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Displasia gomito nel cane: gradi, sintomi, terapia, intervento e guarigione

La displasia del gomito nel cane è una patologia che deve essere curata mediante un intervento chirurgico.

Esattamente come gli esseri umani, anche i nostri amici a quattro zampe possono avere bisogno dell’ortopedico! Si tratta di una battuta: ovviamente nel caso dei nostri compagni pelosi ci si rivolgere sempre al veterinario di fiducia.

In questo articolo parleremo dei problemi legati all’ossatura dei nostri cani, nella fattispecie della displasia del gomito nel cane. Si tratta di una “patologia” abbastanza comune nel mondo cinofilo, soprattutto per i cani di grossa taglia. Nulla di troppo allarmante se presa in tempo; tuttavia una bega piuttosto fastidiosa per il vostro amico, se trascurata.

Volendo entrare più nel dettaglio, di che si tratta? Utilizzando la definizione strettamente medica la displasia del gomito nel cane è “una alterazione della formazione dell’articolazione del gomito del cane”, che si traduce in una “crescita asincrona di radio e ulna”.

In generale dunque si tratta di disturbo legato ad una incongruenza nella crescita di alcune sezioni ossee. Ma quali conseguenze può avere? Come sempre le tempistiche nell’affrontare i problemi possono risultare fondamentali, anche se – va detto, in prima battuta che –  questa patologia ha una componente principalmente ereditaria poligenica.

Da un lato ci sono indubbiamente razze più predisposte di altre ad avere problemi displasia, dall’altro i fattori ambientali si ritagliano una loro parte nel processo che porta a tale malattia.

Displasia gomito nel cane: sintomi e cause

Ci sono fondamentalmente tre cause che portano alla displasia del gomito (in termini strettamente scientifici si parlerebbe di tre eziologie). Questi tre fattori scatenanti possono apparire individualmente oppure presentarsi tutti insieme, a seconda dei casi.

La prima è la UAO, ovvero la mancata saldatura del processo anconeo dell’ulna. In questi casi un ritardo della crescita dell’ulna, associato ad solco trocleare troppo piccolo, porta la cartilagine ad dover affrontare degli sforzi eccessivi: il risultato è una mancata saldatura e il formarsi di una sorta di “scalino” tra le superfici di radio e ulna. In un esemplare in salute questo processo dovrebbe concludersi normalmente tra la 16ª e la 20ª settimana di vita, quindi monitorate con attenzione il vostro amico a quattro zampe in questa fase.

La seconda è la FCP ovvero la frammentazione del processo coronoideo mediale. Si tratta di un caso legato alla cosiddetta “sindrome del radio corto”(ritardo nella crescita del radio) e/o alla deformazione del solco trocleare (dalla struttura ellittica). Verrà quindi intaccata la regolare crescita del gomito.

La terza è la OCD, sigla che sta per osteocondrite disseccante della troclea omerale. Questa forma di displasia del gomito colpisce entrambe le articolazioni e si presenta nel cane già tra i 4 e gli 8 mesi di vita. Il termine “disseccante” è legato al fatto che in questi casi spesso c’è un distacco di lembi cartilaginei nella cavità articolare, quasi come si trattasse di foglie secche.

Ci sono degli elementi ricorrenti nella comparsa della displasia del gomito, in qualunque caso particolare essa si manifesti:

Displasia del gomito nel cane: intervento e terapia

Ovviamente rivolgetevi subito al veterinario di fiducia, qualora doveste riscontrare elementi problematici nell’andatura del vostro amico a quattro zampe. Sappiate che la terapia strettamente “medica” è quasi sempre solo palliativa: allevia il dolore ma non risolve il problema.

La soluzione quasi sempre è l’operazione chirurgica. Ragionate col veterinario su quale possa essere la soluzione ottimale anche e soprattutto in relazione alle condizioni di salute e all’età del cane.

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