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Il cane ha la tosse: perchè, cosa fare e rimedi naturali

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Se il cane ha la tosse ci troviamo di fronte ad una problematica comune. Vediamo le cause e come affrontarla.Quando il nostro amato cane inizia a tossire, può essere fonte di grande preoccupazione per noi proprietari. La tosse nei cani è un sintomo comune che può essere causato da una varietà di fattori.In questo articolo, esamineremo le cause alla base del problema e forniremo suggerimenti su cosa fare e quali rimedi, sia naturali che medici, possono aiutare il nostro fedele amico a ritrovare il benessere. Perchè il cane ha la tosse: cause La tosse nei cani può manifestarsi in diverse forme, come tosse secca, tosse umida o starnuti. Questo sintomo può essere causato da molteplici fattori, inclusi disturbi delle vie respiratorie superiori, allergie, infezioni, irritazioni, o persino problemi cardiaci.La tosse secca è spesso associata a irritazioni o infiammazioni delle vie respiratorie, mentre la tosse umida può essere un segno di infezione polmonare o bronchite. Ecco le cause più ricorrenti Infezioni respiratorie Le infezioni virali o batteriche delle vie respiratorie possono causare tosse nei cani. Parainfluenza, bronchite infettiva e malattia da versamento polmonare sono esempi comuni di infezioni respiratorie. Allergie Come gli esseri umani, anche i cani possono sviluppare allergie a sostanze come polline, polvere, muffe o prodotti chimici domestici, che possono scatenare una risposta allergica e causare tosse. Infestazioni parassitarie Parassiti come i vermi polmonari possono infestare il sistema respiratorio del cane, provocando tosse e altre complicazioni. Collari troppo stretti Alcuni cani sviluppano la tosse da collari da addestramento o restrittivi eccessivamente stretti attorno al collo. Problemi cardiaci Un cuore debole o malato può provocare la raccolta di liquidi nei polmoni, causando tosse e difficoltà respiratorie. Cosa fare e rimedi, naturali e non La prima cosa da fare quando si nota che il cane ha la tosse è consultare il veterinario. Solo un professionista può diagnosticare correttamente la causa sottostante e consigliare il trattamento appropriato. Detto questo, bisogna poi assicurarsi che il cane abbia un ambiente calmo e confortevole per recuperare, con un riposo adeguato.Per problemi lievi, alcuni rimedi naturali possono fornire sollievo temporaneo. Ad esempio, esistono miscele di erbe o tisane appositamente formulate per lenire la tosse del cane. Se si sospetta un'allergia, cercare di identificare e rimuovere gli allergeni presenti nell'ambiente del cane. In alcuni casi, possono essere necessari farmaci antistaminici prescritti dal veterinario.Il veterinario può prescrivere farmaci come antibiotici per le infezioni, antiparassitari per eliminare vermi polmonari o diuretici per ridurre il ristagno di liquidi nei polmoni. Conclusioni La tosse nei cani è un sintomo comune, ma può essere causata da una vasta gamma di fattori. La diagnosi accurata delle cause sottostanti è essenziale per fornire il trattamento adeguato e alleviare il disagio del nostro amico a quattro zampe.Se noti che il tuo cane tossisce o presenta altri sintomi respiratori anomali, non esitare a consultare il veterinario per ottenere una valutazione approfondita e seguire le indicazioni per aiutare il tuo fedele compagno a tornare in salute e gioia di vivere.

il cane non si fa mettere il guinzaglio

Perchè il cane non si fa mettere il guinzaglio: cause e soluzioni

Comportamento Redazione -

Perchè il cane non si fa mettere il guinzaglio? Scopri le ragioni dietro il rifiuto del tuo cane di indossare il guinzaglio e come risolvere il problema.Molti proprietari di cani si trovano di fronte a un problema comune e frustrante: il loro amato amico a quattro zampe rifiuta categoricamente di farsi mettere il guinzaglio.Questo comportamento può essere sia pericoloso per il cane stesso che per gli altri esseri viventi intorno a lui. In questo articolo, esploreremo le possibili cause di questo problema e forniremo alcune soluzioni pratiche per aiutarti a gestire questa situazione in modo sicuro ed efficace. Il cane non si fa mettere il guinzaglio: cause del problema Ci sono diverse ragioni che potrebbero spingere il tuo cane a rifiutarsi di farsi mettere il guinzaglio. Ecco le più ricorrenti. Paura e ansia Il tuo cane potrebbe percepire il guinzaglio come una minaccia o una restrizione, scatenando sentimenti di paura e ansia. Questa reazione può essere dovuta a esperienze passate negative o a una mancanza di familiarità con il guinzaglio. Mancanza di addestramento adeguato Se il tuo cane non è stato addestrato fin da cucciolo ad accettare il guinzaglio in modo positivo, potrebbe non comprendere il suo scopo e come reagire ad esso. Reattività verso stimoli esterni Alcuni cani possono essere altamente reattivi verso stimoli esterni come altri cani, persone o rumori. In queste situazioni, mettere il guinzaglio potrebbe essere interpretato come un segnale di imminente interazione con tali stimoli, portando il cane a resistere. Eccesso di energia Cani particolarmente attivi e pieni di energia possono rifiutarsi di essere legati poiché desiderano esplorare e muoversi liberamente. Possibili soluzioni Ora che abbiamo identificato alcune delle cause potenziali, vediamo alcune soluzioni per affrontare il problema del cane che rifiuta il guinzaglio. Un primo consiglio è quello di approcciarsi con una desensibilizzazione e addestramento positivo, ovvero esponendo gradualmente il cane al guinzaglio in modo positivo e ricompensare il suo comportamento calmo e cooperativo con elogi e premi. Ciò aiuterà il cane ad associare il guinzaglio a esperienze piacevoli.Se il cane mostra segni di paura o ansia, lavora con lui in un ambiente sicuro e tranquillo, usando il rinforzo positivo per sostituire l'ansia con la fiducia. Inoltre, durante la fase iniziale dell'addestramento al guinzaglio, utilizza giocattoli o premi per distogliere l'attenzione del cane dalla presenza del guinzaglio.Infine, assicurati di dare al tuo cane abbastanza attività fisica ed esercizio prima di tentare di mettergli il guinzaglio. Un cane stanco sarà più incline a cooperare. Conclusioni Il cane che rifiuta di farsi mettere il guinzaglio è un problema comune, ma affrontabile. Identificando le cause del comportamento e adottando le giuste tecniche di addestramento, è possibile superare questa sfida. Ricorda sempre di essere paziente e coerente nell'approccio con il tuo cane.Se il problema persiste o sembra particolarmente difficile da gestire, non esitare a consultare un addestratore professionista per ricevere ulteriori consigli e supporto.Sia per la sicurezza del tuo cane che per la tranquillità della tua mente, indossare il guinzaglio è essenziale, e con dedizione e impegno, il tuo cane potrà imparare a camminare accanto a te con felicità e soddisfazione.

perchè il cane non vuole uscire dalla cuccia

Perchè il cane non vuole uscire dalla cuccia: cause e soluzioni

Comportamento Redazione -

Scopriamo le ragioni del perchè il cane non vuole uscire dalla cuccia e come affrontare il problema con amore e pazienza.I cani sono noti per il loro entusiasmo nel correre all'aperto, annusare nuovi odori e godersi il sole. Tuttavia, può capitare che il vostro fedele amico a quattro zampe, improvvisamente, mostri una forte resistenza a uscire dalla cuccia.Questo comportamento può destare preoccupazione nei proprietari, ma è importante ricordare che i cani possono avere motivi validi per il loro rifiuto. In questo articolo, esploreremo le possibili ragioni dietro questa situazione e forniremo alcune soluzioni per aiutare il vostro cane a superare questa fase. Perchè il cane non vuole uscire dalla cuccia: il problema dietro al rifiuto Quando il cane non vuole uscire dalla cuccia, può essere frustrante e motivo di confusione per i proprietari. Il problema potrebbe manifestarsi con il cane che tira il guinzaglio indietro, rifiutandosi di uscire dalla sua "tana", o addirittura nascondendosi ancora di più quando si prende il guinzaglio.Questo comportamento può essere tanto sconcertante quanto inaspettato, soprattutto se il vostro cane era sempre stato entusiasta delle passeggiate in precedenza. Capire le possibili cause dietro questa resistenza è essenziale per affrontare il problema in modo efficace. Le possibili cause Ci possono essere diverse ragioni per cui un cane rifiuta di uscire dalla cuccia. Andiamo a scoprire le cause principali che potrebbero sottendere a questa problematica. Paura o trauma Il cane potrebbe aver vissuto un'esperienza negativa durante una passeggiata precedente, come un incontro sgradevole con un cane aggressivo o un forte rumore spaventoso. Questo potrebbe aver creato una paura associata alle uscite. Problemi di salute I cani possono provare dolore o disagio fisico che rende scomodo per loro camminare o stare all'aperto. In questi casi, il cane potrebbe evitare le uscite per evitare ulteriore disagio. Ambiente sconosciuto Un cambio di ambiente, come un trasloco in una nuova casa o un viaggio in un luogo diverso, può rendere il cane insicuro e restio a uscire. Separazione da un compagno Se il cane ha vissuto a lungo con un compagno animale o umano che ora non c'è più, potrebbe essere in lutto e avere difficoltà ad affrontare le uscite senza la sua presenza rassicurante. Possibili soluzioni Superare la resistenza del cane a uscire richiede comprensione, pazienza e un approccio positivo. La riabilitazione graduale può essere una buona prima soluzione. Se il problema è legato a un trauma o paura, si può procedere con una riabilitazione graduale, esponendo il cane a situazioni esterne in modo controllato e positivo. Premiarlo con cibo o carezze quando si comporta in modo rilassato all'esterno può aiutare a creare associazioni positive.Creare un ambiente sicuro risulta sicuramente un altro modo di alleviare questo atteggiamento. Se il vostro cane si sente insicuro in un ambiente sconosciuto, assicuratevi che il suo spazio domestico sia confortevole e familiare. Aggiungete i suoi giocattoli preferiti e, se possibile, lasciate aperte le finestre in modo che possa osservare l'esterno senza sentirsi obbligato ad uscirne.Infine, se sospettate che il cane possa avere problemi di salute, è fondamentale portarlo dal veterinario per una visita completa. Il trattamento delle condizioni mediche sottostanti potrebbe aiutare a ripristinare la voglia di uscire. Conclusioni Il rifiuto del cane di uscire di casa può essere una sfida, ma comprendere le ragioni dietro questo comportamento è il primo passo per affrontare il problema. Con amore, pazienza e l'aiuto del vostro veterinario, potrete aiutare il vostro amico peloso a ritrovare il piacere delle passeggiate all'aria aperta e a godersi ogni momento trascorso insieme.Ricordate che ogni cane è un individuo unico, quindi ciò che funziona per uno potrebbe non funzionare per un altro. Ascoltate il vostro cane, rispettate i suoi bisogni e siate sempre pronti a offrire sostegno quando ne ha bisogno.

il cane non entra nella cuccia

Perchè il cane non entra nella cuccia?

Comportamento Redazione -

Rispondiamo ad una delle domande più richieste dai nostri lettori: perchè il cane non entra nella cuccia? Ecco le risposte.La cuccia è un luogo rassicurante e accogliente per molti cani, ma può accadere che il tuo amico a quattro zampe mostri resistenza o eviti di entrarvi del tutto.Questo comportamento può essere dovuto a diverse cause e richiede un'analisi attenta per risolvere il problema. In questo articolo, esploreremo le ragioni più comuni per cui un cane non entra nella cuccia, offriremo soluzioni pratiche e condivideremo alcune curiosità sul comportamento dei cani rispetto alla cuccia. Perchè il cane non entra nella cuccia? Innanzitutto capiamo quali possono essere le cause che spingono il quattro zampe a preferire non entrare nella cuccia. Tra queste c'è la mancanza di familiarità: se il cane non è abituato alla cuccia o se è una novità nella sua vita, potrebbe essere semplicemente spaventato o insicuro riguardo al nuovo ambiente.Altro elemento che potrebbe essere decisivo sono le dimensioni inadeguate: nel caso in cui la cuccia è troppo piccola o scomoda per il cane, potrebbe preferire un posto più spazioso e comodo per riposare.Anche la cattiva associazione è un aspetto da considerare. Se il pet ha avuto esperienze negative associate alla cuccia, come punizioni o isolamento forzato, potrebbe aver sviluppato una reazione negativa nei confronti di essa.Infine, va menzionato anche il possibile posizionamento errato della cuccia: se è situata in un luogo rumoroso, freddo o poco invitante, il cane potrebbe preferire cercare un posto migliore per riposare. Cosa fare se il cane non entra nella cuccia Fatta una panoramica sulle possibili cause (ma possono essercene anche di altre, come ad esempio la consistenza del materiale e l'odore sgradevole, come quello del detersivo), ora possiamo andare a scoprire nel dettaglio cosa è possibile fare per risolvere la problematica in questione. Ecco alcuni consigli. Gradualità e pazienza Introduci gradualmente il cane alla cuccia, utilizzando rinforzi positivi come premi e incoraggiamenti. Lascia che esplori la cuccia a suo piacimento senza forzarlo. Dimensioni adeguate Assicurati che la cuccia sia abbastanza grande da consentire al cane di girarsi e stendersi comodamente. È importante che sia accogliente e sicura, ma anche spaziosa. Ripristina l'associazione positiva Crea un'associazione positiva con la cuccia offrendo al cane cibo, giocattoli o letti morbidi al suo interno. Evita di usare la cuccia come luogo di punizione. Posizionamento appropriato Trova un luogo tranquillo, caldo e accogliente per la cuccia, lontano da rumori forti o correnti d'aria. Puoi anche posizionare la cuccia in un punto strategico della casa in cui il cane si sente più a suo agio. Il cane non entra nella cuccia nuova Se il cane non entra nella cuccia nuova dunque, valuta la possibilità che ci siano situazioni problematiche come quelle analizzate nelle righe precedenti. E' anche possibile che tu debba cambiarla, se le hai provate tutte senza alcun risultato.Detto questo, ora dovresti avere un quadro più chiaro sul perchè il cane non entra nella cuccia e come comportarsi per risolvere il problema.

migliori cucce per cani da interno

Migliori cucce per cani da interno: come sceglierle

Accessori cane Redazione -

Quali sono le migliori cucce per cani da interno? E come effettuare la scelta nella maniera più giusta per il nostro quattro zampe? In questo articolo vi diciamo tutto.Assicurarsi che il proprio cane abbia una cuccia adeguata è un gesto di cura che contribuisce al suo benessere e alla sua salute. Le cucce per cani, infatti, rappresentano una sorta di casa per i nostri amici pelosi e devono essere confortevoli e accoglienti per permettere loro di dormire e rilassarsi al meglio.La scelta della cuccia giusta è particolarmente importante per i cani che vivono all'esterno, ma anche quelli che trascorrono la maggior parte del tempo in casa hanno bisogno di un luogo tutto loro dove potersi ritirare quando vogliono stare tranquilli.Per scegliere la cuccia giusta, è importante valutare attentamente tutte le opzioni disponibili, soprattutto se si tratta di cucce per cani da esterno. Se non hai mai acquistato una cuccia per il tuo cane e non sai da dove cominciare, ecco alcuni suggerimenti che ti aiuteranno a trovare la soluzione perfetta per il tuo amico a quattro zampe. Migliori cucce per cani da interno: criteri di scelta Sul mercato sono disponibili molte cucce da interno per cani che possono essere utilizzate in qualsiasi stagione dell'anno grazie alla presenza di alcuni elementi che rendono ancora più comoda la sistemazione. Fra questi, abbiamo:cuscini removibili e double-face, realizzati in cotone da un lato per l'estate e in pelliccia ecologica dall'altro per l'inverno; doppia imbottitura sui lati alti; disponibilità di diverse misure; tessuti che possono essere lavati in lavatrice.Se desideri una soluzione particolarmente confortevole per il tuo cane durante la stagione fredda, puoi optare per un divanetto con cuscino interno estraibile e lati foderati in pelliccia ecologica.Inoltre, esistono cucce per cani imbottite con gomma piuma e dotate di un tappetino rinfrescante estraibile. Questo tipo di cuccia da interno è generalmente sfoderabile e presenta un fondo antiscivolo, il che la rende una soluzione molto funzionale durante la stagione più calda per garantire al tuo cane una sensazione di freschezza per diverse ore al giorno. Cucce per cani da interno: misure e dove metterle Per garantire il massimo comfort al tuo cane, la cuccia deve essere proporzionata alla sua taglia, permettendogli di sdraiarsi e girarsi con facilità. Per determinare le dimensioni ideali della cuccia, devi misurare l'altezza e la lunghezza del tuo cane, sommare queste due misure e calcolare i 3/4 del risultato. In questo modo, otterrai le dimensioni minime della cuccia in termini di lunghezza e larghezza.Per quanto riguarda l'altezza, dovrai misurare la distanza tra le zampe del cane e la sua testa. La porta d'ingresso della cuccia può essere leggermente più bassa dell'altezza del cane, purché non sia inferiore all'altezza della sua schiena e comunque non troppo piccola.Per garantire al tuo cane un luogo di riposo tranquillo e privato, la cuccia dovrebbe essere posizionata in un'area silenziosa e poco affollata, evitando zone di passaggio.Una soluzione ideale potrebbe essere collocare la cuccia in una stanza poco utilizzata come il salotto o la camera da letto, permettendo al tuo cane di stare vicino a te. In questo modo, il tuo amico a quattro zampe avrà un posto tutto suo dove potersi ritirare e riposare in pace. Quanto costano le cucce per cani da interno I prezzi delle cucce per cani possono variare notevolmente in base alla tipologia, alla destinazione e ai materiali utilizzati nella loro produzione.Le cucce per cani da esterno, ad esempio, sono generalmente più costose rispetto a quelle da interno poiché devono resistere alle intemperie e quindi sono realizzate con materiali di alta qualità e robusti come legno, metallo e plastica. Il costo di queste cucce varia in base alle dimensioni e può oscillare tra i 90,00 € e i 280,00 € circa.D'altra parte, le cucce per cani da interno sono realizzate con materiali morbidi e caldi come cotone, velluto e pellicce ecologiche. Queste cucce non richiedono la stessa robustezza di quelle da esterno e quindi costano meno. Il prezzo delle migliori cucce per cani da interno varia tra i 28,90 € e i 52,00 €, a seconda delle dimensioni e dei materiali utilizzati.

Cani da compagnia: quindici razze ideali per vivere in appartamento

Curiosità Redazione -

Tutti i quattro zampe possono adattarsi senza problemi alla vita d'appartamento, ma ci sono alcuni cani da compagnia più indicati. Cani da compagnia - Se ami il tuo cagnolino, non c'è se e ma che tenga: (quasi) tutti i quattro zampe possono vivere in appartamento, quello che è fondamentale è la presenza del loro padrone e non per forza un cortile o un prato dove correre tutti i giorni.Infatti i veterinari sostengono che tutti i cani (di qualsiasi taglia) sono adatti a vivere in un ambiente domestico: il fattore determinante è semmai l'educazione che il proprietario riesce ad impartire al suo pet.Certo è che però ci sono alcuni cani da compagnia più portati a vivere in appartamento rispetto ad altri: dai Bichon ai molossoidi mignon, alcune razze (praticamente tutti cani di piccola taglia) sono maggiormente indicate per la vita domestica. Anche perchè questi cagnolini sono più facili da gestire, e hanno minor esigenza di scaricare le loro energie rispetto alle razze più grandi (con ciò non significa che non dovrete portarlo in giro!). Andiamo dunque alla scoperta di questi 15 quattro zampe ideali per vivere insieme a voi nel vostro appartamento: 1) Maltese: è uno dei cani da compagnia più famosi del mondo: affettuoso col padrone, vivace e molto intelligente, mantiene sempre però un certo riserbo. E’ un animale curioso, che prova interesse per quanto lo circonda, e molto docile. A dispetto delle sue dimensioni, può anche essere utile come cane da guardia: infatti il Maltese è estremamente attento ed è in grado di avvertire il minimo rumore.2) Bichon a poil frisè: è un cane intelligente e furbo, un simpaticissimo cane da compagnia dal carattere sempre vivace e allegro. Si affeziona tantissimo alla famiglia, distribuendo a tutti i membri uguale affetto anche se, il suo carattere affettuoso e giocherellone lo porta ad affezionarsi molto di più ai bambini che agli adulti.Proprio per questa sua caratteristica è perfetto come compagno di giochi per i bimbi. È interessante sapere che per via delle proprietà ipoallergenica della sua pelliccia è adatto anche a soggetti solitamente allergici.3) Bichon Avanese: è uno dei cani da compagnia per eccellenza. Vivace, festoso, spensierato e molto intelligente. È simpatico e ama giocare. Instancabile, ama la vita all’aria aperta ed un ottimo cane da compagnia. Adatto anche ai bambini con cui adora giocare.È un cane molto buono e socievole anche con gli estranei, purché si dimostrino gentili, e non tollera la solitudine. Qualche volta volte tende a isolarsi, più che altro per attirare l’attenzione, se ritiene di non ricevere abbastanza considerazione. Tende ad abbaiare felice in presenza di chiunque ma se ripreso dal padrone smette subito.4) Bolognese: è davvero di ottimo carattere, docile, obbediente, allegro e giocoso, cerca sempre il suo padrone per trascorrere tempo con lui ma sa adattarsi anche a famiglie più “tranquille” come quelle di persone anziane. Intelligente e leale, si fa addestrare di buon grado e non è iperattivo o troppo invadente, come altri bichon.Ha soprattutto bisogno di stare molto con il suo padrone, per cui non è certo un cane adatto se lo si vuole tenere in appartamento e da solo per molte ore. In questi casi è meglio prendergli un compagno, anche tenendo conto del fatto che fa amicizia con gli altri cani con grande facilità, anche se non appartengono alla sua razza. È importante farlo uscire con regolarità perché non si tratta affatto di un cane “da borsetta”.5) Coton de Tulear: diciamo che può essere considerato come un bambino affettuoso ma sicuramente anche piuttosto vivace, qualche volta un po’ turbolento. Spieghiamo più nel dettaglio. E’ un cane davvero in grado di mettere di buon umore, molto attivo e gioviale. Si affeziona molto ai padroni e alla famiglia, oltre ad avere un ottimo rapporto coi bambini.Tuttavia ha anche un caratterino non sempre facile da gestire, soprattutto con le persone che non conosce o non è abituato a vedersi ronzare intorno. In questi casi il vostro amichetto bianco tende a diventare un insospettabile bulletto e a “metter sotto” gli altri cani, pur non essendo particolarmente aiutato dalla stazza (per usare un eufemismo!).6) Piccolo cane leone: è generalmente un cane felice e allegro, attivo, giocherellone e molto intelligente, tutte caratteristiche che lo rendono un eccellente animale domestico casalingo. La sua affettuosità non sfocia mai nell’invadenza, anche se è necessario non lasciarlo da solo per troppo tempo.E’ inoltre piuttosto silenzioso, non abbaia molto e quindi si fa ben volere anche dai vicini. Si lascia ben addestrare e ama il gioco. Può essere testardo, se lasciato fare, perché come molti cani della sua taglia pretende di comandare chi gliela dà troppo vinta: per questo, fin da cucciolo, è bene che si abitui a chi è il padrone in modo fermo ma dolce.Il Piccolo cane leone ama le lunghe passeggiata all’aria aperta, e non può essere considerato in toto un cane toy in grado di starsene tranquillo per un tempo indefinito senza pretendere di uscire. Ama molto il gioco e le camminate, ed è difficile che rimanga tranquillo anche in casa se prima non ha fatto il suo giretto di almeno mezz’ora.7) Barbone: è conosciuto come uno dei cani da compagnia più apprezzati del mondo. Apprende velocemente, è vivace e gioioso, attento ed attivo, socievole ed attivo, coccolone e buono. Estremamente fedele ed affettuoso, è forte in lui la predisposizione a compiacere il padrone, caratteristica che sottolinea la sua facilità nell’essere addestrato. Il barbone grande mole ha un carattere tendenzialmente più riflessivo rispetto ai “cugini” delle taglie più piccole.Il barbone gigante è una razza brillante ed allegra, che ben si adatta a qualsiasi famiglia. Che ci siano bambini o anziani, è un cane che sa sempre come comportarsi e come farsi amare per il suo carattere adorabile. Ama la comodità del divano (è difficile pensare ad un barbone gigante costretto a vivere in giardino, giorno e notte), ma anche fare moto e sport: amano infatti camminare, correre, nuotare, fare insomma attività all’aperto.8) Griffone belga: nonostante la sua corporatura minuta, è un cane coraggioso e fiero, oltre che molto leale. Questa razza si affeziona al padrone e alla famiglia, ed è pronta difendere entrambi con determinazione.Ecco allora che questa razza dalla stazza non certo imponente si configura comunque come ottima per quanto riguarda le attività di guardia. Tuttavia il Griffone è anche molto adatto come cane da compagnia, avendo peraltro un buon rapporto sia coi bambini sia con le persone anziane.Attenzione solo a non lasciarlo da solo: pur mostrandosi piuttosto indipendente, questa razza sente particolarmente la mancanza del padrone e punta ad essere al centro dell’attenzione.9) Cavalier King Charles Spaniel: è un cane molto affettuoso, coraggioso, sempre allegro e con una grande capacità di adattamento, non è una razza aggressiva e per questo motivo da secoli è adottato come cane da compagnia. Il suo carattere vivace lo porta a non stare mai fermo, vi dovrete armare di giocattoli per cani se siete intenzionati a prenderne uno.Si adatta con facilità, adora stare in casa ma anche correre e giocare nei prati, va portato fuori spesso perché ha la necessità di fare tanto moto. E’ consigliabile farlo dormire dentro, non è abituato a stare fuori all’aperto e preferisce il calore di casa.10) Boston Terrier: è una razza molto intelligente, dolce e che instaura un ottimo rapporto con i bambini, per questo motivo è uno dei più amati di tutti: abbaia anche raramente e solo se indispensabile (nel caso in cui il padrone sia in pericolo oppure in caso di emergenza). E’ coccoloso, ma non sempre alla ricerca di carezze a tutti i costi: riesce a stare tranquillo nella sua cuccia, non vuole essere sempre al centro dell’attenzione.Tuttavia è un cane estremamente vivace, ma nonostante questo se vede che siamo impegnati e non possiamo stare tutto il tempo con lui, saprà starsene tranquillo per conto suo. E’ molto discreto, e nonostante le sue dimensioni non siano grandi si mostra sempre sicuro si sè: è coraggioso, attento, leale e instancabile. Insomma, è difficile trovare difetti al, anche perchè è veramente l’ideale per i nostri bimbi.11) Carlino: si, è uno dei cani da compagnia per eccellenza: è affettuoso con tutta la famiglia, mentre con gli estranei è dapprima diffidente (a dispetto della sua mole è un ottimo cane da guardia). E’ leale, molto intelligente e con una sua dignità innata.Se da piccolo può sembrare iperattivo, non vi preoccupate: man mano che cresce noterete che ama starsene accovacciato per ore sulla poltrona del salotto davanti alla tv. Cosa che non sempre va bene, perchè unita magari ad un’alimentazione non propriamente sana può aumentare il rischio di obesità. Ama giocare, quindi sta anche a voi tenerlo di tanto in tanto sveglio e in movimento.Ha un carattere giocherellone e molto autoironico: non lasciatevi distrarre dalla sua pigrizia, il Carlino è un cane che ha molta voglia di giocare. Quindi si tratta di un animale impegnativo, non adatto a tutti, che presuppone un padrone comunque presente.12) Bulldog francese: è un cane da compagnia perfetto, e come tale richiede un costante contatto con gli umani: mai lasciarlo da solo per più di qualche ora, perché soffrono di ansia da abbandono, soprattutto da cuccioli, ma anche da adulti. L’esemplare che sta da solo per troppo tempo finisce il più delle volte con lo sviluppare un temperamento distruttivo che lo porta a masticare gli oggetti di casa o i mobili.Questo cane non ha bisogno eccessivo di esercizio, anche se le passeggiate quotidiane sono obbligatorie. Attenzione, come ultima cosa, se si vuole mettere la cuccia del cane vicino al proprio letto: il Bulldog francese russa, e anche parecchio!Rappresenta una scelta ideale come cane da compagnia perché si adatta molto bene alla vita da appartamento e perché ha un carattere che lo spinge a legarsi tantissimo alle persone. In più è un cane che abbaia poco, e non c’è pericolo che disturbi i vicini.13) Shih Tzu: sarà pur difficile da pronunciare, ma lo amerete facilmente. Infatti è un cane adorabile, che si lascerebbe coccolare per tutto il giorno. Ama stare a contatto con l’essere umano, e ovviamente soprattutto con la sua famiglia, per cui farebbe qualsiasi cosa. Inizialmente con gli estranei – cani e umani – è un po’ diffidente e sospettoso, ma poi si lascia andare a mille giochi senza troppi problemi.E’ anche una razza estremamente intelligente, e nonostante la sua statura è molto coraggiosa. Occhio però, anche lui ha un “difetto” se vogliamo chiamarlo così: è un po’ testardo, una caratteristica che deve essere corretta subito con un addestramento mirato. A quel punto risponderà a qualsiasi ordine impartito con gentilezza e senza gridare.14) Chihuahua: è una razza canina allegra, intelligente e molto vispa. Ha una mente molto brillante e ricorda tutto con facilità. Questa, è una delle ragioni per cui è davvero facile addestrarlo. E’ un cane che si adatta a tutte le situazioni e può essere portato ovunque.E’ esclusivamente un cane da compagnia anche se, considerato il suo udito eccellente, può essere un ottimo campanello di allarme dato che abbaia tantissimo ad ogni minimo rumore che non riconosce. Per la difesa invece, nonostante lui abbia la tendenza ad essere estremamente possessivo con il suo padrone, dovrete cavarvela da soli…Si adatta molto bene alla vita domestica e si lega molto ai suoi padroni anche se si affeziona soprattutto ad uno solo. E’ incline al gioco e ama tantissimo stare in braccio al suo padrone. E’ molto coccolone e adora essere viziato. E’ un cane calmo e pacato se non disturbato. Sensibile e abitudinario risente tanto dello stato d’animo degli esseri umani con cui vive.15) Chin: più che un cane è un gatto. In quanto a temperamento, ha caratteristiche che lo rendono davvero più simile a un felino che a un lupo. Come i gatti, è un cane molto attento, intelligente e indipendente, è solito usare le zampe per pulirsi il volto, ama riposare su superfici elevate e ha un ottimo senso dell’equilibrio. In più, proprio come i mici, adorano nascondersi un po’ dappertutto, approfittando delle loro piccole dimensioni. Sono cani coccoloni, che si legano molto al padrone ma senza sentirsi mai subordinato.E’ una razza molto vivace, anche se di solito non abbaia molto; si limita a farlo per avvertire il padrone dell’arrivo di un visitatore o per attirare l’attenzione su qualcosa di fuori dall’ordinario. Esegue di buon grado anche diversi “numeri” dovuti al suo carattere iperattivo, e non è raro vederlo girare su sé stesso in giri velocissimi, danzare sulle zampe posteriori con quelle anteriori giunta in aria, e addirittura “cantare” nei momenti di maggiore contentezza. In altri momenti, è un cane addirittura “zen”.Se l'articolo ti è piaciuto potrebbe interessarti anche:I migliori cani da guardia: le dieci razze più indicate I cani più piccoli del mondo: dieci razze "mignon"

Denti del cane

Iperplasia gengivale nel cane: cause, sintomi e cura

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Iperplasia gengivale nel cane: sintomi Non solo l’uomo ma anche il cane può essere soggetto a disturbi gengivali. Qualche volta anche nei cani si può sviluppare una crescita eccessiva delle gengive. Questo disturbo viene chiamato iperplasia gengivale nel cane. Esso comporta un fastidioso gonfiore che può portare sia malessere che dolore al nostro cane quindi è opportuno intervenire subito. L’iperplasia gengivale nel cane è generalmente una malattia ereditaria e si riscontra più spesso nei cani di taglia grande come l’Alano, il Dalmata e il Boxer, il Collie, il Dobermann. La causa però può essere anche dovuta ad una somministrazione cronica di farmaci quali nitrendipine, difenilidantoina, nifedipina e ciclosporina. È bene sapere che se questa patologia non viene curata possono insorgere anche problemi alle ossa e alla struttura di sostegno dei denti. I sintomi più comuni che si riscontrano in presenza di iperplasia gengivale nel cane sono il sanguinamento delle gengive e l’inspessimento del tessuto gengivale. La diagnosi effettiva può essere effettuata solo dal veterinario che effettuerà sia un controllo fisico che le analisi del sangue e delle urine. Necessario sarà anche un accurato controllo del cavo orale ed eventualmente una biopsia della gengiva. Quest’ultima è infatti l’unico modo per diagnosticare con assoluta certezza questa patologia.Iperplasia gengivale nel cane: cura L’iperplasia gengivale nel cane è assolutamente curabile e tale cura dipende dall'entità del disturbo. Se è lieve non si prescrive alcuna terapia. Nella maggior parte di questi casi infatti il disturbo scompare da solo. Nei casi gravi o cronici invece è necessaria una terapia farmacologica con antibiotici e antidolorifici così da ridurre il disagio del cane nel periodo di terapia. Nei casi più gravi un intervento chirurgico volto a rimuovere la parte ingrossata. Se è stata causata dai farmaci il veterinario potrebbe raccomandare l’interruzione del farmaco che l’ha provocata oppure effettuare una gengivoplastica qualora le lesioni impediscano al cane di mangiare e soprattutto qualora non possa essere sospesa la terapia farmacologica. Questa è una procedura chirurgica che si effettua in anestesia generale e che ristabilisce altezza e contorno delle gengive alle dimensioni normali. Ovviamente il cane deve essere sottoposto a regolari visite di controllo di modo che il disturbo possa essere tenuto sotto controllo e una volta scomparso che ne scongiurino la ricomparsa. Il cane deve essere seguito anche a casa perché spesso parte della terapia comprende anche una dieta leggera e dei risciacqui del cavo orale.L’importanza dell’igiene orale L’igiene orale dei nostri cani è spesso sottovalutata. Invece è importante controllare il nostro amico a quattro zampe anche da quel punto di vista. Problemi gengivali come l’iperplasia gengivale o altri disturbi legati a denti e gengive possono portare a danni ben più gravi se trascurati. Le infezioni alla bocca possono estendersi arrivando fino al cuore e causando patologie ben più pericolose di una gengivite o di un po’ di tartaro. Cerchiamo quindi di non trascurare questo aspetto importante per la salute dei nostri cani. Certo in casi come quello della iperplasia gengivale nel cane la prevenzione serve a ben poco ma in molti altri casi è fondamentale quindi cerchiamo di non trascurarne l’importanza.

scodinzolio del cane

Scodinzolio del cane: significato e come interpretarlo

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Scodinzolio del cane: significato Cosa si nasconde dietro il gesto dello scodinzolio del cane ? Non sempre un sentimento di felicità, dipende da molti fattori. Uno dei modi di comunicare più consueti che il nostro cane utilizza è lo scodinzolio. Questo, pur essendo uno dei gesti più comuni e più evidenti compiuti dai nostri quattrozampe, è anche quello più spesso frainteso. Nell’opinione comune infatti lo scodinzolio è interpretato come segno di felicità, ma non è sempre così, anzi: a volte può voler dire l’esatto contrario. Il significato dello scodinzolio del cane infatti dipende da più elementi: dall’altezza a cui tiene la coda, dalla posizione della stessa, dalla frequenza dei movimenti, dalla porzione della coda che si muove, ecc. Interpretare questi segnali dunque non è così facile come può sembrare e nemmeno così scontato, ma cerchiamo di capirci qualcosa di più. Quando la coda del cane è bassa e si muove velocemente, a volte quasi rasoterra, significa che l’animale è insicuro, nervoso e spesso ha paura; molte volte a questo movimento si accompagnano altri atteggiamenti corporei, come orecchie abbassate e corpo che tende a “farsi piccolo”. Se il cane tiene la coda alta e muove solo la punta, di solito vuol dire che in una situazione di attesa: capita spesso quando due cani si incontrano e sono ancora ad una media distanza l’uno dall’altro; si osservano assumendo una postura diritta, in attesa di capire qual è la disposizione dell’altro quattrozampe e di vedere chi dei due farà la prima mossa. Se invece la coda del cane è tenuta a media altezza, a livello del dorso, ed è immobile e rigida, non è un buon segno: di solito questo atteggiamento può indicare potenziale aggressività, quindi è sempre bene non avvicinarsi troppo e lasciare all’animale spazio sufficiente, in modo che non si senta minacciato. Quando il cane scodinzola muovendo tutta la coda alta, con gesti ampi e veloci, allora sì che è felice: è il tipico scodinzolio che i nostri pet ci riservano quando rientriamo a casa dopo essere stati assenti per periodo anche brevi, per dimostrare la gioia di rivederci. Anche se noi non abbiamo un olfatto abbastanza sviluppato da poterli percepire, scodinzolando il nostro cane agevola la diffusione nell’aria dei feromoni emessi dalle ghiandole perianali, che comunicano contentezza e positività; è questo il motivo per cui i quattrozampe, quando si incontrano, si annusano il didietro, per capire se i feromoni dell’altro esprimono che è ben disposto oppure no.Se il cane scodinzola a destra Anche la direzione assunta dallo scodinzolio del cane è significativa: un recente studio, condotto da Giorgio Vallortigara dell’Università di Trieste e da Angelo Quaranta e Marcello Siniscalchi dell'Università di Bari, avrebbe spiegato che anche nel cane, come nell’uomo, i due emisferi del cervello presiederebbero a diverse emozioni e, di conseguenza, darebbero impulso a movimenti dal significato differente. Si è visto infatti che quando i cani interessati dalla ricerca vedevano il loro padrone muovevano la coda verso destra, mentre quando vedevano un estraneo la muovevano verso sinistra. Si è quindi giunti alla conclusione che se il cane scodinzola a destra è in una disposizione amichevole, invece se scodinzola a sinistra prova insicurezza o aggressività.Assieme allo scodinzolio c'è dell'altro... Come tutti i gesti comunicativi del cane, anche lo scodinzolio non è mai a sé stante, ma va interpretato e letto nell’insieme del comportamento che l’animale assume. Per capire completamente la disposizione d’animo del nostro quattrozampe dunque dobbiamo osservare qual è l’atteggiamento di tutto il suo corpo e la mimica del muso: oltre allo scodinzolio dobbiamo guardare le orecchie, gli occhi, il corpo (se è teso e irrigidito o rilassato), la bocca (se è aperta o serrata), se i denti sono scoperti, se il pelo è ritto. Un cane che muove la coda, ma ringhia, difficilmente avrà intenzioni amichevoli...

malattie respiratorie nel cane

Malattie respiratorie nel cane: quali sono, sintomi e cure

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Quali sono le malattie respiratorie nel cane: i sintomi e le cure Le malattie respiratorie nel cane sono abbastanza frequenti, anche perché possono avere cause molto differenti tra loro per sintomi e gravità. Partiamo dalle affezioni più comuni e anche più facilmente curabili, come le “malattie di stagione”: forse non tutti sanno che anche i nostri adorati quattrozampe possono prendere il raffreddore! Quando arrivano i primi freddi o il cane passa da un ambiente all’altro, con un repentino sbalzo di temperatura, possono comparire quei sintomi tipici delle malattie da raffreddamento: il nostro pet inizierà a starnutire, a lacrimare, a tossire e avrà il naso che gli cola; il tutto può anche essere accompagnato da inappetenza e abbattimento. A volte ciò può dipendere da una forma influenzale di tipo virale. Questa malattia di lieve entità di solito si risolve spontaneamente in pochi giorni, ma esistono alcuni rimedi, in gran parte simili a quelli che adottiamo in questi casi per noi umani: non esporre il cane a temperature rigide, perciò quando lo si porta fuori a fare i propri bisogni, coprirlo con appositi cappottini o impermeabili se piove; non sottoporlo ad intensa attività fisica, ma lasciarlo tranquillo e a riposo; oppure ricorrere a rimedi naturali come la propoli o un po’ di miele, sempre però dietro approvazione del vostro veterinario di fiducia. La tracheite è un’infiammazione della trachea che può avere cause di varia natura: può essere provocata dalla ripetuta pressione del collare sulla trachea nei cani che hanno l’abitudine di tirare al guinzaglio, per i quali sarebbe meglio usare la pettorina per ovviare a tale problema, ma potrebbe anche essere un segno di altre malattie sottostanti, come la presenza di parassiti intestinali o corpi estranei, di allergie o della cosiddetta “tosse dei canili”, di origine virale. I sintomi della tracheite consistono prevalentemente in una tosse persistente e stizzosa, come se il cane avesse qualcosa in gola, che può portare anche a episodi di vomito. La cura è molto variabile a seconda della causa e va dalla somministrazione di antibiotici a quella di cortisone. Tra le malattie respiratorie del cane non può mancare la bronchite: è un’infiammazione dei bronchi che si manifesta generalmente con tosse secca oppure grassa, che, a seconda dei casi, può essere accompagnata dalla produzione di muco e difficoltà respiratorie. Poiché però i cani, per la conformazione del loro apparato respiratorio, hanno difficoltà ad espellere il muco attraverso le vie nasali, potrebbero farlo con episodi di vomito. La bronchite si cura con farmaci antinfiammatori e, nei casi più gravi, anche con cortisonici e broncodilatatori. La polmonite è un’infiammazione dei polmoni che ha sintomi molto simili alla bronchite, ma spesso provoca anche febbre, disidratazione e maggiore spossatezza nel cane. Di solito è di origine batterica e si cura con cicli di antibiotici.La tosse non è sempre causa di malattie respiratorie nel cane Bisogna fare molta attenzione alla tosse nel cane: se è normale pensare subito a una malattia dell’apparato respiratorio (che molte volte è la giusta causa), in alcune occasioni la tosse può essere il sintomo di una patologia ben più subdola e importante, ossia di un’affezione cardiaca. Pertanto, se il vostro cane continua a tossire anche dopo le cure somministrate dal veterinario nell’ipotesi di cause virali o infiammatorie, potrebbe essere necessario sottoporlo ad una serie di esami specifici, come elettrocardiogramma, ecocardiografia, raggi al torace, per scongiurare la presenza di problemi cardiologici.

cani e gatti si odiano

Cani e gatti insieme: come farli convivere

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Cani e gatti insieme: è utopia? Ma è vero che si odiano? Proviamo a fare un quadro di questo rapporto La rivalità tra cane e gatto è ormai proverbiale, tanto che vi sono diverse espressioni linguistiche che noi utilizziamo abitualmente che richiamano questa eterna contesa tra le due specie e che ormai sono divenute dei veri e propri modi di dire, come: “quei due si odiano come cane e gatto!” Ma è proprio vero che cani e gatti si detestano? E per quale motivo? Le possibili spiegazioni dell’antagonismo tra i due sono molteplici e nel corso degli anni gli studiosi hanno cercato di dare anche un fondamento scientifico o evoluzionistico alle varie motivazioni. La prima e più semplice giustificazione dell’odio atavico tra cane e gatto è la competitività tra le due specie: entrambi sono per natura animali carnivori e predatori, quindi è “normale” che così come il gatto caccia il topo, il cane dia la caccia al gatto. Nella catena alimentare il più grande mangia il più piccolo, pertanto è inevitabile che molto spesso l’istinto del cane sia quello di rincorrere il gatto così come anche tutti gli altri animali che per lui rappresentano una preda. È vero che questo istinto predatorio varia di intensità a seconda della razza del cane: sicuramente i cani da caccia e i Terrier, selezionati e addestrati nei secoli per catturare volpi, lepri, roditori e simili, saranno naturalmente più inclini cercare di catturare animali di piccole e medie dimensioni, gatti compresi. L’istinto di inseguire ciò che fugge e corre veloce davanti ai propri occhi del resto è tipico di tutti i cani, tanto che capita spesso di vedere qualche quattrozampe che cerca di inseguire biciclette, auto o moto che sfrecciano per strada. Una spiegazione evoluzionistica al fatto che cani e gatti si odiano (apparentemente) è stata data recentemente dallo Smithsonian, un importante istituto di ricerca statunitense: secondo questi studiosi in un’epoca molto remota del pianeta, collocabile all’incirca tra i 50 e i 30 milioni di anni fa, sarebbero esistite quasi trenta diverse specie canine, assieme a gatti di dimensioni molto più grandi rispetto a quelli odierni e quindi in costante competizione tra loro per il cibo. Intorno a 20 milioni di anni fa, in base ai reperti fossili ritrovati, le specie canine sarebbero diminuite significativamente, mentre al contrario i progenitori dei nostri gatti avrebbero continuato a prosperare, forse perché rivelatisi più abili cacciatori rispetto ai loro “cugini” a quattrozampe. Questa potrebbe essere anche una delle motivazioni per cui i cani si avvicinarono all’uomo, divenendo domestici, molto prima dei gatti (circa 27 milioni di anni fa contro 9,5 milioni), allo scopo appunto di garantirsi il cibo necessario alla sopravvivenza della specie.Cani e gatti insieme: una soluzione possibile, ma bisogna avere alcuni accorgimenti È proprio vero che la storica rivalità tra le due specie non possa trovare una soluzione di continuità e che cane e gatto siano destinati ad odiarsi per sempre? La risposta è no, se guardiamo i molti esempi di amicizia “fraterna” tra i molti cani e gatti che convivono pacificamente all'interno delle nostre case: cani e gatti insieme è una soluzione possibile e per nulla pericolosa. Certo, per far sì che tra loro “sbocci l’amore” occorre a volte adottare qualche accorgimento: l’ideale sarebbe che i due nemici/amici crescessero assieme: per entrambi da cuccioli è più facile imparare a convivere con un animale di specie differente, perché adattandosi fin da subito alla presenza dell’altro, non lo vedranno più come un rivale, ma come un membro della famiglia. Se invece i due quattrozampe sono già adulti, sarebbe meglio introdurre nella nostra abitazione prima il gatto, in modo da dargli tempo di conoscere l’ambiente e individuare i possibili nascondigli nel caso si sentisse minacciato dal cane. Il gatto e il cane a volte sembrano odiarsi perché hanno linguaggi corporei molto differenti: mentre ad esempio quando il gatto tiene la coda alzata è ben disposto a fare conoscenza, il cane, al contrario, adotta questo atteggiamento quando è sul piede di guerra con qualche suo simile. Perciò alcuni segnali possono essere inevitabilmente interpretati da entrambi in maniera errata e dare adito a pericolosi fraintendimenti.Cani e gatti insieme: alcune regole per una buona convivenza Per i primi incontri, se il cane è di dimensioni medio-grandi, è bene tenerlo al guinzaglio, non perché sia necessariamente il “cattivo” dei due, ma per la differenza di taglia. Non dobbiamo pensare però che il cane sia sempre il “carnefice” e il gatto sempre la vittima: ci sono gatti che tormentano letteralmente il Fido di casa spaventandolo con soffi minacciosi, unghiate e veri e propri agguati, anche quando il bonario cagnolone di turno si avvicina con le migliori intenzioni! Molte volte però cane e gatto, per fortuna, sembrano proprio non conoscere il significato della parola “odio”: si amano alla follia, al punto da dormire assieme, mangiare l’uno accanto all'altro e cercarsi continuamente, come se proprio non potessero stare un attimo l’uno senza l’altro. Chissà, forse prima o poi nascerà un nuovo proverbio del tipo: “quei due si amano proprio come cane e gatto!”.

Sesto senso dei cani

Il sesto senso dei cani: una capacità straordinaria

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IL SESTO SENSO DEI CANI : SONO “SENSITIVI”? Quante volte abbiamo pensato che nessuno come il nostro cane sia in grado di sentire empaticamente quello che proviamo? I nostri quattrozampe infatti capiscono al volo il nostro umore, percepiscono quando rientriamo a casa arrabbiati dopo una giornata di lavoro e si tengono alla larga o avvertono la nostra tristezza e ci si accoccolano discretamente vicino, in silenzio, come a volerci dire che su di loro possiamo sempre contare. Al di là degli episodi che tutti i padroni possono sperimentare direttamente e che dimostrano quanto sia presente il sesto senso dei cani , vi sono altre circostanze in cui la loro capacità di pre-sentire lascia davvero sgomenti, al punto da indurre alcuni studiosi a realizzare delle vere e proprie ricerche specifiche. È il caso della facoltà che i cani hanno di intuire in anticipo l’avvento di catastrofi naturali, come terremoti e tsunami: sono ormai centinaia in letteratura i casi di quattrozampe che hanno “dato l’allarme” ai loro padroni molte ore prima dell’accadimento, tanto che le testimonianze in merito risalgono addirittura a molti secoli prima di Cristo. Soprattutto in Giappone, dove gli eventi tellurici sono piuttosto frequenti, alcuni scienziati universitari hanno evidenziato come, in occasione di alcuni terremoti che hanno causato milioni di vittime, molti proprietari di cani abbiano raccontato di essere sopravvissuti anche grazie ai loro quattrozampe. I cani infatti con il loro comportamento inusuale, mostrando segni di agitazione apparentemente inspiegabile, abbaiando continuamente, richiamando insistentemente l’attenzione dei loro umani, li avrebbero costretti ad uscire di casa, evitando così che rimanessero schiacciati sotto alle macerie delle loro abitazioni. Addirittura è stato rilevato che in occasione del grave tsunami che ha colpito il sud-est asiatico nel 2004 non sarebbe stato trovato nessun animale domestico morto: la spiegazione andrebbe ricercata nel fatto che, sentendo in anticipo il terremoto che ha causato la grande onda, sarebbero fuggiti in tempo. Ma come fanno i nostri quattrozampe ad avvertire questi eventi per noi umani praticamente imprevedibili? Neanche gli studiosi sono ancora riusciti a dare una risposta certa a questa domanda: molti sostengono che i cani potrebbero captare le onde elettromagnetiche emesse in occasione di un movimento sismico, mentre secondo altri percepirebbero i gas e l’elettricità che si sprigionano dalle viscere della terra.SI TRATTA DI SESTO SENSO DEI CANI O DI SENSI PARTICOLARMENTE SVILUPPATI? I cani sono in grado di sentire cose che noi umani possiamo conoscere solo attraverso l’utilizzo di strumentazioni specifiche: riescono, ad esempio, a percepire malattie come i tumori, grazie al loro finissimo olfatto, o talvolta a presentire l’arrivo di una crisi convulsiva o di un grave evento cardiaco e avvertono per primi lo stato di gravidanza della padrona, forse cogliendo il cambiamento ormonale. Se ciò può essere spiegato in parte grazie ai sensi molto sviluppati dei nostri quattrozampe, che riescono a captare la chimica del corpo umano, ci sono però alcune capacità “predittive” che ancora oggi rimangono senza spiegazione. È talmente forte il legame che ci unisce ai nostri cani che questi ultimi sarebbero addirittura in grado di sentire il momento in cui il loro padrone sta morendo, anche se si trova lontano da loro. Sono state raccolte molte testimonianze di cani che avrebbero improvvisamente iniziato ad abbaiare, guaire ed ululare senza che i presenti riuscissero inizialmente a capirne il motivo; solo in seguito si sarebbe scoperto che in quel preciso istante il loro padrone stava lasciando la sua vita terrena. Per questi motivi si parla di sesto senso dei cani . Ciò va ben al di là della “semplice” empatia, che tutti coloro che hanno un cane sperimentano quotidianamente, e anche al di là di alcuni sensi molto più sviluppati dei nostri: c’è chi parla di “poteri metapsichici”, come il biologo britannico Rupert Sheldrake, secondo cui i pets soffrirebbero del dolore dei loro padroni, al punto da poterne anticipare gli stati d’animo e addirittura la morte. Per non parlare poi di chi crede che i cani possano sentire la presenza dei fantasmi, perciò a volte abbaierebbero in casa fissando nel vuoto: ma qui siamo nel campo del paranormale… È certo che ancora oggi, dopo millenni di convivenza con l’essere umano, i nostri cani non finiscono di stupirci e di rivelarsi in ogni circostanza utili, se non addirittura insostituibili; pur essendo apparentemente così semplici e spontanei, possiedono abilità che nemmeno l’intelligenza superiore dell’uomo è ancora riuscita completamente a spiegare e che rende questi compagni di vita a quattro zampe ancor più preziosi per noi.

filariosi nel cane

Filariosi nel cane: cause, sintomi e terapia

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Filariosi nel cane: cos'è Arriva la primavera e con essa i primi caldi e un numero crescente di insetti e parassiti, nemici della salute dei nostri cani. È il caso della filaria, un verme tondo che può causare un’importante malattia nel cane, che prende il nome di filariosi. Si tratta di una patologia trasmessa principalmente dalla zanzara tigre, che fa da vettore per il parassita inoculandolo sotto forma di larva nel quattrozampe che viene punto. Esistono due tipi di parassiti: la Dirofilaria Immitis e la Dirofilaria Repens, ma la prima è ampiamente più diffusa ed è causa della forma più grave della malattia, quella cardio-polmonare, mentre la seconda provoca  una forma cutanea molto meno grave e meno comune. La filariosi nel cane cardio-polmonare è diffusa soprattutto nelle regioni dal clima caldo umido in primavera-estate, in particolare nelle zone della Pianura Padana, come l’Emilia Romagna e il Piemonte, ma la sua presenza sta crescendo anche in altre regioni, quali Toscana, Campania, Sicilia e Sardegna. Complici anche i costanti cambiamenti climatici, nessuna zona può più considerarsi completamente esclusa dal rischio di contagio della malattia, data anche la massiccia presenza della zanzara tigre che ha trovato un habitat favorevole in tutto il territorio nazionale. Il periodo in cui i nostri cani sono maggiormente esposti a contrarre la filariosi è da marzo-aprile fino a ottobre-novembre, con alcune differenze da una regione all’altra, in base al clima locale, poiché le zanzare sopravvivono finché la temperatura esterna si aggira attorno ai 14°.Filariosi nel cane: sintomi Se una piccola quantità di filarie può essere tollerata dal cane, quando invece l’infestazione è importante genera sintomi spesso gravi: i parassiti infatti, una volta entrati nel sistema circolatorio, vanno ad insediarsi in prossimità di cuore e polmoni, provocando serie lesioni ad entrambi. A livello cardiaco le filarie, raggiungendo dimensioni anche di 20-30 cm di lunghezza, causano dilatazione cardiaca e possono arrivare ad ostacolare il normale flusso sanguigno. A livello respiratorio i parassiti provocano un’infiammazione ai polmoni e, insediandosi nell’arteria polmonare, anche un’ipertensione arteriosa con progressiva insufficienza cardiaca destra. Si possono avere danni anche a livello dei reni del cane quando vi si depositano le forme giovanili delle filarie.Filariosi nel cane: prevenzione Vista la gravità della malattia, per evitare la filariosi nel cane è fondamentale la prevenzione; anzitutto, quando un quattrozampe entra nella nostra famiglia è bene:effettuare dopo i primi sei mesi l’apposito test, per cui è sufficiente un prelievo di sangue, per escludere che il cane abbia già contratto la malattia; dopodiché bisogna ripetere il test per la filariosi una volta all’anno; seguire la corretta profilassi, somministrando al cane l’apposito farmaco specifico, sotto forma di tavolette appetibili una volta al mese nel periodo a rischio, dalla primavera all’autunno, oppure in un’unica soluzione somministrata dal veterinario. Prima di iniziare la profilassi però è importante che venga eseguito il test di controllo, perché il farmaco può essere pericoloso se il cane è già stato infestato dalla filaria; utilizzare gli antiparassitari disponibili in diverse formulazioni: in pipette spot-on da applicare mensilmente tra il pelo del quattrozampe, in spray o come collarini specifici. Hanno tutti un effetto repellente che dovrebbe contribuire a tenere lontane le zanzare nel periodo di massima diffusione; Non far dormire il cane all’aperto perché durante la notte le zanzare sono più attive.Filariosi nel cane: terapia e cura La diagnosi di filariosi nel cane viene fatta, oltre che con l’apposito test e l’analisi dei sintomi, anche attraverso radiografie ed ecografie a polmoni e cuore per verificare lo stato di compromissione dei due organi. La terapia contro la filariosi non è priva di rischi, quindi sarà il veterinario a decidere come impostare la cura in base anche alle condizioni generali del cane, alla sua età e allo stadio della patologia. Prima la malattia viene diagnosticata e più alte sono le probabilità di sopravvivenza del quattrozampe; quando l’infestazione del parassita è già massiva la mortalità è piuttosto alta, soprattutto se il soggetto non è più giovane.

Gelosia nel cane

Gelosia nel cane: sintomi di un comportamento non solo umano

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Gelosia nel cane: quando la soffre e nei confronti di chi Ormai è assodato che i cani provano gli stessi sentimenti di noi uomini: amore, paura, gioia, tristezza, solitudine e anche gelosia. Ciò è stato recentemente sostenuto anche dall’Università di San Diego, in California, che ha osservato il comportamento di 36 pet mentre il loro padrone profondeva attenzioni a qualcun altro e rimaneva indifferente verso di loro. Per chi possiede un cane forse non era necessario un apposito studio per dimostrare che i quattrozampe provano gelosia: basta osservarli in diverse circostanze della vita quotidiana.Ma di chi può essere geloso il nostro cane?Il cane può essere geloso di un altro animale: la gelosia cane gatto è un esempio, ma può mostrare comportamenti simili anche nei confronti di un altro cane. Può essere geloso di un neonato o di un partner, cioè di un nuovo membro che fa il suo ingresso in famiglia e che prima non c’era. Possiamo avere casi di cane geloso di un marito, una moglie o un fidanzato o una fidanzata; in sostanza di tutti quelli che può percepire come rivali in ˝amore”, perché possono sottrargli le attenzioni del padrone.Non va dimenticato che la gelosia nel cane, oltre ad essere un potenziale problema di difficile gestione, rappresenta una vera e propria sofferenza per il pet che, come tutti i sentimenti negativi, genera stress e frustrazione. È dunque possibile prevenire ed evitare che ciò accada? La risposta è sì: vi sono alcuni accorgimenti e comportamenti che il padrone può adottare per impedire questo comportamento. Se, ad esempio, arriva un altro cane in famiglia, anzitutto è fondamentale per i primi tempi non prestare al nuovo arrivato troppe attenzioni, altrimenti il cane che già è con noi avrà motivo di convincersi che l’altro sia venuto a sottrargli l’affetto del padrone. Se la “new entry” è un cucciolo saprà già per istinto di essere l’ultimo arrivato e riconoscerà pertanto la superiorità gerarchica del cane più anziano. Lo stesso dobbiamo fare noi umani: non dobbiamo coprire di coccole il piccolino, per quanto adorabile sia, a scapito del nostro vecchio fedele amico, ma al contrario dobbiamo dare a questo la precedenza in tutto, mostrando di rispettare anche noi il diverso grado gerarchico dei due quattrozampe. Quindi all’ora della pappa dovremo riempire la ciotola del vecchio Fido prima di quella del nuovo venuto, al nostro rientro a casa dovremo salutare il vecchio Fido per primo, quando daremo un biscottino ai nostri due pet Fido dovrà riceverlo prima e così via. Queste regole valgono anche nel caso l’ultimo arrivato sia un gatto o un cane adulto, con la variante che, nella seconda evenienza, la rivalità gerarchica potrebbe essere più forte: di solito però i cani risolvono tra loro questo tipo di problema, perciò è bene che l’umano lasci che se la sbrighino da soli, magari anche con qualche ringhiata, senza intervenire, a meno che non ci sia il rischio di vere aggressioni.  Gelosia cane e neonato: come fare per prevenirla Quando il nuovo arrivato in famiglia è un bebè qual è l’atteggiamento giusto per evitare che il cane sviluppi un sentimento di gelosia nei suoi confronti? I principi da seguire sono sempre gli stessi: fare in modo che il quattrozampe non si senta trascurato, il che non significa sottrarre attenzioni al bambino, ma neanche al cane. Quest’ultimo deve vedere che il suo tempo non viene “rubato” dal piccolo e deve essere coinvolto nella vita della famiglia nel suo nuovo assetto, quindi, per quanto il neonato assorba molte energie, bisogna trovare gli spazi per garantire al cane le sue passeggiate e i momenti di svago e gioco di cui ha bisogno. Contemporaneamente è importante permettere al quattrozampe di partecipare alla vita del bebè, facendoglielo annusare e vedere, lasciando magari che stia seduto sul divano accanto alla mamma mentre allatta il piccolo, uscendo con bambino e cane assieme. Da evitare invece alcuni comportamenti comuni, ma sbagliati, quali far uscire da una stanza il pet quando c’è il bimbo, non farlo avvicinare e tenerlo lontano: è il modo “migliore” per ottenere il risultato opposto a quello desiderato e far crescere nel cane un forte sentimento di gelosia. Seguendo i dovuti accorgimenti invece il quattrozampe percepirà il bebè come il più piccolo e più indifeso del branco e non solo lo accetterà, ma svilupperà un senso di protezione nei suoi confronti che lo spingerà a vegliarlo e a difenderlo anche a costo della vita.

Naso del cane

Il naso del cane (o tartufo) e la sua salute

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IL NASO DEL CANE CI DICE SE GODE DI BUONA SALUTE? Occorre sfatare la  falsa credenza per cui il tartufo – così si chiama tecnicamente il naso del cane – rivela lo stato di salute dell’animale. Per molto tempo si è creduto che un tartufo umido e freddo fosse segno di una condizione di benessere e, al contrario, un naso secco e caldo indicasse uno stato patologico. Non è vero, anche se questa diceria è dura a morire e persiste tra le “leggende metropolitane” legate ai nostri amici a quattro zampe. In realtà il cane può essere in perfetta forma e avere il tartufo asciutto e screpolato per varie ragioni: ciò accade ad esempio quando l’animale si trova in un ambiente molto secco, quando è vicino a fonti di calore o è stato esposto al sole - cosa da evitare nella maggior parte dei casi, pena l’alto rischio di disidratazione! Ma ci sono alcune razze di cani che hanno tendenzialmente il naso secco per natura, come il Bulldog o il Carlino, che a causa della conformazione del muso, con il tartufo schiacciato all’insù, non riescono a leccarselo e quindi non possono inumidirlo.Uno dei motivi per cui i cani hanno di solito il naso bagnato è che se lo leccano spesso per due precise ragioni:per sentire meglio gli odori: l’umidità infatti aiuta a veicolare le tracce olfattive e quindi mette il nostro cane nella condizione di percepire in maniera più nitida le particelle odorifere attraverso i più di 200 milioni di cellule di cui il suo tartufo dispone. Per essere sempre pronto a distinguere ogni sentore presente nell’aria dunque il cane si passa la lingua sul naso, in modo da tenerlo sempre umido. per termoregolarsi: i cani hanno un sistema di sudorazione molto diverso da quello umano e riescono a regolare la propria temperatura corporea proprio attraverso il naso, che rilascia calore sotto forma di goccioline d’acqua, soprattutto quando fa caldo e il cane ha bisogno di abbassare la propria temperatura. Ecco perché in estate il naso del cane trasuda ed è sempre molto bagnato.Dunque non è vero che si può capire se un cane ha la febbre semplicemente tastandogli il naso! Fido può avere il naso caldo e secco, ma essere in perfetta forma fisica: solo utilizzando un termometro pediatrico è realmente possibile sapere se la sua temperatura corporea è troppo alta. Di contro, il fatto che il naso del cane sia umido e fresco non è garanzia di salute dell’animale: il cane può star male ma avere ugualmente il tartufo bagnato soltanto perché c’è umidità nell’ambiente in cui si trova. In definitiva, la condizione del naso del proprio cane non è di per sé un fattore determinante per stabilire lo stato di salute dell’animale e i padroni non devono allarmarsi troppo se il tartufo del loro quattrozampe è caldo o asciutto, ma il cane non mostra nessun altro segno di malessere o comportamento anomalo.QUANDO IL NASO DEL CANE SUGGERISCE UN LIVELLO DI ATTENZIONE PER LA SUA SALUTE Quanto sopra non significa che il naso del cane non vada mai controllato: ci sono alcuni elementi che non vanno trascurati. Ad esempio è bene prestare maggiore cura ai cani con il tartufo più chiaro, in quanto più delicato e quindi da proteggere soprattutto dall’esposizione ai raggi solari, anche con l’applicazione di apposite creme, pena il rischio di scottature. Nel caso in cui dal naso del cane fuoriesca uno scolo di colore giallo-verde è opportuno rivolgersi al proprio veterinario; se il liquido filtra da una sola narice potrebbe essere indice della presenza all’interno di un corpo estraneo che deve essere rimosso al più presto. Quando il naso del cane appare screpolato il problema può essere legato ad un’alimentazione non equilibrata oppure, se sembra quasi “sfaldarsi”, può dipendere da un fattore dermatologico; allora potrebbe essere utile applicare una pomata emolliente o anche del semplice burro da cucina per ammorbidire la pelle. Leggi anche https://www.razzedicani.net/naso-asciutto-nel-cane/