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Cani guida per non vedenti: compagni di vita

Cani guida per non vedenti

QUALI SONO I CANI GUIDA PER NON VEDENTI

I cani guida più conosciuti sono quelli per non vedenti: si tratta di quattrozampe appositamente addestrati fin da cuccioli ad accompagnare le persone prive della vista o ipovedenti in tutte le attività della vita quotidiana, non solo tra le mura domestiche, ma soprattutto all’esterno. È proprio in strada infatti che il cane guida svolge al meglio il suo compito, che è principalmente quello di condurre il proprio umano nei suoi spostamenti garantendogli la totale sicurezza mentre attraversa la strada, sale su un mezzo di trasporto o semplicemente passeggia per la via e deve evitare altre persone e ostacoli di vario genere.

In pratica il cane guida per non vedenti si sostituisce agli occhi del suo umano: sceglie il percorso migliore, elude tutto ciò che può rappresentare un impedimento fisico e un pericolo per l’incolumità dell’uomo, impara a valutare il traffico e a capire quando è il momento giusto per attraversare una strada.

Perché il cane sia in grado di fare tutto ciò è necessario un lungo e costoso addestramento: occorre un periodo che va dagli otto mesi ad un anno di paziente e costante lavoro da parte di addestratori specializzati affinché un cane sia pronto per essere affidato al non vedente. Bisogna poi aggiungere anche il periodo di “adattamento” reciproco tra il quattrozampe e il suo futuro padrone: è necessario che i due si conoscano al punto da raggiungere un affiatamento completo, perché solo così potranno arrivare a capirsi all’istante e diventeranno una cosa sola. E non soltanto l’animale deve imparare le abitudini del suo umano, ma anche viceversa: in molti centri di addestramento cani guida per non vedenti si organizza un periodo di permanenza presso il centro stesso della persona a cui il quattrozampe verrà affidato, nel quale viene anche insegnato a gestire il cane e a conoscere le sue esigenze (pasti, uscite per i bisogni fisiologici, sonno, ecc.).

Cani guida per non vedenti

Non tutte le razze sono adatte a diventare cani guida per non vedenti: le più idonee sono il Pastore Tedesco, il Labrador e il Golden Retriever (qualche volta vengono utilizzati anche il Pastore Scozzese e il Pastore Australiano) per alcune precise ragioni. Anzitutto, dal punto di vista fisico conta la dimensione del cane, che deve avere l’altezza giusta rispetto al suo padrone non vedente, in modo che quest’ultimo possa impugnare la maniglia dell’apposita imbracatura bianca e rossa di cui il quattrozampe viene dotato; quindi non sono idonee né le razze di piccola taglia né quelle troppo grandi. Va da sé che il cane deve essere sano e a questo scopo vengono effettuati tutti gli esami medici del caso prima di iniziare l’addestramento.

Dal punto di vista caratteriale invece le razze selezionate posseggono specifiche peculiarità indispensabili per un cane guida per non vedenti: hanno un elevato livello di attenzione, sono molto ricettive all’addestramento, sono di indole mansueta e paziente, ma allo stesso tempo dotati di coraggio e iniziativa, amano lavorare e hanno uno spiccato senso dell’orientamento.

Le femmine inoltre vengono spesso preferite ai maschi perché più docili e meno soggette alle regole della dominanza intraspecifica rispetto ai maschi.

L’ADDESTRAMENTO CANI GUIDA PER NON VEDENTI IN ITALIA

La pratica di addestrare cani guida per non vedenti ha origini lontane: la prima traccia della presenza di un cane per non vedenti risale già al XVI secolo, mentre la prima scuola di addestramento sorse in Germania negli anni del primo conflitto mondiale, allo scopo di fornire un sostegno ai soldati che avevano perso la vista in guerra.

Oggi in Italia possiamo vantare alcuni centri di eccellenza in materia, tra cui vengono annoverati la Scuola Nazionale di cani guida per ciechi, fondata per volere dell’Unione Italiana Ciechi, con sede a Firenze, e quella di Limbiate sostenuta dai Lions, una Onlus che assegna gratuitamente ogni anno circa 50 cani guida addestrati a persone non vedenti.

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