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Ha salvato 400 cani dalla pentola: la storia di davide acito

News Redazione -

Si appresta a fare il suo terzo viaggio in Cina Davide Acito: anche quest'anno si batterà per l'abolizione del Festival della carne di cane di Yulin. Questa è la storia di un trentenne di Bellinzona, che il prossimo 21 giugno sarà in Cina per continuare la lotta contro il Festival della carne di cane di Yulin. Stiamo parlando di una manifestazione annuale in cui migliaia di cani e gatti vengono uccisi e mangiati.Ecco le parole di Davide Acito: "Sono un amante degli animali, tutto ciò è un orrore che non posso sopportare. Lo scorso anno abbiamo salvato dalla pentola quattrocento cani e gatti". La storia di Davide nasce tre anni fa, quando si è imbattuto su un articolo dell'attivista cinese Yang Xiaoyun, cioè Miss Yang.Questa donna si batte da tempo per salvare cani e gatti da quell'orrore, e due anni fa Davide è partito con l'obiettivo di conoscerla: "Non avevo idea di dove trovarla, ma una serie di casualità mi ha permesso di conoscerla, proprio a Yulin. Abbiamo fermato i camion che portavano gli animali alla manifestazione, abbiamo contrattato un prezzo per il loro acquisto e li abbiamo portati in un rifugio nella Cina nordorientale gestito da Miss Yang".Lo scorso anno è stato tutto più complicato, perché Davide è stato tenuto sotto controllo stretto da parte della polizia: "Gli agenti mi hanno prelevato dalla mia stanza d’albergo, mi hanno interrogato e mi hanno costretto a dichiarare in video che non avrei fatto nulla contro le usanze cinesi", ha raccontato ai media un anno fa.Sei poliziotti lo hanno "scortato" per tutta la durata della sua permanenza: "Mi dicevano che era per la mia sicurezza, ma in verità aspettavano che facessi un passo falso".Alla fine è riuscito a salvare tantissimi cani, ma c'è ancora tanto lavoro da fare: "Bisogna intervenire direttamente alla radice del problema. Vogliamo acquistare uno dei macelli e trasformarlo in un centro per salvare i cani. In questo modo diamo anche una nuova opportunità di business ai proprietari della struttura, che potranno investire i soldi della vendita in altre attività.

Cucciolo veglia sul fratellino morto, entrambi vittime di sevizie: succede a marsala. il video

News Redazione -

Quello che è successo a Marsala è solo uno dei tanti episodi di abbandoni e torture sui cagnolini che ogni anno accadono nel nostro paese. Erano lì, in pieno centro a Marsala, e nessuno ha segnalato niente: stiamo parlando di due cuccioli fratellini, uno morto da due giorni e l'altro che vegliava sul corpicino esanime.Entrambi erano stati vittime di sevizie e torture: a testimoniarlo i segni al collo di una ferita, con ogni probabilità provocata da una lenza stretta. Per fortuna i volontari dell'Enpa hanno trovato questo cucciolo in fin di vita.Ecco la ricostruzione dei fatti: nei giorni scorsi nelle vie del centro di Marsala è stato trovato un cucciolo morto, mentre il suo fratellino aveva ancora una lenza di pesca intorno al collo. Era così stretta che si è formato un solco.Come se non bastasse era anche denutrito e ovviamente molto impaurito. Come si può vedere nel video era steso vicino a suo fratello, non voleva che nessuno lo toccasse per alcun motivo.Marsala purtroppo non è nuova ad episodi del genere, adesso l'Enpa cerca di adottare il cucciolo sopravvissuto: “Prediligeremo le richieste da parte di adottanti residenti o disponibili ad accogliere i cuccioli a Milano, Firenze, Bologna, Torino e Roma per facilitarci con le staffette. Viene chiesta donazione per aiutarci a sostenere le spese del viaggio. Verrà ceduto previo controllo preaffido, firma del modulo di adozione e disponibilità a mantenere i contatti nel tempo. Per informazioni scrivere alla pagina Facebook ENPA Marsala o mandare una mail a marsala@enpa.org.”.

Salvato cucciolo lasciato in un'auto bollente: il video del salvataggio

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Il cucciolo è stato lasciato nel veicolo con i finestrini chiusi, con temperatura esterna di 38 gradi. Dopo che gli ufficiali di Manor, in Texas, hanno liberato un cucciolo di 8 settimane da una macchina rovente sabato scorso, il Dipartimento di polizia ha rilasciato i video del drammatico salvataggio.Quando gli ufficiali sono arrivati intorno alle 16, hanno visto e sentito il cucciolo ansimare, piangere e cercare di nascondersi sotto il sedile posteriore del passeggero nel tentativo di trovare un po’ di fresco all’ombra.Con tutti e quattro i finestrini chiusi, i funzionari sono stati in grado di accedere al veicolo attraverso il tettuccio apribile e spingere il pulsante di sblocco su una delle portiere.Come si può vedere nel video, dopo l'apertura dell'auto i funzionari hanno trovato il cucciolo di cane pastore di nome Annabelle in condizioni di cattivo stato di salute con i tipici sintomi di un colpo di calore; inoltre, era "infestata da pulci e aveva molte lesioni", secondo la relazione.Ad Annabelle è stata subito data dell’acqua e un rifugio fresco, ma poco dopo, il proprietario tornato al suo veicolo dal negozio dopo mezz’ora ha spiegato che non ha voluto lasciare il veicolo con aria condizionata accesa per non sprecare gas.Gli ufficiali hanno arrestato il proprietario che potrebbe affrontare fino a un anno di carcere e $ 4.000 di ammenda per l’accusa di crudeltà su animali.Adesso, Annabelle è in custodia presso il centro veterinario del posto e presto potrà cercare una famiglia che si prenda cura di lei.

Cani maltrattati e in mezzo alla sporcizia, due indagati: il video

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I due responsabili del canile sono ora indagati: le condizioni igienico-sanitarie dei cani erano imbarazzanti. Il personale Commissariato Borgo-Ognina, unitamente a personale del Commissariato Librino, dell’Asp Veterinari e della Direzione ecologia ambiente del Comune di Catania, ha effettuato controlli straordinari mirati alla tutela degli animali.Scopo del servizio, tra l’altro, era quello di intervenire al fine di prevenire le numerose aggressioni da parte di cani randagi, avvenute nella zona del quartiere Librino.Particolare rilievo ha assunto il controllo del canile ubicato sul litorale della Plaja che, attualmente, ospita 82 cani.Gli animali sono affidati alla struttura dal Comune di Catania che, in corrispondenza, fornisce i farmaci necessari alle cure dei cani; tuttavia, fondi in denaro vengono reperiti attraverso donazioni.Dopo una meticolosa ispezione dei luoghi, una vasta area insistente in zona Plaja di proprietà del Comune dove sono presenti strutture edilizie in stato di abbandono, sono emerse significative criticità per ciò che riguarda sia il trattamento e il benessere degli animali, sia la mancanza delle condizioni igienico-sanitarie dei luoghi.Non solo, il canile, totalmente abusivo e privo di una figura medico-veterinaria, presenta una recinzione non idonea allo scopo che consente ai cani di uscire ed entrare con facilità. A tal riguardo, si precisa che, nel tempo, diverse persone in transito in quella zona hanno anche presentato denunce per aggressioni da parte dei cani usciti dal canile oggetto del controllo.Poiché le criticità rilevate all’atto del sopralluogo denotano errori di gestione che, perpetuandosi nel tempo, possono determinare scarsa qualità della gestione e del governo degli animali, potendosi configurare pertanto condizioni di sofferenza, in contrasto alle aspettative etologiche proprie della specie, i due responsabili sono stati indagati ai sensi dell’art. 727 C.P. che punisce chi detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e dell’art. 256 Decreto Legislativo 152/2006 perché i rifiuti organici, nel corso del tempo, sono state smaltite in modo illegale.Fonte: nuovosud.it

Cucciolo intrappolato per dieci giorni in un pozzo: il video del salvataggio

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I vigili del fuoco sono riusciti a liberare un cucciolo intrappolato in un pozzo per 10 giorni. Aiutati dai minatori e dagli studenti delle scuole superiori, i pompieri hanno combattuto per salvare il cucciolo di quattro mesi.Il piccolo cagnolino è stato scoperto in una zona boscosa del quartiere Beykoz di Istanbul, bloccato in un pozzo profondo più di 70 metri.Le squadre di salvataggio locali e i vigili del fuoco sono stati aiutati dai minatori di carbone e dagli studenti del posto che hanno realizzato un braccio robotico per aiutare a salvare il cucciolo dall’interno del pozzo.Il cucciolo è stato chiamato Kuyu, che in turco significa “BENE”.Kuyu è stato salvato all'alba di mercoledì ed è possibile vedere il video suo salvataggio, grazie ad una squadra che ha utilizzato telecamere a vista e un grande morsetto.Il successo è stato accolto con allegria e grida di gioia.I vigili del fuoco hanno lavorato per giorni 24 ore su 24 per salvare Kuyu e i loro sforzi sono stati rallentati dalla profondità del pozzo e la paura di un possibile crollo che ha impedito loro di scavare un nuovo buco per liberare il cucciolo.Prima che Kuyu venisse salvato, le persone presenti hanno cercato di mantenere vivo il cucciolo, gettando nel pozzo cibo e acqua.Dopo una visita alla clinica veterinaria, Kuyu in ottima salute, è stato portato alla stazione del vigili del fuoco di Beykoz ed è in attesa di una famiglia che si prenda cura di lui.

Un grosso cane cade in un fossato molto profondo: le immagini del salvataggio

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Un cane di grande taglia è scivolato in un fossato molto profondo: fortunatamente è salvo e illeso. Un grosso cane di razza collie è caduto in un fossato molto profondo nella contea di Anne Arundel sabato mattina, ma fortunatamente i vigili del fuoco lo hanno salvato in tempo.Il fossato, descritto come un buco molto profondo e stretto, si trova nella zona Woodland Beach della contea, a circa 16 km a nord di Annapolis. Il dipartimento della contea ha affermato che il buco è di 60 cm di larghezza e che il cane è scivolato a circa 6 metri di profondità, incastrandosi tra le pareti di terreno.Un gruppo di salvataggio, specializzato nelle operazioni più difficoltose, è riuscito a salvare il cane e il tutto è stato documentato fotograficamente.I volontari sono riusciti a calarsi nel fossato grazie all’ausilio di 3 funi e al fissaggio di dispositivi ad anello collegati ad un cavo di cablaggio, che hanno dato la possibilità di raggiungere il cane e tirarlo in superficie.Il cane, di circa 40 kg, è stato portato in salvo grazie alla forza della squadra di salvataggio, completamente bagnato; si presume che il fossato fosse un vecchio pozzo della contea.Adesso il cane sta bene e fortunatamente non ha subito danni fisici; al momento non è ancora chiaro come il cagnolone sia caduto nel fossato.La squadra di salvataggio ha provveduto ha sigillare il buco, per evitare altri incidenti di percorso.

Malata di cancro, decide di combatterlo salvando cuccioli abbandonati

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Una promessa, quella di Cathie Mieyette nei confronti di tutti i cani abbandonati di Winnipeg e soprattutto di se stessa. Cathie Mieyette, una donna di Winnipeg, ha promesso soprattutto a se stessa che se fosse sopravvissuta contro la sua terza lotta contro il cancro avrebbe dedicato la sua vita a salvare i cani abbandonati.La donna ha combattuto contro varie forme di cancro per circa quattro anni, quando nel 2011 la sua salute ha preso una svolta per il peggio; infatti, aveva bisogno di un trapianto di cellule staminali e aspettava per il trattamento, in degenza presso il reparto di terapia intensiva del locale ospedale.Una storia che ha dell’incredibile quella di Mieyette, che ha usato la sua passione per i cuccioli come la sua ispirazione e la sua forza per combattere per l’ennesima volta un male così crudele e aggressivo.Nel dicembre del 2011 ha iniziato ad inseguire il suo sogno. L'obiettivo era quello di recuperare tutti i trovatelli dispersi e abbandonati del posto. Lentamente il suo sogno s’è ingrandito, salvando migliaia di cani abbandonati, fino a creare l’associazione “Spirit of Hope Rescue”.Nel mese di gennaio, l’associazione ha celebrato il suo quinto anniversario, con il salvataggio di più di 2.000 cani di più di 30 comunità nel Manitoba con l'aiuto di molti volontari e di famiglie affidatarie. Una storia, questa, che trae del positivo dalla speranza di combattere per sé stessi e per dei cagnolini indifesi.

Lasciato per ore in auto sotto il sole, cane rischia la morte: il video del salvataggio

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Salvato un cane a pochi minuti dall’asfissia certa. Un problema sempre più frequente, quello in cui il “cane” viene lasciato in auto, rigorosamente con i finestrini aperti o all’ombra, perché non è possibile portarlo con sé.Sembra sia una buona norma questa, ma invece, sempre più quattro zampe muoiono d’asfissia per il troppo caldo e la temperatura troppo alta dell’abitacolo.Questo, quello che è successo a Jeff, un cane salvato a pochi "minuti" dalla morte, lasciato in un'auto divenuta rovente e salvato da uno sconosciuto che ha distrutto i finestrini per liberarlo. Il cane era bloccato nel trasportino nella parte posteriore dell’auto, parcheggiata accanto ad una lavanderia.Clive Oxley stava pranzando quando si è accorto dell'animale in difficoltà; il cane, infatti, era stato lasciato in macchina per più di un'ora e mezza, stando al biglietto del parcheggio.Così Clive ha chiamato la polizia che ha detto di non poter aiutare l’animale in difficoltà e per questo ha preso la situazione in mano; il cane era disteso sulla schiena con la lingua appesa e non riusciva a respirare, quando Clive ha distrutto il finestrino per tirarlo fuori, come si vede nel filmato. Sarebbe morto di li a poco, se non avesse avuto modo di uscire dall’abitacolo.Una pratica troppo diffusa, quella di lasciare il nostro amico a quattro zampe in auto; una macchina può diventare molto calda quasi come un forno, anche quando è parcheggiata all’ombra. Quando fuori ci sono 22 gradi, per esempio, l’abitacolo può raggiungere una temperatura insostenibile di 47 gradi, nell'arco di un'ora.Ora Jeff sta bene e il suo padrone ha sicuramente imparato la lezione! 

Video - cucciolo ricoperto di colla rischia di morire, ma i volontari lo salvano: ecco la sua trasformazione

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Rischiava di morire, ma ha già trovato una famiglia amorevole che si prenderà cura di lui. Una storia triste con un finale amorevole e di speranza, quella di Pascal, un cucciolo che ha rischiato la morte dopo una tortura disgustosa.Il cucciolo, un meticcio di quasi un anno, è stato trovato in uno stato pietoso; la colla industriale attaccata al suo esile corpicino l’aveva trasformato quasi in una statua di marmo.Pascal, infatti, ha rischiato di morire dopo che i suoi aguzzini l’hanno prima gettato di forza in una tinozza di adesivo liquido, trascinato in una pozzanghera di fango e, infine, rinchiuso in una scatola di cartone.Nel mese di novembre, la storia di Pascal ha indignato tutti gli amanti degli animali di ogni zona, quando è stato soccorso e fotografato per una campagna di sensibilizzazione da parte di He'Art of Rescue, con sede a Istanbul: coperto di colla e trascinato nel fango, era così rigido che poteva appena muoversi, tanto da essere stato rinchiuso in una scatola per morire, senza potersi difendere.Il gruppo di salvataggio ha salvato Pascal da una situazione deplorevole: come si può vedere nel video, la colla secca era diventata quasi una seconda pelle per il cucciolo ed era talmente spessa come il cemento, che ne impediva il flusso di sangue a diversi punti del suo corpo.Quando la colla rigida e spessa è stata completamente rimossa, con la rasatura totale del pelo, Pascal ha ripreso a muoversi, nonostante la pelle fosse arrossata e dolorante. Con l'amore e la cura del gruppo di soccorso, Pascal ha imparato lentamente a fidarsi e consentire alle persone di poterlo accarezzare.Nel mese di marzo, il gruppo ha pubblicato nuove immagini di un Pascal irriconoscibile, con un manto soffice e lucido, e con la speranza di trovare una famiglia, che qualche mese dopo lo ha adottato.

Tg cinofilo, salvati 31 cuccioli dalla casa degli orrori: finisce l’incubo

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31 cuccioli di varie razze sono stati salvati da una fattoria fatiscente. E’ stata definita la “fattoria degli orrori” dalla RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals), la casa dove erano rinchiusi ben 31 cuccioli, in condizioni veramente deplorevoli. All'interno della casa c’era uno squallore indefinibile e 31 cuccioli che vivevano nella propria sporcizia; le orecchie infettate, feci ovunque, il pelo dei manti dei poveri animali ricoperto di sporcizia incrostata.Queste sono solo alcune delle condizioni orribili all'interno di una fattoria utilizzata per la vendita illegale di cuccioli, recentemente posta sotto sequestro, grazie all’intervento della RSPCA a Yerrinbool, nel sud del Nuovo Galles.Le foto orribili mostrano lo squallore in cui i cuccioli sono stati costretti a vivere, per la precisione nella fattoria dell'allevatrice di cani Joanne McIntyre di 58 anni, dichiarata colpevole di tre reati molto gravi, tra cui maltrattamento di animali, crudeltà e vendita illegale di cuccioli e multata di 24.000 dollari.Le immagini che hanno evidenziato lo stato disgustoso degli animali sono state diffuse dalla RSPCA, al fine di sensibilizzare la gente. Oltre a emettere un'ammenda e proibire alla signora McIntyre di possedere cani per i prossimi cinque anni, il Magistrato Michael Stoddart ha sentenziato un disturbo psichiatrico della donna."È difficile capire come qualcuno, che apparentemente dovrebbe preoccuparsi degli animali, possa arrivare a farlo in questo modo orribile", ha affermato il Magistrato, e ha proseguito “La maggior parte delle persone sarebbe sconvolta dal suo comportamento”.Adesso, i cuccioli sono stati sottoposti alle cure e al costante controllo da parte della clinica veterinaria del posto e stanno bene. L’incubo della fattoria degli orrori è svanito, e presto potranno essere adottati.

La storia di franny, il cane salvato dai combattimenti e che ora bacia tutti

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Un tempo i cani tratti in salvo dal business dei combattimenti venivano poi soppressi per la loro aggressività: ora le cose sono cambiate, come testimonia la storia di Franny. Franny è una cagnolina così carina: nelle foto che vediamo adesso è spensierata e ama stare con gli esseri umani. Però non è sempre stata così: la sua vita era un inferno, tra scommesse e combattimenti.Poi è stata salvata dalla polizia del New Jersey insieme ad altri 150 cani, e portata al centro di riabilitazione Aspca di Madison: qui i volontari si sono presi cura di lei sia fisicamente che psicologicamente.Un tempo i cani che venivano salvati da queste situazioni venivano quasi sempre soppressi, perché avevano sviluppato un'aggressività ormai incurabile. Adesso però le cose stanno diversamente, come spiegano dal centro: "Il comportamento di un cane sequestrato viene valutato singolarmente per comprendere ogni volta le opportunità di riabilitazione del quattro zampe".Perciò ora la soppressione è fatta solo se davvero non se ne può fare a meno: nel caso di Franny non ce n'era bisogno. Lei è riuscita a terminare il suo percorso terapeutico in poche settimane e adesso può essere adottata. I volontari dicono di lei: "Anche se può sembrare un po’ timida, è un animale dolcissimo e socievole che ama baciare tutti. Ci auguriamo che presto trovi una famiglia che la voglia tenere con sé per sempre".

La storia di filippa, scappata durante una sosta in autogrill

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La storia a lieto fine di Filippa L’estate si avvicina e al solo sentir parlare di cani, autostrade e autogrill, agli gli amanti dei cani corre subito un brivido lungo la schiena. L’organizzazione delle vacanza, la difficoltà di reperire strutture pet friendly, la crudeltà verso il migliore amico dell’uomo, si tramuta spesso in una realtà triste quanto impietosa: l’abbandono.Ma in questo caso le cose stanno in maniera radicalmente apposta. Il legame fortissimo tra Filippa e i suoi padroni vi sorprenderà. Per una volta l’uomo non è carnefice insensibile, ma tenera “vittima” dell’affetto che nutre verso il suo compagno di vita. Ma non temete, l’amore tra cane e padroni alla fine trionferà, come nelle migliori favole di quando eravamo bambini Cane smarrito in autogrill, il dispiacere è tanto che i padroni si sentono male. La disavventura è avvenuta durante le vacanze pasquali, ed ha come protagonisti due anziani turisti tedeschi, di 84 e 76 anni. Stavano facendo il lungo viaggio in auto di ritorno da Ragusa, destinazione la Baviera. Quando dopo alcune ore di guida ininterrotta, hanno deciso di fermarsi all’autogrill di Ronco Scrivia vicino a Genova, sull’autostrada A7.Volevano riposarsi e rifocillarsi, ma anche interrompere la permanenza in auto di Filippa, la loro Jack Russell. Proprio nei momenti seguente alla discesa dal veicolo, la cagnolina si è allontanata facendo perdere le sue tracce.Il marito della coppia, ha subito iniziato a cercarla, ma preso dall’ansia di non riuscire più a trovarla si è sentito male. Per questo è stato trasportato all’Ospedale Villa Scassi per alcuni controlli. Purtroppo poco dopo, vista la situazione difficile, il cane ancora disperso e il marito in ospedale, si è sentita male anche la donna.Fortunatamente per i due turisti tedeschi è prontamente intervenuta la Polizia Stradale, che dopo essersi occupata del ricovero d’urgenza della donna, ha affidato l’auto dei turisti al carro attrezzi e continuato le ricerche di Filippa. La cagnolina è poi stata ritrovata dopo un’ora di intense ricerche ed affidata al personale del canile del Monte Gazzo di Genova Sestri.Intanto i due anziani turisti erano stati dimessi dall’ospedale, senza conseguenze. I malori erano stati causati solo dal grande spavento. I due signori anziani avevano deciso di soggiornare una notte in hotel per attendere l’evoluzione delle ricerche di Filippa. Proprio in albergo è arrivata la notizia che tanto aspettavano: Filippa era stata ritrovata e dovevano solo andare a riabbracciarla. Ricongiunti e sereni, si sono rimessi in auto per tornare a casa.Quando programmiamo un viaggio in auto con il nostro cane è meglio essere organizzati e consapevoli, per affrontare gli spostamenti al meglio. Per far viaggiare il vostro cane in auto vi ricordiamo che il Codice della Strada prescrive che l’animale non debba essere esposto a pericolo né disturbi il conducente.Inoltre vi elenchiamo qualche piccolo consiglio del veterinario per rendere il viaggio più sicuro e piacevole: • il trasportino: affinché il cane non sia libero nell’abitacolo, la soluzione migliore è il trasportino o kennel. Al contrario di quanto pensano in molti, questo è un metodo di trasporto apprezzato dal cane, che lo vede un po' come una tana. Si consiglia la sua introduzione in maniera graduale fin da cuccioli, in modo che sia un’abitudine per il vostro cane, entrarvi per i viaggi. Inoltre è un dispositivo molto sicuro in caso di incidente.• mal d’auto: il vostro cane potrebbe soffrire il mal d’auto. I sintomi sono vomito, ma anche aumento della salivazione, agitazione e il forte ansimare. Meglio far viaggiare il cane a stomaco vuoto, non dargli più nulla da mangiare 3 ore prima di partire e se il cane ne soffre regolarmente, procurarsi un farmaco contro il mal d’auto, da somministrare prima del partenza.• temperatura abitacolo: una variabile importante è la temperatura all’interno del veicolo. I cani non sudano come noi, ma soprattutto gli esemplari anziani o cuccioli e le razze a pelo lungo soffrono le alte temperature. Qualora disponessimo dell’aria condizionata farne un uso moderato, altrimenti aprire un poco i finestrini, senza esagerare, per evitare il rischio che il cane contragga l’otite.• soste: per rendere il viaggio meno stressante possibile bisognerebbe fermarsi ogni due ore. Ogni qual volta che ci si ferma, far scendere il cane e consentirgli una breve passeggiata e l’espletamento dei suoi bisogni. Infine proporgli dell’acqua per mantenerlo idratato. Quindi tenete a portata di mano: guinzaglio, museruola e ciotola.• cibo: non somministrate al cane cibo, se non in viaggi molto lunghi e preferite comunque alimenti secchi.• sonno: se il cane invece non patisce e dorme, lasciatelo riposare, non forzatelo a scendere dalla macchina ma piuttosto parcheggiate all’ombra e non lasciatelo incustodito.Dal 2003 sulle nostre autostrade sono presenti aree soste, appositamente dedicate a chi viaggia con il proprio cane. Il progetto Fido Park Autogrill propone aree esterne con acqua a gazebo, per rendere più piacevole la sosta del nostro amico a quattro zampe.Nell’area Villoresi Est (A8 Milano-Varese), data la grande disponibilità di spazi è presente anche un’area cani vera e propria, per lasciare libero il nostro cane dal guinzaglio e consentirgli di “sgranchirsi un po le zampe” con il percorso di agility.Dall’estate 2015, in collaborazione con FrontLine Combo, nei week end di grande esodo è previsto anche un servizio di accoglienza e sorveglianza degli animali, per consentire ai viaggiatori una sosta più lunga e serena. Al momento le aree Fido Park Autogrill sono 13:• Conero Ovest (A14 ANCONA-PESCARA) • Po Est (A13 BOLOGNA-PADOVA) • Badia al Pino Ovest (A1 FIRENZE-ROMA) • Medesano Ovest (A15 PARMA-LA SPEZIA) • Stura Ovest (A26 ALESSANDRIA-VOLTRI) • Stura Est (A26 VOLTRI- ALESSANDRIA) • Sillaro Ovest (A14 BOLOGNA ANCONA) • La Macchia Ovest (A1 ROMA-NAPOLI) • Brianza Sud (A4 MILANO-VENEZIA) • Nuova Calaggio Nord (A16 NAPOLI-CANOSA) • La Macchia Est (A1 NAPOLI-ROMA) • Secchia Ovest (A1 MILANO-BOLOGNA) • Villoresi Est (A8 MILANO-VARESE)Viaggiare con il nostro cane è possibile, a patto che si rispettino anche le sue esigenze. Con qualche accortezza si può arrivare tutti insieme e felici alla meta, pronti a godersi le vacanze, con il nostro amico a quattro zampe.

Cuccioli intrappolati a sei metri sottoterra: il salvataggio è incredibile

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I cuccioli erano stati partoriti in una cava a quasi sei metri sotto terra. La mamma non voleva che venissero scoperti. Ecco come sono stati salvati. Il salvataggio dei 9 cuccioli è avvenuto grazie ad Eldad Hagar, facente parte dell’associazione Hope for Paws che da diversi anni si occupa del recupero e del salvataggio di molti cuccioli randagi terrorizzati e impauriti, da spazi angusti e molto pericolosi per la loro vita.I cagnolini sono stati partoriti dalla loro mamma, nei pressi dei binari di una stazione, in una cava a ben 5 metri e mezzo sotto terra, rifugio di grande protezione, se non fosse per la mancanza di luce e di aria fresca: i cuccioli, infatti, sarebbero sicuramente morti.La chiamata di salvataggio è avvenuta da parte di due donne del posto, che sfamavano tre femmine di meticcio e che gironzolavano nei pressi della cava, di cui una aveva partorito da poco. Le donne, non vedendo i cuccioli né sentendo alcun guaito, hanno subito avvertito Hagar, che ha provveduto alla loro ricerca e al loro salvataggio.Inizialmente, come si può vedere nel video, il salvataggio sembrava fosse facile: il team dell’associazione, infatti, ha sparso pezzettini di carne lungo la cava per attirarli. Ma dopo averne recuperato solo qualcuno, il resto è ritornato spaventato nel cunicolo. Così, Eldad si è introdotto all’interno della cava per recuperarli tutti ed essere sicuro che non ci fossero altri cuccioli da salvare. Adesso, i 9 cuccioli stanno bene e sono stati accolti da due famiglie che si prenderanno cura di loro.

La storia di diego camblor, il bambino veterinario

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Piccoli angeli crescono: andiamo alla scoperta di Diego Camblor, il piccolo angelo dei cani randagi. I bambini hanno sicuramente una sensibilità diversa dagli adulti. Sono capaci di spendersi per gli altri senza chiedere nulla in cambio, soffrono delle ingiustizie, hanno un rapporto con la natura e gli animali di sintonia e rispetto. Specialmente se educati, fin dai primi mesi di vita, imparano ad amare e rispettare la natura. Vedere un bimbo piccolo con il suo cane o gatto è sempre commovente, entrambi imparano, giocano e si prendono cura l’uno dell’altro, formando un legame indissolubile  Nel caso di Diego Camblor siamo però di fronte a molto di più, un piccolo angelo dei cani randagi.Come sempre accade è la famiglia che può generare nei bambini l’amore per gli animali. In questo caso i genitori hanno insegnato al figlio l’amore per i cani meno fortunati. Infatti, il primo compagno di giochi di Diego Camblor è stato Quazi, un Chihuahua che aveva perso un occhio. Mamma Christi e papà Moncho Camblor sono d’altra parte due persone speciali. Hanno fondato il gruppo “Compassion without Borders”, ed hanno portato Diego con loro in ogni viaggio in Messico, fin da piccolissimo. Questa associazione aiuta i randagi in difficoltà nel Paese sudamericano, offrendo cure veterinarie. Piccoli veterinari crescono Diego ha otto anni adesso e vive in California, ma passa tutte le sue vacanze in Messico a salvare cani e gatti randagi. La madre racconta che il figlio ha sviluppato una grande sensibilità e i cani si fidano di lui, molto più velocemente di quanto non facciano con gli adulti. Diego è capace di mettersi in connessione in maniera profonda con i randagi, in modo veloce e semplice. Sicuramente il fatto che il bambino preferisca questo tipo di vacanze a qualsiasi altra meta per ragazzi, sia essa Disneyland o LegoLand, la dice lunga su quanto gli stia a cuore la sorte dei randagi.La mamma è molto orgogliosa del suo piccolo eroe, che ha fatto della felicità dei cani di strada in Messico una missione. Per ridare loro la felicità Diego ha imparato a fare tutto: lava i cani, li medica e benda le ferite, sa addirittura fare le punture. La madre crede che il veterinario sarà sicuramente il suo futuro mestiere, perchè Diego è mosso da una vera e autentica passione. Salvare i cani randagi dalla morte è ciò che lo rende felice.L’Associazione fondata dai genitori di Diego nel 2001 si prefigge di migliorare la condizione dei cani randagi sia in territorio statunitense, che in quello messicano. “Compassion without Borders” ha un approccio multifunzionale ed opera con quattro diversi programmi, per aiutare i cani in difficoltà: • Mexico Dog Rescue: programma di salvataggio per cani randagi in Messico • US Dog Rescue: programma di salvataggio per cani randagi in USA • Veterinary Wellness Clinics: cliniche veterinarie mobili • Spay Services: programma di sterilizzazioneInoltre la CWOB collabora con altre organizzazioni per l’educazione la sensibilizzazione di noi umani, sul tema randagismo. L’Associazione ha sterilizzato 7183 cani e gatti in territorio americano, effettuato 2313 salvataggi nella Central Valley in USA, ha sterilizzato 14742 tra cani e gatti in Messico ed effettuato 2085 salvataggi di cani a livello internazionale. La Famiglia Camblor La dottoressa Christi Camblor, mamma di Diego, è una veterinaria che opera da vent’anni nello scenario internazionale dell’aiuto e soccorso dei cani randagi. Inoltre si batte da tempo perché le persone indigenti abbiano accesso ai programmi di cure veterinarie e di sterilizzazione per i propri animali domestici. Moncho Camblor, il papà di Diego, ha un background completamente differente: è infatti grafico, ma si batte da vent’anni per gli animali e l’ambiente, sia in Messico che in Usa.Naturalmente oltre ai coniugi operano altre persone e veterinari, ma un altro componente è davvero speciale oltre a Diego. L’associazione dal 2014 ha anche un “portabandiera” d’eccezione: Pirata Camblor, un cane naturalmente. Pirata, è un Mexican Mutt che è diventato una vera e propria celebrità sui Social Network, tanto da essere nominato “il cane più interessante del mondo”. Un’ottima pubblicità per una causa importante.Questa famiglia speciale ha anche creato un altro luogo magico per i cani randagi. Hanno costruito un Rifugio per cani randagi, che hanno chiamato Muttopia, dalla razza del loro ambasciatore a quattrozampe Pirata, che è un Mexican Mutt appunto. Il rifugio occupa 3 acri e mezzo a Santa Rosa, in California.Questo luogo offre uno spazio sicuro per i cani randagi, assicurandogli cucce, cure veterinarie e tante coccole da parte dei veterinari. Dopo aver riportato in perfetta salute i cani, il centro si prefigge di trovare anche una nuova casa a questi cani. Sul sito dell’Associazione è presente una nutrita gallery con tutte le foto degli ospiti del rifugio, disponibili all’adozione.Sul sito è presente anche una sezione blog e video con tutte le storie dei cani randagi. Inoltre è possibile effettuare donazioni ed offrire la propria opera come volontari. Questi cani, curati e salvati, non chiedono altro che tanto affetto ed amore in attesa di trovare una famiglia. Cani randagi in Messico I cani randagi in Messico sono da qualche tempo al centro dell’attenzione mediatica. infatti dopo il ritrovamento di alcuni corpi martoriati da morsi di cane, le autorità hanno disposto sequestri massivi di cani randagi, perché presunti responsabili di aggressioni mortali contro le persone e quindi pericolosi per la comunità.In realtà, analisi e riscontri tecnici, hanno rivelato la completa estraneità dei cani randagi, che probabilmente hanno attaccato i corpi post mortem. Questi episodi sono stati solo dei pretesti per la cattura dei randagi. Molte persone hanno protestato contro i rastrellamenti ma tutte le manifestazioni di disappunto sono state ignorate. L’opinione pubblica propone soluzioni non violente contro i cani come la sterilizzazione.In realtà dietro al ritrovamento di questi corpi ci sarebbero i gruppi del narcotraffico, che da sempre mettono in atto nel Paese azioni violente e cruente per mantenere uno stato di terrore. I narcos usano spesso i cani randagi come corrieri, per poi seviziarli e ucciderli in modo brutale. Per questo l’opera della famiglia Camblor è ancora più determinante in Messico, come in pochi altri Paesi, dove il destino dei cani randagi può essere davvero crudele.

La storia di todd, il cane malato "abbandonato" da justin bieber e salvato dal suo ballerino

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Abbandona il suo cane Todd perché malato, Justin Bieber nell'occhio del cicloneIl protagonista è un batuffolo tutto bianco che si chiama Todd, un cucciolo di chow chow di pochi mesi: la sua storia ha fatto notizia, forse perché il suo ex padrone è una persona famosissima.Justin Bieber, pop star canadese di 23 anni, aveva adottato il cucciolo da pochi mesi e non aveva perso tempo a presentarlo anche al mondo del web grazie al profilo instagram aperto per condividere con i fans il suo affetto per il cane.Peccato però che abbia dimenticato di condividere anche la sua decisione di lasciare Todd dandolo ad uno dei suo ballerini. La motivazione che l’ha costretto a dividersi dal cane sembra che sia stata il lavoro e i troppi impegni che gli impedivano di prendersi cura del piccolo chow chow.C.J.Salvador, il suo ex ballerino ci ha pensato per lui: ha raccontato la storia a TMZ, un sito di notizie e gossip, dopo aver scoperto la motivazione che ha spinto Justin Bieber a liberarsi del cucciolo. Il veterinario del cane durante una visita di routine gli ha spiegato che Todd soffriva di una grave displasia all’anca e che necessitava di un'operazione.Sembra che per Justin il problema non fosse il poco tempo libero ma la malattia del cane. L’operazione aveva un costo di 8000 dollari. Il giovane ballerino di 25 anni ha deciso di creare una raccolta fondi su GoFundMe per trovare i soldi necessari ed è riuscito a mettere assieme la cifra per sostenere le spese dell’intervento.C.J.Salvador ha pubblicato nel sito GoFoundMe una foto del cucciolo che gioca in mezzo alla neve. Spiega nell’annuncio che a soli sette mesi il cane è stato affetto da una grave displasia all’anca che gli avrebbe impedito di continuare a camminare e a correre nel giro di poco tempo, forse non avrebbe raggiunto neanche il suo primo compleanno senza quell’operazione.A C.J.Salvador rimanevano solo due scelte per il piccolo cagnolino: o sopprimerlo o curarlo. Si è rifiutato di sopprimerlo, ha provato a chiedere aiuto per dare un'altra vita a Todd. Fortunatamente ci sono persone che adottano soluzioni umane davanti queste storie. C.J.Salvador non ha scelto né di abbandonarlo per la seconda volta e neanche di sopprimerlo.Ha scelto di curarlo e con lui tutte le persone che hanno deciso di fare una donazione per la vita del piccolo chow chow e in sole 22 ore hanno raggiunto la cifra per l’intervento.La pop star abbandona un cucciolo malato Peccato che Justin non si sia neanche degnato di fare una piccola donazione: certo, la famosa pop star non ha difficoltà economiche ma un gesto simile fa pensare ad una poca sensibilità, mancanza di cuore. Justin Bieber davanti alla polemica che si è scatenata nel web ha risposto dicendo di essere totalmente all’oscuro della malattia di Todd e che non avrebbe abbandonato il cane ma bensì lo avrebbe affidato all’amico.“Non ho abbandonato il cane nè in strada e neppure al canile, l’ho regalato al mio amico“ le uniche parole che Justin ha pronunciato per discolparsi ed evitare problemi con la legge, ma non certo con un'etica che possa giustificarlo. Difficile sapere se davvero non fosse al corrente della malattia del piccolo Todd.A quanto pare il cantante canadese spesso regala animali o forse è il caso di dire che se ne libera: ha lasciato la “sua” scimmia in Germania, ha regalato un criceto ad una fans in Georgia e infine Todd all’amico. Sono più di uno gli animali abbandonati dal cantante, non sono oggetti di cui ci si libera quando non servono o diventano scomodi.La pop star ha migliaia di teenager come fans ed ha anche una responsabilità nel trasmettere attraverso la sua popolarità un messaggio migliore di quello che ci sta dando. Chi non ha tempo da dedicare agli animali non deve neanche farsene carico: meglio se evita di prenderli per poi lasciarli. Forse la discussione che si accende attraverso le azioni di Justin è proprio quella di non imitarlo.Il Chow chow è un bellissimo cane dall’espressione misteriosa, le origini asiatiche e la lingua blu. A lui sono anche legate due leggende: la prima narra che un monaco gravemente malato e impossibilitato a raccogliere la legna per scaldarsi durante l’inverno sia stato accudito dai suoi cani, che sono andati nel bosco a recuperare dei ciocchi di legna carbonizzata perché l’uomo si potesse scaldare.Si dice che ai cani sia rimasta la lingua blu a causa di questi carboni. La seconda leggenda invece narra che Buddha abbia dipinto il cielo di blu e il chow chow fosse con lui mentre lo colorava. Si dice che al cane sia rimasta la lingua blu perché puliva le gocce di cielo cadute a terra. In realtà il colore blu della lingua è dovuto alle cellule pigmentate. Un cane richiede attenzioni Se volete un cane dovete dedicargli del tempo e dello spazio, considerate bene tutto, anche se fate degli spostamenti frequenti, come Justin, se il lavoro vi porta via molto tempo e potreste avere delle difficoltà a portarlo con voi. Se andate in vacanza dovrete considerare anche la sua presenza o chiedere a qualcuno di provvedere momentaneamente a lui.Un cane non è un gioco ma un essere vivente di cui non ci si sbarazza se diventa difficile accudirlo. Justin non è l’unico ad aver preso un cane senza prima riflettere se fosse adattabile al suo stile di vita: capita che molte persone prendano un animale e dopo poco si rendano conto che è una responsabilità e non lo vogliano più accudire. Ai cani dovete dedicare tempo e attenzioni ma ricordatevi che sarete anche ricambiati. I cani abbandonati purtroppo sono cani non amati. Gli animali sanno trasmettere amore come gli esseri umani a tal punto che se avete un cane o ne prenderete uno capirete cosa vuol dire affezionarsi a lui.

Le storie incredibili dei cagnolini del rigopiano, l'hotel abruzzese travolto dalla slavina

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Tre cani che salvano vite e tre cuccioli che vengono ritrovati: le storie incredibili dei quattrozampe presenti al Rigopiano.Lupo e Nuvola sono due esemplari bellissimi di pastore abruzzese, dal pelo tutto bianco: i due cani da sempre “alloggiavano” al Rigopiano dove sono nati e cresciuti, facevano parte dell’hotel, chiunque abbia trascorso una vacanza nella struttura li ha conosciuti.Il Rigopiano era l’albergo abruzzese che è stato travolto da una slavina il 18 gennaio 2017 presso la frazione di Farindola. Le immagini di questa catastrofe hanno fatto il giro del mondo e purtroppo anche la tragica storia delle persone rimaste intrappolate dentro la struttura. Al momento della tragedia l’albergo ospitava 40 persone di cui 11 sono state estratte vive e le rimanenti 29 purtroppo sono uscite dalle macerie senza vita.Lupo e Nuvola al momento della tragedia si trovavano fuori dall’albergo, erano arrivati fino a Villa Cupoli, una frazione di Farindola vicino alla contrada dove viveva Martina Rossi, una barista del Rigopiano che si è dichiarata stupita di vederli lì e allo stesso tempo contenta perché rappresentavano per lei la speranza che altre persone potessero uscire vive da quelle macerie.Tra gli ospiti del Rigopiano c’erano tre piccole creature dal pelo tutto bianco, tre cuccioli di pastore abruzzese. In albergo c'erano anche tre cani da salvare: Lupo e Nuvola avevano avuto tre cuccioletti che credevano di aver lasciato in un luogo caldo e sicuro, erano nati da poco. Il 4 dicembre avevano compiuto un mese e mezzo, hanno rischiato di non uscire vivi dal Rigopiano, di non vedere più la luce del sole.Erano nel locale caldaia dell’albergo, i soccorritori hanno dovuto abbattere un muro per riuscire a tirarli fuori, li hanno trovati grazie alle indicazioni che gli ha fornito la guardia forestale. Una volta in salvo li hanno caricati nella jeep e li hanno portati dal veterinario a Penne per una visita di controllo, dove è stato rilevato che i cuccioli sono usciti senza un graffio dall’albergo Rigopiano.Hanno subito familiarizzato coi soccorritori e i giornalisti coi quali si son messi a giocare. I 3 cuccioli già svezzati ora sono alla ricerca di un nome, una nuova casa e una famiglia che possa accudirli. Questi tre piccoli batuffoli tratti in salvo dalla tragedia del Rigopiano non sono gli unici cani ad essere stati protagonisti in questa sciagura.Tre cani, tre eroi ospiti al quirinale Hercules, Leo e Black sono tre cani da salvataggio che hanno partecipato alle operazioni di soccorso per ritrovare persone sotto macerie dell’albergo. Hanno lavorato fianco a fianco della protezione civile cercando col loro fiuto di trovare le persone rimaste intrappolate tra i resti dell’albergo.Hercules è un bel pastore tedesco che sin da subito ha partecipato alle operazioni di salvataggio, è stato aiutato dai compagni e da Black, un labrador completamente nero e Leo.Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto le porte del quirinale a tutti coloro che hanno partecipato alle operazioni di soccorso dell’hotel Rigopiano: forze dell’ordine, associazioni di volontari, amministrazioni e ovviamente anche i tre cani Hercules, Leo e Black. Mattarella ha voluto ringraziare con una cerimonia tutti coloro che avevano contribuito a salvare 11 persone.Il successo di questa operazione è stato il risultato della collaborazione tra gli uomini e i cani da soccorso. Per la prima volta al quirinale è stato riconosciuto anche l’impegno e l’importanza del lavoro dei nostri amici a 4 zampe che si sono mossi come dei lavoratori instancabili, hanno continuato a cercare col loro fiuto, stando in prima linea e contribuendo a salvare vite.Ci sono diverse storie di cani eroi che hanno salvato la vita dei loro padroni o come in questo caso addestrati per portare a termine operazioni di salvataggio. Con questa giornata al quirinale in cui sono stati ospitati anche i tre cani si riconosce l’importanza degli animali che ad oggi non sono sostituibili con nessuna tecnologia.Fanno la differenza e riescono in quello che noi uomini non sappiamo fare: saper fiutare l’odore in questi casi può portare in salvo una vita. I cani da soccorso vengono addestrati sin da cuccioli per imparare a cercare persone. Sin da piccoli imparano a fare il loro lavoro senza sosta, iniziano a fiutare odori e senza distrarsi, rimangono concentrati sul loro obiettivo finale. L’addestramento è fatto attraverso giochi e ovviamente premi.Quando questi cani lavorano non si distraggono mai, continuano a cercare e se trovano qualcosa chiamano il collega di lavoro e lo conducono nel punto in cui hanno fiutato le tracce di quello che cercavano. Per condurre questo tipo di ricerche è fondamentale che ci sia affiatamento tra cane e uomo. Coraggio, robustezza e socievolezza sono requisiti fondamentali che i cani che fanno questo lavoro devono avere.Ci sono razze che son state impiegate maggiormente per questo tipo di ruolo, ad esempio i cani terranova o i labrador Retriever, abili anche per i salvataggi in acqua, come ad esempio anche i Golden e i Flat-Coated. Negli ultimi tempi sono stati aggiunti anche i Pit Bull: la loro potenza può renderli ottimi cani da salvataggio.Razze diverse sono impiegate per il soccorso alpino: il San Bernardo è un icona dei salvataggi in montagna, come anche il pastore tedesco e ancora una volta il Labrador. Anche Pastori maremmani, Siberian Husky e addirittura Cocker son stati utilizzati per operazioni di questo tipo. In realtà devono esserci le caratteristiche indicate per poter fare di un cane un abile ricercatore preparato per salvare le persone.I nostri amici a 4 zampe riescono sempre a stupirci, non solo come animali domestici ma anche come lavoratori: si dimostrano affidabili e pronti ad adempiere il loro dovere. I cani non finiscono mai di insegnarci qualcosa: oltre ad essere instancabili, sembra che non perdano mai la speranza di trovare quel che cercano nel loro continuo e instancabile lavoro. Oggi ci sono tante persone che devono la loro vita ad uno di questi cani e alla costanza che li accompagna per tutta la ricerca, al loro impegno e sicuramente ancora una volta possiamo dire che il cane è il miglior amico dell’uomo, che ci possiamo fidare di lui e del suo fiuto

Tg cinofilo, lucca: trovati 28 cuccioli in condizioni disastrose, l'appello per adottarli

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28 i cuccioli trovati in condizioni pietose in una piccola cameretta e salvati per miracolo. Ora sono in cerca di una famiglia che si prenda cura di loro. Accade ad Altopascio, in provincia di Lucca, dove per l’ennesima volta vengono salvati 28 cagnolini da morte sicura. I responsabili sono due quarantenni del posto, con un evidente disagio economico, e noti per lo stesso gesto ripetuto qualche anno fa.La coppia possedeva 28 cuccioli, tra Jack Russel e volpini, con un età non superiore ai 3 anni, in condizioni deplorevoli, tra sporcizia, escrementi e mancanza di aria e luce. Molti di loro erano in condizioni di salute pessime e malnutriti, perché spesso costretti a mangiare gli avanzi dei loro proprietari, non sufficienti per sfamarli tutti; infatti, alcuni dei cuccioli erano arrivati a cibarsi dei loro stessi escrementi.La brutta vicenda ha avuto termine, grazie ad una chiamata d’emergenza all’Associazione “4 zampe nel cuore”, da parte dei vicini, stanchi dei continui ululati di richiesta d’aiuto dei cagnolini. Adesso la maggior parte dei cagnolini sta bene perché già sottoposta a cure mediche veterinarie e sterilizzazione."Diciotto ne abbiamo già portati via, quattro di essi sono già stati adottati. Gli altri dieci sono rimasti purtroppo con i loro padroni perché non sappiamo davvero dove metterli. Chiediamo allora l’aiuto di tutti, lucchesi e non: chi volesse prendersi cura di uno o più di questi bei cagnolini può rivolgersi alla nostra associazione scrivendoci a quattrozampenelcuore@hotmail.com o telefonando ai numeri 340.7098011, 339.3575146, 3472717600, 3475256736".Questo l’appello d’aiuto di questa lodevole associazione dedita al salvataggio degli animali in difficoltà.

I cani fiutano il diabete: la storia di magic

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Magic è un altro esempio di quanto i cani possano essere di straordinario aiuto nei confronti dell'uomo. Magic è un bellissimo Labrador che abita a Cambridge e come la sua padrona si occupa di accudire la vita di persone affette da problemi di salute: si può dire che entrambi facciano lo stesso lavoro. Claire Pesterfild si occupa dei bambini diabetici, è infermiera presso l’Addenbrooke’s Hospital, il suo cane invece si occupa di lei quando rientra a casaClaire conosce bene il suo mestiere perché a sua volta soffre di diabete 1 e sa quanto può essere pericolosa questa malattia; Magic è un Labrador addestrato proprio per riconoscere lo stato di ipoglicemia dei diabetici. Uno dei rischi peggiori che corre chi ha il diabete è di avere una crisi nel sonno, i cani come Magic sono in grado di accudire questi malati, con efficienza, sanno riconoscere l’ipoglicemia e intervenire se necessario.Incredibile, ci sono cani che come infermieri professionali vegliano sui loro padroni e li soccorrono se necessario, Claire dichiara che Magic gli ha salvato la vita 3.500 volte circa. Le persone affette da diabete di tipo 1 possono essere assistite da cani come Magic, in grado di accorgersi quando si abbassa il livello del glucosio nel sangue e svegliare i padroni prima che la situazione si aggravi e che la persona non riesca neanche a chiedere aiuto.Claire non solo deve la sua vita al cane ma gli deve anche la sua serenità: adesso può dormire tranquillamente perché sa che in caso di necessità Magic con una zampata sulla spalla la sveglia. La donna ci spiega che lei fa parte di quelle persone affette dal diabete di tipo 1 il cui il corpo non dà segnali che anticipano in tempo utile la crisi, non esistono neanche macchinari tecnologici in grado di farlo.Magic sa fare un mestiere particolare e unico, cioè riesce ad avvertirla anche 30 minuti prima. Il diabete 1 è una malattia autoimmune, che riconosce come dannose le cellule prodotte dal pancreas e le distrugge. L’organismo così non produce più insulina, ormone fondamentale per regolare i livelli di glucosio nel sangue.Ad oggi non è stata trovata una cura per il diabete 1, l’unica soluzione per coloro che ne soffrono è dover fare l’insulina per tutta la vita, per questo è così importante il mestiere che sanno fare i cani come Magic.Le persone affette da diabete corrono il rischio di avere un arresto cardiaco o entrare in coma se non avvertono la crisi in tempo. Come fanno i cani a riconoscere l’ipoglicemia e a capire se è necessario svegliare il “paziente” che accudiscono? L’isoprene è il responsabile del respiro esalato: è una sostanza che sembra sia prodotta quando le cellule di colesterolo si assemblano e raddoppia quando si verifica un’ipoglicemia.I ricercatori dell’università di Cambridge hanno trovato la risposta a questo mistero: i cani sanno fiutare l’isoprene. Mark Evans, responsabile della ricerca condotta da Wellcome Trust-MRC Institute of Metabolic Scienze, ci informa che i cani grazie a loro olfatto sviluppato possono essere addestrati per assistere le persone affette da diabete 1.Aggiunge inoltre che “il profumo dell’ipoglicemia potrà dunque essere sfruttato per sviluppare nuovi test diagnostici in modo da ridurre il rischio di complicanze potenzialmente fatali per i pazienti diabetici”. L’obiettivo è quello di creare un dispositivo che funzioni come l’olfatto canino e che elimini il test di automonitoraggio della glicemia che obbliga i diabetici a forarsi.Un dispositivo potrebbe eseguire lo stesso lavoro di Magic ma con l’enorme differenza che essendo una macchina non potrà volevi bene e donarvi l’affetto di un amico a 4 zampe. L’impiego dei cani in campo medico è davvero importante e potrebbe essere utile anche per condurre ricerche per altre malattie come ad esempio il cancro alla prostata.Se addestrati i nostri amici a 4 zampe potrebbero fiutare la presenza di cellule infette nell’urina. Il cane è un animale che sa davvero sorprendere, anche nel campo della medicina riesce ad essere un ottimo ed affidabile assistente. I cani contribuiscono a migliorarci la vita Magic appartiene alla razza dei Labrador retriever: sono cani molto intelligenti, socievoli, tranquilli, indicati per famiglie e bambini, amanti dell’acqua. Grazie alla predisposizione che hanno all’apprendimento ed al carattere molto docile sono la razza perfetta per addestramenti di vario genere: soccorso, antidroga, non vedenti, pet therapy ed anche per diabetici.In America sono stati formati per questo lavoro speciale anche Golden Retriever, in Italia anche razze come Jack russell, pastore Shetland, Border Collie hanno risposto bene a questo tipo di addestramento. In realtà ogni razza di cane può essere addestrata per questo ruolo ma, quelle col muso corto hanno maggiori difficoltà. L’addestramento di un cane dura circa un anno.Alcuni studi, uniti alle testimonianze di diabetici che hanno dei cani, dimostrano che anche se non sono stati addestrati avvertono le crisi glicemiche dei loro padroni e assumono comportamenti insoliti per attirare l’attenzione, come abbaiare ad esempio. I nostri amici 4 quattro zampe hanno una sensibilità naturale che se viene raffinata con un addestramento adeguato può dimostrarsi davvero utile soprattutto in situazioni più pericolose, come di notte quando può verificarsi un “ipoglicemia inconsapevole.Sempre dall’Inghilterra arriva la storia di Rebecca, una bimba di soli 6 anni affetta da diabete 1 che è assistita da un hipo dog. Shirley è stata addestrata da esperti del Medical Detection Dogs. La bambina è accompagnata anche a scuola dalla sua fedele amichetta che le tiene sotto controllo la malattia.Quando fiuta un’ipoglicemia la cagnolina lecca la bambina, se questo non fosse sufficiente ad attirare l’attenzione della maestra il cane provvede a prendere direttamente il kit medico per la glicemia come ulteriore richiamo per comunicare che è necessario fare l’insulina o integrare gli zuccheri. Rebecca ha davvero un’amica speciale, che non l’abbandona mai e soprattutto di cui ci si può fidare

Cane salvato mentre vagava per la superstrada, il video

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Cane tratto in salvo su una strada a scorrimento veloce: rischiava di morire e creare numerosi incidenti Accade sulla superstrada Grosseto-Siena, all’altezza di Petriolo, dove fortunatamente non è accaduto l’irreparabile: infatti, un cane di meticcio di grande taglia ha rischiato di farsi investire e di provocare incidenti a catena, data la corsa degli automobilisti su quella strada.Il video del salvataggio, pubblicato online da Francesca Ricci, responsabile di Veganok Tg News, non vuole solo mettere in rete l’eroico gesto di salvataggio da parte di alcuni automobilisti presenti al fatto, bensì, anche, la mancanza del servizio delle istituzioni, in alcuni casi.Il salvataggio è avvenuto a cura di Emanuele Di Biase, popolare chef vegano, al ritorno da uno dei suoi innumerevoli corsi; al suo ritorno in superstrada, infatti, Di Biase ha notato alcuni automobilisti fermi sul ciglio della strada che cercavano di stoppare un cane impaurito che vagava impazzito tra il traffico in veloce scorrimento e, sicuramente, si sarebbe fatto ammazzare, provocando gravi incidenti.Lo chef, quindi, non ha esitato ad aiutare gli automobilisti nel fermare la folle corsa del cane, che subito dopo è stato bloccato e messo al sicuro. Il cane Birillo, denominato così dal servizio veterinario sopraggiunto in seguito, adesso sta bene.Purtroppo non è la prima volta che accadono certe simili situazioni in strade a scorrimento veloce, pericolose per i nostri amici a quattro zampe e, anche, per gli automobilisti; le istituzioni, spesso, sono assenti in questi casi e rimandano la risoluzione di questi inconvenienti all’intervento del servizio Veterinario locale.Ecco il video realizzato da Veganok Tg news:

Cane aggredisce una bambina, ma in realtà sta salvando decine di vite

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La storia di questo cagnolino, che si è immolato per salvare vite umane, è divenuta già famosa: ecco un'altra dimostrazione di tutto l'amore che ci danno i quattrozampe Molto spesso si legge di aggressioni da parte dei cani a danni di estranei e qualche volta anche di bambini. Alcune persone, specialmente chi non è amante dei nostri amici a quattro zampe, si erge a giudice, invocando leggi più severe, e colpevolizza i proprietari di comportamenti negligenti se non addirittura irresponsabili.I casi di lesioni gravi sono fortunatamente pochi, ma innescano spesso un turbinio di reazioni emotive che poco hanno a che fare con la vera natura del cane. I cani di per sé sono infatti animali scarsamente aggressivi e che vivono in compagnia dell’uomo da millenni. L’atteggiamento aggressivo del cane può avere però cause molto serie, ed anche a detta dei veterinari è un comportamento che non deve mai essere sottovalutato o trascurato. Questa storia sicuramente potrà far riflettere molti.Si stavano celebrando le nozze di due giovani innamorati a Belbelo, a nordest di Maiduguri, in Nigeria quando qualcosa ha sconvolto per sempre la vita dei presenti. Tutti gli invitati erano riuniti per i festeggiamenti, quando il cane di famiglia si è avvicinato ad una ragazzina adolescente e l’ha l’aggredita trascinandola lontano dal gruppo dei presenti. Il panico ha subito preso il sopravvento.Il cane non aveva mai manifestato atteggiamenti aggressivi in precedenza. Invece in pochi istanti era balzato su quella che sembrava poco più che una bambina innocente, e con grande impeto l’aveva trascinata fuori dalla chiesa. L’aggressione era stata troppo repentina e feroce perché qualcuno potesse aiutare la ragazzina.Alcuni invitati erano subito usciti all'inseguimento del cane ma fortunatamente con alcuni secondi di ritardo. Pochi istanti dopo l’uscita del cane della chiesa infatti, gli invitati hanno sentito un forte boato. La ragazzina era un kamikaze di Boko Haram, come avrebbe confermato dopo il portavoce della polizia locale Victor Isuku, ed il cane eroe aveva appena salvato tutti da un attentato.Aveva sacrificato la sua vita per salvare quella della sua famiglia. Le uniche vittime dell’esplosione sono stati infatti la ragazzina e il cane eroe. Aggressività del cane: un comportamento che può accadere, ma non era questo il caso L’aggressività del cane si distingue in base all'oggetto di tale atteggiamento. Si definisce aggressività intraspecifica quella che ha per oggetto altri cani, interspecifica quella rivolta verso altri animali o verso l’uomo.L’aggressività è un fenomeno complesso che può avere numerose cause; possiamo distinguere  due grosse categorie: aggressività da causa organica e aggressività da causa non organica. L’aggressività da causa organica comprende sia quella provocata dal dolore, che quella che si sviluppa nel caso sfortunato in cui il cane sia affetto da patologie (tipo neoplasia, ipossia cerebrale  o ipotiroidismo).L’aggressività da causa non organica è invece il caso più frequente, in percentuale l’80/l’85% dei casi e comprende numerose tipologie tra cui le più importanti sono: aggressività da dominanza, da paura e aggressività territoriale. (di qui abbiamo già parlato qui)Nel caso del cane eore si tratta di aggressività da paura. Infatti i trattati veterinari dicono che "la paura può essere una condizione normale quando il soggetto si trova in situazioni sconosciute o pericolose, oppure quando l’animale ricorda esperienze passate negative; è patologica solo quando si presenta in maniera continuativa in situazioni normali. L’aggressività da paura si manifesta infatti quando il cane è spaventato, indipendentemente dal fatto che si sia verificato un evento che possa giustificare il suo comportamento; si presenta quindi anche in assenza di minacce apparenti”.In questo caso il cane eroe ha riconosciuto il pericolo, anche dove l’uomo non lo aveva ravvisato ed ha manifestato l’aggressività per tutelare i suoi cari. I cani sono davvero in grado di fiutare l’esplosivo?Le doti olfattive dei cani sono ben note, e ne fanno un compagno indispensabile per la Polizia e tutti quei corpi speciali che vigilano sulla nostra sicurezza. Per quanto il senso dell’olfatto nel cane sia molto sviluppato di per sé ha bisogno di essere addestrato in modo particolare se si vuole far assolvere al cane ruoli di ispezione e tutela della sicurezza.I cani anti-bomba vengono addestrati in un’età compresa tra gli 8 e i 22 mesi. Si prediligono le razze di cane che meglio reagiscono nelle situazioni di stress o in situazioni concitate, riescono a dimostrarsi poco aggressive, come ad esempio i Labrador.L’addestramento dura circa 10 settimane e consiste nel far annusare diverse quantità e tipologie di esplosivo al cane. Quando il cane riconosce le cariche, impara a sedersi e da quel momento, per l’operatore, quello diventa il segnale della presenza di un ordigno. Il cane viene poi premiato per ogni riconoscimento corretto.Naturalmente il nostro cane eroe non aveva alcun tipo di preparazione specifica ma ha agito d’istinto “fiutando” un pericolo non ben precisato ma reale.Il cane è il primo animale che l’uomo abbia addomesticato: alcuni studi datano questo passaggio addirittura 33 mila anni fa. Questa millenaria convivenza gli è valsa l’appellativo di “migliore amico dell’uomo”. Chiunque abbia sperimentato la presenza di un cane nella propria casa può testimoniare l’amore incondizionato e la fedeltà che è in grado di dimostrare.Il nostro cane ci accudisce quando siamo malati, si dimostra paziente e premuroso quando in casa arrivano i nostri cuccioli, anche se i bambini sono spesso dispettosi e un po' maldestri. Il cane dimostra apertamente il suo affetto, è in grado di riconoscere i nostri stati d’animo e spesso assume atteggiamenti volti a compiacere il proprio padrone, che per lui riveste a tutti gli effetti il ruolo del capo branco. Anche quando scegliamo un cane da guardia, che può avere un atteggiamento più risoluto, lui fa della nostra sicurezza un fatto di vita o morte e tutti gli comportamenti, anche quelli più aggressivi, sono riconducibili alla sua necessità di metterci al riparo da qualsiasi pericolo.Come nel caso del cane eroe in Nigeria, mosso anche solo da un sospetto che aleggiava su tutte le persone a lui care, il cane non ha esitato a mettere a repentaglio la sua vita, perdendola, per salvare quella dei suoi padroni.Il legame tra uomo e cane non è mera retorica e prosegue spesso oltre la morte di una delle due parti. I cani rimangono legati ai loro padroni e soffrono della mancanza fino a morirne ed essi non dimenticano mai l’affetto che il quattrozampe è riuscito a portare nelle loro vite.

Moose e juniper, un cane e una volpe amici speciali

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Il cane e la volpe, due amici speciali: l'insolita coppia di un cane e una volpe cresciuti assieme. Il cane è il migliore amico dell’uomo. E’ una frase che tutti conosciamo e possiamo affermare che sia stata dimostrata in diverse occasioni anche nelle storie che abbiamo raccontato noi. Il cane è amico dell’uomo ma sa creare delle relazioni anche con animali diversi oltre che ovviamente con cani di razza diverse dalla sua.La storia che vorrei ricordare ha girato nel web qualche tempo fa, per la particolarità della coppia in oggetto. Uno dei protagonisti si chiama Moose: è un esemplare di pastore australiano trovato per strada. Inizialmente, racconta l’attuale padrona, “ero incredula che qualcuno potesse aver abbandonato un cane così; ho continuato a cercare la sua famiglia pensando che si fosse semplicemente smarrito, poi mi sono arresa alla realtà dei fatti e ho deciso di adottarlo”.Moose aveva trovato una nuova famiglia, ma le sorprese non erano finite, poco dopo avrebbe incontrato un piccolo amico davvero insolito. Juniper e Moose: una coppia inseparabile Dopo poco tempo, la famiglia di Moose adotta Juniper, una volpe smarrita che si era avvicinata alla loro casa senza sapere che avrebbe trovato compagnia e una nuova famiglia. Inizialmente i padroni adottivi di entrambi gli animali pensavano che non sarebbero mai andati d’accordo, poi invece hanno provato a metterli insieme e anche se il primo scambio di sguardi sembrava non promettere niente di buono, in realtà si è verificato tutto il contrario:sono diventati inseparabili.La volpina e il pastore australiano si rincorrono, giocano, mangiano e dormono assieme. I padroni scherzando raccontano che la volpina sembra essere innamorata del suo amico a tal punto da passare il tempo a cercare un modo per attirare le attenzioni di Moose. Incredibilmente anche gli animali selvatici se accolti con amore possono diventare domestici, conservando la loro natura.Le volpi marcano il territorio appoggiandoci il sedere sopra, è così che segnano il possesso di quello che vogliono sia suo. “Juniper a volte lo fa anche con il suo amico, si siede sul muso di Moose pensando con aria soddisfatta che sia suo, in realtà l’espressione del cane ci fa capire che non è così”. Jessica, la donna che ha accolto i due animali, ci confessa che ha dovuto documentarsi per capire come comportarsi con la volpe, poiché non capita spesso di averne una per casa, anche solo per sapere cosa mangia.Ppoi essendo di natura selvatica ha un carattere particolare e un odore molto forte ma nonostante tutto è entrata a far parte della famiglia. La donna aggiunge che ha voluto condividere questa commovente e incredibile storia col mondo ed ha aperto anche un profilo su instagram dove è possibile vedere alcuni scatti della volpe assieme al cane. Visto il legame tra Juniper e Moose è stato impossibile separarli. Le amicizie dei cani Questa bellissima amicizia ci fa pensare che gli animali guardano meno alla forma rispetto a noi uomini. Ci sono tantissime storie di cani amici di gatti per esempio. I cani come ben sappiamo sono animali socievoli. L’interrogativo è se c’è una motivazione scientifica che porta i cani ad essere predisposti a fare amicizia anche con animali di diverse specie.Stanley Coren, professore e psicologo presso l’università degli studi per cani, ha elaborato una teoria che attraverso 3 punti ci indica come i nostri amici a 4 zampe abbiano una predisposizione che li induce a fare amicizia con altri animali. Il rapporto speciale che essi hanno con gli umani ha un'impronta importante sul loro modo di agire.Il primo punto della teoria del professore si rifà alla neotenia: questo termine indica la conservazione delle caratteristiche morfologiche dei cani giovani anche in età adulta, quindi si comportano come cuccioli e conservano anche alcuni tratti fisici come occhi grandi o orecchie a penzoloni ad esempio.Il secondo punto illustra i comportamenti dei cani che non essendo affetti dalla neotenia sono amichevoli ma tendono a relazionarsi meno con specie diverse, ad eccezione dei cuccioli coi quali creano comunque dei legami. La spiegazione sembra che sia dovuta alla produzione di ferormoni che ricreano un senso di protezione che indurrebbe i cani a prendersi cura anche dei cuccioli di altre specie. Terzo ed ultimo punto spiega che i cani sono portati a costruire delle relazioni con specie diverse se crescono assieme.Il dottore evidenzia che i cani sono gli animali più socievoli, aperti e pronti a fare amicizia. La storia di Juniper e Moose è un esempio di come l’amicizia e l’affetto non abbiano confini nel mondo degli animali e soprattutto nei cani. Si può dire che i cani in questo possano fare da esempio e impartire una lezione “antirazzista”: sono capaci di andare oltre qualsiasi forma e condividere la cuccia o i giochi con altri animali.E’ sempre bene abituare il cane sin da piccolo alla presenza di altri animali perché da adulto potrebbe comportare più difficoltà, meno se come indicato nel terzo punto non si tratti di un cucciolo che richiama protezione. In caso di nuove presenze da ospitare in famiglia e nello spazio di casa è importante introdurre il nuovo arrivato al “vecchio padrone”.Puoi presentare la nuova presenza lentamente, usando il linguaggio del cane ovvero facendoglielo prima annusare ed eventualmente sgridando il cane se tenta di morderlo. E’ importante che il cane capisca che il nuovo arrivato non è una minaccia ma un amico col quale condividere lo spazio e perché no anche i giochi.Regalando qualche premio al cane, sarà stimolato a comportarsi bene col nuovo amico, lo incentiverete a rispettarlo e ad accoglierlo come qualcosa di positivo e non certo come una minaccia. Ricordatevi che i cani percepiscono le nostre sensazioni, sono importanti per introdurre in maniera pacifica e serena i nuovi arrivati.Per un cucciolo di cane è più facile fare amicizia ma questo non significa che se il vostro amico a 4 zampe ha già un età adulta non possa essere in grado di accogliere altri cani o altri animali, con un po’ di attenzione se glieli presentate nel modo giusto diventeranno sicuramente amici.

Altri casi di bocconi avvelenati: paura e apprensione per i nostri quattrozampe

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Wurstel, polpette e pezzi di carne ripieni di veleno per topi, nuovamente in rapida diffusione.  Aiko è riuscita ad essere salvata in tempo, ma si diffonde la paura. Accade tra Massone e San Martino, ad Arco in provincia di Trento, dove una cucciola di razza Akita è stata salvata in corner dal suo proprietario.Aiko, questo il nome della cucciola, aveva tra i denti un wurstel ripieno di veleno per topi, lanciato da ignoti nel giardino della sua villetta. Sarà stato un segno positivo del destino, perché il suo proprietario si è accorto che Aiko aveva qualcosa in bocca proprio in quel momento, mentre si accingeva a portarle da mangiare.Appena si è accorto della presenza del wurstel, le ha subito ordinato di lasciarlo e, per fortuna, la cucciola obbediente, così ha fatto, scampando ad una morte atroce, rapida e sicura.Non è il primo caso di bocconi avvelenati nella zona di Arco, né sicuramente l’ultimo. Cosa spinge ignoti disgraziati ad avvelenare i nostri piccoli amici a quattro zampe è ancora una domanda che ci poniamo; sappiamo solo che questi gesti all’insegna della cattiveria e della crudeltà più assoluta, tendono a non scomparire e a farsi sempre più frequenti.Il proprietario di Aiko, per protesta, ha esposto un lenzuolo con su scritto “Ti è andata male!!! Vigliacco!!!”, perché effettivamente questa storia è giunta a lieto fine, grazie alla tempestività della sua famiglia.Adesso le forze dell’ordine del posto, faranno luce sull’accaduto in cerca d’ignoti che dovranno pagarla legalmente a caro prezzo!

Tg cinofilo, cane buttato in un cassonetto perchè anziano e stanco

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Bracco, un cane da caccia adulto è stato abbandonato in un cassonetto perché ritenuto, ormai, inutile. Salvato dai vigili del fuoco. Bracco, questo il suo nome, un cane da caccia dorato di circa 14 anni di età, è stato ritrovato in un cassonetto dell’immondizia, a Santa Margherita in contrada Runci, in provincia di Messina.Il gesto, crudele e spietato, ha suscitato rabbia e tristezza nei paesani di questa piccola contrada: Bracco è un cane da caccia anziano, ma non per questo motivo, paragonabile ad un rifiuto inutile e “gettato” senza ritegno in un bidone dell’immondizia.Nella mattinata di ieri, come di consueto, il camioncino compattatore dei rifiuti solidi urbani del posto “Messinambiente”, doveva passare in zona per ritirare l’immondizia; se nessuno si fosse accorto di Bracco, sarebbe finito nella pressa per la distruzione dell’immondizia.Per fortuna, un passante si è accorto della presenza di Bracco, nel bidone dell’immondizia, grazie ai suoi guaiti stanchi e di disperazione; il cane era in pessime condizioni: malconcio, impaurito e col pelo sporco e sembrava, quasi, fosse pronto a lasciarsi andare.Gli agenti del nucleo “Decoro” della polizia municipale del posto hanno salvato il povero Bracco da morte certa e l’hanno subito trasferito in una clinica veterinaria in via Dogali, dove è stato rifocillato, tranquillizzato e lavato per bene. E dove è in attesa di una famiglia che non badi alla sua vecchia età.Gli agenti della polizia municipale sono alla ricerca del padrone di Bracco, che risponderà di maltrattamento e abbandono di animali.

La storia di bear, liberato dalle catene dopo 15 anni

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Bear: una vita alla catena, liberato dopo 15 anni Difficile anche immaginarla una vita intera legato ad una catena, passata ad osservare quei pochi metri quadrati a disposizione: questa è stata la vita di Bear, non ha mai potuto correre o giocare con altri cani, non ha mai passeggiato e prima della segnalazione non aveva mai visto neanche cosa ci fosse al di là del suo piccolo cortile. Questa è la storia di Bear ma potrebbe essere anche quella di tanti cani che come lui l’unico legame che hanno è quello della catena che li tiene legati.La storia di Bear arriva da New York, esattamente da Suffolk Country: per fortuna i cortili hanno sempre una via di fuga, la salvezza di Bear è stata la richiesta di aiuto da parte di un vicino che avendo notato le condizioni pietose del cane e soprattutto avendolo sempre visto legato non ha saputo resistere ed ha voluto regalargli un'altra possibilità, una vita più vera, quella di un cane libero senza quel fastidioso collare e senza più dover udire il rumore della catena ogni volta che si muoveva.Bear è stato soccorso da Guardians of Rescue, un’associazione fatta di uomini e donne che come volontari si occupano di soccorrere animali e prendersene cura. Il suo fondatore Robert Misseri ci confessa che avevano ricevuto una richiesta di intervento: tra le varie azioni di volontariato che porta a termine la sua associazione c’è anche la distribuzione di cucce per cani dove è necessario e il povero cane era da tempo che ne aveva una malandata, dove si rifugiava durante il freddo e soprattutto in inverno.Quando i volontari sono arrivati era peggio di come se l’aspettavano: inizialmente hanno portato una cuccia nuova, dopo 24 ore hanno pensato di portare via il cane e fortunatamente il proprietario non ha fatto alcuna opposizione, gli ha lasciato “tagliare la catena”. Il cane, continua Misseri, "Era molto contento di vederci, scodinzolava ed è una cosa insolita perché normalmente i cani che vivono una vita nelle sue condizioni sono spaventati, poiché sono sempre sempre isolati. I proprietari non erano persone cattive ma credevano che il cane stesse bene così poiché avevano anche altri animali ma Bear lo avevano destinato a star fuori per fare la guardia, a quanto pare il suo lavoro finalmente è finito". La fine della prigionia di Bear Finalmente dopo 15 anni Bear può veramente assaporare la vita, passeggiare, correre e perché no vedere anche il mondo. Bear è un bellissimo Labrador incrociato un cane tutto nero, dallo sguardo tenero e profondo, il musetto imbiancato dagli anni, un cane fortunato perché gli si è aperta la porta per avere un'altra vita, finalmente senza catena.I volontari lo hanno prima fatto visitare dal veterinario, e hanno rilevato che era affetto da un’artrite e aveva i vermi allo stomaco, oltre ad avere un difetto ad una zampa che lo costringeva a zoppicare sin da cucciolo. Bear è stato curato, lavato e portato in una spa dove ha passeggiato per i parchi ed ha anche fatto il bagno in una piscina coperta. Infine il regalo più grande: dopo 15 anni gli è stato donato il mare, i volontari lo hanno portato a fare una lunga passeggiata in uno dei luoghi che più si avvicinano alla libertà, Bear ha visto i gabbiani volare e ha sentito il rumore delle onde, ha passeggiato sulla spiaggia e sentito la sabbia sotto le sue zampe.Ma le sorprese non sono finite: dopo aver respirato l’aria del mare è stato portato in un locale a bere il pupuccino, una bevanda per cani. Ora Bear è accudito dai volontari dell’associazione e vive nel rifugio di Save a pet a Long Island in attesa di una nuova famiglia adottiva. Suggerisce Misseri che "potrebbe essere perfetto per una coppia di anziani che eventualmente hanno già altri animali perché Bear è un cane buono e bisognoso di tanto affetto". Le associazioni animaliste oltre a salvare animali si occupano anche di dare i cani in adozione per trovargli una nuova casa. Fortunatamente la speranza non muore mai e Bear ha avuto una seconda opportunità, quella di liberarsi da una catena e poter trovare degli affetti e chissà che non ci siano per lui anche dei legami veri e una famiglia pronta ad accoglierlo.La storia di Bear ha un lieto fine, ma sono molti i cani che vivono una vita intera legati a una catena, per svariati motivi e purtroppo uno di questi è anche l’inconsapevolezza dei proprietari che, come quelli di Bear non sono persone cattive ma semplicemente non ci vedono niente di male: per loro era un cane da guardia, destinato a stare fuori a fare il suo mestiere. E’ importante sensibilizzare e parlare di queste storie perché può essere utile ad evitare che si ripetano e soprattutto possiamo insegnare che la catena non è l’unico modo per tenere un cane vicino casa e fargli fare la guardia e neanche un metodo per evitare che scappi o vada a fare qualche marachella in giro. Liberate il cane dalla catena La catena è sinonimo di prigionia ma non solo, perché se viene utilizzata male potrebbe causare anche dei danni alla salute del cane come ad esempio ferite e problemi al collo del povero animale. La catena è un freno che impedisce al cane di vivere, essere libero e di conseguenza può causargli stress e frustrazione. La catena può portare il cane a sviluppare anche un comportamento aggressivo, soprattutto se vive continuamente isolato e senza neanche avere un po’ di attenzioni dal padrone. Tenere cani alla catena rientra nei maltrattamenti di un animale se lo lasciate legato 24 ore su 24, se la catena è corta e pesante col collare poco indicato e se l’animale è lasciato senza una cuccia adeguata. Le catene devono avere dei requisiti a norma per tutelare la salute del cane come ad esempio una determinata lunghezza, in più ci sono collari per cani specifici, morbidi indicati per le catene, che devono avere i moschettoni rotanti in modo tale che non si strangoli il cane. Non dimenticate che i cani sono animali sociali che hanno bisogno di mischiarsi ad altri esseri viventi: se giocano e corrono si sfogano tornato a casa stanchi e sereni. Non dimenticatevi che se volete bene al vostro cane sarete ricambiati e l’affetto di un cane sa essere davvero grande.

La storia di kelsey, un cane speciale che ha salvato il padrone dall'assideramento

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Kelsey è un cane speciale: ha salvato il padrone dall’assideramento L’incredibile storia del cane che salva il padrone durante la notte della vigilia di capodanno.Kelsey è un bellissimo Golden Retriever tutto bianco, fedele e legato al padrone a tal punto da non abbandonarlo neanche nella condizione più estrema. Questa è l’ennesima storia che ci testimonia l’affetto che i cani hanno per il loro padrone: Kelsey ha fatto di tutto pur di salvare la vita del suo adorato Bob. E’ successo in Michigan, negli Usa, durante una di quelle serate dal freddo glaciale nella notte della vigilia di capodanno.Erano le 22.30 quando Bob si limitava a guardare la partita di calcio in televisione. Con un freddo simile tutti accendono il camino e stanno ben attenti a non farlo spegnere, così ha fatto anche Bob e appena è arrivata la pubblicità ne ha approfittato per uscire in giardino a prendere altra legna da bruciare, ma il destino gli ha giocato un brutto scherzo. Trattandosi di pochi secondi è uscito senza giacca, in pantofole e con una camicia.Si è chinato per prendere qualche legno e non si è più rialzato, è scivolato, si è ferito al collo e ha quasi perso i sensi. “Ho provato a urlare per chiedere soccorso ma la casa più vicina dista un quarto di miglio e mi erano venute a mancare le forze, a fatica mi usciva la voce”. Fortunatamente col freddo il cane stava in casa ed era comunque libero di girare, nessuna catena gli ha impedito di correre immediatamente dal suo padrone per assisterlo, non solo fisicamente ma anche mentalmente dandogli la forza necessaria per non mollare.Un cane ti può salvare la vitaKelsey, sentendo le grida di Bob e vedendolo disteso a terra, ha iniziato a leccargli la faccia e le mani per tenerlo sveglio e gli si è messo sopra per scaldarlo ed evitare che il corpo andasse in ipotermia. Il cane ha continuato ad abbaiare per chiedere soccorso e per attirare l’attenzione di qualcuno che lo aiutasse. L’uomo ha trascorso tutta la notte al gelo, la temperatura era sotto i 24 gradi, dopo 19 ore Bob perde definitivamente i sensi, ma Kelsey ha continuato ad ululare, erano le 6.30 quando finalmente è intervenuto il vicino di casa.Bob è rimasto disteso per 24 ore, ma fortunatamente ad assisterlo c’era il suo fedelissimo cane che ha continuato cercare aiuto: il vicino, insospettito da tanto rumore, si è preoccupato ed ha deciso di andare a vedere a casa di Bob, ha trovato l’uomo disteso a terra col cane sopra che si era preoccupato per tutto il tempo di tenerlo in vita. Bob è arrivato al Northern Michigan dipartimento di emergenza McLaren, in ipotermia, la sua temperatura corporea era inferiore a 70° fahrenheit aveva un ernia al disco c4-c5 e lesioni al midollo spinale.Rompendosi l’osso del collo ha rischiato prima di morire, poi una paralisi alle gambe. Il chirurgo che è intervenuto per operare l’uomo ha agito subito per evitare che i danni subiti al midollo spinale potessero causare ulteriori problemi e difficoltà per ritornare a camminare. Fortunatamente finito l’intervento chirurgico il paziente ha iniziato a muovere miracolosamente le estremità del suo corpo con più forza e a reagire. Bob è uscito vivo dalla sua tragica vigilia di capodanno ed è riuscito anche a superare l’operazione con successo, senza danni permanenti ma con l’obbligo di seguire una fisioterapia per recuperare le forze e le funzioni del suo corpo.Bob afferma che sicuramente la presenza e la tenacia di Kelsey nel stargli vicino continuando ad abbaiare, accudendolo e cercando di non farlo addormentare sono stati la motivazione che lo hanno portato a non mollare ma a lottare per la vita.  E’ grazie all’assistenza di Kelsey se questo uomo è ancora vivo. Bob sottolinea che gli deve la vita oltre a ringraziare il neurochirurgo dottor Colen che lo ha operato.Fedeltà: un valore importanteLa storia di Kelsey è un grande esempio di fedeltà: come queste ce ne sono diverse, potremmo raccogliere numerosissimi racconti che ci parlano di cani legati ai loro padroni in modo incondizionato, a tal punto da non abbandonarli mai nel bene e nel male. Vien da pensare che dovremmo prendere esempio dai cani e dovremmo davvero riflettere anche sui comportamenti umani che a volte riescono ad essere lontanissimi da storie simili. In questo caso possiamo tranquillamente affermare che si può imparare molto dagli animali. Anche la costanza del Golden Retriever che non ha mai smesso di abbaiare e leccare il padrone, non ha mai smesso di sperare che qualcuno intervenisse, sembra incredibile la prontezza con la quale questo cane si è subito buttato sopra il suo padrone per evitare che andasse in ipotermia cercando di non fargli perdere conoscenza.Avete ancora dei dubbi su cosa sono capaci di fare i cani per i loro padroni? Quando si leggono storie di cani come queste è impossibile non pensare che gli animali possano davvero volerti bene: se stai riflettendo se prenderne uno immagino non avrai più dubbi. In particolare il Golden retriever è una razza che adora stare con gli uomini, è perfetto per tutte le età per bambini, adulti e anziani. E’ tra i cani docili adatto ad essere ammaestrato molto dolce. E’ una razza che adora passeggiare, giocare è solare e allegro è molto amichevole anche con gli altri cani e gli altri animali. I Golden retriever in particolare sono portati per prestare aiuto alle persone in difficoltà, hanno un indole altruista infatti sono molto utilizzati per le pet therapy, ma anche per i non vedenti, gli ammalti o i disabili. La sua predisposizione alla socializzazione non lo rende però un cane adatto a fare la guardia, come pure non è un cane che ama stare solo: è molto affettuoso e questo lo porta a ricercare spesso tante coccole. Non è solo un bel cane esteticamente ma lo è anche di carattere: i golden retriever sono cani affettuosi, se cercate un amico socievole da coccolare è la razza giusta per voi. Si dice Cane fedele e si dice anche che sia il migliore amico dell’uomo, giudicate voi se non è vero.

La storia di grizz, il cane anti bomba ucciso in aeroporto

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E’ successo ad Auckland Nuova Zelanda la sua storia ha fatto il giro del mondo attraverso i social network. Conoscete la storia di Grizz? Era un cucciolo di dieci mesi col pelo bianco, le chiazza nere, un musetto curioso e gli occhi scuri, stava imparando un lavoro molto importante. L’aviation security service stava insegnando a Grizz un mestiere particolare: lo stavano addestrando per fiutare e trovare gli ordigni esplosivi sugli aerei, sarebbe diventato un cane poliziotto o meglio anti bomba. Questo mestiere viene insegnato ai cani dagli 8 ai 22 mesi, l’addestramento dura circa 10 settimane e le razze più indicate sono quelle che in condizioni stressanti mantengono sempre una certa calma e son poco aggressive, ad esempio il labrador retriever è un cane molto utilizzato per questo tipo di operazioni. Nell’80% dei casi i cani hanno scovato degli ordigni e si sono dimostrati più efficaci dell’utilizzo dei droni. Il fiuto dei cani può davvero salvare la vita di tante persone. E’ un lavoro di responsabilità per il nostro amico a 4 zampe, soprattutto in un periodo come questo in cui purtroppo siamo soggetti ad una serie di attentati provocati con l’utilizzo di bombe in stazioni e aeroporti e altri luoghi trafficati tutti i giorni da tantissime persone. I cani poliziotto sono davvero una figura molto importante al quale numerose persone devono anche la vita. Grizz durante uno dei suoi addestramenti stava salendo sul furgone, quando è stato spaventato da qualcosa che lo ha portato a correre ininterrottamente per l’aeroporto di Auckland: è stato impossibile prenderlo. La folle corsa del cane è durata per circa tre ore, tempo in cui nessuno è riuscito a fermarlo, tranne la morte, dopo vari tentativi senza successo, alle 4 della mattina circa, è partito l’ordine di ucciderlo. Era davvero necessario uccidere il cucciolo Grizz? Grizz durante la sua corsa aveva bloccato diversi aerei causando numerosi ritardi, i piloti di 16 aerei di voli nazionali e internazionali si sono rifiutati di decollare per evitare di uccidere il cane, ma questo non è bastato a salvare la vita del cucciolo che è stato soppresso dalla polizia. Visto le polemiche che ha sollevato la storia di Grizz l’interrogativo da sottolineare è se davvero era indispensabile ucciderlo o si poteva evitare. Secondo la ricostruzione dei fatti del quotidiano New Zealand Herald, il cane si poteva salvare perché stava correndo nel perimetro esterno della pista. La responsabile alla comunicazione dell’aeroporto si difende rispondendo che non era possibile prendere altra decisione, se non con enorme dispiacere quella di ucciderlo. Sopprimere il cane sembra che fosse l’unica soluzione possibile…o è stata la soluzione più semplice da adottare? Un funzionario della polizia ci informa che hanno provato con diverse soluzioni ma tutte senza successo: Grizz non ha ceduto al cibo, a nessun gioco e neanche all’intervento di altri cani, così l’ispettore Tacy Philips prende le difese dei suoi uomini che hanno dovuto eseguire gli ordini dettati dalla direzione dell’aeroporto di Auckland. La polemica scatenata sui social dalla storia di Grizz Peccato che il messaggio che è arrivato all’opinione pubblica sia totalmente diverso, oltretutto i media della comunicazione attraverso i social network si sono trasformati in un territorio di scontro verso le decisioni prese dai responsabili dell’aeroporto. Molti utenti hanno suggerito diverse soluzioni che avrebbero salvato il cane e messo in buona luce chi ha dato l’ordine di ucciderlo invece di salvarlo. Sono intervenute diverse associazioni animaliste tra cui Safe impegnata nel diritto degli animali, che non hanno risparmiato i responsabili della morte del cane poiché con una pistola tranquillante si sarebbe risolto tutto e se l’aeroporto non ne era in possesso bastava richiederla allo zoo di Auckland. Tra i suggerimenti qualcuno indicava la possibilità di interpellare un esperto cinofilo, impegnato nell’educazione e addestramento di cani, che sarebbe sicuramente riuscito a prenderlo e calmarlo. Qualcuno ovviamente si è schierato con chi ha deciso di uccidere il cane per riportare alla normalità il traffico aereo. C’è anche la testimonianza della passeggera di un aereo partito in ritardo, ci informa che assieme agli altri viaggiatori sono stati messi al corrente della motivazione e non hanno lamentato il ritardo anzi si sono dimostrati più che disponibili ad accettare lo sconveniente causato dal piccolo cucciolo pur di salvarlo. Grizz doveva diventare un cane anti bomba invece ha scatenato una bomba mediatica. I social network hanno il potere di diffondere le notizie in un lampo in tutto il mondo. La triste storia di Grizz ha occupato una pagina anche nei diversi quotidiani di tutto il mondo compreso quelli italiani, sia locali che nazionali: la storia di questo cagnolino ha commosso tutti. Questo fatto ha scatenato polemiche non indifferenti che ha costretto l’avsec, l’ente che si occupa dei servizi di sicurezza degli aeroporti, a non chiudere questa storia e a continuare ad indagare per evitare che si possa ripetere un fatto simile. Grizz non c’è più ma si possono evitare altre soppressioni simili, e pensare prima di uccidere gli animali. Riflettere sulla storia di Grizz per evitare di uccidere altri cani Si poteva avere una storia a lieto fine in cui l’opinione pubblica avrebbe condiviso l ‘umanità della direzione dell’Aeroporto e soprattutto potevano diffondere un messaggio di rispetto verso gli animali, invece si avvicina l’idea dell’ennesimo caso di maltrattamento degli animali. Grizz era un cucciolo che stava imparando a salvare vite, invece ha perso la sua, era così difficile risparmiarlo e avere una storia migliore in cui si salvava il cane e non una dove invece è stato ucciso? Davvero non si poteva fare diversamente o semplicemente siamo di fronte ad un'altra storia di mancato rispetto verso gli animali i cani e la vita? Speriamo che la vicenda di Grizz non sia tra quelle storie di cani che ripetono ma sia da esempio, animali poiché sopprimere gli animali non è una soluzione dei problemi anzi potrebbe causarne altri, tra cui quello di interrogare la propria coscienza e cercare di non ripetere errori simili guidati dalle scelte che possono apparire più semplici e veloci rispetto a quelle più umane.