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La storia di Denali: tutti pensavano avesse un tumore, e invece…

denali

Una verità crudele per Denali

Per certi cani la vita non è affatto semplice, lo sappiamo. Denali non fa differenza purtroppo. Abbandono e malnutrizione sono solo alcuni dei problemi a cui vanno incontro. Poi ci sono i casi di maltrattamenti e violenza gratuita. Questi sono argomenti non nuovi per chi, in qualche modo, si interessa dei nostri amici a quattro zampe. Qualche volta poi capita che sia facile stabilire il confine tra malattia e violenza.

E’ il caso di Denali, che prima di venire soccorsa da un volontario era solo l’ennesimo cane randagio malato destinato a morire. Quando la guardavi potevi vedere uno sguardo triste e una enorme massa al di sotto del muso. Il primo pensiero era che il cane avesse un tumore che la stava pian piano portando alla morte. Ma quando Viktor Larkhill l’ha trovata, ha deciso che Denali doveva vivere. Così l’ha portata in un centro specializzato e grazie ad una ecografia, la terribile scoperta.

Denali non aveva alcun tumore. Gli avevano sparato con un fucile da caccia e uno dei proiettili ha colpito la ghiandola salivare bloccando il rilascio della saliva che si è man mano andato accumulandosi sul collo.

Una famiglia per Denali

Denali è stata colpita con proiettili non grandi a sufficienza ad ucciderla, colpita solo per il gusto di farle del male e vederla soffrire. Ma grazie al volontario che l’ha trovata, ha avuto una possibilità di poter rinascere e essere di nuovo un cane sano e felice.

Oggi è guarita e ha perfino trovato una famiglia che la ama. La sua storia ha fatto il giro dei social commuovendo tantissime persone. Per fortuna ha incrociato nel suo cammino persone che non si sono arrese, che in qualche modo hanno sentito il dovere di fare qualcosa, di tentare di salvarla anche se in apparenza sembrava essere destinata a morte certa senza possibilità di poter sentire l’amore di una famiglia.

Denali è stata fortunata alla fine, finalmente può iniziare a vivere una vita serena, a ricevere affetto anziché violenza ma purtroppo sono ancora molti, troppi, i cani che vengono lasciati a morire per strada senza che nessuno si avvicini a loro anche solo per portarli in un luogo sicuro dove almeno possono essere in qualche modo nutriti e protetti.

Dove la coscienza umana non c’è…

Le abbiamo sentite spesso notizie di cani che vengono torturati per divertimento, solo per il gusto di vederli soffrire. Continuo a chiedermi dove sia la coscienza umana in questi casi, in queste persone. Sono arrivata alla triste conclusione che non c’è. Non ve n’è traccia. Perché causare dolore volontariamente per divertimento non è qualcosa che dovrebbe essere considerato umano.

Eppure, nonostante le storie vengano diffuse dai social e dai media per smuovere queste coscienze, per far vedere quanto prezioso sia avere un amico a quattro zampe, questi scempi proseguono quasi indisturbati e rimane solo l’azione di volontari, di associazioni animaliste, di persone di cuore che non si arrendono mai per dare a cani come Denali una possibilità.

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