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La storia del cane balto è reale e folle

Curiosità Redazione -

Balto è l'eroe a quattrozampe che salvò l'Alaska: la sua storiadi Lavdie Sijani - Il film d'animazione “Balto” è stato ed è uno dei cartoni animati preferiti dai bambini, sino da quando è uscito nel 1995. La sua storia tiene i bambini affascinati davanti allo schermo per 2 ore di fila con le avventure di tutti quei cani e la neve bianca. Ma in realtà la storia di “Balto” (un Siberian husky) è basata su una vicenda realmente accaduta. Nel film, Balto è un affascinante ma socialmente emarginato cane lupo che vive in una remota città dell'Alaska chiamata Nome. I suoi unici amici sono un'oca di nome Boris e un paio di orsi polari goffi chiamati Muk e Luk. Una notte, tutti i bambini di Nome si ammalano di difterite e l'unico medico della città ha finito l'antitossina. Il medico così ordina un carico di medicinali da Juneau. Ma una tempesta invernale di neve rende impossibile il trasporto sia per via aerea che per mare. La città allora decide di inviare una squadra di cani da slitta via terra per recuperare la medicina. I cani devono percorrere 600 miglia e per stabilire quali sono i cani più adatti per compiere la missione viene organizzata una gara. Balto purtroppo viene squalificato perché è un bastardo. Il gruppo di cani raggiunge la città e recupera la medicina con successo. Ma sulla via del ritorno, l'uomo in sella alla slitta perde il controllo del mezzo di trasporto e sviene. Quando Balto si accorge dell'accaduto, ordina alla sua squadra, composta dai suoi tre amici Boris, Muk e Luk, di trovare la slitta. Nonostante il maltempo, gli orsi ed essere caduto in un burrone, alla fine Balto riesce a recuperare la medicina e portare in salvo la slitta nella città di Nome. La medicina salva tutti i bambini e Balto viene acclamato come eroe.Ecco cosa è realmente accaduto nel lontano gennaio 1925 a Nome in Alaska Si era diffusa una epidemia di difterite e per avere l'antitossina sufficiente, l'unico medico della città Curtis Welch, sapeva che avrebbe dovuto recuperarla dalla città di Anchorage, distante da Nome più di 1000 miglia. Gli aerei non potevano volare durante gli inverni in Alaska e allora il medico ordinò di mettere il siero su un treno da Anchorage a Nenana, la città più vicina a Nome raggiungibile in treno. Tra Nenana e Nome ci sono all'incirca 674 miglia di distanza. La città di Nome aveva inviato un gruppo di 150 cani da slitta e 20 uomini per poter prendere il farmaco anti-difterite a Nenana. Ottenere la medicina era la parte più facile. Quello che preoccupava tutti era poterla riportare a casa. I medici stimarono che il siero avrebbe potuto sopportare la brutale temperatura invernale dell'Alaska ( che era scesa a – 60° F) per non più di 6 giorni. Durante il viaggio in slitta , infatti più di uno degli uomini è venuto a mancare per il congelamento e molti dei cani da slitta devoti, sono morti lungo la strada. Alla fine il team rimasto è riuscito a raggiungere Nome in cinque giorni e mezzo. Anche se alcuni degli abitanti perirono per la difterite, l'arrivo della medicina ha fatto esattamente quello che doveva: impedire che si propagasse un focolaio. A quel tempo il mezzo più popolare per dare le notizie, era la radio. E gli uomini con i loro cani arrivati a destinazione erano diventati rapidamente dei personaggi conosciuti da tutti tramite le onde radio. La grande quantità di pubblicità che circondò l'evento fece sì che si rinnovasse l'interesse per la ricerca di un vaccino antidifterico, che è ancora oggi quello utilizzato per prevenire la malattia.  Oggi la controversa statua di Balto si trova nel Central Park di New York. Molte persone credono che un altro cane da slitta, Togo, avrebbe dovuto essere accreditato come eroe. Togo infatti ha attraversato la parte più lunga e più difficile del viaggio, ben 350 miglia. Mentre Balto ne ha percorsi soltanto 53, ed essendo stato il tratto finale, è diventato lui il protagonista, ottenendo, così tutta la successiva fama.

Classici di natale: la storia di balto

News Redazione -

Balto è l'eroe a quattrozampe che salvò l'Alaska: la sua storiadi Lavdie Sijani - Il film d'animazione “Balto” è stato ed è uno dei cartoni animati preferiti dai bambini, sino da quando è uscito nel 1995. La sua storia tiene i bambini affascinati davanti allo schermo per 2 ore di fila con le avventure di tutti quei cani e la neve bianca. Ma in realtà la storia di “Balto” è basata su una vicenda realmente accaduta.  Nel film, Balto è un affascinante ma socialmente emarginato cane lupo che vive in una remota città dell'Alaska chiamata Nome. I suoi unici amici sono un'oca di nome Boris e un paio di orsi polari goffi chiamati Muk e Luk. Una notte, tutti i bambini di Nome si ammalano di difterite e l'unico medico della città ha finito l'antitossina. Il medico così ordina un carico di medicinali da Juneau. Ma una tempesta invernale di neve rende impossibile il trasporto sia per via aerea che per mare. La città allora decide di inviare una squadra di cani da slitta via terra per recuperare la medicina. I cani devono percorrere 600 miglia e per stabilire quali sono i cani più adatti per compiere la missione viene organizzata una gara. Balto purtroppo viene squalificato perché è un bastardo. Il gruppo di cani raggiunge la città e recupera la medicina con successo. Ma sulla via del ritorno, l'uomo in sella alla slitta perde il controllo del mezzo di trasporto e sviene . Quando Balto si accorge dell'accaduto, ordina alla sua squadra, composta dai suoi tre amici Boris, Muk e Luk, di trovare la slitta. Nonostante il maltempo, gli orsi ed essere caduto in un burrone, alla fine Balto riesce a recuperare la medicina e portare in salvo la slitta nella città di Nome. La medicina salva tutti i bambini e Balto viene acclamato come eroe.Ecco cosa è realmente accaduto nel lontano gennaio 1925 a Nome in Alaska. Si era diffusa una epidemia di difterite e per avere l'antitossina sufficiente, l'unico medico della città Curtis Welch, sapeva che avrebbe dovuto recuperarla dalla città di Anchorage, distante da Nome più di 1000 miglia. Gli aerei non potevano volare durante gli inverni in Alaska e allora il medico ordinò di mettere il siero su un treno da Anchorage a Nenana, la città più vicina a Nome raggiungibile in treno. Tra Nenana e Nome ci sono all'incirca 674 miglia di distanza. La città di Nome aveva inviato un gruppo di 150 cani da slitta e 20 uomini per poter prendere il farmaco anti-difterite a Nenana. Ottenere la medicina era la parte più facile. Quello che preoccupava tutti era poterla riportare a casa. I medici stimarono che il siero avrebbe potuto sopportare la brutale temperatura invernale dell'Alaska ( che era scesa a – 60° F) per non più di 6 giorni. Durante il viaggio in slitta , infatti più di uno degli uomini è venuto a mancare per il congelamento e molti dei cani da slitta devoti, sono morti lungo la strada. Alla fine il team rimasto è riuscito a raggiungere Nome in cinque giorni e mezzo. Anche se alcuni degli abitanti perirono per la difterite, l'arrivo della medicina ha fatto esattamente quello che doveva: impedire che si propagasse un focolaio. A quel tempo il mezzo più popolare per dare le notizie, era la radio. E gli uomini con i loro cani arrivati a destinazione erano diventati rapidamente dei personaggi conosciuti da tutti tramite le onde radio. La grande quantità di pubblicità che circondò l'evento fece sì che si rinnovasse l'interesse per la ricerca di un vaccino antidifterico, che è ancora oggi quello utilizzato per prevenire la malattia.  Oggi la controversa statua di Balto si trova nel Central Park di New York. Molte persone credono che un altro cane da slitta, Togo, avrebbe dovuto essere accreditato come eroe. Togo infatti ha attraversato la parte più lunga e più difficile del viaggio, ben 350 miglia. Mentre Balto ne ha percorsi soltanto 53, ed essendo stato il tratto finale, è diventato lui il protagonista, ottenendo, così tutta la successiva fama.

Cane scava buche

Perché il cane scava buche e seppelisce cose? cause e possibili soluzioni

Comportamento Redazione -

Il cane scava buche in giardino: cosa fare? di Lavdie Sijani - Che i cani seppelliscano le ossa, è un dato di fatto ed è qualcosa che tutti noi conosciamo. Ma quello che ignoriamo è il perché lo facciano. I cani adorano seppellire le cose. A volte questo vuol dire trovare un osso o un giocattolo sotto una pila fresca di sporcizia nel nostro cortile. Altre volte, può significare scoprire il telecomando sul fondo del cesto della biancheria dei panni sporchi o altre ancora non capire perché il nostro telefono si trova sotto il cuscino del divano. Anche se questi oggetti e queste situazioni possono sembrare diverse fra loro, il motivo è sempre lo stesso: l'istinto naturale del nostro cane è quello di mantenere e conservare le “sue” cose al sicuro e protette. Questo a prescindere dal fatto che siano veramente sue oppure no. Ma perché i cani fanno questo? Generazioni fa, quando i cani vagavano per la natura selvaggi ed in branco, hanno dovuto cacciare per avere del cibo. Spesso consumavano molta energia e tanta fatica per riuscire a catturare ed uccidere qualcosa. Poi non appena ci riuscivano altri animali sarebbero corsi immediatamente per cercare di rubargli il cibo perché sentivano da lontano l'odore della carne. Oppure semplicemente ci saranno anche state occasioni in cui la caccia era andata talmente bene, da non riuscire a dare fine a tutto il loro pasto. Così hanno imparato a dare una soluzione ai loro problemi. Seppellire il cibo. Seppellendo carcasse ed ossa, i cani sono stati in grado di creare una specie di frigorifero naturale per poter conservare il loro cibo. La sporcizia di cui era coperto il cibo, ha impedito ad altri animali di avvicinarsi odorando e di sicuro le altre creature non avrebbero apprezzato la bontà del cibo che i cani avevano seppellito. Soltanto i nostri adorati cagnolini possono apprezzare la freschezza di questo cibo, tenuto lontano dalla luce del sole e “marinato” con i sapori della terra! Eccezionale senza ombra di dubbio!Il cane scava buche e seppelisce cose per via di diversi fattoriOvviamente adesso il nostro cane non si deve preoccupare di dover cacciare per poter mangiare. Allora perché continua a seppellire le cose? Ci sono diverse ragioni per cui si comporta così:Istinto: anche se il nostro cane sa che non si dovrà mai turbare per dover trovare del cibo, anche se tutto questo avviene ormai ogni giorno da diversi anni, il loro istinto naturale gli dice di doversi preoccupare per poter garantire le loro esigenze in un futuro, seppellendo e mettendo via le cose. Gli stiamo dando troppo: un'altra ragione per cui il nostro cane mostra questa pulsione a voler seppellire le cose, non ha nulla a che vedere con la paura di poter morire di fame o di dover proteggere il cibo da eventuali predatori. Se siamo troppo generosi con il nostro cane in termini di giocattoli o biscottini, seppellendoli ci vuole semplicemente dire che è pieno, ne ha abbastanza. A volte seppellisce gli oggetti perché sono troppo buoni per doverli mangiare tutti in una volta. Così li salvaguarda per poterne godere di nuovo più tardi. È un gioco: se il nostro cane è annoiato, solitario o vuole semplicemente ottenere la nostra attenzione, non è inusuale che usino seppellire le cose per far in modo che noi possiamo giocare con loro. Spesso questi oggetti rubati saranno cose luccicanti come gioielli o orologi, oppure gli oggetti che sanno essere “preziosi” per noi, come scarpe o telecomandi.Il modo migliore per frenare questa voglia di seppellire le cose è ridurre al minimo l'accesso al nostro cane a questi oggetti e offrirgli magari dei giocattoli variandoli di tanto in tanto. In caso non riuscissimo a fermare il cane con questo problema di voler in tutti i modi seppellire le cose, bisogna rivolgersi ad un veterinario. Perché? Perché le sostanze chimiche che molti di noi usano nei cortili di casa o nei giardini possono essere pericolose per la salute del nostro cane, in quanto potrebbero provocargli diarrea o mal di stomaco. Siete i fortunati possessori di un giardino e di un cane? Allora è bene che sappiate che molta probabilità sarete anche possessori delle buche che il vostro amato amico si divertirà un mondo a scavare. Possiamo individuare alcune principali cause per cui il nostro cane scava buche in giardino, proviamo a vederle insieme. Una delle cause principali per cui il nostro cane scava le buche in giardino è l’istinto. Il fatto di scavare buche è di fatto funzionale alla vita e alla conservazione della specie. È noto che tutti i cani selvatici scavano delle buche sul terreno per prepararsi una tana dove possono rifugiarsi o dare alla luce i piccoli. Lo fanno anche per nascondere del cibo o anche per sfuggire al caldo, infatti appena sotto la superficie il terreno è più fresco garantendo quindi al cane refrigerio nelle stagioni più calde. Un’altra motivazione per cui il cane scava buche in giardino è la noia o la scarsa attività fisica. Questi cani tendono ad accumulare molta tensione e scavare buche è un modo per liberarsene, in particolar modo nelle razze più vivaci. Se un cane è annoiato o triste quello di scavare delle buche è un ottimo sfogo. Se il cane è predisposto alla caccia, una motivazione dello scavare le buche si può far risalire al fatto che senta qualcosa appena sotto la superficie. Questo ci porta a dire che il fatto che il cane scavi le buche può essere legato anche alla razza stessa. Ci sono infatti razze che scavano di più e altre che lo fanno meno. Quello che lo fanno maggiormente sono generalmente i labrador, il pastore tedesco, il barboncino, i bassotti, gli husky e i doberman. Anche l’ansia da separazione può essere uno dei motivi per cui il cane scava buche in giardino. Se ha la sensazione di sentirsi abbandonato scavare una buca può essere un modo per sentirsi al sicuro.Cane scava buche: quali sono le possibili soluzioni? Sicuramente se a spingere il cane a scavare le buche è la noia o la scarsa attività fisica possiamo portarlo fuori più spesso. Fargli fare maggiore attività fisica, farlo giocare, correre, fargli fare delle passeggiate più lunghe lo aiuterà a scaricare tutta la tensione acculate nei momenti di sedentarietà. Se abbiamo un cane appartenente ad una razza piuttosto attiva allora è bene cercare di tenerlo quanto più spesso possibile fuori magari portandolo al parco e facendolo giocare con gli altri cani. Al contrario invece se il cane appartiene ad una razza più sedentaria possiamo sfruttare l’addestramento come metodo valido per non farlo annoiare. Insegnarli dei compiti terrà il cane impegnato mentalmente e ne beneficerete anche voi quando avrà imparato ciò che ritenete sia utile insegnargli. Quando a guidarlo invece è l’istinto, per far sì che smetta di scavare le buche si può provare a sotterrare un palloncino nel punto in cui il cane scava le buche solitamente. Quando le sue zampe lo faranno esplodere, il cane si spaventerà e tenderà a ridurre la tendenza a scavare. Potete utilizzare anche un fischietto o un altro strumento che procuri un rumore forte nel momento in cui lo vedete scavare così che il cane comprenda che quel comportamento è sbagliato e non lo deve rifare. Tenete bene a mente però che questi sono solo dei piccoli suggerimenti che possono funzionare come possono non farlo. Se abbiamo un giardino e decidiamo di prendere un cane è bene mettere in conto fin da subito che la possibilità di avere qualche buca in giardino è comunque elevata. Dopotutto anche il nostro amico a quattro zampe dovrà pur divertirsi quando non ci siamo noi con lui a giocare.

La storia di yakkul, il piccolo cucciolo trovato in afghanistan

News Redazione -

di Lavdie Sijani - Il soldato che ha preso Yakkul, questo piccolo cucciolo tutto bianco, l'ha trovato durante una missione in Afghanistan. Il cucciolo è stato scovato in un complesso abbandonato precedentemente abitato da forze nemiche. Quando è stato recuperato dal soldato aveva appena tre settimane. C'erano anche degli altri cani che quasi sicuramente sono stati utilizzati per combattere perché avevano le orecchie e la coda tagliata. Poi avevano anche delle ferite da morsi, sia vecchie che nuove. Erano tutti malnutriti ed erano maschi adulti, tutti tranne questo piccolo batuffolo bianco. Quando questo soldato guardò il cucciolo che sembrava gli chiedesse con gli occhi: “ Che hai intenzione di fare, amico?”. Allora il soldato si è guardato un po' intorno ed ha notato che non c'erano cani di sesso femminile. Inoltre gli altri cani non avevano alcuna fonte di cibo a disposizione e che molto probabilmente non c'erano dei proprietari che sarebbero tornati indietro per riprenderselo. Quindi ha capito che doveva, sì lui doveva portare il cucciolo con sé.Yakkul, il piccolo nuovo soldato Yakkul in breve tempo è diventato un nuovo residente presso lo stabilimento della squadra. Il soldato riferisce che nonostante le perdite che hanno dovuto sopportare durante tutto il periodo, il piccolo amico era quello che tirava su il morale e teneva di buon umore tutti con le sue buffonate costanti e la sua energia selvaggia e senza limiti. In un primo momento è stato difficile trovare del cibo che Yakkul potesse mangiare data la sua giovane età. Allora il suo amico soldato masticava la carne essiccata per lui e dopo gliela metteva in bocca. Il soldato afferma di amare il suo piccolo Yakkul tanto da considerarlo come un figlio. Da quando lo ha salvato non può più immaginare una vita senza di lui. Quando la squadra doveva spostarsi, Yakkul si muoveva con loro percorrendo anche lui le pericolose ore di macchina per andare da un rifugio all'altro.Il viaggio di Yakkul verso casa Poi grazie a molti donatori generosi e al sito web di collegamento per animali domestici di Steve Caporizzo, i fondi sono stati raccolti molto velocemente. Così in fretta, infatti, che Yakkul ha battuto il suo soldato sul tempo ed è volato a casa dei suoi genitori a New York prima del suo padrone. Lì è stato accolto con tanto amore ed ha ricevuto un calorosissimo benvenuto. Si è fatto il suo primo viaggio in macchina accanto al finestrino dall'aeroporto per arrivare nella sua nuova casa dove lo aspettava una gran ciotola piena di crocchette per cani. I genitori del suo soldato hanno fatto un gran bel lavoro per aiutare Yakkul ad adattarsi alla sua nuova vita negli Stati Uniti. Però in casa con loro c'era già un altro cane. Allora la “nonna” di Yakkul ci ha fornito alcune informazioni riguardo al comportamento ed al adattamento del piccolo cucciolone: “Oggi è solo il primo giorno. Ma le cose sembrano andare bene, credo. Il nostro vecchio cane sia un po' confuso per avere in casa questo nuovo ospite. Lo ignora proprio durante le nostre passeggiate. Yakkul è cordiale ed entusiasta annusa le foglie e l'erba ovunque”. Poi: “Siamo giunti al quarto giorno. Finora c'è solo da segnalare che Yakkul si sente sempre di più a casa e sta diventando sempre più audace”. Una settimana dopo ecco che sono cambiate le cose: “Per la prima volta Naja (il nostro vecchio cane) ha giocato con Yakkul in casa. Mi sono sentita sollevata ma allo stesso tempo li ho accompagnati a giocare fuori perché non volevo che si abituassero al gioco selvaggio dentro casa per il futuro”. Il giorno seguente: “Oggi Naja ha avviato di nuovo il gioco e in generale ha voluto mostrare di essere il cane superiore. Poi mio marito li ha portati fuori al parco dove hanno continuato a giocare insieme. Quando io e mio marito siamo andati a fare shopping li abbiamo presi con noi. Entrambi hanno condiviso lo spazio nella parte posteriore della jeep rannicchiandosi uno accanto all'altra. Si sono comportati molto bene.  Yakkul adesso risponde quando viene chiamato per nome, con Naja che lo segue subito dietro. Naja non ha più mostrato segni di di gelosia nei confronti di Yakkul. Concludiamo dicendo che la formazione in casa e le nostre sessioni problematiche in fase di allenamento si sono risolte”.

Litigi tra cani: cinque modi per interrompere e prevenire la zuffa

Comportamento Redazione -

Come comportarsi in caso di litigi tra cani? Come distinguere se una zuffa è pericolosa oppure no? di Lavdie Sijani - Riuscire ad interrompere un litigio tra cani potrebbe essere pericoloso. Se mai ci dovessimo trovare in mezzo ad una situazione simile dovremmo imparare a fermare tale scontro senza farci del male. A volte le persone assistono ad un conflitto fra cani senza sapere cosa fare per poterlo interrompere. Qual è la cosa migliore da fare per poterlo cessare? Esiste un modo per farlo? Bisogna intervenire? Come intervenire senza ledere la nostra sicurezza? In primo luogo mai sottovalutare il nostro istinto. Il “non pensare” in questi momenti ci porta sulla buona strada perché non vi è alcuna conoscenza riguardo alla nostra intelligenza istintiva. Con i cani è tutta una questione di energia ed istinto. Per cui se il nostro istinto ci dice di intervenire in qualche modo riusciremo a risolvere la lite senza farci del male.Litigi tra cani: cosa è importante conoscere prima di intervenire È necessario tenere bene a mente alcune cose fondamentali. Dunque il modo migliore per fermare la lotta fra cani è quello di osservare il linguaggio del loro corpo. Con i cani aggressivi bisogna intervenire interrompendo subito la loro violenza prima che possa degenerare. Nel caso in cui questo non fosse possibile perché la lotta è già in corso, allora bisogna mantenere la calma e fermarsi ad osservare chi o quale dei due cani mostra un livello superiore di intensità nell'assalto. Quello sarà il cane su cui bisogna concentrarsi. In questa circostanza sarà fondamentale intromettersi dando a quel cane il giusto tocco. Questo significa che dobbiamo agire nella parte della cassa toracica. La ragione per cui si fa questo è perché il nostro intervento veloce costringerà il cane ad aprire la bocca e lasciare andare la sua presa sull'altro cane durante la lotta. È tutta una questione di tempistica. Bisogna aspettare il momento giusto ed intervenire, agendo in fretta.Un altro metodo può essere quello di alzare la voce, utilizzando un grido forte oppure un grugnito direttamente sul cane aggressivo. Allo stesso momento prenderlo dal collo e dal collare e tirare dalla parte posteriore, non dall'alto ma dal retro, altrimenti il cane potrebbe interpretarlo come incoraggiamento alla lotta. Se si sbaglia a tirare il collare c'è un'alta probabilità di essere morsi dal cane perché il suo livello d'intensità è così alto da impedirgli di pensare e quindi distinguere che noi siamo umani e non cani. Succede che i cani ci scambino per un altro cane che vuole prendere parte alla lotta e allora prima che ce ne rendiamo conto ci troveremo attaccati anche dal cane che stavamo cercando di difendere. Che si tratti di un cane grosso o di un cane di piccola taglia il procedimento, la tecnica ed il metodo sarà lo stesso. Non bisogna urlare più volte, a meno che non si stia chiamando aiuto. Spesso le persone non intervengono e non corrono in nostro aiuto. Non aspettiamoci che tutti abbiano la nostra capacità e la nostra buona volontà. Quindi fondamentale per la riuscita dell'interruzione del combattimento sarà: essere veloci, rimanere sempre e comunque coscientemente consapevoli, essere emotivamente in sintonia ed avere quindi un equilibrio emotivo, mantenendo costantemente la calma e l'assertività. Siete tranquilli a spasso con il vostro cane, quando ad un certo punto il vostro amico peloso inizia a puntare il quattro zampe di una persona che si sta dirigendo proprio davanti a voi. Sta per nascere uno dei tanti litigi tra cani che animano le strade delle città e dei paesini. La domanda è: cosa fare per interrompere la zuffa in atto? Prima cosa: non farsi prendere dal panico. In certe situazioni bisogna mantenere la calma ed essere lucidi: non prendere per il collare il tuo fido, perchè quando il cane è in tensione ed è impegnato a "lottare" con un suo simile, mettere le mani in mezzo non è affatto consigliato.Fatta questa premessa, nel nostro focus indichiamo almeno cinque modi utili per risolvere il problema.Dal momento che i litigi tra cani non durano a lungo, fare più rumore possibile è un primo consiglio. Utilizza tutto ciò che hai lì a portata di mano, ma puoi anche urlare e battere i piedi. In questo modo attiri l'attenzione del tuo cane. L'ideale sarebbe avere a disposizione un secchio d'acqua o una pompa per spruzzarla addosso ai due litiganti: infatti l'acqua, soprattutto in gran quantità, attira incredibilmente l'attenzione del cane. Lanciare una coperta o una barriera che li divida: alcuni cani infatti, quando non vedono più il loro avversario, smettono di combattere. Usare le gambe: se nel corso dei litigi tra cani sei costretto a ricorrere alla forza, meglio utilizzare le gambe che le mani. Non bisogna prendere a calci i cani, basta semplicemente dividerli. E se uno dei due o entrambi dovessero poi puntare te? Non scappare, rimani lì a fronteggiarli senza guardarli negli occhi. E' chiaro che questo metodo è il più rischioso e va espletato solo in casi limite. Prevenire la zuffa: è il metodo migliore. Gira al largo da altri cani se sai che il tuo è geloso, troppo territoriale oppure non sa giocare se non in modo troppo veemente.

[video] tg cinofilo: trasforma il pelo dei cani in maglioni, guanti e poncho

News Redazione -

Pelo dei cani trasformato in indumenti? Jeannie Sanke lo fa, e ha anche molto successo. Jeannie Sanke, di Evanston nell’Illinois, ha iniziato due anni fa a produrre maglioni, guanti e molti altri capi di abbigliamento partendo da un materiale molto insolito: il pelo dei cani. Le sue produzioni hanno molto successo, Jeannie crea i suoi capi partendo dal pelo che gli viene fornito dai suoi clienti, e il primo problema è quello di rendere il pelo dei cani adatto ad essere filato: non tutte le razze di cani hanno un pelo che si può prestare ad essere filato facilmente, ed in qualche caso è necessario mescolarlo anche con lana tradizionale, di alpaca o di pecora.Uno dei passaggi fondamentali della lavorazione è anche il lavaggio, che viene effettuato in tre fasi diverse per assicurare che le fibre non mantengano quell’odore “di cane”, che è una delle principali preoccupazioni di chi è interessato ai capi creati da Sanke: “Le persone sono sempre molto preoccupate che i vestiti sappiano di cane, ma perché non lo sanno, esattamente come un maglione di lana non odora di pecora”, spiega la ragazza. L’uso del pelo di cani come lana (una pratica chiamata “chiengora”) in realtà non è una novità assoluta, anzi risale a migliaia di anni fa ed è talvolta usata da comunità che vivono in luoghi con climi molto freddi, in particolare in vicinanze al circolo polare artico (apparentemente il pelo dei cani è molto più caldo della lana tradizionale), ma oggettivamente è poco diffusa a livello globale, anche perché non tutti apprezzano ai giorni nostri l’idea di un capo realizzato in pelo di cane.

La storia di amaze bobb, un barboncino coraggioso che non si è mai arreso

News Redazione -

di Lavdie Sijani - La storia di questo tenero barboncino è da non credere. La sua trasformazione è stupefacente. Oltre ad essere stato abbandonato, le condizioni in cui è stato trovato da Los Angeles Animal Control nella città di Denver sono indescrivibili. Tutto il personale del rifugio per cani è rimasto inorridito dallo stato in cui è stato recuperato Amaze Bobb. Prima di essere preso e messo in salvo, il piccolo barboncino nano aveva vissuto per le strade di Denver con i senzatetto. Non riceveva né cibo né cure di nessun genere da tantissimo tempo. La sua storia è il racconto di diversi salvataggi e della sua forza di volontà nel non volersi arrendere fino a quando non avrà trovato una perfetta famiglia per sempre. Per prima cosa, il personale del rifugio per cani lo ha portato al Carson Animal Care. Lì il piccolo barboncino nano è stato completamente rasato. Di seguito, controllando la sua bocca, gli hanno tirato via alcuni denti perché troppo marci per essere salvati. Amaze Bobb aveva un pelo completamente arruffato ed arricciato e per questo motivo la sua zampa posteriore sinistra si era amputata autonomamente. La sua “pelliccia” infine aveva del tutto chiuso la ferita. I veterinari poi si sono accorti che anche la condizione di una delle sue zampe anteriori non era delle migliori. Hanno quindi deciso che era necessario amputargli anche quella. Quando sono venuti a conoscenza della situazione di Amaze Bobb, Love Leo Rescue insieme a Carla Naden, la direttrice di salvataggio della Animal Synergy, hanno immediatamente accolto il barboncino nano nella loro struttura per cani abbandonati. Dopo poco più di due settimane Amaze Bobb ha trovato una casa adottiva, che è diventata la sua casa per sempre. È andato, infatti, a vivere con i Ludenbergs nel Colorado. Megan Ludenberg è un'addestratrice di cani professionista nella contea di San Diego. La sua casa era esattamente ciò di cui il dolce barboncino nano aveva bisogno.Prima che la famiglia Ludenberg volasse a Denver per poter finalizzare l'adozione, sono passate altre sei settimane perché Amaze Bobb aveva bisogno di qualche ulteriore assistenza veterinaria. Ma quando il tenero cagnolino è finalmente giunto a destinazione, non ha mostrato nessuna difficoltà nell'unirsi ad una casa piena di altri amici. Infatti la famiglia Lundenberg, oltre ad aver adottato Bobb, ha già Zebulon (gatto soriano), Everest (gatto siamese), Denali  e Kaytu ( due Husky Siberiani). Tutti vanno d'amore d'accordo nel rispetto dell'altrui spazio personale. La differenza di Amaze Bobb tra il il prima ed il dopo è assolutamente notevole. La prima volta che arrivò in casa Ludenberg il cagnolino era comprensibilmente sopraffatto. Il suo mondo era improvvisamente cambiato in meglio. Ma dopo appena due settimane il cane si è inserito benissimo nel suo nuovo ambiente confortevole e pieno di affetto ed attenzione. È stato capace di accettare tutto l'amore che gli veniva offerto ed era finalmente felice. Amaze Bobb è un cane dal carattere molto allegro. Ama quando gli si strofina il pancino, ama rotolarsi per terra per attirare l'attenzione. Ama divertirsi con il suo giocattolo preferito che è un agnellino di gomma e il fatto che gli siano state amputate due gambe e che abbia subito qualche grave intervento di chirurgia dentale, non ha in nessun modo rallentato la sua gioia di vivere. L'esperienza professionale di Ludenberg sta dando ad Amaze Bobb la sicurezza per poter costruire un rapporto con gli umani. È un cane incredibilmente intelligente, il dolce barboncino nano, ed è molto felice di apprendere queste nuove competenze che gli vengono insegnate. La sua famiglia adottiva lo adora ed è assolutamente innamorata di questo loro ultimo arrivo. E Bobb d'altro canto è altrettanto contento di vivere in un tale ambiente amorevole, gentile e compassionevole. Non c'era posto migliore per lui se non questa casa, dove vive una famiglia davvero responsabile e sicuramente amante degli animali. Amaze Bobb, nonostante la sua grande disgrazia, è stato senza dubbio molto fortunato.

Tg cinofilo, brasile: il vicino lo filma mentre abusa sessualmente del cane

News Redazione -

Abusa ripetutamente del suo cane, ed è ancora libero e in circolazione. Un uomo è stato denunciato per il reato di maltrattamento di animali, incredibilmente per aver ripetutamente stuprato la sua cagnolina. Il triste fatto arriva dal Brasile: la povera cagnolina vittima delle violenze è stata soccorsa grazie alla prontezza di un vicino di casa che ha ripreso con un filmato l’uomo, mentre abusava di questa e ha poi consegnato il filmato nelle mani delle autorità. Dopo aver visionato il materiale è stata successivamente la polizia locale ad intervenire, insieme alla protezione animali: si sono presentati a casa dell’aguzzino a sequestrargli il cane. I veterinari che hanno visitato il povero animale hanno constatato gravi ferite, dovute non soltanto agli stupri sessuali ripetuti nel tempo ma anche alle pessime condizioni in cui viveva. La cagnolina portava in mostra infatti una lacerazione profonda al collo che era già stata aggredita da numerose larve di mosca. Ciò che è più sconcertante in merito a tutto questo caso, al di là della bestiale violenza e della perversione che l’ha guidata, è che l’uomo responsabile delle sevizie alla cagnolina è libero e tranquillo a casa propria. E non solo: non si tratta certo di un cittadino modello, ma di un individuo che è già stato segnalato in passato alle forze dell’ordine proprio per maltrattamento di altri cani randagi e purtroppo questo delinquente ancora possiede altri cani oltre a quello abusato e sequestrato. Nessuna misura cautelare dalle forze dell'ordine né provvedimento sono stati presi, in un Brasile ora nell’occhio del ciclone per la totale assenza di una adeguata legislazione a difesa degli animali. Di seguito, mostriamo un servizio della TV brasiliana in merito al fatto, in cui chi ha denunciato racconta cosa ha visto. Inoltre si vede come aiuta la protezione animali a catturare il cane e infine piange per il sollievo quando lo vede in salvo.

Come fare il bagno al cane: tutti i consigli

Igiene e bellezza Redazione -

Bagno al cane: come farlo senza troppe difficoltà? Ecco tutti i nostri consigli.Si sa che i cani non amano particolarmente fare il bagno: se è vero che adorano tuffarsi in un fiume o in un lago per nuotare e giocare spensierati, non si accostano però con altrettanto entusiasmo al bagno fatto in vasca con shampoo e spugna. Va detto anzitutto che, se curare la pulizia del cane è una buona regola igienico-sanitaria, fare il bagno al cane non è un’attività che va ripetuta troppo spesso: si consiglia di lavarlo non più di due o tre volte all’anno, salvo esigenze particolari, perché altrimenti si rischia di danneggiare il film protettivo che il pelo del cane naturalmente possiede, oltre a causare dermatiti o eczemi. La pelle del cane infatti ha un PH pari a 7, diverso da quello umano, che la rende più delicata e vulnerabile della nostra. La necessità di fare il bagno al cane inoltre dipenderà anche dall’ambiente in cui vive: un cane che sta in casa, su materassini o divani, non si sporcherà spesso e non avrà bisogno di essere sottoposto a frequenti lavaggi. D’altro lato, un cane che vive all’aperto, esposto ad agenti inquinanti, o ama giocare rotolandosi nella terra del giardino, potrebbe necessitare di lavaggi un po’ più consueti. Quando vogliamo fare il bagnetto al nostro cane incontriamo serie difficoltà, perché non sembra affatto contento di assecondare la nostra volontà di tenerlo bello, profumato e soffice. In effetti far restare il cane nella vasca da bagno è un' impresa per niente facile, ma con alcuni suggerimenti che leggeremo in questo articolo e con tanta pazienza, potremo trasformare il tempo del bagno in una piacevole esperienza se non in un grande legame che si instaurerà tra noi ed il nostro cagnolino. Quando vediamo le persone che fanno fare il bagno al cane nei film e negli spettacoli in televisione, il più delle volte sembra un momento di grande gioia e divertimento per tutti i soggetti coinvolti. Purtroppo però, nella nostra vita reale ci appare completamente diverso. Il bagno del nostro cane non somiglia per niente ad un'esperienza positiva!Ai cani, fondamentalmente, non importa se sono sporchi e puzzolenti, anzi, diciamo pure che gli piace anche un po'. La maggior parte di loro non ha paura a mettere in atto una bella lotta se pensano che questa gli aiuterà a mettere fine a questo benedetto bagnetto. In televisione vediamo il nostro attore preferito che, dopo aver corso con il suo cane, lo riporta a casa e contento lo ricopre di schiuma e lo insapona divertito. La nostra scena invece somiglia molto di più ad un incontro di wrestling, con il nostro cane che si trasforma in un esperto lottatore e tra graffi e scivolate cerca di arrivare il più lontano possibile da noi, sperando di farla franca. Ecco alcuni consigli su come lavare il nostro cane, rendendo l'esperienza molto più amichevole.Fare il bagno al cane: quando e come si fa La prima cosa fondamentale che bisogna fare è quella di associare il bagno a qualcosa di positivo. Ed è ciò che facciamo di solito quando vogliamo far fare al nostro cane qualcosa di nuovo. In altre parole, cercare di corromperlo offrendogli dolcetti, giocattoli ed accarezzarlo mostrandogli tutto il vostro affetto. Ripetere queste operazioni ogni volta che riusciamo ad ottenere un comportamento positivo ed ogni volta che collabora rendendo il bagnetto molto più piacevole. Si inizia semplicemente facendolo entrare nella vasca vuota e lì trascorriamo del tempo con lui dandogli dei giocattoli o dei biscottini. Poi piano piano si arriverà ad aggiungere anche l'acqua, sempre tiepida, mi raccomando, mai bollente. Il trucco sta nel fatto che non bisogna avere paura di ripetere queste azioni, fino ad ottenere ciò che vogliamo. In pratica se si dispone di una vasca da bagno o comunque di una specifica area in cui il nostro cane fa il bagno, bisogna farlo venire fino a noi e premiarlo con un biscottino ogni volta che obbedisce. Alla fine dovrà andarci da solo anche senza offrirgli nessun compenso.Fare il bagno al cane: proteggete le orecchie!Dobbiamo essere molto attenti a non far entrare l'acqua nelle orecchie del nostro cane durante il bagnetto perché oltre ad essere fastidioso per loro, può effettivamente causare problemi di salute. L'ideale sarebbe quello di passargli un batuffolo di cotone all'interno delle orecchie, se ce lo permette. Altrimenti sarà sufficiente fare del nostro meglio per evitare di spruzzargli l'acqua al loro interno. Se abbiamo la fortuna di disporre di un cucciolo, bisogna iniziare a fargli il bagno il più presto possibile. Sicuramente si opporrà molto meno a tale esperienza in quanto, essendo giovane, non avrà alcuna associazione negativa verso il bagno. Trasformando il bagno in un'abitudine sin da subito nella fase iniziale, si incontreranno meno problemi in seguito.Fare il bagno al cane: shampoo giusto e non bagnare la testa Un modo per rendere l'ora del bagnetto ancora più sgradevole per il nostro migliore amico è quello di scegliere lo shampoo sbagliato. Ci sono degli shampoo infatti, che potrebbero graffiare o seccare la pelle del nostro cane. L'ideale sarebbe quello di utilizzare un sapone delicato che pulisce e rimuove gli odori indesiderati senza però spogliare il nostro adorabile cagnolino degli oli essenziali della sua pelle. Abbiamo detto che le orecchie del cane devono essere salvaguardate dai getti d'acqua in quanto possono causare dei problemi seri in seguito. Ma non solo le orecchie sono da proteggere, bensì anche i suoi occhi e la sua bocca. Come possiamo riuscire a fare questo? Beh, semplice. lavando il cagnolino dal collo in giù. Ci possiamo servire di un secchio o di una tazza per bagnare il cane senza rischiare. Altrimenti in commercio, si trovano degli spruzzatori appositi, progettati appunto per il bagnetto di un cane. Qualcuno di voi si chiederà: “Ma allora come facciamo a lavare la faccina del cucciolotto?”. Per rendere il nostro amico a quattro zampe assolutamente perfetto, basterà usare un panno umido per pulirgli anche gli occhietti e la boccuccia.Fare il bagno al cane: come asciugarloMolti di noi asciugano il cane con l'asciugacapelli, ma il rumore e la sensazione è sicuramente qualcosa a cui il nostro cane si deve abituare, altrimenti avrà paura. Inoltre bisogna fare molta attenzione ed evitare di bruciargli la pelle. Un'altra strada da percorrere è sicuramente quella dell'asciugamano e via. Per asciugarlo bene solo con l'asciugamano, sarà indispensabile prenderna per cani perché sono più assorbenti. Ovviamente si possono trovare nella maggior parte dei negozi per animali. Naturalmente non facciamoci cogliere impreparati dall'inevitabile “scossa” che il nostro cane farà per asciugarsi un pochino anche a modo suo. Facendo associare al cane il bagno a qualcosa di piacevole e rimanendo sempre calmo e assertivo, con il tempo questo evento non farà altro che rafforzare il nostro affetto. Il risultato sarà quello di fare del bagno un altro gradevole momento da condividere.Quando fare il bagno al cane è da evitare. Ci sono alcune circostanze in cui è meglio evitare di fare il bagno al cane:Non fare il bagno al cane in inverno: è bene farlo solo nelle stagioni più miti. Se potete lavarlo all’aperto, fatelo quando la temperatura è più mite perché, per quanto il cane possa essere ricoperto da folto pelo, il freddo e l’umidità potrebbero farlo ammalare. Anche se lo lavate in casa, sarà comunque meglio non portarlo fuori subito dopo il bagno, se non si è certi che il cane sia completamente asciutto. Se il cane non gode di ottima salute è meglio non sottoporlo ad una pratica che per lui potrebbe risultare troppo stressante e peggiorare le sue condizioni. Non fate il bagno al cane nei giorni immediatamente successivi alle vaccinazioni o dopo aver applicato i prodotti antiparassitari; è meglio lasciar trascorrere almeno una settimana. Se il cane ha mangiato da poco, aspettate che abbia digerito prima di fargli il bagno: quindi non lavatelo prima che siano passate tre/quattro ore.

[video] tg cinofilo, sperimentazione sui beagle: un silenzio assordante

News Redazione -

Sperimentazione sui Beagle: in alcuni paesi è una pratica ancora in atto.Le sperimentazioni sugli animali sono uno dei capitoli più oscuri della storia dell’umanità, anche se i ricercatori soprattutto nel settore medico e farmacologico continuano a sostenere tutto il contrario, come emerso dalla recente deroga approvata dalla Commissione Affari Costituzionali di una proroga in Italia di tre anni per gli esperimenti effettuati sugli animali per droghe, tabacco, alcol e xenotrapiantiha, ovvero, trapianti di organi tra diverse specie. Nonostante siano state realizzate delle vere e proprie battaglie per vietare la sperimentazione per cosmetici e tante altre ricerche inutili che provocano solo la sofferenza agli animali in tutto il mondo, c’è ancora tanta strada da percorrere.E’ uno degli appelli lanciati e su cui si batte la organizzazione internazionale Humane Society nell’ambito di una campagna contro i test per pesticidi sugli animali che durante le ricerche e sperimentazione muoiono di avvelenamento. La stessa organizzazione ha ricordato che molti paesi ancora consentono questo tipo di sperimentazione di pesticidi come diserbanti e insetticidi su tanti animali, tra i quali uno studio denunciato dalla Humane Society che sperimenta sui Beagle. Secondo quanto evidenza l'organizzazione, i cagnolini vengono avvelenati giornalmente costretti a mangiare del cibo o una capsula con del pesticida per un anno intero.Questo test è stato già vietato in molti territori come Stati Uniti, Unione Europea, India, Brasile e Canada ma rimangono degli studi richiesti in alcuni paesi come Giappone e Corea del Sud per poter mettere in commercio questi prodotti.“Sono dei test crudeli e inutili ancora in corso per soddisfare questi due paesi”, denuncia la Humane Society.Troy Seidle, Direttore di Ricerca e Tossicologia dell'organizzazione ha diramato un comunicato con il quale fa sapere le condizioni disumane alle quali sono sottoposti i cani: “Poverini, non hanno mai conosciuto l’erba. La loro vita è molto breve nelle gabbie di metallo. Dal momento in cui vengono presi dalle loro madri, i cuccioli di beagle utilizzati nei test, devono sopportare sofferenze atroci per la sperimentazione dei pesticidi. Dietro le porte chiuse a chiave, questi cani vengono lentamente avvelenati, costretti a ingoiare pillole o mangiare del cibo con sostanze chimiche, ogni giorno per tutto un anno, fino a quando non vengono uccisi e sezionati”. Humane Society è l’unica organizzazione di protezione animale che sta operando in Corea del Sud e Giappone, trattando attivamente con le autorità governative competenti per far abolire questi tipi di test molto crudeli. Al contempo, la Human Society chiede la collaborazione di tutti, tramite una petizione internazionale che puoi firmarla anche tu su: Save dogs from cruel pesticide poisoning! Molte delle immagini sono shoccanti e documentano questa terrificante realtà che non viene mai mostrata. E’ il momento di farlo!

mal di denti nel cane

Mal di denti nel cane: cause, sintomi, prevenzione, cura e rimedi naturali

Salute del cane Redazione -

Mal di denti nel cane: come capire se il nostro cane soffre per via di questo problema? Ebbene sì, anche i nostri amici a quattro zampe possono soffrire di problemi dentali. A dirla tutta il mal di denti nel cane è uno dei problemi più frequenti che possono presentarsi nei nostri amici. L'American Veterinary Medical Association ha stimato che l'85 per cento dei cani di età superiore ai 3 hanno una tipologia di malattia paradontale. Chi di noi ha avuto questo tipo di problema sa quanto quel dolore risulti essere destabilizzante per la nostra routine e per il cane il discorso non è differente.Mal di denti nel cane: cause principaliScarsa igiene orale; Eccesso di cibi zuccherati; Mangimi di scarsa qualità; Alimentazione prima o carente di cibo secco; Mancanza di giochi da poter rosicchiare.Se non è presente una corretta igiene orale i residui di cibo uniti alle sostanze prodotte dai batteri si trasformano in placca. Quando questa si accumula e si indurisce si forma il tartaro. Quando si arriva a questo livello è indispensabile l’intervento dei veterinario per la sua rimozione. Le conseguenze della presenza del tartaro sono soprattutto l’alitosi, la carie, infiammazioni e infezioni alle gengive.Mal di denti nel cane: sintomi Ma come facciamo ad accorgerci che il nostro cane ha il mal di denti? I sintomi indicativi del mal di denti nel cane sono soprattutto:l’alito cattivo il fatto che nonostante il cane dimostri di avere fame non mangia quando tocchiamo il muso del nostro cane e questo si sposta immediatamente con uno scatto può essere un chiaro sintomo del dolore che sta provando il nostro amico peloso. Dondolio dei denti arrossamento e sanguinamento delle gengiveMal di denti nel cane: rimedi La prevenzione è importantissima per evitare che il nostro cane possa soffrire di mal di denti ma quando questo arriva allora è necessario l’intervento del veterinario. Il tartaro non può infatti essere rimosso utilizzando semplicemente uno spazzolino è necessario un intervento di detartrasi con cui il veterinario provvederà a rompere le placche di tartaro di modo da poterle poi eliminare. L’intervento viene sempre eseguito sotto anestesia di modo da evitare dolore al cane e soprattutto di modo da avere un migliore accesso alla bocca e quindi ai denti. Se il dente risultasse troppo danneggiato ovviamente il veterinario dovrebbe procedere con l’asportazione. Se sono presenti infezioni il veterinario potrebbe consigliare anche antidolorifici o antibiotici. Esistono anche dei rimedi naturali per evitare possibili gengiviti: si tratta di una patologia molto frequente e che spesso si accompagna a problemi dei denti che portano alla formazione di tartaro. Ecco i nostri consigli naturali per affrontare il problema:In caso di alitosi basta usare l’Ascophyllum nodosum, alga dalle importanti proprietà depurative. Per la ricostruzione gengivale consigliamo l'Idraste, cioè un infuso freddo di un cucchiaio di radici: si tratta di una pianta antisettico naturale dalle straordinarie funzioni cicatrizzanti, che va spruzzato sulle gengive almeno due volte al dì per una decina di giorni. 30 gocce al giorno di calendula sono ottime per la sua proprietà antiflogistica. Le proprietà antinfiammatorie del propoli sono una ma1nna per quei cagnolini che hanno una gengivite in fase iniziale, ma anche per quelli che hanno ulcere (qui conviene diluirla molto nell'acqua, altrimenti brucerà davvero tanto). Un bel decotto di malva al posto dell'acqua non potrà fargli che bene: infatti è un emolliente e ha proprietà antinfiammatorie delle mucose. L'ideale per gengive doloranti.Mal di denti nel cane: prevenzione Mantenere i denti del nostro cane e le sue gengive pulite e prive di infezioni può allungargli la vita. Cosa possiamo quindi per prevenire la formazione di placca, tartaro e carie ed evitare quindi di far soffrire il nostro cane di mal di denti? Prima di tutto possiamo dargli giornalmente del cibo secco. Le crocchette infatti grattano la superficie dei denti stimolando quindi la rimozione del cibo e della placca. Anche dare ai nostri amici delle ossa da rosicchiare è utile, purché queste siano ossa di bufalo. Utili sono anche i giocattoli masticabili. Se riusciamo ad abituare il nostro cane a farsi lavare i denti con lo spazzolino (questo non è proprio semplice da fare ma non perdiamoci d’animo e tentiamo comunque), senza utilizzare però il nostro dentifricio che per lui potrebbe essere invece dannoso. Necessario è anche un controllo del veterinario giusto per essere certi che stiamo facendo un buon lavoro di prevenzione e il nostro cane non presenti alcun problema a denti e gengive. Sempre a proposito di mal di denti nel cane, consigliamo la lettura del nostro articolo clicca---> riguardante la pulizia, la cura e il mantenimento dei dentini. Questo è un aspetto sicuramente fondamentale per poter assicurare al vostro quattrozampe una prevenzione efficace nei confronti di tutti i batteri che si depositano sui denti.

Tumori testicolari del cane

Tumori testicolari nel cane: quali sono, diagnosi e cura

Salute del cane Redazione -

Quali sono i tumori testicolari nel cane? Ne esistono diverse tipologie, colpiscono soprattutto i cani anziani.Nei cani il tumore ai testicoli è la neoplasia più diffusa, seconda solo ai tumori della pelle. La sua elevata incidenza cresce con l’avanzare dell’età del cane, a partire dai 7 anni circa, ma raggiunge il picco massimo nei soggetti anziani sopra i 10 anni. Inoltre i cani criptorchidi, con uno o entrambi i testicoli che non sono discesi nello scroto, hanno una probabilità di sviluppare tumori testicolari molto più elevata, pari  quasi al 14% in più. Esistono tre tipologie di tumori testicolari del cane, classificate in base alla regione di insorgenza, alla sintomatologia e all’evoluzione clinica:Il Seminoma è un tumore che colpisce generalmente un unico testicolo, che può aumentare di volume fino a cinque centimetri di diametro; nel 6-10% dei casi genera metastasi, che si localizzano nei linfonodi, a livello della zona iliaca e successivamente si estendono agli organi dell’addome. Il Sertolioma è un tumore testicolare che interessa le cellule del Sertoli e che si sviluppa soprattutto nei cani con i testicoli ritenuti. È la neoplasia che raggiunge le maggiori dimensioni, anche se la sua crescita è lenta e di rado genera metastasi. Si caratterizza rispetto agli altri tumori testicolari per la cosiddetta “sindrome da femminilizzazione”: provoca cioè un’alterazione ormonale, con elevati livelli di estrogeni, che danno origine ai tipici effetti da sindrome paraneoplastica, quali ingrossamento delle mammelle, perdita di pelo, colorazione anomala della pelle, atrofia dei testicoli, anemia. L’interstizioma, o tumore alla cellule interstiziali di Leydig, non provoca generalmente la crescita di volume del testicolo né femminilizzazione; al contrario può aumentare la produzione di testosterone, con la conseguente comparsa di disfunzioni a carico della prostata e delle ghiandole perianali. È il tumore testicolare del cane con la più bassa incidenza metastatica, pressoché nulla.Tumori testicolari nel cane: diagnosi La diagnosi delle neoplasie testicolari viene fatta dal veterinario partendo dalla palpazione e dall’osservazione dei testicoli, per verificare l’eventuale crescita anomala degli stessi e la presenza di masse o noduli. Seguono l’esecuzione di un’ecografia per confermare la diagnosi e valutare anche l’eventuale interessamento della prostata, ed eventuali radiografie per escludere la presenza di metastasi. Il tumore alle cellule interstiziali è generalmente il più difficile da diagnosticare, perché non comporta sintomi evidenti. Potrebbe interessarti anche il nostro focus sul Tumore nel cane: tipologie, sintomi e cure Tumori testicolari nel cane: cura. Il trattamento del tumore ai testicoli nel cane consiste nell’intervento chirurgico di sterilizzazione, con la rimozione di entrambi i testicoli, anche nel caso uno dei due non abbia ancora sviluppato neoplasie, perché è molto alta la probabilità che ciò avvenga. Se non c’è stato sviluppo di metastasi l’operazione è di solito risolutiva, perciò è fondamentale intervenire il prima possibile: alcuni proprietari però sono ancora talvolta riluttanti di fronte alla possibilità di castrare l’animale e rischiano di rimandare ingiustificatamente l’intervento, causando una crescita ulteriore della neoplasia, aumentando il rischio di metastasi e costringendo poi il cane a dover subire un intervento più lungo e invasivo, con tempi di ripresa maggiori. La cura e l’eventuale intervento chirurgico vanno ovviamente decisi con il veterinario, sulla base anche delle condizioni generali e dell’età del cane: in un cane molto anziano o con gravi patologie che potrebbero compromettere la riuscita e il superamento dell’operazione, si può ritenere più opportuno non intervenire, limitandosi a trattare farmacologicamente gli eventuali sintomi da sindrome para-neoplastica, come l’anemia o i problemi prostatici.

Tg cinofilo, la polizia salva un cagnolino trovato in overdose di eroina

News Redazione -

In overdose di eroina: così è stato trovato un cucciolo dalla polizia di Carrollton, in Texas. E solo grazie all'intervento degli agenti ora è salvo: il cagnolino, infatti, sarebbe morto se non avesse ricevuto cure immediate. Gli agenti erano stati chiamati per un furto in un appartamento: arrivati sul posto hanno sentito dei strani guaiti arrivare da un camioncino parcheggiato sulla via. In un primo momento, i poliziotti non capivano cosa avesse questo cucciolo nero e marrone lasciato da solo in quel van, ma da un esame più accurato del veicolo, hanno capito che l'animale aveva ingerito eroina. "Non eravamo sicuri di cosa gli stesse succedendo, ma il furgone dove si trovava era cosparso di droga e abbiamo portato il cagnolino subito da un veterinario", ha dichiarato Jolene DeVito, portavoce della polizia a Carrollton. Il cagnolino è stato trasportato d'urgenza al North Texas Emergency Pet Clinic, dove i veterinari hanno confermato che la sua situazione era molto grave, "in fin di vita per overdose da eroina".  Dopo giorni di molta ansia e trattamenti, il 21 febbraio la polizia ha deciso di raccontare la sua storia su Facebook per "ringraziare il dottore Stacie Fowler e il personale infermieristico del North Texas Emergency Pet Clinic", nominando ufficialmente il cagnolino «membro onorario del reparto K9», ovvero dei cani poliziotto, augurandogli di tornare presto in salute. Nel frattempo sono stati rintracciati anche i proprietari del van, che "sono stati arrestati per possesso di eroina e spaccio, a cui si aggiungeranno anche le accuse per maltrattamento sugli animali". Il cagnolino è stato invece preso in carico dall'Animal Adoption Center di Carrollton, che promuoverà la sua adozione. "E' stato un piacere prendersi cura di questo dolce cagnolino", ha detto Stacie, augurandosi che il cucciolo "trovi presto una nuova famiglia". Sperando che sia migliore della precedente, aggiungiamo noi.

Kira, il cane dallo sguardo più bello: è lei la vincitrice del concorso fotografico di palan

News Redazione -

E' Kira, una meticcia sarda di Gonnesa (Cagliari) ad aver vinto la prima edizione del concorso fotografico cinofilo organizzato dalla Palan Artisti.Gonnesa è paese in provincia di Cagliari: cinquemila anime, il comune è famoso per le sue miniere (in buona parte dismesse), per alcuni importanti siti archeologici e per il suo mare cristallino. Non solo: ora può vantare anche di avere Kira, cioè il cane con il sorriso più bello d'Italia. E' questa meticcia sarda ad aver vinto la prima edizione del concorso fotografico cinofilo organizzato dalla Palan artisti (che si occupa di immortalare gli animali in tutti i loro aspetti ritraendoli) dal tema "Tutto in uno sguardo". Al concorso hanno partecipato 980 cani di tutte le regioni italiane. Il concorso ha decretato che Kira, una cagnolina con un pesante maltrattamento alle spalle, è la vincitrice con i voti del web: ben 3600 mi piace. Si è aggiudicata anche il voto giuria, scelta per l'occasione su 1500 fotografie. Dietro al suo sorriso, come detto, c'è una storia di maltrattamenti: era stata ritrovata legata con un cavo elettrico e le venivano spente le sigarette nella pelle. Dopo una terapia di reintroduzione e grazie al suo nuovo proprietario Alessio Boi, Kira si è integrata benissimo con la sua nuova famiglia anche dal punto di vista sociale. Ha partecipato anche a dei concorsi cinofili di bellezza, dove ha sempre preso il primo posto sia in Francia che in Italia (a Pisa è stata eletta meticcio dell'anno per via della la sua storia che ha commosso tutti). Oltre al titolo italiano grazie al concorso "Tutto in uno sguardo", Kira verrà omaggiata di un quadro ritratto, che verrà donato all'ospedale microcitemico di Cagliari per regalare un sorriso ai bimbi che stanno male.Kira e alessio sono stati nominati coppia esempio dalla stampa italiana dopo questo bellissimo gesto. Naturalmente al di là dei premi vinti si vuole lanciare un messaggio per dire no ai maltrattamenti sui cani.

Cane capobranco, come controllare il suo comportamento

Comportamento Redazione -

Cane capobranco: come correggere questo problema comportamentale? Ecco i nostri consigli. di Lavdie Sijani - La forma più semplice per rendersi conto se il nostro cane si sente un capobranco è osservare il suo comportamento quando rientriamo a casa. Se ci salta addosso, significa che è lui il cane capobranco. Se invece il cane ha questo atteggiamento anche con gli ospiti, sta ad indicare che vuole far sapere a chiunque arriva in casa che è lui che comanda. Che cosa si può fare per fermare questo problema comportamentale nei nostri cani? Dobbiamo farci riconoscere noi stessi come capobranco. Quando il cane infatti non ha chiaro chi è il capobranco, sarà lui stesso a ricoprire questo ruolo vacante. Il problema è che questa soluzione, di solito, porterà a dei risultati disastrosi, sia per il cane sia per il padrone. Si diventa capobranco trasmettendo calma ed energia assertiva. Non bisogna salutare il cane con troppo affetto quando usciamo di casa. Ricordiamoci che il cane non è un bambino, è un cane. Salutare il nostro cane con affetto quando andiamo via di casa, infatti è sbagliato. Questo comportamento è assolutamente appropriato e meraviglioso se si dovesse trattare di un bambino, o più in generale di un essere umano. Ma il nostro cane, come abbiamo appena detto, non è un bambino, e la cosa più giusta e gentile che si possa fare nei confronti dei nostri amici a quattro zampe è trattarli come tali e comunicare con loro in un modo che essi possano capirci. Bisogna correggere la condotta del nostro cane e fargli comprendere che saltare addosso alle persone è un atteggiamento inopportuno.Cane capobranco: bisogna far capire al cane chi comanda. La mamma del cane, il capobranco per eccellenza, non avrebbe mai tollerato un comportamento scorretto da parte del cucciolo. Quando lei vede qualcosa, nei modi di fare del piccolo, che non le piace, si ferma e lo sposta. Per correggere le maniere sbagliate del cucciolo usa il suo modo calmo ed assertivo. Così il cagnolino impara a rispettare certi limiti, riconoscendo la leadership inequivocabile della madre e il suo ruolo di sottomissione nel branco. Quando arrivano gli ospiti in casa, chiediamo al nostro cane di sedersi e aspettare pazientemente. In pratica il cane seguirà i nostri comandi quando ci riconosce come capobranco e ci rispetta come tale. Non dimentichiamo che il leader del branco non negozia per prendersi ed ottenere ciò che vuole. Essere un capobranco significa esserlo sempre, non solo a volte. La leadership è per sempre! Nel mondo animale, una volta raggiunta la carica di capobranco essa viene portata avanti fino alla fine. Un vero leader non vacilla mai. Sa sempre cosa bisogna fare e come farlo. Un nostro comportamento incoerente, derivato dal fatto che ci sentiamo dei leader a giorni alterni o una volta al mese, porta il nostro cane a sentirsi confuso, sempre in ansia e ad avere un atteggiamento iperattivo. In natura la madre di un cucciolo gli insegna subito a non sporcare la tana. Mentre per noi umani sarà una vera e propria sfida riuscirci. Ma una volta messo in chiaro chi comanda, il nostro rapporto con il cane, oltre ad essere completo e felice, sarà un vero e proprio successo portando la nostra convivenza ad un livello ottimale e senza disastri.

Tg cinofilo, l'ultima trovata dei jihadisti: cani muniti di esplosivo per seminare morte

News Redazione -

I cani muniti di bomba pronti a seminare morte e distruzione: questa è la denuncia della Kurdistan Organizzation for Animal Rights Protection.Come mostrano le immagini pubblicate sul web, un gruppo di soldati iracheni ha notato e fermato un cagnolino con due bottiglie sulla schiena bloccate da un groviglio di fili che collegavano un esplosivo rudimentale: come spiegano i soldati, il cane era stato mandato dagli uomini del Califfato per cercare di attraversare la linea del nemico. Una volta infiltrato, avrebbero azionato a distanza il dispositivo tramite un telecomando: uno stratagemma ideato per uccidere più nemici possibile.Si tratta dell'ultima trovata escogitata dai jihadisti nel disperato tentativo di opporsi all'avanzata delle truppe irachene. Pochi giorni fa l'Isis aveva anche fatto ricorso all'uso di un drone sul fronte sud-occidentale di Mosul il quale ha sganciato una piccola bomba su una colonna di blindati Humvee, provocando l'esplosione del carico di munizioni a bordo di un mezzo che è stato disintegrato. Intanto continua la lotta per riconquistare tutti i territori rimasti in mano allo Stato islamico: il comandante dell'offensiva irachena, il generale Abdul Amir Yarallah, ha fatto sapere che oggi le forze lealiste hanno liberato un altro quartiere nella parte ovest della città, Haj al Jawsaq, prendendo tutto il controllo del cosiddetto Quarto Ponte sul fiume Tigri. In precedenza, fonti militari governative avevano riferito che era stato riconquistato il quartiere di Tayaran, sempre nella sponda occidentale.I combattimenti continuano ad essere intensi in quattro aree residenziali alla periferia meridionale ed occidentale di Mosul. Le fonti governative ammettono che l'avanzata procede lentamente a causa dell'uso delle autobomba e cariche esplosive da parte dei jihadisti. Allo stesso tempo, anche i raid aerei della coalizione internazionale guidati dagli USA sono diminuiti di intensità per il timore di colpire obiettivi civili.

Come riuscire a calmare il cane: consigli, suggerimenti e soluzioni

Addestramento Redazione -

Calmare il cane da situazioni di ansia, stress o iperattività dipende anche dal nostro comportamento. di Lavdie Sijani - Per poter calmare il cane farlo comportare come un vero gentiluomo, è necessario che noi per primi riusciamo a trasmettergli tale stato di benessere. Esibire tranquillità ed energia assertiva intorno al nostro cane è non soltanto un ottimo metodo per noi per affrontare la vita di tutti i giorni, ma anche il modo migliore affinché anche lui possa recepire questa sensazione. Molte persone vorrebbero riuscirci e pensano di non essere in grado di farlo. La buona notizia è che una volta capito come arrivare a raggiungere questo stato di calma, dopo sarà più semplice metterlo in pratica. Diventerà quasi istintivo. Una cosa da sapere è, inoltre, che chiunque può imparare ad emettere calma ed energia assertiva. In questo articolo vorrei mostrarvi come possiamo calmare il cane (e noi stessi) seguendo cinque punti fondamentali. Se il nostro quattrozampe è agitato, non è colpa sua! Non lo fa apposta, ma come calmare il cane?Non importa quello che può sembrare, ma se il nostro cane fa la pipì sul pavimento o mangia le nostre scarpe preferite, non lo fa per farci un dispetto. Quando un cane si comporta così è perché si sente insoddisfatto. L'unica cosa è che lui non ne conosce il motivo. Solitamente i cani annoiati hanno la tendenza a diventare distruttivi, mentre quelli insicuri possono urinare se si sentono intimoriti. Il modo migliore per cercare di risolvere il problema è strutturare la loro vita attraverso regole, confini e limiti e lasciandogli qualcosa di intellettualmente stimolante mentre sono soli. L'energia del nostro cane riflette la nostraIl modo più veloce per capire che tipo di energia trasmettiamo al mondo, è quello di osservare il nostro cane durante la sua passeggiata. Se lui non è calmo e felice, significa che neanche noi lo siamo. Il nostro cane impazzisce alla vista di un altro cane? Probabilmente siamo nervosi e irrequieti anche noi. Il cane è titubante all'idea di andare a fare una camminata e tira per tornare a casa? Chiediamoci come ci sentiamo in quel momento. Siamo forse arrabbiati o insicuri? Come si comporta il nostro amico peloso in casa? Salta sulle pareti o sta tranquillamente riposando sul divano? Anche in questo caso il nostro adorabile cucciolone riflette l'energia che noi gli facciamo percepire. La cosa buffa è che il nostro cane funziona come un termostato emotivo, mostrandoci la temperatura delle nostre emozioni. Prova a vivere il momentoC'è un detto (erroneamente attribuito a Lao Tzu) che recita: “Se si è depressi, si vive nel passato. Se si è ansiosi, si vive nel futuro. Se si è in pace, si vive nel presente”. Così molte delle nostre emozioni negative e stati energetici instabili provengono dal non vivere nel momento presente. Il passato ci dà rammarico per le cose fatte o non fatte. Il futuro ci preoccupa per ciò che potrebbe o non potrebbe accadere. Non possiamo cambiare il passato e non possiamo vivere il futuro fino a quando non diventa presente. Concentrandoci su ciò che ci sta accadendo in questo momento, ci aiuterà a trovare quel luogo di calma. È questo quello che i nostri cani fanno naturalmente ed è questa la lezione più grande che possiamo imparare da loro. Per calmare il cane (e noi stessi) serve anche un po' di contatto con la naturaPrendiamoci un po' di tempo per andare regolarmente in un luogo dove siamo circondati dalla natura. Può essere un parco, una spiaggia, le montagne, il bosco, il deserto...tutto ciò che ci viene in mente. Lasciamo il nostro cellulare a casa per una volta, o spegniamolo dedicandoci solo ed esclusivamente a ciò che ci circonda mentre facciamo una scampagnata con il nostro cane. Impariamo semplicemente ad ascoltare la natura. Osserviamo le interazioni della terra. Osserviamo le piante, gli animali. Ascoltiamo il cinguettio degli uccelli che hanno delle conversazioni affascinanti tra di loro in ogni momento. Smettiamo di pensare per un istante a quello che succede nella nostra quotidianità per concentrarsi sulle nostre sensazioni: vedere, ascoltare, odorare, sentire... È questo il mondo in cui vive il nostro cane. È anche il mondo in cui siamo nati tutti noi esseri umani, solo che perderlo di vista è così facile che non ce ne rendiamo conto. Il processo per risanare il nostro caneTrovare un cane perfetto che si lascia addomesticare all'istante, che non distrugge le cose che non sono sue e che obbedisce automaticamente è pressoché impossibile. Se qualcuno di voi lo ha incontrato, beh tenetevelo stretto perché la maggior parte di noi ha esperienze del tutto differenti. A volte può sembrare che non saremo mai in grado di risolvere il problema. E questo ci porta al discorso iniziale riguardo al nostro atteggiamento. Se siamo preoccupati di non poterci riuscire in un futuro e se siamo in ansia per cercare di ottenere dei risultati, allora è la volta buona che non ne otterremo. Se impariamo a concentrarci sui piccoli risultati allora questi diventeranno una costante, fino a diventare dei medi e dei grandi successi. Quindi smettiamo di preoccuparci di ciò che sta per accadere e concentriamoci su ciò che sta accadendo. Imparare a mostrare calma ed energia assertiva non è complicato e neanche un gran mistero. È una nostra dote innata, non una nuova abilità da imparare. È una nostra caratteristica naturale che ha solo bisogno di essere ricordata e la padronanza di noi stessi porterà il rapporto con il nostro cane ad un livello completamente nuovo.

Il cane mangia l'erba e vomita: bisogna preoccuparsi?

Comportamento Redazione -

Se il cane mangia l'erba, ci troviamo di fronte ad un comportamento di cui non ci si deve preoccupare. Di sicuro quando abbiamo deciso di prendere un cane per farci compagnia, eravamo certi che non fosse una mucca. O sbaglio? Ma nonostante questa nostra certezza quasi assoluta, a volte ci viene il dubbio quando sorprendiamo il nostro caro amico mangiare dei fili d'erba come se fosse il più esperto tra gli ovini. Resta comunque il fatto che non siamo gli unici proprietari di cani a preoccuparci di questo, soprattutto quando osserviamo che oltre a mangiarla, il nostro fidato amico, poco dopo la vomita. Le domande più frequenti sono: “Lo farà perché è affamato? È malato? Annoiato? Gli farà male mangiare l'erba?”. Il termine specifico per indicare il disturbo caratterizzato da mangiare cose che non sono cibo, è “pica”. Spesso pica può rivelare che il nostro cane ha delle carenze di tipo nutrizionale. Ma se questa pratica viene eseguita specialmente da cani molto giovani o cuccioli, può semplicemente essere sinonimo di noia.Il cane mangia l'erba: un comportamente comune?È stato constatato che se il cane mangia l'erba, ci troviamo di fronte ad un' attività abbastanza comune. Questo accade non solo al parco dove portiamo i nostri animali domestici, bensì anche nella natura selvaggia. Infatti anche i cani selvatici sono soliti farlo, considerandolo come un comportamento alquanto naturale. Questa forma di pica non causa nessun tipo di problema. In realtà anche la maggior parte dei veterinari lo considera come un atteggiamento assolutamente normale del nostro cane. Uno studio su una piccola scala di 49 cani che avevano libero accesso all'erba e altri tipi di piante, ha dimostrato che il 79% di loro aveva mangiato delle piante. Di queste piante l'erba è risultata essere la loro preferita e quella più mangiata.Il cane mangia l'erba e vomita: perchè? Dunque, cerchiamo di capire. Ci sono una serie di ragioni per cui al nostro cane potrebbe piacere andare al pascolo. Alcune persone sostengono che il motivo che spinge il nostro amichetto peloso a sgranocchiare l'erba, potrebbe essere quello di provocarsi il vomito quando non si sente bene, per poi stare meglio. Altri invece, contestano questa idea sulla base del fatto che i cani non sono in grado da soli di curarsi un ipotetico mal di stomaco o altro. Ad evidenziare tutto ciò anche la testimonianza dei proprietari che sostengono infatti che i loro cani non stanno male prima di mangiare l'erba o perlomeno così sembra. Inoltre la percentuale di cani che vomita dopo aver ingerito l'erba risulta essere meno del 25%. La spiegazione (come si può vedere anche in questo video) a questo fenomeno è semplice. Il nostro adorato cagnolino non è prettamente carnivoro, pur discendendo esso dai selvatici lupi. Ogni tanto, proprio come gli esseri umani, adora assaggiare frutta e verdura. Variare la sua dieta, mangiando bacche o vegetali, era qualcosa che usava fare in passato il cane selvatico. E lo faceva per sopperire alle carenze nutrizionali, dato che purtroppo non erano sempre disponibili in natura. Questo comportamento è stato abbandonato piano piano con il tempo. Attraverso l'evoluzione l'animale, infatti, l'ha fatto diventare un bisogno secondario. L'istinto primordiale lo tirano fuori di tanto in tanto per eliminare il gas dallo stomaco, per esempio. O più semplicemente per poter digerire meglio. Certo, se l'erba viene masticata bene arriva sino all'intestino senza intoppi e viene poi espulsa attraverso le feci. Se invece il cane lo ingoia per intero, il filo d'erba potrebbe solleticare le pareti dell'esofago provocando così il vomito. Ma non dimentichiamo che mangiare bacche o frutta per il nostro cane può semplicemente voler dire che le trova gustose. Magari non diventerà vegetariano o vegano, ma sicuramente provare ad assaporare frutti dolci e succosi lo porterà a variare la sua dieta canina. Finché questo comportamento è sporadico e accade di tanto in tanto non c'è da preoccuparsi. Nel caso in cui invece dovesse compierlo più frequentemente il mio consiglio è di sentire un veterinario che darà una spiegazione medica appropriata ad ogni cane.

il cane ha paura

Il cane ha paura: cosa fare? alcuni consigli per tranquillizzarlo

Comportamento Redazione -

Se il cane ha paura ci troviamo di fronte ad un comportamento da correggere: vediamo cosa fare per tranquillizzare il nostro quattro zampe.Uno dei motivi per cui più frequentemente i padroni si rivolgono all’educatore cinofilo è che il cane ha paura. Sono molte le circostanze per cui i nostri quattro zampe possono mostrarsi spaventati e molti gli atteggiamenti, le situazioni o gli oggetti che possono scatenare una reazione di timore: ci sono cani che hanno paura delle persone in generale, o dei bambini, degli uomini col cappello in testa oppure delle auto e moto, degli agenti atmosferici (tuoni, vento, ecc.) e si potrebbe continuare con un lungo elenco. I motivi per cui il cane ha paura non sono sempre facili da individuare: le fobie possono essere legate ad esperienze negative quando era cucciolo o, per i cani abbandonati, a maltrattamenti subiti in passato. Ma dipende anche in parte dall’indole del cane: ci sono cani per natura più sottomessi di altri, che hanno una maggiore tendenza a dimostrarsi timorosi. Il cane pauroso inoltre non è solo quello che ha atteggiamenti dimessi, che si nasconde, trema e tiene la coda tra le gambe; talvolta la paura si trasforma in aggressività, come reazione di difesa nei confronti di quella che ritiene essere una minaccia per lui. Proprio per la multiformità del problema è molto difficile individuare delle azioni da intraprendere che vadano bene per ogni occasione; non va dimenticato che ciascun cane è un individuo a sé, con il proprio carattere, la propria soggettività, il proprio bagaglio genetico ed esperienziale. Pertanto ogni caso andrebbe valutato singolarmente, per poter individuare la linea di azione adatta di volta in volta. Tuttavia esistono alcuni princìpi generali che sottendono ad ogni intervento educativo se il cane ha paura. Per prima cosa occorre sempre conquistare la fiducia del cane: noi dobbiamo rappresentare per lui una base sicura. Come in natura il capobranco non è il più “prepotente” o il più aggressivo, ma è il più forte - nel senso di autorevole - allo stesso modo noi dobbiamo essere per il nostro fedele amico il leader di cui ha bisogno. Il cane deve percepire che siamo sicuri di noi stessi, calmi ed equilibrati, che siamo in grado di difenderlo anche da ciò che per lui rappresenta una minaccia; solo così si sentirà protetto e acquisterà anche più fiducia in se stesso. Se, ad esempio, per strada il cane ha paura dei grossi sacchi neri dell’immondizia, depositati fuori dai cassonetti, diamogli una “prova di coraggio” (almeno ai suoi occhi): andiamo avanti noi, avviciniamoci all’oggetto che tanto lo spaventa, tocchiamolo. In questo modo il cane capirà che non c’è nulla da temere e un po’ alla volta ci imiterà e proverà anche lui ad avvicinarsi.   In secondo luogo “distraiamo” il cane da ciò che lo spaventa: più il cane si fissa sull’oggetto o sulla persona di cui ha paura più la sua mente sarà bloccata e poco predisposta a fare un passo in avanti. E come possiamo distrarlo? Concentrando la sua attenzione su di noi: non tanto però distogliendolo momentaneamente (ad esempio mostrandogli del cibo), perché l’effetto sarebbe breve e dopo qualche istante la psiche dell’animale tornerebbe a focalizzarsi sull’oggetto della sua fobia, ripiombando nello stato di ansia e terrore. Ancora una volta, per il nostro quattro zampe, dobbiamo essere noi il centro dei suoi interessi; il cane deve pensare che tutto quello che fa con noi è bello e desiderabile. Come riuscirci? Ad esempio attirando la sua attenzione col gioco. E va detto che giocare non vuol dire riempirlo di palline, ossi di gomma o balocchi vari; giocare col proprio cane vuol dire interagire con lui. Il padrone deve essere parte attiva, deve divertirsi assieme al proprio cane, magari nascondendosi e facendosi cercare dal fiuto infallibile del suo amato Fido oppure nascondendogli un oggetto o giocando ad “acchiapparella” (ovviamente il cane vi prenderà sempre perché è molto più veloce di voi, ma il bello sarà proprio farlo vincere e vederlo felice e soddisfatto!). Col gioco potrete a poco a poco indurlo ad avvicinarsi sempre più a quello che lo spaventa: se, ad esempio, il cane ha paura dei bambini potete portarlo in presenza di qualche piccolo umano dicendogli di star fermo e non avvicinarsi; poi mettetevi col cane ad una certa distanza, in modo che non si senta minacciato, dopodiché distraetelo giocando con lui, magari facendovi inseguire per cercare di prendere quel gioco che gli piace tanto e che voi tenete in mano, sventolandoglielo davanti. Così facendo avvicinatevi sempre più al bambino e magari capiterà che il cane non si accorga di quella presenza fino ad arrivarne a pochi metri di distanza. Forse in quel momento il cane avrà di nuovo paura, ma intanto capirà che non gli è successo nulla di male, anche se si è spinto così avanti. Questo contribuirà un po’ alla volta a desensibilizzarlo, esponendolo cioè all’oggetto delle sue paure molto gradualmente e senza mai forzarlo, finché si abituerà e le sue reazioni fobiche svaniranno o diminuiranno. Certo non bisogna pensare che ciò avvenga da un giorno all’altro: per alcuni cani possono occorrere anche mesi o addirittura anni. È necessario dunque avere pazienza, calma e serenità.Il cane ha paura: cosa non fareSe proprio non sapete come comportarvi di fronte alle paure del vostro cane, la cosa migliore è sempre rivolgersi ad un bravo educatore cinofilo, senza improvvisarvi addestratori perché rischiereste di peggiorare la situazione. Ma ci sono alcune cose che sicuramente non vanno fatte se il cane ha paura:Non sgridatelo o picchiatelo: non solo il cane continuerà ad avere paura di ciò che tanto lo spaventa, ma in questo modo imparerà a temere anche voi. Niente di peggio per chi già è timido e pavido! Non costringetelo ad accostarsi all’oggetto o alla persona che lo intimorisce: aumenterete ancor di più la sua ansia e il suo senso di sottomissione; Non premiate le sue fobie: se il cane ha paura, magari in presenza di un altro cane, non coccolatelo o ricompensatelo con del cibo, perché in questo modo rafforzereste il suo atteggiamento fobico, comunicandogli che fa bene ad avere paura.Paura dei cani: e se invece siamo noi umani ad averla? La paura dei cani, nota anche con il nome di cinofobia, è una delle più comuni fobie verso gli animali. Dunque spieghiamo meglio di che cosa si tratta quando parliamo di “fobia”. Una fobia, più in generale, è una paura incontrollabile, irrazionale e persistente di qualcosa (un oggetto, situazione o attività). La cinofobia, in particolare, è la paura irrazionale e incontrollabile verso i cani. Questa paura si può mostrare a vari livelli. Ci sono infatti persone che sentono di avere paura soltanto in presenza di cani, mentre ce ne sono altre a cui basta il solo pensiero dell'animale. Le cause di questi disturbi d'ansia, possono essere delle più disparate. Una delle cause può essere il fatto che determinate persone sono già predisposte all'ansia per natura. Un altro motivo invece può derivare da episodi particolarmente spaventosi vissuti in passato contenenti l'oggetto della fobia, in questo caso, il cane. Di qualsiasi livello di paura si tratti, ci sono dei modi per cercare di superarli. La fobia può facilmente essere riconosciuta in quanto una delle sue fondamentali caratteristiche è la paura intensa e persistente verso un oggetto o situazioni lucidamente distinguibili come può, appunto, essere il cane. Allora, tendenzialmente il comportamento tipico di persone fobiche è quello di allontanarsi da circostanze valutate pericolose. In questo caso la persona, tenderà ad andarsene il più lontano possibile ed evitare tutti le situazioni dove sono presenti i cani. La presenza di questi animali o in alcuni casi, come dicevamo sopra, soltanto il pensiero o una loro rappresentazione anche fotografica potrebbe provocare ansia in questi soggetti. E quest'ansia potrebbe arrivare a sfociare in un attacco di panico, dando sfogo ad una paura intensa, a tachicardia, tremori o sudorazione che sono i sintomi tipici di questo disturbo.Paura dei cani: si può superare? Certo la maggior parte di noi ama gli animali ed in special modo i cani. Come si fa a non amare i nostri adorabili batuffoli pelosetti?? Però, nonostante molti di noi non lo concepiscano, ci sono individui che hanno paura dei cani a prescindere dalla loro razza, che sia esso un rotweiler o un piccolissimo chihuahua. Potrebbero arrivare a cambiare strada se gli incrociano e di accarezzarli o di avvicinarsi a loro, non se ne parla proprio! Per cercare di superare tale paura è fondamentale capire da dove è nata e quali sono le motivazioni che ci hanno portato a provare questa fobia. Sicuramente molte persone, ma non tutte, che hanno paura dei cani hanno sviluppato questo disturbo quando erano molto giovani. Le ragioni più comuni possono essere quelle ad esempio correlate ad un morso oppure quelle derivate da racconti dei nostri genitori o addirittura potremmo aver assistito ad un episodio brutale accaduto a qualcun altro a causa di un cane. Nel primo caso, in cui potremmo essere stati morsi da un cane quando eravamo piccoli, la fobia si presenta ogni qualvolta incontriamo un cane perché ci fa venire in mente quelle stesse brutte sensazioni. Nel secondo caso, invece, la nostra paura è stata indotta da altre persone o dai racconti di altre persone. Noi abbiamo inalato i timori di quella persona come se fossero i nostri. Nel terzo caso, è l'evento di per sé ad aver causato e sviluppato la nostra paura verso i cani, nonostante nulla di ciò a cui abbiamo assistito ci sia successa personalmente. A volte la persona fobica riesce a superare il trauma da sola, lentamente con il tempo. Altre volte invece, l'intervento di uno psicoterapeuta è la scelta più adatta. Rimane il fatto che le fobie sono disturbi psichici relativamente semplici da guarire. Potrebbe interessarti anche https://www.razzedicani.net/cane-ha-paura-del-temporale/

Maltrattamento sui cani

Maltrattamenti sui cani e altri animali: un fenomeno da conoscere e combattere

Curiosità Redazione -

Una riflessione sul problema dei maltrattamenti sui cani e altri animali, anche per capire quali sono le pene previste per chi compie simili atrocità. Quante volte abbiamo sentito di storie di maltrattamenti sui cani. E non solo cani badate bene. Sono storie che, a mio avviso, lasciano sconcertati a volte per la loro crudeltà. Parliamo di combattimenti, parliamo di incuria, parliamo di abbandono, di violenza vera e propria. Provo a pensare, a immaginare, cosa spinga un essere umano a perpetrare violenza, fisica e psicologica, su un animale senza che ve ne sia motivo alcuno. Ma non riesco proprio a trovare una motivazione diversa dall’idiozia e dalla cattiveria. Sono da evitare i luoghi comuni, a mio parere del tutto errati, che sostengono che i maltrattamenti sui cani a volte siano necessari per alcuni cani che risultano essere cattivi e che, quindi, meritano questi comportamenti di violenza, “così si danno una raddrizzata”.  Sono una fervente sostenitrice dell’idea che non esiste un cane cattivo, ma solo un cattivo padrone e sono assolutamente convinta che la violenza non si combatta con altra violenza. Forse non ci fermiamo abbastanza a pensare a cosa i maltrattamenti sui cani scatenino sui nostri amici pelosi. Eppure non ci vuole tanto a immaginarlo, se proviamo a metterci nei loro panni. Alcuni animali diventano violenti, perché in qualche modo anche loro devono provare a difendersi, esattamente come faremo noi, altri li rendiamo paurosi, togliendogli quella vitalità e forza d’animo che è tipica di qualsiasi razza canina. Alcuni li lasciamo morire di fame e dolore. Non so a voi, a me capita sempre di non voler leggere articoli che descrivono in modo crudo i maltrattamenti sui cani, perché da amante degli animali quale sono, mi si stringe il cuore ogni volta. Invece è bene leggerli, è bene informare e informarci perché quando decidiamo di prendere un cane, o comunque un animale, siamo coscienti di cosa succede al nostro amico se poi decidiamo che il “ giocattolo non ci diverte più” e diventa un impiccio. Siamo coscienti di quanta cattiveria può esserci nell’animo umano e, se ci rendiamo conto di non essere più che pronti ad amarlo e a prenderci cura di lui fino alla fine della sua vita, allora è meglio che lasciamo perdere e ci limitiamo a qualche carezza ai cani che incontriamo al parco quando andiamo a fare una passeggiata. Un cane è un essere vivente e come tale merita il nostro rispetto e il nostro amore. I maltrattamenti sui cani non sono un gioco, sono una cosa seria e molto grave e quando ci avviciniamo a questo argomento è bene farlo con coscienza.Maltrattamenti sui cani e altri animali: cosa dice la legge Il maltrattamento sui cani e su altri animali in genere, in diritto penale, è affrontato dall’articolo. 544-ter del codice penale ai sensi del quale:Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell'animale.La giurisprudenza ha chiarito che per parlare di reato non è necessario arrivare a lesioni fisiche, ma è sufficiente la sofferenza degli animali, poiché la norma mira a tutelarli in quanto esseri viventi in grado di percepire dolore, anche nel caso di lesioni di tipo ambientale e comportamentale (mancanza di cure, inedia, ecc). Siamo tutti tenuti a denunciare reati di maltrattamenti sui cani e sui altri animali in genere, rivolgendoci alle autorità competenti: carabinieri, polizia, corpo forestale, che si avvarranno di associazioni animaliste o di entri appositamente preposti per la tutela dell’animale. Se il maltrattamento è in corso è possibile chiedere telefonicamente un intervento urgente di modo che le autorità possano procedere al sequestro dell’animale ai sensi dell’articolo 321 del Codice di procedura penale e il già citato articolo 544 del Codice Penale. Non chiudiamo gli occhi se siamo testimoni di un maltrattamento sui cani o altri animali, perché così facendo contribuiremo solo a farli soffrire ulteriormente.Maltrattamenti sui cani e altri animali: le sentenze della giurisprudenza. In passato la Corte di Cassazione si è espressa diverse volte a proposito di maltrattamenti sui cani o altri animali, vediamo insieme alcuni casi:Cane legato a catena/corda troppo corta? E' maltrattamento: art. 544-ter C.Penale (Cassazione n. 26368/2011) Maltrattamento legare il cane al sole (Cassazione n. 20468/2007) Reato lasciare cane chiuso in auto al sole (Cassazione n. 175/2008) Se per allontanare un animale, lo si colpisce con un corpo contundente (pietre, bottiglie etc.) causandogli danno, si ha una responsabilità per colpa rilevante esclusivamente in sede civile (Cass. 3° Sez., sentenza del 1 marzo 1953). Il deterioramento dell'animale può essere permanente o transitorio, per cui anche una lesione guaribile in breve tempo è riconducibile a reato (Cass., sentenza del 27 giugno 1958) Per lo stesso motivo (transitorietà) sussite reato anche nel caso di applicazione dolosa dell'animale (nel caso della sentenza, era un cavallo da corsa) di farmaci ipnotico-sedativi usati per deteriorare utilizzabilità e rendimento dell'animale stesso (Pretura di Roma - 29 maggio 1973) Perché non sussista il reato stabilito dall'art. 638 C.P. , è necessario che ci sia un danno o pericolo in atto imminente e non sia possibile evitarli senza uccidere o dannegggiare l'animale altrui (Cassazione, sentenza del 26 gennaio 1977).

La storia di capitàn, il pastore tedesco che vive accanto alla lapide del suo padrone

News Redazione -

Capitan, Il cane che da anni preferisce la lapide alla cuccia. di Sijani Lavdie -Capitàn è il nome del meticcio di pastore tedesco proveniente dall'argentina che ha dormito per anni sulla tomba del suo padrone Miguel Guzmàn morto nel 2006. La sua storia è vera e ben documentata. Ha trascorso più di sei anni andando a dormire accanto alla tomba del suo padrone. Durante il funerale del signor Guzmàn la famiglia si era accorta che il cane era scomparso. Trascorsa una settimana i parenti di Guzmàn sono andati a visitare il cimitero e lì si sono stupiti di trovarci proprio Capitàn che faceva la guardia alla tomba. Il direttore del cimitero sostiene che il cane va lì ogni sera verso le 18 e lo fa ormai da anni. Questo bellissimo pastore tedesco dimostra così l'affetto e la devozione verso il suo padrone ormai morto da marzo del 2006. Si presenta ogni sera verso le 18 al cimitero di Villa Carlo Paz, Cordoba in Argentina. Si accuccia di fianco alla lapide di Miguel Guzmàn, dove veglia fedelissimo e si rifiuta di tornare a casa. Il personale del cimitero si prende cura di lui durante il giorno e lui trascorre tutte le sue notti dormendo di fianco alla tomba del suo defunto padrone. Capitàn resta vigile di fianco alla tomba del suo padrone. Certo, trovare la sepoltura del suo caro padrone non è stato impresa facile per Capitàn. Il direttore del cimitero Hector Baccega racconta di come si è accorto di questo cane che è apparso un giorno, tutto solo e ha cominciato a vagare per il cimitero fino a quando si è fermato proprio di fianco alla lapide di Guzmàn. Spesso durante il giorno Capitàn va a fare un giretto fuori e intorno al cimitero ma poi torna di nuovo alla tomba e comunque, cascasse il mondo, alle 18 in punto si sdraia nella parte superiore del tumulo e rimane lì tutta la notte. Il signor Baccega ha dichiarato che tutto il personale del cimitero porta da mangiare e si prende cura di Capitàn. Il figlio del signor Guzmàn, Damian, ha invece riferito di come ogni volta ha provato a riportare il cane a casa senza mai riuscirci perchè lui ritorna di nuovo subito al cimitero. Miguel aveva comprato Capitàn nel 2005 e l'aveva portato a casa per fare una sorpresa al figlio Damiàn, nel 2005. La moglie di Miguel, Veronica, ha raccontato in una intervista a La Voz che quando il cane scomparve, il giorno della morte di suo marito, lei e suo figlio lo cercarono a lungo ma non riuscirono a trovarlo. Allora entrambi pensarono che il cane fosse morto anche lui o fosse stato adottato da un'altra famiglia. Così smisero di fare ricerche. Scoprire che Capitàn era non solo vivo e vegeto ma bensì riposava di fianco alla tomba del padre, per Damian fu un'enorme sorpresa! Nessuno è mai riuscito a spiegarsi come abbia fatto il cane a trovare da solo la tomba del suo padrone defunto. Sappiamo solo che ci è riuscito. Nonostante gli innumerevoli tentativi fatti da madre e figlio, il cane non ha mai voluto lasciare la tomba per molto tempo. Attualmente è il cimitero la sua nuova casa e anche se a volte va a fare visita ai suoi famigliari nella vecchia abitazione, torna puntualmente sulla tomba del signor Guzmàn. Alla fine sia Damiàn che Veronica hanno accettato il fatto che Capitàn preferisse continuare a stare vicino al suo migliore amico, piuttosto che tornare a casa e sentirne la mancanza. Capitàn si è guadagnato l'affetto di tutti i dipendenti del cimitero, i quali si preoccupano di dargli da mangiare e di farlo vaccinare. Quando qualche tempo fa il cane si era rotto una delle gambe anteriori: sono stati proprio loro a portarlo dal veterinario per curarlo. Insomma, la lezione preziosa che questo straordinario eroe peloso vuole condividere con il mondo è che i cani hanno un modo tutto loro per apprezzare i ricordi e la memoria di un caro amico estinto.

Tg cinofilo, cane salva il suo padrone tenendolo al caldo per 20 ore

News Redazione -

Con un comportamento eroico ed intelligente, un cane ha salvato il suo padrone dal congelamento, e morte sicura: il suo amico a quattro zampe si è disteso su di lui per oltre 20 ore, dopo che l’uomo aveva avuto un incidente.Il giorno di capodanno, il sessantaquattrenne Bob era uscito in giardino per prendere dell'altra legna, vestito solo con dei pantaloncini, una maglietta e ciabatte. Un percorso di pochi metri, che Bob ha fatto centinaia se non migliaia di volte, ma questa volta le sue ciabatte, non proprio adatte alla stagione, lo hanno tradito e l’uomo è scivolato, e ha avuto come conseguenza della caduta una compressione alle vertebre, che lo ha lasciato paralizzato. Bob ha cercato di chiamare aiuto, ma con poche speranze: l’uomo abita da solo e la casa più vicina è a oltre mezzo chilometro di distanza, ma fortunatamente in suo soccorso è arrivato il suo migliore amico, un golden retriever di nome Kelsey.Ecco le parole di Bob: “Urlavo molto per chiedere aiuto, ma il vicino più vicino è a più di un quarto di miglio. La mattina seguente la mia voce era ormai andata, ma Kelsey continuava ad abbaiare, continuava a chiedere aiuto e non mi ha mai abbandonato mi ha sempre tenuto caldo e sveglio. Sapevo che dovevo tenere duro".Bob è rimasto lì, bloccato nella neve per 20 ore, con temperature rigide che toccavano i -5°C, durante le quali Kelsey lo ha sempre tenuto al caldo con il suo corpo ed anche leccandogli la faccia e le mani per mantenerlo sveglio. Nonostante tutti gli sforzi, dopo 19 ore l’uomo ha perso conoscenza, ma fortunatamente il suo vicino ha finalmente sentito i continui ululati del cane e si è precipitato a vedere cosa succedeva, trovando Bob e chiamando immediatamente i soccorsi. I medici hanno riscontrato che Bob aveva una temperatura corporea di appena 21°, fibrillazione cardiaca e compressione vertebrale: condizioni molto gravi, ma incredibilmente buone  considerando che questa persona aveva passato venti ore sotto zero e senza sintomi di congelamento irrimediabile, tutto grazie alle cure costanti del suo migliore amico Kelsey. Bob sicuramente può considerarsi un miracolato, anche perché i medici sono riusciti ad operare e a sistemare la compressione vertebrale, un caso decisamente raro: “La maggior parte delle persone che hanno avuto lesioni vertebrali non si muove più, è una tragedia, ma quando è successo, è successo. Non lo so se siano state le basse temperature o la posizione in cui era sulla neve che lo hanno salvato dalla paralisi permanente”, ci spiega il neurochirurgo che ha operato l’uomo.

Tg cinofilo, un uomo si prende cura di 735 cani abbandonati: la sua storia

News Redazione -

Il quarantacinquenne Rakesh Shukla è un abile sviluppatore di software e manager di un’azienda informatica di successo, ma è anche noto in India soprattutto per la sua passione per gli animali: ad oggi infatti si prende cura di ben 735 cani abbandonati che non riescono a trovare un padrone. Dieci anni fa, Rakesh e sua moglie hanno fondato “The Writers Block”, che da subito è diventata un’azienda di successo iniziando a lavorare con colossi come Intel, Microsoft e Oracle. Ma i viaggi e i soldi non soddisfacevano del tutto l’uomo, fino a quando nel 2009 nella loro casa è arrivata Kavya, un bellissimo golden retriever:  “Quando siamo arrivati a casa nostra, è corsa via nascondendosi in un angolo. Io mi sono sdraiato sul pavimento e la chiamavo. Mi guardava, era spaventata, ma vedevo che voleva fidarsi. E credo che quello è stato il momento: è stata una sensazione fisica ed emotiva, potevo sentire un calore dentro. E da allora non mi sono più domandato ‘Perché sono qui?”. Tre mesi dopo, Rakesh ha adottato un altro cane. Poi ogni volta che vedeva un cane abbandonato lo prendeva e lo portava a casa. Presto i cani sono diventati tanti, troppi per tenerli in casa, e i due coniugi hanno riadattato l’ultimo piano della loro azienda in un canile. Nel 2011, dopo che le autorità di Bangalore decisero di ripulire la città dai randagi abbattendoli, Rakesh ha fondato Voice of Stray Dogs, un' organizzazione che si occupa principalmente di assistere i cani randagi, sfruttando le ultime tecnologie con cui l’imprenditore e la moglie lavorano quotidianamente: " I nostri veicoli e le persone sono tracciate con GPS. Ogni cane ha un codice e i dati vengono memorizzati tutti in un database ”, spiega l’uomo. Nel 2012 Rakesh ha acquistato dei terreni in una città vicina che sono serviti per costruire un rifugio più idoneo agli animali. L’ultima volta che li ha contati, i cani erano 735: molti di loro sono vecchi, malati o maltrattati. “Noi siamo l’ultima fermata per tutti questi cani. Non sono più carini e ‘coccolosi’. Molti di loro sono malati e nessuno li vuole più”, spiega Rakesh.

La storia di rakesh, un uomo che si prende cura di 735 cani abbandonati

News Redazione -

Questa è la storia di un uomo dal cuore grande: Rakesh Shukla accudisce 735 cani abbandonati. Il quarantacinquenne Rakesh Shukla è un abile sviluppatore di software e manager di un’azienda informatica di successo, ma è anche noto in India soprattutto per la sua passione per gli animali: ad oggi infatti si prende cura di ben 735 cani abbandonati che non riescono a trovare un padrone. Dieci anni fa, Rakesh e sua moglie hanno fondato “The Writers Block”, che da subito è diventata un’azienda di successo iniziando a lavorare con colossi come Intel, Microsoft e Oracle. Ma i viaggi e i soldi non soddisfacevano del tutto l’uomo, fino a quando nel 2009 nella loro casa è arrivata Kavya, un bellissimo golden retriever:  “Quando siamo arrivati a casa nostra, è corsa via nascondendosi in un angolo. Io mi sono sdraiato sul pavimento e la chiamavo. Mi guardava, era spaventata, ma vedevo che voleva fidarsi. E credo che quello è stato il momento: è stata una sensazione fisica ed emotiva, potevo sentire un calore dentro. E da allora non mi sono più domandato ‘Perché sono qui?”. Tre mesi dopo, Rakesh ha adottato un altro cane. Poi ogni volta che vedeva un cane abbandonato lo prendeva e lo portava a casa. Presto i cani sono diventati tanti, troppi per tenerli in casa, e i due coniugi hanno riadattato l’ultimo piano della loro azienda in un canile. Nel 2011, dopo che le autorità di Bangalore decisero di ripulire la città dai randagi abbattendoli, Rakesh ha fondato Voice of Stray Dogs, un' organizzazione che si occupa principalmente di assistere i cani randagi, sfruttando le ultime tecnologie con cui l’imprenditore e la moglie lavorano quotidianamente: " I nostri veicoli e le persone sono tracciate con GPS. Ogni cane ha un codice e i dati vengono memorizzati tutti in un database ”, spiega l’uomo. Nel 2012 Rakesh ha acquistato dei terreni in una città vicina che sono serviti per costruire un rifugio più idoneo agli animali. L’ultima volta che li ha contati, i cani erano 735: molti di loro sono vecchi, malati o maltrattati. “Noi siamo l’ultima fermata per tutti questi cani. Non sono più carini e ‘coccolosi’. Molti di loro sono malati e nessuno li vuole più”, spiega Rakesh.

Tg cinofilo, adottati i cani "terremotati" abbandonati: allungano la vita ai cardiopatici

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Sono stati assegnati oggi Jack e Lola, i primi due cani terremotati abbandonati a stare insieme a due pazienti cardiopatici. Abbandonati nelle zone terremotate, Jack e Lola oggi rivedono la luce: sono stati assegnati a due persone cardiopatiche con l'obiettivo di allungarsi la vita a vicenda. Il progetto è qualcosa che rientra pienamente nel concetto di pet therapy e forse va oltre, ed è stato voluto dalla Fondazione Iseni di Malpensa. Questa bella notizia si inserisce in un quadro più generale di provvedimenti volti a garantire gratuitamente a tutti i pazienti del Gruppo Iseni di continuare le loro terapie in compagnia di un cane. E' questa la misura firmata insieme all'associazione Animal's Emercency Onlus. Al di là di quello che è accaduto nelle zone terremotate, ci sono migliaia e migliaia di cani che ogni anno vengono abbandonati e che potrebbero trovare una nuova famiglia proprio all'interno degli ospedali. L'obiettivo è infatti quello di ridurre sempre di più le conseguenze (morali e materiali) degli abbandoni di animali stringendo sempre più collaborazioni fra ospedali ed enti animalisti, facendo così sperimentare al tempo stesso i risultati di questo tipo di terapie. Andrea Macchi, direttore generale di Iseni Sanità, ha commentato così l'iniziativa: "La presenza per tutta la vita di un cane, e quindi non con il solo sistema inglese dei cani addestrati per i bambini negli ospedali per breve tempo, può aumentare la vita dei cardiopatici di ben quattro volte. Il tono simpatico si riduce, scendono i valori di pressione, glicemia e colesterolo. Insomma essere positivi, doversi occupare di un cane, fare più moto anche per portarlo fuori migliora la vita per non parlare degli aspetti psicologici". Nino Ussia, presidente di Animal's Emergency, ha parlato così: "I nostri “arlecchini” sono scelti anche valutando le compatibilità con le persone e poi sono inseriti gradualmente nelle famiglie". A queste parole si aggiunge anche il punto di vista di Fabrizio Iseni, presidente della fondazione omonima: "Il progetto rientra nella umanizzazione della cura, nel concetto che il malato deve sempre essere messo al centro della terapia".

La storia di duke, il cane eletto sindaco per tre mandati di fila

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Si chiama Duke il primo cane/cittadino di Cormorano nel Minnesota. Ha compiuto da poco 9 anni e può vantare il fatto di far parte del mondo della politica, in quanto è stato eletto sindaco per la terza volta consecutiva. di Sijani Lavdie -Duke è un bellissimo esemplare dal pelo bianco e lungo, è un cane da montagna dei Pirenei. Pensare che appena tre anni prima Duke era soltanto un soffice signor nessuno, mentre adesso è diventato il primo sindaco onorario della borgata. Tutta questa ascesa nel mondo della politica per Duke è stata davvero veloce. La votazione è accaduta casualmente durante una festa locale chiamata “Cormorant Daze” che si svolge a Cormorano, nel Minnesota. Durante questo evento ai visitatori ed agli abitanti del posto vengono servite delle frittelle calde con lo sciroppo d'acero. Il festival si ripete ogni anno e ci si può svagare sia passeggiando nella fiera artigianale, sia partecipando ai giochi nel parco divertimenti. In questa occasione il signor David Rick, il proprietario di Duke, ha avuto un'idea invitando gli ospiti della festa a donare un dollaro per poter votare il sindaco. Allora 12 persone hanno pagato un dollaro votando proprio Duke. Il cane così è diventato una celebrità locale. È apparso anche in pubblicazioni per il Nation Geographic e vanta persino una propria pagina Facebook. Karen Nelson di Cormorano dice di essere la madre adottiva di Duke ed in una intervista per il giornale The Indipendent ha raccontato che spesso le persone che arrivano a Cormorano chiedono: “Ma il sindaco dov'è?”. E vogliono fargli delle offerte e farsi scattare delle fotografie con lui.Duke ha eletto come vice sindaco il suo caro amico più stretto, Sparky. Sparky è un piccolo nero Chihuahua. I due sono inseparabili, vanno volentieri in giro per la città insieme sul camioncino di David. Poi per il resto, Duke è molto impegnato e passa la maggior parte della sua giornata nella fattoria. Dopo il lavoro è solito stare al pub di Cormorano che si trova proprio davanti alla casa della signora Nelson. Quando era più giovane era solito correre dalla fattoria al pub per salutare i clienti, mentre adesso preferisce più volentieri farsi un giro. Un politico a 4 zampe? Nel Minnesota c'è In pratica il grande cagnolone da montagna dei Pirenei si è guadagnato il successo con una valanga di voti, battendo, con una vittoria schiacciante, un altro concorrente umano per la candidatura a sindaco di Cormorano. Il povero Richard Sherbrook, proprietario di un negozio a Cormorano, non aveva neanche la metà dei voti che si era procurato Duke. Parlando invece di stipendio, sappiamo che Duke riceve un anno intero di crocchette direttamente da un negozio locale di animali. Ne è valsa la pena?? Certamente che ne è valsa la pena! Per non parlare poi dei festeggiamenti per la vittoria. In un video dell'evento, il soffice cucciolo bianco come la neve, indossa un cilindrico cappello nero in testa ed una bandana patriottica a stelle e strisce al collo. Il politico a quattro zampe si dice goda di un grande consenso tra i suoi elettori a due zampe. E soprattutto gli abitanti della città sono assolutamente soddisfatti del lavoro e delle prestazioni politiche adottate in questi anni dal loro sindaco preferito. Duke, il politico a 4 zampe, è un giovane cane di appena 9 anni, rieletto sindaco per la terza volta a Cormorano nel Minnesota.

La storia di dion e del cane gobi: un amore nato nel deserto

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La piccola randagia e il grande maratoneta. Piccolo meticcio di Border terrier, grazioso e un gran corridore. La storia di questo tenero cane randagio protagonista di un commovente destino, ha conquistato i cuori di milioni di persone in tutto il mondo. Sarà difficile non lasciar scorrere una lacrimuccia di gioia dopo aver finito di leggere questa spericolata e dolce avventura che l'ha reso famoso. Dion Leonard è un celebre corridore di origine australiana, che vive in Scozia, ad Edimburgo. Mentre la pelosetta cucciola color miele è una randagia cinese. Questi due amici senza saperlo, hanno in comune una grande passione: la corsa! Sarà, infatti proprio questa la ragione che li farà incontrare nel gran deserto Gobi. Come poteva non essere amore a prima vista? Leonard e Gobi. Amore al primo “passo” Ma cominciamo dall'inizio. Leonard stava percorrendo la 4Deserts, una marcia, durata giorni, che attraversa le montagne del Tian Shan nel deserto Gobi, in Cina. Ad un certo punto, viene avvicinato da uno strano maratoneta. Piccolo ma veloce a tal punto da tenergli il passo e seguirlo per tutti i 250 km di corsa.Leonard se ne innamora immediatamente e decide di darle proprio il nome Gobi in onore del luogo di questo loro primo incontro. Pensa addirittura di portarsela a casa ad Edimburgo. Di certo burocraticamente parlando, non è impresa semplice e nemmeno veloce riuscire a prendere un cane dalla Cina e farlo viaggiare fino al Regno Unito. Quindi l'atleta è costretto a rientrare in Scozia in attesa che a Gobi venissero fatte tutte le cure per poi farla trasferire. Infatti di lì a pochi giorni sarebbe dovuta andare a Pechino dove sarebbe stata messa in quarantena per qualche tempo. Ma proprio poco prima di arrivare a Pechino, la cagnolina scompare.La triste scomparsa di Gobi Leonard, in preda alla disperazione e al dispiacere, torna subito in Cina per cercare la sua compagna di vita. Si impegna moltissimo, senza sosta, per ritrovare la sua amica a 4 zampe. Lancia una campagna mediatica, utilizza tutti i social media e mette manifesti ovunque tappezzando la città di Urumqi. Si dà da fare come non mai, viene aiutato da tantissimi volontari del posto che si muovono chiedendo in giro alle guardie, ai tassisti, agli addetti delle pulizie, ai venditori di frutta...insomma, a chiunque possa aver visto Gobi. Controllano anche tutti i parchi e tutti i rifugi per cani. Erano tante anche le persone che fermavano Leonard per strada e piangendo gli dicevano che anche loro stavano cercando Gobi. Era stato lanciato anche un blog per aggiornare tutti gli interessati sull'andamento della ricerca in tempo reale. Il grande corridore, pur non dandolo a vedere, temeva in fondo al suo cuore che le ricerche non avrebbero portato ai risultati sperati. Urumqi è una città enorme, con più di 3 milioni di residenti. Inoltre c'era la possibilità che Gobi potesse essere andata correndo per la campagna circostante dove gli abitanti parlano una lingua diversa e sicuramente non usano i social media. In una intervista alla BBC Radio Five Live, aveva espresso la sua convinzione di dover tornare a casa senza di lei. Ma ecco che un mercoledì sera un uomo cinese chiama dicendo di aver visto un piccolo cane randagio, molto simile alla descrizione di Gobi, in un parco locale mentre era a passeggio con il proprio figlio. Pensando, appunto, che potesse essere proprio lei l'avevano portata a casa con loro. Leonard era molto scettico a riguardo, in quanto c'erano già stati altri due falsi allarmi. Decide in ogni caso di presentarsi e controllare di persona.   Un piccolo cane, un grande amore L'atleta australiano aveva ormai perso ogni speranza e senza dire una parola, un po' giù di spirito avanza camminando in una stanza poco illuminata dove si trovano una decina di altre persone. E qui la scena cambia completamente aspetto....nonostante il buio, nonostante tutte le persone presenti, Gobi riconosce immediatamente il suo compagno di marcia e gli corre incontro tutto d'un fiato. I salti di gioia e i baci affettuosi che Gobi aveva in serbo per il suo nuovo padrone non avevano bisogno di parole. L'emozione e la commozione si mescolavano alla felicità inimmaginabile di Leonard e allo scodinzolio di Gobi, dando di nuovo vita al loro grande amore. Gobi, il cane maratoneta, ha tagliato il traguardo del miracolo davanti agli occhi increduli di tutto il mondo. La cagnolina è dovuta restare 120 giorni in quarantena a Pechino, prima di dover affrontare 41 ore di viaggio per raggiungere la sua nuova casa ad Edimburgo. Questa storia così avvincente ed emozionante è ora in libreria: è uscito infatti pochi giorni fa “Gobi - Un piccolo cane un grande cuore” (HarperCollins pag. 286, 18 euro). E pensate un po' che alla Maratona di Milano c'erano anche loro due, che hanno fatto un tratto di gara "non più per competizione, ma per piacere". Che bellezza!

Il video di blu, il pit bull che ha letteralmente pianto quando la sua famiglia lo ha abbandonato

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Blu era sconvolto e  depresso quando ha capito che la sua famiglia non sarebbe mai più tornata a prenderlo. Siamo a Shelter Carson, in California, un rifugio per animali dove, se l'animale non viene adottato entro un certo periodo di tempo, viene praticata l'eutanasia. Ed era come se Blue King (Blu in breve) lo sapesse quando, bloccato all'interno della sua piccola gabbia, la sua paura si mischia a quella di decine di altri cani condannati. Non ha neanche voluto mangiare. Si è seduto lì  con i suoi grandi occhioni tristi, da cui trasparivano tutti i suoi sentimenti di abbandono. Un video ritrae Blu con una lacrima che scende dal suo occhio, probabilmente a causa di una allergia, che immortalava perfettamente la situazione che Blu e tutti gli altri animali vivono all'interno di questa struttura. Blu aveva vissuto con la sua famiglia per circa un anno quando hanno deciso di trasferirsi. Purtroppo Blu non rientrava nei loro piani ed è stata consegnata al rifugio nel mese di gennaio. E più a lungo rimaneva lì, più alte erano le possibilità che gli praticassero l'eutanasia. Ma quando i volontari di Saving Carson Shelter Dogs  videro il suo triste musetto in lacrime, sapevano che dovevano aiutarlo. Hanno fatto un video e l'hanno  condiviso sulla loro pagina di Facebook. E proprio quel video ha commosso Jennifer McKay che non ha perso tempo ed è andata a trovarlo al rifugio.  "Sembrava molto triste e depresso", ha detto McKay. "Tutti gli altri cani  mi guardavano e scodinzolavano, ma lui non si è alzato neanche in piedi, non sarebbe mai venuto da me. E 'stato triste". Osservò il suo viso ed i suoi movimenti e  sembrava che fosse in attesa che la sua famiglia tornasse a prenderlo. "Si può dire che ogni volta che qualcuno camminava, era come se aspettasse la sua famiglia", ha detto. "Sapeva che era stato lasciato lì".McKay avrebbe preso Blu anche subito, ma il regolamento del rifugio prevede prima di effettuare un test di comportamento su di lui. Mentre McKay aspettava che facessero il test, ha visitato di nuovo Blu, portandogli un osso ed una nuova cuccia. "Ho avuto un po 'di attenzione da lui", ha detto McKay. "Lui non mi permetteva di avvicinarlo, ma di sicuro gli piaceva la sua nuova cuccia". Quando McKay ha visitato per la terza volta, Blu si rianimò. "E' venuto direttamente da me!". Dopo una lunga settimana di attesa per  fare il test di comportamento, McKay prese blu e lo portò a casa. Una volta liberato dallo stress del rifugio il suo atteggiamento è cambiato molto."Lui mi ha ingannato" ha detto McKay con una risata. "Mi aspettavo di avere un cane davvero tranquillo,  ma non appena aperte le porte nel canile, lui era super eccitato. Amava stare in auto e gli piaceva stare con la testa fuori dal finestrino". A casa, dopo una passeggiata ed un bel bagno,un esausto e felice Blu si prende possesso del suo sul divano del salotto. Oltre che sul pelo, Blu ama essere accarezzato sulla pancia, ama le coccole e guardarsi negli specchi. "Lui è ossessionato da guardarsi nello specchio", ha detto McKay. "E' un cane molto vanitoso, quando si trova davanti ad uno specchio sorride a se stesso e scodinzola." Blue ha ancora molto da imparare, deve ancora  imparare i comandi di base e come camminare al guinzaglio. Ma McKay afferma che Blu, quel cane triste che ha trovato al rifugio, oggi è un cane felice ma la più felice è la sua nuova proprietaria che potrà godere di tutto l'amore e l'affetto che blu gli regalerà.Sorridente selfie! McKay e Blue sono una nuova famiglia felice."Lui è proprio felice", ha detto McKay. "Quando torno da lavoro mi accoglie sempre molto affettuosamente. E' un cane buonissimo ed io sono molto felice che sia entrato a far parte della nostra famiglia". Mentre Blu ha avuto la fortuna di avere una casa per sempre, Carson Shelter ha un costante afflusso di animali che hanno bisogno di aiuto. Se siete interessati ad adottare un cane, controlla la pagina facebook di  Saving Carson Shelter Dogs. Foto e Fonte: lifewithdogs

La storia di oddball: addio al cane che proteggeva i pinguini

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È morta Oddball, una femmina di pastore maremmano famosa perché si prendeva con amore cura dei pinguini. La storia di Oddball è nata sulla Middle Island, al largo della costa meridionale di Victoria in Australia, dove si trova una delle colonie di pinguini più piccoli del mondo. In passato si contavano più di mille esemplari, ma poi hanno iniziato a essere le prede preferite delle volpi. In pochi anni si era verificata nella colonia una vera e propria strage. «Arrivati al punto che da oltre 800 pinguini esistenti ne siamo riusciti a trovare solo quattro - raccontava Peter Abbott del Preservation Penguin Project -. Una volta è capitato che nel giro di due notti abbiamo trovato oltre 360 pinguini uccisi. La colonia era arrivata allo stremo e un altro attacco da parte delle volpi avrebbe significato dire addio per sempre a questi adorabili uccelli».È a questo punto di questa storia che è entrata in scena Oddball. Nel 2006, Alan Marsh, un allevatore di galline, ha consigliato di utilizzare i pastori maremmani come cani da guardia a difesa di questi adorabili pinguini. Il ragionamento era semplice: se questi cani proteggono i pollai e gli olivi dalle volpi, perché non lo farebbero con i pinguini? Un’idea che all’inizio non era stata presa in considerazione dal consiglio comunale di Warrnambool, ma Marsh è andato avanti per la sua strada decidendo di addestrare il suo cane Oddball.Quella che sembrava un’idea folle, invece ha funzionato: il pastore maremmano spedito sull’isola, ha protetto i pinguini che non sono stati più uccisi. Poco dopo gli vengono affiancati anche altri pastori maremmani con lo stesso compito. E dopo qualche anno la colonia di pinguini torna a crescere per numero di esemplari, mentre le volpi scompaiono dall’isola. Una storia meravigliosa diventata anche un film: “Giotto, l’amico dei pinguini” il titolo originale “Oddaball”, uscito nel 2015."Aveva 105 anni umani, ha vissuto una vita molto bella. Ha lasciato una grandissima eredità: sarà sempre ricordata come uno dei cani più gentili mai conosciuti".  Alan Marsh

La storia di zuzu, abbandonata per prendere un altro cane

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Non è una di quelle storie a lieto fine quella di Zuzu, una cagnolina di due anni abbandonata dai suoi padroni in un canile, nel quale la famiglia ha cercato di adottare un altro cane. Zuzu era stata trovata a vagare per le strade di Downey, in California, e portata al Downey Animal Care Center: Al inizio i volontari pensavano che fosse una randagia, ma intuivano che c’era qualcosa di insolito : “E’ una cagnolina amichevole, ma sentivo tristezza e confusione”, ha raccontato la volontaria Desi Lara. “La maggior parte dei cani salta da una parte all’altra del cortile. Lei si aggirava molto piano, nervosa e guardandosi attorno”. Il suo comportamento è improvvisamente cambiato quando è arrivata una famiglia nel nostro canile: mentre passavano vicino al recinto, la cagnolina Zuzu ha iniziato a scodinzolare, abbaiando felice. La famiglia è rimasta per poco ad accarezzare Zuzu, parlandole dall’altro lato del recinto. “ Si capiva che si conoscevano molto bene ”. Zuzu credeva che i suoi padroni la avrebbero riportata a casa, però le cose non sono andate come sperava. I padroni hanno riferito ai volontari che sì, Zuzu era la loro cagnolina, ma non erano lì per lei ma avevano intenzione di avere invece un altro cane.Ci sono diverse versioni del perché i suoi padroni volessero abbandonare Zuzu: secondo una versione, si erano stancati del fatto che fuggiva continuamente. Secondo un’altra versione, il padre di Zuzu, che viveva assieme a lei con gli stessi padroni, sarebbe morto da un po' di tempo e la cagnolina non avrebbe preso bene la cosa: “Non era più una cagnolina felice”, Lara, la volontaria, sostiene che la famiglia gli abbia detto, visto che la cagnolina non era più felice, di aver trovato come soluzione quella di lasciar scappare Zuzu e di cercare un altro cane. Non è chiaro se alla fine la famiglia abbia potuto adottare un altro cane, e neppure se sia stato loro consentito di scegliere uno, visto che sarebbe logico che i volontari rifiutassero un affidamento a chi sembra trattare i cani come giocattoli. Il post di Desi Lara, la volontaria che aveva filmato anche l’incontro di Zuzu con i suoi ex padroni, è diventato virale sui social, con diversi migliaia di visualizzazioni, e migliaia di commenti che non erano proprio complimenti per la famiglia. Al punto che la volontaria sembra avere eliminato il post, che stava avendo più visibilità di quello che si aspettava. Nel frattempo, però una cosa è certa, Zuzu è ancora in attesa di trovare un padrone, ma grazie a questa pubblicità lo troverà sicuramente.

Loubotina, un golden retriever speciale conosciuta come "il cane che abbraccia"

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Passeggiando per le strade di Chelsea, un quartiere di Manhattan nella città di New York, potreste imbattervi in Loubotina, o più teneramente chiamata "Loubie", una splendida femmina di Golden Retriever di cinque anni. Loubie è un cane davvero speciale, come racconta il suo proprietario Cesar, con un dono unico: dispensare amore e felicità a tutte le persone che ne hanno bisogno. Loubie ha iniziato a tre anni e mezzo a dare la zampa in segno di affetto, ma ben presto questo semplice gesto si è trasformato in veri e propri abbracci. Cesar racconta che gli è capitato spesso di vedere gente che, lasciandosi travolgere dall'affetto di Loubie, scoppiasse in lacrime ed andare via con un bel sorriso lasciandosi alle spalle una brutta giornata o magari una delusione d'amore. La cosa più bella è che lo fa spontaneamente, cesar non gli dà nessun comando o incitamento; per la cucciolona di  Golden Retriever è una vera e propria vocazione. Cesar la porta a lavoro insieme a lui, ed una volta finito vanno a passeggiare per le strade di Manhattan lasciando fare quello che a Loubie piace di più, ovvero rendere una giornata migliore alle persone che li si avvicinano con un abbraccio pieno di amore. L'amore che ti può donare un cane non è una novità ma trovarne uno che riesca a trasmettertelo con un abbraccio vero  è una rarità. Se vi dovesse capitare di trovarvi a passeggiare tra le strade di New York non dimenticatevi di fare un salto a Manhattan all'angolo tra la 5th e la 17th, il posto che Loubie preferisce, e se siete fortunati potrete godere di un abbraccio indiminticabile. Puoi seguire Louboutina tramite il suo profilo Instagram @louboutinanyc. Foto e Fonte: TimeOut.com 

adottare un cane dal canile

Tg cinofilo, 500 euro per chi adotta un cane 

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L'iniziativa prevede l'erogazione di un bonus fiscale o una somma in denaro fino a 500 euro. Non stiamo parlando solo di tasse da pagare in Italia, e sono molti i comuni che hanno deciso di adottare il provvedimento per l'erogazione di un buono fiscale per chi adotta un animale domestico. I criteri dell'erogazione del bonus cane sono perlopiù gli stessi per ogni comune che ha adottato l'iniziativa; sono da verificare invece, gli importi e le modalità di come i comuni  effettuano l'erogazione della detrazione fiscale o di una eventuale somma in denaro a chi adotta o possiede un animale domestico. I comuni che hanno aderito all'iniziativa sono molteplici, è notevole l'impegno di Vitorchiano, comune del Viterbese, che da la possibilità di scelta tra i randagi da adottare, erogando un contributo di 500 euro in denaro a chi adotta un amico a quattro zampe.Detrazioni fiscali nella dichiarazione dei redditiL'iniziativa per l'erogazione di un bonus fiscale o comunque di un incentivo da parte dei comuni  italiani per chi adotta un animale domestico è iniziata a causa dell'emergenza di animali randagi che in molti comuni è diventata una vera e propria piaga sociale ed anche economica. Infatti, secondo quanto emerso dai conti pubblici comunali, sono cospicui i costi per gestire i canili, oltre ai costi per il recupero e sostentamento dei cani randagi che costretti a vivere in strada spesso creano non pochi problemi anche per la loro continua e veloce riproduzione. Al fine di porre fine a  questa emergenza infatti, in molti comuni hanno già deciso di elargire il bonus cane. Alcuni comuni optano per la detrazione fiscale in un bonus da scalare al pagamento della tari, la tassa sui rifiuti, mentre altri erogano un contributo in maniera più generica come il denaro.Cani randagi adottatiPer il bonus cane, a chi volesse sapere se il suo comune ha adottato il provvedimento di convenzione e volesse fare richiesta, il quale viene concesso per la maggioranza a chi ha deciso di prendersene cura di un cane randagio, basta recarsi presso un ufficio caf di zona, o direttamente al comune di residenza, così da verificare se il consiglio comunale abbia previsto l'erogazione del bonus cane, avere informazioni sulle tempistiche, i requisiti che servono e le modalità di pagamento.

Tg cinofilo, malnate: il dna dei cani per multare i padroni maleducati

News Redazione -

Malnate, una città pulita e proprietari consapevoli A Malnate, piccolo comune di Varese, hanno una grande sensibilità per l'ambiente e, come succede un po' in tutte le città, sono soliti affrontare il problema delle deiezioni canine che vengono lasciate a terra con tutte le problematiche che ne conseguono. Da qui parte l'idea della giunta comunale, sulla scia di una sperimentazione effettuata nel quartiere del Vomero a Napoli, quella di creare una banca dati del dna di tutti i cani del comune così da risalire ai padroni indisciplinati.Ovviamente le polemiche non mancano, sia sui costi di tale operazione che sull'obbligare i padroni a portare i loro cani al prelievo del dna. Ma dal comune fanno sapere che i costi non sono esagerati, si parla di 15-20 euro a prelievo, e che saranno pagati dall'azienda che raccoglie i rifiuti.L'azienda dei rifiuti avrà un ritorno da questa operazione in quanto, sino ad oggi, tutte le uscite straordinarie per le pulizie delle deiezioni canine in suolo pubblico sono a suo carico e se consideriamo i risultati della sperimentazione a Napoli, 70% in meno di deiezioni canine, si tradurrà in costi minori per la azienda ed anche i cittadini avranno il suo ritorno trovando una città più pulita.Il comune sta elaborando un regolamento in cui verrà dato 8 mesi di tempo per recarsi, con il proprio cane, presso un ambulatorio veterinario autorizzato. La schedatura della banca dati verrà effettuata tramite prelievo salivare e sarà a costo zero per il proprietario del cane.Il comune si sta già adoperando per capire come gestire la banca dati e le procedure. L'abbandono di deiezioni canine è abbandono di rifiuti urbani su suolo pubblico e la procedura prevede che l'operatore ecologico, affiancato da un agente di polizia locale che provveda alla notifica, effettui il campionamento della deiezione. Il campione verrà inviato al laboratorio che effettuerà un confronto con la banca dati, a quel punto si potrà risalire al cane e sanzionare il proprietario indisciplinato.Al netto di tutte le polemiche e le giuste perplessità avanzate da tutti i soggetti chiamati in causa, l'obbiettivo che si pongono al comune è di avere strade più pulite e padroni più consapevoli.

Beagle

La provenienza e la nascita delle razze di cani: come nascono tutte queste diversità?

Curiosità Redazione -

La provenienza e la nascita delle razze di cani: un dilemma difficile da risolvere. di Sijani Lavdie - Capire l'esatta provenienza della nascita della razza di un cane risulta complicato tanto quanto quella dell'origine del cane. Il nostro fedele amico, che sia piccolo o grande, affonda le proprie radici in antiche e molteplici razze mischiatosi poi tra loro. Il più delle razze che oggi conosciamo come “pure”, altro non sono che il risultato di miscele di parentela, degli incroci tra cani avvenuti nel corso degli anni. Evidenziamo quindi il fatto che la maggior parte delle razze riconosciute a livello mondiale nel corso degli ultimi cento anni o più, sono state create. Non sono nate. In pratica una nuova razza non può essere “scoperta”e ancor meno trovarsi in natura allo stato selvatico. Facciamo spesso l'errore di credere che “pedigree” sia sinonimo di razza pura, ovvero senza legami di nessun tipo con altri tipi di cane. E ahimè, purtroppo non é così! Anche le razze di cane con un pedigree riconosciuto hanno alle loro spalle incroci con miscugli di altre specie più anziane e dalle più diverse.Come sappiamo se il nostro cane è di razza oppure no? Diciamo che la parola “pedigree” potrebbe indurci in inganno, facendoci pensare che sia una sicurezza riguardo alla purezza della razza del nostro cane. In realtà il pedigree è semplicemente un certificato d'iscrizione ai Libri Genealogici. In questo documento vengono riportati i dati anagrafici di un cane come la razza, la genealogia, data di nascita, genitori, nonni, bisnonni e trisnonni. Inoltre vengono riportati i dati anagrafici dell'allevatore e del proprietario. Mentre sappiamo chi sia stato ad allevare la mamma, al momento della nascita del cucciolo, non viene fatto nessun tipo di controllo su chi sia realmente il padre. In Italia ci affidiamo alla parola e all'onestà dell'allevatore in questione. In pratica, il pedigree altro non è se non la decisione di un ente riconosciuto a livello nazionale ad approvare la nascita di una nuova razza ritenuta pura, secondo gli standard stabiliti da ogni paese. Infatti in Italia chi si occupa di rilasciare il certificato d'iscrizione del nostro cane, è il famoso ente ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana). Mentre in alcuni paesi esteri (ad esempio Inghilterra, Honduras, Costa Rica, ecc), un analogo compito spetta al Kennel Club. Si tratta di un' organizzazione che si trova in numerose parti del mondo, alla quale fanno parte diverse autorità con il compito di riconoscere ed approvare lo status di pedigree ad ogni tipo di cane. Ogni ente impiega standard di valutazione della razza in modo diverso. Non è detto, difatti, che lo stesso cane riconosciuto in un paese possa necessariamente essere riconosciuto come cane di razza in un altro paese. In altre parole, ciò che rende il nostro cane un esemplare di razza è la possibilità di rintracciare la sua discendenza tornando indietro di diverse generazioni sia dalla parte della mamma che dalla parte del padre. Ed essere quindi in possesso di un documento ufficiale per poterlo dimostrare, ovvero il suo pedigree.Vediamo insieme le origini del nome di alcune razze di cane Finora ci siamo soffermati a distinguere se un cane fosse o meno di razza, mentre risulta molto interessante scoprire il perché un determinato tipo di razza ha poi preso quel particolare nome. Qui riportiamo solo alcuni brevi esempi. Akita: questa razza giapponese prende il nome dalla prefettura del nord – ovest di Honshu, dove si pensa abbia avuto origine. Chiamato anche Akita inu (letteralmente “cane Akita”). Beagle: la storia sull'origine esatta della parola “beagle” è assai curiosa. Si pensa che il loro nome risalga al 16° secolo quando a questi cani si associò la parola francese “becguele” (persona rumorosa) dato il frastuono dei loro ululati durante le battute di caccia. Dobermann: questo cane deve il suo nome al suo primo allevatore che si chiamava Ludwig Dobermann (1834 – 1894). Era un esattore tedesco del 19°secolo. Jack Russel: il loro nome, invece, deriva da Jack Russell; un parroco inglese, soprannominato anche “The Sporting Parson” visto che, nella prima metà del 19° secolo, ha iniziato ad allevare terrier per sport.

Tg cinofilo, bari: vigili con gli smartphone per filmare i padroni che non raccolgono le deiezioni canine, e arrivano le multe

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Appena vedono un cane al guinzaglio, la polizia municipale inizia il "pedinamento" con la videocamera del proprio smartphone in funzione "rec": ecco come operano gli agenti. Diciamolo pure chiaramente: chi porta a spasso il proprio cane e non raccoglie i suoi bisognini è un incivile che non rispetta la cosa pubblica in primis, ma anche le altre persone, che spesso si ritrovano a dover camminare su strade sporche. Quindi, ben venga l'iniziativa promossa dal comune di Bari: i vigili, con il proprio blocchetto delle multe e smartphone, stanno facendo fioccare multe a quelle persone colte in flagrante mentre non raccolgono le deieizioni del loro cagnolino. La passeggiata delle persone viene filmata interamente, così che non possano contestare nulla.E le sanzioni non sono mica da ridere: 300 euro. Il video diventa fondamentale perchè praticamente sempre le persone non ammettono che sia stato il loro pet a "farla. Rispetto agli altri anni, il 2017 però ha visto la costituzione di una squadra specializzata proprio a stanare i padroni sporcaccioni. A richiedere questo tipo di intervento è stato lo stesso sindaco di Bari Antonio Decaro: "Da lunedì 30 gennaio parte una campagna ad hoc contro le deizioni canine lasciate sull'asfalto. Tutti i padroni incivili saranno multati". E Il comandante della polizia municipale, Nicola Marzulli, lo ha preso alla lettera: "La devono smettere di insozzare le strade e di farci odiare gli animali - ha detto il comandante - dobbiamo scovarli uno a uno e debellare il fenomeno delle deiezioni canine".Pensate che solo nel primo giorno di servizio, dalle 14 alle 16, le multe sono state una decina, con conseguente stangata nei confronti dei padroni, che sicuramente la prossima volta faranno più attenzione a comportarsi da incivili.Leggi anche qui https://www.razzedicani.net/deiezioni-canine-non-raccolte-le-possibili-sanzioni/

Tg cinofilo, massa carrara: sequestrati tre cani, erano maltrattati

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Erano tenuti in pessime condizioni tanto da da ritenere che fossero maltrattati: stiamo parlando di tre cani che sono stati sequestrati a Massa Carrara, è stato denunciato un uomo. Sequestrati al proprietario che li avrebbe tenuti in cattive condizioni tre cani, tra cui due cuccioli di pastore maremmano, segnalato più volte da associazioni e cittadini. Il fatto è avvenuto a Tresana nella mattinata di ieri. Intervenuti sul posto il comandante della stazione dei carabinieri di Aulla, Andrea Tellini, Loredana Parodi dell’associazione “Il cuore degli animali” della Spezia e Tiziana De Vito, addestratrice cinofila della “Scuola del cane”. Hanno portato via i due cuccioli, mentre uno era già stato prelevato qualche giorno fa al padrone, un uomo originario dell’Europa dell’est, che secondo le segnalazioni avrebbe maltrattato gli animali tenendoli alla legati e in condizioni non dignitose per un essere vivente.Per ora gli accertamenti sono ancora in corso, ma sembra che le associazioni – tra cui “Difendiamo gli animali” – abbiano verificato prima di muoversi e che per i cani fossero già state emesse delle ordinanze di sequestro mai andate a buon fine. L’uomo sarebbe anche stato querelato da quest’ultima associazione, rappresentata dall’avvocato Francesca Menconi, secondo la quale presto inizierà il processo penale a suo carico. Nel corso del sequestro degli animali non avrebbe opposto resistenza e si sarebbe difeso dicendo di non averli trattati male e di rivolerli indietro. All’appello mancherebbe un cane femmina, a quanto pare la madre dei maremmani. Ora i due cani sequestrati sono ospiti di un rifugio, mentre il terzo è affidato a Loredana Parodi. Fonte: ecodellalunigiana.it

La storia di lady, la cagnolina abbandonata che ritorna dalla sua "famiglia"

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Tra le mille storie tristi, commoventi e a volte disumane di cui, purtroppo, sono protagonisti i nostri teneri amici fedeli, oggi si è meritata il primo posto nel mio cuore una cagnolina meravigliosamente ostinata. Il suo nome è Lady. L'inizio del lungo travaglio di Sijani Lavdie - Lady è un'anziana Labrador retriever. Il suo pelo nero lucido è brizzolato in qua e là per via della sua non più giovane età. Non per questo però Lady si è data per vinta, anzi. Ha lottato con tutte le sue forze affinché potesse ritrovare la sua vera casa, fino alla fine. Quando il suo padrone morì, Lady rimase sola, abbandonata e triste, molto triste. Nessun parente prossimo dell'ormai defunto padrone, voleva prendersi cura di lei. Lady, senza nessuna voce in capitolo, venne accompagnata e lasciata in un canile al sud del Kansas.Le nuove famiglie Data la bellezza, l'affidabilità e la compagnia che questa dolce razza sprizza da tutti i suoi “peli”, non poteva non trovare subito dei nuovi padroni. Infatti, Lady fu adottata immediatamente una prima volta da una famiglia, la quale però la riportò indietro al canile dopo un anno circa. Dopo aver adottato Lady, la famiglia aveva preso anche un altro cucciolo e a quanto pare, la nostra “dark Lady” non ci andava molto d'accordo. L'unico desiderio di questa amabile cagnolina era riavere la famiglia che aveva perso, la sua vecchia casa del sud con il suo adorabile padrone scomparso. Ma come far capire a Lady che non avrebbe più potuto riavere tutto quello che aveva perso? Ebbene però, ritrovatasi di nuovo al canile, i suoi occhietti dolci ed incredibilmente tristi ed abbandonati, fecero breccia nel cuore di una seconda famiglia. Lady fu portata a 30 miglia di distanza (circa 60km) dal rifugio dove si trovava. Ma i chilometri non fermeranno la nostra perseverante cagnolina. Infatti, dopo essere rimasta all'incirca per un altro anno con i suoi nuovi padroni, il suo grande ed insopportabile vuoto nei confronti di colui che Lady considerava il suo unico e vero padrone, la spinse a scappare da quel posto per tornare a “casa”. La sua casa!Il déjà vu di Lady Così, nonostante la difficoltà che aveva nel poter camminare, data la sua età avanzata, Lady, come una vera e propria maratoneta, si fece ben 60 km per ritrovare quella famiglia per lei tanto preziosa ed incomparabile a nessun altra. La famiglia che lei apprezzava e stimava più di tutte. La stessa famiglia che ripagò questa sua lealtà riportandola di nuovo al canile! Il déjà vu dell'abbandono venne rivissuto di nuovo dalla dolce ed imbattibile cagnolina. In fondo però, essere riportata allo stesso canile è stata la sua unica fortuna. Il lieto fine di Lady Questa infelice ed inimmaginabile storia, in poco tempo fece il giro dei social network. Un annuncio in particolare, postato su facebook dai proprietari del canile, salvò la vita agitata di questa instancabile creatura. Infatti, il destino volle che una ricca signora, proprietaria della società di chewing gum “Wrigley” notasse la storia di Lady proprio su facebook. Questa signora, che si chiama Helen Rich ed aveva perso da poco il suo anziano cane, si commosse a tal punto dalla storia di Lady che fece partire la sua assistente con il suo jet privato a prelevare la cagnolina immediatamente. Lady fece il suo viaggio rilassata in una poltrona prorpio vicino al finestrino dell'aereo. Destinazione: Florida. La sua nuova e vera casa la stava aspettando. Lì sarà amata e coccolata fino alla fine dei suoi giorni. Forse nessuno di noi può capire la solitudine di Lady, ma certo possiamo apprezzare la sua caparbietà e la sua tenacia nel voler mostrare al mondo l'amore e la lealtà che un cane e soltanto un cane può provare per il suo amato padrone.

Tg cinofilo, catania: altra strage di cani, li uccidono per evitare cuccioli

News Redazione -

A Pedara, in provincia di Catania, due cani sono stati avvelenati: non si conoscono i responsabili, ma qui ormai è la normalità. La volontaria che li accudiva è triste e sconsolata: "Qui purtroppo è sempre così in questo periodo". Si riferisce ai cagnolini che nella giornata di ieri sono stati rinvenuti morti in mezzo alla strada a Pedara, comune che dista pochi km da Catania. Sono due i corpi rinvenuti esanimi: uno investito da una macchina, mentre barcollava per via dell'avvelenamento, l'altro ritrovato su un marciapiede con la bava alla bocca. Ecco il racconto della residente che si occupava di assisterli: "Sono cinque anni che sono qua e ogni anno, in questo periodo, è sempre la stessa storia: tra febbraio e marzo i cani vengono avvelenati. Stavolta hanno cominciato un po' prima. Mi hanno chiamata alle 13.45 e mi hanno detto che i cani erano stati avvelenati Io ho pensato che fosse impossibile, quando li avevo lasciati erano sani. Sono uscita di corsa e sono tornata sul posto". Uno di questi cani era di proprietà di una cittadina, ma era senza microchip e non sterilizzata: "Era arrivata la polizia municipale che aveva appena messo un segnale di pericolo accanto al cadavere. La proprietaria non ha mai voluto metterle il microchip, la lasciava libera, ma era sterilizzata". Ed è questo il movente dell'uccisione: qualcuno non vuole che questi cani procreino. Così spiega la donna: "In via Tarderia le macchine vanno molto veloci, diverse volte i cani vengono investiti. Alcuni li ho curati a spese mie, altri li ho catturati per farli sterilizzare: a dare fastidio ai cittadini sono i cuccioli, perché significano un proliferare di randagi. E proprio per evitare la riproduzione degli animali la soluzione, per alcuni è ammazzarli come se nulla fosse. Una barbarie inaccettabile. Fino a marzo sarà così: i cani spariranno dall'oggi al domani, uccisi da gente che pensa di risolvere da sola il problema del randagismo.  Io sono una libera cittadina e a me fanno pena, ma evidentemente sono una mosca bianca. I volontari vengono perfino aggrediti".

Storia e origini dei cani: la loro evoluzione nel corso dei secoli

Curiosità Redazione -

Le origini dei cani sono da ricercare nei loro antenati lupi, ma il rapporto d'amore che ci lega a loro è il frutto di secoli di evoluzione.di Sijani Lavdie - Chissà quanti di noi, guardando i nostri amici a quattro zampe, si sono chiesti da dove abbiano avuto origine questi splendidi “partner” da compagnia. Ebbene, pur non sembrando, dato il loro comportamento affettuoso e docile, questi meravigliosi alleati discendono dai più anziani lupi. Ancora prima che gli uomini mungessero le mucche, allevassero maiali, inventassero l'agricoltura, la parola scritta e avessero case fisse, e sicuramente prima di avere i gatti, hanno avuto i cani. Il risultato di tale ricerca è stato affermato da uno studio della University of Oxford con la collaborazione di scienziati di tutto il mondo. Di fatto pensare di poter addomesticare un lupo, non è un'impresa così elementare. I lupi di certo non sono animali semplici da domare, perfino da cuccioli. L'idea è che questo processo si sia sviluppato, lentamente, giorno dopo giorno, con il passare degli anni. Ad esempio, se immaginiamo di essere una tribù che vive in mezzo alla natura, di notte avremmo paura in quanto sentiremmo, in lontananza, l'ululare di un branco di lupi affamati. Allora la soluzione più consona a tale problema, vista l'impossibilità di affrontarli, potrebbe essere procurare loro del cibo. Ed è qui che nasce quel tacito patto “uomo – lupo”. L'uomo da parte sua si impegnava per far trovare al branco gli avanzi di cibo; mentre il lupo si lasciava piano piano addomesticare. Così in questo implicito accordo tra i due, l'uomo ci guadagnava anche protezione. Nessun altro animale si sarebbe avvicinato alla tribù, essendo essa circondata da un branco di lupi. Quindi la teoria più plausibile è che, in questa tolleranza reciproca, i “cani” abbiano inventato loro stessi dando origine alle più disparate razze sparse in tutto il mondo.Quanti anni hanno i nostri cani? E da dove provengono?Dopo alcune ricerche, gli scienziati hanno scoperto che i cani sono stati addomesticati circa 15.000 anni fa. Infatti all'incirca 14.000 anni fa, la gente seppelliva i cani, a volte insieme agli esseri umani. Poi però a smentire questa notizia sono stati alcuni biologi, secondo i quali l'addomesticamento del cane è avvenuta ben più di 30.000 anni fa. Essi basano le loro teorie in relazione alle prove del DNA e alla forma degli antichi teschi. Poi, sempre secondo i ricercatori, i primi cani sembra abbiano avuto origine in Asia orientale, in Mongolia, in Siberia, in Europa ed in Africa. Mentre intuire quando tutto ciò possa aver avuto inizio e dare quindi al cane una collocazione temporale è stato all'incirca dimostrato, la cosa più complicata è stata riuscire a capire il luogo, ovvero l'esatta provenienza del primo cane e la nascita delle razze di cane. Secondo gli studi svolti da Earth Sky, esaminando il DNA di 549 cani provenienti da 38 paesi diversi, è emerso che i primi uomini, ad aver accolto dei lupi grigi per poi trasformarli in cani, si trovavano in Asia centrale. In pratica osservando i dati raccolti sui cani viventi ai giorni nostri, gli studiosi si sono accorti di come i nostri fedelissimi amici a quattro zampe abbiano diversi elementi in comune con i cani dell'Asia centrale. Ciò fa pensare a che ne abbiano appunto una diretta discendenza.Differenze fra cane e lupo: come riconoscerli? Jeffrey Cohn, nel suo libro “How Wild Wolves Became Domestic Dogs” ( come i selvaggi lupi sono diventati cani domestici) sostiene che gli uomini, finché non hanno iniziato a dare vita agli insediamenti agricoli e stabilirsi permanentemente in un determinato luogo, non hanno avuto bisogno di allevare i cani per scopi specifici. La difficoltà degli scienziati nel poter dare al cane una provenienza storica certa, sta nel fatto che non ci sono resti antichi di cani e le ossa in loro possesso sono molto simili ai resti del lupo. Questo perché i primi cani avevano una forte analogia con i lupi. Tutto ciò rende ancora più difficile la loro distinzione dal punto di vista archeologico. Sappiamo inoltre che il DNA del lupo è compatibile con quello del cane al 98 – 99 % . L'unica differenza che distingue il nostro cane domestico dal lupo selvaggio è che quest'ultimo ha un cervello molto più grande rispetto al nostro migliore amico.

Tg cinofilo, deteneva cinque molossoidi sul terrazzo: denunciato per maltrattamenti

News Redazione -

Un ventenne napoletano è stato denunciato dalla Polizia di Stato per il reato di maltrattamento di animali: ecco i tutti i dettagli. Gli agenti della Polizia di Stato dell’Ufficio Prevenzione Generale, hanno denunciato in stato di libertà un 20enne di Via Pecchia. Il giovane, già noto per i suoi precedenti di polizia, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per furto di energia elettrica, per maltrattamento di animali in generale e più nello specifico per aver violato la normativa che vieta il taglio di coda ed orecchie agli animali domestici. Nel corso di una parallela attività investigativa, era emerso che il 20enne aveva installato nell’edificio dove abitava, un sofisticato sistema di videosorveglianza dotato di 4 telecamere in totale inosservanza della normativa sulla privacy. Le telecamere potevano infatti riprendere entrambi gli ingressi allo stabile senza che la cosa fosse riportata su appositi cartelli di avviso così come previsto dalla legge. Al fine di scoprire la ragione di una tale sorveglianza e considerato che il giovane era stato considerato socialmente pericoloso e quindi destinatario della misura di prevenzione dell’avviso orale, i poliziotti, insospettiti, hanno deciso di sottoporre a perquisizione domiciliare la sua abitazione. Nel corso dell’attività è stato quindi rinvenuto e sequestrato il sistema di videosorveglianza. Successivamente è stata anche scoperta una manomissione al contatore dell’energia elettrica. L’intervento dei tecnici della società di distribuzione ha quindi consentito di accertare che era stato praticato un allaccio abusivo a monte sulla rete in modo da poter rubare l’elettricità. Sul terrazzo condominiale sono stati inoltre rinvenuti 5 cani di razza molossoide in completa libertà che ne rendevano impossibile l’accesso. I poliziotti hanno quindi fatto intervenire sia il servizio veterinario dell’Asl che personale dell’ENPA. Questi ultimi, dopo aver riscontrato i maltrattamenti subiti dai cani, 4 di razza dogo argentino ed un amstaff, hanno provveduto a trasportare i tre sprovvisti di microchiop presso gli uffici veterinari dell’Asl. Gli altri due sono stati invece sottoposti a sequestro penale e provvisoriamente affidati allo stesso 20enne. Fonte: napolivillage.com

Torino, tassa sui cani: è polemica per la proposta di legge

News Redazione -

Proposta che farà sicuramente discutere quella del Movimento 5 stelle torinese: applicare una tassa sui cani da 1 a 4 euro in più sulla Tari per tutti coloro che ne posseggono. Una simbolica cifra da applicare alla Tari, la tasse dei rifiuti, per ciascun cane: questo servirebbe a mantenere le aree apposite per i quattrozampe esistenti e per realizzarne di nuove. La proposta è stata formulata nel comune di Torino, inizialmente dal capogruppo dei moderati Silvio Magliano, secondo cui l'obiettivo sarebbe quello di "Cercare sponsor e privati disposti a finanziare – in cambio di pubblicità – la manutenzione, oppure chiedere un contributo ai proprietari, magari in base al reddito o alla situazione famigliare, così da non penalizzare – ad esempio – quegli anziani soli e a basso reddito la cui unica compagnia è un animale domestico". Sembrava che tutto si fosse arenato al pour parler ma pochi giorni fa è stato il Movimento 5 stelle a riprendere le fila del discorso con una proposta ufficiale in commissione: il fine è quello di mettere nelle casse del Comune i 180mila euro che lo stesse spende ogni anno per mantenere le 55 aree cani disseminate nel territorio, e aprirne anche altre. Non tutti sono favorevoli, come ad esempio Marco Bravi, presidente Enpa, molto scettico sull'effettivo beneficio della legge: "Ogni tanto ritorna, noi non siamo d’accordo: così si aumenterebbero solo gli abbandoni. Chi non vuole o non può pagare porterebbe il cane da noi. Ci sono persone che pagano mille euro per la play station e non darebbero un euro in più per il cane. Un progetto del genere dovrebbe essere legato alle persone non agli animali: troviamo sponsor altrimenti è un segnale vessatorio". Anche alcune associazioni animaliste non sono assolutamente d'accordo con la proposta pentastellata: "La tassa o l’imposta sui cani è una forma di discriminazione: i proprietari di animali hanno già spese mediche tutte a pagamento, poi il cibo che costa parecchio. Questa tassa sarebbe un’ulteriore penalizzazione. Dovrebbe pensarci l’amministrazione comunale senza influire sui contribuenti. Per gli anziani sarebbe davvero una penalizzazione forte, a volte per queste persone il cane è l’unica loro consolazione".

Il cane salta addosso alle persone: cosa fare?

Comportamento Redazione -

Se il nostro quattro zampe ci fa le feste siamo le persone più felici del mondo. Tuttavia se il cane salta addosso anche agli estranei ci troviamo di fronte ad un comportamento che va corretto. Quando il nostro cane ci viene incontro facendo mille feste e leccandoci dappertutto siamo davvero al settimo cielo: non ci dà alcun fastidio, e anzi, se non lo facesse ci chiederemmo il perché. Penseremmo che forse sta male, e inizieremmo a preoccuparci. Tuttavia, in generale, se il cane salta addosso alle persone - ad amici o estranei - non è un comportamento che fa piacere nè al padrone stesso ma soprattutto a chi si vede venire incontro il pet (specie se quello non è propriamente un amante degli animali). Perciò è necessario insegnargli sin da cucciolo che questo è un comportamento che non va bene. Ovviamente le intenzioni del nostro fido sono nobili: è emozionato, il pensiero che noi stessi o un ospite sta per entrare in casa lo fa andare in tumulto. Come possiamo quindi far capire al nostro cane che saltare addosso alle persone è un comportamento da non tenere? Ecco alcuni consigli.Il cane salta addosso alle persone: cosa fare? La soluzione è quella di ignorare il cane, di non prestare minimamente attenzione a quello che fa quando salta addosso: scansatevi, non guardatelo ed evitate di toccarlo. Quando il cane salta addosso è perché vuole interagire con la persona in maniera intensa e se si ricambia con carezze, abbracci e sorrisi allora lui non capirà mai che questo è un comportamento sbagliato. E' come se lo premiassi. Quindi evita proprio l'interazione, basta dargli le spalle e camminare verso un'altra parte come se niente fosse. Quando il cane appoggia le zampe a terra fagli capire che è questo il comportamento che vuoi da lui: accarezziamolo e lodiamolo pure, ma solo quando si è calmato, in modo tale che la prossima volta si ricordi tutto. Ma se il cane non intende ragioni e continua a saltare addosso? In questi casi ci vuole pazienza, e c'è un metodo sperimentato che sembra funzionare: legate il cane al guinzaglio, fate entrare un vostro collaboratore in casa che ignorerà completamente fido e ripetete questa cosa più volte (il top sarebbe con persone diverse, per abituarlo). Fate questo fino a quando il cane non starà fermo e non si agiterà. Ultimo consiglio: non alzate mai la voce e non sgridatelo. Non serve, e anzi potrebbe avere effetti dannosi (come ad esempio spaventarlo inutilmente).

Milano, volontari in strada per aiutare i cani insieme ai loro padroni clochard

News Redazione -

AIDAA distribuisce senza sosta cibo a chi non ha dimora e vive insieme ai propri pelosetti per strada. Milano - Non si ferma l'attività dei volontari di AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente), che da molte ore stanno aiutando i clochard che vivono per strada insieme ai loro cani. In questi giorni sono state distribuite crocchette, cibo umido e coperte ad un gruppo di clochard che vivono nei pressi delle stazioni ferroviarie del capoluogo lombardo. Pensate che in una settimana i volontari hanno distribuito ben 150 kg di crocchette, 160 di carne e patè, 40 confezioni di biscotti e decine di coperte. Lorenzo Croce, presidente di AIDAA, parla così: "Abbiamo incontrato molti giovani che vivono per strada con i loro cani e che hanno deciso di non accettare aiuti e sistemazioni che non contemplano la possibilità di accesso anche per i quattrozampe. Ad oggi i cani aiutati hanno una media di 6 anni e sono prevalentemente di media e piccola taglia. Voglio ringraziare  le decine di persone che ci stanno aiutando concretamente sia con il cibo, che con le coperte e in alcuni casi con il denaro che usiamo per comperare cibi speciali per cani anziani, o malati. In realtà  non solo abbiamo aiutato i cani clochard, ma ci siamo fatti molti amici e abbiamo scoperto una umanità nuova che vive ai bordi della città ma che ha molto da dare e da dire anche in materia di amore per gli animali". Quindi si tratta di questo: ai clochard pare sia stato offerto di passare la notte in una struttura al coperto, ma non volevano per nessuna ragione abbandonare i loro cagnolini. Così ecco che l'aiuto si è spostato per le strade. Natale sarà un po' meno freddo per queste persone, che potranno come sempre contare sui loro beniamini.

Polmonite nel cane: cause, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

La polmonite nel cane è un'infiammazione dei polmoni che ha manifestazioni molto simili alla bronchite. Nel nostro approfondimento vediamo i sintomi che provoca e le possibili cure. Simile a quella che colpisce l'uomo, la polmonite nel cane è una patologia che appunto attacca i polmoni: i cani più predisposti sono quelli in tenera età, gli anziani e quelli con un sistema immunitario più vulnerabile. Quali sono le cause di questa patologia? Sono da riscontrare in batteri, funghi oppure parassiti: il nostro pet può contrarre la malattia anche attraverso un piccolo contatto con uno di questi agenti. Tra i batteri che portano la polmonite nel cane ricordiamo gli Streptococchi e i Bordetella: di solito l'origine batterica è la più frequente, sono rari infatti i casi di attacco parassitario o sporigeno.Polmonite nel cane: sintomi I sintomi della polmonite nel cane sono praticamente identici a quelli che colpiscono l'uomo, in particolare:tosse febbre alta difficoltà di respirazione appetito zero perdita di peso senso di spossatezza generale disidratazioneSe non curata al meglio, la patologia potrebbe avere conseguenze ben più gravi. A volte può capitare che il cane si stenda a pancia in su per cercare di respirare meglio, ma è un comportamento normale. E' consigliabile non sottoporre il cane a grossi sforzi, cosa che potrebbe aggravare il quadro clinico. Al primo manifestarsi dei sintomi è bene andare subito dal veterinario, che vi dirà cosa fare e come procedere con la terapia consigliata. Potrebbero essere richiesti esami del sangue e urine.Polmonite nel cane: cura Una volta diagnosticata la malattia, il primo consiglio che il vostro veterinario vi darà inizialmente è di idratare il cane per tutta la giornata, anche attraverso flebo. Ricordatevi di togliere il collare al vostro cagnolino, così da permettergli un respiro più facilitato. A quel punto dovranno essere somministrati antibiotici o antinfiammatori.Nota bene: per evitare alla radice problemi di polmonite nel cane sarebbe ottimo sottoporlo ad una buona prevenzione, vaccinandolo contro i batteri più aggressivi. Leggi anche https://www.razzedicani.net/le-malattie-respiratorie-nel-cane-possibili-cause/

Bronchite nel cane: cause, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

La bronchite nel cane è un'infiammazione dei bronchi che può manifestarsi per varie ragioni. Se non curata può portare anche al decesso dell'animale. Qualche tempo fa abbiamo parlato delle malattie respiratorie che possono colpire i nostri pets, tra queste c'è sicuramente da approfondire la bronchite nel cane: si tratta di una patologia per la quale i bronchi si infiammano, causando difficoltà respiratorie non di poco conto. Se non curata a dovere può anche portare a conseguenze gravissime e addirittura alla morte del cagnolino. I più a rischio sono in cani anziani, esposti maggiormente ai malanni, ma questo tipo di problema può colpire tutti i cani indistintamente. Le cause principali della bronchite nel cane possono essere nella maggior parte dei casi circoscritte a colpi di freddo (il cane bagnato esposto poi al vento ad esempio), ma si possono anche associare a fumo, inquinamento atmosferico, smog e polveri chimiche.Bronchite nel cane: sintomi Le conseguenze e i sintomi della bronchite nel cane sono grosso modo quelli che si riscontrano anche nell'uomo, e quindi:tosse secchezza alla gola saliva in eccesso senso generale di spossatezzaA differenza di noi umani, i cani potrebbero avere anche conati di vomito:  essi infatti, per la conformazione del loro apparato respiratorio, hanno difficoltà ad espellere il muco attraverso le vie nasali e potrebbero farlo con rigurgiti orali. Distinguiamo però due tipi di bronchite nel cane, a loro volta aventi sintomi differenti:Bronchite acuta: comincia con una tosse secca, che diventa grassa in pochi giorni e quindi più stizzosa e fastidiosa. La respirazione si fa faticosa, il cane espelle dal tartufo un muco giallastro. Se tutto questo non viene curato e continua a manifestarsi dopo due mesi, allora ci troviamo di fronte ad un secondo tipo di patologia. Bronchite cronica: è molto pericolosa perchè può portare problemi ancora più gravi, come la bronchiectasia o ad un efisema polmonare. Spesso la bronchite cronica è accompagnata da problemi cardiaci e renali. Anche qui tosse stizzosa, che si manifesta soprattutto di notte.Bronchite nel cane: cura Per curare la bronchite nel cane sono sufficienti i farmaci antifiammatori nei casi più soft, ma in quelli più strong sono necessari cortisoni e broncodilatatori. Anche l'ambiente deve essere immacolato, e qui entra in gioco la condotta del padrone: meglio non fumare vicino al cane per esempio. Attenzione anche all'alimentazione: il vostro veterinario saprà sicuramente indicarvi i cibi più indicati durante la terapia.

Tracheite nel cane: sintomi e cure di una patologia molto diffusa

Salute del cane Redazione -

La tracheite nel cane è un'infiammazione della trachea che può avere cause di varia natura. Avevamo parlato tempo fa di quanto siano da non sottovalutare le malattie respiratorie nel cane: tra queste oggi prendiamo in considerazione la tracheite. Si tratta di un'infiammazione appunto della trachea che può presentarsi per diversi motivi: può essere che il cane che tira al guinzaglio arrivi a dare una pressione tale alla trachea da far sopraggiungere la patologia, oppure che essa sia causata da parassiti, corpi estranei, allergie o influenza non curata. Da tenere in considerazione anche la possibilità che questa malattia derivi dalla cosiddetta "tosse dei canili", di origine virale. Ad ogni modo, l'apparato respiratorio del pet risulta irritato e con sintomi che si presentano uguali per tutte le razze. Quali sono quelli più frequenti?Tracheite nel cane: sintomi I sintomi della tracheite sono:tosse persistente e stizzosa, come se il cane avesse qualcosa in gola conati di vomitoLa frequenza della tosse può variare a seconda del grado di gravità dell'infiammazione. Nei casi più gravi la tracheite nel cane può nascondere problemi molto più gravi, come ad esempio disturbi cardiaci, patologie polmonari o addirittura il cancro. Ma non drammatizziamo: è necessario che sia il vostro veterinario di fiducia a stabilire i motivi di questo problema (può anche semplicemente essere che il vostro cagnolino si sia preso un colpo di freddo!). L'esperto effettuerà una diagnosi, constatati i sintomi. A quel punto verrà indicata la cura più indicata.Tracheite nel cane: cura La scelta della cura che verrà somministrata dal vostro veterinario dipende essenzialmente dalla causa che ha scatenato la tracheite: se il problema è da ricercare per via della presenza di batteri o parassiti, questi verranno debellati attraverso antibiotici e/o antiparassitari. Se invece siamo nei casi più gravi (patologie polmonari, lesioni interne o cancro), allora il veterinario sarà costretto a darvi dei farmaci un po' più pesanti. In entrambi i casi la tracheite potrà risolversi in pochi giorni, in alcuni casi bisognerà pazientare un po' di più (anche tre settimane).

Dog flipping

Corea, stop alle macellazioni di cani: è la fine di una terribile piaga?

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Ogni anno in Asia vengono mangiati 30 milioni di cani: una tendenza che però potrebbe subire una brusca (e bellissima) interruzione. Tutti i dettagli. I dati raccolti e confermati dall'ong Human Society, poi raccontati dal documentario "Eating Happiness" (presentato lo scorso anno agli Oscar, che vi invitiamo a recuperare se l'aveste perso), sono davvero allarmanti: nel 2016 in Asia sono stati uccisi e mangiati qualcosa come 30 milioni di cani. Una pratica che in quelle zone del pianeta è comune da sempre, ma che continua a farci ribrezzo. Finalmente però arrivano buone notizie provenienti dalla Corea Del Sud: a Seongnam c'è il grande mercato di Moran, dove si stima che ci sia un traffico di carne di cane enorme (80mila esemplari all'anno). In generale nella nazione ogni anno vengono consumati 2 milioni di cani, ma all'interno del mercato i cani vengono scelti direttamente dagli acquirenti. Spesso i poveri quattrozampe vivono in gabbia ammassati, custoditi in condizioni brutali e non soddisfacenti dal punto di vista igienico. Ecco però la decisione del sindaco della città Kang Won-gu: "Vogliamo fermare questo commercio, questo potrebbe essere l'inizio di un lungo cammino per risolvere il problema. Speriamo di sradicare l'immagine negativa di questo mercato. La grandezza di una nazione può essere giudicata dal modo in cui vengono trattati i suoi animali". Tradotto: nei prossimi giorni a Seongnam tutti i rivenditori e le strutture di macellazione saranno rimosse e everrà vietata la vendita di carne di cane. Il Comune aiuterà i commercianti a ripensare le proprie attività. Le associazioni ambientaliste hanno reagito festeggiando ma allo stesso tempo ribadendo che la misura non è sufficiente: "Chiediamo che sia definito come illegale l'abuso sugli animali e il considerare i cani come cibo. Dovremo monitorare costantemente i negozi a base di carne di cane nel mercato per vedere se davvero si fermeranno le macellazioni". Anche i residenti nelle zone intorno al mercato stanno dalla parte degli animalisti, stufi dei continui odori nauseabondi e della barbarie a cui sono costretti i poveri pets.

La storia di lefty, un cane che ha salvato il suo padrone da un colpo di pistola

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Certi fatti ci fanno capire ancora una volta quanto siano straordinari i nostri cagnolini: ecco la storia di quando Lefty ha salvato la vita al suo padrone. Quella che vi raccontiamo è una storia fatta di sacrificio, amore per il prossimo e solidarietà, ma partiamo dal principio: è una tranquilla e soleggiata giornata estiva. Lefty, un pitbull buono come il pane, sta passeggiando insieme al suo padrone nel tentativo di rinfrescarsi un po' all'ombra di un viale alberato. L'uomo però ad un certo punto nota qualcosa di strano, insospettito dal comportamento del suo cane: Lefty sembra agitato, solitamente non fa così e ciò è molto strano. Nemmeno il tempo di capire cosa sta accadendo, che ecco il suono sordo di uno sparo riecheggiare nell'aria. La povera Lefty è a terra: è stata colpita in pieno. In quella frazione di secondo il pitbull si è frapposto tra il padrone e il proiettile, salvando così la vita all'uomo. Le conseguenze sono disastrose: Lefty perde molto sangue, e rischia la vita. Viene immediatamente trasportata da un veterinario e poi in una clinica specializzata: le viene amputato un arto, ma dopo giorni estenuanti tra la vita e la morte alla fine riesce a sopravvivere. Le cure postume sono state possibili solo grazie all'aiuto delle persone, che tramite una pagina facebook creata appositamente hanno contribuito alle spese veterinarie.Una storia tragica che però si chiude con il lieto fine: Lefty ora sta bene, ma negli occhi abbiamo ancora impresso il sacrificio di cui è stata capace per salvare la vita al suo padrone.

Proprietario uccide i suoi cani e poi dichiara: "non sapevo che farmene"

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Orribile esecuzione avvenuta in pieno giorno nelle campagne di Moncalieri, vicino Torino. Ora il criminale rischia grosso. Quattro cani da caccia di circa due anni uccisi senza alcuna motivazione a Moncalieri, in provincia di Torino: è stato possibile conoscere tale orribile gesto grazie alla segnalazione di un testimone, un podista che ha visto tutta la scena e ha poi segnalato tutto alla Polizia locale. Incredibile quello che ha raccontato: si è trattata di un'esecuzione vera e propria, infatti ai cani è stata puntata la pistola in testa e con un colpo secco sono stati uccisi. In realtà ad uccidere gli animali non è stato il proprietario direttamente, ma un suo amico incaricato: dall'inchiesta portata avanti dalla Polizia emerge che il proprietario avrebbe dichiarato che "non sapeva più che farsene", come dichiarato alle stesse Forze dell'Ordine. Cosa rischiano i due? Leggi qui il nostro approfondimento sul reato di maltrattamento e uccisione di animali, art 544 bis c.p., che disciplina la materia. Intanto arrivano anche le dichiarazioni da parte di Piera Rosati, Presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane: “A parte i 12 fucili sequestrati nei loro alloggi dalla polizia lascia agghiacciati la freddezza e l’indifferenza con cui questi individui, che sovente si definiscono “amanti degli animali”, scorrazzano indisturbati in un paese civile, lasciando persino i corpi delle loro quattro vittime nel prato, come rifiuti da sacrificare alla dea caccia. Purtroppo gli episodi di incrudelimento e di imbarbarimento troppo spesso sono riconducibili al mondo della caccia. Ultimo fatto di cronaca, la condanna dell’ex cacciatore che ha fatto morire di stenti, malattia e fame il proprio cane, perché non gli serviva più. Un caso di una gravità inconcepibile che LNDC ha denunciato e seguito senza tregua. Mai che si alzi all'associazionismo venatorio una parola di condanna, una costituzione di parte civile contro questi killer che si accaniscono sugli ultimi, sui deboli, perché un fucile li rende più forti e impuniti. LNDC si costituirà parte civile anche contro questo ennesimo atto di barbarie umana”.

Per dieci anni ha aspettato il suo padrone su una panchina: la storia di hachiko

Curiosità Redazione -

La storia di questo Akita giapponese ha commosso interi popoli e ispirato libri e film in tutto il mondo Certe storie si narrano da decenni e hanno quasi raggiunto il rango di leggende pur non essendole: quella che vi raccontiamo qui è quella di Hachiko, un cane di razza Akita, e del suo padrone e migliore amico, Eisaburo Ueno, un docente che insegnava presso la Facoltà di Agraria dell'Università di Tokyo. I due erano veramente inseparabili: ogni mattina Hachiko accompagnava alla stazione di Shibuya il professore (si, era proprio il cagnolino ad accompagnarlo e non il contrario, visto che era Eisaburo a dover prendere il treno) e tutti i pomeriggi seguenti, alle 15 in punto, si sedeva sulla panchina ad aspettare il treno in arrivo con il suo padrone. Purtroppo in un giorno primaverile, precisamente nel maggio 1925, il professore non tornò più a casa: un attacco cardiaco lo stroncò a lavoro e purtroppo non ce la fece. Il quattrozampe non sapeva ovviamente cos'era successo al suo padrone e, come ogni pomeriggio, si recò in stazione, si sedette sulla stessa panchina di sempre e iniziò ad aspettare. Nonostante non lo vide tornare, non si arrese e qui avvenne il fatto incredibile che ha fatto passare alla storia questo cane insieme al suo padrone: Hachiko è tornato in stazione ad attendere l'arrivo di Eisaburo per dieci lunghi anni, tutti i pomeriggi alle 15 in punto. La sua presenza col passare dei mesi divenne così conosciuta a tutti che gli venne perfino costruita una cuccia. Negli anni la vicenda divenne nota in tutto il Giappone, tanto che nell'aprile del 1934 venne realizzata una statua in bronzo con le sembianze del cagnone. L'8 marzo del 1935 Hachiko morì di filariosi: aveva compiuto da poco undici anni. La notizia della morte di questo eroe a quattrozampe commosse tutto il Giappone, e addirittura tutte le pagine dei giornali riportarono l'accaduto e venne dichiarato lutto nazionale. Su questa commovente storia è stato tratto un film, intitolato "Hachiko Monogatari", tradotto in italiano "La storia di Hachiko" e che ebbe un gran successo. Anche in libreria potete trovare alcuni racconti per bambini improntati sulle vicende di Hachiko e Eisaburo: Hachikō: The True Story of a Loyal Dog, scritto da Pamela S. Turner e illustrato da Yan Nascimbene, Hachiko Waits di Lesléa Newman e infine Taka-chan and I: A Dog's Journey to Japan.

adottare un cane dal canile

News cani, palermo: 480 euro a chi adotta un cane del rifugio comunale

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Si tratta di un incentivo volto a svuotare la struttura di Via Tiro a Segno per poi partire con i lavori di ristrutturazione, fermi dal 2012 Avevamo già parlato di come alcuni Comuni della penisola stanno incentivando l'adozione di cani provenienti dalle strutture pubbliche: a questi si unisce anche Palermo, la cui giunta ha stanziato 126mila euro per erogare le somme necessarie nel corso dei prossimi due anni, e cioè 480 euro alle famiglie che decideranno di fare questo gesto d'amore. La decisione del Comune siciliano è imputabile anche all'urgenza dei lavori da fare all'interno del rifugio, fermi dal 2012: "Il Comune di Palermo ha l’indifferibile necessità di svuotare le gabbie e gestire gli ingressi transitori dei cani, tutelando il diritto a condizioni di vita migliori degli animali in esso ospitati, fino alla riconsegna dei locali”. Ed ecco dunque la delibera comunale: "Il Comune di Palermo promuove, dunque, gli affidamenti di cani in adozione, erogando un incentivo pari ad euro 480 a chiunque – privato cittadino, associazione animalista e/o protezionista e strutture rifugio autorizzato – intenda adottare un cane custodito presso il rifugio sanitario/canile e/o i rifugi convenzionati del Comune di Palermo, fino alla concorrenza della somma di € 96.000 per l’anno 2017 ed € 30.000 per il 2018, salvo proroga. L’incentivo sarà corrisposto su richiesta, trascorsi 120 giorni di detenzione del cane. I cani saranno rilasciati ai richiedenti sterilizzati, dotati di microchip, volturati cioè a nome degli adottandi all’anagrafe canina istituita presso l’Asl di pertinenza e dotati di certificazione sanitaria". Inutile quindi fare i furbi pensando di adottare il cane solo per intascarsi i soldi. Tuttavia per gli animalisti questo provvedimento poterebbe soltanto ad una mercificazione degli animali, come spiega Elena La Porta, presidente provinciale della Lega Nazionale per la Difesa del Cane e consulente a titolo gratuito per il Comune sul canile municipale: "È un provvedimento che non mi piace – spiega l’animalista a Palermotoday - così si rischia la mercificazione, se qualcuno vuole prendere un cane in adozione lo prende, non saranno i 480 euro che lo spingeranno a farlo. Al contrario, l’incentivo può essere appetibile a persone a cui non importa nulla dell’animale. Cercheremo in tutti i modi di ostacolare quest’iniziativa". La Porta, che negli anni si è distinta come una delle animaliste più importanti della zona, rassegnerà le proprie dimissioni, ma l'assessore Marino prova a gettare acqua sul fuoco: "Mi dispiace per questa decisione, mi sembra una reazione troppo forte, spero che ci ripensi, la chiamerò nei prossimi giorni per chiarire la vicenda. Il percorso, comunque, era noto e se ne era parlato, anche se non nel dettaglio. Noi non siamo gente che mette in mercato i cani, La Porta conosce me e il sindaco e se pensa questo mi offende. Il provvedimento dà anche spazio agli animalisti e noi non daremo in affidamento i cani se non saremo certi della qualità dei soggetti a cui li affidiamo. Sarà fatto un monitoraggio per questo. Sappiamo, purtroppo, dove si annida il malaffare".

Ipotiroidismo nel cane: diagnosi, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

L'ipotiroidismo nel cane è una patologia che si riscontra molto spesso soprattutto nelle razze più predisposte: vediamo cos'è, cause, sintomi, diagnosi e cura. L'ipotiroidismo nel cane è una malattia ormonale molto comune, che colpisce specialmente i quattrozampe più anziani: è possibile che venga riscontrata nel controllo annuale che facciamo dal nostro veterinario di fiducia. Sostanzialmente la ghiandola tiroidea funziona male: per via di un'infiammazione essa produce pochi ormoni tiroidei provocando tutta una serie di sintomi che ora vedremo. E' una patologia che colpisce i cani più "vecchiotti", senza grosse distinzioni di razza e sesso, anche se a onor del vero esistono tipologie più esposte.Ipotiroidismo nel cane: diagnosi e causa Abbiamo detto che l'ipotiroidismo è una malattia riscontrabile dal veterinario: durante la visita di controllo il nostro esperto potrà notare segni evidenti ma per una diagnosi impeccabile servono comunque gli esami del sangue e la misurazione degli ormoni tiroidei (anche se questa patologia non può essere esclusa a priori per quei cani con un livello di ormoni nella norma). Ad ogni modo la causa principale dell'ipotiroidismo nel cane è la distruzione della tiroide per via di un'infiammazione immunomediata, con conseguente atrofia idiopatica e malfunzionamento della stessa. In parole povere: il sistema immunitario del nostro cane danneggia i tessuti tiroidei come se fossero dei corpi estranei. Ciò, come abbiamo detto, riduce la quantità di ormoni e quindi il pet avrà tutta una serie di problemi metabolici che vediamo adesso.Ipotiroidismo nel cane: sintomi Compaiono in età avanzata, ma non è da escludere che anche cani giovani vengano colpiti dalla patologia. Le razze più predisposte sono: Golden retriever, Pinscher, Alano, Barboncino, Bassotto, Beagle, Boxer, Bulldog inglese, Cocker spaniel, Dobermann, Setter irlandese, Alaskan malamute, Volpino, Schnauzer nano e Terranova. Ma quali sono i sintomi in caso di ipotiroidismo nel cane? Ecco una lista dei più frequenti:letargia inattività aumento di peso perdita di pelo (alopecia) mantello secco e fragile inscurimento della pelle (iperpigmentazione cutanea) dermatiti e otiti ricorrentiIpotiroidismo nel cane: cura e prevenzione Il veterinario vi darà sicuramente la terapia migliore per affrontare il problema: essa si sostanzia nell'assunzione dell'ormone mancante. Si tratta di farmaci orali (come ad esempio la levotiroxina sodica, analogo sintetico dell’ormone T4) da somministrate quotidianamente, una o due volte al dì. Seguendo l'iter prescritto dal nostro esperto il cane affetto dalla malattia potrà condurre una vita normale: in genere i miglioramenti si possono riscontrare già dopo le prime due settimane. Per quanto riguarda invece la prevenzione, il consiglio è quello di far controllare periodicamente il vostro cane: fategli fare un check-up, con il quale poter controllare lo stato generale della sua salute.

Denti del cane

Iperplasia gengivale nel cane: cause, sintomi e cura

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Iperplasia gengivale nel cane: sintomi Non solo l’uomo ma anche il cane può essere soggetto a disturbi gengivali. Qualche volta anche nei cani si può sviluppare una crescita eccessiva delle gengive. Questo disturbo viene chiamato iperplasia gengivale nel cane. Esso comporta un fastidioso gonfiore che può portare sia malessere che dolore al nostro cane quindi è opportuno intervenire subito. L’iperplasia gengivale nel cane è generalmente una malattia ereditaria e si riscontra più spesso nei cani di taglia grande come l’Alano, il Dalmata e il Boxer, il Collie, il Dobermann. La causa però può essere anche dovuta ad una somministrazione cronica di farmaci quali nitrendipine, difenilidantoina, nifedipina e ciclosporina. È bene sapere che se questa patologia non viene curata possono insorgere anche problemi alle ossa e alla struttura di sostegno dei denti. I sintomi più comuni che si riscontrano in presenza di iperplasia gengivale nel cane sono il sanguinamento delle gengive e l’inspessimento del tessuto gengivale. La diagnosi effettiva può essere effettuata solo dal veterinario che effettuerà sia un controllo fisico che le analisi del sangue e delle urine. Necessario sarà anche un accurato controllo del cavo orale ed eventualmente una biopsia della gengiva. Quest’ultima è infatti l’unico modo per diagnosticare con assoluta certezza questa patologia.Iperplasia gengivale nel cane: cura L’iperplasia gengivale nel cane è assolutamente curabile e tale cura dipende dall'entità del disturbo. Se è lieve non si prescrive alcuna terapia. Nella maggior parte di questi casi infatti il disturbo scompare da solo. Nei casi gravi o cronici invece è necessaria una terapia farmacologica con antibiotici e antidolorifici così da ridurre il disagio del cane nel periodo di terapia. Nei casi più gravi un intervento chirurgico volto a rimuovere la parte ingrossata. Se è stata causata dai farmaci il veterinario potrebbe raccomandare l’interruzione del farmaco che l’ha provocata oppure effettuare una gengivoplastica qualora le lesioni impediscano al cane di mangiare e soprattutto qualora non possa essere sospesa la terapia farmacologica. Questa è una procedura chirurgica che si effettua in anestesia generale e che ristabilisce altezza e contorno delle gengive alle dimensioni normali. Ovviamente il cane deve essere sottoposto a regolari visite di controllo di modo che il disturbo possa essere tenuto sotto controllo e una volta scomparso che ne scongiurino la ricomparsa. Il cane deve essere seguito anche a casa perché spesso parte della terapia comprende anche una dieta leggera e dei risciacqui del cavo orale.L’importanza dell’igiene orale L’igiene orale dei nostri cani è spesso sottovalutata. Invece è importante controllare il nostro amico a quattro zampe anche da quel punto di vista. Problemi gengivali come l’iperplasia gengivale o altri disturbi legati a denti e gengive possono portare a danni ben più gravi se trascurati. Le infezioni alla bocca possono estendersi arrivando fino al cuore e causando patologie ben più pericolose di una gengivite o di un po’ di tartaro. Cerchiamo quindi di non trascurare questo aspetto importante per la salute dei nostri cani. Certo in casi come quello della iperplasia gengivale nel cane la prevenzione serve a ben poco ma in molti altri casi è fondamentale quindi cerchiamo di non trascurarne l’importanza.

Come aprire una pensione per cani: i nostri consigli

Curiosità Redazione -

Cosa serve per aprire una pensione per cani? Chi ha un cane si sarà trovato qualche volta nella condizione di dover lasciare per tempi brevi in una apposita pensione per cani perché impossibilitato a portare il cane con sé o a lasciarlo a qualche parente o amico volenteroso che se ne prenda cura in vostra assenza. Si cerca sempre di scegliere una pensione per cani che ci rassicuri sul fatto che il nostro amato pet venga trattato bene e non risenta di questa situazione. Oggi abbiamo una vasta scelta in fatto di pensione per cani e questo ci porta a desumere che, poiché sono oramai moltissime le famiglie che decidono di prendere un cane, aprirne una è di fatto un business in costante crescita. Ma cosa serve per poter aprire una pensione per cani? Prima di tutto occorre avere una buona conoscenza delle caratteristiche delle principali razze canine. Ma la conoscenza non basta. Requisito fondamentale è amare questi animali con cui si dovrà passare una buona parte della giornata. Sì perché, sia ben chiaro, non basta dar loro da mangiare. Fatto salvo che ci vuole la giusta dose di esperienza con questi stupendi animali, occorre pensare a dove aprire una pensione per cani. È necessario un terreno ampio dove costruire i box per i cani che devono essere almeno di 4 mq e che devono prevedere anche un’area coperta. L’area in questione deve essere illuminata e ben pulita. Occorre poi preventivare che ogni cane può avere delle esigenze particolari a cui si deve essere pronti a far fronte. Fondamentale è anche un servizio veterinario garantito 24 ore su 24. Oggi si ha la tendenza a ricercare non solo una semplice pensione per cani ma un luogo dove il nostro cane possa essere intrattenuto con varie attività. L’offrire di questi servizi spesso fa la differenza nella scelta della pensione. Chi ha un cane e lo ama cercherà il meglio per quei giorni in cui sarà costretto a stargli lontano cercando comunque un giusto equilibrio tra costi e servizi.Aprire una pensione per cani: la burocrazia La normativa attuale, stabilisce non solo la dimensione minima di ogni box ma specifica anche la distanza minima dal centro abitato in cui la pensione per cani deve essere obbligatoriamente ubicata di modo che l’abbaiare dei cani non arrechi disturbo ai residenti. Questa distanza è stabilita nel piano regolatore del singolo comune. Sempre il piano regolatore stabilisce che ogni box debba essere dotato di un sistema di abbeveraggio e decreta che la pensione sia costruita in un’area ventilata e ombreggiata. È inoltre necessario che i box vengano puliti almeno una volta al giorno e che l’acqua utilizzata per tale operazione confluisca direttamente nelle fognature così da non inquinare il terreno. Occorrono, infine, il parere positivo dei Servizi Veterinari e quello di Igiene e Sanità dell'Asl. È altresì necessario che il conduttore della pensione per cani tenga un registro aggiornato di tutti gli ospiti della pensione identificati con il numero del tatuaggio o del microchip e delle generalità dei proprietari dei cani.Meta description:Key Principale: pensione per caniKey secondarie: normativa, piano regolatore, box, distanza minima, 4mq, registro aggiornato, servizio veterinario, razze canineTag: le pensioni per cani, come aprire una pensione per cani, cosa serve per aprire una pensione per cani,

La storia di polpetta: non riusciva a camminare, ora corre felice

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Polpetta: il cane difettoso Siamo nel 2014. Pochi giorni prima di Natale Tony Hayden perde, dopo 21 anni passati insieme, il suo Bassotto. Un vuoto enorme per Tony ma lui sa che ha ancora tantissimo amore da dare e decide di prendere un nuovo cucciolo. Così durante una ricerca sul web, Tony trova Polpetta, una bassotta nata con una ipoplasia cerebellare, ossia una disfunzione del cervelletto che comporta dei problemi motori e di coordinamento. Per il suo allevatore, Polpetta era solo un cane difettoso che non avrebbe mai potuto camminare bene. Tony però vede solo quanto questo cucciolo di cane sia speciale e decide di adottarlo. Tony racconta che per i primi mesi ha fatto con lei fisioterapia e due volte alla settimana l’ha sottoposta a sedute di agopuntura per stimolare il flusso sanguino. Così mentre il suo allevatore affermava che non avrebbe mai camminato bene, a otto mesi Polpetta camminava zoppicando leggermente. Oggi a due anni di distanza lei corre felice. Oggi Polpetta è anche una celebrità sui social. Con i suoi 100.000 follower su Instagram sta diventando un perfetto esempio per tutti coloro che devono affrontare delle difficoltà.Cure e amore Lo sapete, amo raccontarvi queste storie con un bellissimo lieto fine. E non potevo certo non raccontarvi la storia di Polpetta che alla fine ha vinto il suo problema ed è oggi una cagnolina felice e sana. Ma il pensiero su cui voglio soffermarmi in questa riflessione finale va al suo proprietario Tony. Spesso leggiamo di quanto i cani aiutino le persone portando loro quell’amore speciale di cui sono capaci. Vediamo quanta importanza sta avendo la Pet therapy e quanto questi splendidi animali aiutino le persone che stanno male. A loro non importa come siamo. Non importa se abbiamo difetti, se siamo brutti o belli, ricchi o poveri. A loro importa solo dare e ricevere amore. Poi per fortuna ci sono persone come Tony. Quando perdi un cane non è sempre facile decidere di prenderne subito un altro, se poi quest’altro ha dei problemi fisici la scelta è ancora più degna di nota. A Tony non è importato che Polpetta avesse un problema. Lui ha visto solo che questa cucciolina aveva bisogno di essere amata prima di tutto. Ha lottato con lei e l’ha sottoposta a delle cure cercando di aiutarla come poteva fino a quando non è avvenuto un piccolo miracolo. La determinazione di Tony e di Polpetta è incredibile e può davvero servire da esempio per tutti coloro che hanno un problema, spingendoli a provare a non arrendersi ma serve anche a comprendere che la diversità spesso è solo nella mente degli stolti. Le cure e l’amore di Tony verso Polpetta possono anche insegnarci che se è vero che i cani hanno il potere di dare a noi esseri umani tantissimo è altrettanto vero che anche noi abbiamo tantissimo da poter dare a loro. Basta solo avere il cuore aperto e aver voglia di lasciarsi conquistare da loro.

Portare i cani all'estero: cosa è importante sapere

Curiosità Redazione -

Portare i cani all'estero: prepararsi per il viaggio Partire per un viaggio all'estero con il nostro cane è sicuramente un’esperienza piacevole e divertente ma non è un viaggio che si può fare senza esserci organizzati prima ed esserci accertati di aver preso tutte le dovute precauzioni. Questo perché paese che vai regole che trovi. Ogni paese ha le sue regole che se non rispettate potrebbero ostacolare il transito o la permanenza per noi e il nostro cane. Molti stati esteri ad esempio richiedono l’obbligo del microchip unitamente ad un passaporto per cani valido ad esempio. È bene quindi preparare il nostro con la dovuta attenzione non solo all'itinerario (ricordiamo che i cani non possono sempre entrare ovunque) ma anche alle regole che quel determinato paese richiede che vengano rispettate per l’ingresso dei cani. Abbiamo detto che le prime cose che dobbiamo fare sono il passaporto per cani e il microchip (comunque obbligatorio anche in Italia dal momento che tutti i cani devono essere iscritti all'anagrafe canina). Il passaporto per cani si può ottenere recandosi presso gli uffici del Servizio veterinari dell'Asl e costa circa 15 euro. Il passaporto verrà rilasciato solo dopo che il nostro cane è stato sottoposto a vaccinazione antirabbica e verrà rilasciato non prima di 21 giorni dopo la stessa.Durante il nostro viaggio dovremmo sempre portare con noi:il certificato di iscrizione all'anagrafe canina, il passaporto, il libretto delle vaccinazioni, e possibilmente un certificato di buona salute del cane rilasciato dal veterinario.Ci sono poi paesi che oltre alle già citate adempienze richiedono documentazione aggiuntiva.Ad esempio per poter entrare nello stato australiano il nostro cane dovrà aver fatto le vaccinazioni contro il cimurro, l’epatite, la parvovirosi, le leptospirosi e la tosse canina. È bene fare molta attenzione alle scadenze di queste vaccinazioni per in Australia è previsto anche un periodo di quarantena. Paesi come l’Indonesia e le zone del Sud Est Asiatico invece richiedono oltre al certificato di vaccinazione antirabbica possono invece richiedere un permesso di importazione rilasciato dalla Direzione per la salute degli animali della Direzione di Zootecnia e una lettera di raccomandazione rilasciata dal Servizio Veterinario Provinciale del luogo di destinazione. Ricordiamo inoltre che per portare cani all'estero non dobbiamo preoccuparci solo della profilassi sanitaria ma anche del trasporto. Ogni compagnia aerea infatti ha le sue regole e noi siamo tenuti a conoscerle nel dettaglio se vogliamo un viaggio senza problemi dell’ultimo minuto.Cani all'estero: tutte le razze possono andarci? La risposta a questa domanda purtroppo è NO. Non tutti le razze di cane potranno farsi con noi un viaggio all'estero. E questa è un’altra cosa di cui dovete tenere conto prima di organizzare il viaggio. Ci sono infatti paesi che precludono l’ingresso ad alcune razze di cane, come stabilito dal regolamento 576/2013 del Parlamento e del Consiglio europeo, in vigore dal dicembre 2014. Ad esempio il Germania è vietato introdurre cani provenienti dall’estero delle razze di Pitbull, American Staffordshire, Bullterrier e tutti i loro incroci. In Gran Bretagna non vengono accettati Pittbull-terrier, Dogo Argentino e Japanese Tosa. In Danimarca sono numerose le razze considerate pericolose. Tra queste ritroviamo il Dogo Argentino, American Staffordshire, Il Pittbull Terrier, il Fila Brasileiro.

Cimurro nel cane: cause, sintomi e terapia

Salute & Benessere Redazione -

Il cimurro nel cane è una malattia che può anche essere mortale: vediamo quali sono i sintomi e le cure possibili per debellarlo. Il cimurro, chiamato anche malattia di Carrè, è una malattia infettiva virale, strettamente imparentata con il virus del morbillo, altamente contagiosa che può colpire tutti gli animali che appartengono alla famiglia dei canidi (cane, volpe e lupo) e mustelidi (furetto). Il cimurro nel cane colpisce principalmente i soggetti più giovani e il contagio può avvenire sia per contatto diretto che indiretto, ossia tramite contatto con scolo nasale, saliva o altre secrezioni di animali infetti. Il virus si localizza inizialmente su tonsille e linfonodi della bocca. Dal 4° giorno dopo il contagio il virus si sposta nel sangue e attacca prima l’apparato respiratorio, poi quello gastroenterico. Successivamente attacca anche il sistema nervoso e l’apparato cutaneo. Il cimurro nel cane non è contagioso per l’uomo ma questo non significa che l’uomo che ha a che fare con un cane infetto non debba prestare attenzione alle giuste condizioni igieniche. Non tanto per sé ma proprio per evitare di favorire il contagio ad altri animali non vaccinati.Cimurro nel cane: sintomi I primi sintomi del cimurro nel cane sono la febbre, l’anoressia e la fuoriuscita di secrezioni oculo nasali. Come abbiamo detto il cimurro, dopo il 4° giorno inizia ad attaccare l’apparato respiratorio causando la polmonite. Successivamente, quando il virus andrà a colpire l’apparato digerente, si vedranno anche sintomi quali vomito e diarrea. In seguito si avranno tosse, disidratazione e dimagrimento che debiliteranno ulteriormente il cane. Quando il virus andrà a colpire il sistema nervoso, i sintomi che compariranno sono crisi convulsive, scoordinamento nei movimenti, tremori muscolari e movimenti in cerchio. Per quanto riguarda invece i sintomi inerenti all'apparato cutaneo, vedremo dermatite e ipercheratosi dei cuscinetti plantari e del naso. Riconoscere i sintomi del cimurro è fondamentale per arrestare il decorso della malattia.Cimurro nel cane: terapia e prevenzione Non esistono di fatto farmaci che debellano il virus del cimurro nel cane. La terapia, prevede più che altro l’utilizzo di antibiotici volti a combattere le infezioni batteriche causate dal virus. A questa si aggiunge la terapia con flebo per contrastare lo stato di disidratazione e dimagrimento. La mortalità dei cani affetti da cimurro oscilla tra il 30 e l’80%. Questo ci dice che nonostante sia una malattia davvero brutta per i nostri amici pelosi, la possibilità che guariscano c’è. Fattore importante da considerare è che non esiste un test completamente affidabile che confermi in maniera assoluta la malattia. Fondamentale diventa a questo punto la prevenzione. È importantissimo vaccinare i nostri cani all'età di due- tre mesi ed effettuare poi il richiamo dopo un mese e poi annualmente. Molti cani possiedono una protezione immunitaria parziale, derivante da anticorpi trasmessi dalla madre eppure da una vaccinazione per cui non è più stato fatto il richiamo. Questi esemplari possono mostrare un sintomatologia più leggera del cimurro che si manifesta solo con un leggero malessere, tosse e con scolo nasale ed oculare.  Questi cani però sono i principali responsabili della diffusione della forma grave nei cani non vaccinati. Importantissima è anche l’igiene. Il rischio di contrarre il cimurro è molto alto soprattutto all'interno dei canili pubblici, dove vivono molti cani randagi non vaccinati da cuccioli e che spesso purtroppo vivono in condizioni igieniche precarie.

La musica sui cani ha un effetto benefico: è la scienza a stabilirlo

Curiosità Redazione -

I cani sono sensibili alla musica: lo dice anche la scienza! È scientificamente dimostrato che i cani sono sensibili ai suoni e alla musica. Molti di voi sapranno che oggi la musica è utilizzata anche a scopi terapeutici (parliamo della cosiddetta musicoterapia). La musica ha la capacità di influenzare lo stato d’animo umano, tant'è che abbiamo la tendenza ad ascoltarne diversa in base a come ci sentiamo in un determinato momento. Non ci deve sorprendere se anche per i nostri amici a quattro zampe è lo stesso. I cani hanno un udito molto sviluppato, sono inoltre empatici in modo quasi sorprendente. Inoltre anche per loro esiste il benessere e il malessere mentale, questo vuol dire che anche loro possono essere agitati, felici, stressati, sereni. Alcuni studi sull'effetto della musica sui cani hanno dimostrato che diversi tipi di musica influenzano il loro comportamento. Quella classica, ad esempio, li calma e in alcuni casi si è visto che i cani si stendevano per dormire, quella pop li lascia indifferenti e non provoca alcuna reazione in loro, quella heavy metal li innervosisce e li fa abbaiare. Gli studi hanno dimostrato inoltre che i cani tendono a preferire alcuni strumenti musicali piuttosto che altri. Ad esempio non amano gli strumenti a percussione. Negli Stati Uniti, la musica viene utilizzata dai veterinari per calmare i cani durante una visita e anche dagli educatori durante le fasi educative per aiutare i cani a rasserenarsi in situazioni di stress riconoscendola di fatto come un valido aiuto. mu Anche i cani hanno i loro gusti musicali Abbiamo detto che proprio la scienza ci dimostra che la musica sui cani ha un effetto evidente. Abbiamo anche detto che loro prediligono la musica classica mentre quella rock li agita. È corretto quindi affermare che anche i cani hanno i loro gusti musicali proprio come gli esseri umani. E proprio come un essere umano il cane può lasciarsi andare alla melodia e a modo suo partecipare. Noi esseri umani quando ci piace una determinata canzone ci cantiamo sopra, ebbene qualche volta il cane fa esattamente la stessa cosa, ululando insieme alla melodia. È la musica prodotta dagli strumenti a fiato che maggiormente stimola il cane a partecipare attivamente. Si ipotizza che alcune note vengano interpretate dal cane proprio come degli ululati e che questo li spinga ad unirsi al coro. Non dobbiamo scordare che per i cani selvatici l’ululato ha una importante funzione sociale che rafforza il gruppo e l’identità del branco. Non è un caso infatti che quando un cane inizia ad ululare questo venga immediatamente seguito da altri cani. Volendo possiamo fare una prova anche noi per testare la reazione del nostro cane alla musica. Potrebbe essere un valido aiuto per tutte quelle persone che sono costrette a lasciare il proprio cane per molte ore da soli in casa. Una volta compreso il genere di musica gradita al nostro cane possiamo lasciarla accesa mentre noi non ci siamo facendo così sentire il cane meno solo e mentendolo calmo. Meta description:È scientificamente dimostrato che i cani sono sensibili ai suoni e alla musica. Gli studi in proposito hanno dimostrato che prediligono quella classica.Key principale: musicaKey secondarie: cani, reazione, strumenti a fiato, classica, gusti musicali, ululatiTag: i cani e la musica, le reazioni del cane alla musica, musicoterapia nel cane

Eutanasia del cane: una scelta difficile, quando sopprimere un pet malato?

Curiosità Redazione -

Quando è giusto fare l’eutanasia del cane? Partiamo da una premessa importante, l’eutanasia del cane dovrebbe essere fatta sempre e solo quando, consultando un veterinario, si ha la certezza che per il nostro pet non ci sia più la possibilità di stare bene e vivere una vita dignitosa e felice. Perdere il proprio animale domestico, quello che magari ha vissuto con noi per tanti anni, quello che ci ha accompagnato in mille avventure, quello che quando rientriamo stanchi da lavoro ci regala mille coccole, quella palla di pelo che fa al 100% parte della nostra famiglia è sempre un momento devastante. Vedere il nostro cane stare male e sapere di non poter fare nulla per farlo stare di nuovo bene ci fa sentire fragili e impotenti e ci costringe a guardare in faccia una realtà che non vorremmo vedere, ci costringere a prendere una decisione a cui non vorremmo mai dover neppure pensare. Ci chiediamo allora, quando è davvero giusto sottoporre il nostro cane ad eutanasia? La verità è che non c’è davvero una risposta giusta a questa domanda. Tutto dipende dalla qualità di vita del cane e da quando sta soffrendo.  Parliamoci chiaro, se è davvero crudele che ci siano alcune persone che chiedono l’eutanasia del cane perché questo è diventato un peso è forse comunque crudele lasciarlo preda di sofferenze a cui non si può porre rimedio in altro modo se non aspettando che la natura faccia il suo corso. Lasciamo perdere discorsi sulla moralità in questa sede e proviamo a capire quali fattori dovremmo prendere in considerazione per valutare davvero l’eutanasia del cane. Prima di tutto la sofferenza. Per sua natura il cane tende a mascherare il dolore quindi nessuno di noi può sapere davvero quanto realmente stia soffrendo. Il cane ha una soglia del dolore molto alta ma possiamo affermare che quando arriva a mostralo allora significa che quel dolore è per lui insopportabile. Dobbiamo poi considerare la dignità del cane. Ogni essere vivente ha diritto a vivere una vita dignitosa. Tenere in vita un cane che non riesce neppure più ad alzarsi per via delle sofferenze che prova non è sicuramente farlo vivere in modo dignitoso. Prendiamo anche in considerazione l’aspettativa di vita. In questo caso è necessario consultarsi con il veterinario perché solo lui può fare una valutazione in tal senso.Come funziona l’eutanasia del cane? Cerchiamo di capire infine come si svolge l’eutanasia del cane. Prima di tutto è fondamentale che venga preceduta dall'anestesia. Attenzione non un semplice sedativo ma un’anestesia profonda, come se dovesse essere operato. Questo perché durante l’eutanasia il cane non deve soffrire assolutamente. Quando il cane è profondamente addormentato viene iniettato il Tanax che è l’unico farmaco legalmente riconosciuto per questo scopo. Questo medicinale ha un effetto immediato e garantisce il passaggio dal sonno alla morte in modo dolce e indolore. La scelta spetta solo a noi. A noi che abbiamo valutato la vita del nostro cane sulla base dei parametri sopra citati, a noi che conosciamo il nostro cane perché ci abbiamo vissuto insieme per tanti anni, a noi che lo amiamo perché è un membro della nostra famiglia. La scelta dell’eutanasia del cane non è mai una scelta facile e dobbiamo sempre prenderla con la giusta consapevolezza.

La storia di walnut: la sua ultima passeggiata nella spiaggia che amava

News Redazione -

Ancora un desiderio per Walnut La storia che voglio raccontarvi oggi è quella di Walnut. Ve lo dico, preparate i fazzoletti! Questa è una di quelle storie che se siete davvero sensibili verso i nostri amici a quattro zampe non potrà lasciarvi con il cuore indifferente. Quando la tua vita è arricchita per molti anni dalla presenza al tuo fianco di un cane, impari ben presto che quel pelosetto diventa una parte di te. Un membro della tua famiglia a tutti gli effetti.Perché condivide con te tantissime cose, dai giorni lieti a quelli meno belli. Quando è felice è stupendo vederlo scodinzolare o correre mentre giocate insieme e quando non sta bene tu soffri insieme a lui. In questi casi qualche volta succede che devi prendere la difficile decisione di farlo sopprimere perché nonostante tutto non puoi fare nulla per farlo stare di nuovo bene.È una decisione che si prende sempre con il cuore pesante soprattutto perché sappiamo che ci mancherà una parte importante della nostra vita. Ci mancheranno le sue coccole, le sue espressioni buffe, la sua gioia di vivere e ci renderemo conto di quanto negli anni passati assieme il nostro cane ci abbia dato. E allora vorremo fare esattamente come ha fatto il papà umano di Walnut, vorremmo poter esaudire un ultimo suo desiderio. Tutti insieme per una passeggiata in spiaggia Walnut è stato soppresso il 12 novembre. Aveva 18 anni. Il suo padrone, Mark Woods, dopo essere stato costretto a prendere la difficile decisione di farlo sopprimere, perché nessuna cura avrebbe più potuto aiutare il suo amico peloso, ha deciso che voleva fare un’ultima cosa per il suo Walnut, esaudire una sorta di ultimo desiderio. E quale desiderio sarebbe stato migliore di fargli fare quello che amava tantissimo fare? Un’ultima passeggiata sulla spiaggia, eccolo il desiderio.Ma Mark voleva che fosse davvero speciale così ha scritto un post sul suo profilo Facebook: “Al mio cane verrà fatta l’eutanasia il 12 novembre. Per questo motivo cammineremo ancora una volta sulla spiaggia di Porth Beach alle 9.30 del mattino. Mi piacerebbe che tutti gli amanti degli cani si riunissero in quest’ultima passeggiata.”E quando Mark ha potato Walnut in spiaggia, insieme a lui si sono riunite un centinaio di persone, alcuni amici di Mark altri sconosciuti che con i loro cani hanno accompagnato Mark e Walnut nella loro passeggiata. Walnut ha passeggiato più che altro tra le braccia di Mark tra le coccole e l’affetto di persone che si sono lasciate coinvolgere dal desiderio di Mark di regalare al suo amico peloso ancora un ultimo momento di gioia.Un momento commovente fatto di amore ma anche di dolore perché dopo la passeggiata a Walnut è stata fatta l’eutanasia.  L’unica consolazione è che se ne sia andato sommerso dall’amore del suo padrone che per 18 anni l’ha amato, rispettato e curato nel miglior modo possibile. E ha ricevuto l’abbraccio di tante altre persone che sanno quando sia meraviglioso avere un cane, quanto amore questo animale sappia dare e quando è importante farlo sentire amato fino alla fine così che possa andare via sereno.

Cani per bambini autistici: le razze più adatte

Comportamento Redazione -

Cani per bambini autistici: una terapia amorevole Che avere un cane aiuti le persone a socializzare, le renda più sicure di sé e maggiormente responsabili non è ormai una novità. Moltissimi esperti ormai consigliano ai genitori di far crescere i propri figli con la presenza in casa di un cane perché ne favorisce il benessere psicofisico. La presenza di un cane sembra essere, inoltre, particolarmente utile nei soggetti affetti da autismo. Secondo uno studio effettuato da Gretchen Carlisle, nell'università del Missouri, i bambini autistici faticano ad interagire con gli altri, a instaurare nuove amicizie. Ed è in questo senso che l’aiuto dei nostri amici a quattro zampe diventa prezioso perché li aiuta a migliorare la comunicazione. In questo studio sono stati intervistati 70 genitori di bambini affetti da autismo. Due terzi di loro possedeva un cane e a maggior parte ha dichiarato che i loro figli mostravano una relazione molto positiva con i loro animali. Quelli invece che non lo possedevano hanno dichiarato che i figli mostravano una forte attrazione verso i cani. Le qualità di un cane da compagnia le conosciamo tutti. Quante volte abbiamo pensato guardando il nostro cane che “gli manca solo la parola”? Questo perché il forte legame che si crea permette a noi e al nostro cane di comunicare senza aver bisogno di utilizzare il linguaggio verbale. Spesso, grazie alla sua sensibilità ed empatia, il cane ci capisce e sente le nostre emozioni. E’ proprio per questo che i cani per bambini autistici possono essere un valido supporto. I bambini autistici, inoltre, spesso si trovano a disagio nelle situazioni non familiari mostrando ansia e qualche volta anche rabbia e stress. Il cane in queste situazione sembra avere il potere di calmare il bambino solo grazie alla sua presenza familiare.Ad ognuno il suo: le razze più adatte per i bambini autistici Gli specialisti nell'addestramento di questi animali sostengono che per ogni bambino affetto da autismo ci sia un esemplare adatto di cane. Spesso infatti viene consigliato ai genitori di scegliere il cane adatto portando con sé il bambino. Ma quali sono le razze di cane più adatte ad essere utilizzate in questo caso? Proviamo a fare insieme una panoramica.Golden Retriever: spesso definiti “cani da assistenza” sono i cani di famiglia per eccellenza grazie alla loro personalità docile e sicura. Sono molto affettuosi e hanno un grande istinto nel percepire le emozioni umane adeguandosi ad esse. Labrador Retriever: hanno la capacità, attraverso il contatto visivo, di stabilire stretti legame di amore e fiducia. Si è dimostrato che questa razza ha la capacità di favorire lo sviluppo della fiducia, la riduzione degli stati di ansia, la stimolazione della fantasia e della voglia di comunicare. Terranova: questa razza, nonostante le dimensioni, è di una dolcezza e di una bontà uniche. Grazie al suo temperamento sempre rilassato incoraggia il bambino a rimanere calmo. Staffordshire Bull Terrier: è considerato uno dei cani migliori da affiancare ai bambini affetti da autismo. È incredibile con i bambini per la sua dolcezza e affidabilità. Spesso viene definito “cane tata”.

Naso asciutto nel cane: possibili cause

Salute & Benessere Redazione -

Se il cane ha il naso asciutto non è per forza malato Chi ha un cane, o ne ha avuto uno nel corso della propria vita, almeno una volta si è sicuramente lasciato coinvolgere dalla leggenda del tartufo: il naso asciutto nel cane è sintomo di un problema di salute. Un naso umido è al contrario segno che il cane gode di buona salute. Questa teoria non è però del tutto vera perché il nostro amico a quattro zampe può avere il naso asciutto per svariati motivi che, spesso, non hanno nulla a che fare con la sua salute. Prima di precipitarci dal veterinario quindi, è bene verificare il comportamento del nostro cane e valutare se ci sono stati cambiamenti evidenti. Perché è vero che un naso asciutto nel cane, secco caldo o freddo, può nascondere problemi anche gravi ma è anche vero che il nostro amico peloso può averlo così ed essere perfettamente in salute.Naso asciutto nel cane: possibili cause Di seguito proviamo a vedere insieme quali sono le possibili motivazioni di un naso asciutto nel cane. Una delle prime motivazioni che dobbiamo prendere in considerazione è sicuramente il caldo. Spesso durante l’estate, quando le condizioni climatiche tendono a temperature elevate, i nostri cani presentano questa caratteristica per via della mancanza del ricircolo dell’aria. Ricordiamo che i cani con il naso chiaro o rosa sono più soggetti a secchezza e screpolature, quindi in questo periodo dell’anno si può fare ricorso a creme dermatologiche che aiutino il nostro amico in tal senso.  Anche durante l’inverno però il caldo può far seccare il naso del cane dato che loro amano dormire accanto a fonti di calore.Il cane può trovarsi con il naso asciutto anche mentre dorme.  Questo perché durante il riposo il cane non ha la tendenza a leccarsi il muso quindi il naso potrebbe asciugarsi. Solitamente dopo il risveglio la situazione si normalizza senza problemi. Il nostro amico può soffrire inoltre di allergie che possono incidere sulla secchezza del naso. Per contenerla è possibile utilizzare della vasellina o degli oli naturali di modo da mantenere il naso idratato. Nell'uomo spesso l’allergia porta al cosiddetto “naso che cola”. Se questo succede anche nel cane, allora è bene portarlo dal veterinario perché potrebbe indicare una lesione del condotto o la presenza di un corpo estraneo. Nel caso in cui il naso asciutto nel cane capiti con una certa frequenza allora sarebbe bene osservare il suo comportamento, per verificare sintomi quali stanchezza, perdita di vivacità o dell’appetito. In questi casi è bene anche controllare il naso per individuare eventuali macchie o croste. Ricordiamo anche che alcuni cani, e parliamo in questi casi di quelli con i muso schiacciato come il Bulldog o il Carlino, avendo dei problemi respiratori genetici hanno sempre il naso asciutto e secco.Perché il naso del cane è umido? Come abbiamo detto inizialmente, la leggenda vuole che il naso umido sia sintomo di buona salute. Ma a questo punto viene da chiedersi perché il cane ha il naso umido. In realtà, forse non tutti sanno che il tartufo del cane non è umido di natura. E’ proprio l’abitudine del cane di leccarlo di continuo che lo rende umido.  La spiegazione di questo comportamento non è del tutto chiara ma si presume che il cane lo faccia per aumentare la percezione degli odori che gli consentono anche di gestire lo spazio e di spostarsi e per mantenere una temperatura corporea stabile.  Ricordiamo infatti che il cane non presenta un sistema di controllo del calore quindi non può eliminarlo mediante la sudorazione. Mantenere il naso bagnato gli permette appunto di ovviare a questa mancanza. Leggi anche https://www.razzedicani.net/naso-del-cane-tartufo-la-sua-salute/

Tg cinofilo, terremoto: sfollati con i cani rifiutati dai centri d'accoglienza

News Redazione -

Sui social network, lʼente per la protezione degli animali invita al buon senso, dopo aver ricevuto la notizia di terremotati in difficoltà nel trovare riparo con i propri animali domestici Si aggiunge un'altra difficoltà alla già difficile esistenza degli sfollati del terremoto del Centro Italia. L'Enpa, l'Ente nazionale Protezione Animali, denuncia sui social episodi di "razzismo" nei confronti dei terremotati accompagnati da animali domestici che verrebbero rifiutati dai centri di accoglienza. Per questo l'associazione invita in primis i sindaci delle città distrutte dal sisma a usare il buon senso. E intanto le bacheche dei primi cittadini vengono prese di mira da chi difende la libertà di trovare riparo con il proprio cane e gatto. Se il salvataggio del cane Ulisse a Norcia, sepolto vivo per ore dalle macerie provocate dalla scossa del 30, riaccende la speranza di rinascita anche in chi ha perso tutto e rimane solo con il proprio quattrozampe, confortano molto meno gli episodi di esclusione dall'accoglienza di terremotati in cerca di riparo nelle strutture pubbliche con cani e gatti. Tra le storie denunciate dall'Enpa c'è anche quella di un disabile di Teramo che doveva essere separato dal suo fedele amico, ma si è riusciti, con l'intervento dell'associazione, a scongiurare il peggio. La mediazione dei volontari permette anche di trovare soluzioni, come l'ultima annunciata via Twitter: "Sfollati con cani e gatti sono ben accetti nel Centro dell'Università di Piano d'Accio (Te) grazie a nostro accordo con Comune di Teramo". A occuparsi in prima persona della situazione nel Teramano è Brenda Marsilii dell'Enpa di zona. "Al momento è tutto sotto controllo - riferisce a Tgcom24 - ma la situazione a Teramo e provincia per l'emergenza animali va aggiornata giorno per giorno, mano a mano che vengono valutate le case agibili e non agibili e recuperati anche nei paesini gli animali di casa, tartarughe comprese". "Capiamo anche le situazioni di tensione quando ci si trova a convivere forzatamente in un posto come un palazzetto e non si dorme da diverse notti - conclude - ma fino ad ora abbiamo trovato con l'aiuto delle istituzioni soluzioni che non sono traumatiche né per le persone né per gli animali".+++ RINNOVIAMO APPELLO: SFOLLATI TERREMOTO SIANO ACCOLTI OVUNQUE CON I LORO ANIMALI DA COMPAGNIA +++ — Enpa Onlus (@enpaonlus) 31 ottobre 2016Fonte: tgcom24.mediaset.it

Tg cinofilo, terremoto norcia: cane estratto vivo, le sue condizioni e il video del ritrovamento

News Redazione -

  Ulisse sta bene, è solo spaventato, ma sta bene. Sono queste le buone notizie che riguardano il cane estratto dalle macerie di Norcia il 31 ottobre dai vigili del fuoco, consegnato al locale punto veterinario Enpa di Norcia e poi trasferito nella clinica veterinaria Centro Italia di Rieti con l’ambulanza della Protezione animali. «Ulisse - riferisce l’Enpa in un comunicato - mangia, nel crollo non ha riportato ferite o fratture, i suoi valori sono normali. È solo spaventato». Finora al punto veterinario avanzato Enpa di Norcia sono stati soccorsi e curati 69 animali da compagnia tra cani e gatti. I veterinari, i volontari e le guardie zoofile della Protezione animali stanno operano a Norcia, Visso, Camerino e nel Teramano. L’Enpa ha anche distribuito cibo per animali, antiparassitari e farmaci, assistendo oltre 300 tra cani, gatti, tartarughe e animali da cortile. Complessivamente i ricongiungimenti sono stati 31. «Abbiamo così garantito il ritorno in famiglia di animali scappati durante le scosse o rimasti pericolosamente bloccati in immobili a pericolo di crollo - spiega Enpa - In un caso, i nostri volontari con il consenso dei proprietari sfollati a Perugia hanno anche forzato una autorimessa a Norcia per salvare un gatto che stava da due giorni al buio e senza acqua e cibo».Norcia, trovato cane vivo sotto le macerie. Vvf lo estraggono, nostro veterinario pronto. pic.twitter.com/BIFgH68wqr — Enpa Onlus (@enpaonlus) 31 ottobre 2016Fonte: lastampa.it

Epilessia nel cane: cause, sintomi e cure

Salute del cane Redazione -

Epilessia nel cane: cos'è e differenza rispetto alle convulsioni L’epilessia è una condizione neurologica caratterizzata da convulsioni ma non associata a patologie intracraniche progressive. Spesso i termini di epilessia e di convulsioni vengono utilizzati come se fossero sinonimi. In realtà non lo sono affatto. Sono molti i cani che soffrono di convulsioni o di epilessia e purtroppo non sempre il padrone ne è consapevole. Soprattutto in quei casi in cui durante il giorno in cane rimane da solo in casa. Le crisi durano pochissimi minuti e il cane ha quindi il tempo di riprendersi senza che rimangano evidenti sintomi. Proviamo a capire la differenza tra convulsioni ed epilessia vera e propria: le prime possono avere cause intracraniche o extracraniche. Nel primo caso possiamo imputarle a tossine o a disordini metabolici di vario genere (ad esempio, ipoglicemia, ipocalcemia, uremia). Le seconde invece sono imputabili a malformazioni congenite, tumori o altre malattie infiammatorie gravi. L’epilessia invece viene definita come un disturbo neurologico cronico causato da attività cerebrale alterata e anomala che genera spasmi muscolari involontari che possono portare anche a perdita di coscienza. Può essere causata da disturbi ereditari o potrebbe essere il risultato di un danno cerebrale. Nel primo caso parliamo di epilessia idiopatica o primaria mente nel secondo caso di epilessia acquisita.Epilessia nel cane: sintomi Solitamente gli attacchi di epilessia nel cane tendono a verificarsi con maggiore frequenza di notte oppure al mattino presto. Di norma, poco prima di un attacco il cane appare disorientato e stordito (come si può vedere in questo video). Quando l’attacco ha inizio il cane crolla su un lato, il suo corpo si irrigidisce ed è scosso da movimenti involontari di tutti e quattro gli arti. Durante l’attacco la salivazione aumenta e il cane può mordersi la mascella oppure urinare e defecare senza potersi controllare. L’attacco dura tra i 30 e i 90 secondi. Le crisi epilettiche possono manifestarsi ad intervalli regolari e possono presentarsi a distanza da una fino a quattro settimane di distanza una dall’altra. Rivolgiamoci al veterinario immediatamente se l’attacco dura più di cinque minuti e se si presenta più di un attacco al giorno. Tenete presente che poiché l’attacco dura poco occorre mantenere soprattutto la calma perché non possiamo pensare di portare il cane dal veterinario durante l’attacco stesso, proprio per la sua breve durata. E’ necessario quindi sapere come comportarsi. Prima di tutto occorre controllare che l’attacco non superi i due minuti. Occorre poi assicurarsi che il cane non si faccia male durante l’attacco magari sbattendo su mobili o altre superfici. Se ci accorgiamo che l’attacco sta arrivando cerchiamo di rendere il luogo più confortevole possibile per il nostro amico. Non stiamogli troppo addosso ma cerchiamo comunque di mantenerlo calmo e allontaniamo altri animali. Ricordiamo che appena dopo la fine di un attacco di epilessia nel cane, esso potrebbe sembrare confuso e disorientato. Potrebbe vagare per casa senza una meta e dimostrare fame e sete in maniera quasi compulsiva. Dopo un attacco potrebbe riprendersi quasi subito ma non spaventiamoci se dovessero volerci delle ore.Epilessia nel cane: cure e diagnosi Per avere la certezza che il nostro cane soffra di epilessia occorrono esami specifici. Come abbiamo detto il cane può subire attacchi di convulsioni non legati all’epilessia ed è bene chiarine da subito le cause. Per quanto concerne invece la terapia questa dipenderà prima di tutto dalla gravità e dalla frequenza delle crisi. I farmaci antiepilettici più comunemente utilizzati sono il fenobarbital (questo è il farmaco più comune, solitamente presenta pochi effetti collaterali ma può essere dannoso per il fegato), il bromuro di potassio (inizialmente provoca sonnolenza e possibili difficoltà di deambulazione ma questi sintomi scompaiono con il tempo) e il diazepan che favoriscono una diminuzione degli attacchi, sia per frequenza che per intensità, ma che è bene ricordare, non curano del tutto il disturbo. In commercio possiamo trovare anche dei rimedi naturali che si dicono efficaci nei casi di epilessia nel cane.  E’ bene fare attenzione prima di utilizzarli ed è necessario rivolgersi sempre al veterinario per avere una cura adeguata. I cani non sono tutti uguali e così anche le cure necessarie. Stabilire noi una cura senza avere ben chiare le condizioni del cane e senza una dovuta e adeguata preparazione medica può far peggiorare il nostro cane.

Tg cinofilo, degrado a roma: un cane muore di overdose in piazza vittorio

News Redazione -

Un pastore tedesco è morto dopo aver addentato una bustina di droga nell'area cani di piazza Vittorio, nel quartiere Esquilino, a Roma. La protesta dei residenti: la piazza è in mano ai pusher.L’ultima vittima del degrado nella Capitale è un pastore tedesco di appena sei mesi. Si chiamava Ziggy, in omaggio a David Bowie, ed è morto dopo aver addentato una bustina contenente una sostanza stupefacente nell’area cani di piazza Vittorio nel quartiere Esquilino, a Roma. Cocaina o eroina, comunque “droga”, come racconta la padrona del cane, Elia Cevoli, sentita al telefono da ilGiornale.it. “L’ho visto vomitare droga, almeno cinquanta grammi”, racconta la padrona di Ziggy, che spiega come il cane potrebbe avere addentato una bustina contenente una sostanza stupefacente, magari caduta per sbaglio ad uno dei tanti pusher che di notte spacciano proprio nell’area cani di piazza Vittorio. Tutti i tentativi dei medici per salvare Ziggy sono stati inutili: il cane è morto letteralmente di overdose, in preda alle convulsioni, dopo un’agonia durata ore. Quella che sarebbe dovuta essere una passeggiata come tante al parco, si è trasformata in un incubo, a causa delle condizioni di degrado estremo in cui versa la piazza nel centralissimo rione Esquilino. “Ziggy era un cucciolo, probabilmente ha trovato la bustina in mezzo al fogliame e l’ha addentata per gioco”, spiega Elia, “nessuno si occupa di pulire in questa parte della piazza, e tra le foglie si trovano anche molte siringhe”. L’area cani di piazza Vittorio, infatti, secondo quanto racconta Elia e gli altri residenti, è in mano agli spacciatori. “Anche i pusher del Pigneto si sono trasferiti qua, ma nessuno fa niente: se intervenisse la polizia con i cani anti-droga e se ci fossero più controlli, magari gli spacciatori lascerebbero la piazza”, spiega Elia. Ma i controlli non ci sono e, scrivono i residenti su Facebook, la piazza rimane preda di spacciatori, tossici e senzatetto. “E intanto, i miei bambini hanno perso il sorriso”, racconta la padrona di Ziggy parlando dei due figli di sette anni, che al loro cane erano molto affezionati. “Non si può fare questo ai bambini”, continua Elia, “fuori dalla clinica, quando ha capito che per il cane non c’era più nulla da fare, mio figlio ha mimato una pistola con le mani”. “È pesante come gesto per un bambino di sette anni”, si sfoga Elia al telefono, “fa capire a che livello ti portano, e i bambini sono sensibili e fragili”. Da quest’estate, scrive una signora in un post pubblicato nel gruppo di Facebook creato dai residenti del quartiere Esquilino, ci sono stati almeno tre distacchi dolosi della centralina elettrica da parte dei pusher, che approfittano del buio per operare più tranquillamente. “Mi hanno detto che anche l’area giochi per i bimbi è piena di siringhe”, denuncia la padrona di Ziggy. E se la bustina che ha addentato il cane fosse capitata invece nelle mani di qualche bambino? L'epilogo sarebbe stato ben più tragico. Per questo Elia e gli altri residenti del quartiere hanno organizzato un flash-mob di protesta, giovedì prossimo, per chiedere al Comune e alle istituzioni di intervenire contro degrado ed illegalità. Fonte: ilgiornale.it

La storia di maverick: l'amore fa miracoli

News Redazione -

Maverick è malato ma la gioia di vivere non manca Quando ho letto questa storia e ho visto le commoventi foto di Maverick ho deciso che questa dovevo proprio raccontarvela. Maverick è molto malato ma grazie all’amore e alla determinazione dei suoi padroni non smette mai di lottare e anche quando sembra che tutto stia per finire e che la sua vita si stia spegnendo, lui sorprende tutti e lotta ancora dimostrando che la voglia e la gioia di vivere non gli mancano. A sostenerlo l’amore della sua famiglia, una famiglia meravigliosa lasciatemelo dire, che insieme a lui non si arrende e che non gli fa mancare mai ciò che a Maverick piace di più: le passeggiate. Anche quando non può farlo camminando sulle sue zampe.Il coraggio di non arrendersi mai… Maverick ama le passeggiate ma non può più farle camminando da solo sulle sue zampe. La sua famiglia però ha trovato il modo di fargliele fare comunque. E' un bellissimo Golden Retriever non più giovincello e da otto anni vive con Joey Maxwell e sua moglie. Quando lo adottarono era un cucciolo ed era stato abbandonato. Quando Joey e sua moglie l’hanno accolto in casa, era pelle e ossa. L’uomo racconta che per tre mesi ha girovagato da solo nei boschi.Quando li ha visti è stato subito amore e lui e sua moglie hanno compreso subito che Maverick sarebbe diventato a tutti gli effetti parte della loro famiglia. Due anni fa gli viene diagnostica un linfoma ma la sua famiglia decide di lottare contro questo male così viene sottoposto a cicli di chemioterapia. La battaglia sembrava essere stata vinta ma circa due mesi fa il tumore si è ripresentato. Maverick e la sua famiglia però non si arrendono e continuano a sperare e a lottare.  Un giorno però ha avuto un crisi. Non riusciva a camminare, riusciva a malapena a sollevare la testa, non mangiava, non beveva e tremava. Joey l’ha subito portato dal veterinario che ha diagnosticato febbre e anemia. E’ rimasto in clinica per qualche giorno per le cure ma poi è stato rimandato a casa. Le sue condizioni però rimanevano molto gravi ma Maverick non è uno che molla e Joey ha visto che nonostante tutto la gioia di vivere era sempre lì, forte e decisa. Così la sua famiglia ha deciso di aiutarlo a fare ciò che più ama: uscire di casa ed essere al centro dell’attenzione. Sì perché ama essere coccolato ed amato da chiunque veda quanto lui sia speciale e dolce. Dato che il cane non riusciva più a camminare da solo, Joey ha comprato un carrello abbastanza grande da trasportarlo. Ha messo sul carrello una coperta e il suo lettino e insieme sono andati a passeggio per il centro. Appena sono usciti ha dimostrato subito tutta la sua felicità con un gran sorriso. Poiché quelle passeggiate sembravano far stare meglio Maverick, Joey ha continuato a fargliele fare tanto che dopo due settimane il cane sembra essere più in forze, riuscendo a stare di nuovo seduto da solo. Anche il veterinario ha visto un miglioramento e ha dichiarato Maverick abbastanza in forze per tentare un altro ciclo di chemio e noi speriamo davvero che l’amore di questa stupenda famiglia e la sua incredibile gioia di vivere riescano ad avere la meglio su questa malattia. Chi lo sa, forse l’amore fa davvero miracoli!

bob

Tg cinofilo - russia, torturava cani e gatti, poi postava i video su facebook: arrestata

News Redazione -

Si divertiva a riprendersi mentre torturava e uccideva dei poveri animali. La ragazza nega: "Qualcuno vuole incastrarmi. Le foto sono modificate con photoshop". Arrestata con l'accusa di aver torturato e ucciso diversi cani e gatti e di aver condiviso le foto online. È successo in Russia, dove Alina Orlova, ragazzina di 21 anni, si divertiva con la complicità di un'amica a torturare dei poveri animali indifesi per poi postare i filmati e le immagini sul web. Nei video, pubblicati sotto il falso nome di Kristina Hemp, si vede la giovane, travestita con costumi da film horror e con lenti a contatto colorate, mentre commette le più atroci violenze contro gli animali. Le immagini choc mostrano scene di sadismo puro: dalla crocifissione di un cane appeso ad muro all'uccisione di un altro con un fucile ad aria, fino ad un macabro rituale in cui si vede la ragazza tagliare lo stomaco di un gatto morto ed estrarne le viscere. Ad allarmare la polizia sono state le segnalazioni di parecchi amanti degli animali che, violentemente feriti dall'atrocità delle immagini diffuse sul web, hanno avvertito le autorità. Secondo quanto riporta il Siberian Times, però, la ragazza nega e dice che le foto sono state modificate con photoshop: "Non so chi abbia messo quella roba su internet. Non è la prima volta che qualcuno vuole fregarmi. Ma non ho ucciso nessuno e nemmeno ho mai avuto l'intenzione di farlo". Le indagini intanto proseguono con la speranza che si arrivi il prima possibile a far chiarezza sulla vicenda.Fonte: ilgiornale.it

La storia di mojito: senza i suoi giocattoli non dorme

News Redazione -

Mojito e la sua grande passione per i giocattoli Lei si chiama Mojito, è una cucciolona di tre anni di Golden Retriever e da circa un anno e mezzo ogni notte, prima di andare a dormire, sceglie un nuovo giocattolo da portare con sé per fare la nanna. La sua padrona Kim Downie, racconta che Mojito ha tantissimi giocattoli. Alcuni glieli compra lei perché ogni volta che passano davanti ad un negozio Mojito scalpita per averne assolutamente uno nuovo e altri ancora glieli regalano. Kim afferma che ogni sera prima di andare a dormire con lei al piano di sopra Mojito non si tranquillizza fino a quando non ha scelto un gioco da portare con sé.  E badate bene, non sceglie il primo che capita.  Questa dolcissima cagnolona, che oltretutto ha ricevuto da poco la certificazione come cane da Pet Therapy, è molto selettiva con i suoi giochi. Sembra quasi che ricordi esattamente tutti i suoi giocattoli perché ogni sera, svuota tutte le scatole in cui sono riposti fino a quando non trova quello di suo gradimento per quella notte. Oltretutto è Mojito che decide quando riportare giù i suoi giochi. Ogni gioco che lei ha scelto deve rimanere esattamente dove lo mette lei e se Kim prova a riportarlo di sotto, lei in tutta tranquillità va’ e lo riporta nuovamente di sopra fino a quando non ritiene sia arrivato il momento di riportarlo al piano di sotto. Qualche volta Mojito permette anche al gatto di casa di intrattenersi insieme a lei con i suoi giochi. Per evitare l’invasione di giocattoli che aumentano dentro casa Kim ha anche richiesto un pare ad un esperto che sembra averle consigliato di nasconderne uno ogni tanto così da sembrare nuovo se non viene visto per un po’. Una storia dolcissima Quando vado a caccia di storie da raccontarvi mi imbatto sempre in tantissime storie diverse. Alcune strazianti e sofferte altre divertenti e davvero dolcissime. La storia di Mojito direi che rientra tranquillamente nella seconda categoria. Trovo che sia davvero stupenda la passione di Mojito per i suoi giochi e il modo in cui la sua padrona asseconda questa passione. Ognuno di noi infondo ha la propria passione quindi perché non dovrebbero averla anche i nostri amati amici a quattro zampe. Sappiamo bene che i cani adorano giocare, quindi chiunque di noi abbia un cane sappia quanto è meraviglioso il loro entusiasmo nel gioco. Certo la passione di Mojito è abbastanza particolare, tanto che la sua padrona si è divertita a fotografarla mentre ogni sera fa le scale con un gioco sempre diverso. Possiamo vederla con un pupazzo a forma di giraffa, o di panino oppure vederla nella sua cuccia attorniata di tantissimi giochi diversi con cui si diverte a giocare per tutto il giorno. Le fotografie di Mojito e dei suoi giocattoli ha fatto il giro del web diventando virale in poco tempo e guardandole non c’è da stupirsi vista l’infinita dolcezza e simpatia che ispirano.

alitosi nel cane

Alitosi nel cane: cause, cosa fare e rimedi naturali

Salute del cane Redazione -

Alitosi nel cane: cause possibili Il problema dell’alitosi non riguarda solo gli esseri umani, ma anche i cani. E’ anzi un problema molto comune per loro e può colpire qualsiasi razza. Nel cani di piccola taglia è più probabile rispetto a quelli di grandi dimensioni poiché data la conformazione della testa, hanno i denti più piccoli e vicini e la carie può passare più facilmente da un dentro all’altro. L’alitosi nel caneè spesso provocata dalla carie ma le cause dell’alito cattivo possono ricondursi non solo a malattie dei denti o a batteri presenti in elevate concentrazioni nella bocca ma anche a disturbi metabolici o respiratori. E’ importante sapere che l’alitosi può colpire sia cani di una certa età che i cuccioli. In questi ultimi può essere un fattore preoccupante poiché può nascondere la presenza di parassiti all’interno dell’intestino. Al contrario, nei cani adulti o anziani la causa, come abbiamo detto, potrebbe essere legata soprattutto ad un cattiva igiene orale, quando ovviamente non si è in presenza di malattie più gravi. Anche l’alimentazione di scarsa qualità può essere causa di alitosi nel cane. Ricordiamoci sempre che è bene dare al cane del cibo secco oltre che quello umido, così da aiutarlo a tenere il più possibile pulita la bocca.Alitosi nel cane: cosa fare Quando siamo noi a soffrire di alitosi ci rivolgiamo al nostro medico di fiducia o al dentista. Ma cosa succede quando a soffrirne è il nostro cane? Alcuni padroni tendono ad allontanare il cane per via del cattivo odore che fuoriesce dalla sua bocca. Questo comportamento non è ovviamente il giusto atteggiamento da tenere in primo luogo perché così facendo si tende a trascurare la salute del cane e in secondo luogo perché il cane potrebbe risentire dell’allontanamento sentendosi meno amato. Altri invece, a rischio di essere considerati “eccessivi” si occupano dell’igiene orale del proprio cane proprio come se fosse la loro, non solo con regolari controlli da veterinario ma anche lavandogli giornalmente i denti o usando dei prodotti naturali per combatterla. Ovviamente, come abbiamo visto il problema di alitosi nel cane non dipende solo da eventuali problemi alla bocca o ai denti ma, per quanto possa risultare di “umanizzare” un po’ troppo il nostro animale da compagnia, averne buona cura è sempre un bene.Alitosi nel cane: rimedi naturali Per aiutare il nostro cane con il fastidioso problema dell’alitosi ci sono alcuni rimedi naturali che possiamo utilizzare.  Il più naturale è forse il buon vecchio prezzemolo. E’ uno dei rimedi più usati e non corriamo nessun rischio nell’utilizzarlo. Sminuzzato nella pappa o acquistato sotto forma di collutorio in pastiglie è una delle armi più efficaci contro l’alitosi nel cane. Altro rimedio naturale è tutto ciò che è creato con la pelle di bue. Rosicchiando un osso o un gioco in pelle di bue in nostro amico peloso avrà un ottimo alleato per combattere il tartaro. Anche i giochi in tela sono utilissimi e assolveranno ad una funzione simile al filo interdentale. Ovviamente poi, come abbiamo già detto possiamo spazzolare i denti del nostro cane. Importante però è utilizzare una pasta dentifricia apposita per loro. Se il cane non è collaborativo in tal senso esistono in commercio dei bastoncini enzimatici al fluoro che hanno la capacità di rimuovere una buona quantità di placca.

Edema polmonare nel cane: cause, sintomi e cura

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Edema polmonare nel cane: cos'è L’edema polmonare nel cane è una patologia che condiziona moltissimo la vista del nostro quattro zampe. Si presenta come un versamento liquido nei polmoni. Questo fa sì che il cane respiri con difficoltà. Questa problematica di solito compare quando sono presenti altre patologie come per esempio l’insufficienza cardiaca. L’edema polmonare nel cane spesso si presenta in forma acuta e in questi casi il pericolo di morte imminente è molto alto.Edema polmonare nel cane: cause Abbiamo detto che causa principale dell’edema polmonare nel cane sono problematiche di tipo cardiovascolare. Proviamo a capire meglio cosa succede all’organismo del cane. La pressione vascolare del polmone viene resa anomala dall’insufficienza cardiaca, il cuore quindi pompa con difficoltà il sangue nella direzione corretta. Questo porta alla creazione di un flusso inverso che ha un’intensità troppo forte per i vasi sanguigni che finiscono per spingere il liquido direttamente nei polmoni. A provocarlo però non è solo l’insufficienza cardiaca. Possono contribuire anche le allergie, l’inalazione di sostanze tossiche, la bronchite e la polmonite, malattie autoimmuni, pancreatite acuta o anche farmaci assunti per altre patologie.Edema polmonare nel cane: sintomi I sintomi dell’edema polmonare nel cane sono abbastanza riconoscibili:difficoltà respiratorie mucose cianotiche tosse appare spaventato e irrequietoEdema polmonare nel cane: cura e terapia La terapia consiste prima di tutto nell’assunzione di diuretici, di solito somministrati per via endovenosa, e che aiutano i polmoni ad espellere il liquido. E’ importantissimo anche mantenere il cane calmo, quindi spesso è necessario sedare il cane. Questo perché l’agitazione può causare tachicardia o aritmia e danneggiare ulteriormente il cuore, soprattutto in presenza di insufficienza cardiaca. E’ bene che anche noi restiamo calmi in questa situazione. Evitiamo anche di toccare troppo il cane per evitare di stressarlo inutilmente. E’ necessario mantenere il cane in una zona tranquilla senza nessuna fonte di stress. Qualche volta può essere necessario anche l’utilizzo di ossigeno. Le cure solitamente durano un paio di giorni e consentono di stabilizzare la salute del cane. La patologia dell’edema polmonare spesso non è risolvibile definitivamente. Edema polmonare cardiogeno cane: è detto anche acuto perchè grave Siamo, in questo particolare caso, in una vera e propria emergenza in cui l’animale è in un imminente pericolo di vita. Solitamente l’edema polmonare acuto colpisce solo il cane anziano e già cardiopatico. La causa scatenante è un improvviso cedimento nella funziona cardiocircolatoria. Un ingorgo di sangue a livello polmonare determinata una cattiva ossigenazione causando tosse, una respirazione rumorosa e l’incapacità del cane di stare fermo e riposare (la cosiddetta “fame d’aria”). A questo si aggiunge che il cane è molto spaventato ed è anche possibile l’emissione di schiuma leggermente insanguinata dalle narici. L’edema polmonare acuto, chiamato anche edema polmonare cardiogeno, avviene solitamente la notte quindi è bene essere pronti avendo sempre sotto mano un numero veterinario d’emergenza e avere dei farmaci d’emergenza. Ovviamente, sembra scontato dirlo ma lo facciamo ugualmente, rigorosamente prescritti dal veterinario.  Dovrebbero, anche in questo caso, essere somministrati farmaci volti ad abbassare l’ipertensione (diuretici e vasodilatori) nonché farmaci che aiutino il cuore. Sono utili anche quelli che aiutino il cane a stare tranquillo.

La storia di muneca, una cagnolina cieca in cerca d'amore

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Muneca: negli occhi tutto il suo bisogno di affetto Quando giro sul web alla ricerca di storie da raccontarvi spesso è il titolo dato alla storia a colpirmi e a a farmi decidere per una piuttosto che un’altra. Ma altre volte è una fotografia. Una di quelle fotografie che ti raccontano molto di più di quando in realtà faccia una storia scritta a parole. Così quando ho visto Muneca non ho avuto scelta. Il mio cuore l’ha scelta immediatamente, perché nei suoi occhi c’era una storia da raccontare, c’era il bisogno di sentirsi amata e protetta. Lo devo confessare, non sapevo nulla di lei, non avevo neppure letto ancora nulla eppure quello sguardo dolcissimo mi ha riempito gli occhi di lacrime di commozione. Quando l’avrete vista poi mi direte se anche su di voi Muneca farà lo stesso effetto. Mi direte se, appena la vedrete, vi verrà voglia di chiamare chiunque sia necessario per averla con voi e poterla stringere tra le vostre braccia offrendole tutto l’amore di cui siete capaci.La storia di Muneca Muneca non è più una cucciola anche se è piccolina di taglia: ha ben diciotto anni. Ha perso il suo padrone e ha perso anche la vista. Dopo l’abbandono, Muneca è stata portata in un rifugio di Los Angeles, il Baldwin Park Animal Care Center. Ma qui non era felice. Era triste e affamata d’affetto. Poi però ha incontrato Elaine Seamans, una delle volontarie. Appena l’ha avuta accanto ha cercato immediatamente il suo affetto. I volontari del rifugio hanno dichiarato che la cagnolina era piena di pulci ma è comunque saltata in braccio ad Elaine e non voleva staccarsi da lei. Durante un momento di coccole tra Elaine e Muneca al rifugio è entrato John Hwang, un fotografo che doveva occuparsi di un servizio fotografico per un progetto della Skid Row di Los Angeles. Quando ha visto Elaine e Muneca, ha pensato di fare degli scatti. Le foto postate poi su Facebook hanno catturato l’attenzione e commosso la Fondazione Frosted Faces che si è immediatamente mobilitata per aiutare questa pelosotta.Dopo averle prestato le dovute cure, grazie alla Fondazione, Muneca si è trasferita in una famiglia provvisoria. Ma l’obiettivo è quello di trovare alla cagnolina una famiglia che la voglia definitivamente con sé e che sappia darle tutto l’amore che questa dolcissima cagnolina merita. Forse a renderle onore, alla sua dolcezza, al suo infinito bisogno di essere amata è stato il fotografo che l’ha ritratta, catturando l’anima di questa cagnolina dagli occhi ciechi. Sono però certa che la bellezza di un’anima possa essere catturata dall’obiettivo solo se quella bellezza interiore è davvero presente e io in Muneca ne ho visto tantissima. Solitamente quando scrivo di storie dei nostri amici animali c’è sempre un pensiero da parte mia su quanto sia triste che un cane venga abbandonato, su quando sia doloroso per chi ama gli animali vedere nei loro occhi la sofferenza ma questa volta non lo farò. Questa volta voglio mettere l’accento sul lieto fine. Questa cagnolina sarà sicuramente amata da una famiglia che vedrà quanto è dolce e speciale ma mi sento di dire che avrà anche un piccolo pezzo di cuore di chiunque possa vedere, riflesso nei suoi occhi, l’infino amore che un cane sa dare.  

uccisione di animali

Tg cinofilo, caltanissetta: cane torturato e ucciso, si cerca il colpevole

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Caltanissetta - Nei giorni scorsi un cittadino ha segnalato al quotidiano on-line “Il Fatto Nisseno” un gravissimo ed orribile fatto avvenuto a Caltanissetta, nel quartiere Provvidenza: il corpo senza vita di un cane adulto è stato abbandonato per strada vicino ai cassonetti dei rifiuti; sulle carni martoriate dell’animale, vasti segni inequivocabili di sevizie e torture, ferite, lacerazioni e persino segni di bruciature; sono state realizzate alcune foto della carcassa del povero cane torturato e parzialmente dato alle fiamme. Il WWF Sicilia Centrale esprime profonda indignazione e deplora questo orribile e disumano gesto, commesso da anonimi e ignobili delinquenti che, con tali nefandezze, infangano un’intera comunità.“Purtroppo non è la prima volta che a Caltanissetta e nella sua provincia si registrano simili delitti (tali sono secondo il codice penale, dopo le modifiche della Legge 189/2004, ndr) – dice Ennio Bonfanti dell’associazione -. per il WWF nisseno, su maltrattamenti e zoomafia siamo in piena emergenza! Vi è ancora un’allarmante arretratezza culturale in ampie fasce sociali, infatti, che considerano gli animali come oggetti. Le Guardie zoofile del WWF nisseno, ad esempio, riscontrano continuamente arcaiche ed inaccettabili condizioni di detenzione dei cani padronali: animali tenuti perennemente a catena corta; cani lasciati senza acqua, cibo e in condizioni igieniche pessime; ripari di fortuna come bidoni di metallo o baracche fatiscenti; totale assenza di cure ed assistenza anche minima; tutti i parametri minimi di benessere palesemente violati ecc. Per non parlare, poi, del quotidiano abbandono di intere cucciolate di cani: cittadini senza scrupoli non sterilizzano i propri animali nè controllano il loro ciclo riproduttivo, per cui tutte le nascite “indesiderate” dei cuccioli si trasformano in occasioni di abbandono e, quindi, di incremento del randagismo. Sono numerose, inoltre, le comunicazioni di reato che le Guardie WWF ogni anno trasmettono alla Procura della Repubblica di Caltanissetta per i reati di maltrattamento, avvelenamento, abbandono, detenzione incompatibile ed uccisione di animali”.Ma il fenomeno legato ai maltrattamenti degli animali che a Caltanissetta preoccupa di più, e che negli ultimi anni registra una vera e propria escalation, è quello dei combattimenti clandestini fra cani: in città prospera un costante giro di lotte fra cani, spesso organizzato e gestito da giovani ed “insospettabili” nisseni, dediti a queste lucrose quanto crudeli attività illecite. In certi quartieri della città, infatti, sono decine i cani appartenenti a razze tradizionalmente usate per i combattimenti (pitbull, dogo) allevati spesso in garage o case diroccate da giovani e giovanissimi “appassionati” che enfatizzano e stimolano l’aggressività di questi animali, gravitando in questo circuito criminale. Non è raro, in centro storico, imbattersi in tanti di questi giovani che esibiscono con spavalderia il proprio cane, spesso con orecchie e code mozze (assolutamente vietate dalle normative nazionali) e senza museruola. Secondo le indagini delle Guardie Zoofile WWF, questo rappresenta un evidente segnale che a Caltanissetta la rete di individui coinvolti anche solo per le attività “marginali” di allevamento o custodia occasionale di cani da combattimento, nonché di scommettitori e assidui frequentatori degli incontri di lotta, è una realtà criminale estremamente diffusa ed in preoccupante crescita. Non a caso, già nel marzo del 2015, una troupe di Striscia la Notizia guidata dal noto inviato Edoardo Stoppa ed accompagnata anche dalle Guardie WWF, aveva effettuato un reportage sul fenomeno delle lotte clandestine fra cani a Caltanissetta; in contemporanea, i Carabinieri del Nucleo Operativo effettuavano due blitz in altrettanti allevamenti-lager, procedendo al sequestro penale di diversi esemplari di molossi, tra cui un paio di cuccioli, probabilmente utilizzati per i combattimenti clandestiniPer tutti questi motivi, il Presidente del WWF Sicilia Centrale, Ennio Bonfanti, rivolge un appello al Prefetto di Caltanissetta, Maria Teresa Cucinotta, per chiedere un urgente incontro su queste tematiche e proporre subito un coordinamento delle Forze di Polizia per la prevenzione e repressione dei reati contro gli animali. “Occorre insistere sulla strada della prevenzione e della repressione – dichiara Bonfanti – dei maltrattamenti e delle attività criminali legate allo sfruttamento degli animali: chiediamo che si concertino tra Forze dell’Ordine, Guardie Zoofile, Enti locali e servizi veterinari ASP un vero e proprio piano di contrasto e repressione ed interventi efficaci di lotta alla zoomafia”. Il fenomeno delle lotte di cani è una vera e propria galleria degli orrori: cuccioli di pitbull, dogo argentino, rottweiler, bull-terrier sin dai 4 mesi di età vengono inseriti in un folle programma di allenamento teso ad esaltarne l’aggressività e la prestanza fisica. Animali che sin da giovanissimi vengono così costretti a sopportare collari a cui sono fissati pesi in piombo per sviluppare la muscolatura di testa e collo; costretti a dilaniare tubi di plastica o pneumatici per rendere i loro denti e le loro mandibole delle armi efficientissime; a correre ore ed ore su tapis roulant e sottoposti ad alimentazione ricca in proteine e vitamine, arricchita con droghe eccitanti; cani di grossa mole che vengono aizzati verso poveri gatti randagi allo scopo di renderli più “cattivi”. Una preziosa fonte di lucro (anche se pare vi siano degli appassionati che li organizzano per puro divertimento) che, se nel resto d’Italia è in netto declino, a Caltanissetta è invece un fenomeno diffusissimo ed incontrollato. Risale al gennaio 2010 una brillante operazione della Polizia di Stato che fermò, in flagranza, un combattimento clandestino in un casolare nei pressi della stazione ferroviaria in disuso in contrada Imera, con due ventenni denunciati per combattimenti, reato che prevede la reclusione fino a tre anni ed una multa da 50.000 a 160.000 euro e ben 16 spettatori identificati e puniti con una sanzione amministrativa di 10.000 euro. Fonte: seguonews.it

Tg cinofilo, roma: militare uccide un cucciolo con una balestra

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Militare a processo avrebbe anche minacciato i proprietari del cucciolo dicendo: "Posso eliminare anche voi" Fabrica di Roma – I cani che i vicini salvano dalla strada e portano a casa, a lui proprio non piacciono. Così, una mattina, per vendetta, imbraccia la sua balestra e ne trapassa uno, uccidendolo. E’ l’estate del 2013 e siamo a Fabrica di Roma. In paese vive una famiglia nota per dedicare la propria vita alla tutela degli animali. Le associazioni lo sanno: i cani abbandonati o trovati in strada, prima di essere adottati, devono passare da qui. Perché qui vengono curati e, se necessario, svezzati. Tra i cuccioli c’è anche Nuvola, un pastore maremmano di un anno. E’ stata salvata dalla follia di un pastore che voleva ucciderla perché malata. Nuvola viene portata a Fabrica: come tutti i cani dovrebbe rimanere solo qualche mese e invece viene adottata dalla famiglia. Ma il continuo via vai di cani non va giù al loro vicino, un militare del posto. Così, mentre i vicini sono in vacanza, imbraccia, secondo l’accusa, una balestra e ne uccide uno: Nuvola. Il cucciolo muore dopo un’ora di agonia, trapassato da una freccia. Per questo episodio, il militare è stato rinviato a giudizio. Davanti al giudice monocratico dovrà rispondere anche di violazione di domicilio: secondo l’accusa, si sarebbe introdotto, senza alcuna autorizzazione, in casa dei vicini per uccidere il cane. L’uomo è accusato anche di stalking per alcuni messaggi scritti su Facebook e, secondo l’accusa, indirizzati ai vicini. Il militare, forte del suo ruolo, avrebbe scritto post del tipo: “Sono stato addestrato per uccidere, e come ho ucciso il cane posso ammazzare anche voi”. Le frasi spaventano e terrorizzano l’intero nucleo familiare che, attraverso il capofamiglia, si è costituito parte civile. L’uomo rappresenta anche la moglie, che nel frattempo è morta. Parte civile al processo anche l’Enpa, l’ente nazionale protezione animale. Tutte queste accuse sono costate al militare il rinvio a giudizio. Fonte: tusciaweb.eu

Tg cinofilo: marijuana a uso terapeutico per cani e gatti? e' boom

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La marijuana a scopo terapeutico è ormai una cura sempre più comune per un grande numero di persone, che hanno deciso di affidarsi a questo tipo di trattamento anche per il proprio amico peloso. Diversi prodotti per animali, a base di marijuana, stanno spopolando sul mercato di quei paesi che hanno legalizzato la pianta per uso medico. Il New York Times ha raccolto alcune testimonianze di persone che provano a curare il quattro zampe con la sostanza: Lisa Mastramico di Long Beach, California, spiega che l’erba “funziona a meraviglia” per l’artrite della sua gattina Little Kitty. Il felino passava le giornate nell’armadio, ma la donna ha ottenuto la tessera che le permetteva di acquistare marijuana terapeutica e comprare una speciale tintura realizzata per gli animali. “Little Kitty è miracolosamente rinata. Quando gliel’ho somministrata, non faceva cose strane tipo addormentarsi con il muso nella ciotola o altri bizzarri comportamenti, anzi. Usciva a socializzare, voleva essere accarezzata. E’ un cambiamento davvero notevole” spiega la padrona. Un’altra amante degli animali, Maria Ellis Perez, dalla Florida, racconta di aver pensato che il suo cane, Ricochet, avesse ormai vita breve. Il cane aveva smesso di mangiare e soffriva di vari problemi di salute, così la padrona ha deciso di tentare con dei piccoli biscotti dove, oltre ad altri ingredienti come zucca e olio di cocco, è presente una piccola parte di olio di marijuana. Dopo qualche giorno il cane, con grande sorpresa della padrona, ha ripreso a mangiare. La quantità assunta dall’uomo non può essere la stessa per gli animali, e Steve Blauvelt, veterinario dell’Oregon, racconta che dopo la legalizzazione sono aumentati i casi di cani o gatti che vengono portati al pronto soccorso per aver ingerito dei biscotti all’hashish o cannabis. Molti veterinari non approvano la scelta di dare questa sostanza agli animali, ma Stephen Katz, che opera a New York, ha raccontato di aver curato molti casi di pit-bull affetti da ansia e crisi di abbandono, proprio con la marijuana. Fonte: blitzquotidiano.it

Il processo di invecchiamento del cane: come si sviluppa

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Il processo di invecchiamento del cane Spesso non è facile accorgersi subito dell'invecchiamento del nostro cane. Questo perché il nostro amico a quattro zampe è sempre con noi e ci sembra che sia sempre lo stesso. Ma è invece proprio il padrone il primo che con un poco di attenzione saprà cogliere i primi sintomi dell'età che avanza. A variare, per iniziare, è la vitalità del cane. I cani in età avanzata potrebbero perdere interesse per i giochi o mostrare meno entusiasmo per le passeggiate. Avranno, inoltre, la tendenza a riposare molto più a lungo di quanto non facciano in giovane età. Diminuiscono la vista, l’udito e l’olfatto. Cambia anche il peso. Durante l'invecchiamento del cane anche il suo metabolismo cambia. La massa muscolare lascia il posto al grasso e il cane può facilmente diventare in sovrappeso.  Il pelo diviene meno lucido e non è infrequente lo sviluppo di tumori e di alterazioni nel comportamento. I segni dell'invecchiamento del cane possono essere visibili progressivamente e dipendono dall'esemplare ma un padrone attento può prendere nota delle variazioni che riconosce nel suo amico peloso ed eventualmente aiutarlo ad affrontare questa fase della vita nel miglior modo possibile, continuando a stimolarlo di modo da ritardare non solo il suo invecchiamento fisico ma anche quello cerebrale.Invecchiamento cerebrale del cane Il cervello di un cane invecchia esattamente come quello dell’uomo. È un processo naturale che può comunque provocare alterazioni nel comportamento. Alcune di queste alterazioni sono la conseguenza di una riduzione della capacità di apprendimento o di una riduzione della memoria.  Possiamo quindi andare incontro a:disorientamento del cane anche all’interno della casa in cui vive alterazioni dei rapporti sociali del cane con il proprio padrone o con i membri della famiglia riduzione della capacità di gestire le proprie funzioni fisiologicheDurante la fase dell’invecchiamento i nostri amici a quattro zampe reagiscono inoltre con difficoltà a cambiamenti del loro ambiente abituale e di questo è bene tenerne conto. È bene quindi, come abbiamo detto, cercare di stimolare il nostro cane continuamente.Invecchiamento precoce del cane Alcuni si domandano se anche per il cane sono possibili casi di invecchiamento precoce del cane. Abbiamo visto che l'invecchiamento del cane ha molti punti in comune con quello dell’uomo. L’invecchiamento cerebrale porta, esattamente come nell’uomo, a variazioni nel comportamento e nelle abitudini. Nel cane l’invecchiamento precoce è possibile soprattutto se il cane non alimentato nel modo corretto o non è stimolato abbastanza, anche con le semplici passeggiate. Magari il nostro cane invecchiando sarà più lento e avrà meno voglia di camminare ma questo non vuol dire che dovremo smettere di portarlo fuori. Camminare, esattamente come all’uomo, al cane fa bene per mantenersi in forma anche se magari cammineremo distanze più brevi e più lentamente. Anche l’alimentazione è fondamentale. Quando il cane inizia ad invecchiare anche la sua alimentazione deve cambiare. Ci vuole un’alimentazione più ricca di fibre e di omega 3, utile per combattere i radicali liberi causa di invecchiamento. Le dosi devono essere ridotte e magari suddivise in più pasti (ricordiamoci che anche il metabolismo del cane rallenta). Questi accorgimenti non impediranno al nostro fedele amico di invecchiare ma sicuramente lo aiuteranno a ritardare questa fase e a viverla nel miglio modo possibile.