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Displasia dell’anca nel cane: come riconoscerla, sintomi e cure

displasia dell'anca nel cane

Displasia dell’anca nel cane: vediamo questa patologia che colpisce moltissime razze

Il Pastore Tedesco è una tra le razze più colpite dalla displasia dell’anca nel cane. Questa grave patologia, chiamata anche CHD (Canine Hip Dysplasie) colpisce l’articolazione coxo-femorale del quattro zampe.

Essa fu descritta per la prima volta nel ventesimo secolo e consiste in una malformazione della testa del femore, che fa sì che questa non si adatti alla cavità del bacino preposta al suo contenimento.

Le conseguenze principali di questa malformazione sono l’usura della cartilagine dell’articolazione con conseguente instabilità della stessa. Questa instabilità porta quindi il cane a muoversi in modo scorretto.  Nel peggiore dei casi, può compromettere seriamente la qualità di vita del nostro amico peloso.

La displasia dell’anca nel cane è riscontrabile in tutte le razze ma principalmente in quelle di taglia media o grande. Come abbiamo già accennato il Pastore Tedesco, insieme al Rottweiler al Labrador Retriever, al Bulldog e al Boxer, è una delle razze che maggiormente vengono colpite da questa grave patologia che, solitamente, si presenta tra i 4 e i 12 mesi di età.

È bene quindi far visitare il nostro cane intorno ai sei mesi di età, di modo da verificare la presenza della displasia dell’anca fin da subito.

Displasia dell’anca nel cane: sintomi

L’esordio della malattia è caratterizzato da zoppia. Inizialmente è lieve ma, con il passare del tempo sarà sempre più evidente. Il cane avrà sempre maggiore difficoltà nei movimenti e anche alzarsi e sdraiarsi gli richiederà notevoli sforzi. E’ una patologia multifattoriale, ciò significa che numerosi fattori entrano in gioco nel suo sviluppo e nel determinarne la gravita. Tali fattori sono:

  • Fattori genetici
  • Fattori ambientali
  • Fattori nutrizionali

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Displasia dell’anca nel cane: le cure

Una diagnosi precoce consente di mettere in atto le misure necessarie per limitare il più possibile il suo sviluppo. Sulla base di una analisi dei dati raccolti sarà possibile formulare una prognosi inerente la forma di displasia che il cane potrà sviluppare nel corso della crescita e da adulto. Potranno quindi essere messi in atto i rimedi più opportuni.

Nei casi più lievi, si interverrà sulla gestione del cucciolo durante la crescita. Nei casi più gravi, invece, potranno essere consigliati interventi chirurgici correttivi. Se la displasia dell’anca viene evidenziata quando la cartilagine articolare non ha ancora subito deformazioni gravi è possibile modificare lo sviluppo dell’articolazione dell’anca così da evitare un peggioramento e la degenerazione articolare.

La valutazione della presenza della patologia consiste in un esame ortopedico dettagliato comprendente la palpazione dell’anca e uno screening radiografico. Per effettuare tale valutazione è sufficiente una leggera sedazione che impedisca al nostro peloso di muoversi e opporre resistenza.

La displasia dell’anca viene differenziata sulla base della sua gravità. Si parte dal valore HDO che identifica un soggetto esente da patologia. Le differenziazioni successive sono:

  • Grado HD1 (quasi normale)
  • Grado HD2 displasia leggera)
  • Displasia media
  • Displasia grave.

I principali obiettivi che si pone la terapia sono la riduzione del dolore, il miglioramento (o comunque il non peggioramento) della funzione articolare e, nei casi possibili, il rallentamento della patologia. Se avete un Pastore Tedesco, o comunque un cane di taglia media o grande, mi raccomando, ricordate che la prevenzione è il primo passo per garantire una buona qualità di vita al nostro amico a quattro zampe.

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