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Addio a kyra, il cane del volontariato che faceva sorridere bambini e anziani

News Redazione -

Buon ponte, Kyra! Kyra, il pastore tedesco che insieme a Mario Bartoli ha fatto del volontariato la sua vita, si è spenta all'età di 17 anni. Tantissime le imprese di questa cagnona, che nel corso della sua vita ha aiutato i terremotati dell'Aquila e dato conforto e compagnia ed anziani nelle case di cura e ai bambini negli asili.L'amicizia fra lei e Mario è nata dopo la morte di suo figlio Christian, scomparso all'età di 17 anni per via di un'aneurisma. Una vicenda drammatica e terribile, che aveva devastato la famiglia Bartolini. Quest'ultima però si è prodigata per donare gli organi del figlio, cosa che ha permesso di salvare la vita a Teresa, una ragazza di Monterosso.La madre della ragazza ha contattato la famiglia Bartoli, ringraziando per aver salvato la vita a Teresa con quel gesto straordinaria. Ecco le parole di Mario, ovviamente commosso: "Ci aveva scritto, e poi telefonato e per noi era stato un gesto straordinario, che ci aveva colmato di gioia". In Italia la legge non prevede contatti fra chi dona e riceve, ma Mario - con i suoi appelli sui social - era riuscito a incontrare più di un beneficiario: "Volevo solo sentire ancora il battito del cuore di mio figlio".Tragica anche la ricostruzione di quel 17 gennaio 1998: "Mario, Mario, corri: mi avevano chiamato così, quella notte. Erano le 23.45. Era il 17 gennaio del 1998. Christian era ad una festa di compleanno. Mi dissero che stava male. Arrivai, lo vidi immobile. I soccorritori lo portarono via. Cinque ore di intervento, poi la dottoressa ci guardò, con gli occhi lucidi. Non c’era più niente da fare. Non per lui. Avremmo però potuto fare qualcosa per gli altri, per qualcuno che nemmeno conoscevamo, ma che attendeva un organo, per salvarsi la vita…".I Bartoli iniziano a fare volontariato: l'incontro con Kyra nasce proprio così, e per Mario diventa un punto di riferimento. Il suo cuore, devastato dalla perdita del figlio, trova un po' di pace: "Kyra era il mio angelo custode". Ogni volta che andavano a trovare la tomba di Chrys, Kyra ci si accoccolava sopra, come se volesse proteggerlo.Dopo aver aiutato per anni e anni la protezione Civile, fatto visita ai disabili, anziani e bambini, Kyra ora ha raggiunto Christian. Buon ponte, bella!

Cani e videogiochi: l'alleato perfetto

Curiosità Redazione -

Negli ultimi anni stiamo assistendo a una vera e propria new wave canina e non ci riferiamo al sempre maggior numero di persone che scelgono di prendere con sé un cane come compagno di vita, ma al mondo dei videogame.Titoli di grande successo capaci di vendere milioni di copie in tutto il mondo hanno inserito tra i personaggi i nostri migliori amici, quelli che non ti abbandonano mai e che proprio per questo rappresentano i migliori alleati del protagonista. Titoli come Fall out e Metal Gear Solid hanno scelto di seguire questa strada che peraltro non è nuova, ma anzi conta autorevoli riferimenti.Nell’epoca d’oro dei videogame, infatti, quando le sale giochi erano il luogo per eccellenza in cui incontrarsi e sfidarsi davanti agli arcade i cani avevano fatto già la loro comparsa. E il più celebre fra loro è senza dubbio quello che compare in Shadow Dancer pubblicato dalla SEGA nel 1989. Il ninja in casacca bianca è accompagnato da un cane dello stesso colore che tanto assomiglia a un lupo, ma poco importa visto che dalla SEGA fanno sapere che di cane si tratta. E l’alleato del protagonista non se ne sta con le zampe in zampa, ma partecipa attivamente ai combattimenti attaccando i cattivi di turno e proteggendo il suo compagno.Di qualche anno più vecchio uno dei primi videogame prodotti da Core Design per la consolle Sega Mega CD  dal titolo inequivocabile di Wonder Dog. L’eroe e protagonista assoluto di questo innovativo (per l’epoca) videogame è per l'appunto un cane (Wonder Dog) alle prese con un gruppo di alieni capitanati dal terribile Pit Bully che vuole conquistare il pacifico pianeta K-9.E con l’avvento delle innovazioni tecnologiche i nostri amici a quattro zampe si sono evoluti per la gioia di tutti i gamer appassionati di cani. Anzi sono diventati così importanti nello storyboard che non possiamo non provare un affetto sincero per loro. È il caso ad esempio di Dogmeat uno dei migliori personaggi secondari nel mondo post apocalittico di Fallout 4 capace di interagire non solo con l’ambiente circostante afferrando oggetti con la bocca, ma anche con il protagonista umano del gioco. Una bella evoluzione rispetto a un altro celebre cane del mondo dei videogame, vale a dire il Diamond Dog di Metal Gear Solid V. Un altro titolo che ci ricorda quanto i nostri amici pelosi siano importanti nella logica dei videogame è di certo Fable III uscito nel 2010 per Xbox 360. Un alleato le cui abilità nello sconfiggere avversari crescono mano a mano che il gioco va avanti o che molto semplicemente accompagna il gamer durante le missioni, proprio come farebbe un cane reale. Nel 2014 la Ubisoft di Montpellier pubblicherà invece Valiant of The Hearts, videogioco toccante e commovente nel quale i quattro protagonisti sono accompagnati da Walt il cane di un ufficiale medico, loro affettuoso alleato nella trama. E poi ci sono i Nintendodogs, amati e odiati in egual misura, ma che in fondo rappresentano la naturale, si fa per dire, estensione del mondo digitale in quello reale e viceversa. Ci si prende cura dei cani, fatti di bit, ma così teneri e irresistibili che infatti molti hanno lasciato perdere cercando carezze reali da cani reali. Eppure non sempre la tecnologia è così alienante, anzi spesso può essere utilizzata con efficacia per migliorare le abilità dei vostri cani con giochi di intelligenza attraverso un dispositivo prodotto negli Stati Uniti e chiamato CleverDog. Che dire, anche i cani alla fine si stanno digitalizzando.

Cibi naturali per i più fedeli amici dell’uomo

Alimentazione Redazione -

Nel corso dell'ultimo decennio si è sviluppata una particolare attenzione e sensibilità verso i cani, considerati da sempre uno degli animali più affettuosi e fedeli e di conseguenza anche uno dei più amati dall’uomo. L'amore e l'affetto verso un amico a quattro zampe però non si dimostra solo con con coccole, carezze e portandolo a spasso, ma anche stando attenti alla sua salute e soprattutto alla sua alimentazione.La salute di un cane passa infatti soprattutto attraverso la sua alimentazione ed è proprio per questo motivo che scegliere una dieta sana ed equilibrata rappresenta un ottimo punto di partenza per mantenere in buona salute il proprio amico a quattro zampe. Oggi molte ditte che si occupano della produzione di cibo per cani, consapevoli di ciò, offrono una vasta gamma di prodotti ognuno dei quali tiene conto di eventuali intolleranze al glutine, di insufficienze renali, di condizioni particolari del cane come stati di gravidanza, allattamento e sterilizzazione.Spesso non risulta semplice cavarsela tra i tantissimi mangimi per cani presenti sul mercato e in soccorso dei tanti padroni confusi vengono siti come shopalike grazie al quale è possibile confrontare e consultare le caratteristiche e i prezzi dei vari prodotti per una scelta più consapevole e azzeccata. Cibo secco o umido: quale scegliere? Una delle domande più frequenti che molti padroni si pongono è se per i loro cani è meglio scegliere cibo secco o umido. Nella scelta occorre tenere presente che il cibo secco ha il vantaggio di eliminare il tartaro dai denti e inoltre è completo di tutte le sostanze nutritive di cui un cane ha bisogno per una dieta completa e perfettamente bilanciata.Mentre il cibo umido è decisamente più appetitoso e contiene una maggiore quantità di liquidi. I fattori da considerare per una corretta alimentazione sono diversi e generalmente la scelta che si rivela vincente è quella di nutrire il proprio cane con dei croccantini conditi con cibo umido. Chi sceglie per i propri cani il meglio sceglie solo prodotti bio La sigla bio è sinonimo di prodotti di alta qualità, genuini e salutari ed è proprio per questo motivo che molti padroni vogliono e scelgono per i loro amici a quattro zampe solo mangimi biologici. Nutrire i propri cani con cibi biologici vuol dire garantirgli il giusto apporto di carboidrati, proteine, minerali, fibre e vitamine.I mangimi biologici oltre ad essere il risultato di un'agricoltura biologica, in cui non vengono utilizzati pesticidi ma si sfrutta la naturale fertilità del suolo, sono totalmente privi di additivi e di organismi geneticamente modificati che possono risultare dannosi per l'organismo dei propri cani. Inoltre, un attento controllo durante le diverse fasi del processo produttivo e la certificazione bio garantiscono la tracciabilità del prodotto. Molti mangimi riportano anche la dicitura made in Italy da sempre sinonimo di alta qualità e garanzia. Perché scegliere una linea di prodotti senza glutine per i propri amici a quattro zampe Spesso i cani proprio come le persone possono presentare delle intolleranze alimentari, in particolar modo, al glutine. In questo caso acquistare mangimi senza glutine diventa una vera e propria necessità. Il glutine è un complesso proteico presente in quasi tutti i cereali come frumento, mais, orzo o segale. Molti di questi sono ingredienti necessari e presenti in molti mangimi per cani perché li rendono più leggeri e facilmente digeribili.Nonostante ciò molti padroni decidono di acquistare per i propri cani del cibo privo di glutine indipendentemente dalla presenza di intolleranze alimentari. Perché? Semplice, per fini puramente preventivi. L'alimentazione senza glutine (o gluten free), è nata allo scopo di ridurre possibili rischi di future allergie e intolleranze alimentari. Occorre ricordare che un'alimentazione priva di glutine non priva i cani di importanti sostanze nutrienti perché quelle mancanti vengono colmate e compensate con altri elementi nutrizionali altrettanto importanti.Scegliere un tipo di alimentazione gluten free significa fare una scelta consapevole i cui vantaggi non sono immediatamente riscontrabili ma verificabili nel lungo periodo, evitando, al proprio fedele compagno, la comparsa di una patologia e garantendo una longevità maggiore. La giusta dieta per cani con insufficienza renale Purtroppo l'insufficienza renale è una della patologie che colpisce molto frequentemente i cani. I reni non sono organi in grado di autorigenerarsi e quindi nel momento in cui vengono compromessi l'unica cosa che occorre fare è cercare di trovare il giusto regime alimentare in grado di permettere all'organismo di funzionare al meglio, nonostante la patologia.Decisamente consigliati in questi casi sono cibi naturali a basso contenuto proteico, come carni magre, e preferibilmente umidi, totalmente privi di conservanti o additivi. Se il nostro amico a quattro zampe presenta questa patologia la dieta alimentare va concordata con un veterinario ma occorre tenere presente che qualsiasi tipo di dieta s'intenda far seguire al proprio cane l'importante è assicurarsi che il cane mangi!E' frequente infatti che i cani che soffrono d'insufficienza renale non abbiano un grande appetito e tendano a non mangiare molto, per questo è opportuno eventualmente anche aumentare il numero di pasti giornalieri.

Due cani bruciati vivi a sondrio, il motivo di questo orribile gesto lascia senza parole

News Redazione -

Ieri la proprietaria ha trovato la cuccia di Bobo e Lea incenerita, purtroppo i suoi cani erano dentro. Per appiccare l'incendio sono stati diversi litri di combustibile: è così che due cani ad Albaredo per San Marco, vicino a Sondrio, sono stati uccisi nella notte tra sabato e domenica. La proprietaria, in mattinata, si è svegliata e ha visto la cuccia di Bobo e Lea totalmente incenerita, con i poveri resti degli animali lì in mezzo.Adesso i carabinieri di Sondrio stanno indagando, dal momento che ovviamente i proprietari dei due poveri quattro zampe hanno denunciato tutto. Hanno anche lanciato un appello su Facebook cosicchè "chi ha visto qualcosa parli. Chi ha commesso questa meschinità non può considerarsi una persona ma chiamarlo bestia sarebbe un’offesa verso i nostri cani. Chi ha ucciso questi animali per cattiveria gratuita merita disprezzo".La donna racconta quello che ha vissuto: "Il box si trova a circa 200 metri dalla casa più vicina, sopra l’abitato di Albaredo, e a circa 150 dalla strada sappiamo che intorno alle 2.30 della scorsa notte chi è transitato in zona non ha visto alcun segno dell’incendio, ma alle 5.30 una persona che si trovava nel prato vicino ha notato il fumo e i resti di quella che era la casa dei nostri cani".Come dicevamo, per appiccare l'incendio sono stati utilizzati molti litri di combustibile. Del box dei cani non è rimasto praticamente nulla. Le motivazioni di questo orribile gesto? Sembrerebbe che i cani abbaiassero troppo. Che tristezza.

Torna il festival della carne di cane a yulin, mentre dalla sudcorea arriva una storica decisione

News Redazione -

Appuntamento tristemente noto quello del Festival di carne di cane a Yulin, in Cina. Ma dall'Oriente arrivano buone notizie.E' arrivato anche quest'anno il festival della carne di cane (e gatti) a Yulin, in Cina: ogni volta questa crudele manifestazione toglie la vita a migliaia di quattro zampe. Da molti anni l'opinione pubblica e le associazioni di tutto il mondo si stanno battendo per eliminare o quanto meno limitare il fenomeno, ma non sempre ci riescono.I cani qui vengono torturati, uccisi e cucinati: una fine atroce. Sul posto gli appelli della comunità internazionale e le milioni di firme raccolte e inviate al governo cinese non hanno fatto effetto. Un raggio di sole arriva però dalla Sudcorea: un tribunale locale ha dichiarato illegale l'uccisione di cani ad uso alimentare.Si tratta di una sentenza che potrebbe essere fondamentale per creare quella sensibilità anche nell'opinione pubblica locale, che non sempre c'è. In Corea infatti negli ultimi anni sempre meno persone consumano carne di cane, perchè quest'ultimo viene ritenuto un animale d'affezione.Leggi anche la storia di Davide Acito, l'attivista italiano che ogni anno va a Yulin per salvare centinaia di cani.Ma come è arrivata la sentenza coreana? Grazie ad un ricorso del gruppo animalista Care contro un allevatore di cani di Bucheon, accusato di “uccidere animali senza una ragione propria” e di aver violato regole d’igiene.Queste le parole dell'avvocato di Care: "E’ vergognoso. Non possiamo accettare l’idea che uccidere i cani per il consumo di carne equivalga a uccidere animali per capriccio". Invece arrivano parole diverse da Cho Hwan-ro, rappresentante di un'associazione di allevamenti di cani: "I cani per il cibo e i cani come animali d’affezione devono essere separati. Bovini, maiali, polli e anatre sono tutti allevati per essere consumati. Perché non i cani?".

Donna trova cane bagnato e abbandonato: quando scopre cos'ha intorno al collo, scoppia a piangere e poi lo salva

News Redazione -

Inizialmente Audra non aveva capito perchè questo cagnolino avesse una pietra intorno al collo. Inizialmente Audra non aveva capito cosa avesse trovato: stava facendo una tranquilla passeggiata nel suo paesino in Lituania, quando ha notato un cagnolino tutto solo, completamente bagnato e con quella che sembrava essere una corda appesa al collo. A quel punto la donna si è avvicinata e ha fatto la scoperta che non avrebbe mai potuto preventivare.Il cagnolino aveva una catena di ferro con una pietra attaccata intorno al collo! C'è poco da fantasticare: qualcuno voleva uccidere il quattro zampe annegandolo. Ecco le parole della ragazza: “Quando ho capito cosa fosse, mi è venuto da piangere e ho capito che dovevo subito fare qualcosa: il piccolo se ne stava lì abbandonato e con uno sguardo così triste da spezzare il cuore”.Audra lo ha così recuperato e portato a casa sua: lo ha per prima cosa lavato, subito dopo ha deciso di portarlo dal veterinario. Il cucciolo per fortuna era in buon condizioni, nonostante tutto. La ragazza ha pubblicato la storia di questo cagnolino e le immagini, e il proprietario si è fatto vivo!Sembra che quanto accaduto non sia riconducibile al padrone del pet, come racconta Audra: “Mi è sembrato una brava persona e sicuramente vuole bene al suo cane”. Resta da capire chi ha tentato di ucciderlo.Nel frattempo Audra ha affidato il cane ad un rifugio, in attesa che la situazione venga chiarita del tutto.

Ernia del disco nel cane: cause, sintomi e cura

Salute & Benessere Redazione -

Nel nostro focus andiamo ad analizzare l'ernia del disco nel cane, i suoi sintomi e come curarla. Avrete sicuramente già sicuramente sentito parlare di ernia del disco almeno una volta nella vita. Si tratta di una patologia muscolare non certo rara negli esseri umani, che tuttavia colpisce anche i nostri amici a quattro zampe. In questo focus andremo infatti ad approfondire caratteristiche, analogie e differenze tra l'ernia del disco nell'uomo ed ernia del disco nel cane.In entrambi i casi, parliamo di una malattia degenerativa che va a colpire i dischi invertebrali. In poche parole, dovete partire dal presupposto che tra una vertebra e l'altra ci sono questi dischi "polposi" che fungono un po' da ammortizzatori.Andiamo ad analizzarne meglio la struttura e la composizione: si tratta di un ammasso di polpa che va a formare un nucleo. Questo nucleo ha una consistenza gelatinosa, che col passare degli anni e l'invecchiamento del cane diventa via via più rigida.Come può venire un'ernia del disco? Di base, tramite uno sforzo fisico di qualche tipo. Un salto o un piegamento, ad esempio. Questo sforzo eccessivo genera un trauma: questo è l'incipit dell'ernia del disco. A questo punto è bene fare un distinguo e suddividere questa patologia in due diverse categorie: ernia discale Hansen 1 ed ernia discale Hansen 2.La prima è anche detta ernia discale acuta è colpisce soprattutto gli esemplari canini giovani (dai 3 ai 6 anni) colpendo all'improvviso. La seconda si definisce anche ernia discale cronica e si manifesta in genere su soggetti più anziani. Diverse anche le tipologie di cani coinvolte nell'uno e nell'altro caso.L'acuta colpisce principalmente razze cosiddette "condrodistrofiche" come il bassotto, il barboncino o lo yorkshire; la cronica al contrario è frequente nelle razze "non condrodistrofiche" come il pastore tedesco e il labrador.Ernia del disco nel cane: sintomi Ma cosa provoca esattamente un'ernia del disco? Quali sono insomma i sintomi più diffusi? Ovviamente dolore e scoordinamento, generico e generale. Una progressiva disfunzione del movimento delle zampe posteriori. Ma anche veri e propri danni neurologici (che possono arrivare a provocare lieve zoppia o addirittura paralisi totale).In prima battuta, diciamo che il cane inizierà a cambiare postura e andatura, quasi sempre inarcando la schiena nella zona più a rischio. Inoltre, con l'avanzare della malattia il cane perderà sensibilità e avrà problemi ad urinare o defecare. Va da sé che via via il cane perderà elasticità e tono muscolare, risultando sempre più debole e fiacco. E perdendo peso! Ernia del disco nel cane: cura Qualche volta basta un periodo di riposo, magari di un paio di settimane. Altre volte la situazione degenera o comunque non migliora, di conseguenza occorre rivolgersi assolutamente rivolgersi al veterinario di fiducia e non prendere la questione sottogamba.Soprattutto quando vengono intaccate vistosamente le capacità motorie dell'animale, l'intervento chirurgico è spesso la soluzione più indicata, ovviamente preceduto da risonanza magnetica o comunque dagli esami consigliati dal medico. Un periodo di riabilitazione e fisioterapia sarà ovviamente strettamente necessario.Cose da evitare durante il decorso della malattia sono: pavimenti scivolosi che possono rendere ulteriormente complicato il moto del nostro amico a quattro zampe, percorsi con salite e discese difficili da sostenere.Aiutatelo invece a: mantenere una postura corretta anche durante il sonno con un "materassino" adeguato, in caso di palese difficoltà motorie cambiate posizione al cane per evitare il formarsi di ulcere e lesioni (in tal senso può essere utile - soprattutto per gli spostamenti - munirsi di apposita imbragatura, non fare prendere peso all'animale (magari viziandolo troppo a tavola per "rincuorarlo").

Il cane non mi ascolta: cosa fare?

Comportamento Redazione -

"Il cane non mi ascolta": è una frase che abbiamo sentito dire molto spesso, vediamo cosa fare in questa situazione. Cosa fare se il cane non mi ascolta? E' una domanda che ci siamo sentiti rivolgere spesso in redazione: come comportarsi se si hanno problemi di comunicazione col nostro amico a quattro zampe? La sfera del linguaggio è già di per sé complessa da affrontare tra esseri umani, figuriamoci tra specie diverse.Tuttavia in questo articolo proveremo a fornire un paio di indicazioni utili per migliorare il "dialogo" col proprio animale. Anche perché, quando mancano le basi per un dialogo sano e bilaterale, ogni rapporto rischia di naufragare. Per gli uomini così come per il mondo cinofilo, occorre capire-stabilire un codice di riferimento grazie al quale orientarsi nella comunicazione col proprio interlocutore a quattro zampe.Dobbiamo infatti partire da un dato che ad alcuni potrà risultare sorprendente: non tutti i cani che non ascoltano sono degli inguaribili testardi e/o disobbedienti! Molte volte c'è, appunto, un problema di comunicazione. Capiamo ora come "sintonizzarci sulla stessa lunghezza d'onda" del cane di casa.Il cane non mi ascolta: il linguaggio del corpo è fondamentale. Innanzitutto dobbiamo partire dal presupposto che - molto più rispetto agli umani - il cane presta molta attenzione al "body language". Interpreta i nostri movimenti e la nostra postura in maniera molto precisa. Occorre dunque prestare molta attenzione a come ci approcciamo all'animale. Insomma, tenete presente che esiste una comunicazione non verbale, che spazia dalla direzione del nostro sguardo al mondo in cui ci pieghiamo.Partiamo proprio con l'analizzare meglio l'utilizzo del nostro corpo nel dialogo con il nostro cane. Due consigli di base: 1) evitare movimento troppo veloci e bruschi 2) traiettorie circolari sono prevedibili a gesti "netti", in avanti. Meglio girare lentamente attorno alle cose, insomma! Un ulteriore esempio, concretamente: meglio non piegarsi in avanti, dal basso verso l'alto, con un senso quasi di incombenza, bensì flettersi in giù con le gambe e allargare le braccia come ad accogliere una ispezione dell'animale.Sempre restando nell'orbita della comunicazione non verbale ma visiva, analizziamo la strategia corretta da applicare al dialogo col cane in relazione alle nostre espressioni facciali. Anche la nostra mimesi facciale ha un peso determinante nell'economia della comunicazione con il pet.Dobbiamo ad esempio evitare di ridere di fronte ad atteggiamenti errati-pericolosi ma buffi del cane, per evitare che quest'ultimo percepisca dei gesti da evitare come dei gesti che ci rendono felici.Ci sono poi dei -cosiddetti - segnali calmanti che il cane spesso non utilizza in casa perché si disabitua a farlo, dal momento che non viene costruito un "vocabolario comune" in questo senso. I più comuni e universalmente riconosciuti (soprattutto dopo gli studi di Turid Rugaas) sono: mostrare il fianco e guardare altrove, girarsi di schiena o girare la testa.Ovviamente anche sollevare la zampa: un po' la nostra stretta di mano. Ma ce ne sono anche altri meno "conosciuti", in un certo senso, come: leccarsi il naso o annusare per terra. Oppure anche alternare lo sguardo tra terra e soggetto frontale. Teneteli presente nell'imbastire una discussione il più possibile bipartisan col vostro amico quadrupede.Il cane non mi ascolta quando lo chiamo: anche la voce è importante. Arriviamo ora all'utilizzo della voce. Anch'essa, ovviamente, fondamentale. Il tono deve essere pacato e deciso insieme. Tenete presente che gridare servirà a poco, soprattutto se non si è sviluppata al punto giusto l'autorevolezza per farlo. Vale un po' la stessa regola che vale per i bambini: urlare può servire, in qualche caso, a spaventare il "cucciolo d'uomo", ma non servirà a risolvere il problema.Ma al di là di tonalità e modalità, ci sono poi effettivamente delle parole o delle intere frasi da dire o non dire? Delle formule che vadano a coadiuvare il nostro rapporto col cane? Certo: una vasta fetta di questo discorso riguarda infatti l'esecuzione dei comandi. Parliamo dei comandi di controllo, ovvero degli ordini - più o meno funzionali ad uno scopo - che vorremmo che il nostro cane eseguisse.In questo caso, va "semplicemente" detto che il cane certamente assocerà alcune formule vocali a determinate azioni. Quindi, ad esempio, una frase come "Dov'è il guinzaglio?" proietterà il nostro amico direttamente al parco sotto casa (a meno che non abbia una gran paura del mondo esterno, come vi abbiamo spiegato qui).Fondamentale anche il sistema dei "premi" legati ad un rapporto che potremmo definire di causa-effetto, o meglio di azione-ricompensa. Quando una comunicazione tra voi e il vostro cane va a buon fine, quando siete sicuri di aver stabilito una sintonia tra azione richiesta e reazione ottenuta, una piccola lusinga all'animale dal parte del padrone può essere davvero un toccasana per innescare un circolo virtuoso.Tutti i fatti e le situazioni che abbiamo snocciolato fino ad ora vanno poi opportunamente filtrati nell'ottica della più totale congruenza tra gesti. Di cosa si tratta? Trattasi della coerenza di fondo nell'educazione dell'animale: importare ordini diversi a seconda dei momenti, o addirittura contraddittori, può rivelarsi quando mai deleterio. Un po' come per l'educazione dei bambini, è importante che ci siano una e una sola figura di "educatore" per evitare confusione e contraddizioni.A conclusione, una riflessione sorge spontanea: più spesso di quello che pensiamo accade che il cane non capisca, non che non ascolti! Proviamo ad immedesimarci, a metterci nei suoi panni e creare un ponte comunicativo reale col nostro amico a quattro zampe.Fermo restando che ovviamente può capitare di trovarsi di fronte a cani realmente indisposti e/o indisciplinati, ora dovremmo aver tutti capito meglio che se il cane non ascolta, probabilmente è perché non gli facciamo le domande giuste. Armatevi dunque di pazienza e... vocabolario!

Alghero, cane bastonato e lanciato da un ponte: le immagini del salvataggio

News Redazione -

Calik ha i denti spezzati e la colonna vertebrale fratturata, ma è vivo grazie all'intervento di un pescatore e dei veterinari. Arriva una brutta storia dalla Sardegna, precisamente da Alghero: un pastore maremmano di nome Calik è stato prima picchiato con un bastone, poi rinchiuso in un sacco e infine lanciato da un ponte alto sei metri.L'impatto è stato molto violento, ma nonostante questo il cagnone è incredibilmente rimasto sopravvissuto. Merito anche di un pescatore che ha visto la scena ed è subito intervenuto in suo soccorso.L'uomo ha per prima cosa chiamato subito le forze competenti e il Taxi Dog che ha trasportato il povero quattro zampe in una clinica veterinaria di Sassari, dove è stato curato: aveva molti denti rotti (per via delle bastonate) e la colonna vertebrale spezzata.Nella foto, Calik viene assistito dalla clinica di Sassari E' stato poi portato al canile Primavera di Santa Maria La Palma, di proprietà di Silvia Tintus, che ha così commentato: "Lo abbiamo adottato perché se non lo avessi fatto avremmo dovuto chiedere sempre al Comune di Alghero il permesso per le cure. Martedì pomeriggio mi hanno comunicato che Calik non rischia la morte. L’intervento è durato parecchie ore perché nella caduta il quattro zampe si è fratturato la colonna vertebrale. Resterà da capire se nei prossimi giorni potrà ancora camminare o sarà necessario l’uso del carrellino".E chi lo ha lanciato dal ponte? E' stata presentata una denuncia, e sui social è partito un appello per la ricerca di eventuali testimoni. Aggiornamenti nelle prossime ore.Il ponte dove è stato lanciato Calik

Mal d'auto cani: sintomi, rimedi e farmaci anti-nausea

Salute & Benessere Redazione -

Mal d'auto cani: cos'è e come si manifesta questo problema Viaggiare con il proprio pet è divertente e rafforza ancor più il legame che abbiamo con lui, ma quando abbiamo a che fare con il mal d'auto cani, il viaggio può trasformarsi in un’esperienza poco piacevole per entrambi. La cinetosi, o più comunemente mal d’auto, nel cane non è altro che quell'insieme di fastidiosi sintomi che affliggono anche molti umani durante i viaggi in macchina, bus, treno, aereo o nave ed è causata dall'eccessiva sollecitazione di quella parte dell’orecchio interno, detta vestibolo, che governa l’equilibrio. Durante gli spostamenti a bordo di qualsiasi mezzo di locomozione infatti il movimento irregolare e innaturale che si genera può provocare in alcuni soggetti la comparsa di tutta quella serie di sintomi tipici del mal d’auto.Mal d'auto cani: sintomi Sono diversi i sintomi che si manifestano se il cane soffre l'auto. Ecco i principali:ipersalivazione; agitazione e irrequietezza; mugolii e pianti; sbadigli ripetuti; nausea; vomito; continuo girare in tondo; diarrea; tremori; mancanza di equilibrio.Generalmente tutte queste manifestazioni di malessere scompaiono dopo poco tempo da quando cessa il movimento che le ha generate, il che rende per il padrone abbastanza facile effettuare una diagnosi empirica e capire che il proprio cane soffre di mal d’auto. Non appena compaiono i primi segnali di mal d'auto cane è bene interrompere il viaggio, magari facendo scendere il quattro zampe dalla macchina per prendere un po’ d’aria e recuperare il controllo sul movimento e l’equilibrio.Mal d'auto cani: come prevenirlo Va detto che, soprattutto da cuccioli e durante le prime esperienze di viaggio, è molto probabile che si manifesti il mal d'auto cani; generalmente, crescendo, il pet si adegua al movimento e il fastidio scompare da solo. Ci sono però alcuni comportamenti che il padrone può adottare per far sì che il cane si adatti meglio ai viaggi. Per prima cosa è bene iniziare ad abituare gradualmente il cucciolo alla macchina, ad esempio salendovi a bordo assieme a lui, le prime volte trascorrendovi un po’ di tempo a motore spento, in modo che il pet familiarizzi con il mezzo senza esserne spaventato, poi facendo tragitti molto brevi, magari semplicemente il giro attorno all'isolato. Via via potrete allungare la durata del viaggio, cercando sempre di associare ad esso un’esperienza positiva per il cane. Infatti ciò che farà amare l’auto al vostro quattrozampe da adulto sarà la consapevolezza che al viaggio seguirà, nella maggior parte dei casi, una bella gita in campagna o un pomeriggio di gioco al parco. Se invece farete salire il cane in auto solo per portarlo dal veterinario, mal si adatterà a questa esperienza e odierà la macchina, anche indipendentemente dalla cinetosi fisica. Molti cani iniziano a mostrare i segni tipici del mal d’auto ancora prima di salirvi a bordo, non appena capiscono cosa li aspetta, solo vedendo che il padrone prende la chiave dell’auto o che ci si sta dirigendo verso il garage o il luogo dove siete soliti parcheggiare. In questi casi si va oltre la cinetosi e si parla in genere di fobia post traumatica, ovvero accade che il cane, avendo già sperimentato precedentemente il mal d’auto, sviluppi una fobia nei confronti di quel mezzo di trasporto perché, appena intuisce la possibilità di un viaggio in macchina, anticipa la spiacevole sensazione ed il malessere provati le volte antecedenti e ne teme il ripetersi. Vedrete allora il vostro cane iniziare a salivare, cercare di scappare, tremare anche solo alla vista dell’automobile o addirittura tentare di mordere il padrone che cerca di farlo salire in auto.Mal d'auto cani: rimedi e farmaci anti-nausea per cani Mentre, come detto precedentemente, nel cucciolo di cane la cinetosi tende a risolversi spontaneamente e a scomparire con la crescita, per altri soggetti possono essere necessari alcuni tipi di intervento. In caso di fobia post traumatica, ad esempio, occorre contro-condizionare il cane, avvalendosi di tecniche di desensibilizzazione, che possono richiedere l’intervento di un veterinario comportamentalista. Altre volte possono essere impiegati alcuni farmaci come gli antistaminici, che hanno un blando effetto sedativo e contribuiscono a calmare il cane, soprattutto quando il mal d’auto è generato da una componente a prevalenza ansiogena, oppure gli antiemetici, contenenti fenotiazina, che contrastano la nausea e sono più indicati nei casi in cui il cane soffre di cinetosi legata al movimento fisico stesso. Su Amazon puoi trovare un valido alleato per la prevenzione e nel trattamento del mal d'auto del tuo quattro zampe. Gli estratti di zingiber e di lichen agiscono in sinergia come antiemetici e antinausea. Eccolo di seguito.

Leishmaniosi nel cane

Leishmaniosi nel cane: cos'è, sintomi e cura

Salute & Benessere Redazione -

Andiamo alla scoperta della leishmaniosi canina, una patologia da non sottovalutare. La leishmaniosi nei cani è una patologia infettiva che viene trasmessa ai quattro zampe attraverso la puntura di un insetto, il pappatacio o flebotomo, che funge da vettore per il parassita responsabile della malattia, chiamato Leishmania Infantum. Quest’ultimo infatti vive all'interno dell’insetto che poi lo inocula inconsapevolmente all'animale attraverso la sua puntura. Il pappatacio è attivo in Italia soprattutto nei mesi da maggio a ottobre e, se qualche decennio fa interessava quasi esclusivamente le aree del centro-sud, oggi sembra essersi diffuso quasi ovunque anche al nord, in regioni che prima erano del tutto esenti dal problema, a causa sia dei cambiamenti climatici sia della maggiore circolazione di persone e animali, essendo una malattia che si trasmette anche all'uomo. I sintomi della leishmaniosi canina sono diversi, il che rende talvolta difficile e non immediata la diagnosi: l’infezione colpisce il sistema immunitario del cane e può manifestarsi con abbattimento, mancanza di appetito, dimagrimento, gonfiore e dolenzia articolare, sanguinamento dal naso, affezioni dermatologiche (ulcere, depigmentazione del naso, perdita di pelo, dermatite), crescita eccessiva delle unghie, ingrossamento dei linfonodi, infezioni dell’occhio, insufficienza renale, ingrossamento di fegato e milza. Proprio a causa di questi sintomi molto generici talvolta il veterinario può non essere subito indirizzato verso l’individuazione della leishmaniosi e può sottoporre il cane ad esami diversi pensando ad altre patologie. A ciò si aggiunge il fatto che i tempi di incubazione possono essere molto lunghi (da un mese fino anche a sette anni), quindi il cane può rimanere per molto asintomatico pur avendo contratto la malattia. In ogni caso la leishmaniosi canina è una patologia cronica, che produce danni progressivi all'organismo e può portare alla morte.Leishmaniosi cane: prevenzione Poiché la leishmaniosi nel cane è una malattia per cui non esiste una cura definitiva, la prevenzione è fondamentale. È dunque importante utilizzare efficaci prodotti antiparassitari: in commercio ce ne sono davvero molti, con la possibilità di scegliere tra pipette spot-on da applicare mensilmente sulla cute dell’animale, collarini da far indossare al cane con una validità generalmente trimestrale o anche prodotti più recenti da somministrare per via orale. Conviene sempre chiedere consiglio al vostro veterinario di fiducia per scegliere la soluzione più adatta al vostro pet. Dal 2011 è stato introdotto anche in Europa un vaccino anti-leishmania che non è tuttavia ancora in grado di eliminare completamente il rischio; la percentuale di diffusione della malattia infatti non è scesa neanche dopo l’immissione in commercio del suddetto farmaco, il che significa che si è ancora lontani dalla scoperta di un prodotto realmente efficace. La migliore prevenzione rimane ancora quella indiretta, tra cui un controllo periodico del cane per escludere che abbia contratto la patologia, semplicemente effettuando una volta all'anno un prelievo di sangue che permette in dieci minuti di sapere se il nostro pet è venuto in contatto o meno con il parassita. Una diagnosi precoce permette, in caso di contagio, di garantire una qualità di vita migliore all'animale. Un altro importante accorgimento consiste nel tenere in casa il cane a partire dal tramonto e nelle ore notturne: è proprio questo infatti il momento in cui l’insetto responsabile della trasmissione della malattia colpisce di più. Non è casuale che i cani di taglia piccola, non adibiti generalmente alla guardia e quindi non lasciati all'aperto nelle ore serali, siano statisticamente meno colpiti dalla contagio.Leishmaniosi cani: cura La leishmaniosi nel cane è una patologia non guaribile, ma curabile. Ciò significa che, non potendo debellare completamente il parassita dall'organismo del cane, si interviene cercando di ridurre il più possibile i sintomi causati dalla malattia, somministrando le cure appropriate a seconda del sintomo che viene a manifestarsi. Se la leishmaniosi nei cani è riconosciuta precocemente, si può arrivare in molti casi addirittura alla scomparsa della sintomatologia anche per lunghi periodi, garantendo così al cane una buona qualità di vita e prolungandola in particolar modo in quei casi nei quali non sia stata compromessa la funzionalità renale. La sparizione dei sintomi però non significa che la malattia sia stata debellata: in qualche parte dell’organismo il parassita continua a vivere e può nuovamente manifestarsi, provocando una recidiva che richiederà di essere nuovamente trattata farmacologicamente con adeguate terapie, quindi è bene che i cani affetti da Leishmaniosi continuino ad essere monitorati anche quando asintomatici.

Il cane tira al guinzaglio

Il cane tira al guinzaglio: cosa fare?

Comportamento Redazione -

Perchè il cane tira al guinzaglio quando vede altri cani? Quante volte vi sarà capitato di vedere per strada padroni trascinati dal loro cane, apparentemente impegnati in una gara di tiro alla fune, soprattutto se il quadrupede è di taglia medio-grande? Se il cane tira al guinzaglio ci troviamo di fronte al problema principale che rende la passeggiata col proprio Fido una vera e propria sfacchinata invece che un’uscita piacevole e rilassante. E allora come insegnare al proprio cane a camminare al piede? La prima cosa che la quasi totalità dei padroni fa istintivamente, pensando di indurre il cane a rallentare, è tirare il guinzaglio nella direzione opposta: errore! È lo sbaglio più comune, ma si ottiene l’effetto contrario: il cane infatti per reazione tirerà ancora di più rischiando di slogarvi una clavicola - non è uno scherzo: è capitato a molti proprietari di cagnoni robusti!Come per tutti gli addestramenti, sarebbe bene iniziare quando il cane è cucciolo, ma si può insegnare a non tirare al guinzaglio anche ad un cane adulto. Occorre dotarsi di un guinzaglio da addestramento, quello di cuoio lungo circa un metro, un metro e mezzo, e agganciarlo al collare. Per iniziare l’esercizio bisogna far mettere il cane nella posizione di partenza, ossia seduto al fianco della gamba del padrone. A questo punto si può incominciare a camminare pronunciando il comando prescelto (ad esempio “piede” o “qui”), sempre tenendo il guinzaglio morbido e mai teso. Ben presto il cane vi sorpasserà, andando avanti rispetto a voi e tendendo il guinzaglio; in questo preciso momento, prima che inizi ad abbassare il muso per odorare, dovrete ripetere il comando “piede” o “qui” e contemporaneamente cambiare direzione all’improvviso - o comunque fare un movimento che destabilizzi il cane-, in modo da attirare la sua attenzione su di voi (ad esempio potrete fare un inaspettato dietro-front). Il cane vi guarderà per cercare di capire cosa “diavolo” stiate facendo e, nel preciso momento in cui il vostro pet stabilirà questo contatto visivo con voi, dovete premiarlo con un bocconcino, così che capisca per associazione che se vi guarda ne ricaverà qualcosa di gradito. Ripetendo il tutto tante volte quanto necessario il cane imparerà a non tirare al guinzaglio perché impegnato a tenere sempre un occhio rivolto al padrone. Quando il vostro quattrozampe avrà compreso alla perfezione come si cammina al piede, allora potrete anche scioglierlo dal guinzaglio e vedrete che non si allontanerà molto da voi.Il cane tira al guinzaglio: come educarlo Se il cane tira al guinzaglio occorre adottare una serie di accorgimenti: Potete provare a legarvi il guinzaglio alla cintola: in questo modo avrete un legame “fisico” col cane, ma contemporaneamente avrete entrambe le mani libere per gestire meglio l’addestramento. Va ricordato infatti che la presenza del guinzaglio non dovrebbe quasi essere avvertita dal cane, ma dovrebbe essere una sorta di “filo invisibile” che vi unisce senza costrizione; Se il cane è ancora cucciolo ricordatevi di non usare mai collari a strangolo o semi-strangolo: sono assolutamente controindicati almeno fino ai sei mesi di età del cane; Non fate sessioni di addestramento troppo lunghe: soprattutto se dovete abituare il cucciolo al guinzaglio non andate oltre i cinque minuti di esercizio.

Il cane non vuole uscire di casa: perchè?

Comportamento Redazione -

Quali sono i motivi che spingono il nostro cane a non voler uscire di casa? Ecco le possibili risposte. Arriva la bella stagione e per gli amanti dei cani non c'è niente di meglio che una bella passeggiata insieme al proprio amico a quattro zampe. Al parco oppure semplicemente avanti e indietro sul marciapiede sotto casa, portare "sotto", a spasso, il cane di casa è un dovere ma speriamo per tutti anche un piacere.In genere, lo è in primo luogo per l'animale stesso: da un lato perché va ovviamente ad espletare quelli che sono i suoi "bisogni" corporali, dall'altro perché esce dalle mura domestiche per un po' di tempo svagandosi un po' all'aria aperta. Tuttavia non sempre le cose vanno così.Ci sono dei casi infatti in cui l'animale si rifiuta - anche vistosamente, platealmente - di uscire di casa. Cosa accade in questi casi, nel pratico? Il cane manifesta una evidente paura e/o disagio nel mettere piede - anzi, zampa - lontano dall'uscio casalingo. Si impunta sulla portone del palazzo oppure direttamente sulla porta di casa. Quali possono essere le cause per cui il cane non vuole uscire di casa? E, soprattutto, come provare a risolvere questa situazione?Il cane non vuole uscire di casa: quali sono i motivi? La risposta non è certamente semplice, poiché di fronte a queste problematiche di tipo "psicologico" si apre un ventaglio variegato di possibilità (come non è facile "leggere nelle mente" degli esseri umani, non lo è per la psiche animale).Tuttavia il cane ha assolutamente bisogno di vivere anche il mondo esterno, socializzare con gli altri cani e con l'ambiente circostante, senza rimanere ingabbiato mentalmente tra le mura di casa. Ha insomma bisogno di fare esperienza, per non alienarsi nel suo mondo.Capirete bene dunque che il problema non è da prendere sottogamba: se da un lato il cane "sta bene" in casa, dall'altro deve essere pronto anche ad uscire!  Ma facciamo un passo indietro e proviamo a risalire alle cause di questo tipo di atteggiamento. Grossomodo potremmo ricondurlo a due fattori-aspetti fondamentali: abitudine e paura.Da un lato infatti il cane tende ad essere un animale piuttosto abitudinario, a crogiolarsi nei piccoli-grandi comfort che vengono forniti dalla casa che abita. Immerso nelle comodità del lusso domestico, perché lanciarsi nell'ignoto? Ricordiamo che le abitudini possono creare una sorta di "assuefazione".Tuttavia va detto che in linea di massima i cani amano lanciarsi in avventura all'aria aperta. In questo articolo vi riferiamo ovviamente ad una minoranza, con dei problemi relazionali maturati nel corso della propria esistenza.  Arriviamo così anche al secondo punto di questa disamina: la paura. Può capitare, a causa di fari fattori, che il mondo esterno crei un vero e proprio disagio nell'animale, al di là delle varie ed eventuali abitudini casalinghe maturate nel corso degli anni.È però importante sottolineare che questi due aspetti spesso vadano se non a coincidere quanto meno ad intersecarsi e sommarsi. Qualche volta quest'ansia del mondo esterno è coadiuvata anche da padroni e/0 veterinari troppo apprensivi: valutate sempre con attenzione quando e quanto è il caso di tenere i vostri amici a quattro zampe "sotto una campana di vetro". Il cane non vuole uscire di casa: ci vuole pazienza. Come agire in questi per arginare e provare a risolvere il problema? Armatevi di tanta pazienza e determinazione. Bisogna procedere per tentativi, da un lato promettendo delle ricompense al vostro cane (cibo per i più golosi, un gioco particolarmente accattivante, un altro amico a quattro zampe con cui "affrontare" la cosa).Se i primi tentativi risultano vani dovete provare ad alzare il tiro e approcciarvi in maniera un po' più "strong": provate a trascinare (sempre con accortezza) il cane per qualche tratto oppure prendetelo direttamente in braccio. Senza forzarlo, dovete fargli capire che il mondo esterno non è lì pronto ad aggredirlo!In prima battuta però è importante che riusciate a costruire un rapporto di fiducia con l'animale, per poi riuscire a trascinarlo in questa grande avventura che è il mondo al di là della porta di cosa ma anche... la vita!

Cane denutrito e maltrattato, viene salvato e si trasforma completamente: le immagini

News Redazione -

Questo cagnolino ne aveva passate tante, ed era ridotto davvero male. Per fortuna è stato salvato, e la sua trasformazione in pochi mesi è stata incredibile. Alzi la mano chi, guardando le foto di questo cagnolino quando è stato trovato, sospettasse che fosse un Husky. Ebbene lo è, solo che era talmente scheletrico che non si capiva: è stato trovato in condizioni gravissime da Rico, un ragazzo d'oro che non ha saputo essere indifferente di fronte ad un cucciolo così malridotto.Questa storia arriva da Bali, dove per le strade dell'isola Rico ha trovato questo cagnolino imprecante aiuto e lo ha così accolto in casa: il quattro zampe era evidentemente malnutrito, e aveva la rabbia. La sua pelle era lacerata in molti punti e si vedevano le ossa. Si vedevano però anche i suoi occhi blu che brillavano ancora.Ecco il racconto di Rico: "L'ho trovato per strada, mentre tornavo a casa dal lavoro. Me ne sono subito innamorato". Riuscire a salvare il pet però non è stato facile: infatti Rico, insieme alla sua famiglia, ha dovuto allattarlo come se fosse un cucciolo, oltre a somministrargli molte medicine e medicare le sue ferite.Lo ha chiamato Hope, ovvero "Speranza": un nome davvero azzeccato per la storia di questo cagnolino, che ora ha un aspetto completamente trasformato. Ecco la gallery fotografica:[gallery link="file" columns="2" size="medium" ids="9041,9042,9043,9044"]

[video + intervista] davide acito: "ecco come salvo i cani dal festival cinese della carne"

News Redazione -

Davide Acito è un attivista che nel corso dei suoi viaggi in Cina ha salvato centinaia di cani destinati al mercato della carne. Dieci giorni di cani e gatti cucinati al vapore per essere mangiati in Cina al “festival di Yulin”. Inutile scriverlo in maniera diversa: le cose stanno così. E per arrivare a essere il cibo per cui si svolge questo evento, gli animali prima di diventare un piatto attraversano un percorso di soprusi e violenze.Una manifestazione che dal 2009 va avanti secondo una “tradizione” che viene puntualmente smentita dalle autorità cinesi e sminuita come un “fenomeno locale non autorizzato”.Ma i cani e i gatti che vengono uccisi per essere poi appunto destinati ai banchetti per le strade di questa cittadina nel sud del paese, ancora di più per questa tolleranza e assenza di controllo, arrivano da traffici clandestini in cui gli animali al di là della loro fine vengono brutalmente catturati e segregati.Il modo più corretto per raccontare cosa accade ogni 21 giugno da nove anni, però, al di là di quanto puntualmente compare in Rete su articoli dedicati e sui Social network, è quello di porre le domande a chi sta combattendo da cinque anni una battaglia proprio sul territorio e lo fa partendo dall’Italia.Lui è Davide Acito, ha 31 anni, originario di Matera ma vive sul lago di Garda. Due settimane prima di questa intervista è stato in avanscoperta, come fa ogni volta, a Yulin e ci tornerà i primi di giugno anche quest’anno.Della sua storia abbiamo già parlato qualche tempo fa, e recentemente è uscita questa bella intervista fatta dal Secolo XIX. A lui la redazione ligure ha posto delle domande su quello che viene chiamato il “Dog day” come se fosse un evento di sensibilizzazione e invece è una delle mattanze più note e insopportabili compiute da una specie su un’altra che accadono sul nostro Pianeta.Partiamo da te e da dove tutto è iniziato. Ovvero da come è nata la tua passione per gli animali."L’amore per gli animali è qualcosa che ho avuto sin da bambino. Poi, durante un viaggio in Asia ho scoperto di come i cani e i gatti vengono trattati in quella parte di mondo. E da lì ho preso a cuore il loro destino, in un posto dove non vige nessuna legge di tutela per gli animali. Io sono un “dialogatore”, ovvero svolgo campagne informative per varie ONG che si occupano principalmente di diritti umani. Da anni ho però deciso di attivarmi appunto anche per i diritti delle altre specie. Amo i cani e i gatti ma anche tutti gli animali, in loro vedo quello che l’uomo non ha ancora imparato: l’amore incondizionato".E come sei arrivato a Yulin?"Sarebbe da raccontare come non ci sono arrivato prima di... arrivarci veramente. Avevo letto un articolo su un giornale svizzero di una donna del posto che spiegava quello che accadeva. Non sapevo altro e decido di attivarmi. Avrei voluto mandare dei soldi a questa persona ma online non trovavo nulla. Era l’inizio della diffusione delle informazioni e da posti così lontani da noi ne arrivavano e ne arrivano, in fondo, ancora poche. Alla fine decido di fare un viaggio con degli amici ma si tirano indietro per un motivo o per un altro. E allora sono partito da solo ma finendo in un’altra città nel nord della Cina. Un errore dovuto a due nomi molto simili: Yo-Lin e Yulin. L’ho capito solo quando sono riuscito a comunicare con una persona, ero finito nel nord del paese: «Qui non mangiamo i cani, devi andare da un’altra parte». Non mi sono arreso, nemmeno quando sono finalmente arrivato a Yulin e solo dopo aver girato come un matto, portato avanti e indietro da un tassista che alla fine mi ha abbandonato al terzo macello di cani, lì incredibilmente ho incontrato una giornalista, anche lei attivista, che ha voluto sapere da dove arrivavo e perché. Beh, la sua referente sul territorio era proprio quella signora di cui avevo letto sul giornale".Che cosa succede a Yulin prima e durante i giorni del Festival?"Yulin è il nono girone dell’inferno per chi ama gli animali ma, soprattutto, per questi ultimi. Durante i primi giorni di festival c’è molta tensione. Da parte del governo si percepisce, proprio nel tenere sotto controllo gli stranieri, la paura che siano divulgate le informazioni a livello internazionale. La città è barricata da agenti in divisa e in borghese, locali e governativi. A me, visto che sanno che sono lì proprio per salvare i cani e far sapere quel che succede, mi hanno pedinato, seguito in tutto quello che facevo e interrogato, come mi è successo l’anno scorso. C’è una brutta energia in quei giorni. E ogni volta che ci vado non sono neanche libero di piangere in pubblico: devo farlo di nascosto per non essere “notato”. Ci sono zone dove macellano cani a cielo aperto, zone dove li vendono vivi. Ristoranti di fortuna improvvisati in strada dove servono zuppa di cane. Di solito quando mi vedono mi deridono. Mi fanno foto video mentre mi batto per i cani, come se fossi un alieno. Però lo voglio dire: non sono tutti così e una cosa che non mi piace è quando si generalizza su tutta la Cina. Ci sono dei cinesi sul posto che si fanno in quattro per aiutarmi nel progetto".Che cosa fai insieme agli altri attivisti per salvare gli animali?"Fino allo scorso anno abbiamo speso energie su diversi fronti. Andiamo a riscattare i cani , cioè paghiamo per liberarli, direttamente all’interno delle cosiddette “slaughterhouse”, ovvero i macelli improvvisati. Oppure abbiamo bloccato i camion che andavano a portare i cani al mercato. Il lavoro di preparazione e quello diretto sul territorio sono indispensabili proprio per capire come funziona il tutto: dove si trovavano i venditori, le slaughterhouse e dove passano i camion. Quest’anno punteremo a fare blocchi forzati dei mezzi con i cani stipati all’interno all’inverosimile, oppure a compiere direttamente blitz nei macelli. E’ un’attività complessa, emotivamente devastante e molto pericolosa. L’anno scorso mi sono venuti a cercare anche nella stanza d’albergo dove stavo. Mi hanno sottoposto, come raccontavo, a un vero e proprio interrogatorio allo scopo di intimidirci e fermarci".E ora state costruendo un centro..."Sì, è la nostra priorità: ospiterà i cani che salviamo. È un villaggio per i cani, un’isola felice senza box o restrizioni che abbiamo infatti chiamato “Island Dog Village E. F.”: un progetto pilota che verrà proposto come modello in Italia. La sigla finale sta per Elisabetta Franchi, la stilista. Il centro è dedicato a lei che ha deciso di essere al nostro fianco in questa missione. E’ da anni che si attiva per la tutela degli animali e ha detto no alle pellicce nella sua collezione da tempo. E una delle poche persone che ha dato una mano concreta sin da subito mettendo a disposizione quel che serve non solo col centro: anche con l’acquisto di medicinali e altri sostentamenti sia dall’estero che sul territorio".La tua associazione si chiama “Action Project Animal” e ora c’è un progetto proprio dedicato a quello che succede a Yulin."Sì, il progetto si chiama “Operazione Yulin” e l’associazione si batte per tutelare, difendere e salvare gli animali. Per noi è importante sottolineare che siamo in prima linea, che andiamo dove serve la nostra presenza. Non conosciamo confini, riconosciamo il dolore e la sofferenza che provano queste anime sulla Terra: salviamo gli animali combattendo nel luogo dove le ingiustizie accadono. E’ intollerabile che ci sia ancora così tanto accanimento da parte degli esseri umani su altre specie che dovrebbero poter convivere serenamente su questo pianeta con noi e come noi".Chi è in Italia come può contribuire a dare una mano concreta?"Si può partire come volontario: ci servono professionisti e attivisti in tutti campi. Per chi avesse intenzione di farlo può scrivere un email a actionprojectanimal@gmail.com. Oppure si può anche dare un contributo economico, indispensabile per le operazioni sul posto, attraverso il nostro sito (qui)".Pensi che Yulin possa mai davvero essere fermato?"La situazione sembra nettamente migliorare di anno in anno. La sensibilità delle persone sta cambiando e il numero degli attivisti cresce sempre di più. Tutto questo mi fa capire che presto le cose inizieranno a muoversi per il verso giusto".Il video reportage pubblicato dall’Action Project Animal:

Cane maltrattato cresciuto con le zampe deformi: il video del salvataggio

News Redazione -

E' stato maltrattato per mesi e mesi, ma ora il povero Ping ha cambiato vita. Quando è stato trovato e salvato, Ping era in condizioni terribili: le sue zampe infatti con il tempo si sono deformate gravemente. Questo povero cagnolino è stato rinchiuso in una gabbia per mesi, ma ora è tornato a vivere una vita libera.Ping è un dolcissimo pet di nove mesi: purtroppo non riesce a camminare bene, dal momento che le sue zampe non sono riuscite a crescere nel modo corretto. I veterinari sostengono che abbia vissuto recluso praticamente sin da quando è nato. Insomma, non ha mai visto l'esterno, l'erba e la luce.Come si può vedere nel video, a salvarlo sono stati alcuni animalisti del  rifugio ‘Wags 2 Wishes’ di stanza a Chicago. Terry Crotty, fondatrice del rifugio, ha dichiarato che Ping non riesce a usare le zampe posteriori perchè avverte un forte dolore. Nonostante questo, il rifugio lo sta curando molto affinchè superi tutte le sue difficoltà.Ora per camminare bene ha bisogno di supporti, ma i volontari sono sicuri che entro qualche settimana riuscirà a farne a meno: "Per Ping, usare le sue zampe posteriori è estremamente doloroso. Stiamo provando però ad aggiustare la sua corporatura. È emozionante salvare cani come Ping che sono stati così duramente maltrattati. Lui è un essere molto amichevole e amorevole. Sembra fidarsi così tanto degli umani, nonostante tutto quello che ha passato. Adesso è totalmente dipendente dalle persone, ma siamo fiduciosi sul fatto che si riprenderà quasi del tutto”.Ora, in attesa di una famiglia che lo adotti, Ping vive insieme a Terry in Illinois insieme agli altri cinque suoi cani e ad un gattino: "Si sta davvero divertendo con la nostra famiglia. Spero che un giorno possa correre in giro come tutti gli altri cani".

il cane non mangia

Perchè il cane non mangia: cause e cosa significa

Comportamento Redazione -

Molti nostri lettori si chiedono perchè e cosa significa quando il cane non mangia. Ci possono essere diverse cause dietro a questo comportamento.In questo articolo troverete alcune indicazioni sui motivi che possono portare il vostro cane a rifiutare il cibo. Se il cane non mangia verificate che non abbia gravi problemi di salute, rivolgetevi al vostro veterinario per controlli.La premessa di tutto il discorso è che bisogna educare l'amato amico a 4 zampe a seguire le regole sull’alimentazione. Alcuni consigli vi guideranno a dargli una quotidianità e se il vostro cane è anche un po' viziato e fa qualche capriccio quando si tratta di mangiare, vedrete che in poco tempo tornerà ad avere appetito. Detto questo, entriamo nel dettaglio del problema. Perchè il cane non mangia? Stranamente il vostro cane non si è neanche avvicinato alla ciotola del cibo e non vi ha rincorso per ottenere le sue crocchette? Il cane non vuole mangiare niente, forse c’è qualcosa che non va.Può succedere anche agli animali di non avere appetito, di voler saltare il pasto per un giorno, o di avere periodi in cui hanno meno fame del solito, ma se il vostro cane rimane a digiuno per 24 ore, se ha sempre mangiato di gusto ed ora rifiuta il cibo, se ultimamente lo trovate dimagrito, è bene farlo visitare al più presto.I cani possono essere spinti a non mangiare per diversi motivi, quindi bisogna individuare la causa del perchè il cane non ha appetito.Le cause del perchè il cane non mangia potrebbero essere diverse:difficoltà nella masticazione male ai denti o alla bocca ferite o fastidi dovuti ad oggetti estranei incastrati nella bocca malattie come insufficienze renali, disturbi al fegato e cancroIn questi casi, anche il cane più affamato del mondo, diventa un cane inappetente. Verificate anche che non abbia contratto la malattia della zecca, l’erhichiosi. Anche i vaccini possono essere causa di inappetenza: se ne avete appena fatto uno al vostro cane non preoccupatevi, tornerà a mangiare presto.Un cane senza appetito deve preoccupare quando il problema si prolunga nel tempo, perché potrebbe essere il segnale di una malattia. Si capisce come in tutte queste situazioni è fondamentale una visita veterinaria.Detto questo, la causa dell'inappetenza potrebbe anche essere molto più semplice e meno grave. Così come l’uomo ha delle preferenze per alcuni cibi, anche il cane ha le sue: a volte il cane non mangia perché non gradisce quello che gli proponete per pranzo e cena.Se ripetutamente il vostro fedele amico rifiuta il cibo ma non dimagrisce e sembra in perfetta forma verificate che non abbia trovato un altro modo per alimentarsi, per esempio mangiando da qualche altra ciotola e sottraendo il cibo a qualcun altro.Assicuratevi che durante i pasti non si aggiri attorno al tavolo per guadagnare gli scarti del pranzo o della cena. E’ importante mantenere una routine per dare un educazione alimentare al vostro cane: dategli tutti i giorni alla stessa ora la sua razione di cibo, e se non lo mangia ripetete la stessa cosa anche il giorno dopo. Un cane in buona salute e giovane non subirà gravi conseguenze se salta qualche pasto, servirà a fargli capire che se ha fame deve mangiare il cibo che ha a disposizione.Se il cane non è viziato e improvvisamente rifiuta di mangiare dovrete verificare che il cibo per cani non sia scaduto o avariato. Evitate di cambiare in continuazione il cibo del vostro cane perché potreste sconvolgere il sistema digestivo.Se volete provare a dargli qualcosa di diverso o volete cambiare marca non fatelo drasticamente. Iniziate mischiandone piccole quantità al cibo che il vostro cane è solito a mangiare e lentamente arrivate a sostituirlo definitivamente. Cosa fare se il cane non mangia Se il cane non mangia perchè non gradisce il cibo che gli presentate, usate qualche piccolo trucchetto per invitarlo a mangiare. Ecco i più consigliati. Insaporire il cibo Provate ad insaporire il cibo aggiungendo alimenti, altrimenti scaldatelo al microonde o utilizzate acqua calda o brodo di pollo per dargli più sapore. Passeggiate quotidiane Stimolate l’appetito del vostro amico a quattro zampe portandolo a fare del movimento, fatelo passeggiare quotidianamente prima dell’orario dei pasti: questo provocherà un aumento di appetito, vedrete che il cane tornerà a mangiare con gusto, lasciando la ciotola pulita. Fatelo mangiare in tranquillità Trovate un luogo adatto per “apparecchiare”: posizionate la ciotola col cibo e quella con l’acqua, possibilmente dove il cane non abbia distrazioni, dove possa mangiare tranquillamente.Se non finisce tutto il pasto ripulite la scodella e rimettetela vuota là dove il cane è solito mangiare: se torna a cercare il cibo non dategliene fino all’orario stabilito per il pasto successivo.Questo serve ad educarlo a capire che terminando il cibo verrà ricompensato con qualche premio, qualche coccola. Evitate di dargli spuntini fuori dagli orari dei pasti ed abituatelo a non mangiare dagli sconosciuti o in giro, educatelo a non aggirarsi attorno a tavola durante l’orario dei vostri pasti, non cedetegli spuntini sottratti dal vostro piatto. Impostate una routine La routine è importante per il cane: è un animale abitudinario e gradisce avere un equilibrio e una quotidianità. Se improvvisamente rompete le abitudini del vostro fedele amico sappiate che potrebbe subirne le conseguenze. Cambiamenti di case, dovuti a traslochi o vacanze, possono sconvolgere l’animale, che si trova disorientato senza le sue abitudini. L’equilibrio e la routine del cane influiscono sul suo grado di appetito.Solitamente in questi casi il cane mangia poco, ma non rinuncia al cibo definitivamente. Anche l’arrivo di un altro cane o un altro animale può incidere sull’appetito di quello già presente in casa: è bene dare da mangiare separatamente ai due animali.Attenzione anche ai cambiamenti di orario e a modificare le abitudini, come ad esempio le passeggiate, che incidono sulla routine e possono diminuire l’appetito del cane. Conclusioni Infine, ci sono da tenere in considerazione anche gli eventi tragici come la perdita del padrone, che muore o abbandona il cane: diverse storie raccontano di cani addolorati che hanno avuto il rifiuto del cibo dovuto a stati d’animo.Anche le condizioni climatiche possono incidere sull’appetito del cane: il caldo ad esempio può provocare l’inappetenza. Quando le temperature si alzano anche gli uomini tendono a mangiare meno o ricercare cibi più freschi e più leggeri, non c’è nessun motivo per preoccuparsi perché l’appetito tornerà presto.Anche in questo caso non è indispensabile andare dal veterinario: una visita è consigliata quando il cane inizia a non mangiare per diverso tempo, allora è bene sottoporlo a controlli che verifichino lo stato di salute dell’animale.

segnali calmanti nel cane

Segnali calmanti nel cane: cosa sono e significato

Comportamento Redazione -

Ormai da parecchi anni si fa un gran parlare dei cosiddetti segnali calmanti nel cane. Già studiati negli anni ’50, anche se chiamati con nomi diversi, i calming signals (segnali calmanti cane) vennero approfonditi negli anni ’80 da Turid Rugaas, un’etologa norvegese che osservò a lungo nel cane gli stessi segnali di pacificazione che erano stati riscontrati tra i lupi e li catalogò in maniera sistematica. Per il cane, che è un animale da branco, per natura portato a vivere all’interno di una struttura sociale piuttosto complessa e retta da una gerarchia ben definita, l’utilizzo dei segnali calmanti è fondamentale per mantenere quegli equilibri su cui la società canina si regge. Questo dimostra peraltro che i cani, così come i loro antenati lupi, sono animali di per sé non aggressivi: cercano sempre di evitare i conflitti e di risolverli in maniera non cruenta, perché ciò è fondamentale alla sopravvivenza del loro branco, e lo fanno utilizzando appunto i calming signals. I segnali calmanti del cane sono gesti di pacificazione, atteggiamenti corporei non vocali, che i cani assumono per calmare se stessi, quando sono stressati o a disagio, e per calmare gli altri - cani o umani che siano -, comunicando loro di “venire in pace” e di non volere uno scontro e chiedendo contemporaneamente all'altro di porsi nella stessa conciliante disposizione d’animo. Il cane utilizza questi comportamenti anche quando si trova in una situazione che gli provoca paura o lo innervosisce per tranquillizzarsi, farsi coraggio e scaricare stress e tensione. Ma quali sono nel dettaglio questi segnali calmanti nel cane? La Rugaas ne ha catalogato circa una trentina, anche se alcuni possono avere significati ambivalenti a seconda della situazione e su cui quindi non tutti gli etologi trovano accordo. Vediamo i più comuni ed inequivocabili.AVVICINARSI LATERALMENTE: lo si nota molto spesso quando due cani si incontrano. Si avvicinano disegnando un ampio semicerchio e accostandosi all’altro lateralmente, non in maniera diretta in posizione frontale, perché altrimenti assumerebbero un atteggiamento di sfida, che potrebbe portare ad uno scontro; IMMOBILIZZARSI: capita che all’incontro tra due cani, l’uno sembri quasi paralizzarsi all’improvviso di fronte all’altro, che invece lo annusa dappertutto girandogli attorno. Quello dei due che si immobilizza non ha paura del suo simile, come siamo portati a pensare noi umani, ma gli sta solo lanciando un segnale di non belligeranza; MUOVERSI LENTAMENTE OPPURE SEDERSI E SDRAIARSI: a volte, quando richiamiamo il cane per sgridarlo perché “ne ha combinata una”, lo vediamo venire verso di noi con le orecchie e la testa bassa, camminando al rallentatore oppure addirittura sedersi o allungarsi a terra. Questo spesso ci fa innervosire ancora di più perché pensiamo che il cane non voglia avvicinarsi e ci stia disobbedendo; in realtà, nel suo linguaggio, sta cercando di calmarci e di dirci che non vuole proprio “litigare” con noi. GRATTARSI E SCROLLARSI: a meno che il cane non abbia prurito, se si gratta senza un reale motivo fisico lo fa per allentare la tensione; stesso discorso vale per il gesto di scrollarsi, tranne quando lo fa per altre evidenti ragioni, ad esempio per spruzzare via l’acqua dopo essere uscito sotto la pioggia. METTERSI IN MEZZO: è un segnale calmante che non lascia dubbi. Il cane si frappone fisicamente tra altri due cani che si fronteggiano e tra i quali avverte tensione o tra due persone per lui troppo vicine - anche se magari si stanno solo abbracciando - perché nel linguaggio canino l’abbraccio come manifestazione d’affetto non esiste; anzi l’animale può interpretarlo come un preludio allo scontro e pertanto mettersi in mezzo per scongiurarlo.Segnali calmanti nel cane: ci sono anche delle espressioni consigliate. Accanto ai segnali calmanti nel cane che comportano un movimento di tutto il corpo del quattro zampe, questo ne compie altri che potremmo definire d’espressione perché riguardano più la mimica e l’espressività:DISTOGLIERE LO SUARDO E GIRARE LA TESTA: per i cani fissarsi negli occhi stando l’uno di fronte all’altro è un chiaro messaggio di sfida. Al contrario, quando il cane vuole inviare un segnale di pacificazione distoglie lo sguardo, spesso socchiude gli occhi, sbatte le palpebre e volta la testa dall’altra parte. SBADIGLIARE: solo qualche volta i nostri quattro zampe sbadigliano per sonno (ad esempio appena svegli), come saremmo portati a credere noi umani, mentre nella maggior parte dei casi, lo sbadiglio nel cane è un segnale calmante sia per se stesso che per gli altri, tanto che Turid Rugaas consigliava anche all’uomo di sbadigliare davanti ad un cane particolarmente nervoso o spaventato per tranquillizzarlo. LECCARSI: è uno dei segnali calmanti nel cane che il pet compie più frequentemente, magari quando gli “stiamo addosso” accarezzandolo e coccolandolo insistentemente, al punto da iniziare a leccarsi le labbra e il naso oppure a leccarci il viso. Non ci sta dando “baci” perché gli piace come ci stiamo comportando con lui, ma al contrario si sta “scocciando” e vuole chiederci di smetterla.

“accudisco da sola 100 cani randagi a gela, aiutatemi” | video

News Redazione -

Le Iene hanno raccolto l'appello di Jessica, lasciata sola da tutti ad accudire i cani randagi di Gela. E che per via di una legge della Regione Sicilia non può nemmeno dare via. La trasmissione Le Iene, in onda su Italia Uno, ha raccontato la storia di Jessica, che vive a Gela e con la sua associazione "Proteo" ha salvato la vita a numerosi cani abbandonati o nati randagi e li ha accolti nella sua struttura.Ecco le sue parole: "Ho iniziato a occuparmi dei cani vent'anni fa, facevo il giro del paese dando loro da mangiare. I randagi erano, e sono, tantissimi. Qui non c’è un canile, né un rifugio per questi animali. Solitamente quelli trovati per strada vengono portati al canile di Caltanissetta, con cui il comune di Gela ha una convenzione, ma ora sono diventati troppi e non riescono a far fronte alla situazione”.E' stato quindici anni fa il momento in cui Jessica ha comprato la sua casa in campagna e ha deciso di accogliere i randagi: "Accudisco circa cento cani. Una sessantina sta dentro la mia tenuta, ma non riesco a ospitarli tutti e gli altri quaranta stanno fuori, cerco di dare loro almeno il cibo. Ho chiesto spesso al Comune di aiutarmi per accudire questi animali. Per cinque anni il Comune di Gela ha contribuito con 1500 euro all’anno.  Ma io spendo circa 1200 euro al mese per il cibo e i medicinali er questi cani. Perfino dal Comune mi mandavano i cuccioli quando li trovavano. Ma con la nuova amministrazione non mi danno più nemmeno quei soldi”.Nel corso di questi anni Jessica è stata aiutata da qualche associazione, ma a febbraio 2017 ha dovuto fare i conti con un grave incidente motociclistico: "Non riesco più a sostenere la situazione né economicamente né fisicamente”, spiega Jessica. “Continuo a chiedere aiuto al Comune e ai cittadini, ma tutti si ricordano di Jessica solo quando trovano un cane e a quel punto o mi chiamano per portarmi il cane, e io rifiuto perché non ce la faccio più, oppure se me li lasciano al cancello non riesco ad abbandonarli”.La donna non può nemmeno regalare questi cuccioli per via di un decreto emanato lo scorso 3 novembre dall'ex assessore Baldo Gucciardi: con esso viene vietato alle associazione di volontari o ai privati cittadini soccorrere e salvare i cani randagi nel territorio. Chi lo fa incappa in una multa che può andare dagli 86 ai 520 euro.Jessica perciò si trova bloccata, senza alcun aiuto da parte del Comune. E, come si può vedere nel video, la situazione non è delle migliori: "Io non voglio un centesimo, ribadisce Jessica, ma chiedo al Comune di non lasciarmi sola e di aiutarmi con cibo, acqua e medicinali per questi animali. Se avete voglia, venite a darmi una mano”.Chiunque voglia mettersi in contatto con lei, può scrivere a i4zampedijess@gmail.com.

Addio a scarck, il cane dei vigili del fuoco di grosseto

News Redazione -

Scarck ha passato la sua intera vita a salvare le persone. E' deceduto dopo un'operazione Dopo nove anni di salvataggi, Scarck ci ha lasciato. Questo pastore tedesco, che durante la sua vita e carriera ha portato in salvo moltissime persone, è mancato dopo aver perso la sua battaglia più dura, quella contro un male che lo ha sconfitto.Era uno dei cani-vigili del fuoco al servizio del comando provinciale della città di Grosseto. Sempre insieme al suo conduttore Matteo Angeloni, fin da cucciolo aveva superato brillantemente tutto il periodo di addestramento obbligatorio. Era infallibile quando si trattava di cercare e trovare persone sotto la macerie.Purtroppo però Scarck è stato sottoposto ad un'operazione dopo che aveva riscontrato una malattia molto grave, e non ce l'ha fatta.Questo cagnone vanta qualcosa come più di 50 interventi, che molto spesso hanno consentito di salvare decine di vite. Angeloni racconta un aneddoto sulle pagine de La Nazione, tra le lacrime: "Eravamo stati chiamati per cercare una anziana donna tedesca con problemi di Alzheimer che si era allontanata improvvisamente da casa. In quell’occasione operammo in una zona molto difficile da perlustrare, non solo per la complessità del terreno ma soprattutto per il caldo del mese di agosto. Ricordo che Scarck fu instancabile in quella occasione, tanto che rischiò parecchio a causa di un colpo di calore, nonostante io avessi continuato a farlo bere. Il suo contributo fu importante nel ritrovamento della signora che, purtroppo, morì nel corso della notte".Buon ponte, Scarck.

Lui al volante, il cane al guinzaglio: succede vicino a lodi

News Redazione -

Pioveva troppo, e così quest'uomo ha deciso di portare a spasso il suo cane guidando la sua auto. In passato c'erano già stati dei casi sporadici, ma questa mattina ci siamo imbattuti nuovamente in una notizia di questo tipo: un uomo alla guida della sua auto ha portato a spasso il cane sporgendo il braccio fuori dal finestrino e tenendo il guinzaglio attaccato.Come si può vedere dall'immagine scattata da alcune telecamere di sorveglianza, la vettura procede a passo d'uomo con il quattro zampe in mezzo alla strada e il conducente impegnato da un lato a tenere il povero cagnolino e dall'altro a guidare.Si tratta di una pratica folle, oltre che pericolosa per tutti. E inoltre fa riflettere e porre numerose domande: come potrà fare i bisogni il cane se l'auto non si ferma? E se si ferma il conducente scenderà in mezzo alla strada per raccogliere la deiezione? Le risposte sono retoriche, perchè ovviamente una persona che porta a spasso il proprio cane mentre guida è follia pura.La foto ha ovviamente creato polemica, soprattutto sui social, e il sindaco di Credera Rubbiano (dove è avvenuto il fatto) ora vuole vederci chiaro. In ogni caso non c'è una norma ad hoc che disciplini questa situazione, quindi l'uomo potrebbe anche restare impunito.io però potrebbe essere multato per guida pericolosa (cinquemila euro di sanzione).Staremo a vedere, anche perché chi ha scattato la foto è sicuro che non sia la prima volta che l'uomo decide di portare a spasso il proprio cane così.

Area cani a firenze dedicata a diesel, il cane poliziotto morto durante gli attentati di parigi

News Redazione -

Diesel fu ucciso durante gli attentati di Parigi del 2015, e ora a Firenze un'area cani è stata intitolata a suo nome. Diesel è semplicemente un cagnolino di razza pastore belga divenuto un vero e proprio eroe: è infatti morto durante gli attentati terroristici di Parigi del 2015. Poche ore fa, in suo onore, è stata inaugurata l'area cani del parco dell'Anconella di Firenze.Il capoluogo toscano non è nuovo a queste iniziative: infatti lo scorso 3 novembre è stata intitolata un'altra area cani a Laika, la celebre quattro zampe cosmonauta russa. Non è da escludere che nei prossimi mesi queste intitolazioni vengano replicate per Hachiko, Fido e Balto.L'assessore Vannucci ha spiegato i motivi di questa iniziativa: "È un modo per dare identità e riconoscimento a luoghi molto apprezzati e frequentati dai cittadini e dai loro cani. Un gesto di attenzione a quella larga parte di cittadinanza che fa dell’amore per gli animali un pezzo importante della propria vita. La scelta del nome di Diesel è nata da un confronto con i residenti della zona, molto affezionati a quest’area e a tutto il parco dell’Anconella, restituito a nuova vita dopo la tromba d’aria dell’agosto 2015".Tornando indietro di tre anni, ripercorriamo insieme la storia di Diesel, che di fatto fu l'unica vittima tra le forze di polizia durante la retata nel covo dei jihadisti. Un agente aveva così raccontato quegli attimi tragici: "Gli hanno sparato, ma è tornato indietro per morire vicino al padrone. Era ferito a morte, ma è tornato indietro per morire vicino al suo collega".Diesel è stato il primo ad entrare nel covo, ma gli hanno subito sparato ferendolo mortalmente.

congiuntivite nel cane

Congiuntivite nel cane: sintomi, cosa fare e rimedi naturali

Salute & Benessere Redazione -

Andiamo a vedere nel nostro focus la congiuntivite nel cane, i suoi sintomi e tipologie. Uno dei problemi più comuni a cui può essere soggetto il cane è la congiuntivite. Parliamo di un’infiammazione a carico della membrana congiuntivale che copre la parte posteriore della palpebra e la superficie del bulbo oculare. Essa può presentarsi in un solo occhio o in entrambi. La congiuntivite è accompagnata da un rossore oculare con secrezioni.Il cane solitamente non sente dolore. Occorre però fare attenzione qualora il cane tenda a chiudere l’occhio o anche a socchiuderlo perché potrebbe essere sintomo di uveite o glaucoma. Come conseguenza di questo problema può presentarsi anche una intolleranza alla luce solare a cui consegue una difficoltà visiva.Le secrezioni possono essere simili a muco (definite in questo caso mucoidi) o simili a pus (purulente). La causa più comune che porta a questa patologia è un inadeguato volume lacrimale. Sono tre le principali tipologie di congiuntivite nel cane:Congiuntivite sierosa: le membrane in questo caso assumono un aspetto rosato e appaiono leggermente gonfie. Si presenta con secrezioni oculari chiare e acquose. Questo tipo di congiuntivite è causata da agenti irritanti quali freddo, vento, polvere. Questo tipo di congiuntivite allergica è spesso accompagnata da prurito quindi potremmo vedere il cane grattarsi il muso. Congiuntivite purulenta: è una congiuntivite sierosa che diventa infetta. Solitamente è causata da batteri. Si presenta con una congiuntiva rossa e gonfia. Le secrezioni contengono muco e pus. Congiuntivite follicolare. In questo caso le ghiandole mucose localizzate sulla parte inferiore della membrana reagiscono ad un irritante o ad una infezione oculare formando una superficie ruvida che irrita l’occhio producendo una secrezione mucoide.Congiuntivite nel cane: i rimedi e le cure migliori Quale che sia il tipo di congiuntivite va comunque sempre curata per evitare conseguenze ben più gravi che possono poi danneggiare la vista del nostro amico a quattro zampe. La congiuntivite sierosa può essere trattata tranquillamente lavando 3-4 volte al giorno l’occhio con un collirio contenente soluzione salina o in alternativa con le lacrime artificiali.La congiuntivite follicolare possono essere curati con pomate oculari antibiotiche o corticosteroidee prescritte dal veterinario.  La congiuntivite purulenta invece richiede un esame specifiche e cure veterinarie. È indispensabile tenere l’occhio il più possibile pulito rimovendo muco e pus. Per farlo si può utilizzare un po’ di cotone imbevuto con un collirio sterile. Ovviamente questo deve essere unito alle cure prescritte dal veterinario.Nei casi in cui il nostro cane venga affetto da questo fastidioso problema diventa importante che non riesca ad arrivare agli occhi grattandosi e così peggiorando la situazione. In questi casi, a seconda del tipo di congiuntivite, può essere utile attrezzarsi di un collare elisabettiano.  È sicuramente fastidioso per i nostri pet ma utilissimo per impedirgli di peggiorare la situazione. Congiuntivite nel cane: cosa fare quando colpisce i cuccioli Alcune volte la congiuntivite può colpire anche i cuccioli, anche quando gli occhi dei piccoli non sono ancora aperti.  L’infezione che colpisce la parte posteriore delle palpebre può infatti insorgere prima o dopo l’apertura delle palpebre (solitamente intorno al 10° – 14 ° giorno).Questa forma di congiuntivite nel cane è causata da batteri che riescono a penetrare nello spazio posteriore delle palpebre subito dopo la nascita.  Dobbiamo sospettare la presenza di una congiuntivite neonatale quando le palpebre sembrano gonfie o caratterizzate da protuberanze.In questi casi è necessario informare subito il veterinario perché un ritardo nel trattamento può causare danni alla cornea e addirittura cecità.A proposito della cura degli occhi del nostro pet, potrebbero interessarti anche:Occhi rossi nel cane: cause, sintomi, cure e rimedi naturali Gli occhi del cane lacrimano: cause, sintomi e cura Ulcera nell'occhio del cane: cos'è, sintomi, intervento e terapia Atrofia progressiva della retina nel cane: cause, sintomi e cura

Cagnolina murata viva nel garage senza finestre: ecco com'è avvenuto il salvataggio

News Redazione -

Una piccola cagnolina è stata salvata da Polizia e Vigili del Fuoco in piena notte a Trapani: era stata rinchiusa in un garage, senza finestre. Siamo a Trapani, in Via Archi, dove ignoti hanno rinchiuso dentro un garage una povera cagnolina. Fortunatamente in piena notte passava di lì un ragazzo, che ha sentito i lamenti della piccolina. Ha così mandato un messaggio sulla pagina facebook di Enrico Rizzi, Presidente del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali Onlus.Rizzi ha così chiesto aiuto alla Polizia di Stato, che in pochissimi minuti è arrivata sul posto e ha constatato la presenza dell'animale, che di fatto si ritrovava murato vivo. A questo punto gli agenti hanno per forza di cose dovuto chiamare i vigili del fuoco.Grazie a quest'ultimi la cagnolina è stata liberata dal suo supplizio (era immersa nel buio totale, in compagnia di topi e scarafaggi), e che l'avrebbe portata di lì a breve alla morte. Gli agenti hanno raccolto numerose testimonianze, e il proprietario dello stabile è già stato denunciato all'Autorità giudiziaria per i reati di abbandono e maltrattamento di animali.Sul posto è arrivato anche lo stesso Rizzi, che ha dichiarato: "Gli agenti della Squadra Volante intervenuti, che conosco ormai da anni, sono stati magnificamente professionali ed hanno gestito l'attività di polizia giudiziaria in maniera davvero eccellente, con l'unico obiettivo di interrompere una flagranza di reato e mettere in salvo la vita dell'animale, riuscendoci perfettamente. Rinnovo il mio sincero ringraziamento e la mia più profonda stima".

shih tzu

Joe, il cane eroe: si immola per salvare la vita ai suoi padroni

News Redazione -

E' successo a Lecco, dove questo piccolo grande cagnolino si è immolato per salvare i suoi padroni. Il pitbull e il boxer del vicino sono entrati nel loro giardino, purtroppo aggressivi e senza controllo. Mamma e figlio per fortuna sono rimasti illesi, ma solo grazie all'intervento di Joe, il loro piccolo shih tzu.Si è frapposto tra i suoi padroni e i due cani, facendo guadagnare minuti preziosi alla sua famiglia umana. Purtroppo però è stato sbranato dalla furia dei molossoidi. E' successo a Sirtori, un piccolo paesino vicino a Lecco.A raccontare il fatto è stato Enrico Nocera, 35 anni, il marito che vive insieme alla moglie e ai suoi due figli in una villetta condominiale. Insieme a loro viveva da tre anni Joe, che era diventato uno di famiglia.Ecco le parole di Enrico: "Mia moglie e mio figlio più grande erano in giardino quando i due cani del vicino sono sbucati dal nulla, dopo aver scavato un buco sotto una triplice rete che separa il loro recinto dalla nostra proprietà. I due grossi cani si sono diretti subito contro mio figlio, il nostro Joe però si è messo in mezzo, permettendo prima a mio figlio di salvare la mamma e poi di correre insieme al riparo".Anche i carabinieri non hanno potuto far nulla, tanto che per placare pitbull e boxer hanno dovuto chiamare veterinario e accalappiacani. Orai due cani si trovano sotto sequestro inun canile, mentre per Joe purtroppo non c'è stato nulla da fare: "È stata una scena straziante, lo hanno fatto a pezzi, non riusciamo a dormire la notte per il dolore, l’orrore e la paura che proviamo".Già in passato la famgilia aveva segnalato la pericolosità dei due cani e l'addestramento aggressivo a cui sono stati sottoposti: "Eppure in Italia deve sempre succedere qualcosa di brutto prima che qualcuno intervenga. Non oso neppure immaginare se fosse stato presente anche mio figlio più piccolo o se il nostro Joe non si fosse sacrificato. Mi auguro che almeno quello che è capitato a noi serva per risparmiare lo stesso ad altri".

Gemelle di 4 anni si perdono nel bosco, si salvano grazie al loro pitbull

News Redazione -

Sono state ritrovate le gemelline scomparse nel bosco in Friuli. Le parole dei soccorsi: "Dormivano vegliate dal loro cane Margot". Per ritrovarle si era attivata l'intera comunità di Tarcento, un paesino vicino ad Udine: stiamo parlando delle due gemelline scomparse la sera del 24 aprile verso le 18.30. Elisabetta e Adele stavano giocando con i due cani della famiglia (un pitbull e un pinscher) mentre la madre stava preparando la cena.Ad un certo punto le ha perse di vista, e non le ha più trovate. Da lì è scattato ufficialmente l'allarme: sono stati mobilitati più di 300 unità di soccorso per la ricerca, con Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino, volontari della Protezione Civile Regionale e cittadini friulani in prima fila.Per fortuna dopo sei ore le due bimbe sono state ritrovate insieme che dormivano abbracciate al loro pitbull Margot. Il quattro zampe vegliava come una sentinella mentre proteggeva le due gemelline, che si erano fermate ai piedi di un aspro declivio.Ecco le parole dei soccorritori: "Erano accovacciate, con il cane accanto che quando ci ha visto ci è corso incontro per leccarci. Avevano fame e freddo ma non erano agitate [...] Dicevano di essersi addormentate. Abbiamo provato a portarle via in braccio ma a era impossibile, troppo fango e troppo ripido".Più passavano le ore e più si temeva per il peggio: infatti i dintorni del Monte Stella sono impervi, ricchi di grotte e salti di roccia ripidi e pericolosi. Alla fine però tutto è bene quel che finisce bene, come conferma anche la madre: "Stavano giocando in giardino, hanno aperto il cancello con un bastone e Margot è uscita. Volevano riprenderla e così sono entrate nel bosco, con un altro cane e lì si sono perse. Margot è rimasta con loro, non le voleva più lasciare".

Uccide il cucciolo del figlio lanciandolo dalla finestra: ecco la condanna

News Redazione -

Un 44enne romano ha lanciato dalla finestra di casa sua la cagnolina di suo figlio. E' stato condannato, ma non per maltrattamento di animali. Lo scorso 18 aprile aveva lanciato la povera Lilly dalla finestra: la cucciolina, una piccola Jack Russell, è morta dopo essere caduta dal settimo piano di un palazzo a Roma. A compiere questa gesto criminale è stato un 44enne romano, che ha ucciso Lilly proprio davanti agli occhi del suo proprietario, ovvero il figlio 18enne.Sul posto sono arrivato i poliziotti, che sono stati accolti da pugni e calci, con frasi come: "Tutte ste pagliacciate, è solo un cane". Portato in centrale, l'individuo è stato condannato con rito abbreviato ad un anno e 8 mesi, oltre alla custodia in carnere.Pena giusta, questo si, ma solo per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento. Infatti per il reato di maltrattamento contro animali serve una denuncia della vittima, che in questo caso sarebbe il figlio, ovvero il proprietario di Lilly.Per il momento dunque la situazione è questa. Incredibile comunque quello che è accaduto: per via dell'ennesima lite tra l'uomo e la compagna, a farne le spese è stato un povero quattro zampe che nulla ne poteva. Quando le Forze dell'Ordine sono arrivate hanno trovato il ragazzo accucciato in terra mentre stringeva Lilly in lacrime.Secondo le ricostruzioni degli agenti l'uomo, appena ha visto le guardie, ha iniziato a minacciare: "Che c state a fa tutte ste pagliacciate. È solo un cane. Io ve sfonno a tutti. A guardie di m... Io vi ammazzo tutti. Fate schifo". Dopo di che è partito alla carica con calci e pugni, ferendo due agenti. Alla fine è stato ammanettato grazie all'utilizzo dello spray al peperoncino, anche se l'uomo ha continuato a dimenarsi e a sputare in direzione degli agenti.Nessuno però ha voluto testimoniare contro l'uomo. L'unico testimone oculare in commissariato non ha risposto alle domande degli investigatori. Inoltre, l'uomo è stato interrogato e ha risposto così alle domande: "Ma le pare che uccido un cane io?". Di certo i suddetti reati per i quali è stato condannato dovranno essere scontati per forza, mentre speriamo che anche Lilly abbia giustizia.

zecche nel cane

Zecche cane: come riconoscerle, sintomi e come toglierle

Salute & Benessere Redazione -

Andiamo a scoprire come riconoscere le zecche del cane, quali sono i sintomi e come toglierle. In questo articolo andiamo ad analizzare l'argomento delle zecche cane. Si tratta di un problema da non sottovalutare: la zecca è un parassita che si nutre di sangue, perciò è alla costante ricerca di un animale vivente cui attaccarsi per iniziare il suo lauto pasto. Riconoscerla è facile: le zecche del cane più comuni sono di forma tondeggiante, piatte se ancora a “digiuno” e rigonfie se piene di sangue, di colore scuro, con otto zampe e hanno dimensioni che variano dai 2 millimetri fino a più di 10, anche a seconda della specie cui appartengono. Nel momento in cui la zecca inserisce all’interno della pelle della sua vittima il rostro, una specie di uncino che si trova al vertice del suo apparato boccale, il cane non avverte alcun dolore perché nella saliva del parassita è contenuta una sostanza con proprietà anestetiche. Una volta agganciatasi al quattro zampe la zecca inizia a succhiare sangue, riempiendosi e crescendo di dimensioni; generalmente rimane attaccata per un periodo che va dai 2 ai 7 giorni, finché non è “sazia”, dopodiché si stacca spontaneamente e se è femmina va a depositare le uova. Per ridurre al massimo il rischio che il vostro cane torni a casa con una zecca attaccata alla pelle la prevenzione è sempre l’arma migliore: esistono ormai in commercio diversi tipi di antiparassitari per le zecche del cane, appositamente studiati a questo scopo, sotto forma di collarini, pipette spot-on, spray, da applicare periodicamente a seconda del prodotto che si sceglie (con cadenza da mensile a trimestrale). Vi sono anche altri articoli che invece non sono efficaci a livello preventivo, ma sono utili nel malaugurato caso in cui il cane presenti un’infestazione da zecche, come shampoo e polveri disinfestanti.Zecche cane: sintomi È importante inoltre individuare il prima possibile l’eventuale presenza di zecche nel cane: per farlo è opportuno controllare accuratamente il quattro zampe, soprattutto ogni volta che si fa ritorno da una passeggiata in campagna, in un bosco o per prati. La zecca infatti non salta, a differenza della pulce, ma aspetta la sua “vittima” posizionata sulle piante, sui fili d’erba, sui rami bassi, pronta a trasferirsi sull'animale appena le passa accanto. Ma cosa bisogna fare Il padrone dunque deve ispezionare il cane, magari aiutandosi con un pettine a denti stretti, per individuare la zecca in mezzo al pelo, facendo maggiore attenzione ad alcuni punti come sulle orecchie, tra le dita delle zampe, sotto alla pancia, sul muso e in tutte quelle zone dove il pelo è meno folto e che la zecca predilige perché riesce più facilmente a raggiungere la pelle del cane e ad agganciarsi. Anche nel caso in cui il cane si gratti ripetutamente in uno stesso punto è bene andare a verificare che non ci sia la presenza di un parassita, visto che le zecche provocano prurito durante la suzione.  Zecche cane: come toglierle? Nonostante il corretto e costante uso di antiparassitari, può comunque capitare che una zecca si attacchi al vostro cane; come togliere le zecche del cane? Anzitutto non seguire un pensiero comunemente diffuso secondo cui l’utilizzo di olii, creme, alcool e simili costringerebbe il parassita a “tirare fuori la testa”, rendendo più facile l’estrazione; in realtà queste sostanze indurrebbero la zecca a rigurgitare, aumentando così la possibilità di trasmettere malattie al proprio “ospite” nel caso sia infetta. Il giusto comportamento da adottare per togliere le zecche del cane consiste nell'utilizzare delle pinzette con le punte sottili, meglio se ricurve, ma possono andare bene anche le pinzette per le sopracciglia; dopodiché afferrare il parassita il più possibile vicino alla pelle del cane e tirare delicatamente, cercando di ruotare leggermente in senso antiorario, finché non si sente più la resistenza della zecca, che a quel punto potrà essere estratta completamente. È importante infatti che la zecca venga rimossa viva e intera, perciò non bisogna strapparla via e occorre fare attenzione a non schiacciarle il corpo, altrimenti la si indurrebbe alla fuoriuscita del materiale potenzialmente infetto. Per lo stesso motivo la zecca non va schiacciata nemmeno una volta estratta dal cane, tanto più che, se è femmina, si causerebbe anche la deposizione delle uova, con il conseguente rischio di una infestazione; bisogna invece eliminare il parassita immergendolo nell’alcool o bruciandolo. Zecche nel cane uomo: il pericolo è il contagio! Come detto, le zecche si attaccano a qualunque animale a sangue caldo, uomo compreso! Dobbiamo quindi fare attenzione non solo al nostro cane, ma anche a noi stessi: potremmo infatti essere colpiti dal parassita sia durante la passeggiata con il nostro quattro zampe sia successivamente; il nostro cane infatti può fare da vettore per la zecca, che non si attacca a lui, in quanto protetto dall'antiparassitario, ma a noi! Oltre ad essere fastidiosa e sicuramente poco piacevole alla vista, la zecca può rivelarsi pericolosa quando infetta; durante la fase di suzione infatti può inoculare alcuni microrganismi responsabili di malattie che vanno riconosciute e curate in tempo, quali:rickttsiosi borreliosi di Lyme ehrlichiosi febbre ricorrente da zecche meningoencefalite da zecche tularemiaCome per le zecche nel cane, anche nell'uomo vanno rimosse con la stessa tecnica e il prima possibile, perché nelle prime 48 ore il contagio è meno probabile. Dopodiché occorre osservare per almeno 40 giorni la zona della pelle interessata e, se si notano arrossamenti che tendono ad allargarsi, o altri sintomi come febbre, mal di testa o dolori articolari, è bene rivolgersi al proprio medico che, se lo valuterà opportuno, potrà somministrare la specifica terapia antibiotica.

La storia di benny, il beagle rimasto incastrato nel bosco e trovato vivo dopo nove giorni

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Benny si era perso nel bosco e il suo guinzaglio era rimasto incastrato in un tronco. Brutta disavventura per Benny, un beagle rimasto in un bosco per nove giorni. Ma andiamo con ordine: questo quattro zampe vive con i suoi padroni Matt e Grace in Nuova Zelanda. Ora sta bene, ma negli scorsi giorni la coppia era disperata.Letteralmente scomparso dopo una gita nel parco regionale di Belmont, Benny non è più tornato a casa. I due padroni, preoccupati per la situazione, hanno creato un gruppo su Facebook per far si che qualunque avvistamento potesse essere segnalato.La ricerca è durata nove giorni, e ha coinvolto soccorritori e volontari, che hanno trovato Benny lo scorso 15 aprile. Ecco le parole di Grace sempre sul social network: "I soccorritori hanno compiuto una vera e propria missione. Hanno superato un burrone, scalato una cascata e messo a rischio la propria incolumità nella speranza di incontrarlo".Hanno trovato Benny impossibilitato a procedere per via del fatto che era incastrato con il suo guinzaglio sotto un tronco, anche se per fortuna vicino a lui c'era appunto la cascata e in qualche modo è riuscito a bere un po' d'acqua, come racconta sempre Grace: "Per fortuna tutto ciò non gli ha impedito di arrivare alla cascata e poter bere, riuscendo a rimanere piuttosto idratato. In fin dei conti è uscito dal suo calvario in ottima salute".Una volta recuperato (anche grazie all'aiuto di un elicottero), Benny è stato portato in un centro veterinario: aveva perso 3 kg, ma nel complesso stava bene. In questi giorni si è rimesso in forma ed è tornato dalla sua famiglia.

Kennel per cani: cos'è, a cosa serve e prezzi del trasportino

Accessori cane Redazione -

Cos'è il kennel per cani? Andiamo alla scoperta di questo accessorio. Quanti padroni di cani sanno cosa sia il kennel? Non tutti, forse perché questo termine “straniero” svia un po’ la nostra comprensione: letteralmente significa “allevamento” o “canile”, ma in italiano siamo abituati a chiamarlo più semplicemente trasportino. È sì, il kennel per cani non è altro che quel vano contenitore in cui il quattro zampe sta generalmente nel retro dell’auto o alle mostre, in attesa del proprio turno di sfilata. In realtà questo accessorio può essere usato in molte altre occasioni, ma non tutti sono d’accordo sulla bontà del suo utilizzo. Vediamone i pro e i contro. I detrattori del kennel ritengono che questo sia una specie di strumento di tortura per il cane, una vera e propria gabbia in cui l’animale viene imprigionato, con una libertà di movimento molto limitata. Ciò può essere vero quando ne viene fatto un uso sbagliato e talvolta “criminale”, ad esempio da quei proprietari di cani che pensano che tenerli chiusi prima di una gara sportiva possa “conservare” tutte le loro energie per la competizione (assurdo!). Ma esiste anche un uso responsabile e corretto del kennel per cani. A questo proposito va detto che se il cane viene abituato al trasportino sin da subito, meglio da cucciolo, in modo graduale e soprattutto senza alcuna costrizione o forzatura, finirà per considerarlo un posto in cui sentirsi al sicuro. In natura i cuccioli, anche quelli di lupo, rimangono all’interno della tana, di solito scavata sottoterra, per un periodo significativo e la mamma stessa li sgrida severamente se provano a mettere il naso fuori prima del tempo. Il kennel può rappresentare proprio questo per il cane: una cuccia dove potersi riposare in tranquillità, al riparo da ogni potenziale pericolo. Ma come si arriva a questo? Anzitutto facendo in modo che il cane entri nel kennel sin dalle prime volte in modo del tutto spontaneo, ad esempio mettendo all’interno qualche bocconcino, poi invogliandolo a rimanere nel trasportino per un tempo un po’ più lungo, magari collocando lì la ciotola con la pappa o un bell’osso di pelle di bufalo, che molto probabilmente il cane rosicchierà rimanendo sdraiato dentro al kennel. L’importante all’inizio è lasciare la porta del trasportino aperta, in modo che il nostro quattrozampe sia libero di uscire se lo desidera, e anche quando, nel procedere della fase di adattamento, proverete a chiudere lo sportello, siate pronti a riaprirlo velocemente, se il cane darà segno di insofferenza. È importante anche mettere il kennel nella stanza dove siete voi, così che il vostro amico a quattrozampe possa sempre vedervi e sentirsi comunque in compagnia. In breve il vostro amico Fido si abituerà a stare nel kennel in maniera del tutto naturale e rimarrà lì rilassato e sicuro di essere al riparo da ogni pericolo.Kennel per cani: a cosa serve Ma in quali occasioni può essere utile familiarizzare il cane con il kennel? In diverse circostanze: stare nel trasportino può insegnare al cane ad autocontrollarsi, quando ad esempio ci sono nello stesso spazio due o più cani che non vanno d’accordo e che magari si azzuffano per la pappa; oppure quando il cane, se lasciato anche per brevi periodi, distrugge casa o se vi capita di avere ospiti che proprio non riescono a farsi passare la paura per il vostro cane. Va detto però che il kennel non deve essere considerato “LA” soluzione: se il vostro cane, da solo, vi demolisce l’abitazione, prima di tutto domandatevi se lo portate abbastanza spesso a camminare, giocare e a sfogare la sua naturale energia, o se non rimanga in casa da solo per troppo tempo; non pensate di risolvere il problema semplicemente mettendolo nel trasportino! Il kennel deve essere usato sempre nei giusti limiti e nei tempi corretti: il cane non deve rimanere lì per più di due o tre ore al massimo, la durata di uno dei periodi di riposo che normalmente il cane ha durante la giornata, altrimenti vi trasformereste in “carcerieri” e il vostro cane non ve ne sarebbe affatto grato!Kennel: prezzo Andando su kennel cani Amazon troverete tutte le info su costi e offerte dedicate al trasportino per i pet.

Mangia alluminio e sassi per sopravvivere, poi il salvataggio: la storia di molly

News Redazione -

Incredibile come questa cagnolina sia riuscita a sopravvivere per mesi nei boschi. Ecco le immagini del salvataggio. Quando hanno trovato Molly, i volontari non potevano credere ai loro occhi: questa cagnolina era in condizioni davvero disperate, come racconta Susan, la ragazza che ora si sta occupando temporaneamente di questa povera quattro zampe.Ma andiamo con ordine: Molly intanto con ogni probabilità è sopravvissuta a settimane nei boschi. Quando è stata trovata era così scheletrica e con la pelliccia tutta rovinata ed emaciata che si pensava non ci fosse più nulla da fare.Alcuni operatori del Wilson Country Humane Society si sono così adoperati subito per salvare la piccola, portandola innanzitutto dal veterinario. Non solo Molly era magrissima, ma addirittura all'interno del suo stomaco c'erano pezzi di oggetti non commestibili, tra cui anche alluminio.I volontari hanno voluto raccontare la sua storia: "Ha dovuto mangiare immondizia, viveva ingerendo pietre, alluminio, ossa di pollo. E’ un miracolo che sia sopravvissuta e che non abbia avuto bisogno di essere operata". Hanno però dovuto sedarla per riuscire a tosarla: aveva infatti troppo sporco incrostato.Finita la tosatura, Molly pesava solo dieci chili, esattamente la metà del suo peso forma. Se non altro il pet è riuscito ad espellere gli oggetti non commestibili autonomamente, senza dover ricorrere appunto a chirurgia. Dopo un periodo di delicate cure, arriva la prima buona notizia, ovvero Susan, che si offre per adottarla temporaneamente: "È una cagnolina dolcissima, all’inizio era molto timida anche nei confronti degli altri cani. Abbiamo lavorato insieme per aiutarla a sentirsi più a suo agio".Dopo tre settimane di coccole e cure, Molly era pronta per incontrare Cheryl, la sua nuova proprietaria: "Abbiamo avuto un giorno di prova, ma ci siamo tutti innamorati di questa cagnolina. All’inizio aveva paura di tutto, anche del divano che scricchiolava. Ora però è tutto passato ed è una cagnetta piena di energia e in salute. Gioca e corre con gli altri miei due cani ed è lontana anni luce dal cane spaventato salvato nel bosco".Del suo passato non si sa nulla, ma per fortuna il futuro di Molly sembra essere radioso.

La storia di miro, il cane sequestrato perchè abbaia "troppo"

News Redazione -

La storia del cane Miro sta facendo il giro del mondo. 240mila firme: in tanti hanno supportato la causa di Miro, un pastore maremmano che vive in una casa con giardino a Roverè della Luna, un paesino vicino a Trento. Peccato che negli ultimi giorni questo quattro zampe sia stato sequestrato dalle Forze dell'Ordine.Il motivo? Il vicino della proprietaria l'ha denunciata perchè secondo lui il cane "abbaia troppo". In realtà, stando alle dichiarazioni di chi vive a sua volta vicino alla casa, Miro non disturba per niente (come si può vedere anche nel video). E' lui l'unica persona a lamentarsi, e i proprietari degli altri animali della zona sono pronti a portare in tribunale le loro dichiarazioni di solidarietà (anche perchè temono che la stessa sorte possa capitare ai loro cagnolini).Ecco il testo della petizione: "Più volte le Forze dell’Ordine sono accorse sul posto in seguito alle chiamate del mio vicino e tutte le volte hanno constatato che Miro non stava abbaiando  Nonostante questo la vicenda è andata avanti con due querele, trasformate poi in due decreti penali di condanna, per l’abbaiare del cane che non permetterebbe loro di dormire. Un’accusa infondata, dal momento che il cane di notte viene fatto entrare in casa, proprio per evitare ogni possibile disturbo".Miro è stato portato via dai Carabinieri lo scorso 22 marzo: è stato sequestrato e portato in un canile a Rovereto. I proprietari della struttura lo descrivono così: "E' fra i più tranquilli cani del canile. Abbaia quando vede qualcuno che non conosce, ma è normale".La sua proprietaria ha dichiarato anche al sito IlDolomiti.it: "Non sono una di quelle persone che mette gli animali al di sopra degli uomini in fatto di diritti, ma ci si deve rendere conto che sequestrare un cane o un gatto non ha lo stesso peso che sequestrare un cellulare o un motorino".

Conto corrente per cani e gatti: da oggi è possibile farlo

News Redazione -

Si tratta del primo servizio bancario destinato ai quattro zampe: andiamo ad approfondirlo meglio. Interessante iniziativa da parte di Banca di Piacenza: da oggi cani e gatti possono aprire il loro conto corrente. Non vi stiamo prendendo in giro, perchè questa soluzione è prospettata per tutti quei padroni che quotidianamente spendono soldi per i loro cagnolini o gattini.Il nome dell'iniziativa è Amici Fedeli: con sei euro al mese potrete avere il conto corrente per il vostro animale domestico, con tanto di home banking e offerte per sfruttare promozioni in negozi oppure in cliniche veterinarie.A raccontare i motivi di questa operazione è Corrado Sforza Fogliani, presidente della Banca di Piacenza: "Un cliente ci ha domandato di intestare un conto al suo cane per accentrarvi tutte le spese relative all’animale. Non era possibile soddisfarlo subito, ma ci abbiamo riflettuto e studiando la questione ci siamo accorti che molti altri spendevano cifre importanti per i loro beniamini e avevano l’esigenza di separare le spese del cane dalle loro".Lo stesso presidente ha un cane: si chiama Sun ed è un Cocker Spaniel. Assieme a lui molti altri potranno aprire il conto (che sarà intestato sia al cagnolino o gattino e al suo proprietario). In realtà già un centinaio di piacentini lo hanno aperto, staremo a vedere se nei prossimi giorni anche gli altri istituti bancari seguiranno le orme della filiale emiliana.Anche perchè in Italia sono stati registrati qualcosa come più di 60 milioni di animali domestici. Cifre da capogiro, come quelle che molti cittadini spendono per i loro pet: "A volte le spese che certe persone fanno per gli animali domestici raggiungono cifre incredibili", racconta Fogliani.Per maggiori info clicca qui.

Torsione dello stomaco nel cane: sintomi, prevenzione, cosa fare e cura

Salute & Benessere Redazione -

La torsione dello stomaco nel cane è pericolosa e richiede un immediato intervento. Avete mai sentito parlare della torsione dello stomaco nel cane? Colpisce soprattutto i quattro zampe con determinate caratteristiche fisiche e con una tendenza a non alimentarsi nella corretta maniera.In questo articolo vi spieghiamo i sintomi della torsione dello stomaco nel cane da non sottovalutare, come si cura, quali sono le cause scatenanti e come evitare che il vostro cane possa soffrirne.La torsione dello stomaco nel cane, conosciuta anche come GDV, è causata da un accumulo di gas che causa un rigonfiamento progressivo e trasforma lo stomaco in un sacchetto chiuso, all’interno del quale fermentano tutti i cibi. Nei casi più gravi va a nuocere anche gli organi circostanti, che vengono compressi a causa dello stomaco dilatato.La torsione gastrica nel cane, come suggerisce il termine, è dovuta ad una contorsione dello stomaco su se stesso che causa un blocco dei vasi sanguigni e una quantità minore di sangue per lo stomaco. Aumentano le dimensioni della milza; il piloro tende a spostarsi a destra dell’addome, sotto lo stomaco, e potrebbe arrivare fin sopra il cardias.Lo stomaco del cane tende a dilatarsi e le funzioni gastriche si bloccano. Si ostruisce la vena cava caudale e la vena porta, si verifica una conseguente riduzione cardiaca, la congestione del mesentere, la coagulazione intravasale disseminata.La torsione dello stomaco nel cane o torsione gastrica potrebbe causare emorragie interne e nei peggiore dei casi provoca anche la morte dell’animale, è importante provvedere subito a curarla e operare il cane con urgenza perché questa patologia può solo peggiorare. Torsione dello stomaco nel cane: cause Non esiste una causa specifica scatenante il rigonfiamento dello stomaco, questo problema dipende principalmente dallo spostamento dell’intestino che a sua volta è il risultato di altri fattori tra cui:• I cani di taglia grande con un torace profondo. • Cani con predisposizione a vomito e diarrea. • Una scorretta alimentazione. • Scorretta modalità del consumo del cibo. • Movimento poco indicato dopo i pasti. • Scorretto consumo dell’acqua.I cani di media e grossa taglia hanno un torace stretto, lo stomaco è grande, è sostenuto da legami grossi e lunghi per questo motivo sono maggiormente soggetti alla torsione gastrica.Educate il vostro cane a mangiare correttamente, non deve consumare i pasti troppo velocemente e deve fare piccoli bocconi, non deve ingerire grosse quantità di cibo tutte assieme, i cani che mangiano una volta al giorno tendono spesso a consumare troppo rapidamente il pasto.I cibi come pane riso, pasta, cereali se consumati troppo velocemente minacciano alla salute del cane perché tendono a fermentare nello stomaco. Bere troppa acqua durante i pasti e consumarli voracemente non è salutare e se in più aggiungete anche delle attività molto frenetiche e faticose prima o subito dopo il pasti il vostro cane rischia seriamente di trovarsi a dover affrontare questo problema.In più se il vostro fedele amico purtroppo è predisposto al vomito o alla diarrea potrebbe soffrire più facilmente di torsione dello stomaco.Torsione dello stomaco nel cane: sintomi Il segnale più visibile fisicamente è sicuramente la dimensione del ventre perché tende ad aumentare e se il cane è nervoso, si lamenta, non riesce a stare fermo e ripetutamente ha conati di vomito senza rigetto, con una salivazione abbondante, questi sono tutti gli indizi che non dovete tralasciare.Se sono presenti attenzione: potrebbe essere in corso una torsione allo stomaco. Tra i sintomi della torsione allo stomaco nel cane abbiamo:• Dilatazione dell’addome • Conati di vomito senza rigetto • Forte dolore addominale • Depressione, sguardo fisso, guaiti frequenti e spossatezza • Stato di agitazione e abbattimentoQuesti sintomi si manifestano nell’arco di poche ore, se li notate correte immediatamente dal veterinario che provvederà a fare gli esami necessari: radiografie, ecografie e palpazione dell’addome sono sufficienti a capire se il cane ha una torsione dell’addome, solitamente si procede con un’operazione. Torsione dello stomaco nel cane: cura Ma come funziona questa operazione? Il veterinario fa passare dalla bocca del cane un tubo e cerca di rimuovere il cibo, il gas e tutti i liquidi presenti nello stomaco. Poi procede facendo un lavaggio con l’acqua tiepida per eliminare i cibi che fermentano nello stomaco: se c’è la torsione dello stomaco per il tubo è impossibile passare quindi è necessario un intervento chirurgico.Lo stomaco viene svuotato e ricollocato nella posizione iniziale, se necessario la milza va asportata. Per precauzione o per evitare nuovamente torsioni allo stomaco si può fare una gastropessi: è un intervento che serve per fissare permanentemente lo stomaco che viene suturato alla parete addominale.Il cane potrebbe presentare aritmie cardiache e un arresto cardiocircolatorio dovuto a alterazioni elettrolitiche, quindi fate sempre attenzione a non fargli compiere sforzi fisici e movimenti poco indicati.Come abbiamo già detto i cani di medie e grossa taglia sono maggiormente predisposti alla torsione dello stomaco, tra le razze che ne vengono maggiormente colpite ci sono: il Pastore tedesco, l’Alano tedesco, il Labrador retriever, il Setter irlandese, Golden retriever, Mastino dei Pirenei e Mastino napoletano.Prevenire questa disfunzione significa evitare di far compiere al cane movimenti sbagliati come avvitamenti: sono quelli più pericolosi perché il corpo si sposta mentre lo stomaco rimane fermo e immobile, attenzione alle posizioni innaturali, evitate di far fare attività fisica attività che possono rappresentare una fonte di stress e sforzo poco prima e poco dopo i pasti.Date al cane il la giusta razione di cibo quotidianamente e suddividetela in 2 o tre pasti al giorno, meglio più pasti in piccole quantità che un unico pasto che rischia di diventare una vera e propria abbuffata per il vostro cane.Cercate di “apparecchiare” su un rialzo di 10 cm circa da terra per facilitare il pasto al vostro cane e indurlo a mantenere una postura più corretta, che contribuirà a diminuire il rischio di torsione. Considerate che in vendita esistono anche ciotole per cani rialzate indicate per prevenire questo tipo problema.

Addio a jimmy, il cane militare italiano schierato in libano

News Redazione -

Dopo dieci anni di servizio, Jimmy è stato stroncato da un malore: ecco la sua incredibile storia, fianco a fianco con i militari italiani. Jimmy se n'è andato: dopo oltre 10 anni di onorato servizio a fianco dei militari del Contingente italiano schierato in Libano, questo Pastore belga è stato stroncato da un malore durante uno dei suoi tanti controlli con cui fiutava eventuali tracce di esplosivo sui mezzi che entravano nella base militare di Shama, Comando del Settore Ovest di UNIFIL, controllata attualmente dalla Brigata Paracadutisti "Folgore".Questo cagnone era cresciuto al Gruppo Cinofilo del Centro Militare Veterinario di Grosseto (fondato nel 2002), ed è deceduto ieri mattina: si è accasciato al suolo all'improvviso, nemmeno il suo conducente è riuscito a fare qualcosa.Sarebbe andato in pensione a breve, adottato dal suo stesso conducente. Dopo essere stato impiegato in sei missioni all'estero (tra cui Kosovo e Afghanistan), questo cucciolone non è riuscito a vincere la sua battaglia più grande.Quante vite avrà salvato nel corso di questi anni? Tantissime. Infatti è appurato che le unità cinofile ogni anno scongiurano il pericolo dell'esplosione di ordigni: fiutarli per questi quattro zampe è un gioco, e i cani sono addestrati proprio come se stessero giocando. Non ci sono metodi coercitivi nè vengono maltrattati.La scomparsa di cani così eroici ci rende un po' tristi, ma sicuramente ora anche questo cagnone starà in un posto migliore. Buon ponte, Jimmy.

Sverminazione cani (cuccioli e adulti): cos'è, come si fa, quando farla, ogni quanto e costo

Salute del cane Redazione -

La sverminazione dei cani è una prassi sanitaria assolutamente obbligatoria e necessaria: andiamo a scoprire perchè. Nel nostro articolo andiamo a vedere quando effettuare la sverminazione dei cani (cuccioli e adulti), partendo però prima da una serie di premesse.Nei primi giorni di vita i cuccioli ricevono gli anticorpi grazie al latte della mamma, ma con il tempo - e conseguentemente all'interruzione dell'allattamento - i piccoli necessitano di essere vaccinati.Seguire il giusto iter medico è davvero fondamentale, quindi non appena il nostro cucciolo compie le 6-8 settimane di vita bisogna vaccinarlo. Oltre ai classici vaccini che ogni veterinario fa, c'è un altro inter obbligatorio da eseguire, ovvero la sverminazione dei cuccioli di cane.Nel nostro focus andiamo a vedere di cosa si tratta, come si fa, ogni quanto si deve fare e i costi di una prassi medica divenuta ormai obbligatoria. Sverminazione cuccioli cane: cos'è Non appena i cuccioli iniziano a respirare, hanno già al loro interno dei vermetti detti ascaridi, dalla forma lunga e cilindrica. Si diffondono nel suo intestino già da quando è un feto appunto, trasmessi dalla madre, ma a dire il vero possono anche giungere al cucciolo attraverso il latte materno. Sverminare i cani è perciò una prassi medica fondamentale e da attuare in tempi rapidi.La sverminazione dei cuccioli di cane è una pratica semplice, e va fatta perchè altrimenti i vermi vanno a causare problematiche al quattro zampe molto ostiche poi da risolvere. Perciò per evitare patologie meglio sverminare il cucciolo, anche per non far incappare te stesso e la tua famiglia in situazioni spiacevoli. Sverminazione cuccioli cane: quando va fatta Una prima sverminazione va eseguita entro 20 giorni dalla nascita del cucciolo. E' importante sottolineare come anche la madre ne abbia bisogno, perchè altrimenti potrebbe infettare il piccolino durante l'allattamento.Dopo averla eseguita è necessario che venga fatta un'altra sverminazione dopo 25 giorni dalla prima: in questo modo il problema dei parassiti intestinali verrà definitivamente risolto. Per avere una sicurezza totale sarà ancor meglio far analizzare le feci del cucciolo ad un veterinario una volta passati due mesi dalla seconda.In base al responso si vedrà se sarà necessario un prodotto sverminante più adatto da somministrargli. Sarà sempre il veterinario a stabilire con certezza se e quando il cucciolo andrà nuovamente sverminato.Tuttavia consigliabile verso i due mesi raccogliere anche dei campioni di feci e portarle dal proprio veterinario di fiducia il quale le analizzerà per valutare se la sverminazione abbia fatto effetto del tutto. Se dalle analisi, il risultato ottenuto sarà positivo, allora in questo caso sarà necessario prescrivergli un prodotto sverminante più adatto.Quel che è certo è che tutti i cani sono aggrediti da questi parassiti: possono essere colpite sia le razze di piccola taglia, i quattro zampe medi, quelli grossi e giganti. I sintomi più riscontrabili per quanto riguarda i vermi nel cane sono la diarrea, vomito, pelo opaco, prurito anale, inappetenza, dimagrimento e insorgenza di allergie. Sverminazione cuccioli cane: ogni quanto farla Il consiglio è quella di farla almeno due volte l'anno, ma chiaramente sarà il vostro veterinario di fiducia a stabilire questo. Infatti ogni cane ha un quadro clinico differente. Detto questo, sicuramente il vostro esperto vi darà ulteriori consigli su come affrontare il problema e soprattutto su come prevenire la ricomparsa dei vermi.Ad esempio è utile sapere che è bene lavare la ciotola dell'acqua e del cibo in maniera regolare, cuocere bene la carne prima di aggiungerla al suo pasto, non permettere al cane di mangiare le carcasse e in generale assicurare che il quattro zampe viva in un'ambiente igienico.

Pasqua e pasquetta con il cane: dove andare e cosa fare

News Redazione -

Ci avviciniamo alle festività pasquali: cosa fare e dove andare insieme al nostro cane? Ci siamo, manca poco alle festività pasquali e in queste ore ci stiamo organizzando per passare due giorni in totale tranquillità, anche per staccare da lavoro e stress quotidiano. E cosa c'è di meglio di passare Pasqua e Pasquetta con il cane che tanto amiamo?C'è una buona notizia: in Italia stanno sempre più aumentando le strutture e offerte pet-friendly, anche per soggiorni non troppo prolungati. Quest'anno c'è un po' l'imbarazzo della scelta: strutture di accoglienza si, ma anche strutture alberghiere, residence e agriturismi.Tra itinerari marittimi, montanari e campagnoli, potrete passare una giornata oppure più giorni in compagnia del vostro cagnolino. Ma dove trovare le offerte più vantaggiose? Nel web si sono sempre più sviluppate alcune piattaforme che mettono sul piatto alcune tra le migliori proposte provenienti dalle strutture di tutta Italia, che vengono incontro alle più variegate esigenze.Il portale viaggiconilcane è fatto apposta per programmare la propria vacanza insieme a Fido: è un sito ad hoc, con pacchetti fatti a misura di... cane! Oltre a questo vengono anche forniti alcuni consigli su come passare la vacanza con il pet in tutta tranquillità, oltre a tutti i documenti del caso che verranno richiesti (specialmente se la destinazione è estera).Pasqua con il cane: ecco altre idee per una vacanza perfetta Un altro portale molto ben studiato in tal senso è zampavacanza, che per Pasqua 2018 ha individuato una top 10 di offerte che vanno dalla Toscana alla Puglia. Come accennavamo prima, ci sono possibilità di scelte molto variegate, dal mare della Liguria alle montagne Aostane.Non da meno il sito di vacanzeanimali, che propone varie offerte e pacchetti last minute per chi ha piacere di passare le vacanze pasquali con il proprio cagnolino. Stesso discorso degli altri portali: anche qui possiamo scegliere ad esempio tra suggestivi agriturismi umbri e pensioni complete a Rimini.Insomma, ce n'è davvero per tutti i gusti e per tutti i prezzi. C'è ancora tempo per prenotare!

La storia di salvatore, l'uomo che viveva in macchina per non lasciare il suo cane

News Redazione -

Salvatore e Spank hanno avuto il loro lieto fine: hanno trovato finalmente una casa dove stare. Alcune notizie non possono che restituirci un po' di positività e sorrisi: la storia di Salvatore e Spank è una di quelle. Fino a qualche giorno fa infatti l'uomo, accompagnato dal suo fedele cagnone, viveva in macchina.Le disavventure dei due iniziano a gennaio, quando Salvatore si separa dalla convivente: è malato, e non può far altro che tornare insieme a Spank nell'appartamento di famiglia. La madre però, dopo qualche giorno, inizia ad accusare i primi sintomi di allergia al pelo del cane.Impossibile vivere così, ma Salvatore proprio non vuole separarsi da Spank, e per questo motivo decide di andare a vivere in macchina. Non ci sono alternative, nonostante l'inverno e il freddo polare di questi mesi. La loro storia però ha iniziato a fare il giro dei social: in molti li hanno aiutati, ma non in maniera decisiva.Fino a quando una coppia ha offerto a Salvatore un piccolo appartamento a costi molto contenuti. C'era anche posto per Spank! L'uomo ha così accettato, ringraziando infinitamente i due coniugi, che hanno dichiarato ai media: "Abbiamo letto su La Nazione la sua storia e le difficoltà nel trovare un alloggio in affitto con il suo piccolo stipendio. Ci siamo commossi tantissimo. Quando abbiamo visto che dopo tanti mesi non era ancora stata trovata soluzione, ci siamo sentiti in dovere di intervenire. Lo abbiamo rintracciato grazie a un parente, perché a furia di parlare di questa storia, abbiamo scoperto che conoscevamo un suo zio e così, nel giro di qualche tempo, siamo riusciti a rintracciarlo e a presentarci. Ci è sembrata subito una brava persona, come tante che attraversano un periodo difficile. D’altronde, chi non ne ha avuti?".Adesso Salvatore e Spank vivono nella loro nuova casa, con un po' più di speranza verso il futuro.

Allergie nel cane

Allergie nei cani: cosa fare, sintomi e rimedi

Salute del cane Redazione -

Una guida su tutte le possibili allergie nei cani, e come affrontare il problema. Così come noi esseri umani, anche i cani possono sviluppare allergie a diverse sostanze con cui vengono in contatto più o meno abitualmente nel corso della loro vita quotidiana. L’allergia infatti non è altro che una risposta eccessiva del sistema immunitario ad un componente di per sé innocuo nei soggetti non allergici. Esistono quattro principali categorie di allergie nei cani, classificate a seconda della tipologia di allergene che scatena la reazione di ipersensibilità. La più diffusa è la dermatite allergica da pulci: è causata dal morso del parassita, che inocula sottocute la propria saliva, contenente una proteina che scatena la reazione avversa nell'organismo del nostro amico a quattro zampe. Può essere sufficiente anche il morso di una sola pulce a provocare i sintomi di allergia nel cane: sono infatti proprio i cani che meno frequentemente vengono in contatto con le pulci a sviluppare più spesso ipersensibilità, mentre quelli che vivono in ambienti dove la presenza delle pulci è comune, si “abituano” e diventano in un certo senso tolleranti al loro morso. Tra le allergie nei cani, la seconda per incidenza è la dermatite atopica: interessa una percentuale compresa tra il 10 e il 35% dei cani ed ha una componente ereditaria; se è vero che nessun cane nasce allergico, esistono però alcuni soggetti che hanno una predisposizione genetica a sviluppare allergie.L’atopia non è facile da diagnosticare anche per il veterinario perché è multiforme e consiste nella risposta allergica a sostanze differenti che vanno dalla polvere, alle cellule epiteliali (le squame della pelle per intenderci), alle muffe, alle piume di uccello fino ad arrivare ai pollini e alle erbe. Sono sempre più frequenti anche le allergie e intolleranze alimentari del cane: si tratta di reazioni di ipersensibilità ad alcuni cibi di cui il cane si nutre, in particolare carboidrati (frumento, mais e soia) e proteine (soprattutto pollo, agnello, manzo, latticini, pesce). Esistono infine le allergie da contatto nel cane, che sono le meno diffuse e si verificano quando l’animale entra in contatto appunto con specifiche sostanze, come alcuni componenti chimici presenti negli shampoo e nei detersivi per pavimenti oppure fibre di cotone o di lana di tappeti e coperte.Allergie nei cani: sintomi Le allergie nei cani danno tutte sintomi molto simili, qualunque sia l’allergene che scatena l’ipersensibilità. Il primo e più evidente sintomo è il prurito: il cane inizia a leccarsi con insistenza, talvolta fino a spelarsi e a procurarsi delle lesioni cutanee, in alcuni punti specifici del corpo: spazi interdigitali, gomito, cavità ascellari, interno coscia, dorso, muso, orecchie. A ciò si accompagnano spesso arrossamenti, eritemi della pelle o edemi. Ma i sintomi si estendono molte volte anche ad altre zone ed apparati dell’organismo, dando origine ad affezioni respiratorie (tosse, asma, sinusite, mancanza di respiro), gastrointestinali (vomito e diarrea), oculari (persistente lacrimazione) o otiti ricorrenti.Allergie nei cani: diagnosi La diagnosi delle allergie canine non è sempre facile e può richiedere anche tempi lunghi. L’individuazione delle dermatiti da pulce è la più immediata e spesso può essere fatta dallo stesso proprietario, che con un po’ d’attenzione potrà notare sul materasso del cane o sul giaciglio dove è solito stare, la presenza di puntini neri, simili a grani di terra, che altro non sono che le feci della pulce, composte da sangue digerito; se inumiditi con un panno-carta rilasciano un inconfondibile colore rossastro. Per debellare questo parassita sarà necessario anzitutto applicare al cane appositi prodotti, che sarà il veterinario a consigliare, in vendita in farmacia e in tutti i negozi per animali, sotto forma di spot-on, collari o anche compresse. Occorrerà inoltre una vera e propria opera di disinfestazione all'interno della casa, o comunque dell’ambiente in cui il cane vive, con il lavaggio accurato di tappeti, coperte, tende e di tutto ciò che può costituire un ambiente ideale per la proliferazione del parassita. L’allergia atopica del cane è invece difficile da diagnosticare per la sua eterogeneità, anche se ci sono alcuni segni clinici che possono indirizzare il veterinario: oltre ai sintomi comuni quali prurito, eritemi, ecc, spesso compaiono anche alopecia (perdita di pelo), iperpigmentazione (pelle più scura), lichenificazione (ispessimento della cute). Un’attenta raccolta dei dati anamnestici, assieme a test sierologici, spesso rappresenta la strada migliore per giungere alla diagnosi. Le allergie alimentari nel cane, includendo una vasta gamma di allergeni, di solito vengono individuate procedendo per esclusione: progressivamente si provano ad eliminare dall'alimentazione del cane i cibi potenziale fonte di allergia e si vede la risposta nel tempo. Occorrono generalmente almeno dodici settimane di dieta per capire con chiarezza se vi sono dei giovamenti. Si arriverà in questo modo ad individuare l’alimento da bandire totalmente dall'alimentazione del cane. Per la diagnosi della dermatite da contatto di solito occorre osservare la concatenazione tra contatto con l’allergene e conseguente reazione allergica nel cane. Il ripetersi di questa sequenza porta all’individuazione della causa scatenante.Allergie nei cani: cura Una volta individuati i fattori determinanti le allergie del cane, la cura consiste anzitutto nell’allontanare, laddove possibile, l’animale dall’allergene, e nella somministrazione di farmaci volti ad eliminare o a tenere sotto controllo i sintomi. Vengono impiegati spesso cortisonici per placare il prurito, la cui somministrazione deve però essere ciclica e limitata nel tempo, anche se recentemente sono stati messi a punto farmaci a base di oclatinib, che inibiscono il senso del prurito, ma devono essere utilizzati solo dietro stretto consiglio veterinario. Sono consigliati anche shampoo e lozioni apposite da applicare periodicamente per migliorare la dermatite sulla pelle.

Mastino tibetano

I cani più grandi del mondo: ecco 20 razze giganti

Curiosità Redazione -

I cani più grandi del mondo possono mettere soggezione per la loro mole, ma sono dei veri campioni di coccole: andiamo alla scoperta di queste razze. Tra gli amanti dei cani, ci sono quelli che adorano i piccoli cuccioli da proteggere e coccolare, tanto da ricercare taglie super mignon, come: nano, toy e teacup. Amano portarli con se ovunque, stanno in una borsetta e sono teneri e minuti come appena nati.Altri invece preferiscono i cani grandi e rassicuranti. Non c’è una definizione universale di razza gigante, anche se parte del mondo cinofilo identifica come taglia gigante le razze che superano i 45 kg di peso. I cani XL possono essere robusti e possenti o alti e longilinei. Al contrario di quello che si pensa, questi cagnoni hanno usualmente un temperamento mite e sono eccellenti compagni per tutta la famiglia.Se siete interessati a farvi coccolare sul divano da una montagna di pelo, date un’occhiata alla lista dei 20 cani più grandi del mondo:1) Pastore del Caucaso: molto diffusi in Russia, Armenia, Azerbaijan e Georgia, hanno una possente struttura e una buona muscolatura. Appartengono alla famiglia dei molossoidi. Possono raggiungere i 70 centimetri per le femmine anche 75 per i maschi.2) Mastiff: è sicuramente uno dei cani più grandi del mondo come mole. Questa razza ha origine antichissime e sembra sia stata censita per la prima volta dai Romani durante la conquista dell’Inghilterra. Un esemplare maschio può arrivare a pesare anche 113 kg di peso. Il Mastiff inglese più grande che sia mai stato documentato è Zorba, peso record 154 chilogrammi. Il cane più grande del mondo, nel periodo in cui è vissuto.3) Terranova: originariamente usato come cane da lavoro per i pescatori, è famoso per la sua intelligenza e le sue capacità natatorie. Un cagnone dolce e morbidissimo che può arrivare a pesare anche 70 kg.4) Mastino tibetano: provengono da Tibet, appunto, ma anche Cina, Nepal e India. Possono raggiungere i 65 centimetri di altezza e più di 80 kg di peso.5) Levriero scozzese: allevati originariamente per cacciare i cervi, hanno un carattere mite e dolce. Annoverati giustamente tra i cani più grandi del mondo, sono davvero molto alti, visto che i maschi possono raggiungere gli 80 cm, ma relativamente leggeri tra i 34 e i 50 chilogrammi.6) Mastino napoletano: le proporzioni di questo cane sono davvero impressionanti, possono pesare anche 70 chilogrammi, e sono molto protettivi verso la casa e la loro famiglia. Non di certo un cane al quale si vuol dare fastidio volentieri.7) San Bernardo: originario dell’Italia e delle Alpi Svizzere, veniva impiegato per il soccorso alpino. Può essere considerato uno dei cani più grandi del mondo, i maschi adulti più imponenti misurano fino a 90 centimetri d altezza e 120 chilogrammi di peso.8) Levriero irlandese: viene considerata la razza più alta del mondo, misura tra i 70 e i 90 centimetri.Usato in antichità per la caccia e la guardia, è un cane che ama stare da solo e può essere soggetto a qualche capriccio.9) Alano: rinomati nel mondo proprio per la loro taglia, sono pazienti, gentili e affidabili. L’altezza oscilla tra i 70 e i 90 centimetri e il peso tra i 45 e i 90 chilogrammi. Purtroppo non sono cani molto longevi, in media l’aspettativa di vita è 8/10 anni. Il cane più grande del mondo è stato Zeus, Alano di 120 centimetri.10) Leonberger: detto anche il leone gentile, prende il nome dalla città tedesca  di Leonberga. Possono arrivare ai 75 centimetri di altezza e 68 chilogrammi di peso. Sono contraddistinti da un folto pelo, un carattere gentile e giocoso, che lo rende adatto alla vita in famiglia.11) Boerboel: è una razza grande e robusta proveniente dal Sud Africa. Le sue proporzioni sono formidabili: alto fino a 70 centimetri, può pesare anche 100 chilogrammi. Sono molto fedeli, particolarmente amanti dei bambini, molto protettivi verso la famiglia e il proprio territorio.12) Pastore dell'Anatolia: è un cane antichissimo, allevato in Turchia già 6 mila anni fa. Viene annoverato giustamente tra i cani più grandi del mondo, poiché alto fino a 80 centimetri e pesante fino ai 70 chilogrammi. Sono dei veri e propri giganti. Allevati in origine per prendersi cura del gregge, erano in grado di gestire gli animali senza supervisione umana, anche in vaste aree selvagge. Per questo hanno sviluppato un carattere indipendente e vigoroso, e si consiglia la socializzazione con altri cani, fin da cuccioli per prevenirne l’aggressività.13) Cane da montagna dei Pirenei: questa razza è stata selezionata per proteggere le capre ed essere idonea alla vita montana. Sono molto intelligenti, molto affettuosi ma anche molto grandi: dai 65 agli 82 centimetri di altezza, dai 40 ai 54 chilogrammi di peso.14) Landseer: molto simile al Terranova, si differenzia dal cugino americano per arti più lunghi ed una maggiore attitudine alla guardia. Anche questa razza ama molto l’acqua. Gli esemplari maschi più grandi possono arrivare a 80 centimetri di altezza e circa 80 chilogrammi di peso.15) Mastino pakistano: è il discendente di una razza ormai estinta chiamata Alaunt, a discapito delle sue dimensioni, fino a 90 centimetri di altezza per anche 90 chilogrammi di peso è un cane socievole, docile e facile da addestrare.16) Kangal: un altro cane di origine turca, allevato per la vita in montagna e la protezione del bestiame. Alti fino  a 81 centimetri sono relativamente più leggeri, pur facendo parte della famiglia dei molossoidi, da 54 a 66 chilogrammi; il peso minore li rende agili e veloci. Sono cani calmi, controllati, indipendenti, robusti e protettivi. Se adeguatamente socializzati adatti al contatto con estranei e bambini.17) Akbash: anche questa razza è originaria della Turchia, è stata selezionata per difendere le greggi. Caratterizzati da un folto manto candido possono arrivare a misurare anche 85 centimetri di altezza e circa 64 chilogrammi di peso. Hanno un temperamento calmo e attento, hanno ottima resistenza e perseveranza, e buone capacità di concentrazione.18) Cane corso: è il cugino del Mastino Napoletano. Una razza selezionata in Italia per la caccia e la guardia. Il Corso è un cane molto muscoloso ma meno imponente degli altri mastini, pesa massimo 50 chilogrammi per un altezza che raggiunge un massimo di 70 centimetri.19) Kuvasz: è un cane di origini ungheresi, selezionato dai nomadi per la guardia dei greggi. Si contraddistingue per un folto pelo bianco, un carattere intelligente e furbo, con molto senso dell’umorismo.20) Komondor: anche lui di origini ungheresi sarebbe arrivato dalle steppe asiatiche con le orde degli Unni, impossibile da confondere, per la conformazione del suo pelo definito cordato. Un cane molto ubbidiente, di indole tranquilla, attenta ma diffidente. Misura fino a 70 centimetri di altezza e 60 chilogrammi di peso.I cani più grandi del mondo potranno essere sicuramente impegnativi ma ispirano una fiducia e una protezione proporzionale alla loro mole.

Lasciano il cane dal dog-sitter e non tornano più a riprenderlo: la storia di pablo

News Redazione -

Pablo è stato abbandonato, ma grazie all'intervento di persone con un cuore ora è amato e sta bene. Un tenero Chihuahua di nome Pablo è stato abbandonato dalla sua famiglia, che ha deciso di lasciarlo da un dog-sitter e non è mai più andata a riprenderselo. Purtroppo però le peripezie di questo cucciolino non sono finite.Si, perchè dopo qualche settimana anche il dog sitter ha scritto un post su Facebook dove annunciava che Pablo sarebbe stato presto ospite di un rifugio: infatti era intrattabile, impaurito e abbaiava in continuazione. Il rifugio in questione però con ogni probabilità lo avrebbe soppresso oppure cercato di vendere su internet.Michele Walsh, coordinatrice del gruppo di salvataggio AMA Animal Rescue, non ci ha pensato due volte ed è intervenuto: "Abbiamo saputo che Pablo era costretto a vivere in un armadio perché abbaiava molto. Siamo subito andati a recuperarlo".Il cagnolino era salvo, ma rimaneva pauroso di tutto, e non smetteva un secondo di abbaiare, come racconta sempre Walsh: "Era particolarmente spaventato dalle persone. Non sappiamo con esattezza cosa gli sia accaduto ma supponiamo che non sia nulla di buono".Il timore di Michele era quello che nessuno avrebbe mai adottato Pablo, fin quando però non si è palesata Alexia Perimone: "È stato incredibile vedere la scena. In appena 15 minuti Pablo era diventato un cagnolino socievole ed ha iniziato a leccare la mano di Alexia. Le ha chiesto di diventare la sua mamma adottiva".Lo scorso dicembre, dopo alcuni mesi di terapia, Pablo era pronto per essere adottato definitivamente. E' stata Maura McHale a prenderlo in custodia definitiva: "Ho visto Pablo in una foto e non ho resistito. Desideravo un Chihuahua da parecchio tempo e lui era perfetto. Quando sono andato a prenderlo mi ha leccata per tutto il viaggio. Tutto ciò che vuole è qualcuno con cui stare, ha una splendida personalità. Ama ballare: si alza sulle zampe posteriori e inizia a ballare".Dopo tutti i guai che ha passato, ora Pablo è felice, e McHale è contenta già così: "E’ una sensazione incredibile vedere quanto è felice. Sa che ormai è al sicuro".

Dermatite nel cane: cos'è, sintomi, cure e rimedi naturali

Salute del cane Redazione -

Cos'è la dermatite nel cane? Si tratta di una patologia che provoca irritazione e prurito, ma anche altri sintomi piuttosto pesanti. La dermatite è una delle malattie più frequenti nel cane. Non ne hai mai sentito parlare? Non sai di cosa si tratta e come si manifesta? Se non la conosci, in questo articolo ti parliamo delle dermatiti e dei problemi che causano alla pelle. Qui trovi le spiegazioni sulle tipologie di dermatiti che attaccano la cute del cane e sui sintomi che comportano. Le dermatiti possono dipendere da diversi fattori sia interni che esterni all’organismo e va fatta una visita accurata per evitare di sbagliare la cura viste le innumerevoli forme che può avere questa infezione. Un chiaro indizio di un principio di dermatite è il sintomo più comune, il classico prurito del cane, oltre ai segni come le lesioni o le chiazze che la malattia provoca sulla pelle.Dermatite essudativa iperacuta nel cane: una malattia frequenteLa dermatite essudativa iperacuta rientra tra le malattie della pelle del cane, tra le più frequenti nel nostro amico a 4 zampe. La pelle, è ciò che riveste e protegge il corpo, è la parte più esterna dell’organismo, quella che si confronta e relaziona con l’ambiente e tutto quello che ne fa parte: la temperatura, il caldo, il freddo, l’inquinamento, gli organismi come i batteri. La pelle, essendo lo strato più superficiale, deve fare i conti con eventuali lesioni provocate da malattie o urti. La pelle ha uno spessore di pochi millimetri ed è la parte dell’organismo che mette in contatto l’esterno con l’interno e viceversa. Qui si manifestano alcuni sintomi dovuti a malattie e infezioni che provocano la formazione della dermatite del cane, le più frequenti sono:Le piodermiti La foruncolosi L’acne Le ulcere cutaneeDermatite nel cane: sintomi La dermatite nel cane si manifesta con un edema che provoca prurito e generale fastidio. La conformazione del pelo e della cute predispongono alcune razze ad essere più sensibili a questo tipo di dermatite, ad esempio il Pastore tedesco e i cani che hanno un pelo fitto, abbondante o anche riccio come il Chow chow, che possono riscontrare con più facilità delle patologie alla pelle. Al di là del prurito continuo, la dermatite nel cane è una patologia che provoca anche altri sintomi ben più gravi, tra cui:Estesi arrossamenti, eczema, forfora e croste Formazione di piaghe, pustole, ulcere e sanguinamento Presenza di parassiti, rigonfiamenti e sangue Starnuti Odore maleodorante della parte interessata Senso generale di dolore fisicoQuindi è bene non trascurarla e portare Fido dal veterinario: un'iniziale prurito frequente, se non curato in maniera tempestiva, può portare a questi problemi propri della dermatite nel cane. Ma quali sono le zone più interessate? Sicuramente le ascelle, ma anche l'addome, le orecchie e le zampe. Se il cane inizia a leccarsi sempre significa che esiste un problema.Dermatite nel cane: tipologiePer capire di che tipo di dermatite si tratta è meglio rivolgersi al veterinario: una volta visitato il cane saprà indicare la cura adeguata. Dermatite è un termine utilizzato genericamente per indicare un’infiammazione della pelle. Si può manifestare in tre fasi diverse: dermatite acuta, subacuta o cronica con conseguente lesione della cute, arrossamenti o pruriti e a volte si manifesta anche l'otite. L’infezione della pelle è di vari tipi e può essere la conseguenza di cause diverse, ad esempio la dermatite atopica si manifesta sul muso e alle estremità degli arti, è dovuta all'inalazione di certi elementi presenti nell'aria soprattutto durante il periodo primaverile. La dermatite allergica è causata da alimenti e come suggerisce la parola stessa è dovuta ad una dieta sbagliata che crea pruriti: la cura consiste nel cambiare il regime alimentare del cane, spesso viene utilizzata la dieta ad eliminazione. Un'altra forma di dermatite molto diffusa nei cani è l’acne: si presenta nel muso sotto forma di puntini e come nell’uomo appare durante la fase della pubertà che va dai 5 agli 8 mesi. Dipende sicuramente dagli ormoni e dai geni, non è necessario fare delle cure specifiche perché tende ad andarsene da sola, le razze predisposte ad avere l’acne sono l'Alano e il Boxer. Nella pelle ci sono delle ghiandole sebacee che se non funzionano bene possono causare la seborrea che può essere secca o grassa: la prima ha come conseguenza il pelo secco e forfora, ne soffrono molto i Setter, la seborrea grassa rende il pelo del cane oleoso ed è diffusa tra cocker, Basset-hound e springer. Le micosi sono il risultato di un’infezione dovuta ai funghi: la pericolosità di questa dermatite è che si attacca anche all'uomo, si individua facendo le analisi. Si cura isolando il cane per evitare contagi al padrone e ad altri animali, lo si mette in un ambiente pulito e gli si dà una pomata l’antifungino, ma se è grave è meglio passare alle pillole. E' importante selezionare cibi di qualità e far seguire una dieta sana al cane. La rogna è un'altra forma di dermatite: è causata da un acaro sarcoptes saibei, si manifesta con la presenza di pustole, pelle squamosa, ispessimento della cute, alopecia localizzata e nei casi più gravi anche con la febbre. Può essere di due tipi: quella rossa e quella sarcoptica. La rogna rossa è meno pericolosa perché non si trasmette all'uomo, si riconosce dalle pustole che forma sulla pelle del cane. Si riproduce sulla testa e nelle zampe. La rogna sarcoptica è trasmissibile anche all'uomo, è causata da un parassita che si posiziona solo in certe zone del corpo del cane, tra cui le ascelle, la coda, nelle zampe e vicino alle orecchie. Provoca un prurito talmente insopportabile che porta il cane a sfregarsi contro le superfici o a crearsi delle lesioni dovute al fastidio che gli crea il parassita. La probabilità di prendere la rogna sarcoptica aumenta quando arriva la bella stagione e aumentano le temperature. Questo tipo di rogna può infettare anche il gatto, la volpe, il coniglio e infine l’uomo che vive a diretto contatto con animali che hanno contratto questa infezione. Anche in questo caso è fondamentale igienizzare e tenere il cane in luoghi puliti. Tra i cani nordici come l’Husky è molto diffusa anche la dermatite dovuta alla carenza di zinco, che provoca l’arrossamento della pelle e la formazione di croste attorno agli occhi, sul muso, nelle zampe e nelle orecchie. Prestate attenzione anche ai traumi: se il vostro cane ha subito delle operazioni chirurgiche, delle bruciature, dei colpi, potrebbe manifestare dei disturbi alla pelle, così come dovete prestare attenzione alle ferite che non son state curate bene, se non hanno cicatrizzato definitivamente è importante disinfettarle. Viste le numerose forme con le quali si può manifestare una dermatite è importante far visitare il cane al veterinario per non sbagliare la cura. La dermatite nel cane non è un infezione pericolosa, non provoca la morte ma può essere molto fastidiosa e creargli dolore.Dermatite nel cane: cure e rimedi Una volta determinate le cause e i sintomi del problema, il vostro veterinario saprà darvi la miglior cura possibile: potrebbe essere necessaria l'assunzione di antibiotici, antinfiammatori e antistaminici nei casi più gravi mentre in altri più "soft" basteranno degli shampoo per i lavaggi della cute. E’ consigliato l’utilizzo di shampoo, particolarmente adatti per alleviare il prurito. Ecco quelli che consigliamo:Se però si tratta di dermatite dovuta ad un'allergia alimentare allora sarà il caso di cambiare l'alimentazione del vostro pet. Nel caso in cui il tuo cane sviluppi una dermatite ti consigliamo di introdurre nella sua dieta questa linea di crocchette (ottime anche e soprattutto per i cani che hanno intolleranze o allergie alimentari):Vi diamo un consiglio: annotatevi su un'agenda i miglioramenti/peggioramenti in modo tale che il veterinario sappia eventualmente correggere il tiro. Può anche essere che il vostro quattro zampe sia allergico a qualche erba del vostro prato: stiamo parlando di dermatite nel cane da contatto e nel caso evitate in modo assoluto che la sua pelle si strofini con essa.Dermatite nel cane: rimedi naturali In alcuni casi possono essere molto utili anche alcuni rimedi naturali per la dermatite nel cane, come ad esempio impacchi di decotto freddo con malva o camomilla da applicare sulle ferite. Un'altra pianta molto indicata è l'aloe, soprattutto quando la parte interessata si presenta secca.

Muore il suo proprietario, cane cade in depressione e si nasconde da tutti

News Redazione -

La storia di Rio è quella di un cane caduto in depressione dopo la morte del suo proprietario. Rio è un Golden Retriever che dopo la morte del suo amico umano è rimasto pervaso di una tristezza infinita: è letteralmente caduto in depressione, anche perchè la famiglia del suo proprietario ha deciso di non poterlo più tenere e lo ha portato in un canile.Rio lì ha iniziato a non voler vedere più nessuno, a non muoversi più e a non mangiare. In pratica non faceva nulla, non voleva nemmeno essere toccato. Aveva deciso di lasciarsi morire, perchè pensava che nessuno lo amasse più veramente.Così i volontari del canile hanno chiamato l'associazione Detroit Dog Rescue. Kristina Millman Rinaldi, la responsabile, ha raggiunto il centro e ha preso subito Rio con sè. Ha cercato di coccolarlo, ma lui non ha reagito. Ormai la depressione aveva preso il sopravvento, peggiorava ogni giorno di più tanto da non rispondere più nemmeno al suo nome.A questo punto Kristina ha giocato la sua ultima carta: provare a farlo ambientare in una nuova famiglia. Ha pensato subito a due volontari che lavorano insieme a lei: avevano già due cani, ma sentendo la storia di Rio lo hanno accolto nella loro casa senza pensarci due volte.Ora finalmente Rio sta bene, e soprattutto le sue condizioni psicologiche sono migliorate notevolmente. Per farlo sentire ancora più a suo agio Tashia e Ryan, i suoi due nuovi padroni, gli hanno allestito una stanza solo per lui. Il quattro zampe è di nuovo felice.

Morbo di cushing

Morbo di cushing nei cani (iperadrenacorticismo): cause, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

Il morbo di Cushing nei cani è una malattia con sintomi vari, che non devono essere sottovalutati. L’iperadrenocorticismo canino, più comunemente conosciuto come morbo di Cushing dal nome del suo scopritore, è una malattia più comune nei cani anziani, la cui incidenza cresce con l’aumentare dell’età. Può colpire tutte le razze, anche se alcune come Barbone, Beagle e Bassotto sembrano essere più soggette. Questa patologia è caratterizzata da una produzione eccessiva di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali, collocate subito sopra ai reni, che può avere tre differenti cause:Tumore all’ipofisi: si tratta di una neoplasia che colpisce la ghiandola ipofisaria collocata nel cervello; ciò porta all’aumento di un ormone chiamato ACTH, che va ad iperstimolare le ghiandole surrenali, provocando la produzione anomala di cortisolo. Questa è la causa più frequente di Cushing nel cane, quantificabile attorno all’85% dei casi; Tumori alle surrenali: in questo caso la neoplasia interessa una o tutt’e due le ghiandole surrenali, che iniziano a produrre cortisolo in eccesso; Somministrazione di cortisonici: il Cushing nei cani può essere provocato anche da una massiccia assunzione di corticosteroidi, in dosi eccessive o protratte nel tempo, oppure da una sospensione improvvisa del farmaco, senza la dovuta riduzione a scalare. In questo caso si parla di Iperadrenocorticismo iatrogeno del cane.Morbo di Cushing nei cani: sintomi I sintomi del Morbo di Cushing sono piuttosto vari e a volte possono essere inizialmente sottovalutati dal padrone perché non specifici o attribuibili alla vecchiaia del cane. È invece importante individuare la malattia il prima possibile, perché ciò può contribuire ad una migliore qualità di vita dell’animale e anche a prolungare il decorso della malattia. I primi segni dell’Iperadrenocorticismo nel cane sono:Produzione di abbondanti quantità di urina (poliuria); Minzione in luoghi inappropriati: il cane, anche se non lo aveva mai fatto prima, a volte urina in casa; Aumento della sete (polidipsia); Aumento della fame (polifagia); Ventre a botteA questi sintomi iniziali, che sono quelli che il proprietario può notare e a cui è bene prestare attenzione, ne possono seguire altri a mano a mano che la malattia progredisce:Iperpigmentazione della pelle, che assume una colorazione scura; Perdita di pelo (alopecia); Infezioni urinarie; Ingrossamento del fegato; Debolezza muscolare; Cecità; Tromboembolia polmonareMorbo di Cushing nei cani: diagnosi Per diagnosticare l’Iperadrenocorticismo nel cane il veterinario, oltre ad osservare i segni clinici e a basarsi sulla descrizione dei sintomi da parte del proprietario, avrà bisogno di effettuare alcuni esami specifici per poter avere conferma della diagnosi. Il primo passo consiste generalmente in esami del sangue, che riveleranno un aumento dei globuli rossi, dell’emoglobina, dell’ematocrito e delle transaminasi, oltre a leucogramma da stress, aumento di colesterolo e glicemia. Un esame delle urine molto spesso indicherà anche un peso specifico basso. Si procederà con l’esecuzione di un’ecografia addominale per osservare lo stato delle ghiandole surrenali, che potrebbero presentare una massa tumorale, nel caso il Cushing sia provocato nel cane proprio da una neoplasia alle surreni, o che comunque potrebbero risultare aumentate di dimensioni in quanto sottoposte ad una eccessiva stimolazione; anche il fegato generalmente apparirà ingrossato. La conferma definitiva della diagnosi di Iperadrenocorticismo però si può avere solo tramite un test specifico: la stimolazione con ACTH. Al cane a digiuno viene effettuato un primo prelievo di sangue per verificare il livello di cortisolo basale, dopodiché viene somministrato per via endovenosa o intramuscolare ACTH, e dopo un’ora si ripete il prelievo per misurare la variazione della concentrazione di cortisolo nel sangue a seguito dell’avvenuta stimolazione. Se il valore è superiore a 20 il sospetto di Cushing nel cane è alto.Morbo di Cushing nei cani: cura Se la causa del Cushing è un tumore alle ghiandole surrenali generalmente si procede chirurgicamente con l’asportazione, mentre quando la malattia è iatrogena si sospendono le terapie a base di corticosteroidi. Se invece si tratta di un Iperadrenocorticismo ipofisario la cura mira a tenere sotto controllo la produzione di cortisolo con farmaci specifici: il più utilizzato è il trilostano, che agisce riducendo l’attività delle ghiandole surrenali. Si tratta di una terapia a cui la maggior parte dei cani risponde positivamente e, di solito, entro 10 giorni di trattamento i sintomi quali la sete e la fame eccessive diminuiscono, ma può avere effetti collaterali. Occorre inoltre un monitoraggio costante dei livelli di cortisolo, sempre tramite il test con ACTH, che inizialmente deve essere ripetuto più frequentemente, anche per individuare il giusto dosaggio del farmaco, poi può essere maggiormente dilazionato nel tempo.Morbo di Cushing nei cani: sopravvivenza e aspettativa di vita La vita media di un cane adeguatamente trattato dopo la diagnosi di Cushing è di circa 2 anni/2 anni e mezzo.

Cane cade in mare e nuota per dieci km, poi il finale inaspettato: ecco le immagini

News Redazione -

Straordinaria impresa da parte di questa cucciolona, che ha attraversato il mare e il bosco per tornare dai suoi proprietari che la avevano persa. Come abbiamo visto nel nostro approfondimento sulle dieci imprese memorabili firmate da quattro zampe eroi, i nostri cagnolini sanno sempre come stupirci. E dagli Stati Uniti arriva una storia che sarà destinata ad essere oggetto di studio.Rylee è un Pastore belga di soli dieci mesi, ma questa cucciolona è stato protagonista di un'avventura che poteva trasformarsi in tragedia. Infatti, in un giorno di sole già primaverile, la cagnolina si trovava insieme ai suoi proprietari su una barca per una gita.Edward e Kristin però hanno avuto un problema con l'imbarcazione: un guasto meccanico che li ha tenuti impegnati per qualche minuto. Rylee non ci ha pensato due volte: si è tuffata in acqua ed è scomparsa nel nulla.La coppia l'ha cercata ovunque, ma il loro pet non si trovava. Hanno allertato i pescatori della zona oltre che la guardia costiera. Hanno fatto anche un post su facebook ma niente: di Rylee nessuna traccia.Alla fine è tornata a casa, si, ma ha fatto tutto da sola: ha nuotato per ben dieci km, per poi attraversare qualcosa come 20 km di bosco prima di giungere ad un alpeggio molto vicino alla casa dei suoi proprietari.Insomma, un viaggio pazzesco, ed ecco le parole finali di Kristin: “Una signora ha visto il cane entrare tranquillo nella pineta riservata alle tende e poco dopo, mentre Edward stava facendo suonare uno dei giocattoli preferiti di Rylee, il cucciolone si è diretto scodinzolante verso la sua casa e ha fatto un sacco di feste ai suoi proprietari, che se lo sono coccolato tra abbracci e singhiozzi”.

Il cane fa pipì in casa

Il cane fa pipì in casa: cosa fare e rimedi

Comportamento Redazione -

Il cane fa pipì in casa: perchè? Chiunque abbia o abbia avuto un cane in casa ha dovuto fare i conti col “problema pipì” e avrà cercato consigli a destra e sinistra per trovare una soluzione efficace e veloce, magari chiedendo ad altri padroni di cani che ci sono già passati. Niente di più sbagliato! Da che mondo è mondo infatti le fandonie su questo argomento si sprecano e il suggerimento di strofinare il muso del cane nella pipì per insegnargli a non farla più in casa è una delle tante! Avere avuto un cane non significa necessariamente sapere sempre qual è la cosa giusta da fare con lui: molti padroni si basano sul “sentito dire” e sul passaparola per educare il proprio cane e, magari in buona fede, finiscono per ottenere l’effetto contrario di quello sperato, creando confusione nell'animale, che non capisce più cosa veramente vogliamo da lui.Il cane ha iniziato a fare pipì in casa: come comportarsi Il primo passo da fare se il cane fa pipì in casa è chiedere consiglio a chi è esperto e competente, cioè al veterinario o all’educatore cinofilo, che vi spiegherà anzitutto per quale motivo il cane fa pipì in casa il cane non ha il controllo della vescica fino a 4-5 mesi di età. Il cucciolo è esattamente come un neonato: è troppo piccolo per riuscire a trattenere la pipì, perciò il padrone deve avere la dovuta pazienza e non pretendere che il cane impari da un giorno all’altro a non sporcare all’interno delle mura domestiche. Così come quando abbiamo un bimbo piccolo diamo per scontato che per i primi anni dovremo cambiargli spesso il pannolino, allo stesso modo, se decidiamo di prendere un cucciolo, dobbiamo accettare che per un po’ dovremo armarci di straccio e detersivo per lavare i pavimenti: e in un certo senso siamo fortunati, perché il cane impara molto prima del bambino dove va fatta la pipì…Se il cane fa la pipì in casa non urlategli contro! Visto che il cane fa pipì semplicemente perché non riesce ancora a trattenerla, non ha nessun senso urlargli contro, dargli una patta sul sedere o ancora peggio sfregargli il muso nell'urina. Il cane non è in grado di collegare le vostre punizioni con l’aver fatto pipì, quindi non capirà perché lo state rimproverando e otterrete come unico risultato che il cucciolo imparerà ad aver paura di voi, facendo la seguente associazione: “ogni volta che c’è la pipì in giro per casa il mio padrone si arrabbia”; finirà così per andarla a fare nei punti più nascosti della casa, perché voi non la vediate. Inevitabilmente inoltre il cucciolo incomincerà a provare ansia ogni volta che il padrone rincasa e trova la pipì: è questo il motivo per cui il cane fa quell'espressione “colpevole” quando scopriamo il suo “misfatto”; non certo perché sa che è sbagliato fare pipì in casa, ma solo perché ha paura del vostro rimprovero. Se il cane fa pipì in casa non è per fare dispetto al padrone: per i cani questo concetto non esiste! I quattro zampe associano il binomio causa-effetto solo quando le due cose avvengono contemporaneamente o a brevissima distanza, ma non sono in grado di compiere un’azione per “vendicarsi” del padrone. Strofinare il muso del cane nella pipì, oltre a non insegnargli nulla, può ottenere l’effetto opposto, perché l’urina è qualcosa di sgradevole solo per noi umani, ma non per il cane, anzi! I cani durante le passeggiate non fanno altro che odorare e leccare la pipì dei loro simili perché trovano lì moltissime informazioni interessanti: dall'urina possono capire di che razza è il cane che l’ha fatta, se è maschio o femmina, quanti anni ha, se è un gregario o è dominante e molto altro. Mettere il muso del cane nella pipì dunque potrebbe addirittura avere un significato premiante…Il cane fa pipì in casa di notte e di giorno: come comportarsi Ma allora cosa è giusto fare quando il cane fa pipì in casa?Non bisogna sgridarlo né tanto meno picchiarlo! Al contrario bisogna mostrarsi indifferenti e pulire la pipì quando il cane non ci vede, altrimenti potrebbe pensare che l’urina abbia per noi la stessa importanza significante che ha per lui e che, proprio come un cane, stiamo chini sulla pipì per coglierne tutti i segnali olfattivi; Bisogna portarlo fuori molto spesso: più il cucciolo esce più alta è la probabilità che faccia la pipì all'esterno; in quel preciso istante dobbiamo premiarlo, anche solo con una carezza entusiasta, perché così imparerà che quello è un comportamento che a noi piace e per questo lo rafforziamo; Non cercate di insegnare al cane a fare la pipì sulle traversine disseminate per casa: gli dareste un segnale contradditorio, perché finireste per ricompensarlo quando urina in casa (che sia sulla traversina o no per lui ha poca importanza), mentre quello che volete è l’esatto contrario, cioè che impari a fare pipì fuori. Il risultato sarà che il vostro cucciolo impiegherà più tempo del dovuto a capire che deve fare pipì all’esterno.

Insegna al suo carlino il saluto nazista, ora rischia il carcere: il video

News Redazione -

Per questo gesto Mark Meehan rischia fino a sei mesi di carcere: ecco il video del fatto incriminato. Mark Meehan pensava di fare una bravata, nulla di più, ma il suo gesto potrebbe costargli molto caro. Attualmente è sotto processo per aver insegnato al Carlino della sua ragazza il saluto nazista. Non contento lo ha anche filmato e pubblicato un video online.Inoltre il quattro zampe rispondeva a comandi come "Heil" e "gli ebrei in camera a gas" alzando la zampa. Su Youtube i suoi video hanno raggiunto le 3 milioni di visualizzazioni, attirano anche le attenzioni della Polizia, che lo ha arrestato per aver commesso un crimine di odio razziale.Durante il processo, l'imputato ha dichiarato che il video era stato pubblicato per infastidire la sua ragazza, ma la decisione del pm è stata netta: lo ha incriminato per aver violato il Communications Act che prevede che sia condannato chi diffonde contenuti offensivi di natura antisemita e razzista.Ecco le parole del pm O'Carroll: "Descrivere il video come comico non è una bacchetta magica. La corte ha considerato l’importanza della libertà di espressione, ma questa viene con delle responsabilità, l'imputato sapeva che il materiale era offensivo e perché lo era, ma lo ha girato ugualmente".Il difensore di Meehan ha sostenuto che il video fosse stato caricato erroneamente, e la fidanzata ha dichiarato che non aveva mai avuto comportamenti antisemiti. David Badile, comico ebreo, ha difeso il ragazzo: "Il video non è per tutti i gusti ma alcuni ne possono vedere il lato satirico. I giudici dovrebbero assolverlo anche solo per dimostrare che è il 2018 e non il 1984”.Questione complicata, ma di una cosa siamo sicuri: il video non ci ha fatto ridere. Ora resta da capire se Meehan sarà effettivamente condannato: in questo caso potrebbe passare fino a sei mesi in carcere e pagare una multa molto salata.

Pet therapy: cos'è, addestramento e quali cani scegliere

Addestramento Redazione -

Quando parliamo di Pet therapy a cosa ci riferiamo? Di cosa si tratta? Vediamo cos'è e come si applica. Il termine pet therapy è stato ideato dallo psichiatra americano Boris Levinson, all'inizio degli anni ’60 e si può tradurre letteralmente con “terapia dell’animale da affezione”.Si tratta di una pratica cha va ad affiancare e rafforzare altre forme di terapia tradizionali. La pet therapy utilizza il beneficio che gli individui traggono dal rapporto con gli animali. Si utilizzano queste sensazioni per rafforzare la salute e supportare il morale degli individui sottoposti a pesanti trattamenti farmacologici o lungodegenti in ospedale.Si utilizza il rapporto con l’animale anche per migliorare il benessere degli anziani nelle case di riposo. Ultimamente, la pet therapy è impiegata anche con i bambini e gli adolescenti, sia nelle terapie psicologiche che, con i più piccoli, per favorire lo sviluppo e la creatività. Pet therapy: perché si sceglie il cane La pet therapy, può essere svolta solo con animali da compagnia: cani, gatti, asini, conigli e cavalli. La maggior parte delle Associazioni sceglie però il cane. Questo è dovuto alle caratteristiche comportamentali dell’animale.Molti studi hanno comprovato che il cane, per sua natura, riesce a riconoscere un’autorità esterna a lui pur mantenendo integra la sua personalità. La predisposizione ad imparare da un soggetto che riconosce di grado gerarchico superiore (sia esso animale o umano), spiega perché il cane è addestrabile, tanto da diventare collaboratore fondamentale dell’uomo. Pensiamo ai cani poliziotto, le guide per ciechi e appunto gli esemplari impiegati nella pet therapy.Inoltre l’uomo, selezionando le varie razze, ha cercato di coltivare le componenti di arrendevolezza, obbedienza e dipendenza dalla figura di riferimento, per farne un compagno di vita perfetto. In alcuni casi questo lavoro è riuscito meglio che in altri.Pet therapy: quali razze preferire Il lavoro di selezione sulle razze canine, associato alle caratteristiche genetiche e attitudinali di alcune tipologie di cani, ha prodotto risultati in alcuni casi eccellenti. Cani cioè maggiorante predisposti all’interazione con l’uomo e ad essere trainizzati per lavori specifici.Si pensi alle razze di cani da caccia e riporto, in ci si è insegnato al cane ad inibire il senso di appartenenza rispetto alla preda, favorendo lo sviluppo delle doti collaborative con l’uomo e di socievolezza con il branco.Per queste ragione si può identificare nei Retrievers o cani da riporto, la razza maggiormente idonea alla pet therapy. Questi cani, hanno infatti più probabilità di sviluppare quelle doti attitudinali fondamentali per un lavoro delicato come questo.Le caratteristiche che ne fanno “il cane perfetto” sono: il desiderio di interagire con l’uomo e di essere partecipi alle attività quotidiane del proprietario, la capacità di imparare, l’istinto collaborativo, la naturale curiosità e giocosità. Oltre alla genetica, risulta fondamentale il percorso di crescita del cane e naturalmente, le risposte che il cane stesso darà durante il programma di preparazione.Pet therapy: a chi si rivolge Le attività con il cane hanno trovato numerosi ambiti applicativi, che ormai esulano da contesti strettamente terapeutici. I cani vengono impiegati anche in contesti: educativi, ludici, ricreativi, di utilità sociale, di promozione della salute. Per questo motivo si può distinguere la pet therapy in 3 diversi sottogruppi:• AAA attività assistita con animali: ad esempio nelle carceri. • TAA terapia assistita con animali: svolta soprattutto in ospedali e case di riposo. • EAA educazione assistita con animali: asili, scuole.In linea di massima tutti possono trarre beneficio dagli interventi con il cane: bambini, anziani, persone con disabilità, malati psichiatrici.  L’animale non giudica, non rifiuta, si dona totalmente, stimola sorrisi, aiuta la socializzazione, aumenta l’autostima e non ha pregiudizi.In sua compagnia diminuisce il battito cardiaco e calano le ansie e le paure. Inoltre, favorisce la piena espressione delle persone, che tra gli umani è solo verbale, mentre con l’animale, avviene anche a livello corporeo. Il cane, dal canto suo, non viene utilizzato come mero strumento, bensì si sfrutta la relazione che si crea tra l’animale e le persone a cui viene rivolto l’intervento. Pet therapy: come addestrare un cane che cura Se vogliamo che il nostro cucciolo diventi un operatore di pet therapy, il percorso parte da molto lontano:• studio genetico: si ricercano alcuni tratti temperamentali e comportamentali • scelta dei genitori: i genitori devono essere esenti da problemi di salute e difetti genetici • gestione della gravidanza: una gestazione priva di stress produce effetti molto positivi sui cuccioli • sviluppo e imprinting: una vita stimolante fin dai primi giorni e l’inibizione repentina di comportamenti mordaci o aggressivi può agevolare la crescita di un buon cane da pet therapy. • scelta del cucciolo: utilizzando test caratteriali si può scegliere l’esemplare più idoneo. • socializzazione: è uno dei momenti di sviluppo più delicato nella vita del cane e i problemi nella relazione con l’uomo usualmente insorgono qui. • educazione e addestramento: il futuro conduttore deve rendere il cane equilibrato e capace di rispondere con un determinato comportamento a specifici comandi e situazioni • esperienza graduali: il cane giovane inizia assistendo agli interventi, frequentando i luoghi ed associandoli a sensazioni positive. • inserimento nei programmi: soltanto la valutazione della coppia conduttore-cane come un vero team, decreterà la possibilità di essere inseriti in un programma di pet therapy. Pet therapy: test finaleDopo aver seguito un adeguato percorso di preparazione, il nostro cane verrà valutato dal punto di vista delle capacità acquisite e attitudinali, in  “coppia” con il proprio Conduttore.Potrà essere  utilizzato un test  introdotto nel 1989 dall’American Kennel Club e definito: “Canine Good Citizen Test”, cioè “Prova del Cane Buon Cittadino”, che verrà adattato al contesto operativo in cui il cane andrà ad operare, aggiungendo cioè diversi oggetti ed attrezzature che potrebbero ritrovarsi nelle varie strutture e situazioni.I dieci punti sono i seguenti:1. Accettare un estraneo amichevolmente 2. Sedersi e lasciarsi accarezzare 3. Esame dell’aspetto esteriore e cure da parte di un estraneo 4. Passeggiata al guinzaglio 5. Camminare in mezzo ad un gruppo di persone 6. Comandi di base: seduto, terra e resta sul posto 7. Richiamo del cane 8. Reazione all’incontro di altri animali (in particolare di cani) 9. Reazione alle distrazioni 10. Separazione del cane dal conduttoreSe pensiamo al piacere di accoccolarci vicino al nostro amico peloso sul divano, non ci riesce difficile comprendere che i cani possano: curare, educare, alleviare le sofferenze, stimolare il benessere psicofisico dell’individuo.

Dieci storie di cani eroi che hanno compiuto imprese memorabili

Curiosità Redazione -

Le loro imprese sono famose in tutto il mondo: ecco le storie di questi dieci quattro zampe eroi. Oltre ad essere dei fedeli compagni di viaggio o dei veri e propri componenti della famiglia, i cani spesso si rivelano essere anche qualcosa di più, compiendo gesti che non sono soltanto affettuosi o avventurosi ma addirittura eroici.Ogni cane è speciale a modo suo ed ogni padrone tenderà a considerare il proprio amico a quattro zampe un piccolo-grande eroe di casa. Tuttavia ci sono dei cani che si sono lanciati in imprese davvero incredibili e che si sono guadagnati sul campo il titolo di "eroe".Nel corso di questo articolo andremo ad elencare una serie di esperienze particolarmente memorabili in tal senso: cani che hanno compiuto azioni fuori dall'ordinario, non per forza utilizzando la propria forza fisica bensì anche dimostrando una intelligenza o un attaccamento al padrone che è riuscito a superare ogni confine. Dei cani "speciali" che sono riusciti a ritagliarsi un proprio posto d'onore nel grande libro della Storia cinofila. 1) Laika Iniziamo il nostro viaggio... da Spazio! Partiamo infatti da Laika, piccola cagnolina che ha puntato decisamente e letteralmente in alto: si tratta infatti del primo cane spedito in orbita per un viaggio spaziale. Siamo nel 1957, in piena Guerra Fredda, quando questo cagnolina di razza ibrida (probabilmente metà Husky e metà Samoiedo) venne fatto decollare a bordo della capsula dello Sputnik 2.La cosiddetta "corsa allo Spazio" che vedeva Stati Uniti e Russia fronteggiarsi per la gloria mondiale passa anche per il musetto di Laika. Il suo destino però è fatalmente segnato al momento della partenza dalla Terra: infatti la cagnolina si è sacrificata (o è stata sacrificata, meglio) per la Scienza, morendo non molto tempo dopo il decollo. Laika è uscita di scena da eroina, comunque, entrando contemporaneamente nella Leggenda.2) Nemo Dalle battaglie "intergalattiche" di USA e URSS negli Anni Novanta alla Guerra del Vietnam: raccontiamo adesso la storia di Nemo, forse il più celebre cane/eroe di guerra. Questo nome ricorderà a molti il celebre pesciolino pagliaccio del cartone animato della Pixar intitolato appunto "Alla ricerca di Nemo".Quello di cui parliamo nel corso della nostra carrellata di cani coraggiosi è invece un esemplare di Pastore Tedesco che è stato metaforicamente pluridecorato. Inviato nella giungla di Saigon a seguito delle truppe americane, nel gennaio del '66 Nemo partecipò attivamente al salvataggio del suo battaglione da un assalto dei Vietcong. Perse un occhio ma questo non gli impedì di "assistere" il soldato Airman Robert A. Throneburg in attesa dell'arrivo dei soccorsi veri e proprio. Date una medaglia a quel cane!3) Whizz Possiamo considerare Whizz una specie di Mitch Buchannon del canale d'Oltremanica. Ricordate il celebre bagnino del telefilm Batwatch? Ecco, in un certo senso Whizz gli somiglia. Anche questo magnifico esemplare di Terranova si è reso protagonista di tanti salvataggi in acqua.Certo lo scenario in cui lavora Whizz è un po' diverso dall'assolata California della serie tv americana: la sua storia infatti ha luogo in Inghilterra, nella fattispecie tra Bristol e il fiume Severn. Whizz infatti si occupa ormai da quasi un decennio di pattugliare le acque di quella zona: ha letteralmente salvato la vita di ben 9 persone ed è stato uno dei primi nominati ai Animal Hero Awards del Daily Mirror, un concorso dedicato proprio agli amici a quattro zampe che si cimentano in imprese eroiche. Whizz si merita davvero un tuffo nel mondo delle celebrità!4) Trakr Restiamo sempre nell'ambito dei cani da salvataggio, con un esemplare tanto virtuoso e valoroso da meritarsi addirittura dei... cloni! Prima di fare confusione, procediamo con ordine: Trakr è il più celebre tra i cani-eroi legati alla tragedia dell'attacco terroristico dell'11 settembre. Si tratta di un pastore tedesco, quanto mai sveglio e coraggioso.Infatti, nel caos di fiamme e macerie di quella sciagurata giornata, Trakr e il suo padrone si sono adoperati per portare il salvo tanti feriti da quello che restava del World Trade Center al collasso. Come arriviamo alla clonazione? Ebbene, Trakr è stato in seguito selezionato per partecipare al Best Friends Again Contest indetto dalla società BioArts International, in quanto esemplare particolarmente dotato da ogni punto di vista. Il suo gesto eroico lo ha reso un modello, sia nel senso metaforico della parola che in quello letterale: oggi Trakr vanta ben cinque cloni!5) Hachiko Questa è forse una delle storie più celebri in assoluto nel mondo cinofilo. Buona parte del grande pubblico si ricorda di Hachiko per il film di produzione hollywoodiana omonimo, con protagonista Richard Gere. Per chi se lo fosse perso: Hachiko era un cane di razza Akita. Ogni giorno accompagnava il proprio padrone alla fermata dell'autobus per poi andarlo a aspettare alla medesima fermata al rientro dalla giornata di lavoro.Morto in un incidente in fabbrica, il padrone non tornerà più a casa. Ma Hachiko si recherà lo stesso, tutti i giorni, alla fermata del bus, in attesa del suo amico a due zampe. Un esempio di attaccamento al padrone e affetto che va al di là di ogni razza e specie! Un piccolo-grande gesto eroico che ha consacrato Hachiko nell'Olimpo dei cani in assoluto più speciali della Storia. Se non lo avete fatto vi consigliamo di recuperare il film!6) Shelby Un altro pastore tedesco che copie un atto eroico, aiutato dal suo fiuto. Nel cuore della notte, Shelby sente che c'è qualcosa che non va e sveglia letteralmente tutta la famiglia abbaiando a più non posso.Non si lamenta per un dolore né vuole giocare: ha percepito con un certo anticipo la fuga di monossido di carbonio all'interno della casa: poteva trattarsi di una intossicazione anche mortale, se non fosse stato per la caparbietà di Shelby, che in un colpo solo a salvato la vita a se stesso e alla sua famiglia, guadagnandosi il titolo di Skippy Dog Hero of the Year e ricevendo anche un premio monetario di 500 dollari!7) Lefty Questo Pibull dall'aria sveglia si è rivelato addirittura una egregia guardia del corpo. Infatti Lefty ha salvato il suo padrone da un colpo di proiettile, rimbalzato in circostanze poco chiare all'interno del parco dove i due si trovavano per la consueta passeggiata.Avvertendo qualcosa di sospetto, la coraggiosa Lefty (parliamo di un Pibull femmina) si è letteralmente frapposta tra proiettile e padrone, rimanendo gravemente ferita. Portata d'urgenza in ambulatorio è costretta a vedersi amputare un arto, ma "fortunatamente" le conseguenze non sono ulteriormente nefaste: Lefty si salva e come la più attenta e affezionata delle bodyguard torna al fianco del suo amico a due zampe.8) Leo Non potevamo non citare anche il classico esempio di "Davide contro Golia". A dispetto del nome da Re della Savana, Leo è un piccolo Bassotto che ha salvato la vita alla sua padroncina difendendola dall'attacco di un altro cane. Il fatto è che il "nemico" in questione era un esemplare di grossa taglia: Leo dunque ha perso la vita con grande onore, consentendo alla bambina di salvarsi.Per ricordare a tutti il suo esempio virtuoso e il suo sacrificio, la cittadina nei pressi di Belgrado nella quale è avvenuto l'incidente ha dedicato al cagnolina un statua. Mai giudicare il coraggio di un cane dalla sua stazza!9) Khan Ecco infatti un altro piccoletto dalla grande statura morale. Khan è un Dobermann di piccola taglia che ha evitato una morte certa alla piccola Charlotte, mentre i due si trovavano a giocare in cortile. Siamo in Australia, nel novembre del 2007: nella Terra dei Canguri può capitare che in giardino si presenti nientemeno che un Serpente Bruno Reale, ovvero uno dei più velenosi rettili al mondo.Il piccolo Khan avverte il pericolo e porta letteralmente via la bambina, trascinandola dal pannolone. Purtroppo nel tragitto viene morso ad una zampa! Fortunatamente, grazie ad un intervento tempestivo, il cane si salva. Che l'amore sia stato più forte delle tossine?10) Buddy Leggendo questa classifica capirete come mai il Pastore Tedesco è uno dei cani più apprezzati in ogni parte del mondo. Ecco infatti che ancora una volta ci troviamo a prendere in esame un esemplare di questa razza. Ci troviamo in Alaska, nell'aprile del 2010: Buddy sta lavorando fianco a fianco col suo padrone Ben Heinrich, nell'officina di famiglia.Scoppia in incendio e in circostanze poco chiare Ben si ritrova in trappola, senza la possibilità di chiedere aiuto. Ci pensa Buddy: il cane arriva alla strada più vicina, dove riconosce una volante della polizia. In qualche modo riesce a far capire agli agenti del pericolo imminente, facendosi seguire fino all'officina.L'intraprendenza di Buddy consentirà alle forze dell'ordine di salvare il suo amico a due zampe, l'officina stessa e anche la vicinissima casa dell'uomo. Buddy è stato simbolicamente premiato con scodella placcata d'argento ma soprattutto con l'inserimento nel programma di prevenzione antincendio nel Paese. Che dire, un segugio dotato di incredibile intelligenza e coraggio: e non ha avuto nemmeno bisogno di parlare la nostra lingua!Questi sono sono alcuni degli esempi virtuosi di cani speciali, scovati tra gli archivi dei giornali e del web. Se siete a conoscenza di altri casi di cani-eroi non esitate a segnalarceli sulla pagina Facebook di Razze di cani oppure sul nostro profilo Instagram. Non ci stanchiamo mai di celebrare i nostri amici a quattro zampe!

Microchip nel cane: una guida per sapere tutto

Curiosità Redazione -

Cos'è il microchip nel cane? A cosa serve? E' obbligatorio? Rispondiamo a queste e a molte altre domande. Il microchip nel cane è una questione cruciale nel mondo cinofilo e non deve essere presa sottogamba. In passato è stata fatta un po' di confusione sull'argomento ma oggi la Legge è più chiara che mai in merito: ogni cane che acquistiamo deve essere dotato di microchip.In questo articolo vi daremo tutti i dettagli utili in relazione all'inserimento di questo importante mezzo di riconoscimento per i nostri amici quattro zampe. Da un lato vi daremo i dettagli tecnici su questo "marchingegno" ancora troppo spesso scambiato per qualcosa di potenzialmente pericoloso per il nostro animale (non è così!), dall'altro proveremo a capire come mai si tratta di un espediente molto importante per evitare furti, abbandoni e/o maltrattamenti del cane.Ma andiamo con ordine e proviamo innanzitutto a sviscerare una definizione il più possibile esaustiva del termine e delle sue funzioni di base. Microchip nel cane: che cos'è e a cosa serve? Di cosa parliamo quando utilizziamo il termine "microchip per cani"? A livello tecnico si intende un trasponder, ovvero una piccola capsula di vetro biocompatibile. Questo particolare congegno sottocutaneo (cioè applicato sotto la pelle) utilizza una tecnologia denominata "Radio Frequency Identification".Di cosa si tratta? Questa tecnologia fa sì che il dispositivo riceva un segnale funzionando in pratica come un'antenna-radio. Attraverso un apposito lettore di microchip si ottiene un codice di 15 cifre, grazie al quale si può agevolmente procedere al riconoscimento dell'animale e dunque al suo proprietario legale.In poche parole questo codice racchiude in sé le "generalità" del cane e del padrone: da un lato nome, cognome, codice fiscale, numero di telefono, indirizzo etc; dall'altro razza, sesso, età, colore, taglia e via dicendo. Questa tecnologia è andata a sostituire la vecchia pratica del tatuaggio, in vigore negli Anni Novanta nell'orbita dell'istituzione dell'anagrafe del cane.Microchip cane obbligatorio? Ecco la risposta Sgombriamo il campo da eventuali dubbi: sì, il microchip per cani è obbligatorio. Oltre che a fornire una sorta di imprescindibile "carta di identità" del cane, il microchip è fondamentale anche per procedere con le vaccinazioni sull'animale. Ma anche per furti, smarrimento e/o abbandono.Come abbiamo accennato poc'anzi, il microchip cane non è in vigore da sempre: prima si utilizzava un tatuaggio di riconoscimento. Di conseguenza dobbiamo specificare che il microchip è obbligatorio, sì, ma per tutti gli esemplari nati dopo il 2004: per coloro che attualmente dunque sono "anziani" non è necessario procedere con l'inserimento del chip, per quanto sia un'opzione altrettanto raccomandabile. Tuttavia a livello legale per i cani nati prima del 2004 si terrà fede al tatuaggio di riconoscimento. Microchip cane: a che età si mette C'è un momento consigliato per l'inserimento del microchip nel cane? Certamente sì. C'è di più: esiste proprio un termine ultimo, una sorta di scadenza, superata la quale si rischia di essere sanzionati legalmente. In questo senso, infatti, la Legge è molto chiara: il cane deve essere provvisto di microchip entro i due mesi vita, quindi entro 60 giorni massimo dalla nascita. Microchip cane legge: ecco le norme Non è importante quale sia la sua razza o la sua data di nascita: dovete "microchippare" il cane entro i termini stabiliti dall'articolo 1 dell'Ordinanza 6 agosto 2008 ovvero Ordinanza concernente misure per l'identificazione e la registrazione della popolazione canina (in GU n. 194 del 20-8-2008).Vi citiamo l'articolo per intero, così da non lasciare più alcun margine d'errore:1. E' obbligatorio provvedere all'identificazione e alla registrazione dei cani, in conformità alle disposizioni adottate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano ed alla presente ordinanza. 2. Il proprietario o il detentore di un cane deve provvedere a far identificare e registrare l'animale, nel secondo mese di vita, mediante l'applicazione del microchip. Il proprietario o il detentore di cani di età superiore ai due mesi è tenuto a identificare e registrare il cane ai fini di anagrafe canina, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente ordinanza Questa normativa sarà da tenere a mente anche in relazione ai "cambi di proprietà" dei cuccioli e dei cani di qualsiasi altra età, come vedremo poco più avanti sempre nel corso del nostro articolo.Microchip cane: cos'è l'anagrafe canina Si tratta dell'organo statale sanitario pubblico che gestisce tutta la registrazione e la documentazione dei cani presenti sul territorio nazionale. In questo senso la Legge n°281 del 1991 (ovvero la Legge quadro in materia di animali d’affezione e prevenzione del randagismo) sancisce che la registrazione dei cani nelle relative banche dati regionali (e poi nazionali) è un atto obbligatorio.Come abbiamo detto per iscriversi all'anagrafe canina occorre aver regolarmente inserito il microchip al nostro cane. A quel punto l'iscrizione avrà un costo complessivo di circa 30 euro: nella fattispecie 28€ di cui 20€ per l'applicazione del microchip da un veterinario certificato e 8€ per l'iscrizione in sé.Riportiamo qui di seguito i dati che verranno catalogati all'anagrafe canina: - codice identificativo del microchip - proprietario/detentore - nome, razza, sesso, segni utili di identificazione, età, dell’animale - eventuale intervento di sterilizzazione, attuale o pregresso - eventuale cambio di proprietà nella stessa regione o in una regione diversa - eventuale cambio di residenza - eventuale segnalazione che il cane risulta smarrito o rubatoAttenzione: non iscriversi all'anagrafe comporta una multa che può arrivare fino a quasi 300 euro! Microchip cane dove si mette: il suo inserimento L'inserimento della capsula di riconoscimento sottopelle è un intervento a tutti gli effetti per il nostro amico a quattro zampe. Di conseguenza il nostro monito è innanzitutto uno: non fate sciocchezze in stile "fai da te" in casa. Dovete assolutamente rivolgervi ad un veterinario, che andrà a sbrigare la pratica in maniera piuttosto agevole.In questo senso, come accennato all'inizio dell'articolo, procediamo a sfatare un po' il mito secondo il quale si tratterebbe di una procedura pericolosa per il nostro amico peloso: no. SI tratta di un normale intervento di routine dal punto di vista strettamente pratico e - se ve lo state chiedendo - sappiate che anche le "onde radio" utilizzate dalla tecnologia "Radio Frequency Identification" non si riveleranno dannose per il cane.Di conseguenza non indugiate e ricordatevi di portare il vostro cucciolo a "fare la carta di identità" il prima possibile e sicuramente entro i primi due mesi d'età. A livello pratico, giusto per entrare un po' nel dettaglio e anticiparvi quello che potrete vedere in loco nello studio del veterinario, sappiate che il microchip viene inserito tendenzialmente nella regione sinistra del collo del cane, molto spesso anche tra le scapole. Sempre ovviamente sottocute. Microchip cane prezzo: quanto costa Non c'è una vera e propria tariffa unica per quanto riguarda l'inserimento del microchip al cane. Si tratta di una vera e propria operazione, di conseguenza il prezzo può dipendere da diversi fattori e soprattutto cambiare da veterinario a veterinario. Provate a consultare il vostro specialista di fiducia per un "preventivo". Microchip cani passaggio di proprietà: come comportarsi In questo caso il microchip è assolutamente indispensabile per procedere ad un cambio di padroni. Al momento dell'inserimento del microchip infatti vi verrà rilanciata tutta la documentazione di identità da presentare in questa evenienza: nome, cognome, indirizzo, codice fiscale saranno prontamente individuabili e solo a quel punto si potrà procedere al passaggio di proprietà, accertandosi di segnalare la data precisa dello "scambio" e apponendo poi sull'apposito documento le firme di entrambe le parti coinvolte.Una volta sancito l'accordo però il nuovo proprietario dovrà anche occuparsi di informare l'ASL: nella fattispecie dovrò comunicare l'avvenuto trasferimento entro 15 giorni dalle firme del contratto (serviranno l'iscrizione originale all’anagrafe canina e un versamento di circa 10 euro per le pratiche).Una cosa che non abbiamo ancora specificato è che questo passaggio può avvenire solo tra persone che abbiano già compiuto i 18 anni di età: se non siete maggiorenni non potete legalmente procedere con le pratiche.Cosa succede se il nuovo padre dovesse cambiare casa e dunque residenza? Anche questo cambiamento è da segnalare all'anagrafe canina, sempre entro 15 giorni massimo dal trasferimento. In tal senso i trasgressori verranno punito con una multa che può variare dai circa 30 euro fino a sfiorare i 250 euro.Attenzione però perché non si possono "vendere" o comunque non si possono effettuare passaggi di proprietà di cani di età inferiore ai 2 mesi di vita, come esplicita l'Ordinanza 6 agosto 2008 - Ordinanza contingibile ed urgente concernente misure per l'identificazione e la registrazione della popolazione canina (in GU n. 194 del 20-8-2008) all'articolo 2 nel seguente passaggio: "E' vietata la vendita di cani di età inferiore ai due mesi, nonché di cani non identificati e registrati in conformità alla presente ordinanza". In questo senso, tra l'altro, non c'è distinzione tra distinzione fra vendita, cessione e regalo.Ora che vi siete fatti un'idea generale della questione potete intuire quanto questa pratica vada ad agevolare il corretto monitoraggio della compra-vendita dei nostri amici a quattro zampe, evitando il più possibile i danni del "mercato nero", piaga purtroppo non ancora debellata, soprattutto in alcune zone d'Italia, dove il fenomeno si lega a filo doppio con quello del randagismo.Inoltre, come abbiamo avuto modo di sviscerare nel corso della nostra trattazione, questo pratica assicura sempre al nostro cane delle "garanzie" per quanto riguarda l'identità e le attività dei padroni che dovranno diventare la sua famiglia. Un piccolo microchip dunque può dare al nostro amico la sicurezza di un grande futuro!

Cani da compagnia: quindici razze ideali per vivere in appartamento

Curiosità Redazione -

Tutti i quattro zampe possono adattarsi senza problemi alla vita d'appartamento, ma ci sono alcuni cani da compagnia più indicati. Cani da compagnia - Se ami il tuo cagnolino, non c'è se e ma che tenga: (quasi) tutti i quattro zampe possono vivere in appartamento, quello che è fondamentale è la presenza del loro padrone e non per forza un cortile o un prato dove correre tutti i giorni.Infatti i veterinari sostengono che tutti i cani (di qualsiasi taglia) sono adatti a vivere in un ambiente domestico: il fattore determinante è semmai l'educazione che il proprietario riesce ad impartire al suo pet.Certo è che però ci sono alcuni cani da compagnia più portati a vivere in appartamento rispetto ad altri: dai Bichon ai molossoidi mignon, alcune razze (praticamente tutti cani di piccola taglia) sono maggiormente indicate per la vita domestica. Anche perchè questi cagnolini sono più facili da gestire, e hanno minor esigenza di scaricare le loro energie rispetto alle razze più grandi (con ciò non significa che non dovrete portarlo in giro!). Andiamo dunque alla scoperta di questi 15 quattro zampe ideali per vivere insieme a voi nel vostro appartamento: 1) Maltese: è uno dei cani da compagnia più famosi del mondo: affettuoso col padrone, vivace e molto intelligente, mantiene sempre però un certo riserbo. E’ un animale curioso, che prova interesse per quanto lo circonda, e molto docile. A dispetto delle sue dimensioni, può anche essere utile come cane da guardia: infatti il Maltese è estremamente attento ed è in grado di avvertire il minimo rumore.2) Bichon a poil frisè: è un cane intelligente e furbo, un simpaticissimo cane da compagnia dal carattere sempre vivace e allegro. Si affeziona tantissimo alla famiglia, distribuendo a tutti i membri uguale affetto anche se, il suo carattere affettuoso e giocherellone lo porta ad affezionarsi molto di più ai bambini che agli adulti.Proprio per questa sua caratteristica è perfetto come compagno di giochi per i bimbi. È interessante sapere che per via delle proprietà ipoallergenica della sua pelliccia è adatto anche a soggetti solitamente allergici.3) Bichon Avanese: è uno dei cani da compagnia per eccellenza. Vivace, festoso, spensierato e molto intelligente. È simpatico e ama giocare. Instancabile, ama la vita all’aria aperta ed un ottimo cane da compagnia. Adatto anche ai bambini con cui adora giocare.È un cane molto buono e socievole anche con gli estranei, purché si dimostrino gentili, e non tollera la solitudine. Qualche volta volte tende a isolarsi, più che altro per attirare l’attenzione, se ritiene di non ricevere abbastanza considerazione. Tende ad abbaiare felice in presenza di chiunque ma se ripreso dal padrone smette subito.4) Bolognese: è davvero di ottimo carattere, docile, obbediente, allegro e giocoso, cerca sempre il suo padrone per trascorrere tempo con lui ma sa adattarsi anche a famiglie più “tranquille” come quelle di persone anziane. Intelligente e leale, si fa addestrare di buon grado e non è iperattivo o troppo invadente, come altri bichon.Ha soprattutto bisogno di stare molto con il suo padrone, per cui non è certo un cane adatto se lo si vuole tenere in appartamento e da solo per molte ore. In questi casi è meglio prendergli un compagno, anche tenendo conto del fatto che fa amicizia con gli altri cani con grande facilità, anche se non appartengono alla sua razza. È importante farlo uscire con regolarità perché non si tratta affatto di un cane “da borsetta”.5) Coton de Tulear: diciamo che può essere considerato come un bambino affettuoso ma sicuramente anche piuttosto vivace, qualche volta un po’ turbolento. Spieghiamo più nel dettaglio. E’ un cane davvero in grado di mettere di buon umore, molto attivo e gioviale. Si affeziona molto ai padroni e alla famiglia, oltre ad avere un ottimo rapporto coi bambini.Tuttavia ha anche un caratterino non sempre facile da gestire, soprattutto con le persone che non conosce o non è abituato a vedersi ronzare intorno. In questi casi il vostro amichetto bianco tende a diventare un insospettabile bulletto e a “metter sotto” gli altri cani, pur non essendo particolarmente aiutato dalla stazza (per usare un eufemismo!).6) Piccolo cane leone: è generalmente un cane felice e allegro, attivo, giocherellone e molto intelligente, tutte caratteristiche che lo rendono un eccellente animale domestico casalingo. La sua affettuosità non sfocia mai nell’invadenza, anche se è necessario non lasciarlo da solo per troppo tempo.E’ inoltre piuttosto silenzioso, non abbaia molto e quindi si fa ben volere anche dai vicini. Si lascia ben addestrare e ama il gioco. Può essere testardo, se lasciato fare, perché come molti cani della sua taglia pretende di comandare chi gliela dà troppo vinta: per questo, fin da cucciolo, è bene che si abitui a chi è il padrone in modo fermo ma dolce.Il Piccolo cane leone ama le lunghe passeggiata all’aria aperta, e non può essere considerato in toto un cane toy in grado di starsene tranquillo per un tempo indefinito senza pretendere di uscire. Ama molto il gioco e le camminate, ed è difficile che rimanga tranquillo anche in casa se prima non ha fatto il suo giretto di almeno mezz’ora.7) Barbone: è conosciuto come uno dei cani da compagnia più apprezzati del mondo. Apprende velocemente, è vivace e gioioso, attento ed attivo, socievole ed attivo, coccolone e buono. Estremamente fedele ed affettuoso, è forte in lui la predisposizione a compiacere il padrone, caratteristica che sottolinea la sua facilità nell’essere addestrato. Il barbone grande mole ha un carattere tendenzialmente più riflessivo rispetto ai “cugini” delle taglie più piccole.Il barbone gigante è una razza brillante ed allegra, che ben si adatta a qualsiasi famiglia. Che ci siano bambini o anziani, è un cane che sa sempre come comportarsi e come farsi amare per il suo carattere adorabile. Ama la comodità del divano (è difficile pensare ad un barbone gigante costretto a vivere in giardino, giorno e notte), ma anche fare moto e sport: amano infatti camminare, correre, nuotare, fare insomma attività all’aperto.8) Griffone belga: nonostante la sua corporatura minuta, è un cane coraggioso e fiero, oltre che molto leale. Questa razza si affeziona al padrone e alla famiglia, ed è pronta difendere entrambi con determinazione.Ecco allora che questa razza dalla stazza non certo imponente si configura comunque come ottima per quanto riguarda le attività di guardia. Tuttavia il Griffone è anche molto adatto come cane da compagnia, avendo peraltro un buon rapporto sia coi bambini sia con le persone anziane.Attenzione solo a non lasciarlo da solo: pur mostrandosi piuttosto indipendente, questa razza sente particolarmente la mancanza del padrone e punta ad essere al centro dell’attenzione.9) Cavalier King Charles Spaniel: è un cane molto affettuoso, coraggioso, sempre allegro e con una grande capacità di adattamento, non è una razza aggressiva e per questo motivo da secoli è adottato come cane da compagnia. Il suo carattere vivace lo porta a non stare mai fermo, vi dovrete armare di giocattoli per cani se siete intenzionati a prenderne uno.Si adatta con facilità, adora stare in casa ma anche correre e giocare nei prati, va portato fuori spesso perché ha la necessità di fare tanto moto. E’ consigliabile farlo dormire dentro, non è abituato a stare fuori all’aperto e preferisce il calore di casa.10) Boston Terrier: è una razza molto intelligente, dolce e che instaura un ottimo rapporto con i bambini, per questo motivo è uno dei più amati di tutti: abbaia anche raramente e solo se indispensabile (nel caso in cui il padrone sia in pericolo oppure in caso di emergenza). E’ coccoloso, ma non sempre alla ricerca di carezze a tutti i costi: riesce a stare tranquillo nella sua cuccia, non vuole essere sempre al centro dell’attenzione.Tuttavia è un cane estremamente vivace, ma nonostante questo se vede che siamo impegnati e non possiamo stare tutto il tempo con lui, saprà starsene tranquillo per conto suo. E’ molto discreto, e nonostante le sue dimensioni non siano grandi si mostra sempre sicuro si sè: è coraggioso, attento, leale e instancabile. Insomma, è difficile trovare difetti al, anche perchè è veramente l’ideale per i nostri bimbi.11) Carlino: si, è uno dei cani da compagnia per eccellenza: è affettuoso con tutta la famiglia, mentre con gli estranei è dapprima diffidente (a dispetto della sua mole è un ottimo cane da guardia). E’ leale, molto intelligente e con una sua dignità innata.Se da piccolo può sembrare iperattivo, non vi preoccupate: man mano che cresce noterete che ama starsene accovacciato per ore sulla poltrona del salotto davanti alla tv. Cosa che non sempre va bene, perchè unita magari ad un’alimentazione non propriamente sana può aumentare il rischio di obesità. Ama giocare, quindi sta anche a voi tenerlo di tanto in tanto sveglio e in movimento.Ha un carattere giocherellone e molto autoironico: non lasciatevi distrarre dalla sua pigrizia, il Carlino è un cane che ha molta voglia di giocare. Quindi si tratta di un animale impegnativo, non adatto a tutti, che presuppone un padrone comunque presente.12) Bulldog francese: è un cane da compagnia perfetto, e come tale richiede un costante contatto con gli umani: mai lasciarlo da solo per più di qualche ora, perché soffrono di ansia da abbandono, soprattutto da cuccioli, ma anche da adulti. L’esemplare che sta da solo per troppo tempo finisce il più delle volte con lo sviluppare un temperamento distruttivo che lo porta a masticare gli oggetti di casa o i mobili.Questo cane non ha bisogno eccessivo di esercizio, anche se le passeggiate quotidiane sono obbligatorie. Attenzione, come ultima cosa, se si vuole mettere la cuccia del cane vicino al proprio letto: il Bulldog francese russa, e anche parecchio!Rappresenta una scelta ideale come cane da compagnia perché si adatta molto bene alla vita da appartamento e perché ha un carattere che lo spinge a legarsi tantissimo alle persone. In più è un cane che abbaia poco, e non c’è pericolo che disturbi i vicini.13) Shih Tzu: sarà pur difficile da pronunciare, ma lo amerete facilmente. Infatti è un cane adorabile, che si lascerebbe coccolare per tutto il giorno. Ama stare a contatto con l’essere umano, e ovviamente soprattutto con la sua famiglia, per cui farebbe qualsiasi cosa. Inizialmente con gli estranei – cani e umani – è un po’ diffidente e sospettoso, ma poi si lascia andare a mille giochi senza troppi problemi.E’ anche una razza estremamente intelligente, e nonostante la sua statura è molto coraggiosa. Occhio però, anche lui ha un “difetto” se vogliamo chiamarlo così: è un po’ testardo, una caratteristica che deve essere corretta subito con un addestramento mirato. A quel punto risponderà a qualsiasi ordine impartito con gentilezza e senza gridare.14) Chihuahua: è una razza canina allegra, intelligente e molto vispa. Ha una mente molto brillante e ricorda tutto con facilità. Questa, è una delle ragioni per cui è davvero facile addestrarlo. E’ un cane che si adatta a tutte le situazioni e può essere portato ovunque.E’ esclusivamente un cane da compagnia anche se, considerato il suo udito eccellente, può essere un ottimo campanello di allarme dato che abbaia tantissimo ad ogni minimo rumore che non riconosce. Per la difesa invece, nonostante lui abbia la tendenza ad essere estremamente possessivo con il suo padrone, dovrete cavarvela da soli…Si adatta molto bene alla vita domestica e si lega molto ai suoi padroni anche se si affeziona soprattutto ad uno solo. E’ incline al gioco e ama tantissimo stare in braccio al suo padrone. E’ molto coccolone e adora essere viziato. E’ un cane calmo e pacato se non disturbato. Sensibile e abitudinario risente tanto dello stato d’animo degli esseri umani con cui vive.15) Chin: più che un cane è un gatto. In quanto a temperamento, ha caratteristiche che lo rendono davvero più simile a un felino che a un lupo. Come i gatti, è un cane molto attento, intelligente e indipendente, è solito usare le zampe per pulirsi il volto, ama riposare su superfici elevate e ha un ottimo senso dell’equilibrio. In più, proprio come i mici, adorano nascondersi un po’ dappertutto, approfittando delle loro piccole dimensioni. Sono cani coccoloni, che si legano molto al padrone ma senza sentirsi mai subordinato.E’ una razza molto vivace, anche se di solito non abbaia molto; si limita a farlo per avvertire il padrone dell’arrivo di un visitatore o per attirare l’attenzione su qualcosa di fuori dall’ordinario. Esegue di buon grado anche diversi “numeri” dovuti al suo carattere iperattivo, e non è raro vederlo girare su sé stesso in giri velocissimi, danzare sulle zampe posteriori con quelle anteriori giunta in aria, e addirittura “cantare” nei momenti di maggiore contentezza. In altri momenti, è un cane addirittura “zen”.Se l'articolo ti è piaciuto potrebbe interessarti anche:I migliori cani da guardia: le dieci razze più indicate I cani più piccoli del mondo: dieci razze "mignon"

processionaria nel cane

Processionaria nel cane: sintomi, cosa fare e rimedi

Salute del cane Redazione -

La processionaria nel cane è uno dei rischi che lo sbocciare della primavera comporta per i nostri amici quattrozampe. La processionaria nel cane è un Lepidottero, ossia niente più che di una farfalla. Carina, penserete! E poi che male può fare un insetto così innocuo e aggraziato? Non è proprio così; infatti se da adulta la farfalla non nuoce affatto, quando è allo stadio larvale, ossia quando è processionaria, può essere molto pericolosa per umani e animali. Il periodo a rischio inizia a partire da marzo-aprile, nel momento in cui dalle uova deposte sugli alberi l’estate precedente all’interno di bozzoli, escono le larve che scendono lungo il tronco dell’albero fino al suolo per cercare un luogo dove introdursi sottoterra e formare la crisalide. È proprio in questa fase che è facile vedere nei boschi lunghe processioni di questi bruchi (da qui il nome caratteristico) che in fila indiana o in formazione piramidale avanzano come un battaglione inarrestabile; i posti più a rischio sono le pinete e i boschi di cedro e querce, gli alberi prescelti da queste larve lunghe circa 4-5 centimetri ciascuna, con il capo nero e il corpo peloso grigio e nero sui lati e rosso-arancione sul dorso. La pericolosità della processionaria consiste nel forte potere urticante dei peli che la ricoprono, nei quali è contenuto un vero e proprio veleno. Per il cane è facile esserne danneggiato perché i peli di questi bruchi spesso si staccano, rimanendo così sul terreno dove il quattro zampe, che ha sempre il naso a terra per odorare, può frequentemente entrarne in contatto. Per non parlare poi di quando il cane vede le lunghe file di larve che camminano una dietro l’altra e ne è inevitabilmente incuriosito, tanto da cercare o di giocarci con la zampa o addirittura di prenderli in bocca.Processionaria nel cane: sintomi Il contatto tra i peli della processionaria e le mucose del cane provoca quasi immediatamente delle conseguenze molto gravi, addirittura mortali per l’animale: si scatena infatti in brevissimo tempo un forte processo infiammatorio a carico soprattutto della bocca, ma anche dell’esofago e dello stomaco, che causa una progressiva distruzione cellulare. Il cane prova un forte dolore e inizia a salivare eccessivamente; in pochi minuti la lingua si gonfia sempre più al punto da ostruire in alcuni casi le vie aeree dell’animale impedendogli di respirare fino a causarne la morte per soffocamento. Inoltre la forte infiammazione della lingua porta spesso a necrosi della stessa tanto da provocare anche la perdita di una parte dell’organo. Altri sintomi che si accompagnano a quelli sopra descritti sono: la comparsa di uno stato febbrile, vomito e diarrea spesso emorragiche, anoressia.Processionaria nel cane: rimedi Il problema della processionaria è talmente esteso che nel 2007 è stato emanato un apposito Decreto Ministeriale che impone la lotta contro questo parassita nelle aree individuate dalle unità regionali competenti come più a rischio e quindi da tutelare, pena la distruzione delle risorse arboree. Non raramente capita infatti che alcuni parchi e ville cittadini vengano chiusi temporaneamente all’accesso pubblico per permettere la disinfestazione da queste larve, che possono causare problemi molto seri non solo agli alberi e ai quattro zampe, ma anche all’uomo. Il primo consiglio per evitare che il vostro cane entri in contatto con la processionaria è ovviamente evitare di portarlo nel periodo primaverile dove sorgono alberi di pino, quercia e cedro. Se malauguratamente l’incidente dovesse avvenire, per prima cosa lavare bene la bocca del cane con acqua e bicarbonato, spruzzando questa soluzione nel cavo orale dell’animale con una siringa a cui avrete preventivamente tolto l’ago. Dopodiché occorre portare il cane al più presto dal veterinario, che a seconda della gravità della situazione, somministrerà le cure più appropriate al caso.

Addio a negro, il cane che aiutava i vigili del fuoco

News Redazione -

Negro era un cane da guardia che a vissuto fianco a fianco ad alcuni vigili del fuoco per più di dieci anni. La storia che vi raccontiamo oggi arriva da Iquique, una città cilena, dove ogni giorno i vigili del fuoco aiutano la comunità mettendo a rischio la propria vita. Le loro vicende sono salite alla ribalta della cronaca oggi, quando tristemente hanno dovuto dare un dolce addio ad un loro collega speciale.Si chiamava Negro ed era un cagnone che per più di dieci anni aveva tenuto loro compagnia. Il suo compito era importante: doveva tenere sotto controllo la stazione centrale nel momento in cui i suoi amici pompieri dovevano intervenire per salvare qualche vita.Una volta che rientravano, venivano accolti dagli scodinzolii del quattro zampe, che così riusciva ad essere una presenza amica nei grossi momenti di stress che i vigili dovevano sopportare. Negro però ora non c'è più.Ecco le parole accorate dei vigili attraverso una nota online: "Questo pomeriggio, uno dei nostri colleghi ha lasciato la terra - il nostro pompiere a quattro zampe. Grazie mille per tutti gli anni che sei stato con noi. Ti ricorderemo per sempre".Non si sono limitati alle parole, visto che Negro è diventato ufficialmente "pompiere onorario" e gli è stato organizzato un funerale d'onore."Negro era uno di noi, uno di questa famiglia, era rispettato, amato - ha detto il comandante del fuoco Jorge Tapia -. Ci siamo salutati in una cerimonia molto emozionante perché stavamo salutando uno dei nostri, che era una parte importante di questa compagnia".Portato in una bara, affiancato dai colleghi, il corpo di Negro è stato deposto non lontano dalla caserma ed è stato piantato un albero per ricordarlo.

Perchè i cani si annusano il sedere? ecco le risposte

Comportamento Redazione -

Perché i cani si annusano il sedere? I motivi di questo comportamento.I cani si annusano il sedere e vi domandate il motivo? Avete preso un cane da poco e non capite per quale motivo fa una cosa che sembra inspiegabile per il nostro modo di comportarci? Vorreste capire perché assume comportamenti del tutto insoliti a noi umani come annusare feci, pipì, e addirittura il sedere di altri cani?Sicuramente la spiegazione non è perché sono animali maleducati ma, a questo strano comportamento dei cani c’è una spiegazione e continuando a leggere l’articolo scoprirai cosa si nasconde dietro l’odore di un cane. I cani si annusano il sedere: perchè? I nostri amici a 4 zampe per conoscersi usano l’olfatto: a volte fanno cose che per noi uomini sfiorano la decenza, atteggiamenti che appartengono al linguaggio dei cani e mai ci sogneremo di ripetere.Tra questi insoliti comportamenti c’è la tendenza per cui i cani si annusano il sedere. L’olfatto è un senso molto importante, i cani sviluppano la percezione del mondo attraverso gli odori. Labbra, orecchie, genitali e parte anale sono i punti del suo simile che il cane annusa, per capire chi ha davanti.La stessa cosa la fa con l’uomo, lo fiuta per capire se si può fidare, per sapere con chi ha a che fare: noi umani utilizziamo le parole, nel mondo canino si comunica con gli odori. Quando i cani si annusano il sedere si stanno parlando: i vostri cani non sono maleducati, ma seguono il loro istinto, il senso olfattivo sviluppato gli serve per conoscere il mondo.Incredibilmente dall’odore sentono chi hanno davanti: i cani non possono raccontarsi bugie, l‘odore non mente. Pensate che il cane è dotato di 220 milioni di recettori olfattivi mentre l’uomo ne ha solo 5. Un cane può riconoscere fino a 500.000 odori, usano l’olfatto come noi usiamo la vista, possono sentire anche chi è passato a distanza di tempo, noi invece non possiamo vedere ciò che non c’è più.Nei lati della parte anale si trovano le ghiandole perianali che secernono vari tipi di feromoni molti dei quali sono ancora sconosciuti, sono sostanze chimiche che variano in relazione alle condizioni emotive, ci sono poi le ghiandole paranali che secernono un odore poco piacevole quando il cane ha paura o è spaventato.I cani si annusano il sedere: cosa sentonoI nostri amici a quattro zampe hanno un’ottima memoria olfattiva, sono in grado di ricordarsi l’odore di un altro cane a distanza di tempo, anche fino a tre anni dopo possono riconoscere un odore. A volte lo avrete sicuramente sorpreso annusare le feci, attraverso l’odore che sentono sono in grado di capire se il cane che le ha lasciate ha un carattere forte, dominante, diffidente, amichevole e sicuro.I cani vedono attraverso l’olfatto, captano informazioni importanti ed ecco perché i cani si annusano il sedere:ordine gerarchico e dominanza stati d’animo, genere se hanno di fronte una cagnolina in calore cosa mangia il soggetto fiutatoDurante il rituale di conoscenza o riconoscenza, tra 2 cani ce n'è uno che indietreggia e smette di annusare: questo sta ad indicare e a suggerire all’altro la dominanza, chi comanda.Se il cane non è disposto a comunicare niente di sé allora reagirà al rituale indietreggiando e tenendo la coda bassa per evitare all’altro di prendere informazioni su di lui.Andando a spasso col vostro cane vi capiterà spesso di assistere a questa scena, ma sappiate che fa parte del codice animale. I cani hanno un olfatto che può essere fino a 100.000 volte più sensibile rispetto a quello degli uomini. Attraverso l’odore sono in grado di capire lo stato emotivo, il genere e anche cosa mangia l’altro cane.Non cercate di allontanare i cani che si stanno annusando il sedere, evitate di tirare il guinzaglio perché per loro è un gesto normale, è come parlarsi o salutarsi.Ci sono casi in cui annusandosi i due cani sentono informazioni che li portano ad azzuffarsi, fate attenzione, in quel caso il dato certo è che non si sono piaciuti ed è il caso di allontanarli. I cani si annusano il sedere: cosa fiutano?Ogni cane ha un odore diverso dall’altro e annusarsi serve per identificarsi e distinguersi, questo anche grazie all’organo di Jacobson che è situato dentro la loro bocca, è collegato al cervello ed è in grado di codificare la chimica.A seconda della razza alla quale appartengono i cani fiutano l’odore in modo diverso: teleolfatto o megaolfatto ad esempio e quelli da caccia appartengono alla prima categoria. Prendono grandi quantità d’aria, sentono un odore e lo seguono fino a percepirlo sempre più intenso e ad arrivare alla fonte di ciò che stanno fiutando.I segugi prendono ripetutamente meno aria e la trattengono. Di seguito ecco un elenco di razze di cani con l’olfatto molto sviluppato:Pointer: si tratta di un cane di origine inglese, molto utilizzato nella caccia. Black and tan coonhound: una razza molto antica originaria degli Stati Uniti, usata nella caccia al procione. Bassotto: cane da caccia con origine tedesca. Spaniel inglese, famoso per il suo olfatto molto fine, riesce a sentire gli animali seguendoli fino all’acqua. Pastore belga: altra razza di cane molto antica, inizialmente utilizzato per badare il gregge ed in seguito apprezzato per il suo olfatto eccezionale, sembra che riesca a fiutare l’odore del tumore alla prostata. Labrador: per il suo fiuto fine viene utilizzato molto anche per i soccorsi e la ricerca di uomini durante catastrofi naturali. Pastore tedesco: è un cane molto intelligente addestrato anche lui per soccorsi grazie alla sua velocità nell’apprendere velocemente, ottimo anche come cane antidroga. Non poteva mancare nell’elenco il Beagle, cane da caccia, utilizzato anche come antidroga e da soccorso. Siamo quasi giunti a termine di questa classifica, con il Basset hound, originario dall’Inghilterra, figura sempre tra i cani col fiuto sviluppato ed infine il Bloodhound anch’ esso ottimo cane da caccia, addestrato per il soccorso e per il ritrovamento di persone.Sentire che odore ha chi ci sta di fronte in certe occasioni potrebbe essere utile per evitare spiacevoli incontri, chissà magari con l’aiuto del vostro cane potreste riuscire a fiutare anche voi le persone sbagliate, quelle dalle quali meglio tenersi lontani.

Salvati quattro cuccioli ricoperti di vernice: le immagini del salvataggio

News Redazione -

Quattro cuccioli sono stati trovati totalmente ricoperti di vernice: ecco il salvataggio. La polizia locale di Raytown, un sobborgo della cintura urbana di Kansas City (USA), ha trovato quattro cagnolini cuccioli ricoperti di vernice. Sprovvisti di microchip, inizialmente i cuccioli non sono stati identificati (e quindi non si è reperito nemmeno il proprietario).Fortunatamente però un residente della zona ha testimonia, e il padrone dei poveri cuccioli è già stato arrestato. Ora i quattro pets stanno bene, ma come si può vedere dalle immagini non è stato affatto semplice pulirli.Dopo averli trovati, la polizia ha immediatamente chiamato un team di veterinari, che ha rilasciato queste dichiarazioni: "Quando li abbiamo trovati erano sporchi e terrorizzati, ci hanno fatto una tenerezza infinita".Hanno appena otto settimane, e la vernice stava iniziando ad asciugarsi. I veterinari hanno dovuto lavorare duramente per salvarli: "L’operazione è durata quattro ore e i cani sono stati distratti per tutta la durata del lavaggio con alcuni giocattoli. Qualcuno si è addirittura addormentato per qualche minuto".Purtroppo la tosatura è stata inevitabile, ma Pablo Picasso, Frida Kahlo, Bansky e Jackson Pollock (così sono stati rinominati) ora stanno bene. Addirittura tre su quattro hanno già trovato una nuova famiglia: "Sono stati adottati quasi subito, nel giro di appena una settimana, la loro storia ha commosso e intenerito un po’ tutti, perché da queste parti non era mai accaduto un episodio del genere. Ci auguriamo che anche il quarto trovi presto una nuova famiglia".

Rogna nel cane (scabbia): tipologie, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

Una patologia da non sottovalutare per quanto riguarda i nostri cani è la rogna, detta anche scabbia: andiamo a vedere di cosa si tratta. La rogna nel cane è sicuramente una delle malattie più conosciute e temute nel mondo cinofilo. Non si tratta di una patologia eccessivamente pericolosa o mortale, tuttavia può essere davvero molto fastidiosa e non deve essere presa sotto gamba.Di cosa si tratta esattamente? Di una una tremenda irritazione della pelle. Entriamo più nel dettaglio. Innanzitutto, una nota legata al nome della malattia: spesso potrete sentire chiamare la rogna anche scabbia.Questa patologia del derma colpisce diverse specie animali, fondamentalmente in maniera non dissimile da quanto accade tra i cani. Se non è curata adeguatamente può comportare danni anche molto gravi ai nostri amici a quattro zampe. Abbiamo detto che si tratta di una infezione della pelle, ovvero di una malattia dermatologica. Chi sono i malefici artefici di questa "piaga"? Gli acari. Volendo utilizzare il termine più dotto e scientifico potremmo parlare di ectoparassiti.Questi ultimi si annidano all'interno del pelo dell'animale, per poi raggiungere direttamente l'epidermide. Una volta raggiunto lo strato di pelle del cane iniziano a "rosicchiarlo": banchettano col sebo e la cheratina presenti sullo strato epidermico del nostri amico peloso e - se non ostacolati - si moltiplicano a macchia d'olio.Se state provando ad immaginarvi questa scena, possiamo dirvi che al microscopio la situazione è grossomodo questa: ci sono questi "ragnetti" (gli acari) che normalmente vivono nel nostro ecosistema e che quando si "attaccano" ad un animale iniziano letteralmente a cibarsene. Ed è a quel punto che arriva il prurito.Ma facciamo un passo indietro: come arrivano gli acari sul "campo di battaglia" (o forse sarebbe meglio dire "al ristorante")? In questo articolo proveremo a fornire una panoramica sulla rogna nel cane e le sue modalità di azione e diffusione, nonché di contagio e cura. Come sempre per quanto riguarda la nostra piattaforma, ci teniamo a specificare che le nostre indicazioni non possono essere considerate alla pari delle indicazioni ufficiali del veterinario (al quale consigliamo sempre e comunque di rivolgervi).Tornando alla disamina di questa fastidiosa patologia continuiamo col dire che la rogna/scabbia è diffusa praticamente in tutto il mondo. In genere viene trasmessa per contatto diretto con animali contagiati ma può colpire anche solo toccando degli oggetti che sono stati a loro volta toccati da ammalati.Rogna nel cane: tipologie Abbiamo detto che i "vettori" della malattia sono questi ectoparassiti microscopici meglio conosciuti come acari. Tuttavia occorre specificare che esistono diverse tipologie di scabbia, poiché esistono tipi leggermente diversi di acari. Quali sono le tipologie più diffuse di rogna/scabbia?Fondamentalmente sono cinque: c'è quella Demodettica (anche detta "rossa", ereditario e demodicosi) e che a sua volta può essere suddivisa in tre sottocategorie (localizzata, generalizzata o podermatite demodettica). Poi c'è la rogna Sarcoptica, forse la più comune in assoluto tra cani: molto rapida nella sua diffusione, resistente ai fattori ambientali e facilmente contagiosa anche per gli esseri umani.C'è anche un tipo di rogna legata in modo specifico alle orecchie del cane: la rogna o scabbia Otodettica. In questo vedrete proprio dei "puntini bianchi" muoversi all'interno delle orecchie del nostro amico a quattro zampe. Come per le orecchie, esiste una rogna specifica per le cavità nasali: si tratta della "Pneumonyssoides caninum". Anche la Rogna cheyletiella prevede questi "pallini bianchi" che camminano sulla cute dell'animale anche se è più diffusa tra i gatti.La rogna viene spesso trasmessa direttamente al momento del parto e dell'allattamento: la madre infetta la passa ai cuccioli. Al di là di questo caso, più comunemente la rogna si trasmette attraverso il contatto tra vari esemplari. Ovviamente un sistema immunitario basso sarà terreno fertile per gli acari.Ma ci sono diversi fattori che possono "contribuire all'invasione": la scarsa igiene dell'animale, le condizioni ambientali di vita o la dieta del nostro amico peloso. In generale poi ci sono alcune razze di cane geneticamente più predisposti a contrarre questa patologia dermatologica e sono: Bulldog, Pointer, Shar Pei, Terrier, Beagle, Dalmata, Bassotto, Dobermann e Boxer. Rogna nel cane (scabbia): sintomi e cura In genere si tratta di "gesti" piuttosto evidenti: arrossamento della pelle, prurito e bruciore, eruzioni e squame cutanee (quando non vere e proprie ferite e piaghe), pelle secca e maleodorante, perdita di appetito, peso e pelo.Come curare la rogna nel cane? Innanzitutto mantenendo un buon livello di igiene generale: questo vale sia per il nostro cane che per la nostra casa (o qualsiasi ambiente l'animale "viva" come casa). Nel pratico un bagnetto mensile è davvero un toccasana, soprattutto se vengono utilizzati anche prodotti di qualità per insaponare il nostro amico peloso.Poi è bene effettuare con una certa regolarità anche disinfestazioni e vaccinazioni dal nostro veterinario di fiducia. Se avete più animali in cura dovete fare attenzione a dividere bene gli "oggetti" di entrambi per far sì che non ci continui ad infettare a vicenda.Ultimo ma non ultimo per ordine di importanza: curare con attenzione la dieta del nostro cane. Un'alimentazione equilibrata migliora tutto il sistema immunitario! (Il cibo crudi in questo senso è particolarmente indicato: verdure e erbe, ma non solo. Indicati anche aglio kyolic, unghia di gatto ed estratto d'olio d'oliva).Siamo tutti d'accordo che prevenire sia meglio che curare, ok, ma cosa fare in caso di contagio avvenuto? Rivolgetevi subito al veterinario, innanzitutto. Quasi sicuramente - in quanto a medicine - vi prescriverà degli acaricidi orali, topici o iniettabili. In genere i più diffusi-gettonati sono: ivermectina, selamectina o moxidectina.Ovviamente poi saranno previsti anche degli analgesici-antiinfiammatori. Alcuni rimedi "casalinghi" che non possono assolutamente sostituire l'intervento del veterinario ma possono alleviare momentaneamente le sofferenze dell'animale (spalmando estratti o unguenti sulle parti più infette) sono, ad esempio: camomilla, avena, limone o yogurt. Ricordatevi sempre che anche l'effetto e la dolcezza dimostrati al vostro amico - per quanto non risolvano la situazione - saranno sicuramente di conforto.Potrebbe interessarti anche:Dermatite nel cane: cos'è, sintomi, cure e rimedi naturali

Cane corso Italiano

I migliori cani da guardia: le quindici razze più indicate

Curiosità Redazione -

Andiamo alla scoperta dei migliori cani da guardia che potete trovare sul pianeta. Esistono dei quattro zampe che è meglio non far arrabbiare: i migliori cani da guardia sono quelli che proteggeranno voi e la vostra casa dai malintenzionati, e per certi versi serviranno più loro dei vari metodi tecnologici a disposizione.Sia per istinto che per addestramento ci sono alcuni cani che meglio si prestano a questo compito: sanno dare l'allarme oppure mostrare i denti quando serve. Insomma, il loro aiuto potrebbe essere decisivo, in alcuni casi anche per salvarvi la vita.Si, perchè innanzitutto sono pets che vi vogliono tanto, ma tanto bene: per questo vi proteggeranno anche a scapito della loro stessa vita. Non ci penseranno due volte a scagliarsi contro degli individui che per qualsiasi motivo sono entrati nella vostra proprietà.Nel nostro focus andiamo dunque a scoprire quali sono i migliori cani da guardia: abbiamo selezionato dieci razze particolarmente indicate per questo scopo (ma tenete ben presente che dovranno essere addestrati per svolgere al meglio questo compito). Siete pronti? Partiamo! * 1) Cane Corso: diffidente con gli estranei ma mai violento. Se sente pericolo per sé o per la sua famiglia non passa subito all’attacco, con calma e intelligenza avvisa il malintenzionato di non fare un altro passo, ringhiando e al massimo dandogli un bau! di avvertimento, perché lui, forte e massiccio, non si scompone più di tanto.2) Bullmastiff: è un ottimo cane da compagnia in casa e in tutti i contesti in cui possa manifestare la sua volontà di socializzare con le persone, bambini compresi. Poco da appartamento ma eccellente cane da guardia, è sempre memore del suo passato di cane nato per aiutare contro i bracconieri e quindi è anche un eccellente animale da difesa, anche se guardando la proverbiale timidezza durante il primo anno di vita potrebbe essere strano pensarlo. È comunque indispensabile, qualora lo si scelga come cane da guardia, che possa scorrazzare liberamente e uscire più volte al giorno anche per non perdere i suoi stimoli olfattivi e uditivi, come invece accadrebbe lasciandolo solo per troppo tempo in uno spazio ristretto.3) Pastore tedesco: è impossibile non inserirlo nella top 10 dei migliori cani da guardia. Si tratta di un cane molto versatile, che si presta agli usi più disparati. Uno dei suoi primi compiti, ovviamente, era legato alla pastorizia. Oggi il pastore tedesco è impiegato dalle forze dell’ordine come razza cinofila, per scovare tracce di droga. Il suo fiuto eccezionale gli permette di scovare persone disperse o sepolte in crolli. In ambito domestico il pastore tedesco è un ottimo cane da guardia.4) Dogo argentino: il suo carattere è quello di un cane da guardia e da difesa perfetto. E’ molto intelligente e furbo, ma anche terribilmente territoriale: non abbaia quasi mai, ma se un cane dello stesso sesso invade il suo territorio saprà far valere la sua potenza. Questo perchè la natura dominatrice fa parte della sua indole. E’ nella caccia che tutta la sua astuzia e coraggio vengono fuori. Tuttavia non si può dire che il Dogo argentino non sia un cane estremamente affettuoso e dolce, nonostante un aspetto che non farebbe pensare a queste qualità: ama la sua famiglia e il suo padrone, è molto protettivo. E’ diffidente con le persone che non conosce, ma non aggressivo.5) Rottweiler: sicuramente uno dei migliori cani da guardia al mondo, è una di quelle razze canine considerate pericolose. È vero? Si e no. È vero quando qualcuno minaccia il suo padrone o la sua famiglia, o la sua casa. È vero quando si sente minacciato lui stesso. Se non è in stato di allerta è un cane saggio e tranquillo che non abbaia mai inutilmente. Ovviamente ricordiamoci che è un cane da guardia. È possessivo con la sua famiglia e con il suo padrone soprattutto e se si sente minacciato o se sente il pericolo per la sua famiglia allora state in guardia, perché vi avviserà di stare alla larga mostrando i denti. Non è un cane che attacca immediatamente, ma se arriva a farlo nulla riesce a fermarlo.6) Pastore dei Pirenei: Il suo carattere è quello di un animale sicuro di sé ma molto gentile, in particolare coi bambini, e molto affettuoso. Si tratta di un cane territoriale, che sa proteggere molto bene la sua famiglia o il suo gregge quando è necessario, ma di norma, quando non ci sono pericoli in vista, è paziente e leale. È quindi un cane da guardia di ottimo livello, ma è sempre stato utilizzato per compiti diversi nella storia, arrivando anche a essere un eccellente cane da compagnia per i nobili francesi.7) American Staffordshire Terrier (Amstaff): ha origine da cani da combattimento, da cui ha preso il carattere combattivo e coraggioso. Tuttavia, queste caratteristiche nel tempo sono state temperate fino ad ottenere un cane sì coraggioso, ma non aggressivo. Per questo motivo il suo impiego ideale è come cane da guardia, anche perché l’Amstaff è dotato di una sensibilità molto spiccata che gli permette di capire subito se la persona che si avvicina è dotata di buone o cattive intenzioni. E' perciò uno dei cani da guardia migliori a cui affidare la vostra protezione Inoltre, è un cane che ama socializzare e ciò lo rende ottimo anche come cane da compagnia.8) Pastore del Caucaso: Come razza, è stato riconosciuto negli anni 50 in Russia e negli anni 80 dalla FCI. I primi esemplari di questa razza canina risultano essere stati un valido aiuto alle armate dello Zar, in quanto, grazie al pelo folto e impermeabile, può resistere a rigide condizioni climatiche. E' molto diffidente con gli estranei. E’ nella sua natura esserlo, ricordiamoci che è un cane da guardia e fin dalle origini proteggeva il gregge e il pastore. Sta sempre in allerta e se qualcuno non gli piace si fa capire molto bene con un ringhio profondo, uno stato di irrequietezza e un movimento ondulatorio della coda.9) Pastore maremmano: non è un cane foriero di coccole, ma non bisogna confondersi: è una razza che si lega tantissimo al suo padrone e alla sua famiglia, solo che il suo essere indipendente fa si che non stia ogni minuto ad attendere il suo proprietario sull’uscio di casa. Difatti, pur non essendo aggressivo, lo diventerà per difendere la sua casa e la sua famiglia, da cui però esige rispetto per darlo a sua volta. E’ diffidente nei confronti degli estranei.10) Mastino tibetano: è sicuramente uno dei top tra i migliori cani da guardia. Per via della sua mole è meglio tenerlo in spazi aperti. Non è proprio adatto a vivere in appartamento. È un cane molto attento e vigile tende ad essere quasi distaccato. E’ un cane che non lascia intuire le sue intenzioni. È comunque molto attaccato alla sua famiglia ed è anche parecchio protettivo in quanto si sente responsabile per essa. Nonostante la sua indipendenza ha comunque bisogno di avere un contatto costante. È famoso per il suo coraggio. Pare che non gli faccia paura nulla. Estranei e bambini sono da tenere a distanza, più che altro per il suo carattere imprevedibile.11) Mastino napoletano: ci troviamo di fronte al classico esempio per il quale l’apparenza inganna. Il Mastino Napoletano infatti è un gigante buono. Certamente è molto protettivo con la propria casa e la propria “famiglia acquisita”, e ha una stazza tale da incutere timore a qualunque avversario. Tuttavia raramente si riscontrano episodi di aggressività gratuita e – in linea di massima e salvo eccezioni – questa razza può definirsi molto leale.12) Dogue de Bordeaux: è un cane capace di intimidire, vista la sua mole, il suo peso, le sue ottime qualità come cane da guardia e il passato anche di cane da combattimento. Oggi il carattere del Dogue de Bordeaux è stato però reso sempre meno aggressivo e questa specie è docile ed equilibrata, molto affezionata al padrone e di grande pazienza con i bambini. Come sempre, per essere sicuri del suo carattere la cosa migliore è addestrare il Dogue de Bordeaux fin da cucciolo, per renderlo il guardiano perfetto.13) Dobermann: mentre alcuni hanno paura di questa meravigliosa razza di cani, altri sanno che quando hai avuto un Dobermann a riempire le tue giornate, difficilmente potrai poi farne a meno. E’ forse uno dei cani più dolci e affettuosi che possano esistere tra tutte le razze dei nostri amici pelosi. Sì, avete capito bene.E’ un animale pacifico e molto socievole. Certo è pur sempre un cane da guardia e se il suo padrone viene in qualche modo minacciato allora vi mostrerà il suo sorriso a 42 denti. Ma è un cane anche molto obbediente e, se ben educato, risponderà al suo padrone con effetto immediato. Per questo motivo ha bisogno di un padrone deciso e sicuro che gli sappia trasmettere calma e determinazione.14) Pastore belga: chi ha conosciuto questa razza saprà che tra gli aspetti del suo carattere che spiccano maggiormente c’è sicuramente la sua vitalità. E’ un cane molto elegante e muscoloso, questa caratteristica lo rende una razza sportiva. La sua intelligenza e il suo senso olfattivo sviluppato lo portano ad essere indicato anche per lavori di polizia, come cane antidroga o da soccorso ma anche accompagnatore per ciechi.Il pastore belga è un cane molto affettuoso, richiede coccole e si lega tantissimo al suo padrone, lo difenderebbe a qualsiasi costo, forse per questo gli si deve anche un’ etichetta di cane un pò aggressivo, cattivo.Il suo carattere impulsivo può essere regolato ed educato sin da quando è cucciolo, seguendolo e addestrandolo in modo da regolare il suo temperamento. Questo lo rende un ottimo cane da guardia. Ha uno spiccato spirito di iniziativa e quando si mette a fare la guardia non perdona nessuno, neanche persone che conosce di vista: quando scende la sera il territorio che controlla diventa invalicabile.E’ un cane molto sensibile quindi fate attenzione a non trattarlo con troppa durezza o severità perché è portato a reagire subito agli stimoli e potrebbe diventare ostile.15) Mastino spagnolo: a causa della grande mole, è preferibile disporre di una grande casa, possibilmente con giardino, per permettere al mastino spagnolo di fare esercizio fisico secondo i propri ritmi. La vita cittadina può essere stressante per lui, più propenso alla solitudine ed a relazionarsi unicamente con la propria famiglia. L’ideale sarebbe una soluzione in campagna. Non necessita di molto sfogo fisico, ma certamente vista la mole il momento della passeggiata può essere impegnativo. Il mastino spagnolo è un ottimo cane da compagnia, da guardia e da difesa. Viene ancora utilizzato anche come cane da pastore, ma trova maggior utilizzo come compagno nelle fattorie ed aziende agricole, essendo un temibile cane da guardia al territorio e da difesa per la famiglia.

Malattie dei cani: le dieci più pericolose e comuni

Salute del cane Redazione -

Ecco una panoramica sulle malattie dei cani potenzialmente più pericolose per i nostri amici a quattro zampe. Esattamente come per gli esseri umani, tutte le malattie dei cani che andremo ad elencare possono presentarsi in maniera più o meno intensa. Come vedrete, in molti casi si tratta di malattie anche piuttosto gravi, ma curabili o comunque con un tasso di mortalità non troppo elevato.In altri casi purtroppo ci troviamo di fronte a virus letali, contro i quali la medicina attuale non ha ancora trovato risposte condivide e cure soddisfacenti. Spesso i sintomi iniziali sono molto simili tra loro e come potete immaginare una diagnosi relativa ad un animale è qualcosa di estremamente delicato e complesso da mettere "nero su bianco".Questo perché il nostri amici a quattro zampe non possono parlarci dandoci indicazioni effettive su quello che provano, sul dolore che sentono. Emergono però una serie di denominatori comuni che portano a qualche considerazione generale, che vale un po' per tutte le razze, tutti i padroni e tutte le situazioni.In particolare:L'attenzione da prestare all'igiene e del luogo nel quale fate vivere il vostro cane (che diventa a tutti gli effetti un "componente della famiglia). L'importanza della prevenzione in relazione alla corretta somministrazione dei vaccini medici. Il buon senso di affidarsi sempre al consiglio del vostro veterinario di fiducia senza prendere decisioni avventate in solitaria, ma anzi monitorando il vostro amico a quattro zampe con una certa frequenza e regolarità.Di seguito ecco le dieci malattie dei cani più pericolose (alcune sono molto comuni): cliccando su ciascun link potrete approfondirle con dei focus ad hoc.1) Parvovirosi Si tratta di una malattia che si trasmette per via oro-fecale, ovvero orale fecale. Molto spesso quello che accade è che quando una neo-mamma di adopera per pulire le feci dei cuccioli rimane infettata dagli escrementi di uno di essi e rischia di andare a contagiare se stesse e tutta la cucciolata.In questo senso, come potete immaginare, la malattia può facilmente creare problemi anche all'essere umano, qualora si entri a contatto con le feci animali senza utilizzare degli appositi guanti o quanto meno disinfettarsi subito dopo.Ma cosa provoca nel concreto la Parvovirosi? I sintomi più diffusi sono vomito, diarrea, febbre, dolori addominali, spossatezza, muco e sangue nelle feci, inappetenza, letargia e tachicardia. Ricordiamo però che qualsiasi segnale evidente di Parvovirosi si presenta tendenzialmente una decina di giorni dopo il contagio, dunque tenete conto dell'incubazione.Il virus va progressivamente a colpire diversi organi del cane fino a causare in casi estremi anche la morte di quest'ultimo. Come si cura? Serve ovviamente una terapia antibiotica, da affiancare all'assunzione di gastroprotettori e antiemetici. In ogni caso la migliore cura è la prevenzione, in questo caso tramite il vaccino. Si tratta di una patologia non impossibile da curare tuttavia subdola perché colpisce spesso i cuccioli non ancora pienamente provvisti degli anticorpi necessari per fronteggiare il virus. 2) Cimurro Il cimurro è anche detto malattia di Carrè. Si tratta di è una patologia infettiva virale, della stessa famiglia del virus del morbillo. Può colpire diverse specie animali ma non l'essere umano. Il cimurro parte in generale dalle vie orali per poi diffondersi a macchia d'olio in tutto l'organismo.In questo senso dunque i sintomi sono molteplici, perché progressivamente vanno a riguardare l'apparato respiratorio, quello digerente, quello nervoso e così via. Come si cura? La terapia prevede una cura antibiotica. Spesso si aggiunge anche la pratica della flebo, per integrare liquidi ed evitare il dimagrimento.La mortalità per Cimurro varia dal 30% all'80%, ma ad essere fondamentale è ancora una volta la prevenzione: attenzione all'igiene generale del nostro animale e del contesto in cui vive ma soprattutto non saltate l'appuntamento fondamentale col vaccino. 3) Leptospirosi Si tratta di una malattia infettiva acuta sistemica di tipo vasculitico, causa dal batterio Leptospira. Il contagio può avvenire per via diretta o indiretta e non riguarda soltanto il mondo cinofilo.Attenzione perché è contagiosa anche per l'essere umano! Esistono più ceppi della malattia, nella fattispecie:  canina, itteroemorragica, grippo tifosa, pomona e Bratislava. La leptospirosi è una malattia spesso associata alla stagione autunnale e va a colpire  soprattutto reni e fegato del nostro amico peloso. I sintomi sono vomito e tosse, spesso seguiti da relativa inappetenza. Come prevenire? Attenzione all'igiene e a non saltare il regolare vaccino.4) Malattia di Lyme Anche detta Borreliosi, è una patologia causata delle zecche. Una malattia parassitaria dunque. Innanzitutto tenete presente che pur non essendo gravissima, colpisce anche noi esseri umani. Ci sono 4 varianti Borrelia (il ceppo della zecca che causa la malattia) ovvero: la burgorferi, la garinii, la afzelii e la japonica.Ha bisogno di una incubazione di circa 2 giorni per palesarsi. I sintomi sono molteplici dal momento che progressivamente potrebbero presentarsi: abbattimento, febbre, zoppia e dolori muscolari; per poi lasciare il posto  - in casi gravi - a  vomito, aritmia e disfunzioni neurologiche.Come curare il vostro amico a quattro zampe? Con una prevenzione attenta, soprattutto: ricordatevi di somministrare regolarmente l'anti-zecche! Qualora fosse troppo tardi occorrerà sicuramente optare per una terapia antibiotica, in accordo col vostro veterinario. 5) Leishmaniosi Si tratta della classica malattia che viene trasmessa al cane attraverso la puntura di un insetto. Il parassita responsabile però si chiama parassita responsabile si chiama Leishmania Infantum. Non riguarda soltanto i cani, ma anche i padroni.I sintomi sono così vari e generici che è difficile diagnosticarla con esattezza: si va dalla generale spossatezza ai gonfiori, passando per le infezioni degli occhi o la perdita di pelo. Pensate che il tempo di incubazione può essere anche di anni! Come curare il proprio cane? Applicando regolarmente gli antiparassitari.In questo caso nemmeno il vaccino può debellare totalmente la malattia, perché quello messo a punto si è rivelato non efficace al 100%. Essendo la malattia legate all'operato nefasto degli insetti, c'è più rischio nelle uscite in serata-notturna. Attenzione perché anche una volta - apparentemente - scomparsa può ripresentarsi ciclicamente. 6) Piroplasmosi Questa malattia è anche conosciuta come Babesiosi. È trasmessa dalle zecche e causa anemia ed emoglobinuria. L'incubazione è di circa 48 ore. Ci sono due gradi di intensità della patologia: acuta ed iperacuta. In questo senso i sintomi più diffusi - progressivamente sempre più deleteri - sono molto variegati e vanno dalla diarrea,all'edema polmonare, passando per convulsioni e articolazioni gonfie.Quali sono i segni evidenti di malattia? Ce n'è almeno uno da prendere come una spia inequivocabile di piroplasmosi: una striscia di sangue dei piroplasmi. È possibile curare il nostro compagno a quattro zampe? Certo: occorre una terapia di antibiotici, da affiancare eventualmente alla classica flebo per bilanciare liquidi e valori nutrizionali. In questo caso il vaccino in commercio è ancora da perfezionare. 7) Epatite canina  Si tratta di una malattia provocata da un adenovirus canino conosciuto come Cav-1. Colpisce per lo più il fegato. Può essere lieve o acuta, ma se trascurata può portare anche alla morte. Il contagio è particolarmente infido perché può avvenire in molti modi diversi (e relativamente "facili).Il virus è particolarmente agguerrito, "versatile" e resistenza all'ambiente esterno. Per via aerea e per contatto diretto, innanzitutto. Ma anche per contatto con indumenti infetti. Non manca ovviamente anche l'opzione insetto portatore-vettore. Tra cani poi ci si contagia facilmente tramite il contatto con le urine.L'uomo però fortunatamente non può contrarre la malattia. I sintomi sono la classica combinazione di  diarrea, vomito e febbre, ai quali in un secondo momento subentrano problemi a livello oculare. Quali le precauzioni? Igiene, una alimentazione corretta e - ovviamente - il vaccino annuale.8) Ehrilichiosi Ecco un'altra fastidiosa malattia parassitaria causata dalle zecche, acerrime nemiche del mondo cinofilo. Il batterio responsabile si chiama Ehrlichia canis e attacca i globuli rossi dell'organismo. Ci sono tre fasi della malattia: acuta, subacuta e cronica. I sintomi sono vari: da una generale spossatezza al dimagrimento misto ad anoressia, passando per emorragie di vario tipo, tremori o atrofie.Come curarla? Entrano ovviamente in gioco gli antibiotici: 20 giochi di Doxiciclina coadiuvati poi da una terapia di monitoraggio e sostegno. Meglio prevenire: ricordate sempre di dare al vostro cane gli anti-parassitari giusti. 9) Rabbia È indubbiamente una delle malattie più conosciute nel mondo cinofilo e anche una di quelle che fa più paura. La rabbia è causata da un virus che attacca direttamente il sistema nervoso (colpisce anche altri mammiferi oltre ai cani, uomo compreso). Si tratta di una patologia devastante e - purtroppo - attualmente incurabile.Viene trasmessa attraverso la saliva e porta il nostro amico a quattro zampe a mostrare gravi problemi di natura comportamentale che vanno da un senso di paura ed inquietudine ad una irrefrenabile aggressività. Subentrano poi febbre, paralisi oppure convulsioni, fino alla morte.Un tempo esisteva il vaccino, ora il virus teoricamente è rarissimo ma qualora dovesse colpire il nostro cane non ci sarebbe davvero nulla da fare. 10) Bronchite La Bronchite del cane non è dissimile da quella dell'uomo. Si tratta di una infiammazione dei bronchi che può partire come blanda ma diventare anche molto violenta, fino ad arrivare a causare anche la morte del'animale. Come buona parte delle malattie respiratorie possono essere aggravate dal contesto in cui vive il cane.Le cause principali infatti possono essere il freddo ma anche l'inquinamento e in generale tutto ciò che può contribuire a rendere poco salubre l'ambiente. anche per quanto riguarda i sintomi non ci sono "sorprese", nella misura in cui come per gli esseri umani si assiste alla comparsa di tosse, secchezza alla gola e saliva in eccesso, miste ad un generale senso di abbattimento.Esistono due tipi di bronchite nel cane: quella acuta e quella cronica. La prima prevede una tossa secca che poi diventa grassa e la faticosa "espulsione" dal tartufo di una notevole quantità di muco giallastro. Può degenerare nella seconda, che porta acuisce i sintomi già elencati aggiungendo anche problemi cardiaci e renali. Per curare la bronchite serviranno degli anti-fiammatori e tanta pazienza durante le notti passate a tossire.Questa lista mette paura, indubbiamente. Ma non fatevi prendere dallo sconforto. Se dedicherete le giuste attenzioni al vostro amico a quattro zampe, quasi tutte queste patologie potranno essere archiviate nella loro fase non acuta. E voi potrete vivere una vita lunga e felice con vostro cane.