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Portare i cani all’estero: cosa è importante sapere

Portare i cani all’estero: prepararsi per il viaggio

Partire per un viaggio all’estero con il nostro cane è sicuramente un’esperienza piacevole e divertente ma non è un viaggio che si può fare senza esserci organizzati prima ed esserci accertati di aver preso tutte le dovute precauzioni. Questo perché paese che vai regole che trovi. Ogni paese ha le sue regole che se non rispettate potrebbero ostacolare il transito o la permanenza per noi e il nostro cane. Molti stati esteri ad esempio richiedono l’obbligo del microchip unitamente ad un passaporto per cani valido ad esempio. È bene quindi preparare il nostro con la dovuta attenzione non solo all’itinerario (ricordiamo che i cani non possono sempre entrare ovunque) ma anche alle regole che quel determinato paese richiede che vengano rispettate per l’ingresso dei cani.

Abbiamo detto che le prime cose che dobbiamo fare sono il passaporto per cani e il microchip (comunque obbligatorio anche in Italia dal momento che tutti i cani devono essere iscritti all’anagrafe canina). Il passaporto per cani si può ottenere recandosi presso gli uffici del Servizio veterinari dell’Asl e costa circa 15 euro. Il passaporto verrà rilasciato solo dopo che il nostro cane è stato sottoposto a vaccinazione antirabbica e verrà rilasciato non prima di 21 giorni dopo la stessa.

Durante il nostro viaggio dovremmo sempre portare con noi:

  • il certificato di iscrizione all’anagrafe canina,
  • il passaporto,
  • il libretto delle vaccinazioni,
  • e possibilmente un certificato di buona salute del cane rilasciato dal veterinario.

Ci sono poi paesi che oltre alle già citate adempienze richiedono documentazione aggiuntiva.

Ad esempio per poter entrare nello stato australiano il nostro cane dovrà aver fatto le vaccinazioni contro il cimurro, l’epatite, la parvovirosi, le leptospirosi e la tosse canina. È bene fare molta attenzione alle scadenze di queste vaccinazioni per in Australia è previsto anche un periodo di quarantena.

Paesi come l’Indonesia e le zone del Sud Est Asiatico invece richiedono oltre al certificato di vaccinazione antirabbica possono invece richiedere un permesso di importazione rilasciato dalla Direzione per la salute degli animali della Direzione di Zootecnia e una lettera di raccomandazione rilasciata dal Servizio Veterinario Provinciale del luogo di destinazione.

Ricordiamo inoltre che per portare cani all’estero non dobbiamo preoccuparci solo della profilassi sanitaria ma anche del trasporto. Ogni compagnia aerea infatti ha le sue regole e noi siamo tenuti a conoscerle nel dettaglio se vogliamo un viaggio senza problemi dell’ultimo minuto.

Cani all’estero: tutte le razze possono andarci?

La risposta a questa domanda purtroppo è NO. Non tutti le razze di cane potranno farsi con noi un viaggio all’estero. E questa è un’altra cosa di cui dovete tenere conto prima di organizzare il viaggio.

Ci sono infatti paesi che precludono l’ingresso ad alcune razze di cane, come stabilito dal regolamento 576/2013 del Parlamento e del Consiglio europeo, in vigore dal dicembre 2014.

Ad esempio il Germania è vietato introdurre cani provenienti dall’estero delle razze di Pitbull, American Staffordshire, Bullterrier e tutti i loro incroci.

In Gran Bretagna non vengono accettati Pittbull-terrier, Dogo Argentino e Japanese Tosa.

In Danimarca sono numerose le razze considerate pericolose. Tra queste ritroviamo il Dogo Argentino, American Staffordshire, Il Pittbull Terrier, il Fila Brasileiro.

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