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Tg cinofilo: cagnolini sopravvissuti al rogo di eboli, adesso sono in cerca di una famiglia

News Redazione -

Dopo la paura, i cagnolini scampati all’incendio di Eboli, sono in cerca di amore e di qualcuno che si prenda cura di loro. Cause ancora in accertamento per un incendio che si è sviluppato in un appartamento abbandonato al degrado di Marina di Eboli, dove erano presenti dei cuccioli meticci. Non tutti sono riusciti a scampare al pericolo, ma alcuni di loro sono sani e salvi e sono in cerca di una casa che li ospiti con amore. Come si legge su un post pubblicato su Facebook “Vigili del fuoco, Asl di Eboli, Carabinieri e noi della Lega del Cane di Salerno, siamo riusciti a portare in salvo solo una cucciola, Fiammetta (ricoverata in prognosi riservata) e la sua povera mamma”. Per adozioni è possibile contattare la Lega del Cane di Salerno ai numeri 089 303039 e 327 0428428”. E ancora, un altro post apparso su Facebook, dell’associazione zoofila Dalle Zampe al Cuore, riporta una frase dedicata, invece, alla mamma dei cuccioli morti nell’incendio, Sofie. “Quanto parlano i tuoi occhi … a cosa hanno dovuto assistere … al pianto straziante dei tuoi cuccioli mentre bruciavano vivi e tu non potevi aiutarli. Già … hanno dato fuoco a tutto il vostro recinto, dovevi esserci anche tu tra le vittime, ma fortunatamente sei salva .Oggi con il tuo sguardo spento ed afflitto mi seguivi ovunque cercando conforto, pur non conoscendomi”. Parole strazianti queste, ma che provano tutto l’amore esistente per i nostri amici quattro zampe. Non è chiaro come si sia scatenato il rogo, ma grazie alla Lega del Cane di Salerno, adesso Fiammetta e Sofie, la sua mamma di 8 anni, stanno meglio e sono in cerca di amore e d’affetto.

Tg cinofilo: pastore tedesco seviziato, casalabate istituisce una taglia

News Redazione -

Trovato un pastore tedesco imbavagliato e seviziato nelle campagne della provincia di Lecce, il comune istituisce una taglia per trovare i responsabili di questo crudele e violento gesto. Accade la settimana scorsa nelle campagne della periferia di Casalabate, in provincia di Lecce, dove uno splendido esemplare di pastore tedesco di nome Dixy è stato ritrovato morto, per via delle sevizie subite. Era imbavagliato, aveva la coda spezzata ed è morto tra le atroci torture che ha dovuto subire da parte di ignoti balordi: gli abitanti di Casalabate non si capacitano ancora della cotanta violenza che ha portato ad ammazzare un dolcissimo quattrozampe in questo modo barbaro. E così è bufera. L’assessore alle politiche ambientali del comune di Lecce, Andrea Guido, ha istituito una taglia per individuare i responsabili di questo atroce gesto, facendo leva sulla solidarietà delle tante associazioni animaliste e sugli abitanti di Casalabate, affinchè venga realizzata una raccolta fondi per istituire la taglia. Lui, per primo, ha già versato 150 euro une alla fine si è arrivati ad una cifra pari a circa 4500 euro. "Chiedo pubblicamente alle Forze dell'Ordine di utilizzare tutte le loro risorse a disposizione per individuare il colpevole e di procedere con l'arresto immediato non appena sarà rintracciato. E alla Magistratura di comminare una pena esemplare" per "il vile gesto", conclude, infine, l’assessore Guido, proponendo a chiunque sapesse qualcosa in merito di contattarlo sul suo profilo Facebook o direttamente agli uffici dell’assessorato in viale Aldo Moro 30/3. Un gesto vile, vigliacco e violento, quello portato a termine da ignoti balordi senza cuore, che presto pagheranno a caro prezzo! C'è anche chi, pur condannando il crimine in sè e sostenendo che i colpevoli vadano ovviamente individuati, non condivide il metodo da "far west" e l'utilizzo di denaro per avere giustizia. Alcuni hanno dichiarato che "non si può mercificare il dovere civico".

Tg cinofilo: cagnolino ucciso e gettato in un dirupo, giallo a mercato san severino

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Un piccolo meticcio viene ucciso e poi gettato come un sacco d’immondizia in un dirupo: è subito indignazione. Succede a Mercato San Severino, dove un povero meticcio bianco è stato dapprima soffocato, e in seguito gettato come un sacco d’immondizia in un dirupo, alla periferia del paese. I motivi crudeli ed ingiustificati che hanno spinto ignoti verso il gesto violento e privo di senso non sono stati ancora scoperti, ma d’altronde non esiste mai una giustificazione valida ad una tale efferatezza. Immediatamente è partita la denuncia verso ignoti appena scoperto il corpicino senza vita del cagnolino e grazie ad alcuni testimoni, molto probabilmente, i responsabili pagheranno per l’atroce gesto: infatti, alcuni residenti della zona hanno dichiarato la presenza di alcuni individui sospetti in periferia. Come racconta il quotidiano locale “La città”, “non sono chiari i reali motivi che hanno spinto gli autori a compiere questo crimine” ed è subito indignazione, tanto che sul gruppo Facebook di “Noi di Mercato S.Severino”, sono state postate le foto della macabra scoperta con commenti di rabbia, delusione, tristezza e, addirittura, ira. Molto probabilmente, la causa dell’uccisione del cagnolino è stata dovuta alla recente chiusura del canile comunale, ma ciò ovviamente non può giustificare il reato. Non appena saranno individuati gli autori dell’atto criminoso, questi ne subiranno tutte le conseguenze legali che ne derivano.

Tg cinofilo: altri gesti crudeli su cagnolini indifesi, avvelenati sette quattrozampe

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Ancora violenza gratuita nei confronti di 7 piccoli quattro zampe a Marcellinaria. La crudeltà e la violenza gratuita, nei confronti degli animali non vuole placarsi assolutamente. Accade a Marcellinaria, in provincia di Catanzaro, in una campagna privata, dove 7 piccole creature indifese sono state avvelenate senza pudore, qualche giorno fa. L’accaduto è venuto alla luce, grazie ad una pubblicazione su Facebook piena di rabbia e tristezza, da parte dell’associazione “L’Arca ONLUS” di Annalisa, che si prende cura e offre attenzioni amorevoli, nei confronti di tutti i nostri amici a quattrozampe in difficoltà. “Oggi ci hanno fermate, annientate. Nemmeno la forza di avere rabbia, non abbiamo parole per raccontare l’inenarrabile, vorremo solo sprofondare, sparire. Perché quando manca la forza e la rabbia, allora vuol dire che hanno vinto loro. All’alba di questa mattina sconosciuti si sono introdotti in proprietà privata, un podere di campagna dove Antonella aveva ricoverato alcuni cani che per esubero non possono essere introdotti nel canile. Sono stati buttati bocconi avvelenati e 7 di loro sono morti tra atroci sofferenze, mentre uno sta combattendo tra la vita e la morte. Tra di essi anche i due cuccioli di Karina, appena dimessi dalla clinica e sopravvissuti alla parvovirosi. I cani erano collocati distanti dalle abitazioni, anche il loro eventuale abbaio non avrebbe potuto disturbare nessuno. Invece la loro sola esistenza ha dato fastidio e un’ignobile mano ha messo fine alla loro vita, per sempre. Gli enormi sforzi sostenuti da Antonella, in assoluta solitudine, sono stati stroncati e la sua fatica, il suo lavoro mosso da amore, compassione e senso civico, sostituendosi a chi avrebbe dovuto farsi carico di tutto questo, è stato premiato da una mano assassina. Non sappiamo che altro aggiungere. Oggi per noi è una giornata di lutto che segnerà ci segnerà per sempre e che segnerà anche il destino infame che colpisce i cani randagi di Marcellinara. Perché in quel podere non potrà più entrare nessuno e tutti i cani che verranno trovati sul territorio saranno lasciati al loro destino. Nessuno verrà più soccorso, tutti resteranno dove sono, a scontare la loro sorte maledetta. Non abbiamo più mezzi per aiutare nessuno.” Questo il lungo e terribile post apparso sulla loro pagina Facebook. Ma allora perché tanta crudeltà? Perché ancora così tanti episodi di violenza gratuita su cuccioli indifesi? In fondo, l’associazione sta eseguendo un lavoro gratuito che dovrebbe spettare allo Stato. Il nostro augurio è che i volontari continuino nel loro grande e prezioso aiuto, e che i colpevoli di questi crimini vengano individuati e puniti a norma di legge.

Tg cinofilo, ventuno i cani maltrattati a fossona: proprietario denunciato

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Sono ben 21 i cagnolini rinchiusi in un’abitazione, in condizioni precarie. Succede a Cervarese Santa Croce, dove un uomo di 63 anni è stato denunciato per maltrattamento  di animali. L’uomo aveva sequestrato in condizioni deplorevoli, ben 21 cuccioli di varie razze, che in seguito vendeva sul web. Nonostante già da tempo le proteste dei vicini di casa, date da odori nauseabondi e ululati incessanti, fossero divenute continue, solo ieri le guardie zoofile di Padova, hanno sventrato un commercio illegale di cuccioli sul web. L’annuncio della vendita di un pinscher, apparso pochi giorni fa, ha dato il via alle indagini, che hanno portato alla denuncia di un uomo di 63 anni che deteneva 21 cuccioli in stato veramente pietoso. L’intervento congiunto della guardia zoofila di Padova e dei carabinieri del nucleo NAS del posto, è riuscito a portare in salvo i cuccioli, che sono stati trasferiti al canile di via Erbecè a Monsalice. I cagnolini sono stati ritrovati in condizioni deplorevoli: quattro cuccioli per una sola cuccia molto piccola, malconci e con il pelo rovinato, affamati e contorniati da escrementi e insetti, questa era la loro sopravvivenza. Adesso, i cuccioli sono salvi e i volontari del canile di Monsalice si stanno prendendo cura di loro nel migliore dei modi. L’uomo, invece, è indagato per maltrattamento di animali e tra qualche settimana, la procura del luogo, potrebbe condurlo agli arresti definitivi.

La vera storia di pallino: si è automutilato, nessun seviziatore

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Negli scorsi giorni è partita una caccia all'uomo a Castelverde, in provincia di Cremona. Alla fine Le Iene ci hanno indagato sopra svelando il mistero, ma c'è ancora chi non crede alle prove scientifiche. Vicino a Cremona, precisamente a Castelverde, paesino di duemila anime, negli scorsi giorni è partita una caccia all'uomo. Chi ha fatto del male a Pallino? Stiamo parlando di un bassotto a cui sarebbero state tagliate le dita delle zampine. Alla fine però un servizio de Le Iene ha chiarito la vicenda, ma ancora adesso c'è chi ritiene che il cagnolino sia stato macabramente seviziato. “Sono Pallino!!! Non sono stato torturato e non c’è nessun mostro a Castelverde. Lo so, il primo pensiero di tutti è stato questo vedendomi mutilato alle zampette... ma fortunatamente i medici qui non si sono fermati alle apparenze... dalla tac con mezzo di contrasto si evidenzia un grosso trombo all'aorta addominale dove partano le arterie che portano il sangue alle mie gambette... quel giorno il trombo ha bloccato la circolazione e in un attimo ho avuto dolori lancinanti tanto da strapparmi le dita... stamattina la mia amata famiglia mi ha fatto operare... ora sono sveglio e sto meglio e tra un paio di giorni tornerò a casa... ringrazio chi mi ha sostenuto in questi giorni preoccupandosi solo della mia salute" ”. Così, con un post facebook che ha fatto parlare il bassotto in prima persona, la clinica universitaria di Crema rende noti gli sviluppi del caso di Pallino, il cane che si pensava fosse stato mutilato per una forma di sadica vendetta per il fatto che abbaiava troppo. Un’idea che – come racconta la Provincia di Cremona e Crema – è stata ormai abbandonata in favore dell’ipotesi dell’automutilazione. L’animale in preda a una forte trombosi che aveva colpito le sue estremità si sarebbe automutilato parte delle zampe che sono poi state ritrovate nel mezzo del suo vomito. Sollevata la famiglia per cui “svanisce l’incubo che qualcuno vicino a noi potesse essere stato così crudele”. Nonostante le spiegazioni su internet (in gruppi come “IO STO CON PALLINO”) c’è chi non crede nell’automutilazione e continua a pensare a un atto di malvagità umano.

Tg cinofilo, pallino: massacrato perchè abbaia troppo, tutti i dettagli

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Pallino è un cane che abbaiava troppo, perciò ha subito violenza gratuita dai suoi aguzzini. Per fortuna, Pallino sta bene, ferito con cattiveria, ma continua ad offrire coccole e amore ai suoi proprietari. E’ accaduto martedì scorso a Cremona, senza alcun motivo apparentemente normale: Pallino, un bassotto di sette anni e mezzo, è stato ferocemente seviziato da individui senza cuore e senza vergogna; infatti, i suoi proprietari,  Anna Irrighetti e Marco Ianne, lo hanno rinvenuto sotto il tavolo della cucina con gli arti posteriori amputati crudelmente. Il cane è stato trasportato immediatamente, dai suoi proprietari e dal suo veterinario, nella clinica per animali più vicina, sita in via Stazione, dove ha subito un preziosissimo e delicatissimo intervento chirurgico, che gli ha salvato la vita. I proprietari, il comando dei carabinieri di Castelverde e gli abitanti del cremonese, sono ancora increduli e arrabbiati, di fronte a tanta violenza gratuita. Chi ha tagliato le zampette posteriori a Pallino? E, perché tanta cattiveria? I coniugi Ianne, avevano ricevuto in precedenza una lettera anonima in cui si accusava il forte abbaiare del cane, quotidiano, a tutte le ore del giorno e della notte, ma ciò non giustifica un atto così disumano. Intanto l'Associazione italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente ha messo una taglia di 30.000 euro, per trovare e denunciare gli autori di questo scempio. Adesso, Pallino sta meglio e presto, potrà continuare ad abbaiare nel suo giardino.

Tg cinofilo: blakely, un pastore australiano che si prende cura dei tigrotti

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Blakely è un cane di soli 6 anni, ingaggiato dallo zoo di Cincinnati per fornire coccole ed educazione a cuccioli di tigre. Tre rari cuccioli di tigre malese, tutti di sesso femminile, sono stati curati dal personale infermieristico dello zoo di “Cincinnati Zoo & Botanical Garden”  da quando sono nati il 3 febbraio 2017 e, purtroppo, abbandonati dalla madre; più di recente, il team di assistenza si è espanso, sino ad includere Blakely, un pastore australiano di soli sei anni, definito un “super cane” che fornisce coccole, comfort ed educazione alle piccole tigrotte. "E’molto più di una protezione, per i cuccioli; Blakely è l'adulto della situazione: insegna loro la corretta educazione, controllando costantemente la loro aggressività", ha dichiarato Alba Strasser, capo del personale infermieristico dello Zoo di Cincinnati. "Il ruolo di Blakely, è fondamentale per i cuccioli e non può essere sostituito, assolutamente, da quello di un umano". I tre cuccioli di nome Chira, perché curata da un chiropratico, Batari, che significa dea e Izzy, che vuol dire promessa da Dio, avrebbero ricevuto un’educazione simile dalla loro mamma; ma, dal momento dell’abbandono, Blakely la sostituisce degnamente; il super cane ha anche una sua esperienza in campo con ghepardi, un facocero, puzzole e, persino, un pipistrello e, l’anno scorso, per riconoscenza nei suoi confronti,  la città di Cincinnati ha proclamato il 19 ottobre come Blakely Day! "La mia squadra può nutrire e prendersi cura dei cuccioli di tigre, ma non può insegnare loro, la differenza tra un morso per gioco e quello per difesa; quindi, questo è il lavoro di Blakely", ha detto la Strasser. "L’educazione che Blekely fornisce ai tigrotti, servirà loro per un futuro prossimo, quando saranno a contatto con altre tigri adulte". I cuccioli verranno trasferiti dallo zoo a Cat Canyon, quest’estate, dopo che avranno ricevuto le loro ultime vaccinazioni. I visitatori possono  assistere all’impegno di Blakely nei confronti delle tigrotte, per le prossime settimane, perché poi diventerebbero troppo grandi, anche, per lui!

Tg cinofilo: labrador cieco disperso da una settimana, poi il lieto fine

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Quando Sage è scomparsa la scorsa settimana, la sua famiglia è rimasta sconvolta. I famigliari pensavano che la Labrador cieca di 12 anni fosse rientrata a casa dopo aver giocato in cortile, ma dopo un’ora si sono resi conto che era rimasta fuori. La famiglia si è subito messa a cercarla intorno alla casa a Boulder Creek, in California, sperando che fosse rimasta lì vicino ma in realtà si era allontanata molto.«Dieci dei nostri vicini più cari si sono uniti a noi nella ricerca di Sage che è durata fino a tarda notte» racconta la proprietaria Cole Beth. Ma nulla, non l'abbiamo trovata, le ricerche sono andate avanti per cinque giorni, ma della cagnolina non c’era nessuna traccia. Con le ore che passavano, le speranze di ritrovarla diminuivano: «Nella zona ci sono alcuni predatori e abbiamo pensato che fosse morta» racconta la donna. Foto sui social network, volantini e passa parola ma tutto sembrava inutile. Poi è arrivata la magnifica notizia: Dan Estrada, un vicino della famiglia Cole, è riuscito a trovare il Labrador ma per puro caso: lui con il suo amico Vincent e i suoi due cani erano andati a fare una passeggiata nella foresta vicino casa. Dopo quasi 15 minuti di cammino Dan ha notato una macchia vicino a un corso d’acqua alla base di un ripido pendio. «All'inizio ho pensato che fosse un sacco della spazzatura ed ho iniziato ad innervosirmi, nessuno qui ha piacere che i rifiuti vengano gettati nella foresta ma poi ho guardato più da vicino e ho visto che in realtà si trattava di Sage» ci racconta Estrada. La felicità però è durata poco, lasciando spazio al timore che fosse morta: il Labrador era nascosta all’interno di una piccola insenatura proprio accanto al torrente e non si muoveva. «In quel brutto momento ci sono rimasto molto male anche perché avrei dovuto recuperare il suo corpo per poi portare la cattiva notizia alla sua famiglia». Ma quando finalmente è riuscito a raggiungerla, l’ha chiamata e la cagnolina cieca ha mosso la testa. Era viva: «Ho scalato il più veloce che potevo per raggiungerla, l’ho abbracciata, baciata e accarezzata. Lei ha subito iniziato a scodinzolare». Estrada ha aiutato il Labrador ad alzarsi cercando di farla camminare, ma Sage non mangiava da 8 giorni ed era debole. «Ha fatto massimo 10 passi prima di fermarsi - racconta l’uomo -. Mi sono reso conto che non ce l'avrebbe fatta da sola così me la sono messa sulle spalle». Tornati a casa l’amico di Dan ha contattato la famiglia di Sage che, quando l’ha rivisto, si è lasciata andare in un pianto di felicità.La famiglia di Cole Beth aveva messo una ricompensa di 1.000 dollari sul ritrovamento di Sage ma Estrada ha chiesto di versare quella somma di denaro a un’organizzazione di soccorso per gli animali.

La storia di swansea jack, il cane del secolo

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Di Lavdie Sijani -  Nel giugno del 1931, un ragazzo di appena 12 anni proveniente da Swansea, nel Galles, decise di voler mostrare ad altri bambini più grandi che non aveva affatto paura di toccare e nuotare nelle profonde acque del fiume Tawe. Ma quel giorno fu terribile per Timmy perché per qualche strano e particolare motivo (forse non aveva atteso i suoi trenta minuti dopo mangiato oppure semplicemente non sapeva nuotare) iniziò da subito ad annegare. Di certo sappiamo che se non fosse stato per Swansea Jack che si trovava a pochi passi dal bambino, la morte lo avrebbe portato via in un attimo. Ma grazie all'intervento istintivo ed immediato di questo giovane cane che in un battibaleno si trasformò in un supereroe, per Timmy fu una di quelle giornate memorabili. Secondo il museo di Swansea, Swansea Jack era un cane di razza retriever di colore nero, apparteneva a William Thomas ed era nato nel 1930. Nonostante avesse poco più di un anno, il nostro cucciolone già da così giovane mostrava un gran talento nell'essere un grande eroe. Anche se questo corrisponde al suo primo vero salvataggio, la cosa rimase non dichiarata ed il piccolo Timmy decise di adottare il cucciolo per poterlo tenere sempre al suo fianco e soprattutto perché gli era profondamente grato per avergli salvato la vita. Ma non è finita qui: Swansea Jack poche settimane più tardi si prese la briga di salvare un altro nuotatore inetto. Questa volta il cucciolo, prima di poter entrare in azione, si assicurò ben bene che ci fosse una bella folla presente durante il suo eroico intervento. Ed è con questo suo secondo atto di eroismo che cane si è guadagnato un bellissimo collare d'argento da parte del consiglio comunale ed una sua foto ricordo sul giornale. Ma tutto ciò risultò poi essere soltanto l'inizio dei riconoscimenti per queste straordinarie azioni canine. A quanto pare la gente di Swansea, in quel periodo, non era molto brava a stare a galla. Così il nostro eroico canino, secondo quello che narra la leggenda, salvò almeno altre 27 persone dalle pericolose tombe acquose del fiume Tawe. Grazie a tutti i suoi interventi è stato premiato come il “Coraggioso Cane dell'anno” dalla London Star ed in seguito gli è stato consegnato una vera coppa d'argento dal sindaco di Londra in persona. Ma siccome questo non ci basta, Swansea Jack è stato l'unico cucciolo a guadagnarsi ben due medaglie di bronzo dal National Canine Defence League (ora chiamato Dog Trust). Di tutti questi premi ricevuti, ovviamente noi presumiamo che l'audace cagnolino avrebbe probabilmente preferito avere qualche giocattolo e dolcetto in più. Purtroppo nel 1937, all'età di appena 7 anni il piccolo cucciolo muore per aver ingerito veleno per topi. Ma Swansea Jack non voleva essere dimenticato dagli abitanti di Swansea. Così per poterlo ricordare per sempre, la gente del posto, attraverso una donazione pubblica, ha potuto raccogliere abbastanza denaro per potergli costruire un vero e proprio monumento in suo onore, sul lungomare. Nell'anno 2000, Swansea Jack è stato nominato “Cane del Secolo” dalla New Found Friend of Bristol, una scuola che allena i cani domestici in tecniche di soccorso acquatico.

Tg cinofilo: sparano a "zampa", ma riesce a tornare a casa insanguinato

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Il cane "Zampa" torna a casa tutto insanguinato: poverino, era stato impallinato da colpi di fucile. La macabra scoperta è stata fatta da Dandria Pamela, proprietaria della tenuta agility dog Qua la Zampa nella località di Staffoli a Santa Croce sull’Arno. Nella serata di ieri, Pamela ha raccontato con le sue parole la cronaca della giornata: "Verso le 13 sono andata nel campo, dove ho tre cani: "Peggy", il meticcio "Luna" e il segugio "Zampa". era rimasta solo Peggy al campo perché Luna è rientrata da sola intorno alle 16, ma Zampa invece ancora non aveva fatto ritorno". Solo verso le 18, fuori da casa Pamela vede arrivare con le ultime forze rimaste il suo segugio Zampa. Il primo pensiero per la padrona è che il suo amico fosse stato investito da un’auto. Niente di tutto ciò: una volta portato dal veterinario di fiducia, le lastre hanno mostrato cos’era successo veramente, qualcuno aveva sparato con un fucile a pallini e ha colpito, inavvertitamente o di proposito, il povero cagnolino Al momento, dopo lo spavento e le cure, possiamo dire che Zampa sta abbastanza bene e riesce a camminare. Ci sono parecchie considerazioni che dovranno essere valutate al momento delle indagini, quando la signora Pamela andrà a denunciare l'accaduto. Come il fatto che Zampa è campionessa di agility dog, per cui considerando le sue doti di sveltezza e agilità sembra molto strano che sia riuscito a beccarsi dei pallini su tutto il corpo, inoltre, al momento dell’arrivo del cane ferito, la padrona ha seguito la striscia di sangue che il cagnolino ha fatto durante il suo viaggio di ritorno, quella striscia ad un tratto si interrompe e non è più possibile tornare a ritroso per ripercorrere il viaggio del povero Zampa. Pamela Dandria non è rimasta stupita: “Già l’anno scorso abbiamo fatto un’altra denuncia perché qualcuno sparò a Peggy e la cosa più grave è che fu ferita all’interno della mia tenuta”.

Esche avvelenate per cani e gatti: un fenomeno in aumento

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La diffusione di esche volte ad avvelenare cani e gatti in giro per l'Italia è in costante espansione. A Monte di Colognola è scattato l’allarme bocconi avvelenati. Per qualche giorno sui social ha girato la notizia del ritrovamento di esche contenenti sostanze letali per gatti e cani, fino a quando sono apparsi, su muri e pali dei lampioni in centro storico, dei cartelli con un messaggio che non lascia nessun dubbio: «Cercasi la persona incivile che gode della sofferenza degli animali! Mettere dei bocconi avvelenati è un reato perseguibile con la reclusione da 3 ai 18 mesi (Art. 544 bis Codice Penale). Se ti becco, ti denuncio!». Questa è la scritta presente nei manifesti che segnalano, il fatto, accompagnata dalla foto di un’esca: si tratta di un pezzo di würstel con nascosta all’interno una sostanza blu tossica in granuli.Il ritrovamento delle esche è stato annunciato anche sulle pagine Facebook di diversi gruppi pubblici locali dove i commenti si sono in breve moltiplicati: «Ho appena trovato il mio gatto che giocava in giardino con un oggetto e penso sia un’esca col veleno», ha scritto il cittadino che ha scattato la foto, precisando di trovarsi «in via Mazzini, zona Monte e su suggerimento del veterinario, abbiamo fatto ingoiare al mio gatto dell’acqua ossigenata per farlo vomitare. In pancia aveva le palline blu. Potrebbero anche essere quelle usate per le lumache e quindi facilmente reperibili. Credo che faremo una segnalazione ai vigili». Non è certo di quale sostanza si tratti, per qualcuno «sembra l’anticoagulante per i topi», comunque non vi sono dubbi sulla finalità del gesto.Un’azione che parrebbe non essere isolata ai danni soprattutto dei gatti, sempre sui social, è stato riferito che «in zona Monte, vive una persona che “si diverte” a mirare ai gatti con una carabina. Non li uccide, ma “si limita” ad accecarli», invitando i proprietari degli animaletti del posto «a fare attenzione, i mici sono in pericolo». Per attestare questo, una cittadina ha postato su un profilo Facebook la foto di un gatto con scritto: «Ecco il micio colpito e accecato. Poverino, ha subito tre operazioni chirurgiche per l’estrazione dei proiettili», aggiungendo «il soggetto che si sta divertendo in questo modo sappia che gli amanti degli animali sorveglieranno molto bene la zona, anche perché ci sono altri gatti e cani che girano intorno. Ai proprietari o custodi degli amici a quattro zampe dico che stiano attenti».

Il padrone si sente male, lui lo aspetta fuori dall'ospedale per giorni

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Marrom è un cane speciale, che ha atteso per giorni che il suo padrone uscisse dall'ospedale in cui era stato ricoverato. di Lavdie Sijani - Qualche settimana fa le guardie mediche di un pronto soccorso in Brasile sono state chiamate per un'emergenza. L'uomo da aiutare era senza fissa dimora e ha avuto un improvviso problema respiratorio per la strada. L'intervento dei paramedici è stato rapidissimo. Una volta giunti sul posto, si sono potuti accorgere di quanto quest'uomo fosse ricco nonostante la sua povertà in termini di beni materiali. C'era qualcuno di speciale lì accanto a lui, aspettando che venisse soccorso. Il suo nome era Marrom. Marrom infatti, è il suo fedelissimo amico cane, rimasto al suo fianco per tutto il tempo. Dopo aver prestato un primo soccorso all'uomo, i medici decidono di trasportarlo in ospedale. Allora caricano l'uomo in ambulanza. Ma Marrom non si allontana neanche un momento dal suo amico, così il simpatico equipaggio, invece di allontanare il cucciolo, decide di accoglierlo a bordo per accompagnare il suo padrone in ospedale. Una volta arrivati all'ospedale Humanitaria nella città di Limeira, Marrom vorrebbe intrufolarsi e seguire il suo proprietario al pronto soccorso. Nonostante Marrom faccia del suo meglio per poterci riuscire, in questo caso i medici decidono di non farlo entrare per il bene degli altri pazienti ricoverati. Solo quando l'uomo è stato spostato in terapia intensiva, quindi lontano dalla vista del cane, Marrom ha smesso di voler cercare di entrare in ospedale. Marrom ha capito che non gli resta altro se non aspettare. Allora si mette rannicchiato davanti alla porta del pronto soccorso ed inizia ad aspettare in silenzio. E aspetta ancora, mentre le ore passano. I dipendenti dell'ospedale assistono increduli alla fedeltà che il cane mostra nei confronti del suo padrone. Gli portano cibo e acqua e una pioggia di affetto. Un membro dello staff medico, Jairo Xavier de Oliveira,  ha anche postato su Facebook: “ Lui sta semplicemente aspettando in silenzio e molto educatamente senza disturbare. Ma la tua attesa durerà poco Marrom... presto ti ridaremo indietro il tuo amico”. Il personale dell'ospedale ha anche messo un cartello per garantire che nessuno scambiasse Marrom per uno dei cani randagi, infastidendolo o facendogli del male: “Per favore non maltrattate questo animale perché appartiene ad un paziente”. Tutto sommato la veglia di Marrom è andata avanti per poco più di 32 ore. Ed è stato proprio durante questo tempo che, come riporta UOL News, un gruppo di salvataggio degli animali locali, ALPA, è intervenuto per vedere se il cane avesse bisogno di cure. Così hanno scoperto che Marrom aveva pulci e zecche e non era mai stato prima da un veterinario. Allora lo hanno preso e portato con loro per prestargli tutte le cure di cui aveva bisogno. Marrom è rimasto con loro fino a quando il suo proprietario non è stato dimesso dall'ospedale. Dopo otto giorni di attesa Marrom ha finalmente potuto riabbracciare il suo amico, verso il quale ha mostrato una fedeltà incomparabile. Adesso dopo tutte le cure ed i controlli ricevuti, è anche più sano e pulito rispetto a quando tutto è cominciato.

Tg cinofilo, “addio amico mio": il commosso saluto del soldato kyle al suo cane bodza

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La fotografia che abbiamo messo come immagine di copertina sta rimbalzando in questi giorni su molti siti dedicati agli animali. È quella che ha immortalato l’ultimo commosso saluto di  Smith Kyle, sergente dell’Air Force statunitense, al suo cane Bodza. Avvolto nella bandiera Americana a stelle e strisce, quella nazione che entrambi con il loro sacrificio hanno servito per molto tempo: «L’ho abbracciato e gli ho detto "Mi mancherai tantissimo, ti voglio bene"».Bodza era un Pastore Tedesco di 11 anni, ha prestato il suo servizio come cane anti-esplosivi nell’esercito e grazie al suo incredibile fiuto molte persone in paesi come Kuwait, Iraq e Kyrgyzstan gli devono la vita. I due si sono incontrati nel  2012 e fin dall’inizio è nato un rapporto speciale: «Mi è piaciuto molto lavorare con lui, mi ha insegnato tantissimo anche perché ero un giovane conduttore di cani. Mi ha seguito nelle missioni ovunque andassi nel mondo, e mi ha sempre dato la buonanotte, ogni notte» .Nell’estate del 2016 il veterinario ha diagnosticato al cane una mielopatia degenerativa, una malattia incurabile che ha colpito il suo midollo spinale. Giorno dopo giorno Kyle ha visto il suo amico invecchiare e soffrire per il dolore. Come militare si è trovato tante volte a prendere decisioni complesse, ma quella di far “addormentare” il suo amico a quattro zampe è stata la più difficile. Ma bisognava prendere questa decisione anche per la dignità di Bodza.«Aveva un bel sorriso sul suo musetto quando è stato messo a dormire - racconta Kyle - Gli sono stato accanto sino all’ultimo momento». Con Smith Kyle c’erano nove collaboratori dell'esercito, tutti vicini a sostenerlo in un momento così difficile per lui. «Era altruista - ricorda Kyle singhiozzando - più di qualsiasi essere umano che io abbia mai conosciuto ... mi mancherà ogni giorno di più»

La storia di pablo e picasso, due fratelli inseparabili

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La storia di Pablo e Picasso, due cani fratelli che nessuno vuole a causa dell'aspetto insolito del più piccolo. di Lavdie Sijani - Oggi raccontiamo la storia di due fratelli che sono nati da un allevatore in California: Pablo e Picasso. Mentre Pablo e tutti gli altri cuccioli della cucciolata sono stati vendudi a famiglie diverse, per Picasso non c'è stata nessuna richiesta. Nessuno voleva Picasso a causa dell'aspetto del suo piccolo musetto. Infatti il povero cane è nato con un'anomalia al viso molto evidente. La parte superiore della sua mascella pende bruscamente alla sua destra e la punta del suo naso si trova anche essa di lato. A causa di questo disallineamento della mascella, alcuni dei suoi denti picchiano nella parte del palato osseo facendogli fare uno sforzo in più rispetto ad altri cani per poter masticare. Ma oltre a questo, Picasso è un cane assolutamente e completamente sano. Dal momento che l'allevatore non è stato in grado di vendere Picasso a nessuno, ha deciso che la cosa migliore da fare fosse quella di consegnarlo ad un rifugio per cani in California. Lì il piccolo Picasso è stato messo subito in lista per l'eutanasia. Poco tempo dopo anche suo fratello Pablo è finito nello stesso rifugio perché la famiglia che l'aveva adottato ha deciso che non lo voleva più. E anche lui è stato messo in lista per l'eutanasia. Così i due fratelli si sono ritrovati. Luvable Dog Rescue è un'associazione che si occupa dei cani abbandonati, con sede in Oregon. Spesso gli capita di prendere e trasportare animali anche da Porteville, il rifugio dove si trovavano i due fratelli. Lo staff della Luvable Dog Rescue era stata ingaggiata per cercare dei cani da soccorso. Allora uno dei membri stava parlando con il direttore del Luvable Dog Rescue, raccontandogli delle sue esperienze di volontariato e della quantità di cani che stavano ricevendo in quel momento. Quando di punto in bianco gli venne spontaneo chiedere: “Non è che per caso avete qualche cane dall'aspetto insolito che necessita di esigenze particolari?”. Il direttore senza battere ciglio gli ra subito risposto: “Ovvio che ce l'ho!”. Il direttore gli manda una foto di Picasso mentre stava aspettando di essere ricoverato. Stava aspettando raggomitolato in un lettino per cani e sembrava molto triste. Il suo viso contorto era sorprendente, ma aveva gli occhi dolci e gentili. Così per il volontario è stato amore a prima vista. A questo punto il volontario, il cui nome è Wilhardt, scopre che Picasso è in lista per l'eutanasia. Allora senza pensarci troppo,decide di portarlo con sé. Poco dopo viene a sapere che anche suo fratello Pablo si trova nello stesso rifugio in attesa di essere abbattuto a sua volta. Wilhardt non se l'è sentita di lasciare morire il fratello di Picasso e dopo aver chiesto a Shannon, il manager di Luvable, se ci fosse spazio per entrambi i cani, ha immediatamente avvertito il rifugio di tirarli fuori dalla lista dell'eutanasia perché avrebbe portato via entrambi i cagnolini. Quando i due fratelli sono arrivati in Oregon, nessuno capiva come si poteva non amare questi due cuccioli adorabili. Loro erano incredibilmente dolci e gentili con un intenso amore da dare, non solo alle persone ma anche l'un altro. I due sono inseparabili e sono davvero sconvolti quando vengono separati, così la soluzione migliore sarebbe quella di farli adottare da una famiglia che possa tenerli entrambi. Sicuramente Pablo è quello più estroverso, mentre Picasso quello più timido. I due però, danno il meglio di loro stessi quando sono insieme. Picasso ha ancora bisogno di sottoporsi ad un intervento chirurgico per via dei suoi denti, ma una volta che avrà risolto questo piccolo problema, i due cani saranno pronti per iniziare a incontrare delle potenziali famiglie adottive. Luvable Dog Rescue ha già ricevuto diverse offerte di adozione, ma sta ancora prendendo del tempo per poter scegliere quella migliore per entrambi i fratellini. “Non c'è assolutamente alcuna ragione per poter spiegare perché questi cani erano stati tanto indesiderati da essere stati portati in un rifugio per abbatterli. Noi li amiamo – ha detto Wilhardt – “vorrei potessimo tenerli con noi, ma in realtà sono due cani che meritano una casa ed una famiglia propria!”.

Tg cinofilo, due cani randagi finiti al canile ma la gente li vuole come "cani di quartiere"

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Il presidente del Noita, Rizzi Enrico, ha diffidato il sindaco a dare atto e seguito alle richieste dei commercianti e si ipotizza anche un danno erariale.Dal mese di giugno del 2015 sono rinchiusi al canile privato di Crotone. Si tratta di due cagnolini randagi che da anni erano amati ed accuditi dai commercianti di Erice. Un giorno, il sindaco inviò gli accalappiacani a catturarli e da allora è iniziata una battaglia da parte degli stessi commercianti per riavere i due cagnolini. Hanno raccolto firme ed hanno chiesto al Comune di riconoscere gli animaletti come cani di quartiere, come prevede la Legge Regionale n. 15/2000. Il primo cittadino però ha respinto la richiesta: "Erice è una zona molto frequentata dai turisti. I cani randagi possono fare branco e creare pericolo per la sicurezza pubblica". I cittadini e commercianti, non contenti della risposta hanno scritto al leader animalista del Nucleo Italiano Tutela Animali, Rizzi Enrico, chiedendogli di intervenire.Il sig. Rizzi, dopo aver esaminato le carte tramite formale istanza di accesso agli atti, si è accorto che l'Amministrazione Comunale non aveva agito nel rispetto delle norme vigenti ed ha attivato allora il suo ufficio legale. E' scattata una diffida al sindaco di Erice affinché faccia ritornare nel più breve tempo possibile i due cagnolini. Allo stesso tempo è stato inviato un esposto alla Corte dei Conti per un possibile danno alle casse Comunali. La Legge Reg. 15/2000 riconosce "il cane di quartiere" proprio per quei cittadini che ne fanno regolarmente richiesta ma il primo cittadino Giacomo Tranchida, al contrario, fonda la sua determinazione sulla presunzione di pericolosità che non ha trovato riscontro in nessun accertamento dell'ASP di Trapani. "Preferisce tenere i due cani in una struttura privata a spese del Comune anziché autorizzarne la remissione in libertà nella zona dove hanno sempre vissuto, accuditi dai commercianti e a fronte di regolare richiesta dei cittadini, determinando un chiaro atto di abuso ed un danno erariale che ho già provveduto a segnalare alla Corte dei Conti. Il Comune di Erice vetta sta infatti pagando da quasi due anni il mantenimento dei due cagnolini per i quali doveva essere subito disposto il rilascio sul territorio, una volta vista la prima richiesta assolutamente legittima dei cittadini" commenta Enrico Rizzi.

Classici di natale: la storia di balto

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Balto è l'eroe a quattrozampe che salvò l'Alaska: la sua storiadi Lavdie Sijani - Il film d'animazione “Balto” è stato ed è uno dei cartoni animati preferiti dai bambini, sino da quando è uscito nel 1995. La sua storia tiene i bambini affascinati davanti allo schermo per 2 ore di fila con le avventure di tutti quei cani e la neve bianca. Ma in realtà la storia di “Balto” è basata su una vicenda realmente accaduta.  Nel film, Balto è un affascinante ma socialmente emarginato cane lupo che vive in una remota città dell'Alaska chiamata Nome. I suoi unici amici sono un'oca di nome Boris e un paio di orsi polari goffi chiamati Muk e Luk. Una notte, tutti i bambini di Nome si ammalano di difterite e l'unico medico della città ha finito l'antitossina. Il medico così ordina un carico di medicinali da Juneau. Ma una tempesta invernale di neve rende impossibile il trasporto sia per via aerea che per mare. La città allora decide di inviare una squadra di cani da slitta via terra per recuperare la medicina. I cani devono percorrere 600 miglia e per stabilire quali sono i cani più adatti per compiere la missione viene organizzata una gara. Balto purtroppo viene squalificato perché è un bastardo. Il gruppo di cani raggiunge la città e recupera la medicina con successo. Ma sulla via del ritorno, l'uomo in sella alla slitta perde il controllo del mezzo di trasporto e sviene . Quando Balto si accorge dell'accaduto, ordina alla sua squadra, composta dai suoi tre amici Boris, Muk e Luk, di trovare la slitta. Nonostante il maltempo, gli orsi ed essere caduto in un burrone, alla fine Balto riesce a recuperare la medicina e portare in salvo la slitta nella città di Nome. La medicina salva tutti i bambini e Balto viene acclamato come eroe.Ecco cosa è realmente accaduto nel lontano gennaio 1925 a Nome in Alaska. Si era diffusa una epidemia di difterite e per avere l'antitossina sufficiente, l'unico medico della città Curtis Welch, sapeva che avrebbe dovuto recuperarla dalla città di Anchorage, distante da Nome più di 1000 miglia. Gli aerei non potevano volare durante gli inverni in Alaska e allora il medico ordinò di mettere il siero su un treno da Anchorage a Nenana, la città più vicina a Nome raggiungibile in treno. Tra Nenana e Nome ci sono all'incirca 674 miglia di distanza. La città di Nome aveva inviato un gruppo di 150 cani da slitta e 20 uomini per poter prendere il farmaco anti-difterite a Nenana. Ottenere la medicina era la parte più facile. Quello che preoccupava tutti era poterla riportare a casa. I medici stimarono che il siero avrebbe potuto sopportare la brutale temperatura invernale dell'Alaska ( che era scesa a – 60° F) per non più di 6 giorni. Durante il viaggio in slitta , infatti più di uno degli uomini è venuto a mancare per il congelamento e molti dei cani da slitta devoti, sono morti lungo la strada. Alla fine il team rimasto è riuscito a raggiungere Nome in cinque giorni e mezzo. Anche se alcuni degli abitanti perirono per la difterite, l'arrivo della medicina ha fatto esattamente quello che doveva: impedire che si propagasse un focolaio. A quel tempo il mezzo più popolare per dare le notizie, era la radio. E gli uomini con i loro cani arrivati a destinazione erano diventati rapidamente dei personaggi conosciuti da tutti tramite le onde radio. La grande quantità di pubblicità che circondò l'evento fece sì che si rinnovasse l'interesse per la ricerca di un vaccino antidifterico, che è ancora oggi quello utilizzato per prevenire la malattia.  Oggi la controversa statua di Balto si trova nel Central Park di New York. Molte persone credono che un altro cane da slitta, Togo, avrebbe dovuto essere accreditato come eroe. Togo infatti ha attraversato la parte più lunga e più difficile del viaggio, ben 350 miglia. Mentre Balto ne ha percorsi soltanto 53, ed essendo stato il tratto finale, è diventato lui il protagonista, ottenendo, così tutta la successiva fama.

La storia di yakkul, il piccolo cucciolo trovato in afghanistan

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di Lavdie Sijani - Il soldato che ha preso Yakkul, questo piccolo cucciolo tutto bianco, l'ha trovato durante una missione in Afghanistan. Il cucciolo è stato scovato in un complesso abbandonato precedentemente abitato da forze nemiche. Quando è stato recuperato dal soldato aveva appena tre settimane. C'erano anche degli altri cani che quasi sicuramente sono stati utilizzati per combattere perché avevano le orecchie e la coda tagliata. Poi avevano anche delle ferite da morsi, sia vecchie che nuove. Erano tutti malnutriti ed erano maschi adulti, tutti tranne questo piccolo batuffolo bianco. Quando questo soldato guardò il cucciolo che sembrava gli chiedesse con gli occhi: “ Che hai intenzione di fare, amico?”. Allora il soldato si è guardato un po' intorno ed ha notato che non c'erano cani di sesso femminile. Inoltre gli altri cani non avevano alcuna fonte di cibo a disposizione e che molto probabilmente non c'erano dei proprietari che sarebbero tornati indietro per riprenderselo. Quindi ha capito che doveva, sì lui doveva portare il cucciolo con sé.Yakkul, il piccolo nuovo soldato Yakkul in breve tempo è diventato un nuovo residente presso lo stabilimento della squadra. Il soldato riferisce che nonostante le perdite che hanno dovuto sopportare durante tutto il periodo, il piccolo amico era quello che tirava su il morale e teneva di buon umore tutti con le sue buffonate costanti e la sua energia selvaggia e senza limiti. In un primo momento è stato difficile trovare del cibo che Yakkul potesse mangiare data la sua giovane età. Allora il suo amico soldato masticava la carne essiccata per lui e dopo gliela metteva in bocca. Il soldato afferma di amare il suo piccolo Yakkul tanto da considerarlo come un figlio. Da quando lo ha salvato non può più immaginare una vita senza di lui. Quando la squadra doveva spostarsi, Yakkul si muoveva con loro percorrendo anche lui le pericolose ore di macchina per andare da un rifugio all'altro.Il viaggio di Yakkul verso casa Poi grazie a molti donatori generosi e al sito web di collegamento per animali domestici di Steve Caporizzo, i fondi sono stati raccolti molto velocemente. Così in fretta, infatti, che Yakkul ha battuto il suo soldato sul tempo ed è volato a casa dei suoi genitori a New York prima del suo padrone. Lì è stato accolto con tanto amore ed ha ricevuto un calorosissimo benvenuto. Si è fatto il suo primo viaggio in macchina accanto al finestrino dall'aeroporto per arrivare nella sua nuova casa dove lo aspettava una gran ciotola piena di crocchette per cani. I genitori del suo soldato hanno fatto un gran bel lavoro per aiutare Yakkul ad adattarsi alla sua nuova vita negli Stati Uniti. Però in casa con loro c'era già un altro cane. Allora la “nonna” di Yakkul ci ha fornito alcune informazioni riguardo al comportamento ed al adattamento del piccolo cucciolone: “Oggi è solo il primo giorno. Ma le cose sembrano andare bene, credo. Il nostro vecchio cane sia un po' confuso per avere in casa questo nuovo ospite. Lo ignora proprio durante le nostre passeggiate. Yakkul è cordiale ed entusiasta annusa le foglie e l'erba ovunque”. Poi: “Siamo giunti al quarto giorno. Finora c'è solo da segnalare che Yakkul si sente sempre di più a casa e sta diventando sempre più audace”. Una settimana dopo ecco che sono cambiate le cose: “Per la prima volta Naja (il nostro vecchio cane) ha giocato con Yakkul in casa. Mi sono sentita sollevata ma allo stesso tempo li ho accompagnati a giocare fuori perché non volevo che si abituassero al gioco selvaggio dentro casa per il futuro”. Il giorno seguente: “Oggi Naja ha avviato di nuovo il gioco e in generale ha voluto mostrare di essere il cane superiore. Poi mio marito li ha portati fuori al parco dove hanno continuato a giocare insieme. Quando io e mio marito siamo andati a fare shopping li abbiamo presi con noi. Entrambi hanno condiviso lo spazio nella parte posteriore della jeep rannicchiandosi uno accanto all'altra. Si sono comportati molto bene.  Yakkul adesso risponde quando viene chiamato per nome, con Naja che lo segue subito dietro. Naja non ha più mostrato segni di di gelosia nei confronti di Yakkul. Concludiamo dicendo che la formazione in casa e le nostre sessioni problematiche in fase di allenamento si sono risolte”.

[video] tg cinofilo: trasforma il pelo dei cani in maglioni, guanti e poncho

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Pelo dei cani trasformato in indumenti? Jeannie Sanke lo fa, e ha anche molto successo. Jeannie Sanke, di Evanston nell’Illinois, ha iniziato due anni fa a produrre maglioni, guanti e molti altri capi di abbigliamento partendo da un materiale molto insolito: il pelo dei cani. Le sue produzioni hanno molto successo, Jeannie crea i suoi capi partendo dal pelo che gli viene fornito dai suoi clienti, e il primo problema è quello di rendere il pelo dei cani adatto ad essere filato: non tutte le razze di cani hanno un pelo che si può prestare ad essere filato facilmente, ed in qualche caso è necessario mescolarlo anche con lana tradizionale, di alpaca o di pecora.Uno dei passaggi fondamentali della lavorazione è anche il lavaggio, che viene effettuato in tre fasi diverse per assicurare che le fibre non mantengano quell’odore “di cane”, che è una delle principali preoccupazioni di chi è interessato ai capi creati da Sanke: “Le persone sono sempre molto preoccupate che i vestiti sappiano di cane, ma perché non lo sanno, esattamente come un maglione di lana non odora di pecora”, spiega la ragazza. L’uso del pelo di cani come lana (una pratica chiamata “chiengora”) in realtà non è una novità assoluta, anzi risale a migliaia di anni fa ed è talvolta usata da comunità che vivono in luoghi con climi molto freddi, in particolare in vicinanze al circolo polare artico (apparentemente il pelo dei cani è molto più caldo della lana tradizionale), ma oggettivamente è poco diffusa a livello globale, anche perché non tutti apprezzano ai giorni nostri l’idea di un capo realizzato in pelo di cane.

La storia di amaze bobb, un barboncino coraggioso che non si è mai arreso

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di Lavdie Sijani - La storia di questo tenero barboncino è da non credere. La sua trasformazione è stupefacente. Oltre ad essere stato abbandonato, le condizioni in cui è stato trovato da Los Angeles Animal Control nella città di Denver sono indescrivibili. Tutto il personale del rifugio per cani è rimasto inorridito dallo stato in cui è stato recuperato Amaze Bobb. Prima di essere preso e messo in salvo, il piccolo barboncino nano aveva vissuto per le strade di Denver con i senzatetto. Non riceveva né cibo né cure di nessun genere da tantissimo tempo. La sua storia è il racconto di diversi salvataggi e della sua forza di volontà nel non volersi arrendere fino a quando non avrà trovato una perfetta famiglia per sempre. Per prima cosa, il personale del rifugio per cani lo ha portato al Carson Animal Care. Lì il piccolo barboncino nano è stato completamente rasato. Di seguito, controllando la sua bocca, gli hanno tirato via alcuni denti perché troppo marci per essere salvati. Amaze Bobb aveva un pelo completamente arruffato ed arricciato e per questo motivo la sua zampa posteriore sinistra si era amputata autonomamente. La sua “pelliccia” infine aveva del tutto chiuso la ferita. I veterinari poi si sono accorti che anche la condizione di una delle sue zampe anteriori non era delle migliori. Hanno quindi deciso che era necessario amputargli anche quella. Quando sono venuti a conoscenza della situazione di Amaze Bobb, Love Leo Rescue insieme a Carla Naden, la direttrice di salvataggio della Animal Synergy, hanno immediatamente accolto il barboncino nano nella loro struttura per cani abbandonati. Dopo poco più di due settimane Amaze Bobb ha trovato una casa adottiva, che è diventata la sua casa per sempre. È andato, infatti, a vivere con i Ludenbergs nel Colorado. Megan Ludenberg è un'addestratrice di cani professionista nella contea di San Diego. La sua casa era esattamente ciò di cui il dolce barboncino nano aveva bisogno.Prima che la famiglia Ludenberg volasse a Denver per poter finalizzare l'adozione, sono passate altre sei settimane perché Amaze Bobb aveva bisogno di qualche ulteriore assistenza veterinaria. Ma quando il tenero cagnolino è finalmente giunto a destinazione, non ha mostrato nessuna difficoltà nell'unirsi ad una casa piena di altri amici. Infatti la famiglia Lundenberg, oltre ad aver adottato Bobb, ha già Zebulon (gatto soriano), Everest (gatto siamese), Denali  e Kaytu ( due Husky Siberiani). Tutti vanno d'amore d'accordo nel rispetto dell'altrui spazio personale. La differenza di Amaze Bobb tra il il prima ed il dopo è assolutamente notevole. La prima volta che arrivò in casa Ludenberg il cagnolino era comprensibilmente sopraffatto. Il suo mondo era improvvisamente cambiato in meglio. Ma dopo appena due settimane il cane si è inserito benissimo nel suo nuovo ambiente confortevole e pieno di affetto ed attenzione. È stato capace di accettare tutto l'amore che gli veniva offerto ed era finalmente felice. Amaze Bobb è un cane dal carattere molto allegro. Ama quando gli si strofina il pancino, ama rotolarsi per terra per attirare l'attenzione. Ama divertirsi con il suo giocattolo preferito che è un agnellino di gomma e il fatto che gli siano state amputate due gambe e che abbia subito qualche grave intervento di chirurgia dentale, non ha in nessun modo rallentato la sua gioia di vivere. L'esperienza professionale di Ludenberg sta dando ad Amaze Bobb la sicurezza per poter costruire un rapporto con gli umani. È un cane incredibilmente intelligente, il dolce barboncino nano, ed è molto felice di apprendere queste nuove competenze che gli vengono insegnate. La sua famiglia adottiva lo adora ed è assolutamente innamorata di questo loro ultimo arrivo. E Bobb d'altro canto è altrettanto contento di vivere in un tale ambiente amorevole, gentile e compassionevole. Non c'era posto migliore per lui se non questa casa, dove vive una famiglia davvero responsabile e sicuramente amante degli animali. Amaze Bobb, nonostante la sua grande disgrazia, è stato senza dubbio molto fortunato.

Tg cinofilo, brasile: il vicino lo filma mentre abusa sessualmente del cane

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Abusa ripetutamente del suo cane, ed è ancora libero e in circolazione. Un uomo è stato denunciato per il reato di maltrattamento di animali, incredibilmente per aver ripetutamente stuprato la sua cagnolina. Il triste fatto arriva dal Brasile: la povera cagnolina vittima delle violenze è stata soccorsa grazie alla prontezza di un vicino di casa che ha ripreso con un filmato l’uomo, mentre abusava di questa e ha poi consegnato il filmato nelle mani delle autorità. Dopo aver visionato il materiale è stata successivamente la polizia locale ad intervenire, insieme alla protezione animali: si sono presentati a casa dell’aguzzino a sequestrargli il cane. I veterinari che hanno visitato il povero animale hanno constatato gravi ferite, dovute non soltanto agli stupri sessuali ripetuti nel tempo ma anche alle pessime condizioni in cui viveva. La cagnolina portava in mostra infatti una lacerazione profonda al collo che era già stata aggredita da numerose larve di mosca. Ciò che è più sconcertante in merito a tutto questo caso, al di là della bestiale violenza e della perversione che l’ha guidata, è che l’uomo responsabile delle sevizie alla cagnolina è libero e tranquillo a casa propria. E non solo: non si tratta certo di un cittadino modello, ma di un individuo che è già stato segnalato in passato alle forze dell’ordine proprio per maltrattamento di altri cani randagi e purtroppo questo delinquente ancora possiede altri cani oltre a quello abusato e sequestrato. Nessuna misura cautelare dalle forze dell'ordine né provvedimento sono stati presi, in un Brasile ora nell’occhio del ciclone per la totale assenza di una adeguata legislazione a difesa degli animali. Di seguito, mostriamo un servizio della TV brasiliana in merito al fatto, in cui chi ha denunciato racconta cosa ha visto. Inoltre si vede come aiuta la protezione animali a catturare il cane e infine piange per il sollievo quando lo vede in salvo.

[video] tg cinofilo, sperimentazione sui beagle: un silenzio assordante

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Sperimentazione sui Beagle: in alcuni paesi è una pratica ancora in atto.Le sperimentazioni sugli animali sono uno dei capitoli più oscuri della storia dell’umanità, anche se i ricercatori soprattutto nel settore medico e farmacologico continuano a sostenere tutto il contrario, come emerso dalla recente deroga approvata dalla Commissione Affari Costituzionali di una proroga in Italia di tre anni per gli esperimenti effettuati sugli animali per droghe, tabacco, alcol e xenotrapiantiha, ovvero, trapianti di organi tra diverse specie. Nonostante siano state realizzate delle vere e proprie battaglie per vietare la sperimentazione per cosmetici e tante altre ricerche inutili che provocano solo la sofferenza agli animali in tutto il mondo, c’è ancora tanta strada da percorrere.E’ uno degli appelli lanciati e su cui si batte la organizzazione internazionale Humane Society nell’ambito di una campagna contro i test per pesticidi sugli animali che durante le ricerche e sperimentazione muoiono di avvelenamento. La stessa organizzazione ha ricordato che molti paesi ancora consentono questo tipo di sperimentazione di pesticidi come diserbanti e insetticidi su tanti animali, tra i quali uno studio denunciato dalla Humane Society che sperimenta sui Beagle. Secondo quanto evidenza l'organizzazione, i cagnolini vengono avvelenati giornalmente costretti a mangiare del cibo o una capsula con del pesticida per un anno intero.Questo test è stato già vietato in molti territori come Stati Uniti, Unione Europea, India, Brasile e Canada ma rimangono degli studi richiesti in alcuni paesi come Giappone e Corea del Sud per poter mettere in commercio questi prodotti.“Sono dei test crudeli e inutili ancora in corso per soddisfare questi due paesi”, denuncia la Humane Society.Troy Seidle, Direttore di Ricerca e Tossicologia dell'organizzazione ha diramato un comunicato con il quale fa sapere le condizioni disumane alle quali sono sottoposti i cani: “Poverini, non hanno mai conosciuto l’erba. La loro vita è molto breve nelle gabbie di metallo. Dal momento in cui vengono presi dalle loro madri, i cuccioli di beagle utilizzati nei test, devono sopportare sofferenze atroci per la sperimentazione dei pesticidi. Dietro le porte chiuse a chiave, questi cani vengono lentamente avvelenati, costretti a ingoiare pillole o mangiare del cibo con sostanze chimiche, ogni giorno per tutto un anno, fino a quando non vengono uccisi e sezionati”. Humane Society è l’unica organizzazione di protezione animale che sta operando in Corea del Sud e Giappone, trattando attivamente con le autorità governative competenti per far abolire questi tipi di test molto crudeli. Al contempo, la Human Society chiede la collaborazione di tutti, tramite una petizione internazionale che puoi firmarla anche tu su: Save dogs from cruel pesticide poisoning! Molte delle immagini sono shoccanti e documentano questa terrificante realtà che non viene mai mostrata. E’ il momento di farlo!

Tg cinofilo, la polizia salva un cagnolino trovato in overdose di eroina

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In overdose di eroina: così è stato trovato un cucciolo dalla polizia di Carrollton, in Texas. E solo grazie all'intervento degli agenti ora è salvo: il cagnolino, infatti, sarebbe morto se non avesse ricevuto cure immediate. Gli agenti erano stati chiamati per un furto in un appartamento: arrivati sul posto hanno sentito dei strani guaiti arrivare da un camioncino parcheggiato sulla via. In un primo momento, i poliziotti non capivano cosa avesse questo cucciolo nero e marrone lasciato da solo in quel van, ma da un esame più accurato del veicolo, hanno capito che l'animale aveva ingerito eroina. "Non eravamo sicuri di cosa gli stesse succedendo, ma il furgone dove si trovava era cosparso di droga e abbiamo portato il cagnolino subito da un veterinario", ha dichiarato Jolene DeVito, portavoce della polizia a Carrollton. Il cagnolino è stato trasportato d'urgenza al North Texas Emergency Pet Clinic, dove i veterinari hanno confermato che la sua situazione era molto grave, "in fin di vita per overdose da eroina".  Dopo giorni di molta ansia e trattamenti, il 21 febbraio la polizia ha deciso di raccontare la sua storia su Facebook per "ringraziare il dottore Stacie Fowler e il personale infermieristico del North Texas Emergency Pet Clinic", nominando ufficialmente il cagnolino «membro onorario del reparto K9», ovvero dei cani poliziotto, augurandogli di tornare presto in salute. Nel frattempo sono stati rintracciati anche i proprietari del van, che "sono stati arrestati per possesso di eroina e spaccio, a cui si aggiungeranno anche le accuse per maltrattamento sugli animali". Il cagnolino è stato invece preso in carico dall'Animal Adoption Center di Carrollton, che promuoverà la sua adozione. "E' stato un piacere prendersi cura di questo dolce cagnolino", ha detto Stacie, augurandosi che il cucciolo "trovi presto una nuova famiglia". Sperando che sia migliore della precedente, aggiungiamo noi.

Kira, il cane dallo sguardo più bello: è lei la vincitrice del concorso fotografico di palan

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E' Kira, una meticcia sarda di Gonnesa (Cagliari) ad aver vinto la prima edizione del concorso fotografico cinofilo organizzato dalla Palan Artisti.Gonnesa è paese in provincia di Cagliari: cinquemila anime, il comune è famoso per le sue miniere (in buona parte dismesse), per alcuni importanti siti archeologici e per il suo mare cristallino. Non solo: ora può vantare anche di avere Kira, cioè il cane con il sorriso più bello d'Italia. E' questa meticcia sarda ad aver vinto la prima edizione del concorso fotografico cinofilo organizzato dalla Palan artisti (che si occupa di immortalare gli animali in tutti i loro aspetti ritraendoli) dal tema "Tutto in uno sguardo". Al concorso hanno partecipato 980 cani di tutte le regioni italiane. Il concorso ha decretato che Kira, una cagnolina con un pesante maltrattamento alle spalle, è la vincitrice con i voti del web: ben 3600 mi piace. Si è aggiudicata anche il voto giuria, scelta per l'occasione su 1500 fotografie. Dietro al suo sorriso, come detto, c'è una storia di maltrattamenti: era stata ritrovata legata con un cavo elettrico e le venivano spente le sigarette nella pelle. Dopo una terapia di reintroduzione e grazie al suo nuovo proprietario Alessio Boi, Kira si è integrata benissimo con la sua nuova famiglia anche dal punto di vista sociale. Ha partecipato anche a dei concorsi cinofili di bellezza, dove ha sempre preso il primo posto sia in Francia che in Italia (a Pisa è stata eletta meticcio dell'anno per via della la sua storia che ha commosso tutti). Oltre al titolo italiano grazie al concorso "Tutto in uno sguardo", Kira verrà omaggiata di un quadro ritratto, che verrà donato all'ospedale microcitemico di Cagliari per regalare un sorriso ai bimbi che stanno male.Kira e alessio sono stati nominati coppia esempio dalla stampa italiana dopo questo bellissimo gesto. Naturalmente al di là dei premi vinti si vuole lanciare un messaggio per dire no ai maltrattamenti sui cani.

Tg cinofilo, l'ultima trovata dei jihadisti: cani muniti di esplosivo per seminare morte

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I cani muniti di bomba pronti a seminare morte e distruzione: questa è la denuncia della Kurdistan Organizzation for Animal Rights Protection.Come mostrano le immagini pubblicate sul web, un gruppo di soldati iracheni ha notato e fermato un cagnolino con due bottiglie sulla schiena bloccate da un groviglio di fili che collegavano un esplosivo rudimentale: come spiegano i soldati, il cane era stato mandato dagli uomini del Califfato per cercare di attraversare la linea del nemico. Una volta infiltrato, avrebbero azionato a distanza il dispositivo tramite un telecomando: uno stratagemma ideato per uccidere più nemici possibile.Si tratta dell'ultima trovata escogitata dai jihadisti nel disperato tentativo di opporsi all'avanzata delle truppe irachene. Pochi giorni fa l'Isis aveva anche fatto ricorso all'uso di un drone sul fronte sud-occidentale di Mosul il quale ha sganciato una piccola bomba su una colonna di blindati Humvee, provocando l'esplosione del carico di munizioni a bordo di un mezzo che è stato disintegrato. Intanto continua la lotta per riconquistare tutti i territori rimasti in mano allo Stato islamico: il comandante dell'offensiva irachena, il generale Abdul Amir Yarallah, ha fatto sapere che oggi le forze lealiste hanno liberato un altro quartiere nella parte ovest della città, Haj al Jawsaq, prendendo tutto il controllo del cosiddetto Quarto Ponte sul fiume Tigri. In precedenza, fonti militari governative avevano riferito che era stato riconquistato il quartiere di Tayaran, sempre nella sponda occidentale.I combattimenti continuano ad essere intensi in quattro aree residenziali alla periferia meridionale ed occidentale di Mosul. Le fonti governative ammettono che l'avanzata procede lentamente a causa dell'uso delle autobomba e cariche esplosive da parte dei jihadisti. Allo stesso tempo, anche i raid aerei della coalizione internazionale guidati dagli USA sono diminuiti di intensità per il timore di colpire obiettivi civili.

La storia di capitàn, il pastore tedesco che vive accanto alla lapide del suo padrone

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Capitan, Il cane che da anni preferisce la lapide alla cuccia. di Sijani Lavdie -Capitàn è il nome del meticcio di pastore tedesco proveniente dall'argentina che ha dormito per anni sulla tomba del suo padrone Miguel Guzmàn morto nel 2006. La sua storia è vera e ben documentata. Ha trascorso più di sei anni andando a dormire accanto alla tomba del suo padrone. Durante il funerale del signor Guzmàn la famiglia si era accorta che il cane era scomparso. Trascorsa una settimana i parenti di Guzmàn sono andati a visitare il cimitero e lì si sono stupiti di trovarci proprio Capitàn che faceva la guardia alla tomba. Il direttore del cimitero sostiene che il cane va lì ogni sera verso le 18 e lo fa ormai da anni. Questo bellissimo pastore tedesco dimostra così l'affetto e la devozione verso il suo padrone ormai morto da marzo del 2006. Si presenta ogni sera verso le 18 al cimitero di Villa Carlo Paz, Cordoba in Argentina. Si accuccia di fianco alla lapide di Miguel Guzmàn, dove veglia fedelissimo e si rifiuta di tornare a casa. Il personale del cimitero si prende cura di lui durante il giorno e lui trascorre tutte le sue notti dormendo di fianco alla tomba del suo defunto padrone. Capitàn resta vigile di fianco alla tomba del suo padrone. Certo, trovare la sepoltura del suo caro padrone non è stato impresa facile per Capitàn. Il direttore del cimitero Hector Baccega racconta di come si è accorto di questo cane che è apparso un giorno, tutto solo e ha cominciato a vagare per il cimitero fino a quando si è fermato proprio di fianco alla lapide di Guzmàn. Spesso durante il giorno Capitàn va a fare un giretto fuori e intorno al cimitero ma poi torna di nuovo alla tomba e comunque, cascasse il mondo, alle 18 in punto si sdraia nella parte superiore del tumulo e rimane lì tutta la notte. Il signor Baccega ha dichiarato che tutto il personale del cimitero porta da mangiare e si prende cura di Capitàn. Il figlio del signor Guzmàn, Damian, ha invece riferito di come ogni volta ha provato a riportare il cane a casa senza mai riuscirci perchè lui ritorna di nuovo subito al cimitero. Miguel aveva comprato Capitàn nel 2005 e l'aveva portato a casa per fare una sorpresa al figlio Damiàn, nel 2005. La moglie di Miguel, Veronica, ha raccontato in una intervista a La Voz che quando il cane scomparve, il giorno della morte di suo marito, lei e suo figlio lo cercarono a lungo ma non riuscirono a trovarlo. Allora entrambi pensarono che il cane fosse morto anche lui o fosse stato adottato da un'altra famiglia. Così smisero di fare ricerche. Scoprire che Capitàn era non solo vivo e vegeto ma bensì riposava di fianco alla tomba del padre, per Damian fu un'enorme sorpresa! Nessuno è mai riuscito a spiegarsi come abbia fatto il cane a trovare da solo la tomba del suo padrone defunto. Sappiamo solo che ci è riuscito. Nonostante gli innumerevoli tentativi fatti da madre e figlio, il cane non ha mai voluto lasciare la tomba per molto tempo. Attualmente è il cimitero la sua nuova casa e anche se a volte va a fare visita ai suoi famigliari nella vecchia abitazione, torna puntualmente sulla tomba del signor Guzmàn. Alla fine sia Damiàn che Veronica hanno accettato il fatto che Capitàn preferisse continuare a stare vicino al suo migliore amico, piuttosto che tornare a casa e sentirne la mancanza. Capitàn si è guadagnato l'affetto di tutti i dipendenti del cimitero, i quali si preoccupano di dargli da mangiare e di farlo vaccinare. Quando qualche tempo fa il cane si era rotto una delle gambe anteriori: sono stati proprio loro a portarlo dal veterinario per curarlo. Insomma, la lezione preziosa che questo straordinario eroe peloso vuole condividere con il mondo è che i cani hanno un modo tutto loro per apprezzare i ricordi e la memoria di un caro amico estinto.

Tg cinofilo, cane salva il suo padrone tenendolo al caldo per 20 ore

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Con un comportamento eroico ed intelligente, un cane ha salvato il suo padrone dal congelamento, e morte sicura: il suo amico a quattro zampe si è disteso su di lui per oltre 20 ore, dopo che l’uomo aveva avuto un incidente.Il giorno di capodanno, il sessantaquattrenne Bob era uscito in giardino per prendere dell'altra legna, vestito solo con dei pantaloncini, una maglietta e ciabatte. Un percorso di pochi metri, che Bob ha fatto centinaia se non migliaia di volte, ma questa volta le sue ciabatte, non proprio adatte alla stagione, lo hanno tradito e l’uomo è scivolato, e ha avuto come conseguenza della caduta una compressione alle vertebre, che lo ha lasciato paralizzato. Bob ha cercato di chiamare aiuto, ma con poche speranze: l’uomo abita da solo e la casa più vicina è a oltre mezzo chilometro di distanza, ma fortunatamente in suo soccorso è arrivato il suo migliore amico, un golden retriever di nome Kelsey.Ecco le parole di Bob: “Urlavo molto per chiedere aiuto, ma il vicino più vicino è a più di un quarto di miglio. La mattina seguente la mia voce era ormai andata, ma Kelsey continuava ad abbaiare, continuava a chiedere aiuto e non mi ha mai abbandonato mi ha sempre tenuto caldo e sveglio. Sapevo che dovevo tenere duro".Bob è rimasto lì, bloccato nella neve per 20 ore, con temperature rigide che toccavano i -5°C, durante le quali Kelsey lo ha sempre tenuto al caldo con il suo corpo ed anche leccandogli la faccia e le mani per mantenerlo sveglio. Nonostante tutti gli sforzi, dopo 19 ore l’uomo ha perso conoscenza, ma fortunatamente il suo vicino ha finalmente sentito i continui ululati del cane e si è precipitato a vedere cosa succedeva, trovando Bob e chiamando immediatamente i soccorsi. I medici hanno riscontrato che Bob aveva una temperatura corporea di appena 21°, fibrillazione cardiaca e compressione vertebrale: condizioni molto gravi, ma incredibilmente buone  considerando che questa persona aveva passato venti ore sotto zero e senza sintomi di congelamento irrimediabile, tutto grazie alle cure costanti del suo migliore amico Kelsey. Bob sicuramente può considerarsi un miracolato, anche perché i medici sono riusciti ad operare e a sistemare la compressione vertebrale, un caso decisamente raro: “La maggior parte delle persone che hanno avuto lesioni vertebrali non si muove più, è una tragedia, ma quando è successo, è successo. Non lo so se siano state le basse temperature o la posizione in cui era sulla neve che lo hanno salvato dalla paralisi permanente”, ci spiega il neurochirurgo che ha operato l’uomo.

Tg cinofilo, un uomo si prende cura di 735 cani abbandonati: la sua storia

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Il quarantacinquenne Rakesh Shukla è un abile sviluppatore di software e manager di un’azienda informatica di successo, ma è anche noto in India soprattutto per la sua passione per gli animali: ad oggi infatti si prende cura di ben 735 cani abbandonati che non riescono a trovare un padrone. Dieci anni fa, Rakesh e sua moglie hanno fondato “The Writers Block”, che da subito è diventata un’azienda di successo iniziando a lavorare con colossi come Intel, Microsoft e Oracle. Ma i viaggi e i soldi non soddisfacevano del tutto l’uomo, fino a quando nel 2009 nella loro casa è arrivata Kavya, un bellissimo golden retriever:  “Quando siamo arrivati a casa nostra, è corsa via nascondendosi in un angolo. Io mi sono sdraiato sul pavimento e la chiamavo. Mi guardava, era spaventata, ma vedevo che voleva fidarsi. E credo che quello è stato il momento: è stata una sensazione fisica ed emotiva, potevo sentire un calore dentro. E da allora non mi sono più domandato ‘Perché sono qui?”. Tre mesi dopo, Rakesh ha adottato un altro cane. Poi ogni volta che vedeva un cane abbandonato lo prendeva e lo portava a casa. Presto i cani sono diventati tanti, troppi per tenerli in casa, e i due coniugi hanno riadattato l’ultimo piano della loro azienda in un canile. Nel 2011, dopo che le autorità di Bangalore decisero di ripulire la città dai randagi abbattendoli, Rakesh ha fondato Voice of Stray Dogs, un' organizzazione che si occupa principalmente di assistere i cani randagi, sfruttando le ultime tecnologie con cui l’imprenditore e la moglie lavorano quotidianamente: " I nostri veicoli e le persone sono tracciate con GPS. Ogni cane ha un codice e i dati vengono memorizzati tutti in un database ”, spiega l’uomo. Nel 2012 Rakesh ha acquistato dei terreni in una città vicina che sono serviti per costruire un rifugio più idoneo agli animali. L’ultima volta che li ha contati, i cani erano 735: molti di loro sono vecchi, malati o maltrattati. “Noi siamo l’ultima fermata per tutti questi cani. Non sono più carini e ‘coccolosi’. Molti di loro sono malati e nessuno li vuole più”, spiega Rakesh.

La storia di rakesh, un uomo che si prende cura di 735 cani abbandonati

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Questa è la storia di un uomo dal cuore grande: Rakesh Shukla accudisce 735 cani abbandonati. Il quarantacinquenne Rakesh Shukla è un abile sviluppatore di software e manager di un’azienda informatica di successo, ma è anche noto in India soprattutto per la sua passione per gli animali: ad oggi infatti si prende cura di ben 735 cani abbandonati che non riescono a trovare un padrone. Dieci anni fa, Rakesh e sua moglie hanno fondato “The Writers Block”, che da subito è diventata un’azienda di successo iniziando a lavorare con colossi come Intel, Microsoft e Oracle. Ma i viaggi e i soldi non soddisfacevano del tutto l’uomo, fino a quando nel 2009 nella loro casa è arrivata Kavya, un bellissimo golden retriever:  “Quando siamo arrivati a casa nostra, è corsa via nascondendosi in un angolo. Io mi sono sdraiato sul pavimento e la chiamavo. Mi guardava, era spaventata, ma vedevo che voleva fidarsi. E credo che quello è stato il momento: è stata una sensazione fisica ed emotiva, potevo sentire un calore dentro. E da allora non mi sono più domandato ‘Perché sono qui?”. Tre mesi dopo, Rakesh ha adottato un altro cane. Poi ogni volta che vedeva un cane abbandonato lo prendeva e lo portava a casa. Presto i cani sono diventati tanti, troppi per tenerli in casa, e i due coniugi hanno riadattato l’ultimo piano della loro azienda in un canile. Nel 2011, dopo che le autorità di Bangalore decisero di ripulire la città dai randagi abbattendoli, Rakesh ha fondato Voice of Stray Dogs, un' organizzazione che si occupa principalmente di assistere i cani randagi, sfruttando le ultime tecnologie con cui l’imprenditore e la moglie lavorano quotidianamente: " I nostri veicoli e le persone sono tracciate con GPS. Ogni cane ha un codice e i dati vengono memorizzati tutti in un database ”, spiega l’uomo. Nel 2012 Rakesh ha acquistato dei terreni in una città vicina che sono serviti per costruire un rifugio più idoneo agli animali. L’ultima volta che li ha contati, i cani erano 735: molti di loro sono vecchi, malati o maltrattati. “Noi siamo l’ultima fermata per tutti questi cani. Non sono più carini e ‘coccolosi’. Molti di loro sono malati e nessuno li vuole più”, spiega Rakesh.

Tg cinofilo, adottati i cani "terremotati" abbandonati: allungano la vita ai cardiopatici

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Sono stati assegnati oggi Jack e Lola, i primi due cani terremotati abbandonati a stare insieme a due pazienti cardiopatici. Abbandonati nelle zone terremotate, Jack e Lola oggi rivedono la luce: sono stati assegnati a due persone cardiopatiche con l'obiettivo di allungarsi la vita a vicenda. Il progetto è qualcosa che rientra pienamente nel concetto di pet therapy e forse va oltre, ed è stato voluto dalla Fondazione Iseni di Malpensa. Questa bella notizia si inserisce in un quadro più generale di provvedimenti volti a garantire gratuitamente a tutti i pazienti del Gruppo Iseni di continuare le loro terapie in compagnia di un cane. E' questa la misura firmata insieme all'associazione Animal's Emercency Onlus. Al di là di quello che è accaduto nelle zone terremotate, ci sono migliaia e migliaia di cani che ogni anno vengono abbandonati e che potrebbero trovare una nuova famiglia proprio all'interno degli ospedali. L'obiettivo è infatti quello di ridurre sempre di più le conseguenze (morali e materiali) degli abbandoni di animali stringendo sempre più collaborazioni fra ospedali ed enti animalisti, facendo così sperimentare al tempo stesso i risultati di questo tipo di terapie. Andrea Macchi, direttore generale di Iseni Sanità, ha commentato così l'iniziativa: "La presenza per tutta la vita di un cane, e quindi non con il solo sistema inglese dei cani addestrati per i bambini negli ospedali per breve tempo, può aumentare la vita dei cardiopatici di ben quattro volte. Il tono simpatico si riduce, scendono i valori di pressione, glicemia e colesterolo. Insomma essere positivi, doversi occupare di un cane, fare più moto anche per portarlo fuori migliora la vita per non parlare degli aspetti psicologici". Nino Ussia, presidente di Animal's Emergency, ha parlato così: "I nostri “arlecchini” sono scelti anche valutando le compatibilità con le persone e poi sono inseriti gradualmente nelle famiglie". A queste parole si aggiunge anche il punto di vista di Fabrizio Iseni, presidente della fondazione omonima: "Il progetto rientra nella umanizzazione della cura, nel concetto che il malato deve sempre essere messo al centro della terapia".

La storia di duke, il cane eletto sindaco per tre mandati di fila

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Si chiama Duke il primo cane/cittadino di Cormorano nel Minnesota. Ha compiuto da poco 9 anni e può vantare il fatto di far parte del mondo della politica, in quanto è stato eletto sindaco per la terza volta consecutiva. di Sijani Lavdie -Duke è un bellissimo esemplare dal pelo bianco e lungo, è un cane da montagna dei Pirenei. Pensare che appena tre anni prima Duke era soltanto un soffice signor nessuno, mentre adesso è diventato il primo sindaco onorario della borgata. Tutta questa ascesa nel mondo della politica per Duke è stata davvero veloce. La votazione è accaduta casualmente durante una festa locale chiamata “Cormorant Daze” che si svolge a Cormorano, nel Minnesota. Durante questo evento ai visitatori ed agli abitanti del posto vengono servite delle frittelle calde con lo sciroppo d'acero. Il festival si ripete ogni anno e ci si può svagare sia passeggiando nella fiera artigianale, sia partecipando ai giochi nel parco divertimenti. In questa occasione il signor David Rick, il proprietario di Duke, ha avuto un'idea invitando gli ospiti della festa a donare un dollaro per poter votare il sindaco. Allora 12 persone hanno pagato un dollaro votando proprio Duke. Il cane così è diventato una celebrità locale. È apparso anche in pubblicazioni per il Nation Geographic e vanta persino una propria pagina Facebook. Karen Nelson di Cormorano dice di essere la madre adottiva di Duke ed in una intervista per il giornale The Indipendent ha raccontato che spesso le persone che arrivano a Cormorano chiedono: “Ma il sindaco dov'è?”. E vogliono fargli delle offerte e farsi scattare delle fotografie con lui.Duke ha eletto come vice sindaco il suo caro amico più stretto, Sparky. Sparky è un piccolo nero Chihuahua. I due sono inseparabili, vanno volentieri in giro per la città insieme sul camioncino di David. Poi per il resto, Duke è molto impegnato e passa la maggior parte della sua giornata nella fattoria. Dopo il lavoro è solito stare al pub di Cormorano che si trova proprio davanti alla casa della signora Nelson. Quando era più giovane era solito correre dalla fattoria al pub per salutare i clienti, mentre adesso preferisce più volentieri farsi un giro. Un politico a 4 zampe? Nel Minnesota c'è In pratica il grande cagnolone da montagna dei Pirenei si è guadagnato il successo con una valanga di voti, battendo, con una vittoria schiacciante, un altro concorrente umano per la candidatura a sindaco di Cormorano. Il povero Richard Sherbrook, proprietario di un negozio a Cormorano, non aveva neanche la metà dei voti che si era procurato Duke. Parlando invece di stipendio, sappiamo che Duke riceve un anno intero di crocchette direttamente da un negozio locale di animali. Ne è valsa la pena?? Certamente che ne è valsa la pena! Per non parlare poi dei festeggiamenti per la vittoria. In un video dell'evento, il soffice cucciolo bianco come la neve, indossa un cilindrico cappello nero in testa ed una bandana patriottica a stelle e strisce al collo. Il politico a quattro zampe si dice goda di un grande consenso tra i suoi elettori a due zampe. E soprattutto gli abitanti della città sono assolutamente soddisfatti del lavoro e delle prestazioni politiche adottate in questi anni dal loro sindaco preferito. Duke, il politico a 4 zampe, è un giovane cane di appena 9 anni, rieletto sindaco per la terza volta a Cormorano nel Minnesota.

La storia di dion e del cane gobi: un amore nato nel deserto

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La piccola randagia e il grande maratoneta. Piccolo meticcio di Border terrier, grazioso e un gran corridore. La storia di questo tenero cane randagio protagonista di un commovente destino, ha conquistato i cuori di milioni di persone in tutto il mondo. Sarà difficile non lasciar scorrere una lacrimuccia di gioia dopo aver finito di leggere questa spericolata e dolce avventura che l'ha reso famoso. Dion Leonard è un celebre corridore di origine australiana, che vive in Scozia, ad Edimburgo. Mentre la pelosetta cucciola color miele è una randagia cinese. Questi due amici senza saperlo, hanno in comune una grande passione: la corsa! Sarà, infatti proprio questa la ragione che li farà incontrare nel gran deserto Gobi. Come poteva non essere amore a prima vista? Leonard e Gobi. Amore al primo “passo” Ma cominciamo dall'inizio. Leonard stava percorrendo la 4Deserts, una marcia, durata giorni, che attraversa le montagne del Tian Shan nel deserto Gobi, in Cina. Ad un certo punto, viene avvicinato da uno strano maratoneta. Piccolo ma veloce a tal punto da tenergli il passo e seguirlo per tutti i 250 km di corsa.Leonard se ne innamora immediatamente e decide di darle proprio il nome Gobi in onore del luogo di questo loro primo incontro. Pensa addirittura di portarsela a casa ad Edimburgo. Di certo burocraticamente parlando, non è impresa semplice e nemmeno veloce riuscire a prendere un cane dalla Cina e farlo viaggiare fino al Regno Unito. Quindi l'atleta è costretto a rientrare in Scozia in attesa che a Gobi venissero fatte tutte le cure per poi farla trasferire. Infatti di lì a pochi giorni sarebbe dovuta andare a Pechino dove sarebbe stata messa in quarantena per qualche tempo. Ma proprio poco prima di arrivare a Pechino, la cagnolina scompare.La triste scomparsa di Gobi Leonard, in preda alla disperazione e al dispiacere, torna subito in Cina per cercare la sua compagna di vita. Si impegna moltissimo, senza sosta, per ritrovare la sua amica a 4 zampe. Lancia una campagna mediatica, utilizza tutti i social media e mette manifesti ovunque tappezzando la città di Urumqi. Si dà da fare come non mai, viene aiutato da tantissimi volontari del posto che si muovono chiedendo in giro alle guardie, ai tassisti, agli addetti delle pulizie, ai venditori di frutta...insomma, a chiunque possa aver visto Gobi. Controllano anche tutti i parchi e tutti i rifugi per cani. Erano tante anche le persone che fermavano Leonard per strada e piangendo gli dicevano che anche loro stavano cercando Gobi. Era stato lanciato anche un blog per aggiornare tutti gli interessati sull'andamento della ricerca in tempo reale. Il grande corridore, pur non dandolo a vedere, temeva in fondo al suo cuore che le ricerche non avrebbero portato ai risultati sperati. Urumqi è una città enorme, con più di 3 milioni di residenti. Inoltre c'era la possibilità che Gobi potesse essere andata correndo per la campagna circostante dove gli abitanti parlano una lingua diversa e sicuramente non usano i social media. In una intervista alla BBC Radio Five Live, aveva espresso la sua convinzione di dover tornare a casa senza di lei. Ma ecco che un mercoledì sera un uomo cinese chiama dicendo di aver visto un piccolo cane randagio, molto simile alla descrizione di Gobi, in un parco locale mentre era a passeggio con il proprio figlio. Pensando, appunto, che potesse essere proprio lei l'avevano portata a casa con loro. Leonard era molto scettico a riguardo, in quanto c'erano già stati altri due falsi allarmi. Decide in ogni caso di presentarsi e controllare di persona.   Un piccolo cane, un grande amore L'atleta australiano aveva ormai perso ogni speranza e senza dire una parola, un po' giù di spirito avanza camminando in una stanza poco illuminata dove si trovano una decina di altre persone. E qui la scena cambia completamente aspetto....nonostante il buio, nonostante tutte le persone presenti, Gobi riconosce immediatamente il suo compagno di marcia e gli corre incontro tutto d'un fiato. I salti di gioia e i baci affettuosi che Gobi aveva in serbo per il suo nuovo padrone non avevano bisogno di parole. L'emozione e la commozione si mescolavano alla felicità inimmaginabile di Leonard e allo scodinzolio di Gobi, dando di nuovo vita al loro grande amore. Gobi, il cane maratoneta, ha tagliato il traguardo del miracolo davanti agli occhi increduli di tutto il mondo. La cagnolina è dovuta restare 120 giorni in quarantena a Pechino, prima di dover affrontare 41 ore di viaggio per raggiungere la sua nuova casa ad Edimburgo. Questa storia così avvincente ed emozionante è ora in libreria: è uscito infatti pochi giorni fa “Gobi - Un piccolo cane un grande cuore” (HarperCollins pag. 286, 18 euro). E pensate un po' che alla Maratona di Milano c'erano anche loro due, che hanno fatto un tratto di gara "non più per competizione, ma per piacere". Che bellezza!

Il video di blu, il pit bull che ha letteralmente pianto quando la sua famiglia lo ha abbandonato

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Blu era sconvolto e  depresso quando ha capito che la sua famiglia non sarebbe mai più tornata a prenderlo. Siamo a Shelter Carson, in California, un rifugio per animali dove, se l'animale non viene adottato entro un certo periodo di tempo, viene praticata l'eutanasia. Ed era come se Blue King (Blu in breve) lo sapesse quando, bloccato all'interno della sua piccola gabbia, la sua paura si mischia a quella di decine di altri cani condannati. Non ha neanche voluto mangiare. Si è seduto lì  con i suoi grandi occhioni tristi, da cui trasparivano tutti i suoi sentimenti di abbandono. Un video ritrae Blu con una lacrima che scende dal suo occhio, probabilmente a causa di una allergia, che immortalava perfettamente la situazione che Blu e tutti gli altri animali vivono all'interno di questa struttura. Blu aveva vissuto con la sua famiglia per circa un anno quando hanno deciso di trasferirsi. Purtroppo Blu non rientrava nei loro piani ed è stata consegnata al rifugio nel mese di gennaio. E più a lungo rimaneva lì, più alte erano le possibilità che gli praticassero l'eutanasia. Ma quando i volontari di Saving Carson Shelter Dogs  videro il suo triste musetto in lacrime, sapevano che dovevano aiutarlo. Hanno fatto un video e l'hanno  condiviso sulla loro pagina di Facebook. E proprio quel video ha commosso Jennifer McKay che non ha perso tempo ed è andata a trovarlo al rifugio.  "Sembrava molto triste e depresso", ha detto McKay. "Tutti gli altri cani  mi guardavano e scodinzolavano, ma lui non si è alzato neanche in piedi, non sarebbe mai venuto da me. E 'stato triste". Osservò il suo viso ed i suoi movimenti e  sembrava che fosse in attesa che la sua famiglia tornasse a prenderlo. "Si può dire che ogni volta che qualcuno camminava, era come se aspettasse la sua famiglia", ha detto. "Sapeva che era stato lasciato lì".McKay avrebbe preso Blu anche subito, ma il regolamento del rifugio prevede prima di effettuare un test di comportamento su di lui. Mentre McKay aspettava che facessero il test, ha visitato di nuovo Blu, portandogli un osso ed una nuova cuccia. "Ho avuto un po 'di attenzione da lui", ha detto McKay. "Lui non mi permetteva di avvicinarlo, ma di sicuro gli piaceva la sua nuova cuccia". Quando McKay ha visitato per la terza volta, Blu si rianimò. "E' venuto direttamente da me!". Dopo una lunga settimana di attesa per  fare il test di comportamento, McKay prese blu e lo portò a casa. Una volta liberato dallo stress del rifugio il suo atteggiamento è cambiato molto."Lui mi ha ingannato" ha detto McKay con una risata. "Mi aspettavo di avere un cane davvero tranquillo,  ma non appena aperte le porte nel canile, lui era super eccitato. Amava stare in auto e gli piaceva stare con la testa fuori dal finestrino". A casa, dopo una passeggiata ed un bel bagno,un esausto e felice Blu si prende possesso del suo sul divano del salotto. Oltre che sul pelo, Blu ama essere accarezzato sulla pancia, ama le coccole e guardarsi negli specchi. "Lui è ossessionato da guardarsi nello specchio", ha detto McKay. "E' un cane molto vanitoso, quando si trova davanti ad uno specchio sorride a se stesso e scodinzola." Blue ha ancora molto da imparare, deve ancora  imparare i comandi di base e come camminare al guinzaglio. Ma McKay afferma che Blu, quel cane triste che ha trovato al rifugio, oggi è un cane felice ma la più felice è la sua nuova proprietaria che potrà godere di tutto l'amore e l'affetto che blu gli regalerà.Sorridente selfie! McKay e Blue sono una nuova famiglia felice."Lui è proprio felice", ha detto McKay. "Quando torno da lavoro mi accoglie sempre molto affettuosamente. E' un cane buonissimo ed io sono molto felice che sia entrato a far parte della nostra famiglia". Mentre Blu ha avuto la fortuna di avere una casa per sempre, Carson Shelter ha un costante afflusso di animali che hanno bisogno di aiuto. Se siete interessati ad adottare un cane, controlla la pagina facebook di  Saving Carson Shelter Dogs. Foto e Fonte: lifewithdogs

La storia di oddball: addio al cane che proteggeva i pinguini

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È morta Oddball, una femmina di pastore maremmano famosa perché si prendeva con amore cura dei pinguini. La storia di Oddball è nata sulla Middle Island, al largo della costa meridionale di Victoria in Australia, dove si trova una delle colonie di pinguini più piccoli del mondo. In passato si contavano più di mille esemplari, ma poi hanno iniziato a essere le prede preferite delle volpi. In pochi anni si era verificata nella colonia una vera e propria strage. «Arrivati al punto che da oltre 800 pinguini esistenti ne siamo riusciti a trovare solo quattro - raccontava Peter Abbott del Preservation Penguin Project -. Una volta è capitato che nel giro di due notti abbiamo trovato oltre 360 pinguini uccisi. La colonia era arrivata allo stremo e un altro attacco da parte delle volpi avrebbe significato dire addio per sempre a questi adorabili uccelli».È a questo punto di questa storia che è entrata in scena Oddball. Nel 2006, Alan Marsh, un allevatore di galline, ha consigliato di utilizzare i pastori maremmani come cani da guardia a difesa di questi adorabili pinguini. Il ragionamento era semplice: se questi cani proteggono i pollai e gli olivi dalle volpi, perché non lo farebbero con i pinguini? Un’idea che all’inizio non era stata presa in considerazione dal consiglio comunale di Warrnambool, ma Marsh è andato avanti per la sua strada decidendo di addestrare il suo cane Oddball.Quella che sembrava un’idea folle, invece ha funzionato: il pastore maremmano spedito sull’isola, ha protetto i pinguini che non sono stati più uccisi. Poco dopo gli vengono affiancati anche altri pastori maremmani con lo stesso compito. E dopo qualche anno la colonia di pinguini torna a crescere per numero di esemplari, mentre le volpi scompaiono dall’isola. Una storia meravigliosa diventata anche un film: “Giotto, l’amico dei pinguini” il titolo originale “Oddaball”, uscito nel 2015."Aveva 105 anni umani, ha vissuto una vita molto bella. Ha lasciato una grandissima eredità: sarà sempre ricordata come uno dei cani più gentili mai conosciuti".  Alan Marsh

La storia di zuzu, abbandonata per prendere un altro cane

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Non è una di quelle storie a lieto fine quella di Zuzu, una cagnolina di due anni abbandonata dai suoi padroni in un canile, nel quale la famiglia ha cercato di adottare un altro cane. Zuzu era stata trovata a vagare per le strade di Downey, in California, e portata al Downey Animal Care Center: Al inizio i volontari pensavano che fosse una randagia, ma intuivano che c’era qualcosa di insolito : “E’ una cagnolina amichevole, ma sentivo tristezza e confusione”, ha raccontato la volontaria Desi Lara. “La maggior parte dei cani salta da una parte all’altra del cortile. Lei si aggirava molto piano, nervosa e guardandosi attorno”. Il suo comportamento è improvvisamente cambiato quando è arrivata una famiglia nel nostro canile: mentre passavano vicino al recinto, la cagnolina Zuzu ha iniziato a scodinzolare, abbaiando felice. La famiglia è rimasta per poco ad accarezzare Zuzu, parlandole dall’altro lato del recinto. “ Si capiva che si conoscevano molto bene ”. Zuzu credeva che i suoi padroni la avrebbero riportata a casa, però le cose non sono andate come sperava. I padroni hanno riferito ai volontari che sì, Zuzu era la loro cagnolina, ma non erano lì per lei ma avevano intenzione di avere invece un altro cane.Ci sono diverse versioni del perché i suoi padroni volessero abbandonare Zuzu: secondo una versione, si erano stancati del fatto che fuggiva continuamente. Secondo un’altra versione, il padre di Zuzu, che viveva assieme a lei con gli stessi padroni, sarebbe morto da un po' di tempo e la cagnolina non avrebbe preso bene la cosa: “Non era più una cagnolina felice”, Lara, la volontaria, sostiene che la famiglia gli abbia detto, visto che la cagnolina non era più felice, di aver trovato come soluzione quella di lasciar scappare Zuzu e di cercare un altro cane. Non è chiaro se alla fine la famiglia abbia potuto adottare un altro cane, e neppure se sia stato loro consentito di scegliere uno, visto che sarebbe logico che i volontari rifiutassero un affidamento a chi sembra trattare i cani come giocattoli. Il post di Desi Lara, la volontaria che aveva filmato anche l’incontro di Zuzu con i suoi ex padroni, è diventato virale sui social, con diversi migliaia di visualizzazioni, e migliaia di commenti che non erano proprio complimenti per la famiglia. Al punto che la volontaria sembra avere eliminato il post, che stava avendo più visibilità di quello che si aspettava. Nel frattempo, però una cosa è certa, Zuzu è ancora in attesa di trovare un padrone, ma grazie a questa pubblicità lo troverà sicuramente.

Loubotina, un golden retriever speciale conosciuta come "il cane che abbraccia"

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Passeggiando per le strade di Chelsea, un quartiere di Manhattan nella città di New York, potreste imbattervi in Loubotina, o più teneramente chiamata "Loubie", una splendida femmina di Golden Retriever di cinque anni. Loubie è un cane davvero speciale, come racconta il suo proprietario Cesar, con un dono unico: dispensare amore e felicità a tutte le persone che ne hanno bisogno. Loubie ha iniziato a tre anni e mezzo a dare la zampa in segno di affetto, ma ben presto questo semplice gesto si è trasformato in veri e propri abbracci. Cesar racconta che gli è capitato spesso di vedere gente che, lasciandosi travolgere dall'affetto di Loubie, scoppiasse in lacrime ed andare via con un bel sorriso lasciandosi alle spalle una brutta giornata o magari una delusione d'amore. La cosa più bella è che lo fa spontaneamente, cesar non gli dà nessun comando o incitamento; per la cucciolona di  Golden Retriever è una vera e propria vocazione. Cesar la porta a lavoro insieme a lui, ed una volta finito vanno a passeggiare per le strade di Manhattan lasciando fare quello che a Loubie piace di più, ovvero rendere una giornata migliore alle persone che li si avvicinano con un abbraccio pieno di amore. L'amore che ti può donare un cane non è una novità ma trovarne uno che riesca a trasmettertelo con un abbraccio vero  è una rarità. Se vi dovesse capitare di trovarvi a passeggiare tra le strade di New York non dimenticatevi di fare un salto a Manhattan all'angolo tra la 5th e la 17th, il posto che Loubie preferisce, e se siete fortunati potrete godere di un abbraccio indiminticabile. Puoi seguire Louboutina tramite il suo profilo Instagram @louboutinanyc. Foto e Fonte: TimeOut.com 

adottare un cane dal canile

Tg cinofilo, 500 euro per chi adotta un cane 

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L'iniziativa prevede l'erogazione di un bonus fiscale o una somma in denaro fino a 500 euro. Non stiamo parlando solo di tasse da pagare in Italia, e sono molti i comuni che hanno deciso di adottare il provvedimento per l'erogazione di un buono fiscale per chi adotta un animale domestico. I criteri dell'erogazione del bonus cane sono perlopiù gli stessi per ogni comune che ha adottato l'iniziativa; sono da verificare invece, gli importi e le modalità di come i comuni  effettuano l'erogazione della detrazione fiscale o di una eventuale somma in denaro a chi adotta o possiede un animale domestico. I comuni che hanno aderito all'iniziativa sono molteplici, è notevole l'impegno di Vitorchiano, comune del Viterbese, che da la possibilità di scelta tra i randagi da adottare, erogando un contributo di 500 euro in denaro a chi adotta un amico a quattro zampe.Detrazioni fiscali nella dichiarazione dei redditiL'iniziativa per l'erogazione di un bonus fiscale o comunque di un incentivo da parte dei comuni  italiani per chi adotta un animale domestico è iniziata a causa dell'emergenza di animali randagi che in molti comuni è diventata una vera e propria piaga sociale ed anche economica. Infatti, secondo quanto emerso dai conti pubblici comunali, sono cospicui i costi per gestire i canili, oltre ai costi per il recupero e sostentamento dei cani randagi che costretti a vivere in strada spesso creano non pochi problemi anche per la loro continua e veloce riproduzione. Al fine di porre fine a  questa emergenza infatti, in molti comuni hanno già deciso di elargire il bonus cane. Alcuni comuni optano per la detrazione fiscale in un bonus da scalare al pagamento della tari, la tassa sui rifiuti, mentre altri erogano un contributo in maniera più generica come il denaro.Cani randagi adottatiPer il bonus cane, a chi volesse sapere se il suo comune ha adottato il provvedimento di convenzione e volesse fare richiesta, il quale viene concesso per la maggioranza a chi ha deciso di prendersene cura di un cane randagio, basta recarsi presso un ufficio caf di zona, o direttamente al comune di residenza, così da verificare se il consiglio comunale abbia previsto l'erogazione del bonus cane, avere informazioni sulle tempistiche, i requisiti che servono e le modalità di pagamento.

Tg cinofilo, malnate: il dna dei cani per multare i padroni maleducati

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Malnate, una città pulita e proprietari consapevoli A Malnate, piccolo comune di Varese, hanno una grande sensibilità per l'ambiente e, come succede un po' in tutte le città, sono soliti affrontare il problema delle deiezioni canine che vengono lasciate a terra con tutte le problematiche che ne conseguono. Da qui parte l'idea della giunta comunale, sulla scia di una sperimentazione effettuata nel quartiere del Vomero a Napoli, quella di creare una banca dati del dna di tutti i cani del comune così da risalire ai padroni indisciplinati.Ovviamente le polemiche non mancano, sia sui costi di tale operazione che sull'obbligare i padroni a portare i loro cani al prelievo del dna. Ma dal comune fanno sapere che i costi non sono esagerati, si parla di 15-20 euro a prelievo, e che saranno pagati dall'azienda che raccoglie i rifiuti.L'azienda dei rifiuti avrà un ritorno da questa operazione in quanto, sino ad oggi, tutte le uscite straordinarie per le pulizie delle deiezioni canine in suolo pubblico sono a suo carico e se consideriamo i risultati della sperimentazione a Napoli, 70% in meno di deiezioni canine, si tradurrà in costi minori per la azienda ed anche i cittadini avranno il suo ritorno trovando una città più pulita.Il comune sta elaborando un regolamento in cui verrà dato 8 mesi di tempo per recarsi, con il proprio cane, presso un ambulatorio veterinario autorizzato. La schedatura della banca dati verrà effettuata tramite prelievo salivare e sarà a costo zero per il proprietario del cane.Il comune si sta già adoperando per capire come gestire la banca dati e le procedure. L'abbandono di deiezioni canine è abbandono di rifiuti urbani su suolo pubblico e la procedura prevede che l'operatore ecologico, affiancato da un agente di polizia locale che provveda alla notifica, effettui il campionamento della deiezione. Il campione verrà inviato al laboratorio che effettuerà un confronto con la banca dati, a quel punto si potrà risalire al cane e sanzionare il proprietario indisciplinato.Al netto di tutte le polemiche e le giuste perplessità avanzate da tutti i soggetti chiamati in causa, l'obbiettivo che si pongono al comune è di avere strade più pulite e padroni più consapevoli.

Tg cinofilo, bari: vigili con gli smartphone per filmare i padroni che non raccolgono le deiezioni canine, e arrivano le multe

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Appena vedono un cane al guinzaglio, la polizia municipale inizia il "pedinamento" con la videocamera del proprio smartphone in funzione "rec": ecco come operano gli agenti. Diciamolo pure chiaramente: chi porta a spasso il proprio cane e non raccoglie i suoi bisognini è un incivile che non rispetta la cosa pubblica in primis, ma anche le altre persone, che spesso si ritrovano a dover camminare su strade sporche. Quindi, ben venga l'iniziativa promossa dal comune di Bari: i vigili, con il proprio blocchetto delle multe e smartphone, stanno facendo fioccare multe a quelle persone colte in flagrante mentre non raccolgono le deieizioni del loro cagnolino. La passeggiata delle persone viene filmata interamente, così che non possano contestare nulla.E le sanzioni non sono mica da ridere: 300 euro. Il video diventa fondamentale perchè praticamente sempre le persone non ammettono che sia stato il loro pet a "farla. Rispetto agli altri anni, il 2017 però ha visto la costituzione di una squadra specializzata proprio a stanare i padroni sporcaccioni. A richiedere questo tipo di intervento è stato lo stesso sindaco di Bari Antonio Decaro: "Da lunedì 30 gennaio parte una campagna ad hoc contro le deizioni canine lasciate sull'asfalto. Tutti i padroni incivili saranno multati". E Il comandante della polizia municipale, Nicola Marzulli, lo ha preso alla lettera: "La devono smettere di insozzare le strade e di farci odiare gli animali - ha detto il comandante - dobbiamo scovarli uno a uno e debellare il fenomeno delle deiezioni canine".Pensate che solo nel primo giorno di servizio, dalle 14 alle 16, le multe sono state una decina, con conseguente stangata nei confronti dei padroni, che sicuramente la prossima volta faranno più attenzione a comportarsi da incivili.Leggi anche qui https://www.razzedicani.net/deiezioni-canine-non-raccolte-le-possibili-sanzioni/

Tg cinofilo, massa carrara: sequestrati tre cani, erano maltrattati

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Erano tenuti in pessime condizioni tanto da da ritenere che fossero maltrattati: stiamo parlando di tre cani che sono stati sequestrati a Massa Carrara, è stato denunciato un uomo. Sequestrati al proprietario che li avrebbe tenuti in cattive condizioni tre cani, tra cui due cuccioli di pastore maremmano, segnalato più volte da associazioni e cittadini. Il fatto è avvenuto a Tresana nella mattinata di ieri. Intervenuti sul posto il comandante della stazione dei carabinieri di Aulla, Andrea Tellini, Loredana Parodi dell’associazione “Il cuore degli animali” della Spezia e Tiziana De Vito, addestratrice cinofila della “Scuola del cane”. Hanno portato via i due cuccioli, mentre uno era già stato prelevato qualche giorno fa al padrone, un uomo originario dell’Europa dell’est, che secondo le segnalazioni avrebbe maltrattato gli animali tenendoli alla legati e in condizioni non dignitose per un essere vivente.Per ora gli accertamenti sono ancora in corso, ma sembra che le associazioni – tra cui “Difendiamo gli animali” – abbiano verificato prima di muoversi e che per i cani fossero già state emesse delle ordinanze di sequestro mai andate a buon fine. L’uomo sarebbe anche stato querelato da quest’ultima associazione, rappresentata dall’avvocato Francesca Menconi, secondo la quale presto inizierà il processo penale a suo carico. Nel corso del sequestro degli animali non avrebbe opposto resistenza e si sarebbe difeso dicendo di non averli trattati male e di rivolerli indietro. All’appello mancherebbe un cane femmina, a quanto pare la madre dei maremmani. Ora i due cani sequestrati sono ospiti di un rifugio, mentre il terzo è affidato a Loredana Parodi. Fonte: ecodellalunigiana.it

La storia di lady, la cagnolina abbandonata che ritorna dalla sua "famiglia"

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Tra le mille storie tristi, commoventi e a volte disumane di cui, purtroppo, sono protagonisti i nostri teneri amici fedeli, oggi si è meritata il primo posto nel mio cuore una cagnolina meravigliosamente ostinata. Il suo nome è Lady. L'inizio del lungo travaglio di Sijani Lavdie - Lady è un'anziana Labrador retriever. Il suo pelo nero lucido è brizzolato in qua e là per via della sua non più giovane età. Non per questo però Lady si è data per vinta, anzi. Ha lottato con tutte le sue forze affinché potesse ritrovare la sua vera casa, fino alla fine. Quando il suo padrone morì, Lady rimase sola, abbandonata e triste, molto triste. Nessun parente prossimo dell'ormai defunto padrone, voleva prendersi cura di lei. Lady, senza nessuna voce in capitolo, venne accompagnata e lasciata in un canile al sud del Kansas.Le nuove famiglie Data la bellezza, l'affidabilità e la compagnia che questa dolce razza sprizza da tutti i suoi “peli”, non poteva non trovare subito dei nuovi padroni. Infatti, Lady fu adottata immediatamente una prima volta da una famiglia, la quale però la riportò indietro al canile dopo un anno circa. Dopo aver adottato Lady, la famiglia aveva preso anche un altro cucciolo e a quanto pare, la nostra “dark Lady” non ci andava molto d'accordo. L'unico desiderio di questa amabile cagnolina era riavere la famiglia che aveva perso, la sua vecchia casa del sud con il suo adorabile padrone scomparso. Ma come far capire a Lady che non avrebbe più potuto riavere tutto quello che aveva perso? Ebbene però, ritrovatasi di nuovo al canile, i suoi occhietti dolci ed incredibilmente tristi ed abbandonati, fecero breccia nel cuore di una seconda famiglia. Lady fu portata a 30 miglia di distanza (circa 60km) dal rifugio dove si trovava. Ma i chilometri non fermeranno la nostra perseverante cagnolina. Infatti, dopo essere rimasta all'incirca per un altro anno con i suoi nuovi padroni, il suo grande ed insopportabile vuoto nei confronti di colui che Lady considerava il suo unico e vero padrone, la spinse a scappare da quel posto per tornare a “casa”. La sua casa!Il déjà vu di Lady Così, nonostante la difficoltà che aveva nel poter camminare, data la sua età avanzata, Lady, come una vera e propria maratoneta, si fece ben 60 km per ritrovare quella famiglia per lei tanto preziosa ed incomparabile a nessun altra. La famiglia che lei apprezzava e stimava più di tutte. La stessa famiglia che ripagò questa sua lealtà riportandola di nuovo al canile! Il déjà vu dell'abbandono venne rivissuto di nuovo dalla dolce ed imbattibile cagnolina. In fondo però, essere riportata allo stesso canile è stata la sua unica fortuna. Il lieto fine di Lady Questa infelice ed inimmaginabile storia, in poco tempo fece il giro dei social network. Un annuncio in particolare, postato su facebook dai proprietari del canile, salvò la vita agitata di questa instancabile creatura. Infatti, il destino volle che una ricca signora, proprietaria della società di chewing gum “Wrigley” notasse la storia di Lady proprio su facebook. Questa signora, che si chiama Helen Rich ed aveva perso da poco il suo anziano cane, si commosse a tal punto dalla storia di Lady che fece partire la sua assistente con il suo jet privato a prelevare la cagnolina immediatamente. Lady fece il suo viaggio rilassata in una poltrona prorpio vicino al finestrino dell'aereo. Destinazione: Florida. La sua nuova e vera casa la stava aspettando. Lì sarà amata e coccolata fino alla fine dei suoi giorni. Forse nessuno di noi può capire la solitudine di Lady, ma certo possiamo apprezzare la sua caparbietà e la sua tenacia nel voler mostrare al mondo l'amore e la lealtà che un cane e soltanto un cane può provare per il suo amato padrone.

Tg cinofilo, catania: altra strage di cani, li uccidono per evitare cuccioli

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A Pedara, in provincia di Catania, due cani sono stati avvelenati: non si conoscono i responsabili, ma qui ormai è la normalità. La volontaria che li accudiva è triste e sconsolata: "Qui purtroppo è sempre così in questo periodo". Si riferisce ai cagnolini che nella giornata di ieri sono stati rinvenuti morti in mezzo alla strada a Pedara, comune che dista pochi km da Catania. Sono due i corpi rinvenuti esanimi: uno investito da una macchina, mentre barcollava per via dell'avvelenamento, l'altro ritrovato su un marciapiede con la bava alla bocca. Ecco il racconto della residente che si occupava di assisterli: "Sono cinque anni che sono qua e ogni anno, in questo periodo, è sempre la stessa storia: tra febbraio e marzo i cani vengono avvelenati. Stavolta hanno cominciato un po' prima. Mi hanno chiamata alle 13.45 e mi hanno detto che i cani erano stati avvelenati Io ho pensato che fosse impossibile, quando li avevo lasciati erano sani. Sono uscita di corsa e sono tornata sul posto". Uno di questi cani era di proprietà di una cittadina, ma era senza microchip e non sterilizzata: "Era arrivata la polizia municipale che aveva appena messo un segnale di pericolo accanto al cadavere. La proprietaria non ha mai voluto metterle il microchip, la lasciava libera, ma era sterilizzata". Ed è questo il movente dell'uccisione: qualcuno non vuole che questi cani procreino. Così spiega la donna: "In via Tarderia le macchine vanno molto veloci, diverse volte i cani vengono investiti. Alcuni li ho curati a spese mie, altri li ho catturati per farli sterilizzare: a dare fastidio ai cittadini sono i cuccioli, perché significano un proliferare di randagi. E proprio per evitare la riproduzione degli animali la soluzione, per alcuni è ammazzarli come se nulla fosse. Una barbarie inaccettabile. Fino a marzo sarà così: i cani spariranno dall'oggi al domani, uccisi da gente che pensa di risolvere da sola il problema del randagismo.  Io sono una libera cittadina e a me fanno pena, ma evidentemente sono una mosca bianca. I volontari vengono perfino aggrediti".

Tg cinofilo, deteneva cinque molossoidi sul terrazzo: denunciato per maltrattamenti

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Un ventenne napoletano è stato denunciato dalla Polizia di Stato per il reato di maltrattamento di animali: ecco i tutti i dettagli. Gli agenti della Polizia di Stato dell’Ufficio Prevenzione Generale, hanno denunciato in stato di libertà un 20enne di Via Pecchia. Il giovane, già noto per i suoi precedenti di polizia, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per furto di energia elettrica, per maltrattamento di animali in generale e più nello specifico per aver violato la normativa che vieta il taglio di coda ed orecchie agli animali domestici. Nel corso di una parallela attività investigativa, era emerso che il 20enne aveva installato nell’edificio dove abitava, un sofisticato sistema di videosorveglianza dotato di 4 telecamere in totale inosservanza della normativa sulla privacy. Le telecamere potevano infatti riprendere entrambi gli ingressi allo stabile senza che la cosa fosse riportata su appositi cartelli di avviso così come previsto dalla legge. Al fine di scoprire la ragione di una tale sorveglianza e considerato che il giovane era stato considerato socialmente pericoloso e quindi destinatario della misura di prevenzione dell’avviso orale, i poliziotti, insospettiti, hanno deciso di sottoporre a perquisizione domiciliare la sua abitazione. Nel corso dell’attività è stato quindi rinvenuto e sequestrato il sistema di videosorveglianza. Successivamente è stata anche scoperta una manomissione al contatore dell’energia elettrica. L’intervento dei tecnici della società di distribuzione ha quindi consentito di accertare che era stato praticato un allaccio abusivo a monte sulla rete in modo da poter rubare l’elettricità. Sul terrazzo condominiale sono stati inoltre rinvenuti 5 cani di razza molossoide in completa libertà che ne rendevano impossibile l’accesso. I poliziotti hanno quindi fatto intervenire sia il servizio veterinario dell’Asl che personale dell’ENPA. Questi ultimi, dopo aver riscontrato i maltrattamenti subiti dai cani, 4 di razza dogo argentino ed un amstaff, hanno provveduto a trasportare i tre sprovvisti di microchiop presso gli uffici veterinari dell’Asl. Gli altri due sono stati invece sottoposti a sequestro penale e provvisoriamente affidati allo stesso 20enne. Fonte: napolivillage.com

Torino, tassa sui cani: è polemica per la proposta di legge

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Proposta che farà sicuramente discutere quella del Movimento 5 stelle torinese: applicare una tassa sui cani da 1 a 4 euro in più sulla Tari per tutti coloro che ne posseggono. Una simbolica cifra da applicare alla Tari, la tasse dei rifiuti, per ciascun cane: questo servirebbe a mantenere le aree apposite per i quattrozampe esistenti e per realizzarne di nuove. La proposta è stata formulata nel comune di Torino, inizialmente dal capogruppo dei moderati Silvio Magliano, secondo cui l'obiettivo sarebbe quello di "Cercare sponsor e privati disposti a finanziare – in cambio di pubblicità – la manutenzione, oppure chiedere un contributo ai proprietari, magari in base al reddito o alla situazione famigliare, così da non penalizzare – ad esempio – quegli anziani soli e a basso reddito la cui unica compagnia è un animale domestico". Sembrava che tutto si fosse arenato al pour parler ma pochi giorni fa è stato il Movimento 5 stelle a riprendere le fila del discorso con una proposta ufficiale in commissione: il fine è quello di mettere nelle casse del Comune i 180mila euro che lo stesse spende ogni anno per mantenere le 55 aree cani disseminate nel territorio, e aprirne anche altre. Non tutti sono favorevoli, come ad esempio Marco Bravi, presidente Enpa, molto scettico sull'effettivo beneficio della legge: "Ogni tanto ritorna, noi non siamo d’accordo: così si aumenterebbero solo gli abbandoni. Chi non vuole o non può pagare porterebbe il cane da noi. Ci sono persone che pagano mille euro per la play station e non darebbero un euro in più per il cane. Un progetto del genere dovrebbe essere legato alle persone non agli animali: troviamo sponsor altrimenti è un segnale vessatorio". Anche alcune associazioni animaliste non sono assolutamente d'accordo con la proposta pentastellata: "La tassa o l’imposta sui cani è una forma di discriminazione: i proprietari di animali hanno già spese mediche tutte a pagamento, poi il cibo che costa parecchio. Questa tassa sarebbe un’ulteriore penalizzazione. Dovrebbe pensarci l’amministrazione comunale senza influire sui contribuenti. Per gli anziani sarebbe davvero una penalizzazione forte, a volte per queste persone il cane è l’unica loro consolazione".

Milano, volontari in strada per aiutare i cani insieme ai loro padroni clochard

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AIDAA distribuisce senza sosta cibo a chi non ha dimora e vive insieme ai propri pelosetti per strada. Milano - Non si ferma l'attività dei volontari di AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente), che da molte ore stanno aiutando i clochard che vivono per strada insieme ai loro cani. In questi giorni sono state distribuite crocchette, cibo umido e coperte ad un gruppo di clochard che vivono nei pressi delle stazioni ferroviarie del capoluogo lombardo. Pensate che in una settimana i volontari hanno distribuito ben 150 kg di crocchette, 160 di carne e patè, 40 confezioni di biscotti e decine di coperte. Lorenzo Croce, presidente di AIDAA, parla così: "Abbiamo incontrato molti giovani che vivono per strada con i loro cani e che hanno deciso di non accettare aiuti e sistemazioni che non contemplano la possibilità di accesso anche per i quattrozampe. Ad oggi i cani aiutati hanno una media di 6 anni e sono prevalentemente di media e piccola taglia. Voglio ringraziare  le decine di persone che ci stanno aiutando concretamente sia con il cibo, che con le coperte e in alcuni casi con il denaro che usiamo per comperare cibi speciali per cani anziani, o malati. In realtà  non solo abbiamo aiutato i cani clochard, ma ci siamo fatti molti amici e abbiamo scoperto una umanità nuova che vive ai bordi della città ma che ha molto da dare e da dire anche in materia di amore per gli animali". Quindi si tratta di questo: ai clochard pare sia stato offerto di passare la notte in una struttura al coperto, ma non volevano per nessuna ragione abbandonare i loro cagnolini. Così ecco che l'aiuto si è spostato per le strade. Natale sarà un po' meno freddo per queste persone, che potranno come sempre contare sui loro beniamini.

Dog flipping

Corea, stop alle macellazioni di cani: è la fine di una terribile piaga?

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Ogni anno in Asia vengono mangiati 30 milioni di cani: una tendenza che però potrebbe subire una brusca (e bellissima) interruzione. Tutti i dettagli. I dati raccolti e confermati dall'ong Human Society, poi raccontati dal documentario "Eating Happiness" (presentato lo scorso anno agli Oscar, che vi invitiamo a recuperare se l'aveste perso), sono davvero allarmanti: nel 2016 in Asia sono stati uccisi e mangiati qualcosa come 30 milioni di cani. Una pratica che in quelle zone del pianeta è comune da sempre, ma che continua a farci ribrezzo. Finalmente però arrivano buone notizie provenienti dalla Corea Del Sud: a Seongnam c'è il grande mercato di Moran, dove si stima che ci sia un traffico di carne di cane enorme (80mila esemplari all'anno). In generale nella nazione ogni anno vengono consumati 2 milioni di cani, ma all'interno del mercato i cani vengono scelti direttamente dagli acquirenti. Spesso i poveri quattrozampe vivono in gabbia ammassati, custoditi in condizioni brutali e non soddisfacenti dal punto di vista igienico. Ecco però la decisione del sindaco della città Kang Won-gu: "Vogliamo fermare questo commercio, questo potrebbe essere l'inizio di un lungo cammino per risolvere il problema. Speriamo di sradicare l'immagine negativa di questo mercato. La grandezza di una nazione può essere giudicata dal modo in cui vengono trattati i suoi animali". Tradotto: nei prossimi giorni a Seongnam tutti i rivenditori e le strutture di macellazione saranno rimosse e everrà vietata la vendita di carne di cane. Il Comune aiuterà i commercianti a ripensare le proprie attività. Le associazioni ambientaliste hanno reagito festeggiando ma allo stesso tempo ribadendo che la misura non è sufficiente: "Chiediamo che sia definito come illegale l'abuso sugli animali e il considerare i cani come cibo. Dovremo monitorare costantemente i negozi a base di carne di cane nel mercato per vedere se davvero si fermeranno le macellazioni". Anche i residenti nelle zone intorno al mercato stanno dalla parte degli animalisti, stufi dei continui odori nauseabondi e della barbarie a cui sono costretti i poveri pets.

La storia di lefty, un cane che ha salvato il suo padrone da un colpo di pistola

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Certi fatti ci fanno capire ancora una volta quanto siano straordinari i nostri cagnolini: ecco la storia di quando Lefty ha salvato la vita al suo padrone. Quella che vi raccontiamo è una storia fatta di sacrificio, amore per il prossimo e solidarietà, ma partiamo dal principio: è una tranquilla e soleggiata giornata estiva. Lefty, un pitbull buono come il pane, sta passeggiando insieme al suo padrone nel tentativo di rinfrescarsi un po' all'ombra di un viale alberato. L'uomo però ad un certo punto nota qualcosa di strano, insospettito dal comportamento del suo cane: Lefty sembra agitato, solitamente non fa così e ciò è molto strano. Nemmeno il tempo di capire cosa sta accadendo, che ecco il suono sordo di uno sparo riecheggiare nell'aria. La povera Lefty è a terra: è stata colpita in pieno. In quella frazione di secondo il pitbull si è frapposto tra il padrone e il proiettile, salvando così la vita all'uomo. Le conseguenze sono disastrose: Lefty perde molto sangue, e rischia la vita. Viene immediatamente trasportata da un veterinario e poi in una clinica specializzata: le viene amputato un arto, ma dopo giorni estenuanti tra la vita e la morte alla fine riesce a sopravvivere. Le cure postume sono state possibili solo grazie all'aiuto delle persone, che tramite una pagina facebook creata appositamente hanno contribuito alle spese veterinarie.Una storia tragica che però si chiude con il lieto fine: Lefty ora sta bene, ma negli occhi abbiamo ancora impresso il sacrificio di cui è stata capace per salvare la vita al suo padrone.

Proprietario uccide i suoi cani e poi dichiara: "non sapevo che farmene"

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Orribile esecuzione avvenuta in pieno giorno nelle campagne di Moncalieri, vicino Torino. Ora il criminale rischia grosso. Quattro cani da caccia di circa due anni uccisi senza alcuna motivazione a Moncalieri, in provincia di Torino: è stato possibile conoscere tale orribile gesto grazie alla segnalazione di un testimone, un podista che ha visto tutta la scena e ha poi segnalato tutto alla Polizia locale. Incredibile quello che ha raccontato: si è trattata di un'esecuzione vera e propria, infatti ai cani è stata puntata la pistola in testa e con un colpo secco sono stati uccisi. In realtà ad uccidere gli animali non è stato il proprietario direttamente, ma un suo amico incaricato: dall'inchiesta portata avanti dalla Polizia emerge che il proprietario avrebbe dichiarato che "non sapeva più che farsene", come dichiarato alle stesse Forze dell'Ordine. Cosa rischiano i due? Leggi qui il nostro approfondimento sul reato di maltrattamento e uccisione di animali, art 544 bis c.p., che disciplina la materia. Intanto arrivano anche le dichiarazioni da parte di Piera Rosati, Presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane: “A parte i 12 fucili sequestrati nei loro alloggi dalla polizia lascia agghiacciati la freddezza e l’indifferenza con cui questi individui, che sovente si definiscono “amanti degli animali”, scorrazzano indisturbati in un paese civile, lasciando persino i corpi delle loro quattro vittime nel prato, come rifiuti da sacrificare alla dea caccia. Purtroppo gli episodi di incrudelimento e di imbarbarimento troppo spesso sono riconducibili al mondo della caccia. Ultimo fatto di cronaca, la condanna dell’ex cacciatore che ha fatto morire di stenti, malattia e fame il proprio cane, perché non gli serviva più. Un caso di una gravità inconcepibile che LNDC ha denunciato e seguito senza tregua. Mai che si alzi all'associazionismo venatorio una parola di condanna, una costituzione di parte civile contro questi killer che si accaniscono sugli ultimi, sui deboli, perché un fucile li rende più forti e impuniti. LNDC si costituirà parte civile anche contro questo ennesimo atto di barbarie umana”.

adottare un cane dal canile

News cani, palermo: 480 euro a chi adotta un cane del rifugio comunale

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Si tratta di un incentivo volto a svuotare la struttura di Via Tiro a Segno per poi partire con i lavori di ristrutturazione, fermi dal 2012 Avevamo già parlato di come alcuni Comuni della penisola stanno incentivando l'adozione di cani provenienti dalle strutture pubbliche: a questi si unisce anche Palermo, la cui giunta ha stanziato 126mila euro per erogare le somme necessarie nel corso dei prossimi due anni, e cioè 480 euro alle famiglie che decideranno di fare questo gesto d'amore. La decisione del Comune siciliano è imputabile anche all'urgenza dei lavori da fare all'interno del rifugio, fermi dal 2012: "Il Comune di Palermo ha l’indifferibile necessità di svuotare le gabbie e gestire gli ingressi transitori dei cani, tutelando il diritto a condizioni di vita migliori degli animali in esso ospitati, fino alla riconsegna dei locali”. Ed ecco dunque la delibera comunale: "Il Comune di Palermo promuove, dunque, gli affidamenti di cani in adozione, erogando un incentivo pari ad euro 480 a chiunque – privato cittadino, associazione animalista e/o protezionista e strutture rifugio autorizzato – intenda adottare un cane custodito presso il rifugio sanitario/canile e/o i rifugi convenzionati del Comune di Palermo, fino alla concorrenza della somma di € 96.000 per l’anno 2017 ed € 30.000 per il 2018, salvo proroga. L’incentivo sarà corrisposto su richiesta, trascorsi 120 giorni di detenzione del cane. I cani saranno rilasciati ai richiedenti sterilizzati, dotati di microchip, volturati cioè a nome degli adottandi all’anagrafe canina istituita presso l’Asl di pertinenza e dotati di certificazione sanitaria". Inutile quindi fare i furbi pensando di adottare il cane solo per intascarsi i soldi. Tuttavia per gli animalisti questo provvedimento poterebbe soltanto ad una mercificazione degli animali, come spiega Elena La Porta, presidente provinciale della Lega Nazionale per la Difesa del Cane e consulente a titolo gratuito per il Comune sul canile municipale: "È un provvedimento che non mi piace – spiega l’animalista a Palermotoday - così si rischia la mercificazione, se qualcuno vuole prendere un cane in adozione lo prende, non saranno i 480 euro che lo spingeranno a farlo. Al contrario, l’incentivo può essere appetibile a persone a cui non importa nulla dell’animale. Cercheremo in tutti i modi di ostacolare quest’iniziativa". La Porta, che negli anni si è distinta come una delle animaliste più importanti della zona, rassegnerà le proprie dimissioni, ma l'assessore Marino prova a gettare acqua sul fuoco: "Mi dispiace per questa decisione, mi sembra una reazione troppo forte, spero che ci ripensi, la chiamerò nei prossimi giorni per chiarire la vicenda. Il percorso, comunque, era noto e se ne era parlato, anche se non nel dettaglio. Noi non siamo gente che mette in mercato i cani, La Porta conosce me e il sindaco e se pensa questo mi offende. Il provvedimento dà anche spazio agli animalisti e noi non daremo in affidamento i cani se non saremo certi della qualità dei soggetti a cui li affidiamo. Sarà fatto un monitoraggio per questo. Sappiamo, purtroppo, dove si annida il malaffare".

La storia di polpetta: non riusciva a camminare, ora corre felice

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Polpetta: il cane difettoso Siamo nel 2014. Pochi giorni prima di Natale Tony Hayden perde, dopo 21 anni passati insieme, il suo Bassotto. Un vuoto enorme per Tony ma lui sa che ha ancora tantissimo amore da dare e decide di prendere un nuovo cucciolo. Così durante una ricerca sul web, Tony trova Polpetta, una bassotta nata con una ipoplasia cerebellare, ossia una disfunzione del cervelletto che comporta dei problemi motori e di coordinamento. Per il suo allevatore, Polpetta era solo un cane difettoso che non avrebbe mai potuto camminare bene. Tony però vede solo quanto questo cucciolo di cane sia speciale e decide di adottarlo. Tony racconta che per i primi mesi ha fatto con lei fisioterapia e due volte alla settimana l’ha sottoposta a sedute di agopuntura per stimolare il flusso sanguino. Così mentre il suo allevatore affermava che non avrebbe mai camminato bene, a otto mesi Polpetta camminava zoppicando leggermente. Oggi a due anni di distanza lei corre felice. Oggi Polpetta è anche una celebrità sui social. Con i suoi 100.000 follower su Instagram sta diventando un perfetto esempio per tutti coloro che devono affrontare delle difficoltà.Cure e amore Lo sapete, amo raccontarvi queste storie con un bellissimo lieto fine. E non potevo certo non raccontarvi la storia di Polpetta che alla fine ha vinto il suo problema ed è oggi una cagnolina felice e sana. Ma il pensiero su cui voglio soffermarmi in questa riflessione finale va al suo proprietario Tony. Spesso leggiamo di quanto i cani aiutino le persone portando loro quell’amore speciale di cui sono capaci. Vediamo quanta importanza sta avendo la Pet therapy e quanto questi splendidi animali aiutino le persone che stanno male. A loro non importa come siamo. Non importa se abbiamo difetti, se siamo brutti o belli, ricchi o poveri. A loro importa solo dare e ricevere amore. Poi per fortuna ci sono persone come Tony. Quando perdi un cane non è sempre facile decidere di prenderne subito un altro, se poi quest’altro ha dei problemi fisici la scelta è ancora più degna di nota. A Tony non è importato che Polpetta avesse un problema. Lui ha visto solo che questa cucciolina aveva bisogno di essere amata prima di tutto. Ha lottato con lei e l’ha sottoposta a delle cure cercando di aiutarla come poteva fino a quando non è avvenuto un piccolo miracolo. La determinazione di Tony e di Polpetta è incredibile e può davvero servire da esempio per tutti coloro che hanno un problema, spingendoli a provare a non arrendersi ma serve anche a comprendere che la diversità spesso è solo nella mente degli stolti. Le cure e l’amore di Tony verso Polpetta possono anche insegnarci che se è vero che i cani hanno il potere di dare a noi esseri umani tantissimo è altrettanto vero che anche noi abbiamo tantissimo da poter dare a loro. Basta solo avere il cuore aperto e aver voglia di lasciarsi conquistare da loro.

La storia di walnut: la sua ultima passeggiata nella spiaggia che amava

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Ancora un desiderio per Walnut La storia che voglio raccontarvi oggi è quella di Walnut. Ve lo dico, preparate i fazzoletti! Questa è una di quelle storie che se siete davvero sensibili verso i nostri amici a quattro zampe non potrà lasciarvi con il cuore indifferente. Quando la tua vita è arricchita per molti anni dalla presenza al tuo fianco di un cane, impari ben presto che quel pelosetto diventa una parte di te. Un membro della tua famiglia a tutti gli effetti.Perché condivide con te tantissime cose, dai giorni lieti a quelli meno belli. Quando è felice è stupendo vederlo scodinzolare o correre mentre giocate insieme e quando non sta bene tu soffri insieme a lui. In questi casi qualche volta succede che devi prendere la difficile decisione di farlo sopprimere perché nonostante tutto non puoi fare nulla per farlo stare di nuovo bene.È una decisione che si prende sempre con il cuore pesante soprattutto perché sappiamo che ci mancherà una parte importante della nostra vita. Ci mancheranno le sue coccole, le sue espressioni buffe, la sua gioia di vivere e ci renderemo conto di quanto negli anni passati assieme il nostro cane ci abbia dato. E allora vorremo fare esattamente come ha fatto il papà umano di Walnut, vorremmo poter esaudire un ultimo suo desiderio. Tutti insieme per una passeggiata in spiaggia Walnut è stato soppresso il 12 novembre. Aveva 18 anni. Il suo padrone, Mark Woods, dopo essere stato costretto a prendere la difficile decisione di farlo sopprimere, perché nessuna cura avrebbe più potuto aiutare il suo amico peloso, ha deciso che voleva fare un’ultima cosa per il suo Walnut, esaudire una sorta di ultimo desiderio. E quale desiderio sarebbe stato migliore di fargli fare quello che amava tantissimo fare? Un’ultima passeggiata sulla spiaggia, eccolo il desiderio.Ma Mark voleva che fosse davvero speciale così ha scritto un post sul suo profilo Facebook: “Al mio cane verrà fatta l’eutanasia il 12 novembre. Per questo motivo cammineremo ancora una volta sulla spiaggia di Porth Beach alle 9.30 del mattino. Mi piacerebbe che tutti gli amanti degli cani si riunissero in quest’ultima passeggiata.”E quando Mark ha potato Walnut in spiaggia, insieme a lui si sono riunite un centinaio di persone, alcuni amici di Mark altri sconosciuti che con i loro cani hanno accompagnato Mark e Walnut nella loro passeggiata. Walnut ha passeggiato più che altro tra le braccia di Mark tra le coccole e l’affetto di persone che si sono lasciate coinvolgere dal desiderio di Mark di regalare al suo amico peloso ancora un ultimo momento di gioia.Un momento commovente fatto di amore ma anche di dolore perché dopo la passeggiata a Walnut è stata fatta l’eutanasia.  L’unica consolazione è che se ne sia andato sommerso dall’amore del suo padrone che per 18 anni l’ha amato, rispettato e curato nel miglior modo possibile. E ha ricevuto l’abbraccio di tante altre persone che sanno quando sia meraviglioso avere un cane, quanto amore questo animale sappia dare e quando è importante farlo sentire amato fino alla fine così che possa andare via sereno.

Tg cinofilo, terremoto: sfollati con i cani rifiutati dai centri d'accoglienza

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Sui social network, lʼente per la protezione degli animali invita al buon senso, dopo aver ricevuto la notizia di terremotati in difficoltà nel trovare riparo con i propri animali domestici Si aggiunge un'altra difficoltà alla già difficile esistenza degli sfollati del terremoto del Centro Italia. L'Enpa, l'Ente nazionale Protezione Animali, denuncia sui social episodi di "razzismo" nei confronti dei terremotati accompagnati da animali domestici che verrebbero rifiutati dai centri di accoglienza. Per questo l'associazione invita in primis i sindaci delle città distrutte dal sisma a usare il buon senso. E intanto le bacheche dei primi cittadini vengono prese di mira da chi difende la libertà di trovare riparo con il proprio cane e gatto. Se il salvataggio del cane Ulisse a Norcia, sepolto vivo per ore dalle macerie provocate dalla scossa del 30, riaccende la speranza di rinascita anche in chi ha perso tutto e rimane solo con il proprio quattrozampe, confortano molto meno gli episodi di esclusione dall'accoglienza di terremotati in cerca di riparo nelle strutture pubbliche con cani e gatti. Tra le storie denunciate dall'Enpa c'è anche quella di un disabile di Teramo che doveva essere separato dal suo fedele amico, ma si è riusciti, con l'intervento dell'associazione, a scongiurare il peggio. La mediazione dei volontari permette anche di trovare soluzioni, come l'ultima annunciata via Twitter: "Sfollati con cani e gatti sono ben accetti nel Centro dell'Università di Piano d'Accio (Te) grazie a nostro accordo con Comune di Teramo". A occuparsi in prima persona della situazione nel Teramano è Brenda Marsilii dell'Enpa di zona. "Al momento è tutto sotto controllo - riferisce a Tgcom24 - ma la situazione a Teramo e provincia per l'emergenza animali va aggiornata giorno per giorno, mano a mano che vengono valutate le case agibili e non agibili e recuperati anche nei paesini gli animali di casa, tartarughe comprese". "Capiamo anche le situazioni di tensione quando ci si trova a convivere forzatamente in un posto come un palazzetto e non si dorme da diverse notti - conclude - ma fino ad ora abbiamo trovato con l'aiuto delle istituzioni soluzioni che non sono traumatiche né per le persone né per gli animali".+++ RINNOVIAMO APPELLO: SFOLLATI TERREMOTO SIANO ACCOLTI OVUNQUE CON I LORO ANIMALI DA COMPAGNIA +++ — Enpa Onlus (@enpaonlus) 31 ottobre 2016Fonte: tgcom24.mediaset.it

Tg cinofilo, terremoto norcia: cane estratto vivo, le sue condizioni e il video del ritrovamento

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  Ulisse sta bene, è solo spaventato, ma sta bene. Sono queste le buone notizie che riguardano il cane estratto dalle macerie di Norcia il 31 ottobre dai vigili del fuoco, consegnato al locale punto veterinario Enpa di Norcia e poi trasferito nella clinica veterinaria Centro Italia di Rieti con l’ambulanza della Protezione animali. «Ulisse - riferisce l’Enpa in un comunicato - mangia, nel crollo non ha riportato ferite o fratture, i suoi valori sono normali. È solo spaventato». Finora al punto veterinario avanzato Enpa di Norcia sono stati soccorsi e curati 69 animali da compagnia tra cani e gatti. I veterinari, i volontari e le guardie zoofile della Protezione animali stanno operano a Norcia, Visso, Camerino e nel Teramano. L’Enpa ha anche distribuito cibo per animali, antiparassitari e farmaci, assistendo oltre 300 tra cani, gatti, tartarughe e animali da cortile. Complessivamente i ricongiungimenti sono stati 31. «Abbiamo così garantito il ritorno in famiglia di animali scappati durante le scosse o rimasti pericolosamente bloccati in immobili a pericolo di crollo - spiega Enpa - In un caso, i nostri volontari con il consenso dei proprietari sfollati a Perugia hanno anche forzato una autorimessa a Norcia per salvare un gatto che stava da due giorni al buio e senza acqua e cibo».Norcia, trovato cane vivo sotto le macerie. Vvf lo estraggono, nostro veterinario pronto. pic.twitter.com/BIFgH68wqr — Enpa Onlus (@enpaonlus) 31 ottobre 2016Fonte: lastampa.it

Tg cinofilo, degrado a roma: un cane muore di overdose in piazza vittorio

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Un pastore tedesco è morto dopo aver addentato una bustina di droga nell'area cani di piazza Vittorio, nel quartiere Esquilino, a Roma. La protesta dei residenti: la piazza è in mano ai pusher.L’ultima vittima del degrado nella Capitale è un pastore tedesco di appena sei mesi. Si chiamava Ziggy, in omaggio a David Bowie, ed è morto dopo aver addentato una bustina contenente una sostanza stupefacente nell’area cani di piazza Vittorio nel quartiere Esquilino, a Roma. Cocaina o eroina, comunque “droga”, come racconta la padrona del cane, Elia Cevoli, sentita al telefono da ilGiornale.it. “L’ho visto vomitare droga, almeno cinquanta grammi”, racconta la padrona di Ziggy, che spiega come il cane potrebbe avere addentato una bustina contenente una sostanza stupefacente, magari caduta per sbaglio ad uno dei tanti pusher che di notte spacciano proprio nell’area cani di piazza Vittorio. Tutti i tentativi dei medici per salvare Ziggy sono stati inutili: il cane è morto letteralmente di overdose, in preda alle convulsioni, dopo un’agonia durata ore. Quella che sarebbe dovuta essere una passeggiata come tante al parco, si è trasformata in un incubo, a causa delle condizioni di degrado estremo in cui versa la piazza nel centralissimo rione Esquilino. “Ziggy era un cucciolo, probabilmente ha trovato la bustina in mezzo al fogliame e l’ha addentata per gioco”, spiega Elia, “nessuno si occupa di pulire in questa parte della piazza, e tra le foglie si trovano anche molte siringhe”. L’area cani di piazza Vittorio, infatti, secondo quanto racconta Elia e gli altri residenti, è in mano agli spacciatori. “Anche i pusher del Pigneto si sono trasferiti qua, ma nessuno fa niente: se intervenisse la polizia con i cani anti-droga e se ci fossero più controlli, magari gli spacciatori lascerebbero la piazza”, spiega Elia. Ma i controlli non ci sono e, scrivono i residenti su Facebook, la piazza rimane preda di spacciatori, tossici e senzatetto. “E intanto, i miei bambini hanno perso il sorriso”, racconta la padrona di Ziggy parlando dei due figli di sette anni, che al loro cane erano molto affezionati. “Non si può fare questo ai bambini”, continua Elia, “fuori dalla clinica, quando ha capito che per il cane non c’era più nulla da fare, mio figlio ha mimato una pistola con le mani”. “È pesante come gesto per un bambino di sette anni”, si sfoga Elia al telefono, “fa capire a che livello ti portano, e i bambini sono sensibili e fragili”. Da quest’estate, scrive una signora in un post pubblicato nel gruppo di Facebook creato dai residenti del quartiere Esquilino, ci sono stati almeno tre distacchi dolosi della centralina elettrica da parte dei pusher, che approfittano del buio per operare più tranquillamente. “Mi hanno detto che anche l’area giochi per i bimbi è piena di siringhe”, denuncia la padrona di Ziggy. E se la bustina che ha addentato il cane fosse capitata invece nelle mani di qualche bambino? L'epilogo sarebbe stato ben più tragico. Per questo Elia e gli altri residenti del quartiere hanno organizzato un flash-mob di protesta, giovedì prossimo, per chiedere al Comune e alle istituzioni di intervenire contro degrado ed illegalità. Fonte: ilgiornale.it

La storia di maverick: l'amore fa miracoli

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Maverick è malato ma la gioia di vivere non manca Quando ho letto questa storia e ho visto le commoventi foto di Maverick ho deciso che questa dovevo proprio raccontarvela. Maverick è molto malato ma grazie all’amore e alla determinazione dei suoi padroni non smette mai di lottare e anche quando sembra che tutto stia per finire e che la sua vita si stia spegnendo, lui sorprende tutti e lotta ancora dimostrando che la voglia e la gioia di vivere non gli mancano. A sostenerlo l’amore della sua famiglia, una famiglia meravigliosa lasciatemelo dire, che insieme a lui non si arrende e che non gli fa mancare mai ciò che a Maverick piace di più: le passeggiate. Anche quando non può farlo camminando sulle sue zampe.Il coraggio di non arrendersi mai… Maverick ama le passeggiate ma non può più farle camminando da solo sulle sue zampe. La sua famiglia però ha trovato il modo di fargliele fare comunque. E' un bellissimo Golden Retriever non più giovincello e da otto anni vive con Joey Maxwell e sua moglie. Quando lo adottarono era un cucciolo ed era stato abbandonato. Quando Joey e sua moglie l’hanno accolto in casa, era pelle e ossa. L’uomo racconta che per tre mesi ha girovagato da solo nei boschi.Quando li ha visti è stato subito amore e lui e sua moglie hanno compreso subito che Maverick sarebbe diventato a tutti gli effetti parte della loro famiglia. Due anni fa gli viene diagnostica un linfoma ma la sua famiglia decide di lottare contro questo male così viene sottoposto a cicli di chemioterapia. La battaglia sembrava essere stata vinta ma circa due mesi fa il tumore si è ripresentato. Maverick e la sua famiglia però non si arrendono e continuano a sperare e a lottare.  Un giorno però ha avuto un crisi. Non riusciva a camminare, riusciva a malapena a sollevare la testa, non mangiava, non beveva e tremava. Joey l’ha subito portato dal veterinario che ha diagnosticato febbre e anemia. E’ rimasto in clinica per qualche giorno per le cure ma poi è stato rimandato a casa. Le sue condizioni però rimanevano molto gravi ma Maverick non è uno che molla e Joey ha visto che nonostante tutto la gioia di vivere era sempre lì, forte e decisa. Così la sua famiglia ha deciso di aiutarlo a fare ciò che più ama: uscire di casa ed essere al centro dell’attenzione. Sì perché ama essere coccolato ed amato da chiunque veda quanto lui sia speciale e dolce. Dato che il cane non riusciva più a camminare da solo, Joey ha comprato un carrello abbastanza grande da trasportarlo. Ha messo sul carrello una coperta e il suo lettino e insieme sono andati a passeggio per il centro. Appena sono usciti ha dimostrato subito tutta la sua felicità con un gran sorriso. Poiché quelle passeggiate sembravano far stare meglio Maverick, Joey ha continuato a fargliele fare tanto che dopo due settimane il cane sembra essere più in forze, riuscendo a stare di nuovo seduto da solo. Anche il veterinario ha visto un miglioramento e ha dichiarato Maverick abbastanza in forze per tentare un altro ciclo di chemio e noi speriamo davvero che l’amore di questa stupenda famiglia e la sua incredibile gioia di vivere riescano ad avere la meglio su questa malattia. Chi lo sa, forse l’amore fa davvero miracoli!

bob

Tg cinofilo - russia, torturava cani e gatti, poi postava i video su facebook: arrestata

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Si divertiva a riprendersi mentre torturava e uccideva dei poveri animali. La ragazza nega: "Qualcuno vuole incastrarmi. Le foto sono modificate con photoshop". Arrestata con l'accusa di aver torturato e ucciso diversi cani e gatti e di aver condiviso le foto online. È successo in Russia, dove Alina Orlova, ragazzina di 21 anni, si divertiva con la complicità di un'amica a torturare dei poveri animali indifesi per poi postare i filmati e le immagini sul web. Nei video, pubblicati sotto il falso nome di Kristina Hemp, si vede la giovane, travestita con costumi da film horror e con lenti a contatto colorate, mentre commette le più atroci violenze contro gli animali. Le immagini choc mostrano scene di sadismo puro: dalla crocifissione di un cane appeso ad muro all'uccisione di un altro con un fucile ad aria, fino ad un macabro rituale in cui si vede la ragazza tagliare lo stomaco di un gatto morto ed estrarne le viscere. Ad allarmare la polizia sono state le segnalazioni di parecchi amanti degli animali che, violentemente feriti dall'atrocità delle immagini diffuse sul web, hanno avvertito le autorità. Secondo quanto riporta il Siberian Times, però, la ragazza nega e dice che le foto sono state modificate con photoshop: "Non so chi abbia messo quella roba su internet. Non è la prima volta che qualcuno vuole fregarmi. Ma non ho ucciso nessuno e nemmeno ho mai avuto l'intenzione di farlo". Le indagini intanto proseguono con la speranza che si arrivi il prima possibile a far chiarezza sulla vicenda.Fonte: ilgiornale.it

La storia di mojito: senza i suoi giocattoli non dorme

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Mojito e la sua grande passione per i giocattoli Lei si chiama Mojito, è una cucciolona di tre anni di Golden Retriever e da circa un anno e mezzo ogni notte, prima di andare a dormire, sceglie un nuovo giocattolo da portare con sé per fare la nanna. La sua padrona Kim Downie, racconta che Mojito ha tantissimi giocattoli. Alcuni glieli compra lei perché ogni volta che passano davanti ad un negozio Mojito scalpita per averne assolutamente uno nuovo e altri ancora glieli regalano. Kim afferma che ogni sera prima di andare a dormire con lei al piano di sopra Mojito non si tranquillizza fino a quando non ha scelto un gioco da portare con sé.  E badate bene, non sceglie il primo che capita.  Questa dolcissima cagnolona, che oltretutto ha ricevuto da poco la certificazione come cane da Pet Therapy, è molto selettiva con i suoi giochi. Sembra quasi che ricordi esattamente tutti i suoi giocattoli perché ogni sera, svuota tutte le scatole in cui sono riposti fino a quando non trova quello di suo gradimento per quella notte. Oltretutto è Mojito che decide quando riportare giù i suoi giochi. Ogni gioco che lei ha scelto deve rimanere esattamente dove lo mette lei e se Kim prova a riportarlo di sotto, lei in tutta tranquillità va’ e lo riporta nuovamente di sopra fino a quando non ritiene sia arrivato il momento di riportarlo al piano di sotto. Qualche volta Mojito permette anche al gatto di casa di intrattenersi insieme a lei con i suoi giochi. Per evitare l’invasione di giocattoli che aumentano dentro casa Kim ha anche richiesto un pare ad un esperto che sembra averle consigliato di nasconderne uno ogni tanto così da sembrare nuovo se non viene visto per un po’. Una storia dolcissima Quando vado a caccia di storie da raccontarvi mi imbatto sempre in tantissime storie diverse. Alcune strazianti e sofferte altre divertenti e davvero dolcissime. La storia di Mojito direi che rientra tranquillamente nella seconda categoria. Trovo che sia davvero stupenda la passione di Mojito per i suoi giochi e il modo in cui la sua padrona asseconda questa passione. Ognuno di noi infondo ha la propria passione quindi perché non dovrebbero averla anche i nostri amati amici a quattro zampe. Sappiamo bene che i cani adorano giocare, quindi chiunque di noi abbia un cane sappia quanto è meraviglioso il loro entusiasmo nel gioco. Certo la passione di Mojito è abbastanza particolare, tanto che la sua padrona si è divertita a fotografarla mentre ogni sera fa le scale con un gioco sempre diverso. Possiamo vederla con un pupazzo a forma di giraffa, o di panino oppure vederla nella sua cuccia attorniata di tantissimi giochi diversi con cui si diverte a giocare per tutto il giorno. Le fotografie di Mojito e dei suoi giocattoli ha fatto il giro del web diventando virale in poco tempo e guardandole non c’è da stupirsi vista l’infinita dolcezza e simpatia che ispirano.

La storia di muneca, una cagnolina cieca in cerca d'amore

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Muneca: negli occhi tutto il suo bisogno di affetto Quando giro sul web alla ricerca di storie da raccontarvi spesso è il titolo dato alla storia a colpirmi e a a farmi decidere per una piuttosto che un’altra. Ma altre volte è una fotografia. Una di quelle fotografie che ti raccontano molto di più di quando in realtà faccia una storia scritta a parole. Così quando ho visto Muneca non ho avuto scelta. Il mio cuore l’ha scelta immediatamente, perché nei suoi occhi c’era una storia da raccontare, c’era il bisogno di sentirsi amata e protetta. Lo devo confessare, non sapevo nulla di lei, non avevo neppure letto ancora nulla eppure quello sguardo dolcissimo mi ha riempito gli occhi di lacrime di commozione. Quando l’avrete vista poi mi direte se anche su di voi Muneca farà lo stesso effetto. Mi direte se, appena la vedrete, vi verrà voglia di chiamare chiunque sia necessario per averla con voi e poterla stringere tra le vostre braccia offrendole tutto l’amore di cui siete capaci.La storia di Muneca Muneca non è più una cucciola anche se è piccolina di taglia: ha ben diciotto anni. Ha perso il suo padrone e ha perso anche la vista. Dopo l’abbandono, Muneca è stata portata in un rifugio di Los Angeles, il Baldwin Park Animal Care Center. Ma qui non era felice. Era triste e affamata d’affetto. Poi però ha incontrato Elaine Seamans, una delle volontarie. Appena l’ha avuta accanto ha cercato immediatamente il suo affetto. I volontari del rifugio hanno dichiarato che la cagnolina era piena di pulci ma è comunque saltata in braccio ad Elaine e non voleva staccarsi da lei. Durante un momento di coccole tra Elaine e Muneca al rifugio è entrato John Hwang, un fotografo che doveva occuparsi di un servizio fotografico per un progetto della Skid Row di Los Angeles. Quando ha visto Elaine e Muneca, ha pensato di fare degli scatti. Le foto postate poi su Facebook hanno catturato l’attenzione e commosso la Fondazione Frosted Faces che si è immediatamente mobilitata per aiutare questa pelosotta.Dopo averle prestato le dovute cure, grazie alla Fondazione, Muneca si è trasferita in una famiglia provvisoria. Ma l’obiettivo è quello di trovare alla cagnolina una famiglia che la voglia definitivamente con sé e che sappia darle tutto l’amore che questa dolcissima cagnolina merita. Forse a renderle onore, alla sua dolcezza, al suo infinito bisogno di essere amata è stato il fotografo che l’ha ritratta, catturando l’anima di questa cagnolina dagli occhi ciechi. Sono però certa che la bellezza di un’anima possa essere catturata dall’obiettivo solo se quella bellezza interiore è davvero presente e io in Muneca ne ho visto tantissima. Solitamente quando scrivo di storie dei nostri amici animali c’è sempre un pensiero da parte mia su quanto sia triste che un cane venga abbandonato, su quando sia doloroso per chi ama gli animali vedere nei loro occhi la sofferenza ma questa volta non lo farò. Questa volta voglio mettere l’accento sul lieto fine. Questa cagnolina sarà sicuramente amata da una famiglia che vedrà quanto è dolce e speciale ma mi sento di dire che avrà anche un piccolo pezzo di cuore di chiunque possa vedere, riflesso nei suoi occhi, l’infino amore che un cane sa dare.  

uccisione di animali

Tg cinofilo, caltanissetta: cane torturato e ucciso, si cerca il colpevole

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Caltanissetta - Nei giorni scorsi un cittadino ha segnalato al quotidiano on-line “Il Fatto Nisseno” un gravissimo ed orribile fatto avvenuto a Caltanissetta, nel quartiere Provvidenza: il corpo senza vita di un cane adulto è stato abbandonato per strada vicino ai cassonetti dei rifiuti; sulle carni martoriate dell’animale, vasti segni inequivocabili di sevizie e torture, ferite, lacerazioni e persino segni di bruciature; sono state realizzate alcune foto della carcassa del povero cane torturato e parzialmente dato alle fiamme. Il WWF Sicilia Centrale esprime profonda indignazione e deplora questo orribile e disumano gesto, commesso da anonimi e ignobili delinquenti che, con tali nefandezze, infangano un’intera comunità.“Purtroppo non è la prima volta che a Caltanissetta e nella sua provincia si registrano simili delitti (tali sono secondo il codice penale, dopo le modifiche della Legge 189/2004, ndr) – dice Ennio Bonfanti dell’associazione -. per il WWF nisseno, su maltrattamenti e zoomafia siamo in piena emergenza! Vi è ancora un’allarmante arretratezza culturale in ampie fasce sociali, infatti, che considerano gli animali come oggetti. Le Guardie zoofile del WWF nisseno, ad esempio, riscontrano continuamente arcaiche ed inaccettabili condizioni di detenzione dei cani padronali: animali tenuti perennemente a catena corta; cani lasciati senza acqua, cibo e in condizioni igieniche pessime; ripari di fortuna come bidoni di metallo o baracche fatiscenti; totale assenza di cure ed assistenza anche minima; tutti i parametri minimi di benessere palesemente violati ecc. Per non parlare, poi, del quotidiano abbandono di intere cucciolate di cani: cittadini senza scrupoli non sterilizzano i propri animali nè controllano il loro ciclo riproduttivo, per cui tutte le nascite “indesiderate” dei cuccioli si trasformano in occasioni di abbandono e, quindi, di incremento del randagismo. Sono numerose, inoltre, le comunicazioni di reato che le Guardie WWF ogni anno trasmettono alla Procura della Repubblica di Caltanissetta per i reati di maltrattamento, avvelenamento, abbandono, detenzione incompatibile ed uccisione di animali”.Ma il fenomeno legato ai maltrattamenti degli animali che a Caltanissetta preoccupa di più, e che negli ultimi anni registra una vera e propria escalation, è quello dei combattimenti clandestini fra cani: in città prospera un costante giro di lotte fra cani, spesso organizzato e gestito da giovani ed “insospettabili” nisseni, dediti a queste lucrose quanto crudeli attività illecite. In certi quartieri della città, infatti, sono decine i cani appartenenti a razze tradizionalmente usate per i combattimenti (pitbull, dogo) allevati spesso in garage o case diroccate da giovani e giovanissimi “appassionati” che enfatizzano e stimolano l’aggressività di questi animali, gravitando in questo circuito criminale. Non è raro, in centro storico, imbattersi in tanti di questi giovani che esibiscono con spavalderia il proprio cane, spesso con orecchie e code mozze (assolutamente vietate dalle normative nazionali) e senza museruola. Secondo le indagini delle Guardie Zoofile WWF, questo rappresenta un evidente segnale che a Caltanissetta la rete di individui coinvolti anche solo per le attività “marginali” di allevamento o custodia occasionale di cani da combattimento, nonché di scommettitori e assidui frequentatori degli incontri di lotta, è una realtà criminale estremamente diffusa ed in preoccupante crescita. Non a caso, già nel marzo del 2015, una troupe di Striscia la Notizia guidata dal noto inviato Edoardo Stoppa ed accompagnata anche dalle Guardie WWF, aveva effettuato un reportage sul fenomeno delle lotte clandestine fra cani a Caltanissetta; in contemporanea, i Carabinieri del Nucleo Operativo effettuavano due blitz in altrettanti allevamenti-lager, procedendo al sequestro penale di diversi esemplari di molossi, tra cui un paio di cuccioli, probabilmente utilizzati per i combattimenti clandestiniPer tutti questi motivi, il Presidente del WWF Sicilia Centrale, Ennio Bonfanti, rivolge un appello al Prefetto di Caltanissetta, Maria Teresa Cucinotta, per chiedere un urgente incontro su queste tematiche e proporre subito un coordinamento delle Forze di Polizia per la prevenzione e repressione dei reati contro gli animali. “Occorre insistere sulla strada della prevenzione e della repressione – dichiara Bonfanti – dei maltrattamenti e delle attività criminali legate allo sfruttamento degli animali: chiediamo che si concertino tra Forze dell’Ordine, Guardie Zoofile, Enti locali e servizi veterinari ASP un vero e proprio piano di contrasto e repressione ed interventi efficaci di lotta alla zoomafia”. Il fenomeno delle lotte di cani è una vera e propria galleria degli orrori: cuccioli di pitbull, dogo argentino, rottweiler, bull-terrier sin dai 4 mesi di età vengono inseriti in un folle programma di allenamento teso ad esaltarne l’aggressività e la prestanza fisica. Animali che sin da giovanissimi vengono così costretti a sopportare collari a cui sono fissati pesi in piombo per sviluppare la muscolatura di testa e collo; costretti a dilaniare tubi di plastica o pneumatici per rendere i loro denti e le loro mandibole delle armi efficientissime; a correre ore ed ore su tapis roulant e sottoposti ad alimentazione ricca in proteine e vitamine, arricchita con droghe eccitanti; cani di grossa mole che vengono aizzati verso poveri gatti randagi allo scopo di renderli più “cattivi”. Una preziosa fonte di lucro (anche se pare vi siano degli appassionati che li organizzano per puro divertimento) che, se nel resto d’Italia è in netto declino, a Caltanissetta è invece un fenomeno diffusissimo ed incontrollato. Risale al gennaio 2010 una brillante operazione della Polizia di Stato che fermò, in flagranza, un combattimento clandestino in un casolare nei pressi della stazione ferroviaria in disuso in contrada Imera, con due ventenni denunciati per combattimenti, reato che prevede la reclusione fino a tre anni ed una multa da 50.000 a 160.000 euro e ben 16 spettatori identificati e puniti con una sanzione amministrativa di 10.000 euro. Fonte: seguonews.it

Tg cinofilo, roma: militare uccide un cucciolo con una balestra

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Militare a processo avrebbe anche minacciato i proprietari del cucciolo dicendo: "Posso eliminare anche voi" Fabrica di Roma – I cani che i vicini salvano dalla strada e portano a casa, a lui proprio non piacciono. Così, una mattina, per vendetta, imbraccia la sua balestra e ne trapassa uno, uccidendolo. E’ l’estate del 2013 e siamo a Fabrica di Roma. In paese vive una famiglia nota per dedicare la propria vita alla tutela degli animali. Le associazioni lo sanno: i cani abbandonati o trovati in strada, prima di essere adottati, devono passare da qui. Perché qui vengono curati e, se necessario, svezzati. Tra i cuccioli c’è anche Nuvola, un pastore maremmano di un anno. E’ stata salvata dalla follia di un pastore che voleva ucciderla perché malata. Nuvola viene portata a Fabrica: come tutti i cani dovrebbe rimanere solo qualche mese e invece viene adottata dalla famiglia. Ma il continuo via vai di cani non va giù al loro vicino, un militare del posto. Così, mentre i vicini sono in vacanza, imbraccia, secondo l’accusa, una balestra e ne uccide uno: Nuvola. Il cucciolo muore dopo un’ora di agonia, trapassato da una freccia. Per questo episodio, il militare è stato rinviato a giudizio. Davanti al giudice monocratico dovrà rispondere anche di violazione di domicilio: secondo l’accusa, si sarebbe introdotto, senza alcuna autorizzazione, in casa dei vicini per uccidere il cane. L’uomo è accusato anche di stalking per alcuni messaggi scritti su Facebook e, secondo l’accusa, indirizzati ai vicini. Il militare, forte del suo ruolo, avrebbe scritto post del tipo: “Sono stato addestrato per uccidere, e come ho ucciso il cane posso ammazzare anche voi”. Le frasi spaventano e terrorizzano l’intero nucleo familiare che, attraverso il capofamiglia, si è costituito parte civile. L’uomo rappresenta anche la moglie, che nel frattempo è morta. Parte civile al processo anche l’Enpa, l’ente nazionale protezione animale. Tutte queste accuse sono costate al militare il rinvio a giudizio. Fonte: tusciaweb.eu

Tg cinofilo: marijuana a uso terapeutico per cani e gatti? e' boom

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La marijuana a scopo terapeutico è ormai una cura sempre più comune per un grande numero di persone, che hanno deciso di affidarsi a questo tipo di trattamento anche per il proprio amico peloso. Diversi prodotti per animali, a base di marijuana, stanno spopolando sul mercato di quei paesi che hanno legalizzato la pianta per uso medico. Il New York Times ha raccolto alcune testimonianze di persone che provano a curare il quattro zampe con la sostanza: Lisa Mastramico di Long Beach, California, spiega che l’erba “funziona a meraviglia” per l’artrite della sua gattina Little Kitty. Il felino passava le giornate nell’armadio, ma la donna ha ottenuto la tessera che le permetteva di acquistare marijuana terapeutica e comprare una speciale tintura realizzata per gli animali. “Little Kitty è miracolosamente rinata. Quando gliel’ho somministrata, non faceva cose strane tipo addormentarsi con il muso nella ciotola o altri bizzarri comportamenti, anzi. Usciva a socializzare, voleva essere accarezzata. E’ un cambiamento davvero notevole” spiega la padrona. Un’altra amante degli animali, Maria Ellis Perez, dalla Florida, racconta di aver pensato che il suo cane, Ricochet, avesse ormai vita breve. Il cane aveva smesso di mangiare e soffriva di vari problemi di salute, così la padrona ha deciso di tentare con dei piccoli biscotti dove, oltre ad altri ingredienti come zucca e olio di cocco, è presente una piccola parte di olio di marijuana. Dopo qualche giorno il cane, con grande sorpresa della padrona, ha ripreso a mangiare. La quantità assunta dall’uomo non può essere la stessa per gli animali, e Steve Blauvelt, veterinario dell’Oregon, racconta che dopo la legalizzazione sono aumentati i casi di cani o gatti che vengono portati al pronto soccorso per aver ingerito dei biscotti all’hashish o cannabis. Molti veterinari non approvano la scelta di dare questa sostanza agli animali, ma Stephen Katz, che opera a New York, ha raccontato di aver curato molti casi di pit-bull affetti da ansia e crisi di abbandono, proprio con la marijuana. Fonte: blitzquotidiano.it

cani avvelenati

Tg cinofilo, torino: würstel imbottiti di chiodi, morti quattro cani

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Torino - E' allarma bocconi killer anche "sotto la Mole": negli ultimi cinque mesi sono infatti morti quattro cani. Il punto maledetto è sempre lo stesso, ovvero l'aiuola di Lungo Dora Napoli, poco prima di Corso Vercelli. La sorte di questi poveri quattrozampe è stata segnata da würstel imbottiti di chiodi. E' un bassotto l'ultimo della lista, morto venerdì. La padrona, inconsolabile, è una signora ottantenne che portava ogni giorno il suo cagnolino per fare la passeggiata. Purtroppo non aveva notato la presenza di quei bocconi killer, quando si è accorta che il cane si stava lamentando era troppo tardi. Pietro Stevano, residente della zona racconta: "Ho provato ad aiutarla, ma era troppo tardi. Quella povera signora piangeva disperata. Una scena straziante". Un altro signore residente della zona va nel dettaglio del problema: "Da maggio sono morti cinque cani, una cosa incredibile".E' perciò scattato l'allarme, come conferma lo stesso Stevano: "Venerdì ho chiamato Polizia e Vigili urbani, ma non sono intervenuti. Mi avevano suggerito di buttarli via, ma ci tenevo a far vedere a qualcuno queste esche maledette. Non si può far finta di nulla". Per prevenire altri spiacevoli incidenti, ha deciso di agire in prima persona. Ha preso pennarelli, carta e nastro adesivo e ha affisso due cartelli sui tronchi degli alberi all’angolo con il ponte di via Borgo Dora, in cui avverte del pericolo. "E altri ne attaccherò nei prossimi giorni - assicura - perchè questa strage di animali deve finire. Subito".Anche lui ha un piccolo Bull terrier, è molto preoccupato, e cerca di spiegare razionalmente i motivi di questo gesto orribile: "Forse dipende dal fatto che, troppo spesso, chi porta a spasso i cani poi non raccoglie i loro bisogni".

Tg cinofilo, torino: cani uccisi da veleni invisibili sparsi nell'erba

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Numerosi casi d'avvelenamento sono stati registrati nel quartiere Parella, ma non solo. Il veleno è praticamente invisibile e molto spesso mortale TORINO - E' allarme tra i proprietari di cani in zona Parella: nell'ultimo periodo infatti gli episodi di avvelenamento si susseguono con una frequenza davvero preoccupante, tanto da scatenare l'ira e le proteste dei residenti, oltre che dei padroni degli animali. L'ultimo (tristissimo) episodio è toccato a Golia, un bellissimo esemplare di pastore tedesco: il cane ha ingerito il veleno ed è morto a causa della presenza di quest'ultimo nel pancreas, nel fegato e nei reni. Il veleno "invisibile" sparso nell'erba Chi compie questi gesti ignobili pare aver studiato tutto nei minimi particolari: la sostanza velenosa è una polvere diluita nell'acqua e sparsa nell'erba. I cani non ingeriscono nulla, ma annusando inalano il veleno e rischiano la vita. Numerosi episodi sono stati riscontrati in zona Parella, vicino a corso Telesio, alla Pellerina, alla Tesoriera e in altre zone della città. Purtroppo prevenire questo tipo d'attività criminosa è difficilissimo. L'allarme, oltre che per i cani è esteso anche ai bambini: la presenza del veleno è stata riscontrata persino vicino ad alcune aree giochi. I residenti si mobilitano per porre fine alle barbarie Numerose le telefonate e le mail all'Enpa, mentre anche il presidente della Circoscrizione 4 Claudio Cerrato è stato avvisato. I residenti stanno organizzando anche una raccolta firme per smuovere la situazione, ma non è escluso che qualche padrone esasperato possa prendere iniziative solitarie, "pattugliando" la zona in cerca del responsabile degli avvelenamenti. I padroni di cani si sentono impotenti di fronte a simili brutalità e per questo motivo stanno cercando di fare rete tra loro. Si consiglia dunque la massima attenzione, nella speranza che qualcuno ponga fine a questi atti ignobili. Fonte: http://www.diarioditorino.it/torino/articolo/?nid=20161004_392392

Abbandono dei cani

Tg cinofilo, isili (cagliari): 400 euro per chi adotta un cane

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Con questa campagna il comune di Isili vuole prevenire il problema dell'abbandono dei cani, limitando il costo del mantenimento degli stessi per la collettività. Il Comune di Isili ha incominciato una campagna di sensibilità della cittadinanza per l'adozione dei cani randagi ritrovati nel territorio comunale e accolti nel canile.L'amministrazione vuole, con questa campagna, prevenire il problema dell'abbandono dei cani. Questo, secondo l'amministrazione, limiterà il costi del mantenimento dei cani per la collettività isilese.Il Comune ha quindi proposto, per promuovere la campagna, la possibilità per gli isilesi di adottare i cani, non prima di aver frequentato una sorta di corso che illustrerà nel dettaglio gli obblighi di adozione e cura per gli animali."Allo scopo di incentivare l’adozione dei cani randagi di proprietà del Comune di Isili da parte di soggetti in possesso dei requisiti – si legge nel sito del Comune –, riconoscendone la specifica funzione sociale, l’Ente prevede l’erogazione, al soggetto a favore del quale sarà disposta l’adozione in via definitiva di un cane, di un contributo di carattere economico, omnicomprensivo, pari a 400 euro, suddiviso in due tranches annuali pari a € 200,00 ciascuna, a titolo di concorso nelle spese di alimentazione e cura dell’animale, fino ad esaurimento dei fondi stanziati, e previa presentazione di idonea documentazione giustificativa delle spese".Fonte: Cagliaripad

La storia di lucy: abbandonata dal suo padrone, trova l'amore di una nuova famiglia

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Lucy, “la cagnolina più sfortunata del mondo” La storia di cui voglio parlarvi oggi è quella di Lucy. Come molte altre storie inizia in modo doloroso perché lei è un’altra vittima dell’abbandono. Quando è stata trovata e portata in un rifugio per cani di Miami era magrissima tanto che si distingueva perfettamente la colonna vertebrale. Era ricoperta di pulci e zecche, aveva le unghie lunghe, era debole e il suo sguardo esprimeva solo tantissima tristezza. Arrivata al canile non l’attendeva un percorso di cure amorevoli per rimettersi in sesto. No, perché Lucy era destinata ad essere soppressa. Poi ecco il primo incontro che le cambierà la vita e le permetterà di avere di nuovo una possibilità. Un gruppo di volontari del Dog Tales Rescue and Sanctuary decide che la piccola Lucy, sopranominata “la cagnolina più sfortunata del mondo”, meritava di essere salvata così la portano nel loro rifugio in Canada. Lucy era malata e in quelle condizioni nessuno voleva adottarla. Ma Lucy non si è certo arresa e con lei i volontari che pian piano l’hanno nutrita e aiutata a riprendersi. Ma mancava ancora qualcosa perché possa essere di nuovo davvero felice. Mancava una famiglia che finalmente la amasse come meritava.  Il destino ha così messo sul suo cammino Jamie Ferris e Robyn Hodgkin. I due sono arrivati al rifugio alla ricerca di una cane da adottare e quando hanno saputo la sua storia non hanno avuto dubbi. Era lei il cane adatto a far parte della loro famiglia. Dicono di essersi commossi quando hanno saputo le traversie attraverso cui era passata Lucy e si dicono felici di poterle oggi dare tutto l’amore di cui ha bisogno. Oggi Lucy è un cane felice e amato. Ha due padroni che le vogliono bene, ha preso qualche chilo, è tenuta bene e ha perso quello sguardo triste che la contraddistingueva.Smuoviamo le coscienze Quando giro sul web alla ricerca di una storia da raccontarvi mi imbatto sempre in storie molto dolci e spesso anche molto dolorose per i nostri amici a quattro zampe. Spesso le parole o i pensieri non sono sufficienti a far capire davvero quanto i nostri amici pelosi soffrano in caso di abbandono e maltrattamento. Abbiamo spesso la presunzione di scrivere o pensare di sapere ma la verità è che nessuno di noi sa davvero cosa provino. Lo immaginiamo certo ed è quell’immaginazione a smuovere le nostre coscienze (almeno alcune) e a spingerci a cercare di fare qualcosa, ognuno a proprio modo e le secondo le proprie possibilità, perché eventi simili smettano finalmente di ripetersi. Perché se è vero che alcune di queste storie, come quella di Lucy che vi ho raccontato oggi, hanno un lieto fine ve ne sono molte altre che quel lieto fine non ce l’hanno. Lucy è stata fortunata due volte e oggi è un cane felice e amato e ci fa piacere leggere il lieto fine, ma il nostro sguardo e la nostra coscienza deve continuare ad andare anche a tutti quei cani che ancora hanno bisogno di cure e di tantissimo affetto per non dimenticare che abbiamo ancora moltissimo da fare e moltissime coscienze da smuovere.

Veterinario gratis

Tg cinofilo, proposta di legge in parlamento: veterinario gratis per i più poveri

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Fdi ha presentato una proposta di legge bipartisan, che prevede anche l’istituzione dell’anagrafe canina nazionale. ROMA - Cosa prevede la proposta di legge depositata alla Camera poche ore fa da Walter Rizzetto, deputato cinquestelle poi passato sette mesi fa a Fratelli d'Italia e amante degli animali (ha tre cani e un gatto nella sua casa di Pordenone)? Veterinario gratis per i più poveri e istituzione dell’anagrafe canina e felina nazionale. Secondo il deputato il servizio sanitario veterinario convenzionato deve appunto essere gratuito per le persone con basso reddito, come spiega lo stesso Rizzetto: “Per intenderci, quelle che non superano i 7mila euro di reddito all’anno, la cosiddetta no-tax area”. Inoltre la proposta prevede che le prestazioni in convenzione siano erogate anche nei casi di animali abbandonati o dispersi e curati da associazioni senza fini di lucro. Rizzetto ha dichiarato che la proposta ha la finalità di ribadire ancora una volta il ruolo di "servizio sociale" degli animali: “La presenza di un cane o un gatto rappresenta molto spesso un rimedio contro la solitudine, penso ad esempio alle persone anziane rimaste sole”. Le polemiche sono già saltate fuori, e c'è chi sostiene che prima bisognerebbe pensare alle persone, dopo agli animali: “Si figuri, è chiaro che prima ci sono tante persone da aiutare. In commissione Lavoro della Camera mi occupo di esodati, gente che ha perso il lavoro, so bene che ci sono categorie in Italia che soffrono terribilmente. Tuttavia penso che questa legge possa dare un aiuto concreto nel quotidiano a tante persone disagiate, ma per le quali gli animali sono un affetto importante”.La proposta ha avuto feedback positivi da tutto il mondo politico e prevede anche l'istituzione dell’anagrafe canina e felina nazionale, una richiesta su cui battono da tempo anche diverse associazioni ambientaliste, come Legambiente: “È assurdo – denuncia l’esponente di Fdi – che non ci sia un coordinamento su tutto il territorio italiano e, passando da una regione all’altra, magari confinanti, non ci sia modo di risalire al proprietario di un animale disperso”. E racconta un episodio che gli è capitato la scorsa estate: “Ho trovato vicino casa mia due cani dispersi su una strada statale, ma dal numero di microchip non si riusciva a risalire al proprietario. Alla fine si è scoperto che i cani erano stati adottati da un canile in Sicilia e quindi in Friuli Venezia Giulia non c’era modo di identificare il nome del padrone. La storia per fortuna è finita bene, i cani erano scappati e i proprietari li hanno recuperati. Ma oggi se si perde un cane in un’altra regione diventa difficile ritrovarlo”.

Tg cinofilo, roma: cucciola abbandonata e legata ad un palo dell'autobus

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Secondo alcuni testimoni è stata una donna ad abbandonare e legare al palo di un autobus la cucciola La segnalazione al 112 ha fatto intervenire gli agenti del commissariato Casilino, che hanno trovato davanti a loro una cucciola spaventata, che se ne stava acciambellata senza nè cibo nè acqua alla fermata di un bus su Via Prenestina. Quando hanno provato ad avvinarsi, la cagnolina si è mostrata aggressiva, perchè evidentemente deve aver passato davvero dei brutti momenti (forse a causa dei maltrattamenti subiti e del digiuno). Dopo averla ristorata e tranquillizzata, gli agenti si sono subito dati da fare per trovarle una nuova famiglia: detto, fatto! Camilla (è stata ribattezzata così) ha già una nuova famiglia: "Quando me l’hanno portata - dice il suo nuovo padrone Mauro Graziosi - era sotto choc e non si lasciava avvicinare: comportamento tipico dei cani bastonati o maltrattati". Dopo averla rinfocillata, Camilla si è sciolta: "Adesso gioca, se agito un boccone si drizza sulle zampe posteriori per afferrarlo, è molto più reattiva". Camilla ha anche due compagni di giochi: "Ognuno ha la sua cuccia e la sua razione di cibo. Ho già chiamato il veterinario per vaccinare anche Camilla e verificare se è microchippata". La conclusione di Mauro è una frase bellissima: "Se io e mia moglie siamo appassionati di cani? Ne abbiamo sempre avuti - rivela Graziosi - e pensiamo che, se non si è capaci di amare gli animali, allora non si può voler bene neppure agli esseri umani".