuna occupazione cui dedicarci, prima o poi avremmo bisogno di un bravo psicologo. Lo stesso vale per il nostro cane: ha bisogno di uscire, socializzare con gli umani e con i suoi simili, vedere e annusare il mondo esterno, giocare e correre, insomma di esprimere se stesso e la propria voglia di vivere. Guardate il vostro pet dopo un pomeriggio trascorso a rincorrere un legnetto al parco o a nuotare al fiume e vi sarà chiaro cosa vuol dire un cane felice: gli occhi gli brilleranno di gioia e di gratitudine nei vostri confronti per avergli permesso di essere se stesso, e per un padrone che ama il suo quattrozampe non c’è ricompensa migliore!

Ladri entrano per rubare

Tg cinofilo, novi ligure: ladri entrano in casa, ma il cane li "sbrana"

News Redazione -

Ladri entrano in casa ma ad attenderli c'è una "sorpresina" di mezzo quintale Hanno spaccato il vetro della finestra, si sono introdotti in casa ma al loro ingresso hanno trovato una sorpresa di mezzo quintale di peso: stiamo parlando di un cane corso, che riposava nella propria cesta ma che appena ha sentito i rumori si è svegliato e non ha pensato due volte ad avventarsi sui ladri (si pensa fossero due). L'appartamento è di una giovane coppia, che in quel momento era a cena a casa di amici. Ecco le loro dichiarazioni: "L'altra notte, quando siamo rientrati a casa abbiamo subito notato che la portafinestra che dà sul balcone era stata sfondata. Tutto intorno, oltre ai pezzi di vetro, grandi macchie di sangue. All'inizio abbiamo pensato che i ladri si fossero feriti, oppure che avessero fatto del male al nostro cane. Invece era esattamente il contrario!". Il cane di chiama Tiger, di nome e di fatto! Sulla bocca aveva ancora un po' di sangue dei due ladri. Anche i vicini hanno sentito i rumori della colluttazione: "Abbiamo sentito ringhiare e abbaiare forte, ma pensavamo che ci fossero i proprietari in casa e non ci siamo preoccupati". Solitamente Tiger è un cane docile e mansueto, come spiega la sua veterinaria Paola Cavanna: "Ma anche il più timido dei cani può reagire con violenza se qualcuno irrompe nel suo territorio con modalità anomale, come in questo caso". I Carabinieri sono alla ricerca dei ladri, che sono riusciti a fuggire, ma grazie al materiale ematico presente in casa con molta probabilità riusciranno a trovarli.

Black mouth cur: il cane tuttofare

Curiosità Redazione -

Black Mouth Cur, un cane multiattività Parliamo del Black Mouth Cur, una razza canina di origini sconosciute, che forse non è particolarmente nota fuori dagli ambienti rurali. E consentimelo, è un vero peccato. E' cresciuto e utilizzato da sempre come cane da fattoria, è un cane che, se addestrato, può fare davvero tantissime attività. Da quella prediletta, la caccia, ad attività di pastorizia, di ricerca e soccorso, di traino.  Non per nulla questa razza canina è definita “multiattività”. Il Black Mouth Cur è un cane forte, robusto che è generalmente sempre in buona salute. È un cane pieno di energie ed è felice se ha sempre qualcosa da fare.  Deve essere addestrato e fatto socializzare fin da cucciolo, in modo dolce ma deciso, così che la sua socievolezza si sviluppi al meglio. È un cane intelligente e deciso essendo un cane da lavoro, ma è adattassimo alla vita in famiglia. Ha un temperamento tranquillo, socievole e molto affettuoso con tutta la famiglia, compresi i bambini. È diffidente con gli estranei ma senza essere aggressivo. Può, al contrario, esserlo con altri animali che non appartengono alla sua cerchia familiare.Back Mouth Cur, una razza dalle origini sconosciute Le origini del Black Mouth Cur sono sconosciute ma si presume che questa razza canina sia stata messa a punto a partire da vari antichi cani europei e asiatici di tipo Cur. Quello di cui si è a conoscenza è che questa razza è stata sviluppata del sud degli Stati Uniti come cane da fattoria per gli usi più svariati e che la razza a partire dal 19° secolo si è abbastanza diffusa. Anche se alcuni sostengono che la razza Cur individui una razza mista, il Black Mouth Cur è una razza pura. Grazie agli sforzi di molti allevatori, che continuano a tutt’oggi, questa razza canina è stata riconosciuta dall’United Kennel Club. Il primo esemplare venne registrato nel mese di aprile del 1964. Non è invece riconosciuta dalla FCI. I Black Mouth Cur, Hanno la fama di essere cacciatori indomiti, che non desistono mai e che sono pronti a lottare con l'animale selvatico su ogni terreno ed in ogni situazione. Sono considerati buoni compagni per la famiglia, e sono molto diffusi nelle zone rurali del Texas, della Georgia e dell'Alabama.Caratteristiche fisiche del Black Mouth Cur Il Black Mouth Cur è un muscoloso e robusto cane adatto alle attività di pastorizia e di caccia. Il muso è di forma quadrata e generalmente ha una maschera nera.  Il nome Black Mouth si riferisce alla pigmentazione scura che si trova intorno alle labbra e che si estende anche verso l’interno della bocca, sulle gengive e le guance, ad eccezione della lingua. Le orecchie sono attaccate basse, di medie dimensioni e cadenti. Gli occhi sono di colore marrone. Il mantello del Black Mouth Cur è disponibile in vari colori e sfumature. In genere è rosso, giallo, fulvo o pelle di daino. Il colore bianco è raro e non è ammesso. Secondo lo standard del Kennel Club il mantello po’ essere bianco solo fino ad un massimo del 10 per cento. Il pelo è corto e può essere sia grossolano che fine. La coda è lunga e può essere portata ancorata sul dorso.  Il peso varia tra i 20 e i 35 kg mentre l’altezza si aggira intorno ai 40-45 cm. I maschi sono generalmente più grandi delle femmine.  La vita media è di 12-16 anni.  È considerato una razza generalmente molto sana. Essendo utilizzato come da lavoro, eventuali difetti genetici vengono eliminati nella selezione, in quanto potrebbero compromettere le sue capacità lavorative.  Ci sono comunque patologie a cui il Black Mouth Cur può essere soggetto come, ad esempio, le infezioni all’orecchio, problemi agli occhi ed epilessia.Esercizio, educazione ed utilizzo Il Black Mouth Cur è considerata una razza energica e richiede una camminata quotidiana e molto spazio per correre e giocare. Decisamente non è un cane da appartamento e da divano. È un cane che, come abbiamo già detto, viene addestrato per la caccia o la pastorizia ma può fare qualsiasi attività che lo tenga impegnato e attivo. La mancanza di esercizio può portare questa razza allo sviluppo di problemi comportamentali. La formazione e la socializzazione sono molto importanti per i cuccioli di questa razza canina e dovrebbero essere avviate prima possibile.  L’educazione non deve avvenire in modo aggressivo quanto, invece, in modo coerente e gentile rimanendo comunque ferma e decisa. Un comportamento aggressivo non sarà affatto efficace con questo cane che, se educato correttamente, farà di tutto per compiacere il suo padrone. Abbiamo detto che il Back Mouth Cur, tra le sue attitudini ha quella della caccia. Quando è in caccia tende ad uccidere le prede di piccole e medie dimensioni mentre tiene perfettamente a bada quelle più grandi in attesa del cacciatore che avvisa con uno o due abbai profondi. Questo è un cane considerato “multiattività”. Oltre alla caccia e alla pastorizia che abbiamo già citato, può essere addestrato come cane da traino, cane da ricerca e salvataggio e può correre in manifestazioni agonistiche.Carattere del Black Mouth Cur Il Black Mouth Cur è un animale che si adatta benissimo alla vita domestica, anche se non è un cane da appartamento. Questa razza canina ha un forte istinto protettivo e forma un legame molto stretto con la propria famiglia. È affettuoso e fedele e ama che la sua famiglia sia affettuosa con lui.  Ha la tendenza ad essere più affettuoso con le donne della famiglia rispetto agli uomini ed è invece diffidente con gli estranei. Se abituato fin da cucciolo è molto buono con i bambini di tutte le età. Parliamo di una razza canina molto sensibile che non dovrebbe mai essere sgridata con rabbia. Questo cane si lega tantissimo al padrone con cui ha bisogno di interagire. È inoltre un cane attivo che è ben felice se ha sempre qualcosa da fare. Nonostante la sua forza e la sua determinazione nella caccia, il Black Mouth Cur è un cane dolce e dal temperamento tranquillo.  È un cane stabile e anche se è molto protettivo non attaccherà gli estranei senza un motivo valido.  Discorso differente è da farsi per gli altri animali domestici che non appartengono alla sua cerchia familiare e con cui può diventare aggressivo.

Igiene del cane

L’igiene del cane: non c’È solo il bagnetto

Igiene e bellezza Redazione -

CONSIGLI PER L’IGIENE DEL CANE La cura e l’igiene del cane sono molto importanti per la sua salute. Ma tenere il cane pulito non significa soltanto fargli il bagnetto: ci sono molte altre operazioni di igiene quotidiana e periodica che non vanno trascurate. Vediamo quali sono e come vanno effettuate. Anzitutto va adeguatamente curato e pettinato il pelo del cane: per farlo occorre dotarsi di una spazzola o pettine appositamente realizzati per i nostri amici a quattrozampe, meglio se a denti larghi, perché così eviteranno di tirare e strappare il pelo, il che ovviamente risulterebbe fastidioso e doloroso per il nostro Fido. Questa operazione di igiene del cane va ripetuta di frequente, anche tutti i giorni, soprattutto per le razze a pelo lungo o medio e con abbondante sottopelo; rimuoverete così il pelo morto, oltre ad eventuali residui di sporcizia depositata e avrete anche modo di tenere sotto controllo lo stato di salute della cute dell’animale, notando l’eventuale presenza di parassiti. In più eviterete di trovare in giro per casa costantemente folte matasse di pelo che, ormai staccato, cadrebbe comunque naturalmente, soprattutto nella stagione della muta (due volte all’anno – in primavera e in autunno). Se notate la presenza di nodi nel pelo, più usuali in alcune razze come lo Shih Tzu, sarà opportuno tagliarli utilizzando comuni forbicine se sono pochi, mentre se il mantello risulta molto aggrovigliato converrà rivolgersi ad un bravo toelettatore. Una zona altrettanto importante per l'igiene del cane sono le parti intime : spesso i nostri amici a quattrozampe tendono a leccarsi; così facendo però non solo non si “lavano” con la saliva, ma rischiano di ingerire eventuali batteri presenti nelle urine e nelle feci, con la possibilità di contrarre infezioni. Per mantenere pulite le parti intime del cane è sufficiente utilizzare delle salviette igienizzanti, passandole delicatamente ogni giorno sulle zone interessate. Non va affatto trascurata la pulizia delle orecchie: i cani infatti sono abbastanza soggetti a sviluppare otiti e altre infezioni, quindi è importante mantenere il padiglione auricolare pulito. Per farlo occorre un pezzetto di garza sterile o un dischetto di cotone (quelli per struccarsi) inumiditi con un po’ di acqua ossigenata, facendo attenzione a strizzarlo perché non coli eccessivamente; dopodiché pulire delicatamente l’orecchio senza spingersi troppo in profondità per non rischiare di creare danni, ma cercando di rimuovere tutte le secrezioni e impurità. È bene ripetere questa operazione di igiene del cane almeno ogni dieci giorni circa. Meglio non utilizzare batuffoli di cotone o ritagli di stoffa che possano lasciare residui o fili che, depositandosi all’interno dell’orecchio, rischierebbero di causare infiammazioni.Nell' igiene del cane vanno curati adeguatamente anche gli occhi: spesso al risveglio o, ad esempio, dopo un viaggio in auto con il finestrino aperto, i nostri quattrozampe tendono a sviluppare lacrimazione dagli occhi. Basta rimuoverla anche tutti i giorni, a seconda della necessità, sempre con una garza o un dischetto di cotone bagnati con acqua o con apposite soluzioni oftalmiche. Le zampe del cane, pur essendo una parte del corpo apparentemente meno delicata, devono essere controllate: in particolare è bene guardare di tanto in tanto che, dopo la passeggiata in strada, ma soprattutto nei boschi, non siano rimasti incastrati in mezzo ai polpastrelli dei residui di sporcizia o dei corpi estranei (come pezzi di ramoscelli) e, nel caso, rimuoverli.L’IGIENE DEL CANE : IL TAGLIO DELLE UNGHIE Merita un discorso a parte il taglio delle unghie del cane: è necessario soprattutto per i cani domestici, che vivono in appartamento e che, se non fanno molto moto, non hanno modo di consumarle. Questo fa sì che le unghie crescano eccessivamente, impedendo al cane di poggiare la zampa correttamente a terra e talvolta anche provocando dolore, oltre a metterlo a rischio di scivolamenti, soprattutto in appartamento, dove i polpastrelli non riescono a fare presa sui pavimenti lucidati. Quando sentiamo che camminando per casa il cane fa quello strano ticchettio, vuol dire che le unghie sono troppo lunghe. Per fare in modo che le unghie del cane mantengano la giusta misura si può portare il quattrozampe a fare lunghe e frequenti camminate oppure tagliarle con gli appositi tronchesi o forbici in vendita in tutti i negozi per animali, in base alla taglia del cane. Questa operazione di igiene è più delicata in alcune razze, come il Pastore Tedesco o il Barboncino perché, avendo le unghie interamente di colore nero, non è facile capire fin dove vadano tagliate e si rischia quindi di andare a toccare i nervetti all’interno dell’unghia, provocando dolore e sanguinamento. È opportuno dunque, in ogni caso, tagliare un piccola porzione di unghia alla volta, in modo da essere sicuri di non far male all’animale. Se invece proprio non ve la sentite di farlo, rivolgetevi ad un bravo toelettatore o al vostro veterinario di fiducia.

Regolamento cani: ecco le razze per le quali a milano servirà il patentino

News Redazione -

E' entrato in vigore il nuovo regolamento animali, che prevede il patentino per possedere una serie di razze considerate "pericolose". Ecco quali sono. Sono 27 le razze di cani per le quali, a Milano, i proprietari dovranno dotarsi di "patentino". Lo prescrive il nuovo regolamento per la tutela e il benessere degli animali, approvato lunedì in consiglio comunale.Inizialmente si era pensato all'obbligo di museruola per tutti i cani anche nelle aree a loro dedicate, ma questo è parso un provvedimento eccessivo e così si è preferito istituire l'obbligo di un patentino (con corso di 3 giorni) per i proprietari di razze specifiche.Non è invece stato approvato un emendamento che chiedeva di estendere il patentino a tutti i cani, indistintamente. Le razze sono quindi state scelte tra quelle "potenzialmente pericolose", per così dire, e agli incroci derivati da quelle razze. Ecco l'elenco.Le razze per le quali serve il patentino sono queste (per quelle sottolineate abbiamo preparato degli approfondimenti ad hoc):American bulldog Pastore dell’Anatolia Pastore di Charplanina Pastore dell’Asia centrale Pastore del Caucaso Pastore Maremmano Abruzzese Cane da Serra da Estreilla Dogo argentino Fila brazileiro Perro da canapo majoero Perro da presa canario Perro da presa Mallorquin Pit bull Pit bull mastiff Pit bull terrier Rafeiro do alentejo Rottweiler Rhodesian ridgeback Tosa inu American Staffordshire Bandog + molossoidi di grande taglia Bull terrier Boerboel Cane Corso Lupo Cecoslovacco Cane lupo di Saarloos Cane lupo italianoL'elenco però non è completamente esaustivo. Oltre ai già citati incroci derivati da queste razze, infatti, si nota l'accenno ai "molossoidi di grossa taglia", tra cui per esempio vanno inclusi il San Bernardo, l'Alano o il Terranova, seppure non in elenco.C'è infine il "caso" del Dobermann che, stando alla classificazione internazionale della F.C.I., rientrerebbe tra i molossoidi. Altre la includono invece tra i lupoidi. Fonti comunali vicine ai consiglieri che hanno proposto il patentino, contattate in merito da MilanoToday, riferiscono semplicemente che il Dobermann «non è in elenco».Chiunque sia già proprietario di una di queste razze ha due anni di tempo dall'entrata in vigore del regolamento per acquisire il "patentino cane speciale" rilasciato dall'Ats. Per le adozioni dal canile, si hanno sei mesi di tempo dall'adozione; per le nuove acquisizioni, la disposizione si applica dopo sei mesi dall'entrata in vigore del regolamento, dopodiché occorrerà avere il patentino per poter acquisire il cane.Fonte: MilanoToday

Milano - cagnolina abbandonata in casa con i suoi cuccioli: il video del salvataggio

News Redazione -

Una cagnolina di cane Corso è stata trovata abbandonata in un appartamento a Milano insieme ai suoi cuccioli, senza cibo nè acqua. Una femmina di cane corso e i suoi cuccioli sono stati posti sotto sequestro dall'Unita Tutela Animali della Polizia Locale, in accordo con i veterinari dell'Ats Città metropolitana di Milano, dopo essere stati trovati abbandonati in un appartamento senza cibo nè acqua. L'intervento è partito per via di una segnalazione di un vicino, che ha sentito il cane abbaiare nel corso della notte.Quando la pattuglia è arrivata sul posto, si è presentato anche un uomo con le chiavi dell'appartamento. Ha riferito agli agenti di aver ricevuto da un suo conoscente la sera prima le chiavi per accedere all'appartamento, con l'incarico di dare da mangiare e controllare il cane.Gli agenti tuttavia, insieme ai veterinari, hanno appurato che nella casa (ubicata in zona Crescenzago) le condizioni igieniche erano pessime, come si può vedere nel video. La cagnolina aveva partorito tredici cuccioli il giorno prima, ed erano stati lasciati senza cibo nè acqua. Due cuccioli non ce l'hanno fatta: sono morti nel corso della notte nel canile sanitario che li ha ospitati.Stando alle prime ricostruzioni, i padroni del cane sono una coppia di cingalesi, che è partita all'improvviso per il proprio paese natale. Ha lasciato le chiavi dell'appartamento ad un conoscente loro connazionale, affinchè si prendesse cura del cane. Cosa sia avvenuto dopo la loro partenza, avvenuta una settimana prima del ritrovamento dei quattro zampe, non è ancora chiaro. Sulle responsabilità stanno indagando gli agenti, che per il momento hanno esposto una denuncia per maltrattamento contro ignoti.La cosa importante è che ora gli animali siano stati sequestrati e curati dal personale sanitario dell'Ats, che ha provveduto a fornirli di microchip, per poi trasferirli al parco rifugio canile del Comune di Milano. Tra qualche mese potranno essere adottati.

Dopo tre giorni intrappolato in una gabbia simba non ce l'ha fatta

News Redazione -

Il povero cagnolino, attirato dall'esca, non è più riuscito a uscire dalla gabbia. Il micidiale congegno era stato sistemato sulle colline fra Isola Vicentina e Castelnovo. Simba è morto di stenti dopo tre giorni di agonia all'interno di una trappola per volpi, sistemata nei pressi di un pollaio da un 68enne che è stato denunciato dai carabinieri forestali. Simba, un meticcio di sette anni, era scomparso qualche giorno fa durante una passeggiata con la sua padrona.La donna non ha perso tempo e si è messa subito a cercarlo, tornando sul luogo dove l'aveva visto per l'ultima volta anche il giorno dopo, ma del suo amico nessuna traccia. A quel punto ha deciso di fare un appello sui social ma di Simba nessuna traccia.Dopo l'ennesimo disperato tentativo di capire dove fosse finito il suo quattro zampe, ha fatto la macabra scoperta. Il meticcio era finito dentro la trappola per volpi sistemata vicino a un pollaio. Il cagnolino è morto di freddo, fame e sete.L'uomo ha giustificato la presenza della trappola con il fatto che voleva prendere una volpe dopo le continue razzie al suo pollaio, ma è stato denunciato dai carabinieri forestali per la detenzione abusiva di uno strumento di cattura, il quale, per legge, andrebbe controllato ogni giorno. Simba, attirato dall'esca, è finito dentro alla trappola mortale in metallo.Queste le parole della famiglia: "Caro amico Simba, ho aspettato e speravo ancora nel tuo ritorno a casa, la tua, la nostra. Invece ti ho trovato senza vita, morto a causa di inutili sofferenze per freddo, sete e fame per una persona incivile che lascia nel proprio terreno trappole per animali incustodite".Lo sapevate che siamo presenti anche in spagnolo, essistono razze di cani come il Dogo Argentino, il Rottweiler o il Mastín Tibetano che potrebbero interesarti se conosci la lingua spagnola oppure il Cane Corso o il Bulldog Francés.O potrebbero interessarti magari:Perros Perro Perros pequeños Razas de perros Los perros más inteligentes del mundoOppure:Los perros más grandes del mundo Las razas ideales para vivir en apartamento Los mejores perros guardianes Enfermedades comunes y peligrosas en los perros Los perros más bellos del mundo Los perros más caros del mundo ¿Cuánto tiempo vive un perro? Nombres para perros los perros más temidos del mundo Los perros huelen los tumores

Mastino tibetano

I cani più grandi del mondo: ecco 20 razze giganti

Curiosità Redazione -

I cani più grandi del mondo possono mettere soggezione per la loro mole, ma sono dei veri campioni di coccole: andiamo alla scoperta di queste razze. Tra gli amanti dei cani, ci sono quelli che adorano i piccoli cuccioli da proteggere e coccolare, tanto da ricercare taglie super mignon, come: nano, toy e teacup. Amano portarli con se ovunque, stanno in una borsetta e sono teneri e minuti come appena nati.Altri invece preferiscono i cani grandi e rassicuranti. Non c’è una definizione universale di razza gigante, anche se parte del mondo cinofilo identifica come taglia gigante le razze che superano i 45 kg di peso. I cani XL possono essere robusti e possenti o alti e longilinei. Al contrario di quello che si pensa, questi cagnoni hanno usualmente un temperamento mite e sono eccellenti compagni per tutta la famiglia.Se siete interessati a farvi coccolare sul divano da una montagna di pelo, date un’occhiata alla lista dei 20 cani più grandi del mondo:1) Pastore del Caucaso: molto diffusi in Russia, Armenia, Azerbaijan e Georgia, hanno una possente struttura e una buona muscolatura. Appartengono alla famiglia dei molossoidi. Possono raggiungere i 70 centimetri per le femmine anche 75 per i maschi.2) Mastiff: è sicuramente uno dei cani più grandi del mondo come mole. Questa razza ha origine antichissime e sembra sia stata censita per la prima volta dai Romani durante la conquista dell’Inghilterra. Un esemplare maschio può arrivare a pesare anche 113 kg di peso. Il Mastiff inglese più grande che sia mai stato documentato è Zorba, peso record 154 chilogrammi. Il cane più grande del mondo, nel periodo in cui è vissuto.3) Terranova: originariamente usato come cane da lavoro per i pescatori, è famoso per la sua intelligenza e le sue capacità natatorie. Un cagnone dolce e morbidissimo che può arrivare a pesare anche 70 kg.4) Mastino tibetano: provengono da Tibet, appunto, ma anche Cina, Nepal e India. Possono raggiungere i 65 centimetri di altezza e più di 80 kg di peso.5) Levriero scozzese: allevati originariamente per cacciare i cervi, hanno un carattere mite e dolce. Annoverati giustamente tra i cani più grandi del mondo, sono davvero molto alti, visto che i maschi possono raggiungere gli 80 cm, ma relativamente leggeri tra i 34 e i 50 chilogrammi.6) Mastino napoletano: le proporzioni di questo cane sono davvero impressionanti, possono pesare anche 70 chilogrammi, e sono molto protettivi verso la casa e la loro famiglia. Non di certo un cane al quale si vuol dare fastidio volentieri.7) San Bernardo: originario dell’Italia e delle Alpi Svizzere, veniva impiegato per il soccorso alpino. Può essere considerato uno dei cani più grandi del mondo, i maschi adulti più imponenti misurano fino a 90 centimetri d altezza e 120 chilogrammi di peso.8) Levriero irlandese: viene considerata la razza più alta del mondo, misura tra i 70 e i 90 centimetri.Usato in antichità per la caccia e la guardia, è un cane che ama stare da solo e può essere soggetto a qualche capriccio.9) Alano: rinomati nel mondo proprio per la loro taglia, sono pazienti, gentili e affidabili. L’altezza oscilla tra i 70 e i 90 centimetri e il peso tra i 45 e i 90 chilogrammi. Purtroppo non sono cani molto longevi, in media l’aspettativa di vita è 8/10 anni. Il cane più grande del mondo è stato Zeus, Alano di 120 centimetri.10) Leonberger: detto anche il leone gentile, prende il nome dalla città tedesca  di Leonberga. Possono arrivare ai 75 centimetri di altezza e 68 chilogrammi di peso. Sono contraddistinti da un folto pelo, un carattere gentile e giocoso, che lo rende adatto alla vita in famiglia.11) Boerboel: è una razza grande e robusta proveniente dal Sud Africa. Le sue proporzioni sono formidabili: alto fino a 70 centimetri, può pesare anche 100 chilogrammi. Sono molto fedeli, particolarmente amanti dei bambini, molto protettivi verso la famiglia e il proprio territorio.12) Pastore dell'Anatolia: è un cane antichissimo, allevato in Turchia già 6 mila anni fa. Viene annoverato giustamente tra i cani più grandi del mondo, poiché alto fino a 80 centimetri e pesante fino ai 70 chilogrammi. Sono dei veri e propri giganti. Allevati in origine per prendersi cura del gregge, erano in grado di gestire gli animali senza supervisione umana, anche in vaste aree selvagge. Per questo hanno sviluppato un carattere indipendente e vigoroso, e si consiglia la socializzazione con altri cani, fin da cuccioli per prevenirne l’aggressività.13) Cane da montagna dei Pirenei: questa razza è stata selezionata per proteggere le capre ed essere idonea alla vita montana. Sono molto intelligenti, molto affettuosi ma anche molto grandi: dai 65 agli 82 centimetri di altezza, dai 40 ai 54 chilogrammi di peso.14) Landseer: molto simile al Terranova, si differenzia dal cugino americano per arti più lunghi ed una maggiore attitudine alla guardia. Anche questa razza ama molto l’acqua. Gli esemplari maschi più grandi possono arrivare a 80 centimetri di altezza e circa 80 chilogrammi di peso.15) Mastino pakistano: è il discendente di una razza ormai estinta chiamata Alaunt, a discapito delle sue dimensioni, fino a 90 centimetri di altezza per anche 90 chilogrammi di peso è un cane socievole, docile e facile da addestrare.16) Kangal: un altro cane di origine turca, allevato per la vita in montagna e la protezione del bestiame. Alti fino  a 81 centimetri sono relativamente più leggeri, pur facendo parte della famiglia dei molossoidi, da 54 a 66 chilogrammi; il peso minore li rende agili e veloci. Sono cani calmi, controllati, indipendenti, robusti e protettivi. Se adeguatamente socializzati adatti al contatto con estranei e bambini.17) Akbash: anche questa razza è originaria della Turchia, è stata selezionata per difendere le greggi. Caratterizzati da un folto manto candido possono arrivare a misurare anche 85 centimetri di altezza e circa 64 chilogrammi di peso. Hanno un temperamento calmo e attento, hanno ottima resistenza e perseveranza, e buone capacità di concentrazione.18) Cane corso: è il cugino del Mastino Napoletano. Una razza selezionata in Italia per la caccia e la guardia. Il Corso è un cane molto muscoloso ma meno imponente degli altri mastini, pesa massimo 50 chilogrammi per un altezza che raggiunge un massimo di 70 centimetri.19) Kuvasz: è un cane di origini ungheresi, selezionato dai nomadi per la guardia dei greggi. Si contraddistingue per un folto pelo bianco, un carattere intelligente e furbo, con molto senso dell’umorismo.20) Komondor: anche lui di origini ungheresi sarebbe arrivato dalle steppe asiatiche con le orde degli Unni, impossibile da confondere, per la conformazione del suo pelo definito cordato. Un cane molto ubbidiente, di indole tranquilla, attenta ma diffidente. Misura fino a 70 centimetri di altezza e 60 chilogrammi di peso.I cani più grandi del mondo potranno essere sicuramente impegnativi ma ispirano una fiducia e una protezione proporzionale alla loro mole.

Cane corso Italiano

I migliori cani da guardia: le quindici razze più indicate

Curiosità Redazione -

Andiamo alla scoperta dei migliori cani da guardia che potete trovare sul pianeta. Esistono dei quattro zampe che è meglio non far arrabbiare: i migliori cani da guardia sono quelli che proteggeranno voi e la vostra casa dai malintenzionati, e per certi versi serviranno più loro dei vari metodi tecnologici a disposizione.Sia per istinto che per addestramento ci sono alcuni cani che meglio si prestano a questo compito: sanno dare l'allarme oppure mostrare i denti quando serve. Insomma, il loro aiuto potrebbe essere decisivo, in alcuni casi anche per salvarvi la vita.Si, perchè innanzitutto sono pets che vi vogliono tanto, ma tanto bene: per questo vi proteggeranno anche a scapito della loro stessa vita. Non ci penseranno due volte a scagliarsi contro degli individui che per qualsiasi motivo sono entrati nella vostra proprietà.Nel nostro focus andiamo dunque a scoprire quali sono i migliori cani da guardia: abbiamo selezionato dieci razze particolarmente indicate per questo scopo (ma tenete ben presente che dovranno essere addestrati per svolgere al meglio questo compito). Siete pronti? Partiamo! * 1) Cane Corso: diffidente con gli estranei ma mai violento. Se sente pericolo per sé o per la sua famiglia non passa subito all’attacco, con calma e intelligenza avvisa il malintenzionato di non fare un altro passo, ringhiando e al massimo dandogli un bau! di avvertimento, perché lui, forte e massiccio, non si scompone più di tanto.2) Bullmastiff: è un ottimo cane da compagnia in casa e in tutti i contesti in cui possa manifestare la sua volontà di socializzare con le persone, bambini compresi. Poco da appartamento ma eccellente cane da guardia, è sempre memore del suo passato di cane nato per aiutare contro i bracconieri e quindi è anche un eccellente animale da difesa, anche se guardando la proverbiale timidezza durante il primo anno di vita potrebbe essere strano pensarlo. È comunque indispensabile, qualora lo si scelga come cane da guardia, che possa scorrazzare liberamente e uscire più volte al giorno anche per non perdere i suoi stimoli olfattivi e uditivi, come invece accadrebbe lasciandolo solo per troppo tempo in uno spazio ristretto.3) Pastore tedesco: è impossibile non inserirlo nella top 10 dei migliori cani da guardia. Si tratta di un cane molto versatile, che si presta agli usi più disparati. Uno dei suoi primi compiti, ovviamente, era legato alla pastorizia. Oggi il pastore tedesco è impiegato dalle forze dell’ordine come razza cinofila, per scovare tracce di droga. Il suo fiuto eccezionale gli permette di scovare persone disperse o sepolte in crolli. In ambito domestico il pastore tedesco è un ottimo cane da guardia.4) Dogo argentino: il suo carattere è quello di un cane da guardia e da difesa perfetto. E’ molto intelligente e furbo, ma anche terribilmente territoriale: non abbaia quasi mai, ma se un cane dello stesso sesso invade il suo territorio saprà far valere la sua potenza. Questo perchè la natura dominatrice fa parte della sua indole. E’ nella caccia che tutta la sua astuzia e coraggio vengono fuori. Tuttavia non si può dire che il Dogo argentino non sia un cane estremamente affettuoso e dolce, nonostante un aspetto che non farebbe pensare a queste qualità: ama la sua famiglia e il suo padrone, è molto protettivo. E’ diffidente con le persone che non conosce, ma non aggressivo.5) Rottweiler: sicuramente uno dei migliori cani da guardia al mondo, è una di quelle razze canine considerate pericolose. È vero? Si e no. È vero quando qualcuno minaccia il suo padrone o la sua famiglia, o la sua casa. È vero quando si sente minacciato lui stesso. Se non è in stato di allerta è un cane saggio e tranquillo che non abbaia mai inutilmente. Ovviamente ricordiamoci che è un cane da guardia. È possessivo con la sua famiglia e con il suo padrone soprattutto e se si sente minacciato o se sente il pericolo per la sua famiglia allora state in guardia, perché vi avviserà di stare alla larga mostrando i denti. Non è un cane che attacca immediatamente, ma se arriva a farlo nulla riesce a fermarlo.6) Pastore dei Pirenei: Il suo carattere è quello di un animale sicuro di sé ma molto gentile, in particolare coi bambini, e molto affettuoso. Si tratta di un cane territoriale, che sa proteggere molto bene la sua famiglia o il suo gregge quando è necessario, ma di norma, quando non ci sono pericoli in vista, è paziente e leale. È quindi un cane da guardia di ottimo livello, ma è sempre stato utilizzato per compiti diversi nella storia, arrivando anche a essere un eccellente cane da compagnia per i nobili francesi.7) American Staffordshire Terrier (Amstaff): ha origine da cani da combattimento, da cui ha preso il carattere combattivo e coraggioso. Tuttavia, queste caratteristiche nel tempo sono state temperate fino ad ottenere un cane sì coraggioso, ma non aggressivo. Per questo motivo il suo impiego ideale è come cane da guardia, anche perché l’Amstaff è dotato di una sensibilità molto spiccata che gli permette di capire subito se la persona che si avvicina è dotata di buone o cattive intenzioni. E' perciò uno dei cani da guardia migliori a cui affidare la vostra protezione Inoltre, è un cane che ama socializzare e ciò lo rende ottimo anche come cane da compagnia.8) Pastore del Caucaso: Come razza, è stato riconosciuto negli anni 50 in Russia e negli anni 80 dalla FCI. I primi esemplari di questa razza canina risultano essere stati un valido aiuto alle armate dello Zar, in quanto, grazie al pelo folto e impermeabile, può resistere a rigide condizioni climatiche. E' molto diffidente con gli estranei. E’ nella sua natura esserlo, ricordiamoci che è un cane da guardia e fin dalle origini proteggeva il gregge e il pastore. Sta sempre in allerta e se qualcuno non gli piace si fa capire molto bene con un ringhio profondo, uno stato di irrequietezza e un movimento ondulatorio della coda.9) Pastore maremmano: non è un cane foriero di coccole, ma non bisogna confondersi: è una razza che si lega tantissimo al suo padrone e alla sua famiglia, solo che il suo essere indipendente fa si che non stia ogni minuto ad attendere il suo proprietario sull’uscio di casa. Difatti, pur non essendo aggressivo, lo diventerà per difendere la sua casa e la sua famiglia, da cui però esige rispetto per darlo a sua volta. E’ diffidente nei confronti degli estranei.10) Mastino tibetano: è sicuramente uno dei top tra i migliori cani da guardia. Per via della sua mole è meglio tenerlo in spazi aperti. Non è proprio adatto a vivere in appartamento. È un cane molto attento e vigile tende ad essere quasi distaccato. E’ un cane che non lascia intuire le sue intenzioni. È comunque molto attaccato alla sua famiglia ed è anche parecchio protettivo in quanto si sente responsabile per essa. Nonostante la sua indipendenza ha comunque bisogno di avere un contatto costante. È famoso per il suo coraggio. Pare che non gli faccia paura nulla. Estranei e bambini sono da tenere a distanza, più che altro per il suo carattere imprevedibile.11) Mastino napoletano: ci troviamo di fronte al classico esempio per il quale l’apparenza inganna. Il Mastino Napoletano infatti è un gigante buono. Certamente è molto protettivo con la propria casa e la propria “famiglia acquisita”, e ha una stazza tale da incutere timore a qualunque avversario. Tuttavia raramente si riscontrano episodi di aggressività gratuita e – in linea di massima e salvo eccezioni – questa razza può definirsi molto leale.12) Dogue de Bordeaux: è un cane capace di intimidire, vista la sua mole, il suo peso, le sue ottime qualità come cane da guardia e il passato anche di cane da combattimento. Oggi il carattere del Dogue de Bordeaux è stato però reso sempre meno aggressivo e questa specie è docile ed equilibrata, molto affezionata al padrone e di grande pazienza con i bambini. Come sempre, per essere sicuri del suo carattere la cosa migliore è addestrare il Dogue de Bordeaux fin da cucciolo, per renderlo il guardiano perfetto.13) Dobermann: mentre alcuni hanno paura di questa meravigliosa razza di cani, altri sanno che quando hai avuto un Dobermann a riempire le tue giornate, difficilmente potrai poi farne a meno. E’ forse uno dei cani più dolci e affettuosi che possano esistere tra tutte le razze dei nostri amici pelosi. Sì, avete capito bene.E’ un animale pacifico e molto socievole. Certo è pur sempre un cane da guardia e se il suo padrone viene in qualche modo minacciato allora vi mostrerà il suo sorriso a 42 denti. Ma è un cane anche molto obbediente e, se ben educato, risponderà al suo padrone con effetto immediato. Per questo motivo ha bisogno di un padrone deciso e sicuro che gli sappia trasmettere calma e determinazione.14) Pastore belga: chi ha conosciuto questa razza saprà che tra gli aspetti del suo carattere che spiccano maggiormente c’è sicuramente la sua vitalità. E’ un cane molto elegante e muscoloso, questa caratteristica lo rende una razza sportiva. La sua intelligenza e il suo senso olfattivo sviluppato lo portano ad essere indicato anche per lavori di polizia, come cane antidroga o da soccorso ma anche accompagnatore per ciechi.Il pastore belga è un cane molto affettuoso, richiede coccole e si lega tantissimo al suo padrone, lo difenderebbe a qualsiasi costo, forse per questo gli si deve anche un’ etichetta di cane un pò aggressivo, cattivo.Il suo carattere impulsivo può essere regolato ed educato sin da quando è cucciolo, seguendolo e addestrandolo in modo da regolare il suo temperamento. Questo lo rende un ottimo cane da guardia. Ha uno spiccato spirito di iniziativa e quando si mette a fare la guardia non perdona nessuno, neanche persone che conosce di vista: quando scende la sera il territorio che controlla diventa invalicabile.E’ un cane molto sensibile quindi fate attenzione a non trattarlo con troppa durezza o severità perché è portato a reagire subito agli stimoli e potrebbe diventare ostile.15) Mastino spagnolo: a causa della grande mole, è preferibile disporre di una grande casa, possibilmente con giardino, per permettere al mastino spagnolo di fare esercizio fisico secondo i propri ritmi. La vita cittadina può essere stressante per lui, più propenso alla solitudine ed a relazionarsi unicamente con la propria famiglia. L’ideale sarebbe una soluzione in campagna. Non necessita di molto sfogo fisico, ma certamente vista la mole il momento della passeggiata può essere impegnativo. Il mastino spagnolo è un ottimo cane da compagnia, da guardia e da difesa. Viene ancora utilizzato anche come cane da pastore, ma trova maggior utilizzo come compagno nelle fattorie ed aziende agricole, essendo un temibile cane da guardia al territorio e da difesa per la famiglia.

razze di cani pericolose

Cani pericolosi: la normativa in italia e le leggi europee

Comportamento Redazione -

“Dimmi qual è la tua razza e ti dirò se sei buono o cattivo…”. Potrebbe iniziare così un articolo sulle razze di cani pericolose, ma sarebbe fuorviante. Eh sì, perché non esistono cani sulla carta più aggressivi di altri, ma tutto dipende sempre dall’educazione che ricevono, dal contesto in cui crescono e vivono e dalle caratteristiche del singolo soggetto. Per anni si è cercato di stilare graduatorie che mettessero nero su bianco i nomi delle razze di cani più pericolose , magari pensando anche che questo potesse diminuire le potenziali aggressioni nei confronti dell’uomo. È quanto avvenuto nel 2006 con l’ordinanza del Ministro Livia Turco sulla "Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani", che relegava 17 razze canine nella lista dei “cattivi”, rovinando la reputazione di alcune di queste in modo quasi irrimediabile (vedi i Pitbull). Sin dall’inizio questo elenco suscitò numerose polemiche e dissensi, soprattutto da parte degli addetti ai lavori: educatori cinofili, veterinari, allevatori, che di cani ne capivano per esservi direttamente a contatto ogni giorno. Quel provvedimento era nato anche come risposta ad alcuni casi di aggressioni di cani nei confronti dell’uomo, ravvicinate nel tempo, a cui i media avevano dato grande rilievo, sulla base di quel meccanismo di agenda-setting che porta a selezionare e riproporre le notizie simili tra loro che hanno notevole impatto sull’opinione pubblica. Per onestà intellettuale va detto che le aggressioni canine esistono, ma, oltre ad essere sempre precedute da segnali premonitori che troppo spesso noi non sappiamo cogliere, sono una percentuale infinitesimale se rapportate al numero di quattrozampe che vivono pacificamente nelle famiglie italiane; solo che fanno molta più notizia rispetto ai circa 6 milioni di cani non aggressivi presenti nelle nostre case.Anche per questo l’ordinanza del 2006 ebbe vita breve e già dal 2009 la lista dei cani pericolosi venne abolita, dopo le critiche dell’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), dell’Associazione nazionale medici  veterinari, del Consiglio Superiore della Sanità e del Ministero delle Politiche agricole, tutti d’accordo nel sostenere che la correlazione tra razze e aggressività non aveva alcun fondamento scientifico.Cani pericolosi: perché alcuni sono considerati così? Tutte le principali Associazioni di categoria cinofile dunque affermano che la causa della potenziale aggressività del cane non è innata, ma affonda le sue radici nel rapporto con l’uomo, ma allora perché comunque si ritiene che esistano razze di cani pericolose? Anzitutto perché una cattiva fama è dura da “redimere” e l’uso improprio o addirittura criminale fatto dall’essere umano di certe razze, come nel caso dei Pitbull da combattimento, ha danneggiato gravemente la loro immagine, generando un pensiero comune che è difficile da sradicare. Anche la fisicità non aiuta alcune razze di cani, che per la loro taglia e potenza fisica sono considerati più pericolosi di altri: va da sé che un morso dato da un Rottweiler fa molti più danni di quello di un Chihuahua, ma ciò non significa che un cane delle dimensioni di un Chihuahua non possa essere aggressivo. Anche l’aspetto più o meno minaccioso gioca a sfavore di certe razze: molti associano ancora il Pastore Tedesco al lupo per la somiglianza delle forme, mentre alcuni cani dalla fisionomia con caratteristiche più neoteniche, come la testa tondeggiante, il muso arrotondato, le orecchie penzoloni, il corpo un po’ tozzo, come i retrievers, sono già visivamente associati al cucciolo e considerati meno pericolosi.Cani pericolosi in Italia: la normativa Quante volte è successo di sentire al telegiornale di un fatto grave che coinvolge i cani e dover ascoltare conseguenti commenti che attribuiscono la colpa dell’aggressione all’indole di una certa razza canina?Dopo l’attacco da parte di un cane, è tutto un susseguirsi di: “quella razza canina è pericolosa”, “sono cani da proibire”, “tutti lo sapevano che prima o poi sarebbe successo qualcosa”, “le leggi dovrebbero essere più severe per quel tipo di razza” ecc.Eppure tutti gli etologi dicono che l’aggressività di un cane non dipende dall’appartenere o meno ad una specifica razza bensì dall’educazione e l’ambiente nel quale cresce. Anche la legge italiana è d’accordo con questa linea di pensiero.Razze canine pericolose: legge italiana La normativa vigente in Italia basa la sua struttura generale sull’ Ordinanza del 23 marzo 2009 del Sottosegretario alla Salute Francasca Martini che cancella la lista di razze pericolose introdotte nel 2006 da Livia Turco con l’Ordinanza “Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani”.Nel testo firmato dalla Martini si specifica infatti che l'ordinanza precedente «non solo non ha ridotto gli episodi di aggressione ma, come confermato dalla letteratura scientifica di Medicina Veterinaria, non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell'appartenenza a una razza o ai suoi incroci».Una bella vittoria contro la discriminazione delle razze di cani pericolose a prescindere, elogiato anche da molte Associazioni Animaliste.Il corpo principale della legge, che accumuna anche le Ordinanze successive, prevede una serie di divieti e obblighi a tutti i cani a prescindere dalla loro appartenenza ad una razza canina pericolosa. Cani pericolosi normativa: i divietiNon si può possedere un cane per compiere queste attività:Addestramento che ne esalti l’aggressività. Qualsiasi operazione di selezione o di incrocio di cani con lo scopo di svilupparne l’aggressività. La sottoposizione di cani a doping. Gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi, con particolare riferimento a: recisione delle corde vocali, taglio delle orecchie, estirpazione delle unghie e dei denti, taglio della coda. La vendita, l'esposizione ai fini di vendita e la commercializzazione di cani sottoposti a interventi chirurgici.Razze di cani pericolose normativa: resposabilità e obblighi I proprietari devono poi attenersi ad una serie di regole e obblighi:Il padrone è sempre responsabile del benessere e del controllo del proprio animale, pertanto risponde sia civilmente che penalmente dei danni o lesioni che questi arreca a persone, animali o cose. E' l’obbligato a utilizzare sempre e in ogni luogo il guinzaglio di una misura non superiore a mt. 1,50 per i cani condotti nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico - fatte salve le aree per cani individuate dai Comuni - e di avere sempre con sé la museruola (rigida o morbida) da applicare in caso di potenziale pericolo l’obbligo di affidare il proprio animale solo a persone in grado di gestirlo il proprietario ed il detentore devono, inoltre, assumere informazioni sulle caratteristiche fisiche ed etologiche dei cani e sulle normative in vigore. è obbligatorio per chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle feci.Razze canine pericolose: Ordinanza 13 luglio 2016 Attualmente nel nostro Paese è in vigore l’Ordinanza del 13 luglio 2016 che, come le precedenti, conferma i contenuti del Decreto Martini illustrato precedentemente.Unica modifica rilevante di questo testo, è il ruolo centrale di prevenzione affidato ai veterinari. Per la prima volta infatti, nel 2016, si rendono i medici veterinari responsabili e promotori dell’educazione dei proprietari, rispetto alle razze canine considerate maggiormente impegnative.Gli si da per la prima volta la possibilità di organizzare percorsi formativi in tal senso, compito che fino ad allora era stata ad esclusivo appannaggio delle ASL territoriali. Inoltre possono e devono segnalare alle Asl di competenza le situazioni a rischio per la salute Pubblica.I cani soggetti a questo tipo di segnalazione vengono iscritti nel Registro dei cani morsicatori e con problemi di comportamento. Se il nostro cane è iscritto a questo registro saremo obbligati a stipulare un’assicurazione di responsabilità civile (di cui parleremo più avanti) e applicare contestualmente guinzaglio e museruola al proprio animale quando si trovano in aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico. Razze canine pericolose: lista Prima dell’Ordinanza Martini in Italia, vigeva L’Ordinanza del 13 Gennaio 2007, del Ministro della Salute Livia Turco. Tale disposizione conteneva una vera e propria “lista nera” di razze canine pericolose.Aspetto altrettanto inquietante della passata normativa era l’approccio discriminatorio e brutale rivolto alle razze canine pericolose. Per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico infatti, veniva considerata l’ipotesi dell’abbattimento eutanasico di cani pericolosi, di cui il padrone non fosse in grado di prendersi cura adeguatamente.Solo questa Ordinanza nella storia dell’Italia ha preso in considerazione l’abbattimento dei cani in base alla razza e non in base al loro stato di salute o comportamento.Come abbiamo detto questa legge NON è più in vigore, ma ne parliamo poiché la lista Turco viene ancora tenuta in considerazione da alcune Compagnie Assicurative.Di seguito l’elenco di tutte le razze canine pericolose in essa contenute:American Bulldog Cane da pastore di Charplanina Cane da pastore dell'Anatolia Cane da pastore dell'Asia centrale Cane da pastore del Caucaso Cane da serra da Estreilla Dogo argentino Fila brazileiro Bull terrier Perro da canapo majoero Dogo canarioPerro da presa mallorquin Pit bull mastiff Pit bull terrier Rafeiro do alentejo Tornjak Rottweiler Tosa inuRazze canine pericolose patentino Chi deve conseguire il patentino?I corsi sono obbligatori per i proprietari di cani che richiedono una valutazione comportamentale in quanto impegnativi per la corretta gestione ai fini della tutela dell’incolumità pubblica; i casi singoli sono identificati dai veterinari a livello territoriale e iscritti in apposito registro.In cosa consiste il conseguimento del patentino?Per i proprietari di cani considerati impegnativi sono stati ideati dei percorsi formativi fatti da veterinari con specializzazione comportamentale. Il patentino è un attestato che viene rilasciato a chi frequenta con successo i corsi, cioè supera i test finali. Generalmente i corsi si articolano in percorsi da dieci ore, divisi in due giornate.I contenuti didattici sono focalizzati sulle responsabilità del proprietario verso il cane e la società: informazioni sulle origini del cane domestico e sulle esigenze come animale sociale; la descrizione delle fasi dello sviluppo comportamentale da cucciolo a cane adulto; la comunicazione tra uomo e animale domestico; i campanelli d’allarme rispetto ai comportamenti aggressivi; la convivenza tra cani e bambini; gli obblighi e i doveri del buon proprietario, il rispetto delle leggi per promuovere una civile convivenza.Il link successivo vi porta al testo ufficiale del Minstero della Salute, usato come materiale didattico durante i corsi: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_50_allegato.pdfRazze canine pericolose: assicurazione Come illustrato in precedenza,  se il nostro cane viene inserito nel Registro dei cani morsicatori sarà obbligatorio per noi, oltre al conseguimento del patentino, sottoscrivere un’assicurazione per cani RC, cioè di responsabilità civile.Alcune assicurazioni non stipulano polizze per i cani appartenenti alla lista Turco (anche se ribadiamo che non è più in vigore) o elevando di molto il premio da pagare, ravvisando nelle razze canine pericolose un aumento teorico del rischio.Vi sono altre assicurazioni invece che sono specializzate nell’assicurazione per cani, senza maggiorazioni del premio.Le assicurazioni per cani coprono:La responsabilità civile per danni causati dal nostro cane a persone terze. La responsabilità civile per danni causati dal nostro cane a cose di terzi. Spese di ricerche in caso di scomparsa. Spese veterinarie per interventi chirurgici. Tutela legale.Il tutto con vari massimali a seconda dei pacchetti scelti. I cani pericolosi: normative europee Gli olandesi, da sempre considerati popolo ospitale e particolarmente attento alle tematiche green, ha optato per una stretta decisa sulla normativa riguardante i cani pericolosi.Il governo olandese ha infatti stilato una lista che comprende una ventina di razze ed i loro incroci, considerate pericolose, tra cui si annoverano: Pitbull, Rottweiler e Pastori Caucasici.Dall’anno prossimo i proprietari di queste razze dovranno sottoporsi ad una procedura obbligatoria, se vogliono continuare ad ospitare il cane nelle loro case; tale procedura è volta a comprovare la non violenza di tali razze, considerate a prescindere, pericolose.Il Governo ha scelto la linea dura contro gli attacchi di cani pericolosi, con la finalità di ridurne al minimo il numero. Il Ministro per gli Affari Economici Martin Van Rijn, oltre ad aver introdotto l’elenco di cani pericolosi e la procedura obbligatoria per i proprietari, sta lavorando ad una lista di cani vietati e l’introduzione di nuovi poteri nelle amministrazioni locali, affinché possano sopprimere i cani pericolosi in alcune aree delle città.Inoltre lo Stato Olandese sta per introdurre un Registro Centrale, dove verranno annotati tutti i casi di aggressione da parte dei cani, ed una linea telefonica dedicata, per i cittadini che vogliono segnalare cani pericolosi o proprietari poco attenti.Una presa di posizione decisamente netta da parte dell’Amministrazione Pubblica contro l’aumento di incidenti in cui sono stati coinvolti cani aggressivi.L’iniziativa ha creato d’altro canto parecchie polemiche sia tra gli allevatori di cani che tra le Associazioni Animaliste che ritengono la nuova legge discriminatoria e lesiva di alcune razze, che se correttamente addestrate e gestite non sviluppano comportamenti violenti, come invece vorrebbe far intendere la normativa. Cani pericolosi: come si comportano gli altri Paesi Sono molti altri i Paesi che hanno legiferato, riguardo i cani pericolosi.Il nostro consiglio, quando si viaggia con un cane ritenuto impegnativo, è sempre di informarsi prima della partenza, sulle norme vigenti, aggiornamenti, regolamenti locali e possibili sanzioni.Di seguito riportiamo le leggi di alcuni Paesi, particolarmente severi, sull’introduzione di  cani pericolosi I cani pericolosi: Francia Il Paese distingue i cani potenzialmente pericolosi, in due categorie:cani da attacco: questi cani non sono iscritti in un libro genealogico riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura francese ed assimilabili per caratteristiche morfologiche ai cani di razza della seconda categoria (sono incroci con sembianze delle seguenti razze):Staffordshire terrier (Pit-bull) American Staffordshire terrier Mastiff Tosa InuPurtroppo da maggio di quest’anno questi sono considerati cani vietati sul territorio francese e non più tollerati anche di passagio, in compagnia di turisti esteri.cani da difesa o da guardia: Staffordshire terrier (Pit-bull) American Staffordshire terrier Rottweiler Tosa InuChi sceglie di avere con se questi cani in Francia va incontro ad una miriade di divieti: non si possono introdurre nelle comuni degli immobili collettivi per esempio. Deve attenersi a obblighi stringenti: dichiarare presso il Comune di residenza del proprietario del cane il luogo di residenza dello stesso.Deve attenersi diligentemente agli adempimenti burocratici: vaccinazione antirabbica fatta da meno di un anno, polizza assicurativa di responsabilità civile in regola con i pagamenti ed essere in possesso del documento che comprava l’appartenenza del cane pericoloso al LOF (libro genealogico riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura francese).Questi cani pericolosi non possono essere detenuti da: minori di 18 anni, maggiorenni sotto tutela, persone con condanne per crimini violenti, persone a cui sia già stato revocata la proprietà di un cane. I cani pericolosi, infine devono sempre avere la museruola.Per i cani di difesa o guardia, verranno richiesti ai turisti i medesimi requisiti per la loro permanenza nel territorio, imposta ai cittadini francesi. I cani pericolosi: Gran Bretagna La legislazione inglese vieta di possedere le seguenti razze di cani:Pit Bull Tosa Inu Dogo Argentino Fila BrazileiroI cani appartenenti a queste razze e relativi incroci non possono essere introdotti nel Paese. I turisti che li introducono, possono essere perseguiti legalmente e gli animali sequestrati o soppressi. I cani pericolosi: Germania La legge tedesca vieta l'importazione di cani pericolosi e loro incroci:Pitbull terrier American Staffordshire terrier Staffordshire bull terrier Bull terrierMa vieta anche l’importazione di razze di cani potenzialmente pericolosi quali:Alano American bulldog Bullmastiff Cane corso Dogo argentino Dogue de Bordeaux Fila Brazileiro Mastiff Mastino Spagnolo Mastino Napoletano Pitbull bandog Perro de presa Canario Perro de presa MallorquinRhodesian ridgeback Tosa InuI turisti che soggiornano nel Paese per meno di 4 settimane, possono portare con sé il proprio cane anche se appartenente alle liste precedenti.Il cane deve essere però in possesso della seguente documentazione: certificato di origine/razza, certificato di vaccinazioni e certificato di personalità (rilasciato dopo un test di carattere) redatti da un veterinario. Altri certificati possono essere richiesti a seconda del Lander (regione tedesca) nel quale decideremo di soggiornare.I cani pericolosi: Spagna La legge spagnola stila una lista di razze potenzialmente pericolose ed i loro incroci con altre razze:Pitbull terrier Staffordshire bull terrier American staffordshire terrier Rottweiler Dogo argentino Fila brazileiro Tosa inu Akita inuI cani che presentano caratteristiche morfologiche e di aggressività (muscolatura forte, carattere marcato, pelo corto, mandibola grande ecc.) simili a quelli citati sono assimilati ad essi.Inoltre, sono considerati cani pericolosi quelli che sebbene non si ritrovino nella lista, manifestino un carattere marcatamente aggressivo o che siano stati protagonisti di aggressioni a persone o altri animali. Questa circostanza sarà verificata dalle Autorità competenti.Gli spagnoli per detenere questi tipi di cani pericolosi, devono ottenere una licenza amministrativa che dura 5 anni. Tale licenza viene data a: maggiorenni, persone che non abbiano precedenti penali, o che non siano stati privati del diritto di avere animali pericolosi in passato, che dispongano delle capacità ed attitudini psicologiche per poter condurre questo tipo di cani e che possano assicurarsi con una polizza di responsabilità civile.Per essere riconosciuti in possesso dell’idoneità si è sottoposti ad appostiti test per comprovare l’assenza di malattie e deficienze tali per cui, il cane pericoloso non potrebbe essere affidato.

Combattimenti tra cani

Combattimenti tra cani: un business illegale ma ancora praticato

Curiosità Redazione -

I combattimenti tra cani sono ancora oggi un'attività crudele organizzata in tutta la Penisola: vediamo quali sono le origini di queste pratiche illegali. I combattimenti tra cani sono un'attività cruenta organizzata a fini di intrattenimento che mette a confronto due cani allevati al solo scopo di combattere. Seppur sia una pratica illegale in tutti i paesi, è ancora popolare ed appassiona molto gli scommettitori, che investono il proprio denaro su uno dei due animali. Gli scontri terminano spesso con la morte di uno dei due, ucciso dal vincitore o per sfinimento a causa delle ferite riportate. Le testimonianze archeologiche ci portano a credere che l’attività di combattimenti tra cani si sia sviluppata di pari passo con l’addomesticamento degli stessi. Le razze, che nel corso del tempo sono state impiegate in questa macabra attività si sono estinte, sono state incrociate con altri esemplari per cercare di creare animali sempre più feroci (che oggi per fortuna sono da considerarsi da guardia, da compagnia ecc): Dobermann, Rottweiler, Dogo, Akita, Cane Corso e altri ancora oggi, se in mano a padroni coscienziosi che li amano, sono animali assolutamente pacifici. In Italia, in base alla Legge 20 luglio 2004, n. 189 chiunque organizza combattimenti tra cani (o altri animali) è punito con la reclusione da 1 anno a 3 anni e con la multa da 50 000 euro a 160 000 euro.Combattimenti tra cani : un addestramento crudele Per gli “appassionati” di combattimenti tra cani, l’addestramento è ciò che fa comprendere se il cane sarà un campione o meno. Parliamo di collari elettrici, così da punire il cane con una scossa elettrica quando non si comporta come dovrebbe. Parliamo di violenza, di bastonate con delle spranghe, di calci così da renderlo più aggressivo. Parliamo di cani drogati con anabolizzanti. Parliamo di lasciarli per giorni a digiuno per poi nutrirli con animali morti e sanguinanti. Sono questi i momenti in cui persone senza cuore pensano a quanti soldi il loro “cane assassino” potrà fargli guadagnare. È l’unica cosa che conta. E il giro di denaro è davvero elevato, parliamo di puntate che vanno molto oltre i 10 mila euro. E mentre l’uomo guadagna e si diverte, il cane soffre e muore.Cani combattenti e pericolosi, ma il vero pericolo è l’uomo! Non smettiamo mai di sentire notizie che riguardano i combattimenti tra cani. Nonostante la legge si sia schierata dichiarandoli illegali ci sono persone che comunque trovano divertente rendere i cani talmente soggiogati alla violenza, ai maltrattamenti, alle brutalità fisiche e psicologiche da costringerli a combattere per sopravvivere. Ma il divertimento dov’è? Non c'è risposta: la LAV, che si batte da sempre per contrastare il combattimenti tra cani, nella voce del responsabile dell’Osservatorio della Zoomafia LAV, ha dichiarato che sono moltissimi i cani sequestrati a seguito di indagini sui combattimenti. Sono animali abusati e profondamente traumatizzati. E poi abbiamo il coraggio di etichettarli come “cani cattivi e pericolosi”. La verità è che ad essere pericoloso è proprio l’uomo, la cui cattiveria in alcuni esemplari sembra essere innata. Per fortuna, i nostri amici pelosi possono ancora contare su persone che sanno amarli e che sanno quanto è meraviglioso averli accanto come amici e non come combattenti obbligati a difendersi dalla stupidità dell’uomo.

Simon e Sammie

La storia di simon e sammie, vittime della crudeltà umana

News Redazione -

Simon e Sammie: la storia di un’amicizia nata nel dolore La storia che sto per raccontarvi è quella di Simon e Sammie. Simon e Sammie sono rispettivamente un Border-Collie di un anno e un piccolo boxer di quattro mesi. La storia che sto per raccontarvi è quella di uomini che sono stati capaci di fare del male a queste due creature in modo indicibile. Uomini senza cuore, senza anima, perché solo così possono essere definiti. La storia che sto per raccontarvi, però, è anche una storia di amicizia, di conforto, di aiuto. Di quell’amore di cui solo gli animali sono davvero capaci. Simon e Sammie sono ricoverati al Rescue Dogs Rock NYC a The Dodo che li ha presi in custodia da due rifugi diversi e ha cercato di dare loro, fin da subito, cure e sostegno, perché questi due cuccioli erano ridotti davvero in condizioni pessime. Simon è stato maltrattato in modo atroce dal suo precedente padrone. In gran parte del corpo non aveva nemmeno più il pelo. Sammie, è più piccolo ma il dolore che ha subito basta per una vita intera. Gli hanno colorato il pelo di blu con una bomboletta spray, gli hanno sparato ad una zampa e lo hanno trascinato con una macchina. Simon e Sammie, il dolore e la cattiveria umana li conoscono molto bene. Ma quando sono arrivati al Rescue Dogs hanno conosciuto anche l’amore di persone che si stanno occupando di loro con pazienza e dedizione. Simon e Sammie hanno scoperto che nessuno ti capisce e ti aiuta come chi sa cosa stai passando. Così Simon pian piano si è avvicinato a Sammie e gli ha offerto conforto e sostegno. Si avvicina a lui ogni volta che può così che il piccolo Sammie non si senta solo. Non lo abbandona mai. Perché queste meravigliose creature, nonostante abbiano ricevuto in dono solo la cattiveria degli uomini, fino a quando non sono stati tratti in salvo e portati al Rescue Dogs, non hanno smesso di essere anime buone, capaci di amare oltre le sofferenze e la crudeltà umana. Simon sta recuperando in fretta e presto potrà essere adottato da persone che, mi auguro, sappiano quando è speciale e quanto saranno fortunati ad accoglierlo nella loro famiglia. Per il piccolo Sammie invece il cammino è ancora tutto in salita. Potrebbe perdere la zampa e ha bisogno ancora di moltissime cure, probabilmente non solo fisiche. Ma per ora Simon e Sammie sono insieme. Simon si prende cura di lui e non lo lascia mai.Simon e Sammie, un insegnamento per tutti Quando ho letto questa storia, felice di sapere che entrambi i nostri piccoli amici pelosi se la sarebbero cavata, ho pensato che sarebbe davvero bellissimo se Simon e Sammie potessero essere adottati insieme, da una famiglia capace di dimostrare a questi due piccolini che non ci sono solo uomini cattivi al mondo. Ce ne sono altri, come i volontari che ogni giorno aiutano gli animali che vengono abbandonati o maltrattati, come chi quando gli chiedi quanti sono in famiglia, contano sempre anche il cane o il gatto, o il canarino. Sarebbe bello se Simon e Sammie potessero dimenticare la violenza e la cattiveria ed essere, d’ora in poi, sempre circondati d’amore. Perché se lo meritano, perché la cattiveria non può e non deve vincere sull’amore. E, questo Simon ce lo ha insegnato con la delicatezza di una carezza, zampa su zampa, al suo piccolo amico che non si è ritratto da quell’atto di dolcezza e amicizia ma, con coraggio e speranza, l’ha accettata.  Abbiamo molto da imparare dai nostri amici animali. Iniziamo ricordandoci che sono esseri viventi, sentono la gioia, sentono il dolore, sentono l’amore e la cattiveria. Iniziamo ricordandoci che, prima di tutto, dobbiamo loro rispetto. Se lo desideri puoi seguirci in inglese su mydog.petAlcuni esempi:Pug Pekingese Siberian Husky Why Do Dogs Sniff Each Other’s Tails? The Biggest Dogs in the World The Most Expensive Dogs in the World Bull Terrier German Shepherd Dog Bernese Mountain Dog Great Dane Saint Bernard The Cutest Dogs in the World Cane Corso (Italian Mastiff)

4 lavori senza laurea per chi ama gli animali

Curiosità Redazione -

Per chi ama gli animali, svolgere una professione che gli permetta di stare in loro compagnia per molte ore della giornata è davvero il massimo!A questo proposito molti pensano che sia necessario iscriversi all’università e prendere una laurea in veterinaria; in realtà esistono diverse professioni che si possono svolgere senza che sia necessario essere laureati e che permettono di stare a contatto con gli animali per molte ore al giorno. Di seguito descriviamo brevemente 4 di queste possibilità. # 1 - Dog sitter Da alcuni anni la figura del dog sitter è diventata sempre più richiesta nel nostro Paese, anche perché è sempre maggiore il numero di cani che vivono in una famiglia.  Il dog sitter è, in sostanza, una persona che si occupa di cani non di sua proprietà, gestendoli quando il proprietario non può occuparsene (in genere per lavoro, ma anche per altre motivazioni: malattia, impegni di vario tipo ecc.). Il compito di dog sitter è piuttosto impegnativo perché non ci si deve soltanto limitare a far passeggiare il cane, ma si deve anche nutrirlo, giocarci, fargli compagnia, coccolarlo, portarlo dal veterinario, oppure da un toelettatore ecc. Chi svolge questa professione può farlo da lavoratore autonomo, oppure sceglierla come secondo lavoro. Ovviamente è importante avere una certa esperienza nella gestione di animali che potrebbe essere affinata con corsi di animal care. # 2 – Assistente veterinario Un’interessante possibilità di lavoro per chi ama gli animali è quella dell’assistente veterinario; questa figura professionale ha un ruolo molto importante all’interno di uno studio o di una clinica; ha infatti il compito di facilitare e ottimizzare il lavoro del professionista veterinario. Si tratta di un ruolo sempre più richiesto e seguire un corso per assistente veterinario può dare possibilità lavorative davvero interessanti; un corso del genere fornisce infatti competenze indispensabili all’interno di una clinica veterinaria o di uno studio; l’assistente veterinario oltre a saper gestire i clienti dello studio e, ovviamente, i loro animali, avrà anche conoscenze basilari relative a tecniche di indagini diagnostica, esami di laboratorio, tipologie di intervento chirurgico; potrà quindi fornire le principali informazioni relative a pazienti dello studio e avrà anche competenze relative alla gestione delle schede dei vari clienti e delle piattaforme di comunicazione. # 3 - Addestratore cinofilo Gli addestratori cinofili sono professionisti in grado di gestire l’addestramento e l’educazione dei cani; il loro obbiettivo principale è quello di far sì che il cane e il suo proprietario (e ovviamente anche gli altri membri del nucleo familiare) sviluppino la migliore intesa possibile correggendo inoltre, qualora fosse necessario, eventuali comportamenti non appropriati dell’animale e insegnando al proprietario a gestire al meglio le eventuali situazioni critiche che si potrebbero presentare. Per diventare addestratori cinofili è fondamentale seguire un apposito corso. # 4 – Toelettatore per cani Gli addetti alla toelettatura per cani sono figure professionali in grado di curare l’estetica e il benessere dei nostri amici a quattro zampe attraverso varie tipologie di intervento come, per esempio, il taglio, lo shampoo, l’acconciatura, la spazzolatura e l’asciugatura del mantello. A seconda dei casi possono anche occuparsi del taglio delle unghie e di altri trattamenti. Esistono corsi di toelettatura che forniscono tutte le competenze necessarie a svolgere questo delicato compito che non è funzionale soltanto in chiave estetica, ma anche di igiene e di salute. Questi corsi, inoltre, servono inoltre ad apprendere le tecniche necessarie alla preparazione dell’animale per concorsi ed esposizioni canine.

I cani: la fedeltà ha 4 zampe

Curiosità Redazione -

"Chi pensa che i cani non abbiano un'anima, non ha mai guardato un cane negli occhi". La citazione è anonima, ma esprime in maniera esaustiva tutto quello che un cane è in grado di rappresentare.Amore allo stato puro, senza limiti e remore e non a caso si vuole affermare che il cane è il migliore amico dell'uomo, perché ti coccola e ti comprende meglio di un essere umano. La vita di chi possiede un amico a 4 zampe è senza dubbio più appagante, perché è arricchita dalla presenza di un cucciolo peloso che gioisce alla sola vista dell'essere umano che se ne prende cura.Il cane diventa uno di famiglia, di cui è difficile fare a meno e come si evince dal sito https://www.subito.news/amore-4-zampe/  adottarli è facilissimo, è sufficiente solo recarsi presso un canile e scegliere tra i tanti esemplari presenti.Quello che bisogna sempre tener presente è che un cane non è un giocattolo, pertanto, va trattato sempre con rispetto, cura e amore, non trascurando mai i suoi bisogni e le sue necessità. L'amore va conquistato ogni giorno e se in un primo momento si potrebbe riscontrare della diffidenza, con il tempo le cose non possono che migliorare. Un legame speciale Come se fosse un figlio, questo è inopinabile, il legame che si stabilisce tra un cane e il suo "padrone" è indissolubile ed è paragonabile a quello di un genitore al proprio figlio. Non ci credi? Prova ad adottare un cane e lo scoprirai, perché solo chi ha la fortuna di averlo può affermarlo a gran voce.Da una vecchia ricerca risulta che sono circa 60 milioni gli animali da compagnia, in particolar modo cani, che vivono nelle case degli italiani, una cifra che è aumentata molto in seguito alla pandemia. I cani sono di diritto membri a tutti gli effetti del nucleo familiare e il tempo trascorso con loro è fatto di tanti scambi ricchi di affetto e di comunicazione.Forse può essere difficile comprendere per chi non ha la fortuna di vivere con un pelosetto, ma lo sguardo di un cane dice più di mille parole. Se lo si guarda negli occhi si comprende quando ha fame, quando ha timore, quando ha la necessità di espletare i suoi bisogni fisiologici o semplicemente quando ha voglia di giocare.Grazie all'amico a 4 zampe è possibile anche rallentare il nostro ritmo frenetico, essere stimolati a fare attività fisica grazie ad una semplice corsa all'aria aperta. Appare chiaro, pertanto, che il cane apporta solo tanti benefici nella vita di un essere umano, dimostrando un'intelligenza ed un calore che non possono che appagare. No all'abbandono Bisogna sottolineare, purtroppo, che ogni anno in prossimità delle vacanze estive, si registra un numero notevole di abbandono di cani. La famiglia si organizza per trascorrere un periodo fuori casa e decide che il proprio fedele amico non può far parte dei suoi piani.Qualcosa di inconcepibile che esula da ogni genere di giustificazione, trascurando il fatto che l'abbandono dei propri amici a 4 zampe è un reato perseguibile legalmente. Come è possibile immaginare di lasciare il proprio amico sul ciglio di una strada e abbandonarlo al suo destino.Quando si decide di adottare un cane, bisogna essere consapevoli che quell'essere vivente farà parte integrante della propria vita e che per nessuna ragione al mondo va lasciato solo. Chi assume un comportamento del genere deve solo provare vergogna e un senso di colpa infinito.Di piccola o grande taglia che sia un cane è sinonimo di amore e pertanto va trattato sempre con la massima cura e quando si decide di andare in vacanza, bisogna scegliere le strutture che li accettano, anche pagando un piccolo supplemento in più, o in alternativa lasciarlo in compagnia di persone fidate.

Cani in condominio

Cani in condominio: cosa dice la legge

Curiosità Redazione -

CANI IN CONDOMINIO: COSA FARE SE NON PIACE AGLI ALTRI ABITANTI DEL PALAZZO Anche se statisticamente i cani sono presenti in più della metà delle famiglie italiane, c’è sempre chi non li ama e non li accetta: se avete un cane e vivete in condominio vi sarà sicuramente capitato di accorgervi che qualche altro abitante del palazzo è insofferente alla presenza del vostro amato Fido per le motivazioni più disparate (spesso prive di fondamento), come la paura del cane, la convinzione che sporchi e porti malattie e simili. Ma cosa dice la legge sulla presenza di cani in condominio? Un tempo non era inusuale trovare affissi negli androni di alcuni condomini avvisi del tipo “in questo palazzo è vietato l’accesso ai cani”. Oggi non è più possibile perché la legge italiana lo proibisce esplicitamente. Il decreto n° 220 del 2012, che ha modificato l’articolo 1138 del Codice Civile, dice che «le norme del regolamento» condominiale «non possono vietare di possedere o detenere animali domestici». A conferma e ulteriore chiarimento di ciò la Cassazione, nel decreto del 13 marzo 2013, ha riconosciuto che l’animale da compagnia è un “essere senziente” e, in quanto tale, non può più essere equiparato ad un semplice “oggetto” posseduto dal proprietario, ma deve essere riconosciuto come membro della famiglia. Si è inoltre espresso il diritto della persona ad avere un animale da compagnia. Anche se la legge parla chiaro, tuttavia, potrebbe sempre esserci qualche condomino ignorante in materia che manifesti il proprio fastidio nei confronti del vostro cane in sede di assemblea condominiale, magari chiedendo che all’animale venga vietato l’accesso all’ascensore o alle aree comuni. In questo caso è possibile annullare ogni decisione in merito, inviando una lettera in carta semplice al Giudice di Pace della vostra città, entro 30 giorni dalla data della deliberazione, nel caso vi siate dichiarati contrari o astenuti alla votazione, oppure entro 30 giorni dal ricevimento del verbale di assemblea, se eravate assenti. Meglio allegare alla lettera anche eventuale certificato che attesti la buona salute del cane, rilasciato dal vostro veterinario, e una copia del verbale che contiene la disposizione “incriminata”. Se invece la decisione contro il vostro cane non fosse stata inclusa tra gli argomenti all’ordine del giorno, ma semplicemente discussa nelle “varie ed eventuali”, allora è già di per sé nulla. Non dovrete fare altro che inviare una raccomandata all’Amministratore per farlo presente.ATTENZIONE AI CONTRATTI D’AFFITTO PER CHI HA CANI IN CONDOMINIO Se è vero che oggi il condominio non può più vietare la presenza di un cane, diverso è però il discorso nel rapporto che regola la locazione di un appartamento. I proprietari di un immobile infatti possono decidere di non accettare in casa propria inquilini che abbiano un animale, perché in questo caso si tratta di una casistica regolata dal diritto privato tra i cittadini. Fate dunque attenzione prima di firmare un contratto d’affitto che questo non contenga alcuna clausola con il divieto di coabitazione del vostro amato quattrozampe.  GLI OBBLIGHI PER CHI HA CANI IN CONDOMINIO Non bisogna dimenticare che chi ha un cane e vive in condominio deve comunque rispettare alcune norme di comportamento, che sono poi anche regole di buona educazione:Negli spazi condominiali tenete sempre il cane al guinzaglio, anche all’interno dell’ascensore e dell’eventuale cortile comune del palazzo; Se il cane è aggressivo o mordace fategli indossare la museruola; Lasciate sempre pulite le aree condominiali, raccogliendo i bisogni del vostro cane: se avete un cucciolo è probabile che le prime volte che lo portate fuori faccia un po’ di pipì nel portone – è piccolo e deve ancora imparare! Fa niente, l’importante è che provvediate a pulire, in modo che anche i condomini più “antipatici” non possano appigliarsi a nulla di concreto. L’unico caso in cui si può arrivare a vietare la presenza di un cane in condominio è per una comprovata mancanza di igiene e decoro o per il deterioramento e la sporcizia delle parti comuni causate dall’animale; va detto però che quanto sopra deve essere dimostrato dal condominio con prove inequivocabili, comprese con perizie effettuate da tecnici privati e della ASL di competenza.

I cani fiutano i tumori

I cani fiutano i tumori: ma come fanno?

Training Dog Redazione -

I cani fiutano i tumori: la natura straordinaria dei nostri quattro zampe. Che i cani siano non solo i migliori amici dell’uomo, ma anche dei collaboratori preziosi e insostituibili in molte attività anticrimine e di ricerca è ormai cosa nota. Grazie al loro finissimo olfatto sono in grado di scovare la presenza di droga e altre sostanze illegali, di avvertire tracce molecolari di persone scomparse, di trovare vittime di valanghe o di terremoti, sepolte sotto metri di neve o cumuli di macerie. Ma non solo! È ormai scientificamente appurato che i cani fiutano i tumori e la loro presenza, individuandoli ancor prima dei metodi diagnostici all’avanguardia che la scienza mette oggi a disposizione. La prima testimonianza di questa incredibile capacità olfattiva dei cani (il senso dell'olfatto canino è fino a 100.000 volte più potente del nostro) risale al 1989, quando venne pubblicata la notizia di un medico britannico che, dopo aver visto il proprio dalmata annusare insistentemente un neo sulla gamba della moglie, fatti i dovuti accertamenti clinici, seppe che si trattava di un tumore maligno. Da allora sono stati avviati diversi studi scientifici nell’ambito della comunità medica internazionale, volti ad appurare la veridicità di quella intuizione e tutti, nell’arco di circa un trentennio, hanno confermato che i cani fiutano i tumori ancora allo stadio iniziale, quando nemmeno i più sofisticati esami di laboratorio riescono ancora ad individuarli. Tra gli ultimi lavori presentati in materia, a inizio aprile all'Experimental Biology meeting 2019, a quattro beagle è stato insegnato a riconoscere i campioni di sangue positivi per il tumore maligno al polmone. I risultati sono stati molto precisi, come dichiarato dai ricercatori impegnati nello studio: l'accuratezza delle diagnosi sfiorava il 97%. Va da sé che questa scoperta ha una rilevanza enorme ai fini della diagnosi precoce e, di conseguenza, apre nuove strade alla possibilità di intervenire quando la malattia è appena insorta e ci sono maggiori probabilità di cura e di successo. E come se non bastasse, pare che l’attendibilità del tartufo canino sia, nella maggior parte dei casi, superiore al 90%, fino a sfiorare talvolta la perfezione.I cani fiutano i tumori: ecco come In che modo il fiuto del cane riesce ad avvertire la presenza delle cellule tumorali? Anzitutto va precisato che i cani specializzati nella ricerca del cancro sono il frutto di un costante e sapiente addestramento: quindi è necessario che l’innata predisposizione di questi animali venga incentivata e indirizzata nella maniera corretta da esperti educatori, così da poter sviluppare appieno la propria potenzialità. Basta vedere questi cani all’opera per rendersi conto di quale accurato lavoro ci sia dietro: nella diagnosi del cancro alla prostata, ad esempio, vengono fatti fiutare al cane dei campioni di urina, trattata in modo che possa liberare dei corpuscoli volatili, meglio annusabili dal cane. Se l’animale non rileva nessuna traccia sospetta rimane in piedi, fissando il suo addestratore; quando invece fiuta la presenza della malattia, il cane si siede o si sdraia a terra. Con lo stesso metodo, oltre al cancro prostatico, si possono individuare anche altre tipologie di tumore: annusando l’alito di una persona il cane è in grado di fiutare la presenza di cancro al seno, alla pelle, all’intestino e ai polmoni, riuscendo a non farsi fuorviare nemmeno da eventuali altre patologie in corso ai danni dell’organo in analisi, come la BPCO (Bronco pneumopatia cronico ostruttiva) nel caso del tumore polmonare.I cani fiutano i tumori: e in Italia come va la ricerca? Anche nel nostro paese la ricerca di settore è stata avviata da anni, in particolare presso il Centro Veterinario Militare di Grosseto, sotto la guida del dottor Gianluigi Taverna - responsabile di Urologia presso Humanitas Mater Domini di Castellanza (Varese) -, che si è avvalso della collaborazione di due pastori tedeschi, Liù e Zoe, precedentemente cani anti-mina, poi addestrati alla meno cruenta ricerca di cellule cancerose prostatiche. Ecco le sue dichiarazioni: "Nonostante gli sforzi, a oggi non sappiamo quale sia lo specifico pool di molecole che compone l’odore del tumore; l’unica cosa nota è che si tratta di odori cancro-specifici, ossia ogni tipo di tumore ha il suo odore caratteristico. Siamo tuttavia ancora in fase di ricerca e attualmente il cane non può essere impiegato nella routine clinica". Oltre a confermare l’incredibile abilità dei cani, l’importanza di questi studi – ha sottolineato il direttore del team di scienziati – è che hanno fatto capire ai ricercatori che le molecole tumorali emanano un particolare odore che le contraddistingue, grazie al quale l’olfatto del cane può fiutare la presenza della malattia. Le cellule che costituiscono il cancro infatti hanno un metabolismo specifico che genera un insieme di componenti di azoto e di idrocarburi, tali da produrre delle esalazioni caratteristiche, che solo il naso dei cani riesce a fiutare. Anche qualora vi fossero molti più studi e meta-analisi che confermassero l'abilità e la precisione dei cani nel diagnosticare i tumori, risulterebbe comunque difficile che questi animali possano rappresentare il futuro della diagnosi. Anche a loro può capitare una giornata storta, non sono delle macchine. Tuttavia, la ricerca condotta sul loro lavoro potrebbe aiutare lo sviluppo di strumenti che replichino la loro abilità, come il naso elettronico, un sistema biomimetico che cerca di replicare l’apparato olfattivo. La nuova sfida della scienza ora consiste nell’individuare le molecole cancerose che annusa il cane, così da realizzare un nuovo strumento diagnostico capace di riconoscere il loro odore, una sorta di “tartufo elettronico”.

Sara turetta, l'ex pubblicitaria che ora salva i cani randagi

News Redazione -

Sara Turetta è una delle maggiori protagoniste dell'attivismo internazionale per i diritti degli animali. Settemila cani salvati e fatti adottare da famiglie in grado di dare loro amore: è questo che ha fatto Sara Turetta insieme al suo team di lavoro.Classe 1973, Sara ha meno di 30 anni quando viene a sapere dei massacri di cani randagi in Romania. Ed è proprio in quel momento che decide di mollare tutto e partire per Bucarest.Si trasferisce a Cernavoda, tra il Danubio e il Mar Nero e dopo anni di battaglie contro violenze e corruzione, nel 2005 fonda Save the dogs and Other Animals Italia che ogni anno cura oltre duemila cani e ne ospita centinaia nel rifugio Footprints of joy.Per il suo impegno ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui la nomina a Cavaliere della Stella d’Italia da parte del Presidente della Repubblica (2012). Il 3 settembre uscirà il suo libro “I cani, la mia vita” (Sonda Edizioni, 208 pagine, 18 euro) che verrà presentato a Roma al Festival Insieme (1-4 ottobre), i diritti d’autore saranno devoluti a Save the Dogs.Di seguito riportiamo l'intervista pubblicata sulle pagine de ilgazzettino.it, buona lettura!Come è cominciato tutto? «Sono nata a Vercelli, a 28 anni vivevo a Milano, lavoravo alla Saatchi & Saatchi ed ero lanciata nella carriera pubblicitaria. Amavo da sempre i cani, e dai tempi dell’università facevo volontariato nel rifugio di Pieve Fissiraga, nel Lodigiano e mi occupavo degli animali maltrattati nelle cascine di Milano Sud.Nel 2001 per caso ho letto un articolo sui canili di Bucarest, c’erano con foto di cadaveri di cani scuoiati e altri orrori. Mi sembrava un massacro troppo vicino per non intervenire. Vedevo che c’era Brigitte Bardot che si adoperava per questi cani, che cercava di intercedere col presidente, ma invano. Così, con mio marito e altri due volontari, ho preso le ferie e sono partita».Che situazione ha trovato in Romania? «È stato uno choc, il randagismo era gravissimo, fuori controllo, dappertutto c’erano cani vaganti, spesso malati e moribondi, i canili erano gironi infernali, nell’indifferenza di tutti. Fino a dieci anni fa in Romania i cani nelle case erano solo quelli da guardia, da lavoro, tenuti alla catena. Adesso si cominciano a vedere nelle città anche cani di razza, ma allora era veramente un disastro».E dopo la “vacanza” cosa è successo? «Che non sono più riuscita a tornare alla mia vita di prima, il tarlo non se ne andava, così ho dato le dimissioni dall’agenzia e sono partita per la Romania dove sono stata 4 anni da sola, in questo posto sperduto a 200 km da Bucarest.Ho aperto un rifugio, poi me l’hanno portato via, Ho ricominciato in un altro edificio, un ex obitorio, l’ho ristrutturato e ho aperto una piccola clinica veterinaria per fare soprattutto le sterilizzazioni».Come racconta nel suo libro, adesso lì è tutto molto diverso... «Da 8 anni abbiamo un centro meraviglioso sulle colline, il rifugio più bello della Romania e dal 2017 una clinica veterinaria di 800 metri quadri per gli animali delle persone più povere, nonché un pronto soccorso per cani e gatti. Ho uno staff di 45 persone che lavora lì. E anche un santuario per equindi abbandonati, con 62 asini e 15 cavalli maltrattati».E lei cosa fa? «Per 12 anni ho fatto la pendolare tra Milano e la Romania, adesso ci vado 3-4 volte all’anno, nel 2018 ho creato la sede italiana. E l’anno scorso ho lanciato il progetto “Non uno di troppo, li amiamo e li sterilizziamo”, tra Napoli e Castel Volturno, per combattere anche lì il randagismo.In un anno abbiamo sterilizzato 300 cani, poi il lockdown di ha fermato. Speriamo di riuscire a moltiplicare gli interventi nel Sud d’Italia, il problema esiste, anche se i cani non vengono uccisi. Adesso vivo a Milano, partecipo a conferenze internazionali, l’associazione si è fatta un nome in Europa».Ma un cane suo suo ce l’ha? «Certo! È Amelie, una cagnolina rumena che ho trovato alla catena in una baraccopoli rom, una peste adorabile, non ci separiamo mai».

Come abituare il cucciolo al guinzaglio

Come abituare il cucciolo al guinzaglio

Comportamento Redazione -

Sei alla ricerca di una guida che ti spieghi nel dettaglio come abituare il cucciolo al guinzaglio? Molto bene, l'hai trovata! Ecco un nuovo appuntamento con la rubrica settimanale tenuta da Valentina Cafini, addestratore cinofilo qualificato ENCI, che ci guiderà alla scoperta del comportamento, dell’educazione e dell’alimentazione dei nostri quattro zampe preferiti. Buona lettura! Come abituare il cucciolo al guinzaglio La passeggiata dovrebbe costituire per un cane il momento più bello e rilassante della giornata e quando questo non si verifica, con molta probabilità, sono stati commessi alcuni errori nella gestione e nell’educazione del proprio quattro zampe sin dai suoi primi mesi di vita.Camminare al guinzaglio infatti rappresenta uno dei primi esercizi che ciascuno di noi dovrebbe insegnare al proprio cucciolo, mettendolo nelle condizioni di fare attività fisica e di esplorare nuovi luoghi.Abituare il cucciolo al guinzaglio a volte può risultare faticoso. Dunque vediamo insieme quali sono gli accorgimenti da adottare e quali esercizi mettere in pratica al fine di rendere la passeggiata un momento di spensieratezza tanto per noi, quanto per il nostro amico Fido. Come abituare il cucciolo a camminare al guinzaglioPrima di tutto ricorda di mostrarti molto gentile e paziente nei confronti del tuo cucciolo, concedigli la possibilità di sbagliare e di capire ciò che gli stai chiedendo e rispetta sempre i suoi tempi.Non avere fretta: nessun cucciolo impara a passeggiare perfettamente al guinzaglio in un solo giorno. Mostrati coerente nelle tue richieste e sii costante nel lavoro che stai svolgendo con lui.Scegli il collare ed il guinzaglio più adatti al tuo cane. Se non sai orientarti tra i tantissimi prodotti presenti in commercio, chiedi pure aiuto ad un esperto. Con il suo supporto potrai fare una scelta consapevole senza cadere in errore. Come scegliere il guinzaglio giusto Giustamente ora ti starai chiedendo come scegliere il guinzaglio giusto. Inizialmente il cucciolo dovrà abituarsi ad avere un oggetto intorno al collo, motivo per cui sarebbe utile selezionare collari e guinzagli resistenti ma anche abbastanza leggeri.Qualora il tuo amico a quattro zampe dovesse mostrarsi restio ad indossare il collare, cerca di distrarlo e di canalizzare la sua attenzione su di te attraverso giochi e premietti gustosi.Evita di cadere nella trappola del guinzaglio lungo e flessibile il cui utilizzo, oltre ad essere vietato, non consente in alcun modo di avere controllo sul proprio cane.Prediligi invece un guinzaglio da 1,5 m e incoraggia il piccolo a seguirti utilizzando parole dolci e premiandolo con un morbido bocconcino qualora dovesse eseguire correttamente l’esercizio. Mi raccomando, non adescarlo! Come abituare il cane a camminare al guinzaglioInizia le sessioni di educazione in un luogo tranquillo e poco affollato come il giardino di casa o un parco poco trafficato. Fai pochi passi e osserva i movimenti del tuo cane: se il guinzaglio è in tensione ti consiglio di non procedere la passeggiata e di fermarti.Premialo solo quando fa un passo indietro ed il cavo risulta lento e non in tensione. A volte può succedere che il cucciolo mordicchi il guinzaglio a mo’ di gioco o con lo scopo di liberarsene, in tal caso getta pure a terra il guinzaglio bloccandolo con un piede e riprendilo in mano solo quando il cucciolo si mostra tranquillo.L’obiettivo è quello di interrompere quanto prima questo comportamento indesiderato. Se necessario correggi il tuo cane con un “NO!” secco e deciso.Se dopo pochi passi il cucciolo dovesse sedersi o sdraiarsi a terra rifiutandosi di proseguire il percorso, non alterarti e non essere impaziente. Prova ad allontanarti di poco, chiamalo e offrigli una ricompensa solo quando ti avrà raggiunto.Infine ricorda sempre che i primi approcci al guinzaglio non devono mai avvenire in situazioni di stress o nervosismo. È fondamentale che il cane associ la passeggiata al guinzaglio ad un momento di relax, di collaborazione e di condivisione. La camminata al guinzaglio deve essere sempre piacevole e divertente.Vi lasciamo di seguito i contatti di Valentina Cafini, che potrà guidarvi nell’educazione dei vostri cagnolini e aiutarvi a risolvere gli eventuali problemi comportamentali che hanno sviluppato:Sito web Pagina Facebook Pagina InstagramPotrebbe interessarti anche: Il cane tira al guinzaglio: cosa fare? Perchè il cane non vuole camminare? Le possibili spiegazioni

Come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori

Come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa

Comportamento Redazione -

Nuovo appuntamento con la rubrica settimanale tenuta da Valentina Cafini, addestratore cinofilo qualificato ENCI, che ci guiderà alla scoperta del comportamento, dell’educazione e dell’alimentazione dei nostri quattro zampe preferiti. Oggi vi daremo in particolare alcuni consigli utili su come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa. In questo modo avrete una panoramica della metodologia per approcciarsi a questo delicato momento che tutti i proprietari di cuccioli devono affrontare. Buona lettura! Come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa Un amico a quattro zampe oltre all’enorme carico di dolcezza ed allegria, porta con sé anche diverse responsabilità. Accogliere un cane nella propria vita, indipendentemente dalla sua età, significa anche scendere a compromessi e mediare tra le sue e le nostre esigenze.Disporre al meglio gli spazi della casa ed acquistare tutto il necessario affinché il piccolo possa sentirsi coccolato e al sicuro è un buon inizio, tuttavia non basta per garantirgli quello status di benessere fondamentale per la sua esistenza.Sebbene possa sembrare scontato, nell’ambito del mio lavoro mi preme sempre sottolineare come, soprattutto durante i primi mesi di convivenza, a doversi “adattare” saremo soprattutto noi.Tra le varie responsabilità che un futuro proprietario dovrà assumersi, quella di occuparsi dell’educazione del cucciolo è dal mio punto di vista prioritaria. Insegnargli a “sporcare” fuori costituisce una delle prime prove che il cucciolo ed il suo umano dovranno superare insieme.Onde evitare di ricorrere a metodi poco gentili, cerchiamo di riassumere insieme alcune regole e azioni da attuare (e non) per far sì che il cucciolo possa imparare presto a fare i bisogni all’esterno. Come insegnare al cucciolo a fare pipì fuoriPrima di tutto ritengo doveroso sottolineare come il controllo sfinterico del cane si completi intorno ai cinque o i sei mesi di vita.Dunque, non allarmatevi o disperatevi se inizialmente riscontrate un po’ di difficoltà nella gestione del piccolo: il suo tempo di resistenza a trattenere feci e urina è direttamente proporzionale alla sua età. Un cucciolo di tre mesi, ad esempio, dovrà uscire circa ogni tre o quattro ore.Dunque come insegnare al cucciolo a fare pipì fuori (e non solo la pipì)? Ecco alcuni punti che dovrebbero essere sempre tenuti a mente:Abituatevi ad osservare il vostro beniamino e a decifrare i segnali che vi manda: girare su sé stessi, annusare a terra, abbaiare o gemere in prossimità della porta di casa sono tutti segnali tramite cui il cane cerca di comunicarvi l’esigenza di uscire. Tenete sempre presente che il cucciolo sentirà l’urgenza di espellere i suoi bisogni dopo aver dormito, dopo aver giocato, dopo aver mangiato e dopo aver bevuto. Incrementate il numero delle uscite e attribuite ad esse una cadenza regolare. Non siate frettolosi, armatevi di molta pazienza e attendete il momento esatto in cui il cucciolo “sporchi” fuori. Solo così potrete cogliere l’occasione e premiarlo all’istante con dolci parole e gustosi bocconcini!Cosa fare se il cucciolo fa i bisogni in casa Nel caso in cui il cucciolo dovesse sporcare in casa la cosa migliore da fare è quella di intervenire con un “NO” secco solo se colto sul fatto. In caso contrario avrebbe poco senso correggerlo.Il cane infatti, una volta trascorso troppo tempo, non riuscirebbe ad associare il nostro rimprovero alla sua azione. Pulite la superficie in sua assenza e portatelo immediatamente fuori, non gridate.E cosa non fare invece? Lo so, tutti vi hanno consigliato di tappezzare casa con le famose traversine. Bene, non impauritevi però se oggi io vi consiglio di non farlo. Abituare il cane alla traversina richiede uno sforzo maggiore: una volta raggiunta l’età adolescenziale il cane dovrà in ogni caso disabituarsi al suo utilizzo.Tanto vale non farlo abituare per niente. Inoltre quando un cane impara a fare i bisogni sul tappetino assorbente, il più delle volte finisce per scambiare qualsiasi superficie morbida per la traversina.Non poggiate in alcun modo il muso del cane sull’urina e non usufruite assolutamente di un giornale per picchiare il vostro cane. Sono al corrente del fatto che molti “cagnari” ancora oggi consiglino il ricorso a tali pratiche, ma sappiate che oltre a non essere affatto metodi educativi, queste usanze barbare sono controproducenti.Non solo, la maggior parte delle volte determinano anche problemi comportamentali da non sottovalutare. Una grave punizione non aiuterà mai il cane a capire dov’è l’errore. Tramite queste pratiche si riuscirà ad ottenere solo un cane insicuro, timoroso e confuso.Vi lasciamo di seguito i contatti di Valentina Cafini, che potrà guidarvi nell’educazione dei vostri cagnolini e aiutarvi a risolvere gli eventuali problemi comportamentali che hanno sviluppato:Sito web Pagina Facebook Pagina InstagramPotrebbe interessarti anche: Il cane fa pipì in casa: cosa fare e rimedi Come prepararsi all’arrivo di un cucciolo di cane

Addio bob, un intero quartiere ti piange: il ‘sindaco dei cani’ è stato investito e ucciso da un’automobile

News Redazione -

Un saluto commosso ma anche amaro quello degli abitanti di San Sebastiano al Vesuvio nei confronti di Bob, il loro cane beniamino. Era stato ribattezzato come ‘il sindaco dei cani’ perché Bob, era l’amico a quattro zampe di un intero quartiere nel comune campano di San Sebastiano al Vesuvio che adesso piange la sua morte: qualcuno lo ha investito brutalmente, senza soccorrerlo.Nella cittadina sono comparsi dei manifesti funebri per ricordarlo: accanto alla sua foto, una dedica: “Amato da tanti, scacciato da altri, AMMAZZATO da qualcuno. Ciao Bob, i tuoi amici umani”.Un meticcio che in tanti avevano avuto la fortuna di conoscere. Buono e sempre pronto a farsi accarezzare, Bob accompagnava i pensionati all’ufficio postale, beveva nelle ciotole lasciate dai commercianti e stava sempre accanto alla sua Sheila, una cagnolina con cui faceva coppia fissa e che ora qualcuno, vorrebbe adottare.Bob è stato investito da un’automobile come ha dimostrato l’autopsia, anche se inizialmente si era pensato a un avvelenamento. Forse il cane, se soccorso in tempo, si sarebbe potuto salvare, invece è stato lasciato lì, a morire sull’asfalto.“Tutto il paese porge l’ultimo saluto a Bob, il sindaco dei cani di San Sebastiano al Vesuvio, così era conosciuto. Bob era il cane di tutti, adottato da tutta la cittadinanza. Ora non c’è più, è stato investito, così dice il referto dell’autopsia. Ci auguriamo, allora, con tutto il cuore, che chi l’ha investito possa essere individuato subito. Ciao Bob”, scrive il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli su Facebook.Adesso si cerca il colpevole, tutto il quartiere chiede giustizia per questo cagnolino diventato il simbolo del maltrattamento sugli animali e c’è già chi pensa di dedicargli una statua nel cimitero degli animali di Qualiano, dove il reale proprietario Ludovico De Luca, lo seppellirà.“La violenza sugli animali diventa sempre più frequente e spietata, per questo chiediamo giustizia. Chi fa del male agli animali e non gli presta soccorso è un vigliacco e merita tutto il nostro disprezzo, chiedo con forza che chi ha investito Bob, senza prestargli soccorso, venga presto individuato e punito. Chi si comporta in questo modo è un pericolo per tutti. Vogliamo che il cane sindaco di San Sebastiano diventi il simbolo della lotta alla violenza sugli animali”, chiosa Borrelli.Fonte: greenme.it

Servizio di trasporto cani e cuccioli: ecco a chi rivolgersi

News Redazione -

Sei alla ricerca di un servizio che possa trasportare i tuoi cagnolini in sicurezza? Trasporto Cuccioli può essere la soluzione più adatta alle tue esigenze. Se stai cercando un servizio che si occupi del trasporto di un cane o di un cucciolo, una delle proposte migliori sul mercato è sicuramente quella di Trasporto Cuccioli. Si tratta di un'azienda che fa parte della società Regiardo e Speroni Ncc, che dal 2007 si occupa di noleggio con conducente.È partner di soggetti importanti del mondo dei trasporti via auto, in particolare di Limo Green Service e Fai NCC (l'associazione dei noleggiatori di bus e autovetture). Affidabile e sicura, nel corso degli anni la società ha trasportato diverse volte passeggeri con cagnolino al seguito.Ed è da questa esigenza che è nata Trasporto Cuccioli, che assicura il trasporto dei tuoi cani e cuccioli in tutta Italia. Grazie ad una fitta rete di partner, l'azienda viaggia per tutto lo Stivale, per brevi e lunghe tratte.La sicurezza sui mezzi di questo servizio è garantita al 100%. In primis grazie ai driver: sono tutti professionisti qualificati,  in possesso dei requisiti di legge per svolgere la professione di autista, CAP KB, Iscrizione al Ruolo dei conducenti e anni di esperienza nel settore trasporti.Sono amanti degli animali e hanno esperienza nello stare a contatto con loro. Si prenderanno cura del tuo cucciolo come fosse il loro, mantenendo la temperatura del veicolo ad un livello idoneo ed effettuando stop lungo il percorso che permettano di verificare le necessità dei nostri piccoli tesori.In secondo luogo, Trasporto Cuccioli sanifica regolarmente tutti i mezzi con dispositivo ad Ozono. I cuccioli inoltre vengono trasportati all’interno dell’abitacolo adottando tutti gli accorgimenti di sicurezza previsti dal Codice della Strada.Per quanto concerne i veicoli, il tuo amico a quattro zampe viaggerà a bordo di un minivan o di una berlina di lusso, dotata di assistenza alla guida, frenata di emergenza, attention assist e possibilità di regolare la temperatura in base alla zona del veicolo.Se lo desideri, può anche essere posizionato un dispositivo webcam a bordo che permetta di vedere come sta il tuo cucciolo durante tutto il tempo del viaggio. Potrai anche richiedere all’autista di fermarsi ogni volta che lo ritieni opportuno, senza doverlo contattare telefonicamente e distrarlo dalla guida.Riassumendo, le peculiarità principali di Trasporto Cuccioli sono:Veicoli sanificati con dispositivo di sicurezza certificato dal Ministero della Salute Autisti professionisti, gentili, disponibili ed amanti degli animali Acqua fresca a bordo, offerta da noiL'aspetto davvero interessante è che Trasporto Cuccioli privilegia la qualità rispetto alla quantità: sui loro mezzi viaggiano pochi cagnolini (mai più di tre a bordo di un minivan). La priorità dell'azienda è infatti quella di far viaggiare i quattro zampe comodi e sicuri.Ok, ora dovresti avere una panoramica completa ed esaustiva del servizio offerto dall'azienda. Per usufruirne basta mandare una email a info@trasportocuccioli.it.

[video + intervista] davide acito: "dei macellai ci hanno attaccato mentre filmavamo, a tomohon c'è l'inferno"

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Davide Acito, della rete animalista Action Project Animals, racconta la sua ultima esperienza a Ticinonline: «Nelle gabbie animali protetti e scimmie che gridano come esseri umani» LUGANO - Chi credeva che il mercato cinese di Yulin - nel quale i cani vengono abbattuti e venduti come cibo - fosse il peggior inferno in terra possibile per gli animali, non ha visto cosa accade in Indonesia. A portare i segni di questa terribile esperienza è Davide Acito, italiano trapiantato in Ticino, già noto per le diverse missioni di salvataggio canino in Cina, nonché presidente della rete animalista Action Project Animals (Apa).Esperienza toccante - Un’esperienza, quella da poco vissuta dal 32enne, che lo ha toccato nel profondo. Nel mostrare le immagini raccolte al mercato di Tomohon (nel nord del Sulawesi), la sua voce si strozza e inizia a tremare. Mentre "zooma" sullo sguardo di un cane in gabbia, con un suo simile morto ai piedi, in una pozza di sangue, si riesce soltanto a intuire l’orrore che Acito ha toccato con mano.In gabbia dalla specie protetta alla scimmia - «Sono appena tornato da una missione in Indonesia, come quelle portate a termine in Cina», ci spiega. Come si può vedere nel video e dal racconto di Davide a Ticinoonline, «qui la situazione, ed è incredibile a dirsi, è persino peggiore rispetto a Yulin. Non solo a causa del “dog meat trade” (il commercio di cani come cibo), ma anche per il commercio di fauna selvatica.Ho visto in gabbia esemplari di varani, che sono anche in via di estinzione, di pitoni e persino di scimmie. Animali legati e incatenati prima di venire uccisi crudelmente in questo mercato. Soprattutto negli occhi delle scimmie riesci a leggere il terrore e la consapevolezza di quanto sta per accadere loro. Le ho sentite piangere, e sembrava il lamento di un bambino. Sono scene che ti lasciano segni indelebili nell’anima».Anche l’Indonesia, insomma, riesce a non farsi mancare lo stesso orribile spettacolo di Yulin: «Ovviamente è pieno di cani stipati nelle gabbie in attesa d'essere abbattuti. Alcuni sono già morti e questa situazione non fa che gettare ulteriormente nel terrore gli animali ancora vivi, ma consapevoli del destino che di lì a poco li sta per attendere».Viaggi della speranza - Per Acito questa era la seconda missione a Tomohon. «La prima volta ci siamo presentati con le autorità locali. Abbiamo salvato da una terribile morte sia cani che gatti. Alcuni di questi esemplari partiranno nei prossimi mesi, smistati tra Svizzera, Germania, Italia… Per fortuna la nostra rete ci permette di trovare loro nuove famiglie in tutta Europa e non solo».Questo secondo viaggio, più che una missione di salvataggio, doveva però fungere da testimonianza visiva di quanto accade a migliaia di chilometri da noi. «Volevamo realizzare una sorta di documentario. Siamo arrivati lì con un’associazione locale, la Animal Friends Manado Indonesia (AFMI) e altre organizzazioni europee. Insieme vogliamo portare sul tavolo del Parlamento europeo quanto abbiamo visto. Di tutto questo si discuterà a Strasburgo. Noi eravamo lì per raccogliere immagini, prove di quanto accade».Ma Acito, e chi come lui combatte la crudeltà sugli animali, era lì anche per discutere ancora una volta con le autorità locali. «Ci hanno assicurato che la situazione era migliorata rispetto alla nostra ultima visita. Invece non era vero. Anzi, se possibile è persino peggiorata».Controlli severi come soluzione - La chiave per porre fine a queste torture, secondo Acito, starebbe in due semplici check point. «Ci sono due strade principali percorse da chi pratica questo commercio crudele. Diciamo che questo mercato si va a concentrare in una zona precisa. È proprio lì che noi interverremo. Bloccheremo le strade mettendo dei presidi fissi con dei militari di guardia, la Polizia e un veterinario.A ogni camion diretto al mercato verrà richiesto un certificato di quarantena e un certificato di buona salute per ciascun singolo cane». La speranza è che questa richiesta, impensabile per chi guadagna da questo orrore, faccia crollare a picco il traffico di animali. «Saremo noi a coadiuvare il lavoro della autorità, prima con delle idee - quella dei check point è un esempio -, in secondo luogo finanziandole noi stessi e intervenendo con i sequestri».Lo striscione quale monito - Per sensibilizzare la popolazione locale, è stato appeso nel mercato uno striscione che vuole ricordare, a ogni singolo abitante, che non solo l’animale è un amico, ma che in quelle condizioni igieniche il rischio di contrarre malattie come la rabbia è molto elevato.Paura, ma voglia di combattere - Acito non nasconde di aver provato, oltre alla repulsione, anche un po’ di paura: «Non sono luoghi tranquilli. Oltre a non essere liberi di piangere di fronte a quell’orrore siamo anche in pericolo. In quest'ultimo viaggio mi hanno rincorso con un bastone, in Cina mi hanno persino arrestato».Eppure il 32enne non vuole mollare: «Siamo appoggiati dalle autorità governative e dai politici europei. Qualcosa si sta muovendo, ma non basta. Dobbiamo parlarne tutti. Il mondo deve essere unito nel cambiamento. Basta animali a Tomohon».Per delle donazioni all'associazione: https://www.actionprojectanimal.org/donate/

Verona - cani murati vivi in un casolare per 2 settimane, le immagini del salvataggio

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Purtroppo la mamma di questa povera famiglia di cani non ce l'ha fatta, ma i cuccioli e il padre stanno bene. Poteva davvero finire in tragedia, la drammatica vicenda che a Grezzana, nel veronese, ha visto il salvataggio in extremis di una intera famiglia di cani. Tutto si è svolto nella giornata di ieri quando, in località Cason, un pastore aveva sentito dei cani abbaiare insistentemente. Quello strano abbaiare e tutti quei lamenti avevano allarmato l'uomo che, poco dopo, aveva raccontato l'episodio ad una conoscente.A quel punto, la donna, allarmata dal racconto, si era messa in contatto con la Lav. Da qui, l'immediato intervento di soccorso capitanato dalla responsabile della sede territoriale della Lav, Lorenza Zanaboni. Giunti sul posto, la scena che si era presentata ai soccorritori era stata terribile.Come si può vedere nelle immagini, una famiglia di cani, formata da madre, padre e tre cuccioli, erano stati praticamente murati vivi all'interno di un casolare. Abbandonati a se stessi, senza acqua nè cibo, erano ormai destinati a morte certa. "Quando abbiamo aperto la porta del casolare - ha spiegato a L'Arena la Zanaboni - la cagnolina era in una pozzanghera d'acqua perchè il tetto del fabbricato è rotto, con i suoi cuccioli sopra di lei. Una scena straziante. Era da almeno due settimane che non veniva dato loro da mangiare". Il padre dei cuccioli invece, pare fosse stato rinchiuso in un recinto poco distante.A quel punto, vista l'emergenza, non si è perso un attimo. Così, una volta recuperati, i cani sono stati portati al canile sanitario dove sono stati sottoposti alle prime cure. Tra tutti, le condizioni apparse fin da subito gravi erano quelle della mamma,che purtroppo non ce l'ha fatta.Fortunatamente, stando a quanto riportato dalle fonti ufficiali della Lav, il resto della famiglia sarebbe fuori pericolo. Nel frattempo, il proprietario del casolare sarà denunciato. Nel frattempo, vi lasciamo le parole pubblicate su Facebook da Lav Verona:Con grande dolore annunciamo la morte della cagnolina trovata insieme ai suoi cuccioli murata viva nel casolare di Lugo di Grezzana ( VR ). Ringraziamo tutti quanti hanno seguito questa vicenda per la quale fatichiamo ancora a trovare parole. Non abbiamo mai saputo il nome di questa sfortunata creatura. abbiamo pensato di chiamarla STELLA, una stella che brillerà in cielo cui rivolgeremo lo sguardo chiedendo perdono. Le condizioni di Stella sono subito apparse gravissime, vittima non solo della disidratazione e della denutrizione ma immobilizzata da una paralisi dovuta probabilmente ad un trauma alla spina dorsale. Si procederà con l'esame autoptico per cercare di capire le cause di questo trauma. A nulla sono valsi gli sforzi dei veterinari per salvarle la vita. Nel tempo in cui è stata ricoverata è stata sempre sotto sedazione a causa della grande sofferenza."Con grande dolore annunciamo la morte della cagnolina trovata insieme ai suoi cuccioli murata viva nel casolare di Lugo di Grezzana ( VR ). Ringraziamo tutti quanti hanno seguito questa vicenda per la quale fatichiamo ancora a trovare parole.  Non abbiamo mai saputo il nome di questa sfortunata creatura. abbiamo pensato di chiamarla STELLA, una stella che brillerà in cielo cui rivolgeremo lo sguardo chiedendo perdono.Le condizioni di Stella sono subito apparse gravissime, vittima non solo della disidratazione e della denutrizione ma immobilizzata da una paralisi dovuta probabilmente ad un trauma alla spina dorsale. Si procederà con l'esame autoptico per cercare di capire le cause di questo trauma. A nulla sono valsi gli sforzi dei veterinari per salvarle la vita. Nel tempo in cui è stata ricoverata è stata sempre sotto sedazione a causa della grande sofferenza.Lav Verona ha sporto denuncia e si è attivata per ottenere nei confronti dell'autore di questo gesto, oltre a una condanna esemplare, l'interdizione a vita a tenere animali. I cuccioli e il cane maschio sono fuori pericolo e si stanno riprendendo. "In tanti anni di assistenza ad animali maltrattati non ho mai visto una cosa del genere", commenta Lorenza Zanaboni responsabile di Lav Verona. È stata lei la prima ad arrivare in quel casolare. Adesso partirà una girandola di denunce. Il reato ipotizzato è maltrattamento di animali con l'aggravante della morte dell'animale".Fonte: ilmessaggero

Video: morgan, picchiato dagli accalappiacani, ora cerca una casa

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La triste storia di Morgan ce la racconta la pagina Facebook di Pet Rescue Italia Onlus, che sta cercando una famiglia che possa amare questo povero cagnolino. "Morgan è stato segnalato a delle volontarie circa due anni fa. Dissero che a Nola, in provincia di Napoli, avevano abbandonato questo cane che vagava nella zona da un bel po', che una signora aveva allertato l'asl la quale era intervenuta per catturarlo.La cosa che lasciò senza parole fu che Morgan, non solo era finito in un canile veramente orribile, per prenderlo gli accalappiacani lo avevano massacrato di botte. Morgan arrivo' al canile con la faccia che era una maschera di sangue.  Chiaramente le volontarie corsero a prenderlo e lo portarono via da lì.Morgan, dopo la strada, il canile, uno stallo di due anni, è ora arrivato al Pet Rescue per avere il suo riscatto. Morgan è stanco di questi cambiamenti e sofferenze ha bisogno di stabilità e amore, di qualcuno disposto a fare un percorso con lui. Si affida vaccinato, chippato e negativo a malattie mediterranee".Queste le parole del post pubblicato dalla pagina Facebook di Pet Rescue Italia, associazione animalista onlus. Come si può vedere nel video, si tratta di un cagnolino amorevole e cordiale. Di seguito vi lasciamo tutte le info per poter procedere alla richiesta di informazioni ed eventualmente adottare questo dolce quattro zampe.Info: petrescueitalia@gmail.com 3466856947

Salva otto cani e viene multata: la storia di teresa fa discutere

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Aveva solo cercato di fare una buona azione Teresa, che dopo aver salvato otto cani abbandonati è stata multata da un vigile urbano. Una vicenda che sta scatenando moltissime polemiche è accaduta ieri a Vibo Valentia: Teresa Comito, una appassionata di animali e cani soprattutto, aveva salvato otto cani abbandonati (madre e sette cuccioli) dalle strade della città. Erano malnutriti e gravemente ammalati.La signora, per questo suo gesto di amore, è stata multata da un vigile urbano per 385 euro, sulla base di una legge regionale che prevede una sanzione per chi non microcippa le povere bestiole, normativa giusta e legittima in tutela degli animali di proprietà che spesso in estate vengono abbandonati per strada.Se la ragione della norma è questa, non si capisce come mai si debba punire chi, invece, gli animali li salva. “Quando ho visto questi cani abbandonati – ci dice Teresa Comito – su consiglio della associazione a cui ero iscritta, li ho raccolti e portati al canile municipale, dove mi fu risposto che non c’erano le condizioni per poterli accogliere, forse perchè erano gravemente malati. Avrei dovuto riportarli dove li avevo trovati, invece d’istinto ho deciso di prenderli in cura e di trovare un posto dove tenerli in stallo. Questo avveniva circa un anno fa”.Teresa decide, quindi, di tenere i cani e di curarli, erano affetti dalla parvovirosi. Una cura che è costata molto più della multa elevata da un fin troppo zelante vigile. Ad aiutarla in questa difficile avventura è una sua amica Lucia Rizzi. “Restava con me fino a tarda sera, talvolta facevamo anche l’una di notte – ricorda Teresa Comito – dovevamo fare le flebo con vitamine, anti vomito ed anti emorragico, con un costo a volte attorno ai 50 euro al giorno. Purtroppo tre bestiole non ce l’hanno fatta e sono morte dopo pochi giorni”.I cinque cani adesso vivono felici, sani e riconoscenti a chi le ha sottratte alla strada e li ha salvate da morte certa. Ed è così che, una volta guariti, Teresa decide alla fine di adottarli, dopo tanta fatica e si predispone ad iscriverli all’anagrafe canina e a sottoporli al microchip, come previsto dalla legge regionali per chi possiede cani.Solo che il vigile arriva poco prima che tale adempimento venga completato e la multa. «Essere stata punita per aver soccorso dei cani e averli salvati, evitando che diffondessero la malattia ad altri randagi mi sembra veramente ingiusto – denuncia Teresa – onori non ne voglio, non sono un’eroina, non chiedo nulla, ma fa tanta rabbia, però, vedere un certo modo di applicare le leggi, davanti al quale noi cittadini non abbiamo ragioni e dobbiamo solo soccombere».Chissà se qualcuno nelle istituzioni si senta in dovere di intervenire per modificando una norma abnorme e per aiutare Teresa e chi ama gli animali. Teresa, comunque, non si demoralizza e non si arrende e promette che continuerà a curare altri cani di strada, come ha fatto in passato in tante altre occasioni.Fonte: Zoom24

[video] poliziotto spara al pitbull, muore poco dopo nel centro veterinario

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Secondo alcuni, il pitbull ucciso a Napoli dagli agenti della Polizia non avrebbe morso nessuno. Il 12 luglio 2019 un pitbull viene ferito con dei colpi d’arma da fuoco dagli agenti della Polizia di Stato durante un arresto avvenuto a Napoli. Soccorso dagli agenti dell’Unità Cinofila, il cane viene condotto presso un centro veterinario dove poi è deceduto. Circola online un video dell’accaduto, pubblicato da testate come Il Mattino – con il titolo «Napoli, pitbull morde agente: ferito e poi soccorso muore» – e da pagine social come quella di Daniele Cinà.Anche Fanpage ha pubblicato un video dell'accaduto: si sente la pistola sparare due colpi, con la gente incredula che si chiede perche il poliziotto abbia ucciso il cane.Secondo Cinà «mentre il Ministro dell’Interno si prodiga a fare il finto animalista, un poliziotto, in pieno giorno, uccide un cane a colpi di pistola, sparando tra la gente» domandando se tutto questo è normale e sostenendo di trovarci nel «far west». Oltre a Cinà era intervenuto anche il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli: «Sarebbe grave se l’agente avesse colpito l’animale senza una reale condizione di pericolo imminente. Non ci sono giustificazioni per chi spara senza ragioni. Per questo chiediamo una inchiesta interna sull’intera vicenda». I fatti Il 12 luglio 2019 mattina gli agenti si erano recati presso via Cesare Rosaroll per eseguire un ordine di carcerazione nei confronti di un 25enne già sottoposto agli arresti domiciliari. Il ragazzo aveva opposto resistenza puntando una pistola contro gli agenti – risultata poi finta e priva del tappo rosso – aizzando il proprio cane contro di loro.Il cane, incitato dal suo padrone, aveva ferito un agente lacerandogli la caviglia sinistra. A seguito dell’aggressione e di fronte all’animale in evidente stato di aggressività, i poliziotti hanno sparato due colpi d’arma da fuoco contro l’animale ferendolo gravemente.Il 25enne non poteva in alcun modo possedere l’animale durante gli arresti domiciliari, inoltre è risultato sprovvisto di microchip. La risposta social Di fronte alla morte dell’animale alcuni utenti e animalisti si sono organizzati per attivare petizioni e gruppi di protesta contro gli agenti, in alcuni casi sostenendo che non esisterebbe alcuna vittima dell’aggressione e che si sarebbero inventati tutto per giustificare gli spari«Il problema è che il morso non c’è altrimenti ad oggi la presunta vittima sarebbe apparsa dovunque mettendo in bella mostra la sua gamba lacerata ! Non c’è niente nè una dichiarazione della polizia nè del sindaco nè del questore .. e questo è sufficiente per far capire che lo sanno che hanno combinato un casino quel giorno .. hanno perso il controllo della situazione», scrive Rosa. La versione della Polizia Secondo la ricostruzione ufficiale della Polizia, sono quattro gli agenti che sono dovuti ricorrere alle cure mediche per traumi, contusioni varie e a causa del morso ricevuto dal cane da parte di uno di loro.Come si evidenzia dal referto medico rilasciato dall’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, l’agente ha subito dall’animale una lacerazione della caviglia sinistra con una sospetta lesione al tendine d’Achille.Tutto questo di fronte a un arresto rivelatosi complicato, anche in presenza di una finta pistola non riconosciuta come tale all’inizio dello scontro in mancanza del classico tappo rosso. Il 25enne risulta accusato di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, come riportato anche dai referti medici di altri due agenti. Per il primo è stata data una prognosi di 15 giorni per contusioni multiple agli arti inferiori.Per il secondo, invece, dieci giorni di prognosi per trauma cranio facciale con parziale frattura dell’incisivo superiore mediaele e contusioni multiple per il corpo. In tutti i casi, nei referti gli agenti dichiarano di essere stati aggrediti dal cane aizzato dal suo proprietario. Aidaa e OIPA denuciano Non sono mancate le denunce, come quella dell’OIPA e di AIDAA (entrambe richiedono che venga immediatamente tolta l'arma al poliziotto che ha sparato), e le richieste di chiarimenti da parte di esponenti politici come Francesco Emilio Borrelli il quale riporta che la Magistratura avrebbe aperto un fascicolo. Di fatto, la Polizia stessa ha informato l’autorità giudiziaria inoltrando tutto il materiale diffuso sul web per le opportune valutazioni.La faccenda comunque, per quanto di difficile interpretazione, ci fa dire solo una cosa: ancora una volta a rimetterci è stato un povero quattro zampe, probabilmente spaventato dalla situazione in cui è ritrovato. E che non ha certo voluto lui.Fonte dell'articolo: OPEN

Buon ponte, dasy

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Dasy era una labrador bagnina che è rimasta in servizio a Caorle per ben cinque anni. Nell'agosto del 2012 ha salvato diverse vite. Dal 2011 si è prodigata a salvare tantissime vite, ma ora Dasy non c'è più. La labrador bagnina di Caorle ha perso la sua ultima battaglia. A darne notizia è il suo grande amico umano, Loris Gnan, che l'ha salutata con un messaggio a dir poco commovente pubblicato su Facebook.Il connubio tra Loris e Dasy è stato bellissimo, ed è nato nel 2011 tra le Unità Cinofile S.I.C.S., ed è durato fino al 2016, quando la cagnona ha dovuto ritirarsi per sopraggiunti limiti di età.Una carriera durata cinque anni, coronata da tantissime soddisfazioni, oltre ad un duro lavoro di addestramento a terra durante l'inverno e allenamento addestrativo in acqua in estate. Nel 2012 Dasy ha salvato diversi bagnanti ritrovatisi in difficoltà mentre stavano nuotando.Ecco il messaggio pubblicato da Loris: “Giorno dopo giorno lentamente si stava spegnendo e io assieme a mia moglie Deborah con Swan e Molly non potevamo far altro che starle vicino amorevolmente curandola il più possibile fino a questo ultimo periodo, dove non si reggeva più sulle zampe e dove noi le davamo da mangiare con la siringa, le facevamo fare le passeggiate con l'imbrago speciale S.I.C.S. sorretta da noi...ma poi anche i medicinali con cui la curavano non facevano più effetto e venerdì scorso Dasy é salita sul ponte dell'arcobaleno lasciando un vuoto incolmabile a me a Deborah, alle "sorelline acquisite" I miei figli, alla scuola italiana cani di salvataggio a tutte le persone che le hanno voluto bene”.Buon Ponte Dasy, ci mancherai.*Ci siamo permessi di prendere due immagini dal Facebook di Loris, perché sono troppo belle e rappresentano l'amore che può nascere ed continuare per sempre tra un uomo e un cane. Davvero emozionante.

Cani e caldo torrido: dieci consigli per proteggere i nostri quattro zampe

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La Lega Nazionale per la Difesa del Cane ripropone anche quest'anno alcuni importanti consigli per prenderci cura al meglio dei nostri amici a 4 zampe durante la bella stagione. Arriva l’estate e ci si prepara per le vacanze e il divertimento, pronti a godersi un po’ di meritato relax. Che andiate al mare, in montagna o restiate in città, è importante prendere tutte le precauzioni necessarie affinché la bella stagione sia spensierata e piacevole anche per i nostri amici animali. Ecco quindi i consigli di Lega Nazionale per la Difesa del Cane:1 – Mai lasciare un animale da solo in auto: la temperatura all’interno dell’abitacolo può raggiungere in pochi minuti livelli letali, anche con il finestrino aperto. Anche un’auto parcheggiata all’ombra può essere una trappola mortale nelle giornate particolarmente calde.2 – Se vedete un animale rinchiuso in un’auto verificate le sue condizioni generali. Se notate i sintomi di un colpo di calore è importante intervenire rapidamente per evitare la morte dell’animale: contattate le forze dell’ordine e un veterinario reperibile. Se possibile cercate di gettare acqua sul cane attraverso i finestrini, se sono aperti.3 – Come riconoscere un colpo di calore: all’inizio l’animale appare a disagio, irrequieto e ansimante, con un aumento della frequenza respiratoria e cardiaca. Successivamente si avrà una perdita di lucidità e coordinazione e l’animale potrebbe barcollare o non riuscire ad alzarsi.4 – Primo soccorso in caso di colpo di calore: se un animale presenta i sintomi del colpo di calore è necessario correre dal veterinario. Nel frattempo, spostatelo in un luogo fresco e ombreggiato e rinfrescatelo applicando stracci bagnati con acqua a temperatura ambiente sul collo, sotto le ascelle e all’inguine. Queste misure comunque non sostituiscono il controllo urgente di un veterinario perché il colpo di calore può avere comunque conseguenze molto gravi.5 – Gli animali che vivono prevalentemente all’aperto o in giardino devono sempre avere accesso ad acqua fresca e pulita e la possibilità di ripararsi in una zona adeguatamente ombreggiata. Per quanto riguarda gli animali che vivono in appartamento, è consigliabile portarli in passeggiata la mattina presto e la sera, evitando le ore più calde in cui anche la pavimentazione cittadina è arroventata.6 – Andare in spiaggia è molto divertente anche per i cani ma attenzione alla sabbia e all’acqua di mare, che possono causare irritazioni della pelle. Sciacquarli accuratamente con acqua dolce, facendo particolare attenzione tra i polpastrelli.7 – Quando giocate con il cane in spiaggia fate molta attenzione che non ingerisca sabbia e, in particolare, eventuali corpi estranei che possono nascondersi tra la sabbia: ami e lenze possono causare lesioni in bocca o agli organi interni, se ingeriti.8 – Il pelo degli animali ha una funzione di protezione dal freddo ma anche dal caldo e dai raggi solari. Noi consigliamo di non tosarli ma, nel caso, assicuratevi di lasciare una lunghezza sufficiente a proteggerli. È consigliabile utilizzare una crema solare ad alta protezione sulle estremità bianche degli animali, come le punte delle orecchie, in caso di esposizione al sole per prevenire scottature e la possibilità di sviluppare tumori.9 – Durante tutta la stagione calda, applicare regolarmente un antiparassitario adatto alla specie e alla taglia (alcuni prodotti per cani possono essere letali per i gatti). Pulci e zecche possono veicolare moltissime patologie e, nel caso dei cani, le punture di flebotomi possono trasmettere la leishmaniosi. Per i soggetti più sensibili si possono scegliere prodotti naturali e senza controindicazioni a base di Olio di Neem.10 – Le punture di insetto possono interessare anche i nostri amici con la coda e, in alcuni casi, causare reazioni allergiche e pericolose. Se notate un insolito gonfiore, arrossamento della pelle o prurito, contattate subito il vostro veterinario.Infine, ma non meno importante, promuoviamo e incoraggiamo una felice convivenza con chi non possiede un animale tenendo il cane al guinzaglio se ci sono altre persone e puliamo subito dove il cane sporca.Buona estate a tutti da Lega Nazionale per la Difesa del Cane.

Il golden retriever con gli occhi più tristi del mondo è stato salvato dal macello cinese

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Questo Golden Retriever, insieme ad altri quattro esemplari, stava per finire nei banchi del festival di Yulin. La sua storia. Cinque meravigliosi Golden Retriever sono stati prelevati dalla Cina prima che venissero macellati e mangiati. La loro destinazione è stata il Minnesota: una salvezza resa possibile dall'ente Ragom, Retrieve a Golden of the Midwest, che da anni si occupa di salvare più cani possibili in Cina prima che finiscano tra i banchi del festival di Yulin. Nicole Stundzia, membro dell'associazione, racconta: "Quando sono andata in Cina a febbraio per far visita alle strutture di soccorso locali con cui collaboriamo, ho incontrato una giovane femmina che sembrava aver avuto una cucciolata da poco. Dei cuccioli non c'era traccia, se non nell'incredibile tristezza che mostrava nei suoi occhi. Ogni volta che camminavo in sua direzione, lei si tirava su e si sedeva nella speranza che la consolassi". Il Golden Retriever è un cane adorabile, sempre allegro. Nicole non ne aveva mai visto uno così triste. La volontaria era lì per salvare altri due cani, ma proprio non se l'è sentita di lasciare lì quella povera cagnolina.Il racconto prosegue: "Non ho mai smesso di pensare al suo sguardo. Le ho fatto una foto e mi sono annotata il numero del suo microchip nella speranza di trovare un modo per portarla negli Stati Uniti. E dopo aver raccontato la sua storia, abbiamo trovato un volontario generoso che si è offerto di fare il viaggio per salvare lei e altri quattro cani".Mama, Georgia, Sissy, Jovi e Mosby: sono loro i cinque Golden Retriever salvati. Quando Golden Mama ha visto per la prima volta un giardino e una palla, la tristezza che la pervadeva è scomparsa, così come agli altri quattro cani: "La cosa più bella in assoluto è stata aprire le loro gabbie dopo il lungo volo,  vedere i loro corpi dimenarsi e la loro coda scodinzolare per l'eccitazione , pronti a correrti incontro per un abbraccio".Nei prossimi giorni i quattro zampe saranno seguiti da un equipe veterinaria per aiutarli a superare il forte stress e ricevere le cure adeguate. Una volta compiuto l'iter di cure, potranno essere adottati.

Peppino ora ha una nuova vita: le foto con la sua famiglia adottiva

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Vi ricordate la storia di Peppino? Era il cane mutilato da un petardo infilato nel naso. Ora sta bene ed è felice con la sua nuova famiglia. Peppino ha una nuova vita. E non possiamo che essere contenti di dirlo: il cagnolino, che lo scorso Natale era stato mutilato dall'esplosione di un petardo infilato nel naso, ora è felice insieme alla famiglia che lo ha adottato. Era il 20 dicembre quando il cagnolino fu ritrovato sanguinante e spaventatissimo da una volontaria dell'Apac, ovvero l'Associazione protezione animali di Campobasso. E' stato così salvato e fatto curare dai veterinari, ma in questi mesi delicate operazioni, terapie e riabilitazioni gli hanno letteralmente tolto le forze. Ma non ha mai mollato, Peppino, e questa sua forza di volontà e di vivere lo ha premiato: il 7 aprile scorso è stato adottato da una famiglia toscana. Si tratta di una giovane coppia con una bambina e altri due cani, che ha deciso di dare una nuova possibilità al povero cagnolino. E ora Peppino è felice, come si può vedere in questa foto in cui è insieme alla sua nuova famiglia:Le volontarie dell'Apac hanno seguito passo dopo passo la vicenda di questo cagnolino, e sulle pagine de La Zampa hanno raccontato: "Peppe si gode la sua famiglia, fa lunghe passeggiate al fiume, nei boschi e al parco, ha ormai scelto di dormire dove gli pare a casa e gli piace giocare, farsi rincorrere dai suoi fratelli umani e canini. Pare abbia dimenticato quello che gli è successo". Che felicità, che bello: Peppino ora sta bene ed è finalmente libero di amare e di essere amato.

Buon ponte, pippo

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Pippo era il cane di Davide Acito, divenuto il simbolo della lotta contro il festival della carne di cane che si tiene ogni anno a Yulin, in Cina. Pippo non c'è più: era il pechinese salvato da Davide Acito, divenuto simbolo della lotta contro il festival di Yulin, dove vengono macellati migliaia di cani in Cina. Il quattro zampe era stato protagonista assoluto di una puntata de Le Iene insieme ad Alessia Marcuzzi e Nicola Savino.A diffondere la notizia della scomparsa del cagnolino è stato lo stesso attivista con un post pubblicato su Facebook. Pippo era un pechinese di tre anni, che aveva rischiato di finire sulle tavole cinesi nel giugno dello scorso anno, durante il festival di Yulin. Qui ogni anno oltre 10mila cani e almeno 400 gatti vengono uccisi e macellati.Le associazioni internazionali e Davide Acito, con la sua Action Project Animal, si battono perchè tutto questo finisca al più presto. Tra i cagnolini salvati dall'attivista c'era anche Pippo. Il post di Davide è straziante: “Non riesco a realizzare che non ci sei più. Non voglio accettarlo, so che prima o poi mi rassegnerò, ma per intanto il dolore è forte...nell'anima”, ha scritto. “In ogni istante mi manca il fiato... manca il tuo respiro, il tuo profumo, manca tutto di te, anche il mio cuore ha cambiato battito, perché i nostri cuori battevano insieme. Mi manchi da morire Pippo”.Intanto manca esattamente un mese alla nuova edizione del festival di Yulin. Dal 21 giugno e per dieci giorni migliaia di cani verranno uccisi e mangiati. Tantissime persone si stanno già mobilitando per fermare questo massacro. Uniamoci tutti all'hashtag #stopyulin. Anche in memoria di Pippo, che ora starà attraversando il ponte dell'arcobaleno.

App per cani gratuite: quando la tecnologia è utile

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Sei alla ricerca di app per cani gratuite che possano facilitarti nella gestione del tuo pet? Molto bene, sei nel posto giusto! Certo esse non possono sostituire la tua attenzione e le tue coccole, ma possono aiutarti nel semplificare alcuni aspetti della tua vita da passare insieme al tuo amico quattro zampe. Andiamo dunque a scoprire quali sono le migliori app per cani in circolazione: ne abbiamo selezionate cinque scaricabili gratuitamente che potranno darti davvero una mano!App per cani: la top 5 GPS ma non solo: in questa lista abbiamo selezionato cinque applicazioni che possono aiutarti nella gestione del tuo peloso in diversi aspetti pratici. Andiamole ad analizzare una per una. Kippy App totalmente free che ci permette di monitorare il nostro cagnolino anche a distanza. Per utilizzarla basta acquistare un piccolo dispositivo da applicare al collare e collegarlo allo smartphone. Avremo quindi un vero e proprio GPS per cani. My Pet World Qui ci spostiamo invece sul terreno delle app dedicate alla ricerca di servizi: questa ad esempio è una delle migliori. Tramite essa potrai individuare spiagge, locali e hotel pet friendly, ma anche dog trainer, pet sitter, farmacie e toelettatori. C'è anche la possibilità di trovare annunci che riguardano animali smarriti oppure in attesa di adozione.Dog Health Probabilmente la migliore tra le app per cani presenti attualmente sul mercato: si tratta di una piattaforma gratuita con la quale poter ordinare in maniera precisa tutti gli impegni che riguardano la gestione del pet. Tra questi: visite veterinarie, vaccini, trattamenti antiparassitari, richiami ecc. Consigliatissima, disponibile sia su Android che iOS! Dog Walk Anch'essa disponibile sia su sistemi operativi Android che iOS, Dog Walk ti permette di analizzare i dati relativi alle tue passeggiate insieme a Fido. Quanti km hai percorso insieme a lui, le distanze fatte e molto altro: insomma, se ami poi condividere tutto ciò sui social e far sapere ai tuoi amici quanto bene vuoi al tuo cagnolino, non ti resta che scaricarla direttamente su Play Store o App Store. Vacanzeanimali L'app ideale se stai cercando di capire come e dove organizzare una vacanza insieme al tuo cagnone. Disponibile sia appunto come applicazione che come sito, tramite essa puoi trovare varie strutture pet friendly in cui Fido è il benvenuto. Hotel, ristoranti, spiagge, campeggi e molte altre strutture: tutto ciò a portata di click. Conclusioni Ci sono diverse applicazioni che possono rivelarsi utili per ciò che concerne la gestione quotidiana del tuo cane, ma ovviamente esse non possono sostituire le attenzioni e l'amore che solo un essere umano può dare al proprio pet (e viceversa). E in ogni caso non demandare tutto alla tecnologia, Fido vuole te e non c'è app che tenga, tuttavia possono davvero essere un valido sostegno nella vita di tutti i giorni.Questo articolo è stato scritto in collaborazione con Infrodrones.it. Se oltre ai tuoi cagnolini hai anche la passione per il mondo hi-tech, è il sito giusto per te!

cani in pediatria

Cani in pediatria per aiutare i bambini: succede al sant'anna di como

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I cani in pediatria sono un'iniziativa dell'ospedale Sant'Anna di Como: così si aiutano i bambini malati. Nel giugno scorso una malattia rara stava portando via Arianna, una bambina di 9 anni, ed il suo ultimo desiderio è stato quello di avere a suo fianco un cane, e così è arrivata Janet, una cagnolina color miele, paziente ma sopratutto molto dolce.Il progetto di terapia con animali è interrotto dal 2016, ma ieri un gruppo di benefattori e personale del reparto pediatrico del Sant'Anna di San Fermo della Battaglia (Como) sono andati a prendere la dolce Janet, scodinzolante nel corridoio di pediatria è stata accarezzata dai pazienti portando allegria e felicità tra i piccoli. La terapia con animali è normata da un decreto ministeriale del 2003.La pet therapy porta dei benefici scientifici ai bambini ricoverati: «I cani non rifiutano, non giudicano, si donano completamente -ha spiegato Alfredo Caminiti, direttore del Dipartimento Materno Infantile- stimolano il sorriso dei piccoli attraverso il gioco, aiutano i bambini a socializzare anche tra loro. Le ansie, le tensioni diminuiscono, la creatività e l’autostima aumentano».Una barriera è presentata dall'aspetto organizzativo di un sistema sanitario e immunologico, gli interventi con animali necessitano di un sostegno economico e richiedono la preparazione e selezione di un accompagnatore, ma lo sforzo vale la pena per i benefici riscontrati sui pazienti.Chi rende sostenibile il Progetto Arianna sono: gli Amici di Como ed il Lions Club Plinio Il Giovane. Le volontarie di Abio Como, appena onorate dell’Abbondino d’oro, collaboreranno nell’organizzazione, e Bennet Spa ha donato dei cagnolini pupazzi da regalare ai bambini. Il Club Amici del Randagio mette a disposizione la sua esperienza, perché gli animali saranno selezionati per indole e temperamento tra gli ex ospiti del canile, lo stesso canile dal quale proviene la meticcia Janet che dal mese di novembre sarà in reparto.Lo sapevate? siamo presenti anche con una pagina in spagnolo, ci sono delle malatie canine che potrebbero interesarti se parli la lingua o eres de España, México, Argentina, Venezuela, Uruguay, Chile, Perù, Colombia o Centro Amèrica como la Conjuntivitis en el perro, Leishmaniasis, Hernia de disco en el perro, Garrapatas en el perro, Dermatitis en el perro, Desparasitación en los perros, Diarrea en el perro, u otras enfermedades como el Parvovirus en el perro, El perro no hace caca, Moquillo en el perro, Leptospirosis en el perro o la Pioderma en el perro

Cani toy cosa c'è da sapere su: alimentazione, comportamento e carattere

Cani toy: cosa c'è da sapere su alimentazione, comportamento e carattere

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I cani toy, ovvero quattro zampe di piccola taglia, sono una delle mode più diffuse e di tendenza del momento. Ormai si sente parlare sempre più spesso dei cani toy, ma di cosa si tratta? Stiamo parlando di un fenomeno nato negli Stati Uniti d'America e che si è ben radicato anche in Italia.Nel corso degli ultimi anni, sempre più persone, dai Vip alle persone comuni, li preferiscono; seppur la taglia può ingannare, questa tipologia specifica di cani ha bisogno di molte cure, quindi cosa c'è da sapere per poter offrire al nostro piccolo amico le migliori attenzioni possibili?A tal proposti abbiamo chiesto lumi a un esperto del settore e cioè al Dott. Sergio Canello, Veterinario, esperto in patologie legate all'alimentazione, omeopatia e medicina naturale, fondatore di SANYpet, azienda specializzata nella produzione di alimenti specifici per le malattie d'origine alimentare. Ecco quindi il modo migliore per approcciarsi ai nostri piccolissimi amici a quattro zampe: Piccoli ma con un carattere molto forte Come il mito ci insegna, Davide non aveva paura, prima dello scontro, di affrontare Golia e cosi, spesso, i cani di piccola taglia, chiamati per comodità "toy" non temono ne gli altri esseri viventi che li circondano ne gli ambienti dove vivono.Nonostante la piccola stazza, questi cani hanno molto spesso un carattere forte e un'indole molto intraprendente.Un errore infatti comune, che la maggior parte dei padroni commette, è quello di trattarli come se fossero dei giocattoli: si tende infatti a tenerli molto sotto controllo o a stringerli in braccio o addirittura a spostarli portandoli con se in piccole borsette; tutte queste azioni, se ripetute, divengono per il cane motivo di stress e frustrazione.Ricordiamo infatti, per chi se ne potesse dimenticare, che non si tratta di un peluche, ma di un cane a tutti gli effetti e che per tal motivo ha le stesse identiche esigenze degli altri: il bisogno di poter socializzare e la necessità di poter esplorare oltre al suo territorio sono delle vere priorità che vengono prima di ogni altra cosa. Taglie piccole ma esigenze di spazio a disposizione I cani di stazza piccola sono l'ideale per chi vive in un appartamento e ha a disposizione spazi non molto grandi, ma anche per chi viaggia molto in aereo e quindi li può portare con sè facilmente. Ma seppur piccoli, i cani toy hanno comunque bisogno di "spazio".Lasciarli infatti costretti tra le mura casalinghe pensando che lo spazio di casa sia per loro sufficiente, viste le dimensioni dell'animale, è un grosso errore.Portarli a spasso è fondamentale: le passeggiate, anche se più corte, ci devono essere perchè sono necessarie sia per farli svagare ma anche per tenerli allenati.Una domanda da porci sempre è se il nostro cane stia vivendo serenamente, sicuramente rinchiuderli in casa non è il modo migliore per garantirgli un esistenza felice e serena. La corretta alimentazione Il primo fattore da tenere in considerazione è lo sviluppo dal punto di visto fisico del cane.Dopo gli otto mesi, infatti, si possono già considerare perfettamente formati, ed è dunque importante nonché necessario un cambio nel regime alimentare regolando la razione della pappa in base al consumo calorico giornaliero del nostro piccolo amico.La corretta alimentazione è fondamentale, in particolare, per poter rispondere ad alcune pericolose patologie che caratterizzano questa tipologia di cani, come ad esempio: alitosi, il tartaro o la lacrimazione (si pensi allo Shih-Tzu).E' un bene evitare di viziare il cane dandogli il nostro stesso cibo: occorre scegliere la giusta alimentazione, fatta di cibi con ingredienti puliti, privi di ossitetraciclina (nemico numero uno della salute dei nostri amici a quattro zampe) e arricchiti possibilmente con estratti fitoterapici dalle proprietà immunostimolanti, detossificanti e antiossidanti.Questi sono consigli utili non solo per i cani toy, ma anche per tutte le altre tipologie (fatta eccezione dei nutraceutici, mirati a patologie specifiche e alle dosi del cibo).Non bisogna poi trascurare il loro sviluppo muscolare e scheletrico: infatti, seppure hanno un cranio piccolo, anch'essi possono incorrere in patologie osteorticolari proprio come i cani di taglia grande.Ad esempio, la lussazione della rotula, tipica dei Pinscher, viene molto spesso sottovalutata.La corretta alimentazione, in particolar modo gli alimenti specifici chiamati nutraceutici (parola nata dalla fusione tra nutrizionali e farmaceutici) possono ridurre la gravità di queste patologie e aiutare il processo di guarigione da un intervento, nel caso fosse necessario ricorrere a questa estrema soluzione. Infine è importante fare attenzione alle dosi.Non è una cosa da poco dire che questi cani necessitano di porzioni piccole, rapportate giustamente alla loro stazza. Il biscottino in più in questi casi può fare davvero la differenza.

Cibi naturali per i più fedeli amici dell’uomo

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Nel corso dell'ultimo decennio si è sviluppata una particolare attenzione e sensibilità verso i cani, considerati da sempre uno degli animali più affettuosi e fedeli e di conseguenza anche uno dei più amati dall’uomo. L'amore e l'affetto verso un amico a quattro zampe però non si dimostra solo con con coccole, carezze e portandolo a spasso, ma anche stando attenti alla sua salute e soprattutto alla sua alimentazione.La salute di un cane passa infatti soprattutto attraverso la sua alimentazione ed è proprio per questo motivo che scegliere una dieta sana ed equilibrata rappresenta un ottimo punto di partenza per mantenere in buona salute il proprio amico a quattro zampe. Oggi molte ditte che si occupano della produzione di cibo per cani, consapevoli di ciò, offrono una vasta gamma di prodotti ognuno dei quali tiene conto di eventuali intolleranze al glutine, di insufficienze renali, di condizioni particolari del cane come stati di gravidanza, allattamento e sterilizzazione.Spesso non risulta semplice cavarsela tra i tantissimi mangimi per cani presenti sul mercato e in soccorso dei tanti padroni confusi vengono siti come shopalike grazie al quale è possibile confrontare e consultare le caratteristiche e i prezzi dei vari prodotti per una scelta più consapevole e azzeccata. Cibo secco o umido: quale scegliere? Una delle domande più frequenti che molti padroni si pongono è se per i loro cani è meglio scegliere cibo secco o umido. Nella scelta occorre tenere presente che il cibo secco ha il vantaggio di eliminare il tartaro dai denti e inoltre è completo di tutte le sostanze nutritive di cui un cane ha bisogno per una dieta completa e perfettamente bilanciata.Mentre il cibo umido è decisamente più appetitoso e contiene una maggiore quantità di liquidi. I fattori da considerare per una corretta alimentazione sono diversi e generalmente la scelta che si rivela vincente è quella di nutrire il proprio cane con dei croccantini conditi con cibo umido. Chi sceglie per i propri cani il meglio sceglie solo prodotti bio La sigla bio è sinonimo di prodotti di alta qualità, genuini e salutari ed è proprio per questo motivo che molti padroni vogliono e scelgono per i loro amici a quattro zampe solo mangimi biologici. Nutrire i propri cani con cibi biologici vuol dire garantirgli il giusto apporto di carboidrati, proteine, minerali, fibre e vitamine.I mangimi biologici oltre ad essere il risultato di un'agricoltura biologica, in cui non vengono utilizzati pesticidi ma si sfrutta la naturale fertilità del suolo, sono totalmente privi di additivi e di organismi geneticamente modificati che possono risultare dannosi per l'organismo dei propri cani. Inoltre, un attento controllo durante le diverse fasi del processo produttivo e la certificazione bio garantiscono la tracciabilità del prodotto. Molti mangimi riportano anche la dicitura made in Italy da sempre sinonimo di alta qualità e garanzia. Perché scegliere una linea di prodotti senza glutine per i propri amici a quattro zampe Spesso i cani proprio come le persone possono presentare delle intolleranze alimentari, in particolar modo, al glutine. In questo caso acquistare mangimi senza glutine diventa una vera e propria necessità. Il glutine è un complesso proteico presente in quasi tutti i cereali come frumento, mais, orzo o segale. Molti di questi sono ingredienti necessari e presenti in molti mangimi per cani perché li rendono più leggeri e facilmente digeribili.Nonostante ciò molti padroni decidono di acquistare per i propri cani del cibo privo di glutine indipendentemente dalla presenza di intolleranze alimentari. Perché? Semplice, per fini puramente preventivi. L'alimentazione senza glutine (o gluten free), è nata allo scopo di ridurre possibili rischi di future allergie e intolleranze alimentari. Occorre ricordare che un'alimentazione priva di glutine non priva i cani di importanti sostanze nutrienti perché quelle mancanti vengono colmate e compensate con altri elementi nutrizionali altrettanto importanti.Scegliere un tipo di alimentazione gluten free significa fare una scelta consapevole i cui vantaggi non sono immediatamente riscontrabili ma verificabili nel lungo periodo, evitando, al proprio fedele compagno, la comparsa di una patologia e garantendo una longevità maggiore. La giusta dieta per cani con insufficienza renale Purtroppo l'insufficienza renale è una della patologie che colpisce molto frequentemente i cani. I reni non sono organi in grado di autorigenerarsi e quindi nel momento in cui vengono compromessi l'unica cosa che occorre fare è cercare di trovare il giusto regime alimentare in grado di permettere all'organismo di funzionare al meglio, nonostante la patologia.Decisamente consigliati in questi casi sono cibi naturali a basso contenuto proteico, come carni magre, e preferibilmente umidi, totalmente privi di conservanti o additivi. Se il nostro amico a quattro zampe presenta questa patologia la dieta alimentare va concordata con un veterinario ma occorre tenere presente che qualsiasi tipo di dieta s'intenda far seguire al proprio cane l'importante è assicurarsi che il cane mangi!E' frequente infatti che i cani che soffrono d'insufficienza renale non abbiano un grande appetito e tendano a non mangiare molto, per questo è opportuno eventualmente anche aumentare il numero di pasti giornalieri.

[video + intervista] davide acito: "ecco come salvo i cani dal festival cinese della carne"

News Redazione -

Davide Acito è un attivista che nel corso dei suoi viaggi in Cina ha salvato centinaia di cani destinati al mercato della carne. Dieci giorni di cani e gatti cucinati al vapore per essere mangiati in Cina al “festival di Yulin”. Inutile scriverlo in maniera diversa: le cose stanno così. E per arrivare a essere il cibo per cui si svolge questo evento, gli animali prima di diventare un piatto attraversano un percorso di soprusi e violenze.Una manifestazione che dal 2009 va avanti secondo una “tradizione” che viene puntualmente smentita dalle autorità cinesi e sminuita come un “fenomeno locale non autorizzato”.Ma i cani e i gatti che vengono uccisi per essere poi appunto destinati ai banchetti per le strade di questa cittadina nel sud del paese, ancora di più per questa tolleranza e assenza di controllo, arrivano da traffici clandestini in cui gli animali al di là della loro fine vengono brutalmente catturati e segregati.Il modo più corretto per raccontare cosa accade ogni 21 giugno da nove anni, però, al di là di quanto puntualmente compare in Rete su articoli dedicati e sui Social network, è quello di porre le domande a chi sta combattendo da cinque anni una battaglia proprio sul territorio e lo fa partendo dall’Italia.Lui è Davide Acito, ha 31 anni, originario di Matera ma vive sul lago di Garda. Due settimane prima di questa intervista è stato in avanscoperta, come fa ogni volta, a Yulin e ci tornerà i primi di giugno anche quest’anno.Della sua storia abbiamo già parlato qualche tempo fa, e recentemente è uscita questa bella intervista fatta dal Secolo XIX. A lui la redazione ligure ha posto delle domande su quello che viene chiamato il “Dog day” come se fosse un evento di sensibilizzazione e invece è una delle mattanze più note e insopportabili compiute da una specie su un’altra che accadono sul nostro Pianeta.Partiamo da te e da dove tutto è iniziato. Ovvero da come è nata la tua passione per gli animali."L’amore per gli animali è qualcosa che ho avuto sin da bambino. Poi, durante un viaggio in Asia ho scoperto di come i cani e i gatti vengono trattati in quella parte di mondo. E da lì ho preso a cuore il loro destino, in un posto dove non vige nessuna legge di tutela per gli animali. Io sono un “dialogatore”, ovvero svolgo campagne informative per varie ONG che si occupano principalmente di diritti umani. Da anni ho però deciso di attivarmi appunto anche per i diritti delle altre specie. Amo i cani e i gatti ma anche tutti gli animali, in loro vedo quello che l’uomo non ha ancora imparato: l’amore incondizionato".E come sei arrivato a Yulin?"Sarebbe da raccontare come non ci sono arrivato prima di... arrivarci veramente. Avevo letto un articolo su un giornale svizzero di una donna del posto che spiegava quello che accadeva. Non sapevo altro e decido di attivarmi. Avrei voluto mandare dei soldi a questa persona ma online non trovavo nulla. Era l’inizio della diffusione delle informazioni e da posti così lontani da noi ne arrivavano e ne arrivano, in fondo, ancora poche. Alla fine decido di fare un viaggio con degli amici ma si tirano indietro per un motivo o per un altro. E allora sono partito da solo ma finendo in un’altra città nel nord della Cina. Un errore dovuto a due nomi molto simili: Yo-Lin e Yulin. L’ho capito solo quando sono riuscito a comunicare con una persona, ero finito nel nord del paese: «Qui non mangiamo i cani, devi andare da un’altra parte». Non mi sono arreso, nemmeno quando sono finalmente arrivato a Yulin e solo dopo aver girato come un matto, portato avanti e indietro da un tassista che alla fine mi ha abbandonato al terzo macello di cani, lì incredibilmente ho incontrato una giornalista, anche lei attivista, che ha voluto sapere da dove arrivavo e perché. Beh, la sua referente sul territorio era proprio quella signora di cui avevo letto sul giornale".Che cosa succede a Yulin prima e durante i giorni del Festival?"Yulin è il nono girone dell’inferno per chi ama gli animali ma, soprattutto, per questi ultimi. Durante i primi giorni di festival c’è molta tensione. Da parte del governo si percepisce, proprio nel tenere sotto controllo gli stranieri, la paura che siano divulgate le informazioni a livello internazionale. La città è barricata da agenti in divisa e in borghese, locali e governativi. A me, visto che sanno che sono lì proprio per salvare i cani e far sapere quel che succede, mi hanno pedinato, seguito in tutto quello che facevo e interrogato, come mi è successo l’anno scorso. C’è una brutta energia in quei giorni. E ogni volta che ci vado non sono neanche libero di piangere in pubblico: devo farlo di nascosto per non essere “notato”. Ci sono zone dove macellano cani a cielo aperto, zone dove li vendono vivi. Ristoranti di fortuna improvvisati in strada dove servono zuppa di cane. Di solito quando mi vedono mi deridono. Mi fanno foto video mentre mi batto per i cani, come se fossi un alieno. Però lo voglio dire: non sono tutti così e una cosa che non mi piace è quando si generalizza su tutta la Cina. Ci sono dei cinesi sul posto che si fanno in quattro per aiutarmi nel progetto".Che cosa fai insieme agli altri attivisti per salvare gli animali?"Fino allo scorso anno abbiamo speso energie su diversi fronti. Andiamo a riscattare i cani , cioè paghiamo per liberarli, direttamente all’interno delle cosiddette “slaughterhouse”, ovvero i macelli improvvisati. Oppure abbiamo bloccato i camion che andavano a portare i cani al mercato. Il lavoro di preparazione e quello diretto sul territorio sono indispensabili proprio per capire come funziona il tutto: dove si trovavano i venditori, le slaughterhouse e dove passano i camion. Quest’anno punteremo a fare blocchi forzati dei mezzi con i cani stipati all’interno all’inverosimile, oppure a compiere direttamente blitz nei macelli. E’ un’attività complessa, emotivamente devastante e molto pericolosa. L’anno scorso mi sono venuti a cercare anche nella stanza d’albergo dove stavo. Mi hanno sottoposto, come raccontavo, a un vero e proprio interrogatorio allo scopo di intimidirci e fermarci".E ora state costruendo un centro..."Sì, è la nostra priorità: ospiterà i cani che salviamo. È un villaggio per i cani, un’isola felice senza box o restrizioni che abbiamo infatti chiamato “Island Dog Village E. F.”: un progetto pilota che verrà proposto come modello in Italia. La sigla finale sta per Elisabetta Franchi, la stilista. Il centro è dedicato a lei che ha deciso di essere al nostro fianco in questa missione. E’ da anni che si attiva per la tutela degli animali e ha detto no alle pellicce nella sua collezione da tempo. E una delle poche persone che ha dato una mano concreta sin da subito mettendo a disposizione quel che serve non solo col centro: anche con l’acquisto di medicinali e altri sostentamenti sia dall’estero che sul territorio".La tua associazione si chiama “Action Project Animal” e ora c’è un progetto proprio dedicato a quello che succede a Yulin."Sì, il progetto si chiama “Operazione Yulin” e l’associazione si batte per tutelare, difendere e salvare gli animali. Per noi è importante sottolineare che siamo in prima linea, che andiamo dove serve la nostra presenza. Non conosciamo confini, riconosciamo il dolore e la sofferenza che provano queste anime sulla Terra: salviamo gli animali combattendo nel luogo dove le ingiustizie accadono. E’ intollerabile che ci sia ancora così tanto accanimento da parte degli esseri umani su altre specie che dovrebbero poter convivere serenamente su questo pianeta con noi e come noi".Chi è in Italia come può contribuire a dare una mano concreta?"Si può partire come volontario: ci servono professionisti e attivisti in tutti campi. Per chi avesse intenzione di farlo può scrivere un email a actionprojectanimal@gmail.com. Oppure si può anche dare un contributo economico, indispensabile per le operazioni sul posto, attraverso il nostro sito (qui)".Pensi che Yulin possa mai davvero essere fermato?"La situazione sembra nettamente migliorare di anno in anno. La sensibilità delle persone sta cambiando e il numero degli attivisti cresce sempre di più. Tutto questo mi fa capire che presto le cose inizieranno a muoversi per il verso giusto".Il video reportage pubblicato dall’Action Project Animal:

“accudisco da sola 100 cani randagi a gela, aiutatemi” | video

News Redazione -

Le Iene hanno raccolto l'appello di Jessica, lasciata sola da tutti ad accudire i cani randagi di Gela. E che per via di una legge della Regione Sicilia non può nemmeno dare via. La trasmissione Le Iene, in onda su Italia Uno, ha raccontato la storia di Jessica, che vive a Gela e con la sua associazione "Proteo" ha salvato la vita a numerosi cani abbandonati o nati randagi e li ha accolti nella sua struttura.Ecco le sue parole: "Ho iniziato a occuparmi dei cani vent'anni fa, facevo il giro del paese dando loro da mangiare. I randagi erano, e sono, tantissimi. Qui non c’è un canile, né un rifugio per questi animali. Solitamente quelli trovati per strada vengono portati al canile di Caltanissetta, con cui il comune di Gela ha una convenzione, ma ora sono diventati troppi e non riescono a far fronte alla situazione”.E' stato quindici anni fa il momento in cui Jessica ha comprato la sua casa in campagna e ha deciso di accogliere i randagi: "Accudisco circa cento cani. Una sessantina sta dentro la mia tenuta, ma non riesco a ospitarli tutti e gli altri quaranta stanno fuori, cerco di dare loro almeno il cibo. Ho chiesto spesso al Comune di aiutarmi per accudire questi animali. Per cinque anni il Comune di Gela ha contribuito con 1500 euro all’anno.  Ma io spendo circa 1200 euro al mese per il cibo e i medicinali er questi cani. Perfino dal Comune mi mandavano i cuccioli quando li trovavano. Ma con la nuova amministrazione non mi danno più nemmeno quei soldi”.Nel corso di questi anni Jessica è stata aiutata da qualche associazione, ma a febbraio 2017 ha dovuto fare i conti con un grave incidente motociclistico: "Non riesco più a sostenere la situazione né economicamente né fisicamente”, spiega Jessica. “Continuo a chiedere aiuto al Comune e ai cittadini, ma tutti si ricordano di Jessica solo quando trovano un cane e a quel punto o mi chiamano per portarmi il cane, e io rifiuto perché non ce la faccio più, oppure se me li lasciano al cancello non riesco ad abbandonarli”.La donna non può nemmeno regalare questi cuccioli per via di un decreto emanato lo scorso 3 novembre dall'ex assessore Baldo Gucciardi: con esso viene vietato alle associazione di volontari o ai privati cittadini soccorrere e salvare i cani randagi nel territorio. Chi lo fa incappa in una multa che può andare dagli 86 ai 520 euro.Jessica perciò si trova bloccata, senza alcun aiuto da parte del Comune. E, come si può vedere nel video, la situazione non è delle migliori: "Io non voglio un centesimo, ribadisce Jessica, ma chiedo al Comune di non lasciarmi sola e di aiutarmi con cibo, acqua e medicinali per questi animali. Se avete voglia, venite a darmi una mano”.Chiunque voglia mettersi in contatto con lei, può scrivere a i4zampedijess@gmail.com.

Gemelle di 4 anni si perdono nel bosco, si salvano grazie al loro pitbull

News Redazione -

Sono state ritrovate le gemelline scomparse nel bosco in Friuli. Le parole dei soccorsi: "Dormivano vegliate dal loro cane Margot". Per ritrovarle si era attivata l'intera comunità di Tarcento, un paesino vicino ad Udine: stiamo parlando delle due gemelline scomparse la sera del 24 aprile verso le 18.30. Elisabetta e Adele stavano giocando con i due cani della famiglia (un pitbull e un pinscher) mentre la madre stava preparando la cena.Ad un certo punto le ha perse di vista, e non le ha più trovate. Da lì è scattato ufficialmente l'allarme: sono stati mobilitati più di 300 unità di soccorso per la ricerca, con Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino, volontari della Protezione Civile Regionale e cittadini friulani in prima fila.Per fortuna dopo sei ore le due bimbe sono state ritrovate insieme che dormivano abbracciate al loro pitbull Margot. Il quattro zampe vegliava come una sentinella mentre proteggeva le due gemelline, che si erano fermate ai piedi di un aspro declivio.Ecco le parole dei soccorritori: "Erano accovacciate, con il cane accanto che quando ci ha visto ci è corso incontro per leccarci. Avevano fame e freddo ma non erano agitate [...] Dicevano di essersi addormentate. Abbiamo provato a portarle via in braccio ma a era impossibile, troppo fango e troppo ripido".Più passavano le ore e più si temeva per il peggio: infatti i dintorni del Monte Stella sono impervi, ricchi di grotte e salti di roccia ripidi e pericolosi. Alla fine però tutto è bene quel che finisce bene, come conferma anche la madre: "Stavano giocando in giardino, hanno aperto il cancello con un bastone e Margot è uscita. Volevano riprenderla e così sono entrate nel bosco, con un altro cane e lì si sono perse. Margot è rimasta con loro, non le voleva più lasciare".

Uccide il cucciolo del figlio lanciandolo dalla finestra: ecco la condanna

News Redazione -

Un 44enne romano ha lanciato dalla finestra di casa sua la cagnolina di suo figlio. E' stato condannato, ma non per maltrattamento di animali. Lo scorso 18 aprile aveva lanciato la povera Lilly dalla finestra: la cucciolina, una piccola Jack Russell, è morta dopo essere caduta dal settimo piano di un palazzo a Roma. A compiere questa gesto criminale è stato un 44enne romano, che ha ucciso Lilly proprio davanti agli occhi del suo proprietario, ovvero il figlio 18enne.Sul posto sono arrivato i poliziotti, che sono stati accolti da pugni e calci, con frasi come: "Tutte ste pagliacciate, è solo un cane". Portato in centrale, l'individuo è stato condannato con rito abbreviato ad un anno e 8 mesi, oltre alla custodia in carnere.Pena giusta, questo si, ma solo per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento. Infatti per il reato di maltrattamento contro animali serve una denuncia della vittima, che in questo caso sarebbe il figlio, ovvero il proprietario di Lilly.Per il momento dunque la situazione è questa. Incredibile comunque quello che è accaduto: per via dell'ennesima lite tra l'uomo e la compagna, a farne le spese è stato un povero quattro zampe che nulla ne poteva. Quando le Forze dell'Ordine sono arrivate hanno trovato il ragazzo accucciato in terra mentre stringeva Lilly in lacrime.Secondo le ricostruzioni degli agenti l'uomo, appena ha visto le guardie, ha iniziato a minacciare: "Che c state a fa tutte ste pagliacciate. È solo un cane. Io ve sfonno a tutti. A guardie di m... Io vi ammazzo tutti. Fate schifo". Dopo di che è partito alla carica con calci e pugni, ferendo due agenti. Alla fine è stato ammanettato grazie all'utilizzo dello spray al peperoncino, anche se l'uomo ha continuato a dimenarsi e a sputare in direzione degli agenti.Nessuno però ha voluto testimoniare contro l'uomo. L'unico testimone oculare in commissariato non ha risposto alle domande degli investigatori. Inoltre, l'uomo è stato interrogato e ha risposto così alle domande: "Ma le pare che uccido un cane io?". Di certo i suddetti reati per i quali è stato condannato dovranno essere scontati per forza, mentre speriamo che anche Lilly abbia giustizia.

Allergie nel cane

Allergie nei cani: cosa fare, sintomi e rimedi

Salute del cane Redazione -

Una guida su tutte le possibili allergie nei cani, e come affrontare il problema. Così come noi esseri umani, anche i cani possono sviluppare allergie a diverse sostanze con cui vengono in contatto più o meno abitualmente nel corso della loro vita quotidiana. L’allergia infatti non è altro che una risposta eccessiva del sistema immunitario ad un componente di per sé innocuo nei soggetti non allergici. Esistono quattro principali categorie di allergie nei cani, classificate a seconda della tipologia di allergene che scatena la reazione di ipersensibilità. La più diffusa è la dermatite allergica da pulci: è causata dal morso del parassita, che inocula sottocute la propria saliva, contenente una proteina che scatena la reazione avversa nell'organismo del nostro amico a quattro zampe. Può essere sufficiente anche il morso di una sola pulce a provocare i sintomi di allergia nel cane: sono infatti proprio i cani che meno frequentemente vengono in contatto con le pulci a sviluppare più spesso ipersensibilità, mentre quelli che vivono in ambienti dove la presenza delle pulci è comune, si “abituano” e diventano in un certo senso tolleranti al loro morso. Tra le allergie nei cani, la seconda per incidenza è la dermatite atopica: interessa una percentuale compresa tra il 10 e il 35% dei cani ed ha una componente ereditaria; se è vero che nessun cane nasce allergico, esistono però alcuni soggetti che hanno una predisposizione genetica a sviluppare allergie.L’atopia non è facile da diagnosticare anche per il veterinario perché è multiforme e consiste nella risposta allergica a sostanze differenti che vanno dalla polvere, alle cellule epiteliali (le squame della pelle per intenderci), alle muffe, alle piume di uccello fino ad arrivare ai pollini e alle erbe. Sono sempre più frequenti anche le allergie e intolleranze alimentari del cane: si tratta di reazioni di ipersensibilità ad alcuni cibi di cui il cane si nutre, in particolare carboidrati (frumento, mais e soia) e proteine (soprattutto pollo, agnello, manzo, latticini, pesce). Esistono infine le allergie da contatto nel cane, che sono le meno diffuse e si verificano quando l’animale entra in contatto appunto con specifiche sostanze, come alcuni componenti chimici presenti negli shampoo e nei detersivi per pavimenti oppure fibre di cotone o di lana di tappeti e coperte.Allergie nei cani: sintomi Le allergie nei cani danno tutte sintomi molto simili, qualunque sia l’allergene che scatena l’ipersensibilità. Il primo e più evidente sintomo è il prurito: il cane inizia a leccarsi con insistenza, talvolta fino a spelarsi e a procurarsi delle lesioni cutanee, in alcuni punti specifici del corpo: spazi interdigitali, gomito, cavità ascellari, interno coscia, dorso, muso, orecchie. A ciò si accompagnano spesso arrossamenti, eritemi della pelle o edemi. Ma i sintomi si estendono molte volte anche ad altre zone ed apparati dell’organismo, dando origine ad affezioni respiratorie (tosse, asma, sinusite, mancanza di respiro), gastrointestinali (vomito e diarrea), oculari (persistente lacrimazione) o otiti ricorrenti.Allergie nei cani: diagnosi La diagnosi delle allergie canine non è sempre facile e può richiedere anche tempi lunghi. L’individuazione delle dermatiti da pulce è la più immediata e spesso può essere fatta dallo stesso proprietario, che con un po’ d’attenzione potrà notare sul materasso del cane o sul giaciglio dove è solito stare, la presenza di puntini neri, simili a grani di terra, che altro non sono che le feci della pulce, composte da sangue digerito; se inumiditi con un panno-carta rilasciano un inconfondibile colore rossastro. Per debellare questo parassita sarà necessario anzitutto applicare al cane appositi prodotti, che sarà il veterinario a consigliare, in vendita in farmacia e in tutti i negozi per animali, sotto forma di spot-on, collari o anche compresse. Occorrerà inoltre una vera e propria opera di disinfestazione all'interno della casa, o comunque dell’ambiente in cui il cane vive, con il lavaggio accurato di tappeti, coperte, tende e di tutto ciò che può costituire un ambiente ideale per la proliferazione del parassita. L’allergia atopica del cane è invece difficile da diagnosticare per la sua eterogeneità, anche se ci sono alcuni segni clinici che possono indirizzare il veterinario: oltre ai sintomi comuni quali prurito, eritemi, ecc, spesso compaiono anche alopecia (perdita di pelo), iperpigmentazione (pelle più scura), lichenificazione (ispessimento della cute). Un’attenta raccolta dei dati anamnestici, assieme a test sierologici, spesso rappresenta la strada migliore per giungere alla diagnosi. Le allergie alimentari nel cane, includendo una vasta gamma di allergeni, di solito vengono individuate procedendo per esclusione: progressivamente si provano ad eliminare dall'alimentazione del cane i cibi potenziale fonte di allergia e si vede la risposta nel tempo. Occorrono generalmente almeno dodici settimane di dieta per capire con chiarezza se vi sono dei giovamenti. Si arriverà in questo modo ad individuare l’alimento da bandire totalmente dall'alimentazione del cane. Per la diagnosi della dermatite da contatto di solito occorre osservare la concatenazione tra contatto con l’allergene e conseguente reazione allergica nel cane. Il ripetersi di questa sequenza porta all’individuazione della causa scatenante.Allergie nei cani: cura Una volta individuati i fattori determinanti le allergie del cane, la cura consiste anzitutto nell’allontanare, laddove possibile, l’animale dall’allergene, e nella somministrazione di farmaci volti ad eliminare o a tenere sotto controllo i sintomi. Vengono impiegati spesso cortisonici per placare il prurito, la cui somministrazione deve però essere ciclica e limitata nel tempo, anche se recentemente sono stati messi a punto farmaci a base di oclatinib, che inibiscono il senso del prurito, ma devono essere utilizzati solo dietro stretto consiglio veterinario. Sono consigliati anche shampoo e lozioni apposite da applicare periodicamente per migliorare la dermatite sulla pelle.

Morbo di cushing

Morbo di cushing nei cani (iperadrenacorticismo): cause, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

Il morbo di Cushing nei cani è una malattia con sintomi vari, che non devono essere sottovalutati. L’iperadrenocorticismo canino, più comunemente conosciuto come morbo di Cushing dal nome del suo scopritore, è una malattia più comune nei cani anziani, la cui incidenza cresce con l’aumentare dell’età. Può colpire tutte le razze, anche se alcune come Barbone, Beagle e Bassotto sembrano essere più soggette. Questa patologia è caratterizzata da una produzione eccessiva di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali, collocate subito sopra ai reni, che può avere tre differenti cause:Tumore all’ipofisi: si tratta di una neoplasia che colpisce la ghiandola ipofisaria collocata nel cervello; ciò porta all’aumento di un ormone chiamato ACTH, che va ad iperstimolare le ghiandole surrenali, provocando la produzione anomala di cortisolo. Questa è la causa più frequente di Cushing nel cane, quantificabile attorno all’85% dei casi; Tumori alle surrenali: in questo caso la neoplasia interessa una o tutt’e due le ghiandole surrenali, che iniziano a produrre cortisolo in eccesso; Somministrazione di cortisonici: il Cushing nei cani può essere provocato anche da una massiccia assunzione di corticosteroidi, in dosi eccessive o protratte nel tempo, oppure da una sospensione improvvisa del farmaco, senza la dovuta riduzione a scalare. In questo caso si parla di Iperadrenocorticismo iatrogeno del cane.Morbo di Cushing nei cani: sintomi I sintomi del Morbo di Cushing sono piuttosto vari e a volte possono essere inizialmente sottovalutati dal padrone perché non specifici o attribuibili alla vecchiaia del cane. È invece importante individuare la malattia il prima possibile, perché ciò può contribuire ad una migliore qualità di vita dell’animale e anche a prolungare il decorso della malattia. I primi segni dell’Iperadrenocorticismo nel cane sono:Produzione di abbondanti quantità di urina (poliuria); Minzione in luoghi inappropriati: il cane, anche se non lo aveva mai fatto prima, a volte urina in casa; Aumento della sete (polidipsia); Aumento della fame (polifagia); Ventre a botteA questi sintomi iniziali, che sono quelli che il proprietario può notare e a cui è bene prestare attenzione, ne possono seguire altri a mano a mano che la malattia progredisce:Iperpigmentazione della pelle, che assume una colorazione scura; Perdita di pelo (alopecia); Infezioni urinarie; Ingrossamento del fegato; Debolezza muscolare; Cecità; Tromboembolia polmonareMorbo di Cushing nei cani: diagnosi Per diagnosticare l’Iperadrenocorticismo nel cane il veterinario, oltre ad osservare i segni clinici e a basarsi sulla descrizione dei sintomi da parte del proprietario, avrà bisogno di effettuare alcuni esami specifici per poter avere conferma della diagnosi. Il primo passo consiste generalmente in esami del sangue, che riveleranno un aumento dei globuli rossi, dell’emoglobina, dell’ematocrito e delle transaminasi, oltre a leucogramma da stress, aumento di colesterolo e glicemia. Un esame delle urine molto spesso indicherà anche un peso specifico basso. Si procederà con l’esecuzione di un’ecografia addominale per osservare lo stato delle ghiandole surrenali, che potrebbero presentare una massa tumorale, nel caso il Cushing sia provocato nel cane proprio da una neoplasia alle surreni, o che comunque potrebbero risultare aumentate di dimensioni in quanto sottoposte ad una eccessiva stimolazione; anche il fegato generalmente apparirà ingrossato. La conferma definitiva della diagnosi di Iperadrenocorticismo però si può avere solo tramite un test specifico: la stimolazione con ACTH. Al cane a digiuno viene effettuato un primo prelievo di sangue per verificare il livello di cortisolo basale, dopodiché viene somministrato per via endovenosa o intramuscolare ACTH, e dopo un’ora si ripete il prelievo per misurare la variazione della concentrazione di cortisolo nel sangue a seguito dell’avvenuta stimolazione. Se il valore è superiore a 20 il sospetto di Cushing nel cane è alto.Morbo di Cushing nei cani: cura Se la causa del Cushing è un tumore alle ghiandole surrenali generalmente si procede chirurgicamente con l’asportazione, mentre quando la malattia è iatrogena si sospendono le terapie a base di corticosteroidi. Se invece si tratta di un Iperadrenocorticismo ipofisario la cura mira a tenere sotto controllo la produzione di cortisolo con farmaci specifici: il più utilizzato è il trilostano, che agisce riducendo l’attività delle ghiandole surrenali. Si tratta di una terapia a cui la maggior parte dei cani risponde positivamente e, di solito, entro 10 giorni di trattamento i sintomi quali la sete e la fame eccessive diminuiscono, ma può avere effetti collaterali. Occorre inoltre un monitoraggio costante dei livelli di cortisolo, sempre tramite il test con ACTH, che inizialmente deve essere ripetuto più frequentemente, anche per individuare il giusto dosaggio del farmaco, poi può essere maggiormente dilazionato nel tempo.Morbo di Cushing nei cani: sopravvivenza e aspettativa di vita La vita media di un cane adeguatamente trattato dopo la diagnosi di Cushing è di circa 2 anni/2 anni e mezzo.

Pet therapy: cos'è, addestramento e quali cani scegliere

Addestramento Redazione -

Quando parliamo di Pet therapy a cosa ci riferiamo? Di cosa si tratta? Vediamo cos'è e come si applica. Il termine pet therapy è stato ideato dallo psichiatra americano Boris Levinson, all'inizio degli anni ’60 e si può tradurre letteralmente con “terapia dell’animale da affezione”.Si tratta di una pratica cha va ad affiancare e rafforzare altre forme di terapia tradizionali. La pet therapy utilizza il beneficio che gli individui traggono dal rapporto con gli animali. Si utilizzano queste sensazioni per rafforzare la salute e supportare il morale degli individui sottoposti a pesanti trattamenti farmacologici o lungodegenti in ospedale.Si utilizza il rapporto con l’animale anche per migliorare il benessere degli anziani nelle case di riposo. Ultimamente, la pet therapy è impiegata anche con i bambini e gli adolescenti, sia nelle terapie psicologiche che, con i più piccoli, per favorire lo sviluppo e la creatività. Pet therapy: perché si sceglie il cane La pet therapy, può essere svolta solo con animali da compagnia: cani, gatti, asini, conigli e cavalli. La maggior parte delle Associazioni sceglie però il cane. Questo è dovuto alle caratteristiche comportamentali dell’animale.Molti studi hanno comprovato che il cane, per sua natura, riesce a riconoscere un’autorità esterna a lui pur mantenendo integra la sua personalità. La predisposizione ad imparare da un soggetto che riconosce di grado gerarchico superiore (sia esso animale o umano), spiega perché il cane è addestrabile, tanto da diventare collaboratore fondamentale dell’uomo. Pensiamo ai cani poliziotto, le guide per ciechi e appunto gli esemplari impiegati nella pet therapy.Inoltre l’uomo, selezionando le varie razze, ha cercato di coltivare le componenti di arrendevolezza, obbedienza e dipendenza dalla figura di riferimento, per farne un compagno di vita perfetto. In alcuni casi questo lavoro è riuscito meglio che in altri.Pet therapy: quali razze preferire Il lavoro di selezione sulle razze canine, associato alle caratteristiche genetiche e attitudinali di alcune tipologie di cani, ha prodotto risultati in alcuni casi eccellenti. Cani cioè maggiorante predisposti all’interazione con l’uomo e ad essere trainizzati per lavori specifici.Si pensi alle razze di cani da caccia e riporto, in ci si è insegnato al cane ad inibire il senso di appartenenza rispetto alla preda, favorendo lo sviluppo delle doti collaborative con l’uomo e di socievolezza con il branco.Per queste ragione si può identificare nei Retrievers o cani da riporto, la razza maggiormente idonea alla pet therapy. Questi cani, hanno infatti più probabilità di sviluppare quelle doti attitudinali fondamentali per un lavoro delicato come questo.Le caratteristiche che ne fanno “il cane perfetto” sono: il desiderio di interagire con l’uomo e di essere partecipi alle attività quotidiane del proprietario, la capacità di imparare, l’istinto collaborativo, la naturale curiosità e giocosità. Oltre alla genetica, risulta fondamentale il percorso di crescita del cane e naturalmente, le risposte che il cane stesso darà durante il programma di preparazione.Pet therapy: a chi si rivolge Le attività con il cane hanno trovato numerosi ambiti applicativi, che ormai esulano da contesti strettamente terapeutici. I cani vengono impiegati anche in contesti: educativi, ludici, ricreativi, di utilità sociale, di promozione della salute. Per questo motivo si può distinguere la pet therapy in 3 diversi sottogruppi:• AAA attività assistita con animali: ad esempio nelle carceri. • TAA terapia assistita con animali: svolta soprattutto in ospedali e case di riposo. • EAA educazione assistita con animali: asili, scuole.In linea di massima tutti possono trarre beneficio dagli interventi con il cane: bambini, anziani, persone con disabilità, malati psichiatrici.  L’animale non giudica, non rifiuta, si dona totalmente, stimola sorrisi, aiuta la socializzazione, aumenta l’autostima e non ha pregiudizi.In sua compagnia diminuisce il battito cardiaco e calano le ansie e le paure. Inoltre, favorisce la piena espressione delle persone, che tra gli umani è solo verbale, mentre con l’animale, avviene anche a livello corporeo. Il cane, dal canto suo, non viene utilizzato come mero strumento, bensì si sfrutta la relazione che si crea tra l’animale e le persone a cui viene rivolto l’intervento. Pet therapy: come addestrare un cane che cura Se vogliamo che il nostro cucciolo diventi un operatore di pet therapy, il percorso parte da molto lontano:• studio genetico: si ricercano alcuni tratti temperamentali e comportamentali • scelta dei genitori: i genitori devono essere esenti da problemi di salute e difetti genetici • gestione della gravidanza: una gestazione priva di stress produce effetti molto positivi sui cuccioli • sviluppo e imprinting: una vita stimolante fin dai primi giorni e l’inibizione repentina di comportamenti mordaci o aggressivi può agevolare la crescita di un buon cane da pet therapy. • scelta del cucciolo: utilizzando test caratteriali si può scegliere l’esemplare più idoneo. • socializzazione: è uno dei momenti di sviluppo più delicato nella vita del cane e i problemi nella relazione con l’uomo usualmente insorgono qui. • educazione e addestramento: il futuro conduttore deve rendere il cane equilibrato e capace di rispondere con un determinato comportamento a specifici comandi e situazioni • esperienza graduali: il cane giovane inizia assistendo agli interventi, frequentando i luoghi ed associandoli a sensazioni positive. • inserimento nei programmi: soltanto la valutazione della coppia conduttore-cane come un vero team, decreterà la possibilità di essere inseriti in un programma di pet therapy. Pet therapy: test finaleDopo aver seguito un adeguato percorso di preparazione, il nostro cane verrà valutato dal punto di vista delle capacità acquisite e attitudinali, in  “coppia” con il proprio Conduttore.Potrà essere  utilizzato un test  introdotto nel 1989 dall’American Kennel Club e definito: “Canine Good Citizen Test”, cioè “Prova del Cane Buon Cittadino”, che verrà adattato al contesto operativo in cui il cane andrà ad operare, aggiungendo cioè diversi oggetti ed attrezzature che potrebbero ritrovarsi nelle varie strutture e situazioni.I dieci punti sono i seguenti:1. Accettare un estraneo amichevolmente 2. Sedersi e lasciarsi accarezzare 3. Esame dell’aspetto esteriore e cure da parte di un estraneo 4. Passeggiata al guinzaglio 5. Camminare in mezzo ad un gruppo di persone 6. Comandi di base: seduto, terra e resta sul posto 7. Richiamo del cane 8. Reazione all’incontro di altri animali (in particolare di cani) 9. Reazione alle distrazioni 10. Separazione del cane dal conduttoreSe pensiamo al piacere di accoccolarci vicino al nostro amico peloso sul divano, non ci riesce difficile comprendere che i cani possano: curare, educare, alleviare le sofferenze, stimolare il benessere psicofisico dell’individuo.

Dieci storie di cani eroi che hanno compiuto imprese memorabili

Curiosità Redazione -

Le loro imprese sono famose in tutto il mondo: ecco le storie di questi dieci quattro zampe eroi. Oltre ad essere dei fedeli compagni di viaggio o dei veri e propri componenti della famiglia, i cani spesso si rivelano essere anche qualcosa di più, compiendo gesti che non sono soltanto affettuosi o avventurosi ma addirittura eroici.Ogni cane è speciale a modo suo ed ogni padrone tenderà a considerare il proprio amico a quattro zampe un piccolo-grande eroe di casa. Tuttavia ci sono dei cani che si sono lanciati in imprese davvero incredibili e che si sono guadagnati sul campo il titolo di "eroe".Nel corso di questo articolo andremo ad elencare una serie di esperienze particolarmente memorabili in tal senso: cani che hanno compiuto azioni fuori dall'ordinario, non per forza utilizzando la propria forza fisica bensì anche dimostrando una intelligenza o un attaccamento al padrone che è riuscito a superare ogni confine. Dei cani "speciali" che sono riusciti a ritagliarsi un proprio posto d'onore nel grande libro della Storia cinofila. 1) Laika Iniziamo il nostro viaggio... da Spazio! Partiamo infatti da Laika, piccola cagnolina che ha puntato decisamente e letteralmente in alto: si tratta infatti del primo cane spedito in orbita per un viaggio spaziale. Siamo nel 1957, in piena Guerra Fredda, quando questo cagnolina di razza ibrida (probabilmente metà Husky e metà Samoiedo) venne fatto decollare a bordo della capsula dello Sputnik 2.La cosiddetta "corsa allo Spazio" che vedeva Stati Uniti e Russia fronteggiarsi per la gloria mondiale passa anche per il musetto di Laika. Il suo destino però è fatalmente segnato al momento della partenza dalla Terra: infatti la cagnolina si è sacrificata (o è stata sacrificata, meglio) per la Scienza, morendo non molto tempo dopo il decollo. Laika è uscita di scena da eroina, comunque, entrando contemporaneamente nella Leggenda.2) Nemo Dalle battaglie "intergalattiche" di USA e URSS negli Anni Novanta alla Guerra del Vietnam: raccontiamo adesso la storia di Nemo, forse il più celebre cane/eroe di guerra. Questo nome ricorderà a molti il celebre pesciolino pagliaccio del cartone animato della Pixar intitolato appunto "Alla ricerca di Nemo".Quello di cui parliamo nel corso della nostra carrellata di cani coraggiosi è invece un esemplare di Pastore Tedesco che è stato metaforicamente pluridecorato. Inviato nella giungla di Saigon a seguito delle truppe americane, nel gennaio del '66 Nemo partecipò attivamente al salvataggio del suo battaglione da un assalto dei Vietcong. Perse un occhio ma questo non gli impedì di "assistere" il soldato Airman Robert A. Throneburg in attesa dell'arrivo dei soccorsi veri e proprio. Date una medaglia a quel cane!3) Whizz Possiamo considerare Whizz una specie di Mitch Buchannon del canale d'Oltremanica. Ricordate il celebre bagnino del telefilm Batwatch? Ecco, in un certo senso Whizz gli somiglia. Anche questo magnifico esemplare di Terranova si è reso protagonista di tanti salvataggi in acqua.Certo lo scenario in cui lavora Whizz è un po' diverso dall'assolata California della serie tv americana: la sua storia infatti ha luogo in Inghilterra, nella fattispecie tra Bristol e il fiume Severn. Whizz infatti si occupa ormai da quasi un decennio di pattugliare le acque di quella zona: ha letteralmente salvato la vita di ben 9 persone ed è stato uno dei primi nominati ai Animal Hero Awards del Daily Mirror, un concorso dedicato proprio agli amici a quattro zampe che si cimentano in imprese eroiche. Whizz si merita davvero un tuffo nel mondo delle celebrità!4) Trakr Restiamo sempre nell'ambito dei cani da salvataggio, con un esemplare tanto virtuoso e valoroso da meritarsi addirittura dei... cloni! Prima di fare confusione, procediamo con ordine: Trakr è il più celebre tra i cani-eroi legati alla tragedia dell'attacco terroristico dell'11 settembre. Si tratta di un pastore tedesco, quanto mai sveglio e coraggioso.Infatti, nel caos di fiamme e macerie di quella sciagurata giornata, Trakr e il suo padrone si sono adoperati per portare il salvo tanti feriti da quello che restava del World Trade Center al collasso. Come arriviamo alla clonazione? Ebbene, Trakr è stato in seguito selezionato per partecipare al Best Friends Again Contest indetto dalla società BioArts International, in quanto esemplare particolarmente dotato da ogni punto di vista. Il suo gesto eroico lo ha reso un modello, sia nel senso metaforico della parola che in quello letterale: oggi Trakr vanta ben cinque cloni!5) Hachiko Questa è forse una delle storie più celebri in assoluto nel mondo cinofilo. Buona parte del grande pubblico si ricorda di Hachiko per il film di produzione hollywoodiana omonimo, con protagonista Richard Gere. Per chi se lo fosse perso: Hachiko era un cane di razza Akita. Ogni giorno accompagnava il proprio padrone alla fermata dell'autobus per poi andarlo a aspettare alla medesima fermata al rientro dalla giornata di lavoro.Morto in un incidente in fabbrica, il padrone non tornerà più a casa. Ma Hachiko si recherà lo stesso, tutti i giorni, alla fermata del bus, in attesa del suo amico a due zampe. Un esempio di attaccamento al padrone e affetto che va al di là di ogni razza e specie! Un piccolo-grande gesto eroico che ha consacrato Hachiko nell'Olimpo dei cani in assoluto più speciali della Storia. Se non lo avete fatto vi consigliamo di recuperare il film!6) Shelby Un altro pastore tedesco che copie un atto eroico, aiutato dal suo fiuto. Nel cuore della notte, Shelby sente che c'è qualcosa che non va e sveglia letteralmente tutta la famiglia abbaiando a più non posso.Non si lamenta per un dolore né vuole giocare: ha percepito con un certo anticipo la fuga di monossido di carbonio all'interno della casa: poteva trattarsi di una intossicazione anche mortale, se non fosse stato per la caparbietà di Shelby, che in un colpo solo a salvato la vita a se stesso e alla sua famiglia, guadagnandosi il titolo di Skippy Dog Hero of the Year e ricevendo anche un premio monetario di 500 dollari!7) Lefty Questo Pibull dall'aria sveglia si è rivelato addirittura una egregia guardia del corpo. Infatti Lefty ha salvato il suo padrone da un colpo di proiettile, rimbalzato in circostanze poco chiare all'interno del parco dove i due si trovavano per la consueta passeggiata.Avvertendo qualcosa di sospetto, la coraggiosa Lefty (parliamo di un Pibull femmina) si è letteralmente frapposta tra proiettile e padrone, rimanendo gravemente ferita. Portata d'urgenza in ambulatorio è costretta a vedersi amputare un arto, ma "fortunatamente" le conseguenze non sono ulteriormente nefaste: Lefty si salva e come la più attenta e affezionata delle bodyguard torna al fianco del suo amico a due zampe.8) Leo Non potevamo non citare anche il classico esempio di "Davide contro Golia". A dispetto del nome da Re della Savana, Leo è un piccolo Bassotto che ha salvato la vita alla sua padroncina difendendola dall'attacco di un altro cane. Il fatto è che il "nemico" in questione era un esemplare di grossa taglia: Leo dunque ha perso la vita con grande onore, consentendo alla bambina di salvarsi.Per ricordare a tutti il suo esempio virtuoso e il suo sacrificio, la cittadina nei pressi di Belgrado nella quale è avvenuto l'incidente ha dedicato al cagnolina un statua. Mai giudicare il coraggio di un cane dalla sua stazza!9) Khan Ecco infatti un altro piccoletto dalla grande statura morale. Khan è un Dobermann di piccola taglia che ha evitato una morte certa alla piccola Charlotte, mentre i due si trovavano a giocare in cortile. Siamo in Australia, nel novembre del 2007: nella Terra dei Canguri può capitare che in giardino si presenti nientemeno che un Serpente Bruno Reale, ovvero uno dei più velenosi rettili al mondo.Il piccolo Khan avverte il pericolo e porta letteralmente via la bambina, trascinandola dal pannolone. Purtroppo nel tragitto viene morso ad una zampa! Fortunatamente, grazie ad un intervento tempestivo, il cane si salva. Che l'amore sia stato più forte delle tossine?10) Buddy Leggendo questa classifica capirete come mai il Pastore Tedesco è uno dei cani più apprezzati in ogni parte del mondo. Ecco infatti che ancora una volta ci troviamo a prendere in esame un esemplare di questa razza. Ci troviamo in Alaska, nell'aprile del 2010: Buddy sta lavorando fianco a fianco col suo padrone Ben Heinrich, nell'officina di famiglia.Scoppia in incendio e in circostanze poco chiare Ben si ritrova in trappola, senza la possibilità di chiedere aiuto. Ci pensa Buddy: il cane arriva alla strada più vicina, dove riconosce una volante della polizia. In qualche modo riesce a far capire agli agenti del pericolo imminente, facendosi seguire fino all'officina.L'intraprendenza di Buddy consentirà alle forze dell'ordine di salvare il suo amico a due zampe, l'officina stessa e anche la vicinissima casa dell'uomo. Buddy è stato simbolicamente premiato con scodella placcata d'argento ma soprattutto con l'inserimento nel programma di prevenzione antincendio nel Paese. Che dire, un segugio dotato di incredibile intelligenza e coraggio: e non ha avuto nemmeno bisogno di parlare la nostra lingua!Questi sono sono alcuni degli esempi virtuosi di cani speciali, scovati tra gli archivi dei giornali e del web. Se siete a conoscenza di altri casi di cani-eroi non esitate a segnalarceli sulla pagina Facebook di Razze di cani oppure sul nostro profilo Instagram. Non ci stanchiamo mai di celebrare i nostri amici a quattro zampe!

Perchè i cani si annusano il sedere? ecco le risposte

Comportamento Redazione -

Perché i cani si annusano il sedere? I motivi di questo comportamento.I cani si annusano il sedere e vi domandate il motivo? Avete preso un cane da poco e non capite per quale motivo fa una cosa che sembra inspiegabile per il nostro modo di comportarci? Vorreste capire perché assume comportamenti del tutto insoliti a noi umani come annusare feci, pipì, e addirittura il sedere di altri cani?Sicuramente la spiegazione non è perché sono animali maleducati ma, a questo strano comportamento dei cani c’è una spiegazione e continuando a leggere l’articolo scoprirai cosa si nasconde dietro l’odore di un cane. I cani si annusano il sedere: perchè? I nostri amici a 4 zampe per conoscersi usano l’olfatto: a volte fanno cose che per noi uomini sfiorano la decenza, atteggiamenti che appartengono al linguaggio dei cani e mai ci sogneremo di ripetere.Tra questi insoliti comportamenti c’è la tendenza per cui i cani si annusano il sedere. L’olfatto è un senso molto importante, i cani sviluppano la percezione del mondo attraverso gli odori. Labbra, orecchie, genitali e parte anale sono i punti del suo simile che il cane annusa, per capire chi ha davanti.La stessa cosa la fa con l’uomo, lo fiuta per capire se si può fidare, per sapere con chi ha a che fare: noi umani utilizziamo le parole, nel mondo canino si comunica con gli odori. Quando i cani si annusano il sedere si stanno parlando: i vostri cani non sono maleducati, ma seguono il loro istinto, il senso olfattivo sviluppato gli serve per conoscere il mondo.Incredibilmente dall’odore sentono chi hanno davanti: i cani non possono raccontarsi bugie, l‘odore non mente. Pensate che il cane è dotato di 220 milioni di recettori olfattivi mentre l’uomo ne ha solo 5. Un cane può riconoscere fino a 500.000 odori, usano l’olfatto come noi usiamo la vista, possono sentire anche chi è passato a distanza di tempo, noi invece non possiamo vedere ciò che non c’è più.Nei lati della parte anale si trovano le ghiandole perianali che secernono vari tipi di feromoni molti dei quali sono ancora sconosciuti, sono sostanze chimiche che variano in relazione alle condizioni emotive, ci sono poi le ghiandole paranali che secernono un odore poco piacevole quando il cane ha paura o è spaventato.I cani si annusano il sedere: cosa sentonoI nostri amici a quattro zampe hanno un’ottima memoria olfattiva, sono in grado di ricordarsi l’odore di un altro cane a distanza di tempo, anche fino a tre anni dopo possono riconoscere un odore. A volte lo avrete sicuramente sorpreso annusare le feci, attraverso l’odore che sentono sono in grado di capire se il cane che le ha lasciate ha un carattere forte, dominante, diffidente, amichevole e sicuro.I cani vedono attraverso l’olfatto, captano informazioni importanti ed ecco perché i cani si annusano il sedere:ordine gerarchico e dominanza stati d’animo, genere se hanno di fronte una cagnolina in calore cosa mangia il soggetto fiutatoDurante il rituale di conoscenza o riconoscenza, tra 2 cani ce n'è uno che indietreggia e smette di annusare: questo sta ad indicare e a suggerire all’altro la dominanza, chi comanda.Se il cane non è disposto a comunicare niente di sé allora reagirà al rituale indietreggiando e tenendo la coda bassa per evitare all’altro di prendere informazioni su di lui.Andando a spasso col vostro cane vi capiterà spesso di assistere a questa scena, ma sappiate che fa parte del codice animale. I cani hanno un olfatto che può essere fino a 100.000 volte più sensibile rispetto a quello degli uomini. Attraverso l’odore sono in grado di capire lo stato emotivo, il genere e anche cosa mangia l’altro cane.Non cercate di allontanare i cani che si stanno annusando il sedere, evitate di tirare il guinzaglio perché per loro è un gesto normale, è come parlarsi o salutarsi.Ci sono casi in cui annusandosi i due cani sentono informazioni che li portano ad azzuffarsi, fate attenzione, in quel caso il dato certo è che non si sono piaciuti ed è il caso di allontanarli. I cani si annusano il sedere: cosa fiutano?Ogni cane ha un odore diverso dall’altro e annusarsi serve per identificarsi e distinguersi, questo anche grazie all’organo di Jacobson che è situato dentro la loro bocca, è collegato al cervello ed è in grado di codificare la chimica.A seconda della razza alla quale appartengono i cani fiutano l’odore in modo diverso: teleolfatto o megaolfatto ad esempio e quelli da caccia appartengono alla prima categoria. Prendono grandi quantità d’aria, sentono un odore e lo seguono fino a percepirlo sempre più intenso e ad arrivare alla fonte di ciò che stanno fiutando.I segugi prendono ripetutamente meno aria e la trattengono. Di seguito ecco un elenco di razze di cani con l’olfatto molto sviluppato:Pointer: si tratta di un cane di origine inglese, molto utilizzato nella caccia. Black and tan coonhound: una razza molto antica originaria degli Stati Uniti, usata nella caccia al procione. Bassotto: cane da caccia con origine tedesca. Spaniel inglese, famoso per il suo olfatto molto fine, riesce a sentire gli animali seguendoli fino all’acqua. Pastore belga: altra razza di cane molto antica, inizialmente utilizzato per badare il gregge ed in seguito apprezzato per il suo olfatto eccezionale, sembra che riesca a fiutare l’odore del tumore alla prostata. Labrador: per il suo fiuto fine viene utilizzato molto anche per i soccorsi e la ricerca di uomini durante catastrofi naturali. Pastore tedesco: è un cane molto intelligente addestrato anche lui per soccorsi grazie alla sua velocità nell’apprendere velocemente, ottimo anche come cane antidroga. Non poteva mancare nell’elenco il Beagle, cane da caccia, utilizzato anche come antidroga e da soccorso. Siamo quasi giunti a termine di questa classifica, con il Basset hound, originario dall’Inghilterra, figura sempre tra i cani col fiuto sviluppato ed infine il Bloodhound anch’ esso ottimo cane da caccia, addestrato per il soccorso e per il ritrovamento di persone.Sentire che odore ha chi ci sta di fronte in certe occasioni potrebbe essere utile per evitare spiacevoli incontri, chissà magari con l’aiuto del vostro cane potreste riuscire a fiutare anche voi le persone sbagliate, quelle dalle quali meglio tenersi lontani.

La avverte e salva la sua proprietaria dal terremoto in taiwan: la storia di twenty

News Redazione -

Twenty era un cane randagio salvato da Poppy Yang: a sua volta, il quattro zampe sei mesi dopo ha salvato la sua proprietaria da un terremoto. Poppy Yang lo aveva salvato dalle strade di Taiwan: Twenty infatti (così lo ha chiamato) era un randagio che vagava per le trafficatissime vie della capitale Taipei. La ragazza aveva così salvato la vita a quel cagnolino, che a sua volta - inaspettatamente - sei mesi dopo ha salvato la sua proprietaria.Cos'è accaduto? E' tristemente noto che la settimana scorsa nella nazione insulare si è manifestato un terremoto che ha messo in ginocchio la popolazione. Poco prima che le scosse si manifestassero, Twenty ha iniziato a comportarsi in maniera strana.Questo il racconto della ragazza: "Sono arrivata a casa alle 23 e sono uscita per una passeggiata con il cane. Ma a mezz’ora dal nostro ritorno in appartamento, Twenty è corso nuovamente fuori". Ha sostanzialmente impedito a Poppy di rientrare, come racconta ancora la sua proprietaria: "Aveva percepito che in casa qualcosa non andava, che c’era un pericolo".Qualche minuto dopo è arrivata la scossa: magnitudo 6.4, con la casa che è si rimasta in piedi, ma dentro è successo il finimondo. Moltissimi oggetti sono caduti dagli scaffali, compreso il vetro della doccia che si è frantumato al suolo. I veterinari ritengono che sia tutto merito dell'udito di Twenty, dal momento che i cani riescono a percepire le vibrazioni del terreno.Ecco le parole finali di Poppy: "Se Twenty  non mi avesse portata via e quindi impedito di fare la doccia, probabilmente mi sarei ferita con i vetri. Sono molto grata al mio cane. Staremo insieme per sempre ed è questo il modo migliore per ringraziarci a vicenda".

La storia di zoey, rapito da un'aquila e trovato vivo a 6 km di distanza

News Redazione -

Incredibile quello che è successo a Zoey, un cane rapito da un'aquila e ritrovato vivo. Quello che poteva solo essere immaginato nei peggiori incubi è divenuto realtà: il piccolo Zoey, un cagnolino di razza Bichon Frise, è stato rapito da un'aquila, che si è gettata in picchiata su di lui e lo ha afferrato con i suoi possenti artigli.E' questo ciò che ha raccontato Felipe Rodriguez, testimone della scena, che si è consumata a pochi metri dalla casa di sua sorella sulle rive del fiume Leigh, in Pennsylvania (USA). Ecco le sue parole ai quotidiani locali: "Sembrava una scena del film “Mago di Oz”. Sono un ragazzo di città. Questo non succede nel mio mondo. L’ho sentito guaire e sono corso verso di lui. Ho visto l’uccello che lo teneva a terra. Poi con un battito di ali è salito in cielo e se l’è portato via".Una scena pazzesca, ma Rodriguez ha provato in tutti i modi a seguirli: è salito in auto, ma dopo qualche km ha dovuto gettare la spugna: del cane e dell'aquila non c'era più alcuna traccia. E' tornato perciò a casa, e ha dovuto comunicare alla sorella - ignara di cosa fosse realmente accaduto - cosa fosse successo. Con le lacrime agli occhi, la donna ha raccontato che non è così raro vedere aquile, ma che mai si era verificato un caso simile.Laurie Goodrich, biologa presso Hawk Mountain Sanctuary, ha spiegato: "I rapaci, vista la scarsità di cibo e i corsi d'acqua congelati, stanno guardando un po’ oltre e approfittano di tutto ciò che potrebbe essere là fuori. E’ stato documentato altre volte, ma non così spesso".Per fortuna Zoey è stato ritrovato, a sei km di distanza da dove è stato rapito. Lo ha trovato Christina Hartman, una residente della zona, mentre stava guidando su una strada sterrata innevata. Si è accorta che qualcosa di bianco e peloso si stava muovendo a bordo strada: si confondeva con la neve.Era Zoey! Non stava benissimo: zoppicava, aveva diverse ferite, ma era vivo! Non sapendo chi chiamare, lo ha portato in casa e lo ha ristorato. A quel punto ha iniziato le ricerche: è bastato cercare su Facebook per vedere che c'erano diversi post di aiuto ricerca su Zoey. Così Christina ha contattato la proprietaria: "E’ un miracolo! Ho il tuo cane!".E lei ha così commentato, tenendo fra le braccia il suo amato Zoey: "Le persone sono buone, ci sono buone persone in questo mondo. Con tutto quello che succede in questo mondo, si pensa di no, ma ce ne sono ancora".

Giochi per cani

Giochi per cani: scegliere quelli più adatti e meno pericolosi

Accessori cane Redazione -

Ci sono alcuni giochi per cani non adatti perchè pericolosi: ecco come sceglierli. Il gioco per il nostro cane è di fondamentale importanza perché stimola le sue capacità intellettive, la sua innata curiosità, consente di fare attività fisica, ma anche di socializzare con i propri simili e rafforzare il legame col proprio padrone. Ma tra i vari giochi per cani bisogna scegliere quelli più adatti al nostro e soprattutto conoscere quali sono da evitare perché possono risultare pericolosi per la sua salute. Molti degli oggetti presenti nelle nostre case attirano l’attenzione dei nostri fedeli amici, soprattutto dei cuccioli, ma non sono affatto adeguati a loro e vanno tenuti lontano dalla loro portata. I cani ancora in tenera età, che sono alla “scoperta del mondo” che li circonda, tentano di “rubare” da sotto ai nostri nasi gli oggetti più disparati, come ciabatte, pupazzi, pezzi di carta, stracci e quant’altro, ma bisogna fare molta attenzione! La maggior parte di queste cose, a volte di uso quotidiano, può rivelarsi molto pericolosa per il cane: tutti gli oggetti di stoffa e imbottiti, come calzini, peluche, magliette, coperte, possono essere facilmente lacerati dai denti di Fido, anche da quelli molto affilati dei cuccioli, rompendosi in mille strappi o rilasciando i materiali utilizzati per le imbottiture che, se ingeriti dal cane, provocano soffocamenti o blocchi intestinali. Stesso discorso vale per giornali, involucri in nailon o cartone.Tra i giochi per cani anche gli oggetti in plastica rigida possono rivelarsi dannosi: se rotti, si dividono in pezzetti appuntiti che, oltre a causare delle ferite alla bocca e alle mucose del cane, una volta ingoiati, possono portare a lacerazioni anche importanti degli organi dell’apparato gastrointestinale. Bisogna fare molta attenzione a collocare fuori dalla portata dei nostri pelosi anche tutti i flaconi contenenti detersivi, varechina, prodotti per la pulizia in genere; il cane, soprattutto quando è in casa da solo, può facilmente ingegnarsi fino a riuscire a rimuovere il tappo coi denti o a perforare la confezione, rischiando così di ingerire il prodotto all’interno con gravi conseguenze di intossicazione o avvelenamento. È bene anche fare in modo che il cane non abbia accesso al bidone della spazzatura: attratto dall’odore dei residui di cibo lì presenti, può finire, oltre che per sparpagliare rifiuti in giro per tutta la casa, anche per mangiare avanzi di alimenti che o non sono adatti alla sua dieta, e quindi potrebbero provocargli diarrea e vomito, o possono essere altamente dannosi, come nel caso delle ossa di pollo, coniglio o tacchino, che causano lacerazioni allo stomaco o all’intestino. Occhio dunque a tutte quelle cose che fanno parte della normalità del nostro ambiente domestico, ma che possono trasformarsi in “giochi” pericolosi e quindi non adatti ai nostri cani.Giochi per cani: quali sono quelli adatti? Quando ci accingiamo a giocare con Fido occorre munirsi di giochi appropriati e creati appositamente per i cani. Anzitutto vanno bene i giochi per cani di gomma in vendita nei negozi per animali: devono essere realizzati con materiali appositi, come la gomma siliconica o quella dura, e resi vivaci con appositi colori atossici. Attenzione a non comperare giochi per cani in gomma senza il marchio CE, perché si rischia che, pur essendo all'apparenza uguali agli altri, siano stati costruiti con prodotti non a norma, ad esempio coloranti che una volta a contatto con la saliva del cane si “sciolgono” letteralmente e vengono ingeriti dall'animale, causando possibili intossicazioni. Vanno bene anche palloni, palline e frisbee: sono molto utili anche per insegnare al cane a “lasciare” l’oggetto al padrone, quando glielo chiede, rafforzando la fiducia nei suoi confronti e il legame con lui. Tra i giochi per cani ci sono quelli appositamente studiati per essere “rosicchiati”: ad esempio le ossa di pelle di bufalo, che il cane può masticare e ingoiare senza pericoli, o i giochi in gomma morbida ma resistente, adatti soprattutto ai cuccioli che stanno perdendo i denti da latte e, come i bambini nella fase della dentizione, hanno bisogno di mordere qualcosa per alleviare il prurito alle gengive. Viene infine tutta la gamma dei cosiddetti giochi interattivi, adatti allo sviluppo mentale del cane, che si basano sul principio per cui il quattro zampe deve risolvere una sorta di quiz o di “rompicapo” per ottenere la gratificazione, di solito il bocconcino nascosto all'interno del gioco. Oltre ad essere uno strumento molto utile di attivazione mentale, è particolarmente adatto per evitare che il cane si annoi, ad esempio quando è a casa da solo.

Destinati al mercato della carne in cina, sono stati adottati in italia: la storia di king, prince e phoebe

News Redazione -

La storia a lieto fine di King, Prince e Phoebe, ovvero tre cagnolini salvati dal mercato cinese della carne. Avevamo già parlato dell'orrore del mercato cinese della carne di cane, ma a volte per fortuna alcune storie hanno un lieto fine. Come ad esempio quella di Davide Acito, che con un'opera di straordinaria bontà ha salvato qualcosa come 400 cani.Qualche giorno fa è arrivata un'altra bella notizia: all'aeroporto di Milano Malpensa sono atterrati tre passeggeri "speciali": stiamo parlando di King, Prince e Phoebe, ovvero tre levrieri destinati al mercato della carne in Cina e salvati dall'intervento di Pet levrieri Onlus, un'associazione grazie alla quale ora sono in Italia al sicuro.Sono proprio stati intercettati al pelo: infatti erano sistemati in un furgone stipato di altri cani, tutti in direzione macello. Phoebe addirittura era stata allevata in Cina per essere sfruttata come fattrice fino a farla sfinire. Poi è stata venduta al mercato della carne. Ora, dopo aver percorso 7mila km, sono tutti e tre salvi e già stati adottati da alcune famiglie.Di seguito il testo di ringraziamento "firmato" da King, pubblicato dalla stessa associazione:"Io sono King per chi ancora non mi conoscesse. Sono stato salvato dal mercato della carne in Cina, grazie al Candy Cane Rescue e ai tanti attivisti cinesi, buoni e coraggiosi che si prodigano per salvarci, tra cui Yun Xiao DoeDoe.Che dire? Qua si sta proprio alla grande. E’ stato un lunghissimo viaggio, estenuante, non finiva più e io, Prince e Phoebe eravamo un po’ preoccupati perchè non sapevamo cosa ci sarebbe capitato, ma alla fine siamo atterrati e Samantha Gauchat ci ha affidati a delle persone che si sono presi cura di noi con tatto e pazienza... Quindi abbiamo iniziato a tirare un sospiro di sollievo.Allora, devo confessarvi che quando ho visto il mio amico per la pelle Prince andare via senza di me, mi è preso il panico e ho iniziato a piangere. Volevo andare con lui, ma poi Stefania mi ha confortato e rassicurato, dicendomi che sarebbe andata tutto bene, che me lo avrebbe fatto scoprire e mi ha chiesto di darle un pizzico di fiducia... e così ho fatto.Siamo saliti in automobile e arrivati a casa, ero un po’ perplesso e preoccupato, ma mi appoggiavo a Stefania e mi facevo guidare da lei. Massimo è sparito su per le scale e, dopo un po’, è ricomparso dal cancello di casa con una vera e propria banda: una marmocchia e cinque levrieri. Non credevo ai miei occhi!Mi sono illuminato, ho iniziato a scodinzolare e ad accelerare per congiungermi a loro e fare la loro conoscenza. Mi hanno accolto tutti con grande garbo... la marmocchia, che ho scoperto poi chiamarsi Adhara, mi ha fatto in un nanosecondo un corso sulle regole della famiglia... Peggio della Signorina Rottermeier!Ho dormito tutta notte, non ho sporcato e ho segnalato che avevo bisogno di scendere stamattina all’alba, ma mi dicono che qui in casa Stefania Traini/ Massimo Greco ci si alza sempre all’alba. Siamo andati tutti in passeggiata sulla neve... mi è piaciuto molto. Poi tornati a casa abbiamo mangiato tutti la pappa: devo ancora capire bene come si masticano i pezzi grandi di carne, ma lo scoprirò rapidamente.Ora sono sul divano accanto ad Adhara a rilassarmi... Sapete che vi dico? Io sto tanto bene qua e ho cercato di farglielo capire stamattina a Stefania e Massimo. Stefania mi si è seduta vicino e mi ha detto: «Tu sei un gran cane, lo sai?! Io e Massimo Greco e la banda desideriamo averti per sempre con noi. benvenuto nella tua famiglia per sempre».

Cucciolo salvato da un incendio scatenatosi in una cucina: i dettagli

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Una padella lasciata sul fuoco ha scatenato un incendio che ha ridotto in fin di vita un cucciolo I vigili del fuoco hanno salvato un piccolo cane da un incendio che si è propagato in una villetta di Titusville, in Florida. Le autorità confermano che le fiamme si sono sviluppate dopo che un padre e un figlio, proprietari del cucciolo, hanno lasciato inavvertitamente una padella di frittura di pesce sulla cucina.Il piccolo cane, di razza chihuahua, ha ancora bisogno di ossigeno ma non presenta ferite né bruciature. Sia il padre che il figlio erano usciti dalla casa poco prima dell'inizio dell’incendio. La residenza ha subito circa 30.000 dollari di danni a causa delle fiamme.L’incendio è stato segnalato intorno a mezzogiorno, questo mercoledì, in una villetta di Myers Drive a Titusville, a ovest dell'Interstate 95.La causa dell’incendio si pensa sia stata l'olio caldo presente nella padella posizionata sulla fiamma lasciata accesa, che ha sviluppato il fuoco.I vigili del fuoco del Titusville Fire Department e del Brevard County Fire Rescue sono arrivati ​​in pochi minuti e si sono ritrovati dinnanzi ad una villetta a due piani, già piena di fumo. Per fortuna l’incendio era contenuto e i pompieri sono riusciti a portare in salvo il cucciolo.Il cagnolino era veramente molto piccolo e ha avuto subito bisogno d'ossigeno, perché in fin di vita. Al momento sono in corso ulteriori indagini.

[video] la terribile condizione dei levrieri in spagna: ecco l'inchiesta

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I levrieri spagnoli in patria non sono affatto trattati bene: ecco la loro situazione L'eccidio dei galgos, i levrieri spagnoli che popolano la Spagna, è un dato di fatto ormai reso noto da diverse inchieste nel corso di questi anni. Si tratta di una delle specie europee più antiche, vittima di una terribile strage proprio nel suo paese d'origine.Gli autoctoni lo considerano un cane da caccia oppure viene impiegato per la brutale pratica delle corse clandestine, dal momento che il levriero è uno dei cani più veloci del mondo. Quindi non viene considerato un cane da compagnia nè un amico,per questo motivo spesso vengono lasciati all'addiaccio.Non gli vengono date cure e vaccini, spesso nemmeno molto da mangiare o bere. I levrieri spagnoli per i loro padroni sono solo delle cose da sfruttare per un certo periodo di vita: quando non servono più, vengono uccisi o addirittura torturati se perdono le gare o non cacciano bene. Si stima che nei mesi in cui la caccia termina (gennaio/febbraio), vengono uccisi almeno 50mila cani.Come vivono? Spesso senza ripari e cucce, all'aperto ma con catene di pochi centimetri. Non hanno molto cibo e non ricevono molte attenzioni dai loro padroni, nonostante i levrieri siano dei cani molto affettuosi.Due anni fa la video-inchiesta di Striscia la Notizia fece molto scalpore, ma la situazione non sembra migliorata: i video e le foto hanno attivato molte associazioni, che però da sole possono fare ben poco.

La storia triste di abby, la labrador che ha vissuto dieci anni con george michael

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Nove mesi fa se ne andava George Michael, che tra le tante cose ha lasciato anche un Labrador che non si rassegna della sua morte. La scomparsa di George Michael ha lasciato un vuoto dentro tutte le persone che lo amavano, compresi i fan che lo hanno seguito nella sua carriera per più di 30 anni. Ma c'è un altro amico per la pelle che non si è mai capacitato della perdita della pop star: stiamo parlando di Abby, una labrador che ha vissuto con lui per ben dieci anni.Fra di loro c'era un rapporto speciale, e da quel giorno di Natale dello scorso anno Abby vive con la famiglia di George Michael. I suoi parenti si prendono cura di lei, ma dicono che è letteralmente senz'anima e addirittura non mangia.Spesso i familiari la conducono dove è stato sepolto George, si ferma lì e rimane seduta in silenzio. Dicono che è una scena straziante. Abby è stata amata da lui, così come Meg, la sorella labrador che era morta nel 2015 e la cui dipartita aveva colpito duramente l'artista.Per George Michael erano le sue migliori amiche, ma il suo amore sconfinato per i cani lo aveva fatto divenire portavoce di una campagna portata avanti insieme ad altre star come Graham Norton, Morrissey, Joanna Lumley e Miranda Richardson, con l'obiettivo di contrastare il commercio illegale di cuccioli su internet.Una persona dal cuore d'oro, prima che artista favoloso: questo era George Michael, e Abby non riesce a smettere di piangere.

Genova, emergenza polpette avvelenate: 16 cani uccisi

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Nel capoluogo ligure sono morti diversi cani: la procura apre un'inchiesta. Nonostante la Procura di Genoa abbia aperto un'inchiesta, gli investigatori per il momento non hanno alcun elemento per indicare chi possa essere il responsabile dei sedici cani morti a Genova e comuni limitrofi per via di bocconi avvelenati disseminati per la città.La Procura ha aperto sette fascicoli a carico di ignoti per l'uccisione di animali e maltrattamento. 14 casi a Genova, due a Chiavari ed Avegno. I proprietari dei poveri cuccioli uccisi si sono organizzati su Whataspp e Facebook per segnalare agli altri padroni la presenza di polpette sospette nei parchi e aiuole della città.Stefano Weiss, fondatore di uno di questi gruppi - "Emergenza bocconi avvelenati" - ha parlato così al Secolo XIX: "Ancora martedì è arrivata notizia di un cane avvelenato in corso Carbonara, per la quale stiamo cercando riscontri, e noi ieri sera con il nostro gruppo di controllo di Castelletto abbiamo rinvenuto una spugna fritta in Via Pastrengo La gente non sa nulla e va informata, anche perché le esche letali per gli animali possono essere molto pericolose anche per i bambini: basta mettere le mani in bocca dopo aver toccato i bocconi per avere gravi danni”.I partecipanti al gruppo stanno facendo vere e proprie ronde: “Li facciamo nelle ore serali o di prima mattina, prima del passaggio dei cani, tre o quattro volontari per volta. Per ora siamo una cinquantina divisi in sette gruppi, ma l’obiettivo è crescere per garantire una copertura ancora più capillare del territorio”.

Ha salvato 400 cani dalla pentola: la storia di davide acito

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Si appresta a fare il suo terzo viaggio in Cina Davide Acito: anche quest'anno si batterà per l'abolizione del Festival della carne di cane di Yulin. Questa è la storia di un trentenne di Bellinzona, che il prossimo 21 giugno sarà in Cina per continuare la lotta contro il Festival della carne di cane di Yulin. Stiamo parlando di una manifestazione annuale in cui migliaia di cani e gatti vengono uccisi e mangiati.Ecco le parole di Davide Acito: "Sono un amante degli animali, tutto ciò è un orrore che non posso sopportare. Lo scorso anno abbiamo salvato dalla pentola quattrocento cani e gatti". La storia di Davide nasce tre anni fa, quando si è imbattuto su un articolo dell'attivista cinese Yang Xiaoyun, cioè Miss Yang.Questa donna si batte da tempo per salvare cani e gatti da quell'orrore, e due anni fa Davide è partito con l'obiettivo di conoscerla: "Non avevo idea di dove trovarla, ma una serie di casualità mi ha permesso di conoscerla, proprio a Yulin. Abbiamo fermato i camion che portavano gli animali alla manifestazione, abbiamo contrattato un prezzo per il loro acquisto e li abbiamo portati in un rifugio nella Cina nordorientale gestito da Miss Yang".Lo scorso anno è stato tutto più complicato, perché Davide è stato tenuto sotto controllo stretto da parte della polizia: "Gli agenti mi hanno prelevato dalla mia stanza d’albergo, mi hanno interrogato e mi hanno costretto a dichiarare in video che non avrei fatto nulla contro le usanze cinesi", ha raccontato ai media un anno fa.Sei poliziotti lo hanno "scortato" per tutta la durata della sua permanenza: "Mi dicevano che era per la mia sicurezza, ma in verità aspettavano che facessi un passo falso".Alla fine è riuscito a salvare tantissimi cani, ma c'è ancora tanto lavoro da fare: "Bisogna intervenire direttamente alla radice del problema. Vogliamo acquistare uno dei macelli e trasformarlo in un centro per salvare i cani. In questo modo diamo anche una nuova opportunità di business ai proprietari della struttura, che potranno investire i soldi della vendita in altre attività.

Salvato cucciolo lasciato in un'auto bollente: il video del salvataggio

News Redazione -

Il cucciolo è stato lasciato nel veicolo con i finestrini chiusi, con temperatura esterna di 38 gradi. Dopo che gli ufficiali di Manor, in Texas, hanno liberato un cucciolo di 8 settimane da una macchina rovente sabato scorso, il Dipartimento di polizia ha rilasciato i video del drammatico salvataggio.Quando gli ufficiali sono arrivati intorno alle 16, hanno visto e sentito il cucciolo ansimare, piangere e cercare di nascondersi sotto il sedile posteriore del passeggero nel tentativo di trovare un po’ di fresco all’ombra.Con tutti e quattro i finestrini chiusi, i funzionari sono stati in grado di accedere al veicolo attraverso il tettuccio apribile e spingere il pulsante di sblocco su una delle portiere.Come si può vedere nel video, dopo l'apertura dell'auto i funzionari hanno trovato il cucciolo di cane pastore di nome Annabelle in condizioni di cattivo stato di salute con i tipici sintomi di un colpo di calore; inoltre, era "infestata da pulci e aveva molte lesioni", secondo la relazione.Ad Annabelle è stata subito data dell’acqua e un rifugio fresco, ma poco dopo, il proprietario tornato al suo veicolo dal negozio dopo mezz’ora ha spiegato che non ha voluto lasciare il veicolo con aria condizionata accesa per non sprecare gas.Gli ufficiali hanno arrestato il proprietario che potrebbe affrontare fino a un anno di carcere e $ 4.000 di ammenda per l’accusa di crudeltà su animali.Adesso, Annabelle è in custodia presso il centro veterinario del posto e presto potrà cercare una famiglia che si prenda cura di lei.

Cani da salvataggio: angeli custodi a quattro zampe

Curiosità Redazione -

Lavorano ogni giorni a fianco dell'uomo: stiamo parlando dei cani da salvataggio, affidabili e fedelissimi soccorritori. Le luci dei riflettori si accendono per loro solo nei casi di grande tragedie o per recuperi spettacolari, ma i cani da salvataggio, lavorano ogni giorno a fianco dell’uomo. In montagna, al mare e nei casi di grandi calamità naturali, loro sono affidabili collaboratori e soccorritori impareggiabili.Le unità cinofile appartengono a razze particolarmente adatte a queste mansioni da un punto di vista fisico e caratteriale. Questi cani vengono formati ed addestrati per affinare le loro capacità naturali e per rimanere concentrati sull’obiettivo da portare a termine senza farsi distrarre dalla confusione o dalla paura, che usualmente domina le situazioni difficili nelle quali si trovano ad operare.Sono un tutt’uno con l’operatore che lavora con loro, e per chi si ritrova ad essere soggetto salvato, diventano veri e propri angeli custodi. Cani da salvataggio: razze canine Alcune razze canine hanno delle caratteristiche attitudinali e fisiche che li predispongono a diventare cani da salvataggio.Ma con il tempo, si è parzialmente superato il concetto di razza dedicata a favore di un approccio nel quale si privilegia una complessità di elementi: caratteristiche peculiari del soggetto, carattere dei genitori, educazione, propensione all’addestramento, razza e intesa con il padrone.La razza canina diventa solo una delle variabili, di un mix complesso, che porta all’individuazione di un buon cane da salvataggio.Il cane da salvataggio deve dimostrare durante la formazione: un carattere equilibrato, essere dotato di resistenza per far fronte alla fatiche delle operazioni nelle quali verrà impiegato, la socievolezza necessaria al rapporto continuo con l’uomo ed un affiatamento simbiotico con il suo operatore.I cani da salvataggio vengono impiegati su larga scala, dal mare alle montagne fino alle zone colpite da calamità naturali (alluvioni, terremoti) ma appartengono tutti al gruppo volontari della Protezione Civile. Cani da salvataggio acqua I cani da salvataggio in acqua nascono ufficialmente nel 1988, con la prima coppia cane-padrone che ha fatto la storia di questi volontari in Italia. Il binomio era costituito dall’operatore Ferruccio Pilenga e dal cane Mas.Oggi proprio Ferruccio ha fondato La Scuola Italiana Cani Salvataggio SICS,  la più grande organizzazione nazionale dedicata alla preparazione dei cani e dei loro conduttori.L’obiettivo principale è l’addestramento al salvataggio nautico dei cani di tutte le razze, purché abbiano spiccate doti di acquaticità e un peso superiore ai trenta chili.Le possibilità delle Unità Cinofile in acqua in acqua sono sbalorditive:possono effettuare la rianimazione in acqua, impossibile senza l’aiuto del cane. I cani da salvataggio raggiungono performances notevolissime di potenza e resistenza: un cane da salvataggio è capace di trainare un battello con a bordo fino 30 persone, e di effettuare prove di resistenza di nuoto su distanze comprese tra i 300 mt. e i 4 Km in cui cane e conduttore nuotano insieme fianco a fianco per creare una perfetta sinergia. Imparano a viaggiare sulle moto vedette della capitaneria di porto. Sono in grado di lanciarsi dall’elicottero.La scuola organizza corsi per istruttori e cani rilasciando, dopo un apposito esame, il Brevetto di salvataggio SICS.I cani da salvataggio in acqua devono avere spiccate doti natatorie, le razze più idonee sono quindi: Terranova, Landeseer e le tre tipologie di Retriever (Flat Coated, Golden e Labrador). Cani da salvataggio in montagna I cani da salvataggio in montagna sono anche detti cani da valanga ed hanno una lunga storia. Venivano impiegati anche prima del XX secolo, ma il precursore e capostipite dei cani da salvataggio in montagna è Barry: esemplare di San Bernardo, vissuto sulle Alpi Svizzere  ad inizio ‘900, divenne leggendario.Addestrato dai monaci del Passo del Gran Paradiso, si rese protagonista di centinaia di salvataggi e morì in servizio. Tale fu l’ammirazione per questo cane che la popolazione decise di imbalsamarlo ed esporlo al Museo di Storia Naturale di Berna dove tuttora lo troviamo.Le razze classicamente impiegate nel soccorso alpino sono: San Bernardo, Pastore Tedesco e Pastore belga Malinois, ma anche Retriever e Collie.L’addestramento del cane da salvataggio inizia verso i 7 mesi d’età, ed è una formazione lunga e complessa. Il training del cane da salvataggio su neve è volto ad affinare le capacità olfattive: deve riuscire a fiutare la presenza di superstiti sotto la neve, ed a sviluppare un rapporto perfetto con il conduttore.La coppia si troverà ad operare in luoghi impervi e pericolosi, anche di notte, per questo la loro intesa deve essere collaudata.In Italia i corsi vengono svolti dalla Scuola Unità Cinofile Ricerche in Valanga che fa parte del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Cani da salvataggio: unità cinofile di soccorso La Protezione Civile impiega le unità cinofile anche in caso di catastrofi. Questi cani svolgono una ventina di interventi l’anno per la ricerca di persone disperse in superficie e il loro contributo è indispensabile per sperare di trovare i soggetti ancora in vita.L’anno scorso si sono resi protagonisti dei soccorsi nella triste occasione del terremoto in Abruzzo.Come per tutti i cani di cui abbiamo parlato in precedenza, non esiste una razza maggiormente predisposta, anche i meticci possono essere ottimi cani da soccorso.Dal punto di vista strutturale, il cane deve avere una stazza media per potersi muovere con facilità in tutte le condizioni: superficie e macerie. Dal punto di vista caratteriale invece devono essere: socievoli, curiosi, reattivi agli stimoli ed avere un ottimo rapporto con il conduttore.L’ Acdc Addestramento Cani da Catastrofe si occupa della formazione teorica e pratica delle Unità Cinofile, e dei futuri volontari che devono essere in grado di: leggere carte topografiche, avere pratica dell’uso delle radio e dei sistemi Gps, affrontare la gestione di una ricerca in una zona ben delimitata, avere delle nozioni base di primo soccorso e approccio con la persona in difficoltà, avere nozioni di primo soccorso veterinario.Il percorso prevede quindi una formazione specifica per uomo e cane che non termina con l’abilitazione. Le unità cinofile di soccorso continuano costantemente l’addestramento, simulando ogni week end interventi operativi, partecipano a tutte le simulazioni della Protezione Civile e per mantenere l’operatività sono soggetti ad esami ogni 6 mesi.I cani da salvataggio sono veri e propri eroi del quotidiano, che mettono a disposizione le attitudini migliori del cane, per salvare vite umane.

La storia di filippa, scappata durante una sosta in autogrill

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La storia a lieto fine di Filippa L’estate si avvicina e al solo sentir parlare di cani, autostrade e autogrill, agli gli amanti dei cani corre subito un brivido lungo la schiena. L’organizzazione delle vacanza, la difficoltà di reperire strutture pet friendly, la crudeltà verso il migliore amico dell’uomo, si tramuta spesso in una realtà triste quanto impietosa: l’abbandono.Ma in questo caso le cose stanno in maniera radicalmente apposta. Il legame fortissimo tra Filippa e i suoi padroni vi sorprenderà. Per una volta l’uomo non è carnefice insensibile, ma tenera “vittima” dell’affetto che nutre verso il suo compagno di vita. Ma non temete, l’amore tra cane e padroni alla fine trionferà, come nelle migliori favole di quando eravamo bambini Cane smarrito in autogrill, il dispiacere è tanto che i padroni si sentono male. La disavventura è avvenuta durante le vacanze pasquali, ed ha come protagonisti due anziani turisti tedeschi, di 84 e 76 anni. Stavano facendo il lungo viaggio in auto di ritorno da Ragusa, destinazione la Baviera. Quando dopo alcune ore di guida ininterrotta, hanno deciso di fermarsi all’autogrill di Ronco Scrivia vicino a Genova, sull’autostrada A7.Volevano riposarsi e rifocillarsi, ma anche interrompere la permanenza in auto di Filippa, la loro Jack Russell. Proprio nei momenti seguente alla discesa dal veicolo, la cagnolina si è allontanata facendo perdere le sue tracce.Il marito della coppia, ha subito iniziato a cercarla, ma preso dall’ansia di non riuscire più a trovarla si è sentito male. Per questo è stato trasportato all’Ospedale Villa Scassi per alcuni controlli. Purtroppo poco dopo, vista la situazione difficile, il cane ancora disperso e il marito in ospedale, si è sentita male anche la donna.Fortunatamente per i due turisti tedeschi è prontamente intervenuta la Polizia Stradale, che dopo essersi occupata del ricovero d’urgenza della donna, ha affidato l’auto dei turisti al carro attrezzi e continuato le ricerche di Filippa. La cagnolina è poi stata ritrovata dopo un’ora di intense ricerche ed affidata al personale del canile del Monte Gazzo di Genova Sestri.Intanto i due anziani turisti erano stati dimessi dall’ospedale, senza conseguenze. I malori erano stati causati solo dal grande spavento. I due signori anziani avevano deciso di soggiornare una notte in hotel per attendere l’evoluzione delle ricerche di Filippa. Proprio in albergo è arrivata la notizia che tanto aspettavano: Filippa era stata ritrovata e dovevano solo andare a riabbracciarla. Ricongiunti e sereni, si sono rimessi in auto per tornare a casa.Quando programmiamo un viaggio in auto con il nostro cane è meglio essere organizzati e consapevoli, per affrontare gli spostamenti al meglio. Per far viaggiare il vostro cane in auto vi ricordiamo che il Codice della Strada prescrive che l’animale non debba essere esposto a pericolo né disturbi il conducente.Inoltre vi elenchiamo qualche piccolo consiglio del veterinario per rendere il viaggio più sicuro e piacevole: • il trasportino: affinché il cane non sia libero nell’abitacolo, la soluzione migliore è il trasportino o kennel. Al contrario di quanto pensano in molti, questo è un metodo di trasporto apprezzato dal cane, che lo vede un po' come una tana. Si consiglia la sua introduzione in maniera graduale fin da cuccioli, in modo che sia un’abitudine per il vostro cane, entrarvi per i viaggi. Inoltre è un dispositivo molto sicuro in caso di incidente.• mal d’auto: il vostro cane potrebbe soffrire il mal d’auto. I sintomi sono vomito, ma anche aumento della salivazione, agitazione e il forte ansimare. Meglio far viaggiare il cane a stomaco vuoto, non dargli più nulla da mangiare 3 ore prima di partire e se il cane ne soffre regolarmente, procurarsi un farmaco contro il mal d’auto, da somministrare prima del partenza.• temperatura abitacolo: una variabile importante è la temperatura all’interno del veicolo. I cani non sudano come noi, ma soprattutto gli esemplari anziani o cuccioli e le razze a pelo lungo soffrono le alte temperature. Qualora disponessimo dell’aria condizionata farne un uso moderato, altrimenti aprire un poco i finestrini, senza esagerare, per evitare il rischio che il cane contragga l’otite.• soste: per rendere il viaggio meno stressante possibile bisognerebbe fermarsi ogni due ore. Ogni qual volta che ci si ferma, far scendere il cane e consentirgli una breve passeggiata e l’espletamento dei suoi bisogni. Infine proporgli dell’acqua per mantenerlo idratato. Quindi tenete a portata di mano: guinzaglio, museruola e ciotola.• cibo: non somministrate al cane cibo, se non in viaggi molto lunghi e preferite comunque alimenti secchi.• sonno: se il cane invece non patisce e dorme, lasciatelo riposare, non forzatelo a scendere dalla macchina ma piuttosto parcheggiate all’ombra e non lasciatelo incustodito.Dal 2003 sulle nostre autostrade sono presenti aree soste, appositamente dedicate a chi viaggia con il proprio cane. Il progetto Fido Park Autogrill propone aree esterne con acqua a gazebo, per rendere più piacevole la sosta del nostro amico a quattro zampe.Nell’area Villoresi Est (A8 Milano-Varese), data la grande disponibilità di spazi è presente anche un’area cani vera e propria, per lasciare libero il nostro cane dal guinzaglio e consentirgli di “sgranchirsi un po le zampe” con il percorso di agility.Dall’estate 2015, in collaborazione con FrontLine Combo, nei week end di grande esodo è previsto anche un servizio di accoglienza e sorveglianza degli animali, per consentire ai viaggiatori una sosta più lunga e serena. Al momento le aree Fido Park Autogrill sono 13:• Conero Ovest (A14 ANCONA-PESCARA) • Po Est (A13 BOLOGNA-PADOVA) • Badia al Pino Ovest (A1 FIRENZE-ROMA) • Medesano Ovest (A15 PARMA-LA SPEZIA) • Stura Ovest (A26 ALESSANDRIA-VOLTRI) • Stura Est (A26 VOLTRI- ALESSANDRIA) • Sillaro Ovest (A14 BOLOGNA ANCONA) • La Macchia Ovest (A1 ROMA-NAPOLI) • Brianza Sud (A4 MILANO-VENEZIA) • Nuova Calaggio Nord (A16 NAPOLI-CANOSA) • La Macchia Est (A1 NAPOLI-ROMA) • Secchia Ovest (A1 MILANO-BOLOGNA) • Villoresi Est (A8 MILANO-VARESE)Viaggiare con il nostro cane è possibile, a patto che si rispettino anche le sue esigenze. Con qualche accortezza si può arrivare tutti insieme e felici alla meta, pronti a godersi le vacanze, con il nostro amico a quattro zampe.

La storia di diego camblor, il bambino veterinario

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Piccoli angeli crescono: andiamo alla scoperta di Diego Camblor, il piccolo angelo dei cani randagi. I bambini hanno sicuramente una sensibilità diversa dagli adulti. Sono capaci di spendersi per gli altri senza chiedere nulla in cambio, soffrono delle ingiustizie, hanno un rapporto con la natura e gli animali di sintonia e rispetto. Specialmente se educati, fin dai primi mesi di vita, imparano ad amare e rispettare la natura. Vedere un bimbo piccolo con il suo cane o gatto è sempre commovente, entrambi imparano, giocano e si prendono cura l’uno dell’altro, formando un legame indissolubile  Nel caso di Diego Camblor siamo però di fronte a molto di più, un piccolo angelo dei cani randagi.Come sempre accade è la famiglia che può generare nei bambini l’amore per gli animali. In questo caso i genitori hanno insegnato al figlio l’amore per i cani meno fortunati. Infatti, il primo compagno di giochi di Diego Camblor è stato Quazi, un Chihuahua che aveva perso un occhio. Mamma Christi e papà Moncho Camblor sono d’altra parte due persone speciali. Hanno fondato il gruppo “Compassion without Borders”, ed hanno portato Diego con loro in ogni viaggio in Messico, fin da piccolissimo. Questa associazione aiuta i randagi in difficoltà nel Paese sudamericano, offrendo cure veterinarie. Piccoli veterinari crescono Diego ha otto anni adesso e vive in California, ma passa tutte le sue vacanze in Messico a salvare cani e gatti randagi. La madre racconta che il figlio ha sviluppato una grande sensibilità e i cani si fidano di lui, molto più velocemente di quanto non facciano con gli adulti. Diego è capace di mettersi in connessione in maniera profonda con i randagi, in modo veloce e semplice. Sicuramente il fatto che il bambino preferisca questo tipo di vacanze a qualsiasi altra meta per ragazzi, sia essa Disneyland o LegoLand, la dice lunga su quanto gli stia a cuore la sorte dei randagi.La mamma è molto orgogliosa del suo piccolo eroe, che ha fatto della felicità dei cani di strada in Messico una missione. Per ridare loro la felicità Diego ha imparato a fare tutto: lava i cani, li medica e benda le ferite, sa addirittura fare le punture. La madre crede che il veterinario sarà sicuramente il suo futuro mestiere, perchè Diego è mosso da una vera e autentica passione. Salvare i cani randagi dalla morte è ciò che lo rende felice.L’Associazione fondata dai genitori di Diego nel 2001 si prefigge di migliorare la condizione dei cani randagi sia in territorio statunitense, che in quello messicano. “Compassion without Borders” ha un approccio multifunzionale ed opera con quattro diversi programmi, per aiutare i cani in difficoltà: • Mexico Dog Rescue: programma di salvataggio per cani randagi in Messico • US Dog Rescue: programma di salvataggio per cani randagi in USA • Veterinary Wellness Clinics: cliniche veterinarie mobili • Spay Services: programma di sterilizzazioneInoltre la CWOB collabora con altre organizzazioni per l’educazione la sensibilizzazione di noi umani, sul tema randagismo. L’Associazione ha sterilizzato 7183 cani e gatti in territorio americano, effettuato 2313 salvataggi nella Central Valley in USA, ha sterilizzato 14742 tra cani e gatti in Messico ed effettuato 2085 salvataggi di cani a livello internazionale. La Famiglia Camblor La dottoressa Christi Camblor, mamma di Diego, è una veterinaria che opera da vent’anni nello scenario internazionale dell’aiuto e soccorso dei cani randagi. Inoltre si batte da tempo perché le persone indigenti abbiano accesso ai programmi di cure veterinarie e di sterilizzazione per i propri animali domestici. Moncho Camblor, il papà di Diego, ha un background completamente differente: è infatti grafico, ma si batte da vent’anni per gli animali e l’ambiente, sia in Messico che in Usa.Naturalmente oltre ai coniugi operano altre persone e veterinari, ma un altro componente è davvero speciale oltre a Diego. L’associazione dal 2014 ha anche un “portabandiera” d’eccezione: Pirata Camblor, un cane naturalmente. Pirata, è un Mexican Mutt che è diventato una vera e propria celebrità sui Social Network, tanto da essere nominato “il cane più interessante del mondo”. Un’ottima pubblicità per una causa importante.Questa famiglia speciale ha anche creato un altro luogo magico per i cani randagi. Hanno costruito un Rifugio per cani randagi, che hanno chiamato Muttopia, dalla razza del loro ambasciatore a quattrozampe Pirata, che è un Mexican Mutt appunto. Il rifugio occupa 3 acri e mezzo a Santa Rosa, in California.Questo luogo offre uno spazio sicuro per i cani randagi, assicurandogli cucce, cure veterinarie e tante coccole da parte dei veterinari. Dopo aver riportato in perfetta salute i cani, il centro si prefigge di trovare anche una nuova casa a questi cani. Sul sito dell’Associazione è presente una nutrita gallery con tutte le foto degli ospiti del rifugio, disponibili all’adozione.Sul sito è presente anche una sezione blog e video con tutte le storie dei cani randagi. Inoltre è possibile effettuare donazioni ed offrire la propria opera come volontari. Questi cani, curati e salvati, non chiedono altro che tanto affetto ed amore in attesa di trovare una famiglia. Cani randagi in Messico I cani randagi in Messico sono da qualche tempo al centro dell’attenzione mediatica. infatti dopo il ritrovamento di alcuni corpi martoriati da morsi di cane, le autorità hanno disposto sequestri massivi di cani randagi, perché presunti responsabili di aggressioni mortali contro le persone e quindi pericolosi per la comunità.In realtà, analisi e riscontri tecnici, hanno rivelato la completa estraneità dei cani randagi, che probabilmente hanno attaccato i corpi post mortem. Questi episodi sono stati solo dei pretesti per la cattura dei randagi. Molte persone hanno protestato contro i rastrellamenti ma tutte le manifestazioni di disappunto sono state ignorate. L’opinione pubblica propone soluzioni non violente contro i cani come la sterilizzazione.In realtà dietro al ritrovamento di questi corpi ci sarebbero i gruppi del narcotraffico, che da sempre mettono in atto nel Paese azioni violente e cruente per mantenere uno stato di terrore. I narcos usano spesso i cani randagi come corrieri, per poi seviziarli e ucciderli in modo brutale. Per questo l’opera della famiglia Camblor è ancora più determinante in Messico, come in pochi altri Paesi, dove il destino dei cani randagi può essere davvero crudele.

Le storie incredibili dei cagnolini del rigopiano, l'hotel abruzzese travolto dalla slavina

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Tre cani che salvano vite e tre cuccioli che vengono ritrovati: le storie incredibili dei quattrozampe presenti al Rigopiano.Lupo e Nuvola sono due esemplari bellissimi di pastore abruzzese, dal pelo tutto bianco: i due cani da sempre “alloggiavano” al Rigopiano dove sono nati e cresciuti, facevano parte dell’hotel, chiunque abbia trascorso una vacanza nella struttura li ha conosciuti.Il Rigopiano era l’albergo abruzzese che è stato travolto da una slavina il 18 gennaio 2017 presso la frazione di Farindola. Le immagini di questa catastrofe hanno fatto il giro del mondo e purtroppo anche la tragica storia delle persone rimaste intrappolate dentro la struttura. Al momento della tragedia l’albergo ospitava 40 persone di cui 11 sono state estratte vive e le rimanenti 29 purtroppo sono uscite dalle macerie senza vita.Lupo e Nuvola al momento della tragedia si trovavano fuori dall’albergo, erano arrivati fino a Villa Cupoli, una frazione di Farindola vicino alla contrada dove viveva Martina Rossi, una barista del Rigopiano che si è dichiarata stupita di vederli lì e allo stesso tempo contenta perché rappresentavano per lei la speranza che altre persone potessero uscire vive da quelle macerie.Tra gli ospiti del Rigopiano c’erano tre piccole creature dal pelo tutto bianco, tre cuccioli di pastore abruzzese. In albergo c'erano anche tre cani da salvare: Lupo e Nuvola avevano avuto tre cuccioletti che credevano di aver lasciato in un luogo caldo e sicuro, erano nati da poco. Il 4 dicembre avevano compiuto un mese e mezzo, hanno rischiato di non uscire vivi dal Rigopiano, di non vedere più la luce del sole.Erano nel locale caldaia dell’albergo, i soccorritori hanno dovuto abbattere un muro per riuscire a tirarli fuori, li hanno trovati grazie alle indicazioni che gli ha fornito la guardia forestale. Una volta in salvo li hanno caricati nella jeep e li hanno portati dal veterinario a Penne per una visita di controllo, dove è stato rilevato che i cuccioli sono usciti senza un graffio dall’albergo Rigopiano.Hanno subito familiarizzato coi soccorritori e i giornalisti coi quali si son messi a giocare. I 3 cuccioli già svezzati ora sono alla ricerca di un nome, una nuova casa e una famiglia che possa accudirli. Questi tre piccoli batuffoli tratti in salvo dalla tragedia del Rigopiano non sono gli unici cani ad essere stati protagonisti in questa sciagura.Tre cani, tre eroi ospiti al quirinale Hercules, Leo e Black sono tre cani da salvataggio che hanno partecipato alle operazioni di soccorso per ritrovare persone sotto macerie dell’albergo. Hanno lavorato fianco a fianco della protezione civile cercando col loro fiuto di trovare le persone rimaste intrappolate tra i resti dell’albergo.Hercules è un bel pastore tedesco che sin da subito ha partecipato alle operazioni di salvataggio, è stato aiutato dai compagni e da Black, un labrador completamente nero e Leo.Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto le porte del quirinale a tutti coloro che hanno partecipato alle operazioni di soccorso dell’hotel Rigopiano: forze dell’ordine, associazioni di volontari, amministrazioni e ovviamente anche i tre cani Hercules, Leo e Black. Mattarella ha voluto ringraziare con una cerimonia tutti coloro che avevano contribuito a salvare 11 persone.Il successo di questa operazione è stato il risultato della collaborazione tra gli uomini e i cani da soccorso. Per la prima volta al quirinale è stato riconosciuto anche l’impegno e l’importanza del lavoro dei nostri amici a 4 zampe che si sono mossi come dei lavoratori instancabili, hanno continuato a cercare col loro fiuto, stando in prima linea e contribuendo a salvare vite.Ci sono diverse storie di cani eroi che hanno salvato la vita dei loro padroni o come in questo caso addestrati per portare a termine operazioni di salvataggio. Con questa giornata al quirinale in cui sono stati ospitati anche i tre cani si riconosce l’importanza degli animali che ad oggi non sono sostituibili con nessuna tecnologia.Fanno la differenza e riescono in quello che noi uomini non sappiamo fare: saper fiutare l’odore in questi casi può portare in salvo una vita. I cani da soccorso vengono addestrati sin da cuccioli per imparare a cercare persone. Sin da piccoli imparano a fare il loro lavoro senza sosta, iniziano a fiutare odori e senza distrarsi, rimangono concentrati sul loro obiettivo finale. L’addestramento è fatto attraverso giochi e ovviamente premi.Quando questi cani lavorano non si distraggono mai, continuano a cercare e se trovano qualcosa chiamano il collega di lavoro e lo conducono nel punto in cui hanno fiutato le tracce di quello che cercavano. Per condurre questo tipo di ricerche è fondamentale che ci sia affiatamento tra cane e uomo. Coraggio, robustezza e socievolezza sono requisiti fondamentali che i cani che fanno questo lavoro devono avere.Ci sono razze che son state impiegate maggiormente per questo tipo di ruolo, ad esempio i cani terranova o i labrador Retriever, abili anche per i salvataggi in acqua, come ad esempio anche i Golden e i Flat-Coated. Negli ultimi tempi sono stati aggiunti anche i Pit Bull: la loro potenza può renderli ottimi cani da salvataggio.Razze diverse sono impiegate per il soccorso alpino: il San Bernardo è un icona dei salvataggi in montagna, come anche il pastore tedesco e ancora una volta il Labrador. Anche Pastori maremmani, Siberian Husky e addirittura Cocker son stati utilizzati per operazioni di questo tipo. In realtà devono esserci le caratteristiche indicate per poter fare di un cane un abile ricercatore preparato per salvare le persone.I nostri amici a 4 zampe riescono sempre a stupirci, non solo come animali domestici ma anche come lavoratori: si dimostrano affidabili e pronti ad adempiere il loro dovere. I cani non finiscono mai di insegnarci qualcosa: oltre ad essere instancabili, sembra che non perdano mai la speranza di trovare quel che cercano nel loro continuo e instancabile lavoro. Oggi ci sono tante persone che devono la loro vita ad uno di questi cani e alla costanza che li accompagna per tutta la ricerca, al loro impegno e sicuramente ancora una volta possiamo dire che il cane è il miglior amico dell’uomo, che ci possiamo fidare di lui e del suo fiuto

I cani fiutano il diabete: la storia di magic

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Magic è un altro esempio di quanto i cani possano essere di straordinario aiuto nei confronti dell'uomo. Magic è un bellissimo Labrador che abita a Cambridge e come la sua padrona si occupa di accudire la vita di persone affette da problemi di salute: si può dire che entrambi facciano lo stesso lavoro. Claire Pesterfild si occupa dei bambini diabetici, è infermiera presso l’Addenbrooke’s Hospital, il suo cane invece si occupa di lei quando rientra a casaClaire conosce bene il suo mestiere perché a sua volta soffre di diabete 1 e sa quanto può essere pericolosa questa malattia; Magic è un Labrador addestrato proprio per riconoscere lo stato di ipoglicemia dei diabetici. Uno dei rischi peggiori che corre chi ha il diabete è di avere una crisi nel sonno, i cani come Magic sono in grado di accudire questi malati, con efficienza, sanno riconoscere l’ipoglicemia e intervenire se necessario.Incredibile, ci sono cani che come infermieri professionali vegliano sui loro padroni e li soccorrono se necessario, Claire dichiara che Magic gli ha salvato la vita 3.500 volte circa. Le persone affette da diabete di tipo 1 possono essere assistite da cani come Magic, in grado di accorgersi quando si abbassa il livello del glucosio nel sangue e svegliare i padroni prima che la situazione si aggravi e che la persona non riesca neanche a chiedere aiuto.Claire non solo deve la sua vita al cane ma gli deve anche la sua serenità: adesso può dormire tranquillamente perché sa che in caso di necessità Magic con una zampata sulla spalla la sveglia. La donna ci spiega che lei fa parte di quelle persone affette dal diabete di tipo 1 il cui il corpo non dà segnali che anticipano in tempo utile la crisi, non esistono neanche macchinari tecnologici in grado di farlo.Magic sa fare un mestiere particolare e unico, cioè riesce ad avvertirla anche 30 minuti prima. Il diabete 1 è una malattia autoimmune, che riconosce come dannose le cellule prodotte dal pancreas e le distrugge. L’organismo così non produce più insulina, ormone fondamentale per regolare i livelli di glucosio nel sangue.Ad oggi non è stata trovata una cura per il diabete 1, l’unica soluzione per coloro che ne soffrono è dover fare l’insulina per tutta la vita, per questo è così importante il mestiere che sanno fare i cani come Magic.Le persone affette da diabete corrono il rischio di avere un arresto cardiaco o entrare in coma se non avvertono la crisi in tempo. Come fanno i cani a riconoscere l’ipoglicemia e a capire se è necessario svegliare il “paziente” che accudiscono? L’isoprene è il responsabile del respiro esalato: è una sostanza che sembra sia prodotta quando le cellule di colesterolo si assemblano e raddoppia quando si verifica un’ipoglicemia.I ricercatori dell’università di Cambridge hanno trovato la risposta a questo mistero: i cani sanno fiutare l’isoprene. Mark Evans, responsabile della ricerca condotta da Wellcome Trust-MRC Institute of Metabolic Scienze, ci informa che i cani grazie a loro olfatto sviluppato possono essere addestrati per assistere le persone affette da diabete 1.Aggiunge inoltre che “il profumo dell’ipoglicemia potrà dunque essere sfruttato per sviluppare nuovi test diagnostici in modo da ridurre il rischio di complicanze potenzialmente fatali per i pazienti diabetici”. L’obiettivo è quello di creare un dispositivo che funzioni come l’olfatto canino e che elimini il test di automonitoraggio della glicemia che obbliga i diabetici a forarsi.Un dispositivo potrebbe eseguire lo stesso lavoro di Magic ma con l’enorme differenza che essendo una macchina non potrà volevi bene e donarvi l’affetto di un amico a 4 zampe. L’impiego dei cani in campo medico è davvero importante e potrebbe essere utile anche per condurre ricerche per altre malattie come ad esempio il cancro alla prostata.Se addestrati i nostri amici a 4 zampe potrebbero fiutare la presenza di cellule infette nell’urina. Il cane è un animale che sa davvero sorprendere, anche nel campo della medicina riesce ad essere un ottimo ed affidabile assistente. I cani contribuiscono a migliorarci la vita Magic appartiene alla razza dei Labrador retriever: sono cani molto intelligenti, socievoli, tranquilli, indicati per famiglie e bambini, amanti dell’acqua. Grazie alla predisposizione che hanno all’apprendimento ed al carattere molto docile sono la razza perfetta per addestramenti di vario genere: soccorso, antidroga, non vedenti, pet therapy ed anche per diabetici.In America sono stati formati per questo lavoro speciale anche Golden Retriever, in Italia anche razze come Jack russell, pastore Shetland, Border Collie hanno risposto bene a questo tipo di addestramento. In realtà ogni razza di cane può essere addestrata per questo ruolo ma, quelle col muso corto hanno maggiori difficoltà. L’addestramento di un cane dura circa un anno.Alcuni studi, uniti alle testimonianze di diabetici che hanno dei cani, dimostrano che anche se non sono stati addestrati avvertono le crisi glicemiche dei loro padroni e assumono comportamenti insoliti per attirare l’attenzione, come abbaiare ad esempio. I nostri amici 4 quattro zampe hanno una sensibilità naturale che se viene raffinata con un addestramento adeguato può dimostrarsi davvero utile soprattutto in situazioni più pericolose, come di notte quando può verificarsi un “ipoglicemia inconsapevole.Sempre dall’Inghilterra arriva la storia di Rebecca, una bimba di soli 6 anni affetta da diabete 1 che è assistita da un hipo dog. Shirley è stata addestrata da esperti del Medical Detection Dogs. La bambina è accompagnata anche a scuola dalla sua fedele amichetta che le tiene sotto controllo la malattia.Quando fiuta un’ipoglicemia la cagnolina lecca la bambina, se questo non fosse sufficiente ad attirare l’attenzione della maestra il cane provvede a prendere direttamente il kit medico per la glicemia come ulteriore richiamo per comunicare che è necessario fare l’insulina o integrare gli zuccheri. Rebecca ha davvero un’amica speciale, che non l’abbandona mai e soprattutto di cui ci si può fidare

La storia di bear, liberato dalle catene dopo 15 anni

News Redazione -

Bear: una vita alla catena, liberato dopo 15 anni Difficile anche immaginarla una vita intera legato ad una catena, passata ad osservare quei pochi metri quadrati a disposizione: questa è stata la vita di Bear, non ha mai potuto correre o giocare con altri cani, non ha mai passeggiato e prima della segnalazione non aveva mai visto neanche cosa ci fosse al di là del suo piccolo cortile. Questa è la storia di Bear ma potrebbe essere anche quella di tanti cani che come lui l’unico legame che hanno è quello della catena che li tiene legati.La storia di Bear arriva da New York, esattamente da Suffolk Country: per fortuna i cortili hanno sempre una via di fuga, la salvezza di Bear è stata la richiesta di aiuto da parte di un vicino che avendo notato le condizioni pietose del cane e soprattutto avendolo sempre visto legato non ha saputo resistere ed ha voluto regalargli un'altra possibilità, una vita più vera, quella di un cane libero senza quel fastidioso collare e senza più dover udire il rumore della catena ogni volta che si muoveva.Bear è stato soccorso da Guardians of Rescue, un’associazione fatta di uomini e donne che come volontari si occupano di soccorrere animali e prendersene cura. Il suo fondatore Robert Misseri ci confessa che avevano ricevuto una richiesta di intervento: tra le varie azioni di volontariato che porta a termine la sua associazione c’è anche la distribuzione di cucce per cani dove è necessario e il povero cane era da tempo che ne aveva una malandata, dove si rifugiava durante il freddo e soprattutto in inverno.Quando i volontari sono arrivati era peggio di come se l’aspettavano: inizialmente hanno portato una cuccia nuova, dopo 24 ore hanno pensato di portare via il cane e fortunatamente il proprietario non ha fatto alcuna opposizione, gli ha lasciato “tagliare la catena”. Il cane, continua Misseri, "Era molto contento di vederci, scodinzolava ed è una cosa insolita perché normalmente i cani che vivono una vita nelle sue condizioni sono spaventati, poiché sono sempre sempre isolati. I proprietari non erano persone cattive ma credevano che il cane stesse bene così poiché avevano anche altri animali ma Bear lo avevano destinato a star fuori per fare la guardia, a quanto pare il suo lavoro finalmente è finito". La fine della prigionia di Bear Finalmente dopo 15 anni Bear può veramente assaporare la vita, passeggiare, correre e perché no vedere anche il mondo. Bear è un bellissimo Labrador incrociato un cane tutto nero, dallo sguardo tenero e profondo, il musetto imbiancato dagli anni, un cane fortunato perché gli si è aperta la porta per avere un'altra vita, finalmente senza catena.I volontari lo hanno prima fatto visitare dal veterinario, e hanno rilevato che era affetto da un’artrite e aveva i vermi allo stomaco, oltre ad avere un difetto ad una zampa che lo costringeva a zoppicare sin da cucciolo. Bear è stato curato, lavato e portato in una spa dove ha passeggiato per i parchi ed ha anche fatto il bagno in una piscina coperta. Infine il regalo più grande: dopo 15 anni gli è stato donato il mare, i volontari lo hanno portato a fare una lunga passeggiata in uno dei luoghi che più si avvicinano alla libertà, Bear ha visto i gabbiani volare e ha sentito il rumore delle onde, ha passeggiato sulla spiaggia e sentito la sabbia sotto le sue zampe.Ma le sorprese non sono finite: dopo aver respirato l’aria del mare è stato portato in un locale a bere il pupuccino, una bevanda per cani. Ora Bear è accudito dai volontari dell’associazione e vive nel rifugio di Save a pet a Long Island in attesa di una nuova famiglia adottiva. Suggerisce Misseri che "potrebbe essere perfetto per una coppia di anziani che eventualmente hanno già altri animali perché Bear è un cane buono e bisognoso di tanto affetto". Le associazioni animaliste oltre a salvare animali si occupano anche di dare i cani in adozione per trovargli una nuova casa. Fortunatamente la speranza non muore mai e Bear ha avuto una seconda opportunità, quella di liberarsi da una catena e poter trovare degli affetti e chissà che non ci siano per lui anche dei legami veri e una famiglia pronta ad accoglierlo.La storia di Bear ha un lieto fine, ma sono molti i cani che vivono una vita intera legati a una catena, per svariati motivi e purtroppo uno di questi è anche l’inconsapevolezza dei proprietari che, come quelli di Bear non sono persone cattive ma semplicemente non ci vedono niente di male: per loro era un cane da guardia, destinato a stare fuori a fare il suo mestiere. E’ importante sensibilizzare e parlare di queste storie perché può essere utile ad evitare che si ripetano e soprattutto possiamo insegnare che la catena non è l’unico modo per tenere un cane vicino casa e fargli fare la guardia e neanche un metodo per evitare che scappi o vada a fare qualche marachella in giro. Liberate il cane dalla catena La catena è sinonimo di prigionia ma non solo, perché se viene utilizzata male potrebbe causare anche dei danni alla salute del cane come ad esempio ferite e problemi al collo del povero animale. La catena è un freno che impedisce al cane di vivere, essere libero e di conseguenza può causargli stress e frustrazione. La catena può portare il cane a sviluppare anche un comportamento aggressivo, soprattutto se vive continuamente isolato e senza neanche avere un po’ di attenzioni dal padrone. Tenere cani alla catena rientra nei maltrattamenti di un animale se lo lasciate legato 24 ore su 24, se la catena è corta e pesante col collare poco indicato e se l’animale è lasciato senza una cuccia adeguata. Le catene devono avere dei requisiti a norma per tutelare la salute del cane come ad esempio una determinata lunghezza, in più ci sono collari per cani specifici, morbidi indicati per le catene, che devono avere i moschettoni rotanti in modo tale che non si strangoli il cane. Non dimenticate che i cani sono animali sociali che hanno bisogno di mischiarsi ad altri esseri viventi: se giocano e corrono si sfogano tornato a casa stanchi e sereni. Non dimenticatevi che se volete bene al vostro cane sarete ricambiati e l’affetto di un cane sa essere davvero grande.

Intolleranze alimentari nei cani: cosa sono, test e cure

Salute del cane Redazione -

Intolleranze alimentari nei cani: cosa sono, come individuarle e le cure Avete mai sentito parlare di intolleranza ai cibi nei cani? Qui vi spieghiamo cosa sono e in che cosa consistono. Ebbene si, così come noi uomini sviluppiamo allergie e intolleranze anche negli animali può succedere la stessa cosa. E’ importante capire come si individuano le intolleranze e come si possono curare. Qui indichiamo i sintomi, come si manifestano e anche alcuni tipi di cure da adottare per eliminarle o ridurle. Anche i cani se consumano ripetutamente certi alimenti possono accusarne e diventare intolleranti. Grazie a diete specifiche, ad esclusione di certi alimenti, o prodotti appositi e ovviamente il consulto col tuo veterinario il tuo cane può liberarsi di questo fastidio o conviverci senza troppe sofferenze. Non solo, esistono anche prodotti appositi per alleviare il fastidio o ad esempio il prurito che può causare un l’intolleranza. Attenzione perché le intolleranze possono ritornare e tutti i tipi di cane possono essere soggetti a questo disturbo alimentare.Intolleranze alimentari nei cani: cosa sonoCosi come noi uomini, anche i cani possono soffrire di intolleranze alimentari: si manifestano con una reazione del sistema immunitario che non tollera elementi presenti in determinati cibi. Nel cane le intolleranze alimentari rappresentano la terza causa di allergie, sono abbastanza frequenti, per questo è importante sapere cosa sono e saperle riconoscere. Possono colpire tutti i tipi di cane indistintamente dalla razza e dal genere, si manifestano in egual misura nei maschi e nelle femmine, sterilizzati o meno. Non esiste un età specifica in cui si manifestano poiché possono presentarsi in giovane età ma anche durante l’anzianità.Intolleranze alimentari nei cani: sintomiSe da tempo il tuo cane ha vomito o diarrea, si gratta ripetutamente, ha la cute arrossata e delle lesioni allora potrebbe soffrire di un intolleranza alimentare. I sintomi che si manifestano e la reazione sono proporzionati alla quantità assunta dell’elemento che infastidisce il cane. L’intolleranza alimentare non è da confondere con l’allergia che si manifesta con altri sintomi. L’intolleranza a differenza dell’allergia nei casi più estremi può portare anche alla morte e si localizza nell’intestino mentre l’allergia crea una reazione nel sistema immunitario.  Con l’aiuto del veterinario puoi stabilire se è un intolleranza e di che tipo è per curarla e adottare una dieta adeguata. I sintomi di questo tipo di disturbo alimentare possono colpire più apparati:Apparato cutaneo Apparato urogenitale Apparato respiratorio Apparato gastro-intestinale Apparato oculo-congiuntivale Sistema nervoso centraleNon è semplice distinguere le intolleranze sulla base di segni fisici ma alcuni di essi se si manifestano ripetutamente sono un chiaro indice che siamo di fronte ad un problema alimentare e non un’atopia ad esempio. Tra questi rientrano casi in cui il cane non risponde al trattamento con steroidi ed ha forti pruriti, problemi auricolari e ancora, problemi cutanei evidenti presenti in esemplari di giovane età.Intolleranze alimentari nei cani: perchè vengono? Alcuni studi hanno dimostrato che le intolleranze si sviluppano per i cibi più comunemente consumati, nel caso dei cani sono: pesce, pollo, agnello, soia, mais, frumento, uova, e tutti i prodotti di derivazione lattiero-caseari. Tutti questi ingredienti li troviamo presenti nel cibo per cani e nelle crocchette, che non a caso rappresentano un'alta percentuale del nutrimento dei nostri cani. Una delle intolleranze più diffuse è indubbiamente quella al lattosio, ovvero allo zucchero presente nel latte ma ce ne sono di diverso tipo. E’ importante prestare attenzione a prodotti come latte e derivati (formaggio e panna), il sale che ovviamente è contenuto in maniera bilanciata negli alimenti per cani ed infine prodotti con lievito come ad esempio il pane sono tra le tre categorie più soggette ad intolleranze. Le razze di cani più soggette alle intolleranze sono: il Setter Irlandese, il Cocker spaniel, il Boxer, Pastore tedesco, Dalmata, Labrador, Golden Retriever, Westhighland White Terrier e tanti altri incroci fra razze diverse.Intolleranze alimentari nei cani: cureCon l’aiuto del tuo veterinario puoi individuare gli alimenti che infastidiscono il tuo cane seguendo due metodi o con una dieta ad eliminazione e cibo monoproteico o acquistando prodotti appositi disponibili sul mercato adatti proprio a questo tipo di problemi. La dieta ad eliminazione consiste nell’escludere alcuni alimenti per un tempo stabilito di almeno 12 settimane, circa quasi tre mesi può essere utile per individuare i cibi che creano l’intolleranza alimentare del vostro cane. In questo tempo è sufficiente nutrire il cane con un regime alimentare diverso dal solito ovvero, cibo per cani monoproteico: alimenti con una proteina e un carboidrato che non ha mai mangiato, accoppiamenti come coniglio e riso ad esempio. Aggiungere alla proteina anche un carboidrato è utile per vedere se l'intolleranza è legata ad un cereale o meno. Questo metodo consiste nel rintrodurre lentamente tutti i cibi valutando e osservando se con l’aggiunta di un alimento nuovo si manifestano i sintomi dell’intolleranza. Ovviamente la dieta va fatta cercando di inserire tutti i cibi, le vitamine e i minerali che servono per un fabbisogno corretto ed equilibrato. Trascorso il tempo suggerito, se sono scomparsi o notevolmente ridotti i sintomi si può riportare il cane a mangiare normalmente, facendo attenzione che la ripetitività del cibo può riportare a galla le intolleranze. Nel mercato esistono anche linee composte da proteine idrolizzate per cane, proteine e carboidrati scissi sono molecole talmente piccole che non provocano reazioni di intolleranza e sono cibi adatti a questo tipo di utilizzo. Per il tempo stabilito sarà sufficiente acquistare alimenti per cani allergici, eliminare tutti gli altri cibi e controllare che il vostro amico a 4 zampe non faccia il furbetto e mangi in giro alimenti che non dovrebbe ingerire. E’ importante controllare che non mangi altro durante le passeggiate, che nessuno gli dia cibo e se avete altri animali come un gatto, è fondamentale che non si avvicini alla sua lettiera. Assieme alla dieta possono essere consigliati degli shampoo appositi per la cute, antibiotici o rimedi naturali come tea tree oil, calendula, malva o camomilla per disinfettare. Con le giuste attenzioni anche il vostro cane può essere curato e accudito in modo tale che le intolleranze non rappresentino malessere e fastidio. Sottoposto alle diete ed eventualmente cure prescritte dal veterinario, prodotti alimentari adeguati come cibo monoproteico, cane o gatto che sia possono guarire o convivere quotidianamente con le intolleranze in maniera semplice.

Tg cinofilo, pallino: massacrato perchè abbaia troppo, tutti i dettagli

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Pallino è un cane che abbaiava troppo, perciò ha subito violenza gratuita dai suoi aguzzini. Per fortuna, Pallino sta bene, ferito con cattiveria, ma continua ad offrire coccole e amore ai suoi proprietari. E’ accaduto martedì scorso a Cremona, senza alcun motivo apparentemente normale: Pallino, un bassotto di sette anni e mezzo, è stato ferocemente seviziato da individui senza cuore e senza vergogna; infatti, i suoi proprietari,  Anna Irrighetti e Marco Ianne, lo hanno rinvenuto sotto il tavolo della cucina con gli arti posteriori amputati crudelmente. Il cane è stato trasportato immediatamente, dai suoi proprietari e dal suo veterinario, nella clinica per animali più vicina, sita in via Stazione, dove ha subito un preziosissimo e delicatissimo intervento chirurgico, che gli ha salvato la vita. I proprietari, il comando dei carabinieri di Castelverde e gli abitanti del cremonese, sono ancora increduli e arrabbiati, di fronte a tanta violenza gratuita. Chi ha tagliato le zampette posteriori a Pallino? E, perché tanta cattiveria? I coniugi Ianne, avevano ricevuto in precedenza una lettera anonima in cui si accusava il forte abbaiare del cane, quotidiano, a tutte le ore del giorno e della notte, ma ciò non giustifica un atto così disumano. Intanto l'Associazione italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente ha messo una taglia di 30.000 euro, per trovare e denunciare gli autori di questo scempio. Adesso, Pallino sta meglio e presto, potrà continuare ad abbaiare nel suo giardino.

Tg cinofilo: blakely, un pastore australiano che si prende cura dei tigrotti

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Blakely è un cane di soli 6 anni, ingaggiato dallo zoo di Cincinnati per fornire coccole ed educazione a cuccioli di tigre. Tre rari cuccioli di tigre malese, tutti di sesso femminile, sono stati curati dal personale infermieristico dello zoo di “Cincinnati Zoo & Botanical Garden”  da quando sono nati il 3 febbraio 2017 e, purtroppo, abbandonati dalla madre; più di recente, il team di assistenza si è espanso, sino ad includere Blakely, un pastore australiano di soli sei anni, definito un “super cane” che fornisce coccole, comfort ed educazione alle piccole tigrotte. "E’molto più di una protezione, per i cuccioli; Blakely è l'adulto della situazione: insegna loro la corretta educazione, controllando costantemente la loro aggressività", ha dichiarato Alba Strasser, capo del personale infermieristico dello Zoo di Cincinnati. "Il ruolo di Blakely, è fondamentale per i cuccioli e non può essere sostituito, assolutamente, da quello di un umano". I tre cuccioli di nome Chira, perché curata da un chiropratico, Batari, che significa dea e Izzy, che vuol dire promessa da Dio, avrebbero ricevuto un’educazione simile dalla loro mamma; ma, dal momento dell’abbandono, Blakely la sostituisce degnamente; il super cane ha anche una sua esperienza in campo con ghepardi, un facocero, puzzole e, persino, un pipistrello e, l’anno scorso, per riconoscenza nei suoi confronti,  la città di Cincinnati ha proclamato il 19 ottobre come Blakely Day! "La mia squadra può nutrire e prendersi cura dei cuccioli di tigre, ma non può insegnare loro, la differenza tra un morso per gioco e quello per difesa; quindi, questo è il lavoro di Blakely", ha detto la Strasser. "L’educazione che Blekely fornisce ai tigrotti, servirà loro per un futuro prossimo, quando saranno a contatto con altre tigri adulte". I cuccioli verranno trasferiti dallo zoo a Cat Canyon, quest’estate, dopo che avranno ricevuto le loro ultime vaccinazioni. I visitatori possono  assistere all’impegno di Blakely nei confronti delle tigrotte, per le prossime settimane, perché poi diventerebbero troppo grandi, anche, per lui!

Tg cinofilo: sparano a "zampa", ma riesce a tornare a casa insanguinato

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Il cane "Zampa" torna a casa tutto insanguinato: poverino, era stato impallinato da colpi di fucile. La macabra scoperta è stata fatta da Dandria Pamela, proprietaria della tenuta agility dog Qua la Zampa nella località di Staffoli a Santa Croce sull’Arno. Nella serata di ieri, Pamela ha raccontato con le sue parole la cronaca della giornata: "Verso le 13 sono andata nel campo, dove ho tre cani: "Peggy", il meticcio "Luna" e il segugio "Zampa". era rimasta solo Peggy al campo perché Luna è rientrata da sola intorno alle 16, ma Zampa invece ancora non aveva fatto ritorno". Solo verso le 18, fuori da casa Pamela vede arrivare con le ultime forze rimaste il suo segugio Zampa. Il primo pensiero per la padrona è che il suo amico fosse stato investito da un’auto. Niente di tutto ciò: una volta portato dal veterinario di fiducia, le lastre hanno mostrato cos’era successo veramente, qualcuno aveva sparato con un fucile a pallini e ha colpito, inavvertitamente o di proposito, il povero cagnolino Al momento, dopo lo spavento e le cure, possiamo dire che Zampa sta abbastanza bene e riesce a camminare. Ci sono parecchie considerazioni che dovranno essere valutate al momento delle indagini, quando la signora Pamela andrà a denunciare l'accaduto. Come il fatto che Zampa è campionessa di agility dog, per cui considerando le sue doti di sveltezza e agilità sembra molto strano che sia riuscito a beccarsi dei pallini su tutto il corpo, inoltre, al momento dell’arrivo del cane ferito, la padrona ha seguito la striscia di sangue che il cagnolino ha fatto durante il suo viaggio di ritorno, quella striscia ad un tratto si interrompe e non è più possibile tornare a ritroso per ripercorrere il viaggio del povero Zampa. Pamela Dandria non è rimasta stupita: “Già l’anno scorso abbiamo fatto un’altra denuncia perché qualcuno sparò a Peggy e la cosa più grave è che fu ferita all’interno della mia tenuta”.

Il padrone si sente male, lui lo aspetta fuori dall'ospedale per giorni

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Marrom è un cane speciale, che ha atteso per giorni che il suo padrone uscisse dall'ospedale in cui era stato ricoverato. di Lavdie Sijani - Qualche settimana fa le guardie mediche di un pronto soccorso in Brasile sono state chiamate per un'emergenza. L'uomo da aiutare era senza fissa dimora e ha avuto un improvviso problema respiratorio per la strada. L'intervento dei paramedici è stato rapidissimo. Una volta giunti sul posto, si sono potuti accorgere di quanto quest'uomo fosse ricco nonostante la sua povertà in termini di beni materiali. C'era qualcuno di speciale lì accanto a lui, aspettando che venisse soccorso. Il suo nome era Marrom. Marrom infatti, è il suo fedelissimo amico cane, rimasto al suo fianco per tutto il tempo. Dopo aver prestato un primo soccorso all'uomo, i medici decidono di trasportarlo in ospedale. Allora caricano l'uomo in ambulanza. Ma Marrom non si allontana neanche un momento dal suo amico, così il simpatico equipaggio, invece di allontanare il cucciolo, decide di accoglierlo a bordo per accompagnare il suo padrone in ospedale. Una volta arrivati all'ospedale Humanitaria nella città di Limeira, Marrom vorrebbe intrufolarsi e seguire il suo proprietario al pronto soccorso. Nonostante Marrom faccia del suo meglio per poterci riuscire, in questo caso i medici decidono di non farlo entrare per il bene degli altri pazienti ricoverati. Solo quando l'uomo è stato spostato in terapia intensiva, quindi lontano dalla vista del cane, Marrom ha smesso di voler cercare di entrare in ospedale. Marrom ha capito che non gli resta altro se non aspettare. Allora si mette rannicchiato davanti alla porta del pronto soccorso ed inizia ad aspettare in silenzio. E aspetta ancora, mentre le ore passano. I dipendenti dell'ospedale assistono increduli alla fedeltà che il cane mostra nei confronti del suo padrone. Gli portano cibo e acqua e una pioggia di affetto. Un membro dello staff medico, Jairo Xavier de Oliveira,  ha anche postato su Facebook: “ Lui sta semplicemente aspettando in silenzio e molto educatamente senza disturbare. Ma la tua attesa durerà poco Marrom... presto ti ridaremo indietro il tuo amico”. Il personale dell'ospedale ha anche messo un cartello per garantire che nessuno scambiasse Marrom per uno dei cani randagi, infastidendolo o facendogli del male: “Per favore non maltrattate questo animale perché appartiene ad un paziente”. Tutto sommato la veglia di Marrom è andata avanti per poco più di 32 ore. Ed è stato proprio durante questo tempo che, come riporta UOL News, un gruppo di salvataggio degli animali locali, ALPA, è intervenuto per vedere se il cane avesse bisogno di cure. Così hanno scoperto che Marrom aveva pulci e zecche e non era mai stato prima da un veterinario. Allora lo hanno preso e portato con loro per prestargli tutte le cure di cui aveva bisogno. Marrom è rimasto con loro fino a quando il suo proprietario non è stato dimesso dall'ospedale. Dopo otto giorni di attesa Marrom ha finalmente potuto riabbracciare il suo amico, verso il quale ha mostrato una fedeltà incomparabile. Adesso dopo tutte le cure ed i controlli ricevuti, è anche più sano e pulito rispetto a quando tutto è cominciato.