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In Georgia i cani randagi sono esseri amati e rispettati, ma non è sempre stato così

La situazione in Georgia, rispetto a qualche anno fa, è cambiata radicalmente: dopo lo sterminio di massa del 2010-12, ora sono diventati esseri amati e rispettati.

Durante il crollo dell’Unione Sovietica e la guerra civile georgiana, i cani e gatti randagi che vagavano per le strade di Tbilisi subirono azioni di violenze e discriminazioni.

La povertà delle persone portò ad abbandonare centinaia di animali domestici in strada che in pochi anni andarono a ingrossare il fenomeno del randagismo. Una situazione che poi è esplosa con aggressioni e uccisioni di persone da parte di branchi, nonché di casi di trasmissione della rabbia.

Fra il 2010 e il 2012 si è poi scatenato uno sterminio di massa con oltre 85 mila fra cani e gatti uccisi nella convinzione che questa politica avrebbe risolto il problema. Ma nel 2014 il Georgia Journal calcolava la presenza di 50 mila cani, e altrettanti gatti, che vagavano ancora per le strade della città.

Quei giorni oggi sono ormai lontani e questi animali sono diventati non solo una parte normale del paesaggio urbano, ma amati dagli abitanti della capitale georgiana. Per raggiungere l’obiettivo il consiglio comunale di Tbilisi ha aperto un rifugio, dove circa 150 specialisti della Animal Monitoring Agency di Tbilisi (AMA) hanno il compito di occuparsi del randagismo: i cani sono ora ben nutriti, sterilizzati e ricevono le cure veterinarie necessarie.

Gli animali sani vengono poi rimessi in libertà nelle aree in cui sono abituati a vivere. Quelli malati o che vivevano in aree pericolose perché troppo trafficate vengono tenuti nella struttura per un lungo periodo di riabilitazione al termine del quale si cerca loro una famiglia. Si calcola che, dal 2015, ogni giorno vengano realizzati fino a 15 interventi, per un totale di mille all’anno.

In tre parchi principali della città, già dal 2018, sono stati montati dei distributori di cibo e acqua per randagi: per “alimentarli” i cittadini possono riciclare bottigliette di plastica che fanno erogare croccantini. Il consiglio ha anche consentito spazi per passeggiate con cani e attività di addestramento.

Fonte:  Il Secolo XIX

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