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il cane non si fa mettere il guinzaglio

Perchè il cane non si fa mettere il guinzaglio: cause e soluzioni

Comportamento Redazione -

Perchè il cane non si fa mettere il guinzaglio? Scopri le ragioni dietro il rifiuto del tuo cane di indossare il guinzaglio e come risolvere il problema.Molti proprietari di cani si trovano di fronte a un problema comune e frustrante: il loro amato amico a quattro zampe rifiuta categoricamente di farsi mettere il guinzaglio.Questo comportamento può essere sia pericoloso per il cane stesso che per gli altri esseri viventi intorno a lui. In questo articolo, esploreremo le possibili cause di questo problema e forniremo alcune soluzioni pratiche per aiutarti a gestire questa situazione in modo sicuro ed efficace. Il cane non si fa mettere il guinzaglio: cause del problema Ci sono diverse ragioni che potrebbero spingere il tuo cane a rifiutarsi di farsi mettere il guinzaglio. Ecco le più ricorrenti. Paura e ansia Il tuo cane potrebbe percepire il guinzaglio come una minaccia o una restrizione, scatenando sentimenti di paura e ansia. Questa reazione può essere dovuta a esperienze passate negative o a una mancanza di familiarità con il guinzaglio. Mancanza di addestramento adeguato Se il tuo cane non è stato addestrato fin da cucciolo ad accettare il guinzaglio in modo positivo, potrebbe non comprendere il suo scopo e come reagire ad esso. Reattività verso stimoli esterni Alcuni cani possono essere altamente reattivi verso stimoli esterni come altri cani, persone o rumori. In queste situazioni, mettere il guinzaglio potrebbe essere interpretato come un segnale di imminente interazione con tali stimoli, portando il cane a resistere. Eccesso di energia Cani particolarmente attivi e pieni di energia possono rifiutarsi di essere legati poiché desiderano esplorare e muoversi liberamente. Possibili soluzioni Ora che abbiamo identificato alcune delle cause potenziali, vediamo alcune soluzioni per affrontare il problema del cane che rifiuta il guinzaglio. Un primo consiglio è quello di approcciarsi con una desensibilizzazione e addestramento positivo, ovvero esponendo gradualmente il cane al guinzaglio in modo positivo e ricompensare il suo comportamento calmo e cooperativo con elogi e premi. Ciò aiuterà il cane ad associare il guinzaglio a esperienze piacevoli.Se il cane mostra segni di paura o ansia, lavora con lui in un ambiente sicuro e tranquillo, usando il rinforzo positivo per sostituire l'ansia con la fiducia. Inoltre, durante la fase iniziale dell'addestramento al guinzaglio, utilizza giocattoli o premi per distogliere l'attenzione del cane dalla presenza del guinzaglio.Infine, assicurati di dare al tuo cane abbastanza attività fisica ed esercizio prima di tentare di mettergli il guinzaglio. Un cane stanco sarà più incline a cooperare. Conclusioni Il cane che rifiuta di farsi mettere il guinzaglio è un problema comune, ma affrontabile. Identificando le cause del comportamento e adottando le giuste tecniche di addestramento, è possibile superare questa sfida. Ricorda sempre di essere paziente e coerente nell'approccio con il tuo cane.Se il problema persiste o sembra particolarmente difficile da gestire, non esitare a consultare un addestratore professionista per ricevere ulteriori consigli e supporto.Sia per la sicurezza del tuo cane che per la tranquillità della tua mente, indossare il guinzaglio è essenziale, e con dedizione e impegno, il tuo cane potrà imparare a camminare accanto a te con felicità e soddisfazione.

perchè il cane non vuole uscire dalla cuccia

Perchè il cane non vuole uscire dalla cuccia: cause e soluzioni

Comportamento Redazione -

Scopriamo le ragioni del perchè il cane non vuole uscire dalla cuccia e come affrontare il problema con amore e pazienza.I cani sono noti per il loro entusiasmo nel correre all'aperto, annusare nuovi odori e godersi il sole. Tuttavia, può capitare che il vostro fedele amico a quattro zampe, improvvisamente, mostri una forte resistenza a uscire dalla cuccia.Questo comportamento può destare preoccupazione nei proprietari, ma è importante ricordare che i cani possono avere motivi validi per il loro rifiuto. In questo articolo, esploreremo le possibili ragioni dietro questa situazione e forniremo alcune soluzioni per aiutare il vostro cane a superare questa fase. Perchè il cane non vuole uscire dalla cuccia: il problema dietro al rifiuto Quando il cane non vuole uscire dalla cuccia, può essere frustrante e motivo di confusione per i proprietari. Il problema potrebbe manifestarsi con il cane che tira il guinzaglio indietro, rifiutandosi di uscire dalla sua "tana", o addirittura nascondendosi ancora di più quando si prende il guinzaglio.Questo comportamento può essere tanto sconcertante quanto inaspettato, soprattutto se il vostro cane era sempre stato entusiasta delle passeggiate in precedenza. Capire le possibili cause dietro questa resistenza è essenziale per affrontare il problema in modo efficace. Le possibili cause Ci possono essere diverse ragioni per cui un cane rifiuta di uscire dalla cuccia. Andiamo a scoprire le cause principali che potrebbero sottendere a questa problematica. Paura o trauma Il cane potrebbe aver vissuto un'esperienza negativa durante una passeggiata precedente, come un incontro sgradevole con un cane aggressivo o un forte rumore spaventoso. Questo potrebbe aver creato una paura associata alle uscite. Problemi di salute I cani possono provare dolore o disagio fisico che rende scomodo per loro camminare o stare all'aperto. In questi casi, il cane potrebbe evitare le uscite per evitare ulteriore disagio. Ambiente sconosciuto Un cambio di ambiente, come un trasloco in una nuova casa o un viaggio in un luogo diverso, può rendere il cane insicuro e restio a uscire. Separazione da un compagno Se il cane ha vissuto a lungo con un compagno animale o umano che ora non c'è più, potrebbe essere in lutto e avere difficoltà ad affrontare le uscite senza la sua presenza rassicurante. Possibili soluzioni Superare la resistenza del cane a uscire richiede comprensione, pazienza e un approccio positivo. La riabilitazione graduale può essere una buona prima soluzione. Se il problema è legato a un trauma o paura, si può procedere con una riabilitazione graduale, esponendo il cane a situazioni esterne in modo controllato e positivo. Premiarlo con cibo o carezze quando si comporta in modo rilassato all'esterno può aiutare a creare associazioni positive.Creare un ambiente sicuro risulta sicuramente un altro modo di alleviare questo atteggiamento. Se il vostro cane si sente insicuro in un ambiente sconosciuto, assicuratevi che il suo spazio domestico sia confortevole e familiare. Aggiungete i suoi giocattoli preferiti e, se possibile, lasciate aperte le finestre in modo che possa osservare l'esterno senza sentirsi obbligato ad uscirne.Infine, se sospettate che il cane possa avere problemi di salute, è fondamentale portarlo dal veterinario per una visita completa. Il trattamento delle condizioni mediche sottostanti potrebbe aiutare a ripristinare la voglia di uscire. Conclusioni Il rifiuto del cane di uscire di casa può essere una sfida, ma comprendere le ragioni dietro questo comportamento è il primo passo per affrontare il problema. Con amore, pazienza e l'aiuto del vostro veterinario, potrete aiutare il vostro amico peloso a ritrovare il piacere delle passeggiate all'aria aperta e a godersi ogni momento trascorso insieme.Ricordate che ogni cane è un individuo unico, quindi ciò che funziona per uno potrebbe non funzionare per un altro. Ascoltate il vostro cane, rispettate i suoi bisogni e siate sempre pronti a offrire sostegno quando ne ha bisogno.

il cane non entra nella cuccia

Perchè il cane non entra nella cuccia?

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Rispondiamo ad una delle domande più richieste dai nostri lettori: perchè il cane non entra nella cuccia? Ecco le risposte.La cuccia è un luogo rassicurante e accogliente per molti cani, ma può accadere che il tuo amico a quattro zampe mostri resistenza o eviti di entrarvi del tutto.Questo comportamento può essere dovuto a diverse cause e richiede un'analisi attenta per risolvere il problema. In questo articolo, esploreremo le ragioni più comuni per cui un cane non entra nella cuccia, offriremo soluzioni pratiche e condivideremo alcune curiosità sul comportamento dei cani rispetto alla cuccia. Perchè il cane non entra nella cuccia? Innanzitutto capiamo quali possono essere le cause che spingono il quattro zampe a preferire non entrare nella cuccia. Tra queste c'è la mancanza di familiarità: se il cane non è abituato alla cuccia o se è una novità nella sua vita, potrebbe essere semplicemente spaventato o insicuro riguardo al nuovo ambiente.Altro elemento che potrebbe essere decisivo sono le dimensioni inadeguate: nel caso in cui la cuccia è troppo piccola o scomoda per il cane, potrebbe preferire un posto più spazioso e comodo per riposare.Anche la cattiva associazione è un aspetto da considerare. Se il pet ha avuto esperienze negative associate alla cuccia, come punizioni o isolamento forzato, potrebbe aver sviluppato una reazione negativa nei confronti di essa.Infine, va menzionato anche il possibile posizionamento errato della cuccia: se è situata in un luogo rumoroso, freddo o poco invitante, il cane potrebbe preferire cercare un posto migliore per riposare. Cosa fare se il cane non entra nella cuccia Fatta una panoramica sulle possibili cause (ma possono essercene anche di altre, come ad esempio la consistenza del materiale e l'odore sgradevole, come quello del detersivo), ora possiamo andare a scoprire nel dettaglio cosa è possibile fare per risolvere la problematica in questione. Ecco alcuni consigli. Gradualità e pazienza Introduci gradualmente il cane alla cuccia, utilizzando rinforzi positivi come premi e incoraggiamenti. Lascia che esplori la cuccia a suo piacimento senza forzarlo. Dimensioni adeguate Assicurati che la cuccia sia abbastanza grande da consentire al cane di girarsi e stendersi comodamente. È importante che sia accogliente e sicura, ma anche spaziosa. Ripristina l'associazione positiva Crea un'associazione positiva con la cuccia offrendo al cane cibo, giocattoli o letti morbidi al suo interno. Evita di usare la cuccia come luogo di punizione. Posizionamento appropriato Trova un luogo tranquillo, caldo e accogliente per la cuccia, lontano da rumori forti o correnti d'aria. Puoi anche posizionare la cuccia in un punto strategico della casa in cui il cane si sente più a suo agio. Il cane non entra nella cuccia nuova Se il cane non entra nella cuccia nuova dunque, valuta la possibilità che ci siano situazioni problematiche come quelle analizzate nelle righe precedenti. E' anche possibile che tu debba cambiarla, se le hai provate tutte senza alcun risultato.Detto questo, ora dovresti avere un quadro più chiaro sul perchè il cane non entra nella cuccia e come comportarsi per risolvere il problema.

Pipì dei cani

Il cane maschio alza la zampa per fare pipÌ: perchÈ

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IL CANE MASCHIO ALZA LA ZAMPA PER FARE PIPÌ: ECCO IL MOTIVO Anche chi non ha mai avuto un quattrozampe sa benissimo che il cane maschio alza la zampa per fare pipì, ma forse in pochi sanno per quale motivo lo faccia. Si tratta di un comportamento che si manifesta con l’approssimarsi dello sviluppo sessuale del cane maschio: infatti tutti i cuccioli fanno pipì accucciati, indipendentemente dal fatto che siano maschi o femmine. Inizialmente il cane maschio alza la zampa per fare pipì in un periodo che va dai sei mesi all’anno d’età circa, ma è variabile da soggetto a soggetto, con qualche differenza anche legata alla razza. I cani di taglia piccola infatti hanno una maturazione sessuale più precoce rispetto a quelli di taglia medio-grande, quindi è più probabile che sollevino prima la zampa per urinare. I padroni dunque non devono affatto preoccuparsi se il loro cucciolo “tarda” un po’ ad adottare questo comportamento tipicamente maschile: è tutto nella norma, il cane è in salute e quando sarà il momento alzerà la zampa spontaneamente.Ma perché solo il cane maschio alza la zampa per fare pipì? Certo, a noi uomini sembra una posizione alquanto scomoda; non sarebbe molto più pratico e meno “faticoso” accovacciarsi come fanno le femmine? Eh no, perché altrimenti il maschio non segnerebbe il territorio in modo altrettanto efficace. Il motivo per cui il cane alza la zampa infatti è proprio quello di lasciare un segnale odoroso il più possibile forte e chiaro ai suoi simili. Se facesse pipì a terra la traccia si cancellerebbe e si disperderebbe facilmente, mentre su pali, muretti e ruote di auto, è probabile che si conservi più a lungo. Ma non solo! È anche una questione di altezza: il maschio cerca di fare la pipì più in alto possibile in modo che sia al livello del naso degli altri quattrozampe che così non potranno proprio ignorare quel messaggio olfattivo.Attraverso l’urina infatti i cani si trasmettono reciprocamente un quantità per noi inimmaginabile di informazioni: annusando la pipì altrui possono capire di che razza è il cane che l’ha fatta, la sua età, il sesso, ma anche un insieme di notizie sul suo stato di salute e sulla sua emotività, riuscendo ad avvertire se si tratta di un cane disposto al gioco, pauroso o che in quel giorno non è proprio dell’umore giusto e che è meglio lasciar stare. Con l’urina inoltre i cani marcano il territorio, ad esempio facendo pipì agli angoli delle recinzioni dei giardini di casa, come a dire ai propri simili: “state alla larga da qui perché questa è casa mia!”, ma alcuni (ahimè) possono arrivare a marcare anche l’interno dell’abitazione, spesso perché si sentono insicuri e hanno poca autostima. Altri cani invece quando sono fuori casa alzano la zampa e fanno pipì dappertutto e in continuazione perché, al contrario, sono fin troppo sicuri di sé e credono che il mondo intero appartenga loro. Mediante l’urina infatti i cani comunicano agli altri quattrozampe anche il proprio grado gerarchico: così a volte si vedono cagnolini di piccola taglia (ma con un “caratterino” da Mastino) che quando fanno pipì compiono vere e proprie acrobazie, come alzarsi sulle zampe anteriori o salire su muretti e gradini, per cercare di urinare il più in alto possibile.Ecco perché il cane maschio alza la zampa per fare pipì: Lo scopo è quello di far credere ai propri simili che passeranno di lì di essere dei cagnoni grandi, grossi e temibili – quando si dice che nella vita l’importante è essere convinti… Un’altra abitudine tipica dei maschi adulti è quella di coprire la pipì fatta precedentemente dagli altri cani: sarà capitato spesso che il vostro Fido, dopo essersi soffermato ad annusare l’urina altrui, prima di riprendere il cammino, abbia alzato la zampa per lasciare la propria impronta odorosa proprio in quel punto preciso. Si tratta sempre di un messaggio legato alla territorialità e alla gerarchia: ecco così che alcune volte il cane annusa la pipì di altri quasi di sfuggita, altre volte invece sembra non volersi più staccare. Accade proprio perché è intento a cercare di distinguere le urine di cani differenti, sovrapposte le une alle altre, e le varie informazioni che in esse sono contenute: è troppo intento a “decifrare” i vari messaggi in codice e gradirebbe che non lo “disturbassimo” tirando il guinzaglio perché abbiamo fretta…E SE ANCHE LE FEMMINE ALZANO LA ZAMPA PER FARE PIPÌ? Normalmente le femmine fanno pipì in posizione accucciata anche da adulte, ma può capitare che anche loro sollevino la zampa per urinare. I motivi di questo gesto però sono ben diversi da quelli dei maschi: generalmente il cane femmina può fare pipì alzando la zampa per comunicare al maschio che è pronta per l’accoppiamento, quindi solo durante il periodo del calore. Di solito infatti ciò non accade nelle femmine sterilizzate o, al massimo, rimane come reminiscenza del periodo precedente la sterilizzazione.

Insegnare il comando "resta" al cane

Come insegnare il comando “resta” al cane

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I METODI PER INSEGNARE IL COMANDO "RESTA" AL CANE Tra i comandi base da insegnare al cane affinché possa diventare un quattrozampe “educato” e soprattutto gestibile in ogni situazione, c’è sicuramente il “resta”, che consiste nel far rimanere il cane fermo mantenendo una posizione. Anzitutto va detto che insegnare il comando "resta" al cane può risultare un po’ ostico perché lo obbliga a fare qualcosa che per lui è innaturale, a differenza ad esempio del “seduto”, in cui il cane deve solo mettersi in una posizione che assume già spontaneamente più volte nella giornata, anche senza che nessuno glielo ordini. Nel caso del comando “resta” invece al cane viene chiesto di fare il contrario di quello che il suo istinto gli suggerisce, cioè di rimanere immobile quando il padrone si allontana, mentre la sua natura lo spingerebbe a seguirlo sempre. Come fare? Per prima cosa occorre trovare un momento in cui il cane sia contento ma tranquillo, perché se fosse eccitato, anche solo perché preso dalla foga del gioco, difficilmente riuscirebbe a prestare la necessaria attenzione a quanto gli viene chiesto. Va bene iniziare l’addestramento anche dentro casa, dove ci saranno sicuramente meno distrazioni che in un luogo all’aperto. Le prime volte, per insegnare il comando "resta" al cane bisogna partire da una posizione di “seduto” o “terra”, perché entrambe comportano che l’animale si trovi già in un’attitudine più incline alla posa. A questo punto il padrone dovrà attendere due secondi e, se il cane non si è mosso, pronunciare il comando “resta”, abbinandolo al gesto di tendere un braccio verso il suo muso, e premiare contemporaneamente il quattrozampe con un bocconcino e con lodi. Va precisato che non è importante quale parola venga utilizzata la prima volta: si può usare il “fermo” o qualunque altro termine, purché da lì in avanti rimanga sempre lo stesso, in modo che il cane possa associarlo senza dubbi alla posizione voluta. Dopo due o tre volte si può provare ad aumentare la difficoltà facendo un solo passo indietro mentre si pronuncia il comando e, anche in tal caso, se il cane rimarrà fermo, premiarlo immediatamente; le volte successive si potrà indietreggiare un passo in più e vedere la reazione del cane. Se invece il quattrozampe cerca di alzarsi, non bisogna gratificarlo in nessuna maniera, ma al contrario ribadire il comando “resta!” in modo deciso. Se il cane si rimette seduto allora andrà premiato; se invece finisce di alzarsi, bisogna portarlo almeno un metro più indietro rispetto a dove era inizialmente, per fargli capire che, se non sta fermo, per “punizione” verrà allontanato ancora di più da noi.INSEGNARE IL COMANDO "RESTA" AL CANE: NON DIMENTICARE DI "LIBERARLO" Quando il cane imparerà ad eseguire il comando “resta” senza più alcun tentennamento e lo manterrà per un tempo abbastanza lungo, allora si potrà chiedergli di “restare” anche quando noi ci portiamo in un punto che sia al di fuori del campo visivo del cane. Almeno le prime volte è bene nascondersi in modo da continuare a vedere il cane anche se lui non può vedere noi, ad esempio dietro un albero o un cespuglio, così da osservare il suo comportamento; anche in questo caso, se il cane tenta di alzarsi bisogna ripetere a gran voce il solito comando “resta”, in modo che capisca che noi lo controlliamo anche quando lui crede che non ci siamo più, dato che non può scorgere la nostra presenza. Contemporaneamente, sentendo la nostra voce, il quattrozampe saprà che non lo abbiamo lasciato solo – che è poi ciò che più lo preoccupa e lo spinge a scattare in piedi per venire a cercarci. Ma anche quando il cane sarà diventato bravissimo a mettere in pratica il “resta” e rimarrà immobile pur senza vederci, non dimentichiamoci mai di liberarlo dal comando con un “vieni!” entusiastico, battendo le mani tra loro o battendocele sulle cosce: per quanto paziente e addestrato, il nostro quattrozampe non aspetta altro che gli venga detto che può correrci incontro a prendersi le meritate coccole!

Ansia da separazione del cane

L'ansia da separazione del cane: sintomi e rimedi

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Ansia da separazione del cane: cos'è e come si può curare Uno dei motivi per cui più di frequente i padroni degli amici a quattro zampe si rivolgono ad un esperto in problemi comportamentali è la cosiddetta ansia da separazione del cane. Si tratta di una vera e propria patologia, un disturbo del comportamento che può interessare cani di ogni età o razza. L’ansia da separazione del cane si manifesta quando il nostro fedele amico è costretto a restare lontano dal padrone o comunque dalle sue figure di riferimento; ecco così che, ad esempio, quando uscite per andare al lavoro, il vostro cane, abitualmente dolce, giocherellone e mansueto, si “trasforma” in un uragano domestico, distruggendo tutto ciò che trova alla sua portata, abbaiando furiosamente o raspando porte e muri, come volesse aprirsi una via di fuga. Se al vostro ritorno stentate a riconoscere casa vostra e ogni volta dovete fare la conta dei danni, molto probabilmente il vostro cane soffre di ansia da separazione! Eh sì, perché bisogna aver ben chiaro che per il cane è una vera e propria sofferenza, una tortura quotidiana, come dimostrano i molteplici segnali che identificano inequivocabilmente questo problema: una volta rimasto solo il cane cade in uno stato di ansia, che si manifesta di solito entro la prima mezz’ora di assenza del padrone.Questo si può trasformare in un vero e proprio attacco di panico, che dà origine a tutta una serie di sintomi o reazioni incontrollate:tachicardia (accelerazione del battito cardiaco); respirazione accelerata; salivazione eccessiva; depressione; agitazione motoria: ad esempio correre nervosamente da una parte all’altra della casa; urinazione incontrollata: fare pipì dappertutto e più volte, anche nell’arco di un periodo di tempo ristretto; autolesionismo: leccarsi insistentemente in uno stesso punto, procurandosi delle escoriazioni; iniziare a rosicchiare mobili e a ridurre in brandelli divani, tende, tappeti, sfogando l’ansia distruttrice su qualsiasi oggetto della casa; abbaiare, ululare o piangere insistentemente per ore; raspare pavimento, porte, muri, fino talvolta a spezzarsi le unghie o a ferirsi; rifiutare il cibo che gli viene offerto e mangiare solo dal padrone; mostrare eccessive manifestazioni di gioia al vostro rientro.Molte volte le avvisaglie dell’ansia di separazione nel cane iniziano già quando il padrone è ancora in casa, ma tutti i suoi movimenti fanno capire al quattrozampe che sta per uscire. Il cane incomincia a girargli attorno in stato di agitazione e, a volte, tenta anche di trattenerlo fisicamente dall’andar via, afferrandogli i pantaloni con i denti o frapponendosi tra lui e la porta d’ingresso.Ansia da separazione del cane: le cause Ci sono alcune razze in un certo senso più predisposte di altre a sviluppare ansia da separazione, come tutti i cani caratterizzati da un forte attaccamento al padrone (Dobermann e molossoidi in genere, cani da conduzione di greggi), così come i cuccioli che sono stati tolti troppo prematuramente alla madre; nella maggior parte dei casi però la causa inconsapevole dell’ansia da separazione del cane siamo proprio noi padroni. Molto spesso, ricoprendo il nostro cane di coccole continue, dispensando premi anche quando non dovuti e non richiesti, tenendolo sempre in braccio, non facciamo altro che diminuire l’autostima del cane e contemporaneamente accrescere a dismisura il senso di dipendenza che l’animale ha nei nostri confronti. Un atteggiamento iperprotettivo verso il nostro cane può solo danneggiarlo, perché quando non siamo con lui, il nostro fedele amico si sentirà letteralmente sperso e insicuro e da lì nascerà la sua sindrome di ansia da separazione. Si dice spesso che i cani abbandonati, presi dai canili, sono più inclini a sviluppare questo problema: è vero fino ad un certo punto, perché spesso siamo noi umani a indurre in loro l’ansia da separazione. Consci dell’infelice passato del nostro nuovo amico, lo ricopriamo di attenzioni a volte morbose, pensando di “ripagarlo” in un certo senso dell’amore che non ha avuto in precedenza, ma inneschiamo in questo modo nel cane quel processo di totale dipendenza da noi, che nel momento in cui ci allontaniamo da lui, lo indurrà effettivamente a temere che anche noi lo stiamo abbandonando.Ansia da separazione del cane: cosa fare Se il vostro cane è affetto da ansia di separazione la cosa migliore da fare è rivolgersi ad un professionista del settore, un esperto di comportamento canino, perché non tutti i cani rispondono agli stessi trattamenti ed è necessario quindi intraprendere un percorso mirato sulla soggettività del cane – e anche del padrone, visto che si tratta proprio di un problema nella relazione tra cane e padrone.Ma come curare o prevenire l'ansia da separazione del cane? Ecco alcuni comportamenti utili: ABITUARE IL CANE A STARE DA SOLO GRADUALMENTE: Iniziate quando è ancora cucciolo a lasciarlo in casa da solo, prima per brevi periodi, per poi andare gradualmente aumentando la durata della vostra assenza (allontanatevi per 10 minuti, poi per un quarto d’ora e così via). Soprattutto all’inizio rimanete nelle vicinanze, in modo da rientrare prima che il cane inizi a dare segni di ansia da separazione; così capirà che non lo state abbandonando, ma che ritornerete sempre da lui. LASCIATE AL CANE I SUOI SPAZI: anche quando siete in casa col vostro cane non state sempre morbosamente “appiccicati” a lui e viceversa: ogni tanto potete anche rimanere in stanze diverse, prendendovi un po’ di spazio per entrambi; non significa che vi amiate di meno… NON FATELO ANNOIARE: spesso la noia accentua l’ansia da separazione del cane. Quando uscite potete lasciare al cane dei giocattoli anti-stress, giochi d’intelligenza che lo terranno occupato diminuendo la sua frustrazione, oppure, prima di lasciarlo in casa da solo, portatelo a fare una passeggiata, a giocare al parco con altri cani, in modo che sfoghi la propria energia e arrivi più tranquillo e sereno al momento della separazione. MANTENETE UN CERTO “CONTEGNO”: prima di andare via comportatevi naturalmente, senza ricoprirlo di eccessive attenzioni e, quando rientrate, se il vostro cane vi riempie di festeggiamenti eccesivi, ignoratelo finché non si calma: solo allora potrete salutarlo adeguatamente.

I cani nascondono il cibo

I cani nascondono il cibo: ecco perche'

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I CANI NASCONDONO IL CIBO: COSA SPINGE I NOSTRI AMICI A FARLO? Avete visto il vostro cane scavare furiosamente una buca in giardino e nasconderci dentro un bell’osso? Niente di strano! È un comportamento del tutto normale. I cani nascondono il cibo ed è un retaggio delle loroorigini: il lupo in natura, quando riesce a catturare una grossa preda, ne mangia fino a saziarsi, dopodiché trascina la parte rimanente della carcassa in un luogo il più possibile recondito, al riparo da altri potenziali predatori, allo scopo di conservarla per i “tempi bui”. Il cane è previdente e fa scorte di cibo, così da avere una riserva cui attingere quando la caccia non sarà fruttuosa o quando la rigida stagione invernale ridurrà al minimo la disponibilità di animali da catturare. Certo, i nostri cani non hanno gli stessi problemi di penuria di cibo, anzi sono spesso iper-alimentati e viziati con snack e biscottini appetitosi e allora perché continuano a comportarsi così? Perché è scritto nel loro codice genetico e, anche se sono trascorsi millenni da quando il cane è stato addomesticato e si è differenziato dal lupo, permane in loro un’impronta ancestrale, un istinto incancellabile, che spinge anche i quattrozampe casalinghi a mantenere questo comportamento. Ecco perché non dobbiamo sgridare se i cani nascondono il cibo: non servirebbe a nulla e non sarebbe corretto rimproverarli per una pratica innata. È pur vero che qualche volta può essere fastidioso trovare pezzi di pane secco mezzo mangiucchiato sotto ai cuscini del divano, ma non è poi così insopportabile e, tutto sommato, ci fa anche sorridere vedere il nostro amato cane che si impegna a raspare il sofà, pensando di poter scavare una buca come se fosse la terra del prato davanti a casa, senza riuscirci, indispettendosi per gli sforzi falliti! Ma i nostri ingegnosi pelosetti non si danno per vinti e trovano anche tra le mura domestiche dei nascondigli improvvisati per le loro provviste: sotto ai tappeti, dietro alle tende, sotto ai mobili, nei vasi delle piante, senza limite alla fantasia…I CANI NASCONDONO IL CIBO: COME EVITARLO Ammesso che quest'abitudine può essere tollerata senza troppo sforzo da noi umani, c’è comunque qualche rimedio che possiamo provare ad adottare per dissuadere il nostro quattrozampe dal perseverare in questo comportamento. Visto che i cani nascondono il cibo quando ne hanno in sovrabbondanza, si può ridurre la porzione giornaliera, in modo che non avanzi nulla; ma ciò non significa ovviamente “affamare” il povero animale! Rispettate sempre le dosi consigliate dal vostro veterinario di fiducia. Tanto più che, se il peloso si nutre di crocchette, sarà comunque ben difficile per lui andare a sotterrare una manciata di mangime secco, qualunque sia la quantità di pappa che gli mettete a disposizione. Più “a rischio” sono invece i cibi “tutti d’un pezzo”, come gli ossi di pelle di bufalo, i panini, le croste di formaggio. Inoltre, non necessariamente togliendo il cibo in eccesso risolverete il problema, perché il cane potrebbe comunque continuare a nascondere non più generi alimentari, ma giocattoli: in mancanza d’altro, anche un osso di gomma può essere utile allo scopo di perpetrare quest’istinto di sopravvivenza dei nostri amici cani!

Ecco come i cani ci dimostrano affetto

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TUTTI I MODI CON CUI I CANI CI DIMOSTRANO AFFETTO Migliaia di anni fa il cane ha scelto di vivere accanto all’uomo e lo ha fatto nel momento in cui si è lasciato addomesticare e ha abbandonato il suo stato naturale e selvatico, differenziandosi così definitivamente dal suo progenitore lupo. Soprattutto all’inizio è stata una scelta dettata in buona parte dall’opportunità e dalla convenienza, perché il cane, vivendo con l’uomo e svolgendo alcuni “lavori” per lui (la conduzione del gregge, la guardia alla proprietà), si garantiva cibo facile e un posto più sicuro dove vivere e dormire, al riparo dai predatori. Ma non è stata solo una scelta di comodo: il cane ha riconosciuto nell’uomo il suo capobranco e, come tra i lupi, il soggetto alpha non è quello che tutti gli altri temono, ma quello che tutti riconoscono come un leader, una guida, e verso cui tutti provano rispetto e attaccamento.Come dimostra affetto un cane? Ecco una serie di comportamenti SCODINZOLARE E UGGIOLARE: ogni volta che rientriamo a casa, anche se ci siamo assentati solo per pochi minuti, il cane ci accoglie con la festosità di chi non ci vede da anni. Ci corre incontro muovendo la coda freneticamente a destra e sinistra o roteandola vorticosamente, spesso accompagnando il tutto con uggiolii, abbai e grida di gioia. Alcuni dall’emozione non riescono nemmeno a trattenere la pipì… SEGUIRE SEMPRE IL PADRONE: anche quando siamo in casa con lui, il cane sembra non poter fare a meno di seguirci. Si sposta da una stanza all’altra assieme a noi, deve sempre sapere dove siamo, non vuole mai perdere il contatto visivo con noi. A volte è talmente “asfissiante” che ce lo ritroviamo letteralmente in mezzo ai piedi ad ogni passo che facciamo. Spesso l’affettuoso quattrozampe si appoggia addirittura alle nostre gambe, spingendoci un poco, per richiamare la nostra attenzione, come a dire: “ehi, sono qui, non mi vedi?”. Per il cane la cosa più importante è essere sempre assieme al padrone e sarebbe disposto a seguirlo anche in capo al mondo, pur di stare con lui… per la serie: “due cuori e una capanna!” LECCARE IL VISO E LE MANI: è uno dei modi più teneri con cui i cani ci dimostrano affetto. Ci lecca il viso e le mani sia quando ci accoglie al nostro rientro sia quando gli stiamo facendo le coccole o al termine di un momento di gioco insieme. Anche i lupi leccano il muso del loro capobranco in segno di sottomissione, di rispetto e di amore.MOSTRARE IL VENTRE: quando il cane si sdraia “pancia all’aria” ci comunica la sua incondizionata fiducia nei nostri confronti, perché ci mostra il suo lato più debole; in quella posizione è completamente indifeso, ma il cane sa che non deve temere nulla da noi. “ACCUDIRE” IL PADRONE QUANDO È MALATO: se siamo a letto con l’influenza il nostro cane non si stacca un attimo da noi. Anche i quattrozampe più esuberanti sembrano mettere da parte la loro vivacità e rimangono tranquilli, accoccolati vicino al padrone finché non è completamente guarito. Sembrano vegliare su di noi e quasi “empatizzare” con il nostro essere malati. Quale conforto più grande e gradito per noi umani! Quasi meglio di qualsiasi medicina… VOLER DORMIRE CON IL PADRONE: il cane vorrebbe sempre dormire assieme al padrone. Farlo salire sul letto potrebbe creare problemi di dominanza e di gerarchia, ma quando è sicuro che il quattrozampe non ha nessuna velleità da capobranco, vedere la sua espressione beata mentre dorme acciambellato ai nostri piedi, la dice lunga su quanto il cane sappia dimostrare affetto.Legame cane-padrone: perchè i cani ci dimostrano affetto? La risposta al perché i cani ci dimostrano affetto è in buona parte scritta nel suo DNA. Come discendente del lupo, il cane è un animale sociale: in natura vive all’interno del branco, che è la sua famiglia e nel quale trova e offre protezione, perché la forza del branco è la coesione. Così come un lupo da solo ha ben poche possibilità di sopravvivere, allo stesso modo il cane non cercherà mai la solitudine, ma farà tutto quello che può per stare col padrone. Il lupo è uno dei pochi animali monogami in natura: si lega ad una compagna per tutta la vita e assieme a lei alleva la prole; così il cane vive in simbiosi col proprio padrone, che amerà per sempre e per cui sarebbe disposto anche a sacrificare la propria vita.

Il cucciolo piange di notte: cosa fare

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Se il cucciolo piange di notte ci troviamo di fronte ad un comportamento da correggere. Avete appena preso un cucciolo di cane e siete entusiasti del nuovo membro della vostra famiglia, ma appena scende la notte iniziano i guai… Eh sì, perché l’adorabile cagnolino non vi lascia dormire e piange ininterrottamente, mettendo a rischio anche il sonno dei vostri vicini di casa. Per prima cosa non andate su tutte le furie e non stupitevi nemmeno più di tanto: il cucciolo non è un giocattolo che, quando siamo stanchi, basta togliere le pile e si spegne automaticamente. Dovevamo mettere in conto che il cucciolo, come tutti i piccoli - anche quelli umani - deve ancora essere educato e, se non ci avevamo pensato prima, è stato un errore nostro. Fatta questa doverosa premessa, occorre capire per quale motivo il cucciolo piange di notte: non è difficile se solo si pensa che è appena stato “strappato” dal suo branco, dalla sua mamma e dal suo consueto ambiente per essere portato in una casa che non ha mai visto e con persone a lui completamente sconosciute. Anche noi forse, se fossimo al suo posto, ci metteremmo a piangere... Il cucciolo si sente abbandonato, sperso, ha paura, e allora cosa fare per rassicurarlo, senza però rischiare di coprirlo di eccessive attenzioni, innescando così un circolo vizioso? Anzitutto occorre preparare per il nuovo arrivato una cuccia confortevole in un punto della casa dove possa sentirsi protetto, comunque mai all’aperto, in giardino: il piccolo non sa dove si trova, è solo e ha assolutamente bisogno di imparare a conoscere il suo nuovo branco umano, oltre all’ambiente che diventerà casa sua, e a capire che lì è al sicuro. A questo punto ci sono due possibilità: o collocare la cuccia a fianco del vostro letto o in un’altra stanza. Se scegliete la prima, sappiate che d’ora in avanti il cucciolo vorrà sempre dormire vicino a voi, ma non c’è nulla di male, se anche a voi fa piacere. In questo caso il cucciolo sicuramente si sentirà meno abbandonato e più protetto, ma è probabile che pianga comunque. Allora potrete ogni tanto accarezzarlo (non sulla testa perché è un segno di dominanza e il cane è già abbastanza insicuro in quel momento!) per fargli sentire la vostra presenza, ma senza esagerare, altrimenti il cane potrebbe convincersi che siete sempre a sua completa disposizione. Se invece optate per la soluzione di sistemare per la notte cuccia e cane in una stanza diversa dalla vostra, allora, quando il cucciolo piange di notte lasciatelo piangere; dopo le prime notti si tranquillizzerà e non lo farà più. Può sembrare estremamente crudele, ma in realtà dovrete “tenere duro” e non andare da lui, perché in questo caso non si tratterebbe solo di rassicurarlo, ma di viziarlo. Finireste per innescare nella mente del cane il meccanismo per cui, ogni volta che piange, voi siete pronti ad accorrere, così continuerebbe a farlo anche le notti seguenti e qualche volta magari pure da adulto, se vuole ottenere qualcosa.Il cucciolo piange di notte: gli errori da non commettere Vi sono alcuni errori che il nostro istinto materno o paterno ci spinge a compiere quando il cucciolo piange di notte. I più comuni sono:Andare a dormire nella stanza in cui abbiamo deciso che il cucciolo deve trascorrere la notte, invece che nella nostra camera da letto. Noi pensiamo di farlo magari solo per quella prima notte o solo finché il cane si addormenta, ma sbagliamo, perché appena proveremo ad allontanarci, il cucciolo ricomincerà a piangere e lo farà sempre più forte se vede che non accorreremo da lui; Mettere il cucciolo a dormire nel nostro letto: può essere piacevole tenere il piccolo stretto a noi, ma dobbiamo sapere che, se lo facciamo una volta, dovremo farlo per sempre, anche se il cane è di taglia maxi e tra qualche mese arriverà a pesare 50 chili! Per qualcuno può essere comunque bello dormire assieme al proprio cagnolone; il problema in questo caso però può essere di dominanza, perché in natura è il capobranco a dormire in posizione sopraelevata, quindi, concedere al cane una tale prerogativa, potrebbe mettere in discussione la nostra leadership e creare problemi comportamentali e di gestione nel cane, a meno che non si tratti di un quattrozampe che è chiaramente gregario per indole o noi siamo degli addestratori talmente bravi da sapere come comportarci in ogni situazione.

Come abituare il cucciolo a stare solo in casa

Come abituare il cucciolo a stare solo in casa

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Sei alla ricerca di una guida che ti spieghi nel dettaglio come abituare il cucciolo a stare solo in casa? Molto bene, l’hai trovata! Ecco un nuovo appuntamento con la rubrica settimanale tenuta da Valentina Cafini, addestratore cinofilo qualificato ENCI, che ci guiderà alla scoperta del comportamento, dell’educazione e dell’alimentazione dei nostri quattro zampe preferiti. Buona lettura! Come abituare il cucciolo a stare solo in casa Il cane è un animale sociale e come tale, per natura, prova piacere a fare squadra e a godere della compagnia del proprio umano.Non vive serenamente una condizione di solitudine prolungata e a volte manifesta il suo disagio attraverso comportamenti indesiderati come l’abbaio continuo o la distruzione di oggetti.Nei casi più gravi si riscontra una seria problematica comportamentale che prende il nome di “ansia da separazione”. L’ansia da separazione può manifestarsi tutte le volte in cui il cane vive un distacco dalla famiglia, seppure breve, e rispecchia uno stato profondo di ansia su cui è possibile intervenire senza fretta e con molta pazienza e comprensione.Ritengo tuttavia doveroso e molto più produttivo evitare l’insorgere di queste problematiche ed abituare il cucciolo sin dall’inizio a restare solo in casa.Prima di tutto evitate di lasciare in solitaria il vostro cucciolo non appena inserito nel nuovo contesto familiare. Le novità a cui dovrà abituarsi saranno molte, dunque nei primi giorni sarà meglio non caricarlo di ulteriore stress. Datevi del tempo per costruire una buona relazione, cercate di creare fiducia e rispetto reciproco, create i presupposti affinché possa rimanere solo senza timori. Come abituare il cucciolo a stare da solo La regola più importante è quella di iniziare un training in modo costante, ma graduale. Una volta che il cane si sarà ambientato potrete dare il via a piccoli esercizi quotidiani: iniziate nel modo più semplice non consentendo al cucciolo di seguirvi sempre e ovunque.Non dategli la possibilità di venire in cucina, in camera o in bagno con voi e qualora dovesse piagnucolare o grattare la porta non cedete e attendete che si calmi prima di ricongiungervi a lui.Continuate lasciando al vostro cane giochi e oggetti masticabili a disposizione, allontanatevi per poco dalla stanza in cui si trova e dategli modo di poter passare del tempo anche in totale autonomia.Successivamente procedete aumentando gradualmente la difficoltà dell’esercizio: lasciate la casa per qualche minuto senza dimenticare di aver dato al vostro cane oggetti con cui passare del tempo in vostra assenza.Non mostratevi agitati e non prestategli troppa attenzione prima di uscire di casa; cercate di assumere un atteggiamento sereno e rilassato sia prima di andare via che al vostro ritorno. Il cucciolo capirà che il vostro andare via è una situazione del tutto normale e non imparerà quindi ad interpretarlo come un evento straordinario da temere.Se durante la vostra assenza avrà guaito o espresso disagio in qualche modo, non rimproveratelo, ignoratelo e diminuite il tempo la volta successiva. Al contrario se non avrà mostrato particolari disagi, premiatelo con una ricompensa e continuate ad aumentare i tempi di permanenza fuori casa.Ricordatevi sempre di non compiere i soliti rituali (cappotto – zaino – chiavi – scarpe) solo nel momento esatto in cui state per lasciare casa, siate imprevedibili! Procedete sempre per gradi e con molta cautela, non assentatevi per troppo tempo, non aumentate i tempi di assenza in modo brusco e variate il vostro ritorno in maniera casuale. Abituate il cucciolo ad una flessibilità di orari.Una buona abitudine potrebbe essere quella di dare al proprio cane la possibilità di fare attività fisica all’aperto prima di restare solo in casa per qualche ora. Eseguire degli esercizi con il suo umano, correre, annusare etc. gli consentirà di sentirsi più appagato, meno annoiato e di scaricare le energie accumulate durante la giornata. Sarà più propenso a restare solo per schiacciare un bel pisolino.Agite sempre in modo positivo, non abbiate fretta e se necessario non improvvisate, piuttosto chiedete aiuto a noi esperti del settore.Vi lasciamo di seguito i contatti di Valentina Cafini, che potrà guidarvi nell’educazione dei vostri cagnolini e aiutarvi a risolvere gli eventuali problemi comportamentali che hanno sviluppato:Sito web Pagina Facebook Pagina InstagramPotrebbe interessarti anche: Il cucciolo piange di notte: cosa fare Come prepararsi all’arrivo di un cucciolo di cane Come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa

Come abituare il cucciolo al guinzaglio

Come abituare il cucciolo al guinzaglio

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Sei alla ricerca di una guida che ti spieghi nel dettaglio come abituare il cucciolo al guinzaglio? Molto bene, l'hai trovata! Ecco un nuovo appuntamento con la rubrica settimanale tenuta da Valentina Cafini, addestratore cinofilo qualificato ENCI, che ci guiderà alla scoperta del comportamento, dell’educazione e dell’alimentazione dei nostri quattro zampe preferiti. Buona lettura! Come abituare il cucciolo al guinzaglio La passeggiata dovrebbe costituire per un cane il momento più bello e rilassante della giornata e quando questo non si verifica, con molta probabilità, sono stati commessi alcuni errori nella gestione e nell’educazione del proprio quattro zampe sin dai suoi primi mesi di vita.Camminare al guinzaglio infatti rappresenta uno dei primi esercizi che ciascuno di noi dovrebbe insegnare al proprio cucciolo, mettendolo nelle condizioni di fare attività fisica e di esplorare nuovi luoghi.Abituare il cucciolo al guinzaglio a volte può risultare faticoso. Dunque vediamo insieme quali sono gli accorgimenti da adottare e quali esercizi mettere in pratica al fine di rendere la passeggiata un momento di spensieratezza tanto per noi, quanto per il nostro amico Fido. Come abituare il cucciolo a camminare al guinzaglioPrima di tutto ricorda di mostrarti molto gentile e paziente nei confronti del tuo cucciolo, concedigli la possibilità di sbagliare e di capire ciò che gli stai chiedendo e rispetta sempre i suoi tempi.Non avere fretta: nessun cucciolo impara a passeggiare perfettamente al guinzaglio in un solo giorno. Mostrati coerente nelle tue richieste e sii costante nel lavoro che stai svolgendo con lui.Scegli il collare ed il guinzaglio più adatti al tuo cane. Se non sai orientarti tra i tantissimi prodotti presenti in commercio, chiedi pure aiuto ad un esperto. Con il suo supporto potrai fare una scelta consapevole senza cadere in errore. Come scegliere il guinzaglio giusto Giustamente ora ti starai chiedendo come scegliere il guinzaglio giusto. Inizialmente il cucciolo dovrà abituarsi ad avere un oggetto intorno al collo, motivo per cui sarebbe utile selezionare collari e guinzagli resistenti ma anche abbastanza leggeri.Qualora il tuo amico a quattro zampe dovesse mostrarsi restio ad indossare il collare, cerca di distrarlo e di canalizzare la sua attenzione su di te attraverso giochi e premietti gustosi.Evita di cadere nella trappola del guinzaglio lungo e flessibile il cui utilizzo, oltre ad essere vietato, non consente in alcun modo di avere controllo sul proprio cane.Prediligi invece un guinzaglio da 1,5 m e incoraggia il piccolo a seguirti utilizzando parole dolci e premiandolo con un morbido bocconcino qualora dovesse eseguire correttamente l’esercizio. Mi raccomando, non adescarlo! Come abituare il cane a camminare al guinzaglioInizia le sessioni di educazione in un luogo tranquillo e poco affollato come il giardino di casa o un parco poco trafficato. Fai pochi passi e osserva i movimenti del tuo cane: se il guinzaglio è in tensione ti consiglio di non procedere la passeggiata e di fermarti.Premialo solo quando fa un passo indietro ed il cavo risulta lento e non in tensione. A volte può succedere che il cucciolo mordicchi il guinzaglio a mo’ di gioco o con lo scopo di liberarsene, in tal caso getta pure a terra il guinzaglio bloccandolo con un piede e riprendilo in mano solo quando il cucciolo si mostra tranquillo.L’obiettivo è quello di interrompere quanto prima questo comportamento indesiderato. Se necessario correggi il tuo cane con un “NO!” secco e deciso.Se dopo pochi passi il cucciolo dovesse sedersi o sdraiarsi a terra rifiutandosi di proseguire il percorso, non alterarti e non essere impaziente. Prova ad allontanarti di poco, chiamalo e offrigli una ricompensa solo quando ti avrà raggiunto.Infine ricorda sempre che i primi approcci al guinzaglio non devono mai avvenire in situazioni di stress o nervosismo. È fondamentale che il cane associ la passeggiata al guinzaglio ad un momento di relax, di collaborazione e di condivisione. La camminata al guinzaglio deve essere sempre piacevole e divertente.Vi lasciamo di seguito i contatti di Valentina Cafini, che potrà guidarvi nell’educazione dei vostri cagnolini e aiutarvi a risolvere gli eventuali problemi comportamentali che hanno sviluppato:Sito web Pagina Facebook Pagina InstagramPotrebbe interessarti anche: Il cane tira al guinzaglio: cosa fare? Perchè il cane non vuole camminare? Le possibili spiegazioni

Come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori

Come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa

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Nuovo appuntamento con la rubrica settimanale tenuta da Valentina Cafini, addestratore cinofilo qualificato ENCI, che ci guiderà alla scoperta del comportamento, dell’educazione e dell’alimentazione dei nostri quattro zampe preferiti. Oggi vi daremo in particolare alcuni consigli utili su come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa. In questo modo avrete una panoramica della metodologia per approcciarsi a questo delicato momento che tutti i proprietari di cuccioli devono affrontare. Buona lettura! Come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa Un amico a quattro zampe oltre all’enorme carico di dolcezza ed allegria, porta con sé anche diverse responsabilità. Accogliere un cane nella propria vita, indipendentemente dalla sua età, significa anche scendere a compromessi e mediare tra le sue e le nostre esigenze.Disporre al meglio gli spazi della casa ed acquistare tutto il necessario affinché il piccolo possa sentirsi coccolato e al sicuro è un buon inizio, tuttavia non basta per garantirgli quello status di benessere fondamentale per la sua esistenza.Sebbene possa sembrare scontato, nell’ambito del mio lavoro mi preme sempre sottolineare come, soprattutto durante i primi mesi di convivenza, a doversi “adattare” saremo soprattutto noi.Tra le varie responsabilità che un futuro proprietario dovrà assumersi, quella di occuparsi dell’educazione del cucciolo è dal mio punto di vista prioritaria. Insegnargli a “sporcare” fuori costituisce una delle prime prove che il cucciolo ed il suo umano dovranno superare insieme.Onde evitare di ricorrere a metodi poco gentili, cerchiamo di riassumere insieme alcune regole e azioni da attuare (e non) per far sì che il cucciolo possa imparare presto a fare i bisogni all’esterno. Come insegnare al cucciolo a fare pipì fuoriPrima di tutto ritengo doveroso sottolineare come il controllo sfinterico del cane si completi intorno ai cinque o i sei mesi di vita.Dunque, non allarmatevi o disperatevi se inizialmente riscontrate un po’ di difficoltà nella gestione del piccolo: il suo tempo di resistenza a trattenere feci e urina è direttamente proporzionale alla sua età. Un cucciolo di tre mesi, ad esempio, dovrà uscire circa ogni tre o quattro ore.Dunque come insegnare al cucciolo a fare pipì fuori (e non solo la pipì)? Ecco alcuni punti che dovrebbero essere sempre tenuti a mente:Abituatevi ad osservare il vostro beniamino e a decifrare i segnali che vi manda: girare su sé stessi, annusare a terra, abbaiare o gemere in prossimità della porta di casa sono tutti segnali tramite cui il cane cerca di comunicarvi l’esigenza di uscire. Tenete sempre presente che il cucciolo sentirà l’urgenza di espellere i suoi bisogni dopo aver dormito, dopo aver giocato, dopo aver mangiato e dopo aver bevuto. Incrementate il numero delle uscite e attribuite ad esse una cadenza regolare. Non siate frettolosi, armatevi di molta pazienza e attendete il momento esatto in cui il cucciolo “sporchi” fuori. Solo così potrete cogliere l’occasione e premiarlo all’istante con dolci parole e gustosi bocconcini!Cosa fare se il cucciolo fa i bisogni in casa Nel caso in cui il cucciolo dovesse sporcare in casa la cosa migliore da fare è quella di intervenire con un “NO” secco solo se colto sul fatto. In caso contrario avrebbe poco senso correggerlo.Il cane infatti, una volta trascorso troppo tempo, non riuscirebbe ad associare il nostro rimprovero alla sua azione. Pulite la superficie in sua assenza e portatelo immediatamente fuori, non gridate.E cosa non fare invece? Lo so, tutti vi hanno consigliato di tappezzare casa con le famose traversine. Bene, non impauritevi però se oggi io vi consiglio di non farlo. Abituare il cane alla traversina richiede uno sforzo maggiore: una volta raggiunta l’età adolescenziale il cane dovrà in ogni caso disabituarsi al suo utilizzo.Tanto vale non farlo abituare per niente. Inoltre quando un cane impara a fare i bisogni sul tappetino assorbente, il più delle volte finisce per scambiare qualsiasi superficie morbida per la traversina.Non poggiate in alcun modo il muso del cane sull’urina e non usufruite assolutamente di un giornale per picchiare il vostro cane. Sono al corrente del fatto che molti “cagnari” ancora oggi consiglino il ricorso a tali pratiche, ma sappiate che oltre a non essere affatto metodi educativi, queste usanze barbare sono controproducenti.Non solo, la maggior parte delle volte determinano anche problemi comportamentali da non sottovalutare. Una grave punizione non aiuterà mai il cane a capire dov’è l’errore. Tramite queste pratiche si riuscirà ad ottenere solo un cane insicuro, timoroso e confuso.Vi lasciamo di seguito i contatti di Valentina Cafini, che potrà guidarvi nell’educazione dei vostri cagnolini e aiutarvi a risolvere gli eventuali problemi comportamentali che hanno sviluppato:Sito web Pagina Facebook Pagina InstagramPotrebbe interessarti anche: Il cane fa pipì in casa: cosa fare e rimedi Come prepararsi all’arrivo di un cucciolo di cane

come prepararsi all'arrivo di un cucciolo di cane

Come prepararsi all'arrivo di un cucciolo di cane

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Con questo approfondimento inauguriamo la rubrica settimanale tenuta da Valentina Cafini, addestratore cinofilo qualificato ENCI, che ci guiderà alla scoperta del comportamento, dell'educazione e dell'alimentazione dei nostri quattro zampe preferiti. La domanda che vi starete ponendo se state leggendo questo articolo è come prepararsi all'arrivo di un cucciolo di cane. E a chi non è mai capitato di aver visto un film con protagonista un dolcissimo Labrador e aver pensato subito dopo: “lo voglio!”. Come prepararsi all'arrivo di un cucciolo di cane In fin dei conti l’occhio vuole sempre la sua parte e spesso si finisce per credere che quel cane sia perfetto per noi anche se di lui non sappiamo proprio nulla. Accogliere un cucciolo in casa e nella propria vita è sempre una grande emozione, ma anche una grande responsabilità.Una scelta errata e superficiale potrebbe determinare danni irreversibili. Se è vero che il cane è il migliore amico dell’uomo, è anche vero che affinché nasca un’amicizia piacevole e duratura è importante instaurare sin dall’inizio una relazione di fiducia e rispetto reciproco, condividendo passioni e avventure.Scegliere il “giusto” cane non è impresa facile e basare tutto su preferenze estetiche e morfologiche non può e non deve essere l’unico criterio di valutazione. Ogni razza (ma anche il meticcio) si contraddistingue per le sue caratteristiche morfologiche e per le sue attitudini: non tutte sono state selezionate per svolgere lo stesso lavoro.Ma dunque come prepararsi all'arrivo di un cucciolo di cane e più in particolare quali conoscenze bisogna ottenere per gestire al meglio l'ingresso del cagnolino in famiglia? Primo consiglio: rivedere alcune abitudini Ciascun cane richiede impegni diversi, esigenze diverse. È nostra responsabilità informarci prima di fare questo grande passo, assicurandoci di poter soddisfare i bisogni del cucciolo e di potergli garantire benessere senza generare frustrazioni. Ecco perché è importante non seguire le mode e le razze del momento.Pretendere che debba essere il cane ad adattarsi al nostro mondo ed al nostro stile di vita, qualunque esso sia, può essere considerato semplicemente l’inizio di una relazione problematica che metterà a dura prova tanto il cane quanto il suo compagno umano.Quando si sceglie di far entrare un cucciolo in casa è necessario prima di tutto analizzare il proprio stile di vita, chiedendosi se le proprie abitudini si sposerebbero bene con le esigenze della new entry e assicurandosi la possibilità di garantire una situazione di benessere al cane.È indispensabile domandarsi quanto tempo si ha a disposizione da dedicare al futuro amico e se si è disposti a rivedere alcune abitudini. Il cane infatti è un animale sociale e come tale in natura non si ritroverebbe a passare del tempo in solitudine, piuttosto collaborerebbe con il branco in attività di caccia, di gioco e di riposo, avendo un preciso compito da svolgere ed un proprio ruolo senza i quali non si sentirebbe utile e appagato. Le regole fondamentali per non commettere errori Vediamo insieme alcune “regole” fondamentali a cui attenersi per non commettere errori ancor prima di accogliere il piccolo in famiglia:Non adottare un cane al di sotto dei sessanta giorni di età e diffidare da chiunque dica con superficialità che è possibile prenderlo con sé a quaranta giorni. Il famoso periodo della “socializzazione” inizia proprio verso i quaranta giorni ed è un momento cruciale per la crescita del cucciolo in cui inizia a prender forma il suo equilibrio psico-fisico. Il piccolo inizia a correre, a fare agguati ai fratellini, a giocare, a mordere. Solo entrando in contatto con la mamma imparerà a dosare l’intensità del suo morso. Consentire al cane una corretta socializzazione con cani ed umani significa limitare il sopraggiungere di eventuali tare comportamentali che potrebbero esasperarsi in età adulta. Prima che il cucciolo varchi la soglia di casa è importante aver adattato gli spazi della casa alle sue esigenze e aver messo a sua disposizione una comoda cuccia ove schiacciare lunghi pisolini, ciotole per cibo e acqua e simpatici giochi da mordicchiare (ne avrà bisogno!). Dare al cucciolo una buona educazione sin dai primissimi giorni, rivolgendosi a lui con regole ben precise e condivise da tutta la famiglia. Parola d’ordine: coerenza!Accogliere un cane nella propria vita è una grande responsabilità ed è consigliabile rivolgersi ad un esperto al fine di non cadere in soluzioni affrettate e poco felici tanto per i nostri amici cani quanto per noi.Vi lasciamo di seguito i contatti di Valentina Cafini, che potrà guidarvi nell'educazione dei vostri cagnolini e aiutarvi a risolvere gli eventuali problemi comportamentali che hanno sviluppato:Sito web Pagina Facebook Pagina Instagram

Cinque consigli per gestire l’arrivo di un cagnolino in casa

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Hai finalmente deciso di adottare un cagnolino ma non ne hai mai accudito uno? Le domande e i dubbi che hai sono normalissimi e comuni a tutte le persone che si trovano nella tua situazione. Fortunatamente la gestione di un cane, quando ben organizzata, è più semplice di quello che può sembrare. Sicuramente prendersi cura di un essere vivente totalmente dipendente dalle tue cure e dal tuo affetto potrà sembrarti una cosa più grande di te ma con le giuste dritte potrai diventare un “padrone DOC”. Ecco tutto quello che devi sapere in cinque punti. 1. Come gestire la sua salute La prima grande preoccupazione nei confronti del cagnolino è la sua salute. Quanto costerà portarlo dal veterinario? Cosa bisogna fare? Di cosa avrà bisogno? A tutte queste domande c’è una sola risposta: non devi essere un esperto di benessere canino per assicurarti il benessere del tuo cane.Tutto ciò che devi fare all’inizio è portarlo dal veterinario per l’inserimento del chip di identificazione che è obbligatorio per legge. Sarà lo stesso veterinario a programmare le vaccinazioni e a spiegarti tutto quello che c’è da sapere sulla sua salute.Ci sono poi alcune cose, come l’utilizzo di protezioni da pulci e zecche o che riguardano l’igiene e la salute dei denti che ti saranno spiegate via via che si presenterà l’evenienza. Per l’utilizzo di farmaci e dispositivi sanitari potrai chiedere spiegazioni ogni volta che lo vorrai al tuo veterinario di fiducia. Per semplificarti le cose, tuttavia, eccoti una lista di ciò che non dovrà mai mancare: pulizia dei denti attraverso snack o tramite spazzolino e dentifricio per cani; pulizia generale da effettuare non troppo spesso con prodotti non aggressivi che trovi nei negozi per animali; protezione da zecche, pulci e zanzare da applicare mensilmente sul pelo o sotto forma di collare repellente; vaccinazioni periodiche e richiami; controlli di profilassi che dipendono dalla tua asl,2. Come educarlo senza commettere errori Uno degli errori più comuni ma commessi senza malizia è quello dell’umanizzazione del cane. Si tende a umanizzare i comportamenti canini perché i cani diventano parte della famiglia e sono un concentrato di amore e fiducia in un rapporto che diventa tra i più importanti della nostra vita.Umanizzare il cane significa mancargli di rispetto e minare la fiducia che lo stesso cerca in noi. Il cane, infatti, anche se sembra avere reazioni simili alle nostre, in realtà ha un modo di ragionare del tutto differente. È sbagliato pensare che faccia la pipì in casa per dispetto come lo è interpretare il ghigno sul volto come un sorriso di piacere.Il cane vive il rapporto di fiducia con il padrone in un processo graduale dove desidera i propri spazi e le sue attenzioni. Se credi di non essere all’altezza di gestire questo rapporto rivolgiti ad un educatore. In ogni caso per educarlo dovrai insegnare comandi chiari ed univoci ed evitare di sopraffarlo con abbracci, baci e coccole non richieste. 3. La gestione degli spazi Anche la gestione degli spazi riguarda l’educazione del cane che deve capire dove può e dove non può stare. Il cane deve avere un suo spazio di relax in casa e le sue cose e quest’ordine non dovrebbe mai essere modificato. Il cane può stare sul letto ma solo se lo desideri e questo deve essere un messaggio da comunicare subito, ovvero al suo arrivo. Sono animali molto intelligenti per cui basta mettere le cose in chiaro da subito. 4. L’importanza della passeggiata Portare il cane fuori a passeggiare i primi tempi sarà una scoperta sempre nuova e divertente. Con il tempo potresti sentire il peso della passeggiata, soprattutto se fuori è brutto tempo e non hai tanta voglia di uscire.Ci sono padroni che lasciano liberi i propri cani nelle aree predisposte senza curarsi troppo del fatto che non tutti amino socializzare per imposizione. I cani hanno simpatie ed antipatie verso i propri simili e non è consigliato lasciarlo allo sbando un un’area canina distraendosi dalle sue interazioni mentre scrolliamo Instagram o Facebook.La passeggiata è un importante momento di scoperta e di crescita che rinsalda il vostro rapporto, per cui dedica la giusta attenzione e il tuo cane ti ringrazierà. Lascia a casa il tuo cellulare e gioca con il cane mentre lo guidi nelle sue scoperte e ti amerà per tutta la vita. 5. Cosa devi e cosa non devi comprare Di accessori per cani ne esistono fin troppi ma la maggior parte di questi è totalmente inutile. Un kit di base per un cane felice deve prevedere esclusivamente gli oggetti che seguono. Per l’acquisto puoi affidarti anche a forniti portali online come petingros.it, un rivenditore sempre rifornito e affidabile. Eccoti la lista di ciò che il cane deve assolutamente avere: guinzaglio e collare e se viaggia sui mezzi pubblici anche la museruola in stoffa; ciotole in acciaio o ceramica; cuccia confortevole e lavabile; spazzola; shampoo;Cosa non devi acquistare? Giochi e giochini sono utili ma superflui perché i cani si accontentano di una pallina o di un pallone bucato per giocare con te. Cosmetici e profumi fanno anch’essi parte del superfluo mentre sono da bandire vestiti e cappottini come anche i collari a strozzo (per lo meno secondo il nostro punto di vista). Per ogni altro dubbio il miglior consiglio che possiamo darti è quello di non improvvisare mai e chiedere il parere del veterinario che è sicuramente preparato per risponderti al meglio.

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Perchè il cane non vuole camminare? le possibili spiegazioni

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In genere si tratta di un momento ludico particolarmente atteso, oltre che legato ad un bisogno fisiologico, ma se il cane non vuole uscire di casa risulta piuttosto difficoltoso portarlo fuori per una passeggiata. Vi è già successo? Il problema è più diffuso di quanto potrebbe sembrare. Premettiamo che nella maggior parte dei casi non si tratta di nulla di grave ma capiamo perfettamente che può essere un problema di fronte al quale si rischia di restare basiti e impotenti.Che fare dunque se il cane non cammina? Non allarmatevi e proviamo a capire insieme quali sono le cause più frequenti di questo comportamento e come tentare di migliorare e/o risolvere la situazione. Il cane non vuole camminare: che fare?La passeggiata all’aria aperta costituisce un momento molto importante per un cane sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psichico. Infatti, l’uscita non viene vista solo come l’occasione per sgranchirsi le zampe e per espletare i propri bisogni.Al contrario, rappresenta un’occasione di puro divertimento, relax e condivisione. Non è cosa rara, però, imbattersi in un cane che mostri completo dissenso di fronte ad una nostra proposta di uscita e tale comportamento si può manifestare tanto nel cucciolo, quanto nel cane adulto o addirittura anziano.In alcuni casi, il vostro amico a quattro zampe potrebbe addirittura rifiutarsi proprio, a monte, di uscire di casa. Si tratta allora di un caso ancora diverso da quelli che tratteremo in questo articolo, ancora più grave, poiché il cane deve aver sviluppato un senso di ansia e paura nei confronti dell'esterno della casa.Partiamo da un presupposto diverso, ovvero quello di essere riusciti ad abbandonare l'uscio casalingo: quali problematiche si possono presentare in strada, tali per cui il cane non cammina?Prima di tutto sappiate che questo comportamento è molto più diffuso di quanto si possa credere e che allo stesso tempo non sempre sta ad indicare un grave problema. A volte è solo questione di tempo. Nei casi più gravi si verifica un vero e proprio rifiuto da parte dell’amico a quattro zampe già prima di varcare la soglia di casa.Un rifiuto generalmente legato ad un sentimento di timore, paura, ansia e frustrazione. La complessità di tale argomento merita di essere approfondita ed analizzata in separata sede, pertanto in questo articolo ci limiteremo ad osservare insieme esclusivamente i casi più diffusi e meno gravi. Perchè il cucciolo non vuole camminare? Partiamo dai cuccioli. In questo caso c'è davvero poco da allarmarsi perché è normale che un frugoletto ancora senza esperienza possa essere intimorito di fronte al "mondo", anche se si tratta solo del vialetto sotto casa. E' bene abituare il cane fin da piccolo a gestire le situazioni "in esterna", dunque relegarlo troppo in casa per paura che quella piccola palla di pelo si spaventi rischia di diventare un'arma a doppio taglio.Il puppy insomma deve imparare a "prendere le misure" alla strada e anche a socializzare con gli altri cani, oltre ad abituarsi alla presenza di esseri umani diversi dal suo padrone e della sua famiglia. Spronatelo dunque, ma ovviamente senza esagerare, altrimenti rischierete di traumatizzarlo inutilmente.Se hai un cucciolo e stai riscontrando questo problema, non allarmarti dunque! Il nuovo arrivato ha da poco conosciuto la sua nuova casa umana, probabilmente ha ancora bisogno di esplorare il mondo esterno e di familiarizzare con nuovi rumori, odori, cani e persone.Ha bisogno di socializzare e conoscere gradualmente l’ambiente esterno in cui lo abbiamo inserito. Anche se si mostrerà restio a procedere con la passeggiata già una volta varcato l’uscio di casa, non forzarlo.Rispetta i suoi tempi e mostrati felice e soddisfatto anche solo dopo un singolo passo. Evita di relegarlo in casa, esponilo sin dall’inizio a nuovi stimoli: solo così potrai evitare di rinforzare questi comportamenti e avere presto un cane socievole ed entusiasta di passeggiare all’aperto con te.È molto importante spronare il cucciolo, senza però esagerare. Non strattonare, né tirare il cane verso di te con l’uso del guinzaglio. Anche se dopo due o tre passi il cucciolo dovesse sedersi, attendi pure che sia lui a prendere coraggio e a rialzarsi e magari concedigli un bocconcino (senza adescarlo).All’inizio sarà faticoso, ma una volta superato l’impatto riscontrerai graduali miglioramenti nel tuo fedele amico. Spesso può essere di grande aiuto trovare al proprio cucciolo un nuovo compagno di avventure, proporgli una passeggiata in compagnia di un cane adulto, sicuro ed equilibrato. Potrà imparare molto da lui.A volte l’insicurezza del cane può verificarsi più prepotentemente laddove il cucciolo sia nato e cresciuto in un allevamento di campagna molto distante dalla città e dai rumori che la caratterizzano. Inserirlo in un contesto urbano ricco di stimoli potrà inizialmente disorientarlo, in tal caso il lavoro da fare richiederà più tempo e più uscite. Perchè il cane non vuole uscire In questo caso bisogna fare un passo indietro e chiedersi se il proprio cane abbia avuto la possibilità di socializzare con l’ambiente esterno. La socializzazione è un periodo molto delicato nella vita di ciascun cane.Una volta superata questa fase qualora il cucciolo non avesse avuto modo di fare le sue esperienze, porterà con sè in età adulta tutti i suoi problemi sociali. Potrà agitarsi, irritarsi o spaventarsi alla vista di un altro cane, di una persona estranea alla sua famiglia, di una macchina o di una moto.Per recuperare questo suo atteggiamento, la cosa migliore da fare è rivolgersi ad un esperto per evitare di compiere involontariamente ulteriori errori. Se il tuo cane dovesse manifestare un improvviso rifiuto ad uscire, con molta probabilità avrà avuto un’esperienza negativa in passeggiata.In questo caso è consigliabile prima di tutto individuare, magari con l’aiuto di un esperto, l’origine del problema e lavorare su quella attraverso un percorso di desensibilizzazione.Arriviamo ai cani anziani. Così come per noi umani, anche per il cane la terza età è una fase della vita molto delicata e ricca di cambiamenti. Quando un cane si fa anziano, oltre ad impigrirsi inizia a manifestare i primi malesseri legati a problemi muscolari e di deambulazione.Non solo, generalmente cani anziani mostrano sintomi di demenza senile che impedisce loro di compiere azioni che fino a poco tempo prima rappresentavano la normalità. In questo caso evita di fare tragitti molto lunghi e se puoi dai al tuo cane la possibilità di percorrere sempre lo stesso itinerario. Cerca di rendere stimolanti le sue giornate ricorrendo a giochi olfattivi e mantenendo la sua mente sempre allenata.Qualche volta può succedere che il cane sia semplicemente distratto da alcuni fenomeni che si verificano attorno a lui e si "dimentichi" di camminare. Spesso è per il contatto visivo con altri cani, altre volte perché magari ha individuato un odore di cibo che vuole "monitorare". In generale provate a lasciargli un po' di libertà per capire bene dove voglia andare a parare.Ma può anche essere invece che il vostro cane ha paura o sia comunque stressato oppure oggetto di ansie varie. Si tratt adi una macro-categoria che comprende un po' tutti i disagi che abbiamo accennato in precedenza. In questi casi tendenzialmente ci può essere stato un vero e proprio trauma, che il cane deve superare o quanto meno dimenticare. Perchè il cane non vuole camminare al guinzaglio?Cosa fare se il vostro cane non vuole camminare al guinzaglio? Si tratta di uno strumento assolutamente necessario, oltre che obbligatorio. Tuttavia può capitare che cani particolarmente vivaci lo vivano come una imposizione e si rifiutino di camminare col guinzaglio al collo. Dovete far sì che si abituino, magari mostrando l'esempio di altri cani.Il guinzaglio, oltre ad essere un oggetto di sicurezza necessario ed obbligatorio in esterna, rappresenta anche uno strumento di comunicazione tra noi ed il nostro cane. A volte cani particolarmente vivaci e “testardi” possono vivere questo strumento come una sorta di imposizione che li porterà a protestare rifiutandosi di camminare. In questo caso è bene abituare gradualmente il proprio cane all’uso del guinzaglio, creando una relazione serena e di fiducia.In generale, vi invitiamo ad avere pazienza e a "ricompensare" il vostro amico a quattro zampe con dei premi "mangerecci" quando vedete che ci sono dei passi avanti. Ricordatevi che, come tutti, anche i cani hanno tutto l'interesse - sia a livello fisico che a livello psicologico - nel godersi una bella passeggiata all'aria aperta.Qualora dovessi riscontrare difficoltà nel gestire tali situazioni, non avere timore di rivolgerti ad un esperto*. Sarà molto più semplice per te e per il tuo quattro zampe risolvere questo problema!*Questo articolo è stato scritto in collaborazione con Valentina Cafini, addestratore cinofilo qualificato ENCI. Vi lasciamo di seguito tutti i suoi contatti:Sito web Pagina Facebook Pagina Instagram

Il cane non mi ascolta: cosa fare?

Comportamento Redazione -

"Il cane non mi ascolta": è una frase che abbiamo sentito dire molto spesso, vediamo cosa fare in questa situazione. Cosa fare se il cane non mi ascolta? E' una domanda che ci siamo sentiti rivolgere spesso in redazione: come comportarsi se si hanno problemi di comunicazione col nostro amico a quattro zampe? La sfera del linguaggio è già di per sé complessa da affrontare tra esseri umani, figuriamoci tra specie diverse.Tuttavia in questo articolo proveremo a fornire un paio di indicazioni utili per migliorare il "dialogo" col proprio animale. Anche perché, quando mancano le basi per un dialogo sano e bilaterale, ogni rapporto rischia di naufragare. Per gli uomini così come per il mondo cinofilo, occorre capire-stabilire un codice di riferimento grazie al quale orientarsi nella comunicazione col proprio interlocutore a quattro zampe.Dobbiamo infatti partire da un dato che ad alcuni potrà risultare sorprendente: non tutti i cani che non ascoltano sono degli inguaribili testardi e/o disobbedienti! Molte volte c'è, appunto, un problema di comunicazione. Capiamo ora come "sintonizzarci sulla stessa lunghezza d'onda" del cane di casa.Il cane non mi ascolta: il linguaggio del corpo è fondamentale. Innanzitutto dobbiamo partire dal presupposto che - molto più rispetto agli umani - il cane presta molta attenzione al "body language". Interpreta i nostri movimenti e la nostra postura in maniera molto precisa. Occorre dunque prestare molta attenzione a come ci approcciamo all'animale. Insomma, tenete presente che esiste una comunicazione non verbale, che spazia dalla direzione del nostro sguardo al mondo in cui ci pieghiamo.Partiamo proprio con l'analizzare meglio l'utilizzo del nostro corpo nel dialogo con il nostro cane. Due consigli di base: 1) evitare movimento troppo veloci e bruschi 2) traiettorie circolari sono prevedibili a gesti "netti", in avanti. Meglio girare lentamente attorno alle cose, insomma! Un ulteriore esempio, concretamente: meglio non piegarsi in avanti, dal basso verso l'alto, con un senso quasi di incombenza, bensì flettersi in giù con le gambe e allargare le braccia come ad accogliere una ispezione dell'animale.Sempre restando nell'orbita della comunicazione non verbale ma visiva, analizziamo la strategia corretta da applicare al dialogo col cane in relazione alle nostre espressioni facciali. Anche la nostra mimesi facciale ha un peso determinante nell'economia della comunicazione con il pet.Dobbiamo ad esempio evitare di ridere di fronte ad atteggiamenti errati-pericolosi ma buffi del cane, per evitare che quest'ultimo percepisca dei gesti da evitare come dei gesti che ci rendono felici.Ci sono poi dei -cosiddetti - segnali calmanti che il cane spesso non utilizza in casa perché si disabitua a farlo, dal momento che non viene costruito un "vocabolario comune" in questo senso. I più comuni e universalmente riconosciuti (soprattutto dopo gli studi di Turid Rugaas) sono: mostrare il fianco e guardare altrove, girarsi di schiena o girare la testa.Ovviamente anche sollevare la zampa: un po' la nostra stretta di mano. Ma ce ne sono anche altri meno "conosciuti", in un certo senso, come: leccarsi il naso o annusare per terra. Oppure anche alternare lo sguardo tra terra e soggetto frontale. Teneteli presente nell'imbastire una discussione il più possibile bipartisan col vostro amico quadrupede.Il cane non mi ascolta quando lo chiamo: anche la voce è importante. Arriviamo ora all'utilizzo della voce. Anch'essa, ovviamente, fondamentale. Il tono deve essere pacato e deciso insieme. Tenete presente che gridare servirà a poco, soprattutto se non si è sviluppata al punto giusto l'autorevolezza per farlo. Vale un po' la stessa regola che vale per i bambini: urlare può servire, in qualche caso, a spaventare il "cucciolo d'uomo", ma non servirà a risolvere il problema.Ma al di là di tonalità e modalità, ci sono poi effettivamente delle parole o delle intere frasi da dire o non dire? Delle formule che vadano a coadiuvare il nostro rapporto col cane? Certo: una vasta fetta di questo discorso riguarda infatti l'esecuzione dei comandi. Parliamo dei comandi di controllo, ovvero degli ordini - più o meno funzionali ad uno scopo - che vorremmo che il nostro cane eseguisse.In questo caso, va "semplicemente" detto che il cane certamente assocerà alcune formule vocali a determinate azioni. Quindi, ad esempio, una frase come "Dov'è il guinzaglio?" proietterà il nostro amico direttamente al parco sotto casa (a meno che non abbia una gran paura del mondo esterno, come vi abbiamo spiegato qui).Fondamentale anche il sistema dei "premi" legati ad un rapporto che potremmo definire di causa-effetto, o meglio di azione-ricompensa. Quando una comunicazione tra voi e il vostro cane va a buon fine, quando siete sicuri di aver stabilito una sintonia tra azione richiesta e reazione ottenuta, una piccola lusinga all'animale dal parte del padrone può essere davvero un toccasana per innescare un circolo virtuoso.Tutti i fatti e le situazioni che abbiamo snocciolato fino ad ora vanno poi opportunamente filtrati nell'ottica della più totale congruenza tra gesti. Di cosa si tratta? Trattasi della coerenza di fondo nell'educazione dell'animale: importare ordini diversi a seconda dei momenti, o addirittura contraddittori, può rivelarsi quando mai deleterio. Un po' come per l'educazione dei bambini, è importante che ci siano una e una sola figura di "educatore" per evitare confusione e contraddizioni.A conclusione, una riflessione sorge spontanea: più spesso di quello che pensiamo accade che il cane non capisca, non che non ascolti! Proviamo ad immedesimarci, a metterci nei suoi panni e creare un ponte comunicativo reale col nostro amico a quattro zampe.Fermo restando che ovviamente può capitare di trovarsi di fronte a cani realmente indisposti e/o indisciplinati, ora dovremmo aver tutti capito meglio che se il cane non ascolta, probabilmente è perché non gli facciamo le domande giuste. Armatevi dunque di pazienza e... vocabolario!

Il cane tira al guinzaglio

Il cane tira al guinzaglio: cosa fare?

Comportamento Redazione -

Perchè il cane tira al guinzaglio quando vede altri cani? Quante volte vi sarà capitato di vedere per strada padroni trascinati dal loro cane, apparentemente impegnati in una gara di tiro alla fune, soprattutto se il quadrupede è di taglia medio-grande? Se il cane tira al guinzaglio ci troviamo di fronte al problema principale che rende la passeggiata col proprio Fido una vera e propria sfacchinata invece che un’uscita piacevole e rilassante. E allora come insegnare al proprio cane a camminare al piede? La prima cosa che la quasi totalità dei padroni fa istintivamente, pensando di indurre il cane a rallentare, è tirare il guinzaglio nella direzione opposta: errore! È lo sbaglio più comune, ma si ottiene l’effetto contrario: il cane infatti per reazione tirerà ancora di più rischiando di slogarvi una clavicola - non è uno scherzo: è capitato a molti proprietari di cagnoni robusti!Come per tutti gli addestramenti, sarebbe bene iniziare quando il cane è cucciolo, ma si può insegnare a non tirare al guinzaglio anche ad un cane adulto. Occorre dotarsi di un guinzaglio da addestramento, quello di cuoio lungo circa un metro, un metro e mezzo, e agganciarlo al collare. Per iniziare l’esercizio bisogna far mettere il cane nella posizione di partenza, ossia seduto al fianco della gamba del padrone. A questo punto si può incominciare a camminare pronunciando il comando prescelto (ad esempio “piede” o “qui”), sempre tenendo il guinzaglio morbido e mai teso. Ben presto il cane vi sorpasserà, andando avanti rispetto a voi e tendendo il guinzaglio; in questo preciso momento, prima che inizi ad abbassare il muso per odorare, dovrete ripetere il comando “piede” o “qui” e contemporaneamente cambiare direzione all’improvviso - o comunque fare un movimento che destabilizzi il cane-, in modo da attirare la sua attenzione su di voi (ad esempio potrete fare un inaspettato dietro-front). Il cane vi guarderà per cercare di capire cosa “diavolo” stiate facendo e, nel preciso momento in cui il vostro pet stabilirà questo contatto visivo con voi, dovete premiarlo con un bocconcino, così che capisca per associazione che se vi guarda ne ricaverà qualcosa di gradito. Ripetendo il tutto tante volte quanto necessario il cane imparerà a non tirare al guinzaglio perché impegnato a tenere sempre un occhio rivolto al padrone. Quando il vostro quattrozampe avrà compreso alla perfezione come si cammina al piede, allora potrete anche scioglierlo dal guinzaglio e vedrete che non si allontanerà molto da voi.Il cane tira al guinzaglio: come educarlo Se il cane tira al guinzaglio occorre adottare una serie di accorgimenti: Potete provare a legarvi il guinzaglio alla cintola: in questo modo avrete un legame “fisico” col cane, ma contemporaneamente avrete entrambe le mani libere per gestire meglio l’addestramento. Va ricordato infatti che la presenza del guinzaglio non dovrebbe quasi essere avvertita dal cane, ma dovrebbe essere una sorta di “filo invisibile” che vi unisce senza costrizione; Se il cane è ancora cucciolo ricordatevi di non usare mai collari a strangolo o semi-strangolo: sono assolutamente controindicati almeno fino ai sei mesi di età del cane; Non fate sessioni di addestramento troppo lunghe: soprattutto se dovete abituare il cucciolo al guinzaglio non andate oltre i cinque minuti di esercizio.

Il cane non vuole uscire di casa: perchè?

Comportamento Redazione -

Quali sono i motivi che spingono il nostro cane a non voler uscire di casa? Ecco le possibili risposte. Arriva la bella stagione e per gli amanti dei cani non c'è niente di meglio che una bella passeggiata insieme al proprio amico a quattro zampe. Al parco oppure semplicemente avanti e indietro sul marciapiede sotto casa, portare "sotto", a spasso, il cane di casa è un dovere ma speriamo per tutti anche un piacere.In genere, lo è in primo luogo per l'animale stesso: da un lato perché va ovviamente ad espletare quelli che sono i suoi "bisogni" corporali, dall'altro perché esce dalle mura domestiche per un po' di tempo svagandosi un po' all'aria aperta. Tuttavia non sempre le cose vanno così.Ci sono dei casi infatti in cui l'animale si rifiuta - anche vistosamente, platealmente - di uscire di casa. Cosa accade in questi casi, nel pratico? Il cane manifesta una evidente paura e/o disagio nel mettere piede - anzi, zampa - lontano dall'uscio casalingo. Si impunta sulla portone del palazzo oppure direttamente sulla porta di casa. Quali possono essere le cause per cui il cane non vuole uscire di casa? E, soprattutto, come provare a risolvere questa situazione?Il cane non vuole uscire di casa: quali sono i motivi? La risposta non è certamente semplice, poiché di fronte a queste problematiche di tipo "psicologico" si apre un ventaglio variegato di possibilità (come non è facile "leggere nelle mente" degli esseri umani, non lo è per la psiche animale).Tuttavia il cane ha assolutamente bisogno di vivere anche il mondo esterno, socializzare con gli altri cani e con l'ambiente circostante, senza rimanere ingabbiato mentalmente tra le mura di casa. Ha insomma bisogno di fare esperienza, per non alienarsi nel suo mondo.Capirete bene dunque che il problema non è da prendere sottogamba: se da un lato il cane "sta bene" in casa, dall'altro deve essere pronto anche ad uscire!  Ma facciamo un passo indietro e proviamo a risalire alle cause di questo tipo di atteggiamento. Grossomodo potremmo ricondurlo a due fattori-aspetti fondamentali: abitudine e paura.Da un lato infatti il cane tende ad essere un animale piuttosto abitudinario, a crogiolarsi nei piccoli-grandi comfort che vengono forniti dalla casa che abita. Immerso nelle comodità del lusso domestico, perché lanciarsi nell'ignoto? Ricordiamo che le abitudini possono creare una sorta di "assuefazione".Tuttavia va detto che in linea di massima i cani amano lanciarsi in avventura all'aria aperta. In questo articolo vi riferiamo ovviamente ad una minoranza, con dei problemi relazionali maturati nel corso della propria esistenza.  Arriviamo così anche al secondo punto di questa disamina: la paura. Può capitare, a causa di fari fattori, che il mondo esterno crei un vero e proprio disagio nell'animale, al di là delle varie ed eventuali abitudini casalinghe maturate nel corso degli anni.È però importante sottolineare che questi due aspetti spesso vadano se non a coincidere quanto meno ad intersecarsi e sommarsi. Qualche volta quest'ansia del mondo esterno è coadiuvata anche da padroni e/0 veterinari troppo apprensivi: valutate sempre con attenzione quando e quanto è il caso di tenere i vostri amici a quattro zampe "sotto una campana di vetro". Il cane non vuole uscire di casa: ci vuole pazienza. Come agire in questi per arginare e provare a risolvere il problema? Armatevi di tanta pazienza e determinazione. Bisogna procedere per tentativi, da un lato promettendo delle ricompense al vostro cane (cibo per i più golosi, un gioco particolarmente accattivante, un altro amico a quattro zampe con cui "affrontare" la cosa).Se i primi tentativi risultano vani dovete provare ad alzare il tiro e approcciarvi in maniera un po' più "strong": provate a trascinare (sempre con accortezza) il cane per qualche tratto oppure prendetelo direttamente in braccio. Senza forzarlo, dovete fargli capire che il mondo esterno non è lì pronto ad aggredirlo!In prima battuta però è importante che riusciate a costruire un rapporto di fiducia con l'animale, per poi riuscire a trascinarlo in questa grande avventura che è il mondo al di là della porta di cosa ma anche... la vita!

il cane non mangia

Perchè il cane non mangia: cause e cosa significa

Comportamento Redazione -

Molti nostri lettori si chiedono perchè e cosa significa quando il cane non mangia. Ci possono essere diverse cause dietro a questo comportamento.In questo articolo troverete alcune indicazioni sui motivi che possono portare il vostro cane a rifiutare il cibo. Se il cane non mangia verificate che non abbia gravi problemi di salute, rivolgetevi al vostro veterinario per controlli.La premessa di tutto il discorso è che bisogna educare l'amato amico a 4 zampe a seguire le regole sull’alimentazione. Alcuni consigli vi guideranno a dargli una quotidianità e se il vostro cane è anche un po' viziato e fa qualche capriccio quando si tratta di mangiare, vedrete che in poco tempo tornerà ad avere appetito. Detto questo, entriamo nel dettaglio del problema. Perchè il cane non mangia? Stranamente il vostro cane non si è neanche avvicinato alla ciotola del cibo e non vi ha rincorso per ottenere le sue crocchette? Il cane non vuole mangiare niente, forse c’è qualcosa che non va.Può succedere anche agli animali di non avere appetito, di voler saltare il pasto per un giorno, o di avere periodi in cui hanno meno fame del solito, ma se il vostro cane rimane a digiuno per 24 ore, se ha sempre mangiato di gusto ed ora rifiuta il cibo, se ultimamente lo trovate dimagrito, è bene farlo visitare al più presto.I cani possono essere spinti a non mangiare per diversi motivi, quindi bisogna individuare la causa del perchè il cane non ha appetito.Le cause del perchè il cane non mangia potrebbero essere diverse:difficoltà nella masticazione male ai denti o alla bocca ferite o fastidi dovuti ad oggetti estranei incastrati nella bocca malattie come insufficienze renali, disturbi al fegato e cancroIn questi casi, anche il cane più affamato del mondo, diventa un cane inappetente. Verificate anche che non abbia contratto la malattia della zecca, l’erhichiosi. Anche i vaccini possono essere causa di inappetenza: se ne avete appena fatto uno al vostro cane non preoccupatevi, tornerà a mangiare presto.Un cane senza appetito deve preoccupare quando il problema si prolunga nel tempo, perché potrebbe essere il segnale di una malattia. Si capisce come in tutte queste situazioni è fondamentale una visita veterinaria.Detto questo, la causa dell'inappetenza potrebbe anche essere molto più semplice e meno grave. Così come l’uomo ha delle preferenze per alcuni cibi, anche il cane ha le sue: a volte il cane non mangia perché non gradisce quello che gli proponete per pranzo e cena.Se ripetutamente il vostro fedele amico rifiuta il cibo ma non dimagrisce e sembra in perfetta forma verificate che non abbia trovato un altro modo per alimentarsi, per esempio mangiando da qualche altra ciotola e sottraendo il cibo a qualcun altro.Assicuratevi che durante i pasti non si aggiri attorno al tavolo per guadagnare gli scarti del pranzo o della cena. E’ importante mantenere una routine per dare un educazione alimentare al vostro cane: dategli tutti i giorni alla stessa ora la sua razione di cibo, e se non lo mangia ripetete la stessa cosa anche il giorno dopo. Un cane in buona salute e giovane non subirà gravi conseguenze se salta qualche pasto, servirà a fargli capire che se ha fame deve mangiare il cibo che ha a disposizione.Se il cane non è viziato e improvvisamente rifiuta di mangiare dovrete verificare che il cibo per cani non sia scaduto o avariato. Evitate di cambiare in continuazione il cibo del vostro cane perché potreste sconvolgere il sistema digestivo.Se volete provare a dargli qualcosa di diverso o volete cambiare marca non fatelo drasticamente. Iniziate mischiandone piccole quantità al cibo che il vostro cane è solito a mangiare e lentamente arrivate a sostituirlo definitivamente. Cosa fare se il cane non mangia Se il cane non mangia perchè non gradisce il cibo che gli presentate, usate qualche piccolo trucchetto per invitarlo a mangiare. Ecco i più consigliati. Insaporire il cibo Provate ad insaporire il cibo aggiungendo alimenti, altrimenti scaldatelo al microonde o utilizzate acqua calda o brodo di pollo per dargli più sapore. Passeggiate quotidiane Stimolate l’appetito del vostro amico a quattro zampe portandolo a fare del movimento, fatelo passeggiare quotidianamente prima dell’orario dei pasti: questo provocherà un aumento di appetito, vedrete che il cane tornerà a mangiare con gusto, lasciando la ciotola pulita. Fatelo mangiare in tranquillità Trovate un luogo adatto per “apparecchiare”: posizionate la ciotola col cibo e quella con l’acqua, possibilmente dove il cane non abbia distrazioni, dove possa mangiare tranquillamente.Se non finisce tutto il pasto ripulite la scodella e rimettetela vuota là dove il cane è solito mangiare: se torna a cercare il cibo non dategliene fino all’orario stabilito per il pasto successivo.Questo serve ad educarlo a capire che terminando il cibo verrà ricompensato con qualche premio, qualche coccola. Evitate di dargli spuntini fuori dagli orari dei pasti ed abituatelo a non mangiare dagli sconosciuti o in giro, educatelo a non aggirarsi attorno a tavola durante l’orario dei vostri pasti, non cedetegli spuntini sottratti dal vostro piatto. Impostate una routine La routine è importante per il cane: è un animale abitudinario e gradisce avere un equilibrio e una quotidianità. Se improvvisamente rompete le abitudini del vostro fedele amico sappiate che potrebbe subirne le conseguenze. Cambiamenti di case, dovuti a traslochi o vacanze, possono sconvolgere l’animale, che si trova disorientato senza le sue abitudini. L’equilibrio e la routine del cane influiscono sul suo grado di appetito.Solitamente in questi casi il cane mangia poco, ma non rinuncia al cibo definitivamente. Anche l’arrivo di un altro cane o un altro animale può incidere sull’appetito di quello già presente in casa: è bene dare da mangiare separatamente ai due animali.Attenzione anche ai cambiamenti di orario e a modificare le abitudini, come ad esempio le passeggiate, che incidono sulla routine e possono diminuire l’appetito del cane. Conclusioni Infine, ci sono da tenere in considerazione anche gli eventi tragici come la perdita del padrone, che muore o abbandona il cane: diverse storie raccontano di cani addolorati che hanno avuto il rifiuto del cibo dovuto a stati d’animo.Anche le condizioni climatiche possono incidere sull’appetito del cane: il caldo ad esempio può provocare l’inappetenza. Quando le temperature si alzano anche gli uomini tendono a mangiare meno o ricercare cibi più freschi e più leggeri, non c’è nessun motivo per preoccuparsi perché l’appetito tornerà presto.Anche in questo caso non è indispensabile andare dal veterinario: una visita è consigliata quando il cane inizia a non mangiare per diverso tempo, allora è bene sottoporlo a controlli che verifichino lo stato di salute dell’animale.

segnali calmanti nel cane

Segnali calmanti nel cane: cosa sono e significato

Comportamento Redazione -

Ormai da parecchi anni si fa un gran parlare dei cosiddetti segnali calmanti nel cane. Già studiati negli anni ’50, anche se chiamati con nomi diversi, i calming signals (segnali calmanti cane) vennero approfonditi negli anni ’80 da Turid Rugaas, un’etologa norvegese che osservò a lungo nel cane gli stessi segnali di pacificazione che erano stati riscontrati tra i lupi e li catalogò in maniera sistematica. Per il cane, che è un animale da branco, per natura portato a vivere all’interno di una struttura sociale piuttosto complessa e retta da una gerarchia ben definita, l’utilizzo dei segnali calmanti è fondamentale per mantenere quegli equilibri su cui la società canina si regge. Questo dimostra peraltro che i cani, così come i loro antenati lupi, sono animali di per sé non aggressivi: cercano sempre di evitare i conflitti e di risolverli in maniera non cruenta, perché ciò è fondamentale alla sopravvivenza del loro branco, e lo fanno utilizzando appunto i calming signals. I segnali calmanti del cane sono gesti di pacificazione, atteggiamenti corporei non vocali, che i cani assumono per calmare se stessi, quando sono stressati o a disagio, e per calmare gli altri - cani o umani che siano -, comunicando loro di “venire in pace” e di non volere uno scontro e chiedendo contemporaneamente all'altro di porsi nella stessa conciliante disposizione d’animo. Il cane utilizza questi comportamenti anche quando si trova in una situazione che gli provoca paura o lo innervosisce per tranquillizzarsi, farsi coraggio e scaricare stress e tensione. Ma quali sono nel dettaglio questi segnali calmanti nel cane? La Rugaas ne ha catalogato circa una trentina, anche se alcuni possono avere significati ambivalenti a seconda della situazione e su cui quindi non tutti gli etologi trovano accordo. Vediamo i più comuni ed inequivocabili.AVVICINARSI LATERALMENTE: lo si nota molto spesso quando due cani si incontrano. Si avvicinano disegnando un ampio semicerchio e accostandosi all’altro lateralmente, non in maniera diretta in posizione frontale, perché altrimenti assumerebbero un atteggiamento di sfida, che potrebbe portare ad uno scontro; IMMOBILIZZARSI: capita che all’incontro tra due cani, l’uno sembri quasi paralizzarsi all’improvviso di fronte all’altro, che invece lo annusa dappertutto girandogli attorno. Quello dei due che si immobilizza non ha paura del suo simile, come siamo portati a pensare noi umani, ma gli sta solo lanciando un segnale di non belligeranza; MUOVERSI LENTAMENTE OPPURE SEDERSI E SDRAIARSI: a volte, quando richiamiamo il cane per sgridarlo perché “ne ha combinata una”, lo vediamo venire verso di noi con le orecchie e la testa bassa, camminando al rallentatore oppure addirittura sedersi o allungarsi a terra. Questo spesso ci fa innervosire ancora di più perché pensiamo che il cane non voglia avvicinarsi e ci stia disobbedendo; in realtà, nel suo linguaggio, sta cercando di calmarci e di dirci che non vuole proprio “litigare” con noi. GRATTARSI E SCROLLARSI: a meno che il cane non abbia prurito, se si gratta senza un reale motivo fisico lo fa per allentare la tensione; stesso discorso vale per il gesto di scrollarsi, tranne quando lo fa per altre evidenti ragioni, ad esempio per spruzzare via l’acqua dopo essere uscito sotto la pioggia. METTERSI IN MEZZO: è un segnale calmante che non lascia dubbi. Il cane si frappone fisicamente tra altri due cani che si fronteggiano e tra i quali avverte tensione o tra due persone per lui troppo vicine - anche se magari si stanno solo abbracciando - perché nel linguaggio canino l’abbraccio come manifestazione d’affetto non esiste; anzi l’animale può interpretarlo come un preludio allo scontro e pertanto mettersi in mezzo per scongiurarlo.Segnali calmanti nel cane: ci sono anche delle espressioni consigliate. Accanto ai segnali calmanti nel cane che comportano un movimento di tutto il corpo del quattro zampe, questo ne compie altri che potremmo definire d’espressione perché riguardano più la mimica e l’espressività:DISTOGLIERE LO SUARDO E GIRARE LA TESTA: per i cani fissarsi negli occhi stando l’uno di fronte all’altro è un chiaro messaggio di sfida. Al contrario, quando il cane vuole inviare un segnale di pacificazione distoglie lo sguardo, spesso socchiude gli occhi, sbatte le palpebre e volta la testa dall’altra parte. SBADIGLIARE: solo qualche volta i nostri quattro zampe sbadigliano per sonno (ad esempio appena svegli), come saremmo portati a credere noi umani, mentre nella maggior parte dei casi, lo sbadiglio nel cane è un segnale calmante sia per se stesso che per gli altri, tanto che Turid Rugaas consigliava anche all’uomo di sbadigliare davanti ad un cane particolarmente nervoso o spaventato per tranquillizzarlo. LECCARSI: è uno dei segnali calmanti nel cane che il pet compie più frequentemente, magari quando gli “stiamo addosso” accarezzandolo e coccolandolo insistentemente, al punto da iniziare a leccarsi le labbra e il naso oppure a leccarci il viso. Non ci sta dando “baci” perché gli piace come ci stiamo comportando con lui, ma al contrario si sta “scocciando” e vuole chiederci di smetterla.

Il cane fa pipì in casa

Il cane fa pipì in casa: cosa fare e rimedi

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Il cane fa pipì in casa: perchè? Chiunque abbia o abbia avuto un cane in casa ha dovuto fare i conti col “problema pipì” e avrà cercato consigli a destra e sinistra per trovare una soluzione efficace e veloce, magari chiedendo ad altri padroni di cani che ci sono già passati. Niente di più sbagliato! Da che mondo è mondo infatti le fandonie su questo argomento si sprecano e il suggerimento di strofinare il muso del cane nella pipì per insegnargli a non farla più in casa è una delle tante! Avere avuto un cane non significa necessariamente sapere sempre qual è la cosa giusta da fare con lui: molti padroni si basano sul “sentito dire” e sul passaparola per educare il proprio cane e, magari in buona fede, finiscono per ottenere l’effetto contrario di quello sperato, creando confusione nell'animale, che non capisce più cosa veramente vogliamo da lui.Il cane ha iniziato a fare pipì in casa: come comportarsi Il primo passo da fare se il cane fa pipì in casa è chiedere consiglio a chi è esperto e competente, cioè al veterinario o all’educatore cinofilo, che vi spiegherà anzitutto per quale motivo il cane fa pipì in casa il cane non ha il controllo della vescica fino a 4-5 mesi di età. Il cucciolo è esattamente come un neonato: è troppo piccolo per riuscire a trattenere la pipì, perciò il padrone deve avere la dovuta pazienza e non pretendere che il cane impari da un giorno all’altro a non sporcare all’interno delle mura domestiche. Così come quando abbiamo un bimbo piccolo diamo per scontato che per i primi anni dovremo cambiargli spesso il pannolino, allo stesso modo, se decidiamo di prendere un cucciolo, dobbiamo accettare che per un po’ dovremo armarci di straccio e detersivo per lavare i pavimenti: e in un certo senso siamo fortunati, perché il cane impara molto prima del bambino dove va fatta la pipì…Se il cane fa la pipì in casa non urlategli contro! Visto che il cane fa pipì semplicemente perché non riesce ancora a trattenerla, non ha nessun senso urlargli contro, dargli una patta sul sedere o ancora peggio sfregargli il muso nell'urina. Il cane non è in grado di collegare le vostre punizioni con l’aver fatto pipì, quindi non capirà perché lo state rimproverando e otterrete come unico risultato che il cucciolo imparerà ad aver paura di voi, facendo la seguente associazione: “ogni volta che c’è la pipì in giro per casa il mio padrone si arrabbia”; finirà così per andarla a fare nei punti più nascosti della casa, perché voi non la vediate. Inevitabilmente inoltre il cucciolo incomincerà a provare ansia ogni volta che il padrone rincasa e trova la pipì: è questo il motivo per cui il cane fa quell'espressione “colpevole” quando scopriamo il suo “misfatto”; non certo perché sa che è sbagliato fare pipì in casa, ma solo perché ha paura del vostro rimprovero. Se il cane fa pipì in casa non è per fare dispetto al padrone: per i cani questo concetto non esiste! I quattro zampe associano il binomio causa-effetto solo quando le due cose avvengono contemporaneamente o a brevissima distanza, ma non sono in grado di compiere un’azione per “vendicarsi” del padrone. Strofinare il muso del cane nella pipì, oltre a non insegnargli nulla, può ottenere l’effetto opposto, perché l’urina è qualcosa di sgradevole solo per noi umani, ma non per il cane, anzi! I cani durante le passeggiate non fanno altro che odorare e leccare la pipì dei loro simili perché trovano lì moltissime informazioni interessanti: dall'urina possono capire di che razza è il cane che l’ha fatta, se è maschio o femmina, quanti anni ha, se è un gregario o è dominante e molto altro. Mettere il muso del cane nella pipì dunque potrebbe addirittura avere un significato premiante…Il cane fa pipì in casa di notte e di giorno: come comportarsi Ma allora cosa è giusto fare quando il cane fa pipì in casa?Non bisogna sgridarlo né tanto meno picchiarlo! Al contrario bisogna mostrarsi indifferenti e pulire la pipì quando il cane non ci vede, altrimenti potrebbe pensare che l’urina abbia per noi la stessa importanza significante che ha per lui e che, proprio come un cane, stiamo chini sulla pipì per coglierne tutti i segnali olfattivi; Bisogna portarlo fuori molto spesso: più il cucciolo esce più alta è la probabilità che faccia la pipì all'esterno; in quel preciso istante dobbiamo premiarlo, anche solo con una carezza entusiasta, perché così imparerà che quello è un comportamento che a noi piace e per questo lo rafforziamo; Non cercate di insegnare al cane a fare la pipì sulle traversine disseminate per casa: gli dareste un segnale contradditorio, perché finireste per ricompensarlo quando urina in casa (che sia sulla traversina o no per lui ha poca importanza), mentre quello che volete è l’esatto contrario, cioè che impari a fare pipì fuori. Il risultato sarà che il vostro cucciolo impiegherà più tempo del dovuto a capire che deve fare pipì all’esterno.

Perchè i cani si annusano il sedere? ecco le risposte

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Perché i cani si annusano il sedere? I motivi di questo comportamento.I cani si annusano il sedere e vi domandate il motivo? Avete preso un cane da poco e non capite per quale motivo fa una cosa che sembra inspiegabile per il nostro modo di comportarci? Vorreste capire perché assume comportamenti del tutto insoliti a noi umani come annusare feci, pipì, e addirittura il sedere di altri cani?Sicuramente la spiegazione non è perché sono animali maleducati ma, a questo strano comportamento dei cani c’è una spiegazione e continuando a leggere l’articolo scoprirai cosa si nasconde dietro l’odore di un cane. I cani si annusano il sedere: perchè? I nostri amici a 4 zampe per conoscersi usano l’olfatto: a volte fanno cose che per noi uomini sfiorano la decenza, atteggiamenti che appartengono al linguaggio dei cani e mai ci sogneremo di ripetere.Tra questi insoliti comportamenti c’è la tendenza per cui i cani si annusano il sedere. L’olfatto è un senso molto importante, i cani sviluppano la percezione del mondo attraverso gli odori. Labbra, orecchie, genitali e parte anale sono i punti del suo simile che il cane annusa, per capire chi ha davanti.La stessa cosa la fa con l’uomo, lo fiuta per capire se si può fidare, per sapere con chi ha a che fare: noi umani utilizziamo le parole, nel mondo canino si comunica con gli odori. Quando i cani si annusano il sedere si stanno parlando: i vostri cani non sono maleducati, ma seguono il loro istinto, il senso olfattivo sviluppato gli serve per conoscere il mondo.Incredibilmente dall’odore sentono chi hanno davanti: i cani non possono raccontarsi bugie, l‘odore non mente. Pensate che il cane è dotato di 220 milioni di recettori olfattivi mentre l’uomo ne ha solo 5. Un cane può riconoscere fino a 500.000 odori, usano l’olfatto come noi usiamo la vista, possono sentire anche chi è passato a distanza di tempo, noi invece non possiamo vedere ciò che non c’è più.Nei lati della parte anale si trovano le ghiandole perianali che secernono vari tipi di feromoni molti dei quali sono ancora sconosciuti, sono sostanze chimiche che variano in relazione alle condizioni emotive, ci sono poi le ghiandole paranali che secernono un odore poco piacevole quando il cane ha paura o è spaventato.I cani si annusano il sedere: cosa sentonoI nostri amici a quattro zampe hanno un’ottima memoria olfattiva, sono in grado di ricordarsi l’odore di un altro cane a distanza di tempo, anche fino a tre anni dopo possono riconoscere un odore. A volte lo avrete sicuramente sorpreso annusare le feci, attraverso l’odore che sentono sono in grado di capire se il cane che le ha lasciate ha un carattere forte, dominante, diffidente, amichevole e sicuro.I cani vedono attraverso l’olfatto, captano informazioni importanti ed ecco perché i cani si annusano il sedere:ordine gerarchico e dominanza stati d’animo, genere se hanno di fronte una cagnolina in calore cosa mangia il soggetto fiutatoDurante il rituale di conoscenza o riconoscenza, tra 2 cani ce n'è uno che indietreggia e smette di annusare: questo sta ad indicare e a suggerire all’altro la dominanza, chi comanda.Se il cane non è disposto a comunicare niente di sé allora reagirà al rituale indietreggiando e tenendo la coda bassa per evitare all’altro di prendere informazioni su di lui.Andando a spasso col vostro cane vi capiterà spesso di assistere a questa scena, ma sappiate che fa parte del codice animale. I cani hanno un olfatto che può essere fino a 100.000 volte più sensibile rispetto a quello degli uomini. Attraverso l’odore sono in grado di capire lo stato emotivo, il genere e anche cosa mangia l’altro cane.Non cercate di allontanare i cani che si stanno annusando il sedere, evitate di tirare il guinzaglio perché per loro è un gesto normale, è come parlarsi o salutarsi.Ci sono casi in cui annusandosi i due cani sentono informazioni che li portano ad azzuffarsi, fate attenzione, in quel caso il dato certo è che non si sono piaciuti ed è il caso di allontanarli. I cani si annusano il sedere: cosa fiutano?Ogni cane ha un odore diverso dall’altro e annusarsi serve per identificarsi e distinguersi, questo anche grazie all’organo di Jacobson che è situato dentro la loro bocca, è collegato al cervello ed è in grado di codificare la chimica.A seconda della razza alla quale appartengono i cani fiutano l’odore in modo diverso: teleolfatto o megaolfatto ad esempio e quelli da caccia appartengono alla prima categoria. Prendono grandi quantità d’aria, sentono un odore e lo seguono fino a percepirlo sempre più intenso e ad arrivare alla fonte di ciò che stanno fiutando.I segugi prendono ripetutamente meno aria e la trattengono. Di seguito ecco un elenco di razze di cani con l’olfatto molto sviluppato:Pointer: si tratta di un cane di origine inglese, molto utilizzato nella caccia. Black and tan coonhound: una razza molto antica originaria degli Stati Uniti, usata nella caccia al procione. Bassotto: cane da caccia con origine tedesca. Spaniel inglese, famoso per il suo olfatto molto fine, riesce a sentire gli animali seguendoli fino all’acqua. Pastore belga: altra razza di cane molto antica, inizialmente utilizzato per badare il gregge ed in seguito apprezzato per il suo olfatto eccezionale, sembra che riesca a fiutare l’odore del tumore alla prostata. Labrador: per il suo fiuto fine viene utilizzato molto anche per i soccorsi e la ricerca di uomini durante catastrofi naturali. Pastore tedesco: è un cane molto intelligente addestrato anche lui per soccorsi grazie alla sua velocità nell’apprendere velocemente, ottimo anche come cane antidroga. Non poteva mancare nell’elenco il Beagle, cane da caccia, utilizzato anche come antidroga e da soccorso. Siamo quasi giunti a termine di questa classifica, con il Basset hound, originario dall’Inghilterra, figura sempre tra i cani col fiuto sviluppato ed infine il Bloodhound anch’ esso ottimo cane da caccia, addestrato per il soccorso e per il ritrovamento di persone.Sentire che odore ha chi ci sta di fronte in certe occasioni potrebbe essere utile per evitare spiacevoli incontri, chissà magari con l’aiuto del vostro cane potreste riuscire a fiutare anche voi le persone sbagliate, quelle dalle quali meglio tenersi lontani.

Cosa fare quando si trova un cane smarrito: tutti i consigli

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Può succedere a chiunque di noi: cosa fare quando si trova un cane smarrito? Qualche giorno fa abbiamo ricevuto una domanda da un nostro lettore: cosa fare quando si trova un cane smarrito? Si tratta certamente di un interrogativo che si pongono tutti coloro che amano gli animali.Potenzialmente potrebbe accadere di trovare un cucciolino perso (o, nel peggiore dei casi, abbandonato) e non sapere minimamente come comportarsi. Di seguito vi diamo alcune indicazioni/consigli su cosa fare se vi ritrovaste in una situazione simile.Intanto in primis dovete capire se il cane è mansueto: se non morde, potete tentare di bloccarlo. Provate ad infilargli un guinzaglio, se ce l'avete sottomano. Altrimenti, se ad esempio è entrato nel vostro cortile, chiudetelo lì e non fatelo andare nuovamente in strada.Ma se il quattro zampe dovesse risultare aggressivo (magari perchè spaventato)? Allora è bene telefonare immediatamente a vigili oppure carabinieri. Una volta chiamati loro, questi si rivolgeranno al servizio accalappiacani delle Asl. E' un servizio disponibile 24 h, che si metterà a quel punto in contatto con voi per capire dove intervenire (se qualcuno vi dirà che non è propria competenza, pretendete di parlare con un superiore).Avvisare i vigili è davvero importante, perchè partirà poi subito la segnalazione all'Asl: se il proprietario avrà fatto denuncia di smarrimento, il cane potrà ritornare da lui anche in tempi non lunghi. Chiamare le Forze dell'Ordine è fondamentale anche per un altro aspetto: se deciderete di tenere il cane per voi, e questo è fornito di microchip, il vostro veterinario non potrà che avvisare la polizia. E il proprietario a quel punto potrà denunciarvi per appropriazione indebita.Insomma, sareste denunciati per furto. Potete portare il cane dal vostro veterinario solo se avete intenzione di leggere il suo microchip e contribuire al ritrovamento dei proprietari. Nota bene: tutto deve essere fatto nello stesso giorno.Cosa fare quando si trova un cane smarrito: evitate di far passare i giorni! Accanto alle cose da fare, esistono anche delle cose da non fare quando si trova un cane smarrito. In primo luogo, non bisogna far passare troppi giorni per denunciare alla polizia smarrimento/ritrovamento di un cane. Altrimenti, come abbiamo accennato nelle righe precedenti, potreste essere accusati di abbandono di animale (se lo avete smarrito) oppure di appropriazione indebita (nel secondo).Non dovete poi lasciare il cagnolino al veterinario in attesa che arrivi l'accalappiacani. Perché non è di sua competenza, e inoltre il veterinario non può ospitarlo per mancanza di spazio. I vigili poi hanno il vostro numero e indirizzo, perciò si aspettano che sia da voi. Il vostro veterinario perciò potrà al massimo aiutarvi nell'individuazione del microchip, nulla di più.Ultima cosa molto importante: non dovete rifiutare di contattare i vigili per l'ansia che poi il cane finirà in canile e non si sa quale sarà il suo destino. Se il quattro zampe ha il microchip e non seguite la prassi delle righe precedenti allora il proprietario potrebbe anche accusarvi di furto.E poi i canili non saranno il massimo (alcuni in verità sono tenuti decisamente bene), ma nessun cane lì verrà soppresso. Se il pet ha il microchip, il proprietario sarà ricontattato per andare a riprenderselo. Se quest'ultimo non lo vorrà più, allora chi lo ha ritrovato potrebbe adottarlo proponendo al legittimo proprietario una cessione firmando un foglio.Dovrete passare obbligatoriamente per questa via: non potrete prenderlo e basta, perché allora sarete voi in torto. Se invece non ha il microchip, verrà proposto in adozione e allora farete l'iter necessario per prenderlo con voi.

Il cane ringhia: perchè, cause e cosa fare

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Se il cane ringhia ci troviamo di fronte ad un comportamento da monitorare con molta attenzione. È capitato praticamente ad ognuno di noi, almeno una volta, di trovarsi di fronte ad un cane che ringhia. Attenzione però: ringhiare non è sinonimo di abbaiare. Se il cane ringhia tendenzialmente c'è qualcosa che lo sta turbando: questa sensazione non si traduce necessariamente in un atteggiamento aggressivo nei confronti del prossimo, tuttavia si tratta di una situazione da monitorare con una certa attenzione.Infatti, l'irrequietezza di un cane che ringhia può degenerare in fretta, portando ad una situazione di pericolo. Un cane che abbaia invece vuole sì comunicarci qualcosa, ma - salvo casi particolari - non dovremmo trovarci davanti ad un caso di disagio acuto da parte dell'animale: niente insomma che possa sfociare - ripetiamo, salvo eccezioni - in una aggressività eccessiva.Ma perché il cane ringhia? Quali sono le cause più frequenti di questo "avvertimento rumoroso"? E come comportarsi di fronte ad un cane che ringhia? In questo articolo risponderemo a questo domande, provando a dare qualche consiglio utile su come affrontare la situazione.Occorre fare almeno due premesse: la prima è che per quanto si possa fare affidamento su molti studi relativi alla psicologia delle razze canine, non è possibile entrare nella testa dell'animale che abbiamo davanti, che potrebbe essere infastidito anche da un nostro gesto incontrollato e/o involontario.La seconda è che la prudenza non è mai troppa: anche se già conosciamo il cane che abbiamo di fronte, se dovessimo ritrovarci a tu per tu con un animale che ringhia è bene mantenere un atteggiamento quanto mai vigile, poiché tutto può accadere; e per di più in tempi molto rapidi.Il cane ringhia: cause Cosa porta un cane a ringhiare? Quali sono le cause principali di questi "sfoghi rumorosi"? In questo articolo proveremo a dare alcuni consigli utili su come procedere in questi casi. Innanzitutto però proviamo ad entrare più nello specifico: a cosa ci riferiamo esattamente col termine "ringhiare"?Si tratta di un modo di abbaiare più rabbioso del normale, durante il quale il cane mostra la sua dentatura a coloro che si ritrova di fronte, digrignando i denti. Il cane si sente in pericolo e questo è il suo modo per far capire al "nemico" di essere pronto ad attaccare. Si tratta insomma di un meccanismo di difesa, qualcosa di irrazionale o quanto meno di impulsivo.Le cause, come accennato, possono essere molteplici. Il cane si sente in qualche modo minacciato e bisogna provare a non acuire questo suo sento di disagio, evitando nel contempo di essere attaccati e/o feriti. Valutate però anche la frequenza del fenomeno: se il cane ringhia sempre, in continuazione, non può trattarsi di una semplice sensazione di pericolo.Questo perché l'animale non può sentirsi in pericolo 24 ore su 24! In questo caso una possibile causa potrebbe essere un vero e proprio trauma subito da cucciolo: ecco allora che il nostro amico a quattro zampe rischia di percepire pericoli un po' ovunque, finendo per ringhiare di continuo.Una aggressività così pronunciata potrebbe essere dettata anche da una patologia fisica e non ad un trauma psicologico: ad esempio l'animale potrebbe essere affetto da rabbia. In entrambi in casi è fondamentale consultare uno specialista.Un'altra possibile causa dell'aggressività del cane potrebbe essere un cattivo odore del padrone o di coloro che provano ad avvicinarlo. Ricordiamo che da un lato i cani sono dotati di un olfatto molto più sviluppato del nostro e dall'altro possono essere infastiditi da odori che per noi esseri umani sono assolutamente normali o addirittura gradevoli.In questo caso provate ad esempio a cambiarvi d'abito: spesso sono proprio i vostri vestiti ad essere rimasti impregnati di un odore particolare, magari un deodorante o un detersivo troppo intensi. Il cane ringhia: cosa fare Non dimentichiamoci però che il cane ringhia spesso perché semplicemente... sta male. Un po' come gli esseri umani tendono ad essere più "burberi" ed irascibili quando hanno qualche acciacco, anche l'animale tende ad aumentare la propria aggressività in relazione a qualche problema fisico.Cosa fare? Osservate con attenzione il suo comportamento, i suoi movimenti e tutto il suo corpo (per capire se ci sono eventuali ferite esterne-visibili). Provate poi a tranquillizzare l'animale, parlategli flebilmente provando ad instaurare una relazione di fiducia, un momento di stasi.Evitate sempre e comunque i movimenti avventati e bruschi, allontanate i bambini (possono capitare episodi di gelosia tra amici a quattro zampe e "cuccioli umani") e - solo se vedete che la situazione sembra sotto controllo - provate ad avvicinarvi per stabilire un contatto, magari per fare qualche carezza al cane. Fate in modo insomma che l'animale non si senta minacciato, bensì coccolato.

Il cane mangia tutto

Il cane mangia tutto quello che trova: perchè e cosa fare

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Se il cane mangia tutto quello che trova ci troviamo di fronte ad un comportamento problematico che deve essere analizzato. Per alcuni padroni di cani la passeggiata con il proprio fedele amico può trasformarsi in un vero e proprio percorso ad ostacoli, perché il cane mangia tutto quello che trova per strada: pezzi di carta, rifiuti vari, feci di altri cani, ecc. È sicuramente un problema da risolvere, ma bisogna distinguere tra natura e comportamento compulsivo. Anzitutto va detto che, entro certi limiti, il fatto che il cane annusi e talvolta prenda in bocca gli oggetti è normale: il modo che, soprattutto il cucciolo, ha di conoscere il mondo è proprio quello di odorare e saggiare con la bocca ciò che lo circonda per capire cos’è, che consistenza ha, se è commestibile o no. Il cane è un animale intelligente e, in quanto tale, curioso: è un po’ come i bambini piccoli, che tendono a portare tutto alla bocca, pur avendo anche le mani per esplorare l’ambiente; figuriamoci se non lo fa il cucciolo, che ha solo l’olfatto e le fauci per appropriarsi della realtà circostante! Quindi è bene lasciare che il nostro cane prenda in bocca alcuni oggetti, come legnetti o pigne, e annusi in giro, anche quando si tratta della pipì o delle feci di altri cani. A noi può sembrare disgustoso, ma dobbiamo capire che per il cane non è affatto così, anzi: quando sta fermo per lunghi interminabili minuti ad odorare l’urina altrui sta raccogliendo informazioni sull’età, il sesso, la razza e anche l’indole dei suoi simili. Diverso invece è il discorso quando il cane mangia tutto quello che trova sulla sua strada e che spesso, se masticati o addirittura ingoiati, possono costituire una seria minaccia per la sua salute. Quasi quotidianamente negli studi veterinari arrivano cani che hanno ingurgitato qualcosa di pericoloso: da esche per topi a bocconi avvelenati a oggetti di plastica, calzini, giocattoli, il che spesso ha come unica possibile soluzione l’intervento chirurgico. Prima che il problema assuma dimensioni preoccupanti occorre intervenire, ma come?Il cane mangia tutto quello che trova: cosa fare Anzitutto non sgridando né picchiando il cane: non è mai un metodo educativo efficace! Piuttosto, al contrario, premiatelo ogni volta che distoglie l’interesse dall’oggetto pericoloso. Ad esempio, potete mostrargli e fargli annusare un bocconcino appetitoso tutte le volte che il cane sta per mangiare qualcosa per strada, dandoglielo non appena il cane solleva il muso da terra e guarda voi. In questo modo il quattro zampe imparerà che è meglio prestare attenzione al padrone che a qualunque oggetto fortuito. Un altro comportamento da evitare è strappare di bocca al cane il “rifiuto” raccolto, a meno che non si tratti di un pericolo imminente per la sua salute, altrimenti potreste avere l’effetto contrario di quello sperato. Le volte seguenti il cane finirà per ingoiare subito ogni oggetto, senza neanche cercare di capire di cosa si tratta, così da anticipare il padrone, per paura che glielo sottragga; e magari era qualcosa che il cane da solo avrebbe sputato perché non interessante per lui.Il cane mangia tutto quello che trova: può trattarsi di una patologia Vi sono alcuni casi per cui se il cane mangia tutto quello che trova, possiamo trovarci di fronte una vera e propria malattia: si chiama Pica. È una patologia comportamentale, quella di ingoiare generi non alimentari, che può avere anche cause fisiologiche, come malattie gastrointestinali, ipertiroidismo, diabete e anemia che provocano polifagia (aumento eccessivo della fame). In questo caso rivolgetevi al vostro veterinario di fiducia, che sottoporrà il cane a tutti gli esami del caso, per verificare la presenza di malattie sottostanti o, altrimenti, vi indirizzerà da un buon comportamentista, capace di spiegarvi come insegnare al vostro amato cane a non mangiare tutto quello che gli si presenta sotto al naso. Potrebbe interessarti anche https://www.razzedicani.net/cane-mangia-sempre/

Sonno nel cane

Quanto dorme un cane: tutte le caratteristiche del suo sonno

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Quanto dorme un cane? Vediamo tutte le fasi del sonno di un quattro zampe. Quante volte guardando il vostro quattro zampe dormire vi siete domandati: "quanto dorme un cane? chissà se sogna? E semmai, che cosa sogna?". La risposta alla prima domanda è sì, i quattrozampe sognano! Il sonno nel cane è stato oggetto di studio sia in passato che in tempi più recenti e in tutti i casi si è arrivati alla conclusione che i cani sognano, come tutti mammiferi, umani compresi. Eseguendo un elettroencefalogramma ad un cane che dorme infatti si può registrare un’attività del suo cervello in tutto simile a quella di un essere umano addormentato. Il suo sonno è suddiviso in due fasi: quella del sonno a onde lente, che è quella più profonda in cui l’attività cerebrale è ridotta al minimo, e quella del sonno paradosso, detta anche REM, che invece è caratterizzata da un’elevata attività cerebrale, molto simile a quella del cane da sveglio. È proprio durante la fase REM (Rapid Eyes Moviments) che si notano alcuni elementi peculiari, che hanno condotto gli studiosi ad affermare che i cani sognano. E ora viene la risposta alla seconda domanda: cosa sognano i cani? A dire il vero, chiunque ne abbia uno può facilmente intuire questa “verità scientifica”, perché capita spesso di vedere il proprio cane che, anche se addormentato, muove le zampe come se corresse, rotea occhi e orecchie, arriccia il muso e talvolta ringhia, uggiola o abbaia. In questi momenti probabilmente il cane sta sognando qualche evento della sua vita quotidiana, come rincorrere una pallina, giocare al parco con un suo simile o affrontare quel Mastino grande e grosso che incontra tutte le mattine e che è ormai il suo nemico giurato.Quanto dorme un cane? La durata media varia per via di diversi fattori Ma quanto dorme un cane? Anzitutto la durata del sonno nel cane varia in base all’età, alla razza e all’individualità del soggetto. Un cucciolo, come un neonato, avrà bisogno di dormire di più di un adulto, circa 18-20 ore al giorno, perché si stancherà più facilmente, mentre un cane ormai maturo dorme in media 14-15 ore al giorno. I cani di taglia grande inoltre tendono a dormire di più rispetto a quelli di piccole dimensioni e anche a sognare più frequentemente e per un periodo di tempo più lungo. Anche lo stile e l’ambiente di vita del cane influisce sul suo sonno: un cane che vive all’aperto o è utilizzato in attività da lavoro dormirà meno perché avrà più stimoli esterni e sarà più impegnato durante la giornata. Al contrario il quattro zampe domestico sarà più rilassato e avrà più tempo per dormire, a volte anche troppo! Ciò è sbagliato, perché se il cane si annoia, non avrà la possibilità di scaricare le proprie energie e finirà per non dormire regolarmente, rischiando di diventare stressato e “nevrotico”. Un cane che svolge un’adeguata attività fisica (passeggiate, giochi con il padrone e con gli altri cani) generalmente assume dei ritmi di sonno molto simili ai nostri, perché dorme di notte assieme a noi per circa 10 ore, più qualche pisolino durante la giornata, per una durata di altre 4-5 ore. Anche nel sonno dunque i nostri amici cani si sono adeguati ai nostri ritmi di vita, pur di compiacerci e starci vicino!Sonno nel cane: quali posizioni assume Sono diverse le posizioni che il cane assume durante il sonno, ciascuna delle quali ha un significato preciso:Sdraiato su un fianco: significa che il cane è completamente rilassato e si trova completamente a suo agio nell’ambiente che lo circonda. È tipico di un cane sereno e tranquillo; Arrotolato su se stesso: in questa posizione il muso e la coda del cane si toccano e le zampe rimangono nascoste sotto al corpo: ciò ha sia la funzione di trattenere calore, quindi il cane si posizionerà in questo modo quando ha freddo, sia di proteggere i punti più vulnerabili, come il ventre e gli organi interni. È caratteristico dei cani che vivono all’aperto; A pancia all’aria: indica che il cane si fida ciecamente di chi ha intorno e non teme nulla da loro né dall’ambiente circostante. Con il ventre rivolto in alto, il cane espone le parti più deboli e sensibili del proprio corpo perché sa di non essere in nessun modo in pericolo; A pancia a terra, con le zampe larghe: questa posizione permette al cane di alzarsi rapidamente in caso di necessità; è tipica del cuccioli che, altrimenti, farebbero più fatica a scattare in piedi ed è tipica di una fase del sonno non molto profonda.

linguaggio dei cani

Linguaggio dei cani: come capirlo e interpretarlo

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Il linguaggio dei cani è costituito non solo da comunicazione corporea e segnali calmanti, ma anche da vocalizzi e messaggi sonori. In questo articolo andremo a scoprire il linguaggio dei cani: in che senso? Ovviamente i nostri teneri cuccioloni non possono comunicare con noi attraverso le parole. Essi non possono dirci cosa stano pensando o come si sentono, perché non ne hanno bisogno.I cani sanno esprimersi attraverso il linguaggio del corpo. Una volta che abbiamo imparato a decifrarlo, si aprirà tutto un mondo di comunicazione che prima ignoravamo. Mentre gli esseri umani utilizzano principalmente le parole per comunicare, i cani usano l'energia e si esprimono sfruttando il linguaggio del loro corpo.Allora per iniziare a comunicare al meglio con i nostri amici fidati, abbiamo bisogno di imparare ed adottare il linguaggio dei cani. Certo, è più facile per noi capire ed interpretare il loro linguaggio del corpo invece di aspettare che siano loro ad imparare la nostra lingua. Punto cruciale di questa comunicazione è l'energia che esprime il nostro cane. Dunque un modo per decodificare il linguaggio del nostro amico peloso è comprendere che in questo caso ENERGIA = INTENZIONE, EMOZIONE. Proprio così, l'intenzione e l'emozione di un cane lavorano insieme per dare vita all'energia. Questo è il suo modo di comunicare con noi e con gli altri animali. Queste emozioni ed intenzioni del cane, ossia la sua energia, vengono comunicati ed arrivano a noi esseri umani, attraverso il suo linguaggio del corpo. Il nostro compito sarà decifrare il tutto con molta attenzione perché spesso comportamenti simili possono avere significati assolutamente diversi. Ad esempio, un cane felicemente eccitato ed un cane aggressivo possono entrambi avanzare verso una persona o un altro animale. Ma uno di loro lo fa per motivi ludici, l'altro è decisamente pericoloso. Allo stesso modo infatti, un cane può scappare per la paura o può scappare per iniziare una partita di caccia con un altro cane. Le parti importanti da osservare sono la testa, le orecchie, la coda e la schiena. Più queste parti del corpo vengono alzate e messe in evidenza più il cane si sentirà dominante. Mentre più basse saranno, più il cane si sentirà sottomesso ed insicuro. C'è inoltre da notare la tensione nel corpo del cane, soprattutto nelle parti della schiena e delle gambe. Più queste parti sono tese, maggiore sarà la sua carica di energia. Sbagliare ad interpretare l'energia di un cane, può essere davvero facile. Allora per non rischiare, cerchiamo di sviluppare l'abitudine ad osservare più da vicino il suo linguaggio del corpo. Per esempio, molte persone hanno paura quando un cane mostra i suoi denti. Ma un attento osservatore saprà che quando i denti sono insieme, le orecchie sono tirate indietro lungo la testa, gli occhi quasi socchiusi ed il corpo è abbassato, il cane in realtà sta mostrando sottomissione. Allo stesso modo, un cane che viene verso di noi non deve farci subito paura. Impariamo a guardare meglio. Se il suo corpo è rilassato, la coda è tenuta bassa e scodinzolante e non c'è tensione nel corpo, significa che il nostro adorabile pelosetto sta mostrando entusiasmo, non aggressione.Vediamo allora qual è il significato delle espressioni vocali dei nostri quattro zampe:L’abbaio: è il modo di “parlare” più tipico del cane e va letto in relazione al contesto. Nella maggior parte dei casi il cane abbaia per avvisare l’uomo o i propri simili di qualcosa che considera insolito, anomalo: è un comportamento che è stato incentivato dall’uomo soprattutto nei cani da guardia, quindi indotto più che naturale: i lupi difficilmente abbiano perché comunicano tra loro utilizzando prevalentemente segnali corporei. Il linguaggio dei cani invece ha dovuto adattarsi all’uomo, per farsi comprendere da lui, così il cane ha imparato ad abbaiare per avvisare il suo umano quando avverte la presenza di un estraneo o di un potenziale pericolo. L’abbaio dunque è principalmente un segnale di allarme, ma non solo: può essere anche un modo per richiamare l’attenzione quando il cane vuole qualcosa (giocare, mangiare, uscire) o un indizio del fatto che il quattrozampe è stressato.L’ululato: nel linguaggio dei cani è un segnale di richiamo, utilizzato nei confronti di altri membri del branco; è un modo per segnalare la propria posizione agli altri, ad esempio quando qualche componente del gruppo si allontana. Perciò è un comportamento tipico del lupo, ma sempre più raro nei nostri pet: lo hanno mantenuto soprattutto i cani nordici, come gli Husky, che sono meno addomesticati rispetto ad altre razze ed hanno conservato alcune caratteristiche dei loro progenitori.Il guaito: si tratta di un vero lamento che il cane emette quando sente dolore. È il tipico “Cai, cai!” del nostro quattrozampe quando involontariamente gli pestiamo una zampa. I cuccioli, a differenza degli adulti, guaiscono spesso, perché utilizzano questo vocalizzo tipico del linguaggio dei cani prima ancora di avvertire dolore, per far capire ad un cane adulto che si sottomettono a lui e chiedergli di non far loro del male.Quando il linguaggio dei cani è inequivocabile: il ringhio Tra tutti i vocalizzi che il cane emette ce n’è uno che ha un significato indubbio: si tratta del ringhio. Quando il cane lo emette è come se volesse dire: “Sta’ ben attento a quello che fai!”. Non sempre al ringhio segue necessariamente un morso, soprattutto quando è a bocca chiusa, ma è comunque un segnale che non va mai sottovalutato: a volte il cane vuole avvisarci per tempo, proprio per evitare di morderci, e comunicarci che dobbiamo cessare quello che stiamo facendo, perché magari non stiamo rispettando i suoi spazi e lui si sente minacciato o infastidito da noi. Questo capita, ad esempio, quando un estraneo si avvicina troppo al territorio difeso dal cane, ma anche quando qualcuno stressa troppo un cane, abbracciandolo o standogli addosso di continuo. Sta’ a noi lasciare in pace l’animale; se invece insistiamo e poi ci prendiamo un morso, ce lo siamo cercato: il cane ci aveva avvisato… Quando invece il cane ringhia scoprendo i canini, allora è tutta un’altra storia: nel linguaggio dei cani vuol dire che l’animale è pronto all’attacco per motivi che possono andare dalla paura alla difesa della proprietà e del padrone, alla dominanza.

Il cane ha paura dei botti: come affrontare la notte di capodanno

Comportamento Redazione -

Ogni anno centinaia di cani soffrono per via dei fuochi d'artificio: ecco alcuni rimedi se il cane ha paura dei botti. Il cane ha paura dei botti di fine anno: un problema su cui da anni ci si batte, affinchè venga estirpata una vera e propria piaga che rischia ogni volta di fare male agli uomini e che sicuramente reca danni psicologici ai nostri cagnolini. Tuttavia accade sempre la stessa cosa: migliaia di cani spaventati dal rumore assordante dei petardi, che in preda a vere e proprie crisi di panico spesso finiscono con l'essere investiti dalle macchine oppure nei giorni seguenti sviluppano disturbi psicologici. Se a nulla sono serviti gli appelli delle varie associazioni che lottano da anni su questo fronte, una cosa si può fare: prevenire gli effetti - potenzialmente devastanti - che i botti possono recare ai cani (specialmente a quelli più sensibili, e che hanno paura di tutti i rumori forti, come quelli provocati da un temporale).Il cane ha paura dei botti: vediamo allora alcune "misure" per far passare senza troppi problemi la giornata del 31 Se il cane ha paura dei botti (quasi tutti i nostri quattro zampe ce l'hanno) è meglio provvedere ad alcune buone norme comportamentali.Innanzitutto è bene non sparare a distanze ravvicinate rispetto ai cani: purtroppo molti ragazzini, spesso grazie al pessimo esempio dei propri genitori, lanciano i loro petardi vicino ad abitazioni dove ci sono quattrozampe. Non fatelo, non immaginate quanto sta soffrendo! Questo punto si ricollega al precedente: se il vostro cane è molto sensibile, non lasciatelo in cortile e portatelo in casa. Non lasciateli al buio: serve un luogo rassicurante e luminoso. Meglio se con una televisione (i cani guardano la tv?) o una radio accesa. Sarà scontato, ma è meglio ripeterlo: non lasciateli incatenati, perchè nel tentativo di fuggire dal rumore assordante dei botti potrebbero farsi molto male. Per questo bisogna portarli in casa, altrimenti rischiano di scappare e magari di essere investiti. In quei momenti il cane è in un vero e proprio stato confusionario. Parlate con il vostro veterinario: vi saprà eventualmente dare dei consigli (anche medici) su come affrontare le fobie del cagnolino.In questo video ecco alcuni ulteriori suggerimenti dei cinofili della Polizia di Stato su come festeggiare il Capodanno insieme ai nostri amici a quattro zampe.

Perché il cane trema? i motivi di questo comportamento

Comportamento Redazione -

Se il cane trema ci troviamo di fronte ad un comportamento che può essere causato da diversi fattori. Vediamo quali. In questo articolo trovi le spiegazioni che rispondono ai tuoi interrogativi sul perchè il cane trema. Diversi sono i motivi che portano il cane a tremare: possono dipendere da emozioni come da problemi di salute. Saperli riconoscere aiuta a curare il cane ed evitare che corra anche il rischio di morire in casi più estremi.Il cane trema spesso e non capite per quale motivo? Solitamente sentimenti come la paura, la gioia, il freddo vengono associati al tremore. Se il cane ha subito un forte trauma da poco potrebbe essere colpito da tremolio.Ci sono delle situazioni che regolarmente spaventano i cani, rumori forti come quelli dei tuoni o dei fuochi d’artificio provocano traumi. Per calmare un cane spaventato mettetelo sotto una coperta e rassicuratelo: è importante farlo soprattutto coi cuccioli che possono rischiare di portarsi dietro un trauma a vita.Ci sono alcuni cani che adorano fare viaggi con in auto, altri vivono malissimo questa esperienza a tal punto da iniziare a tremare per l’ansia.Se vi accorgete che il vostro cane in inverno, con le basse temperature, sente freddo e trema copritelo con un bel cappottino per cani. Per le condizioni climatiche più estreme si consigliano anche le scarpette; evitate di farlo dormire fuori e provvedete a comprargli una cuccia adeguata per proteggersi dalle notti più fredde. Il cane trema: può anche essere per la gioia Il cane trema anche di gioia, se sente che sta per succedere qualcosa che lo renderà felice, come l’arrivo della ciotola col mangiare, oppure se capisce che lo state per portare al parco, ve lo troverete attorno eccitato con le zampette tremolanti.Altro motivo di grande eccitazione è quando non può sfogare uno stimolo istintivo: voler inseguire un altro cane e non riuscire a farlo perché rinchiuso dietro le sbarre di un cancello, voler azzannare un bel piatto di pasta ma poterlo vedere solo da lontano perché è legato ad esempio.Una situazione di grande gioia è quando il padrone rientra a casa dopo diverso tempo, il cane trema di gioia, salta e fa festa perché capisce che non è stato abbandonato.Ci sono anche cani che tremano per furbizia, sono estremamente intelligenti. Se avete premiato il cane dopo che lui ha mostrato il tremolio allora potrebbe usarlo come scusante per ottenere quello che vuole.Fate attenzione a non rafforzare comportamenti sbagliati, premiando il vostro cane. Ci sono razze di cani che lo manifestano con regolarità, ma attenzione perché il tremore potrebbe essere anche il sintomo di una malattia in corso.Il cane trema: potrebbe essere una malattia Escluse le cause più comuni e meno pericolose sopra elencate, prendiamo in considerazione alcune malattie che possono provocare il tremore del cane:Problemi di artrosi Malattia della zecca La sindrome del tremore generalizzato o white shaker syndrome Cimurro Crisi di Addison Insufficienza renale Problemi metabolici AvvelenamentiI problemi di artrosi e malattie osteoarticolari possono creare tremori alle articolazioni interessate: tenere il cane a dieta e ricorrere anche a integratori per cani può alleggerire il dolore al caneLa malattia della zecca o ehrlichia canis è dovuta al morso di questi parassiti e tra i vari sintomi che provoca nel cane c’è anche il tremolio. Un ottimo rimedio per prevenire questa malattia è utilizzare antiparassitari per cani e acquistare anche un bel collare anti zecca.Le razze di cani come: Maltese, Beagle, Barboncino, Bichon frisè, Yorkshire terrier, West Highland White Terrier e in generale quelli col manto bianco e cani di piccola taglia sembrano essere predisposti alla sindrome del tremore generalizzato o white shaker syndrome.Questa malattia si presenta in cani dai 9 ai 3 anni, il tremolio investe tutto il corpo ripetutamente, solitamente è dovuto all’infiammazione del sistema nervoso centrale. Si può curare con corticosteroidi o antiinfiammatori per cani.Il cimurro o malattia di carrè è contagiosa ma non per l’uomo, colpisce principalmente animali con difese immunitarie basse, i cuccioli o cani non vaccinati. Per evitare il contagio a questo tipo di virus è importante vaccinare il cane.Il morbo di Addison è un’insufficienza surrenalica: inizialmente si presenta con sintomi poco chiari, non è facile riconoscerla, ma fortunatamente è poco frequente. E' dovuta ad una carenza sia di glucocorticoidi che di mineralcorticoidi, che tramite flebo verranno reintegrati nella terapia di cura.L’ira o insufficienza renale nei cani è dovuta ad un malfunzionamento dei reni: è causata da additivi chimici aggiunti nei mangimi prodotti dalle industrie. La presenza di elementi tossici si accumula nei reni che non riescono più a lavorare bene.Insetticidi nocivi o l’abuso di farmaci possono causare lo stesso problema. Per curare l’insufficienza renale del cane è importante fargli seguire una dieta appropriata: in commercio si trovano anche alimenti specifici.Una causa purtroppo frequente di tremolio nei cani è dovuta agli avvelenamenti a partire da cibi che per noi uomini sono assolutamente sani come il cioccolato, fino ad arrivare a sostanze pericolose che il cane ingoia attraverso cibi avvelenati messi appositamente come polpette contenenti stricnina. In questo caso è bene correre dal veterinario perché il cane potrebbe rischiare la vita.La vecchiaia del cane può portare tremolio, indebolimento dei muscoli ed artrite, il cane può avere difficoltà a deambulare.Il tremolio può essere veicolo di un malessere che va curato, è importante saperlo riconoscere per intervenire ed evitare quando è possibile inutili sofferenze al cane o addirittura nei casi più estremi la morte.Alcune razze di cani come gli spaniel sono portati a tremare per l’eccitazione più facilmente. Anche se i cani non hanno la parola sanno comunicarci bene con il corpo: sta a noi capire rapportandoci al contesto quale dei vari sentimenti ci sta comunicando.

Perchè il cane scappa? cosa fare e motivi di questo comportamento

Comportamento Redazione -

Se il cane scappa di casa ci troviamo di fronte ad un comportamento normale, dovuto a diverse motivazioni. Vi è mai capitato di svegliarvi alla mattina e trovare una pantofola che non vi appartiene sullo zerbino di casa? Ebbene sì, Fido potrebbe essersi allontanato ed aver dato forma al suo istinto.Tra i problemi più ricorrenti, e le spiegazioni più richieste dai padroni c’è proprio questo: perché il cane scappa. In realtà utilizzare il termine "scappare" con l’accezione di una fuga è sbagliato perché il cane non ha intenzione di fuggire per non tornare.Il nostro fedele amico esce di casa per farsi un giro e rientrare, solitamente sta attorno a casa, non si allontana mai a chilometri di distanza, se esce a farsi una passeggiata notturna non preoccupatevi perchè il giorno dopo lo ritroverete a casa nella sua cuccia.Questo comportamento è abbastanza normale soprattutto nelle campagne dove spesso i cani hanno un bel giardino, non sono legati e a volte neanche recintati, hanno la libertà di muoversi come, dove e quando vogliono. In città una fuga potrebbe essere più pericolosa perché il cane deve affrontare un ambiente pieno di pericoli, di traffico che non è abituato a gestire vivendo in appartamento. Perchè il mio cane scappa? I cani possono allontanarsi da casa per vari motivi:istinto scopritore, esploratore o predatore fuga d’amore fuga per panicoCi sono razze che sono maggiormente predisposte a fare delle fughe: la motivazione che li spinge ad allontanarsi è dentro il DNA. Per alcuni cani è molto sviluppato l’istinto scopritore, esploratore e predatore, i cani da caccia ne sono un esempio.Altra motivazione che non è quella principale, come generalmente i padroni tendono a pensare, è la ricerca di una cagnolina: escono a cercare compagnia. Il brivido della scoperta legato alla noia e la monotonia è un altro elemento che porta il cane ad allontanarsi da casa.Il nostro amico a quattro zampe ha nel suo istinto la ricerca del gruppo per definire la sua identità, il branco è importante, gli suggerisce che ruolo ha al suo interno, cosa deve fare e chi è. Un cane da guardia ha sicuramente meno problemi di noia e meno difficoltà nell’identificarsi in un ruolo, quello da compagnia è più facilmente confuso: lo si può aiutare attribuendogli qualche ruolo all’interno della famiglia, responsabilizzandolo verso qualcosa.Il cane da caccia abituato a correre per chilometri, non si accontenta della passeggiatina, ha molte energie da utilizzare e va portato in spazi dove possa correre esplorare e stancarsi. I cani predatori sono invece quelli che si allontanano per inseguire il loro amico...gatto, mentre alcuni non risparmiano neanche l’inseguimento a biciclette e motorini.Ci sono anche cani che se trovano il cancello aperto corrono dietro al padrone: può essere pericoloso se non conoscono il luogo, non si curano dei pericoli e si buttano in strada senza badare alle macchine in corsa. I cani che vengono adottati in età avanzata potrebbero avere la tendenza a fuggire per tornare nella casa del padrone che in precedenza li ha abbandonati, a volte tornano anche al canile dove alloggiavano.I cani non conoscono il concetto dell’abbandono e sono capaci di fare ritorno proprio da colui che ha deciso di liberarsene, perché credono semplicemente di essersi persi.Ci sono anche condizioni particolari che spaventano l’animale: la paura; l’istinto di fuga in questi casi porta il cane ad allontanarsi scappando in una corsa sfrenata, veloce, disperata e per diversi chilometri. Il panico potrebbe portare il vostro cane smarrito a non volere essere avvicinato da nessuno, nemmeno da voi.Sono situazioni che si verificano a causa di rumori forti come tuoni o fuochi d’artificio, in seguito ad un trauma dovuto ad un incidente o se il cane tende ad avere un comportamento xenofobo e ad essere timoroso rispetto a tutto. Il cane scappa: cosa fare e rimediCostruire una gabbia per cani o legarlo non servirà certo a placare la sua voglia di evadere da quello spazio. Può essere consigliato solo per limitare le sue fughe d’amore, in questi casi va studiato un recinto adatto, anche se spesso sanno come scappare creandosi una via di fuga, magari scavando la buca sotto il recinto.Esclusa la fuga per ritrovare la sua “Giulietta”, per tutto il resto è necessario capire cosa lo porta ad allontanarsi. Se tra i motivi c’è la noia occorre saperlo stimolare e dargli un ruolo che lo faccia sentire appagato e utile in famiglia, soprattutto per i cani domestici che conservano ugualmente un istinto selvatico, anche se vivono in appartamento.Insegnategli ad accudire e fare la guardia ai bambini, fatevi aiutare a riordinare la casa insegnandogli a portarvi gli oggetti o più semplicemente fategli dare la caccia come alle lucertole o ai piccoli animaletti che girano attorno a casa.Se lo avete appena adottato e si tratta di un cane già grande allora dovrete dargli il tempo di capire che il luogo e la nuova famiglia che lo ospitano non sono una minaccia dalla quale scappare. Per i cani più esploratori si può provvedere portandoli a camminare in montagna o a fargli fare qualche tuffo al fiume.Quante volte a qualcuno di voi sarà capitato di essere inseguito da un cane mentre andavate in bicicletta rischiando anche di cadere? Se avete un cane di indole predatrice è importante che gli facciate capire che in assenza di lepri o uccellini non può sostituirli inseguendo le biciclette o i motorini della città, lo dovete educare sin da piccolo a capire che questi sono elementi che non vanno inseguiti o attaccati.Il cane tende come già precisato a rientrare a casa, per precauzione potreste comunque mettergli un collare con una targhetta che riporta il vostro nome e numero di telefono. Niente paura, il vostro cane non vi abbandona se si allontana, sappiate che è intenzionato a tornare da voi.

razze di cani pericolose

Cani pericolosi: la normativa in italia e le leggi europee

Comportamento Redazione -

“Dimmi qual è la tua razza e ti dirò se sei buono o cattivo…”. Potrebbe iniziare così un articolo sulle razze di cani pericolose, ma sarebbe fuorviante. Eh sì, perché non esistono cani sulla carta più aggressivi di altri, ma tutto dipende sempre dall’educazione che ricevono, dal contesto in cui crescono e vivono e dalle caratteristiche del singolo soggetto. Per anni si è cercato di stilare graduatorie che mettessero nero su bianco i nomi delle razze di cani più pericolose , magari pensando anche che questo potesse diminuire le potenziali aggressioni nei confronti dell’uomo. È quanto avvenuto nel 2006 con l’ordinanza del Ministro Livia Turco sulla "Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani", che relegava 17 razze canine nella lista dei “cattivi”, rovinando la reputazione di alcune di queste in modo quasi irrimediabile (vedi i Pitbull). Sin dall’inizio questo elenco suscitò numerose polemiche e dissensi, soprattutto da parte degli addetti ai lavori: educatori cinofili, veterinari, allevatori, che di cani ne capivano per esservi direttamente a contatto ogni giorno. Quel provvedimento era nato anche come risposta ad alcuni casi di aggressioni di cani nei confronti dell’uomo, ravvicinate nel tempo, a cui i media avevano dato grande rilievo, sulla base di quel meccanismo di agenda-setting che porta a selezionare e riproporre le notizie simili tra loro che hanno notevole impatto sull’opinione pubblica. Per onestà intellettuale va detto che le aggressioni canine esistono, ma, oltre ad essere sempre precedute da segnali premonitori che troppo spesso noi non sappiamo cogliere, sono una percentuale infinitesimale se rapportate al numero di quattrozampe che vivono pacificamente nelle famiglie italiane; solo che fanno molta più notizia rispetto ai circa 6 milioni di cani non aggressivi presenti nelle nostre case.Anche per questo l’ordinanza del 2006 ebbe vita breve e già dal 2009 la lista dei cani pericolosi venne abolita, dopo le critiche dell’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), dell’Associazione nazionale medici  veterinari, del Consiglio Superiore della Sanità e del Ministero delle Politiche agricole, tutti d’accordo nel sostenere che la correlazione tra razze e aggressività non aveva alcun fondamento scientifico.Cani pericolosi: perché alcuni sono considerati così? Tutte le principali Associazioni di categoria cinofile dunque affermano che la causa della potenziale aggressività del cane non è innata, ma affonda le sue radici nel rapporto con l’uomo, ma allora perché comunque si ritiene che esistano razze di cani pericolose? Anzitutto perché una cattiva fama è dura da “redimere” e l’uso improprio o addirittura criminale fatto dall’essere umano di certe razze, come nel caso dei Pitbull da combattimento, ha danneggiato gravemente la loro immagine, generando un pensiero comune che è difficile da sradicare. Anche la fisicità non aiuta alcune razze di cani, che per la loro taglia e potenza fisica sono considerati più pericolosi di altri: va da sé che un morso dato da un Rottweiler fa molti più danni di quello di un Chihuahua, ma ciò non significa che un cane delle dimensioni di un Chihuahua non possa essere aggressivo. Anche l’aspetto più o meno minaccioso gioca a sfavore di certe razze: molti associano ancora il Pastore Tedesco al lupo per la somiglianza delle forme, mentre alcuni cani dalla fisionomia con caratteristiche più neoteniche, come la testa tondeggiante, il muso arrotondato, le orecchie penzoloni, il corpo un po’ tozzo, come i retrievers, sono già visivamente associati al cucciolo e considerati meno pericolosi.Cani pericolosi in Italia: la normativa Quante volte è successo di sentire al telegiornale di un fatto grave che coinvolge i cani e dover ascoltare conseguenti commenti che attribuiscono la colpa dell’aggressione all’indole di una certa razza canina?Dopo l’attacco da parte di un cane, è tutto un susseguirsi di: “quella razza canina è pericolosa”, “sono cani da proibire”, “tutti lo sapevano che prima o poi sarebbe successo qualcosa”, “le leggi dovrebbero essere più severe per quel tipo di razza” ecc.Eppure tutti gli etologi dicono che l’aggressività di un cane non dipende dall’appartenere o meno ad una specifica razza bensì dall’educazione e l’ambiente nel quale cresce. Anche la legge italiana è d’accordo con questa linea di pensiero.Razze canine pericolose: legge italiana La normativa vigente in Italia basa la sua struttura generale sull’ Ordinanza del 23 marzo 2009 del Sottosegretario alla Salute Francasca Martini che cancella la lista di razze pericolose introdotte nel 2006 da Livia Turco con l’Ordinanza “Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani”.Nel testo firmato dalla Martini si specifica infatti che l'ordinanza precedente «non solo non ha ridotto gli episodi di aggressione ma, come confermato dalla letteratura scientifica di Medicina Veterinaria, non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell'appartenenza a una razza o ai suoi incroci».Una bella vittoria contro la discriminazione delle razze di cani pericolose a prescindere, elogiato anche da molte Associazioni Animaliste.Il corpo principale della legge, che accumuna anche le Ordinanze successive, prevede una serie di divieti e obblighi a tutti i cani a prescindere dalla loro appartenenza ad una razza canina pericolosa. Cani pericolosi normativa: i divietiNon si può possedere un cane per compiere queste attività:Addestramento che ne esalti l’aggressività. Qualsiasi operazione di selezione o di incrocio di cani con lo scopo di svilupparne l’aggressività. La sottoposizione di cani a doping. Gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi, con particolare riferimento a: recisione delle corde vocali, taglio delle orecchie, estirpazione delle unghie e dei denti, taglio della coda. La vendita, l'esposizione ai fini di vendita e la commercializzazione di cani sottoposti a interventi chirurgici.Razze di cani pericolose normativa: resposabilità e obblighi I proprietari devono poi attenersi ad una serie di regole e obblighi:Il padrone è sempre responsabile del benessere e del controllo del proprio animale, pertanto risponde sia civilmente che penalmente dei danni o lesioni che questi arreca a persone, animali o cose. E' l’obbligato a utilizzare sempre e in ogni luogo il guinzaglio di una misura non superiore a mt. 1,50 per i cani condotti nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico - fatte salve le aree per cani individuate dai Comuni - e di avere sempre con sé la museruola (rigida o morbida) da applicare in caso di potenziale pericolo l’obbligo di affidare il proprio animale solo a persone in grado di gestirlo il proprietario ed il detentore devono, inoltre, assumere informazioni sulle caratteristiche fisiche ed etologiche dei cani e sulle normative in vigore. è obbligatorio per chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle feci.Razze canine pericolose: Ordinanza 13 luglio 2016 Attualmente nel nostro Paese è in vigore l’Ordinanza del 13 luglio 2016 che, come le precedenti, conferma i contenuti del Decreto Martini illustrato precedentemente.Unica modifica rilevante di questo testo, è il ruolo centrale di prevenzione affidato ai veterinari. Per la prima volta infatti, nel 2016, si rendono i medici veterinari responsabili e promotori dell’educazione dei proprietari, rispetto alle razze canine considerate maggiormente impegnative.Gli si da per la prima volta la possibilità di organizzare percorsi formativi in tal senso, compito che fino ad allora era stata ad esclusivo appannaggio delle ASL territoriali. Inoltre possono e devono segnalare alle Asl di competenza le situazioni a rischio per la salute Pubblica.I cani soggetti a questo tipo di segnalazione vengono iscritti nel Registro dei cani morsicatori e con problemi di comportamento. Se il nostro cane è iscritto a questo registro saremo obbligati a stipulare un’assicurazione di responsabilità civile (di cui parleremo più avanti) e applicare contestualmente guinzaglio e museruola al proprio animale quando si trovano in aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico. Razze canine pericolose: lista Prima dell’Ordinanza Martini in Italia, vigeva L’Ordinanza del 13 Gennaio 2007, del Ministro della Salute Livia Turco. Tale disposizione conteneva una vera e propria “lista nera” di razze canine pericolose.Aspetto altrettanto inquietante della passata normativa era l’approccio discriminatorio e brutale rivolto alle razze canine pericolose. Per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico infatti, veniva considerata l’ipotesi dell’abbattimento eutanasico di cani pericolosi, di cui il padrone non fosse in grado di prendersi cura adeguatamente.Solo questa Ordinanza nella storia dell’Italia ha preso in considerazione l’abbattimento dei cani in base alla razza e non in base al loro stato di salute o comportamento.Come abbiamo detto questa legge NON è più in vigore, ma ne parliamo poiché la lista Turco viene ancora tenuta in considerazione da alcune Compagnie Assicurative.Di seguito l’elenco di tutte le razze canine pericolose in essa contenute:American Bulldog Cane da pastore di Charplanina Cane da pastore dell'Anatolia Cane da pastore dell'Asia centrale Cane da pastore del Caucaso Cane da serra da Estreilla Dogo argentino Fila brazileiro Bull terrier Perro da canapo majoero Dogo canarioPerro da presa mallorquin Pit bull mastiff Pit bull terrier Rafeiro do alentejo Tornjak Rottweiler Tosa inuRazze canine pericolose patentino Chi deve conseguire il patentino?I corsi sono obbligatori per i proprietari di cani che richiedono una valutazione comportamentale in quanto impegnativi per la corretta gestione ai fini della tutela dell’incolumità pubblica; i casi singoli sono identificati dai veterinari a livello territoriale e iscritti in apposito registro.In cosa consiste il conseguimento del patentino?Per i proprietari di cani considerati impegnativi sono stati ideati dei percorsi formativi fatti da veterinari con specializzazione comportamentale. Il patentino è un attestato che viene rilasciato a chi frequenta con successo i corsi, cioè supera i test finali. Generalmente i corsi si articolano in percorsi da dieci ore, divisi in due giornate.I contenuti didattici sono focalizzati sulle responsabilità del proprietario verso il cane e la società: informazioni sulle origini del cane domestico e sulle esigenze come animale sociale; la descrizione delle fasi dello sviluppo comportamentale da cucciolo a cane adulto; la comunicazione tra uomo e animale domestico; i campanelli d’allarme rispetto ai comportamenti aggressivi; la convivenza tra cani e bambini; gli obblighi e i doveri del buon proprietario, il rispetto delle leggi per promuovere una civile convivenza.Il link successivo vi porta al testo ufficiale del Minstero della Salute, usato come materiale didattico durante i corsi: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_50_allegato.pdfRazze canine pericolose: assicurazione Come illustrato in precedenza,  se il nostro cane viene inserito nel Registro dei cani morsicatori sarà obbligatorio per noi, oltre al conseguimento del patentino, sottoscrivere un’assicurazione per cani RC, cioè di responsabilità civile.Alcune assicurazioni non stipulano polizze per i cani appartenenti alla lista Turco (anche se ribadiamo che non è più in vigore) o elevando di molto il premio da pagare, ravvisando nelle razze canine pericolose un aumento teorico del rischio.Vi sono altre assicurazioni invece che sono specializzate nell’assicurazione per cani, senza maggiorazioni del premio.Le assicurazioni per cani coprono:La responsabilità civile per danni causati dal nostro cane a persone terze. La responsabilità civile per danni causati dal nostro cane a cose di terzi. Spese di ricerche in caso di scomparsa. Spese veterinarie per interventi chirurgici. Tutela legale.Il tutto con vari massimali a seconda dei pacchetti scelti. I cani pericolosi: normative europee Gli olandesi, da sempre considerati popolo ospitale e particolarmente attento alle tematiche green, ha optato per una stretta decisa sulla normativa riguardante i cani pericolosi.Il governo olandese ha infatti stilato una lista che comprende una ventina di razze ed i loro incroci, considerate pericolose, tra cui si annoverano: Pitbull, Rottweiler e Pastori Caucasici.Dall’anno prossimo i proprietari di queste razze dovranno sottoporsi ad una procedura obbligatoria, se vogliono continuare ad ospitare il cane nelle loro case; tale procedura è volta a comprovare la non violenza di tali razze, considerate a prescindere, pericolose.Il Governo ha scelto la linea dura contro gli attacchi di cani pericolosi, con la finalità di ridurne al minimo il numero. Il Ministro per gli Affari Economici Martin Van Rijn, oltre ad aver introdotto l’elenco di cani pericolosi e la procedura obbligatoria per i proprietari, sta lavorando ad una lista di cani vietati e l’introduzione di nuovi poteri nelle amministrazioni locali, affinché possano sopprimere i cani pericolosi in alcune aree delle città.Inoltre lo Stato Olandese sta per introdurre un Registro Centrale, dove verranno annotati tutti i casi di aggressione da parte dei cani, ed una linea telefonica dedicata, per i cittadini che vogliono segnalare cani pericolosi o proprietari poco attenti.Una presa di posizione decisamente netta da parte dell’Amministrazione Pubblica contro l’aumento di incidenti in cui sono stati coinvolti cani aggressivi.L’iniziativa ha creato d’altro canto parecchie polemiche sia tra gli allevatori di cani che tra le Associazioni Animaliste che ritengono la nuova legge discriminatoria e lesiva di alcune razze, che se correttamente addestrate e gestite non sviluppano comportamenti violenti, come invece vorrebbe far intendere la normativa. Cani pericolosi: come si comportano gli altri Paesi Sono molti altri i Paesi che hanno legiferato, riguardo i cani pericolosi.Il nostro consiglio, quando si viaggia con un cane ritenuto impegnativo, è sempre di informarsi prima della partenza, sulle norme vigenti, aggiornamenti, regolamenti locali e possibili sanzioni.Di seguito riportiamo le leggi di alcuni Paesi, particolarmente severi, sull’introduzione di  cani pericolosi I cani pericolosi: Francia Il Paese distingue i cani potenzialmente pericolosi, in due categorie:cani da attacco: questi cani non sono iscritti in un libro genealogico riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura francese ed assimilabili per caratteristiche morfologiche ai cani di razza della seconda categoria (sono incroci con sembianze delle seguenti razze):Staffordshire terrier (Pit-bull) American Staffordshire terrier Mastiff Tosa InuPurtroppo da maggio di quest’anno questi sono considerati cani vietati sul territorio francese e non più tollerati anche di passagio, in compagnia di turisti esteri.cani da difesa o da guardia: Staffordshire terrier (Pit-bull) American Staffordshire terrier Rottweiler Tosa InuChi sceglie di avere con se questi cani in Francia va incontro ad una miriade di divieti: non si possono introdurre nelle comuni degli immobili collettivi per esempio. Deve attenersi a obblighi stringenti: dichiarare presso il Comune di residenza del proprietario del cane il luogo di residenza dello stesso.Deve attenersi diligentemente agli adempimenti burocratici: vaccinazione antirabbica fatta da meno di un anno, polizza assicurativa di responsabilità civile in regola con i pagamenti ed essere in possesso del documento che comprava l’appartenenza del cane pericoloso al LOF (libro genealogico riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura francese).Questi cani pericolosi non possono essere detenuti da: minori di 18 anni, maggiorenni sotto tutela, persone con condanne per crimini violenti, persone a cui sia già stato revocata la proprietà di un cane. I cani pericolosi, infine devono sempre avere la museruola.Per i cani di difesa o guardia, verranno richiesti ai turisti i medesimi requisiti per la loro permanenza nel territorio, imposta ai cittadini francesi. I cani pericolosi: Gran Bretagna La legislazione inglese vieta di possedere le seguenti razze di cani:Pit Bull Tosa Inu Dogo Argentino Fila BrazileiroI cani appartenenti a queste razze e relativi incroci non possono essere introdotti nel Paese. I turisti che li introducono, possono essere perseguiti legalmente e gli animali sequestrati o soppressi. I cani pericolosi: Germania La legge tedesca vieta l'importazione di cani pericolosi e loro incroci:Pitbull terrier American Staffordshire terrier Staffordshire bull terrier Bull terrierMa vieta anche l’importazione di razze di cani potenzialmente pericolosi quali:Alano American bulldog Bullmastiff Cane corso Dogo argentino Dogue de Bordeaux Fila Brazileiro Mastiff Mastino Spagnolo Mastino Napoletano Pitbull bandog Perro de presa Canario Perro de presa MallorquinRhodesian ridgeback Tosa InuI turisti che soggiornano nel Paese per meno di 4 settimane, possono portare con sé il proprio cane anche se appartenente alle liste precedenti.Il cane deve essere però in possesso della seguente documentazione: certificato di origine/razza, certificato di vaccinazioni e certificato di personalità (rilasciato dopo un test di carattere) redatti da un veterinario. Altri certificati possono essere richiesti a seconda del Lander (regione tedesca) nel quale decideremo di soggiornare.I cani pericolosi: Spagna La legge spagnola stila una lista di razze potenzialmente pericolose ed i loro incroci con altre razze:Pitbull terrier Staffordshire bull terrier American staffordshire terrier Rottweiler Dogo argentino Fila brazileiro Tosa inu Akita inuI cani che presentano caratteristiche morfologiche e di aggressività (muscolatura forte, carattere marcato, pelo corto, mandibola grande ecc.) simili a quelli citati sono assimilati ad essi.Inoltre, sono considerati cani pericolosi quelli che sebbene non si ritrovino nella lista, manifestino un carattere marcatamente aggressivo o che siano stati protagonisti di aggressioni a persone o altri animali. Questa circostanza sarà verificata dalle Autorità competenti.Gli spagnoli per detenere questi tipi di cani pericolosi, devono ottenere una licenza amministrativa che dura 5 anni. Tale licenza viene data a: maggiorenni, persone che non abbiano precedenti penali, o che non siano stati privati del diritto di avere animali pericolosi in passato, che dispongano delle capacità ed attitudini psicologiche per poter condurre questo tipo di cani e che possano assicurarsi con una polizza di responsabilità civile.Per essere riconosciuti in possesso dell’idoneità si è sottoposti ad appostiti test per comprovare l’assenza di malattie e deficienze tali per cui, il cane pericoloso non potrebbe essere affidato.

Perchè il cane si lecca sempre? tutte le possibili spiegazioni

Comportamento Redazione -

E' una delle domande più frequenti: perchè il cane si lecca sempre le zampe, avambracci e parti intime? Ecco le risposte. Una delle domande più comuni che i proprietari di animali da compagnia rivolgono al proprio veterinario è proprio questa. Sapere perché il nostro caro amico si lecca così spesso parti del suo corpo come zampe, avambracci, parti intime. Comunque non c'è da preoccuparsi. Leccarsi e sfregarsi le zampe equivale a prendersi cura del loro aspetto ed è parte integrante del comportamento di un cane. Il tutto fa parte del loro linguaggio subconscio, proprio come battere i piedi o giocare con i nostri capelli. Può diventare un problema soltanto se il nostro animale domestico tende ad eseguirlo in eccesso e lo porta all'estremo. Quando il cane si lecca e stuzzica le proprie zampe anteriori oppure gli avambracci eccessivamente lo fa principalmente per due motivi: o ha un'irritazione o si sente particolarmente annoiato e stressato. In alcuni cani i due problemi possono coesistere allo stesso tempo. Alcuni casi sicuramente sono facili da risolvere, riconducibili a dei problemi di prurito generalizzati, altri invece possono risultare complicati ed esasperati senza soluzioni semplici, in quanto vanno oltre le dita dei piedi. Ovviamente le razze da lavoro, come levrieri, dalmata e cani da bestiame sono quelle più propense ad una toelettatura eccessiva. Cercano, infatti, di alleviare lo stress attraverso la leccatura continua delle loro zampette. Anche se qualsiasi cane può presentare un tale problema, quelli più soggetti sono i cani di razza pura. Mentre le probabilità diminuiscono radicalmente nei cani cosiddetti bastardi.Il cane si lecca: quando diventa un problema? Il problema di leccarsi le zampe nei cani si sviluppa in famiglia. Risulta essere una questione ereditaria. Perciò se fratelli o genitori del nostro cane sono portatori di “zampa – lecca lecca” anche il nostro amico ne sarà affetto. Principalmente ci accorgiamo della presenza del disturbo già al secondo anno di vita del cane. Di solito essi non possono essere guariti definitivamente, ma certamente si può fare qualcosa per rendere questo vizio molto meno problematico. Più tardi il cane presenterà questo fastidio e più facile sarà riuscire a correggere la sua alimentazione, il suo stile di vita e l'ambiente che lo circonda. Osserviamo più in dettaglio quando esattamente il nostro cane si lecca sempre e si mordicchia le zampe. Se lo fa solo in alcune situazioni (ad esempio quando viene lasciato solo, o in determinate ore del giorno) il problema avrà maggiore possibilità di essere risolto.Il cane si lecca: causeSe vediamo che il nostro cane si lecca solo ed esclusivamente una zampa, quasi sempre il problema sarà legato a quella zampa in particolare. Potrebbe essersi rotto un unghia del piede, oppure avere un unghia consumata o troppo lunga. Potrebbe essere una spina o una scheggia o essersi tagliato la zampa con qualche oggetto appuntito. Potrebbe essere un ossicino del piede che si è fratturato oppure artrite che interessa un solo giunto. Nei cani più anziani potrebbe trattarsi di tumore alla pelle. Potrebbe essere un ascesso interdigitale (tra le dita) che si è formato su quel piede (molto più rara è invece la possibilità che si tratti di una mancanza di sensibilità normale nel piede a seguito di danni ai nervi o ereditaria). In questi casi può darsi che il cane sviluppi una dermatite da leccamento sulla superficie superiore della zampa. In cima alla lista dei motivi per cui i nostri amici pelosi si leccano le zampe, troviamo le allergie. Queste possono essere di vario tipo e derivare da polline, dalle spore della muffa o dalle erbacce.  Alcune delle cause principali sono le cose che il cane inala. Proprio come negli esseri umani i potenziali colpevoli potrebbero proprio essere gli acari della polvere, gli scarafaggi o i peli di gatto. È comunque alquanto insolito per un cane leccarsi le zampe solo per un motivo allergico. Quando le allergie sono la causa principale del problema, con il passare del tempo, tutto il corpo del cane ne risente. Quando, però, si sospetta che la causa del suo leccarsi la zampa derivi esclusivamente da un'allergia e il problema non progredisce ad un prurito generale del corpo, è possibile che sia allergico a delle sostanze che gli finiscono sulle zampe.

Il cane fa danni in casa: cosa fare per evitarlo

Comportamento Redazione -

Come comportarsi quando il cane fa danni in casa e non ascolta? Ecco i nostri consigli. Per alcuni amanti dei cani, il rientro a casa è sempre un’incognita. Si salgono le scale con l’ansia, la paura di aprire la porta ci assale, il terrore è di trovare la casa sottosopra. Disastri più o meno gravi che possono andare dal rosicchiare i mobili, a scavare nei vasi fino a distruggere cuscini, divani, a sporcare in casa.Musi colpevoli, orecchie basse, urla dei padroni che si sentono in ogni angolo della casa. Ma le sfuriate di solito non sono risolutive, e la prossima volta che si deve uscire la paura la farà di nuovo da padrona, e le ore in cui si sta fuori casa diventano un piccolo incubo. Il cane distrugge casa quando è solo: cosa fare? Chi non ha mai sentito dire da un amico cinofilo “il mio cane fa i dispetti!”, “lo fa apposta a fare cosi, perché sa di darmi fastidio” o “si vendica!”. Non tutti sanno che queste concezioni sono frutto della mente umana ma non appartengono al mondo canino.I veterinari e gli etologi sostengono che il cane non possa “premeditare” il dispetto. I dispetti sono infatti concetti astratti che richiedono una complessità di ragionamento non alla portata del cane.Il processo cognitivo di agire in una certa maniera per causare un dispiacere o una reazione non appartiene agli animali. Il cane vive il presente, non ha la capacità di legare un comportamento a qualcosa che avverrà. Il nostro amico peloso ricorda invece il passato, ciò gli permette di imparare dagli errori fatti.Il cane fa dispetti: cosa fare Molti proprietari sostengono la tesi dei dispetti premeditati, avvalorandola con la faccia colpevole che il cane fa quando rientriamo a casa, e lo troviamo immerso nelle piume dei cuscini, o nella carta igienica o vicino ad un lago di pipì.Il pensiero umano è che il cane stia provando vergogna per quello che ha fatto. Nulla di più sbagliato. Il cane, in realtà,  ha solo paura, è terrorizzato dalla nostra reazione. Se il cane ha già fatto danni in casa in passato, avrà già subito le nostre ire funeste e per questo assume atteggiamenti di sottomissione al nostro ritorno; il cane sa che verrà sgridato ed ha paura.I danni in casa da parte del cane sono manifestazione di malessere ed aggiungere lo stress di punizioni severe non aiuterà certo il nostro amico peloso a correggere il comportamento. Incrementerà solo il suo stato d’ansia. Il cane fa danni in casa: cause Appurato che non fa dispetti a nessuno, è necessario domandarsi allora perché il cane fa danni in casa. La risposta è semplice quanto inquietante: sono attacchi di ansia, che il cane sperimenta soprattutto quando è solo, condizione che contraddice la sua natura di animale sociale. Tali episodi possono originare da disturbi del comportamento o iperattività. Le uniche altre cause, che giustificano i danni in casa sono problemi di origine neurologica.I disturbi del comportamento nascono da un eccessivo attaccamento del cane al padrone, ne consegue che l’animale lasciato solo perde il suo “punto di riferimento”, vive una situazione di stress e mette in atto comportamenti calmanti come la masticazione (divani, pantofole, telecomandi, spazzatura) oppure fa la pipì.Il cane iperattivo o ipersensibile invece è subissato dagli stimoli esterni, non riesce a porli in una scala di priorità corretta e non riesce a star fermo, con conseguenze distruttive sugli ambienti domestici.Il cane fa danni in casa: consigli Possiamo mettere in pratica alcuni consigli del veterinario per proteggere la nostra casa dai danni del nostro cane e allo stesso tempo aiutarlo, in concreto, a risolvere il suo malessere e vivere meglio:Limitare le ore di solitudine del cane: la nostra vita è frenetica e faticosa ma la solitudine è veramente uno dei grandi fattori di stress per il nostro cane. L’importante è cercare di spezzare i lunghi momenti di solitudine anche con interruzioni brevi.Una passeggiata veloce in pausa pranzo, organizzare turni con gli altri membri della famiglia, affidarlo ad amici o vicini o ad un dog sitter per alcune ore durante il giorno. Il bisogno di socialità del cane non va confuso con la necessità di fattori di svago come giochi o la presenza di un giardino, che sono utili ma non compensano il bisogno reale del cane. Il rapporto tra cane e proprietario: un rapporto equilibrato con il capo branco umano, sarà per il cane il miglior antidoto contro i danni in casa e i comportamenti distruttivi. Alla base dell’ansia da separazione c’è una bassa autostima del cane, che non si sente adeguato senza il suo riferimento principale, il padrone.Il proprietario, quando accoglie il cucciolo in casa fa le veci della madre, rappresentando per lui la fonte delle sue sicurezze. Il bravo padrone riesce a rendere il cane autonomo, gli fornisce delle esperienze positive che lo fanno sentire sereno anche quando è lontano dal gruppo sociale e il cane sarà in grado cosi di gestire meglio le sue emozioni.Allontanamenti graduali: è fondamentale abituare il cucciolo fin da piccolo; si può iniziare con cinque/dieci minuti di distacco, lasciando il piccolino in una stanza da solo senza uscire. Proponiamogli un gioco da fare per distrarlo e non accorriamo immediatamente se piange.Il cane è fortemente empatico quindi se il nostro comportamento rivela ansia, lui lo avvertirà e legherà un sentimento di ansia e pericolo al momento del distacco da noi. Dobbiamo essere noi i primi a infondergli tranquillità e fargli capire che va tutto bene.Routine: non sapere cosa capita è fonte d’ansia per il cane, fattore che dobbiamo cercare in tutti modi di limitare. Per questo cerchiamo di organizzare le giornate sempre allo stesso modo, cosicché il cane sia sicuro che dopo quello poi capiterà quell’altro. Orari fissi per le diverse attività come pappa, uscite, attività legate all’igiene e gioco riducono il livello di stress e prevengono atteggiamenti distruttivi.Tempo di qualità: anche se non possiamo passare tanto tempo con il nostro cane, cerchiamo di garantire qualità nelle ore che riusciamo a dedicargli. Il tempo con i nostro cane deve essere piacevole per noi e per lui: praticare sport insieme, attività all’aria aperta, gioco. Il proprietario deve sforzarsi di mantenere un filo diretto con il cane, fatto di feed back continui: parole, premi, giochi perché il cane si senta veramente in compagnia e non l’ennesima incombenza della nostra giornata.Il “suo” posto: dobbiamo garantire al cane un luogo che senta solo SUO, e che lui possa associare ad una sensazione di confort e serenità. Questo luogo, che può essere un cuscino, una coperta, una cuccia è un rifugio, dove il cane non riceve rimproveri o punizioni e anzi il luogo delle coccole; qui lo gratifichiamo facendogli trovare i suoi giochi, con piccoli premi in cibo o carezze. Il cane nel momento di stress, tornerà dove si sente bene, tenendosi impegnato con gli oggetti che riconosce come suoi.Attività: è bene fornire al cane un ambiente stimolante, in nostra assenza. Abituatelo a giocare con giochi masticabili, anche quando siamo presenti in casa, lo aiuterà a trovare un’alternativa al fare danni in casa.Evitare le punizioni: come abbiamo detto le sfuriate aumentano solamente i livelli di stress nel cane e non porranno fine ai danni in casa. Il rimprovero anzi viene vissuto come un’ulteriore fonte di ansia perché il cane si chiede “cosa capiterà adesso?”.Aiuto del veterinario: se i danni in casa sono ripetuti o i fenomeni particolarmente violenti o se il malessere si è sviluppato tutto ad un tratto è bene farsi aiutare da un comportamentista per spiegare il malessere del cane ed aiutarlo.

Perchè i cani leccano la pipì di altri cani? le risposte

Comportamento Redazione -

Avete preso un cane da poco tempo e vi siete accorti che si ostina a odorare e leccare la pipì di altri cani? In questo articolo troverete le spiegazioni. Avrete sicuramente visto diversi cani fare cose un po’ disgustose e totalmente fuori dal nostro modo di conoscerci e comportarci. Leccare l’urina o le feci è un comportamento che adottano diversi animali, non è comune per noi uomini ma lo è tra i cani: questo ha ovviamente una spiegazione fisiologica.I cani sono dotati dell’organo vomeronasale detto anche organo di Jacobson, che mette in comunicazione il naso con la bocca. Attraverso questo il cane è in grado di sentire sia l’odore che il gusto.L'organo è caratterizzato da due fossette collocate nel palato del cane, da lì sente principalmente il grado dei feromoni. E’ presente in diversi mammiferi, molti l’hanno perso nella loro evoluzione.I serpenti sono gli animali che hanno il vomero nasale più sviluppato di tutti, infatti muovono in continuazione la lingua avanti e indietro. Il cane tante volte per fiutare meglio un odore apre la bocca e prova a sentirlo utilizzando questo organo, poi se non bastasse ricorre all’utilizzo anche della lingua sentendone il sapore, leccando.Si verifica così il fenomeno chiamato Flehmen: in alcuni animali si riconosce attraverso delle vere e proprie smorfie. L’esempio più indicativo è forse quello del cavallo quando assume la tipica smorfia con le narici inarcate. I cani leccano la pipì di altri cani: i motivi di questo comportamentoVoi penserete che è una cosa veramente disgustosa e vi starete chiedendo a cosa serva sapere di che gusto è la pipì di un altro cane. Solitamente, una volta fiutato l’odore, il cane sbatte i denti ma soprattutto cerca di captare più informazioni possibili su colui che ha lasciato la traccia.La pipì del cane in realtà è ricca di informazioni: i cani la fiutano per sapere qualcosa di colui che ha lasciato il segno. In questo caso la così detta smorfia di Flehmen viene adottata dal cane che va in cerca di una cagnetta. I maschi dall’urina riescono a capire se nei paraggi c’è una femmina in calore che cerca il “fidanzatino”.Nell’urina i cani possono trovare l’informazione su una cagnetta e sapere se è nel fase giusta per la riproduzione. Chi avrebbe mai pensato che nell’urina i cani cercassero informazioni? Negli animali sono presenti codici che a noi uomini sono sconosciuti eppure fanno parte della loro comunicazione e del loro modo di capirsi: utilizzano un codice non verbale che gli consente di comunicare silenziosamente tra loro.Sembra incredibile ma i cani si parlano anche attraverso la pipì, tanto che a volte dopo essersi fermati ad annusare quella di un suo simile, ne rimarcano il territorio rispondendo e lasciandogli la propria. I maschi castrati in particolare hanno l’istinto di rimarcare il territorio, lo segnano con la pipì per comunicare ad un altro che quell’albero, quel pezzo di terra o di muro è già occupato. Anche il gesto che compiono per lasciare il segno viene fatto con la gamba alzata in modo tale che si trovi all’altezza del naso degli altri cani.Insomma, un comportamento che per noi sfiorerebbe i limiti dell’educazione per un cane è assolutamente naturale. Fate attenzione però a dove il vostro amico a quattro zampe decide di fare la pipì o potreste rischiare incomprensioni coi vostri vicini di casa, ad esempio se dovesse prendere di mira la loro porta o il muro della loro casa come il posto adatto per marcare e lasciare la “firma”. Perché i cani leccano la pipi di altri cani? Anche per integrare sali mineraliAnnusare la pipì di altri cani è un comportamento principalmente dei cani maschi ma viene adottato sia dalle femmine che anche da maschi su segni lasciati da altri maschi. E’ sempre un modo per capire da chi è circondato il vostro amico a quattro zampe e con che tipo di cane potrebbe avere a che far: insomma raccoglie più informazioni possibili anche sui suoi vicini di casa.Attenzione perché annusare la pipì non sempre è un modo per cercare informazioni sui suoi simili: a volte, ci spiega il veterinario, questo comportamento è anche il sintomo di una carenza di sali minerali che il cane cerca di compensare. In questo caso per prevenire queste problematiche è importante far seguire al vostro cane una dieta equilibrata.Tra i Sali minerali principali troviamo:Calcio Magnesio Fosforo Potassio FerroZinco, iodio fluoro, cromo, cobalto, sono altri sali minerali in aggiunta a quelli principali sopra elencati. Se la dieta che segue il vostro cane non è sufficiente a ricoprire il fabbisogno, il veterinario potrebbe consigliarvi degli integratori per cani, utili a completare la dieta, adatti sia per cani giovani, sia per cani anziani.Gli integratori per cani possono essere molto utili per determinate condizioni, ad esempio per le cagnette che hanno partorito, o eventualmente quando si fa un cambio drastico di clima e si porta il cane in un ambiente nuovo, se dovete andare in vacanza. I sali minerali per cani sono integratori indicati per tutte le età, hanno anche la funzione di rallentare l’invecchiamento fisico, mentale e delle cellule. Ovviamente vanno sempre utilizzati sotto il consiglio del vostro veterinario.

Perchè il cane sbava? i motivi di questo comportamento

Comportamento Redazione -

Se ultimamente il cane sbava in maniera eccessiva potremmo trovarci di fronte ad una malattia. Il vostro cane negli ultimi tempi sbava in maniera eccessiva e non sapete perché? Qui trovate alcuni suggerimenti per capire quali sono i motivi che provocano un’eccessiva salivazione e quali rimedi potreste adottare per evitare che il vostro cane soffra se la causa dipende da una malattia.Tra le motivazioni c’è anche la predisposizione che alcune razze di cani hanno a causa della conformazione della bocca e certi comportamenti tipici degli animali.Con tutto il bene che possiamo volere al nostro cane ci sono alcuni comportamenti e modi di fare che rimangono sempre un pò indigesti per noi uomini, poiché distano tanto dal nostro modo di comportarci e perché associati a quello che potrebbe essere considerato un portamento non propriamente da galateo.Uno di questi è sicuramente la bava, quante volte vi sarà capitato di accarezzare il cane e ritrovarvi la sua bava nella maglia? E quante volte vi sarete trovati a dover cedere un pò di cibo al vostro cane che guardandovi mangiare vi ha fatto quasi passare la fame a causa dell’acquolina che scendeva a cascata dalla sua bocca? Perchè il cane sbava? Alcune razze più di altreI motivi che portano il vostro cane a sbavare possono essere di vario genere, per alcune razze si tratta della conformazione che hanno della bocca, ad esempio il San Bernardo, o gli alani: essi hanno la salivazione più sviluppata di altri e le labbra pendenti, a causa della pelle attorno alla bocca dove tendono a raccogliere tutta la saliva ai lati fino a farla traboccare quando è piena.Come il San bernardo ci sono altre razze che hanno la tendenza ad avere questo tipo di problema ad esempio: il Basset hound, il Bulldog, il Labrador e infine come già indicato il cane più grande del mondo, l’Alano che non poteva mancare nell’elenco di quelli che hanno una salivazione abbondante.Ci sono razze di cani che tendono ad avere una salivazione meno evidente e più regolare, se però da qualche tempo notate che il cane sbava più del solito è bene procedere con alcune verifiche. Prendete una pallina che vi aiuterà a tenere aperta la bocca del cane e munitevi di una torcia per dare un occhiata e capire cosa sta succedendo al vostro amico. Il cane sbava tanto: quali sono le causeTra le cause comuni che non sono motivo di preoccupazione ci sono anche stati d’animo come l’eccitazione, il nervosismo o lo spavento. Tutte le situazioni che nel cane possono portare un aumento di adrenalina, come il combattimento, il gioco o l’accoppiamento, al contrario dell’uomo che se messo in stati di agitazione si ritrova a “bocca asciutta”.Altri motivi che causano un abbondante salivazione del cane sono: la sete, un’alta temperatura esterna, il cane se ha caldo non suda, infine quella più comune l’acquolina alla bocca davanti al cibo.Tra le cause più serie e frequenti che possono provocare un’ipersalivazione che meritano più attenzione e cura ci possono essere:Ascesso a un dente Parodontite Tumore Corpi estranei in bocca, corpi estranei nell’esofago AvvelenamentiL’ascesso a un dente così come per l’uomo anche per il cane è molto doloroso. Potreste individuarlo vicino ai denti, se notate sacche di pus. Se il dente colpito è il quarto premolare superiore potrebbe causare gonfiore sotto gli occhi e al viso. Altri sintomi sono la febbre, mancanza di appetito e depressione.La parodontite si manifesta col gonfiore alle gengive, sanguinamenti e alitosi: anche questa è molto dolorosa e colpisce in profondità le strutture che sorreggono i denti fino a trasformarsi in gengivite.Se il dolore è molto forte può portare il cane a rifiutarsi di mangiare, a causa della sofferenza provata nella fase della masticazione. Malattie come tumori alla bocca del cane possono provocare melanomi, sanguinamento, alitosi e un forte dolore.I cani si sa che giocano con tante cose e usano principalmente la bocca per fare tutto quello che noi uomini normalmente facciamo con le mani. Analizzate all’interno della bocca del cane perché potrebbe avere un corpo estraneo incastrato dentro, ad esempio un pezzettino di osso, bloccato tra i denti, nelle gengive o anche nella lingua.Il rischio aumenta soprattutto con la bella stagione quando si inizia ad uscire spesso e si frequentano con regolarità i prati. Se non siete in grado di rimuoverlo meglio rivolgersi al vostro veterinario.Da non escludere anche la possibilità che il corpo estraneo si trovi nell’esofago: se ha difficoltà a deglutire potrebbe avere qualche piccolo ostacolo che ostruisce, è importante fare subito la verifica e rivolgersi al veterinario perché se si tratta di un oggetto tagliente potrebbe perforare l’esofago.Un eccesso di salivazione potrebbe dipendere anche dall’Encefalopatia apatica dovuta ad un malfunzionamento del fegato, che non riesce ad eliminare l’eccesso di ammoniaca nel corpo, anche questa malattia deve essere seguita da un veterinario e si manifesta con disorientamento, debolezza e cambiamento comportamentale.Infine ci sono i casi di avvelenamento, dovuti all’ingestione di sostanze chimiche o velenose, queste ultime provocano un aumento di bava del cane che si presenta bianca e schiumosa: in questi casi è bene correre subito dal veterinario perché il cane potrebbe rimetterci la vita.Anche la rabbia si manifesta con un eccessiva ipersalivazione dovuta ad una paralisi dei muscoli usati per deglutire. Oltre ad avere una bava più sviluppata il cane può assumere comportamenti irrazionali come aggressività, disorientamento e mancata coordinazione. Se invece il vostro cane soffre di chinetosi e di mal d’auto potete dargli dello zenzero, o alimenti che ne contengano, aiuta a combattere il senso di nausea e a limitare la produzione di bava.Quali rimedi bisogna adottare per far fronte a questi tipi di problemi?Un modo per asciugare la bava del vostro cane potrebbe essere quello di legargli una bandana intorno al collo che assorba la saliva in eccesso. L’ipersalivazione del cane può dipendere da punture di insetti, avvelenamenti, problemi allo stomaco, infiammazioni alle gengive, al cavo orale e tumori.Tra le cure ci sono sicuramente la somministrazione di antibiotici e anti infiammatori. Ma non dimenticativi che una buona prevenzione è molto utile, fate attenzione all’igiene orale e alla pulizia dei denti.

Perchè i cani ululano? i motivi di questo comportamento

Comportamento Redazione -

I cani ululano da sempre: si tratta di una forma di comunicazione, che se ripetuta sempre può diventare un problema. Una sagoma di quadrupede dal folto pelo si staglia nella notte di luna piena, con il muso rivolto al cielo dispiega il suo canto: lunghi e tonanti ululati.Chiunque abbia un cane, ha assistito più di una volta a questa scena. L’ululato del cane è comportamento normale e sano, più comune in alcune razze, ed è il retaggio dell’antico passato del cane.Nei casi in cui diventi un atteggiamento continuo e ripetuto, può diventare fonte di fastidio. Bisogna però ricordare che i nostri amici a quattro zampe usano l’ululato come una forma di comunicazione, quindi dobbiamo cercare di capirne il motivo. Il cane ulula: eredità del suo antenato lupo Secondo alcuni recenti studi svolti dai ricercatori della Cornell University e della Stanford University, il cane sarebbe il risultato dell’addomesticazione del lupo grigio.Processo avvenuto circa 15 mila anni fa nell’Asia Centrale. Per questa ragione, nel cane permangono somiglianze importanti con il suo antenato:nel cane è sopravvissuta la peculiarità del lupo di essere specie collettiva, per questo ha bisogno di vivere in gruppo e soffre la solitudine. L’abitudine di scavare buche per nascondere il cibo. La capacità di trasmettere informazioni ed emozioni tramite il linguaggio del corpo (posizione della testa, delle orecchie, della coda) come nel caso dell’espressione da cane bastonato. La capacità di comunicare tramite i segnali olfattivi come urina e secrezione delle ghiandole anali Senso dell’olfatto e dell’udito molto sviluppati. Visione adattata all’oscurità. L’ululato: in origine era usato dai lupi, in particolare all’arrivo della stagione invernale, per richiamare gli altri individui del branco per cacciare le grandi prede e ispezionare l’area di caccia. Nel cane non ha perso l’antico significato di trasmettere ai simili la propria presenza sul territorio. E’ una ricerca di contatto a distanza tra i membri del branco che nel caso dai cani può essere anche la sua famiglia umana. Il cane ulula in diverse occasioni e vedremo di seguito perché.Il cane nel suo processo evolutivo, ha però sviluppato fondamentali differenze rispetto all’antenato selvatico. La selezione, che l’uomo ha fatto delle razze, è stata proprio volta a favorire gli aspetti sociali del cane verso l’uomo, cercando di smorzare la profonda diffidenza e il carattere schivo, tipico del lupo.Le differenze tra cane e lupo:capacità di difesa e guardia del padrone e delle sue proprietà dimensioni abilità sociali si è ridotta la dimensione del cranio e del cervello rispetto al lupo i denti da predatore si sono ridimensionati il muso si è accorciato rispetto al lupo il cane ha sviluppato la capacità di digerire i carboidratiIl cane ulula: significato dei vocalizzi L’ululato del cane è comportamento normale. Alcune razze, in cui il legame genetico con il lupo è più evidente, l’ululato è l’unico vocalizzo prodotto. E’ questo il caso di Siberian Husky e Alaskan Malamute.Generalmente invece, il cane dispone di diversi suoni, chiamati vocalizzi, che usa ciascuno con una ben precisa funzione, addentriamoci quindi in questo “vocabolario”:L’abbaio indica difesa o gioco o saluto o richiesta di attenzione, ma anche avvertimento o allarme. Il grugnito è un saluto di soddisfazione. Il ringhio è un avvertimento di difesa oppure di minaccia, molto seria. L’uggiolio indica sottomissione, ma anche richiesta di attenzione se ripetuto insistentemente. Il gemito indica sottomissione, dolore ma anche richiesta d’attenzione. Lo sbattere i denti indica eccitazione nel gioco o minaccia. Lo sbuffo è un richiamo di attenzione per un eventuale pericolo. L’urlo è estrema paura di un’ aggressione. L’ululato ha molteplici significati che chiariremo di seguito.Il cane ulula: tutti i significati Come abbiamo precedentemente detto l’ululato del cane è un atteggiamento normale, che si verifica in diverse occasioni:Il cane ulula come reazione ad altri suoniSono molti i suoni che possono dar fastidio al nostro cane: la suoneria di un telefono, il campanello, il suono del citofono, il rumore del passaggio di treni o aerei o elicotteri, le sirene degli allarmi. Il cane esprime il suo timore e il suo malessere ululando.Il cane ulula in rispostaVi ricordate la scena del cartone animato La carica dei 101? Tutti i cani della città si mettono ad ululare per comunicarsi il messaggio che i cuccioli di Dalmata sono stati rapiti. Nella realtà non succede poi così diversamente.Il nostro cane sente un altro ululare e gli risponde per comunicargli la sua presenza sul territorio. In alcuni casi, il cane confonde alcuni suoni lontani che per frequenza gli sembrano ululati, e risponde ad essi.Il cane ulula, come canto di passioneSe avete un cane maschio, può capitare che ululi quando percepisce la presenza di una femmina in estro. Fate attenzione perché, per il maschio può essere un richiamo molto forte, quello della femmina in calore, che lo porta anche a scappare di casa.Il cane ulula per unirsi al coroSe state cantando o suonando uno strumento, e il vostro cane inizia a ululare, non sta protestando contro le vostri doti musicali; prende solo parte al gioco, da buon animale sociale. In questo caso l’ululare è un gesto di aggregazione e comunanza con il padrone.il cane ulula per richiamare l’attenzioneMolto spesso i cani ululano per solitudine, non avendo nessuno con cui interagire esprimono cosi il loro malessere. Molti amici pelosi ululano quando il padrone esce o torna a casa ed è un atteggiamento legato all’ansia da separazione. Per natura, il cane è un animale sociale e soffre l’isolamento. La solitudine gli ricorda ancestralmente l’allontanamento dal branco, la mancanza delle protezione e la morte. Il cane ulula: cosa fare? I casi più fastidiosi e ricorrenti sono quelli in cui il cane esprime paura e sofferenza. Quando il cane ulula in risposta a rumori molesti cerchiamo di distrarlo.Mentre se il cane ulula per l’allontanamento del padrone o l’isolamento cerchiamo di garantirgli una vita ricca di stimoli e attività quando siamo presenti, per abbassare i livelli di stress e frustrazione e farlo sfogare adeguatamente.Non coccoliamolo se ulula al nostro ritorno, sarebbe un segnale di rinforzo di tale atteggiamento e se possiamo, pensiamo ad un compagno di giochi per il nostro cane. Il cane ulula: la leggenda Alcune credenze popolari legano l’ululato del cane ad un presagio di morte. Secondo questa leggenda infatti, i cani avrebbero il potere paranormale di “fiutare” la morte e segnalarne l’arrivo e quindi il pericolo imminente con l’ululato.Alcuni studiosi hanno dato una spiegazione a questa credenza. In tempi antichi la rabbia era molto diffusa tra i cani; questa malattia porta il cane ad abbaiare molto. E’ probabile che spesso la rabbia fosse trasmessa da cane a padrone. L’esito della rabbia era spesso fatale nell’uomo. Quindi il cane purtroppo non prevedeva la morte bensì la causava.

Il cane inclina la testa

Il cane inclina la testa: perchè? i motivi di questo comportamento

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Perchè il mio cane inclina la testa? Andiamo alla scoperta del significato di questo comportamento. Quante volte il cane inclina la testa mentre guarda le persone con quell’aria interrogativa così simpatica e dolce? Sicuramente in più occasioni, e vi sarete domandati cosa passasse in quel momento per sua mente e il motivo di quel divertente movimento. Se lo sono chiesto anche alcuni psicologi e studiosi del comportamento canino, che sono arrivati a dare alcune spiegazioni in merito, tutte plausibili: Perché i cani sono curiosi: essendo animali decisamente intelligenti, i cani cercano in ogni momento di capire ciò che li circonda, spinti da un’innata curiosità. Ecco così che quando sente un suono diverso dal solito, magari un po’ stridulo o di una tonalità più alta del normale, il cane inclina la testa per cercare di comprendere di cosa si tratti e ricondurlo a qualcosa a lui noto e di cui ha già fatto esperienza. Volete fare una prova? Rivolgetevi al vostro cane modificando la voce, come se doveste parlare in falsetto: è molto probabile che l’adorato quattrozampe vi guardi proprio con quella testolina inclinata che vi fa tanta tenerezza. Non riconoscendo il vostro solito tono vi guarderà con particolare attenzione, cercando di capire se quel suono insolito proviene proprio da voi. Per la conformazione dell’orecchio: secondo alcuni ricercatori americani inclinare la testa servirebbe al cane a cercare di individuare la fonte dei suoni. Infatti i nostri quattrozampe, pur avendo un udito molto più sensibile e sviluppato di quello umano, che permette loro di sentire anche a notevoli distanze, avrebbero però maggiore difficoltà a riconoscere da dove proviene il suono, quindi piegherebbero di lato la testa per “mettere a fuoco” la sorgente dello stimolo uditivo. Per vedere meglio: lo psicologo americano Stanley Coran afferma che i cani, soprattutto quelli che hanno un muso molto “ingombrante”, sarebbero da questo ostacolati e non avrebbero sempre una visione globale di chi o cosa sta loro di fronte. Pertanto il cane inclina la testa per cercare di vedere meglio il padrone che sta parlando, o comunque l’oggetto da cui proviene il rumore, ma anche per cercare di leggere più chiaramente le espressioni del nostro volto che, in aggiunta al suono, riescono a comunicare al nostro quattrozampe cosa vogliamo da lui. Oltre alla vista e all’udito infatti il cane utilizza la sua incredibile capacità di interpretare il nostro linguaggio corporeo per decodificare i messaggi che l’essere umano vuole comunicargli.Il cane inclina la testa: le cause di questo comportamento Il cane inclina la testa di lato per altri motivi, e non soltanto perché sta cercando di capire meglio il significato del fonema che sente oppure di vedere e individuare la fonte di un suono, ma perché è infastidito da esso. Alcuni rumori infatti possono risultare insopportabili al cane, come il suono di campanello “vecchia maniera”, la musica a volume troppo elevato e, in generale i rumori particolarmente forti o striduli. Non dobbiamo dimenticare infatti che l’udito raffinatissimo dei quattro zampe sente tutto amplificato all’ennesima potenza rispetto a quello di noi esseri umani, così può capitare che il cane inclini la testa per manifestare la sua insofferenza verso suoni a lui sgraditi.

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Il cane abbaia troppo: cosa fare? motivi e possibili rimedi

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Il cane abbaia troppo: cosa fare? L'eccessivo abbaiare del nostro cane è un comportamento assolutamente scorretto, ma alquanto comune nel mondo canino. La soluzione è una delle più semplici e dirette. Esistono tre chiavi fondamentali per poter fermare l'abbaiare continuo del nostro cane. È del tutto naturale per il cane abbaiare ed è una delle più importanti e principali forme di comunicazione che essi hanno dopo il linguaggio del corpo e l'energia. Essenzialmente l'abbaio del cane può essere spiegato in due modi. In generale il cane abbaia per avvertire di qualcosa che sta accadendo oppure per proteggere il suo branco. In secondo luogo, l'abbaio può anche essere l'espressione delle sue emozioni. Queste due forme di abbaiare sono raramente fastidiose e non durano a lungo. È per questo che il disturbo di questo abbaio dipende sempre dalla stessa causa ed ha spesso la stessa soluzione. Quando il cane abbaia troppo nella maggior parte dei casi è perché si sente annoiato e sta cercando uno stimolo o una qualsiasi tipo di sfida. Inevitabilmente, quando un cane abbaia eccessivamente, significa che c'è un problema con l'umano, non con il cane. C'è un disequilibrio nel branco, quindi le esigenze del cane non sono state soddisfatte. L'abbaiare è l'unico modo che il cane ha per poterci comunicare che qualcosa non va. Un cane che abbaia ha sicuramente bisogno di esercizio, disciplina e poi affetto. Esattamente in quest'ordine. L'esercizio fisico e la disciplina forniranno la stimolazione fisica e psicologica che il nostro cane brama. Affetto, ma solo quando il cane è in uno stato di calma e sottomissione. Questo rafforzerà il comportamento che si desidera. Sicuramente sarà capitato di vedere non so quante volte, qualcuno che, per calmare e fermare un piccolo cane che abbaia, prende il cuccioletto in braccio. Purtroppo, questo è esattamente l'approccio sbagliato. L'attenzione verso il cane e l'affetto mostratogli prendendolo in braccio significano per il cane esattamente il contrario: “Bravo! Mi piace quello che stai facendo in questo momento!”. Questo nostro comportamento è un rinforzo positivo che il nostro cane interpreterà come qualcosa che va fatto, perché riceverà le coccole. Basteranno un paio di volte, e lui sarà certo che il suo abbaiare è proprio ciò che noi desideriamo lui continui a fare. Questo è solo uno degli esempi. Parliamo invece di un'altra situazione che riguarda il nostro rientro a casa. Quanti di noi sono accolti proprio dai salti eccitati e dagli abbai del nostro cane? E quanti di noi coccolano il nostro amichetto peloso, scambiando il suo comportamento come felicità? Sarà proprio questo il punto più difficile per noi amanti dei cani. Quando un cane torna dal suo branco, nessuno dei membri lo accoglie con salti eccitati e abbai. Il più delle volte si annusano e scodinzolano. Non si fanno dei grandi saluti. Purtroppo noi esseri umani, invece, tendiamo a fare un gran bel saluto sia quando usciamo che quando rientriamo a casa. Questo nostro atteggiamento mette il nostro cane in uno stato confusionale. Se quando usciamo di casa salutiamo il nostro cane in un modo eccessivamente affettuoso, lui resterà in attesa del nostro ritorno in uno stato di eccitazione che diventerà frustrante e noioso. La soluzione è più semplice di quanto si pensi. Si comincia con il far fare al cane un sacco di esercizio fisico attraverso la passeggiata, insegnandoli anche la disciplina dandogli dei comandi da imparare. Ma la cosa fondamentale è non premiare la condotta indesiderata, in particolare la sua eccitazione, con l'affetto. Il nostro cane vuole a tutti i costi guadagnare il nostro affetto. Vedere la nostra felicità per lui è la ricompensa più grande di tutte. Ma glielo permetteremo solo quando si sarà comportato nella maniera adeguata. Abbaiare per il cane è normale: è una premessa doverosa da fare perché alcune persone credono ancora che il cane debba stare sempre zitto e si infastidiscono anche per qualche sporadico abbaio. Per il cane abbaiare è un modo per comunicare sia con gli umani che con i propri simili, quindi nella maggior parte dei casi non abbaia “gratuitamente” senza motivo, ma perché vuole esprimere un suo stato d’animo o una sua esigenza. Vi sono poi alcune razze più inclini all’abbaio, come i cani da guardia, che vocalizzano più di altri, perché abbaiare per avvisarci della presenza di un estraneo è il loro lavoro, sta scritto nel loro codice genetico e quindi è estremamente naturale. Certo, quando si superano certi limiti e il cane abbaia troppo e in maniera compulsiva, senza interruzione anche per ore, allora la situazione cambia e occorre capire qual è la ragione che sottende a questo comportamento.I motivi principali per cui il cane abbaia troppo sono principalmente questi:Il cane abbaia troppo perché vuole richiamare la nostra attenzione; può farlo perché si annoia e sente il bisogno di sfogare la propria energia repressa troppo a lungo, quindi ci chiama per indurci a giocare con lui o a portarlo fuori a fare una passeggiata. Peggio è quando il cane abbaia se lo abbiamo lasciato da solo: in quanto animale sociale, non ama la solitudine, il che può talvolta dare origine ad una vera patologia, conosciuta come “ansia da separazione”, in cui l’abbaio ossessivo è spesso accompagnato da altri comportamenti tipici, come la distruttività, uno stato marcatamente ansiogeno, l’orinazione in posti inappropriati; può abbaiare per avvertirci che c’è un potenziale pericolo nei paraggi (almeno ai suoi occhi), magari uno sconosciuto che si avvicina o entra in casa; a volte il cane abbaia perché prova addirittura paura di qualcuno o di qualcosa, anche se non ve n’è un reale motivo. L’abbaio è dunque un segnale d’allarme e anche di territorialità: abbaiando il cane vuole mettere in chiaro che quella è casa sua, ad esempio quando vede un altro cane nei paraggi; può abbaiare perché vuole qualcosa: del cibo oppure un giocattolo a cui non riesce ad arrivare o che gli è stato proibito. Il cane abbaia per esprimere felicità ed eccitazione: capita quando rientrate in casa e il cane vi accoglie con mille festeggiamenti, tra cui anche l’abbaio. È talmente contento di vedervi che non riesce a trattenere la propria gioia: in questo caso il cane abbaia con un’intonazione chiaramente allegra e di solito l’accompagna con altri comportamenti esuberanti, come correre o saltare. Il cane abbaia troppo per comunicarci che qualcosa lo fa stare male. Con l’abbaio vuole farci capire che prova un fastidio o un vero e proprio malessere: ha sete, ma non c’è più acqua nella sua ciotola; l’ora della pappa è passata già da un po’ e noi ci siamo dimenticati di preparargliela oppure prova dolore fisico.Il cane abbaia in continuazione: come comportarsiNon è facile controllare l’abbaio del cane e va detto che non bisogna pensare di eliminare completamente questo comportamento perché, come detto prima, che il cane abbai è naturale, purché non sfoci in eccessi. Per limitare l’abbaiare del cane occorre anzitutto non sgridarlo quando abbaia e non urlare per farlo smettere; otterreste l’effetto opposto, perché il cane interpreterebbe il vostro gridare come l’equivalente umano dell’abbaio canino e abbaierebbe ancora di più, pensando che sta facendo la cosa giusta, visto che anche voi vi siete uniti a lui. Non premiate mai il cane che abbaia, ma al contrario fatelo solo quando è tranquillo e in silenzio. Quindi distraetelo da ciò che ha scatenato l’abbaio (ad esempio lo sconosciuto davanti al giardino di casa) e se il cane rimane in silenzio per qualche secondo, dategli un bocconcino. Così condizionerete il suo comportamento, facendogli associare lo smettere di abbaiare con il gradito premio. Diverso il discorso se il cane abbaia per noia: in questo caso la soluzione è farlo divertire, giocare, uscire di casa e, se dovete lasciarlo solo, prima portatelo a fare una bella camminata, così da stancarlo ed abbassare il suo livello di energia. Quando il cane abbaia perché vuole qualcosa, ad esempio uno snack, non dateglielo, altrimenti lo indurrete ad abbaiare tutte le volte che gli viene in mente quel biscottino che gli piace tanto. Aspettate che smetta di abbaiare e ricompensatelo solo quando è tranquillo e in silenzio.

I cani e la neve: un rapporto speciale, ma bisogna anche proteggerli

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I cani e la neve: un rapporto speciale Che i cani amino giocare nella neve è un dato di fatto. Basta osservare il loro comportamento quando, appena usciti di casa, trovano con gradita sorpresa il paesaggio ricoperto da quella coltre bianca e soffice.A volte, con fare inizialmente guardingo la annusano, la leccano, poi, dopo i primi brevi istanti di meraviglia, si scatenano e, se lasciati liberi, incominciano a correre e saltare con gioia incontenibile, abbaiando come invito ad unirvi a loro in quel gioco così eccitante; ci si rotolano a più non posso, la mangiano e raspano scavando grosse buche.Ma vi siete mai domandati perché i vostri cani amino così tanto giocare nella neve? Alcuni comportamentalisti, esperti in etologia animale, lo hanno fatto e sono arrivati alla conclusione che i motivi per cui alla maggior parte dei cani piace la neve sono molteplici, alcuni sensoriali, altri legati alla sfera ludica.Anzitutto la neve stimola in modo inconsueto i sensi molto sviluppati del cane, perché rende l’ambiente a lui familiare così diverso dal solito da apparire al nostro quattrozampe come nuovo e tutto da scoprire.A livello visivo la neve esalta le impronte recenti e sul piano dell’olfatto rende le tracce odorose fresche ancor più intense, mentre copre quelle vecchie, stimolando la curiosità in un’eccitante ricerca di odori che si mescolano e si sovrappongono. Anche dal punto di vista fisico, a molti cani la neve piace perché è fredda e tonifica le loro pellicce, dando a tutto il corpo una vera e propria sferzata di energia.Ma gli studiosi hanno constatato che è soprattutto la dimensione del gioco a rendere la neve così amata dai cani: una nevicata è un’occasione imperdibile per divertirsi, magari assieme ad altri amici a quattro zampe o con il proprio padrone. Giocare è importante per gli animali, quasi come dormire, perché  contribuisce al corretto sviluppo ed al mantenimento del loro equilibrio psico-fisico. Ecco così che una nevicata inaspettata rappresenta un’opportunità di divertimento imperdibile!I ricercatori infatti hanno osservato che i cani che vivono in paesi dal clima rigido, dove la neve è presente anche per molti mesi all’anno, sembrano indifferenti a quel manto bianco e soffice, proprio perché diventa una consuetudine e viene meno l’effetto sorpresa.I cani e la neve: ci sono alcune eccezioni Anche quando si parla di comportamento animale non si può generalizzare. Non proprio a tutti i cani infatti piace giocare sulla neve e comunque non in tutte le circostanze. Alcuni cani, non appena avvertono sotto ai polpastrelli quella coltre fredda, sollevano la zampetta da terra con fare quasi indispettito e tirano indietro il padrone per convincerlo a riportarli quanto prima al caldo e all’asciutto.Ciò può dipendere dal fatto che i cani con il pelo poco folto o senza sottopelo e quelli bassi di statura, che hanno simpatiche panciotte rasoterra, possano, a ragione, soffrire il freddo e quindi non amino scorrazzare in mezzo alla neve.In alcuni casi, il cane può aver avuto qualche esperienza negativa legata alla neve: magari una volta è scivolato sul ghiaccio, conservando così un ricordo poco piacevole di quell’esperienza, che non intende ripetere. Altre volte, il cane anziano, che cammina a fatica, può non amare la neve perché rende la sua deambulazione ancora più difficoltosa e dolorosa.Anche la neve può nascondere alcune insidie per i nostri cani I cani hanno negli arti inferiori un reticolo venoso molto più fitto di quello umano, il che determina una circolazione sanguigna molto più ramificata e capillare; ecco perché le loro zampe sono sempre così calde e quindi in grado di adattarsi bene alla neve. Nonostante questo però, non dobbiamo pensare che il contatto prolungato con la coltre innevata non nasconda delle insidie per gli adorati quattrozampe.Se il nostro cane dovrà trascorrere molto tempo nel bagnato e freddo strato di neve, sarà nostra cura proteggere le sue zampe adeguatamente, con le apposite scarpette in neoprene, nel caso debba percorrere un lungo cammino, oppure spalmandole con della vaselina in gel, che manterrà morbida la pelle di cuscinetti e polpastrelli, prevenendo tagli e lacerazioni.Se poi il nostro cane ha il pelo rado e soffre il freddo sarà indispensabile coprirlo adeguatamente, con un caldo cappotto impermeabile, per evitare che possa ammalarsi e un momento divertente, come giocare nella neve, possa per lui trasformarsi in un’esperienza negativa.

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Istinto dei cani: si può "governare"? i nostri consigli

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L'istinto dei cani è un qualcosa di cui dobbiamo tenere conto, perchè è una loro caratteristica peculiare. di Lavdie Sijani - Uno dei più grandi errori che noi, proprietari di cani, possiamo commettere è quello di pensare che i cani sentano e pensino come fanno le persone. Questi ci può portare ad umanizzare i nostri cani dando una spiegazione al loro comportamento secondo i nostri bisogni e le nostre motivazioni. Di conseguenza possiamo diventare riluttanti nel disciplinare o correggere i nostri cani perché abbiamo paura di ferire i loro sentimenti o di far nascere in loro il risentimento. La legge che governa il mondo naturale canino, invece, ci insegna che i cani non funzionano in questo modo. Sì anche loro hanno emozioni, ma sono emozioni che differiscono dalle nostre. Le emozioni dei cani sono radicate nel momento e sono una reazione immediata di ciò che sta accadendo in un preciso istante. I cani non rimpiangono il passato o si preoccupano del futuro. Stanno pensando solo al presente: “Questa cosa nel mio ambiente rappresenta una minaccia oppure è qualcosa di amichevole? Cosa devo fare? Devo combattere, devo fuggire o la devo evitare?”É questa la più grande differenza tra gli esseri umani ed i cani. Noi viviamo costantemente immersi tra le nostre dimensioni intellettuali, emotive e spirituali. Ma i cani vivono soltanto in un mondo istintuale e spetta a noi come leader e capobranco soddisfare i suoi bisogni immediati. È vero che i cani reagiscono istintivamente in contatto con ciò che gli circonda, ma sono anche consapevoli delle nostre emozioni. I nostri cani sono in grado di leggere la nostra energia. Quando noi siamo calmi, loro sono calmi. Quando invece, non lo siamo sentono la nostra energia e la traducono come uno sbilanciamento emotivo. La risposta nei nostri confronti sarà o quella di evitarci o diventare loro stessi sbilanciati e sconvolgere se stessi. In natura, in un branco di cani, i cani che non mostrano un equilibrio vengono rapidamente corretti. Se non si correggono e non diventano stabili, il branco li respinge. Ovviamente i nostri cani non ci possono respingere, ma faranno tutto il possibile per evitarci quando siamo agitati o non siamo calmi. L'altro modo per farci capire che ci stanno evitando è anche quello di mostrarci il loro disagio attraverso l'insorgere di problemi comportamentali. Essendo i cani istintuali, vivendo quindi il momento, noi non siamo in grado di correggere il loro comportamento come possiamo fare con i bambini o anche con gli adulti. Il modo migliore per fare in modo che ci ascoltino è solo quello di comunicare calma ed energia assertiva. Questo perché i cani sono istintivamente attratti da leader calmi ed assertivi. Non importa se si tratta di un essere umano o di un cane. La nostra forza sarà quella di mostrare tutta la nostra tranquillità ed assertività entrando in contatto con la nostra parte istintuale, vivendo anche noi il momento presente. Questo è un modo molto più efficace rispetto a quello di cercare di “ragionare” con il nostro cane o appellandoci a ricatti emotivi. È la prima legge da onorare quella di seguire l'istinto del nostro cane. Lasciamo che il nostro cane sia un cane e impariamo ad usare l'istinto al posto del nostro intelletto.

Cane scava buche

Perché il cane scava buche e seppelisce cose? cause e possibili soluzioni

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Il cane scava buche in giardino: cosa fare? di Lavdie Sijani - Che i cani seppelliscano le ossa, è un dato di fatto ed è qualcosa che tutti noi conosciamo. Ma quello che ignoriamo è il perché lo facciano. I cani adorano seppellire le cose. A volte questo vuol dire trovare un osso o un giocattolo sotto una pila fresca di sporcizia nel nostro cortile. Altre volte, può significare scoprire il telecomando sul fondo del cesto della biancheria dei panni sporchi o altre ancora non capire perché il nostro telefono si trova sotto il cuscino del divano. Anche se questi oggetti e queste situazioni possono sembrare diverse fra loro, il motivo è sempre lo stesso: l'istinto naturale del nostro cane è quello di mantenere e conservare le “sue” cose al sicuro e protette. Questo a prescindere dal fatto che siano veramente sue oppure no. Ma perché i cani fanno questo? Generazioni fa, quando i cani vagavano per la natura selvaggi ed in branco, hanno dovuto cacciare per avere del cibo. Spesso consumavano molta energia e tanta fatica per riuscire a catturare ed uccidere qualcosa. Poi non appena ci riuscivano altri animali sarebbero corsi immediatamente per cercare di rubargli il cibo perché sentivano da lontano l'odore della carne. Oppure semplicemente ci saranno anche state occasioni in cui la caccia era andata talmente bene, da non riuscire a dare fine a tutto il loro pasto. Così hanno imparato a dare una soluzione ai loro problemi. Seppellire il cibo. Seppellendo carcasse ed ossa, i cani sono stati in grado di creare una specie di frigorifero naturale per poter conservare il loro cibo. La sporcizia di cui era coperto il cibo, ha impedito ad altri animali di avvicinarsi odorando e di sicuro le altre creature non avrebbero apprezzato la bontà del cibo che i cani avevano seppellito. Soltanto i nostri adorati cagnolini possono apprezzare la freschezza di questo cibo, tenuto lontano dalla luce del sole e “marinato” con i sapori della terra! Eccezionale senza ombra di dubbio!Il cane scava buche e seppelisce cose per via di diversi fattoriOvviamente adesso il nostro cane non si deve preoccupare di dover cacciare per poter mangiare. Allora perché continua a seppellire le cose? Ci sono diverse ragioni per cui si comporta così:Istinto: anche se il nostro cane sa che non si dovrà mai turbare per dover trovare del cibo, anche se tutto questo avviene ormai ogni giorno da diversi anni, il loro istinto naturale gli dice di doversi preoccupare per poter garantire le loro esigenze in un futuro, seppellendo e mettendo via le cose. Gli stiamo dando troppo: un'altra ragione per cui il nostro cane mostra questa pulsione a voler seppellire le cose, non ha nulla a che vedere con la paura di poter morire di fame o di dover proteggere il cibo da eventuali predatori. Se siamo troppo generosi con il nostro cane in termini di giocattoli o biscottini, seppellendoli ci vuole semplicemente dire che è pieno, ne ha abbastanza. A volte seppellisce gli oggetti perché sono troppo buoni per doverli mangiare tutti in una volta. Così li salvaguarda per poterne godere di nuovo più tardi. È un gioco: se il nostro cane è annoiato, solitario o vuole semplicemente ottenere la nostra attenzione, non è inusuale che usino seppellire le cose per far in modo che noi possiamo giocare con loro. Spesso questi oggetti rubati saranno cose luccicanti come gioielli o orologi, oppure gli oggetti che sanno essere “preziosi” per noi, come scarpe o telecomandi.Il modo migliore per frenare questa voglia di seppellire le cose è ridurre al minimo l'accesso al nostro cane a questi oggetti e offrirgli magari dei giocattoli variandoli di tanto in tanto. In caso non riuscissimo a fermare il cane con questo problema di voler in tutti i modi seppellire le cose, bisogna rivolgersi ad un veterinario. Perché? Perché le sostanze chimiche che molti di noi usano nei cortili di casa o nei giardini possono essere pericolose per la salute del nostro cane, in quanto potrebbero provocargli diarrea o mal di stomaco. Siete i fortunati possessori di un giardino e di un cane? Allora è bene che sappiate che molta probabilità sarete anche possessori delle buche che il vostro amato amico si divertirà un mondo a scavare. Possiamo individuare alcune principali cause per cui il nostro cane scava buche in giardino, proviamo a vederle insieme. Una delle cause principali per cui il nostro cane scava le buche in giardino è l’istinto. Il fatto di scavare buche è di fatto funzionale alla vita e alla conservazione della specie. È noto che tutti i cani selvatici scavano delle buche sul terreno per prepararsi una tana dove possono rifugiarsi o dare alla luce i piccoli. Lo fanno anche per nascondere del cibo o anche per sfuggire al caldo, infatti appena sotto la superficie il terreno è più fresco garantendo quindi al cane refrigerio nelle stagioni più calde. Un’altra motivazione per cui il cane scava buche in giardino è la noia o la scarsa attività fisica. Questi cani tendono ad accumulare molta tensione e scavare buche è un modo per liberarsene, in particolar modo nelle razze più vivaci. Se un cane è annoiato o triste quello di scavare delle buche è un ottimo sfogo. Se il cane è predisposto alla caccia, una motivazione dello scavare le buche si può far risalire al fatto che senta qualcosa appena sotto la superficie. Questo ci porta a dire che il fatto che il cane scavi le buche può essere legato anche alla razza stessa. Ci sono infatti razze che scavano di più e altre che lo fanno meno. Quello che lo fanno maggiormente sono generalmente i labrador, il pastore tedesco, il barboncino, i bassotti, gli husky e i doberman. Anche l’ansia da separazione può essere uno dei motivi per cui il cane scava buche in giardino. Se ha la sensazione di sentirsi abbandonato scavare una buca può essere un modo per sentirsi al sicuro.Cane scava buche: quali sono le possibili soluzioni? Sicuramente se a spingere il cane a scavare le buche è la noia o la scarsa attività fisica possiamo portarlo fuori più spesso. Fargli fare maggiore attività fisica, farlo giocare, correre, fargli fare delle passeggiate più lunghe lo aiuterà a scaricare tutta la tensione acculate nei momenti di sedentarietà. Se abbiamo un cane appartenente ad una razza piuttosto attiva allora è bene cercare di tenerlo quanto più spesso possibile fuori magari portandolo al parco e facendolo giocare con gli altri cani. Al contrario invece se il cane appartiene ad una razza più sedentaria possiamo sfruttare l’addestramento come metodo valido per non farlo annoiare. Insegnarli dei compiti terrà il cane impegnato mentalmente e ne beneficerete anche voi quando avrà imparato ciò che ritenete sia utile insegnargli. Quando a guidarlo invece è l’istinto, per far sì che smetta di scavare le buche si può provare a sotterrare un palloncino nel punto in cui il cane scava le buche solitamente. Quando le sue zampe lo faranno esplodere, il cane si spaventerà e tenderà a ridurre la tendenza a scavare. Potete utilizzare anche un fischietto o un altro strumento che procuri un rumore forte nel momento in cui lo vedete scavare così che il cane comprenda che quel comportamento è sbagliato e non lo deve rifare. Tenete bene a mente però che questi sono solo dei piccoli suggerimenti che possono funzionare come possono non farlo. Se abbiamo un giardino e decidiamo di prendere un cane è bene mettere in conto fin da subito che la possibilità di avere qualche buca in giardino è comunque elevata. Dopotutto anche il nostro amico a quattro zampe dovrà pur divertirsi quando non ci siamo noi con lui a giocare.

Litigi tra cani: cinque modi per interrompere e prevenire la zuffa

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Come comportarsi in caso di litigi tra cani? Come distinguere se una zuffa è pericolosa oppure no? di Lavdie Sijani - Riuscire ad interrompere un litigio tra cani potrebbe essere pericoloso. Se mai ci dovessimo trovare in mezzo ad una situazione simile dovremmo imparare a fermare tale scontro senza farci del male. A volte le persone assistono ad un conflitto fra cani senza sapere cosa fare per poterlo interrompere. Qual è la cosa migliore da fare per poterlo cessare? Esiste un modo per farlo? Bisogna intervenire? Come intervenire senza ledere la nostra sicurezza? In primo luogo mai sottovalutare il nostro istinto. Il “non pensare” in questi momenti ci porta sulla buona strada perché non vi è alcuna conoscenza riguardo alla nostra intelligenza istintiva. Con i cani è tutta una questione di energia ed istinto. Per cui se il nostro istinto ci dice di intervenire in qualche modo riusciremo a risolvere la lite senza farci del male.Litigi tra cani: cosa è importante conoscere prima di intervenire È necessario tenere bene a mente alcune cose fondamentali. Dunque il modo migliore per fermare la lotta fra cani è quello di osservare il linguaggio del loro corpo. Con i cani aggressivi bisogna intervenire interrompendo subito la loro violenza prima che possa degenerare. Nel caso in cui questo non fosse possibile perché la lotta è già in corso, allora bisogna mantenere la calma e fermarsi ad osservare chi o quale dei due cani mostra un livello superiore di intensità nell'assalto. Quello sarà il cane su cui bisogna concentrarsi. In questa circostanza sarà fondamentale intromettersi dando a quel cane il giusto tocco. Questo significa che dobbiamo agire nella parte della cassa toracica. La ragione per cui si fa questo è perché il nostro intervento veloce costringerà il cane ad aprire la bocca e lasciare andare la sua presa sull'altro cane durante la lotta. È tutta una questione di tempistica. Bisogna aspettare il momento giusto ed intervenire, agendo in fretta.Un altro metodo può essere quello di alzare la voce, utilizzando un grido forte oppure un grugnito direttamente sul cane aggressivo. Allo stesso momento prenderlo dal collo e dal collare e tirare dalla parte posteriore, non dall'alto ma dal retro, altrimenti il cane potrebbe interpretarlo come incoraggiamento alla lotta. Se si sbaglia a tirare il collare c'è un'alta probabilità di essere morsi dal cane perché il suo livello d'intensità è così alto da impedirgli di pensare e quindi distinguere che noi siamo umani e non cani. Succede che i cani ci scambino per un altro cane che vuole prendere parte alla lotta e allora prima che ce ne rendiamo conto ci troveremo attaccati anche dal cane che stavamo cercando di difendere. Che si tratti di un cane grosso o di un cane di piccola taglia il procedimento, la tecnica ed il metodo sarà lo stesso. Non bisogna urlare più volte, a meno che non si stia chiamando aiuto. Spesso le persone non intervengono e non corrono in nostro aiuto. Non aspettiamoci che tutti abbiano la nostra capacità e la nostra buona volontà. Quindi fondamentale per la riuscita dell'interruzione del combattimento sarà: essere veloci, rimanere sempre e comunque coscientemente consapevoli, essere emotivamente in sintonia ed avere quindi un equilibrio emotivo, mantenendo costantemente la calma e l'assertività. Siete tranquilli a spasso con il vostro cane, quando ad un certo punto il vostro amico peloso inizia a puntare il quattro zampe di una persona che si sta dirigendo proprio davanti a voi. Sta per nascere uno dei tanti litigi tra cani che animano le strade delle città e dei paesini. La domanda è: cosa fare per interrompere la zuffa in atto? Prima cosa: non farsi prendere dal panico. In certe situazioni bisogna mantenere la calma ed essere lucidi: non prendere per il collare il tuo fido, perchè quando il cane è in tensione ed è impegnato a "lottare" con un suo simile, mettere le mani in mezzo non è affatto consigliato.Fatta questa premessa, nel nostro focus indichiamo almeno cinque modi utili per risolvere il problema.Dal momento che i litigi tra cani non durano a lungo, fare più rumore possibile è un primo consiglio. Utilizza tutto ciò che hai lì a portata di mano, ma puoi anche urlare e battere i piedi. In questo modo attiri l'attenzione del tuo cane. L'ideale sarebbe avere a disposizione un secchio d'acqua o una pompa per spruzzarla addosso ai due litiganti: infatti l'acqua, soprattutto in gran quantità, attira incredibilmente l'attenzione del cane. Lanciare una coperta o una barriera che li divida: alcuni cani infatti, quando non vedono più il loro avversario, smettono di combattere. Usare le gambe: se nel corso dei litigi tra cani sei costretto a ricorrere alla forza, meglio utilizzare le gambe che le mani. Non bisogna prendere a calci i cani, basta semplicemente dividerli. E se uno dei due o entrambi dovessero poi puntare te? Non scappare, rimani lì a fronteggiarli senza guardarli negli occhi. E' chiaro che questo metodo è il più rischioso e va espletato solo in casi limite. Prevenire la zuffa: è il metodo migliore. Gira al largo da altri cani se sai che il tuo è geloso, troppo territoriale oppure non sa giocare se non in modo troppo veemente.

Cane capobranco, come controllare il suo comportamento

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Cane capobranco: come correggere questo problema comportamentale? Ecco i nostri consigli. di Lavdie Sijani - La forma più semplice per rendersi conto se il nostro cane si sente un capobranco è osservare il suo comportamento quando rientriamo a casa. Se ci salta addosso, significa che è lui il cane capobranco. Se invece il cane ha questo atteggiamento anche con gli ospiti, sta ad indicare che vuole far sapere a chiunque arriva in casa che è lui che comanda. Che cosa si può fare per fermare questo problema comportamentale nei nostri cani? Dobbiamo farci riconoscere noi stessi come capobranco. Quando il cane infatti non ha chiaro chi è il capobranco, sarà lui stesso a ricoprire questo ruolo vacante. Il problema è che questa soluzione, di solito, porterà a dei risultati disastrosi, sia per il cane sia per il padrone. Si diventa capobranco trasmettendo calma ed energia assertiva. Non bisogna salutare il cane con troppo affetto quando usciamo di casa. Ricordiamoci che il cane non è un bambino, è un cane. Salutare il nostro cane con affetto quando andiamo via di casa, infatti è sbagliato. Questo comportamento è assolutamente appropriato e meraviglioso se si dovesse trattare di un bambino, o più in generale di un essere umano. Ma il nostro cane, come abbiamo appena detto, non è un bambino, e la cosa più giusta e gentile che si possa fare nei confronti dei nostri amici a quattro zampe è trattarli come tali e comunicare con loro in un modo che essi possano capirci. Bisogna correggere la condotta del nostro cane e fargli comprendere che saltare addosso alle persone è un atteggiamento inopportuno.Cane capobranco: bisogna far capire al cane chi comanda. La mamma del cane, il capobranco per eccellenza, non avrebbe mai tollerato un comportamento scorretto da parte del cucciolo. Quando lei vede qualcosa, nei modi di fare del piccolo, che non le piace, si ferma e lo sposta. Per correggere le maniere sbagliate del cucciolo usa il suo modo calmo ed assertivo. Così il cagnolino impara a rispettare certi limiti, riconoscendo la leadership inequivocabile della madre e il suo ruolo di sottomissione nel branco. Quando arrivano gli ospiti in casa, chiediamo al nostro cane di sedersi e aspettare pazientemente. In pratica il cane seguirà i nostri comandi quando ci riconosce come capobranco e ci rispetta come tale. Non dimentichiamo che il leader del branco non negozia per prendersi ed ottenere ciò che vuole. Essere un capobranco significa esserlo sempre, non solo a volte. La leadership è per sempre! Nel mondo animale, una volta raggiunta la carica di capobranco essa viene portata avanti fino alla fine. Un vero leader non vacilla mai. Sa sempre cosa bisogna fare e come farlo. Un nostro comportamento incoerente, derivato dal fatto che ci sentiamo dei leader a giorni alterni o una volta al mese, porta il nostro cane a sentirsi confuso, sempre in ansia e ad avere un atteggiamento iperattivo. In natura la madre di un cucciolo gli insegna subito a non sporcare la tana. Mentre per noi umani sarà una vera e propria sfida riuscirci. Ma una volta messo in chiaro chi comanda, il nostro rapporto con il cane, oltre ad essere completo e felice, sarà un vero e proprio successo portando la nostra convivenza ad un livello ottimale e senza disastri.

Il cane mangia l'erba e vomita: bisogna preoccuparsi?

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Se il cane mangia l'erba, ci troviamo di fronte ad un comportamento di cui non ci si deve preoccupare. Di sicuro quando abbiamo deciso di prendere un cane per farci compagnia, eravamo certi che non fosse una mucca. O sbaglio? Ma nonostante questa nostra certezza quasi assoluta, a volte ci viene il dubbio quando sorprendiamo il nostro caro amico mangiare dei fili d'erba come se fosse il più esperto tra gli ovini. Resta comunque il fatto che non siamo gli unici proprietari di cani a preoccuparci di questo, soprattutto quando osserviamo che oltre a mangiarla, il nostro fidato amico, poco dopo la vomita. Le domande più frequenti sono: “Lo farà perché è affamato? È malato? Annoiato? Gli farà male mangiare l'erba?”. Il termine specifico per indicare il disturbo caratterizzato da mangiare cose che non sono cibo, è “pica”. Spesso pica può rivelare che il nostro cane ha delle carenze di tipo nutrizionale. Ma se questa pratica viene eseguita specialmente da cani molto giovani o cuccioli, può semplicemente essere sinonimo di noia.Il cane mangia l'erba: un comportamente comune?È stato constatato che se il cane mangia l'erba, ci troviamo di fronte ad un' attività abbastanza comune. Questo accade non solo al parco dove portiamo i nostri animali domestici, bensì anche nella natura selvaggia. Infatti anche i cani selvatici sono soliti farlo, considerandolo come un comportamento alquanto naturale. Questa forma di pica non causa nessun tipo di problema. In realtà anche la maggior parte dei veterinari lo considera come un atteggiamento assolutamente normale del nostro cane. Uno studio su una piccola scala di 49 cani che avevano libero accesso all'erba e altri tipi di piante, ha dimostrato che il 79% di loro aveva mangiato delle piante. Di queste piante l'erba è risultata essere la loro preferita e quella più mangiata.Il cane mangia l'erba e vomita: perchè? Dunque, cerchiamo di capire. Ci sono una serie di ragioni per cui al nostro cane potrebbe piacere andare al pascolo. Alcune persone sostengono che il motivo che spinge il nostro amichetto peloso a sgranocchiare l'erba, potrebbe essere quello di provocarsi il vomito quando non si sente bene, per poi stare meglio. Altri invece, contestano questa idea sulla base del fatto che i cani non sono in grado da soli di curarsi un ipotetico mal di stomaco o altro. Ad evidenziare tutto ciò anche la testimonianza dei proprietari che sostengono infatti che i loro cani non stanno male prima di mangiare l'erba o perlomeno così sembra. Inoltre la percentuale di cani che vomita dopo aver ingerito l'erba risulta essere meno del 25%. La spiegazione (come si può vedere anche in questo video) a questo fenomeno è semplice. Il nostro adorato cagnolino non è prettamente carnivoro, pur discendendo esso dai selvatici lupi. Ogni tanto, proprio come gli esseri umani, adora assaggiare frutta e verdura. Variare la sua dieta, mangiando bacche o vegetali, era qualcosa che usava fare in passato il cane selvatico. E lo faceva per sopperire alle carenze nutrizionali, dato che purtroppo non erano sempre disponibili in natura. Questo comportamento è stato abbandonato piano piano con il tempo. Attraverso l'evoluzione l'animale, infatti, l'ha fatto diventare un bisogno secondario. L'istinto primordiale lo tirano fuori di tanto in tanto per eliminare il gas dallo stomaco, per esempio. O più semplicemente per poter digerire meglio. Certo, se l'erba viene masticata bene arriva sino all'intestino senza intoppi e viene poi espulsa attraverso le feci. Se invece il cane lo ingoia per intero, il filo d'erba potrebbe solleticare le pareti dell'esofago provocando così il vomito. Ma non dimentichiamo che mangiare bacche o frutta per il nostro cane può semplicemente voler dire che le trova gustose. Magari non diventerà vegetariano o vegano, ma sicuramente provare ad assaporare frutti dolci e succosi lo porterà a variare la sua dieta canina. Finché questo comportamento è sporadico e accade di tanto in tanto non c'è da preoccuparsi. Nel caso in cui invece dovesse compierlo più frequentemente il mio consiglio è di sentire un veterinario che darà una spiegazione medica appropriata ad ogni cane.

il cane ha paura

Il cane ha paura: cosa fare? alcuni consigli per tranquillizzarlo

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Se il cane ha paura ci troviamo di fronte ad un comportamento da correggere: vediamo cosa fare per tranquillizzare il nostro quattro zampe.Uno dei motivi per cui più frequentemente i padroni si rivolgono all’educatore cinofilo è che il cane ha paura. Sono molte le circostanze per cui i nostri quattro zampe possono mostrarsi spaventati e molti gli atteggiamenti, le situazioni o gli oggetti che possono scatenare una reazione di timore: ci sono cani che hanno paura delle persone in generale, o dei bambini, degli uomini col cappello in testa oppure delle auto e moto, degli agenti atmosferici (tuoni, vento, ecc.) e si potrebbe continuare con un lungo elenco. I motivi per cui il cane ha paura non sono sempre facili da individuare: le fobie possono essere legate ad esperienze negative quando era cucciolo o, per i cani abbandonati, a maltrattamenti subiti in passato. Ma dipende anche in parte dall’indole del cane: ci sono cani per natura più sottomessi di altri, che hanno una maggiore tendenza a dimostrarsi timorosi. Il cane pauroso inoltre non è solo quello che ha atteggiamenti dimessi, che si nasconde, trema e tiene la coda tra le gambe; talvolta la paura si trasforma in aggressività, come reazione di difesa nei confronti di quella che ritiene essere una minaccia per lui. Proprio per la multiformità del problema è molto difficile individuare delle azioni da intraprendere che vadano bene per ogni occasione; non va dimenticato che ciascun cane è un individuo a sé, con il proprio carattere, la propria soggettività, il proprio bagaglio genetico ed esperienziale. Pertanto ogni caso andrebbe valutato singolarmente, per poter individuare la linea di azione adatta di volta in volta. Tuttavia esistono alcuni princìpi generali che sottendono ad ogni intervento educativo se il cane ha paura. Per prima cosa occorre sempre conquistare la fiducia del cane: noi dobbiamo rappresentare per lui una base sicura. Come in natura il capobranco non è il più “prepotente” o il più aggressivo, ma è il più forte - nel senso di autorevole - allo stesso modo noi dobbiamo essere per il nostro fedele amico il leader di cui ha bisogno. Il cane deve percepire che siamo sicuri di noi stessi, calmi ed equilibrati, che siamo in grado di difenderlo anche da ciò che per lui rappresenta una minaccia; solo così si sentirà protetto e acquisterà anche più fiducia in se stesso. Se, ad esempio, per strada il cane ha paura dei grossi sacchi neri dell’immondizia, depositati fuori dai cassonetti, diamogli una “prova di coraggio” (almeno ai suoi occhi): andiamo avanti noi, avviciniamoci all’oggetto che tanto lo spaventa, tocchiamolo. In questo modo il cane capirà che non c’è nulla da temere e un po’ alla volta ci imiterà e proverà anche lui ad avvicinarsi.   In secondo luogo “distraiamo” il cane da ciò che lo spaventa: più il cane si fissa sull’oggetto o sulla persona di cui ha paura più la sua mente sarà bloccata e poco predisposta a fare un passo in avanti. E come possiamo distrarlo? Concentrando la sua attenzione su di noi: non tanto però distogliendolo momentaneamente (ad esempio mostrandogli del cibo), perché l’effetto sarebbe breve e dopo qualche istante la psiche dell’animale tornerebbe a focalizzarsi sull’oggetto della sua fobia, ripiombando nello stato di ansia e terrore. Ancora una volta, per il nostro quattro zampe, dobbiamo essere noi il centro dei suoi interessi; il cane deve pensare che tutto quello che fa con noi è bello e desiderabile. Come riuscirci? Ad esempio attirando la sua attenzione col gioco. E va detto che giocare non vuol dire riempirlo di palline, ossi di gomma o balocchi vari; giocare col proprio cane vuol dire interagire con lui. Il padrone deve essere parte attiva, deve divertirsi assieme al proprio cane, magari nascondendosi e facendosi cercare dal fiuto infallibile del suo amato Fido oppure nascondendogli un oggetto o giocando ad “acchiapparella” (ovviamente il cane vi prenderà sempre perché è molto più veloce di voi, ma il bello sarà proprio farlo vincere e vederlo felice e soddisfatto!). Col gioco potrete a poco a poco indurlo ad avvicinarsi sempre più a quello che lo spaventa: se, ad esempio, il cane ha paura dei bambini potete portarlo in presenza di qualche piccolo umano dicendogli di star fermo e non avvicinarsi; poi mettetevi col cane ad una certa distanza, in modo che non si senta minacciato, dopodiché distraetelo giocando con lui, magari facendovi inseguire per cercare di prendere quel gioco che gli piace tanto e che voi tenete in mano, sventolandoglielo davanti. Così facendo avvicinatevi sempre più al bambino e magari capiterà che il cane non si accorga di quella presenza fino ad arrivarne a pochi metri di distanza. Forse in quel momento il cane avrà di nuovo paura, ma intanto capirà che non gli è successo nulla di male, anche se si è spinto così avanti. Questo contribuirà un po’ alla volta a desensibilizzarlo, esponendolo cioè all’oggetto delle sue paure molto gradualmente e senza mai forzarlo, finché si abituerà e le sue reazioni fobiche svaniranno o diminuiranno. Certo non bisogna pensare che ciò avvenga da un giorno all’altro: per alcuni cani possono occorrere anche mesi o addirittura anni. È necessario dunque avere pazienza, calma e serenità.Il cane ha paura: cosa non fareSe proprio non sapete come comportarvi di fronte alle paure del vostro cane, la cosa migliore è sempre rivolgersi ad un bravo educatore cinofilo, senza improvvisarvi addestratori perché rischiereste di peggiorare la situazione. Ma ci sono alcune cose che sicuramente non vanno fatte se il cane ha paura:Non sgridatelo o picchiatelo: non solo il cane continuerà ad avere paura di ciò che tanto lo spaventa, ma in questo modo imparerà a temere anche voi. Niente di peggio per chi già è timido e pavido! Non costringetelo ad accostarsi all’oggetto o alla persona che lo intimorisce: aumenterete ancor di più la sua ansia e il suo senso di sottomissione; Non premiate le sue fobie: se il cane ha paura, magari in presenza di un altro cane, non coccolatelo o ricompensatelo con del cibo, perché in questo modo rafforzereste il suo atteggiamento fobico, comunicandogli che fa bene ad avere paura.Paura dei cani: e se invece siamo noi umani ad averla? La paura dei cani, nota anche con il nome di cinofobia, è una delle più comuni fobie verso gli animali. Dunque spieghiamo meglio di che cosa si tratta quando parliamo di “fobia”. Una fobia, più in generale, è una paura incontrollabile, irrazionale e persistente di qualcosa (un oggetto, situazione o attività). La cinofobia, in particolare, è la paura irrazionale e incontrollabile verso i cani. Questa paura si può mostrare a vari livelli. Ci sono infatti persone che sentono di avere paura soltanto in presenza di cani, mentre ce ne sono altre a cui basta il solo pensiero dell'animale. Le cause di questi disturbi d'ansia, possono essere delle più disparate. Una delle cause può essere il fatto che determinate persone sono già predisposte all'ansia per natura. Un altro motivo invece può derivare da episodi particolarmente spaventosi vissuti in passato contenenti l'oggetto della fobia, in questo caso, il cane. Di qualsiasi livello di paura si tratti, ci sono dei modi per cercare di superarli. La fobia può facilmente essere riconosciuta in quanto una delle sue fondamentali caratteristiche è la paura intensa e persistente verso un oggetto o situazioni lucidamente distinguibili come può, appunto, essere il cane. Allora, tendenzialmente il comportamento tipico di persone fobiche è quello di allontanarsi da circostanze valutate pericolose. In questo caso la persona, tenderà ad andarsene il più lontano possibile ed evitare tutti le situazioni dove sono presenti i cani. La presenza di questi animali o in alcuni casi, come dicevamo sopra, soltanto il pensiero o una loro rappresentazione anche fotografica potrebbe provocare ansia in questi soggetti. E quest'ansia potrebbe arrivare a sfociare in un attacco di panico, dando sfogo ad una paura intensa, a tachicardia, tremori o sudorazione che sono i sintomi tipici di questo disturbo.Paura dei cani: si può superare? Certo la maggior parte di noi ama gli animali ed in special modo i cani. Come si fa a non amare i nostri adorabili batuffoli pelosetti?? Però, nonostante molti di noi non lo concepiscano, ci sono individui che hanno paura dei cani a prescindere dalla loro razza, che sia esso un rotweiler o un piccolissimo chihuahua. Potrebbero arrivare a cambiare strada se gli incrociano e di accarezzarli o di avvicinarsi a loro, non se ne parla proprio! Per cercare di superare tale paura è fondamentale capire da dove è nata e quali sono le motivazioni che ci hanno portato a provare questa fobia. Sicuramente molte persone, ma non tutte, che hanno paura dei cani hanno sviluppato questo disturbo quando erano molto giovani. Le ragioni più comuni possono essere quelle ad esempio correlate ad un morso oppure quelle derivate da racconti dei nostri genitori o addirittura potremmo aver assistito ad un episodio brutale accaduto a qualcun altro a causa di un cane. Nel primo caso, in cui potremmo essere stati morsi da un cane quando eravamo piccoli, la fobia si presenta ogni qualvolta incontriamo un cane perché ci fa venire in mente quelle stesse brutte sensazioni. Nel secondo caso, invece, la nostra paura è stata indotta da altre persone o dai racconti di altre persone. Noi abbiamo inalato i timori di quella persona come se fossero i nostri. Nel terzo caso, è l'evento di per sé ad aver causato e sviluppato la nostra paura verso i cani, nonostante nulla di ciò a cui abbiamo assistito ci sia successa personalmente. A volte la persona fobica riesce a superare il trauma da sola, lentamente con il tempo. Altre volte invece, l'intervento di uno psicoterapeuta è la scelta più adatta. Rimane il fatto che le fobie sono disturbi psichici relativamente semplici da guarire. Potrebbe interessarti anche https://www.razzedicani.net/cane-ha-paura-del-temporale/

Il cane salta addosso alle persone: cosa fare?

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Se il nostro quattro zampe ci fa le feste siamo le persone più felici del mondo. Tuttavia se il cane salta addosso anche agli estranei ci troviamo di fronte ad un comportamento che va corretto. Quando il nostro cane ci viene incontro facendo mille feste e leccandoci dappertutto siamo davvero al settimo cielo: non ci dà alcun fastidio, e anzi, se non lo facesse ci chiederemmo il perché. Penseremmo che forse sta male, e inizieremmo a preoccuparci. Tuttavia, in generale, se il cane salta addosso alle persone - ad amici o estranei - non è un comportamento che fa piacere nè al padrone stesso ma soprattutto a chi si vede venire incontro il pet (specie se quello non è propriamente un amante degli animali). Perciò è necessario insegnargli sin da cucciolo che questo è un comportamento che non va bene. Ovviamente le intenzioni del nostro fido sono nobili: è emozionato, il pensiero che noi stessi o un ospite sta per entrare in casa lo fa andare in tumulto. Come possiamo quindi far capire al nostro cane che saltare addosso alle persone è un comportamento da non tenere? Ecco alcuni consigli.Il cane salta addosso alle persone: cosa fare? La soluzione è quella di ignorare il cane, di non prestare minimamente attenzione a quello che fa quando salta addosso: scansatevi, non guardatelo ed evitate di toccarlo. Quando il cane salta addosso è perché vuole interagire con la persona in maniera intensa e se si ricambia con carezze, abbracci e sorrisi allora lui non capirà mai che questo è un comportamento sbagliato. E' come se lo premiassi. Quindi evita proprio l'interazione, basta dargli le spalle e camminare verso un'altra parte come se niente fosse. Quando il cane appoggia le zampe a terra fagli capire che è questo il comportamento che vuoi da lui: accarezziamolo e lodiamolo pure, ma solo quando si è calmato, in modo tale che la prossima volta si ricordi tutto. Ma se il cane non intende ragioni e continua a saltare addosso? In questi casi ci vuole pazienza, e c'è un metodo sperimentato che sembra funzionare: legate il cane al guinzaglio, fate entrare un vostro collaboratore in casa che ignorerà completamente fido e ripetete questa cosa più volte (il top sarebbe con persone diverse, per abituarlo). Fate questo fino a quando il cane non starà fermo e non si agiterà. Ultimo consiglio: non alzate mai la voce e non sgridatelo. Non serve, e anzi potrebbe avere effetti dannosi (come ad esempio spaventarlo inutilmente).

Cani per bambini autistici: le razze più adatte

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Cani per bambini autistici: una terapia amorevole Che avere un cane aiuti le persone a socializzare, le renda più sicure di sé e maggiormente responsabili non è ormai una novità. Moltissimi esperti ormai consigliano ai genitori di far crescere i propri figli con la presenza in casa di un cane perché ne favorisce il benessere psicofisico. La presenza di un cane sembra essere, inoltre, particolarmente utile nei soggetti affetti da autismo. Secondo uno studio effettuato da Gretchen Carlisle, nell'università del Missouri, i bambini autistici faticano ad interagire con gli altri, a instaurare nuove amicizie. Ed è in questo senso che l’aiuto dei nostri amici a quattro zampe diventa prezioso perché li aiuta a migliorare la comunicazione. In questo studio sono stati intervistati 70 genitori di bambini affetti da autismo. Due terzi di loro possedeva un cane e a maggior parte ha dichiarato che i loro figli mostravano una relazione molto positiva con i loro animali. Quelli invece che non lo possedevano hanno dichiarato che i figli mostravano una forte attrazione verso i cani. Le qualità di un cane da compagnia le conosciamo tutti. Quante volte abbiamo pensato guardando il nostro cane che “gli manca solo la parola”? Questo perché il forte legame che si crea permette a noi e al nostro cane di comunicare senza aver bisogno di utilizzare il linguaggio verbale. Spesso, grazie alla sua sensibilità ed empatia, il cane ci capisce e sente le nostre emozioni. E’ proprio per questo che i cani per bambini autistici possono essere un valido supporto. I bambini autistici, inoltre, spesso si trovano a disagio nelle situazioni non familiari mostrando ansia e qualche volta anche rabbia e stress. Il cane in queste situazione sembra avere il potere di calmare il bambino solo grazie alla sua presenza familiare.Ad ognuno il suo: le razze più adatte per i bambini autistici Gli specialisti nell'addestramento di questi animali sostengono che per ogni bambino affetto da autismo ci sia un esemplare adatto di cane. Spesso infatti viene consigliato ai genitori di scegliere il cane adatto portando con sé il bambino. Ma quali sono le razze di cane più adatte ad essere utilizzate in questo caso? Proviamo a fare insieme una panoramica.Golden Retriever: spesso definiti “cani da assistenza” sono i cani di famiglia per eccellenza grazie alla loro personalità docile e sicura. Sono molto affettuosi e hanno un grande istinto nel percepire le emozioni umane adeguandosi ad esse. Labrador Retriever: hanno la capacità, attraverso il contatto visivo, di stabilire stretti legame di amore e fiducia. Si è dimostrato che questa razza ha la capacità di favorire lo sviluppo della fiducia, la riduzione degli stati di ansia, la stimolazione della fantasia e della voglia di comunicare. Terranova: questa razza, nonostante le dimensioni, è di una dolcezza e di una bontà uniche. Grazie al suo temperamento sempre rilassato incoraggia il bambino a rimanere calmo. Staffordshire Bull Terrier: è considerato uno dei cani migliori da affiancare ai bambini affetti da autismo. È incredibile con i bambini per la sua dolcezza e affidabilità. Spesso viene definito “cane tata”.

posizioni del cane quando dorme

Posizioni del cane quando dorme: significato

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Le posizioni del cane quando dorme: vediamo le più frequenti Quando dorme o riposa, il nostro cagnolino assume delle posizioni spesso molto buffe. Avete mai notato che il vostro cane assume per dormire svariate posizioni? Vi siete mai chiesti cosa significasse quella determinata posizione di riposo?  Alcune posizioni del cane quando dorme ci fanno sorridere mentre altre ci ispirano tenerezza e voglia di coccolarlo. Proviamo a capire insieme quasi sono quelle più frequenti e quale sia la motivazione per cui il cane le assume, ricordando che attraverso la posizione di riposo del nostro cane possiamo rintracciare indizi importanti sul suo stato d’animo. Sono 4 le principali posizioni del cane quando dorme:La posizione acciambellata La posizione a pancia in su La posizione sul fianco La posizione a pancia in giù.Una posizione di riposo curiosa: acciambellato Quante volte avete guardato dormire il vostro peloso chiedendovi perché spesso si addormentano completamente acciambellati su loro stessi? Che sia grande o piccolo non ha importanza, questa è una posizione di riposo caratteristica di tutti i cani. Questo atteggiamento richiama in realtà un istinto primordiale tipico dei cani abituati a vivere all’aperto. Quando vediamo il nostro cane acciambellato nasce sempre un sentimento di tenerezza ma in origine questo atteggiamento era volto a scaldare il corpo e gli organi dell’addome che risultano essere meno protetti dal pelo. Questa posizione però non viene utilizzata solo quando il cane ha necessità di proteggersi dal freddo. Essa è anche una posizione che possiamo definire di difesa, che viene replicata all’interno dell’ambiente domestico quando il cane non si sente a suo agio. E’ come un modo di calmarsi, una ricerca di conforto. E cane è meno vulnerabile.  Tra le posizioni del cane quando dorme, questa ci dice che il pet non è mai del tutto rilassato e anche quando vi sembra che dorma profondamente in realtà non è così. Questa non è la posizione da sonno REM ma da pisolino.Una posizione di fiducia: a pancia in su La posizione a pancia in su è quella che ci dice che il nostro cane si sente protetto e al sicuro. E’ la posizione più vulnerabile, quella in cui mostra sottomissione. In questo caso il cane è completamente esposto, arti, pancia, gola. Solitamente quando il cane è in questa posizione di riposo le zampe anteriori sono per aria. Insieme a quella sul fianco è considerata la posizione più comoda. Quando il cane dorme in questa posizione è possibile che sia in fase di sonno profondo. E’ una posizione utilizzata in particolar modo dai cani che vivono in appartamento. Difficilmente possiamo vederla nei cani randagi o in quelli che vivono all’aperto.Riposare sul fianco Tra le posizioni del cane quando dorme una caratteristica dei nostri amici pelosi è quella di riposo sul fianco. Come la posizione a pancia in su anche questa è adatta al sonno profondo. Qui il cane è completamente rilassato e a proprio agio nell’ambiente in cui si trova. In questo caso non è infrequente che cerchi anche qualcosa a cui appoggiarsi. Può essere un muro o ancora meglio il proprio padrone, un cuscino o qualcosa che gli è particolarmente familiare. Questo gesto viene considerato dagli esperti un modo che ha il cane per sentirsi ulteriormente al sicuro mentre dorme.La posizione a pancia in giù Un’altra posizione di riposo tipica è quella a pancia in giù, spesso con le zampe, soprattutto quelle anteriori, allungate e il muso appoggiato sopra. Altre volte le zampe anteriori sono ripiegate verso il basso e nascoste all’interno del corpo. Questa posizione è quella in cui il cane riposa ma sempre in modo vigile. E’ una posizione che gli permette di essere sempre allerta pronto a scattare se qualcosa cattura la sua attenzione o se si sente in qualche modo minacciato. Ovviamente non è una posizione da sonno profondo. E' tipica dei cuccioli anche se ci sono parecchi cani adulti che la adottano.  Prendetevi cinque minuti per vedere questo esilarante video!  

Cani e bambini: un rapporto speciale che va costruito con il buonsenso

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Cani e bambini: amore senza limiti con la giusta educazione Il legame che si instaura tra un cani e bambini è sempre speciale. Per un bambino crescere con un cane è importante perché apprende il rispetto per gli animali e perché va incontro ad una esperienza ricca di stimoli. Per quanto solitamente questo rapporto sia istintivo in entrambi, è bene che si pongano delle basi affinché questo legame cresca e si sviluppi con i giusti presupposti. Sarà capitato a tutti di leggere di fatti di cronaca che vede cani e bambini protagonisti di eventi spiacevoli e, spesso, dalla conclusione disastrosa dove il cane morde il bambino ferendolo a volte a morte. Troppo spesso la colpa viene data al cane giudicato cattivo e aggressivo.  La verità però, è che altrettanto spesso questi accadimenti possono essere evitati grazie ad una corretta educazione del bambino nel rapporto con il suo amato quattro zampe. I genitori svolgono un ruolo fondamentale per far sì che il rapporto tra cani e bambini sia quanto più sereno e corretto possibile.Cani e bambini: le regole da rispettare Cercheremo ora di fornire un piccolo decalogo di comportamenti da seguire affinché il nostro bambino e il nostro cane vadano d’amore e d’accordo creando un legame senza pericoli.Cani e bambini piccoli non si lasciano giocare da soli senza la supervisione di un adultoE’ bene ricordare che, sebbene involontariamente, un cane, durante il gioco, può fare del male al bambino anche solo saltandogli addosso per far fargli le feste. Alcuni cani hanno un forte istinto materno e sono molto delicati ma non è sempre così. I bambini inoltre possono contribuire ad atteggiamenti aggressivi da parte del cane, tirandogli la coda o le orecchie, infastidendolo mentre dorme o mangia o quando magari non sta bene. Fino a quando il bambino non comprende che alcuni comportamenti devono essere evitati è bene che un adulto sia sempre presente.L’importanza dell’interazioneDobbiamo ricordarci che cani e bambini hanno bisogno di interagire perché si possa costruire un buon rapporto. E’ fondamentale quindi che non si instilli nel bambino la paura, e che l’adulto faccia in modo di far interagire il cane e i bambini con la massima tranquillità e il buonsenso. Qualche volta può succedere che il cane veda il bambino come qualcuno da proteggere, diventando anche aggressivo nei confronti di chiunque gli si avvicini o al contrario come una preda. I due comportamenti vanno tenuti a freno in entrambi i sensi facendo sì che cani e bambini abbiamo la giusta interazione fin dall’inizio del loro rapporto.Quando il cane è un cuccioloAbbiamo detto che è importante che ci sia la presenza di un adulto per evitare che il cane infastidito da qualche comportamento faccia del male al bambino. Ma è bene fare in modo che non accada anche il contrario. Anche il bambino, che non ha ancora consapevolezza di sé e dei suoi gesti, può fare del male al cane, soprattutto se è cucciolo.I cani non sono esseri umani.Dobbiamo renderci conto che il cane è un animale. Agisce sulla base della sua natura e segue delle regole di comportamento, se tali regole gli vengono impartite da cucciolo. Non possiamo pretendere che il cane comprenda i comportamenti giusti da quelli errati, che abbia un senso della morale o che comprenda ogni comportamento umano. Se il cane si sente minacciato agisce difendendosi a prescindere da chi si trova innanzi. Queste piccole regole sono fondamentali per far sì che cani e bambini vivano il loro legame in modo profondo e corretto senza incorrere in inutili pericoli e che nasca una splendida amicizia che farà crescere entrambi in modo migliore.

cane mangia sempre

Il cane mangia sempre: cosa fare?

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Il nostro cane mangia sempre in continuazione? Un fenomeno comune Non è infrequente assistere al fenomeno per cui il cane mangia sempre in continuazione. Che sia un cucciolo o un cane adulto vi potrà capitare di vederlo mangiare senza criterio e senza riuscire a fermarsi. Questo fenomeno però se non controllato può essere molto pericoloso per i nostri amici a quattro zampe e deve essere corretto quanto prima. Se il cane diventa obeso, non rischia solo di diventare goffo ma anche di incorrere in patologie che compromettono inevitabilmente la sua salute. Prima di tutto occorre individuare il motivo per cui il cane mangia in continuazione. La motivazione potrebbe nascondersi dietro un problema di salute o più probabilmente dietro una cattiva condotta alimentare acquisita in passato. Non è inoltre infrequente che la causa per cui il nostro cane mangia sempre sia la noia.Il cane mangia sempre: una dieta apposita, esercizio e alcuni consigli utili Cosa fare se ci rendiamo conto che il nostro cane che mangia sempre in continuazione? Prima di tutto l’attività fisica, il gioco e l’addestramento sono fondamentali non sono per il suo benessere psico-fisico ma anche per tenerlo distante dalla ciotola del cibo. Dobbiamo prendere in considerazione che un cane che ha questo comportamento non lo fa perché ha fame. Potrebbe invece farlo perché si annoia. E’ fondamentale a questo punto dargli degli stimoli. Il gioco e gli esercizi sono fondamentali a questo scopo. Tenere il cane occupato e attivo con stimoli sempre diversi sarà utilissimo. Questo ovviamente è solo un primo passo ma non è sufficiente. E’ sicuramente necessario stabilire anche una dieta apposita da fargli seguire con attenzione. Un alimentazione ricca di fibre aiuterà il cane a sentirsi sazio più velocemente facendo così in modo che la voglia di mangiare di continuo diminuisca. Stabiliamo anche degli orari prestabiliti per farlo mangiare. Due volte al giorno è l’ideale, una al mattino presto e una seconda volta alla sera.Evitiamo di dare ai nostri golosoni bocconcini fuori pasto e se questi sono utilizzati come premio durante l’addestramento è bene fare attenzione a non esagerare con le quantità. Sarebbe bene controllare anche le fonti da cui il nostro cane potrebbe rubare del cibo. Assicuriamoci di chiudere bene i cassonetti e di non lasciare cibo in giro alla sua portata.  Durante le passeggiate utilizziamo magari un guinzaglio estensibile o una museruola a cestello così da fare in modo che non si avvicini a fonti di cibo che trova per strada e che, aggiungo, possono essere anche assai pericolose. Il cane che mangia in continuazione, a prescindere dal fatto che possa semplicemente essere un gran golosone, è un cane che presenta comunque una situazione di disagio presente e sicuramente futuro ed è compito nostro dargli delle regole alimentari che lo aiutino a stare bene. Quindi piuttosto che dargli un bocconcino in più quando il vostro cane vi fa gli occhi dolci o vuole giocare mentre voi siete impegnati a rilassarvi sul divano, prendiamo il guinzaglio e andiamo a correre e giocare con lui al parco. Sarà un toccasana per lui ma anche per noi.

cani guardano la televisione

I cani guardano la televisione?

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Lasciando la televisione accesa il cane si sente meno solo. Quante volte ci siamo chiesti se i cani guardano la televisione? Quante volte abbiamo pensato, quando dovevamo lasciare a casa fido da solo, che la televisione accesa fosse un modo per non farlo sentire solo?  Quando hai un cane ti preoccupi che stando da solo per qualche ora possa risentirne e stare male sentendosi quasi abbandonato. E allora come fare a farlo sentire meno solo? Lasciando acceso quello che, per molte persone, è non solo uno strumento di informazione ma anche di compagnia. Mala domanda iniziale è d’obbligo. I cani guardano la televisione?  Come reagiscono i nostri amici davanti alle immagini trasmesse? Ci sono dei programmi in particolari che catturano la loro attenzione? Oppure sono totalmente indifferenti?  Proviamo a dare delle risposte.L’esperimento di James Randi. James Randi era un celebre illusionista, che divenne poi uno smascheratore di truffe. Randi decise di mettere in palio un milione di dollari per chiunque fosse stato in grado di dimostrare un qualsiasi fatto paranormale. A Randi venne proposto il caso di Terr, un barboncino, che a detta del suo padrone guardava la televisione. Inizialmente al barboncino vennero mostrati dei video dove non vi erano cani. Video a cui Terr si mostrò totalmente disinteressato. La situazione cambiò quando Randi mostrò a Terr dei video riguardanti alcuni episodi di Lassie.  Appena il cane entrava in scena, Terr si dimostrava subito attento e interessato e iniziava ad abbaiare. Si avvicinava allo schermo cercando di raggiungere l’altro cane e lo seguiva con lo sguardo da una parte all’altra dello schermo. Randi appurò anche che a Terr piacevano i documentari dove erano presenti altri animali ma che al contrario era disinteressato ai cartoni animati, anche se erano presenti cani. Ovviamente quello non fu riconosciuto come un fenomeno paranormale ma fornisce a noi degli indizi per provare a capire se davvero i cani guardano la televisione.I cani guardano la televisione? Un argomento ancora aperto e una tv apposta per loro Ad oggi non è davvero possibile affermare con certezza se i cani guardano o meno la televisione. O meglio non è possibile affermare se capiscano o meno che i programmi che vengono trasmessi sono finzione e che non stanno veramente accadendo davanti ai suoi occhi. Quello che si può fare invece è affermare che sì, i cani guardano la televisione o quanto meno vedono le immagini che scorrono. Uno studio pubblicato su Science Daily National Veterinary School of Lion sembrerebbe dimostrare che non solo i cani hanno la capacità di vedere le immagini in televisione ma hanno anche la capacità di distinguere tra cani e altri animali, compresi gli esseri umani. Inoltre sembrerebbe che l’introduzione delle televisioni moderne avrebbe favorito una maggiore interazione tra questa e i cani. Non tutti i cani però vengono però catturati da questo potente mezzo. Alcune razze sono più predisposte di altre. Ad esempio i cani territoriali pare siano più stimolati dagli oggetti in movimento sullo schermo mentre lo stesso non si può dire per i cani cacciatori che prediligono l’olfatto alla vista. A seguito di questi studi negli USA un gruppo di scienziati, veterinari ed educatori hanno creato un canale televisivo apposta per i nostri amici a quattro zampe con contenuti speciali che possono aiutare o stimolare il cane. È nata così DOGTV. Qui si possono trovare cani che giocano, primi piani di musi, palline e tanto altro ancora.

cane disturba la quiete pubblica

Il cane disturba la quiete pubblica: quando avviene?

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IL CANE DISTURBA LA QUIETE PUBBLICA SE ABBAIA? Spesso i vicini di casa si dimostrano insofferenti nei confronti di un cane che abbaia e ne sono infastiditi. Ma quando veramente il cane disturba la quiete pubblica? Capita frequentemente che nascano discussioni o vere e proprie liti tra i padroni di un quattro zampe e gli altri abitanti dello stesso stabile o di quelli limitrofi, che si lamentano per l’abbaiare del cane. Talvolta queste diatribe finiscono addirittura in tribunale, a seguito di denunce alla Pubblica Autorità: non sempre però ha torto il cane che abbaia. Le leggi che deve tener presenti ogni proprietario di cani sono:l’ex articolo 659 del Codice Penale sul disturbo della quiete pubblica che dice: “chiunque mediante schiamazzi o rumori, oppure suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, è punito con l’arresto fino a tre mesi” o con un’ammenda fino a 300 euro. i Regolamenti di Polizia Urbana del Comune di residenza, dove spesso è previsto che il cane non debba recare disturbo o danno al vicinato soprattutto di notte.Alcune sentenze hanno però affermato che per dire che il cane disturba la quiete pubblica, la conseguente protesta deve riguardare una pluralità di persone, precisando che i rumori provocati dagli animali “devono incidere negativamente sulla tranquillità di un numero indeterminato di persone”. Questo anche perché spesso accade che le liti tra i vicini di casa abbiano radici diverse, come vecchi rancori o dispetti reciproci, e che prendersela con il cane che abbaia sia solo un pretesto per “farla pagare” al vicino antipatico. Così la giurisprudenza moderna tende a seguire una linea “garantista”, secondo cui per condannare qualcuno in quanto il suo cane disturba la quiete pubblica deve essere accertato che non è un solo inquilino ad essere disturbato, ma una pluralità di persone. Purtroppo ad oggi però la norma in questa materia è ancora troppo largamente interpretabile, quindi capita che di fronte a situazioni simili si abbiano sentenze molto diverse tra loro o che addirittura una sentenza di condanna nei confronti del proprietario di un cane che abbaia venga poi ribaltata nei successivi gradi di giudizio. Alcuni tribunali, ad esempio, pongono un maggiore accento sulla condotta del padrone che non ha impedito l’abbaiare del proprio cane, nonostante le proteste dei vicini; viene condannata quindi la negligenza dell’umano e la sua volontarietà se il  cane disturba la quiete pubblica.A VOLTE L’ABBAIARE REITERATO DEL CANE PUÒ ESSERE SINTOMO DI UN MALESSERE Disturbo della quiete pubblica a parte, se ci concentriamo sul benessere dell’animale, bisogna considerare che un cane che abbaia continuamente può manifestare un sintomo di sofferenza: il pet a volte è lasciato troppo solo, magari tutto il giorno chiuso in casa o in giardino senza nessuna possibilità di sfogo. I quattro zampe necessitano della compagnia degli esseri umani e una situazione di solitudine prolungata e reiterata può essere per loro intollerabile; quindi abbaiano ininterrottamente o latrano nel disperato tentativo di richiamare l’attenzione del padrone, esprimendo un malessere che non deve essere sottovalutato. Diversa invece è la circostanza del cane che, come è normale che sia, fa la guardia alla proprietà e la difende, quindi abbaia quando passa un estraneo o un altro cane vicino alla propria casa: in questo caso il cane sta solo facendo il suo “lavoro”, quello per cui proprio noi uomini lo abbiamo selezionato per secoli, allo scopo di essere “avvisati” in caso di pericolo; è questo infatti uno dei motivi che hanno spinto l’uomo primitivo a scegliere di avere un cane accanto a sé. Del resto, fino a non molto tempo fa nelle nostre campagne era normale che i cani abbaiassero e nessuno se ne lamentava. In certi casi dovremmo essere noi umani più razionali e tolleranti e pensare che, così come chiediamo il rispetto della quiete pubblica al padrone del cane, dobbiamo anche a nostra volta rispettare l’animale e la sua natura, la stessa per la quale millenni fa abbiamo eletto il cane a nostro compagno privilegiato.

scodinzolio del cane

Scodinzolio del cane: significato e come interpretarlo

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Scodinzolio del cane: significato Cosa si nasconde dietro il gesto dello scodinzolio del cane ? Non sempre un sentimento di felicità, dipende da molti fattori. Uno dei modi di comunicare più consueti che il nostro cane utilizza è lo scodinzolio. Questo, pur essendo uno dei gesti più comuni e più evidenti compiuti dai nostri quattrozampe, è anche quello più spesso frainteso. Nell’opinione comune infatti lo scodinzolio è interpretato come segno di felicità, ma non è sempre così, anzi: a volte può voler dire l’esatto contrario. Il significato dello scodinzolio del cane infatti dipende da più elementi: dall’altezza a cui tiene la coda, dalla posizione della stessa, dalla frequenza dei movimenti, dalla porzione della coda che si muove, ecc. Interpretare questi segnali dunque non è così facile come può sembrare e nemmeno così scontato, ma cerchiamo di capirci qualcosa di più. Quando la coda del cane è bassa e si muove velocemente, a volte quasi rasoterra, significa che l’animale è insicuro, nervoso e spesso ha paura; molte volte a questo movimento si accompagnano altri atteggiamenti corporei, come orecchie abbassate e corpo che tende a “farsi piccolo”. Se il cane tiene la coda alta e muove solo la punta, di solito vuol dire che in una situazione di attesa: capita spesso quando due cani si incontrano e sono ancora ad una media distanza l’uno dall’altro; si osservano assumendo una postura diritta, in attesa di capire qual è la disposizione dell’altro quattrozampe e di vedere chi dei due farà la prima mossa. Se invece la coda del cane è tenuta a media altezza, a livello del dorso, ed è immobile e rigida, non è un buon segno: di solito questo atteggiamento può indicare potenziale aggressività, quindi è sempre bene non avvicinarsi troppo e lasciare all’animale spazio sufficiente, in modo che non si senta minacciato. Quando il cane scodinzola muovendo tutta la coda alta, con gesti ampi e veloci, allora sì che è felice: è il tipico scodinzolio che i nostri pet ci riservano quando rientriamo a casa dopo essere stati assenti per periodo anche brevi, per dimostrare la gioia di rivederci. Anche se noi non abbiamo un olfatto abbastanza sviluppato da poterli percepire, scodinzolando il nostro cane agevola la diffusione nell’aria dei feromoni emessi dalle ghiandole perianali, che comunicano contentezza e positività; è questo il motivo per cui i quattrozampe, quando si incontrano, si annusano il didietro, per capire se i feromoni dell’altro esprimono che è ben disposto oppure no.Se il cane scodinzola a destra Anche la direzione assunta dallo scodinzolio del cane è significativa: un recente studio, condotto da Giorgio Vallortigara dell’Università di Trieste e da Angelo Quaranta e Marcello Siniscalchi dell'Università di Bari, avrebbe spiegato che anche nel cane, come nell’uomo, i due emisferi del cervello presiederebbero a diverse emozioni e, di conseguenza, darebbero impulso a movimenti dal significato differente. Si è visto infatti che quando i cani interessati dalla ricerca vedevano il loro padrone muovevano la coda verso destra, mentre quando vedevano un estraneo la muovevano verso sinistra. Si è quindi giunti alla conclusione che se il cane scodinzola a destra è in una disposizione amichevole, invece se scodinzola a sinistra prova insicurezza o aggressività.Assieme allo scodinzolio c'è dell'altro... Come tutti i gesti comunicativi del cane, anche lo scodinzolio non è mai a sé stante, ma va interpretato e letto nell’insieme del comportamento che l’animale assume. Per capire completamente la disposizione d’animo del nostro quattrozampe dunque dobbiamo osservare qual è l’atteggiamento di tutto il suo corpo e la mimica del muso: oltre allo scodinzolio dobbiamo guardare le orecchie, gli occhi, il corpo (se è teso e irrigidito o rilassato), la bocca (se è aperta o serrata), se i denti sono scoperti, se il pelo è ritto. Un cane che muove la coda, ma ringhia, difficilmente avrà intenzioni amichevoli...

cane è felice

Ma il mio cane è davvero felice? come saperlo

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Ci siamo mai chiesti quando è il cane è felice per davvero? Ecco tutta una serie di fattori che contribuiscono a rendere sereno il nostro pet. Ci sono padroni che dedicano una buona parte della loro giornata al proprio cane, trascorrendo molto tempo con lui, portandolo a camminare o al parco a giocare con gli altri quattrozampe; tutto per cercare di dare al proprio pet una vita il più possibile serena e spensierata. Ma ci siamo chiesti quando un cane è felice per davvero? Può sembrare difficile stabilirlo perché siamo inevitabilmente portati a ragionare da “umani” e a considerare spesso la felicità dal nostro punto di vista e non sempre da quello dell’animale; tuttavia ci sono alcuni fattori “oggettivi” che, se ben valutati, possono dirci in buona misura che il nostro cane è felice. Può sembrare scontato, ma per prima cosa dobbiamo considerare il suo stato di salute: se vediamo che il cane non ha voglia di mangiare, è abbattuto, se ne sta sdraiato in disparte e non ha voglia di giocare potrebbe non stare bene. Se questo atteggiamento dura un giorno soltanto e poi il cane ritorna alla sua consueta vivacità, non c’è da preoccuparsi, ma se persiste è bene chiedere consiglio al nostro veterinario di fiducia per escludere eventuali problemi di salute: non potendo esprimersi in altro modo, a volte il nostro pet ci comunica il suo stato di malessere assumendo comportamenti diversi dal solito. Per stare bene ovviamente il cane deve avere a disposizione tutto ciò che gli occorre per il sostentamento, quindi cibo a sufficienza e acqua sempre pulita e fresca per poter bere ogni volta abbia sete. Riguardo al cibo è difficile che i quattrozampe un po’ viziati di casa ne soffrano la mancanza, anzi! È più probabile che ne abbiano in abbondanza e siano iperalimentati, ma questo non deve farci credere che siano necessariamente più felici. Alcuni padroni pensano di gratificare il cane dandogli continue ricompense alimentari, ma è sbagliato: va bene premiare il pet, ma solo quando se lo è meritato, altrimenti, oltre a diventare diseducativo, può indurre il nostro cane a sviluppare una vera e propria dipendenza dal cibo, al punto che finirà per richiederci continuamente bocconcini e biscotti, non certo perché abbia fame, ma per abitudine. Questo comportamento a lungo andare può inoltre diventare deleterio per il cane, che rischia di andare incontro a malattie quali l’obesità e il diabete, ma anche per il padrone, che sarà “ossessionato” dalla costante rivendicazione di cibarie.Il mio cane è felice? Non basta un tetto e un pasto caldo Per sostenere che il cane sia felice non sono sufficienti un “tetto sopra la testa” e un pasto caldo, per quanto importanti. Il nostro pet ha altrettanto bisogno di curare, assieme al suo benessere fisico, anche quello psichico: se ha una cuccia morbida e pappa a volontà, ma rimane tutto il giorno in casa da solo, tranne che per i dieci minuti di uscita sotto al portone per fare i propri bisogni, il cane non potrà essere davvero felice e vivrà in una sorta di gabbia, dorata sì ma pur sempre una gabbia. Si adatterà solo perché non potrà fare altrimenti, visto che, a differenza di noi umani, i quattrozampe non possono disporre della loro esistenza, ma siamo noi a farlo per loro. A lungo andare però i segnali della sua infelicità inevitabilmente emergeranno: il cane potrebbe dimostrarsi depresso e apatico, ma potrebbe anche, al contrario, risultare iperattivo, troppo esuberante, fare danni in casa, saltare addosso a tutti, perché non ha modo di sfogare mai a sufficienza la propria energia. Per non parlare poi dei casi in cui il cane può diventare aggressivo e mostrare altri comportamenti compulsivi che sono indice di forte stress, come mordersi la coda, leccarsi insistentemente fino a ferirsi. Anche noi se trascorressimo le nostre giornate sempre chiusi in casa, senza vedere praticamente nessuno, se non per poche ore la sera, e senza nessuna occupazione cui dedicarci, prima o poi avremmo bisogno di un bravo psicologo. Lo stesso vale per il nostro cane: ha bisogno di uscire, socializzare con gli umani e con i suoi simili, vedere e annusare il mondo esterno, giocare e correre, insomma di esprimere se stesso e la propria voglia di vivere. Guardate il vostro pet dopo un pomeriggio trascorso a rincorrere un legnetto al parco o a nuotare al fiume e vi sarà chiaro cosa vuol dire un cane felice: gli occhi gli brilleranno di gioia e di gratitudine nei vostri confronti per avergli permesso di essere se stesso, e per un padrone che ama il suo quattrozampe non c’è ricompensa migliore!

I cani si rotolano a terra: perchè?

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Per quale motivo i cani si rotolano a terra? Perché i cani si rotolano a terra, su escrementi o carcasse? Per riportare l’odore al branco, per camuffarsi a caccia o liberarsi da odori sgraditi. Chiunque abbia un cane ha ben presente di quale comportamento stiamo parlando: per “rotolarsi a terra” s’intende quando il nostro adorato Fido, di solito durante una passeggiata al parco o in campagna, all’improvviso si ferma ad odorare con estrema attenzione un punto ben preciso in mezzo all’erba e poi, dopo averci sfregato sopra il muso, vi si butta a peso morto sopra, rotolandosi più volte sulla schiena, in modo da impregnare il più possibile di quell’odore il proprio collo e il dorso. Molte volte a noi sembra di non scorgere proprio nulla di interessante sul terreno, altre volte invece vediamo, ahimè, fin troppo bene su cosa si sta strofinando il nostro pet: escrementi di altri cani, letame di mucca o di cavallo, o addirittura i resti di qualche animale morto; insomma tutte fonti di odori decisamente sgradevoli per noi umani, che preferiremmo evitare. In questi casi l’abitudine per cui i cani si rotolano a terra ci fa spesso arrabbiare, perché saremo poi costretti a sottoporlo ad un bagno accurato per cercare di eliminare dal suo pelo quegli effluvi maleodoranti, che non sempre scompaiono tanto facilmente, mentre in altri casi lo troviamo buffo e ci fa sorridere. Ma perché i cani si comportano così? Anzitutto va ricordato che quello del cane è un mondo prevalentemente olfattivo, a differenza del nostro che è soprattutto visivo: l’odorato è nei nostri pet enormemente sviluppato ed è per loro il senso principale con il quale percepire e interpretare la realtà circostante. Inoltre quelli che noi consideriamo odori insopportabili sono, al contrario, per il cane molto interessanti e per nulla sgradevoli. Detto ciò, esistono diverse spiegazioni al perché i cani amino rotolarsi nella terra: una possibile motivazione lega questo comportamento alla discendenza dal lupo. Si è osservato infatti che i lupi sfregano il proprio dorso nell’erba quando avvertono la presenza di nuovi odori, appartenenti ad altri animali: lo farebbero per impregnarsene bene così da riportare quello stesso odore agli altri membri del branco, che di solito accorrono per annusare la traccia olfattiva veicolata dal loro simile; sarebbe quindi un modo per trasmettere informazioni e conoscenze al gruppo. Un’altra spiegazione avanzata dagli studiosi sostiene invece che il cane si rotolerebbe a terra, su carcasse o escrementi di animali, per camuffare in qualche modo il proprio odore e non essere percepito dalle potenziali prede nell’approssimarsi, in un’ipotetica battuta di caccia. Certo, i nostri pet non hanno nessun bisogno di cacciare perché a casa li aspetta sempre un pasto pronto senza alcuno sforzo, ma questo comportamento ereditato dai progenitori sarebbe comunque rimasto scritto nel loro DNA.I cani si rotolano a terra: un'altra spiegazione C’è anche un’altra ipotesi circa l’abitudine per cui i cani si rotolano a terra andrebbe in qualche modo in senso contrario rispetto alle precedenti: i quattrozampe cioè non sfregherebbero il dorso nell’erba per impregnarsi di qualche traccia olfattiva lì presente, ma viceversa per allontanare da sé un odore per loro insopportabile. Capita infatti che a volte il nostro cane corra a rotolarsi su quanto c’è di più puzzolente proprio quando abbiamo appena finito di fargli il bagnetto e la toeletta: forse i prodotti che abbiamo utilizzato per l’igiene hanno un “profumo” che è tale solo per noi… I cani sono molto infastiditi da gran parte delle fragranze che noi consideriamo aromatiche, quindi è possibile che non vedano l’ora di liberarsene, andandosi a rotolare sopra qualcosa che per loro emana un buon odore: e cosa c’è di meglio che un bel mucchio di letame? A quanto pare noi e i nostri cani abbiamo una percezione molto diversa dei segnali olfattivi, ma per amore reciproco siamo disposti a tollerare gli uni i cattivi odori degli altri, pur di mantenere quel sodalizio indissolubile che da millenni lega l’uomo al cane.

sgridare il cane

Come sgridare il cane quando fa qualcosa di indesiderato

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SGRIDARE IL CANE : E' UNA COSA CHE VA FATTA? Quante volte il nostro cane ha combinato una marachella e noi lo abbiamo sgridato, cercando di fargli capire che aveva “sbagliato” e non doveva più ripetere quel comportamento? Probabilmente molte volte, ma spesso ci siamo resi conto che non riuscivamo ad ottenere il risultato sperato e che il nostro messaggio sembrava entrargli da un orecchio per poi uscire dall’altro… Questo accade quando non riusciamo a comunicare in modo efficace col cane perché ci rivolgiamo a lui con parole e gesti come se avessimo davanti un nostro simile; ma non è così! I cani usano tra loro dei metodi comunicativi molto diversi dai nostri, perciò molte volte, per quanto si sforzino di capirci, proprio non ci riescono, non perché non siano intelligenti, ma perché siamo noi a “sbagliare linguaggio”. Uno degli errori più diffusi quando vogliamo sgridare il cane è quello di usare il giornale arrotolato per dare qualche pacca sul “sedere”: una comune leggenda metropolitana sui metodi di addestramento canino infatti ne suggerisce l’uso, perché non farebbe alcun male al quattro zampe, ma allo stesso tempo lo farebbe desistere dal comportamento sbagliato perché il rumore lo spaventerebbe. Ecco appunto la parola chiave: “spaventare”… È proprio quello che non va fatto quando si educa un cane, soprattutto se è cucciolo. Il cane infatti deve imparare a non compiere determinate azioni sgradite (rosicchiare ciabatte, mobili o saltare addosso) solo per compiacere il suo padrone, non perché ha paura di lui. In natura il capobranco non compie mai “azioni di forza”, ma tutti lo rispettano e gli “obbediscono” perché riconoscono in lui una guida per la sua saggezza, la sua equità e la sua calma. Agli occhi del nostro cane noi dobbiamo essere proprio questo: deve fare o non fare ciò che gli chiediamo spontaneamente perché vede in noi un leader naturale, non perché teme la nostra punizione! E allora come bisogna sgridare il cane? Non va proprio sgridato, almeno per come lo intendiamo noi, ma al contrario, va applicato il metodo del rinforzo positivo, premiando i comportamenti voluti. Quando il cucciolo combina un guaio anzitutto dobbiamo fargli capire in cosa ha “sbagliato”, mentre molte volte finiamo per urlare, gesticolare o dargli una “sculacciata”: in questo modo però il cane capisce solo che siamo arrabbiati, ma non collega questo nostro comportamento al gesto compiuto.COME EVITARE DI SGRIDARE IL CANE Se il cane fa qualcosa che noi non vogliamo, invece di sgridarlo, per prima cosa dobbiamo mantenere un atteggiamento pacato, dicendogli un “no” deciso nel momento stesso in cui lo cogliamo sul fatto, ma senza gridare o alterarci. Il capobranco, se proprio deve redarguire un suo subalterno, lo fa con una ringhio o con uno sguardo eloquente, ma senza mai dimostrare la sua forza fisica; anche noi non dobbiamo perdere la calma e dimostrarci equilibrati – è questa la prerogativa del soggetto dominante! In secondo luogo dobbiamo far capire al cane qual è il comportamento che a noi è sgradito, ad esempio togliendogli la ciabatta che sta cercando di rosicchiare, mentre gli diciamo “no”, in modo che intenda per associazione che è proprio quello che non vogliamo che faccia. Non perdiamo tempo in veri e propri discorsi rivolti al cane sul perché non deve fare una determinata azione, tanto non capirebbe e non faremmo altro che confonderlo! Soprattutto, ogni volta che il cucciolo cessa il comportamento indesiderato (ad esempio lascia andare la ciabatta di cui sopra) premiamolo immediatamente con un bocconcino goloso e sperticate lodi e carezze: così capirà che tutte le volte che farà quello che gli chiediamo ne otterrà una gradita ricompensa. E poi, non da ultimo, siamo pazienti! È normale che il cane sbagli: non dimentichiamo che un cucciolo fino ai quattro mesi ha una limitata capacità di autocontrollo, quindi diamogli il tempo di imparare e capire cosa vogliamo da lui, senza pretendete troppo in poco tempo.

espressioni del cane

Le espressioni del cane: ognuna ha un suo significato

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COSA COMUNICANO LE ESPRESSIONI DEL CANE Le espressioni del cane possono essere le più diverse, a seconda dello stato d’animo del momento e delle emozioni che il vostro Fido prova. Basta guardarlo per capire se provano gioia, tensione, rabbia o se sono annoiati. Ma per interpretare l’espressività del proprio Fido occorre osservarlo con attenzione e conoscere almeno un po’ il linguaggio della specie: è vero che i cani non parlano, ma sanno comunicare col proprio corpo in maniera altrettanto chiara e comprensibile, tanto che molto spesso si sente dire: “gli manca solo la parola!” In realtà, non ne hanno bisogno, visto che riescono comunque a farsi ben comprendere non solo dai propri simili, ma anche da noi umani.Ma quali sono le principali espressioni del cane e a cosa corrispondono? Vediamole una ad una:La posizione delle orecchie: dipende sicuramente dalla conformazione fisica del cane e dalla razza, visto che ci sono quattrozampe che hanno orecchie lunghe e cadenti e altri che le hanno dritte e a punta. Ci sono comunque dei movimenti che per tutti hanno lo stesso significato. Quando il cane abbassa le orecchie e le tiene basse e appiattite vuol dire che è spaventato da qualcosa e si sente in pericolo. Quando le orecchie sono drizzate e tese significa che il cane è attento a captare qualche segnale o suono: in questo caso vedrete spesso le orecchie muoversi leggermente (stile antenna parabolica) per cercare di catturare ancora meglio ogni sentore. Altre volte, quando le orecchie sono un po’ tirate all’indietro, è probabile che il cane abbia un atteggiamento festoso e voglia invitarvi, anche con altri gesti del corpo, a giocare con lui. L’attitudine della bocca: il modo in cui il cane tiene le labbra è espressione del suo stato d’animo. Se la bocca è aperta e le labbra sono rilassate significa che il quattrozampe è sereno e tranquillo, mentre se, al contrario, le labbra sono tirate all’indietro e semichiuse o serrate vuol dire che l’animale è teso e stressato. Quando poi il cane mostra i denti, arriccia le labbra e si formano delle “rughe” ai lati della bocca è un segno inequivocabile che sta per aggredire. Lo sbadiglio: molte volte siamo portati ad associare l’atto di sbadigliare al sonno o alla noia. Può essere vero in alcuni casi che il cane sbadigli per questi motivi, ad esempio quando si è appena svegliato, ma molte volte invece sbadiglia perché è nervoso o sotto stress, magari perché qualcosa o qualcuno lo infastidisce o si trova in un ambiente che non gli è familiare e nel quale non si sente a proprio agio. Potrete notare ad esempio che il vostro cane spesso sbadiglia quando lo abbracciate: eh sì, perché se per voi è un gesto di grande affetto, per il cane può essere segno di dominio e costrizione…Altre volte lo sbadiglio è uno dei cosiddetti “segnali calmanti”: di fronte a una situazione di tensione il cane sbadiglia e contemporaneamente gira la testa dall’altra parte rispetto alla persona o all’altro cane che genera in lui ansia o disagio, allo scopo di allentare la tensione. In questo caso sbadigliare è un segno di pace e di conciliazione. L’espressione degli occhi: è vero anche per il cane che “gli occhi sono lo specchio dell’anima?” Dipende, perché lo sguardo del cane non è sempre così facile da interpretare: bisogna comunque sapere che quando fissa lo sguardo è segno di sfida, motivo per cui non dobbiamo mai guardare a lungo un cane negli occhi: potrebbe interpretarlo come una “dichiarazione di guerra”. Al contrario, quando il cane distoglie volutamente lo sguardo ci sta comunicando inequivocabilmente che non vuole “rogne”; è anche questo un calming signal.  LE ESPRESSIONI DEL CANE VANNO COLLEGATE AL LINGUAGGIO DEL CORPO Le molteplici espressioni del muso dei nostri cani sono sempre accompagnate da tutta una serie di altri atteggiamenti del corpo che ci permettono di interpretare in maniera ancor più corretta cosa i nostri quattrozampe vogliono comunicarci. Anche la posizione della coda è significativa: se è tenuta in basso, in posizione di “riposo”, indica che il cane è calmo e tranquillo, mentre quando è alzata, dritta e tesa spesso è avvisaglia di un atteggiamento di aggressività. La postura del corpo può dirci molto: se il cane si mette a pancia all’aria è sicuramente ben disposto: indica sottomissione volontaria senza paura, ma soprattutto è un segno di estrema fiducia nei confronti di chi gli sta di fronte. Se il cane dondola i fianchi sicuramente vuole giocare o farci le feste, così come quando con una zampa “annaspa” in aria; stesso significato ha il cosiddetto “inchino”, quando cioè il quattrozampe abbassa testa e zampe anteriori stese a terra e tiene il posteriore in alto, spesso oscillando la coda. Osservando dunque possiamo imparare senza troppa difficoltà ad interpretare tutte le espressioni del cane ; non occorre essere educatori cinofili, ma è sufficiente un po’ di attenzione e intuitività.

i cani odiano fare il bagno

Se i cani odiano fare il bagno: ecco cosa fare

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PERCHÉ I CANI ODIANO FARE IL BAGNO Non tutti i cani odiano fare il bagno , ma la maggior parte si. Vediamo perché. Quando portate il vostro cane al mare o in riva ad un lago o ad un fiume, il quattrozampe di sicuro inizia a scalpitare appena intuisce la presenza dell’acqua, a tirare il guinzaglio e a saltare, desideroso di arrivare il prima possibile a tuffarsi in quella distesa azzurra, che è per lui come una piscina sconfinata dove giocare all’impazzata. Ma allora come mai quando arriva il momento di fare il bagno nella vasca di casa lo scenario cambia e il cane le tenta tutte per sottrarsi a questa “tortura”? Eh sì, perché ci sono cani che s’ingegnano in ogni modo per evitare il tanto detestato bagnetto: c’è quello che, appena sente che tira una brutta aria, si nasconde sotto al letto e si fa piccolo piccolo per non farsi trovare, quello che, preso in braccio con la forza dal padrone esasperato, si aggrappa letteralmente con le unghie agli stipiti delle porte, quello che si butta a terra a peso morto e deve essere trascinato mentre si finge semi incosciente, per non parlare di quelli che ringhiano e mostrano tanto di canini al padrone, con fare tutt’altro che amichevole… I motivi per cui i cani odiano fare il bagno sono molteplici: perché dentro alla vasca si sentono un po’ come in “trappola”, chiusi in uno spazio stretto e inusuale, perché le loro unghie li fanno scivolare sul pavimento della vasca bagnata rendendoli traballanti e insicuri, perché il rumore del getto d’acqua che esce dalla doccia li infastidisce, perché l’odore di shampoo e saponi è a loro sgradito.Quali dunque i possibili rimedi per rendere il bagno meno odiato dal vostro cane Fido?Abituate il cane al bagnetto fin da cucciolo e in maniera graduale. Le prime volte mettetelo nella vasca vuota, senza far scorrere l’acqua, magari attirandolo con qualche bocconcino gustoso, e quando è lì giocate un po’ con lui, in modo che impari ad associare quel luogo della casa con un’esperienza positiva e per lui piacevole. La volta successiva, sempre usando gli stessi stratagemmi, fatelo entrare nella vasca precedentemente riempita con poca acqua, tanto da bagnargli appena le zampe, così che prenda confidenza con l’elemento; Mettete sul fondo della vasca dei tappetini di gomma per evitare che il cane scivoli e si spaventi, quando tenta di muoversi all’interno; Anche quando sarà il momento di lavarlo non mettete mai troppa acqua, ma fate in modo che arrivi alla pancia del vostro quattrozampe; Non fate scorrere l’acqua quando il cane è dentro la vasca, ma riempitela prima e utilizzate una bacinella o una brocca per bagnare e sciacquare il cane invece del getto diretto che esce dalla doccetta, per evitare che sia infastidito dal rumore dell’acqua che scorre; Usate saponi specifici e non quelli ad uso umano, perché i cani hanno la pelle delicata, con un ph diverso dal nostro, altrimenti potreste causare dermatiti e irritazioni; Scegliete saponi neutri, possibilmente inodori, perché i vostri quattrozampe detestano quelli che voi considerate profumi e che per loro invece sono soltanto odori sgradevoli; Assicuratevi che la temperatura dell’acqua sia quella giusta, cioè tiepida, perché, anche se pelosi, i vostri cani potrebbero essere sensibili nel caso fosse troppo calda o troppo fredda; Non fate durare il bagno troppo a lungo perché, anche se paziente, I’adorato Fido prima o poi inizierà ad essere inquieto per quella situazione per lui comunque inusuale; Coccolate e accarezzate il cane di tanto in tanto o dategli una ricompensa, se sta bravo, per fargli capire che apprezzate e premiate quel tipo di comportamento.NON TUTTI I CANI ODIANO FARE IL BAGNO Ogni regola ha sempre le sue eccezioni e anche questo caso non si sottrae a tale principio… Non è vero che tutti i cani odiano fare il bagno: ve ne sono alcuni per i quali rappresenta un momento di puro relax! Vedrete allora questi quattrozampe “acquatici” che, appena intuito che è arrivato il momento del bagnetto, si avvicinano al bordo vasca e vi entrano spontaneamente senza nessuna forzatura, ma anzi con slancio ed entusiasmo e, una volta all’interno, “sguazzano” felici o si lasciano galleggiare con la pancia all’aria e un’espressione di  estrema rilassatezza dipinta sul muso, abbandonandosi ai vari “trattamenti di bellezza”, come fossero in una beauty farm… Alcune razze sono in un certo senso predisposte ad apprezzare il bagno, come i Labrador o i Terranova, perché hanno nel loro DNA un forte istinto che li spinge ad amare l’acqua, ma se il vostro quattrozampe appartiene ad un’altra razza, non disperate! Con un po’ di tempo e pazienza riuscirete anche voi a non far odiare al vostro cane il tanto temuto momento del bagno…

cani e gatti si odiano

Cani e gatti insieme: come farli convivere

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Cani e gatti insieme: è utopia? Ma è vero che si odiano? Proviamo a fare un quadro di questo rapporto La rivalità tra cane e gatto è ormai proverbiale, tanto che vi sono diverse espressioni linguistiche che noi utilizziamo abitualmente che richiamano questa eterna contesa tra le due specie e che ormai sono divenute dei veri e propri modi di dire, come: “quei due si odiano come cane e gatto!” Ma è proprio vero che cani e gatti si detestano? E per quale motivo? Le possibili spiegazioni dell’antagonismo tra i due sono molteplici e nel corso degli anni gli studiosi hanno cercato di dare anche un fondamento scientifico o evoluzionistico alle varie motivazioni. La prima e più semplice giustificazione dell’odio atavico tra cane e gatto è la competitività tra le due specie: entrambi sono per natura animali carnivori e predatori, quindi è “normale” che così come il gatto caccia il topo, il cane dia la caccia al gatto. Nella catena alimentare il più grande mangia il più piccolo, pertanto è inevitabile che molto spesso l’istinto del cane sia quello di rincorrere il gatto così come anche tutti gli altri animali che per lui rappresentano una preda. È vero che questo istinto predatorio varia di intensità a seconda della razza del cane: sicuramente i cani da caccia e i Terrier, selezionati e addestrati nei secoli per catturare volpi, lepri, roditori e simili, saranno naturalmente più inclini cercare di catturare animali di piccole e medie dimensioni, gatti compresi. L’istinto di inseguire ciò che fugge e corre veloce davanti ai propri occhi del resto è tipico di tutti i cani, tanto che capita spesso di vedere qualche quattrozampe che cerca di inseguire biciclette, auto o moto che sfrecciano per strada. Una spiegazione evoluzionistica al fatto che cani e gatti si odiano (apparentemente) è stata data recentemente dallo Smithsonian, un importante istituto di ricerca statunitense: secondo questi studiosi in un’epoca molto remota del pianeta, collocabile all’incirca tra i 50 e i 30 milioni di anni fa, sarebbero esistite quasi trenta diverse specie canine, assieme a gatti di dimensioni molto più grandi rispetto a quelli odierni e quindi in costante competizione tra loro per il cibo. Intorno a 20 milioni di anni fa, in base ai reperti fossili ritrovati, le specie canine sarebbero diminuite significativamente, mentre al contrario i progenitori dei nostri gatti avrebbero continuato a prosperare, forse perché rivelatisi più abili cacciatori rispetto ai loro “cugini” a quattrozampe. Questa potrebbe essere anche una delle motivazioni per cui i cani si avvicinarono all’uomo, divenendo domestici, molto prima dei gatti (circa 27 milioni di anni fa contro 9,5 milioni), allo scopo appunto di garantirsi il cibo necessario alla sopravvivenza della specie.Cani e gatti insieme: una soluzione possibile, ma bisogna avere alcuni accorgimenti È proprio vero che la storica rivalità tra le due specie non possa trovare una soluzione di continuità e che cane e gatto siano destinati ad odiarsi per sempre? La risposta è no, se guardiamo i molti esempi di amicizia “fraterna” tra i molti cani e gatti che convivono pacificamente all'interno delle nostre case: cani e gatti insieme è una soluzione possibile e per nulla pericolosa. Certo, per far sì che tra loro “sbocci l’amore” occorre a volte adottare qualche accorgimento: l’ideale sarebbe che i due nemici/amici crescessero assieme: per entrambi da cuccioli è più facile imparare a convivere con un animale di specie differente, perché adattandosi fin da subito alla presenza dell’altro, non lo vedranno più come un rivale, ma come un membro della famiglia. Se invece i due quattrozampe sono già adulti, sarebbe meglio introdurre nella nostra abitazione prima il gatto, in modo da dargli tempo di conoscere l’ambiente e individuare i possibili nascondigli nel caso si sentisse minacciato dal cane. Il gatto e il cane a volte sembrano odiarsi perché hanno linguaggi corporei molto differenti: mentre ad esempio quando il gatto tiene la coda alzata è ben disposto a fare conoscenza, il cane, al contrario, adotta questo atteggiamento quando è sul piede di guerra con qualche suo simile. Perciò alcuni segnali possono essere inevitabilmente interpretati da entrambi in maniera errata e dare adito a pericolosi fraintendimenti.Cani e gatti insieme: alcune regole per una buona convivenza Per i primi incontri, se il cane è di dimensioni medio-grandi, è bene tenerlo al guinzaglio, non perché sia necessariamente il “cattivo” dei due, ma per la differenza di taglia. Non dobbiamo pensare però che il cane sia sempre il “carnefice” e il gatto sempre la vittima: ci sono gatti che tormentano letteralmente il Fido di casa spaventandolo con soffi minacciosi, unghiate e veri e propri agguati, anche quando il bonario cagnolone di turno si avvicina con le migliori intenzioni! Molte volte però cane e gatto, per fortuna, sembrano proprio non conoscere il significato della parola “odio”: si amano alla follia, al punto da dormire assieme, mangiare l’uno accanto all'altro e cercarsi continuamente, come se proprio non potessero stare un attimo l’uno senza l’altro. Chissà, forse prima o poi nascerà un nuovo proverbio del tipo: “quei due si amano proprio come cane e gatto!”.

traslocare con il cane

Traslocare con il cane: consigli e suggerimenti

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VADEMECUM PER TRASLOCARE CON IL CANE Come traslocare con il cane senza traumatizzarlo Avete appena acquistato la casa dei vostri sogni e non vedete l’ora di trasferirvi? Oppure dovete cambiare città, magari per lavoro, e quindi spostarvi in un altro appartamento? Ovviamente il vostro pet verrà con voi, ma siete un po’ preoccupati perché non sapete come l’adorato cane prenderà il trasloco nella nuova casa. Le opinioni a questo riguardo sono molteplici: c’è chi sostiene che il quattrozampe non si accorgerà nemmeno del cambiamento e chi invece prospetta scenari catastrofici, arrivando addirittura a ipotizzare gravi conseguenze per l’animale, fino anche la morte… Non esageriamo! Tranquillizziamo gli animi e chiariamo che un cane di sicuro non muore a causa del trasloco in una casa nuova. Il pet sicuramente si adatterà al nuovo ambiente, ma ogni cane potrà avere tempistiche di adattamento diverse anche in base al suo carattere o alla sua età. Ci sarà quello a cui, appena entrato nel nuovo appartamento, basterà ritrovare il proprio divano per accomodarvisi e sprofondare in un sonno pesante, ma ci sarà anche quello più abitudinario che avrà bisogno di qualche giorno per riconoscere il nuovo ambiente come proprio.Traslocare con il cane perciò implica di tenere a mente alcuni accorgimenti, che è possibile mettere in pratica per aiutare il vostro quattrozampe ad adattarsi meglio dopo il trasloco nella nuova casa. Vediamo quali sono:Anzitutto portate con voi il cane già dalle prime volte in cui entrate nel nuovo appartamento, anche se è ancora vuoto, oppure quando andate a controllare come procedono i lavori di ristrutturazione. In questo modo il quattrozampe potrà incominciare a familiarizzare con l’ambiente, ad esplorarlo e a conoscerlo; Quando la nuova casa sarà pronta e mancherà poco al trasloco iniziate a trascorrere lì qualche ora con il vostro cane cercando di far associare questo breve soggiorno con qualcosa di positivo e divertente per il pet: ad esempio giocate un po’ assieme e, facendogli eseguire qualche semplice comando, come “seduto” o “a terra”, ricompensatelo con qualche bocconcino e coccole; Osservate il comportamento del cane già dalle prime volte in cui entrate nella nuova casa con lui: sicuramente all’inizio la curiosità lo spingerà ad ispezionare ogni angolo e ad annusare dappertutto, quindi apparirà agitato ed eccitato al tempo stesso; le volte successive l’atteggiamento del pet dovrebbe essere via via più tranquillo e pacato perché verrà meno l’effetto novità e l’ambiente gli apparirà sempre più familiare.COSA FARE DOPO IL TRASLOCO CON IL VOSTRO CANE NELLA NUOVA CASA Il giorno del tanto atteso, e allo stesso tempo temuto, trasloco è arrivato! Cosa fare? Visto che ci sarà inevitabilmente un gran trambusto e un continuo passaggio di scatoloni, mobili e masserizie di vario genere, se è possibile sarebbe meglio lasciare il vostro cane ad una persona di fiducia finché tutto non sarà trasferito nella nuova casa, in modo da evitargli lo stress e lo scompiglio del caso e, nello stesso tempo, impedire che lui stesso sia di intralcio a chi è impegnato nel trasloco. Quando il “peggio” sarà finito e tutto o quasi sarà più o meno al proprio posto, potrete far rientrare nella nuova casa anche il vostro adorato Fido per iniziare con lui una nuova avventura! È possibile che il cane abbia ancora bisogno di un ulteriore periodo di adattamento: traslocare con il cane è una scelta che deve andare per gradi, dovrete avere la giusta pazienza per accompagnarlo in questa fase di passaggio. Molto può dipendere anche da quali sono gli effettivi cambiamenti a cui il quattrozampe deve far fronte: è ovvio che, se vi trasferite da un piccolo appartamento ad uno più ampio e con un bello spazio esterno, il cane si abituerà in fretta e sarà felice di avere un prato su cui correre e giocare a completa disposizione. Se, al contrario, avete lasciato una casa con giardino per traslocare in un’altra più piccola e senza spazio esterno, allora potrebbe esserci qualche problema in più: in questo caso sarà bene organizzarsi per portare fuori il cane più spesso, a passeggiare e giocare al parco, per fa sì che non soffra di una condizione di costrizione improvvisa. Al di là di ogni possibile considerazione non bisogna comunque dimenticare che per il cane la cosa più importante è rimanere accanto al proprio padrone: c’è un fondo di verità nel detto: “due cuori e una capanna”, perché i nostri pet sono disposti a farsi piccoli piccoli se lo spazio in casa è limitato e a fare appello a tutto il loro spirito di adattamento pur di stare assieme al proprio umano!

Il cane è aggressivo: quando e perchè

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IL CANE è AGGRESSIVO : TIPOLOGIE DI QUESTO COMPORTAMENTO Se il cane è aggressivo ci troviamo di fronte ad uno dei motivi per cui più spesso i padroni si rivolgono ad educatori cinofili e comportamentisti. Per rieducare cani aggressivi, o meglio ancora, per prevenire il problema, occorre anzitutto sapere che esistono forme diverse di aggressività nel cane e, se il risultato ultimo può sembrare lo stesso, cioè ringhi, canini scoperti e morsi, le cause sono differenti; dipende infatti dagli stimoli che innescano il comportamento aggressivo e talvolta possono sommarsi più tipologie di aggressività o manifestarsi alternativamente a seconda della situazione e del contesto. AGGRESSIVITÀ TERRITORIALE: è quella tipica del cane da guardia, che difende il proprio territorio. Non è questione di cane più o meno “cattivo”: questo è un concetto che esiste solo nella mente umana, ma è del tutto estraneo al cane. Siamo stati noi uomini ad avere selezionato da secoli alcune razze appositamente a questo fine: quello della difesa della proprietà e del padrone. Quindi è normale che il cane, geneticamente scelto da noi per abbaiare, ringhiare fino a mordere, per avvisare se uno sconosciuto si introduce furtivamente in casa propria, ora abbia nel suo DNA questo tipo di comportamento. Questa condotta, anzi, è corretta dal punto di vista etologico, ne dobbiamo essere consapevoli: non possiamo prendere, ad esempio, un Pastore Tedesco e pensare che non abbai mai quando qualcuno si avvicina al suo giardino, così come non dobbiamo stupirci se un Labrador va incontro ad un ladro scodinzolandogli invece di scacciarlo. Il cane è aggressivo ? E' sufficiente non entrare nel suo territorio se non è presente anche il padrone, ma visto che l’efficiente guardiano a quattro zampe vi rivolgerà comunque qualche abbaio, perché è nel pieno svolgimento del proprio lavoro, rimanete calmi e non fissatelo negli occhi (significherebbe sfidarlo).AGGRESSIVITÀ DA PAURA È la causa della maggior parte dei comportamenti aggressivi nei cani, che reagiscono ad un determinato atteggiamento che ai loro occhi rappresenta una minaccia. In questi casi infatti il cane diventa aggressivo per difendere se stesso da un altro cane o da una persona che reputa pericolosi. Può verificarsi, ad esempio, nei confronti di chi agita un oggetto in aria, di chi compie gesti bruschi e improvvisi davanti al cane o indossa accessori che alterano la fisionomia della persona, come un casco in testa, rendendola “strana” e potenzialmente pericolosa agli occhi del cane. Per evitare questa forma di aggressività è fondamentale che il cane sia socializzato al meglio, quindi sia esposto sin da cucciolo ad una molteplicità di stimoli e di esperienze, che gli permettano di capire cosa è una minaccia e cosa no.AGGRESSIVITÀ PREDATORIA Il cane è per natura un predatore, quindi è normale che in lui persistano dei comportamenti atavici tipici del suo essere discendente dal lupo. Perciò quando il quattrozampe vede passare davanti ai propri occhi qualcosa che corre via veloce proprio come una preda scatta in lui l’istinto predatorio e di conseguenza l’inseguimento. Può verificarsi non solo nei confronti di altri animali che il cane riconosce come prede naturali, quali gatti, conigli, roditori, ma spesso anche nei confronti di tutto ciò che gli sfreccia davanti, come moto, biciclette, persone che corrono. È il caso tipico del cane che al parco scatta ogni volta che gli passa accanto un podista o un ciclista, ma può manifestarsi anche verso i bambini che corrono giocando. Se il cane è aggressivo per via del suo istinto predatorio è ancora una volta importante la socializzazione: bisogna fargli vivere già da piccolo tutte quelle esperienze che possono innescare in lui questo comportamento e scoraggiarlo da subito, ad esempio insegnandogli che non deve mai stringere troppo con i denti quando prende in bocca, anche solo per gioco, un braccio o una mano perché può provocare dolore.AGGRESSIVITÀ DA POSSESSO È un atteggiamento che il cane manifesta quando qualcuno (essere umano o cane che sia) cerca di sottrargli qualcosa che gli appartiene o vi si avvicina troppo; può trattarsi di un giocattolo, di cibo o anche a volte del padrone, quando il cane iperpossessivo lo considera una sua proprietà. È una forma di aggressività che tutti i cani possono manifestare allo stesso modo, indipendentemente dalla taglia e dalla razza, anche cani che nel pensiero comune sono considerati degli “inguaribili bonaccioni”, come i Labrador, perché talvolta tendono a sviluppare un’ossessione nei confronti degli oggetti. In tal caso è importante che il padrone lo dissuada subito da questi atteggiamenti, distraendolo dall’oggetto che provoca in lui ossessività, non certo sottraendoglielo a forza, il che anzi peggiorerebbe la situazione, ma proponendogli un altro tipo di gioco, meglio se di interazione col padrone stesso, o portandolo a correre o a fare una passeggiata, il che permette al cane di sfogare energie represse, stress e ansie, principali cause delle sue ossessioni. Se invece il cane è aggressivo per possesso verso il cibo bisogna ricordare che per tutti i quattrozampe il cibo è vita, quindi, anche se nelle nostre case ne hanno in abbondanza, tenderanno comunque a “difenderlo” strenuamente. Anche in questo caso il cane che ringhia al padrone che si avvicina alla ciotola va corretto, ma è importante che l’umano sia il primo a rispettare gli spazi del cane e insegnare a tutti gli altri membri della famiglia a fare altrettanto: quando il cane mangia bisogna lasciarlo tranquillo e non invadere il suo spazio vitale.

Il cane morde tutto

Il cane morde tutto: cosa fare

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Perchè il cane morde tutto in casa? Se il cane morde tutto ciò che trova, soprattutto quando è cucciolo, è un problema con cui tutti i padroni, chi più chi meno, devono a fare i conti. Anzitutto bisogna capire qual è il motivo per cui il nostro quattrozampe si avventa su tutto quello che trova per casa e lo fa a brandelli con i suoi canini aguzzi. I motivi possono essere principalmente tre:Il cane è cucciolo e sta mettendo i denti; Il cane presenta disturbi comportamentali quali ansia e stress eccessivi; Il cane si annoia a morte.Come insegnare al cucciolo a non mordere Se abbiamo preso un cucciolo di cane dobbiamo mettere in conto che morderà qualcosa, facendo anche qualche piccolo danno; non possiamo pensare che il piccolo stia sempre bravo e fermo a dormire nella sua cuccia, anche perché a partire dai tre mesi e mezzo fino ai cinque-sei mesi cambierà i dentini da latte e metterà quelli definitivi. Avrà quindi un gran fastidio alle gengive, proprio come i bambini, e cercherà di mettere in bocca un po’ tutto. Certo, questo non significa che il cane, anche se cucciolo, possa liberamente mordere quello che gli pare. Come insegnargli a non farlo? Una tecnica che di solito sortisce un effetto immediato consiste nell'interrompere il rosicchiamento, distraendo il cane: in questo caso bisogna però “beccarlo” appena ha iniziato a mordere l’oggetto, in modo che non sia ancora completamente assorto nel suo intento, e distogliere la sua attenzione magari producendo un rumore insolito per lui, ma non troppo forte o fastidioso da spaventarlo. Può essere sufficiente ad esempio mettere una noce all’interno di una scatoletta di latta e scuoterla: ricordatevi di pronunciare la parola che volete che il cane associ al comando “molla tutto e vieni da me” appena prima di fare rumore (può bastare un semplice “no”). Il cucciolo, curioso com’è, lascerà l’oggetto che ha in bocca per venire a vedere cosa avete in mano: appena arrivato da voi lo premierete con un gustoso bocconcino, tante coccole e parole di lode. Il problema di questo metodo è che dopo un po’ di volte il cane potrebbe perdere interesse per il rumore da voi prodotto, ormai noto, e continuare a rosicchiare indisturbato.Cane rosicchia tutto: come comportarsi Vi sono molti altri accorgimenti che il padrone può adottare per evitare che il cane morda e rompa oggetti che non sono adatti a lui, provocando danni alla casa, ma anche a se stesso rischiando di ingoiare qualcosa di pericoloso:La soluzione migliore sarebbe ovviamente di sorvegliare costantemente il cucciolo e intervenire se inizia a mordere divani, tappeti, mobili o simili; quando però è inevitabile lasciarlo da solo, bisogna cercare di mettere fuori dalla sua portata tutti quegli oggetti che non volete che il cane rosicchi. Meglio chiudere in cassetti e armadi scarpe, indumenti vari, cuscini, soprammobili, ecc.; Lasciare sempre a disposizione del cucciolo oggetti pet-friendly, adatti a lui e appositamente creati perché il cane li rosicchi, come giocattoli in gomma, palline, corde col nodo, ossi di pelle di bufalo, in modo da tenere impegnati i suoi dentini nel periodo in cui non siete presenti (il più breve possibile); Alcuni utilizzano dei prodotti spray repellenti, in vendita nei negozi di animali, che non sono dannosi per il cane, ma hanno un sapore e un odore molto fastidiosi per lui. Certo non è un metodo piacevole per il cucciolo; sta a voi decidere se ne ritenete opportuno l’uso.Il cane morde tutto da adulto Se per il cucciolo è abbastanza normale mordere tutto quello che trova, per il cane adulto no. Se il comportamento di rosicchiare oggetti in giro per casa persiste anche in età adulta, il cane può avere qualche problema legato ad ansia e stress o alla noia. Se ad esempio il quattrozampe soffre di ansia da separazione, l’atto di mordere compulsivamente e distruggere tutto quando è lasciato da solo può rappresentare per lui un modo per sfogare il proprio stress e quindi avere un parziale effetto autocalmante. Anche la noia è una pessima compagna per i nostri cani: se sono lasciati per troppo tempo in casa da soli finiranno inevitabilmente per annoiarsi a morte e cercare dei diversivi, come ad esempio mordere le imbottiture delle poltrone. I pelosi hanno bisogno di uscire, fare movimento, interagire con il padrone e gli altri loro simili per mantenere un equilibrio psico-fisico. Nel caso in cui da adulto il cane morde tutto, non sgridatelo, perché non servirebbe a nulla se non ad aumentare la sua tensione o, peggio, ad indurlo ad avere timore di voi. Per prima cosa domandatevi se è messo nella condizione di liberare a sufficienza le proprie energie: portate il cane a fare una bella e lunga passeggiata e quando tornerà a casa stanco e felice molto probabilmente non avrà più voglia di mordere i mobili di casa vostra!

Sesto senso dei cani

Il sesto senso dei cani: una capacità straordinaria

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IL SESTO SENSO DEI CANI : SONO “SENSITIVI”? Quante volte abbiamo pensato che nessuno come il nostro cane sia in grado di sentire empaticamente quello che proviamo? I nostri quattrozampe infatti capiscono al volo il nostro umore, percepiscono quando rientriamo a casa arrabbiati dopo una giornata di lavoro e si tengono alla larga o avvertono la nostra tristezza e ci si accoccolano discretamente vicino, in silenzio, come a volerci dire che su di loro possiamo sempre contare. Al di là degli episodi che tutti i padroni possono sperimentare direttamente e che dimostrano quanto sia presente il sesto senso dei cani , vi sono altre circostanze in cui la loro capacità di pre-sentire lascia davvero sgomenti, al punto da indurre alcuni studiosi a realizzare delle vere e proprie ricerche specifiche. È il caso della facoltà che i cani hanno di intuire in anticipo l’avvento di catastrofi naturali, come terremoti e tsunami: sono ormai centinaia in letteratura i casi di quattrozampe che hanno “dato l’allarme” ai loro padroni molte ore prima dell’accadimento, tanto che le testimonianze in merito risalgono addirittura a molti secoli prima di Cristo. Soprattutto in Giappone, dove gli eventi tellurici sono piuttosto frequenti, alcuni scienziati universitari hanno evidenziato come, in occasione di alcuni terremoti che hanno causato milioni di vittime, molti proprietari di cani abbiano raccontato di essere sopravvissuti anche grazie ai loro quattrozampe. I cani infatti con il loro comportamento inusuale, mostrando segni di agitazione apparentemente inspiegabile, abbaiando continuamente, richiamando insistentemente l’attenzione dei loro umani, li avrebbero costretti ad uscire di casa, evitando così che rimanessero schiacciati sotto alle macerie delle loro abitazioni. Addirittura è stato rilevato che in occasione del grave tsunami che ha colpito il sud-est asiatico nel 2004 non sarebbe stato trovato nessun animale domestico morto: la spiegazione andrebbe ricercata nel fatto che, sentendo in anticipo il terremoto che ha causato la grande onda, sarebbero fuggiti in tempo. Ma come fanno i nostri quattrozampe ad avvertire questi eventi per noi umani praticamente imprevedibili? Neanche gli studiosi sono ancora riusciti a dare una risposta certa a questa domanda: molti sostengono che i cani potrebbero captare le onde elettromagnetiche emesse in occasione di un movimento sismico, mentre secondo altri percepirebbero i gas e l’elettricità che si sprigionano dalle viscere della terra.SI TRATTA DI SESTO SENSO DEI CANI O DI SENSI PARTICOLARMENTE SVILUPPATI? I cani sono in grado di sentire cose che noi umani possiamo conoscere solo attraverso l’utilizzo di strumentazioni specifiche: riescono, ad esempio, a percepire malattie come i tumori, grazie al loro finissimo olfatto, o talvolta a presentire l’arrivo di una crisi convulsiva o di un grave evento cardiaco e avvertono per primi lo stato di gravidanza della padrona, forse cogliendo il cambiamento ormonale. Se ciò può essere spiegato in parte grazie ai sensi molto sviluppati dei nostri quattrozampe, che riescono a captare la chimica del corpo umano, ci sono però alcune capacità “predittive” che ancora oggi rimangono senza spiegazione. È talmente forte il legame che ci unisce ai nostri cani che questi ultimi sarebbero addirittura in grado di sentire il momento in cui il loro padrone sta morendo, anche se si trova lontano da loro. Sono state raccolte molte testimonianze di cani che avrebbero improvvisamente iniziato ad abbaiare, guaire ed ululare senza che i presenti riuscissero inizialmente a capirne il motivo; solo in seguito si sarebbe scoperto che in quel preciso istante il loro padrone stava lasciando la sua vita terrena. Per questi motivi si parla di sesto senso dei cani . Ciò va ben al di là della “semplice” empatia, che tutti coloro che hanno un cane sperimentano quotidianamente, e anche al di là di alcuni sensi molto più sviluppati dei nostri: c’è chi parla di “poteri metapsichici”, come il biologo britannico Rupert Sheldrake, secondo cui i pets soffrirebbero del dolore dei loro padroni, al punto da poterne anticipare gli stati d’animo e addirittura la morte. Per non parlare poi di chi crede che i cani possano sentire la presenza dei fantasmi, perciò a volte abbaierebbero in casa fissando nel vuoto: ma qui siamo nel campo del paranormale… È certo che ancora oggi, dopo millenni di convivenza con l’essere umano, i nostri cani non finiscono di stupirci e di rivelarsi in ogni circostanza utili, se non addirittura insostituibili; pur essendo apparentemente così semplici e spontanei, possiedono abilità che nemmeno l’intelligenza superiore dell’uomo è ancora riuscita completamente a spiegare e che rende questi compagni di vita a quattro zampe ancor più preziosi per noi.

Gelosia nel cane

Gelosia nel cane: sintomi di un comportamento non solo umano

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Gelosia nel cane: quando la soffre e nei confronti di chi Ormai è assodato che i cani provano gli stessi sentimenti di noi uomini: amore, paura, gioia, tristezza, solitudine e anche gelosia. Ciò è stato recentemente sostenuto anche dall’Università di San Diego, in California, che ha osservato il comportamento di 36 pet mentre il loro padrone profondeva attenzioni a qualcun altro e rimaneva indifferente verso di loro. Per chi possiede un cane forse non era necessario un apposito studio per dimostrare che i quattrozampe provano gelosia: basta osservarli in diverse circostanze della vita quotidiana.Ma di chi può essere geloso il nostro cane?Il cane può essere geloso di un altro animale: la gelosia cane gatto è un esempio, ma può mostrare comportamenti simili anche nei confronti di un altro cane. Può essere geloso di un neonato o di un partner, cioè di un nuovo membro che fa il suo ingresso in famiglia e che prima non c’era. Possiamo avere casi di cane geloso di un marito, una moglie o un fidanzato o una fidanzata; in sostanza di tutti quelli che può percepire come rivali in ˝amore”, perché possono sottrargli le attenzioni del padrone.Non va dimenticato che la gelosia nel cane, oltre ad essere un potenziale problema di difficile gestione, rappresenta una vera e propria sofferenza per il pet che, come tutti i sentimenti negativi, genera stress e frustrazione. È dunque possibile prevenire ed evitare che ciò accada? La risposta è sì: vi sono alcuni accorgimenti e comportamenti che il padrone può adottare per impedire questo comportamento. Se, ad esempio, arriva un altro cane in famiglia, anzitutto è fondamentale per i primi tempi non prestare al nuovo arrivato troppe attenzioni, altrimenti il cane che già è con noi avrà motivo di convincersi che l’altro sia venuto a sottrargli l’affetto del padrone. Se la “new entry” è un cucciolo saprà già per istinto di essere l’ultimo arrivato e riconoscerà pertanto la superiorità gerarchica del cane più anziano. Lo stesso dobbiamo fare noi umani: non dobbiamo coprire di coccole il piccolino, per quanto adorabile sia, a scapito del nostro vecchio fedele amico, ma al contrario dobbiamo dare a questo la precedenza in tutto, mostrando di rispettare anche noi il diverso grado gerarchico dei due quattrozampe. Quindi all’ora della pappa dovremo riempire la ciotola del vecchio Fido prima di quella del nuovo venuto, al nostro rientro a casa dovremo salutare il vecchio Fido per primo, quando daremo un biscottino ai nostri due pet Fido dovrà riceverlo prima e così via. Queste regole valgono anche nel caso l’ultimo arrivato sia un gatto o un cane adulto, con la variante che, nella seconda evenienza, la rivalità gerarchica potrebbe essere più forte: di solito però i cani risolvono tra loro questo tipo di problema, perciò è bene che l’umano lasci che se la sbrighino da soli, magari anche con qualche ringhiata, senza intervenire, a meno che non ci sia il rischio di vere aggressioni.  Gelosia cane e neonato: come fare per prevenirla Quando il nuovo arrivato in famiglia è un bebè qual è l’atteggiamento giusto per evitare che il cane sviluppi un sentimento di gelosia nei suoi confronti? I principi da seguire sono sempre gli stessi: fare in modo che il quattrozampe non si senta trascurato, il che non significa sottrarre attenzioni al bambino, ma neanche al cane. Quest’ultimo deve vedere che il suo tempo non viene “rubato” dal piccolo e deve essere coinvolto nella vita della famiglia nel suo nuovo assetto, quindi, per quanto il neonato assorba molte energie, bisogna trovare gli spazi per garantire al cane le sue passeggiate e i momenti di svago e gioco di cui ha bisogno. Contemporaneamente è importante permettere al quattrozampe di partecipare alla vita del bebè, facendoglielo annusare e vedere, lasciando magari che stia seduto sul divano accanto alla mamma mentre allatta il piccolo, uscendo con bambino e cane assieme. Da evitare invece alcuni comportamenti comuni, ma sbagliati, quali far uscire da una stanza il pet quando c’è il bimbo, non farlo avvicinare e tenerlo lontano: è il modo “migliore” per ottenere il risultato opposto a quello desiderato e far crescere nel cane un forte sentimento di gelosia. Seguendo i dovuti accorgimenti invece il quattrozampe percepirà il bebè come il più piccolo e più indifeso del branco e non solo lo accetterà, ma svilupperà un senso di protezione nei suoi confronti che lo spingerà a vegliarlo e a difenderlo anche a costo della vita.

I cani danno la zampa

Perchè i cani danno la zampa? un gesto che adoriamo

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I cani danno la zampa: i motivi di questo gesto Il vostro cane dà la zampa? Sicuramente sì. E ogni volta non potete proprio fare a meno di sorridere, fargli una carezza e premiarlo con un biscotto. Quel comportamento di per sé prevedibile -  tutti i cani danno la zampa - a noi esseri umani piace proprio tanto: ci ispira simpatia, tenerezza e affetto. Ma vi siete mai domandati per quale motivo i cani danno la zampa ? Anzitutto dobbiamo sapere che è un gesto innato: i cuccioli lo fanno già a pochi giorni di vita, premendo con le zampine sulle mammelle della mamma per agevolare la fuoriuscita del latte e, dopo il primo mese, ripetono questo comportamento con ancora maggiore insistenza. Questo perché il loro fabbisogno di latte aumenta e succhiare dalle mammelle non basta più, perciò si aiutano facendo sempre più pressione con le zampe sul petto materno. Detto questo, appare già chiaro che, quando ci mettiamo d’impegno ad “insegnare” al nostro quattrozampe a dare la zampa, in realtà non gli insegniamo proprio nulla, perché il cane sa già farlo da solo; soltanto richiamiamo in lui un comportamento ereditario, che è scritto nel suo DNA. Lo dimostra il fatto che spesso i cani danno la zampa spontaneamente, anche senza bisogno di chiederglielo. Per quale motivo? Ci sono a riguardo due interpretazioni, per un certo verso non contraddittorie tra loro, ma complementari. Secondo la prima, dare la zampa è una forma di richiesta da parte del cane nei nostri confronti, che può essere di vario genere: a volte ci chiede il cibo (perché è l’ora della pappa o perché ha voglia di uno stuzzichino), altre volte ci chiede le coccole o soltanto la nostra attenzione. L’altra spiegazione vede invece nel gesto di “dare la zampa” un segnale calmante, una segno di pacificazione, fatto sia nei confronti dell’uomo che nei confronti di altri suoi simili. A volte i cani danno la zampa per rabbonirci quando siamo arrabbiati con loro, magari perché hanno combinato una marachella, e per smorzare i nostri rimproveri; in questo senso può essere inteso come una richiesta di pace, un “alzare bandiera bianca”, da non confondere però con un vero e proprio segnale di sottomissione. Entrambe le interpretazioni sono accomunate dal fatto che quando i cani danno la zampa sono sempre in una disposizione d’animo tranquilla: non sono aggressivi, sono ben disposti nei confronti di colui al quale rivolgono la “zampata”, sia che vogliano richiamare la nostra attenzione per farsi coccolare e giocare con noi sia che vogliano chiederci di fare pace.I cani danno la zampa: è giusto chiederla? Alcuni sostengono che sarebbe sbagliato indurre il cane a darci la zampa quando non è lui a farlo spontaneamente perché costituirebbe una forzatura nei suoi confronti; bisognerebbe invece lasciarlo libero di compiere questo gesto solo quando il suo istinto glielo suggerisce. In realtà, se incoraggiamo il nostro cane a darci la zampa, magari dietro la promessa di una ricompensa a lui gradita (grattatina dietro alle orecchie o biscotto che sia) non compiamo certo un’azione dannosa per lui! Semplicemente lo incoraggiamo a fare un gesto che conosce già per istinto e che a noi è gradito, rinforzandolo, il che non è poi così diverso da quello che si fa ogni volta che si addestra il cane per insegnargli cosa vogliamo che faccia e cosa no. In questo caso dare la zampa è un comportamento fine a se stesso, né “giusto” né “sbagliato”, ma se è uno dei tanti modi di interazione piacevole e positiva con i nostri amati quattrozampe, che male c’è?

cane ha paura del temporale

Perchè il cane ha paura del temporale? i rimedi

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Il cane ha paura del temporale: perché questo comportamento? Una delle fobie più diffuse tra i cani è la paura del temporale. Può interessare tutte le razze e tutte le età, anche se si è visto che in genere si tratta di un’emozione che tende ad insorgere da adulti. Spesso cani che da cuccioli non mostravano nessun timore per i temporali, raggiunta la maturità, manifestano situazioni d’ansia, che molte volte peggiorano progressivamente con l’avanzare dell’età. Nella maggior parte dei casi il cane inizia ad entrare in uno stato d’agitazione già prima che il temporale si scateni, perché il suo udito ed i suoi sensi molto sviluppati presentono l’arrivo della tempesta quando è ancora lontana, almeno per noi. Se il cane ha paura del temporale, questa sensazione si manifesta in modalità e intensità differenti: alcuni quattrozampe si limitano a piagnucolare o ad acquattarsi in luoghi riparati della casa (ad esempio sotto al letto o sotto al tavolo), altri invece cadono in preda ad un vero e proprio attacco di panico, corrono avanti e indietro da una stanza all’altra, raspano il pavimento e i muri, come a voler fare una buca dove nascondersi, grattano la porta di casa, quasi cercassero una via di fuga, abbaiano furiosamente. Ma ciò che è peggio, la paura del temporale nel cane si riversa negativamente sul suo stato psico-fisico, causandogli battito cardiaco molto accelerato, respiro veloce e affannoso, salivazione eccessiva, tutti effetti che, se prolungati nel tempo o se il cane non gode di ottima salute, possono risultare pericolosi e qualche volta addirittura letali. Ma perché il cane è terrorizzato dai tuoni? Sebbene una spiegazione certa non sia ancora stata individuata, da tempo si è associata la fobia per i temporali con il forte rumore provocato dai tuoni. I cani infatti, con il loro super-udito, avvertirebbero il fragore causato dal tuono come insopportabile, perché lo sentirebbero amplificato all’ennesima potenza rispetto a noi, rimanendone letteralmente terrorizzati.Alcuni recenti studi tuttavia propenderebbero per un’altra spiegazione: il cane durante il temporale avrebbe paura non tanto del tuono quanto piuttosto dell’elettricità presente nell’aria, che si scarica con il fulmine. Se ciò fosse vero, i cani ancora una volta dimostrerebbero di avere un’intelligenza naturale, ereditata dall’esperienza dei propri antenati, superiore a quanto immaginato, perché il loro timore sarebbe rivolto al lampo, il solo fenomeno temporalesco ad avere effettivamente un certo grado di pericolosità, e non al tuono di per sé innocuo. Questa teoria sembrerebbe avallata dal comportamento di molti cani, che durante il temporale mostrano di sentirsi al sicuro nei posti dove viene scaricata l’energia elettrica, ad esempio in auto o nella stanza da bagno dentro casa, dove la presenza di piastrelle e sanitari in ceramica costituisce un isolante nei confronti dell’elettricità statica.Il cane ha paura del temporale: cosa fare, rimedi e come calmarlo Se il cane ha paura del temporale ci troviamo di fronte ad un problema non facile da risolvere, ma si possono mettere in atto dei rimedi per ridurre almeno le conseguenze del comportamento fobico, se non si riesce ad eliminarlo completamente. Si può provare a predisporre per il cane un angolo della casa “sicuro”, dove possa sentirsi più protetto, di solito lontano dalle finestre e in un punto raccolto; magari fate vedere al cane che vi “rifugiate” lì anche voi, è probabile che tenda ad imitarvi. Non coccolate il cane quando mostra di avere paura, che sia del temporale o di qualsiasi altra cosa, perché così facendo rinforzereste quel comportamento negativo, peggiorando la situazione. Un'altra possibile soluzione è quella di distrarre l’attenzione del cane dal temporale, invogliandolo a giocare con voi; può essere un buon modo perché il vostro quattrozampe associ al temporale un’esperienza per lui piacevole. Un metodo di rieducazione particolarmente diffuso negli Stati Uniti, è la desensibilizzazione: consiste nel far ascoltare al cane una registrazione del rumore del temporale ripetute volte, anche tutti i giorni, prima ad un volume molto basso, poi via via sempre più alto, per far sì che il cane si abitui gradualmente a quel frastuono e lo tolleri, capendo che da esso non deriva nessuna conseguenza negativa per lui.

I cani odiano

10 comportamenti che i cani odiano nel loro padrone

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Spesso senza rendercene conto compiamo nei confronti del nostro cane dei gesti che, anche se dettati dall’affetto che proviamo nei suoi confronti, in realtà hanno come unico risultato quello di infastidire il nostro fedele amico. Certo, i nostri quattrozampe hanno davvero una grande pazienza con noi e ci amano a tal punto da sopportare alcuni nostri comportamenti che i cani odiano , pur di starci vicino e conquistare la nostra approvazione. Ma non dobbiamo abusare della loro tolleranza! Per instaurare con il nostro cane un rapporto ancor più simbiotico e piacevole per entrambi basta evitare qualche comportamento scorretto, come suggerito da una ricerca del sito inglese Mother Nature Network:I cani odiano essere abbracciati: se per noi umani è un’inequivocabile segno d’amore, per il cane al contrario l’abbraccio è un segno di dominio da parte dell’umano, che potrebbe essere da lui mal sopportato. Basti pensare a come i cani si comportano tra loro: quando si incontrano, per “salutarsi” si annusano e muovono la coda, mentre quando un cane poggia una zampa sulla schiena di un suo simile, lo fa per cercare di sottometterlo, non certo per dimostrargli affetto; I cani odiano che qualcuno gli poggi una mano sulla testa e sul muso: uno degli errori che noi umani commettiamo più spesso con i cani è quello di accarezzargli la testa, magari quando li incontriamo per strada, anche con cani che non conosciamo. Erroneamente non pensiamo che a nessuno – nemmeno a noi – piacerebbe che un estraneo, senza neppure “presentarsi”, mettesse una mano sulla propria testa; chiunque di noi come minimo si scanserebbe risentito. Perché mai allora il cane dovrebbe essere felice di questo comportamento? I cani odiano i nostri lunghi monologhi: è vero che i quattrozampe imparano a comprendere molte parole del linguaggio umano, ma non certo dei discorsi complessi. Il modo per comunicare davvero con il nostro cane è usare il linguaggio del corpo, perché i cani sono degli osservatori molto attenti e sanno interpretare ogni nostro minimo movimento. Il linguaggio talvolta può addirittura interferire negativamente nella comunicazione col nostro fedele amico, perché molto spesso i padroni dicono una cosa con le parole, ma col linguaggio del corpo comunicano al cane l’esatto contrario, creando confusione nell’animale, che non riesce più a capire cosa vogliamo da lui; I cani odiano essere fissati negli occhi: per loro è un chiaro atteggiamento di sfida e potrebbe dunque innescare delle reazioni anche aggressive. È bene non guardare a lungo negli occhi in maniera troppo diretta nessun cane, soprattutto quelli con cui non abbiamo confidenza: se il cane ha l’indole del gregario magari distoglierà lo sguardo per primo come segnale calmante, ma se tende ad essere dominante, potrebbe “cogliere” la nostra inconsapevole provocazione; I cani odiano l’assenza di regole; un po’ come i bambini i cani hanno bisogno di qualcuno che li guidi e insegni loro cosa “è giusto” e cosa “è sbagliato”. Perciò è importante educare il proprio quattrozampe, perché senza regole provocheremmo in lui disorientamento, ansia, frustrazione o, nel peggiore dei casi, rischieremmo che un cane particolarmente volitivo prenda il sopravvento sul padrone, assumendo il ruolo di capobranco; I cani odiano essere strattonati al guinzaglio: uno di piaceri più grandi per il cane durante la passeggiata quotidiana è quello di odorare il mondo che lo circonda, perché è proprio tramite l’olfatto, il senso canino più sviluppato, che i quattrozampe conoscono e riconoscono tutto ciò che li attornia. Dunque lasciateli odorare e non strattonateli continuamente per trascinarli via: concedetegli il loro tempo per godere appieno dell’uscita loro dedicata; I cani odiano dover stare con chi è a loro “antipatico”: come noi umani anche i nostri cani hanno le loro simpatie, quindi non costringeteli a stare con persone o con altri cani che a lui non piacciono. Sono molti i modi in cui il vostro cane vi comunicherà che quel “qualcuno” proprio non gli va a genio… e allora non forzatelo a stargli accanto; I cani odiano le situazioni di tensione: il vostro cane ha delle “antenne” che gli permettono di percepire ogni vostro stato d’animo e, se siete tesi o ansiosi, lo percepirà immediatamente e ne sarà “contagiato”. Il nostro fedele amico ci imita in tutto, anche nella sensibilità, perciò cerchiamo di mantenere sempre la calma e l’autocontrollo, per non trasmettere sensazioni negative al nostro cane; I cani odiano annoiarsi: il cane ha bisogno di sfogare la propria energia, giocando, correndo, camminando, quindi non lasciateli a poltrire tutto il giorno in casa; alla lunga potrebbero riversare la loro frustrazione combinando danni di ogni genere nell’ambiente domestico; I cani odiano essere provocati: non fate nulla che possa istigare il cane o innervosirlo. I comportamenti più tipici da evitare sono, ad esempio, fare il verso al cane abbaiandogli contro, fargli dispetti, tirandogli coda e orecchie, agitargli le mani davanti al muso. Soprattutto, insegnate ai vostri bambini a non fare nulla di quanto sopra: potrebbero rischiare di essere morsi e… non per colpa del cane!IL RISPETTO DEL CANE È SEMPRE LA SOLUZIONE MIGLIORE Al di là dei dieci “comandamenti” precedentemente descritti, il modo migliore per evitare tutti i comportamenti che il cane odia è rispettare la sua natura. Spesso il rispetto deriva dalla conoscenza: visto che molti atteggiamenti sbagliati vengono da noi adottati in buona fede, semplicemente perché non sappiamo abbastanza circa l’etologia del mondo canino, può essere molto utile chiedere consiglio ad un addestratore esperto, facendo attenzione a non incappare in “finti” professionisti, che si spacciano per educatori senza avere l’adeguata formazione. Un buon metodo può essere anche quello di farsi una “cultura cinofila”, leggendo libri o consultando siti che spiegano il comportamento canino.

Avvicinarsi al cane

Avvicinarsi al cane: ecco il modo giusto

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AVVICINARSI AL CANE: COSA NON BISOGNA FARE Tutti coloro che amano i cani, almeno una volta nella loro vita, vedendo un simpatico quattrozampe, conosciuto o sconosciuto che fosse, hanno avuto la tentazione di accarezzarlo subito, magari posandogli una mano sulla testa. SBAGLIATO! Questo è l’errore più comune che la maggior parte di noi commette nell’ avvicinarsi al cane perché, spinti dall’entusiasmo, finiamo quasi sempre per pensare da “umani” e non da “cani”. Noi crediamo che spupazzare il cane sia un modo per mostrargli il nostro affetto, ma non è così – o meglio lo è per noi uomini che siamo soliti dimostrare amore verso i nostri simili abbracciandoli - ma non lo è per i nostri fedeli amici. Per loro essere toccati senza le dovute presentazioni non è altro che un gesto di sfida e per capirlo basta osservare come i cani si salutano tra loro quando si incontrano: prima affiancano lateralmente i musi, poi si odorano reciprocamente il posteriore. Solo a questo punto decidono se è il caso di giocare col loro “compare”, di ignorarlo oppure di azzuffarsi con lui… Mettere una mano sulla testa del cane è il peggiore biglietto da visita possibile agli occhi dell’animale perché per lui rappresenta un segno di dominanza affatto gradito. Del resto, se capitasse a noi che uno sconosciuto si avvicinasse e, senza neanche salutare e presentarsi, ci toccasse liberamente, di sicuro reagiremmo male… E allora perché il cane dovrebbe esserne felice e, anzi, scodinzolarci e farci le feste?Ma ci sono altri errori che commettiamo molto spesso nel nostro approcciare il cane e che è bene evitare. Ecco cosa non va mai fatto:Non fissare il cane negli occhi: quando due cani si guardano, uno di fronte all’altro, molto spesso stanno per azzuffarsi. Quindi guardare il cane dritto negli occhi è per lui un inaccettabile gesto di sfida; Non piegarsi sul cane sventolandogli una mano davanti al muso: di frequente si sente dire che è bene allungare una mano per farsi annusare dal cane, ma va fatto nel modo giusto, cioè lentamente, non avvicinandosi troppo e tenendo la mano bassa; soprattutto, aspettate che sia il cane a venire verso di voi per annusarvi, senza mai imporgli nulla; Non abbracciare il cane: avete mai visto dei quattrozampe che si abbracciano per dimostrarsi affetto? Sicuramente no, perché non fa parte del linguaggio canino. Anzi, un cane che mette una zampa sulla schiena di un suo simile lo fa per dominarlo, quindi il vostro abbraccio assume agli occhi del quattrozampe un significato ben diverso da quello che voi intendete. Soprattutto ai bambini, che hanno maggiormente la tendenza a voler stringere tra le braccia il cane, bisogna insegnare a non farlo perché, se Fido si innervosisce e morde, la colpa non è del cane ma di noi umani che non sappiamo rispettarlo. È vero che spesso i nostri quattrozampe hanno una pazienza infinita e un livello di tolleranza che noi umani nemmeno ci sogniamo, ma non bisogna approfittarne troppo! Non urlare davanti al cane: usate un tono di voce calmo e pacato, perché le voci stridule, le grida e gli strepiti non fanno altro che mettere il cane in allarme; Non fare gesti improvvisi e non correre: assumereste agli occhi del cane il ruolo della preda e il suo istinto lo porterebbe ad inseguirvi e cercare di afferrarvi, quindi mordervi.IL MODO GIUSTO DI AVVICINARSI AL CANE Una volta messo in chiaro tutto quello che non va mai fatto nell' avvicinarsi al cane, vediamo ora qual è invece il modo corretto per approcciarsi ad un adorabile quattrozampe: anzitutto è bene non avvicinarsi mai frontalmente, ma lateralmente, oppure accucciarsi, sempre posizionando il corpo leggermente di lato rispetto al cane e lasciare che sia lui a venire verso di voi e ad odorarvi. Quando è chiaro che il cane vi ha “accettato”, se volete accarezzarlo, fatelo sui lati del corpo o del muso, ma non imponetegli mai la vostra presenza; se il cane non si avvicina spontaneamente oppure si ritrae e si allontana non forzatelo, ma lasciatelo stare… Sarà per la prossima volta!