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Sanremo – abbandonano e maltrattano il cane sul terrazzo al sole, lui si scaglia contro i proprietari

News Redazione -

Avevano lasciato il loro pitbull sul terrazzo al sole per giorni. Quando sono arrivati i controlli, il cane ha azzannato i suoi proprietari. Sono stati denunciati dalla Polizia Municipale un uomo di 78 anni e suo figlio di 23 per maltrattamenti di un cane, un pitbull.La cosa incredibile è che lo stesso quattro zampe, durante i controlli effettuati oggi, ha azzannato i suoi stessi proprietari provocando loro gravi ferite.Ma andiamo con ordine, partendo dai fatti: il cane era da giorni e giorni chiusi sul terrazzo dell'abitazione dei due. I vicini protestavano, sia per l’abbaiare della bestiola che per l’odore insopportabile dei suoi escrementi, che è stato costretto a fare sul terrazzo perché lasciato quasi sempre lì. I vicini hanno chiesto l’intervento della Municipale che, questa mattina, si è presentata con due agenti.Dopo aver suonato al campanello, gli agenti sono entrati in casa e hanno visto i due proprietari che,  cercando di zittire il pitbull, sono stati assaliti e morsicati in varie parti del corpo. Gli agenti sono riusciti a salvare padre e figlio e a chiudere il cane in casa per evitare guai peggiori. I due sono stati portati in ospedale per le cure del caso e, intanto, gli agenti hanno organizzato il recupero del cane.Per prima cosa hanno chiesto l’ausilio dei Vigili del Fuoco e dell’accalappiacani. Quest’ultimo è salito sull’autoscala insieme ai pompieri e, con una cerbottana, ha addormentato il pitbull. Una mattinata lunghissima, terminata intorno alle 14. Ora il cane è affidato all’Asl per le verifiche sanitarie del caso, mentre padre e figlio sono stati denunciati per maltrattamenti di animale. Il magistrato potrà anche determinare la confisca del cane.Ma non è tutto: c'è la possibilità che il pitbull possa essere soppresso. Speriamo vivamente che ciò non accada.

La storia di georgia: perde i suoi cuccioli e supera il lutto allattando gatti orfani

News Redazione -

Questa storia ti scalderà sicuramente il cuore. Ha un inizio triste, ma un finale commovente. Il Sunshine Dog Rescue, con sede a Phoenix, ha salvato un cane che hanno chiamato "Georgia", un pastore australiano misto, trovato che viveva in una stazione di servizio vicino al confine tra Stati Uniti e Messico, vicino a Rocky Point.Hanno subito saputo che Georgia era incinta. Purtroppo, nessuno dei cuccioli è sopravvissuto. Sono nati tutti prematuri. Anita Osa, fondatrice di Sunshine Dog Rescue, racconta che Georgia aveva il cuore spezzato dopo aver perso tutti i suoi cuccioli."Non ho mai avuto una mamma cane che ha perso una cucciolata intera prima d'ora. Il modo migliore per descriverlo è stato che era frenetica. Era così triste, cercava quei piccoli".Sperando di avviare Georgia sulla via della guarigione, Osa ha lanciato una richiesta di aiuto su Facebook, cercando qualsiasi animale che avesse bisogno di un cane madre da allattamento. Alla fine si è ritrovata con un trio di gattini appena rimasti orfani, che avevano bisogno anche di una madre.Osa ha detto che inizialmente si chiedeva se un cane avrebbe accettato i gattini come suoi figli, ma è rimasta sorpresa nel vedere il legame istantaneo che si è formato. Il video testimonia ciò che Osa racconta."Glieli presentai gentilmente. Prima ne ho comprato uno e gliel'ho fatto annusare, e lei sembrava accettarlo, così ho portato fuori gli altri. È incredibile vedere come si è calmata all'istante", ha detto Osa."Penso che per i gattini non abbiano idea che Georgia sia un cane", ha aggiunto. Georgia permette persino ai suoi nuovi gattini l'allattamento, anche se la sua produzione di latte è bassa. "È davvero qualcosa da vedere, protegge quei gattini come se fossero i suoi cuccioli", ha detto Osa.

Catania - due uomini e un bambino danno alle fiamme un cane

News Redazione -

Da giorni la polizia sta cercando i tre presunti autori, e c'è una ricompensa per chi aiuta nelle indagini. E' stato prima cosparso di gasolio e dato alle fiamme, dopodichè ucciso con una grossa pietra. Aveva circa tre anni un cane, prrobabilmente randagio, che domenica scorsa è stato ucciso a Paternò, grosso centro agricolo vicino a Catania.La polizia municipale cerca i tre presunti autori, che sarebbero stati individuati come due adulti e un bambino. Questo è ciò che hanno dichiarato alcuni testimoni che li hanno visti e hanno poi chiamato i soccorsi.Massimo Anicito, presidente del gruppo animalista "Cani randagi" ha raccontato: "Un signore grande, uno più giovane, un bambino, hanno tirato una grossa pietra a un cane che fuggiva mentre era in fiamme. Il cane si era gettato in un ruscelletto e lì gli hanno gettato un grosso masso in testa".Anicito prosegue, raccontando che proprio non c'è stato niente da fare: "Era ustionato, la mascella spaccata, un buco in testa".Un gesto violento e gratuito, e fa molto tristezza sapere che coinvolto in tutto questo c'è anche un bambino. Un cittadino libero professionista di Paternò ha offerto una ricompensa a chi fornirà notizie sui responsabili.I vigili urbani hanno sentito i testimoni e «rastrellato» le immagini delle poche telecamere a circuito chiuso della zona, per tentare di individuare i tre. Il cane è stato portato all’Istituto zooprofilattico di Catania per essere esaminato. "I vigili faranno di tutto per individuare i responsabili - ha promesso il sindaco di Paternò, Antonino Naso - di questo gesto vigliacco e vile".

Cane "abbandonato" per colpa del covid fa 16000 km per ritrovare la sua famiglia

News Redazione -

Questa volta l'abbandono non è stato voluto dalla famiglia, ma dalle burocrazie. La pandemia COVID-19 ha sconvolto molte famiglie. Quando è scoppiata l'emergenza, diverse persone erano bloccate lontano da casa. Allo stesso modo, un cane è rimasto bloccato a 10.000 miglia di distanza dai suoi padroni.Pip, appartenente a una famiglia australiana, stava navigando intorno al mondo con la sua famiglia quando è scoppiata la pandemia. Tuttavia, mentre l'Australia decideva di chiudere le frontiere, la famiglia Eilbeck - Zoe e Guy Eilbeck, e i loro figli Cam e Max - avevano 48 ore di tempo per fare le valigie, attraccare il loro yacht di 40 piedi all'Hilton Head Island nella Carolina del Sud e tornare al loro paese d'origine.Tuttavia, hanno dovuto prendere una decisione difficile: lasciare il loro bassotto Pip, dato che l'Australia ha regole severe per l'importazione di animali domestici.Dopo aver fatto alcune telefonate, la famiglia Eilbeck ha fatto un viaggio di otto ore in auto fino alla casa dell'amica Lynn Williams, dove ha lasciato Pip con la speranza di tornare a prenderlo tra qualche giorno. Tuttavia, le loro speranze sono crollate quando i confini australiani sono rimasti chiusi e le restrizioni del coronavirus sono diventate più severe.Il piccolo Pip e la sua famiglia, tuttavia, erano determinati a incontrarsi presto. Così, la famiglia iniziò a lavorare sulle pratiche necessarie per riportare Pip, ma si trovò ad affrontare un ostacolo dopo l'altro."Per esportare un cane dall'America, è necessario ottenere una dichiarazione degli Stati Uniti che attesti che il cane è in buona salute e che ha fatto particolari analisi del sangue per la rabbia", spiega Zoe."Questo veniva fatto a New York, che in quel momento era chiusa. Quindi cercare di fare una cosa del genere è stato estremamente difficile".La famiglia è stata finalmente in grado di concludere le pratiche necessarie ed è stata entusiasta di incontrare il proprio cane, ma la Qantas, la compagnia aerea, ha annunciato che la compagnia non portava i cani in volo nel paese.Con opzioni limitate e limiti di burocrazia, Zoe si è rivolta ai social media e ha pubblicato un messaggio per le persone che volano da est a ovest negli Stati Uniti per aiutare la famiglia. Dopo aver letto il post, Melissa Young, che lavora per la fondazione per il salvataggio dei cani The Sparky Foundation, è intervenuta e ha aiutato Pip a volare da Greensboro a Charlotte, North Carolina, e poi da Charlotte a Los Angeles con Pip sotto il suo sedile.Da lì, Pip ha viaggiato da solo da Los Angeles ad Auckland attraverso i Jetpets. Una volta raggiunta Auckland, Pip è stata messa in quarantena per una notte e il giorno dopo è stata portata in volo a Melbourne, dove è stata messa in quarantena per 10 giorni, secondo le regole dello stato.La famiglia era entusiasta di incontrare la propria parte di "equipaggio", ma i problemi sono aumentati quando lo stato del Victoria ha imposto un rigido blocco e i confini tra il Victoria e il New South Wales sono stati chiusi. Pip è stato poi preso dal fratello di Zoe, che risiede a Melbourne.Tuttavia, la popolarità dei social media di Pip è venuta in suo soccorso quando Virgin Australia ha contattato la famiglia e ha accettato di portare Pip a casa."La nostra più grande paura era che non si ricordasse di noi dopo tutto quel tempo. I miei figli erano così preoccupati che hanno preso un hot dog e se lo sono spalmato sulle mani. E poi questo cagnolino esce dall'hangar, pavoneggiandosi. Quando ha sentito le nostre voci, è venuto a sbraitare tra le nostre braccia. È stato assolutamente fantastico riaverla indietro dopo tutto quel tempo", ha detto Zoe."Sono consapevole che è un cane, ma pensiamo a noi stessi come a una specie di equipaggio", ha detto Zoe. "Vivendo su una barca bisogna davvero lavorare insieme. E anche se lei ha solo oziato e non ha fatto nulla, la consideriamo comunque un membro del nostro equipaggio".

La storia di franco: accoglie in casa solo cani anziani e abbandonati

News Redazione -

Si chiama Franco Crippa ed è un artigiano brianzolo, che ha accolto in casa sua sei cani anziani e abbandonati. E' una scelta impegnativa quella di Franco Crippa: adottare solo cani anziani e abbandonati, il più delle volte con malattie da monitorare quotidianamente.In questo momento a casa sua ci sono sei cani anziani e abbandonati, che ogni giorno ricopre di attenzioni e di quell'amore che hanno atteso per tutta la vita.I quattro zampe a casa di Franco girano indisturbati tra il giardino e il salotto, sempre ricoperti di attenzioni e di carezze. Una missione insomma per questo artigiano di Monza, che vive insieme alla sua famiglia in una porzione di cascina alle porte della cittadina brianzola.La svolta è arrivata un anno fa, quando la sua amata cagnolona è morta improvvisamente. Franco ha così deciso di dedicarsi esclusivamente ai cani adulti in là con l'età, accogliendo nel suo grande giardino quelli dimenticati nei canili di tutta Italia.Ecco le sue parole, rilasciate a Monza Today: “Dopo la morte di Kora e Lucky non ho voluto chiudere le porte del mio cuore e della mia famiglia ad altri cani. Ho sofferto tantissimo per la loro morte, ma al tempo stesso ho deciso che quell’amore che loro per tutta la vita avevano ricevuto tanti altri cani non lo avevano mai avuto. Disponendo di uno spazio così grande ho deciso di adottare cani adulti”.I cani anziani che vivono nei canili sono quelli che hanno meno chance di essere adottati: un po' per il loro carattere già formato, un po' per i loro acciacchi, le difficoltà a trovare delle famiglie per loro sono sempre evidenti.Franco però non ci sta: “Non è giusto. Tutti i cani hanno diritto a una famiglia. L’ultima arrivata è Talia, 11 anni, una vita trascorsa dietro alle sbarre di una gabbia. Appena arrivata era spaesata: non aveva mai ricevuto attenzioni, non aveva dormito su un divano o giocato tranquillamente in giardino con gli altri cani. Adesso è completamente a suo agio, non vuole uscire e in casa ha tutto quello che per una vita le è mancato”.Ora a casa Crippa ci sono tra gli altri Jasmine, di 10 anni, ma anche Delia di 7 anni, Lampo (cane adottato durante la trasferta come volontario nelle operazioni del terremoto de L'Aquila), Lily e Rapi di 9 anni.

Magenta - cane legato e abbandonato in un parco: il video incastra i responsabili

News Redazione -

Simone Gelli, assessore alla sicurezza di Magenta, ha ringraziato la Polizia e chi ha denunciato l'episodio. A Magenta, vicino a Milano, un cagnolino è stato legato e abbandonato ad una fontana. Sono stati alcuni passanti a segnalare la presenza del quattro zampe nel parco di Casa Giacobbe, contattando il comando della polizia locale.Una storia finita bene diciamo, e la buona notizia è anche un'altra: le videocamere poste nel parco hanno identificato gli autori del gesto.A raccontarlo è Simone Gelli, assessore comunale alla sicurezza: «Grazie al minuzioso lavoro di controllo e verifica delle immagini del nostro impianto di video sorveglianza cittadino la polizia Locale di Magenta ha individuato gli autori dell'abbandono del cane presso il parco di Casa Giacobbe. Ringrazio coloro i quali hanno prontamente denunciato il fatto e contattato il nostro comando»La tempestività nelle comunicazioni, «ha fatto sì che ci si attivasse subito, al fine di verificare chi avesse potuto macchiarsi di un atto cosi triste, quanto vile. Ora, la posizione delle persone identificate è al vaglio del nostro comando per tutti gli accertamenti di rito. Sono inoltre contento che, seppur per un episodio così triste, il nostro tanto vituperato sistema di video sorveglianza, abbia contribuito, oserei dire in maniera decisiva, alla risoluzione del caso».Il piccolo è stato portato al canile e da venerdì potrà essere adottato.

Video - fattorino di amazon si tuffa in piscina per salvare un cane dall'annegamento

News Redazione -

E' successo in Massachussets: un fattorino di Amazon non ha esitato a tuffarsi in una piscina per salvare un cane anziano dall'annegamento. Dire che John Cassabria è un amante degli animali è un eufemismo. È cresciuto circondato da animali domestici ed è attualmente l'orgoglioso proprietario di quattro cani, quattro gatti e persino di un serpente domestico.Ma nulla avrebbe potuto prepararlo agli eventi che si sono verificati in un afoso giorno di agosto, quando il turno di routine di Cassabria per consegnare i pacchi per Amazon lo ha portato ad un eroico salvataggio che ha salvato la vita di un husky di 14 anni di nome Luka.Cassabria, 24 anni, stava facendo il suo giro a Woburn, Massachusetts, quando improvvisamente ha preso una svolta sbagliata. Ha fermato il suo furgone per deviare il suo localizzatore GPS quando ha sentito un rumore inquietante provenire da un cortile vicino."Non avevo mai sentito niente del genere in vita mia", ha detto alla CNN. Cassabria era incuriosito, così ha seguito il rumore - che alla fine lo ha portato in un cortile con una recinzione. Un rapido sguardo oltre la recinzione non solo ha spento la sua curiosità, ma l'ha sostituita con un sentimento di paura."Ho visto un cane - il cane è Luka - che stava affogando", ha detto Cassabria. In un attimo di rapida riflessione, ha scavalcato il recinto e si è precipitato verso il cane la cui testa sporgeva appena fuori dall'acqua.Come racconta lui stesso in questo video, "Mi sono tuffato in piscina con le mie scarpe, il portafoglio, le chiavi della macchina... tutto quanto", ha detto. "E ho nuotato con lui (Luka) tra le braccia il meglio che ho potuto fare per portarlo dal centro della piscina fino alla parte poco profonda e ho issato lui e me stesso fuori dalla piscina".Tirò fuori velocemente il telefono e riuscì a mettersi in contatto con il Dipartimento di Polizia di Woburn. Per pura fortuna, l'addetto al controllo degli animali inviato dal dipartimento viveva nelle vicinanze e conosceva i proprietari.Julie Caldwell, la proprietaria, era andata via per il weekend insieme a suo marito quando ha ricevuto la notizia. "Mi stavo godendo un cocktail quando il telefono di mio marito ha squillato", ha detto Caldwell alla CNN. "Era il numero della polizia di Woburn".Il dipartimento di polizia confermò la sua identità al telefono e le disse che Luka era uscito dal cortile. Caldwell era confuso - aveva chiuso il cancello prima di andarsene e sapeva che il suo cane era troppo vecchio per tentare una tale impresa.Qualche istante dopo, ricevette un'altra chiamata e questa volta da un numero familiare. L'addetto al controllo degli animali e il vicino di casa hanno raccontato gli eroici sforzi di Cassabria per salvare Luka."Mi è caduto il telefono. Ho iniziato a piangere e mi è caduto il telefono", ha ricordato Caldwell. "Non riuscivo nemmeno a parlare". Dice di essere rimasta scioccata dal fatto che Luka fosse vicino alla piscina."Abbiamo una porticina per il cane e lui la usa da 15 estati", ha detto Caldwell. "Va fuori, va dritto in bagno, e normalmente torna dentro e rimane nella casa con l'aria condizionata". Prima, quel giorno, aveva fatto in modo che un vicino si occupasse del suo cane mentre era via, ma nel tempo tra la sua partenza e l'arrivo del vicino, il suo cane si era buttato in piscina. "Questo è stato un vero e proprio shock per noi", ha detto.Quando Caldwell ha finalmente parlato al telefono con Cassabria, lo ha ringraziato infinitamente. Ha anche scritto un'e-mail all'amministratore delegato di Amazon, Jeff Bezos, informandolo che uno dei suoi dipendenti aveva salvato il suo amato cane."Non potrò mai ringraziarlo abbastanza", ha scritto Caldwell nell'e-mail, una copia della quale un portavoce di Amazon ha condiviso con la CNN. "Le parole non possono esprimere quanto gli siamo grati". Infatti, ho le lacrime agli occhi mentre scrivo questa e-mail. Luka sta bene solo grazie al suo meraviglioso e coraggioso collaboratore".

"addio gerry": la croce rossa di modena piange il suo collega quattro zampe

News Redazione -

I volontari del comitato modenese della Croce rossa italiana piangono Gerry, deceduto dopo dieci anni di servizio. La Croce rossa di Modena piange Gerry, il quattro zampe che per circa dieci anni è stato in servizio insieme a Fabio Fiore, il suo conduttore.Gerry era specializzato nella ricerca dei dispersi. I volontari emiliani lo hanno salutato così su Facebook: «Per molti è stato semplicemente un cane. Per i volontari del comitato modenese della Croce rossa italiana... uno di noi!»Gli stessi volontari hanno avuto anche un pensiero per il conduttore di Gerry, pubblicando anche una splendida foto dei due insieme: «Hanno lavorato insieme, fianco a fianco, nella bassa modenese senza paura nel terremoto dell'Emilia.  Dopo 14 anni di vita lo perdiamo e con tutto il nostro amore volevamo ricordarlo così, vicino al proprio compagno inseparabile. Forza Fabio! Siamo tutti con te!»Gerry e Fabio hanno salvato tantissime persone, disperse dopo tragedie come terremoti e alluvioni. I due avevano un rapporto speciale, come conferma lo stesso Fabio Fiore sulle pagine della Gazzetta di Modena:«Negli ultimi anni io e Gerry abbiamo incontrato bambini negli asili e scolari nelle scuole elementari. A loro abbiamo spiegato cosa vuol dire amare un animale, qual è il rapporto di amore che lega il cane al proprio padrone e viceversa. Una sana educazione a valori forti che spesso si danno per scontati oppure si tende a trascurali».

Sara turetta, l'ex pubblicitaria che ora salva i cani randagi

News Redazione -

Sara Turetta è una delle maggiori protagoniste dell'attivismo internazionale per i diritti degli animali. Settemila cani salvati e fatti adottare da famiglie in grado di dare loro amore: è questo che ha fatto Sara Turetta insieme al suo team di lavoro.Classe 1973, Sara ha meno di 30 anni quando viene a sapere dei massacri di cani randagi in Romania. Ed è proprio in quel momento che decide di mollare tutto e partire per Bucarest.Si trasferisce a Cernavoda, tra il Danubio e il Mar Nero e dopo anni di battaglie contro violenze e corruzione, nel 2005 fonda Save the dogs and Other Animals Italia che ogni anno cura oltre duemila cani e ne ospita centinaia nel rifugio Footprints of joy.Per il suo impegno ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui la nomina a Cavaliere della Stella d’Italia da parte del Presidente della Repubblica (2012). Il 3 settembre uscirà il suo libro “I cani, la mia vita” (Sonda Edizioni, 208 pagine, 18 euro) che verrà presentato a Roma al Festival Insieme (1-4 ottobre), i diritti d’autore saranno devoluti a Save the Dogs.Di seguito riportiamo l'intervista pubblicata sulle pagine de ilgazzettino.it, buona lettura!Come è cominciato tutto? «Sono nata a Vercelli, a 28 anni vivevo a Milano, lavoravo alla Saatchi & Saatchi ed ero lanciata nella carriera pubblicitaria. Amavo da sempre i cani, e dai tempi dell’università facevo volontariato nel rifugio di Pieve Fissiraga, nel Lodigiano e mi occupavo degli animali maltrattati nelle cascine di Milano Sud.Nel 2001 per caso ho letto un articolo sui canili di Bucarest, c’erano con foto di cadaveri di cani scuoiati e altri orrori. Mi sembrava un massacro troppo vicino per non intervenire. Vedevo che c’era Brigitte Bardot che si adoperava per questi cani, che cercava di intercedere col presidente, ma invano. Così, con mio marito e altri due volontari, ho preso le ferie e sono partita».Che situazione ha trovato in Romania? «È stato uno choc, il randagismo era gravissimo, fuori controllo, dappertutto c’erano cani vaganti, spesso malati e moribondi, i canili erano gironi infernali, nell’indifferenza di tutti. Fino a dieci anni fa in Romania i cani nelle case erano solo quelli da guardia, da lavoro, tenuti alla catena. Adesso si cominciano a vedere nelle città anche cani di razza, ma allora era veramente un disastro».E dopo la “vacanza” cosa è successo? «Che non sono più riuscita a tornare alla mia vita di prima, il tarlo non se ne andava, così ho dato le dimissioni dall’agenzia e sono partita per la Romania dove sono stata 4 anni da sola, in questo posto sperduto a 200 km da Bucarest.Ho aperto un rifugio, poi me l’hanno portato via, Ho ricominciato in un altro edificio, un ex obitorio, l’ho ristrutturato e ho aperto una piccola clinica veterinaria per fare soprattutto le sterilizzazioni».Come racconta nel suo libro, adesso lì è tutto molto diverso... «Da 8 anni abbiamo un centro meraviglioso sulle colline, il rifugio più bello della Romania e dal 2017 una clinica veterinaria di 800 metri quadri per gli animali delle persone più povere, nonché un pronto soccorso per cani e gatti. Ho uno staff di 45 persone che lavora lì. E anche un santuario per equindi abbandonati, con 62 asini e 15 cavalli maltrattati».E lei cosa fa? «Per 12 anni ho fatto la pendolare tra Milano e la Romania, adesso ci vado 3-4 volte all’anno, nel 2018 ho creato la sede italiana. E l’anno scorso ho lanciato il progetto “Non uno di troppo, li amiamo e li sterilizziamo”, tra Napoli e Castel Volturno, per combattere anche lì il randagismo.In un anno abbiamo sterilizzato 300 cani, poi il lockdown di ha fermato. Speriamo di riuscire a moltiplicare gli interventi nel Sud d’Italia, il problema esiste, anche se i cani non vengono uccisi. Adesso vivo a Milano, partecipo a conferenze internazionali, l’associazione si è fatta un nome in Europa».Ma un cane suo suo ce l’ha? «Certo! È Amelie, una cagnolina rumena che ho trovato alla catena in una baraccopoli rom, una peste adorabile, non ci separiamo mai».

Come abituare il cucciolo a stare solo in casa

Come abituare il cucciolo a stare solo in casa

Comportamento Redazione -

Sei alla ricerca di una guida che ti spieghi nel dettaglio come abituare il cucciolo a stare solo in casa? Molto bene, l’hai trovata! Ecco un nuovo appuntamento con la rubrica settimanale tenuta da Valentina Cafini, addestratore cinofilo qualificato ENCI, che ci guiderà alla scoperta del comportamento, dell’educazione e dell’alimentazione dei nostri quattro zampe preferiti. Buona lettura! Come abituare il cucciolo a stare solo in casa Il cane è un animale sociale e come tale, per natura, prova piacere a fare squadra e a godere della compagnia del proprio umano.Non vive serenamente una condizione di solitudine prolungata e a volte manifesta il suo disagio attraverso comportamenti indesiderati come l’abbaio continuo o la distruzione di oggetti.Nei casi più gravi si riscontra una seria problematica comportamentale che prende il nome di “ansia da separazione”. L’ansia da separazione può manifestarsi tutte le volte in cui il cane vive un distacco dalla famiglia, seppure breve, e rispecchia uno stato profondo di ansia su cui è possibile intervenire senza fretta e con molta pazienza e comprensione.Ritengo tuttavia doveroso e molto più produttivo evitare l’insorgere di queste problematiche ed abituare il cucciolo sin dall’inizio a restare solo in casa.Prima di tutto evitate di lasciare in solitaria il vostro cucciolo non appena inserito nel nuovo contesto familiare. Le novità a cui dovrà abituarsi saranno molte, dunque nei primi giorni sarà meglio non caricarlo di ulteriore stress. Datevi del tempo per costruire una buona relazione, cercate di creare fiducia e rispetto reciproco, create i presupposti affinché possa rimanere solo senza timori. Come abituare il cucciolo a stare da solo La regola più importante è quella di iniziare un training in modo costante, ma graduale. Una volta che il cane si sarà ambientato potrete dare il via a piccoli esercizi quotidiani: iniziate nel modo più semplice non consentendo al cucciolo di seguirvi sempre e ovunque.Non dategli la possibilità di venire in cucina, in camera o in bagno con voi e qualora dovesse piagnucolare o grattare la porta non cedete e attendete che si calmi prima di ricongiungervi a lui.Continuate lasciando al vostro cane giochi e oggetti masticabili a disposizione, allontanatevi per poco dalla stanza in cui si trova e dategli modo di poter passare del tempo anche in totale autonomia.Successivamente procedete aumentando gradualmente la difficoltà dell’esercizio: lasciate la casa per qualche minuto senza dimenticare di aver dato al vostro cane oggetti con cui passare del tempo in vostra assenza.Non mostratevi agitati e non prestategli troppa attenzione prima di uscire di casa; cercate di assumere un atteggiamento sereno e rilassato sia prima di andare via che al vostro ritorno. Il cucciolo capirà che il vostro andare via è una situazione del tutto normale e non imparerà quindi ad interpretarlo come un evento straordinario da temere.Se durante la vostra assenza avrà guaito o espresso disagio in qualche modo, non rimproveratelo, ignoratelo e diminuite il tempo la volta successiva. Al contrario se non avrà mostrato particolari disagi, premiatelo con una ricompensa e continuate ad aumentare i tempi di permanenza fuori casa.Ricordatevi sempre di non compiere i soliti rituali (cappotto – zaino – chiavi – scarpe) solo nel momento esatto in cui state per lasciare casa, siate imprevedibili! Procedete sempre per gradi e con molta cautela, non assentatevi per troppo tempo, non aumentate i tempi di assenza in modo brusco e variate il vostro ritorno in maniera casuale. Abituate il cucciolo ad una flessibilità di orari.Una buona abitudine potrebbe essere quella di dare al proprio cane la possibilità di fare attività fisica all’aperto prima di restare solo in casa per qualche ora. Eseguire degli esercizi con il suo umano, correre, annusare etc. gli consentirà di sentirsi più appagato, meno annoiato e di scaricare le energie accumulate durante la giornata. Sarà più propenso a restare solo per schiacciare un bel pisolino.Agite sempre in modo positivo, non abbiate fretta e se necessario non improvvisate, piuttosto chiedete aiuto a noi esperti del settore.Vi lasciamo di seguito i contatti di Valentina Cafini, che potrà guidarvi nell’educazione dei vostri cagnolini e aiutarvi a risolvere gli eventuali problemi comportamentali che hanno sviluppato:Sito web Pagina Facebook Pagina InstagramPotrebbe interessarti anche: Il cucciolo piange di notte: cosa fare Come prepararsi all’arrivo di un cucciolo di cane Come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa

leishmaniosi cane

La leishmaniosi è un pericolo per il nostro cane: ecco come proteggerlo

Salute & Benessere Redazione -

La leishmaniosi è una malattia grave, potenzialmente letale per il cane e può colpire anche l’uomo. La leishmaniosi è causata da un protozoo che viene trasmesso al cane tramite la puntura di insetti simili alle zanzare, i flebotomi o pappataci.E’ormai diffusa in tutta Italia, in modo particolare al Centro e al Sud Italia, ma con diversi focolai anche al Nord.Muoversi con il nostro amico a 4 zampe è un piacere, soprattutto in vacanza, ma questo non ci deve far dimenticare di adottare le precauzioni necessarie a ridurre al minimo i rischi legati alla presenza dei flebotomi.Di seguito vedremo come fare, indicando i prodotti repellenti ed insetticidi che sono in grado da un lato di tenere lontani i pappataci dal cane, dall’altro di interromperne il ciclo vitale e riproduttivo. No ai rimedi casalinghi: non funzionano ed espongono il nostro cane Sgombriamo il campo innanzitutto da un equivoco. In rete circolano decine di rimedi naturali fatti in casa che, secondo chi li propone, sarebbero in grado di allontanare i pappataci dai nostri amici a 4 zampe.Purtroppo – come spesso accade in questi casi – questi rimedi naturali non vantano alcun tipo di efficacia dimostrata, per cui il rischio di esporre il nostro cane alle punture dei flebotomi rimane molto alto.Meglio quindi pensare di utilizzare un farmaco studiato appositamente per il cane che abbia tutte le caratteristiche necessarie per proteggerlo da questi insidiosi parassiti. Si può scegliere un prodotto spot on a tripla azione La scelta più indicata per la maggioranza dei cani è quello di prodotti a tripla azione, ovvero antiparassitari che possono essere utilizzati da soli per combattere tutti i principali parassiti del cane: pulci, zecche, zanzare e pappataci.Questi prodotti hanno una tripla azione:azione insetticida che interrompe il ciclo vitale e riproduttivo di pulci, zecche, zanzare e pappataci; azione repellente che tiene insetti volanti e parassiti lontani dal nostro cane; azione rapida e di lunga durataLa comodità di tali soluzioni è indubbia: con una sola applicazione di prodotto spot on direttamente sulla cute del nostro cane (dopo aver separato bene il pelo, in un punto in cui l’animale non si possa leccare) siamo in grado di difenderlo da tutti i parassiti.L’efficacia del trattamento dura fino a 4 settimane.Questi prodotti sono il frutto di ricerche scientifiche e sono stati commercializzati sulla base dei risultati dimostrati in fase di registrazione: rappresentano la soluzione migliore per garantire un’adeguata protezione al nostro cane.Con un solo prodotto siamo dunque in grado di garantire una copertura a 360° gradi al nostro cane e, nello stesso tempo, di ridurre la presenza nell’ambiente di questi pericolosi parassiti. Con la leishmaniosi non si scherza: meglio prendere provvedimenti subito La leishmaniosi è una patologia grave, potenzialmente letale, che può svilupparsi anche con periodi di incubazione molto lunghi.Una malattia in grado di attaccare il sistema immunitario del cane, esponendolo nel tempo anche a patologie di tipo sistemico.Prendere provvedimenti non è soltanto utile, ma anche necessario. Motivo per il quale non possiamo che ripeterti ancora una volta: scegli il prodotto giusto e comincia, da subito, a proteggere il tuo cane!

La storia di stella, il cane di 15 anni salvato poco prima dell'eutanasia

News Redazione -

L'anziana proprietaria voleva porre fine alla vita della sua cagnolina di 15 anni, ma il veterinario non se l'è sentita. Ora si cerca un'adozione. I volontari di "Mondocane Italia" hanno lanciato un appello sui social scrivendo "Abbiamo un sogno e vogliamo inseguirlo!".Il sogno dei volontari è quello di regalare un ultimo raggio di vita a Stella, una dolce setterina inglese di 15 anni con una storia davvero triste ma anche piena di speranza per il suo futuro, che sia lungo o breve.La community di Mondocane Italia racconta: "Risparmiata dall'eutanasia all'ultimo secondo dal tavolo del veterinario (onesto) che davanti alla richiesta della fatidica iniezione dell'anziana proprietaria per gravi problemi familiari, davanti alla suo muso sereno e scodinzolante si è rifiutato e ci ha avvisati. Ci siamo così presi carico di questa creatura di 15 anni, fatto un check up completo clinico da cui ne esce come un cane in ottima salute, come infatti si dimostra".E' bene ripetere che questo quattro zampe non è stato nè abbandonato nè condotto alla morte da qualcuno senza scrupoli: la sua proprietaria pensava che non gli restasse tanto da vivere, ma il veterinario non ha dato semaforo verde. Niente eutanasia: Stella può e deve vivere.Il messaggio continua: "Stella ha 15 anni, è un cane da focolare, adora poltrire e fare "famiglia"; devota e serena, equilibrata grazie alla vita di casa che ha sempre condotto. Proprio nella fase più tenera e delicata del suo percorso si è trovata quasi a dover morire senza colpa. La stiamo ospitando a titolo gratuito e ci commuove il suo enorme senso di famiglia, una compagnia casalinga discreta ed affettuosa che ha davvero pochissime misurate esigenze ma anche ancora quel guizzo di energia e gioia come una cucciola".I volontari assicurano: "Stella setter inglese, 15 anni, in salute e in forze, si trova a Roma ma per una buona adozione la portiamo ovunque ci sia amore per lei. Siamo sognatori e non desistiamo, aiutateci a farla arrivare alla bacheca giusta". E' vaccinata, sterilizzata e microchippata.AGGIORNAMENTOStella ha trovato una famiglia! A prendersi cura di lei sarà una coppia di Firenze che ha già in casa un pastore tedesco di nome Ex avanti con l'età. Ex è rimasto solo dopo la morte di un altro cane con cui trascorreva molto tempo.Ora va d'accordissimo con Stella, come si può vedere da questa immagine di seguito:Che bellezza! Stella ha la sua seconda chance e potrà vivere una vecchiaia serena.

Come abituare il cucciolo al guinzaglio

Come abituare il cucciolo al guinzaglio

Comportamento Redazione -

Sei alla ricerca di una guida che ti spieghi nel dettaglio come abituare il cucciolo al guinzaglio? Molto bene, l'hai trovata! Ecco un nuovo appuntamento con la rubrica settimanale tenuta da Valentina Cafini, addestratore cinofilo qualificato ENCI, che ci guiderà alla scoperta del comportamento, dell’educazione e dell’alimentazione dei nostri quattro zampe preferiti. Buona lettura! Come abituare il cucciolo al guinzaglio La passeggiata dovrebbe costituire per un cane il momento più bello e rilassante della giornata e quando questo non si verifica, con molta probabilità, sono stati commessi alcuni errori nella gestione e nell’educazione del proprio quattro zampe sin dai suoi primi mesi di vita.Camminare al guinzaglio infatti rappresenta uno dei primi esercizi che ciascuno di noi dovrebbe insegnare al proprio cucciolo, mettendolo nelle condizioni di fare attività fisica e di esplorare nuovi luoghi.Abituare il cucciolo al guinzaglio a volte può risultare faticoso. Dunque vediamo insieme quali sono gli accorgimenti da adottare e quali esercizi mettere in pratica al fine di rendere la passeggiata un momento di spensieratezza tanto per noi, quanto per il nostro amico Fido. Come abituare il cucciolo a camminare al guinzaglioPrima di tutto ricorda di mostrarti molto gentile e paziente nei confronti del tuo cucciolo, concedigli la possibilità di sbagliare e di capire ciò che gli stai chiedendo e rispetta sempre i suoi tempi.Non avere fretta: nessun cucciolo impara a passeggiare perfettamente al guinzaglio in un solo giorno. Mostrati coerente nelle tue richieste e sii costante nel lavoro che stai svolgendo con lui.Scegli il collare ed il guinzaglio più adatti al tuo cane. Se non sai orientarti tra i tantissimi prodotti presenti in commercio, chiedi pure aiuto ad un esperto. Con il suo supporto potrai fare una scelta consapevole senza cadere in errore. Come scegliere il guinzaglio giusto Giustamente ora ti starai chiedendo come scegliere il guinzaglio giusto. Inizialmente il cucciolo dovrà abituarsi ad avere un oggetto intorno al collo, motivo per cui sarebbe utile selezionare collari e guinzagli resistenti ma anche abbastanza leggeri.Qualora il tuo amico a quattro zampe dovesse mostrarsi restio ad indossare il collare, cerca di distrarlo e di canalizzare la sua attenzione su di te attraverso giochi e premietti gustosi.Evita di cadere nella trappola del guinzaglio lungo e flessibile il cui utilizzo, oltre ad essere vietato, non consente in alcun modo di avere controllo sul proprio cane.Prediligi invece un guinzaglio da 1,5 m e incoraggia il piccolo a seguirti utilizzando parole dolci e premiandolo con un morbido bocconcino qualora dovesse eseguire correttamente l’esercizio. Mi raccomando, non adescarlo! Come abituare il cane a camminare al guinzaglioInizia le sessioni di educazione in un luogo tranquillo e poco affollato come il giardino di casa o un parco poco trafficato. Fai pochi passi e osserva i movimenti del tuo cane: se il guinzaglio è in tensione ti consiglio di non procedere la passeggiata e di fermarti.Premialo solo quando fa un passo indietro ed il cavo risulta lento e non in tensione. A volte può succedere che il cucciolo mordicchi il guinzaglio a mo’ di gioco o con lo scopo di liberarsene, in tal caso getta pure a terra il guinzaglio bloccandolo con un piede e riprendilo in mano solo quando il cucciolo si mostra tranquillo.L’obiettivo è quello di interrompere quanto prima questo comportamento indesiderato. Se necessario correggi il tuo cane con un “NO!” secco e deciso.Se dopo pochi passi il cucciolo dovesse sedersi o sdraiarsi a terra rifiutandosi di proseguire il percorso, non alterarti e non essere impaziente. Prova ad allontanarti di poco, chiamalo e offrigli una ricompensa solo quando ti avrà raggiunto.Infine ricorda sempre che i primi approcci al guinzaglio non devono mai avvenire in situazioni di stress o nervosismo. È fondamentale che il cane associ la passeggiata al guinzaglio ad un momento di relax, di collaborazione e di condivisione. La camminata al guinzaglio deve essere sempre piacevole e divertente.Vi lasciamo di seguito i contatti di Valentina Cafini, che potrà guidarvi nell’educazione dei vostri cagnolini e aiutarvi a risolvere gli eventuali problemi comportamentali che hanno sviluppato:Sito web Pagina Facebook Pagina InstagramPotrebbe interessarti anche: Il cane tira al guinzaglio: cosa fare? Perchè il cane non vuole camminare? Le possibili spiegazioni

colletta cani e gatti

A foggia una colletta alimentare ha salvato diversi cani e gatti

News Redazione -

Una colletta alimentare per cani e gatti ha raccolto del cibo che ha permesso di sfamare molti quattro zampe. Una bella storia arriva direttamente da Foggia: diversi gruppi di volontari, con sacrifici economici personali e tramite offerte scaturite dalla solidarità di altri cittadini, hanno raccolto cibo di vario genere e marca per cani e gatti.La donazione è stata ricevuta dalla Sezione Accademia Kronos di Foggia da "Pet Store - Joe Zampetti", durante l'iniziativa economica dello scorso sabato.Kronos ha infatti proposto una vera e propria colletta alimentare per cani e gatti, collocati in strutture gestite da volontari e per aiutare i più bisognosi. L’associazione opera infatti in ambito nazionale per la tutela ambientale e zoofila e in modo particolare per la prevenzione e repressione dei maltrattamenti degli animali.Il Coordinamento Provinciale di Foggia – spiegano da Kronos -, nel corso dell’espletamento dell’attività di tutela degli animali di affezione, con il suo personale, ha avuto modo di verificare che diversi gruppi di volontari si prodigano nel nostro capoluogo e nella provincia, alla cura di gatti e cani randagi, affrontando le spese necessarie per il loro mantenimento, con sacrifici economici personali e tramite offerte scaturite dalla solidarietà di altri cittadini.Questo per far fronte alle carenze strutturali da parte delle Amministrazioni che, sebbene progettano la realizzazione di canili e strutture similari per accogliere cani e gatti randagi e rendere la loro vita più dignitosa, non riescono a realizzare tali progetti, per mancanza di fondi e stanziamenti specifici.Inoltre, in questo periodo di crisi pandemica, tante sono state le segnalazioni con richiesta di aiuti di famiglie che vivono nel disagio di non avere capacità economiche per il sostentamento proprio e degli animali detenuti in casa. Da qui, appunto, l’idea della colletta alimentare e l’iniziativa di sabato scorso.

obesità cane

Obesità del cane: ecco quello che puoi fare

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Come per l’uomo anche per gli animali domestici si registra un aumento dell'obesità; le conseguenze di un notevole eccesso di grasso corporeo nei cani sta diventando un argomento importante tra i veterinari. Questo articolo nasce dalla volontà dei veterinari di veterinarioincitta.it di sensibilizzare i proprietari, ma anche noi dottori, affinché si dia attenzione a questo argomento.Nel cane, un eccesso del tessuto adiposo superiore al 20 per cento rispetto al peso ideale è considerato il limite oltre il quale si parla di obesità. Il 35% dei cani presenta problemi di obesità; la percentuale aumenta se prendiamo in considerazione solo cani di mezza età. Conseguenze fatali L'effetto dell’aumento del tessuto adiposo causa molteplici effetti sul corpo: deterioramento dovuto alla compressione sugli organi e alla pressione eccessiva sulle articolazioni.Inoltre l'obesità è strettamente connessa la progressione di patologia come i tumori, malattie cardiorespiratorie, urogenitali ed endocrine, malattie dermatologiche e disturbi ortopedici. Cause dell’obesità nei cani La principale causa dell'obesità è l'eccesso di cibo; nelle prime fasi della vita, l'eccesso di cibo provoca la proliferazione delle cellule adipocitiche, che porta all'obesità ipertrofica-iperplastica, mentre l'eccesso di cibo nelle fasi successive provoca solo l'obesità ipertrofica.Un gran numero di cani ha un peso stabile, ma la scarsa attività, la noia, lo stress e altri problemi comportamentali possono portare a un consumo esagerato di cibo e, di conseguenza, al sovrappeso e all’obesità.Anche le diete mal bilanciate possono causare uno squilibrio energetico e, quindi, sovrappeso e obesità. Un altro fattore direttamente correlata allo sviluppo dell’obesità è la genetica; in particolare, il Golden Retriever, il Bassotto, il Labrador, il Beagle e il Cocker Spaniel hanno maggiori probabilità di essere in sovrappeso.L'aumento di peso può essere indotto anche dalla sterilizzazione; soprattutto gli esemplari di sesso femminile hanno maggiore rischio di accumulo di grasso corporeo. Per evitare l'obesità indesiderata dopo la sterilizzazione è necessario cambiare la dieta al cane. Cosa posso fare per contrastare l’obesità del cane? I due fattori più importanti per combattere l’obesità del tuo cane sono l'esercizio fisico e un adeguato piano nutrizionale. L’attività motoria è essenziale per ridurre il peso del tuo cane; fategli fare lunghe passeggiate e fatelo correre al parco, ma non forzate le sue abitudini; incrementate il tempo dedicato all’esercizio fisico, ma in maniera graduale, soprattutto se il vostro cane non è più giovane poiché uno sforzo eccessivo potrebbe dare origine a problemi ostearticolari.La perdita del peso deve essere regolata anche secondo un piano nutrizionale che consenta al cane di dimagrire gradualmente. La gestione della dieta nei cani obesi consiste in una riduzione dell'apporto calorico.Il metodo consiste nel ridurre l'apporto energetico, minimizzando la perdita di massa magra e aumentando la perdita di grasso; tuttavia, il punto critico sta nel determinare questi valori e quanto deve essere la perdita di peso. Affidatevi al vostro medico veterinario in modo che gestisca e monitori  tutto il processo.È anche importante che l'intera famiglia sia consapevole del problema e che cooperino con il piano nutrizionale che è stato programmato. Non applicate mai diete sviluppate per le persone al vostro animale domestico.Mai per nessun motivo dare al tuo animale domestico alcun trattamento sviluppato per le persone, questo è estremamente pericoloso perché può portare a gravi disturbi di salute nel tuo animale domestico.Nel caso in cui il cane abbia subito un intervento di sterilizzazione, è importante concordare col veterinario dei controlli per controllare che il suo peso non superi certi livelli. Questo tipo di intervento chirurgico non dovrebbe causare problemi di salute al tuo animale domestico se il peso viene controllato, e l’animale oltre a fare esercizio segue una dieta equilibrataI principali fattori di rischio nei cani e nei gatti includono uno stile di vita sedentario e l'ignoranza delle esigenze nutrizionali e comportamentali di queste due specie; consultare sempre il proprio medico veterinario in modo che possa istruirvi e quindi essere in grado di aiutare a correggere questo problema.

cane in macchina

Cane salvato dal bagagliaio dell'auto nel giorno più caldo dell'anno (finora): le immagini

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Un cane è stato salvato dal bagagliaio di un'auto in quello che finora è stato il giorno più caldo dell'anno. Il quattro zampe intrappolato è stato avvistato in un'auto fuori da un KFC a Southport vicino a Liverpool giovedì, dove le temperature sono salite a 28°C.Un passante ha detto a Sheryl Flint, che gestisce una popolare pagina Facebook per gli animali domestici della zona, di essere preoccupata per quel cagnolino.Dopo poco un uomo si è offerto volontario per salvare il cane. Il signor Molloy ha raggiunto l'auto attraverso una leggera fessura tra il finestrino e il telaio della porta, ha aperto la porta e ha portato fuori il cane prima di dargli un po' d'acqua.Il cane era rimasto in macchina per circa un'ora, hanno detto gli spettatori - anche se il proprietario ha detto loro che erano solo dieci minuti."Le persone non dovrebbero lasciare i loro poveri cani in macchina, specialmente non con questo caldo", ha detto la signora Flint. "Non va bene"."Molte persone credono ancora che sia giusto lasciare un cane in auto in una giornata calda se i finestrini sono lasciati aperti o sono parcheggiati all'ombra, ma la verità è che è ancora una situazione molto pericolosa per il cane"."Un'auto può diventare calda come un forno molto rapidamente, anche quando non si sente così caldo. Quando ci sono 22 gradi, in un'auto può raggiungere un'insopportabile temperatura di 47 gradi in un'ora".

Video - a yulin non è cambiato nulla, davide acito: "ma abbiamo salvato altri cani"

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Anche quest'anno si è tenuto il festival della carne di cane di Yulin, e l'attivista Davide sta nuovamente salvando molti quattro zampe. È  a dir poco amareggiato Davide Acito, l'attivista che ogni anno organizza missioni per salvare i cani dai macelli cinesi. Questa volta non è riuscito ad andare a Yulin, per via del Coronavirus, ma lo sconforto è dettato dalla situazione che si sta verificando in questi giorni. "In Cina non è cambiato nulla", sono queste le parole che Davide ha rilasciato a Le Iene, che ha dovuto coordinare i salvataggi dei cani dall'Italia, come ha detto scherzando: “Quest’anno anche noi ci siamo organizzati in smart working".Nel video postato sul sito ufficiale del programma televisivo, l'attivista racconta: "Ho vari contatti sul posto, dopo anni di missioni abbiamo creato un buon network e abbiamo potuto salvare die cani destinati al macello. C’è una cagnolina che ora sta lottando tra la vita e la morte. È affetta da parvovirus e ha anche una infezione uterina”.Le malattie sono diverse: “Alcuni hanno il cimurro, che è contagioso per l’uomo, altri hanno la rabbia. Tante persone contraggono malattie  perché mangiano carne infetta. Non è solo un problema di diritti degli animali, ma anche di sicurezza alimentare”.La delusione di Davide è cocente: “Purtroppo quest’anno non sembra essere migliorata la situazione, anzi. Sembra che in questi ci siano ancora più cani destinati il festival. C’è un’altissima richiesta”.Il destino di molti quattro zampe, per fortuna, è cambiato proprio grazie ad attivisti come Davide: “Dopo ogni missione curiamo i cani, anche se il 20% è troppo malato e non ce la fa. Siamo orgogliosi che oggi 100 cani salvati dai macelli dormono su un divano! Ogni anno con l’associazione Elisabetta Franchi facciamo una campagna di adozione”.Queste missioni però hanno dei costi, per questo chiunque voglia aiutare questi cagnolini può farlo cliccando qui.

Cane impiccato a roma: la pena per l'assassino fa polemica

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L'uomo che ha orrendamente ucciso un cane impiccandolo è stato solamente denunciato. Le associazioni animaliste non ci stanno. Una semplice denuncia: è questa la pena stabilita per l'uomo che ha impiccato senza scrupoli un cane a Roma. Secondo l'assassino, il povero quattro zampe avrebbe morso la mano della padrona, scatenando il suo efferato e criminoso comportamento.Un gesto terribile, e non è tutto: quando è stato scoperto da un agente di polizia penitenziaria libero dal servizio che passeggiava con il suo cane nel parco di via Lodigiani, l'uomo aveva con sè anche una sega, con cui si sarebbe sbarazzato del corpo.L'agente ha notato l'assassino sollevare una corda sforzandosi, appesa ad un albero, poi la terribile scoperta: su una cima del cappio ciondolava ormai inerme il cane, a sei metri di altezza. Lo ha ucciso perchè era diventato "ingestibile".L'agente ha provato a salvare il cagnolino, ma ormai non c'era più niente da fare. A quel punto l'uomo ha iniziato a correre in strada in direzione di una macchina: a bordo c'erano due donne ucraine, poi denunciate per favoreggiamento in concorso e resistenza. L'agente è però riuscito ad annotare la targa e a consegnarla ai poliziotti arrivati sul posto.Ma cosa si può fare affinchè persone di questo tipo vengano punite come meritano? Nonostante le pressioni delle associazioni ambientaliste affinchè venga cambiato il codice penale, quest'ultimo al momento non prevede il carcere.L'art. 544 bis del Codice penale recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni”. Tradotto: "tanto io me la cavo".L'on. Brambilla in questi anni ci ha provato, presentando anche la proposta di legge AC 335 che riguarda "Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali".Nella proposta di legge si chiede in primis di modificare la frase del codice penale «Dei delitti contro il sentimento [sottinteso: dell’uomo] per gli animali» con «Dei delitti contro gli animali».Gli animali dovrebbero essere considerati esseri viventi suscettibili di tutela diretta, non solo indiretta. Massimo Comparotto, presidente dell'Oipa Italia, chiede un inasprimento delle pene.Ecco le sue parole: "Gli animali ancora non hanno una copertura legislativa diretta non essendo loro riconosciuta soggettività giuridica. Studi scientifici attestano la correlazione tra la crudeltà sugli animali e la più generale pericolosità sociale di chi la commette".Anche Valentina Coppola, presidente di Earth, la pensa allo stesso modo: "È oramai acclarata la pericolosità sociale di chi uccide brutalmente animali, spesso sono violenti anche con donne e bambini e quindi lasciarli impuniti mette a repentaglio anche le persone oltre che gli animali".La proposta di legge della Brambilla è la seguente: aumentare fino a cinque anni di reclusione le pene per il maltrattamento e fino a sei anni le pene per l'uccisione di animali.Brambilla si chiede: "Nonostante la frequenza con cui queste violenze appaiono nelle cronache e nonostante l'evidente pericolosità di chi le commette, governo e Parlamento restano sostanzialmente inerti di fronte alle proposte di aumentare le pene per chi maltratta e uccide gli animali".Leidaa presenterà denuncia e si costituirà parte civile così come faranno Oipa ed Earth. "Da sempre chiediamo l'inasprimento delle pene - aggiunge Claudio Locuratolo coordinatore di Roma delle ​Guardie zoofile OIPA - è un episodio cruento e preoccupante anche dal punto di vista sociale".

bonus cani e gatti 2020

Bonus cani e gatti 2020: come funziona e come richiederlo

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In questa guida vi parliamo del bonus cani e gatti 2020: cos'è, come funziona e come richiederlo. Nelle ultime ore si sta paventando con insistenza l'ipotesi di un bonus cani e gatti 2020 che potrebbe rappresentare un valido aiuto per tutti i proprietari di quattro zampe residenti nel territorio italiano.Si tratterebbe di un contributo una tantum destinato appunto ai padroni di cani e gatti, messi a dura prova dall'emergenza prima sanitaria e ora economica che attanaglia il paese. Il bonus potrebbe essere speso per le esigenze dell'animale domestico, dal cibo alle spese sanitarie.Come detto, il contributo non sarebbe mensile ma una tantum. L'iniziativa, denominata animal social bonus, prevederebbe un voucher fino a 200 euro. Ma andiamo a scoprire nel dettaglio come funziona e come richiederlo. Bonus cani e gatti 2020 come richiederloSe dunque ti stai chiedendo come richiedere il bonus cani e gatti 2020, devi sapere che è tutto ancora molto nebuloso. Il bonus è al momento una proposta di legge della LAV (Lega Anti Vivisezione), quindi non è ancora stato inserito in alcun decreto.Quel che è certo è che cani e gatti non possono essere considerati dei beni di lusso, ma dei veri e propri membri della famiglia. Le istanze da parte delle associazione animaliste potrebbero davvero portare all'assegnazione di questo contributo, che aiuterebbe molti proprietari di animali domestici.Vi aggiorneremo dunque nelle prossime ore, laddove il bonus cani e gatti 2020 venisse davvero approvato. Al momento infatti si tratta solo di un'ipotesi, ma noi incrociamo le dita e speriamo che già nelle prossime settimane possano esserci delle novità. Bonus cani e gatti come funziona Abbiamo già visto come funziona il bonus cani e gatti, ma lo ripetiamo meglio in questo paragrafo. In sostanza sarebbe un vero e proprio voucher una tantum (e non mensile), utilizzabile da tutti i padroni che hanno un cane o un gatto iscritti all'anagrafe.L'unico requisito è quello, dal momento che non dovrebbero esserci ulteriori requisiti in base a reddito. Al momento però è tutto ancora in bilico: le associazioni animaliste stanno premendo perchè venga inserito nel prossimo decreto, staremo a vedere.

bonus 200 euro cani

Bonus 200 euro cani: cos'è e come funziona

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Per il momento il bonus 200 euro cani è solo una proposta di legge, ma potrebbe presto diventare realtà. La LAV (Lega Anti Vivisezione) sta portando avanti la proposta di un bonus 200 euro cani sottoforma di voucher da spendere per chi ha in casa animali domestici. Si tratterebbe di un incentivo da spendere per far fronte alle esigenze dell'animale domestico, come cibo o spese sanitarie.Il contributo-bonus oggetto di valutazione non sarebbe mensile, ma una tantum. La LAV, un'associazione che lotta da anni per i diritti degli animali, ha proposto l'introduzione di questo bonus 200 euro, che - è bene specificarlo - al momento non è ancora stato emanato.Denominato animal social bonus, la sua introduzione potrebbe evitare anche uno spiacevole effetto di questa crisi economica: l'abbandono degli animali domestici per far fronte alla crisi. Mantenere un cane o un gatto costa, e il bonus darebbe 200 euro a chi possiede un cane e 100 per chi ha un gatto. Bonus 200 euro cani: requisiti Se vi state chiedendo quali sono i requisiti per ottenere il bonus 200 euro cani, dovete sapere che in sostanza ce n'è solo uno: gli animali devono essere formalmente registrati all'anagrafe canina. Questa è una condizione imprescindibile.La promulgazione di questo bonus darebbe ancor di più la conferma che gli animali non possono essere considerati un bene di lusso, ma bensì membri della famiglia a tutti gli effetti. Staremo a vedere se il Governo farà passare questa proposta di legge.

Ringhia agli altri cani... nascondendosi dietro al padrone: il video esilarante

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Alcuni cani sono dei giocherelloni, altri sono tranquilli e regali. Alcuni cani sono coraggiosi, altri... non tanto.Un video molto virale su TikTok mostra un cane che potrebbe rientrare in entrambe le categorie, a seconda del modo in cui lo si guarda. Mentre questo cagnolino fa sapere ai suoi rivali chi è il padrone abbaiando forte - lo fa da dietro la sicurezza della gamba del suo proprietario.Ehi, non si è mai troppo prudenti, vero? 😂 Il filmato dell'esilarante "combattimento" del cane è stato postato su TikTok da un utente giapponese che si fa chiamare "@nerodice" sulla piattaforma di condivisione video.Il video inizia mostrando tre cani che abbaiano e ringhiano l'uno contro l'altro, con uno di loro che indossa un guinzaglio e viene trattenuto dal suo padrone. La telecamera si sposta presto per mostrare un altro cagnolino "coraggioso" - uno Shiba Inu - che partecipa alla gara di grida mentre si aggrappa alla zampa del suo padrone. Ecco il filmato, davvero esilarante:@nerodiceここに来る勇気がありますか?😂🐶##柴犬 ##愛犬 ##tikdog ##犬が反応する音♬ オリジナル楽曲 - nerodice1Lo Shiba Inu è una razza giapponese nota per la sua audacia. Forse questo non ha ricevuto il promemoria, perché è stato visto aggrapparsi al suo proprietario a mo di protezione.Da quando è stato pubblicato un giorno fa, il video ha raccolto più di 7 milioni di visualizzazioni e oltre 6.000 commenti divertiti. Molti hanno trovato il comportamento del cane molto simpatico."Ye to bilkul mere jaise hai (è proprio come me)", ha scritto una persona nella sezione commenti, aggiungendo un'emoji divertita."È molto protettivo nei confronti del suo padrone. Non sottovalutatelo, ok?" un altro scherzava. "Chi ha detto che ho paura? No, non ho paura! Il mio umano non mi permette di partecipare alla lotta, quindi...", ha detto un utente di TikTok.

pastore tedesco

Cane pastore tedesco incontra i suoi padroni dopo la terapia intensiva: il video

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Blu è un pastore tedesco stupendo che ha riabbracciato i suoi padroni, che hanno sconfitto il Coronavirus. Uno dei primi cani presi in carico dall'associazione LEIDAA per l'emergenza Coronavirus, ha finalmente potuto riabbracciare i suoi proprietari. Si chiama Blu ed è un pastore tedesco, che è stato forzatamente separato dai padroni, che hanno dovuto affrontare settimane di ricovero e terapia intensiva.Ecco le parole du LEIDAA: “Dopo 37 giorni in cui è stato accudito amorevolmente, il cagnolone ha potuto rivedere i suoi proprietari, che avevano chiamato il nostro servizio, un giorno prima di essere ricoverati d’urgenza.Blu era molto triste nel doverli lasciare: dopo un lungo abbraccio i nostri volontari lo hanno preso in cura con amore, come fosse il loro cane, e gli hanno dedicato tutte le attenzioni possibili. Ai proprietari ricoverati mandavano quasi ogni giorno foto e video di Blu. Il ritorno a casa è stato un vero “fuoco di gioia”, un evento carico di emozioni, come si vede nel filmato”.Il video dell'incontro, pubblicato sulla pagina Facebook di LEIDAA, è davvero commovente. “Purtroppo non tutte le storie hanno un lieto fine: sono molti gli animali di persone che hanno perso la battaglia contro il virus e non hanno nessuno che possa occuparsi di loro, tranne i nostri volontari", continua l'associazione.Anche nella “fase due” resta attivo il numero unico 02.94351244 del servizio “LEIDAA per emergenza Covid-19” (da chiamare solo dopo aver letto attentamente le risposte alle “domande frequenti” sul sito www.leidaa.info e sui social collegati)”.

john peter sloan

Addio a john peter sloan: ha salvato tantissimi cani randagi

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Conosciuto da tutti come l'insegnante di inglese per eccellenza, John Peter Sloan nutriva grande amore per i cani. John Peter Sloan è morto improvvisamente oggi nella "sua" Menfi, all'età di 51 anni. Una persona simpatica John, che nel corso degli anni è diventato famoso qui in Italia come attore teatrale, comico e soprattutto insegnante di inglese nel programma "Zelig".L'artista britannico viveva in Sicilia da anni ormai, da quando si era fidanzato con Asia. E sempre in Sicilia aveva mostrato un'altra sua grande passione, quella per i cani. John ne aveva addirittura 14: uno di questi si chiama Rocky, un cagnone nero grosso e adorabile, salvato da una bruttissima situazione.John aveva raccontato la sua storia in un'intervista qualche tempo fa: "Quando l’ho trovato aveva il muso fracassato da un bastone e mille zecche addosso. E’ speciale, l’ho voluto tenere con me".Ci teneva sempre a fare qualcosa di più, e parlando della Sicilia si esprimeva così: "Qui in Sicilia è tutto bello, le gente, il mare. Ma c’è solo una pecca: noi in Inghilterra siamo noti per l’amore per gli animali domestici e vedere questi branchi di cani senza proprietari mi dispiace. Perché c’è anche chi fa loro delle cattiverie. Voglio salvare tutti i cani abbandonati in Sicilia".E a queste parole, John faceva seguire anche i fatti: da tempo collaborava con il rifugio "Hot Dog Rescue", aiutando i volontari a salvare i cagnolini e ad organizzare le adozioni a distanza, oppure a mandarli in affido alle famiglie di altre regioni.

i cani fiutano il coronavirus

I cani fiutano il coronavirus? nel regno unito via ai test

News Redazione -

Non sappiamo ancora se i cani fiutano il coronavirus, ma nel Regno Unito è partito il progetto di formazione di quattro zampe specializzati. 500mila sterline (ovvero circa 560mila euro): a tanto ammonta il finanziamento del governo britannico per la formazione di cani specializzati per il fiuto del coronavirus nell'uomo. Si tratta della prima fase di test guidata dalla London school of hygiene & tropical medicine, dal Medican detection dogs e dalla Durham university.Si tratta di una sperimentazione che verificherà se effettivamente i cani siano in grado di scovare il virus prima ancora che compaiano i primi sintomi. La squadra di quattro zampe in questa prima fase di test è composta da labrador e cocker spaniel, le migliori razze in tal senso.Nel caso di successo dei test, i cagnolini sarebbero capaci di analizzare fino a 250 persone all'ora. Insomma, risultati davvero notevoli, non è vero? E non sono per niente irrealistici: il Medical detection dogs ha già dimostrato che i cani possono percepire un cucchiaino di zucchero diluito nell'acqua di due piscine olimpioniche.Il compito di raccogliere i campioni olfattivi (saliva, sudore e altre secrezioni corporee) dalle persone infettate dal Covid-19 e da coloro che non risultano colpiti dal virus spetterà al personale del National health service degli ospedali di Londra.La speranza è che i cani riescano a percepire il cambio di odore corporeo della persona ammalata, e che il coronavirus possa essere rilevato con il fiuto dell'animale più vicino all'uomo. Il risparmio sulle procedure e trafile mediche sarebbe di impatto notevole.

Come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori

Come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa

Comportamento Redazione -

Nuovo appuntamento con la rubrica settimanale tenuta da Valentina Cafini, addestratore cinofilo qualificato ENCI, che ci guiderà alla scoperta del comportamento, dell’educazione e dell’alimentazione dei nostri quattro zampe preferiti. Oggi vi daremo in particolare alcuni consigli utili su come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa. In questo modo avrete una panoramica della metodologia per approcciarsi a questo delicato momento che tutti i proprietari di cuccioli devono affrontare. Buona lettura! Come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa Un amico a quattro zampe oltre all’enorme carico di dolcezza ed allegria, porta con sé anche diverse responsabilità. Accogliere un cane nella propria vita, indipendentemente dalla sua età, significa anche scendere a compromessi e mediare tra le sue e le nostre esigenze.Disporre al meglio gli spazi della casa ed acquistare tutto il necessario affinché il piccolo possa sentirsi coccolato e al sicuro è un buon inizio, tuttavia non basta per garantirgli quello status di benessere fondamentale per la sua esistenza.Sebbene possa sembrare scontato, nell’ambito del mio lavoro mi preme sempre sottolineare come, soprattutto durante i primi mesi di convivenza, a doversi “adattare” saremo soprattutto noi.Tra le varie responsabilità che un futuro proprietario dovrà assumersi, quella di occuparsi dell’educazione del cucciolo è dal mio punto di vista prioritaria. Insegnargli a “sporcare” fuori costituisce una delle prime prove che il cucciolo ed il suo umano dovranno superare insieme.Onde evitare di ricorrere a metodi poco gentili, cerchiamo di riassumere insieme alcune regole e azioni da attuare (e non) per far sì che il cucciolo possa imparare presto a fare i bisogni all’esterno. Come insegnare al cucciolo a fare pipì fuoriPrima di tutto ritengo doveroso sottolineare come il controllo sfinterico del cane si completi intorno ai cinque o i sei mesi di vita.Dunque, non allarmatevi o disperatevi se inizialmente riscontrate un po’ di difficoltà nella gestione del piccolo: il suo tempo di resistenza a trattenere feci e urina è direttamente proporzionale alla sua età. Un cucciolo di tre mesi, ad esempio, dovrà uscire circa ogni tre o quattro ore.Dunque come insegnare al cucciolo a fare pipì fuori (e non solo la pipì)? Ecco alcuni punti che dovrebbero essere sempre tenuti a mente:Abituatevi ad osservare il vostro beniamino e a decifrare i segnali che vi manda: girare su sé stessi, annusare a terra, abbaiare o gemere in prossimità della porta di casa sono tutti segnali tramite cui il cane cerca di comunicarvi l’esigenza di uscire. Tenete sempre presente che il cucciolo sentirà l’urgenza di espellere i suoi bisogni dopo aver dormito, dopo aver giocato, dopo aver mangiato e dopo aver bevuto. Incrementate il numero delle uscite e attribuite ad esse una cadenza regolare. Non siate frettolosi, armatevi di molta pazienza e attendete il momento esatto in cui il cucciolo “sporchi” fuori. Solo così potrete cogliere l’occasione e premiarlo all’istante con dolci parole e gustosi bocconcini!Cosa fare se il cucciolo fa i bisogni in casa Nel caso in cui il cucciolo dovesse sporcare in casa la cosa migliore da fare è quella di intervenire con un “NO” secco solo se colto sul fatto. In caso contrario avrebbe poco senso correggerlo.Il cane infatti, una volta trascorso troppo tempo, non riuscirebbe ad associare il nostro rimprovero alla sua azione. Pulite la superficie in sua assenza e portatelo immediatamente fuori, non gridate.E cosa non fare invece? Lo so, tutti vi hanno consigliato di tappezzare casa con le famose traversine. Bene, non impauritevi però se oggi io vi consiglio di non farlo. Abituare il cane alla traversina richiede uno sforzo maggiore: una volta raggiunta l’età adolescenziale il cane dovrà in ogni caso disabituarsi al suo utilizzo.Tanto vale non farlo abituare per niente. Inoltre quando un cane impara a fare i bisogni sul tappetino assorbente, il più delle volte finisce per scambiare qualsiasi superficie morbida per la traversina.Non poggiate in alcun modo il muso del cane sull’urina e non usufruite assolutamente di un giornale per picchiare il vostro cane. Sono al corrente del fatto che molti “cagnari” ancora oggi consiglino il ricorso a tali pratiche, ma sappiate che oltre a non essere affatto metodi educativi, queste usanze barbare sono controproducenti.Non solo, la maggior parte delle volte determinano anche problemi comportamentali da non sottovalutare. Una grave punizione non aiuterà mai il cane a capire dov’è l’errore. Tramite queste pratiche si riuscirà ad ottenere solo un cane insicuro, timoroso e confuso.Vi lasciamo di seguito i contatti di Valentina Cafini, che potrà guidarvi nell’educazione dei vostri cagnolini e aiutarvi a risolvere gli eventuali problemi comportamentali che hanno sviluppato:Sito web Pagina Facebook Pagina InstagramPotrebbe interessarti anche: Il cane fa pipì in casa: cosa fare e rimedi Come prepararsi all’arrivo di un cucciolo di cane

Due cani si incontrano dopo anni e si abbracciano per strada

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Nonostante non si vedessero da quando erano cuccioli, questi due cani si sono subito riconosciuti dopo essersi incontrati per caso. Sono passati anni da quando quei due cagnolini, ancora cuccioli, crescevano insieme. Poi però furono adottati da due famiglie diverse, e persero le proprie tracce. Eppure, quando si sono incontrati per caso in strada, si sono riconosciuti immediatamente.A riportare questa storia è la proprietaria di uno dei due quattro zampe, Libby Pincher, che riporta una conversazione del padre e l'immagine dei due cani che pare proprio si lascino andare ad un tenero abbraccio.Si chiamano Monty e Rosie i due cagnolini protagonisti di questa storia: come potete vedere dalle immagini, differiscono solo per il colore. Perchè il sangue è lo stesso: sono nati nella stessa cucciolata.pls look at what my dad sent me this morning I cannot even😭❣️🐶 pic.twitter.com/QTy5J8uEwZ — 𝐋𝐈𝐁𝐁𝐘 🦋 (@libpincher) May 19, 2020 I proprietari dei due cani vivono in due città diverse, ma vicine. Nella conversazione, il padre di Libby spiega: “Dave era fuori a spasso con il cane, c’era una coppia che stava camminando verso di lui con un cane simile, ma in versione bianca. Si scopre così che sono fratello e sorella di una stessa cucciolata. Ma invece di giocare come fanno gli altri cani, guarda cosa è successo”.Dopo questo incontro, i proprietari dei due cani si sono ripromessi di vedersi più spesso e continuare così a far incontrare questi due cagnolini tenerissimi.

52 cani da adottare: sopravvissuti ai maltrattamenti, ora cercano una nuova famiglia

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52 cani di razza pastore tedesco cercano una nuova famiglia, dopo aver vissuto maltrattati per anni. Mattinata ricca di emozioni quella di ieri, soprattutto per Virginia e Francesca, le due volontarie che negli ultimi quattro mesi si sono occupate con amorevoli cure di 52 cani di razza pastore tedesco insieme al veterinario Marco Salvadori.Questi animali loro malgrado sono rimasti coinvolti nella bufera giudiziaria cominciata lo scorso 15 gennaio.I Carabinieri della Regione Carabinieri Forestale Toscana stazione di San Rossore, insieme al NIPAAF (Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale) e NIL (Nucleo ispettorato lavoro), con ASL e INPS competenti, hanno messo sotto sequestro la struttura che li accoglieva sulle colline di Filettole, nel comune di Vecchiano.È emerso infatti che i poveri cani vivevano in condizioni non idonee e dunque incompatibili con la loro natura.Il gruppo Gunther, da sempre vicino agli amici a quattro zampe, appresa la notizia è immediatamente intervenuto per prendersene cura: con apposita istanza ha chiesto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa l'assegnazione dei cani sequestrati e la possibilità di mettere a loro disposizione personale volontario che li accudisse in questo lasso di tempo.I 52 animali sono stati così affidati alla Gunther Rescue SB, società benefit di recente costituzione che Maurizio Mian - da sempre affezionato ai cani - ha fortemente voluto con il preciso scopo di prendersi cura di loro e trovargli una adeguata sistemazione.E lunedì mattina, dopo che la Procura della Repubblica ha firmato l’atto di dissequestro alla presenza dell’amministratore della Gunther Rescue Angelo Margelli, è partita l’operazione di presa in carico in attesa della sospirata adozione.In questi quattro mesi la Gunther Rescue SB ha provveduto a siglare accordi con associazioni ed enti per individuare una sistemazione accogliente per i cani e accompagnarli quindi in un percorso di recupero psico-fisico.Un lavoro che ha dato buoni frutti perché, grazie alla rete di contatti lanciata dalla Gunther Rescue nelle ultime settimane, sono arrivate richieste di adozione un po’ da tutta Italia. E ad oggi sono almeno una quindicina gli esemplari - di età variabile dai 2 ai 13 anni - che hanno già trovato famiglie disponibili ad accoglierli.“È un pezzo di cuore che se ne va - raccontano le volontarie Ginevra e Francesca - perché in questi mesi ci siamo affezionate ai cani come se fossero nostri. Erano completamente disabituati al contatto umano, ma con pazienza e tanto amore non è stato difficile conquistare la loro fiducia. Adesso speriamo trovino una casa e dei padroni che si prendano cura di loro come dei figli”.Fonte: pisatoday.it

Addio bob, un intero quartiere ti piange: il ‘sindaco dei cani’ è stato investito e ucciso da un’automobile

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Un saluto commosso ma anche amaro quello degli abitanti di San Sebastiano al Vesuvio nei confronti di Bob, il loro cane beniamino. Era stato ribattezzato come ‘il sindaco dei cani’ perché Bob, era l’amico a quattro zampe di un intero quartiere nel comune campano di San Sebastiano al Vesuvio che adesso piange la sua morte: qualcuno lo ha investito brutalmente, senza soccorrerlo.Nella cittadina sono comparsi dei manifesti funebri per ricordarlo: accanto alla sua foto, una dedica: “Amato da tanti, scacciato da altri, AMMAZZATO da qualcuno. Ciao Bob, i tuoi amici umani”.Un meticcio che in tanti avevano avuto la fortuna di conoscere. Buono e sempre pronto a farsi accarezzare, Bob accompagnava i pensionati all’ufficio postale, beveva nelle ciotole lasciate dai commercianti e stava sempre accanto alla sua Sheila, una cagnolina con cui faceva coppia fissa e che ora qualcuno, vorrebbe adottare.Bob è stato investito da un’automobile come ha dimostrato l’autopsia, anche se inizialmente si era pensato a un avvelenamento. Forse il cane, se soccorso in tempo, si sarebbe potuto salvare, invece è stato lasciato lì, a morire sull’asfalto.“Tutto il paese porge l’ultimo saluto a Bob, il sindaco dei cani di San Sebastiano al Vesuvio, così era conosciuto. Bob era il cane di tutti, adottato da tutta la cittadinanza. Ora non c’è più, è stato investito, così dice il referto dell’autopsia. Ci auguriamo, allora, con tutto il cuore, che chi l’ha investito possa essere individuato subito. Ciao Bob”, scrive il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli su Facebook.Adesso si cerca il colpevole, tutto il quartiere chiede giustizia per questo cagnolino diventato il simbolo del maltrattamento sugli animali e c’è già chi pensa di dedicargli una statua nel cimitero degli animali di Qualiano, dove il reale proprietario Ludovico De Luca, lo seppellirà.“La violenza sugli animali diventa sempre più frequente e spietata, per questo chiediamo giustizia. Chi fa del male agli animali e non gli presta soccorso è un vigliacco e merita tutto il nostro disprezzo, chiedo con forza che chi ha investito Bob, senza prestargli soccorso, venga presto individuato e punito. Chi si comporta in questo modo è un pericolo per tutti. Vogliamo che il cane sindaco di San Sebastiano diventi il simbolo della lotta alla violenza sugli animali”, chiosa Borrelli.Fonte: greenme.it

Coronavirus, la fase 2 anche per cani e gatti: possono ripartire le adozioni

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Brambilla (Leidaa): «Una grande vittoria, il ministero della Salute ha riconosciuto la validità delle nostre istanze». Comparotto (Oipa): «Peccato che si sia perso tempo» Le associazioni animaliste cantano vittoria. Il ministero della Salute ha pubblicato una nota sull’emergenza Covid 18 dedicata in modo specifico agli animali e alle nuove misure a loro connesse in questa fase dell’emergenza.E tra le novità, riportate in una nota firmata dal direttore generale della Sanità animale Silvio Borrello — ci sono il sostanziale via libera alla ripresa dell’attività di adozione e affidamento degli animali custoditi nei rifugi e allo «sgambamento» dei cavalli accuditi nei maneggi, che avevano subito delle forti limitazioni nelle settimane di lockdown.«Il governo ci ha finalmente ascoltato — commenta l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e presidente della Leidaa —.Abbiamo sempre sostenuto che l’accudimento e la cura degli animali, essenziali per garantirne la salute e il benessere, non sono differibili, che le attività svolte dalle organizzazioni che li tutelano dovevano continuare su tutto il territorio nazionale, sempre in condizioni di sicurezza, e che per motivarle bastava invocare i motivi di salute, in quanto estesi alla sanità animale.Il ministero ora ci dà ragione e restituisce piena agibilità ai volontari che si occupano degli animali e ne promuovono le adozioni».Una vittoria per il mondo delle associazioni che aveva chiesto a gran voce un segnale in questo senso.L’attività dei volontari, fa ora notare Brambilla, potrà essere svolta senza limitazioni anche quando la famiglia di destinazione risiede in un’altra Regione o in un altro Paese dell’Ue, purché si ricorra a trasportatori autorizzati e nel rispetto delle procedure operative per le adozioni internazionali.«Ringraziamo il Ministero per aver accolto le nostre istanze anche se il provvedimento arriva con notevole ritardo — commenta Massimo Comparotto, presidente di Oipa Italia —, dal momento che da lunedì le persone potranno di nuovo circolare liberamente all’interno della propria Regione.Purtroppo molte adozioni sono andate perse in questi giorni e per questo facciamo appello affinché chi decide di adottare un cane o un gatto si rivolga ai rifugi di zona, rispettando le norme di distanziamento fisico ed evitando assembramenti».Ma non solo: «Potranno riprendere anche le cosiddette ‘staffette’ — spiega ancora Comparotto —: nel caso in cui l’animale sia destinato a una adozione in altra Regione o Stato membro, devono essere utilizzati trasportatori autorizzati». Fonte: corriere.it

Addio ad ezio bosso: amava i cani e ne aveva salvati tanti

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La notizia pochi minuti fa: il pianista e compositore Ezio Bosso ci ha lasciati. Era un grande amico dei quattro zampe. Addio ad Ezio Bosso, uno dei compositori, pianisti e direttori d'orchestra italiani più famosi del mondo. Nella sua vita Ezio, oltre a deliziarci con la sua musica, ha continuamente sparso sorriso, nonostante la malattia degenerativa che lo aveva colpito nel 2011.Non tutti sanno però che era anche un grande amante dei cani: li portava con sè ovunque, e nel corso della sua vita si è sempre battuto contro l'abbandono dei quattro zampe. Ha anche salvato diversi animali, affiancandosi ad associazioni e volontari.In questo video insieme a Guido Di Stefano, Ezio racconta come addirittura i suoi cani li porti con sè a teatro durante i concerti.Pensate che al suo ultimo concerto (tenutosi il 19 gennaio al Teatro Galli di Rimini, per il centenario della nascita di Fellini), Ezio aveva fatto salire sul palco i suoi cagnolini! Prima del concerto aveva rilasciato queste parole:"Alle prove porto sempre i miei cagnolini con me. Al concerto no, ma per questa occasione i basset hound Blu e Tobia sono bravissimi (poi c’è anche Ragout, lui però canterebbe con l’orchestra), ma a tante persone possono dar fastidio, e comunque ci sono dei rituali da seguire, ma per Fellini mi sembrava che, d’accordo con i tecnici, potessero stare sul palco. Sempre pensando che questa modalità di festeggiamento lo avrebbe fatto molto ridere, facendogli dimenticare la celebrazione".Riposa in pace Ezio, che la terra ti sia lieve.

Questi cani segugio hanno salvato 45 rinoceronti dai bracconieri in sudafrica

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Un branco di cani addestrati a proteggere la fauna dai bracconieri in Sudafrica ha salvato 45 rinoceronti in via di estinzione. Quarantacinque rinoceronti sono salvi grazie a un branco di cani, addestrati a proteggere la fauna dai bracconieri in Sudafrica. I segugi addestrati dalla nascita stanno dando un contributo importantissimo per la conservazione e la salvaguardia di animali sempre più sotto attacco come rinoceronti, giraffe ed elefanti, tanto per citare alcuni esempi.I segugi erano arrivati al Kruger National Park nel 2018 a sostegno della ricca fauna selvatica del Mozambico, non a caso il parco stesso è la più grande roccaforte del rinoceronte e per questo, è preso di mira da bracconieri che gestiscono un traffico illegale di prodotti derivanti da animali ed esportati nei paesi asiatici.Alcuni scatti di Sean Viljoen raccontano proprio di questi cani in azione al Southern African Wildlife College nel Greater Kruger National Park. I segugi sono stati addestrati da Johan van Straaten e dal febbraio 2018 hanno salvato 45 rinoceronti“Nell’ultimo decennio oltre 8mila rinoceronti sono stati persi a causa del bracconaggio, e il nostro è il paese più colpito da questo assalto. Nelle aree di pattuglia del Southern African Wildlife College, il tasso di successo dei cani è di circa il 68% utilizzando sia cani da inseguimento liberi che da guinzaglio, rispetto al 3-5% che avremmo senza il loro aiuto”, spiega Johan van Straaten.I cani che sono di varie razze, dai segugi a beagle, svolgono un ruolo fondamentale nel monitoraggio, incursione, rilevamento e pattugliamento. “Riuscendo a correre velocemente, riescono a inseguire i bracconieri e impedirgli di portare a termine il loro lavoro”, dice ancora l’addestratore.Salvare 45 rinoceronti non è da poco e il progetto sta contribuendo a garantire la sopravvivenza della ricca biodiversità dell’Africa meridionale e della sua fauna selvatica. Il Sudafrica detiene quasi l’80% della specie di rinoceronte.Sono 8mila i rinoceronti uccisi dal 2008 al 2018 sia per il loro corno usato nella medicina tradizionale cinese, sia come trofeo da caccia che negli anni, in Cina e Vietnam ha assunto il ruolo di status symbol per le classi sociali emergenti. Per questo, il rinoceronte nero è entrato a pieno titolo nella lista di animali in via d’estinzione e secondo le stime ci sarebbero, in generale circa 20mila rinoceronti bianchi e poco più di 5mila i rinoceronti neri.Fonte: greeme.it

Ragazzo di 17 anni apre un rifugio speciale per animali: ha già salvato 22 cani e 4 gatti

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Si chiama Eduardo e in questi mesi ha già salvato diversi cani e gatti, realizzando il sogno che aveva fin da bambino. Eduardo Caioado è un ragazzo di 17 anni che vive ad Anápolis, in Brasile, e che fin da piccolo ha sempre avuto una missione: aiutare gli animali in difficoltà. All'età di 9 anni ha cominciato a soccorrere i cani e gatti randagi della sua città, e un mese fa insieme alla sua famiglia ha fatto qualcosa di più.Ha aperto un rifugio speciale per accogliere i quattro zampe che non hanno una casa. L'ha chiamato «EduPaçoca Institute» e a oggi grazie a questo progetto ha già salvato 22 cani e 4 gatti. «Cerco di rendere il mondo un posto migliore - ha detto il ragazzo - e quest'anno ho realizzato uno dei miei sogni».Con l'aiuto della sua famiglia ha affittato una casa, ed è qui che accoglie i randagi, «che d'inverno da queste parti muoiono spesso per il freddo e non ricevono aiuti pubblici - ha detto -. È per questi motivi è nato il mio progetto».Lui va al rifugio, che dista 30 chilometri da casa sua, tutti i giorni. A volte in autostop, altre volte in bici, e desidera che gli animali qui si sentano a casa. L'obiettivo di Eduardo è che i cani e i gatti vivano nel rifugio a tempo determinato, in attesa di essere adottati da una famiglia. «Una delle sfide più difficili è decidere chi portare al rifugio e chi lasciare per strada - continua - perché la casa purtroppo non è abbastanza grande per accogliere tutti».Ma per il futuro vuole ingrandirsi e salvare e riparare dal freddo ancora di più animali anziani e randagi. Ha già trovato degli sponsor che lo stanno aiutando con le spese, e ha lanciato una campagna di raccolta fondi per sostenere la sua struttura. I soldi serviranno per l'acquisto di acqua e cibo, per l'affitto e per le spese veterinarie. A oggi sono stati raccolti 14.390 real che corrispondono a quasi 2300 euro.Questa non è la sua prima azione benefica: a 15 anni è stato eletto come una delle 50 persone più giovani che sono di ispirazione per l'Onu. In quell’occasione aveva ideato un progetto per riutilizzare l’acqua piovana per un ecovillaggio.A 15 anni si è occupato di trovare una casa ai gatti randagi della sua città, e lo scorso Natale ha fatto dei regali a 52 anziani che vivono in alcune case di riposo brasiliane. Il suo profilo Instagram è «Megaedu1» e lui utilizza i social network per parlare soprattutto di ambiente, diritti umani e animali, i temi che gli stanno più a cuore.Fonte: lastampa.it

Cane legato e trascinato a siracusa, l'arrivo dell'uomo in caserma: video

News Redazione -

Ha legato un cane all’auto e lo ha trascinato per metri nelle campagne di Priolo, in provincia di Siracusa. Il responsabile sarebbe un 69enne che è stato convocato in caserma nelle ore successive ed è stato denunciato per maltrattamenti.Un cane legato a un’auto e trascinato per metri. Il video di questo orrore avvenuto a Priolo, in provincia di Siracusa, sta facendo il giro d’Italia. A compierlo sarebbe stato un 69enne che è stato convocato in caserma, come potete vedere nel video qui sopra nel video dell'Oipa, l'Organizzazione internazionale per la protezione degli animali.Ancora non è chiaro per quale motivo il pensionato avrebbe trascinato un randagio per decine di metri nelle campagne siracusane, dove il randagismo è molto diffuso. La foto di questa scena tanto orribile quanto ingiustificata è stata pubblicata online.Nel frattempo alcuni passanti hanno soccorso il cane ormai esanime dalla sofferenza. Nonostante il rapido intervento di un veterinario, la bestiola è morta.Intanto le immagini sono state viste anche dai carabinieri che hanno avviato le indagini risalendo all’intestatario dell’auto. Si tratta di un pensionato che è stato convocato nelle ore successive dai militari ed è stato denunciato per maltrattamenti. Qui su Iene.it vi mostriamo il suo arrivo in caserma.“Se fosse successo in Svizzera lo andavano a prendere a casa, in Italia invece si viene convocati in tutta calma”, dice Davide Acito, attivista di Action Project Animal, che abbiamo conosciuto per le sue battaglie contro i mercati di carne di cane in Cina.“Siamo abituati a sentire notizie simili in Asia dove trascinano cani con le macchine, qui invece siamo in Italia dove però le leggi sulla protezione degli animali non sono ancora state inasprite e il massimo che rischia è una denuncia per maltrattamento”.Proprio per chiedere pene più severe, il 29 marzo Acito assieme a decine di associazioni animaliste sarebbe dovuto scendere in piazza, ma tutto è stato sospeso per il coronavirus.“Un atto vergognoso che merita verità e giustizia”, ha commentato il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, che ha presentato denuncia.Fonte: leiene.it

come prepararsi all'arrivo di un cucciolo di cane

Come prepararsi all'arrivo di un cucciolo di cane

Comportamento Redazione -

Con questo approfondimento inauguriamo la rubrica settimanale tenuta da Valentina Cafini, addestratore cinofilo qualificato ENCI, che ci guiderà alla scoperta del comportamento, dell'educazione e dell'alimentazione dei nostri quattro zampe preferiti. La domanda che vi starete ponendo se state leggendo questo articolo è come prepararsi all'arrivo di un cucciolo di cane. E a chi non è mai capitato di aver visto un film con protagonista un dolcissimo Labrador e aver pensato subito dopo: “lo voglio!”. Come prepararsi all'arrivo di un cucciolo di cane In fin dei conti l’occhio vuole sempre la sua parte e spesso si finisce per credere che quel cane sia perfetto per noi anche se di lui non sappiamo proprio nulla. Accogliere un cucciolo in casa e nella propria vita è sempre una grande emozione, ma anche una grande responsabilità.Una scelta errata e superficiale potrebbe determinare danni irreversibili. Se è vero che il cane è il migliore amico dell’uomo, è anche vero che affinché nasca un’amicizia piacevole e duratura è importante instaurare sin dall’inizio una relazione di fiducia e rispetto reciproco, condividendo passioni e avventure.Scegliere il “giusto” cane non è impresa facile e basare tutto su preferenze estetiche e morfologiche non può e non deve essere l’unico criterio di valutazione. Ogni razza (ma anche il meticcio) si contraddistingue per le sue caratteristiche morfologiche e per le sue attitudini: non tutte sono state selezionate per svolgere lo stesso lavoro.Ma dunque come prepararsi all'arrivo di un cucciolo di cane e più in particolare quali conoscenze bisogna ottenere per gestire al meglio l'ingresso del cagnolino in famiglia? Primo consiglio: rivedere alcune abitudini Ciascun cane richiede impegni diversi, esigenze diverse. È nostra responsabilità informarci prima di fare questo grande passo, assicurandoci di poter soddisfare i bisogni del cucciolo e di potergli garantire benessere senza generare frustrazioni. Ecco perché è importante non seguire le mode e le razze del momento.Pretendere che debba essere il cane ad adattarsi al nostro mondo ed al nostro stile di vita, qualunque esso sia, può essere considerato semplicemente l’inizio di una relazione problematica che metterà a dura prova tanto il cane quanto il suo compagno umano.Quando si sceglie di far entrare un cucciolo in casa è necessario prima di tutto analizzare il proprio stile di vita, chiedendosi se le proprie abitudini si sposerebbero bene con le esigenze della new entry e assicurandosi la possibilità di garantire una situazione di benessere al cane.È indispensabile domandarsi quanto tempo si ha a disposizione da dedicare al futuro amico e se si è disposti a rivedere alcune abitudini. Il cane infatti è un animale sociale e come tale in natura non si ritroverebbe a passare del tempo in solitudine, piuttosto collaborerebbe con il branco in attività di caccia, di gioco e di riposo, avendo un preciso compito da svolgere ed un proprio ruolo senza i quali non si sentirebbe utile e appagato. Le regole fondamentali per non commettere errori Vediamo insieme alcune “regole” fondamentali a cui attenersi per non commettere errori ancor prima di accogliere il piccolo in famiglia:Non adottare un cane al di sotto dei sessanta giorni di età e diffidare da chiunque dica con superficialità che è possibile prenderlo con sé a quaranta giorni. Il famoso periodo della “socializzazione” inizia proprio verso i quaranta giorni ed è un momento cruciale per la crescita del cucciolo in cui inizia a prender forma il suo equilibrio psico-fisico. Il piccolo inizia a correre, a fare agguati ai fratellini, a giocare, a mordere. Solo entrando in contatto con la mamma imparerà a dosare l’intensità del suo morso. Consentire al cane una corretta socializzazione con cani ed umani significa limitare il sopraggiungere di eventuali tare comportamentali che potrebbero esasperarsi in età adulta. Prima che il cucciolo varchi la soglia di casa è importante aver adattato gli spazi della casa alle sue esigenze e aver messo a sua disposizione una comoda cuccia ove schiacciare lunghi pisolini, ciotole per cibo e acqua e simpatici giochi da mordicchiare (ne avrà bisogno!). Dare al cucciolo una buona educazione sin dai primissimi giorni, rivolgendosi a lui con regole ben precise e condivise da tutta la famiglia. Parola d’ordine: coerenza!Accogliere un cane nella propria vita è una grande responsabilità ed è consigliabile rivolgersi ad un esperto al fine di non cadere in soluzioni affrettate e poco felici tanto per i nostri amici cani quanto per noi.Vi lasciamo di seguito i contatti di Valentina Cafini, che potrà guidarvi nell'educazione dei vostri cagnolini e aiutarvi a risolvere gli eventuali problemi comportamentali che hanno sviluppato:Sito web Pagina Facebook Pagina Instagram

Fase 2, brambilla al governo: “sbloccare adozioni di cani e gatti”

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L'on. Brambilla ha riportato al premier Conte una lettera di un gruppo di associazioni. “In una lettera indirizzata al premier, al ministro della Salute e al direttore generale della sanità animale resa pubblica il 24 aprile – scrive l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente – un gruppo di associazioni chiedono un intervento istituzionale urgente.Le adozioni di cani e gatti, praticamente bloccate a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, devono pienamente riprendere, come già previsto in Francia fin dal 16 aprile scorso, con l’applicazione delle misure di sicurezza ritenute necessarie”.E per “sbloccare”, s’intende consentire gli spostamenti necessari alle adozioni, ovvero i controlli preaffido e il trasferimento degli animali nelle abitazioni delle famiglie adottanti.Nella lettera le associazioni ricordano che negli ultimi due mesi il carico di animali in strutture pubbliche e private ha superato ogni bilancio registrato in periodi di normale attività (oltre centomila cani l’anno nei soli canili censiti e decine di migliaia di gatti) e che la ripresa delle adozioni si rende necessaria non solo per tutelare la salute e il benessere degli animali ma per la funzione sociale, morale e di pubblico risparmio delle adozioni stesse.“Dal punto di vista delle associazioni – osserva ancora l’interrogante – il testo del Dpcm 26 aprile 2020, pubblicato nella stessa data sul sito del governo, non presenta sostanziali novità”. Di qui l’esigenza di un ulteriore intervento per sbloccare le adozioni e decongestionare quindi i rifugi italiani.

Vi presentiamo maximus, il cane più vecchio del mondo (?)

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Con i suoi 24 anni, Maximus potrebbe essere il cane più vecchio del mondo. Si chiama Maximus, ha 24 anni, ed è uno dei cani più vecchi del mondo. Vive insieme ai suoi proprietari a Cleethorpes, nella contea del Lincolnshire, in Inghilterra, ed è un incrocio tra un Bull Terrier inglese e uno Staffordshire.Oggi la sua vita è felice insieme a Lisa Hezzell e Rick Winter, ma il suo passato è stato traumatico. Maximus è stato infatti salvato da una casa in cui lo maltrattavano e lo picchiavano con una mazza da baseball.I volontari del rifugio «The Ark Animal Rescue» raccontano che prima che arrivasse nella loro struttura il cane era stato in una clinica veterinaria per delle costole rotte e che in passato veniva nutrito con una sostanza acida. «Per questo non può abbaiare e fa un verso simile ai maiali», spiegano.I veterinari sono riusciti a ricostruirgli il muso, ma lui non ha ancora superato il trauma dell'accento dello Yorkshire. I suoi precedenti proprietari avevano infatti questo accento, e tutte le volte che lui lo sente ha ancora paura che qualcuno possa maltrattarlo.«Evitiamo anche di portarlo in spiaggia a Cleethorpes per paura che ci siano persone provenienti dallo Yorkshire - raccontano i proprietari - e le poche volte che lo facciamo cerchiamo di distrarlo».Lui ama le diete casalinghe: adora i toast, i kebab e gli avanzi di pranzi e cene dei suoi proprietari. «Gli vogliamo molto bene e gli permettiamo anche di dormire nel nostro letto», ha detto Lisa, che spera di poterlo inserire nel libro del Guinness dei Primati prima del 2021, che è anche la data in cui si sposerà con Rick.A oggi il record del cane più vecchio del mondo è di un quattro zampe australiano che si chiamava Bluey. Era stato adottato nel 1910 e dopo avere lavorato come cane da gregge per circa 20 anni è stato soppresso il 14 novembre 1939 all'età di 29 anni e 5 mesi. Un record che nessuno ha mai battuto.Fonte: lastampa.it

Tiziano ferro adotta due cani e li strappa al canile: il video dell'arrivo a casa è commovente

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Dopo la scomparsa delle cagnoline Piper e Penny, il cantante e il marito Victor Allen accolgono due Doberman: "Sono stati abbandonati perché non sapevano cacciare e aggredire". "Ellie e Beau, tranquilli che in canile non ci tornate più". Tiziano Ferro pazzo d'amore per i suoi due nuovi cani, due meravigliosi Dobermann che da oggi accoglierà nella casa in cui vive con il marito Victor Allen, a Los Angeles, in California.Proprio qualche giorno fa è venuta a mancare Penny, la cagnolina che la coppia aveva adottato in passato insieme alla sorellina Piper.Su Instagram il video dell'arrivo dei due nuovi arrivati in casa. Ferro li abbraccia, li immortala mentre si rotolano sull'erba e non trattiene l'emozione. I cagnolini si lasciano coccolare e poi vanno a divertirsi sul prato.La clip è immortalata proprio da Victor, il produttore che Tiziano ha sposato la scorsa estate a Latina, dopo tre anni d'amore vissuto in gran segreto (e oggi gridato al mondo)."Niente ci consolerà dal dolore della perdita di Penny e Piper", scrive Ferro nella didascalia del post, "Ma abbiamo voluto guardare avanti, dare nuove opportunità ad altri angeli e siamo corsi in canile. Vi presento Ellie e Beau: 7 e 8 anni, abbandonati perché non sapevano cacciare, aggredire e perché non essendo puri Dobermann non potevano concepire cuccioli da 3000€.La dolcezza più infinita, l’amore e la gratitudine che solo queste anime sanno dare. Anche questo può salvare vite insieme al lavoro dei nostri eroi negli ospedali. Perchè abbiamo bisogno anche di queste cure, di amore in più".Infine, un appello a quanti in questi giorni stanno diffondendo fake news  a proposito del rapporto tra animali e coronavirus. "Gli animali domestici non contagiano nessuno", ribadisce Ferro, "In compenso ti migliorano la vita. Pensateci se potete e magari considerate cani adulti che nessuno vuole. Ellie e Beau, benvenuti a casa".Fonte: today.it

Cani addestrati potrebbero sentire il coronavirus: lo studio

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Da sempre considerato il migliore amico dell'uomo, ora il cane potrebbe aiutarci nella lotta contro il coronavirus sniffando la malattia. A rivelarlo è lo studio di un gruppo di ricercatori del London School of Hygiene and Tropical Medicine, del Medical Detection Dogs e della Durham University che si stanno preparando «ad addestrare in maniera intensiva i cani in modo tala che possano essere pronti in sei settimane».I cani sono già in grado di scoprire malattie come il diabete, il Parkinson e perfino il cancro. «Il nostro precedente lavoro ha dimostrato come i cani siano in grado di individuare l'odore degli umani con un'infezione di malaria e con un'accuratezza incredibilmente alta, oltre gli standard dell'Organizzazione mondiale della sanità», spiega in un comunicato il professore James Logan.Viene precisato che la rilevazione dell'odore per il Covid-19 è ancora nella fase iniziale e non è neppure detto che il coronavirus abbia un odore specifico. «Sappiamo però che altre malattie respiratorie modificano l'odore del corpo e dunque esiste la possibilità che lo faccia anche il Covid-19».Se funzionasse (il condizionale è d’obbligo) sarebbe una svolta, assicurano gli scienziati, perché i cani potrebbero testare fino a 250 persone all'ora con uno screening decisamente non invasivo.I cani verrebbero addestrati come per la rilevazione delle altre malattie, segnala la dottoressa Claire Guest, Ceo di Medical Detection Dogs, che è un'organizzazione benefica. L'obiettivo è quello di fargli scoprire anche gli infettati asintomatici. «In linea di principio siamo sicuri che i cani possono rilevare il Covid-19 - dice Guest in una nota - stiamo lavorando a come cogliere l'odore dei pazienti per farlo sniffare ai cani».Questi incredibili mammiferi sono in grado di mettere in evidenza anche minimi cambiamenti della temperatura corporea e dunque possono potenzialmente dirci se qualcuno ha la febbre, giocando un ruolo fondamentale nel prevenire una nuova pandemia.Fonte: Secolo XIX

I cani riconoscono il volto del proprietario anche in foto: lo studio dell'università di padova

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Una ricerca del laboratorio "DogUp" è giunta a questa conclusione: i cani riconoscono il volto del proprietario anche in fotografia. I cani riconoscono il volto del proprietario anche in fotografia. E’ questa la conclusione a cui è arrivato il laboratorio "DogUp" dell'Università di Padova con uno studio appena pubblicato sulla rivista "Animal Cognition", in cui i cani venivano temporaneamente separati dal loro proprietario.A quel punto, per ritrovarlo, gli animali dovevano osservare due fotografie con due volti, uno del proprietario e l'altro di una persona estranea, in due punti diversi della stanza.La maggior parte dei cani si è avvicinata alla foto con il volto del padrone, dimostrando che le loro capacità di riconoscimento prescindono da movimento e informazioni tridimensionali.Gli studi condotti finora avevano già dimostrato che i cani riconoscono i volti delle persone dal vivo, ma non avevano mai chiarito se questo valeva anche per le fotografie.«Molti pensano che i cani usino prevalentemente l'olfatto per riconoscere persone o altri animali. Eppure, le informazioni visive sono altrettanto, se non più importanti dell'olfatto – spiega Paolo Mongillo, professore di Fisiologia ed Etologia Veterinaria all'Università di Padova, tra gli autori dello studio – . Per gli umani il volto contiene informazioni speciali, elaborate da meccanismi specifici e dedicati del nostro sistema nervoso. Questi studi pongono le basi per capire se anche i cani utilizzino gli stessi meccanismi di elaborazione visiva».Fonte: Il Secolo XIX

Servizio di trasporto cani e cuccioli: ecco a chi rivolgersi

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Sei alla ricerca di un servizio che possa trasportare i tuoi cagnolini in sicurezza? Trasporto Cuccioli può essere la soluzione più adatta alle tue esigenze. Se stai cercando un servizio che si occupi del trasporto di un cane o di un cucciolo, una delle proposte migliori sul mercato è sicuramente quella di Trasporto Cuccioli. Si tratta di un'azienda che fa parte della società Regiardo e Speroni Ncc, che dal 2007 si occupa di noleggio con conducente.È partner di soggetti importanti del mondo dei trasporti via auto, in particolare di Limo Green Service e Fai NCC (l'associazione dei noleggiatori di bus e autovetture). Affidabile e sicura, nel corso degli anni la società ha trasportato diverse volte passeggeri con cagnolino al seguito.Ed è da questa esigenza che è nata Trasporto Cuccioli, che assicura il trasporto dei tuoi cani e cuccioli in tutta Italia. Grazie ad una fitta rete di partner, l'azienda viaggia per tutto lo Stivale, per brevi e lunghe tratte.La sicurezza sui mezzi di questo servizio è garantita al 100%. In primis grazie ai driver: sono tutti professionisti qualificati,  in possesso dei requisiti di legge per svolgere la professione di autista, CAP KB, Iscrizione al Ruolo dei conducenti e anni di esperienza nel settore trasporti.Sono amanti degli animali e hanno esperienza nello stare a contatto con loro. Si prenderanno cura del tuo cucciolo come fosse il loro, mantenendo la temperatura del veicolo ad un livello idoneo ed effettuando stop lungo il percorso che permettano di verificare le necessità dei nostri piccoli tesori.In secondo luogo, Trasporto Cuccioli sanifica regolarmente tutti i mezzi con dispositivo ad Ozono. I cuccioli inoltre vengono trasportati all’interno dell’abitacolo adottando tutti gli accorgimenti di sicurezza previsti dal Codice della Strada.Per quanto concerne i veicoli, il tuo amico a quattro zampe viaggerà a bordo di un minivan o di una berlina di lusso, dotata di assistenza alla guida, frenata di emergenza, attention assist e possibilità di regolare la temperatura in base alla zona del veicolo.Se lo desideri, può anche essere posizionato un dispositivo webcam a bordo che permetta di vedere come sta il tuo cucciolo durante tutto il tempo del viaggio. Potrai anche richiedere all’autista di fermarsi ogni volta che lo ritieni opportuno, senza doverlo contattare telefonicamente e distrarlo dalla guida.Riassumendo, le peculiarità principali di Trasporto Cuccioli sono:Veicoli sanificati con dispositivo di sicurezza certificato dal Ministero della Salute Autisti professionisti, gentili, disponibili ed amanti degli animali Acqua fresca a bordo, offerta da noiL'aspetto davvero interessante è che Trasporto Cuccioli privilegia la qualità rispetto alla quantità: sui loro mezzi viaggiano pochi cagnolini (mai più di tre a bordo di un minivan). La priorità dell'azienda è infatti quella di far viaggiare i quattro zampe comodi e sicuri.Ok, ora dovresti avere una panoramica completa ed esaustiva del servizio offerto dall'azienda. Per usufruirne basta mandare una email a info@trasportocuccioli.it.

Shenzhen è la prima città cinese a vietare il consumo di carne di cani e gatti: “un gesto di civiltà umana”

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Storica decisione da parte della città cinese di Shenzhen. Ecco tutti i dettagli. La città cinese di Shenzhen, alle porte di Hong Kong, ha vietato il consumo della carne di cani e gatti, dopo che a febbraio scorso, nel pieno dell'epidemia di coronavirus in Cina, venne vietato il commercio e il consumo di animali selvatici. Lo riferiscono le stesse autorità locali, precisando che il divieto entrerà in vigore dal prossimo 1 maggio.«Cani, gatti e animali domestici hanno stabilito una relazione molto più stretta con gli umani di qualsiasi altro animale e vietare il consumo di cani, gatti e altri animali domestici è una prassi comune nelle nazioni sviluppate, a Hong Kong e a Taiwan.Questo divieto risponde all'appello e allo spirito della civiltà umana», recita l'ordinanza emanata e ripresa dal quotidiano locale Shenzhen Daily, citando il direttore della Commissione Affari Legislativi della locale Assemblea del Popolo, Liu Shugang.«Non ci sono prove che gli animali selvatici siano più nutrienti del pollame e degli animali d'allevamento» che si possono continuare a consumare e che soddisfano i fabbisogni alimentari dei residenti, ha poi dichiarato un funzionario per la Sicurezza Alimentare del Centro per la Previsione e il Controllo delle Malattie della città, Liu Jianping, sempre ripreso dal quotidiano locale.Ora, chi contravverrà alla disposizione sugli animali selvatici, mangiandoli, sarà multato da 5 a 30 volte il valore degli animali e le persone che gestiscono attività di fauna selvatica per la vendita saranno multate da 3 a 10 volte il loro reddito illecito.

Veterinario a pomeriggio 5: "lavate le zampe dei cani con la candeggina dopo la passeggiata"

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Una dichiarazione incauta di un veterinario a Pomeriggio 5 ha scatenato moltissime polemiche. Come se non bastasse la necessità di ripetere, anche a livello istituzionale, che i cani e gli animali d'affezione in generale non trasmettono il coronavirus, da giovedì pomeriggio appassionati cinofili e veterinari sono dovuti scendere in campo, sul web, per avvisare il più possibile le persone che «la candeggina non va assolutamente usata per disinfettare la zampe dei cani al rientro da una passeggiata, nemmeno se molto diluita in acqua».Un consiglio teoricamente non necessario considerato che detergenti di questo tipo, come si legge sulla confezione, sono sostanze tossiche che possono provocare irritazione alla pelle e agli occhi e la cui inalazione o ingestione può provocare gravi lesioni ma forse necessaria dopo l'intervista andata in onda a Pomeriggio 5 giovedì 26 marzo.L'allarme è nato poco dopo la diretta in cui, Enrico Zibellini, veterinario intervistato in streaming da Barbara D'Urso – visibile sulla pagina Facebook di Pomeriggio 5 - spiega come pulire le zampe dei propri cani di ritorno da una passeggiata qualora se ne sentisse la necessità.«Basta una normale detersione e disinfezione delle zampe stando attenti ai polpastrelli per non irritarli quindi usando materiali disinfettanti molto diluiti a base di clorexidina o banalmente con della candeggina ma molto diluita e tamponare poi le zampe – ha spiegato il veterinario che, alla richiesta della conduttrice se fosse necessario farlo anche sul muso dell'animale ha risposto che – per il muso è meglio stare attenti a parti delicate come occhi e mucose perché tutti i detergenti sono molto irritanti».La spiegazione ha sollevato dissenso e preoccupazione tra gli animalisti che ora temono risvolti tragici per la dichiarazione incauta del professionista, soprattutto per l'ampio pubblico che segue solitamente la trasmissione. Da giovedì sera sono iniziati a comparire molti messaggi di colleghi veterinari che hanno voluto avvisare i propri clienti e contatti, anche sui social, affinché evitino assolutamente di usare la candeggina. E molte sono state le richieste di smentita inviate alla redazione della trasmissione, soprattutto sulla pagina Facebook ufficiale, proprio nei commenti del post dove viene riproposta l'intervista.«La candeggina non va assolutamente usata neanche diluita – spiega Luca Robutti, presidente dell'ordine dei Medici Veterinari della provincia di Savona - Si rischia di fare dei danni anche molto seri. I cuscinetti nelle zampe sono molto sensibili, si potrebbero generare abrasioni o anche effetti peggiori qualora ad esempio l'animale poi si leccasse le parti trattate. Sul muso ancora più risolutamente no. Tra gli effetti nocivi potrebbe portare a vomito, erosioni della mucosa, del tartufo – il naso ndr - e delle labbra».Il coronavirus che provoca la Covid-19 è molto labile esposto all'ambiente esterno, anche i soli raggi del sole e la pioggia lo eliminano dall'asfalto e dai marciapiedi: «La possibilità che capiti un passaggio dalle zampe alla casa e infine all'uomo è altamente improbabile – prosegue Robutti - Se proprio si ha la necessità di pulire la zampe del proprio cane si possono usare acqua e un poco di sapone neutro sciacquando accuratamente. In commercio, anche se in questi giorni può essere più difficile reperirle, esistono anche salviette e detergenti appositi a base di clorexidina sicuri e certificati».L'istituto Superiore della Sanità ha redatto un elenco di risposte ai quesiti dei cittadini sulle modalità di contagio tra cui quella dedicata proprio al comportamento da tenere di ritorno da un passeggiata con il proprio cane:«La sopravvivenza del nuovo coronavirus negli ambienti esterni non è al momento nota con certezza. Se il cane viene a contatto con le zampe con secrezioni respiratorie espulse a terra da persone infette è teoricamente possibile che possa trasportare il virus anche se non vi sono al momento evidenze di contagi avvenuti in questo modo.Quindi, si tratta di osservare l’igiene accurata delle superfici e delle mani lavando i pavimenti con soluzioni a base di cloro all’0.1% (la comune candeggina o varechina), le altre superfici con soluzioni a base di cloro allo 0,5% e le mani con acqua e sapone per oltre 20 secondi o con soluzioni/gel a base alcolica, per uccidere i virus.È possibile al rientro a casa lavare le zampe del cane con acqua e sapone, analogamente a quanto facciamo con le nostre mani, avendo cura di asciugarle bene e comunque è opportuno evitare di farlo salire con le zampe su superfici con le quali veniamo a contatto (ad esempio su letti o divani)».Articolo tratto da lastampa.it

Donna salva i suoi tre cani dal morso velenoso di un serpente tigre: il video

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Una donna di Melbourne ha salvato i suoi tre cani dal morso velenoso di un serpente tigre che era entrato nel giardino di famiglia.Tutto è avvenuto di pomeriggio quando l'attenzione di Debbie è stata attirata dall'insistente abbaiare di Karma, Monty e Milo, i suoi tre quattrozampe che in quel momento si trovavano in giardino.Quando la donna è uscita li ha visti tutti e tre puntare qualcosa che si trovava su un lato. Come si può vedere nel video, non appena si è avvicinata si è resa conto che c'era un serpente tigre in atteggiamento aggressivo e uno di loro, Karma, lo aveva anche morso per difendere gli altri due quattrozampe.Immediatamente dopo il morso è intervenuta la proprietaria che per evitare ripercussioni sul cane si è messa in mezzo tra il serpente e i suoi amati cani lasciando che il rettile si allontanasse senza provocare danni.L'RSPCA locale, l'ente benefico per la protezioni animali della zona, avverte che quel tipo di rettili non sempre si trovano solo nelle zone paludose, ma possono anche entrare nelle zone abitate e ricorda che se si sospetta che il proprio cane sia stato morso da un serpente, dovrebbe essere portato immediatamente dal veterinario:"Le possibilità di recupero sono molto maggiori se l'animale domestico viene curato in tempo, con alcuni animali che effettuano un recupero entro le prime 48 ore. Gli animali domestici non trattati hanno un tasso di sopravvivenza molto più basso e molti muoiono".Fonte: lastampa.it

Si può uscire con il proprio cane? i negozi per animali rimarranno aperti? ecco le risposte dopo le decisioni del governo anti-coronavirus

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Dopo le ultime decisioni del Governo, molti proprietari di cani si stanno facendo diverse domande. Proviamo a dare le risposte. In questi giorni di incertezza e di misure straordinarie che stanno cambiando le abitudini degli italiani per combattere la diffusione del coronavirus, in tanti si stanno interrogando sulle regole di convivenza da adottare nei confronti degli animali domestici.La domanda più frequente è: “Posso uscire con il mio cane?”. La risposta è «Si, per la gestione quotidiana delle sue esigenze fisiologiche e per i controlli veterinari» ed è contenuta al punto 11 del vademecum che il governo ha diffuso per fare chiarezza sui tanti dubbi che sono nati in questi giorni.E’ bene sottolineare che la passeggiata è finalizzata alle esigenze fisiologiche dell’animale e dunque deve avvenire nelle vicinanze della propria abitazione e per il tempo strettamente necessario.Il tutto dotandosi dell'autodichiarazione scariabile QUI dal sito del Ministero dell’interno. Documento che bisogna portare con sè anche quando ci si reca dal veterinario per i controlli estremamente necessari.Lo stesso bisogna fare se ci si reca nei negozi per animali per comprare cibo o altre cose strettamente necessarie. E questo infatti risponde a un’altra domanda che è circolata in queste ultime ore: «Rimarranno aperti i negozi per animali?».La risposta è affermativa: i negozi per animali rientrano nell'elenco degli esercizi commerciali che resteranno aperti, dopo l'ultima stretta decisa dal governo e annunciata dal premier Giuseppe Conte su tutto il territorio nazionale.Fonte: lastampa.it

Animalista aggredita e presa a calci a catania, salvata dal cane falcor

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Bruttissimo episodio vicino a Catania: Ilaria Fagotto, presidente della Lega Antispecista Italia, è stata vittima di una spedizione punitiva. Ilaria Fagotto, presidente della Lega Antispecista Italia, è stata vittima di una spedizione punitiva. È accaduto ieri sera alle porte di Catania. Stava rientrando in casa dopo aver portato l'acqua a dei randagi che accudisce. Un uomo con indosso un casco l'ha raggiunta nel suo giardino, l'ha messa a terra e poi presa a calci.La donna è stava salvata da Falcor, un maremmano, che vendendola in difficoltà ha scavalcato la recinzione e messo in fuga l'aggressore. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri, che stanno indagando.«Ho riflettuto a lungo prima di scrivere questo post, ma dacché sono stata vittima di una spedizione punitiva corporale, sicuramente significativa di monito verso qualcuno dei miei interventi di tutela – scrive Fagotto sul suo profilo Facebook – , voglio invitare i vigliacchi mandanti di questo vergognoso gesto al 100% commissionato , occupandomi di centinaia di casi, a farmi anche sapere in qualche modo di cosa si tratta...altrimenti mi sa che le vostre legnate lasciano il tempo che trovano...».«È un fatto di gravità inaudita che merita la più dura condannata da parte dell'amministrazione locale e regionale – commenta Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza popolare ecologista – .Recentemente ha fatto sequestrare quaranta cavalli maltrattati. Ha fermato il business dei combattimenti illegali con Pitbull e ottenuto il sequestro. Qualche giorno fa ha denunciato la persona che ha sparato al cucciolo di cane a Castiglione di Sicilia. Una donna scomoda, colpevole di difendere e tutelare chi non ha voce».Fonte: lastampa.it

Napoli, trascina i cani in scooter per allenarli a correre e filma tutto

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Un video diffuso su internet mostra due cani che vengono portati al guinzaglio in scooter e costretti a correre per “allenarsi” a sviluppare velocità. Una vergogna. Cani che si "allenano" a correre lungo via Marina legati ad uno scooter, lanciato a tutta velocità. Il video, sconvolgente, è stato trovato in rete e ripubblicato da Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi.Un caso che certifica ancora una volta il livello di maltrattamento a cui vengono sottoposti gli animali per scopi puramente venali da parte dell'uomo."Inconcepibile, chi commette tali nefandezze va denunciato, si mette in pericolo la vita dei cani", ha commentato Borrelli, che ha diffuso il video scatenando anche un mare di polemiche e di reazioni indignate da parte degli utenti, tutti compatti nella difesa dei due poveri animali sballottati lungo via Marina dal proprietario."Inaccettabile, queste sono persone indegne di accudire degli animali e non dovrebbero averne", ha spiegato ancora Borrelli, "ma questi irresponsabili e criminali non si rendono conto che mettono a repentaglio l’incolumità e la vita dei loro cani? Abbiamo segnalato il filmato alle autorità in modo che l’autore venga denunciato e gli vengano tolti i cani che dovranno essere accolti in un centro, dove sarà garantito il loro benessere", ha concluso ancora il consigliere regionale dei Verdi.Il filmato, infatti, era stato girato dal proprietario stesso dei cani e diffuso sul web, prima che qualcuno lo segnalasse allo stesso Borrelli. Nel video, l'uomo si mostra anche "soddisfatto" dei risultati ottenuti dai due cani che, stremati, prendono fiato al termine della folle corsa lungo via Marina e trascinati a tutta velocità dal padrone.Fonte: fanpage.it

In cina cane positivo al coronavirus: facciamo chiarezza

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L’animale è stato messo in quarantena per 14 giorni in una struttura veterinaria vicino al ponte che collega l’ex colonia con Macao. Probabilmente è contaminazione ambientale. L’Oms: «Gli animali non si ammalano, stiamo cercando di capire»Non c’è motivo di avere panico. Non ci sono conferme che il virus possa contagiare animali domestici». Nella ricca Hong Kong (nella foto Epa, il lungomare), dove i cani sono uno status symbol delle classi più agiate, ha creato allarme la storia del cagnolino risultato positivo al test per il coronavirus, come scrive il South China Morning Post. I veterinari dell’ex colonia si sono mobilitati per dissipare ogni dubbio: «Deve trattarsi di un caso di contaminazione ambientale», ha suggerito il dottor Michael Bradley, dello Stanley Veterinary Center: «È molto improbabile che un cane o gatto possa essere infettato dal coronavirus — ha aggiunto —: ma può essere un oggetto che trasporta il virus, allo stesso modo di un fazzoletto di carta». «È possibile che delle goccioline di saliva infetta abbiano contaminato l’ambiente e poi il cane», ha precisato il professor David Hui Shu-cheong, esperto di medicina respiratoria dell’Università cinese. E questo perché la coppia di proprietari che aveva il cagnolino, un volpino di Pomerania, ugualmente è risultata infetta; come la domestica che era in servizio da loro, peraltro.Dei tre sono stati resi pubblici su Internet tutti i dati relativi all’indirizzo, l’età e il trattamento ospedaliero a cui sono stati sottoposti, esattamente come per tutti e 94 i casi di contagio finora accertati. Del cagnolino invece, a parte la razza, si sa solo che «usciva poco di casa», come ha rivelato la sottosegretaria per l’alimentazione e la salute dell’isola, Sophia Chan Siu-chee, confermando che l’animale è stato messo in quarantena per 14 giorni in una struttura veterinaria vicino al ponte che collega l’ex colonia con Macao.Il provvedimento sarà adottato in futuro per tutti gli animali che dovessero essere positivi al test. Il dottor Florence Chan, segretario dell’Associazione veterinari di Hong Kong, ha però invitato la popolazione a non trarre conclusioni affrettate, visto che — ha sottolineato — « il volpino non mostrava alcun sintomo».Insomma, lo Spitz non aveva né tosse né febbre. Consigliando solo di lavarsi sempre le mani, evitando di portare gli animali in luoghi sporchi. E se non dovesse bastare il lavaggio con acqua e sapone delle loro zampette, possono sempre ricorrere a delle scarpe, da rimuovere e disinfettare separatamente.Fonte: corriere.it

Coronavirus, la cina mette al bando la carne di animali selvatici

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La decisione del Comitato permanente del 13esimo Congresso nazionale del popolo, la massima assemblea legislativa cinese. La Cina ha approvato la bozza di legge "ampia" che include il bando immediato del consumo di carne di animali selvatici, insieme alla stretta sul commercio illegale a tutela di vita e salute delle persone.Lo ha deciso oggi il Comitato permanente del 13esimo Congresso nazionale del popolo, la massima assemblea legislativa del gigante asiatico. Lo schema del provvedimento ha 8 articoli focalizzati sul "noto problema" di consumo di carne di animali selvatici (ritenuto uno delle possibili cause del coronavirus) su cui c'è il bando totale e la stretta sul commercio illegale, hanno riferito i media ufficiali.Questo divieto si lega ai dati che arrivano dalle ricerche scientifiche. Negli studi con cui si è tentato di ricostruire le origini del contagio nell'uomo, infatti, gli scienziati hanno messo sul banco degli imputati il pipistrello quale possibile fonte animale del virus e il pangolino, quest'ultimo ritenuto il possibile ospite intermedio da cui il virus avrebbe fatto il salto di specie arrivando agli esseri umani.Ma prima di arrivare al pangolino, questo piccolo mammifero simile a un formichiere - a rischio di estinzione e vittima di traffici clandestini per le sue scaglie, considerate un toccasana dalla medicina orientale, e la sua carne prelibata  - in gennaio l'indice era stato puntato su due specie di serpenti, anche queste considerate delle prelibatezze e probabilmente vendute nel mercati di animali vivi di Wuhan, una delle fonti certe dell'inizio dell'epidemia da coronavirus 2019-nCoV.Ad accusare il pangolino è stata la ricerca condotta in Cina da Shen Yongyi e Xiao Lihua, entrambi della South China Agricultural University (Scau) di Guangzhou. I ricercatori riferiscono di avere confrontato sequenze genetiche di coronavirus prelevate dal pangolino e dall'uomo, rilevando che sarebbero sovrapponibili per il 99%.La comunità scientifica ha invitato ad avere cautela verso le conclusioni di questo studio. Finora era noto che i pangolini fossero ospiti del coronavirus, così come lo sono i pipistrelli, ed è stato anche osservato che il coronavirus dei pangolini ha recettori molto simili a quelli osservati nel coronavirus 2019-nCoV: vale a dire i due virus utilizzano una chiave molecolare molto simile per riuscire ad entrare nelle cellule dell'apparato respiratorio dell'uomo.Nel frattempo, come rileva il Wwf, c'è la prova inconfutabile che i pangolini siano vittime di un traffico clandestino che li sta letteralmente decimando. Le otto specie note sono "tutte in via di estinzione", rileva il Wwf riferendo che "la sottospecie cinese ha avuto un declino del 90% dal 1960, proprio a causa del commercio illegale".Fonte: repubblica.it

Video - il sentiero di ares, dove i cani malati terminali trovano finalmente una famiglia

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Ma che bella storia quella de "Il Sentiero di Ares", un progetto nato qualche anno fa e che si occupa di ridare una vita a quattro zampe malati, abbandonati e maltrattati. Il progetto è nato nel 2016 grazie a Misha e ad un gruppo di instancabili volontari. "Qui ci sono gli ultimi fra gli ultimi" ricorda la fondatrice del progetto, che ha deciso di impegnarsi al fianco degli amici a quattro zampe malati come il suo Ares, venuto a mancare nel 2015 a causa di un tumore.Nelle strutture dell'associazione c'è però posto per tutti, come si può vedere nel video realizzato qualche tempo fa da Fanpage, anche per gli animali destinati al macello e amici a quattro zampe abbandonati, rimasti per anni in canile oppure vittime della violenza dell'uomo.Il motto dell'associazione è "Nessun cane deve andarsene senza avere vicino qualcuno che gli dice che lo porterà al mare”. E non a caso, l'impegno dell'associazione è anche quello di organizzare viaggi in riva al mare insieme a quei cani che grazie al loro progetto trovano finalmente l'amore di cui hanno sempre avuto bisogno.Per aiutare il progetto: Iban IT55B0533664200000030435182 Intestato a: Il Sentiero di Ares Impressum PayPal: sentierodiares@gmail.com 5x1000: cf 91042350313 intestato a Il Sentiero di Ares Adozioni a distanza: distanzasentiero@gmail.com Per diventare soci: socisentierodiares@gmail.com PER INFO WHATSAPP al 3343615239

Coronavirus, arriva il comunicato ufficiale della lega del cane

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“Cani e gatti non sono un veicolo di diffusione del coronavirus che sta causando tanta apprensione nel nostro paese”. Le parole della Lega del cane. Lo ricordano i rappresentanti della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, sottolineando come “panico e disinformazione possono causare inutili e crudeli abbandoni”. “In questi giorni sta prendendo piede una psicosi per la presenza del nuovo coronavirus proveniente dalla Cina che, come tutti ormai sappiamo, provoca una sindrome simil-influenzale che può avere anche gravi complicazioni.Purtroppo, nel caos delle informazioni parziali e inesatte che sono state diffuse fino ad oggi, molte persone si sono convinte che il virus possa essere trasportato e veicolato dai nostri animali domestici e questo potrebbe portare a un elevato numero di abbandoni o rinunce di proprietà sulla scia del panico e dell’isteria collettiva che rischia di diffondersi”.“A tal proposito è bene ricordare quanto affermato molto chiaramente dall’istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani, dall’istituto superiore della sanità e dal ministero della salute su questo argomento: ‘Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus’.Ovviamente bisogna seguire le norme igieniche di base, come sempre del resto, e lavarsi le mani con acqua e sapone dopo aver interagito con loro e prima di portarsi le mani alla bocca o sul viso. La stessa norma va sempre seguita quando si maneggiano cibi crudi. Si tratta comunque di una regola che andrebbe applicata in qualunque contesto, non solo in questo frangente”.La Lndc quindi invita quindi tutti i proprietari di animali a “non farsi prendere dal panico o da paure irrazionali che non hanno alcun fondamento scientifico. I nostri familiari a 4 zampe sono e restano sempre i nostri migliori amici”.

Buon ponte, pollicina

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Era arrivata all'Oasi del Randagio due settimane fa, e dopo aver lottato con tutte le sue forze, Pollicina si è arresa ieri. Le condizioni di Pollicina erano apparse fin da subito critiche. Trovata nei pressi del castagno dei cento cavalli di sant’Alfio, in provincia di Catania, non è stata abbandonata: probabilmente la sua mamma, mentre spostava i cuccioli, l'ha persa.Troppo piccolina Pollicina per sopravvivere: in quelle ore ha preso troppo freddo, ed ha dovuto fare i conti fin da subito con una malformazione alle zampe. Un polmone funzionava, mentre l'altro era già compromesso.Ed era troppo piccolina per fare radiografie e iniziare la terapia antibiotica. I video realizzati dall'Oasi del Randagio ci fa capire quanto fossero gravi le condizioni di questa tenera cagnolina.L'unica cura possibile era darle tutte le attenzioni del caso e tenerla al caldo. Alfia, Angelo e tutto lo staff dell'Oasi del Randagio (compresi alcuni cagnolini, tra cui "mammo" Ercole) ce l'hanno messa davvero tutta, anche non dormendo, per riuscire a salvare Pollicina. Ma ieri si è spenta, iniziando così la sua scalata sul Ponte dell'Arcobaleno.Siamo tristi, ma al tempo stesso felici che ci siano ancora delle persone con umanità e amore verso gli animali, gli esseri più innocenti di questo mondo.Sostieni l'Oasi del Randagio con una donazione!Per effettuare un BONIFICO BANCARIO OASI DEL RANDAGIO cod fiscale dell'associazione: 92029670871 IBAN IT60F0760116900001009559988Per bonifico dall'Estero BIC/SWIFT BPPIITRRXXX Banca Poste Italiane Spa - Catania - Italy - Catania V.R. - Via Etnea, 215Per fare una donazione con Paypal usare questo indirizzo mail : alfiascuderi@gmail.com

Video - cane ferito dagli spari salvo per miracolo, ora sta bene

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Sospiro di sollievo per il proprietario del cane colpito da alcuni pallini da caccia, che ringrazia per i messaggi di solidarietà su Facebook. Una storia che ha indignato gli 'internauti' umbri si conclude con il lieto fine. Parliamo della disavventura vissuta dal cane Stitch, ferito da un colpo di arma da fuoco a Sant'Eraclio come denunciato ieri (giovedì 20 febbraio) dal suo padrone sul gruppo Facebook 'Segnalazioni Foligno'."Il cane fortunatamente è salvo per miracolo" aveva detto il proprietario del cane che il giorno dopo tira un sospiro di sollievo e ringrazia tutti gli utenti per i messaggi di solidarietà, postando sullo stesso gruppo Facebook un video in cui si vede Stitch correre felice dietro a un pallone: "Io e stitch vi ringraziamo a tutti per i messaggi d'affetto che ci avete mandato. È più felice che mai: vai Stitch!".Si chiama Stitch, è un meticcio di un anno circa. Un incrocio tra un husky e un pastore maremmano e giovedì ha vissuto probabilmente uno dei momenti più brutti della sua vita, insieme al padrone, Hil Kini.Il ragazzo vive a Sant’Eraclio e come ogni giorno il cane stava giocando nel terreno vicino casa. Tornando, Hil si è reso conto che il viso del suo amico a quattro zampe Stitch era insanguinato.Immediata la corsa dalla veterinaria che inizialmente ha semplicemente curato le ferite. Poi il ritorno a casa e la scoperta, osservando attentamente il cane che presentava sul volto i segni dei pallini. Quindi nuova corsa e l’ultimo intervento per metterlo in salvo. Stitch ora sta bene, ieri è tornato a giocare nello stesso terreno. Resta la gravità dell’accaduto.

Coronavirus in cina, proprietari in quarantena calano dal balcone di casa i cani per farli passeggiare in strada

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Per il momento sono casi marginali, ma alcuni proprietari di cani sono arrivati a questo. I proprietari di animali domestici cinesi che si trovano in quarantena domestica hanno iniziato a "portare a spasso" i loro cani calandoli dai balconi di casa usando dei guinzagli allungati con cavi.E' questa l'ultima immagine triste e pericolosa che arriva dalla Cina alle prese con l'epidemia di Coronavirus. La pratica è iniziata subito a circolare sui social network diventando subito virale. Anche per questo i media statali cinesi hanno esortato i cittadini del Paese a non copiare quel tipo di comportamento.Il primo filmato, diffuso su Weibo, è stato girato domenica nella città nord-orientale di Qiqihar: nelle immagini si vede un uomo che cala un cane legato a una lunga corda verde per circa tre o quattro metri fino al piano strada.Così il residente ha "permesso" al suo cane di farsi una breve passeggiata prima di essere ritirato in casa. Sui social qualcuno ha trovato la clip "divertente", mentre la maggior parte delle persone l'hanno definito un comportamento "pericoloso", "un abuso" e "irresponsabile".Oltre a queste situazioni, che per fortuna sono ancora marginali, sono molti i proprietari che hanno scelto di far indossare una speciale mascherina ai propri cani nella convinzione che possa contrarre il virus e possano essere portatori e diffusori del coronavirus.Il tutto nonostante l'Organizzazione mondiale della sanità abbia smentito questa ipotesi e abbia semplicemente suggerito di seguire le normali regole di igiene domestica.Ma ci sono anche situazioni peggiori: sono numerosi gli animali abbandonati in strada, altri addirittura gettati dalle finestre dei palazzi multi-piano. E in alcune città volontari o impiegati pubblici hanno aperto la caccia ai cani e gatti in strada uccidendoli anche con il supporto della paura degli abitanti.

In sardegna c'è un killer di cani e gatti che non si riesce a fermare

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Un cane impiccato, altri avvelenati, altri con ami conficcati in gola: le forze dell'ordine indagano sul moltiplicarsi di inquietanti episodi. A Macomer è caccia aperta al serial killer degli animali, che da qualche tempo sta seminando terrore anche al centro della cittadina. L'ennesima barbarie contro gli animali è stata compiuta in una zona isolata dell'abitato, accanto agli ex stabilimenti Alas. Un cane di media taglia è stato trovato impiccato.Per uccidere il povero animale hanno usato un corda metallica, che ha provocato la morte in poco tempo. A denunciare l'accaduto un gruppo di cittadini, che hanno provveduto ad avvisare le forze dell'ordine, le quali hanno subito avviato le indagini per risalire a chi possa aver compiuto questo gesto contro un animale indifeso.L'uccisione del cane nella zona Alas è stata infatti preceduta dal ritrovamento, in alcune vie cittadine, di bocconi avvelenati e peggio ancora di esche particolari, con pezzi di formaggio dove sono stati conficcati degli ami da pesca.Alcuni di queste micidiali esche sono state trovate nelle adiacenze del viale Pietro Nenni. Alcuni proprietari di cani e gatti, invece, sono dovuti ricorrere alle cure del veterinario, che ha provveduto ad estrarre, anche dalla gola gli ami, che si sono conficcati anche nella bocca e nella lingua.Per altri di questi poveri animali, invece, non c'è stato niente da fare. Un fenomeno che sta preoccupando l'intera comunità e sul quale stanno indagando le forze dell'ordine.

Cane salva cucciolo abbandonato, ma è un orso! il video

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Un cane ha portato ai proprietari un cucciolo in difficoltà: si trattava di un orso, subito trasferito in un centro veterinario specializzato. Un cane ha trovato un cucciolo in difficoltà e ha deciso di portarlo ai suoi proprietari, affinché potessero prendersene cura.È questa la singolare storia che ha visto protagonista un quadrupede domestico della contea di Washington, negli Stati Uniti, pronto a far prevalere il suo istinto di protezione per un esemplare tanto piccolo e indifeso.Eppure il piccolo animaletto non era un docile cucciolo di cane, bensì un orso in miniatura. Come viene sottolineato nel video pubblicato dalla CBS, l'insolita vicenda è accaduta lo scorso 5 febbraio, quando il cane in questione ha consegnato un piccolo cucciolo ai suoi proprietari, forse scambiandolo per un cagnolino abbandonato.A una prima ispezione è apparso evidente come l’animaletto fosse in realtà un orso e, di conseguenza, i proprietari hanno immediatamente allertato il Virginia Wildlife Center di Waynesboro, per assicurare al piccolo tutte le cure del caso.Disidrato e dal peso di soli 540 grammi, il cucciolo è stato immediatamente preso in carico dallo staff della clinica: dalle prime ricostruzioni, potrebbe avere dalle due alle tre settimane di vita ed essere rimasto a lungo lontano dalla madre.Il piccolo orso è stato curato, nutrito e riposto in una incubatrice: adesso si trova in buone condizioni di salute. Così come riporta il New York Post, il centro in questione è esperto nel recupero dei plantigradi e ora sarebbe al vaglio la possibilità di abbinare il cucciolo a una madre adottiva.Le femmine di orso della zona sono infatti dotate di collare e, grazie a un’equipe di ricercatori, spesso ne vengono monitorati i comportamenti per capire se vi sia spazio per un’adozione. Così ha spiegato Bill Bassinger, biologo per il Virginia Department of Game and Inland Fisheries:

razze pericolose

Cani, esistono razze pericolose? ecco il parere dell’esperto

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Ermanno Giudici, presidente di Enpa Milano, parla di «cattivi conduttori». E fa un’analisi: «È un argomento che colpisce emotivamente e sul quale manca chiarezza». Ogni volta che accade un episodio di morsicatura grave provocato da un cane di grossa taglia e in particolare da un molossoide, come un pitbull o un amstaff, inevitabilmente si riapre l’annosa questione sulle razze canine, identificandone alcune come potenzialmente pericolose per l’uomo.Un argomento che colpisce emotivamente, sul quale sembra manchi la volontà di fare davvero chiarezza. Per cercare di essere comprensibili occorre suddividere la questione in tre distinti argomenti. Potenzialità dell’offesa Ogni cane, a seconda della taglia e della conformazione cranica può avere una potenzialità offensiva del morso molto diversa. I molossoidi, ad esempio, hanno una leva molto favorevole e una muscolatura molto sviluppata e per questo sono in grado di mordere in modo molto efficace, mantenendo la presa per lungo tempo.Questi cani potenzialmente sono quindi in grado di provocare maggiori lesioni in caso di aggressione, ma questo non significa che siano cani pericolosi. Un pitbull è come un culturista, ma nessuno si sognerebbe di dire che un atleta sia pericoloso solo perché in possesso di una particolare prestanza fisica. Selezione scorretta L’allevamento incontrollato dei cani e la creazione di razze non ancora stabili, come i lupi cecoslovacchi, può dar luogo a soggetti che non essendo equilibrati possano avere una maggior reattività.Questo può accadere con i cani di qualsiasi taglia, allevati in modo scorretto, non socializzati nel modo dovuto e tolti alle cure parentali della madre precocemente. Il problema è comune ma il risultato, sotto il profilo del danno potenziale, può essere completamente diverso a seconda della razza. Cattivi proprietari n cane non è per tutti e chi decide di adottarne uno deve chiedersi se sarà in grado di gestirlo in modo corretto, di educarlo con criterio e consapevolezza e se possieda capacità e corretta formazione per gestirlo.In caso contrario sarebbe opportuno fare scelte più responsabili, compresa quella di non avere un cane. Esistono poi i pessimi proprietari, che sono rappresentati da quel tessuto sociale che ha comportamenti aggressivi, che vive al confine fra violenza e delinquenza, che alleva i cani per farli diventare aggressivi, per usarli come armi improprie sottoponendoli spesso a maltrattamenti, sia fisici che legati alle condizioni di vita.Oppure per farli diventare una fonte di reddito, con riproduzioni incontrollate e allevamenti casalinghi messi in atto senza criterio. Un cane maltrattato sino dalla tenera età può sviluppare una maggior aggressività e avere instabilità nei comportamenti. Queste persone dovrebbero essere interdette dall’avere animali e andrebbero monitorate con maggiore attenzione.I molossoidi e i cani di grossa taglia, presi senza criterio, hanno un alto tasso di abbandono e stanno riempiendo i canili, a causa della scarsa possibilità di trovare un’adozione. In questo modo per l’animale si chiude il cerchio del maltrattamento, con una sentenza di «fine pena mai!». «Decrescita dolce» Da tempo si parla di decrescita dolce per alcune razze, di vietarne la riproduzione e il commercio: questa può essere una strada da percorrere, se si raggiunge la consapevolezza di non essere in grado di mettere in atto provvedimenti di tutela diversi.Nell’interesse dei cani prima di tutto e dell’incolumità delle persone. Meglio perdere il patrimonio genetico di alcune razze, se non siamo in grado di gestire correttamente i potenziali proprietari pericolosi, per scelta o per incapacità nella gestione.Fonte: corriere.itArticolo scritto da Ermanno Giudici, Presidente Enpa Milano

Video - la storia di aloe, il cane ricoperto di catrame salvato dai bambini

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Il 100% del suo corpo era come pietrificato nel catrame, ma grazie a questi bambini ora il quattro zampe sta meglio. Era intrappolata in una coltre di catrame nero. Dalla testa alle zampe. Incapace di rialzarsi e liberarsi di quella sostanza. Piangeva inutilmente perché quel lamento nessuna persona lo stava ascoltando.Questa è la storia di Aloe, una randagia che vive per le strade di Libertad, nella città di Merlo, nella capitale argentina di Buenos Aires.Ma qualcuno, non umano, quel lamento lo ha sentito: alcuni cani si sono accorti di lei e hanno iniziato ad abbaiare. E tutto quel frastuono ha incuriosito un gruppo di bambini che è andata a vedere che cosa stesse succedendo.I piccoli hanno provato ad aiutarla, ma il catrame ormai si era praticamente solidificato. Così i giovani soccorritori hanno avvertito i loro genitori che, a loro volta, hanno chiamato la polizia.Come si può vedere nel video, il salvataggio è stato molto complicato e ha richiesto anche l'intervento dei vigili del fuoco e dei volontari dell'organizzazione per la protezione degli animali Proyecto4Patas. Per liberarla sono servite oltre nove ore di duro e attento lavoro, 50 litri di olio e molto sapone.«Il 100 per cento del suo corpo era come pietrificato nel catrame: la sua bocca, gli occhi, le orecchie, tutto. Eravamo scioccati, non eravamo mai stati di fronte a un animale in queste condizioni, ma era un momento per concentrarci e usare la nostra volontà e amore per farla uscire da questa situazione da incubo il prima possibile - spiegano i volontari di Proyecto 4 Patas - .Sapevamo che cosa avremmo dovuto fare, avevamo ore e ore di fronte al lavoro. Abbiamo raccolto volontari, ci siamo organizzati in gruppi, abbiamo comprato litri e litri di olio e per nove ore senza sosta abbiamo pulito il catrame».Dopo la pulizia iniziale sul luogo del ritrovamento, il cane è stato poi portato in una clinica per ulteriori cure, dove finalmente si è completamente liberata dal catrame: «Ed ecco Aloe, questo è il giorno della sua seconda nascita, perché non c'è dubbio che sia nata di nuovo» scrivono su Facebook pubblicando la foto della cagnolina pulita e ancora un po' provata da quanto capitatole.

Video - la storia di brodie, il cane sfigurato e salvato dall'amore

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Quella di Brodie sembrava una storia con un finale già scritto, fino a quando l'amore ha rimescolato le carte del destino, dandogli una seconda opportunità per essere felice. Incrocio tra un Pastore tedesco e un Border collie, questo dolce cagnolino aveva solo 13 giorni quando è rimasto vittima di un triste incidente: morso da sua madre che cercava di allontanarlo dalla sua ciotola piena di cibo, ha riportato delle gravi ferite che lo hanno sfigurato per sempre.I volontari del rifugio di Alberta, in Canada, che lo hanno allevato temevano che non sarebbe stato facile per lui trovare la famiglia giusta e, in effetti, il primo tentativo è stato fallimentare; le persone che lo avevano scelto, a distanza di pochi mesi, lo hanno riportato al canile perché troppo vivace e impegnativo per loro.Alla fine però, grazie alle sue foto pubblicate sui social, due angeli hanno deciso di aprirgli il loro cuore, Amanda Richter e il suo fidanzato Brad Ames, donandogli il lieto fine che meritava (come si può vedere nel video).“Il suo stato al momento non condiziona la qualità della sua vita, dobbiamo dargli delle gocce per gli occhi due volte al giorno, ma per il resto sta benissimo. Alcuni vedendolo cambiano strada, ma per fortuna la maggior parte delle persone si avvicina, ascolta la sua storia; e a quel punto capiscono perché lo amiamo così tanto.Speriamo che la fama di Brodie aiuti altri a prendere la decisione di adottare dai canili, in particolare tutti gli animali 'meno perfetti' che ci sono là fuori! Meritano amore tanto come chiunque altro. La vera bellezza non è esteriore, la vera bellezza si trova sempre nel cuore”.