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Barbra streisand ha fatto clonare il suo cane, e voi siete d'accordo?

News Redazione -

Sono subito scattate le polemiche dopo la scelta di Barbra Streisand di far clonare il suo cane. La sua cagnolina si chiama Samantha, ed è stata clonata già due volte: la sua proprietaria, niente meno che Barbra Streisand, lo ha rivelato ad un'intervista a Variety, in cui ha dichiarato di aver clonato il suo Coton de Tuléar dopo la morte del quattro zampe dello scorso anno.Già qualche tempo fa avevamo parlato della possibilità di clonare il cane, ma è la stessa diva a raccontare gli esiti dell'operazione: "Hanno un carattere diverso da Samantha, ora aspetterò che crescano per vedere se hanno ereditato i suoi occhi marroni e la sua serietà".Ma come è avvenuta la clonazione? Utilizzando le cellule estratte da bocca e stomaco del cane originario. Prima della Streisand già alcuni vip avevano ricorso alla clonazione: la stilista Diane Von Furstenberg e suo marito Diller amavano talmente tanto il loro Jack Russell terrier Shannon da spendere 100mila dollari per clonarlo nel 2016. Così nacquero Deena ed Evita.Tuttavia si tratta di una scelta molto azzardata: quei pochi che nascono sani hanno un’elevata probabilità di soffrire di molte patologie importanti di tipo cardiaco, renale, articolare, polmonare, intestinale, che condannano questi cani ad avere una vita probabilmente breve.Nemmeno la scienza dunque è in grado di restituirci il nostro migliore amico tale e quale, perciò è bene evitare che l’incommensurabile dolore causato dalla sua perdita possa essere sfruttato per abbagliarci con false speranze, a scopo di lucro.Ma se non si può riprodurre il nostro cane, si può duplicare l’amore che abbiamo provato per lui e allora perché non “adottare” un altro quattro zampe, magari scegliendolo nei canili sempre troppo affollati? Il nostro nuovo amico, non sarà uguale a quel cane che ha fatto parte della nostra vita per tanti anni, ma sicuramente saprà farsi amare allo stesso modo e condividere con noi altrettante gioie, dolori ed esperienze indimenticabili.

Ha vissuto per quattro anni in una discarica: la storia di hercules

News Redazione -

Hercules è un cagnolino che per anni ha vissuto in una discarica implorando aiuto, poi finalmente ecco il lieto fine che ci aspettavamo. La storia di Hercules è quella di un cane che per anni è sopravvissuto ad una situazione difficilissima: per fortuna è stato aiutato da delle persone d'oro, cosa che ha permesso a lui di non fare una brutta fine. Poi finalmente è accaduto qualcosa di bellissimo. Ma andiamo con ordine.Siamo a Corum, in Turchia. Nella discarica cittadina vive un cane dolcissimo, come racconta Amanda Cunefare, volontaria dell'associazione Rescuers Without Borders: "Ormai aveva imparato a riconoscere le auto delle persone che andavano a dargli da mangiare. Si affacciava ai finestrini delle auto, era diventato un cane famoso".Insieme a lui vivono altri 800 cani, che ogni giorno lottano per la sopravvivenza: "Fa molto freddo, non c’è acqua pulita ed il cibo scarseggia. Quel poco cibo che trovano lo devono condividere in 800 e spesso si azzuffano fra di loro. Per stare al caldo devono nascondersi sotto ai sacchi della spazzatura. È un posto orribile da vivere".Gocke Erdogan, una 23enne residente del luogo, quattro anni fa ha iniziato a portare ai quattro zampe cibo, acqua e cure veterinarie. A lei si è unita anche l'associazione, con cui è riuscita a salvare 47 animali dalla discarica facendoli adottare da famiglie americane.Hercules non è finito in quell'elenco, perciò è rimasto lì, anche se era determinato ad andarsene, come racconta Amanda: "Voleva andare via da lì, lo si vedeva dai suoi occhi. Un giorno Gocke ha contattato un mio amico. Si vergognava di chiedermelo ma voleva sapere se fossi stata disponibile a prendere anche Hercules perché sentiva la mancanza di Dudas". Dudas era uno dei compagni di gioco preferiti da Hercules: erano cresciuti insieme nella discarica, poi la separazione quando proprio Amanda aveva deciso di prenderlo con sè.Amanda però non lo sapeva: "Mi si è spezzato il cuore. Non lo sapevo altrimenti li avrei adottati insieme fin da subito e così ho accettato". Tutto è bene quel che finisce bene insomma: a maggio Hercules è stato portato negli Stati Uniti, dove è andato a vivere insieme ad Amanda, e dove ha ritrovato il suo amico per la pelle Dudas: "Si sono subito riconosciuti e si sono fatti le feste".Dall'arrivo di Hercules, la famiglia di Amanda continua a crescere, dal momento che ora ospita sei cani provenienti da quella discarica: "Salvo i cani da 13 anni e posso dire che quelli che vengono dalla Turchia sono i più umili. Sono molto più educati dei miei tre cani che ho adottato qui negli Stati Uniti. Sono molto felici soprattutto quando scoprono che possono dormire in un letto caldo e mangiare ogni giorno senza problemi".

Alpinista eroe sale in montagna per salvare due cani smarriti e al gelo: le immagini

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Ha rischiato la sua vita per salvare quella di due cani che si erano persi e stavano per congelare: ecco la storia di Scott. Aveva scoperto tramite un post su Facebook che una donna aveva smarrito in montagna i suoi due cani, un Pastore tedesco di nome Lilah e un meticcio chiamato Cash. Stiamo parlando di Scott Pilling, un 37enne alpinista che non ci ha pensato due volte: ha preso la sua macchina, ha guidato per 150 km e ha raggiunto il punto di partenza dove iniziare a scalare la montagna.Giunto sul posto, ha capito che non c'era più molto tempo: i due cagnolini erano già da 48 ore là fuori, stavano per congelare. Insieme a lui sono arrivati altri escursionisti, il cui aiuto è stato decisivo per salvare i quattro zampe bloccati su uno strapiombo a oltre 900 metri sul livello del mare.Scott ha raccontato quei momenti: "Sapevo che il lato orientale della montagna, che è il più pericoloso, non era stato controllato. Così ho deciso di andarci io, ma non immaginavo davvero che avrei trovato i cani. Quando li ho visti in lontananza e hanno risposto ai miei fischi, non potevo crederci. Se fossero stati lì molto più a lungo non sarebbero sopravvissuti. Il cane più grosso aveva fatto da scudo al più piccolo, cercando di tenerlo al caldo".Colette Kilroy, proprietaria dei due quattro zampe, non poteva crederci: "Non posso esprimere a parole quanto sono grato e riconoscente a quell’uomo. Sei un eroe ai miei occhi e mi sento così grato che lui fossi lì. Grazie per aver rischiato la sua vita per i miei cani. Ora stanno bene e dormiranno per un bel po'".

La storia di rex, il cane che ha protetto un ragazzo rimanendo ferito da 3 colpi di pistola

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Se non fosse per Rex, questo ragazzo di 16 anni non sarebbe vivo: ecco come questo Pastore tedesco lo ha salvato. Javier Mercardo è un ragazzo di 16 anni la cui vita è stata salvata dall'intervento miracoloso di Rex, un cane Pastore tedesco che lo ha protetto dai ladri entrati in casa mentre era da solo. Ecco il racconto del ragazzo: "Se non fosse per Rex, io non sarei qui a raccontare questa storia".Questo eroico gesto è costato al cagnolino tre ferite da arma da fuoco. E' avvenuto tutto verso mezzogiorno: Javier ha sentito un rumore, davanti a casa sua c'era un'auto che non aveva mai visto. Ecco le sue parole: "Ho sentito rompere la porta scorrevole fatta di vetro. Un colpo secco ed è andata in mille pezzi. Il mio cane è corso di sotto, e ha iniziato ad abbaiare e abbaiare, ho sentito qualcuno urlare “il cane mi ha morso"".Così Javier ha preso il cellulare ed è riuscito, nascosto nell'armadio, a chiamare il 911: "Sentivo il mio cane, tipo, molto vicino a me nel bagno con me, che abbaiava, e l’uomo è salito di sopra. Ho sentito uno sparo e poi altri. Rex guaiva dopo ogni colpo. E’ stata la cosa peggiore di tutta la mia vita".Javier era terrorizzato, voleva aiutare Rex ma il poliziotto al telefono gli ha raccomandato di non muoversi da lì: "Pensavo che fosse morto". Dopo poco, i poliziotti sono arrivati, Rex era ferito ma vivo! E' stato trasportato in ospedale per gli interventi di emergenza da fare agli animali domestici.Doveva essere sottoposto ad operazione chirurgica, che però aveva un costo non indifferente: "Io e i miei genitori eravamo molto preoccupati per Rex, e mio padre ha deciso di lavorare anche al sabato pur di raccogliere soldi per l’intervento".Per fortuna però la storia si è diffusa e qualcuno ha aperto una sottoscrizione online per raccogliere fondi. Sono stati donati quasi 60mila dollari: il cane è così stato salvato. L'operazione ha avuto successo, presto Rex tornerà dalla sua famiglia.

Parlano gli abitanti di sciacca: "i cani randagi ci attaccano ogni giorno"

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Sono per strada e attaccano in branco: non c'è alcuna struttura comunale per accogliere i cani di Sciacca, e ora c'è chi li uccide pur di toglierli di torno. A Sciacca le persone non sanno più cosa fare: la terribile notizia di un paio di giorni fa, ovvero una quarantina di cani avvelenati, ha puntato i riflettori su questa cittadina siciliana frustrata dal fenomeno del randagismo.In questi mesi sono state accerchiate, attaccate e azzannate diverse persone. Salvatore Maggio, funzionario della prefettura in pensione, dice la sua sull'accaduto e più in generale sulla situazione che si vive a Sciacca: "Nessuno vuole giustificare quel che è accaduto, ma certo l’allarme c’è e da tempo. Mio figlio, due anni fa, è stato azzannato mentre faceva jogging. È dovuto correre a fare l’antitetanica in ospedale. L’estate scorsa, nella zona dove adesso hanno avvelenato i cani, abbiamo assistito in diretta all'aggressione a una ragazzina in motocicletta, che si è spaventata, ha accelerato ed è caduta. Il branco stava per azzannarla, se non ci fossimo stati noi automobilisti con i clacson chissà che cosa sarebbe successo".Intanto Francesca Valenti, il sindaco della città eletta nel luglio scorso, sta partecipando a moltissime riunioni in questi giorni con associazioni animaliste, volontari e asl. La situazione a Sciacca è questa: 40mila abitanti, 200 cani randagi e nessun canile comunale. Ci sono tre strutture private che ospitano 225 quattro zampe. La legge è questa: i cani possono essere sterilizzati e provvisti di microchip solo se sono già dentro ad una struttura.Ecco le parole del sindaco: "Quel che è successo può ripetersi domani. Se l’Azienda sanitaria non mi darà risposte al più presto per realizzare una struttura di emergenza dove gli animali possano essere sterilizzati, chiederò alla Regione di istituire un’unità di crisi". Un'associazione toscana ha adottato dieci cani, i rifugi potranno ospitarne altri venti. Ne rimangono per le strade 170.Giusto l'anno scorso l'associazione Anta era disposta a realizzare un canile comunale, ma Annamaria Friscia - rappresentante della sezione di Sciacca - spiega perchè non se n'è fatto nulla: "Hanno fatto il bando e hanno sbagliato tutto dal punto di vista amministrativo, adesso vogliono rifarlo ma non ho alcuna fiducia. Intanto il Comune continua a spendere 350 mila euro l’anno per le tre strutture private".Il problema dei cani randagi comunque si trascina da anni: pensate che dieci anni fa nel quartiere di Perriera fu sospesa per qualche giorno la distribuzione della posta dopo le denunce dei portalettere. Lilla Piazza, presidente dell'associaizone CittadinanzAttiva, ha spiegato: "Abbiamo fatto decine di esposti. Sono stata accerchiata io stessa. Pochi mesi fa è toccato a una vecchietta, sono intervenuti i commercianti. Non è una situazione facile, ma certo bisogna rispondere con la legge, non con il veleno".

Addio a capitan, il pastore tedesco che ha vegliato per più di 10 anni sulla tomba del padrone

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Capitan è un esempio di fedeltà e amore incondizionato: ora potrà finalmente incontrare il padrone che tanto ha amato in vita. Miguel Guzman era deceduto nel 2006: dal giorno in cui ha lasciato questo mondo, Capitan - il suo Pastore tedesco - non lo ha mai lasciato solo: infatti il quattro zampe ha vegliato per ben dodici anni sulla tomba del suo padrone, ogni giorno.Gli operatori del cimitero argentino di Villa Carlos Paz (provincia di Cordoba) raccontano ai giornali locali: "Sembrava che stesse aspettando il giorno in cui finalmente si sarebbero riuniti". Ormai conoscevano bene Capitan, a cui portavano ogni giorno del cibo.Era il 2005 quando Miguel porta a casa Capitan, per la gioia di Damian, il suo figlioletto 13enne. La moglie inizialmente non è d'accordo: la casa è piccola, e il cucciolo è un po' anarchico. Tuttavia si lascia convincere.Purtroppo però qualche mese dopo Miguel muore, e ai suoi funerali Capitan non si vede. Nei giorni seguenti compare nuovamente a casa, ne annusa ogni angolo e poi se ne va nuovamente accucciandosi poco lontano dall'abitazione. E' un comportamento che nè la sua famiglia nè i residenti sanno spiegarsi.La moglie di Miguel però inizia ad osservarlo meglio: "Stava con le orecchie tese, vigile, come se sapesse che da un momento all’altro sarebbe ricomparso il suo padrone. Ogni mattina mi alzavo guardavo fuori dalla finestra e lo trovavo sempre lì. Sempre nello stesso posto. Sempre vigile e in attesa. Finchè un giorno non lo vidi più". La donna era convinta che fosse morto oppure che lo avesse adottato una nuova famiglia.Doopo qualche giorno Veronica Guzman e suo figlio Damian si recano al cimitero di Villa Carlos Paez. Appena si avvicinano alla tomba di Miguel, ecco che sentono un latrare, come se qualcuno stesse piangendo. E' Capitan! Dopo la sorpresa iniziale, tentano in tutti i modi di farlo tornare con loro a casa. Ma niente, il quattro zampe non vuole muoversi da lì.La cosa ancora più incredibile di questa vicenda è che Miguel era morto all'ospedale di Carlos Paez, poi fu trasferito in una camera ardente a 45 minuti dalla casa in cui abitava. Il tutto senza che Capitan vedesse cosa stava succedendo. Perciò non si riesce a capire come il cane sia risalito al cimitero.Ogni domenica Veronica e Damian tornano nel cimitero, e Capitan è sempre lì: la tomba di Miguel è diventata casa sua. Ecco le parole di Marta, la fioraia del cimitero, che racconta come Capitan sia diventato una presenza fissa del cimitero dal gennaio 2007: "Zoppicava perchè aveva una zampa fratturata. Chiamai un veterinario che gli iniettò degli antintinfiammatori mentre i miei figli gli steccarono la zampa. La sua presenza è sempre stata molto discreta. Si è fatto subito benvolere. I ragazzi gli danno da mangiare. Ho cercato più volte di portarmelo a casa ma lui non si allontana mai dalla tomba del suo proprietario. E’ commovente l’affetto che continua ad avere per lui".Arrivano anche così le dichiarazioni di Hector Baccega, direttore del cimitero: "E’ venuto qui da solo e da solo ha trovato la tomba del suo proprietario. Passeggiamo per il cimitero tutto il giorno ma alle sei in punto Capitan sempre accanto alla tomba di Miguel. Lui ci regala una grande lezione di cui dovremmo fare tesoro. Dovremmo imparare ad apprezzare di più il ricordo dei nostri cari estinti. Noi li dimentichiamo in fretta, distratti dalla vita, dalle nostre preoccupazioni, dal nostro egoismo. Gli animali ci insegnano invece una dedizione affettiva, una fedeltà, una riconoscenza che noi umani abbiamo smarrito da troppo tempo".Che storia incredibile! Adesso Capitan ha finalmente raggiunto Miguel.

Sciacca, forse è stato filmato l'avvelenatore dei quaranta cani: le ultimissime

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I carabinieri di Sciacca stanno esaminando i filmati del sistema di videosorveglianza di due aziende ubicate vicino al luogo dove sono stati avvelenati i 40 cagnolini. Sciacca è una città siciliana nella provincia di Agrigento, che negli ultimi giorni è salita - purtroppo - agli onori della cronaca per dei fatti incresciosi: infatti circa quaranta cagnolini sono rimasti uccisi avvelenati in località Muciare.I carabinieri di Sciacca stanno indagando per risalire ai responsabili della mattanza, e ad una prima conclusione si è già giunti: la morte dei poveri quattro zampe è stata causata da un potente insetticida, di quelli abitualmente utilizzati in agricoltura e acquistabile solo da chi ha un patentino di autorizzazione.I controlli dei militari hanno perciò riguardato i soggetti in possesso di questo documento, mentre i magistrati hanno disposto il sequestro di alcuni atti dagli uffici del comune di Sciacca relativi alla gestione da parte dell'ente del problema del randagismo. Indagati al momento non ce ne sono, ma alcune persone sono state "informate sui fatti".Ma la vera notizia è un'altra: a quanto pare i Carabinieri starebbero esaminando dei filmati del sistema di videosorveglianza di due aziende che sorgono in località Muciare per capire se si possa individuare il colpevole di questa strage. Il quotidiano La Sicilia sostiene che nelle immagini ci sarebbero tutti gli elementi utili per risalire agli avvelenatori.Intanto gli animalisti provenienti da tutta la Sicilia stanno preparandosi per il raduno, come dichiara Franco Andaloro, delegato Wwf per la Sicilia: "Sarà una manifestazione pacifica. Siamo certi che le forze dell’ordine e la magistratura riusciranno a individuare e assicurare alla giustizia gli autori di questa barbarie, ma è anche necessario che siano prese subito misure più drastiche affinché non possano ripetersi più eventi drammatici come questo".Tuttavia al sindaco di Sciacca Francesca Valenti - che ieri mattina ha presieduto un vertice con i veterinari del servizio pubblico - sono arrivate diverse minacce sui social. Seguono aggiornamenti su questa tragica vicenda.

Adotta un cane anziano, ma è quello che aveva da bambina: la storia di nicole e chloe

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Aveva dieci anni quando sua nonna le regalò Chloe, da cui però si è dovuta forzatamente allontanare. Poi però pochi giorni fa il destino ci ha messo lo "zampino". Una storia incredibile quella di Nicole Renae e Chloe: la prima è una donna, sposata e con un figlio, mentre la seconda è una cagnolina anziana. Niente di strano fino a qui, se non che le due si sono ritrovate dopo anni in cui le strade sembravano essersi separate definitivamente.Bisogna tornare indietro di una decina d'anni per capire meglio i fatti: Nicole all'epoca ne aveva dieci. Figlia unica, si sentiva spesso sola, così nel giorno del suo decimo compleanno la nonna le regalò una cucciolina grigia che la bambina chiamò Chloe. Ecco il racconto di Nicole: "L’ho amata sin da subito. Lei era la mia migliore amica".Nei successivi quattro anni Nicole e Chloe sono diventate amiche per la pelle, fino a quando la ragazzina ha compiuto 14 anni. Suo padre infatti trovò un nuovo lavoro, che era si da casa, ma dall'azienda gli avevano espressamente detto che non poteva avere animali domestici: "Gli è stato detto che non potevamo avere animali domestici: Chloe doveva andarsene. Io ero solo una bambina, non avevo voce in capitolo. Così Chloe venne portata al rifugio per cani di zona speranzosi che presto avrebbe trovato una nuova famiglia che l’avrebbe amata. Ma l’addio è stato difficilissimo, ho sofferto molto, pensavo che non l’avrei mai più rivista".Da quel giorno sono passati tanti anni, ma Nicole non ha mai dimenticato la sua cucciola: "Con il passare degli anni ho sempre pensato a lei, una volta ho chiamato il rifugio per cercare di capire dove fosse finita, ma non potevano dirmelo e quindi sono rimasta senza una risposta".In questo arco di tempo Nicole è diventata una donna, si è sposata, ha avuto una figlia, ma qualcosa le mancava sempre: un cane. Così, anche per far vivere le stesse emozioni che aveva provato lei alla sua piccola, Nicole ha iniziato a cercare un quattro zampe. In prima battuta aveva pensato ad un cucciolo, poi però ha notato un post su facebook che parlava di un cane anziano che aveva disperatamente bisogno di una nuova casa.Nicole non poteva crederci, era Chloe: "Ho visto la foto del cane e ho pensato: “Quel cane sembra un po’ familiare”. Poi ho letto il nome: Chloe, proprio come la mia vecchia amica a quattrozampe. Pensavo fosse una coincidenza e ho deciso di adottarla, senza rendermi conto che in realtà ci conoscevamo da sempre".Appena le due si sono incontrate, la reazione di Chloe è stata da lacrime: "Appena è corsa verso di me e ha iniziato a leccarmi la faccia. Con il passare del tempo, tutte queste caratteristiche mi hanno ricordato il mio vecchio cane. L’ho abbracciata, piangevo. Non avrei mai pensato di rivederla, ma nel mio cuore sapevo che era lei".I suoi familiari non potevano crederci, così ha fatto scansionare il microchip ad un veterinario: "I numeri erano perfettamente corrispondenti. Era proprio Chloe. Mi sono sentita come se avessi vinto la lotteria". Nicole è poi venuta a conoscenza della storia di Chloe: era stata adottata da una coppia di anziani. Aveva vissuto felicemente prima che i due morissero. Poi è passata ad un'altra famiglia, che dopo poco tempo però l'ha riportata al rifugio.Chloe ora ha 11 anni, ma è ancora sana e piena di vita. Ecco le parole finali di Nicole: "Sono così felice di riaverla, sono così felice di tornare a casa dal lavoro per vederla ogni giorno. E anche Chloe è felicissima, penso che ora sappia che starà con me per sempre".

[video] tsie hsiung, il labrador che salva le persone dalle macerie del terremoto in taiwan

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Tsie Hsiung in cinese significa "Eroe d'acciaio", ed è anche il nome di un Labrador che sta salvando le persone sotto le macerie del terremoto in Taiwan. "Eroe d'acciaio": così è stato chiamato questo Labrador, diventato a Taiwan un vero e proprio eroe nazionale. Alla sua prima missione, questo cagnone ha salvato due persone dopo che erano rimaste sepolte per 15 ore sotto le macerie del Marshal Hotel, una volta che era finita la furia del terremoto di magnitudo 6.4 che ha colpito la città di Hualien.Il bilancio resta grave: 12 morti, 270 feriti e cinque dispersi, e una delle due persone recuperate da Tsie Hsiung purtroppo è deceduta qualche ora dopo che è stata estratta dalle macerie. A dir la verità il cagnone non doveva essere inserito nella squadra dei soccorsi perchè ancora un po' inesperto.Li Chun-sheng, il suo addestratore, ha dichiarato ai media: "Il terreno era pieno di pezzi di ceramica e di schegge di vetro taglienti. Pensavo che il cane avrebbe avuto paura, invece è riuscito a vincerla ed entrare in mezzo alle macerie. Quando ha trovato un sopravvissuto ha iniziato ad agitare la coda: è stato grande". Nel video si può vedere che non appena ha individuato il corpo, si è messo a scodinzolare.Come vengono scelti i cani? Continua l'addestratore: "Li scegliamo tra i più vivaci e desiderosi di giocare e mangiare, così li incentiviamo nell'addestramento. Devono anche essere coraggiosi e non avere paura dei rumori delle macchine di scavo".Dopo il primo giorno di ricerche, il Labrador aveva accusato un'infiammazione acuta all'orecchio destro (probabilmente provocata dalla polvere). Il tempo di essere medicato ed è ritornato abile e arruolabile per cercare di salvare altre vite. Un vero eroe.

Affronta un orso bruno e muore per salvare il suo proprietario: la storia di pete

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Pete è stato un cane fedele fino alla morte, tanto che grazie al suo gesto ha salvato la vita al suo proprietario. Si sa che i nostri cagnolini sarebbero pronti a tutto pur di proteggerci: Pete non è stato da meno, però purtroppo il suo gesto gli è costato la vita. Senza pensarci su, questo cagnolino ha affrontato un orso bruno che aveva attaccato il suo proprietario durante una passeggiata nel bosco.E' successo a Greenwood Lake, nello Stato di NY: l'orso bruno deve essersi sentito minacciato, per questo motivo ha attaccato il gruppo. Pete si è avventato su di lui, affrontandolo mentre il suo proprietario metteva al sicuro gli altri animali.Dopo pochi minuti l'uomo è tornato sul luogo dello scontro, riuscendo a mettere in fuga l'orso. Pete però aveva riportato ferite importanti su tutto il corpo: è stato perciò portato in una clinica veterinaria, ma giunti sul posto si era capito che il danno spinale riportato avrebbe impedito a Pete di camminare. E comunque difficilmente sarebbe sopravvissuto agli interventi, vista la sua età avanzata.Il suo proprietario ha scritto un lungo post su Instagram: "Abbiamo deciso che era meglio lasciarlo andare. Ora Pete è libero, non soffre più per le ferite e per la vecchiaia: hai passato ben 18 mesi con noi a correre ogni giorno come amavi fare. Per favore accendete una candela per Pete e ricordatevi di promuovere l’adozione dei cani e di salvarli perché a volte possono essere loro a salvarvi. I cani anziani hanno così tanto da dare. Ti amo Pete. Risparmiami un po’ di formaggio per quando ci rivedremo".

Atleta salva i cani destinati ai ristoranti: succede alle olimpiadi invernali sudcoreane

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Meagan Duhamel è una pattinatrice canadese che sta salvando alcuni cani destinati al mercato coreano della carne. E' andata in Corea del Sud per vincere una medaglia d'oro nella sua specialità - il pattinaggio su ghiaccio - ma Meagan Duhamel è già diventata famosa per la sua grande bontà d'animo. Ad aspettarla a casa, nella sua Canada, c'è Moo Tae, un meticcio bassotto che l'atleta ha di fatto salvato dal mercato della carne coreano. Quello che sta accadendo in Sud Corea è tristemente noto: nonostante il Governo abbia vietato ai ristoranti di cucinare carne di cane durante le Olimpiadi, i commercianti continuano a proporla nei loro locali.Meagan con il suo gesto ha voluto richiamare l'attenzione su un fenomeno che purtroppo non accenna a smettere: in tutto il Sud est asiatico, purtroppo, i cani vengono allevati con il solo scopo di finire nei ristoranti, tuttavia la Corea del Sud è l'unico paese al mondo in cui questi allevamenti sono legali. L'atleta si è rivolta a Free Korean Dogs, un'associazione che come tante sul territorio si batte per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'atrocità di questo fenomeno. Grazie al suo interessamento è stato possibile salvare quel bassotto, e probabilmente anche un altro cane che verrà dato in affidamento ad un'altra famiglia canadese.Ecco le parole di Meagan sul suo profilo Instagram: "Spero che altri condividano il mio post,ora Moo Tae è finalmente libero dall’industria di carne di cane coreana".

La avverte e salva la sua proprietaria dal terremoto in taiwan: la storia di twenty

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Twenty era un cane randagio salvato da Poppy Yang: a sua volta, il quattro zampe sei mesi dopo ha salvato la sua proprietaria da un terremoto. Poppy Yang lo aveva salvato dalle strade di Taiwan: Twenty infatti (così lo ha chiamato) era un randagio che vagava per le trafficatissime vie della capitale Taipei. La ragazza aveva così salvato la vita a quel cagnolino, che a sua volta - inaspettatamente - sei mesi dopo ha salvato la sua proprietaria.Cos'è accaduto? E' tristemente noto che la settimana scorsa nella nazione insulare si è manifestato un terremoto che ha messo in ginocchio la popolazione. Poco prima che le scosse si manifestassero, Twenty ha iniziato a comportarsi in maniera strana.Questo il racconto della ragazza: "Sono arrivata a casa alle 23 e sono uscita per una passeggiata con il cane. Ma a mezz’ora dal nostro ritorno in appartamento, Twenty è corso nuovamente fuori". Ha sostanzialmente impedito a Poppy di rientrare, come racconta ancora la sua proprietaria: "Aveva percepito che in casa qualcosa non andava, che c’era un pericolo".Qualche minuto dopo è arrivata la scossa: magnitudo 6.4, con la casa che è si rimasta in piedi, ma dentro è successo il finimondo. Moltissimi oggetti sono caduti dagli scaffali, compreso il vetro della doccia che si è frantumato al suolo. I veterinari ritengono che sia tutto merito dell'udito di Twenty, dal momento che i cani riescono a percepire le vibrazioni del terreno.Ecco le parole finali di Poppy: "Se Twenty  non mi avesse portata via e quindi impedito di fare la doccia, probabilmente mi sarei ferita con i vetri. Sono molto grata al mio cane. Staremo insieme per sempre ed è questo il modo migliore per ringraziarci a vicenda".

La storia di pancake, il cane che è rimasto accanto all'elefantessa morente fino al suo ultimo respiro

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Pancake non ha abbandonato nemmeno per un secondo la sua amica elefantessa che stava per morire: ecco la sua incredibile storia. La storia che arriva dal Boon Lott Elephant Sanctuary (BLES), un rifugio per elefanti thailandesi, è quella di un'amicizia durata fino alla fine. Ma andiamo con ordine: tre anni fa presso la struttura è arrivato Pancake, un cagnolino randagio.Ecco il racconto di Katherine Connor, ad del rifugio: "Era un cane randagio che viveva in spiaggia, ma veniva spesso preso di mira dagli altri cani. Quando mi hanno proposto di adottarlo non ci ho pensato due volte. E da allora Pancake è stato la mia ombra".La vita degli ospiti all'interno del rifugio non è lunga: nella maggior parte dei casi arrivano anziano, vittime di abusi e maltrattamenti. Tuttavia Pancake era tutto sommato in forma, e nel rifugio ha trovato subito un'amica speciale. Non appena Boon Thong, un'elefantessa anziana, ha iniziato ad ammalarsi, Pancake non si è allontanato nemmeno per un secondo da lei.Per ore e ore il cagnolino insieme a Katherine sono rimasti seduti accanto al pachiderma prima del triste saluto finale. Anche la storia di questa elefantessa è emozionante: "Veniva usata per portare i visitatori sulla sua schiena per ore e ore, ogni giorno per oltre trent’anni. Uno sforzo che le aveva quasi spezzato la schiena" racconta sempre Katherine.Il suo proprietario perciò la sfruttava per lucrarci, tanto che quando è arrivata al rifugio era completamente esausta. Dopo qualche settimana però è tornata in forma, merito dei volontari come racconta Katherine: "Era libera di avere il controllo della propria vita, di fare le proprie scelte, di esprimere se stessa. Boon Thong era una creatura abitudinaria: aveva i suoi luoghi preferiti nelle nostre aree di rilascio e lì la trovavamo durante le nostre passeggiate".Le nove ore prima della morte dell'elefantessa sono state una vera e propria veglia, come scrive la pagina facebook del rifugio: "Pancake, con quel suo bellissimo cuore, non si è mai allontanata né da Katherine nè da Boon Thong. Sapeva che era necessaria, per offrire il supporto e con calma è gli è rimasta accanto, fino al tramonto, fino a quando il respiro finale".Boon Thong è stata seppellita circondata da frutta e fiori, accanto ai suoi vecchi amici che se ne sono andati prima di lei.

Cani e gatti picchiati e bruciati vivi: è strage nei market indonesiani

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Un'associazione sta tentando in tutti i modi di fermare il massacro di cani e gatti in Indonesia. Dog Meat-Free Indonesia è un'associazione di animalisti indonesiani che sta cercando in tutti i modi di far chiudere gli ignobili mercati di carne di cane e gatto nel North Sulawesi, provincia dell'Indonesia.Nel mese di dicembre i volontari hanno condotto un'indagine su questi "mercati tradizionali indonesiani", che nello Stato vengono propagandati come richiami turistici (come ad esempio il noto "Tomohon Extreme Market"). Alcuni di essi vengono inseriti negli itinerari di tour operator e come se non bastasse le autorità locali continuano a pubblicizzarli.E' bene sottolineare che questi mercati sono veri e propri luoghi di massacro, dove vengono perpetrati veri e propri atti crudeli nei confronti degli animali e perciò non dovrebbero essere promossi come intrattenimento per i turisti.Cosa succede ai poveri cagnolini? Lo si può vedere in questo video di denuncia, pubblicato dalla stessa associazione (le immagini hanno un contenuto molto forte). Vengono presi a bastonate, picchiati a morte e bruciati ancora vivi: tutto questo davanti anche a bambini. Uno spettacolo raccapricciante a cui sono purtroppo esposti anche i più piccoli, come conferma anche Dog Meat-Free Indonesia: "I bambini osservati durante l’indagine sono rimasti impassibili, non hanno mostrato alcuna risposta emotiva, come se fossero diventati insensibili alla crudeltà. C’è qualcosa di malato nelle persone che partecipano attivamente o passivamente a queste attività. I bambini e gli animali, i soggetti più deboli, diventano i capri espiatori della nostra folle società".L'associazione continua con il suo racconto impressionante attraverso le parole di Lola Webber, coordinatrice di Dog Meat-Free Indonesia: "Gli animali che abbiamo visto nei mercati erano terrorizzati e, spesso, malati e feriti a causa dei viaggi estenuanti e del brutale trattamento da parte dei commercianti; erano racchiusi in gabbie, rannicchiati gli uni altri altri, tremavano di paura mentre, aspettando il proprio turno, osservavano il massacro dei propri compagni. Leggevamo il terrore nei loro occhi! L’incessante battere del bastone mentre venivano colpiti, le loro urla strazianti e l’odore di peli e carne bruciata sono inimmaginabili e indimenticabili". C'è un dato ancora più allarmante che fa riflettere: il 90% di quei cani sono rubati. Oltre al fatto che questa attività è da abolire all'istante per quello che succede ai poveri quattro zampe, c'è anche da riflettere sul fatto che una pratica del genere risulta essere una vera e propria minaccia per la salute e la sicurezza pubblica. Infatti la stragrande maggioranza di questi cani e gatti provengono da fuori provincia, violando così la legge anti-rabbia indonesiana (la provincia del North Sulawesi ha il più alto numero di decessi umani in Indonesia causati dal virus della rabbia).La carne di cani e gatti, spesso malati, viene venduta regolarmente: nelle strade ci sono frammenti di carne, vermi e sangue. Una schifezza, anche perchè ovviamente tutti sono esposti al pericolo di contagio. Dog Meat-Free Indonesia sta perciò tentando in ogni modo di esortare le autorità a prendere provvedimenti per chiudere questi terribili mercati.Per supportare la campagna possiamo firmare la petizione, boicottare i tour operator e i portali che incentivano queste pratiche cruente. Basta firmare per aiutare concretamente i volontari per vincere questa ennesima battaglia!Di seguito il video

La storia di violet, la cagnolina colorata dal suo padrone e che ha rischiato di morire

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Violet è una cagnolina che ha rischiato di morire per via di un gesto davvero incosciente da parte del suo padrone. Una crudeltà sotto forma di moda che ha quasi ucciso Violet, una piccola maltese vittima della colorazione del suo pelo: è diventata infatti viola per volere della sua proprietaria, che voleva farla diventare "violet" a tutti i costi.Ancor più grave il fatto che la donna abbia usato la tintura per capelli, scelta che ha quasi ucciso la povera cagnolina. Per fortuna, nonostante versasse in condizioni gravissime, i volontari della Florida Pinellas Count Animal sono riusciti a salvarla.Aveva numerose ustioni e un occhio gonfio. Queste le parole degli operatori affidate s facebook: "Le abbiamo somministrato fluidi, antidolorifici e le abbiamo delicatamente lavato gran parte della sostanza chimica colorante. Poi l’abbiamo fasciata". Per fortuna Violet ha resistito e dopo aver passato una notte d'inferno al mattino era già di ottimo umore, nonostante le gravi lesioni riportate.Proseguono nel racconto: "Abbiamo iniziato il difficile processo di rasatura dei suoi peli per capire la gravità del danno e con orrore la sua pelle ha iniziato a staccarsi. Per fortuna che Violet era anestetizzata. La situazione che ci siamo trovati davanti era davvero grave. Come può un cane sopravvivere a tutto questo?".Violet però ha vinto la sua battaglia: "Ha iniziato a camminare per le sale, visitando ogni ufficio per ricevere abbracci o panetti dolci. Era chiaro che Violet era in via di guarigione e voleva che tutti lo sapessero".Una volta tolte le bende, la sua situazione clinica era molto migliorata. Un calvario lungo e doloroso che però si è concluso fortunatamente nel migliore dei modi, dal momento che ora Violet è stata adottata da una nuova famiglia.

La storia di tara, il cane che sta salvando una città intera da un'invasione di ratti

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Tara è un terrier con un compito speciale: cacciare i ratti da una città invasa. Couny Durham, nord-est dell'Inghilterra: è in questa cittadina che da tempo i residenti combattono contro degli ospiti poco graditi, ovvero i topi. Parchi, strade, cantine: i roditori sono dappertutto e i cittadini se li ritrovano ovunque. A cacciarli però non ci sta pensando un gatto, ma Tara, ovvero una coraggiosa e simpaticissima terrier.Insieme al suo padrone Adrian Oliver hanno messo in atto un vero e proprio piano di disinfestazione: "Il problema dei ratti qui dura da molto tempo, ed è preoccupante soprattutto per la salute dei bambini. E’ una situazione che deve essere risolta al più presto".Nel 2017 Tara è riuscita a cacciare oltre 600 ratti, e addirittura in un giorno ne ha uccisi 42. Una cacciatrice fuori dal comune, tuttavia Adrian sa che per risolvere definitivamente il problema servirebbe un piano d'azione ben strutturato: "Fino a oggi mancano azioni concrete da parte della città. In passato il Comune ha speso dei soldi per acquistare del veleno per topi, ma è stato inutile perché gli animali sono diventati immuni alla tossina".Ma come fanno Adrian e Tara a cacciare tutti questi ratti? Prima il padrone intontisce i topi con il fumo, poi il cagnolino li acchiappa: "Se non fosse per lei in città ci sarebbero molti più topi, e potrebbero infettare le persone. Tara da queste parti è già diventata una specie di mascotte".

Cieco e malato, sopravvive cinque giorni nel gelo: l'incredibile storia di buddy

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Buddy è un goldendoodle cieco e con il cancro, sopravvissuto a cinque notti nel gelo del Minnesota. Cieco e con il cancro, è riuscito a sopravvivere a cinque terribili notti di gelo nel Minnesota, rannicchiato sotto la finestra di una casa: è questa la storia di Buddy, un vero e proprio miracolo considerando soprattutto le condizioni di salute di questo goldendoodle.Emily Raguse, la proprietaria di casa, racconta: "Ieri sera abbiamo trovato questo cane sotto la nostra finestra. Ero sceso al piano di sotto per cambiare un sacco di biancheria e, per qualche ragione, che credo dipenda solo dalla volontà di Dio, mi è capitato di guardare fuori dalla nostra camera da letto. Quel povero cucciolo ha mosso la testa quel tanto che basta per vederlo".Una volta appurato che Buddy era ancora viva, Emily si è data subito da fare: ha preso il cagnolino con sè e lo ha portato in casa, al caldo vicino al camino. Se fosse rimasto ancora fuori probabilmente sarebbe morto, ma Buddy aveva una gran voglia di vivere.Buddy però aveva anche una targhetta al collo: Emily così ha rintracciato il proprietario, che lo stava cercando da giorni e giorni senza fortuna. Si era perso e si è ritrovato ad affrontare il fortissimo freddo di questo inverno nel Minnesota.Ecco le ultime parole di Emily: "Mi dispiace solo di non averlo trovato prima. Mi si spezza il cuore di sapere che è stato solo e al freddo per così tanto tempo. Sono felice che sia tornato a casa con la sua famiglia".

Cane muore in auto bollente, due vengono salvati: succede in australia

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Due cani sono stati salvati, mentre uno purtroppo è morto: colpa dei proprietari che li lasciano per ore nelle auto bollenti. Un cane è morto e altri due si stanno riprendendo da un colpo di calore potenzialmente pericoloso dopo essere stati lasciati nelle auto: succede a Perth, in Australia, dove i passanti hanno individuato un grosso Mastiff in un'auto parcheggiata a Balga, nel nord di Perth, verso le due del pomeriggio di mercoledì, ma quando sono riusciti a tirarlo fuori è stato colto da convulsioni.Purtroppo non sono stati in grado di salvare il cane. Allo stesso tempo, Emma Stanes ha notato due cani angosciati in un'auto parcheggiata nei pressi del Belmont Forum nel sud di Perth. Ha cercato il proprietario nelle attività commerciali vicine, non trovando però nessuno.Ha riferito che dopo circa 45 minuti i cani erano ansimanti e visibilmente stressati, così ha contattato la RSPCA, che ha a sua volta allertato la polizia. A quel punto il proprietario dei cani è tornato: era visibilmente ostile, così la signora Stanes ha iniziato a filmarlo. Ecco le parole di Emma: "Diceva di amare davvero i suoi cani, ma ignorava semplicemente il fatto che possano morire in una macchina. Continuava a dire "stanno bene, non fa così caldo".La RSPCA sta indagando su entrambi gli incidenti e i proprietari potrebbero subire multe fino a $ 50.000 e cinque anni di prigione se giudicati colpevoli di crudeltà sugli animali.Anche il tempo freddo comporta rischi: l'ispettore capo della RSPCA, Amanda Swift, ha detto che non bisogna lasciare gli animali in un'auto parcheggiata a prescindere dalle condizioni meteorologiche: "Si pensa che poiché c'è un vento o una copertura nuvolosa, l'animale stia bene, ma non è così: la macchina si scalda, non possono ansimare, non possono sudare nello stesso modo in cui facciamo noi, così si surriscaldano."Swift dà anche alcuni dati: nella zona di Perth le segnalazioni di cani rinchiusi in auto in questi mesi sono già 132. "Che altro possiamo dire alle persone se non smettere di farlo, smettere di essere stupidi?", questo il suo appello.

Verso i mondiali di calcio russia 2018: è massacro dei cani randagi

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La Russia è sotto accusa per il massacro dei cani randagi in vista dei Mondiali di calcio. Ai Mondiali di calcio mancano ancora poco meno di sei mesi, tuttavia la Russia è già al centro di un vero e proprio scandalo: nelle 11 città che ospiteranno l'evento si sta registrando un vero e proprio massacro di randagi (tra cani e gatti ce ne sono due milioni nell'intera Nazione).Le associazioni animaliste locali stanno denunciando ad alta voce quelle che sembrano essere delle battute di caccia e conseguenti soppressioni di massa nei confronti dei randagi. Vladimir Burmatov, capo del comitato per la protezione ambientale della Camera russa, ha scritto una lettera al ministro dello sport Pavel Kolobkov, dove lo invita a prendere tutte le misure possibili per garantire la pratica di metodi umani nella gestione dei randagi.Ecco le sue parole alla Parlamentskaya Ggazeta: "E’ una questione di reputazione del nostro paese, perché non siamo selvaggi, non possiamo commettere un omicidio di massa di animali per le strade, gettando i loro cadaveri insanguinati in veicoli e li guida in città".La questione comunque è arrivata ai piani alti del governo russo: infatti Vitaly Mutko, vicepresidente della Federazione Russa, ha ordinato ai capi delle 11 città che ospiteranno le partite, di organizzare rifugi temporanei per gli animali catturati nei pressi delle sedi della Coppa del Mondo 2018.Inoltre sono state 90mila le persone che hanno firmato una petizione su Change.org, dove invitano il presidente Putin, il tecnico della Russia Stanislav Cherchesov e il presidente della Fifa Gianni Infantino a fermare immediatamente la diffusa uccisione di cani a Volgograd. Continua Vladimir Burmatov: "Meritano di rimanere tra i vivi. Fianco a fianco con la gente, che ha difeso la città di Stalingrado durante la Grande Guerra Patriottica!".Olga Korzinina, attivista dell'associazione A Dog's Life, è scettica sulla realizzazione di questa soluzione. Ecco le sue parole al Telegraph: "La terribile epurazione è già iniziata". I cani infatti vengono avvelenati e muoiono di asfissia dopo minuti di atroci sofferenze.

Le storie dei cani di rigopiano, ad un anno di distanza dalla valanga

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Sono sopravvissuti per miracolo al disastro del Rigopiano: vediamo come stanno questi tre cuccioli ad un anno dalla valanga del 18 gennaio di un anno fa. Le immagini del loro ritrovamento hanno fatto il giro del mondo: stiamo parlando dei tre cuccioli di pastore abruzzese salvati dal crollo dell'Hotel Rigopiano. Ma come stanno ad un anno di distanza dalla tragedia? Fortunatamente bene: uno di loro è stato addirittura adottato dalla famiglia di Jessica Tinari.Si tratta della ragazza morta a 24 anni insieme al fidanzato Marco Tanda. Il padre della giovane, Mario, adottandolo ha mantenuto una promessa fatta in passato alla figlia. Degli altri due esemplari si prendono cura alcune famiglie di Farindola.La storia di questi tre cuccioli, nati un mese prima del disastro, è divenuta ben presto uno dei simboli positivi della tragedia. Si sono anche riuniti ai loro genitori, Lupo e Nuvola, dopo che questi ultimi erano riusciti a salvarsi e a scendere in valle, dove sono stati rifocillati. Dei loro cuccioli però non c'era traccia.A questo punto subentrano nella storia due uomini straordinari, ovvero Giampiero Parete e Fabio Salzetta, i due superstiti che hanno lanciato l'allarme per primi, fornendo indicazione sulla posizione dei cagnolini: si trovavano tra le macerie di un locale attiguo alle caldaie. Così i Vigili del Fuoco hanno praticato un buco nel muro, riuscendo a salvarli. Sono così stati trasportati a Penne, vicino a Pescara, rifocillati e fatti visitare da un veterinario.Ora tutta questa famiglia di pastori abruzzesi sta bene. Incredibile la storia di uno in particolare dei tre cuccioli: Mario Tinari lo ha adottato, rispettando le volontà della figlia Jessica. Il cane si chiama Golia, come il pastore abruzzese nonno di proprio di quel cucciolo, chiamato con lo stesso nome. Jessica infatti era una grande amante degli animali e dei cani in particolare.

La storia di fido, l'hachiko italiano che ha aspettato il suo padrone per 14 anni

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La storia di Fido assomiglia incredibilmente a quella di Hachiko. Fido è sicuramente uno dei nomi più diffusi tra i nostri amici a quattro zampe, ripreso dall'aggettivo "fidato" e dunque sinonimo di fedeltà nei confronti del padrone. La storia che andremo a rievocare oggi, tuttavia, ci racconta di un "Fido" davvero fuori dal comune, un cane molto speciale che si è reso protagonista di un fatto di cronaca che riempie il cuore di gioia e compassione.Si tratta di una vicende che ricorda per molti aspetti quella di "Hachiko" e presto scopriremo perché. La storia del nostro Fido però si svolge in un frangente tragico della storia, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Ci troviamo in Toscana, nella frazione Luco del Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze. L'operaio Carlo Soriani trova un cagnolino dallo sguardo dolce: non certo un segugio ma un simpatico compagno di vita.Decide di chiamarlo Fido. Tutte le mattine, Soriani prende la corriera al mattino presto per andare al lavoro: anche Fido si sveglia di buona lena e accompagna il padrone alla fermata, in piazza, per poi attenderlo nello stesso posto a fine turno, intorno alle 19. I due vanno avanti così per ben 2 anni, tutti i giorni. Poi la sera del 30 dicembre la guerra stravolge le loro vite: la fabbrica di Carlo viene bombardata e l'operaio perde la vita sotto i colpi nemici.Stessa identica reazione di Hachiko, da allora Fido ha continuato a recarsi alla fermata della corriera ad ora di cena, sotto gli occhi inteneriti ed increduli di tutto il paese, per ben 14 anni. Di giorno invece Fido se ne stava sull'uscio di casa, con gli occhi e il musetto rivolti verso la piazza della corriera, tesi verso il possibile ritorno del suo padrone.Le istituzioni del Paese non hanno potuto rimanere insensibili a questa vicenda così toccante: qualche anno dopo la morte del padrone infatti il cane viene premiato con una medaglia d'oro e al momento della sua morte la notizia fu riportata sul maggiore quotidiano locale a quattro colonne.Il suo corpicino a quattro zampe è stato poi sepolto in via eccezionale proprio accanto alle spoglie di Carlo Soriani. Poco dopo la vicenda è stata omaggiata e commemorata anche da un'opera d'arte firmata dallo scultore Salvatore Cipolla. La storia di Fido è dunque ancora più significativa di quella del piccolo "Hachiko", finita sul grande schermo: diventa così un barlume di bontà nella narrazione tragica della nostra Storia bellica.

La storia di daniela e del suo cagnolino: "mi hanno operato al cuore, ecco come shonny mi ha salvato la vita"

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Daniela, affetta da una grave patologia cardiaca, è riuscita a sopravvivere anche grazie al suo cagnolino Shonny. Daniela è una ragazza sarda, vive a Portoscuso, e fin da quando era molto piccola deve combattere ogni giorno contro una rara cardiopatia congenita. E' stata operata la prima volta quando aveva tre anni: da quel giorno la sua vita è cambiata per sempre, ed è continuamente condizionata da controlli e visite periodiche.Otto anni fa però è arrivato Shonny: anche lui ne aveva passate tante, dal momento che fin da piccolo ha sofferto di displasia. Le parole di Daniela al quotidiano La Nuova Sardegna sono emozionanti: "Ci consoliamo a vicenda, io con la mia malattia e lui con la sua. Ho sentito subito che tra noi sarebbe nato un rapporto particolare. Lui non è un cane come tutti gli altri, ha qualcosa in più".Shonny è stato ed è tuttora indispensabile per Daniela. E' emblematico quello che è successo nel 2014, quando per via di un peggioramento improvviso ha dovuto subire una nuova operazione. Di ritorno a casa Daniela era distrutta, fisicamente e psicologicamente. Shonny però è stato un compagno perfetto: "Quando sono rientrata a Portoscuso stavo malissimo, i dolori erano insopportabili e sono rimasta più di un mese lontana dal mio cane per via delle mie difese immunitarie azzerate. Lui l’ha capito. Non so come abbia fatto ma è stato così. Innanzi tutto non mi è saltato addosso come faceva sempre, mi avevano aperto lo sterno e sarebbe stato un problema. Poi, durante la mia “quarantena”, Shonny non mi ha mai disturbato, non abbaiava e non veniva a grattare sulla porta come faceva sempre. Era un altro cane ma lo è stato fino a quando io, proprio per stargli vicino, ho iniziato a combattere contro i postumi dell’operazione e a piccoli passi ho ripreso a combattere".Shonny è stato dunque un amico discreto, che è tornato poi ad essere quello di sempre non appena anche la sua padrona è ritornata a vivere: "Appena sono stata in grado di rientrare in contatto con Shonny, lui è ritornato quello di sempre, festoso e giocoso. Si era accorto che il peggio era passato e che la nostra avventura stava riprendendo. Sì, l’amore per il mio cane mi ha salvato la vita".

La storia di zoey, rapito da un'aquila e trovato vivo a 6 km di distanza

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Incredibile quello che è successo a Zoey, un cane rapito da un'aquila e ritrovato vivo. Quello che poteva solo essere immaginato nei peggiori incubi è divenuto realtà: il piccolo Zoey, un cagnolino di razza Bichon Frise, è stato rapito da un'aquila, che si è gettata in picchiata su di lui e lo ha afferrato con i suoi possenti artigli.E' questo ciò che ha raccontato Felipe Rodriguez, testimone della scena, che si è consumata a pochi metri dalla casa di sua sorella sulle rive del fiume Leigh, in Pennsylvania (USA). Ecco le sue parole ai quotidiani locali: "Sembrava una scena del film “Mago di Oz”. Sono un ragazzo di città. Questo non succede nel mio mondo. L’ho sentito guaire e sono corso verso di lui. Ho visto l’uccello che lo teneva a terra. Poi con un battito di ali è salito in cielo e se l’è portato via".Una scena pazzesca, ma Rodriguez ha provato in tutti i modi a seguirli: è salito in auto, ma dopo qualche km ha dovuto gettare la spugna: del cane e dell'aquila non c'era più alcuna traccia. E' tornato perciò a casa, e ha dovuto comunicare alla sorella - ignara di cosa fosse realmente accaduto - cosa fosse successo. Con le lacrime agli occhi, la donna ha raccontato che non è così raro vedere aquile, ma che mai si era verificato un caso simile.Laurie Goodrich, biologa presso Hawk Mountain Sanctuary, ha spiegato: "I rapaci, vista la scarsità di cibo e i corsi d'acqua congelati, stanno guardando un po’ oltre e approfittano di tutto ciò che potrebbe essere là fuori. E’ stato documentato altre volte, ma non così spesso".Per fortuna Zoey è stato ritrovato, a sei km di distanza da dove è stato rapito. Lo ha trovato Christina Hartman, una residente della zona, mentre stava guidando su una strada sterrata innevata. Si è accorta che qualcosa di bianco e peloso si stava muovendo a bordo strada: si confondeva con la neve.Era Zoey! Non stava benissimo: zoppicava, aveva diverse ferite, ma era vivo! Non sapendo chi chiamare, lo ha portato in casa e lo ha ristorato. A quel punto ha iniziato le ricerche: è bastato cercare su Facebook per vedere che c'erano diversi post di aiuto ricerca su Zoey. Così Christina ha contattato la proprietaria: "E’ un miracolo! Ho il tuo cane!".E lei ha così commentato, tenendo fra le braccia il suo amato Zoey: "Le persone sono buone, ci sono buone persone in questo mondo. Con tutto quello che succede in questo mondo, si pensa di no, ma ce ne sono ancora".

[video] la storia di ronnie e del suo triste primato: è il primo cagnolino "abbandonato" del 2018

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Regalato per Natale, Ronnie era stato acquistato in rete come regalo per Natale. E' stato però subito abbandonato presso una struttura specializzata. La prima domanda che sorge spontanea appena vedi Ronnie è: come si fa ad abbandonare un cucciolo così tenero? Tutto nero e con gli occhi chiari, un piccolo meticcio che ha conquistato un triste primato, ovvero il primo cagnolino abbandonato di quest'anno.E' successo in Inghilterra: il suo padrone, che lo aveva acquistato online come regalo di Natale, lo ha lasciato alla Battersea Dogs and Cats Home, esattamente il 2 di gennaio. Purtroppo chi lo ha ricevuto in dono ha perso casa, perciò lo ha lasciato nella sede dell'associazione.Ecco le parole di Steven Craddock, proprietario della struttura: "Ronnie è uno dei migliaia di cani che verranno comprati su siti irregolari in Rete da persone che non sono in grado di prendersi cura di loro. Il padrone ha comunque fatto la cosa giusta a lasciarlo a noi che cercheremo per lui una nuova famiglia".Continua Steven sul problema delle vendite online: "Una delle nostre battaglie da tempo è per cercare di evitare che i cani possano essere venduti in Rete con questa facilità". Come si può vedere nel video, ora Ronnie sta bene: è stato vaccinato e adesso attende solo di trovare un padrone che sappia prendersene cura.Si ritiene che durante tutto l'inverno 2018 saranno ben 20mila i cani abbandonati in Gran Bretagna: purtroppo non tutti avranno la fortuna di Ronnie.

La storia di charlie, un cane in fin di vita trasformato grazie all'amore

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Charlie era un cane abbandonato e morente, ma è stato salvato grazie all'intervento di una donna speciale. Ursula Vari aveva appena terminato un lungo viaggio in Perù: stava per prendere il suo aereo in direzione casa, in California, quando il suo sguardo è stato attratto da quello di un cucciolo che giaceva sul ciglio di una strada vicino all'aeroporto.Il cagnolino camminava davvero a fatica, anche perchè aveva tutto il corpo ricoperto di ferite e croste, oltre ad essere magrissimo. Dai suoi occhi però veniva fuori solo grande dolcezza, e Ursula non è proprio riuscita a rimanere indifferente.Ha dovuto lasciarlo lì inizialmente, ha preso il suo volo per Los Angeles e appena arrivata ha contattato diverse associazioni animaliste del territorio peruviano. Ha spiegato dove aveva visto quel cucciolo e dove trovarlo per poterlo salvare. Ha inviato anche alcune foto, che aveva avuto la saggezza di scattare prima che si imbarcasse.Soprattutto grazie a questi scatti i volontari di Amazon Cares sono riusciti a rintracciare il cagnolino e a portarlo in una clinica per curarlo (Charlie soffriva di scabbia, dermatite ed era pieno di acari).Per portare a termine le cure però servivano molti soldi, che Ursula non aveva. Tuttavia non si è arresa, e con una raccolta fondi organizzata in rete è riuscita a pagarle e infine, dopo 4 mesi, è tornata in Perù dove finalmente è riuscita ad adottare Charlie. Ora vivono insieme a Los Angeles, ed entrambi sono felici insieme.

Cane destinato all'eutanasia, viene salvato il giorno prima: la storia di brother

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Era ormai condannato all'eutanasia se non avesse trovato casa entro le vacanze: la storia di Brother. A volte i miracoli di Natale si avverano per davvero: è il caso di Brother, un cagnolino che era destinato all'eutanasia se non avesse trovato casa entro le vacanze. E' stata Laura Byrne, grande amante degli animali e vincitrice del reality australiano Bachelor, ad aiutare il cucciolo a trovare appunto una famiglia che lo adottasse prima che arrivasse il giorno fatidico.Il suo appello sui social ha funzionato eccome: in poche ore Brother aveva già trovato casa. Su Instagram Laura aveva scritto questo post: "Mentre tutti si stanno preparando per il Natale, questo povero ragazzo si appresta ad essere sottoposto all’eutanasia se non riusciamo a trovare qualcuno entro Natale", diventando così la prima promotrice del cucciolo ospitato dal centro Fresh Start Rescue Inc di Brisbane.Laura ha continuato scrivendo: "Questo è un post davvero importante e urgente. Se puoi dare una mano e promuovere questo cucciolo per un breve periodo potrebbe essere per lui il dono della vita. Mi scuso per lo spam di cuccioli negli ultimi giorni ma questo è sicuramente più importante di quello che ho mangiato a pranzo o delle mie foto in bikini. Quindi per favore se potete dare una mano, fatevi avanti con urgenza".In poche ore il cagnolino ha trovato casa e ha trascorso le feste con una famiglia che ora gli vuole bene.

"caro babbo natale, vorrei solo un regalo: riavere il cane che mi hanno rubato": la letterina di edward

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Edward è un bimbo di Marden, Regno Unito, che ha scritto una letterina davvero da lacrime. "Caro Babbo Natale, per questo Natale vorrei solo un regalo: riavere indietro il mio cane Morse. Sono stato un bravo bambino per tutto l’anno. Grazie. Edward, un bimbo di due anni e tre quarti". Così ha scritto questo bimbo di Marden, un paesino nel Kent, e che papà Richard ha imbucato con destinazione Lapponia.Ma cos'è successo? E' accaduto che qualche giorno fa il suo cane Morse è scappato di casa: tuttavia, dopo 24 ore di ricerche disperate, è arrivata una pessima notizia. Una donna del paese infatti ha riferito loro che aveva visto una coppia di persone caricare il cagnolino su un furgoncino.Il piccolo Edward tra l'altro compie gli anni proprio oggi, la Vigilia di Natale, e non si è ancora arreso all'idea di non rivedere più il suo amico a quattro zampe. Per questo motivo sta passando le sue giornate ad appendere cartelli con la foto del suo morse per tutta la città.Ecco le parole della madre al Daily Mail: "All’inizio abbiamo davvero cercato di nascondere la cosa a Edward, quasi facendo finta che non fosse capitato nulla: gli abbiamo detto che forse era andato a fare un’avventura e sarebbe tornato presto. Ma ovviamente ha iniziato a chiedere “Dov’è Morse? È andato in spiaggia?".Morse è scomparso mercoledì, la famiglia ha anche previsto una ricompensa a chi riesca a trovarlo. Per questa vicenda si è mobilitato anche Simon Cowell, giudice di X Factor in Inghilterra. Lui è un grande amante dei cani, e la storia di Edward deve averlo emozionato a tal punto da offrire una ricompensa di 10mila sterline alla persona che lo porterà a casa.Così Richard ha commentato il gesto di Cowell: "È incredibile. È davvero, davvero, generoso È un bel gesto da parte sua. Dopo averlo saputo ho messo giù il telefono e mi sono dovuto fermare per un paio di minuti per riprendermi. Non potevo quasi credere alla sua generosità. Sarò sempre in debito con lui. Sono scoppiato in lacrime".

Bologna, cani maltrattati sequestrati: bella partorisce nell'auto della polizia, il video

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La polizia provinciale di Bologna ha sequestrati alcuni cani maltrattati: una di questi ha dato alla luce i suoi piccoli a bordo del fuoristrada che li stava trasportando. Una vicenda molto triste e che ci rende ancora una volta di più solidali nei confronti dei nostri amici a quattro zampe è però finita bene. Infatti Bella, uno dei tanti cagnolini sequestrati dai carabinieri perchè maltrattati da una donna di Castel Del Rio, ha partorito all'interno del fuoristrada della Polizia provinciale.La donna, che li faceva vivere nello sporco e li maltrattava, aveva aizzato gli animali contro militari quando sono giunti sul posto: non voleva controlli nella sua struttura, dove c'erano anche cuccioli e carcasse ammucchiati in una porcilaia.Così è scattata la denuncia nei suoi confronti da parte dei Carabinieri, per maltrattamento di animali e resistenza a pubblico ufficiale. I militari si erano trovati di fronte uno scenario apocalittico: cani che vivevano in un ripostiglio con pavimenti pieni di urina e feci, carcasse nascoste sotto i bancali di legno e una femmina che stava partorendo quattro cuccioli.E quella cagnolina era proprio Bella, che ha dato alla luce altri due cuccioli proprio sul fuoristrada della Polizia, come si può vedere nel video tenerissimo pubblicato dalle Forze dell'Ordine. Ora tutti i cagnolini salvati sono seguiti con amorevole cura dal personale del canile di Imola e dal veterinario dell'Ausl.

La storia di belle, la beagle che ha salvato il suo proprietario chiamando il pronto soccorso

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Belle è una cagnolina che ha salvato il suo padrone da morte certa chiamando il pronto soccorso. Kevin Weaver è un cittadino residente in Florida, e ha deciso di prendere un quattro zampe che possa fargli compagnia. La sua scelta ricade su Belle: si tratta di una beagle vivacissima che non riesce a trovare famiglia proprio per la sua esuberanza: Kevin però non ritiene questo aspetto un problema, e la prende con sé.L'uomo è affetto da diabete: una volta adottata, Belle viene educata come "cane infermiere": dopo essersi iscritti ad un corso, Kevin e Belle hanno imparato varie cose. Soprattutto la cagnolina ora sa riconoscere i livelli di zuccheri nel sangue del suo padrone, basta che gli annusi l'alito ogni ora.E' la mattina del 7 febbraio 2006 quando Kevin si sveglia con uno strano senso di vertigine. Belle gli si avvicina e inizia ad abbaiare per ricordare al suo padrone di prendere le medicine: l'uomo è però troppo intontito e non capisce cosa Belle sta cercando di dirgli, e così la porta a spasso credendo volesse semplicemente uscire.Una volta rientrati però Kevin sviene sul pavimento. Belle ha capito che la sopravvivenza del suo padrone dipende da lei, e non si perde d'animo: cerca subito il cellulare dell'uomo, e una volta trovato spinge il tasto 9 con i denti. Durante il corso aveva anche imparato a premere il tasto 9 del telefono, tramite il quale viene inoltrata una chiamata rapida al servizio soccorsi.Appena l'operatore risponde, Belle inizia ad abbaiare: smetterà solo appena vedrà l'ambulanza arrivare davanti alla porta di casa. Così Kevin si salvò, grazie all'incredibile intervento della sua cagnolina e del pronto soccorso locale. Una volta ripresosi, l'uomo ha dichiarato: "Sono convinto che se non fosse stata con me quella mattina, oggi non sarei quei. Comunque Belle non è solo la mia salvatrice, ma soprattutto la mia migliore amica".Potrebbe interessarti anche https://www.razzedicani.net/i-cani-fiutano-il-diabete-la-storia-di-magic/

cane è felice

Savona, sindaco vieta ai cani il centro storico: è polemica

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Decisione che scatenerà inevitabilmente polemiche quella del sindaco di Savona. Da oggi nel centro storico di Savona i cani non potranno più fare i bisogni nelle vie centrali della città. Nei portici di via Paleocapa, nella piazza del monumento ai Caduti e per corso Italia i cani saranno i benvenuti, ma solo se non si "lasceranno andare". Ecco le motivazioni di Ilaria Caprioglio, sindaco della città ligure: "Sono stata spinta dallo stato in cui versano le strade, dove i pilastri del portici, i muri dei negozi e la pavimentazione sono anneriti dalle minzioni dei cani". Ovviamente si sono già accese le polemiche, dal momento che di fatto in questo modo il centro storico viene precluso ai quattro zampe. Ecco le parole di Gianni Buzzi, presidente dell'Enpa provinciale: "Siamo terrorizzati dal contenuto di questa ordinanza. Così facendo gli animali, e indirettamente i loro padroni, vengono esclusi da parte del centro cittadino".Per i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle l'ordinanza non può essere accettata: "Appare illegittima, poiché viola indirettamente la libertà di circolazione dei cittadini con i cani". La sindaca risponde così: "Nessuna esclusione dei cani dalla città, sarà sufficiente, al momento del bisogno, trascinarlo rapidamente giù dal marciapiede".In molti però hanno dubbi sulla sicurezza: in via Paleocapa infatti, accanto al marciapiede, passano i bus. Senza contare il fatto che la "manovra" suggerita dalla sindaca potrebbe essere tutto fuorchè di semplice realizzazione (alcune tracce di urina potrebbero rimanere a terra e causare la multa).Cosa dire? La questione è complessa, e come sempre bisogna ragionare in maniera lucida: noi amiamo i nostri cagnolini, ma ci sono persone che purtroppo non raccolgono le loro deiezioni. A Savona accade che una buona fetta di popolazione si lamenta a gran voce dei padroni dei cani che non raccolgono, ma ci sono moltissimi che invece lo fanno.I cani a Savona sono 6.400, non pochi, e quest'ordinanza rischia di colpire indistintamente i padroni attenti ed educati da quelli incivili. Gli animalisti intanto hanno messo in atto un'azione di protesta che sta anche girando sui social: #boicottiamo lo shopping natalizio nei negozi del centro. Tuttavia Caprioglio ha dichiarato: "Abbiamo ascoltato doverosamente le continue lamentele di commercianti, esasperati per le condizioni delle strade".Potrebbe interessarti anche https://www.razzedicani.net/deiezioni-canine-non-raccolte-le-possibili-sanzioni/

La storia di rolo, un cucciolo in fin di vita che diventa cane da pet therapy

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Salvato da un allevamento intensivo nel 2013, Rolo è diventato un cane da pet therapy apprezzatissimo. Era il 2013 quando Rolo fu salvato da un allevamento intensivo insieme ad altri tre cani adulti: merito della Rspca, la Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals. Il cagnolino era in fin di vita quando lo hanno prelevato.Ecco le parole di Kathy Butler, coordinatrice del centro Rspca: "Quando è arrivato nella struttura, eravamo molto preoccupati per la sua salute perché il cucciolo era in condizioni spaventose". A poco a poco però Rolo si è ripreso, anche grazie ala riabilitazione. E' stato adottato da una famiglia con due bambini, che l'hanno amato sin dal primo incontro.Claire Dean, la sua nuova proprietaria, ringrazia pubblicamente i volontari: "Se non fosse stato salvato dai volontari probabilmente il cane sarebbe morto. Ci sentiamo molto fortunati di averlo nella nostra vita, perché è un cucciolo dolcissimo". Inoltre Rolo è diventato un cane da pet therapy: dopo un lungo addestramento, è entrato nell'ospedale universitario di Southend, in Inghilterra.Grazie a lui l'umore dei pazienti e la loro qualità della vita migliora giorno dopo giorno: nei reparti di oncologia e pediatria è ormai una presenza fissa. Ecco le ultime battute dei proprietari: "Tante persone rimangono sorprese nel vedere un cane in ospedale e in poco tempo Rolo è diventato la loro mascotte. Non avremmo mai immaginato che un cucciolo con un passato così orrendo sarebbe diventato un meraviglioso cane da pet therapy".

No ai botti di capodanno: bimbi e cani insieme in una campagna contro i fuochi d'artificio

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Parte dal napoletano questa campagna che unisce bimbi e cani per chiedere stop ai botti di Capodanno. Avevamo già parlato di quanto la notte di Capodanno possa essere un trauma per i nostri cagnolini, ma adesso anche la cittadinanza sta cercando sempre più di sensibilizzare le persone nell'evitare di sparare botti.Infatti parte da San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, una campagna che ritrae una bambina che abbraccia il suo cane, con uno slogan che recita: ”Se abbiamo a cuore la loro tranquillità, quest’anno niente botti in città”.In questo modo i promotori hanno voluto rappresentare i soggetti più deboli, che subiscono maggiormente l'odioso scoppio dei fuochi di fine anno. La scelta dei protagonisti del manifesto, come spiega il Comune, è giustificata dal fatto che San Giorgio a Cremano è la città dei Bambini e delle Bambine e intorno a questo principio ruotano diverse delle attività di cui il comune si fa promotore.Il sindaco Giorgio Zinno, che si sta adoperando per affiggere in tutta la città i manifesti, ha scritto questo post su fb: “I bambini e i cuccioli nella campagna anti botti perchè loro valgono più di una mala consuetudine. E' rinnovato anche per quest'anno qualsivoglia articolo pirotecnico appartenente alla tipologia dei fuochi d’artificio che presentano un rischio potenziale”.Il sindaco assicura che la Polizia Municipale vigilerà, ma quali saranno le sanzioni? Ecco la sua risposta: "Le sanzioni previste per chi non rispetta l’ordinanza vanno da 25 a 500 euro. Sono previsti incontri nelle scuole prima della chiusura delle stesse per le festività natalizie al fine di potenziare insieme agli insegnanti, l’informazione sui pericoli legati ai botti”.

Corre in mezzo al traffico per salvare il suo proprietario: la storia di chiquita

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Una storia di amore disinteressato: ecco come Chiquita ha salvato il suo padrone rischiando la sua stessa vita. La storia che vi raccontiamo oggi arriva dal Costa Rica: siamo a Guapiles, nei pressi dell'ospedale veterinario, Araya e suo marito stanno attraversando la città in auto. Ad un certo punto notano una cagnolina che scodinzola e va avanti e indietro per la strada, cercando di evitare le macchine.La donna, che lavora proprio in quell'ospedale, racconta: "Quando ho visto che la cagnolina correva da un lato all’altro della strada comportandosi in maniera molto nervosa ho capito che stava cercando di dirci qualcosa. Quindi io e mio marito abbiamo parcheggiato l’auto per vedere cosa preoccupava quella quattro zampe".E così l'hanno seguita, fino a quando li ha portati di fronte ad un uomo che si trovava a terra, con una stampella vicino a lui. Sembrava fosse rimasto ferito: "Appena ci siamo avvicinati, la quattro zampe ha iniziato a leccarlo senza sosta. Mio marito ha subito chiamato un’ambulanza. La cagnolina è rimasta lì con noi anche quando ha iniziato a piovere".Dopo pochi minuti è arrivata un'ambulanza, e quando i soccorritori hanno caricato l'uomo la cagnolina è saltata dentro insieme a lui: "E’ subito salita con lui e si è coricata sul suo petto come dimostrano alcune foto. Il paramedico ha permesso alla cagnolina di salutare il suo proprietario, ma poi abbiamo dovuto farla scendere perché non è permesso agli animali di salire sul veicolo di soccorso".Passati alcuni giorni, Araya è tornata nel quartiere dove era avvenuto il fatto per chiedere delle informazioni su chi erano i due protagonisti della storia: "Vivevano in un furgone perché molto poveri, l'uomo si chiama Don Jorge e la cagnolina Chiquita. Ero molto felice di vedere che stavano bene. Ma allo stesso tempo, ero triste di vederli vivere in una povertà così orribile. L’uomo ha anche un problema alla gamba, che gli impedisce di camminare per comprare la sua medicina. Per fortuna ha un vicino con un grande cuore che gli porta da mangiare e gli lava i vestiti".Araya è un veterinario, e per aiutarli ha portato Chiquita nella sua clinica per vaccinarla, sterilizzarla, sverminarla e fargli gli esami del sangue: "Penso che sia molto importante che le persone conoscano questo tipo di storie in modo che diventino consapevoli di quanto sia importante prendersi cura degli animali. Gli animali sono esseri indifesi e dal cuore buono che hanno bisogno di noi per prenderci cura di loro. E non dovrebbero essere maltrattati".

Destinati al mercato della carne in cina, sono stati adottati in italia: la storia di king, prince e phoebe

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La storia a lieto fine di King, Prince e Phoebe, ovvero tre cagnolini salvati dal mercato cinese della carne. Avevamo già parlato dell'orrore del mercato cinese della carne di cane, ma a volte per fortuna alcune storie hanno un lieto fine. Come ad esempio quella di Davide Acito, che con un'opera di straordinaria bontà ha salvato qualcosa come 400 cani.Qualche giorno fa è arrivata un'altra bella notizia: all'aeroporto di Milano Malpensa sono atterrati tre passeggeri "speciali": stiamo parlando di King, Prince e Phoebe, ovvero tre levrieri destinati al mercato della carne in Cina e salvati dall'intervento di Pet levrieri Onlus, un'associazione grazie alla quale ora sono in Italia al sicuro.Sono proprio stati intercettati al pelo: infatti erano sistemati in un furgone stipato di altri cani, tutti in direzione macello. Phoebe addirittura era stata allevata in Cina per essere sfruttata come fattrice fino a farla sfinire. Poi è stata venduta al mercato della carne. Ora, dopo aver percorso 7mila km, sono tutti e tre salvi e già stati adottati da alcune famiglie.Di seguito il testo di ringraziamento "firmato" da King, pubblicato dalla stessa associazione:"Io sono King per chi ancora non mi conoscesse. Sono stato salvato dal mercato della carne in Cina, grazie al Candy Cane Rescue e ai tanti attivisti cinesi, buoni e coraggiosi che si prodigano per salvarci, tra cui Yun Xiao DoeDoe.Che dire? Qua si sta proprio alla grande. E’ stato un lunghissimo viaggio, estenuante, non finiva più e io, Prince e Phoebe eravamo un po’ preoccupati perchè non sapevamo cosa ci sarebbe capitato, ma alla fine siamo atterrati e Samantha Gauchat ci ha affidati a delle persone che si sono presi cura di noi con tatto e pazienza... Quindi abbiamo iniziato a tirare un sospiro di sollievo.Allora, devo confessarvi che quando ho visto il mio amico per la pelle Prince andare via senza di me, mi è preso il panico e ho iniziato a piangere. Volevo andare con lui, ma poi Stefania mi ha confortato e rassicurato, dicendomi che sarebbe andata tutto bene, che me lo avrebbe fatto scoprire e mi ha chiesto di darle un pizzico di fiducia... e così ho fatto.Siamo saliti in automobile e arrivati a casa, ero un po’ perplesso e preoccupato, ma mi appoggiavo a Stefania e mi facevo guidare da lei. Massimo è sparito su per le scale e, dopo un po’, è ricomparso dal cancello di casa con una vera e propria banda: una marmocchia e cinque levrieri. Non credevo ai miei occhi!Mi sono illuminato, ho iniziato a scodinzolare e ad accelerare per congiungermi a loro e fare la loro conoscenza. Mi hanno accolto tutti con grande garbo... la marmocchia, che ho scoperto poi chiamarsi Adhara, mi ha fatto in un nanosecondo un corso sulle regole della famiglia... Peggio della Signorina Rottermeier!Ho dormito tutta notte, non ho sporcato e ho segnalato che avevo bisogno di scendere stamattina all’alba, ma mi dicono che qui in casa Stefania Traini/ Massimo Greco ci si alza sempre all’alba. Siamo andati tutti in passeggiata sulla neve... mi è piaciuto molto. Poi tornati a casa abbiamo mangiato tutti la pappa: devo ancora capire bene come si masticano i pezzi grandi di carne, ma lo scoprirò rapidamente.Ora sono sul divano accanto ad Adhara a rilassarmi... Sapete che vi dico? Io sto tanto bene qua e ho cercato di farglielo capire stamattina a Stefania e Massimo. Stefania mi si è seduta vicino e mi ha detto: «Tu sei un gran cane, lo sai?! Io e Massimo Greco e la banda desideriamo averti per sempre con noi. benvenuto nella tua famiglia per sempre».

Il professore perde il suo amato cane, i suoi studenti gli regalano un cucciolo

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Gran bel gesto di alcuni studenti, che hanno regalato al loro professore un cucciolo dopo che il suo adorato cagnolino era spirato. Troy Rogers è un professore di storia del Texas che tre settimane fa, dopo undici anni, il suo cagnolino Chip è mancato. Dopo essere scappato di casa, non è più tornato. Quando lo hanno trovato, non c'è stato niente da fare.Le parole di Troy sono davvero addolorate: "E' stato terribile dirgli addio". Tuttavia il regalo che ha ricevuto gli ha sicuramente risollevato il morale: i suoi studenti gli hanno fatto tornare il sorriso con un regalo inaspettato.Infatti, arrivato a scuola una mattina come tante altre, il professore si è trovato davanti i suoi studenti insieme alla moglie e ad un amico di famiglia con in braccio un meraviglioso cucciolo di Golden Retriever. Nastro rosso al collo, Troy è rimasto a bocca aperta: "Sono rimasto senza parole. Non mi sarei mai aspettato una sorpresa del genere, non potrò mai vantarmi abbastanza dei miei studenti".Infatti i suoi ragazzi hanno fatto una colletta per regalargli Clementine: "Sono rimasto completamente atterrito e accecato dalla loro gentilezza". Parlano anche gli studenti, che spiegano così il loro bellissimo gesto: "Lui fa così tanto per i suoi studenti... Così abbiamo voluto fare qualcosa di speciale per lui. Quando abbiamo visto la sua faccia sorpresa, abbiamo subito capito di averlo reso felice".

Cucciolo trova famiglia durante un matrimonio: la sua storia

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Una cucciolina senza famiglia stava passeggiando quando si è imbattuta nel matrimonio di due novelli sposini, che non hanno esitato ad adottarla. Quanto amiamo i nostri amici quattro zampe? Spesso sentiamo però storie di violenze, soprusi inauditi e gratuiti nei confronti di cagnolini e gattini. A volte però ci imbattiamo anche in vicende che ci fanno sciogliere il cuore, come quella successa qualche giorno fa a questa cagnolina. Ultima della sua cucciolata, era alla ricerca disperata di una famiglia che si prendesse cura di lei. Non l’aveva ancora trovata, a differenza dei suoi fratellini e sorelline: era in attesa di essere adottata, e per il momento stava con una signora temporaneamente. Una di quelle anime buone che si prendono cura dei cuccioli fin quando non trovano una sistemazione definitiva.E così accade che un giorno, mentre la piccola era a fare un giretto con la sua temporanea padroncina, le due si imbattono in un matrimonio. Era il ricevimento di nozze, ma la cucciolina non sapeva ancora che sarebbe diventato il giorno in cui avrebbe trovato una nuova famiglia pronta ad accoglierla. Infatti, appena fu notata, i due novelli sposini si innamorarono perdutamente di lei e dei suoi occhioni. Dopo averla abbracciata e coccolata, lei ha ricambiato tanto affetto con tantissima dolcezza. Il resto, come si suol dire, è storia: l’hanno inclusa nella loro foto di matrimonio e subito dopo hanno preso la decisione di adottarla.Non ci sono stati problemi burocratici di alcun tipo: adesso la quattro zampe è ancora con la attuale proprietaria, in attesa che i documenti di passaggio di proprietà siano ultimati. A quel punto lei potrà trasferirsi subito con gli sposi. Per fortuna che i due quel giorno sono passati di lì, perchè altrimenti la piccolina sarebbe rimasta per chissà quanto tempo in canile. Una storia a lieto fine, come se ne sentono poche negli ultimi tempi.

Era incatenata, ma ha scavato un buco per tenere al caldo i cuccioli: la storia di bella

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Bella è una cagnolina maltrattata, incatenata per molti anni, che per scaldare i suoi cuccioli ha scavato una buca nel terreno. Bella è un Siberian Husky di cinque anni, che viveva in una situazione drammatica insieme ai suoi cuccioli e ad altri 38 cani (oltre a 11 gattini e una tartaruga). Infatti in questa fattoria del Texas la proprietaria teneva gli animali in condizioni disastrose: non faceva nulla per i suoi animali, lasciati alla totale incuria.Fino a quando la SPCA è intervenuta, e la scena che i volontari hanno visti ha riempito il loro cuore di grandi emozioni: infatti Bella aveva scavato una buca e messo i suoi cuccioli dentro per farli scaldare, facendo loro la guardia.Purtroppo per alcuni di questi animali non c'era più nulla da fare, altri invece erano vivi e chiusi in gabbie o incatenati. Kristian Kerr, volontario sul posto, ha dichiarato che le catene avevano rovinato la pelliccia di molti cagnolini, e inoltre "molti soffrivano di malattie e la maggior parte avevano i vermi. Inoltre si trovavano in uno stato emotivo fragilissimo e molti cani erano molto diffidenti al tocco umano, così i volontari hanno dovuto lavorare molto per guadagnare la loro fiducia”.E Bella? Ecco le parole emozionate di Kerr: “Lei aveva solo un albero per ripararsi e riusciva a raggiungere un po’ di cibo e acqua con difficoltà, ma ha fatto di tutto per proteggere i piccoli: ha scavato una buca vicino a dove era incatenata, così da tenerli protetti e riparati. I cuccioli avevano solo due giorni quando li abbiamo trovati”.Ora per fortuna gli animali sono stati tutti curati e sono stati adottati, Bella e cuccioli compresi.

Kevin e dazz sono salvi! non saranno soppressi

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Kevin e Dazz sono salvi! La decisioni di sopprimerli è stata sospesa. Aggiornamento! Grandi, grandissime notizie per Kevin, Dazz e tutti gli amanti dei quattro zampe: la decisione di sopprimerli è stata sospesa! Sono state determinanti le oltre 370mila firme raccolte online dalla petizione. * Hanno salvato centinaia di vite individuando insieme ai soldati tantissime mine ed esplosivi: questo è stato il compito di Kevin e Dazz in Afghanistan per molto tempo. Quattro anni fa sono rientrati in patria per godersi una meritata pensione ma purtroppo ora sono le loro vite ad essere in pericolo.Secondo alcune fonti d'Oltremanica, sono diventati pericolosi: "Non possono essere affidati a nessuna famiglia, sono pericolosi". Potrebbero già essere soppressi la prossima settimana, una decisione che ha ovviamente scatenato le polemiche da parte degli animalisti. Un fatto simile accadde nel 2013, quando due cani dedicati alla sicurezza del principe William furono uccisi tre giorni dopo l'addio alla sua carriera militare.I loro ex colleghi umani in Afghanistan non sono d'accordo con questa decisione: "Le persone che hanno lavorato a stretto contatto con questi cani sono devastati dalla notizia che i due animali verranno uccisi. Non esiste un protocollo per decidere se ex cane militare deve essere soppresso o no. Il comandante decide e basta. È un modo terribilmente crudele di trattare animali che hanno dato così tanto. Faremo qualsiasi cosa per salvarli". Questo il contenuto della lettera-appello inviata al Defence Animal Centre.A questo punto arriva la risposta da parte dell'esercito britannico: "Quando è possibile ci impegniamo a dare una nuova casa ai cani che hanno lavorato con noi. Purtroppo ci sono occasioni in cui questo non è possibile".Nelle scorse ore è stata lanciata una petizione online per esercitare pressione sul ministero della Difesa inglese. Obiettivo: salvare Kevin e Dazz.

Picasso ha trovato finalmente una nuova famiglia: la sua storia

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Picasso, il cane deformato salvato dalla strada, ha perso il fratello ma ha trovato una nuova famiglia. Vi ricordate la storia di Picasso? Ne parlavamo qui: si tratta di un'adorabile cane dal carattere dolcissimo,un incrocio tra un Pitbull Terrier ed un Corgi ed è stato ribattezzato così dai suoi salvatori per via della sua faccia visto che il naso e la mandibola sono particolari.Picasso è diventato famoso sul web dopo il suo salvataggio insieme al fratello Pablo: i due cagnolini erano stati abbandonati e stavano per essere soppressi. Per fortuna ci sono molte persone disposte ad aiutare cani abbandonati e così i due cagnolini sono scampati alla morte e gli è stato trovato posto presso un rifugio. Nuova vita e nuovi dolori per Picasso Picasso e Pablo hanno avuto una nuova possibilità trovando una nuova casa e tanto amore, i due non si sono mai separati e sembrano nuovamente felici.Ma purtroppo il destino ha deciso di mettere nuovamente alla prova il povero Picasso: infatti Pablo è venuto a mancare per una grave malattia lasciando un vuoto incolmabile nel suo cuore.Per il povero Picasso è stata dura affrontare la morte del suo inseparabile fratello, ma la vicinanza della sua padrona Liesl lo sta aiutando: "Dopo la morte di Pablo ho deciso di portarlo a casa con me e di integrarlo tra i miei cani, non potevo immaginare di lasciarlo solo perché è un vero sopravvissuto: ha superato i suoi difetti fisici, la vita per strada, il rifugio e la perdita del fratello. Ora però ha una nuova famiglia".

La storia di alex, lo schnauzer salvato da una miniera profonda e gelida

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Un cagnolino è stato salvato da una miniera profonda circa 10 metri a Victoria Alex, il nome dello schnauzer, è caduto in un pozzo di una vecchia miniera abbandonata, rimanendo in condizioni di congelamento per due giorni.Il cane stava facendo una passeggiata con il suo proprietario, quando per inseguire un cervo è sfuggito e non ha fatto più ritorno.Perso tra i boschi di Victoria, circondato da terreni disseminati di miniere e trappole, Axel pian piano si sta riprendendo al Harrietville Snowline Hotel.Salvato per miracolo da un buco profondo più di 10 metri, Axel non ha ossa rotte o lividi, ma solo segni di congelamento avanzato.Il suo proprietario Bennett Mountjoy, non vedendolo tornare, ha iniziato a preoccuparsi seriamente e ha iniziato a cercarlo nei paraggi; ore dopo, da un pozzo profondo di una miniera, Bennett ha sentito un debole lamento.Era Axel: caduto in un buco abbandonato profondo più di 10 metri, seduto sul fondo nell’acqua.Sia il servizio locale di salvataggio animali che le pattuglie del luogo sono stati chiamati per aiutare il piccolo Axel, ma non lo hanno fatto prima di alcuni abitanti del posto che, prontamente, hanno legato una corda ad un albero e calandosi nel pozzo, sono riusciti a salvare il cagnolino.Ci sono volute un paio di ore per far riprendere Axel dal freddo e dai brividi dinnanzi ad un fuoco e, nonostante ciò, è ancora un pò rigido e raffreddato.

Cucciolo salvato da un incendio scatenatosi in una cucina: i dettagli

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Una padella lasciata sul fuoco ha scatenato un incendio che ha ridotto in fin di vita un cucciolo I vigili del fuoco hanno salvato un piccolo cane da un incendio che si è propagato in una villetta di Titusville, in Florida. Le autorità confermano che le fiamme si sono sviluppate dopo che un padre e un figlio, proprietari del cucciolo, hanno lasciato inavvertitamente una padella di frittura di pesce sulla cucina.Il piccolo cane, di razza chihuahua, ha ancora bisogno di ossigeno ma non presenta ferite né bruciature. Sia il padre che il figlio erano usciti dalla casa poco prima dell'inizio dell’incendio. La residenza ha subito circa 30.000 dollari di danni a causa delle fiamme.L’incendio è stato segnalato intorno a mezzogiorno, questo mercoledì, in una villetta di Myers Drive a Titusville, a ovest dell'Interstate 95.La causa dell’incendio si pensa sia stata l'olio caldo presente nella padella posizionata sulla fiamma lasciata accesa, che ha sviluppato il fuoco.I vigili del fuoco del Titusville Fire Department e del Brevard County Fire Rescue sono arrivati ​​in pochi minuti e si sono ritrovati dinnanzi ad una villetta a due piani, già piena di fumo. Per fortuna l’incendio era contenuto e i pompieri sono riusciti a portare in salvo il cucciolo.Il cagnolino era veramente molto piccolo e ha avuto subito bisogno d'ossigeno, perché in fin di vita. Al momento sono in corso ulteriori indagini.

La linea di mobili ikea dedicata a cani e gatti vi farà innamorare

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Ikea lancia i suoi mobili pet friendly in collaborazione con un team di veterinari: ecco il catalogo! Il mercato dei prodotti dedicati a cani e gatti è in costante crescita: essendo veri e propri membri della famiglia, questo dato non stupisce più di tanto. Anche il colosso Ikea deve aver compreso le potenzialità del settore, ed è per questo motivo che ha lanciato una linea di mobili dedicata esclusivamente a loro.Il catalogo è davvero molto fornito: andare in uno dei punti vendita dell'azienda svedese insieme al proprio pet sarà un vero spasso! Per il momento purtroppo questa nuova linea non è disponibile negli store italiani. Ad ogni modo, non disperate: il lancio nel Bel Paese è previsto per marzo 2018.Cosa potrete trovare? Di tutto: cuccette per dormire, divanetti per guardare insieme la tv e trasportini ottimi ad esempio per una visita dal veterinario. E poi molto altro: tiragraffi per micetti, palline da rincorrere per i cagnolini, una vasta gamma di ciotole, svariati modelli di guinzagli, porta-sacchetti igienici, spazzole per il pelo e palette per la lettiera.Ecco le parole dell'azienda scandinava a proposito di questa nuova linea, denominata Lurvig (in svedese significa "peloso"): "Avete mai pensato che il vostro cane o il vostro gatto non fosse soltanto un animale, ma un membro della famiglia? La linea è stata prodotta da designer che amano gli animali in collaborazione con un team di veterinari e copre tutti i momenti dei 4 zampe".

È arrivata la settimana del primo mega raduno nazionale di superdog

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Presso Up Town, il nuovo smart district pet friendly di Milano, va in scena il Primo Mega Raduno Nazionale di Superdog Domenica dalle 15 in poi a Cascina Merlata (Milano), presso Up Town, andrà in scena il Primo Mega Raduno Nazionale di Superdog: l'evento, organizzato da My Pet's Hero, avrà come obiettivo quello di svelare al Mondo intero i super poteri dei nostri quattro zampe. Tutti i nostri cani sono Super e lo dimostreranno al raduno.Saranno i nostri quattro zampe i protagonisti assoluti dell'evento (clicca qui per tutti gli aggiornamenti). Ma quali saranno le attività che si susseguiranno nel pomeriggio?Durante il raduno potrai:immortalare il tuo cane e vedere le sue foto esposte sulla bacheca dei SuperDog! Giocare e divertirti con attività pensate per i quattro zampe e i 2 ;-), per scoprire le loro abilità segrete, replicheremo il gioco di squadra “Invasione dagli Alieni” con i Blaster Nerf Dog. Vedere e/o partecipare alla sfilata di Supereroi con i loro incredibili mantellini. Hai già iniziato a creare il mantello per il tuo cane eroe? Partecipa alla sfilata con il mantello. Ti attendono gloria e fama eterna! Chiacchierare e conoscere nuovi amici (a due e quattro zampe) Conoscere tante curiosità sui cani grazie alle Super collaborazioni di My Pet’s Hero con Alessandra di ZACKO per info sull’alimentazione e sul benessere dei cani, e per far conoscere il Progetto HOPE che aiuta tanti cani in difficoltà. Ma anche  Pimp My Pug che darà ottimi consigli per come tenere il proprio Pug in salute (per chiunque abbia un carlino Super).A disposizione per info su comportamento, educazione, gestione del proprio cane e tanto altro: ABC DOG Team ASD e Scodinzolami. Chi sono i SuperDog? Queste sono solo alcune delle attività che ci saranno durante il Primo Raduno Nazionale di Superdog. Ma, cosa sono i superdog?Da quando è nata, la community di My Pet’s Hero ha portato avanti la sua idea: ogni cane è speciale ed ha delle capacità innate. E questi poteri vanno mostrati al Mondo! Così come hanno fatto i tantissimi cani che hanno partecipato agli eventi precedenti: i Supergiochi a 6 Zampe.Il potere di trovare un bocconcino a chilometri di distanza, il potere della dolcezza, l’abilità di portare felicità a tutti quelli che gli stanno intorno e tanto altro. Questi e tanti altri poteri fanno di loro dei SuperDog.SuperDog come Joe, il cocker cieco mascotte di My Pet’s Hero, che riesce a superare tutti gli ostacoli e arrivare al tavolo da pranzo senza nessuna difficoltà (dove sa che riceverà un bocconcino). Ogni cane è super e lo dimostrerà al Primo Raduno Nazionale di SuperDog Un evento unico dedicato a tutti coloro che sono orgogliosi del proprio cane e lo considerano un vero e proprio Supereroe!Proprio come gli ospiti e amici speciali che faranno parte di questo epico evento: Diego – Cavalier King Charles Spaniel, Federica Marchini con la sua Luna e Drift che fa cose.Il 15 ottobre 2017, dalle 15.00, tutti i superdog si riuniranno a UpTown per questo grandioso evento interamente dedicato ai quattro zampe. Cosa succederà? Sicuramente qualcosa di Epico!Note ulteriori su My Pet’s Hero: http://www.mypetshero.it/cose-my-pets-hero-quello-ce-sapere/E sui Supergiochi: https://www.mypetshero.it/cosa-sono-i-super-giochi-a-6-zampe/

Sindacato dei veterinari: "in due anni sono raddoppiati i cani randagi"

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La situazione dei cani randagi si sta facendo sempre più seria: la prima causa è la riproduzione incontrollata. Angelo Troi, segretario nazionale del Sindacato italiano dei veterinari liberi professionisti, ha rilasciato alcuni dichiarazioni in merito al problema del randagismo: "Ancora oggi stiamo parlando di un fenomeno non gestito adeguatamente, in crescita esponenziale da quando è stata emanata le legge che doveva contenerlo e prevenirlo (Legge quadro 281/91). La principale causa del randagismo è la riproduzione incontrollata e l’unico modo serio per contrastarla è la sterilizzazione".Di non semplice realizzazione è l'indicazione di dati precisi sulle dimensioni del fenomeno: "Sarebbero circa 700mila i cani randagi in Italia, una popolazione che sarebbe raddoppiata negli ultimi due anni. Risulta che oggi i cani registrati in Italia sono circa 10 milioni rispetto ai 6 milioni del 2015", così spiega il sindacato.Il randagismo ha come conseguenza anche pesanti costi per tutti (canili e ambulatori sanitari per esempio), ma soprattutto può portare a rischi per la salute: "Il randagismo rappresenta l’anello di congiunzione delle malattie infettive e infestive tra animali domestici e selvatici che in alcuni casi possono coinvolgere anche l’uomo, come nel caso della rabbia. Tra i danni causati dal randagismo non sono da trascurare la predazione degli animali al pascolo, spesso erroneamente imputata ai lupi, e i frequenti attacchi alle persone, dove il fenomeno dei cani vaganti è fuori controllo".Angelo Troi continua facendo leva sulla mancata sterilizzazione: "Potrebbe servire da stimolo un contributo di solidarietà, che renda responsabili i proprietari del potenziale riproduttivo degli animali. Il cane sterilizzato verrebbe escluso dal contributo, mentre i proprietari che, per scelta, non hanno voluto sterilizzare i loro cani sarebbero tenuti a un versamento annuale. In questo modo si finanzierebbe un fondo comunale per far fronte alle spese, consentendo di erogare bonus per la sterilizzazione e le cure per i meno abbienti. E i Comuni sarebbero stimolati a un controllo sulla popolazione, che oggi non esiste".Magari ti possono anche interessare alcuni articoli in spagnolo, come:Enfermedades transmitidas por perros Las razas de perros más raras, extrañas y curiosas del mundo Los perros más inteligentes del mundo Perros pequeños Perro Perros

[video] la vita dei cani radioattivi di chernobyl: ecco il documentario inchiesta

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A correre per la zona protagonista dell'esplosione del 1986 sono i cuccioli di quei cani abbandonati durante l'evacuazione. Li vedi scorrazzare a fianco ad una torre di raffreddamento abbandonata, intorno alla zona morta e abbandonata intorno all'impianto nucleare: sono i cani radioattivi di Chernobyl, o meglio i figli di quei quattro zampe sopravvissuti alla catastrofe del 1986.Nella loro pelle ci sono le radiazioni, ereditate da quei cani padri che in quegli anni ne hanno assorbito tutte le conseguenze negative. Furono abbandonati lì durante l'evacuazione, anche perchè nessuno avrebbe mai potuto pronosticare che non ci sarebbe stata alcuna possibilità di andare a riprenderli.Alcuni di essi si sono salvati, e hanno figliato: i cuccioli di Chernobyl sono perciò radioattivi. La situazione la spiega molto bene un documentario realizzato dal regista Drew Scanlon, intitolato "The Puppies of Chernobyl": vengono mostrati centinaia di cani e cuccioli che appunto vivono lì.L'accesso nella zona è vietato a chi non possiede uno specifico permesso, anche se poi in realtà in molti ci entrano e anzi nelle zone limitrofe c'è chi è tornato nelle vecchie case lasciate d'improvviso 30 anni fa.Il fondo no profit Clean Futures sta organizzando un piano per sterilizzare cani e gatti cresciuti nella zona. Sono tanti i volontari che lavorano insieme ai veterinari ucraini per salvare questi cuccioli. Tra loro ecco Anna Sovtus, che nell'immagine che segue tiene in mano un cucciolo radioattivo.Ovviamente la loro vita lì è molto difficile: il cibo e l'acqua scarseggiano, e quello che trovano spesso è contaminato. Alcuni di loro sono stati adottati: secondo il team di esperti che sta lavorando lì non dovrebbero esserci rischi sanitari, ma non si tratta di una certezza.Alcuni cuccioli sono stati dotati di collari speciali: grazie a questi viene monitorato continuamente il livello delle radiazioni, così da capire anche com'è la situazione nella zona contaminata dall'esplosione.

Torino, è nata bau bau street: via po diventa la prima via italiana pet friendly

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Bau Bau Steet è la prima via italiana pet friendly: domani inaugura a Torino, tutte le info Immaginate una via in pieno centro di una città bellissima diventare una strada che accoglie i nostri cagnolini, sia sotto i portici che nei negozi: ebbene, a Torino domani tutto ciò diventerà realtà.Via Po, centralissima e proprio vicino alla Mole, da domenica infatti sarà una delle prime vie pet friendly in Italia. Si potrà senza problemi entrare nei bar per fare colazione insieme al proprio quattro zampe, oppure essere accompagnati da Fido mentre proviamo un paio di scarpe.Sono ben 95 gli esercizi commerciali che aderiranno all'iniziativa: nelle vetrine ci sarà un adesivo che darà il benvenuto a proprietari e cagnolini, ma anche ciotole con croccantini e acqua fresca disseminati in tutta la via. Ogni commerciante distribuirà sorprese ad hoc per il tuo Fido, ma anche sacchettini per mantenere pulita la via.Alessandro Chiales, presidente dell'Associazione Commercianti Via Po, ha parlato così a proposito dell'iniziativa: «Spesso chi ha un quattro zampe ha timore di entrare nei negozi, non sa se può farlo, teme rimproveri». Non solo cani quindi, anche gatti e furetti saranno i benvenuti a Bau Street.Si parte dunque domani dalle ore 11 presso la "Gelateria delle Alpi" e per tutto il giorno ci saranno molte iniziative a tema, dalla mostra fotografica alle dimostrazioni di cani da soccorso e unità cinofile delle Forze dell'Ordine.

La storia di ducan, sopravvissuto all'uragano irma e agli abusi

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Duncan è un Pit Bull sopravvissuto all'uragano Irma, ma ha dovuto patire anche molte altre pene: ecco la sua storia L'uragano Irma ha devastato la vita di molte persone, ma anche quella dei cagnolini, alcuni abbandonati volutamente altri rimasti purtroppo senza padrone. Duncan è un Pit Bull sopravvissuto al passaggio della terribile catastrofe, ed è stato trovato ad Atlanta ricoperto di ferite e tagli un po' dappertutto.I volontari di LifeLine Animal Project lo hanno accolto e curato, adesso è in cerca di una nuova famiglia. Sarah Rosenberg, responsabile dell'associazione, ha speso parole adorabili nei confronti di questo cagnone: «Ho guardato il suo muso e ho capito che è sopravvissuto a un vero inferno, ma i suoi occhi sono dolci e caldi, sembrava volesse solo un abbraccio».E così Duncan si è lasciato abbracciare, come testimonia l'immagine di copertina del nostro articolo. Purtroppo le ferite che il Pit Bull ha riportato sul suo viso non sono legate solo all'uragano.Alcune sono "datate" diciamo, sembra proprio che le avesse da tempo. Non si può stabilire con certezza a cosa siano dovute. In ogni caso ora Ducan aspetta solo di essere accolto da una nuova famiglia che possa dargli tanto amore.Kren Hirsch, portavoce dell'associazione, spiega la situazione dei cani che entrano nella sua grande famiglia: «Quando arrivano da noi, i cani sono stati abusati e talvolta non sopravvivono per le ferite che hanno subito. Ogni volta che riusciamo a far sentire questi cani al sicuro e finalmente amati, allora sanno ripagare tutti i nostri sforzi con la gratitudine. E ci fanno capire che vale davvero la pena fare ciò che facciamo».

[video] la terribile condizione dei levrieri in spagna: ecco l'inchiesta

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I levrieri spagnoli in patria non sono affatto trattati bene: ecco la loro situazione L'eccidio dei galgos, i levrieri spagnoli che popolano la Spagna, è un dato di fatto ormai reso noto da diverse inchieste nel corso di questi anni. Si tratta di una delle specie europee più antiche, vittima di una terribile strage proprio nel suo paese d'origine.Gli autoctoni lo considerano un cane da caccia oppure viene impiegato per la brutale pratica delle corse clandestine, dal momento che il levriero è uno dei cani più veloci del mondo. Quindi non viene considerato un cane da compagnia nè un amico,per questo motivo spesso vengono lasciati all'addiaccio.Non gli vengono date cure e vaccini, spesso nemmeno molto da mangiare o bere. I levrieri spagnoli per i loro padroni sono solo delle cose da sfruttare per un certo periodo di vita: quando non servono più, vengono uccisi o addirittura torturati se perdono le gare o non cacciano bene. Si stima che nei mesi in cui la caccia termina (gennaio/febbraio), vengono uccisi almeno 50mila cani.Come vivono? Spesso senza ripari e cucce, all'aperto ma con catene di pochi centimetri. Non hanno molto cibo e non ricevono molte attenzioni dai loro padroni, nonostante i levrieri siano dei cani molto affettuosi.Due anni fa la video-inchiesta di Striscia la Notizia fece molto scalpore, ma la situazione non sembra migliorata: i video e le foto hanno attivato molte associazioni, che però da sole possono fare ben poco.

La storia triste di abby, la labrador che ha vissuto dieci anni con george michael

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Nove mesi fa se ne andava George Michael, che tra le tante cose ha lasciato anche un Labrador che non si rassegna della sua morte. La scomparsa di George Michael ha lasciato un vuoto dentro tutte le persone che lo amavano, compresi i fan che lo hanno seguito nella sua carriera per più di 30 anni. Ma c'è un altro amico per la pelle che non si è mai capacitato della perdita della pop star: stiamo parlando di Abby, una labrador che ha vissuto con lui per ben dieci anni.Fra di loro c'era un rapporto speciale, e da quel giorno di Natale dello scorso anno Abby vive con la famiglia di George Michael. I suoi parenti si prendono cura di lei, ma dicono che è letteralmente senz'anima e addirittura non mangia.Spesso i familiari la conducono dove è stato sepolto George, si ferma lì e rimane seduta in silenzio. Dicono che è una scena straziante. Abby è stata amata da lui, così come Meg, la sorella labrador che era morta nel 2015 e la cui dipartita aveva colpito duramente l'artista.Per George Michael erano le sue migliori amiche, ma il suo amore sconfinato per i cani lo aveva fatto divenire portavoce di una campagna portata avanti insieme ad altre star come Graham Norton, Morrissey, Joanna Lumley e Miranda Richardson, con l'obiettivo di contrastare il commercio illegale di cuccioli su internet.Una persona dal cuore d'oro, prima che artista favoloso: questo era George Michael, e Abby non riesce a smettere di piangere.

Mastino tibetano

Giudice fa tagliare le corde vocali ai cani che abbaiano troppo: accade negli usa

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Fa discutere la decisione del tribunale dell'Oregon, che ha dato ragione ai vicini che si lamentavano dei latrati provenienti da un allevamento di mastini tibetani. Farà certamente molto discutere la decisione della corte d'appello dell'Oregon, negli Stati Uniti, secondo la quale se i cani abbaiano troppo allora bisogna recidere loro le corde vocali. Il Tribunale infatti ha dato l'ordine ad una coppia di allevatori di "operarli per tagliare loro le corde vocali, dato il continuo abbaiare dei giganteschi mastini tibetani, pratica molesta".La sentenza a cui è arrivato il Foro è in realtà l'ultimo atto di una battaglia legale iniziata quindici anni fa quando i due allevatori Karen Szewc e John Updegaff cominciarono ad allevare "grandi cani pelosi usati originariamente per proteggere le pecore, a Rouge River, in Oregon".Secondo il Tribunale però molto spesso i cani sono stati lasciati abbandonati e "senza controllo" dai loro padroni, impegnati in lunghi viaggi. La contea di Jackson nel 2005 li redarguì per "aver violato le regole locali sulla gestione dell’allevamento per consentire ai loro cani di abbaiare a lungo e spesso".I due si sono sempre difesi sostenendo che la loro è "una casa di più di un ettaro, una fattoria nella quale le regole della contea non si applicano". Motivazione non accettata, ma incuranti della decisione hanno continuato la loro attività. Nel 2015 sono stati perciò condannati a pagare ben 238mila dollari di danni ai vicini.Oggi è arrivata questa sentenza, a cui sono seguite le proteste degli animalisti. La decisione prevede "la rescissione di parte o di tutte le corde vocali per ridurre il volume dei latrati o, nei casi più radicali, per impedire loro di abbaiare".

Genova, emergenza polpette avvelenate: 16 cani uccisi

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Nel capoluogo ligure sono morti diversi cani: la procura apre un'inchiesta. Nonostante la Procura di Genoa abbia aperto un'inchiesta, gli investigatori per il momento non hanno alcun elemento per indicare chi possa essere il responsabile dei sedici cani morti a Genova e comuni limitrofi per via di bocconi avvelenati disseminati per la città.La Procura ha aperto sette fascicoli a carico di ignoti per l'uccisione di animali e maltrattamento. 14 casi a Genova, due a Chiavari ed Avegno. I proprietari dei poveri cuccioli uccisi si sono organizzati su Whataspp e Facebook per segnalare agli altri padroni la presenza di polpette sospette nei parchi e aiuole della città.Stefano Weiss, fondatore di uno di questi gruppi - "Emergenza bocconi avvelenati" - ha parlato così al Secolo XIX: "Ancora martedì è arrivata notizia di un cane avvelenato in corso Carbonara, per la quale stiamo cercando riscontri, e noi ieri sera con il nostro gruppo di controllo di Castelletto abbiamo rinvenuto una spugna fritta in Via Pastrengo La gente non sa nulla e va informata, anche perché le esche letali per gli animali possono essere molto pericolose anche per i bambini: basta mettere le mani in bocca dopo aver toccato i bocconi per avere gravi danni”.I partecipanti al gruppo stanno facendo vere e proprie ronde: “Li facciamo nelle ore serali o di prima mattina, prima del passaggio dei cani, tre o quattro volontari per volta. Per ora siamo una cinquantina divisi in sette gruppi, ma l’obiettivo è crescere per garantire una copertura ancora più capillare del territorio”.