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Cani e gatti picchiati e bruciati vivi: è strage nei market indonesiani

Un’associazione sta tentando in tutti i modi di fermare il massacro di cani e gatti in Indonesia.

Dog Meat-Free Indonesia è un’associazione di animalisti indonesiani che sta cercando in tutti i modi di far chiudere gli ignobili mercati di carne di cane e gatto nel North Sulawesi, provincia dell’Indonesia.

Nel mese di dicembre i volontari hanno condotto un’indagine su questi “mercati tradizionali indonesiani”, che nello Stato vengono propagandati come richiami turistici (come ad esempio il noto “Tomohon Extreme Market”). Alcuni di essi vengono inseriti negli itinerari di tour operator e come se non bastasse le autorità locali continuano a pubblicizzarli.

E’ bene sottolineare che questi mercati sono veri e propri luoghi di massacro, dove vengono perpetrati veri e propri atti crudeli nei confronti degli animali e perciò non dovrebbero essere promossi come intrattenimento per i turisti.

Cosa succede ai poveri cagnolini? Lo si può vedere in questo video di denuncia, pubblicato dalla stessa associazione (le immagini hanno un contenuto molto forte). Vengono presi a bastonate, picchiati a morte e bruciati ancora vivi: tutto questo davanti anche a bambini. Uno spettacolo raccapricciante a cui sono purtroppo esposti anche i più piccoli, come conferma anche Dog Meat-Free Indonesia: “I bambini osservati durante l’indagine sono rimasti impassibili, non hanno mostrato alcuna risposta emotiva, come se fossero diventati insensibili alla crudeltà. C’è qualcosa di malato nelle persone che partecipano attivamente o passivamente a queste attività. I bambini e gli animali, i soggetti più deboli, diventano i capri espiatori della nostra folle società“.

L’associazione continua con il suo racconto impressionante attraverso le parole di Lola Webber, coordinatrice di Dog Meat-Free Indonesia: “Gli animali che abbiamo visto nei mercati erano terrorizzati e, spesso, malati e feriti a causa dei viaggi estenuanti e del brutale trattamento da parte dei commercianti; erano racchiusi in gabbie, rannicchiati gli uni altri altri, tremavano di paura mentre, aspettando il proprio turno, osservavano il massacro dei propri compagni. Leggevamo il terrore nei loro occhi! L’incessante battere del bastone mentre venivano colpiti, le loro urla strazianti e l’odore di peli e carne bruciata sono inimmaginabili e indimenticabili“.

C’è un dato ancora più allarmante che fa riflettere: il 90% di quei cani sono rubati. Oltre al fatto che questa attività è da abolire all’istante per quello che succede ai poveri quattro zampe, c’è anche da riflettere sul fatto che una pratica del genere risulta essere una vera e propria minaccia per la salute e la sicurezza pubblica. Infatti la stragrande maggioranza di questi cani e gatti provengono da fuori provincia, violando così la legge anti-rabbia indonesiana (la provincia del North Sulawesi ha il più alto numero di decessi umani in Indonesia causati dal virus della rabbia).

La carne di cani e gatti, spesso malati, viene venduta regolarmente: nelle strade ci sono frammenti di carne, vermi e sangue. Una schifezza, anche perchè ovviamente tutti sono esposti al pericolo di contagio. Dog Meat-Free Indonesia sta perciò tentando in ogni modo di esortare le autorità a prendere provvedimenti per chiudere questi terribili mercati.

Per supportare la campagna possiamo firmare la petizione, boicottare i tour operator e i portali che incentivano queste pratiche cruente. Basta firmare per aiutare concretamente i volontari per vincere questa ennesima battaglia!

Di seguito il video

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