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toxoplasmosi

Toxoplasmosi nel cane: sintomi, cura e terapia

Salute del cane Redazione -

Cos’è e come si contrae la toxoplasmosi La toxoplasmosi è una malattia che viene provocata da un parassita chiamato Toxoplasma Gondii. Questo parassita compie l’intero ciclo di vita solo nel gatto, dove le uova del parassita vengono espulse attraverso le feci. Gli altri animali, sono considerati solo ospiti intermedi e possono contrarre la malattia ma senza divenire veicolo di trasmissione. Il cane rientra tra gli animali che possono sviluppare i sintomi della toxoplasmosi e possono garantire terreno fertile per il parassita. La trasmissione del batterio avviene attraverso il contatto con delle feci infette. Anche l’ingerimento di carne cruda o poco cotta, o verdure infettate, possono favorire il contagio.Ma i cani possono trasmettere la toxoplasmosi? Come abbiamo detto il cane può contrarla ma non è contagiosa per l’uomo. Una volta che il parassita viene ingerito dal cane si infiltra nei tessuti dell’animale prima a livello intestinale e successivamente in tutto il resto dell’organismo. Nel corpo del cane si creano delle cisti dentro il quale il batterio sopravvive per tutta la durata della vita del cane. Il batterio si duplica fino a creare anche delle gravi immunodeficienze. Il decorso della toxoplasmosi è spesso asintomatico tuttavia esistono diversi sintomi e segni clinici la cui gravità dipende dall’età del cane, dalla presenza di altre patologie concomitanti.Toxoplasmosi: sintomi I soggetti più esposti sono di solito i cuccioli e i cani anziani. Nel primo caso la malattia si affianca al cimurro con sintomi quali:ipertermia febbre diarrea tosse vomito difficoltà respiratorie.Nel secondo caso invece i soggetti più a rischio sono le vittime di problemi neurologici e muscolari. I sintomi maggiormente individuabili in questo caso sono:tremori perdita di coordinazione muscolare convulsione paresi cecità e convulsioniPrevenzione e cura della toxoplasmosi Per far sì che il cane non contragga la malattia è bene non dargli mai carne cruda o poco cotta. Occorre mantenere sempre pulite le ciotole e se in casa ci sono dei gatti occorre mantenere puliti gli spazi comuni. La diagnosi è confermabile da semplici esami di laboratorio. I cani affetti da questa patologia possono mostrare un numero molto basso di globuli bianchi così come anche i linfociti.  I test sierologici sono comunque i più affidabili per fare una diagnosi definitiva. Viene curata con la somministrazione degli antibiotici così da ristabilire la salute del cane e contenere la presenza del parassita.Toxoplasmosi: terapia La terapia solitamente si basa sulla somministrazione di farmaci quali la clindamicina per un ciclo di 4 settimane. I farmaci impiegati nella terapia sopprimono la replicazione del parassita ma non sono in grado di ucciderlo. Le condizioni cliniche solitamente migliorano dopo circa 28-48 ore dopo l’inizio del trattamento. Sono da prendere in considerazioni gli effetti collaterali di questa terapia come disturbi gastrointestinali e diarrea. In caso di toxoplasmosi sistemica si utilizza pirimetamina e sulfonamide, sempre per un ciclo di 4 settimane. Anche in questo caso occorre tenere presente gli effetti collaterali che possono essere anche gravi a causa dell’azione mielosoppressiva di questi farmaci.

Tg cinofilo, torino: cani uccisi da veleni invisibili sparsi nell'erba

News Redazione -

Numerosi casi d'avvelenamento sono stati registrati nel quartiere Parella, ma non solo. Il veleno è praticamente invisibile e molto spesso mortale TORINO - E' allarme tra i proprietari di cani in zona Parella: nell'ultimo periodo infatti gli episodi di avvelenamento si susseguono con una frequenza davvero preoccupante, tanto da scatenare l'ira e le proteste dei residenti, oltre che dei padroni degli animali. L'ultimo (tristissimo) episodio è toccato a Golia, un bellissimo esemplare di pastore tedesco: il cane ha ingerito il veleno ed è morto a causa della presenza di quest'ultimo nel pancreas, nel fegato e nei reni. Il veleno "invisibile" sparso nell'erba Chi compie questi gesti ignobili pare aver studiato tutto nei minimi particolari: la sostanza velenosa è una polvere diluita nell'acqua e sparsa nell'erba. I cani non ingeriscono nulla, ma annusando inalano il veleno e rischiano la vita. Numerosi episodi sono stati riscontrati in zona Parella, vicino a corso Telesio, alla Pellerina, alla Tesoriera e in altre zone della città. Purtroppo prevenire questo tipo d'attività criminosa è difficilissimo. L'allarme, oltre che per i cani è esteso anche ai bambini: la presenza del veleno è stata riscontrata persino vicino ad alcune aree giochi. I residenti si mobilitano per porre fine alle barbarie Numerose le telefonate e le mail all'Enpa, mentre anche il presidente della Circoscrizione 4 Claudio Cerrato è stato avvisato. I residenti stanno organizzando anche una raccolta firme per smuovere la situazione, ma non è escluso che qualche padrone esasperato possa prendere iniziative solitarie, "pattugliando" la zona in cerca del responsabile degli avvelenamenti. I padroni di cani si sentono impotenti di fronte a simili brutalità e per questo motivo stanno cercando di fare rete tra loro. Si consiglia dunque la massima attenzione, nella speranza che qualcuno ponga fine a questi atti ignobili. Fonte: http://www.diarioditorino.it/torino/articolo/?nid=20161004_392392

Abbandono dei cani

Tg cinofilo, isili (cagliari): 400 euro per chi adotta un cane

News Redazione -

Con questa campagna il comune di Isili vuole prevenire il problema dell'abbandono dei cani, limitando il costo del mantenimento degli stessi per la collettività. Il Comune di Isili ha incominciato una campagna di sensibilità della cittadinanza per l'adozione dei cani randagi ritrovati nel territorio comunale e accolti nel canile.L'amministrazione vuole, con questa campagna, prevenire il problema dell'abbandono dei cani. Questo, secondo l'amministrazione, limiterà il costi del mantenimento dei cani per la collettività isilese.Il Comune ha quindi proposto, per promuovere la campagna, la possibilità per gli isilesi di adottare i cani, non prima di aver frequentato una sorta di corso che illustrerà nel dettaglio gli obblighi di adozione e cura per gli animali."Allo scopo di incentivare l’adozione dei cani randagi di proprietà del Comune di Isili da parte di soggetti in possesso dei requisiti – si legge nel sito del Comune –, riconoscendone la specifica funzione sociale, l’Ente prevede l’erogazione, al soggetto a favore del quale sarà disposta l’adozione in via definitiva di un cane, di un contributo di carattere economico, omnicomprensivo, pari a 400 euro, suddiviso in due tranches annuali pari a € 200,00 ciascuna, a titolo di concorso nelle spese di alimentazione e cura dell’animale, fino ad esaurimento dei fondi stanziati, e previa presentazione di idonea documentazione giustificativa delle spese".Fonte: Cagliaripad

La storia di lucy: abbandonata dal suo padrone, trova l'amore di una nuova famiglia

News Redazione -

Lucy, “la cagnolina più sfortunata del mondo” La storia di cui voglio parlarvi oggi è quella di Lucy. Come molte altre storie inizia in modo doloroso perché lei è un’altra vittima dell’abbandono. Quando è stata trovata e portata in un rifugio per cani di Miami era magrissima tanto che si distingueva perfettamente la colonna vertebrale. Era ricoperta di pulci e zecche, aveva le unghie lunghe, era debole e il suo sguardo esprimeva solo tantissima tristezza. Arrivata al canile non l’attendeva un percorso di cure amorevoli per rimettersi in sesto. No, perché Lucy era destinata ad essere soppressa. Poi ecco il primo incontro che le cambierà la vita e le permetterà di avere di nuovo una possibilità. Un gruppo di volontari del Dog Tales Rescue and Sanctuary decide che la piccola Lucy, sopranominata “la cagnolina più sfortunata del mondo”, meritava di essere salvata così la portano nel loro rifugio in Canada. Lucy era malata e in quelle condizioni nessuno voleva adottarla. Ma Lucy non si è certo arresa e con lei i volontari che pian piano l’hanno nutrita e aiutata a riprendersi. Ma mancava ancora qualcosa perché possa essere di nuovo davvero felice. Mancava una famiglia che finalmente la amasse come meritava.  Il destino ha così messo sul suo cammino Jamie Ferris e Robyn Hodgkin. I due sono arrivati al rifugio alla ricerca di una cane da adottare e quando hanno saputo la sua storia non hanno avuto dubbi. Era lei il cane adatto a far parte della loro famiglia. Dicono di essersi commossi quando hanno saputo le traversie attraverso cui era passata Lucy e si dicono felici di poterle oggi dare tutto l’amore di cui ha bisogno. Oggi Lucy è un cane felice e amato. Ha due padroni che le vogliono bene, ha preso qualche chilo, è tenuta bene e ha perso quello sguardo triste che la contraddistingueva.Smuoviamo le coscienze Quando giro sul web alla ricerca di una storia da raccontarvi mi imbatto sempre in storie molto dolci e spesso anche molto dolorose per i nostri amici a quattro zampe. Spesso le parole o i pensieri non sono sufficienti a far capire davvero quanto i nostri amici pelosi soffrano in caso di abbandono e maltrattamento. Abbiamo spesso la presunzione di scrivere o pensare di sapere ma la verità è che nessuno di noi sa davvero cosa provino. Lo immaginiamo certo ed è quell’immaginazione a smuovere le nostre coscienze (almeno alcune) e a spingerci a cercare di fare qualcosa, ognuno a proprio modo e le secondo le proprie possibilità, perché eventi simili smettano finalmente di ripetersi. Perché se è vero che alcune di queste storie, come quella di Lucy che vi ho raccontato oggi, hanno un lieto fine ve ne sono molte altre che quel lieto fine non ce l’hanno. Lucy è stata fortunata due volte e oggi è un cane felice e amato e ci fa piacere leggere il lieto fine, ma il nostro sguardo e la nostra coscienza deve continuare ad andare anche a tutti quei cani che ancora hanno bisogno di cure e di tantissimo affetto per non dimenticare che abbiamo ancora moltissimo da fare e moltissime coscienze da smuovere.

Veterinario gratis

Tg cinofilo, proposta di legge in parlamento: veterinario gratis per i più poveri

News Redazione -

Fdi ha presentato una proposta di legge bipartisan, che prevede anche l’istituzione dell’anagrafe canina nazionale. ROMA - Cosa prevede la proposta di legge depositata alla Camera poche ore fa da Walter Rizzetto, deputato cinquestelle poi passato sette mesi fa a Fratelli d'Italia e amante degli animali (ha tre cani e un gatto nella sua casa di Pordenone)? Veterinario gratis per i più poveri e istituzione dell’anagrafe canina e felina nazionale. Secondo il deputato il servizio sanitario veterinario convenzionato deve appunto essere gratuito per le persone con basso reddito, come spiega lo stesso Rizzetto: “Per intenderci, quelle che non superano i 7mila euro di reddito all’anno, la cosiddetta no-tax area”. Inoltre la proposta prevede che le prestazioni in convenzione siano erogate anche nei casi di animali abbandonati o dispersi e curati da associazioni senza fini di lucro. Rizzetto ha dichiarato che la proposta ha la finalità di ribadire ancora una volta il ruolo di "servizio sociale" degli animali: “La presenza di un cane o un gatto rappresenta molto spesso un rimedio contro la solitudine, penso ad esempio alle persone anziane rimaste sole”. Le polemiche sono già saltate fuori, e c'è chi sostiene che prima bisognerebbe pensare alle persone, dopo agli animali: “Si figuri, è chiaro che prima ci sono tante persone da aiutare. In commissione Lavoro della Camera mi occupo di esodati, gente che ha perso il lavoro, so bene che ci sono categorie in Italia che soffrono terribilmente. Tuttavia penso che questa legge possa dare un aiuto concreto nel quotidiano a tante persone disagiate, ma per le quali gli animali sono un affetto importante”.La proposta ha avuto feedback positivi da tutto il mondo politico e prevede anche l'istituzione dell’anagrafe canina e felina nazionale, una richiesta su cui battono da tempo anche diverse associazioni ambientaliste, come Legambiente: “È assurdo – denuncia l’esponente di Fdi – che non ci sia un coordinamento su tutto il territorio italiano e, passando da una regione all’altra, magari confinanti, non ci sia modo di risalire al proprietario di un animale disperso”. E racconta un episodio che gli è capitato la scorsa estate: “Ho trovato vicino casa mia due cani dispersi su una strada statale, ma dal numero di microchip non si riusciva a risalire al proprietario. Alla fine si è scoperto che i cani erano stati adottati da un canile in Sicilia e quindi in Friuli Venezia Giulia non c’era modo di identificare il nome del padrone. La storia per fortuna è finita bene, i cani erano scappati e i proprietari li hanno recuperati. Ma oggi se si perde un cane in un’altra regione diventa difficile ritrovarlo”.

Tg cinofilo, roma: cucciola abbandonata e legata ad un palo dell'autobus

News Redazione -

Secondo alcuni testimoni è stata una donna ad abbandonare e legare al palo di un autobus la cucciola La segnalazione al 112 ha fatto intervenire gli agenti del commissariato Casilino, che hanno trovato davanti a loro una cucciola spaventata, che se ne stava acciambellata senza nè cibo nè acqua alla fermata di un bus su Via Prenestina. Quando hanno provato ad avvinarsi, la cagnolina si è mostrata aggressiva, perchè evidentemente deve aver passato davvero dei brutti momenti (forse a causa dei maltrattamenti subiti e del digiuno). Dopo averla ristorata e tranquillizzata, gli agenti si sono subito dati da fare per trovarle una nuova famiglia: detto, fatto! Camilla (è stata ribattezzata così) ha già una nuova famiglia: "Quando me l’hanno portata - dice il suo nuovo padrone Mauro Graziosi - era sotto choc e non si lasciava avvicinare: comportamento tipico dei cani bastonati o maltrattati". Dopo averla rinfocillata, Camilla si è sciolta: "Adesso gioca, se agito un boccone si drizza sulle zampe posteriori per afferrarlo, è molto più reattiva". Camilla ha anche due compagni di giochi: "Ognuno ha la sua cuccia e la sua razione di cibo. Ho già chiamato il veterinario per vaccinare anche Camilla e verificare se è microchippata". La conclusione di Mauro è una frase bellissima: "Se io e mia moglie siamo appassionati di cani? Ne abbiamo sempre avuti - rivela Graziosi - e pensiamo che, se non si è capaci di amare gli animali, allora non si può voler bene neppure agli esseri umani".

cani sull'autobus

Tg cinofilo, giglio: rifiutati cani sull'autobus, la protesta

News Redazione -

All'isola del Giglio il caso di cani sull'autobus rifiutati da parte di un conducente, che però non ha rispettato nè la legge nè il suo regolamento aziendale. Pubblichiamo anche noi la lettera ricevuta dalla redazione del Giglio News in merito al trasporto animali sugli autobus al Giglio ma in generale nella parte di Toscana servita da Tiemme S.p.A. La lettera che segue è una protesta ma allo stesso tempo, allo scopo di fare chiarezza, riportiamo ciò che prevede la legge regionale Toscana ed il regolamento aziendale Tiemme (incaricata del trasporto pubblico). “La scrivente fa presente che il 20 settembre si è recata con marito e 2 cagnolini alla vostra isola per trascorrere il proprio compleanno in gioia. Arrivata al Porto desiderava recarsi a Giglio Castello in pullman; acquistati i biglietti 4 per 8 euro gli è stato vietato di salire a bordo da un sedicente autista nonostante le museruole di cui erano provvisti i nostri cani, adducendo la discrezionalità dell’autista a dispetto semmai di un regolamento interno neppure esibito. Mi trovo costretta a denunciare quanto accaduto per la mancanza di chiarezza ed aggiungo di educazione della persona specifica: si fa notare l’aria di supponenza e menefreghismo rispetto ad un tema caro ai possessori di animali che oggi fanno parte delle nostre famiglie e che desiderano condividere con essi le vacanze”. La legge regionale Toscana numero 95 del 2009 all’articolo 21 spiega che “i cani, accompagnati dal proprietario o detentore, hanno accesso a tutti gli esercizi pubblici e commerciali nonché ai locali ed uffici aperti al pubblico presenti sul territorio regionale”. Al tempo stesso il comma 4, sempre dell’articolo 21, dà la possibilità al singolo esercente di disporre il divieto di ingresso: “Il responsabile degli esercizi pubblici e commerciali, nonché dei locali e degli uffici aperti al pubblico può adottare misure limitative all’accesso, previa comunicazione al sindaco”. La Tiemme S.p.A., sulla base di quest’ultimo comma ha emanato il seguente regolamento aziendale: Sui mezzi Aziendali non è possibile trasportare animali ad eccezione dei cani guida per non vedenti e degli animali di piccola taglia per i quali sono in vigore le seguenti norme. Gli animali ammessi al trasporto sui mezzi sono solo ed unicamente quelli riportati nella tabella seguente:cani da guida per ipovedenti: ogni viaggiatore non vedente può portare con se gratuitamente un solo cane guida al guinzaglio e munito di museruola; cani di piccola taglia muniti di museruola: è considerato tale l’animale che possa tenersi comodamente in braccio, previo pagamento del titolo di viaggio. Tutti i cani di cui sopra ammessi a salire in vettura devono essere tenuti in modo da non arrecare disturbo o ingombro per gli altri passeggeri e che nessun viaggiatore faccia obiezione (L.692/1975). Non sono ammessi più di due cani per vettura. altri animali di piccola taglia (uccelli, gatti, pesci o pulcini) purché siano all’interno di ceste, gabbie, contenitori od altri imballaggi idonei che possano essere tenuti sulle ginocchia o collocati come i colli a mano e che nessun viaggiatore faccia obiezione (L. 692/1975). Si precisa che questi imballaggi devono essere privi di spigoli vivi o taglienti, non siano sudici e maleodoranti e siano privi di becchime e abbeveratoi colmi onde evitare che i viaggiatori vengano feriti od insudiciati e che la vettura ed i colli a mano che vi si trovano vengano danneggiati od insudiciati; in caso di affollamento, il trasporto dei suddetti animali (ad eccezione dei cani guida per non vedenti) potrà essere limitato, od escluso, ad insindacabile giudizio del conducente della vettura; nel caso in cui l’animale sporchi o deteriori la vettura o rechi danno a persone o cose, la persona che lo accompagna è tenuta al risarcimento dei danni (art. 2052 c.c.).

cane beve l'acqua del mare

Il cane beve l'acqua del mare: rischia l'avvelenamento da sodio

Salute del cane Redazione -

Se il cane beve l'acqua del mare può scatenarsi l’avvelenamento da sodio. L’estate è ormai giunta alla fine e molti di noi durante queste vacanze avranno sicuramente portato il cane al mare. Di sicuro il nostro amico a quattro zampe un bagnetto, o magari anche due, lo ha fatto. Se il cane beve l'acqua del mare, seppur non si tratti di un problema diffuso, può capitare che in seguito all’ingerimento della stessa esso sviluppi un avvelenamento da sodio nel cane o ipersodiemia. Questo problema colpisce più facilmente i cani di piccola taglia che potrebbero presentare disturbi con dosi anche molto ridotte di acqua salata. Come facciamo a capire se il nostro amico a quattro zampe presenta i sintomi dell’avvelenamento da sodio? Prima di tutto dovremmo notare che dopo il bagno il nostro cane appare stanco e un poco apatico, con visibili problemi di deambulazione. I sintomi che si manifestano più frequentemente in caso di avvelenamento da sodio nel cane sono i seguenti:Inappetenza Vomito Diarrea Tremori Sete eccessiva Minzione frequente Difficoltà nel camminareSono molto rari i casi in cui l’avvelenamento da sodio può portare alla morte del cane ma è bene, qualora riscontrassimo uno o più d’uno di questi sintomi dopo che il cane ha bevuto l’acqua del mare bisogna portarlo immediatamente da un veterinario.Il cane beve l'acqua del mare: possiamo evitare l’avvelenamento da sodio? Ovviamente non possiamo controllare ogni minima azione del cane, soprattutto quando lo vediamo correre felice nell’acqua divertendosi come un pazzo. Ci sono però dei piccoli accorgimenti che possiamo mettere in atto per prevenire che il nostro peloso beva l’acqua del mare. Prima di tutto sarebbe bene assicurarci che il nostro cane abbia abbastanza da bere quando lo portiamo con noi in spiaggia. Infatti il cane beve l'acqua del mare per via del caldo e dell’affaticamento, nonostante il suo sapore non sia proprio gradito ai nostri amici a quattro zampe. Quindi è bene avere per lui sempre una ciotola d’acqua a disposizione di modo che possa dissetarsi senza correre pericoli inutili. Facciamo attenzione anche nei casi in cui il mare sia mosso perché l’ingerimento di acqua salata può avvenire anche a seguito di un’onda improvvisa. Se pensiamo che il nostro amico abbia ingerito l’acqua del mare ma non riscontriamo alcun sintomo di un avvelenamento da sodio cerchiamo di essere comunque previdenti facendogli bere dell’acqua corrente. L’assunzione di acqua con poco sodio, come la normalissima acqua potabile, aiuta infatti l’organismo a ristabilire l’equilibrio evitando così l’insorgere dei problemi di quel tipo. Ricordiamoci che il nostro cane non si rende conto del pericolo a cui va incontro bevendo l’acqua del mare, sarà quindi nostro compito oltre a correre e giocare con lui in spiaggia anche prestare attenzione che beva solo acqua potabile. Come abbiamo detto l’avvelenamento da sodio solo in rari casi è mortale per i nostri amici pelosi ma con la giusta attenzione possiamo evitare di far stare il nostro cane e di passare spiacevoli momenti durante le nostre vacanze. Quindi sì al bagno con i nostri cani ma con il dovuto riguardo.

tre cuccioli salvati

Tg cinofilo, rimini: chiusi in una cassetta chiodata, tre cuccioli salvati

News Redazione -

Erano inchiodati all'interno di una cassetta di legno: tre cuccioli salvati a Rimini E' arrivata intorno alle ore 21 di sabato sera, da parte di un cittadino attirato dai guaiti dei cuccioli che invocavano aiuto, alle Guardie Ecozoofile di Fare Ambiente, la notizia del ritrovamento di tre cani di pochi giorni di vita inchiodati all'interno di  una cassetta di legno, in zona centro studi. L'intervento, data la situazione, è stato fatto immediatamente. Giunta sul posto, la pattuglia ha effettivamente constatato quanto riferito. I tre poveri cuccioli erano all'interno di una cassetta della frutta, con altre asse inchiodate sopra in modo da comprimere gli animali, e non consentire loro il benché minimo movimento, oltre ovviamente a non potersi abbeverare e alimentarsi. Fortunatamente per le bestiole, chi li aveva visti non si era limitato a contattare le Guardie, ma aveva portato la cassetta presso la propria abitazione.I cuccioli erano ovviamente debilitati e pieni di pulci e zecche, ma apparentemente non in pericolo di vita. La pattuglia ha così deciso di contattare il Pubblico Ministero di Turno che ha disposto il sequestro dei cuccioli, i quali sono stati affidati al canile di Rimini "Stefano Cerni", che si occuperà anche delle prime cure."I reati che abbiamo attualmente ipotizzato – afferma il Vice Responsabile Provinciale delle Guardie Ecozoofile Edoardo Morri -  sono quelli di maltrattamento di animali, per il quale si rischia la pena della reclusione da tre mesi ad un anno o la multa da 3.000 a 15.000 euro, e di abbandono di animali punito con l’ arresto fino ad un anno o con la multa da 1.000 a 10.000 euro. Al momento le indagini sono svolte contro ignoti in quanto non è stato possibile al momento identificare il colpevole". In questo caso i cani hanno avuto la fortuna di incontrare sulla loro strada una persona che non si è voltata dall'altra parte, ma, anzi li ha presi con se e se ne è occupato. Diversamente la loro sorte sarebbe stata segnata."Il problema degli abbandoni -continua Morri- avviene prevalentemente d'estate ma, come i fatti ci confermano, anche a stagione ormai conclusa questo tipo di reati non va in ferie".Non essendoci parole per esprimere la disumanità di un tale gesto, si invita chiunque sia in grado di riferire in merito all'accaduto a contattare le Forze dell'Ordine. Anche un'informazione che all'apparenza potrebbe sembrare inutile, potrebbe essere di aiuto per assicurare ai colpevoli la giusta pena. Raccomandiamo pertanto a coloro che vengono  a conoscenza di reati in ambito zoofilo o ambientale di contattare immediatamente le Forze dell'Ordine o le Guardie Ecozoofile al numero 370 3131006, abilitato a ricevere anche messaggi WhatsApp, meglio se corredati di fotografie o video. Fonte: altarimini.it

diggy

Diggy: il cane che sorride ha vinto la battaglia

News Redazione -

Diggy: un sorriso vincente Vi ricordate di Diggy? No? Allora lasciate che vi rinfreschi un poco la memoria. Diggy è quel cane diventato famoso sul web (leggi qui il nostro articolo)  per una bellissima foto in cui, con il suo papà umano adottivo, sorride felice. Dopo qualche tempo passato in canile, aveva finalmente trovato un padrone, il musicista di Detroit Dan Tillery, che voleva prendersi cura di lui. Erano felicissimi insieme fino a quando Dan ha postato sul web la foto che in poco tempo ha cambiato tutto, minacciando di separarli e di far tornare il cagnolino in canile per colpa delle leggi vigenti nel Michigan. Il cane, infatti, era sospettato di appartenere alla razza Pitt Bull, che nello stato americano è considerato ancora una razza pericolosa e non può essere tenuto nei centri abitati. A nulla sembravano valere i certificati del veterinario che affermavano che Diggy era un American Bulldog, razza invece accettata dalla legge locale. Le autorità competenti sembravano decisissime a prenderlo e separarlo per sempre da Dan. Ma Dan, che si era già affezionato al piccolo, si è rifiutato di arrendersi alla situazione e ha lottato per lui. Ed è stato grazie alla Detroit Dog Rescue, la struttura che aveva ospitato il cane prima dell’adozione, che Dan è riuscito ad averla vinta facendo sì che il tribunale riconoscesse Diggy come appartenente ad una specie consentita.Una legge ingiusta Per fortuna la storia di Diggy è finita bene e lui può continuare a stare con il suo papà umano e continuare a sorridere con lui sapendo di essere voluto e amato. Il Detroit Dog Rescue racconta però che sono molti altri casi simili a quello che ha visto coinvolto il piccolo Diggy. Molti altri cani vengono strappati ai propri padroni e all’affetto della loro famiglia umana per colpa di queste leggi statali. Quando avevo parlato di lui per la prima volta vi avevo detto che cosa pensavo di queste leggi. Discriminatorie e ingiuste, ecco come pensavo che fossero e oggi, a qualche mese di distanza, la mia opinione non è cambiata.  Sono felice che Diggy ce l’abbia fatta, che abbia trovato una famiglia che ha preso davvero sul serio l’adozione, dimostrando che anche per loro vale la pena lottare. La storia di Diggy ha potuto contare, non bisogna dimenticarlo, anche sulla grande onda mediatica dei Social. Tantissime persone si sono schierate in favore di Diggy e Dan contribuendo a sensibilizzare un opinione pubblica spesso cieca davanti a queste ingiustizie. Sono tantissimi i cani che non hanno una famiglia e quando la trovano, una di quelle serie che vuole davvero dare affetto e cure a questi piccoli amici, allora dovrebbe sempre supportata e non osteggiata, ma viviamo ancora in mondo fatto di pregiudizio che troppo spesso non capisce il bene che gli animali possono fare agli uomini. Ma abbiamo un lieto fine questa volta. Il pregiudizio è stato piegato dalla determinazione e dall’affetto. E allora facci ancora un sorriso Diggy così che quell’affetto e quella felicità possa risplendere forte e luminosa.

Tg cinofilo, peterborough (uk): va in palestra e lascia i suoi cani in macchina per 5 ore

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Va in palestra e lascia i suoi cani in macchina per cinque ore, sotto il sole e senza acqua. Peterborough è una città del Regno Unito di 184mila abitanti, compresa nella contea del Cambridgeshire. Qualche giorno fa è stata scossa da un fatto veramente tragico per gli amanti degli animali e non: il proprietario di tre cani è andato in palestra e ha pensato bene di lasciare i suoi quattrozampe chiusi per cinque ore in macchina sotto il sole, senza acqua. Daisy, Mitch e Rascal, i nomi dei tre cagnolini, sono purtroppo morti. L'ispettore di polizia è intervenuto sul posto e denunciato Jonathan Theobald, dichiarando alla stampa locale: "Il tempo era caldo ed umido. Nelle ore in cui i cani sono rimasti in auto le temperature si aggiravano tra i 16 e i 19 gradi. Nessuno lascia il loro cane a morire in una macchina apposta. Ma non c’è nessuna bona ragione anche per rischiare di ucciderli andando in un negozio o dal medico.  L’interno di un veicolo può raggiungere temperature superiori ai 20 gradi anche quando fuori fa qualche grado di meno. Senza acqua e ventilazione la temperatura percepita può arrivare anche a 40 gradi". Questa la risposta dell'avvocato dell'uomo: "Quest’uomo ha un carattere esemplare e date le circostanze strazianti ha risposto come meglio poteva". Theobald ha infatti ammesso le sue colpe ed ora è in attesa di sentenza di condanna per aver abbandonato i suoi cani. Il processo si sta svolgendo in queste ore. AGGIORNAMENTO >>>  Theobald non andrà in carcere: il giudice ha deciso soltanto che non potrà possedere animali per i prossimi 10 anni. Perchè questa decisione? Stando a quanto dichiarato nella sentenza, l'uomo è considerato un ottimo proprietario di animali e, negli anni precedenti non aveva mai fatto registrare maltrattamenti verso di loro.

cani avvelenati

Tg cinofilo, pavia: due cani avvelenati e uccisi

News Redazione -

A pochi km da Pavia è successo un fatto increscioso: due cani avvelenati e uccisi. GRAVELLONA LOMELLINA - Due cagnolini uccisi e la paura di una persona che vuole fare del male ad altri si diffonde. L'allerta è a Gravellona, dove due cuccioli meticci sono stati trovati senza vita nel giardino di una villetta dai proprietari, che hanno subito denunciato quanto successo all'autorità dal momento che uccidere un animale è un reato. Non si conoscono ancora le cause che hanno portato al decesso dei due meticci, ma sembra probabile che si possa trattare di un caso di avvelenamento, visto che entrambi sono morti quasi in contemporanea e che non c'erano tracce di percosse o di tagli. I proprietari hanno subito sporto denuncia, dal momento che nel giardino spesso girano anche dei bambini che avrebbero potuto ingerire le stesse sostanze che hanno ucciso i due cagnolini. Anche se non sono stati trovati dei resti, i proprietari dei due animali trovati morti sembrerebbero indirizzati a pensare che si tratti di qualcuno che ha lanciato loro delle polpette avvelenate. Nel frattempo però tra i proprietari di cani gravellonesi è salita la preoccupazione, dovuta al fatto che sono arrivate segnalazioni simili. In particolare alcune sono arrivate da alcuni cacciatori che hanno segnalato la presenza di bocconi avvelenati nelle campagne attorno a Gravellona. Il cane di uno di loro le avrebbe mangiate, ma fortunatamente il proprietario se n'è accorto in tempo riuscendo a intervenire e a salvare l'animale. Fonte: La Provincia Pavese

tirana

La storia di tirana, una cucciola abbandonata salvata in modo incredibile

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Tirana: una cucciola abbandonata salvata da una coppia in vacanza Oggi voglio parlarvi di Tirana. Il nome l’ha preso proprio dalla capitale dell’Albania dove la sua famiglia adottiva l’ha trovata e salvata.  Non aveva neppure due settimane di vita questa piccola cucciola eppure doveva già lottare per la sopravvivenza. Sola, spaventata e affamata ha deciso di saltare proprio mentre una moto passava per la strada deserta dietro la città. La piccola Tirana è stata quasi investita ma, per fortuna, ciò che ha trovato grazie al suo gesto sono state due persone che hanno deciso che la piccola quattro zampe aveva bisogno di aiuto. A bordo della moto viaggiavano Pedro ed Esmeralda, una giovane coppia che si stava recando ad Atene, in Grecia, fino a Cadice nel sud della Spagna. La coppia, notando la piccola spaventata e in condizioni non ottimali, l’ha presa in braccio e ha capito che non poteva certo lasciarla nuovamente per strada da sola. La piccola Tirana aveva bisogno di cure e di affetto e così hanno deciso di portarla con loro. Giorno dopo giorno la coppia si è affezionata a Tirana e la cucciola alla sua nuova famiglia. Così la piccola è diventata a tutti gli effetti la loro compagna di viaggio per tutto il tragitto (oltre 5000 chilometri) fino in Spagna. Insieme, Tirana, Pedro ed Esmeralda hanno visitato tanti posti, tra cui Kotor in Montenegro e Venezia in Italia. La coppia viaggia spessissimo e di media trascorre almeno tre mesi all’anno in posti diversi. Un viaggio su due ruote per tre passeggeri Mi è piaciuta molto la storia della piccola Tirana. Me la sono immaginata piccola, sola e spaventata e ho immaginato che dovesse fare una tenerezza infinita. E’ stata fortunata ad incontrare Pedro ed Esmeralda e soprattutto a non essere stata investita. E’ stata fortunata ad aver incontrato due persone che hanno capito subito che questa cucciola aveva bisogno di una famiglia e di ricevere tutto l’affetto di cui ogni cucciolo ha bisogno. La coppia ha continuato a vivere la propria passione per i viaggi decidendo di aggiungere un passeggero. Ed è per questo che questa storia mi è piaciuta così tanto. Tirana viaggia con la sua famiglia e tutti insieme vanno ovunque. Questo ci dimostra che è possibile fare le nostre vacanze con i nostri amici a quattro zampe senza doverli abbandonare come molte persone fanno ogni anno. Ma questo è solo uno dei punti su cui questa storia ci può far riflettere. L’abbandono dei cani, soprattutto se cuccioli, è anche pericoloso per gli esseri umani, soprattutto se, come nel caso di Tirana, il cane si trova sul ciglio della strada. La piccola Tirana non ci ha pensato e si è lanciata sulla strada mentre Pedro ed Esmeralda passavano. Poteva essere investita e anche la coppia avrebbe potuto farsi male cadendo dalla moto. E’ importante capire che se non vogliamo un cane ci sono altre soluzioni diverse dall’abbandono che tutelano anche e soprattutto il cane. Partiamo sempre dall’assunto che se una persona non ha la certezza che prendendo un cane questo diventerà parte integrante della sua famiglia, allora è bene che decida di non prenderlo.

cani uccisi

Tg cinofilo, australia: cani uccisi e rianimati per un esperimento, e poi soppressi

News Redazione -

Incredibile quanto accaduto in Australia: alcuni cani uccisi e rianimati per una sperimentazione. Alla fine sono stati soppressi. Grande e profonda indignazione per quanto avvenuto in Australia: alcuni levrieri sono stati oggetto di un esperimento che, stando a quanto trapela dalle informazioni d'oltreoceano, consisteva nel soffocarli (quindi ucciderli), asportare loro il cuore, impiantarglielo una seconda volta e infine ucciderli definitivamente. E' stata l'Università Monash di Melbourne a condurre l'esperimento: così rivela Human Research Australia, che si batte da sempre per la protezione degli animali utilizzati per ricerca. L'associazione ha condannato l'esperimento: secondo questa dall'esperimento fatto i ricercatori non potranno imparare nulla che si possa applicare alla chirurgia umana. Il bilancio è desolante: ben 12 levrieri sono stati uccisi per soffocamento. Il cuore è stato loro asportato e poi reimpiantato prima di essere rianimati, monitorati e poco dopo uccisi per eutanasia. I cani erano anestetizzati per l'intero esperimento.'Shocking': Greyhounds suffocated, hearts removed, revived and killed second time https://t.co/oyCfv0IHkA via @theage — Humane Research Aust (@HRAust) 11 settembre 2016Helen Marston, presidente di Human Research Australia, ha fermamente condannato l'esperimento, inutilmente crudele verso gli animali, che di fatto venivano uccisi due volte: "La gente crede che queste cose avvenissero molto tempo fa o in qualche altro paese, ma questi esperimenti accadono qui proprio ora, sotto il nostro naso", ha denunciato.

lazarus

Lazarus, il cane con 15 kg di pelo addosso: il video del salvataggio

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L'incredibile storia di Lazarus, un cagnolino che è stato trovato con 15 kg di pelo addosso. Lazarus, un nome emblematico per un povero cagnolino che è letteralmente risorto dall'inferno a cui era stato costretto. Andiamo con ordine: siamo in Virginia, USA, e da un piccolo fienile di una fattoria si sentono sempre lamenti e mugolii. Sono le richieste d'aiuto di questo cane che vive in mezzo a sporcizia e feci da molti anni. La noncuranza e l'incuria dei suoi padroni ha causato anche un effetto sconvolgente: il pelo di Lazarus è cresciuto tantissimo, sembra più una pecora che un cane. Come racconta Jessica Kincheloe, toelettattrice che si è offerta spontaneamente di aiutarlo, la vista di quel cagnolino impaurito le è rimasta impressa: "Quando siamo riusciti ad aprire la porta, abbiamo trovato Lazarus triste, debole ed il suo sguardo supplicava pietà. Ad avvisarci è stato uno dei vicini del proprietario del fienile che, essendosi gravemente ammalato, aveva chiesto all’uomo che abitava accanto a lui di occuparsi temporaneamente del cane al posto suo". Le immagini del filmato testimoniano le tristi condizioni in cui era tenuto Lazarus. Un team di toelettatori ha iniziato così a tosarlo: "Ha perso 15 chilogrammi di pelo. Da quel momento, il povero quattro zampe ha iniziato a sentirsi meglio. Ci guardava come se ci volesse ringraziare". E così che Lazarus ha iniziato una nuova vita, come spiega Jessica: "Le carezze non gli erano affatto familiari. Anche se inizialmente era impaurito, ha capito che noi lo volevamo realmente aiutare e così, dopo poco tempo, ha rivelato la sua immensa dolcezza". E' il Big Fluffy Dog Rescue, un rifugio per cani in Virginia, che si sta prendendo cura di Lazarus. Rimarrà lì fino a quando non si sarà trovata una famiglia che voglia adottarlo, come spiega Jean Harrison, fondatrice dell'associazione: "Si deve ancora abituare alla sua nuova vita- Quando gli porto una fresca bistecca di carne, lui si avvicina con cautela come se non sapesse se può realmente mangiarla oppure no. Ha sempre il timore di essere sgridato o punito come lo era probabilmente in passato".

alfie

La storia di alfie, prigioniero di padroni senza cuore

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Una seconda possibilità per Alfie Ormai lo sapete, mi piace curiosare nel web alla ricerca di belle storie. Preferisco quelle che hanno un lieto fine ovviamente anche se, purtroppo, non sempre quel lieto fine c’è. La storia che vi racconto oggi è quella di Alfie. Quando ho letto la sua storia ho provato indignazione e rabbia perché trovo inumano che un cane venga trattato nel modo in cui è stato trattato lui. Non so, forse è il mio amore smisurato per loro che mi fa parlare, forse è perché il mio di peloso lo considero parte integrante della mia famiglia e sì, diciamolo pure, lo vizio anche un po’. Va bene, va bene lo ammetto, più di un po’.  Ma se, come me, amate questi animali sono sicura che mi capirete e vi chiederete ogni giorno come si possa fare del male, fisicamente e psicologicamente, a degli esseri viventi che hanno una capacità di amare tale che noi “umani” ce la sogniamo. Per fortuna le persone di cuore ci sono e sono riuscite a fare in modo che Alfie (questo è il nome che ha ora) avesse una seconda possibilità. La possibilità di trovare una vera famiglia, una di quelle che vogliono bene ai loro animali e che non hanno paura di farlo e di lasciarsi trascinare nel loro mondo fatto di affetto, di giochi, di leccate e di buffe espressioni mentre ti osservano aspettando quella coccola in più che poi tanto cedi e diventano molte di più.Legato alla catena e con del nastro adesivo sul muso Alfie non ha avuto una vita facile con i suoi primi padroni. Era un cucciolo vivace quando è arrivato e quella “famiglia” forse non riusciva a gestirlo o forse era solo dotata di scarsa umanità. Passava il tempo legato ad una catena. Per non farlo abbaiare erano inoltre soliti legargli la bocca con un legaccio o con del nastro adesivo. Alcuni vicini di casa avevano contattato più volte le autorità denunciando il modo in cui veniva custodito il cane ma nessuno aveva ascoltato quelle proteste. Così quelle brave persone hanno fatto l’unica cosa che pensavano fosse giusto fare. Sono intervenuti personalmente portando via Alfie dalla sua casa e dai suoi proprietari e si sono attivati anche per trovargli una nuova famiglia, una che lo amasse e si prendesse buona cura di lui. Lui è un cane buonissimo, con tantissimo affetto da dare e per fortuna ora, con la sua nuova famiglia, potrà farlo sapendo che ne riceverà in egual modo. Un inizio difficile ma nella sua strada ha trovato persone che non sono piegate all’indifferenza o al silenzio. Ha trovato persone che, indignate per come veniva trattate, hanno chiesto aiuto e quando non lo hanno trovato si sono mosse da sole perché era giusto salvarlo, perché era l’unica cosa che si poteva e doveva fare. Mi rattrista un po’ sapere che neppure le autorità hanno mosso un dito per salvare Alfie ma per fortuna tutto si è sistemato e il cagnolino potrà dimenticare i suoi primi padroni per abbracciare la sua nuova famiglia e, alla fine, questa è la cosa più importante.

ospedale Gaslini

Tg cinofilo, genova: all'ospedale gaslini porte aperte ai cani

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Porte aperte ai cani all’ ospedale Gaslini: vanno a trovare i bimbi C'è sempre una prima volta, e questa massima popolare vale anche per l'ospedale Gaslini di Genova, che prende una decisione storica: mai era accaduto che l'Istituto pediatrico aprisse le porte ai cagnolini. L'iniziativa, denominata "Gimme five, qua la zampa" ha l'obiettivo di migliorare la qualità della vita e la degenza dei pazienti, che sono appunto bambini. Il dog visiting, si chiama così in termini più professionali, prevede "l'utilizzo di cani appositamente formati e verrà effettuato in conformità con le “Linee Guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (Iaa)”, come fanno sapere dallo stesso Istituto. In un primo momento i bimbi potranno incontrare i cani nelle aree verdi dell’Istituto, appositamente predisposte per la cosiddetta fase di sperimentazione. Saranno organizzate molteplici e differenti attività con cui piano piano si "romperà il ghiaccio" e l'incontro inizierà a diventare sempre più stimolante e innovativo. Sarà un vero e proprio percorso di gioco e conoscenza. L’iniziativa è stata realizzata con la collaborazione dell’associazione il Porto dei piccoli onlus che ha redatto con l’Unità di Neuropsichiatria Infantile dell’Istituto il primo progetto di sperimentazione di attività assistita con animali all’interno dell’istituto pediatrico. L’inaugurazione ufficiale è fissata per il 10 settembre.

duncan

La storia e il video di duncan, il cane con due zampe

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Duncan: due zampe ma tanta gioia di vivere Oggi vi parlo di Duncan. Chi è Duncan?. Si tratta di un Boxer che ha solo due zampe fin da quando era piccolissimo. Una storia triste direte voi. Ma invece non lo è. Perché la gioia di vivere di Duncan che corre felice ha conquistato praticamente chiunque abbia visto in rete il suo video. Ma andiamo con ordine. Duncan è nato con una malformazione congenita alla spina dorsale. Questa malformazione gli rendeva impossibile utilizzare gli arti inferiori e poiché metteva a rischio la sua stessa vita ha dovuto subire un intervento di amputazione quando aveva appena 8 settimane di vita. Questa triste situazione però non gli ha certo impedito di essere un cane felice e di vivere una vita che lo costringesse a muoversi su un carrellino. Grazie ad una straordinaria forza e determinazione, il cagnolino riesce a stare perfettamente in equilibrio sulle sole zampe anteriori. E non è finita qui. Appena ne ha la possibilità corre felice come se avesse tutte e quattro le zampe. Un bellissimo ed emozionante video lo vede fare proprio questo: correre felice in spiaggia. Il video ha fatto il giro del web e sui social si sono scatenati i commenti commossi per questo piccolo combattente che a dispetto del suo problema è un cane felice e pieno di voglia di vivere. Secondo il parere dei veterinari questa capacità di Duncan può dipendere da uno sviluppo della muscolatura degli arti anteriori tale da essere in grado di sostenere l’intero corpo. Un’altra spiegazione si basa invece sul fatto che avendo Duncan subito l’amputazione in tenerissima età ha imparato subito a gestire il suo corpo creando quindi un suo nuovo baricentro. Quale che sia la spiegazione in ogni caso Duncan è cresciuto come un cane felice ed è questa la cosa più importante di tutte.Il video che ha emozionato il web Duncan è stato seguito nel suo percorso fin da cucciolo dalla Panda Paws Rescue di Vancouver, una cittadina dello stato di Washington. Sono stati proprio i veterinari di questa associazione a decidere per l’amputazione pensando di condannarlo ad una vita sul carrellino. E invece ha stupito tutti diventando un esempio e dimostrando che anche nei nostri amici a quattro zampe è presente un fortissimo attaccamento alla vita. La storia di Duncan ci porta a riflettere sul fatto che nonostante i problemi non ci si dovrebbe mai arrendere. A volte purtroppo questo non è facile ma vale sempre la pena di fare un tentativo aggrappandosi alla vita con gioia proprio come ha fatto il nostro amico peloso. La sua vitalità, la sua voglia di giocare, quella sua aria davvero felice sono assolutamente contagiosi e questo meraviglioso amico sarà di sicuro capace di strapparvi un sorriso e forse anche qualche lacrimuccia. Vederlo correre insieme agli altri cani è qualcosa che, datemi retta, vi aprirà letteralmente il cuore inondandolo di entusiasmo.

Cani in condominio

Cani in condominio: ecco la sentenza del tribunale di cagliari

News Redazione -

Cani in condominio: arriva una decisione importante dal tribunale di Cagliari Già qualche tempo fa avevamo parlato della questione dei cani in condominio (leggi qui), ma ora è arrivata una sentenza del tribunale di Cagliari che renderà felici tutti coloro che hanno o vorrebbero un cane e vivono in un condominio. Cosa viene stabilito? La sentenza spiega che non si può impedire ai singoli proprietari di avere cani, gatti o altri animali da compagnia nel proprio appartamento, anche se il divieto è stato votato all'unanimità da tutti i condomini. La sentenza segue la scia della riforma del codice civile in materia di condominio, datata 2012: in essa venne stabilito che i regolamenti di condominio non possono vietare di possedere un animale da compagnia. Tuttavia le prime interpretazioni giurisprudenziali erano orientate a far derogare questo orientamento in caso di unanimità dei consensi: la procura sarda ora ha chiarito il punto, e tutti gli amanti degli animali potranno legittimamente tenerli nei loro appartamenti, secondo il "sacrosanto diritto all’animale di compagnia". Alcuni passi della sentenza, che spinge sulla necessità "di valorizzare il rapporto uomo-animale e, per altro verso, nell’affermazione di quest’ultimo principio anche a livello europeo", citando anche altre sentenze della Cassazione che riconoscono "il diritto di visita in carcere al cane del detenuto, in quanto membro della famiglia, o il diritto di visita in ospedale al cane del paziente ricoverato, costituendo il rapporto uomo-animale un’attività realizzatrice della personalità umana". Persino il TFUE (Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea), ratificato dalla Legge 130/2008 all’articolo 13, stabilisce che l’Unione e gli Stati membri “tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti”. La sentenza ha comunque già scatenato le prime polemiche fra chi è amante degli animali e chi non, tra chi li vuole in condominio a tutti i costi e chi farebbe di tutto per non averli.

posizioni del cane quando dorme

Posizioni del cane quando dorme: significato

Comportamento Redazione -

Le posizioni del cane quando dorme: vediamo le più frequenti Quando dorme o riposa, il nostro cagnolino assume delle posizioni spesso molto buffe. Avete mai notato che il vostro cane assume per dormire svariate posizioni? Vi siete mai chiesti cosa significasse quella determinata posizione di riposo?  Alcune posizioni del cane quando dorme ci fanno sorridere mentre altre ci ispirano tenerezza e voglia di coccolarlo. Proviamo a capire insieme quasi sono quelle più frequenti e quale sia la motivazione per cui il cane le assume, ricordando che attraverso la posizione di riposo del nostro cane possiamo rintracciare indizi importanti sul suo stato d’animo. Sono 4 le principali posizioni del cane quando dorme:La posizione acciambellata La posizione a pancia in su La posizione sul fianco La posizione a pancia in giù.Una posizione di riposo curiosa: acciambellato Quante volte avete guardato dormire il vostro peloso chiedendovi perché spesso si addormentano completamente acciambellati su loro stessi? Che sia grande o piccolo non ha importanza, questa è una posizione di riposo caratteristica di tutti i cani. Questo atteggiamento richiama in realtà un istinto primordiale tipico dei cani abituati a vivere all’aperto. Quando vediamo il nostro cane acciambellato nasce sempre un sentimento di tenerezza ma in origine questo atteggiamento era volto a scaldare il corpo e gli organi dell’addome che risultano essere meno protetti dal pelo. Questa posizione però non viene utilizzata solo quando il cane ha necessità di proteggersi dal freddo. Essa è anche una posizione che possiamo definire di difesa, che viene replicata all’interno dell’ambiente domestico quando il cane non si sente a suo agio. E’ come un modo di calmarsi, una ricerca di conforto. E cane è meno vulnerabile.  Tra le posizioni del cane quando dorme, questa ci dice che il pet non è mai del tutto rilassato e anche quando vi sembra che dorma profondamente in realtà non è così. Questa non è la posizione da sonno REM ma da pisolino.Una posizione di fiducia: a pancia in su La posizione a pancia in su è quella che ci dice che il nostro cane si sente protetto e al sicuro. E’ la posizione più vulnerabile, quella in cui mostra sottomissione. In questo caso il cane è completamente esposto, arti, pancia, gola. Solitamente quando il cane è in questa posizione di riposo le zampe anteriori sono per aria. Insieme a quella sul fianco è considerata la posizione più comoda. Quando il cane dorme in questa posizione è possibile che sia in fase di sonno profondo. E’ una posizione utilizzata in particolar modo dai cani che vivono in appartamento. Difficilmente possiamo vederla nei cani randagi o in quelli che vivono all’aperto.Riposare sul fianco Tra le posizioni del cane quando dorme una caratteristica dei nostri amici pelosi è quella di riposo sul fianco. Come la posizione a pancia in su anche questa è adatta al sonno profondo. Qui il cane è completamente rilassato e a proprio agio nell’ambiente in cui si trova. In questo caso non è infrequente che cerchi anche qualcosa a cui appoggiarsi. Può essere un muro o ancora meglio il proprio padrone, un cuscino o qualcosa che gli è particolarmente familiare. Questo gesto viene considerato dagli esperti un modo che ha il cane per sentirsi ulteriormente al sicuro mentre dorme.La posizione a pancia in giù Un’altra posizione di riposo tipica è quella a pancia in giù, spesso con le zampe, soprattutto quelle anteriori, allungate e il muso appoggiato sopra. Altre volte le zampe anteriori sono ripiegate verso il basso e nascoste all’interno del corpo. Questa posizione è quella in cui il cane riposa ma sempre in modo vigile. E’ una posizione che gli permette di essere sempre allerta pronto a scattare se qualcosa cattura la sua attenzione o se si sente in qualche modo minacciato. Ovviamente non è una posizione da sonno profondo. E' tipica dei cuccioli anche se ci sono parecchi cani adulti che la adottano.  Prendetevi cinque minuti per vedere questo esilarante video!  

hoshi

Perde gli occhi, ma succede un qualcosa di straordinario: la storia di hoshi

News Redazione -

Hoshi: il cane che ha perso gli occhi ma ha trovato un grande amico Il mondo di Hoshi attraverso gli occhi di Zen. Eccomi qui, di nuovo a raccontarvi un’altra di quelle storie speciali che mi piacciono tanto e che fanno bene al cuore e allo spirito. Protagonisti come sempre i nostri amici a quattro zampe. Quelli speciali e meno fortunati, come Hoshi e Zen. Quelli che però trovano nelle loro vite degli amici speciali, umani e non solo, che rendono tutto un po’ migliore. Quindi mettetevi comodi e lasciate che vi presenti Hoshi. A 11 anni è rimasto totalmente cieco a causa di un glaucoma (clicca qui per leggere i sintomi e le possibili cure di questa patologia). Per via di questa patologia Hoshi è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per rimuovere entrambi gli occhi.  La sua famiglia umana era parecchio preoccupata, temeva infatti che si sarebbe lasciato andare.  Ma non avevano considerato Zen. Sei mesi prima dell’intervento, in famiglia è stato accolto un trovatello a cui è stato dato il nome di Zen. Zen vagava sporco ed affamato per le strade di Spokane, prima che la famiglia umana di Hoshi si innamorasse di lui e decidesse di adottarlo. Anche Zen era malato però. Aveva un ingrossamento del cuore, un edema polmonare acuto e un fortissimo dolore ai denti.  Inoltre la famiglia era preoccupata per la reazione di Hoshi al nuovo arrivato. Pauline, la proprietaria dei due pelosi ha dichiarato che alla fine le sue preoccupazioni sono state del tutto inutili. Hoshi ha annusato un pochino Zen e poi i due insieme si sono messi subito a giocare diventando praticamente inseparabili. E inseparabili lo sono ancora di più ora che Hoshi non può più vedere. Zen sembra comprendere il bisogno di aiuto di Hoshi e non lo lascia mai da solo, camminando sempre al suo fianco. Ma questo “effetto benefico” ha inciso anche su Zen, che da quando ha Hoshi al suo fianco sembra stare molto meglio.  Quando è arrivato in famiglia Zen era silenzioso e nervoso ma la sua amicizia con Hoshi gli ha ridato tutta la vitalità e l’entusiasmo che gli sono proprie.Il potere dell’amicizia Non solo per gli umani è importante l’amicizia. Lo è anche per i nostri amici pelosi. E qualche volta è come quando noi troviamo nella nostra vita qualcuno che in qualche modo ci completa, ci supporta, condivide con noi gioie e dolori e diventa quello che chiamiamo il nostro “migliore amico”. Anche i nostri amici pelosi possono avere la fortuna di trovare questa anima speciale. Hoshi e Zen nella sfortuna dei loro problemi di salute si sono trovati e si sono dati rispettivamente la gioia di vivere e di giocare. Oggi si aiutano e si supportano a vicenda in quella fiducia cieca e in quell’amore incondizionato di cui solo i nostri amici a quattro zampe sono capaci. Ad entrambi non importa se sono di razze diverse, se hanno problemi diversi, se uno è grande e l’altro è piccolo. A loro importa solo che hanno bisogno uno dell’altro. Questa è l’ennesima dimostrazione che abbiamo ancora molto da imparare dai nostri amici cani. Una lezione di “umanità” e lealtà che molti di noi devono davvero ancora apprendere.

baby

La storia di baby, il pitbull che salvò un'intera famiglia

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E' accaduto in Oklahoma: un cane di razza pitbull ha salvato i suoi padroni e altri cinque cani da un incendio. I pitbull sono spesso demonizzati, ritenuti cani violenti e incapace di gestire i propri istinti. A parte il fatto che, come tutte le razze molossoidi, hanno bisogno di un addestramento serio e attento, questi cagnoni sono capaci di vere e proprie imprese straordinarie. Come quella che vede protagonista Baby, un cucciolo di pitbull beniamino dei suoi proprietari. In Oklahoma vive una famiglia amante degli animali: hanno sei cani, compreso il nostro Baby, nato da una cucciolata di pitbull solo pochi mesi prima. Una mattina qualsiasi, accade qualcosa di imprevisto: dalla casa inizia ad uscire una gran nuvola di fumo. Qualcosa ha preso fuoco ed è nato un incendio. Baby, sentendo odore di fumo, corre a svegliare il padrone, che come tutto il resto della famiglia non si era accorto di nulla. Il cane inizia a fare un gran fracasso, si dimena, abbaia fortissimo fin quando in casa si svegliano tutti. Una volta messi in salvo i membri della famiglia, Baby è rientrato in casa in fiamme per recuperare i suoi cinque amici, rimasti intrappolati all'interno dell'abitazione. Una delle due donne salvate, Rhonda, ha dichiarato: ''Ancora pochi secondi, e non avremmo avuto nessuna via di fuga. Guardo i miei cani, guardo Baby, penso a quel che ha fatto, e il mio spirito si solleva. Sono così orgogliosa di lei. E' il mio eroe. Anzi l'eroe di tutti noi''.

cani legati a catena

Tg cinofilo, marche: si ritorna ai cani legati a catena?

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Ancona - Cinque consiglieri del PD Marche, uno di Forza Italia, uno di Uniti per le Marche e uno di Popolari Marche hanno presentato una proposta di legge che farà discutere il mondo cinofilo: il contenuto del testo riguarda gli animali d'affezione che riammette l'uso della catena, della gabbia e riduce a 60 giorni (adesso sono 90) il tempo minimo per cui è vietato separare i cuccioli dalla propria madre. Ecco parte del contenuto: "Qualora sia strettamente necessaria, l'animale deve essere legato tramite catena mobile munita di moschettoni girevoli con anello agganciato ad una fune di scorrimento di almeno cinque metri di lunghezza".  Il provvedimento vorrebbe aumentare anche il tempo di detenzione all'interno delle gabbie: "E' vietato detenere animali in gabbia se non per esigenze sanitarie, oppure per il tempo necessario al trasporto fino all'arrivo a destinazione. Nel caso di soste, tale periodo può essere prolungato per un massimo di due ore. Nel caso di partecipazione a manifestazioni autorizzate la temporanea detenzione in gabbia può essere consentita per il tempo necessario sotto il diretto controllo del proprietario". Arrivano già le prime reazioni contrarie alla proposta, in primis dal Gruppo Misto e dal consigliere regionale Sandro Bisonni: "Le Marche rischiano di tornare nel Medioevo. La proposta firmata dagli otto consiglieri riammette l'uso della catena, riduce il tempo prima del quale è vietato separare i cuccioli dei cani dalla propria fattrice e aumenta il tempo di detenzione degli animali in gabbia, in caso di soste, da una a due ore. Quanto proposto appare in evidente contrasto con l'evoluzione normativa italiana che va nella direzione della tutela delle condizioni di detenzione degli animali. Tutto ciò è grottesco".

Lola

Lola, la cagnolina ritrovata sotto le macerie di amatrice

News Redazione -

Lola può riabbracciare il suo padrone Quella a cui abbiamo assistito nei giorni passati è innegabilmente una tragedia. Con il terremoto tantissime persone hanno perso la vita. Ma tra tutto quel dolore ci piace parlarvi di piccoli attimi che invece hanno visto trionfare la vita, non solo degli uomini ma anche dei nostri amati pelosi. La storia che voglio raccontarvi è quella di Lola. La piccola Lola è stata trovata nei giorni scorsi dai Vigili del Fuoco che l’hanno affidata ai volontari dell’Empa per i controlli di routine prima di essere riaffidata alle cure e all’affetto del suo padrone che ne aveva denunciato la scomparsa. Un primo tentativo di messa in sicurezza era andato a vuoto per questa cagnolina fino a quando c’è stato un secondo avvistamento e finalmente il recupero. Con Lola sono più di 400 gli animali soccorsi dall’Empa nelle zone colpite dal sisma. La protezione Animali ha lavorato senza sosta e impiegato più di 30 persone tra veterinari e volontari affinché i nostri amici pelosi fossero assistiti nelle cure e sfamati.Lola ma anche tanti altri amici pelosi Come abbiamo detto Lola non è la sola cagnolina salvata in questa immane tragedia che ha spezzato tantissime vite.  Ma non ci sono solo quelli che sono stati salvati. Ci sono anche i cani che stanno accanto ai loro padroni che hanno perso tutto e che non fanno mancare loro l’affetto e la devozione. Ci sono quelli che stanno accanto ai padroni feriti e purtroppo ci sono quelli che soffrono per aver perso i loro padroni. Lola è stata fortunata. E’ potuta tornare dal suo padrone che l’ha accolta felice e commosso. E non dimentichiamoci di loro, i cani che invece sono andati con i loro conduttori nelle zone del sisma per cercare dispersi, per cercare di salvare più persone possibile. Il loro lavoro è stato indispensabile.Superare il dramma insieme Mentre scrivo questo articolo mi viene da pensare a tutti coloro che penseranno “ma chi se ne frega dei cani, l’importante è salvare le persone”.  Seppur questo pensiero sia comprensibile, chi è proprietario di un peloso sa anche quanto conforto questi animali stupendi siano in grado di dare. Seppur non posano fornire aiuti materiali possono sicuramente fornire sostegno e in momenti come questi anche questo è fondamentale e assolutamente necessario. Anche loro, Lola come molti altri, del resto hanno vissuto e vivono il dramma che ha colpito questa terra meravigliosa. Per cui, ben venga il conforto che possono dare ai loro padroni e l’affetto che molti padroni hanno riversano sui loro amici a quattro zampe. Vivono momenti difficili e non sarà facile riprendersi e riprendere quella che era la quotidianità. Quando hai un cane e lo ami per davvero allora quel cane è un membro della tua famiglia e davanti alle tragedie le famiglie stanno unite e i membri si stringono uno all’altro per superare le avversità. I nostri amici pelosi sono un toccasana per l’anima perché aldilà di tutto a loro importa solo di essere accanto a chi li ama.

Unità cinofile da soccorso: il rapporto tra cane e uomo

Addestramento Redazione -

Cosa sono le unità cinofile? Vediamo insieme di fare un quadro generale sulle unità cinofile di soccorso. Spesso abbiamo sentito parlare dei cani da soccorso, cioè quelli che aiutano le forze dell’ordine o che insieme al proprio conduttore, che spesso è un volontario, si adoperano per ritrovare persone disperse. Ma vediamo insieme di fare un quadro generale su queste unità cinofile di soccorso. Le unità cinofile sono costituite dal team Uomo-Cane che, lavorando insieme, prendono parte ad operazioni di soccorso per la localizzazione di persone di persone disperse che possono essere sia in superfice che sepolte sotto le macerie. Quando si parla di unità cinofile quindi dobbiamo ricordare che non parliamo solo del cane ma anche del suo conduttore. Non necessariamente il conduttore è anche il padrone del cane ma per certi versi è preferibile. Questo perché il rapporto tra cane e conduttore è molto stretto e la fiducia che uno ripone sull’altro deve essere massima. Il rapporto di fiducia motiva il cane nel lavoro e lo aiuta a superare stress e fatica. Si lavora in condizioni spesso difficili e il cane deve lavorare libero.  Inoltre, e questo è un punto fondamentale, il conduttore deve conoscere profondamente il proprio cane. Deve conoscerne il carattere, la preparazione e le possibili reazioni.Unità cinofile da soccorso: quali cani vengono utilizzati? Prima di tutto il cane parte del team di una unità cinofila da soccorso deve essere un soggetto sano, di taglia media, robusto e con doti caratteriali ben definite quali la socievolezza, la docilità e un buon temperamento.Deve essere, inoltre, un cane vivace e giocoso. La prontezza di risposta agli stimoli e agli ordini, la mancanza di comportamenti aggressivi verso altri cani e verso le persone, la capacità di superare le esperienze negative sono fondamentali e, soprattutto, il cane deve possedere una buona tempra che gli consenta di non temere il fuoco, l’acqua e il materiale sconnesso. Non importa che sia un cane con pedigree o un meticcio, che sia maschio o femmina e non ci sono grosse limitazioni sulla razza, ovviamente tenendo conto che non può essere un cane troppo piccolo, perché non sopporterebbe la fatica, o troppo grosso, perché potrebbe avere difficoltà nei movimenti e nella resistenza. Nonostante non ci vi siano limitazioni sulle razze ve ne sono alcune che si sono dimostrate particolarmente adatte. Tra queste abbiamo il Labrador Retriever, il Pastore Tedesco e il Golden Retriever.Unità cinofile da soccorso: l’addestramento del team L’addestramento di una unità cinofila di soccorso inizia prima di tutto con un corso di obbedienza con cui il conduttore impara a gestire e controllare il proprio cane. Ai conduttori, inoltre, vengono invece fornite nozioni di orientamento, di primo soccorso e di psicologia dell’emergenza e del disperso. Il metodo di addestramento si basa sul gioco e sul rinforzo positivo. Il cane viene premiato ogni qualvolta esegue un comportamento desiderato. In principio le unità cinofile lavorano da sola. Cane e padrone insieme apprendono a lavorare in coppia. Successivamente vengono introdotte delle distrazioni. Obiettivo di questa seconda fase è che il cane impari a lavorare con il suo conduttore ignorando le distrazioni (persone, cani, odori e altro ancora) Successivamente c’è la fase della palestra. In questa fase si impara a superare gli ostacoli. Il conduttore deve guidare il cane e il cane deve fidarsi di lui. Con gli esercizi della palestra il cane viene preparato all’impiego operativo. Infine abbiamo la fase della ricerca. In questa fase si lavora sempre in collaborazione ma qui è il cane ad essere protagonista maggiore, poiché è a lui che spetta questa parte dell’operazione. Si metterà in pratica in questa fase la tecnica del “cono d’odore”. Il cane verrà addestrato a trovare il disperso utilizzando il cono d’odore che viene rilasciato dal corpo umano.  Seguendo le indicazioni del suo conduttore inizia a fiutare l’aria e segue le tracce d’odore fino all’umano avvisando poi il conduttore del ritrovamento attraverso l’abbaio.

cuccioli gemelli

Tg cinofilo, sudafrica: nati i primi cuccioli gemelli identici di cane

News Redazione -

E' accaduto un fatto storico a Mogale City, nella provincia del Gauteng in Sudafrica: per la prima volta sono nati due cuccioli gemelli identici. I test di verifica hanno confermato tutto. Ebbene si, non solo gli uomini possono procreare individui uguali dal punto di vista fisico. In Sudafrica sono nati due cuccioli gemelli di cane, perfettamente identici. I parti gemellari non sono una novità per i cani, ma il fatto storico è che qui ci troviamo di fronte a due esemplari con lo stesso corredo genetico. A dare notizia è la BBC, che ha intervistato Kurt De Cramer, veterinario del Rant en Dal Animal Hospital di Mogale City che ha fatto partorire la mamma dei cuccioli gemelli: "Mostrava dolore e sforzo addominale nel procinto di partorire. Ho notato che il cane lupo aveva un rigonfiamento insolito nell’utero In un primo momento ho pensato si trattasse di un eccesso di liquido attorno al feto. Poi, ho fatto un’incisione nell’utero del cane per estrarre il feto e con grande sorpresa ho trovato due feti". Continua il veterinario: "Quando mi sono reso conto che i cuccioli erano dello stesso sesso e che avevano segni molto simili, ho anche subito sospettato che potessero essere gemelli identici originati dal frazionamento di un embrione. C’erano anche altri cinque cuccioli vivi, apparsi come avviene normalmente, ognuno con la propria placenta, disposti in fila indiana nell’utero della madre". A quel punto il veterinario ha chiamato altri specialisti riproduttivi per confermare i suoi sospetti. I test hanno confermato ciò che de Cramer aveva immaginato: i due cuccioli sono geneticamente identici, il primo caso nella storia di cani gemelli monozigoti. Per questo ci troviamo di fronti a due cagnolini completamente indistinguibili: fisicamente sono identici, stesso manto, stesse macchie e ovviamente stesso genere.

La storia del cane senza faccia: il video del salvataggio

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Una delle storie più belle che abbiamo scovato perdendoci nel mare di internet è quella del cane senza faccia. Dopo averlo trovato completamente sfigurato, i volontari dell'Animal United Aid - un'associazione con sede in India che quotidianamente si occupa di casi di randagismo e recupero dei cani abbandonati - pensavano di doverlo sopprimere per dargli una morte dignitosa. Invece questo incredibile cagnolino (vale davvero la pena di utilizzare questo aggettivo) aveva una tale voglia di vivere che ha convinto il personale dell'associazione a dargli una seconda chance. Andiamo con ordine: siamo in India, alcune persone contattano Animal Aid perchè hanno notato un cane all'interno di una fossa. I volontari dell'associazione si presentano sul posto e notano con sorpresa che si trovano di fronte ad una vera e propria tomba: il cagnolino era stato buttato lì apposta, anche perchè la buca è piuttosto profonda. Iniziano le manovre di recupero: dopo molta fatica (e prudenza, perchè il cane era ridotto veramente male, con numerose ferite) riescono a portarlo alla luce del sole. Quello che vedono li lascia letteralmente basiti: il cane non ha più la faccia! E' stata distrutta da un'infezione e poi dai vermi. Gli operatori non avevano mai visto una ferita del genere, il primo pensiero è stato quello dell'eutanasia. Ma qualcosa in quel cane ha convinto loro a dargli una seconda possibilità. Iniziano così le prime cure: innanzitutto bisogna disinfettare la ferita ed eliminare tutti i vermi che risiedono lì. Il povero cagnolino potrebbe non resistere, ma risponde bene. Dopo tre giorni inizia a mangiare i primi bocconi. Il quinto giorno compare l'occhio sinistro, che era chiuso da moltissimo tempo. Continuano le cure, i disinfettanti si sprecano e anche le garze avvolte attorno alla ferita vengono cambiate ogni giorno. Il cane sta sempre meglio. Dopo tre mesi di cure mediche e un intervento chirurgico, ora Kalù (lo hanno rinominato così) corre di nuovo, vispo e felice! Un vero miracolo! Non potete immaginare l'emozione che ci ha pervaso dopo aver visto per la prima volta il video.  

Cani e bambini: un rapporto speciale che va costruito con il buonsenso

Comportamento Redazione -

Cani e bambini: amore senza limiti con la giusta educazione Il legame che si instaura tra un cani e bambini è sempre speciale. Per un bambino crescere con un cane è importante perché apprende il rispetto per gli animali e perché va incontro ad una esperienza ricca di stimoli. Per quanto solitamente questo rapporto sia istintivo in entrambi, è bene che si pongano delle basi affinché questo legame cresca e si sviluppi con i giusti presupposti. Sarà capitato a tutti di leggere di fatti di cronaca che vede cani e bambini protagonisti di eventi spiacevoli e, spesso, dalla conclusione disastrosa dove il cane morde il bambino ferendolo a volte a morte. Troppo spesso la colpa viene data al cane giudicato cattivo e aggressivo.  La verità però, è che altrettanto spesso questi accadimenti possono essere evitati grazie ad una corretta educazione del bambino nel rapporto con il suo amato quattro zampe. I genitori svolgono un ruolo fondamentale per far sì che il rapporto tra cani e bambini sia quanto più sereno e corretto possibile.Cani e bambini: le regole da rispettare Cercheremo ora di fornire un piccolo decalogo di comportamenti da seguire affinché il nostro bambino e il nostro cane vadano d’amore e d’accordo creando un legame senza pericoli.Cani e bambini piccoli non si lasciano giocare da soli senza la supervisione di un adultoE’ bene ricordare che, sebbene involontariamente, un cane, durante il gioco, può fare del male al bambino anche solo saltandogli addosso per far fargli le feste. Alcuni cani hanno un forte istinto materno e sono molto delicati ma non è sempre così. I bambini inoltre possono contribuire ad atteggiamenti aggressivi da parte del cane, tirandogli la coda o le orecchie, infastidendolo mentre dorme o mangia o quando magari non sta bene. Fino a quando il bambino non comprende che alcuni comportamenti devono essere evitati è bene che un adulto sia sempre presente.L’importanza dell’interazioneDobbiamo ricordarci che cani e bambini hanno bisogno di interagire perché si possa costruire un buon rapporto. E’ fondamentale quindi che non si instilli nel bambino la paura, e che l’adulto faccia in modo di far interagire il cane e i bambini con la massima tranquillità e il buonsenso. Qualche volta può succedere che il cane veda il bambino come qualcuno da proteggere, diventando anche aggressivo nei confronti di chiunque gli si avvicini o al contrario come una preda. I due comportamenti vanno tenuti a freno in entrambi i sensi facendo sì che cani e bambini abbiamo la giusta interazione fin dall’inizio del loro rapporto.Quando il cane è un cuccioloAbbiamo detto che è importante che ci sia la presenza di un adulto per evitare che il cane infastidito da qualche comportamento faccia del male al bambino. Ma è bene fare in modo che non accada anche il contrario. Anche il bambino, che non ha ancora consapevolezza di sé e dei suoi gesti, può fare del male al cane, soprattutto se è cucciolo.I cani non sono esseri umani.Dobbiamo renderci conto che il cane è un animale. Agisce sulla base della sua natura e segue delle regole di comportamento, se tali regole gli vengono impartite da cucciolo. Non possiamo pretendere che il cane comprenda i comportamenti giusti da quelli errati, che abbia un senso della morale o che comprenda ogni comportamento umano. Se il cane si sente minacciato agisce difendendosi a prescindere da chi si trova innanzi. Queste piccole regole sono fondamentali per far sì che cani e bambini vivano il loro legame in modo profondo e corretto senza incorrere in inutili pericoli e che nasca una splendida amicizia che farà crescere entrambi in modo migliore.

cane guida

Tg cinofilo, rimini: hotel rifiuta una donna non vedente con il suo cane guida

News Redazione -

E' successo al St. Gregory Park di Rimini: una donna affetta da cecità è stata rifiutata perchè accompagnata dal suo cane guida. A Rimini è successo un fatto che rischia di scatenare una grossa polemica: una donna non vedente, che aveva prenotato dal 28 al 31 agosto una camera presso l'hotel St. Gregory Park, è stata rifiutata alla reception perchè si era presentata insieme al suo cane guida e indirizzata ad un'altra struttura. L'Unione Italiana Ciechi è insorta, ribadendo come tutte le persone con questo problema possano entrare in qualsiasi luogo pubblico insieme al proprio cane guida. E' la legge stessa a stabilirlo, e secondo Mario Barbuto il comportamento dell'hotel violerebbe i diritti umani fondamentali. Dal canto suo, il St. Gregory Park ha dichiarato che la sua politica non prevede animali nella struttura: questo per tutelare il buon nome dell'hotel e i clienti che fruiscono dei suoi servizi. L'amministratore unico dell'albergo ha dichiarato con nota ufficiale: “Nel caso specifico del richiedente, abbiamo provveduto a segnalare alla signora un’altra struttura che noi stessi abbiamo contattato concordando perfino il prezzo che sarebbe stato simile al nostro nonostante la struttura, nel periodo indicato dalla signora, avesse prezzi diversi. Il fatto di non ospitare animali all’interno della struttura è un atto finalizzato a garantire ai propri ospiti, che da anni scelgono il Gregory Park di Rimini, un ambiente pulito senza residui di peli di animali, questo per ovviare al problema delle allergie. Nel peridio richiesto dalla donna avevamo 150 ospiti con i quali firmiamo un vero e proprio contratto, con tutta la buona volontà non potevamo renderci inadempienti nei confronti di tutti i nostri clienti per tutela un singolo". Non pare essere dello stesso avviso la vice sindaca di Rimini Gloria Lisi, che si augura sia tutto un equivoco: “Se così non fosse si tratterebbe di un episodio molto grave, del tutto fuori luogo e fuori scala rispetto a quella cultura dell’ospitalità assoluta, universale che la nostra terra ha sempre espresso, facendone una chiave per capire il mondo e per costruire un modello di sviluppo ultradecennale e capace di garantire ricchezza e prosperità”. La vice sindaca si augura che la vicenda si risolva, ma in caso contrario, “il Comune di Rimini interverrà con tutti i mezzi previsti dalle leggi e dalle normative per riparare a un episodio incivile e vergognoso”. AGGIORNAMENTO 14/09 >>> E' di poche ore fa la notizia che l'albergatore è stato multato dal Comune di Rimini: dovrà pagare 883 euro.

Jeff e Kenna

Quando un cane ti salva la vita: la storia di jeff e kenna

News Redazione -

Jeff e Kenna: un cane e una bimba speciali Ebbene sì, devo ammetterlo. Mi piacciono le storie che vedono come protagonisti i cani e i bambini. Sono storie speciali capaci di aprire il nostro cuore. Oggi, la storia che voglio raccontarvi è quella di Jeff e Kenna. Kenna è una bambina molto speciale che purtroppo soffre di epilessia. Gli attacchi della piccola erano molto frequenti e molto forti.  Jeff era un trovatello, salvato dai volontari e addestrato poi per diventare il cane che ogni giorno soccorre Kenna. Due vite non facili le loro eppure quando Jeff e Kenna hanno iniziato a stare insieme quelle vite difficili si sono trasformate. Il compito di Jeff è quello di stare accanto alla sua amica Kenna così da allertare i genitori prima che la bimba si senta male e abbia un attacco. Jeff prende molto seriamente il suo lavoro e quello che riesce a fare ha quasi dell’incredibile. Jeff riesce a prevenire gli attacchi epilettici di Kenna con mezz’ora di anticipo dando così modo ai genitori della piccola di somministrargli i farmaci. Quando Kenna mostra i primi sintomi dell’attacco, Jeff non la lascia nemmeno per un secondo. Con il tempo è diventato sempre più bravo a prevederli e oggi la piccola è passata dall’avere 30-40 attacchi al mese ad averne uno solo. L’arrivo di Jeff ha notevolmente migliorato la vita di Kenna, ma non solo la sua. Prima del suo arrivo Kenna dormiva con la sua mamma perché lei era troppo spaventata a lasciare da sola la sua piccolina, Ora è Jeff a dormire con lei e ne sono entrambi felicissimi.Era un trovatello, ora è un eroe La storia di Jeff e Kenna non sorprenderà gli amanti degli animali, che sanno molto bene quanto un cane possa essere speciale. Sanno che la loro sensibilità e il loro istinto permettono ai cani di salvare ogni giorno molte vite di bambini e non solo. Quello su cui invece vorrei fare una riflessione è proprio il fatto che Jeff, prima del suo addestramento, era un randagio. Un cane abbandonato che nessuno voleva. Per fortuna, dopo essere stato salvato da un volontario, Jeff ha trovato colui che lo ha addestrato. Lo ha addestrato a salvare la vita di Kenna. E lui lo fa con amore e devozione. Jeff che non aveva nessuno a fargli una carezza, insieme alla sua migliore amica ha trovato una famiglia per cui lui è un eroe. Leggendo la storia di Jeff e Kenna mi viene da pensare a quanti cani vengono ogni giorno abbandonati, a quanti di loro muoiono di fame, di maltrattamenti e spesso del dolore causato dall’abbandono. E mi viene da pensare che ognuno di loro potrebbe invece salvare delle vite, rendere felice un bambino, una famiglia, un anziano, una persona sola. Spesso ci vuole coraggio per amare davvero qualcuno, i nostri amici a quattro zampe lo fanno sempre e incondizionatamente e se solo anche noi trovassimo il coraggio di amare in ugual modo e di rispettare gli animali come meritano forse il mondo sarebbe davvero migliore. Un'utopia penserete voi e forse avete ragione ma, mentre vi scrivo e faccio due carezze alla mia palla di pelo, che mi guarda come se fossi la persona più importante al mondo, ho ancora voglia di sperarci.

Tg cinofilo: allarme bocconi killer e topicidi, alcuni cani avvelenati

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Sono già molti i cani avvelenati da esche topicide e bocconi killer in tutta Italia. Ne avevamo parlato in questo articolo (clicca qui) con riferimento a Milano, ma adesso è allarme nazionale per tutti i proprietari che portano i loro cani a spasso per le vie delle città e non solo: disseminate soprattutto nei parchi e nelle piste ciclabili, le esche topicide, bocconi killer e polpette di carne impastate con dentro chiodi e lame hanno già causato la morte di alcuni cagnolini. Uno di questi è morto una decina di giorni fa tra le braccia del suo padrone per un'emorragia interna provocata da topicida: erano insieme al Prino (in provincia di Imperia), il cane ha inghiottito qualcosa. La notte si è sentito male, ha vomitato sangue e pochi minuti dopo è morto, tra lo sconforto del suo proprietario: "La mia denuncia serve per tenere alta la guardia: vicino a dove è avvenuto il fatto ci sono una spiaggia per cani e un parco a loro riservato". Le cliniche veterinarie si vedono arrivare spesso cani avvelenati in gravi condizioni se non addirittura in fin di vita. La veterinaria Alessia Muraglia ha dichiarato alla stampa: "Per salvare la vita di un cane o di un gatto avvelenato da topicidi, diserbanti e bocconi killer occorre individuare subito il problema e rivolgersi immediatamente a un veterinario: spesso il tempo è il fattore decisivo". L'esperta ci tiene anche a non fare allarmismi: "Capita spesso che arrivino in studio proprietari disperati, con gatti e cani al seguito, che sostengono che il loro animale sta male, respira affannosamente o vomita, a causa di un presunto, ipotetico avvelenamento. Posso dire che non sempre è così: cani e gatti possono presentare sintomi e problemi fisici che farebbero pensare a una diagnosi di questo tipo, salvo poi scoprire che magari si tratta di tutt’altra cosa". Tuttavia il problema esiste, e Muraglia dà i suoi consigli per affrontare al meglio i sintomi dell'avvelenamento e per prevenirli: "I veleni agiscono con rapidità e se non diagnosticati velocemente diventano mortali. Come primissimo soccorso casalingo suggerisco di far vomitare il cane somministrandogli acqua abbondantemente salata. La prevenzione è il miglior antidoto: massima attenzione a quello che prende in bocca il cane durante la passeggiata per strada o al parco: se ingerisce qualcosa farlo subito sputare o, se il caso, asportarlo con le mani". Intanto, come reazione a queste pratiche killer e vigliacche, gli amanti degli animali hanno aperto una pagina facebook che trovate qui. Le denunce virtuali si possono fare anche attraverso la mail segnalazionebocconiavvelenati@gmail.com

Khan

Khan abbaia ferocemente ad una bimba, ma le apparenze ingannano...

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Khan, il "cattivissimo" dobermann Lo sappiamo no? I Dobermann sono dei cani famosi per la loro cattiveria e Khan, il protagonista della nostra storia, non fa eccezione. O forse, sono solo gli umani ad essere famosi per la loro stupidità. Su questa riflessione ci si potrebbe aprire un gran bel dibattito ma oggi è di Khan e della sua famiglia umana che voglio parlarvi. Tra gli umani ci sono, per fortuna, delle persone che non badano affatto alle leggende metropolitane che vogliono classificare i cani come buoni o cattivi. Alcuni umani per fortuna sanno che i cani non sono né buoni né cattivi. Vanno saputi addestrare e soprattutto vanno saputi amare. Solo così loro potranno ricambiare con altrettanto amore e, qualche volta, anche proteggerci da un imminente pericolo. Questi umani, magari ce ne fossero di più al mondo, non si fanno alcun problema ad aprire le porte della loro casa ad un Dobermann. Sì, proprio lui il cane pazzo e cattivo per eccellenza. E lo fanno anche avendo in casa una bambina piccola certi del fatto che, con le dovute accortezze, i due cuccioli possano diventare ottimi amici per la vita.Khan abbaia furioso alla bimba, ma non è come sembra… Uno degli umani di cui vi parlo è Catherine Svilicic, amante di tutti gli animali ma in particolar modo dei cani. Questa donna voleva che i suoi figli crescessero imparando il rispetto per questo stupendi animali, quindi ha deciso di dare una nuova casa ad uno dei cani del canile della zona. La scelta è caduta su Khan, un Dobermann. Se diamo retta alle dicerie, non proprio un cane adatto ad una famiglia con bambini ma il cagnone si è dimostrato dolcissimo e bisogno d’affetto e non è stato davvero difficile per lei scegliere proprio lui. Catherine era consapevole che avrebbe dovuto farlo avvicinare ai suoi figli con cautela ma Khan fin da subito si è dimostrato docile e protettivo nei loro confronti.  Un pomeriggio d’estate il cane era in giardino con la piccolina di casa, una bimba di 17 mesi e si dimostrava dolce e delicato con lei. Catherine li osservava tranquilla dalla finestra. Poi Khan ha iniziato ad abbaiare violentemente avanzando verso la piccola. Catherine si è spaventata pensando immediatamente che il cane stesse per attaccare la bimba. E’ corsa fuori ed è riuscita a raggiungerla e in quel momento si è resa conto che non era affatto come sembrava. Khan infatti aveva notato un serpente velenoso che avrebbe potuto mordere la bambina e il suo comportamento aggressivo era volto solo ad allontanarlo e a proteggerla. Khan è riuscito a proteggere la piccola ed è stato morso lui stesso dal serpente. Catherine ha quindi soccorso immediatamente il cane portandolo dal veterinario, che con una puntura anti veleno gli ha salvato la vita. Ogni giorno ringrazia di essersi affezionata fin da subito a quel cane che si è dimostrato fedele e leale con la sua piccola sorellina umana proteggendola e mettendo a rischio la sua stessa vita. Sono contenta di avervi raccontato questa storia che, ne sono certa, vi avrà strappato almeno un sorriso per la tenerezza di cui è intrisa. Quando riusciamo ad andare oltre le apparenze c’è tutto un mondo che si apre davanti ai nostri occhi e quando lo facciamo con un animale allora siamo certi di venire ricompensati con un amore e una dedizione immensi, che possono solo insegnarci una volta di più il doveroso rispetto verso questi stupendi animali.

denali

La storia di denali: tutti pensavano avesse un tumore, e invece...

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Una verità crudele per Denali Per certi cani la vita non è affatto semplice, lo sappiamo. Denali non fa differenza purtroppo. Abbandono e malnutrizione sono solo alcuni dei problemi a cui vanno incontro. Poi ci sono i casi di maltrattamenti e violenza gratuita. Questi sono argomenti non nuovi per chi, in qualche modo, si interessa dei nostri amici a quattro zampe. Qualche volta poi capita che sia facile stabilire il confine tra malattia e violenza. E’ il caso di Denali, che prima di venire soccorsa da un volontario era solo l’ennesimo cane randagio malato destinato a morire. Quando la guardavi potevi vedere uno sguardo triste e una enorme massa al di sotto del muso. Il primo pensiero era che il cane avesse un tumore che la stava pian piano portando alla morte. Ma quando Viktor Larkhill l’ha trovata, ha deciso che Denali doveva vivere. Così l’ha portata in un centro specializzato e grazie ad una ecografia, la terribile scoperta. Denali non aveva alcun tumore. Gli avevano sparato con un fucile da caccia e uno dei proiettili ha colpito la ghiandola salivare bloccando il rilascio della saliva che si è man mano andato accumulandosi sul collo.Una famiglia per Denali Denali è stata colpita con proiettili non grandi a sufficienza ad ucciderla, colpita solo per il gusto di farle del male e vederla soffrire. Ma grazie al volontario che l’ha trovata, ha avuto una possibilità di poter rinascere e essere di nuovo un cane sano e felice. Oggi è guarita e ha perfino trovato una famiglia che la ama. La sua storia ha fatto il giro dei social commuovendo tantissime persone. Per fortuna ha incrociato nel suo cammino persone che non si sono arrese, che in qualche modo hanno sentito il dovere di fare qualcosa, di tentare di salvarla anche se in apparenza sembrava essere destinata a morte certa senza possibilità di poter sentire l’amore di una famiglia. Denali è stata fortunata alla fine, finalmente può iniziare a vivere una vita serena, a ricevere affetto anziché violenza ma purtroppo sono ancora molti, troppi, i cani che vengono lasciati a morire per strada senza che nessuno si avvicini a loro anche solo per portarli in un luogo sicuro dove almeno possono essere in qualche modo nutriti e protetti.Dove la coscienza umana non c’è… Le abbiamo sentite spesso notizie di cani che vengono torturati per divertimento, solo per il gusto di vederli soffrire. Continuo a chiedermi dove sia la coscienza umana in questi casi, in queste persone. Sono arrivata alla triste conclusione che non c’è. Non ve n’è traccia. Perché causare dolore volontariamente per divertimento non è qualcosa che dovrebbe essere considerato umano. Eppure, nonostante le storie vengano diffuse dai social e dai media per smuovere queste coscienze, per far vedere quanto prezioso sia avere un amico a quattro zampe, questi scempi proseguono quasi indisturbati e rimane solo l’azione di volontari, di associazioni animaliste, di persone di cuore che non si arrendono mai per dare a cani come Denali una possibilità.

J. J. e Tahoe

J.j. e tahoe insieme a lezione: l’università dice sì

News Redazione -

J. J. e Tahoe, insieme all’università Sbirciando sul web alla ricerca di storie belle da raccontarvi mi sono imbattuta in una storia che risale a gennaio. È la storia di J.J. e Tahoe. J.J. e Tahoe sono legatissimi ma non potevano stare insieme tutto il giorno in quanto lui è uno studente universitario e doveva lasciarla a casa durante le lezioni. A J.J. questo però proprio non andava giù. Voleva poter portare Tahoe all’università con sé. J.J. McGrath è uno studente di criminologia all’università di Gran Valley State nel Michigan, vive a Allendale e gioca a football nella squadra del Michigan. J.J. e Tahoe sono inseparabili al punto che nella sua pagina Facebook lui scriveva “A che mi serve una fidanzata se ho già lei?”. J.J. dice di voler molto bene al suo cane e ne sente la mancanza quando sono lontani. Per questo decide di scrivere all’Università per richiedere l’autorizzazione a frequentare le lezioni portando con sé Tahoe. Le prime richieste di J.J. e Tahoe vengono ignorate ma lui non si è arreso e ha continuato ad inviare le sue richieste aggiungendo anche delle fotografie di Tahoe, mentre saliva in auto pronta ad accompagnarlo alle lezioni. Alla fine la sua perseveranza ha raggiunto i risultati sperati in quanto dopo alcune settimane l’Università ha dato a J.J. e Tahoe l’autorizzazione per frequentare insieme le lezioni. J.J si è detto molto felice di poterla portare con sé e anche i compagni di J.J. lo sono stati di averla con loro in aula. Tahoe ormai ha numerose foto postate su Facebook da J.J. che la ritraggono accanto ai banchi di scuola ad ascoltare tranquilla le lezioni.Cane e padrone, un legame indissolubile Leggendo questa storia ho pensato che mi sarebbe proprio piaciuto andare a lezione con il mio cane quando ancora andavo all’università. I cani hanno un grandissimo potere calmante nell’uomo e ancora di più quando c’è un profondo legame affettivo tra di loro. Magari quello avrebbe favorito anche una maggiore concentrazione…  J.J. e Tahoe hanno un legame fortissimo e sono certa che Tahoe stia dieci volte meglio accanto al suo padrone anche in un’aula universitaria piuttosto che a casa da sola. Certo, non sempre possiamo portare i nostri amici a quattro zampe con noi ma, in virtù di quel legame che costruiamo con loro, possiamo provare, per quanto è possibile, ad adattare le nostre abitudini e le nostre uscite tenendo conto che possiamo fare tantissime cose insieme al nostro cane. Se andiamo via il weekend possiamo scegliere un albergo dove i cani sono i benvenuti e, dato che siamo in piena estate, scegliere una spiaggia dove anche i nostri amici pelosi sono ammessi. Sono molti i cani a cui piace viaggiare e che raramente creeranno problemi se li portate con voi. Anche vedere posti nuovi sarà bello da fare insieme a loro grazie all’innata curiosità che i nostri amici a quattro zampe hanno.  Non sempre è possibile ovviamente ma dobbiamo sempre ricordare che quando decidiamo di prendere un cane le nostre abitudini inevitabilmente devono cambiare.  J.J. e Tahoe sono stati fortunati quando l’università ha accettato la loro richiesta ma ciò che davvero mi è piaciuto di questa storia e che mi ha fatto venire voglia di raccontarvela è proprio l’amore di J.J. per la sua amica, ed è lo stesso amore che ogni padrone dovrebbe avere per il proprio peloso.

cane mangia sempre

Il cane mangia sempre: cosa fare?

Comportamento Redazione -

Il nostro cane mangia sempre in continuazione? Un fenomeno comune Non è infrequente assistere al fenomeno per cui il cane mangia sempre in continuazione. Che sia un cucciolo o un cane adulto vi potrà capitare di vederlo mangiare senza criterio e senza riuscire a fermarsi. Questo fenomeno però se non controllato può essere molto pericoloso per i nostri amici a quattro zampe e deve essere corretto quanto prima. Se il cane diventa obeso, non rischia solo di diventare goffo ma anche di incorrere in patologie che compromettono inevitabilmente la sua salute. Prima di tutto occorre individuare il motivo per cui il cane mangia in continuazione. La motivazione potrebbe nascondersi dietro un problema di salute o più probabilmente dietro una cattiva condotta alimentare acquisita in passato. Non è inoltre infrequente che la causa per cui il nostro cane mangia sempre sia la noia.Il cane mangia sempre: una dieta apposita, esercizio e alcuni consigli utili Cosa fare se ci rendiamo conto che il nostro cane che mangia sempre in continuazione? Prima di tutto l’attività fisica, il gioco e l’addestramento sono fondamentali non sono per il suo benessere psico-fisico ma anche per tenerlo distante dalla ciotola del cibo. Dobbiamo prendere in considerazione che un cane che ha questo comportamento non lo fa perché ha fame. Potrebbe invece farlo perché si annoia. E’ fondamentale a questo punto dargli degli stimoli. Il gioco e gli esercizi sono fondamentali a questo scopo. Tenere il cane occupato e attivo con stimoli sempre diversi sarà utilissimo. Questo ovviamente è solo un primo passo ma non è sufficiente. E’ sicuramente necessario stabilire anche una dieta apposita da fargli seguire con attenzione. Un alimentazione ricca di fibre aiuterà il cane a sentirsi sazio più velocemente facendo così in modo che la voglia di mangiare di continuo diminuisca. Stabiliamo anche degli orari prestabiliti per farlo mangiare. Due volte al giorno è l’ideale, una al mattino presto e una seconda volta alla sera.Evitiamo di dare ai nostri golosoni bocconcini fuori pasto e se questi sono utilizzati come premio durante l’addestramento è bene fare attenzione a non esagerare con le quantità. Sarebbe bene controllare anche le fonti da cui il nostro cane potrebbe rubare del cibo. Assicuriamoci di chiudere bene i cassonetti e di non lasciare cibo in giro alla sua portata.  Durante le passeggiate utilizziamo magari un guinzaglio estensibile o una museruola a cestello così da fare in modo che non si avvicini a fonti di cibo che trova per strada e che, aggiungo, possono essere anche assai pericolose. Il cane che mangia in continuazione, a prescindere dal fatto che possa semplicemente essere un gran golosone, è un cane che presenta comunque una situazione di disagio presente e sicuramente futuro ed è compito nostro dargli delle regole alimentari che lo aiutino a stare bene. Quindi piuttosto che dargli un bocconcino in più quando il vostro cane vi fa gli occhi dolci o vuole giocare mentre voi siete impegnati a rilassarvi sul divano, prendiamo il guinzaglio e andiamo a correre e giocare con lui al parco. Sarà un toccasana per lui ma anche per noi.

giochi per cani

Giochi per cani: arriva la console interattiva

Accessori cane Redazione -

 GIOCHI PER CANI: COS'E' LA CONSOLE Altro che palline da tennis, pupazzetti di gomma e ossi da rosicchiare! I giochi per cani del terzo millennio sono anche affidati all’ingegneria informatica, al passo con i tempi e con l’innovazione tecnologica. In che modo? Inventando una console interattiva per cani! Si chiama CleverPet e arriva dagli Stati Uniti: ha la forma di una cupola di plastica bianca con alla base una piattaforma dotata di tre pulsanti luminosi, sensibili al tocco, degli altoparlanti e uno sportellino che si apre automaticamente per dispensare un premio in cibo quando il cane dà la “risposta” esatta. Ma come funzionano questi giochi per cani interattivi? Sulla memoria elettronica della console sono caricati dei giochi di intelligenza che il cane deve risolvere: il primo si chiama “Acchiappa lo scoiattolo” e consiste nel far scorrere velocemente sulla piattaforma il segnale luminoso, che il nostro pet deve catturare, bloccandolo con la zampa o con il muso. Il secondo gioco invece consiste in una sequenza di luci (“Pattern plan”) che si accendono e si spengono sulla piattaforma e che il cane deve imparare a memorizzare; una volta risolto il primo schema luminoso ne verranno proposti all’animale altri di difficoltà crescente, così da stimolare sempre più il suo apprendimento. Il terzo gioco disponibile “Word learn” utilizza invece una voce registrata che impartisce un’indicazione al cane, ad esempio dicendogli: “tocca a sinistra”. Il pet deve quindi associare la parola al giusto comando ed eseguirlo; solo così lo sportellino si aprirà e il cane potrà assaporare la sua crocchetta di ricompensa. Questa console per cani è stata ideata da un team di giovani studenti e ricercatori universitari, non tutti ingegneri, ma alcuni dei quali specializzati in neuroscienze e, in particolare, in interazione animale o addestratori di cani. Ciò ha permesso di creare questo gioco interattivo su misura per i nostri pet, tenendo conto del loro livello cognitivo, delle loro capacità di memoria e di logica, allo scopo di stimolarle al meglio ad esprimersi, ovviamente con la “promessa” di un premio in cibo, che è poi il fine ultimo per cui l’animale compie ogni azione richiesta dal programma ludico. L’idea è nata pensando a quei cani che trascorrono molte ore da soli in casa, costretti a sonnecchiare sul divano perché non hanno alternative, se non quella di combinare guai in giro destando poi l’ira del padrone che quando rientra trova i mobili rosicchiati, le tende sfilacciate o i cuscini della poltrona strappati. Con i giochi per cani interattivi della console, il pet può essere piacevolmente impegnato per qualche ora, compiendo un’attività che lo diverte e nello stesso tempo accresce e sviluppa le sue capacità cognitive; un modo alternativo per passare il tempo e vincere la noia.Il padrone inoltre può controllare costantemente i progressi fatti dal proprio cane nella risoluzione dei giochi interattivi attraverso un’applicazione scaricabile sul proprio smartphone e può anche impostare gli orari in cui la console è attiva permettendo al cane di giocare. Altrimenti ci sarebbe il rischio di assuefazione per il pet, che potrebbe rimanere troppo tempo “incollato” alla piattaforma, sviluppando una sorta di dipendenza, proprio come accade ai ragazzini lasciati per troppe ore davanti ai videogiochi…LA CONSOLE PER CANI NON È LA SOLUZIONE A “TUTTI I MALI” La console interattiva per cani sarà anche un’invenzione originale, ma non deve diventare una scusa per il padrone per lasciare il proprio cane in casa da solo per tutta la giornata: per quanto divertente non potrà mai sostituire la compagnia del proprio “umano”, di cui il cane in quanto animale sociale ha un bisogno vitale, e nemmeno potrà sostituire le passeggiate al parco e i giochi all’aria aperta con il proprio padrone. In conclusione, tra i giochi per cani, rincorrere una pallina, andare a recuperare un legnetto lanciato nel fiume, cercare di afferrare un frisbee volante, saranno sempre infinitamente più divertenti e appaganti di qualsiasi tecnologia interattiva.

unità cinofile

Tg cinofilo, terremoto: in azione le unità cinofile, in arrivo da tutta italia

News Redazione -

Da nord a sud, è grande il sostegno per le popolazioni colpite dal terremoto della scorsa notte. In particolare, anche i nostri cagnolini si stanno facendo valere: le unità cinofile di tutta Italia sono coinvolte nelle operazioni di recupero dei superstiti. Una prima squadra è partita da Milano in elicottero, direzione Amatrice, e un'altra proveniente dal Friuli è arrivata ad Accumoli. Si tratta di due dei paesi più colpiti dal sisma. I cani protagonisti, insieme ai loro addestratori, sono specializzati in operazioni di questo tipo: sono appunto definiti "cani da macerie", preparati per ritrovare dispersi in disastri e calamità naturali. I soccorsi arrivano anche dal meridione, come spiega Carlo Tansi, responsabile della protezione civile Calabria: "La Protezione civile della Regione Calabria, su richiesta del Dipartimento nazionale della Protezione civile, si è attivata e ha inviato nelle zone colpite dal sisma, delle unità cinofile, cani molecolari, e tre mezzi speciali Usar specializzati per la ricerca e il recupero di persone sotto le macerie. Stiamo allestendo una colonna mobile che si muoverà in base alle richieste che ci perverranno dal Dipartimento nazionale della Protezione civile con il quale siamo in costante contatto. Siamo pronti ad intervenire sia con il nostro personale sia con i volontari delle associazioni presenti sul nostro territorio per l'allestimento di strutture e cucine da campo e per quanto possa essere utile per alleviare le difficoltà delle popolazioni colpite". Dopo alcuni ritrovamenti però, nelle ultime ore i cani non stanno più fiutando persone vive, come spiegano due soccorritori sul posto: "Ovviamente non è un buon segno, ma le speranze non sono finite".

cani guardano la televisione

I cani guardano la televisione?

Comportamento Redazione -

Lasciando la televisione accesa il cane si sente meno solo. Quante volte ci siamo chiesti se i cani guardano la televisione? Quante volte abbiamo pensato, quando dovevamo lasciare a casa fido da solo, che la televisione accesa fosse un modo per non farlo sentire solo?  Quando hai un cane ti preoccupi che stando da solo per qualche ora possa risentirne e stare male sentendosi quasi abbandonato. E allora come fare a farlo sentire meno solo? Lasciando acceso quello che, per molte persone, è non solo uno strumento di informazione ma anche di compagnia. Mala domanda iniziale è d’obbligo. I cani guardano la televisione?  Come reagiscono i nostri amici davanti alle immagini trasmesse? Ci sono dei programmi in particolari che catturano la loro attenzione? Oppure sono totalmente indifferenti?  Proviamo a dare delle risposte.L’esperimento di James Randi. James Randi era un celebre illusionista, che divenne poi uno smascheratore di truffe. Randi decise di mettere in palio un milione di dollari per chiunque fosse stato in grado di dimostrare un qualsiasi fatto paranormale. A Randi venne proposto il caso di Terr, un barboncino, che a detta del suo padrone guardava la televisione. Inizialmente al barboncino vennero mostrati dei video dove non vi erano cani. Video a cui Terr si mostrò totalmente disinteressato. La situazione cambiò quando Randi mostrò a Terr dei video riguardanti alcuni episodi di Lassie.  Appena il cane entrava in scena, Terr si dimostrava subito attento e interessato e iniziava ad abbaiare. Si avvicinava allo schermo cercando di raggiungere l’altro cane e lo seguiva con lo sguardo da una parte all’altra dello schermo. Randi appurò anche che a Terr piacevano i documentari dove erano presenti altri animali ma che al contrario era disinteressato ai cartoni animati, anche se erano presenti cani. Ovviamente quello non fu riconosciuto come un fenomeno paranormale ma fornisce a noi degli indizi per provare a capire se davvero i cani guardano la televisione.I cani guardano la televisione? Un argomento ancora aperto e una tv apposta per loro Ad oggi non è davvero possibile affermare con certezza se i cani guardano o meno la televisione. O meglio non è possibile affermare se capiscano o meno che i programmi che vengono trasmessi sono finzione e che non stanno veramente accadendo davanti ai suoi occhi. Quello che si può fare invece è affermare che sì, i cani guardano la televisione o quanto meno vedono le immagini che scorrono. Uno studio pubblicato su Science Daily National Veterinary School of Lion sembrerebbe dimostrare che non solo i cani hanno la capacità di vedere le immagini in televisione ma hanno anche la capacità di distinguere tra cani e altri animali, compresi gli esseri umani. Inoltre sembrerebbe che l’introduzione delle televisioni moderne avrebbe favorito una maggiore interazione tra questa e i cani. Non tutti i cani però vengono però catturati da questo potente mezzo. Alcune razze sono più predisposte di altre. Ad esempio i cani territoriali pare siano più stimolati dagli oggetti in movimento sullo schermo mentre lo stesso non si può dire per i cani cacciatori che prediligono l’olfatto alla vista. A seguito di questi studi negli USA un gruppo di scienziati, veterinari ed educatori hanno creato un canale televisivo apposta per i nostri amici a quattro zampe con contenuti speciali che possono aiutare o stimolare il cane. È nata così DOGTV. Qui si possono trovare cani che giocano, primi piani di musi, palline e tanto altro ancora.

smarrimento del cane

Smarrimento del cane: arriva la medaglietta per ritrovarlo

Accessori cane Redazione -

COS’È LA MEDAGLIETTA “RITROVA-CANE” In caso di smarrimento del cane, c'è una medaglietta con un codice QR che, inquadrato dalla fotocamera dello smartphone, dà le informazioni per ritrovarlo. Tutti i padroni di cani hanno sicuramente acquistato per il loro pet una (o più) medagliette identificative da appendere al collare in modo che, nella malaugurata ipotesi che il cane dovesse perdersi o allontanarsi troppo, sia possibile per chi lo trovasse risalire al proprietario e contattarlo telefonicamente. Negli anni sono stati ideati vari tipi di medagliette dalle fogge e dai colori più vari: quelle fatte a osso o a cuore, in metallo, con inciso il nome del cane e il numero di cellulare del padrone, cromate in diversi colori a seconda che il pet sia un “maschietto” o una “femminuccia” o da abbinare alla tinta di collare e guinzaglio oppure quelle fatte a bussolotto, da aprire per mettervi all’interno un piccolo foglietto arrotolato con i propri recapiti. Queste medagliette, che da decenni fanno parte del corredo del nostro cane, forse potrebbero essere ormai acqua passata… A breve potrebbero essere infatti soppiantate dalle medagliette di nuova generazione, che permettono di conoscere molte informazioni sul cane in tempo reale anche per chi lo dovesse incontrare per la prima volta. È recentemente entrata in commercio una medaglietta che riporta stampato sul retro un codice QR (Quick Response code): non è altro che uno di quei simboli quadrati, bianchi e neri, che si trovano ormai un po’ dappertutto: sulle confezioni di prodotti che acquistiamo nei supermercati, sulle etichette degli abiti, sulle pubblicità nelle riviste, sulle indicazioni turistiche e su molto altro. Il codice QR è l’evoluzione del “vecchio” codice a barre che, letto tramite un qualunque smartphone su cui sia stata scaricata l’apposita applicazione, rinvia ad un link che contiene tutta una serie di informazioni sul prodotto stesso. Applicando questa tecnologia alla medaglietta del nostro pet otteniamo che, in caso di smarrimento del cane, chiunque dovesse ritrovarlo, semplicemente inquadrando il QR code con la fotocamera del proprio telefono, potrebbe conoscere tutto quello che è importante sapere sul nostro quattro zampe: non solo come si chiama e chi è il suo proprietario, ma anche dove abita, il suo veterinario, se ha delle patologie per cui deve essere curato, se è a posto con le vaccinazioni e – fondamentale – il recapito telefonico per rintracciare il padrone. Qualcuno potrebbe obiettare che in questo modo non viene tutelata la privacy dei proprietari, ma del resto anche con le medagliette tradizionali tutti potevano leggere in bella mostra i numeri di telefono; e poi quella di caricare i propri dati sul QR code della medaglietta del proprio cane è una scelta libera e volontaria del padrone!I VANTAGGI DELLA MEDAGLIETTA “RITROVA-CANE” La medaglietta di nuova generazione può rivelarsi sicuramente utile in caso di smarrimento del cane: anzitutto è piccola e leggera, quindi per nulla fastidiosa per il nostro pet, che avrà semplicemente un “ciondolo” appeso al proprio collare. Soprattutto, a differenza del microchip di riconoscimento di cui ogni cane deve essere obbligatoriamente dotato e che può essere letto e decodificato solo da un veterinario, questa medaglietta permette a tutti di risalire in brevissimo tempo al proprietario dell’animale disperso e di riportarlo così al più presto tra le braccia del padrone, riducendo lo stress da separazione per il cane e il suo “umano”. Anche il costo della medaglietta “ritrova-cane” è accettabile e tutt’altro che proibitivo, intorno ai 20 euro circa.

Abayed: il cane da pastore su due ruote

News Redazione -

Abayed: dopo la paralisi, la rinascita Abayed il cane da pastore scambiato per un randagio viene ferito e rimane paralizzato Abayed è un cane da pastore che purtroppo non è più in grado di fare il lavoro che ha svolto per tanti anni. Due anni fa Abayed è stato scambiato per un cane randagio ed è stato ferito con un colpo di pistola alla spina dorsale. Questa modalità di azione fa parte di un programma volto a ridurre i cani randagi in Giordania. I suoi padroni lo trovarono ululante di dolore e incapace di muoversi e lo portarono immediatamente dal veterinario: disse che Abayed non avrebbe più potuto utilizzare le zampe posteriori, che erano rimaste paralizzate a causa della lesione subita. Non avrebbe più potuto correre né fare da pastore per il gregge del suo padrone. Ma il suo padrone non si è arreso e nonostante non fosse in grado di accudirlo, ha deciso che il suo Abayed meritava una possibilità e ha cercato aiuto rivolgendosi ai medici del Human Centre for Animal Welfare di Amman per trovare una soluzione che gli permettesse almeno di muoversi. I medici lo hanno sottoposto ad un intervento e Abayed ha dovuto sostenere un lungo ricovero, ma la sua voglia di vivere era evidente soprattutto al direttore del centro. Così i medici hanno trovato il modo di farlo camminare di nuovo e fargli avere una vita pressoché normale grazie ad un carrellino un po’ speciale. È infatti dotato di ruote più grandi che risultano essere adatte anche a strade sterrate. Abayed non può più fare il suo lavoro perché non sarebbe comunque in gradi di stare dietro alle pecore ma anche se la vita lavorativa è terminata ora ne ha iniziata una da cane domestico e non ha perso la sua vivacità e la sua voglia di vivere.Grinta e tenacia e il coraggio delle seconde possibilità Qualche volta mi piace accomunare i sentimenti umani con quelli animali. Le similitudini che colgo sono sempre infinite.  Immaginate un uomo che dedito al suo lavoro un giorno non può più farlo, un uomo che a causa di un evento non dipeso da lui perde anche la possibilità di muoversi autonomamente. Ci vuole grinta e coraggio per andare avanti e ricominciare. Allora mi chiedo, chissà se anche per un cane è così. Sono certa che Abayed abbia sofferto tantissimo per il fatto di non poter più fare il proprio lavoro, eppure la voglia di vivere non lo ha mai lasciato. Da cane da pastore è dovuto diventare un cane da compagnia perdendo un poco di quella che era la sua natura. Ma alle seconde possibilità non si può dire di no e lui non lo ha fatto. Abayed ha dimostrato allo staff medico che lui quella seconda possibilità la voleva e se la meritava. Tante volte sentiamo storie tristi di animali feriti che vengono soppressi perché le cure sarebbero troppo costose, perché non tornerebbero comunque ad essere gli stessi cani di prima ma per fortuna alcuni cani hanno anche dei padroni che insieme a loro non si arrendono e credono nelle seconde possibilità.

cani smarriti

Tg cinofilo, ravenna: cerca i pokèmon, trova due cani smarriti

News Redazione -

Stavano giocando ai Pokemon e invece di trovare i mostriciattoli, hanno salvato due cani smarriti che erano fuori casa da molti giorni. Conselice (RA) - Michele Fabbri, un ragazzino di 13 anni, stava passando un pomeriggio come tanti insieme ad un suo coetaneo alla ricerca dei Pokèmon tramite l'applicazione che permette di trovare i mostricciatoli virtuali spostandosi però nel territorio reale. Invece di trovare i Pokèmon, i due hanno trovato qualcos'altro, come spiega lo stesso Michele: "All'amico ho proposto di ‘cercare’ dei Pokèmon in un parchetto situato in fondo a via Puccini, dove è presente un’area rialzata che noi giovani chiamiamo ‘isola’. Mentre giocavamo, abbiamo visto due cani spaventati accovacciati sotto un albero, all'ombra. Erano molto impauriti e non appena ci siamo avvicinati sono fuggiti, raggiungendo un’area incolta a ridosso della ferrovia". A quel punto i due amici hanno chiamato la polizia: "Dopo aver cercato su Internet il numero della centrale di Lugo, ho telefonato raccontando l’episodio. L’operatore è stato gentile, ma ha purtroppo detto che al momento il personale non era disponibile perché impegnato in altri servizi". L'ultima spiaggia era chiamare un canile: "Dopo un altro breve consulto abbiamo deciso di contattare il Canile di Lugo nella speranza che potessero darci una mano, e così è stato". In effetti i due cani da caccia erano stati smarriti e il proprietario li stava cercando da giorni (tanto che aveva chiamato lo stesso canile): la struttura ha fatto così da tramite, dando il numero di Michele ai proprietari. Il proprietario ha ancora una volta ringraziato e ricompensato il 13enne con 50 euro.

frutta e verdura nel cane

Dare frutta e verdura nel cane: quali prodotti scegliere

Alimentazione Redazione -

Possiamo dare frutta e verdura al nostro cane? Sappiamo bene quanto siano fondamentali per l’alimentazione dell’uomo ma questo vale anche per i nostri amici a quattro zampe. Prima di tutto occorre sapere che anche la frutta e verdura per il cane sono essenziali. Sono alimenti dissetanti oltre ad essere ricchi di vitamine e sali minerali. Sono altresì utili per purificare l’organismo e l’intestino. Spesso questi alimenti è possibile trovarli tra gli ingredienti di crocchette e bocconcini. In realtà, soprattutto per ciò che concerne la frutta, non parliamo di veri e propri pezzi ma solo degli elementi che vengono aggiunti al cibo. Questo significa che possiamo dar loro questi alimenti direttamente preparandoli noi stessi. Come per tutte le cose non bisogna esagerare e ci sono dei piccoli accorgimenti che è bene conoscere a partire dal fatto che la percentuale di frutta e verdura giornaliera non dovrebbe superare il 10-15%.  Vediamo ora nel dettaglio cosa possiamo dare ai nostri migliori amici.Verdura per il cane: quale scegliere Vanno benissimo zucchine, cetrioli, fagiolini e carote che purificano l’intestino. Va bene anche la patata purché sia cotta e data al cane con moderazione in quanto molto ricca di carboidrati. Ma veniamo agli alimenti assolutamente da evitare.  Tanto per cominciare spinaci, bietole, cicorie, lattughe che contengono acido ossalico. Queste verdure fissano il calcio a livello intestinale rendendo difficoltoso l’assorbimento e favorendo la comparsa dei calcoli renali. Dannosi per il nostro amico peloso anche aglio, cipolle e cavoli che contengono disolfuro di n-propile che favorisce la distruzione dei globuli rossi e causa l’anemia.  Assolutamente no anche per i funghi che risultano tossici per il fegato. No anche a peperoni, pomodori e melanzane perché risultano essere cibi complessi da digerire.Frutta per il cane: ecco quale dare al nostro quattro zampe La frutta è un alimento dissetante, ricca di sali minerali importanti per il corpo e i tessuti. Data la sua alta percentuale di fibre ha il compito di purificare l’organismo e l’intestino. Per quanto concerne le frutta fresca, alimenti assolutamente da evitare nell’alimentazione del nostro amico c’è l’uva perché contiene una tossina che danneggia i reni, l’avocado che risulta essere tossico sia per il cuore che per i polmoni, le pesche, le pere, le ciliegie e le albicocche perché la buccia contiene una quantità minima di cianuro Inoltre la buccia può bloccarsi nell’intestino e causare blocchi intestinali. Non succede nulla se il nostro cane mangia accidentalmente una ciliegia o un albicocca, l’importante è che non ne mangi tante e che questi alimenti non facciano parte della sua regolare alimentazione. I fichi vanno bene ma devono essere dati al cane con molta moderazione a causa dell’elevata quantità di zuccheri che contengono. Vanno bene anche arance e anguria, purché vengano rimossi i semi, e banane. Anche in questo caso le dosi devono essere moderate. Una frutta che fa bene all’uomo e anche al cane è la mela che aiuta nella pulizia dell’intestino e dei denti. Per quanto attiene alla frutta secca sono assolutamente da evitare le noci, fortemente tossiche per i nostri animali. In conclusione ben vengano frutta e verdura nel cane anche perché il nostro amico a quattro zampe ne gradirà particolarmente il sapore, l’importante è non esagerare e ricordarsi che il nostro cane non può mangiare tutto ciò che mangiamo noi.

cibi confezionati per cani

Cibi confezionati per cani: quali scegliere

Alimentazione Redazione -

Scegliere i cibi confezionati per il cane non è facile: è bene prediligere la qualità perché si traduce spesso in salute per l’animale. Per chi ha deciso di alimentare il proprio pet con cibi confezionati per cani i prodotti disponibili sugli scaffali dei negozi per animali, e anche in alcuni supermercati, sono ormai talmente tanti che scegliere diventa difficile: crocchette e scatolette al gusto di carne o pesce, differenziate a seconda delle patologie del cane, in base all’età e addirittura in base alla razza. Il povero padrone così rischia di rimanere a lungo ad osservare tutta quella varietà di confezioni colorate senza riuscire a prendere una decisione: come fare a scegliere tra prodotti magari più noti, perché molto pubblicizzati, e altri quasi sconosciuti? E tra quelli più economici e altri con prezzi proibitivi? Il costo superiore sarà davvero garanzia di una migliore qualità? Nei negozi specializzati per animali infatti si trovano sempre più frequentemente cibi biologici o olistici: i primi dovrebbero essere prodotti con ingredienti non trattati chimicamente e senza la presenza di OGM (Organismi Geneticamente Modificati), mentre i secondi contengono probiotici, che dovrebbero aiutare a prevenire malattie specifiche legate ad esempio alla funzionalità renale, epatica, al malassorbimento, alle dermatiti. I cibi confezionati per cani vanno differenziati in base alla qualità degli ingredienti usati, alla quantità dei vari componenti e alle modalità di lavorazione, per conoscere i quali è bene leggere con attenzione le informazioni riportate sulle etichette delle confezioni. In genere, gli alimenti a basso costo hanno come primo ingrediente i cereali, seguiti da sottoprodotti di origine animale o vegetale, integratori sintetici, oltre a conservanti e antiossidanti chimici, e sono quindi di scarsa qualità. Seguono poi quegli alimenti che, pur essendo migliori dei primi, contengono comunque sottoprodotti di carni o vegetali, cioè sono fatti utilizzando quelli che noi umani consideriamo “gli scarti” della carne e della verdura. Se si vuole scegliere un cibo confezionato ottimo per il cane, realmente equilibrato e adatto allo sviluppo e al mantenimento della buona salute dell’animale, allora bisogna orientarsi verso quei prodotti preparati con carni o pesce “per uso umano”, cereali di qualità (magari riso integrale) e senza conservanti chimici. Il prezzo dei cibi confezionati per cani come questi sarà sicuramente più alto, ma spesso, essendo più ricchi di nutrienti, dovranno essere somministrati in quantità minore, compensando così in buona parte il costo più elevato. Ma soprattutto il vostro cane ne guadagnerà in salute perché, scegliendo cibi di qualità superiore, potrete notare dopo qualche settimana di somministrazione delle differenze significative nello stato generale del vostro pet: le feci saranno più piccole, solide e meno odorose, il pelo sarà visibilmente più lucido e consistente e scomparirà l’alitosi. Sul medio-lungo periodo poi potrete notare la tonicità della muscolatura  e uno stato di migliorato benessere del cane.Cibi confezionati per cani: meglio umidi o secchi? L’utilizzo di alimenti secchi, ossia le crocchette, è sicuramente più pratico perché, anche dopo che la confezione è stata aperta, si mantengono a lungo senza bisogno di alcun accorgimento particolare, solo la conservazione in un luogo fresco e asciutto. Il cibo umido invece (cioè i bocconcini contenuti nelle scatolette e lattine) deve essere consumato in genere entro due o tre giorni dopo l’apertura e tenuto in frigorifero. È vero di contro che probabilmente se fosse il nostro cane a dover scegliere il proprio cibo confezionato, opterebbe per l’umido perché è più gustoso e appetitoso rispetto a quello secco e per i cani anziani con problemi dentali o gengivali può essere più facile da masticare.

corso di addestramento per cani

Corso di addestramento per cani: come scegliere quello giusto

Addestramento Redazione -

Corso di addestramento cinofilo: una scelta da ponderare Come scegliere il corso di addestramento per cani adatto al proprio pet? Occorre informarsi bene perché c’è molta offerta, ma non sempre di qualità. Sono sempre più numerosi i proprietari di quattro zampe che decidono di frequentare un corso di addestramento per cani, vuoi perché è cresciuta la consapevolezza che un cane “educato” è più felice e lo sono anche coloro che condividono con lui la propria esistenza, vuoi perché nascono continuamente nuove scuole cinofile. Qualche decennio fa, al padrone “medio” non sarebbe mai passato per la mente di portare il cane ad addestrare, perché il training era visto come qualcosa di riservato soltanto ai cani definiti da “lavoro”, destinati cioè alla ricerca di persone scomparse, ad affiancare le Forze dell’Ordine nell’antidroga o nella lotta alla criminalità, al salvataggio in mare, e così via. Per il cane “da compagnia” invece non si vedeva la necessità di rivolgersi ad un addestratore, ma era sufficiente l’educazione “casalinga”. Cosa è cambiato da allora? Anzitutto è cresciuto, all’interno delle nostre famiglie, il numero dei pet, che sono diventati sempre più - e a buon diritto - dei veri e propri membri del nucleo familiare, con i quali condividere sempre maggiori esperienze di vita quotidiana: i cani oggi accompagnano il padrone a fare la spese, a cena fuori, in vacanza e, a volte, addirittura al lavoro. Ecco così che è migliorata la “cultura cinofila” media e, di conseguenza, anche il bisogno di avere cani educati, da poter gestire nelle più svariate situazioni. Questo ha portato al “fiorire” in breve tempo di molte scuole di addestramento per cani e al moltiplicarsi di educatori cinofili più o meno competenti; e proprio qui sta il problema, perché, come spesso accade, aumentando la richiesta di questa figura professionale, in molti hanno iniziato a spacciarsi per addestratori esperti, ma alcuni lo sono davvero, altri hanno solo fiutato la possibilità di guadagni interessanti. Per chi dunque decida di frequentare un corso di addestramento per cani può essere davvero difficile districarsi in questa “giungla”: pur non esistendo una regola infallibile, che permetta di fare sempre la scelta giusta, ci sono comunque alcuni accorgimenti che possono indirizzarci. Per prima cosa bisogna avere chiaro che tipo di addestramento si cerca per il proprio cane: chi vuole semplicemente che il pet impari le “buone maniere” di convivenza con gli altri cani e gli umani, in modo da poterlo gestire nelle varie situazioni di una normale vita assieme, non necessariamente avrà bisogno di una scuola cinofila specializzata in utilità e difesa o in riabilitazione di cani aggressivi o nella preparazione alle competizioni cinofile. In secondo luogo occorre informarsi bene prima di iscriversi ad un corso, magari chiedendo di poter assistere a qualche lezione, solo da spettatore, per avere un’idea di come gli educatori si rapportano con i quattrozampe e di che tipo di linea educativa viene seguita; oppure si può frequentare qualche lezione “di prova”, ovviamente a pagamento, prima di iscriversi al corso completo di addestramento per il proprio cane. Per avere notizie su una scuola cinofila può essere molto utile anche ascoltare l’opinione di chi c’è già stato e ha già concluso un iter educativo col proprio pet, così da capire se ne è rimasto soddisfatto e, soprattutto, se sono stati raggiunti i risultati che ci si era prefissi inizialmente. In buona sostanza, il cane ha imparato oppure no? Perché ci possono essere educatori apprezzabili per i modi con cui interagiscono con i quattro zampe, ma che non riescono alla fine ad ottenere le risposte desiderate.Corso di addestramento per cani: come fare la nostra scelta Quando dobbiamo scegliere un corso di addestramento per cani una delle prime cose che, nell’era digitale, ci viene immediato fare è effettuare una rapida ricerca in rete per vedere il curriculum del potenziale educatore. Si tratta sicuramente di una buona idea, perché possiamo rapidamente avere informazioni importanti sulla sua formazione, sulla sua esperienza, per conoscere dove ha lavorato precedentemente e per quanto tempo, e magari anche per sapere quali risultati ha raggiunto. Tuttavia, non bisogna fermarsi a questo e lasciarsi “impressionare” solo da una lunga lista di titoli, seminari, certificazioni, perché ci sono addestratori di cani che hanno investito molto sulla teoria – il che è senz’altro importante – ma mancano poi dell’altrettanto indispensabile esperienza sul campo. Possono essere quindi degli ottimi insegnanti, finché si tratta di spiegare concetti e linee di pensiero, ma poi, all’atto pratico, non sanno bene come comportarsi quando hanno il guinzaglio e il cane “per le mani”. Al contrario, possono esserci educatori cinofili bravissimi nella pratica, che riescono ad addestrare il cane nella maniera migliore, ma che non hanno la stessa capacità di spiegare in maniera chiara ad altri cosa fare. In sostanza, prima di scegliere a quale scuola cinofila rivolgersi, è bene prendersi un po’ di tempo per raccogliere tutte le informazioni occorrenti, sentendo possibilmente più opinioni, in modo da farsi un’idea personale supportata però da esperienze e dati concreti.Corso di addestramento per cani: quanto costa? Tanto più che i costi medi di un corso completo di addestramento per il proprio cane non sono irrisori (ci si aggira intorno ai 2000 - 2500 euro), quindi è importante non affidarsi al primo educatore che capita, perché si rischia non solo di perdere una discreta somma, ma soprattutto di rovinare l’educazione e a volte anche l’equilibrio del proprio cane, mettendosi nelle mani di qualche sedicente addestratore incapace.

corretta alimentazione del cane

Alimentazione del cane: dieci regole per farla correttamente

Alimentazione Redazione -

L'alimentazione del nostro cane è uno degli aspetti più importanti: vediamo dieci regole per una corretta dieta. L’alimentazione del cane è uno degli argomenti che maggiormente interessa i proprietari di quattrozampe e su cui più frequenti sono i dubbi. Del resto, la salute del nostro pet passa anche attraverso quello che mangia; per questo è importante prestare attenzione a cosa, come e quando mangia il nostro cane. Ecco 10 regole che è bene rispettare per una corretta alimentazione del cane:1) Rispettare le giuste dosi: qualunque sia il tipo di alimentazione che scegliamo per il nostro cane, cibo secco o fresco che sia, è importante attenersi alle quantità consigliate dal veterinario e che sono riportate anche sulle confezioni delle crocchette quando si preferisce questa soluzione. Ad ogni età dell’animale e ad ogni razza, sulla base del peso e della taglia, deve corrispondere una dose giornaliera proporzionata.Se appare scontato che un Chihuahua non possa mangiare tanto quanto un Terranova, il rischio di iperalimentare i nostri pet è sempre più diffuso: troppo spesso si tende ad esagerare con la pappa nella ciotola, ma soprattutto a rimpinzare i nostri cani con continui “fuori-pasto”; stuzzichini, biscotti e bocconcini di vario genere con cui il padrone pensa di gratificare l’animale, spesso senza accorgersi di nuocere alla sua salute.2) Scegliere un’alimentazione adeguata per il nostro cane: una volta si pensava che fosse normale nutrire il pet con gli avanzi del cibo di casa. Oggi questo farebbe inorridire qualunque veterinario, anche se ci sono alcuni padroni che ancora mantengono l’abitudine di dare al cane un po’ di quello che mangiano loro, pensando che sia più saporito.È proprio questo il problema: il sale, gli aromi e tutti gli intingoli in genere con cui noi condiamo i nostri piatti sono dannosi per il cane, perché il suo apparato gastrointestinale non è nato per digerire alimenti così elaborati. Il rischio è non solo di procurare al pet nell’immediato problemi quali vomito e diarrea, ma anche di causare nel tempo l’insorgere di patologie come il diabete o il sovrappeso, che possono accorciare l’aspettativa di vita dell’animale.3) Distribuire correttamente i pasti: se il cucciolo deve mangiare quattro o tre volte al giorno, in base alle fasi della crescita, per il cane adulto la razione di cibo giornaliera deve essere suddivisa in almeno due volte, preferibilmente al mattino e alla sera.È sbagliato concentrare tutto il pasto in un’unica razione perché si appesantisce troppo il sistema digerente e, soprattutto nei cani di taglia grossa, si aumenta il rischio di torsione gastrica, una patologia di emergenza che può portare anche alla morte.4) Scegliere cibi di qualità: qualunque sia il tipo di alimentazione scelto per il cane, bisogna assicurarsi che sia di buona qualità. Se si preferiscono le crocchette, controllate gli ingredienti scritti sul retro della confezione: devono esserci meno conservanti e additivi possibile; se invece si opta per alimenti freschi, non scegliere gli scarti delle carni, ma farsi consigliare dal proprio veterinario.5) Variare gradualmente l’alimentazione del cane: se decidiamo di modificare la dieta del nostro cane o siamo costretti a farlo per problemi di intolleranze alimentari, ricordiamoci che bisogna farlo gradatamente. Cambiando da un giorno all’altro il cibo del nostro pet andremmo facilmente incontro a problemi di malassorbimento e diarrea.6) Riempire la ciotola con acqua fresca: è importante fare in modo che il nostro cane abbia sempre a disposizione acqua pulita e fresca nella sua ciotola, quindi è bene ricordarsi di cambiargliela anche più volte al giorno.Alimentazione del cane: è importante anche come e quando mangia Se è molto corretta offrire una corretta alimentazione del cane, non bisogna però trascurare altri aspetti legati al pasto che è bene rispettare per garantire la salute del proprio pet: 7) Lasciare al cane il suo spazio mentre mangia: una volta appoggiata la ciotola con la pappa a terra sarebbe bene allontanarsi e lasciare il nostro Fido tranquillo di finire il suo pasto, senza che però abbia sempre la pappa a disposizione, altrimenti potrebbe pensare di avere lui il controllo sul cibo. 8) Stabilire degli orari per i pasti: è bene dare regolarità all’alimentazione del cane: il quattro zampe deve sapere che non si mangia a qualunque ora del giorno, ma ci sono dei momenti precisi della giornata deputati al “sacro” rito del pasto, altrimenti si rischia che il cane chieda cibo in continuazione. Così invece il pet, che apprende sempre molto velocemente quello che gli interessa, imparerà quali sono gli orari della pappa e aspetterà quel momento. 9) Curare l’igiene: le ciotole in cui mangia e beve il cane devono essere sempre tenute pulite per evitare la proliferazione di batteri, così come gli avanzi di pappa nella ciotola, se scegliete un’alimentazione naturale con cibo umido, devono essere gettati e non riproposti al pasto successivo per evitare possibili intossicazioni alimentari. 10) Non affaticare il cane dopo i pasti: dopo mangiato il cane deve essere lasciato riposare; molti pet infatti quando hanno finito il pasto vanno spontaneamente a fare un “pisolino”. Bisogna evitare qualunque tipo di sollecitazione fisica: no alle lunghe passeggiate, alle corse e ai giochi esuberanti; per tutte queste attività bisogna aspettare almeno un’ora dopo il pasto, altrimenti, anche in questo caso, il rischio di torsione dello stomaco aumenta considerevolmente. Piaciuto l'articolo? 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intelligenza dei cani

Le razze di cani più intelligenti: la classifica di stanley coren

Curiosità Redazione -

INTELLIGENZA DEI CANI: LE RAZZE PIÙ INTELLIGENTI SECONDO STANLEY COREN Quali sono le razze più intelligenti? Stanley Coren ha stilato una classifica sull' intelligenza dei cani, ma non tutti sono d’accordo. Che i cani siano intelligenti è ormai da tempo assodato, ma c’è chi non si è fermato a questa constatazione di fatto, ma è andato oltre cercando di elaborare una graduatoria delle varie razze di cani sulla base della maggiore o minore intelligenza. Lo ha fatto Stanley Coren, professore e ricercatore dell’Università British Columbia di Vancouver ed appassionato cinofilo, che ne ha studiato a lungo le capacità mentali. È diventato famoso a livello mondiale con la pubblicazione del suo libro “ L’ intelligenza dei cani ”, tradotto in 26 lingue diverse e che gli ha portato vari riconoscimenti. Come si capisce dal titolo, Coren ha stilato una vera e propria classifica delle razze di cani più intelligenti, basandosi sulla capacità di apprendere in fretta nuovi comandi e eseguirli continuativamente nel tempo.Il gradino più alto del podio spetterebbe al Border Collie, un cane di origine inglese, tradizionalmente utilizzato per la conduzione delle greggi: proprio il dover gestire centinaia di pecore, spesso in autonomia, a distanza dal conduttore, avrebbe acuito in questa razza una maggiore capacità di problem solving. Inoltre, svolgendo un lavoro che prevede un preciso coordinamento con il pastore e spesso con altri cani, il Border Collie ha sviluppato particolarmente l’intuito e l’abilità a comprendere immediatamente, anche solo attraverso piccoli cenni, i comandi dell’uomo o i segnali provenienti dagli altri animali. Al secondo posto in classifica compare il Barboncino: è un cane molto attento a ciò che lo circonda e un fine osservatore; inoltre è in grado di adeguarsi con grande facilità alle abitudini dell’umano con cui condivide la propria esistenza. Tra le caratteristiche tipiche di questa razza anche la fedeltà verso il padrone, la docilità e il senso di accudimento nei confronti dei bambini. Ai primi posti della classifica non poteva mancare il Pastore Tedesco: da sempre una delle razze di cani più diffuse al mondo, nella sua storia è stato impiegato in molteplici attività di difesa, di ricerca, di salvataggio. Questo perché è un cane molto versatile, capace quindi di adattarsi a svolgere compiti diversi e impegnativi, che impara velocemente e facilmente. Se a questo aggiungiamo lo spiccato senso del dovere e l’obbedienza verso il padrone, la potenza fisica, la grande velocità e la protezione verso la famiglia, è facile capire perché sia una delle razze di cani più amate. Appena fuori dal podio troviamo il Golden Retriever, un cane molto docile di indole, obbediente, sempre alla ricerca dell’approvazione dell’essere umano, il che lo rende ancor più incline ad apprendere i comandi del padrone, allo scopo di compiacerlo, soddisfacendo le sue richieste. Proprio per queste sue caratteristiche è adatto a svolgere attività con persone affette da varie forme di disabilità, fisica o mentale; da qui il suo largo utilizzo nella Pet therapy. Al quinto posto troviamo Il Dobermann Pinscher: altro che cane destinato ad impazzire come si credeva un tempo! Il Dobermann è un cane intelligente, con un’ottima memoria; non è portatore di aggressività innata, come spesso si pensa, ma è piuttosto molto legato (a volte quasi morbosamente) al proprio padrone e istintivamente portato difendere la proprietà e la famiglia ad ogni costo. Proprio la sua tenacia, forza e coraggio nello svolgere il compito di guardiano e protettore hanno determinato la cattiva fama che ha accompagnato questa razza di cani in passato. LE ALTRE RAZZE DI CANI SARANNO DAVVERO MENO INTELLIGENTI? Dopo questi primi “magnifici cinque” la classifica sull'intelligenza dei cani di Coren prosegue fino al 79° posto, occupato dal Levriero; per completezza la riportiamo di seguito per intero, nel caso qualche padrone fosse curioso di vedere in che posizione si è classificato il suo amato quattrozampe, ma va detto che questa graduatoria ha suscitato molti pareri contrastati, come descritto nell’articolo “L’ intelligenza dei cani (2° parte): ma di quale intelligenza stiamo parlando?”.Ecco per intero la classifica delle razze di cani più intelligenti di Coren (dal 6° al 79° posto): 6 Pastore Shetland 7 Labrador 8 Pappilon 9 Rottweiler 10 Australian Cattle Dog 11 Welsh Corgi Pembroke 12 Zwergschnauzer 13 English Springer Spaniel 14 Tervuren 15 Schpperke - Pastore Belga 16 Collie - Keeshond 17 Kurzhaar 18 Flat coated retriever - Cocker Spaniel- Schnauzer 19 English Spaniel 20 Cocker Americano 21 Weimaraner 22 Malinois - Bernese 23 Volpino di Pomerania 24 Irish Water Spaniel 25 Vizla 26 Welsh Corgi 27 Chesapeake Bay retriever - Puli - Yorkshire 28 Rieseschnauzer - Cao de Agua Portoghese 29 Airedale Terrier - Bovaro delle Fiandre 30 Border terrier - Briard 31 Welsh Springer Spaniel 32 Manchester terrier 33 Samoiedo 34 Field Spaniel - Terranova - Australian Terrier - American Staffordshire terrier - Setter Gordon - Bearded Collie 35 Cairn terrier - Kerry Blue terrier - Setter Irlandese 36 Norwegian Elkhound 37 Affenpincher - Silky terrier - Zwergpinscher - Setter Inglese - Pharaon Hound - Clumber Spaniel 38 Norwich terrier 39 Dalmata 40 Soft Coated Wheaten terrier - Bedlington terrier - Fox terrier 41 Curly Coated retriever - Irish Wolfhound 42 Kuvasz - Australian Shepherd 43 Saluki - Spitz finnico - Pointer 44 Cavalier King Charles Spaniel - Drahtaar - Black and Tan Coonhound - American Water Spaniel 45 Siberian Husky - Bichon Frisé - English Spaniel 46 Tibetan Spaniel - English Foxhound - Otteehound - American Foxhound - Greyhound - Griffone 47 West Highland White terrier - Scottish Deerhound 48 Boxer - Alano 49 Bassotto - Staffordshire Bull terrier 50 Alaskan Malamute 51 Whippet - Shar pei - Fox terrier 52 Rhodesian Ridgeback 53 Ibizan hound - Welsh terrier - Irish terrier 54 Boston terrier - Akita Inu 55 Skye terrier 56 Norfolk terrier - Sealyham terrier 57 Carlino 58 Bouledogue francese 59 Griffone di Bruxelles - Maltese 60 Piccolo Levriero Italiano 61 Chinese crested dog 62 Dandie Dinmont terrier - Vendeen - Tibetan terrier - Japanese Chin - Lakeland terrier 63 Bobtail 64 Pastore dei Pirenei 65 Scottish terrier- San Bernardo 66 Bullterrier 67 Chihuahua 68 Lhasa apso 69 Bullmastiff 70 Shih tzu 71 Basset hound 72 Mastiff - Beagle 73 Pechinese 74 Bloodhound 75 Borzoi 76 Chow Chow 77 Bulldog 78 Basenji 79 Levriero Afgano

il cane zoppica

Il cane zoppica: cause, cosa fare e rimedi

Salute del cane Redazione -

Il cane zoppica: cause Quando il cane zoppica le cause possono essere molte: perciò occorre rivolgersi al veterinario per una diagnosi precisa e per una cura mirata. Uno dei motivi più frequenti per cui molti padroni si rivolgono al veterinario è che il loro cane zoppica. La zoppia nel cane è un problema che è maggiormente diffuso tra i quattro zampe anziani e la percentuale dei cani che la presentano cresce in rapporto all’età dell’animale, ma può manifestarsi anche in soggetti ancora giovani. Tutto dipende dalla causa sottostante ed è proprio questa a rappresentare talvolta una prima difficoltà per il veterinario, poiché le patologie che possono spiegare come mai il cane zoppichi sono numerose e molto differenti tra loro. Il medico dunque dovrà procedere andando per esclusione, partendo dall’ipotesi più semplice e procedendo via via, attraverso una serie di esami diagnostici, fino ad individuare la causa reale del problema. Proprio perché la diagnosi molto spesso non è immediata, è bene non aspettare troppo a lungo a sottoporre il proprio cane alla visita dello specialista se notate che presenta zoppia per più di uno o due giorni. Nell’esame obiettivo anzitutto il veterinario osserverà dove è localizzato il problema: se interessa gli arti anteriori o quelli posteriori, se il cane manifesta dolore al tatto dell’arto colpito, se il dolore è circoscritto ad una zona specifica e se la zoppia riguarda una sola articolazione o più di una; oltre a ciò valuterà la deambulazione del cane, per vedere direttamente come poggia l’arto dolorante, l’equilibrio e la stazione dell’animale. Nei casi più semplici il cane zoppica perché ha un problema localizzato ad una zampa, che può essere causato o dalla presenza di un corpo estraneo all’interno, ad esempio un forasacco da rimuovere, oppure da un ascesso; in questa circostanza la zampa si presenterà gonfia e molto dolente al tatto, per la presenza all’interno di pus, che verrà fatto fuoriuscire attraverso una piccola incisione, a cui seguirà una terapia antibiotica. In tutti gli altri casi occorrerà molto probabilmente effettuare degli esami strumentali, quali raggi ed eventualmente TAC o risonanza. Tra le possibili cause di zoppia nel cane vi sono infatti patologie che solo in questo modo possono essere individuate con precisione, ossia:Patologie osteoarticolari: frattura, artrosi, ernia del disco, displasia di gomito o anca, quest’ultima congenita e diffusa soprattutto in alcune razze di taglia grande, come Labrador, Golden Retriever, Pastore Tedesco, ecc; Patologie neurologiche come la mielopatia degenerativa o la meningomielite; Patologie sistemiche quali il morbo di Cushing o iperadrenocorticismo; Altre patologie: tumori, emboli o, nei cuccioli, un accrescimento troppo rapido in rapporto allo sviluppo e al consolidamento dell’apparato scheletrico.Il cane zoppica: rimedi Le terapie da intraprendere quando il cane zoppica variano molto a seconda della causa che viene individuata: se ad esempio si tratta di ernia del disco, sarà possibile rimuoverla chirurgicamente se le condizioni generali e l’età dell’animale lo consentono; anche in caso di displasia si può valutare l’operazione, ma sarà uno specialista ortopedico a consigliarvi circa la sua opportunità. Se il cane zoppica perché affetto da artrosi, si procederà con una terapia antidolorifica, a base di antinfiammatori, e spesso con la somministrazione di integratori specifici per le cartilagini, come il condroitin. Nel caso di patologie neurologiche degenerative si perseguirà una linea conservativa, cercando di ritardare il più possibile gli effetti legati al progredire della malattia, con l’utilizzo di cortisonici o antinfiammatori, a secondo della valutazione del veterinario.

riporto nel cane

Come insegnare il riporto al cane: tutti i consigli

Addestramento Redazione -

Il riporto può essere insegnato al cane utilizzando diversi accorgimenti a seconda della reazione dell’animale quando lanciamo l’oggetto da recuperare. Uno degli esercizi più comunemente richiesti nell'addestramento del cane è il riporto: consiste nel lanciare un oggetto al nostro amico a quattro zampe, il quale dovrà raccoglierlo, riportarcelo e lasciarlo nuovamente a noi. Gli ostacoli che si possono incontrare quando si insegna il riporto al cane possono riguardare una o più di queste quattro fasi dell’esercizio, a secondo del pet con cui ci troviamo a lavorare. Anzitutto bisogna considerare che per il cane è innaturale riportare un oggetto che susciti in lui interesse e ancor più scegliere di cederlo a noi; l’istinto spinge il nostro quattro zampe a tenerlo per sé e a mordicchiarlo, se si tratta di un giocattolo, o comunque a mollarlo solo quando non lo trova più divertente. Anche in questo tipo di addestramento si utilizza il gioco per insegnare il riporto al cane, perché l’educazione non deve mai essere coercitiva, ma stimolante e piacevole per il nostro pet. Prima di iniziare è bene che si sia già instaurato un certo legame tra padrone e cane; ancor meglio se quest’ultimo ha già imparato il comando “resta”, che permette un maggior controllo sull'animale, qualunque sia l’addestramento che vogliamo impartirgli.Come insegnare al cane a riportare la palla Per iniziare bisogna munirsi di un gioco che piace molto al cane, come una pallina, un fresbee o un bastone che, con il pet al nostro fianco in posizione di riposo, lanceremo lontano da noi. Appena libereremo il cane dal “resta” impartendogli un altro comando del tipo “vai” o “prendi”, questo si precipiterà verso l’oggetto che abbiamo lanciato. A questo punto si possono avere diversi comportamenti a seconda del cane:Se il cane afferra l’oggetto e ci gioca, ma rimane lontano e non lo riporta verso di noi, dovremo farlo avvicinare attirandolo con un altro gioco, che agiteremo in aria o faremo rimbalzare se è una pallina, accompagnando il tutto con un tono di voce gioioso ed enfatico, per renderlo ancor più attraente agli occhi del pet; oppure gli mostreremo un bocconcino di cui è ghiotto.In questo modo il cane tornerà verso di noi con il primo oggetto in bocca e, quando sarà vicino, lo mollerà per prendere il nuovo gioco o la ghiottoneria che gli stiamo offrendo. Nel preciso momento in cui il cane apre la bocca per lasciare l’oggetto dobbiamo pronunciare il comando che vogliamo associ a quel gesto, che può essere “Lascia”, “Molla” o quello che vogliamo purché si continui ad utilizzare sempre la stessa parola.Un’altra soluzione che non prevede l’utilizzo di ricompense può essere quella di far sedere il cane e aspettare accanto a lui che molli spontaneamente l’oggetto, che noi prenderemo al volo, pronunciando sempre il comando prescelto.Se il cane invece, una volta raggiunto l’oggetto lanciato, lo annusa appena, ma non lo prende in bocca, mostrando poco interesse, dovremo provare ad utilizzarne un altro per lui più attraente. Altrimenti, un’efficace escamotage per insegnare il riporto al cane può essere quello di usare un kong, uno di quei giochi cavi all’interno per potervi mettere qualche bocconcino. In questo modo il cane sarà attirato dall’odore del cibo e afferrerà l’oggetto; dopodiché procederemo come descritto al punto precedente.Se invece siamo così fortunati che il cane, oltre ad afferrare subito l’oggetto, lo riporta anche da noi, dobbiamo indietreggiare un po’ e riempire il pet di lodi e carezze. A questo punto il più è fatto e non ci resta altro che insegnargli a lasciare il gioco.  Come insegnare il riporto al cane adulto Se vogliamo insegnare il riporto al cane adulto che non ha più molta voglia di giocare, possiamo incentivare la sua attenzione verso l’oggetto da riportare sostituendolo direttamente con del cibo, lanciando, ad esempio, un pezzo di wurstel e pronunciano il comando “Prendi”. Il cane ovviamente raggiungerà di corsa la leccornia, ma se la mangerà all’istante, cosa che non dobbiamo assolutamente impedirgli. Dopo aver ripetuto qualche volta questo esercizio però potremo utilizzare da lanciare un oggetto che avremo impregnato con l’odore del wurstel sfregandocelo sopra.

animale in casa

Avere un animale in casa fa bene: tutti i benefici

Curiosità Redazione -

Gli animali fanno bene alla salute Un animale in casa è un toccasana per la salute di adulti e bambini. Quali sono i benefici più evidenti? La presenza di un animale riduce:stress ansia malattie cardiache aiuta nelle relazioni con gli altriChi ha un animale in casa conosce sicuramente alcuni dei benefici che vivere con un cane comporta e, negli ultimi anni, anche diverse ricerche scientifiche hanno confermato questa “sensazione”. Avere un animale domestico infatti implicherebbe molteplici vantaggi per la salute umana, sia a livello fisico che mentale; vediamo quali sono:Ridurre ansia e stress: non c’è niente di più rilassante e piacevole che accarezzare il proprio pet e dedicare un po’ di tempo ai “grattini” di rito, che il vostro cane accoglie sempre con gioia e riconoscenza.Dopo una giornata faticosa e impegnativa è estremamente distensivo sedersi sul divano di casa con accanto il proprio cane e trascorrere una mezz’oretta a coccolarlo. Dare e ricevere attenzioni produce endorfine nel nostro cervello, come in quello del nostro animale domestico; si tratta di sostanze chimiche generate da una ghiandola cranica chiamata ipofisi, che stimolano in noi una sensazione di benessere, capace di diffondersi a tutto l’organismo.Garantire una migliore forma fisica: chi ha cane è incentivato a fare più movimento, vuoi per necessità, perché il quattro zampe deve uscire a fare i propri bisogni, vuoi per piacere. Una passeggiate quotidiana con il proprio pet, magari al parco o in un bosco, è per entrambi un passatempo divertente e salutare al tempo stesso.Tanto il padrone quanto il cane possono in questo modo svolgere un esercizio fisico quotidiano, continuativo e costante nel tempo, ma non troppo faticoso e adatto a persone di tutte le età. Le attività che si possono praticare col proprio cane comunque non si limitano a questo: i più sportivi possono fare jogging, andare in bicicletta o addirittura nuotare assieme all’adorato quattro zampe.Ridurre il rischio di malattie cardiovascolari: proprio per i motivi di cui sopra, avere un animale domestico protegge da infarto e ipertensione. Lo avrebbe dimostrato una ricerca dell’American Heart Association, secondo cui chi possiede un cane, essendo meno stressato e facendo più moto, sarebbe meno esposto ad alcuni importanti fattori di rischio quali il sovrappeso, il diabete, la pressione alta e godrebbe dunque di una forma fisica migliore. Diminuire l’insorgenza di depressione: chi ha un animale in casa non è mai solo. La presenza costante, affettuosa e anche impegnativa dei nostri amici a quattro zampe può essere determinante nel combattere la solitudine.Avere un cane accanto significa anche sentirsi amati e importanti, anzi indispensabili, per qualcuno e quindi avere una motivazione in più per affrontare positivamente la giornata: aumenta l’autostima ed incentiva anche la socializzazione, visto che induce ad uscire di casa, a incontrare padroni di altri cani e a fare nuove conoscenze.Avere un cane fa bene ai bambini Recenti studi hanno dimostrato che anche per i bambini crescere con un animale in casa comporterebbe evidenti vantaggi, come:Ridurre l’insorgenza di allergie: vivere a contatto con un cane o un gatto rafforzerebbe il sistema immunitario, perché esporrebbe a virus e batteri veicolati dall’animale, ma non trasmissibili all’uomo, che renderebbero l’organismo del bambino più forte e reattivo.Secondo l’Università di San Francisco inoltre comporterebbe anche una minore probabilità per i bambini di contrarre virus stagionali che causano malattie dell’apparato respiratorio, come tosse e raffreddore, ma anche asma.Crescere più indipendenti ed equilibrati: oltre ai benefici fisici che la vita con una animale domestico produce sui nostri figli, ci sono anche effetti positivi altrettanto importanti sullo sviluppo della loro personalità.I bambini imparerebbero fin da piccoli il senso di responsabilità nel prendersi cura di un cane o di un gatto, ma anche il rispetto nei confronti del pet; in questo è fondamentale che siano i genitori ad indirizzarli correttamente, facendo capire al bambino da subito che un animale in casa non è un giocattolo, ma un essere intelligente e senziente con le sue esigenze e i suoi spazi da rispettare. In tal modo i bimbi svilupperebbero anche un maggiore autocontrollo, che li aiuterebbe a relazionarsi col mondo esterno e li renderebbe più capaci ad interagire con gli altri.

cane disturba la quiete pubblica

Il cane disturba la quiete pubblica: quando avviene?

Comportamento Redazione -

IL CANE DISTURBA LA QUIETE PUBBLICA SE ABBAIA? Spesso i vicini di casa si dimostrano insofferenti nei confronti di un cane che abbaia e ne sono infastiditi. Ma quando veramente il cane disturba la quiete pubblica? Capita frequentemente che nascano discussioni o vere e proprie liti tra i padroni di un quattro zampe e gli altri abitanti dello stesso stabile o di quelli limitrofi, che si lamentano per l’abbaiare del cane. Talvolta queste diatribe finiscono addirittura in tribunale, a seguito di denunce alla Pubblica Autorità: non sempre però ha torto il cane che abbaia. Le leggi che deve tener presenti ogni proprietario di cani sono:l’ex articolo 659 del Codice Penale sul disturbo della quiete pubblica che dice: “chiunque mediante schiamazzi o rumori, oppure suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, è punito con l’arresto fino a tre mesi” o con un’ammenda fino a 300 euro. i Regolamenti di Polizia Urbana del Comune di residenza, dove spesso è previsto che il cane non debba recare disturbo o danno al vicinato soprattutto di notte.Alcune sentenze hanno però affermato che per dire che il cane disturba la quiete pubblica, la conseguente protesta deve riguardare una pluralità di persone, precisando che i rumori provocati dagli animali “devono incidere negativamente sulla tranquillità di un numero indeterminato di persone”. Questo anche perché spesso accade che le liti tra i vicini di casa abbiano radici diverse, come vecchi rancori o dispetti reciproci, e che prendersela con il cane che abbaia sia solo un pretesto per “farla pagare” al vicino antipatico. Così la giurisprudenza moderna tende a seguire una linea “garantista”, secondo cui per condannare qualcuno in quanto il suo cane disturba la quiete pubblica deve essere accertato che non è un solo inquilino ad essere disturbato, ma una pluralità di persone. Purtroppo ad oggi però la norma in questa materia è ancora troppo largamente interpretabile, quindi capita che di fronte a situazioni simili si abbiano sentenze molto diverse tra loro o che addirittura una sentenza di condanna nei confronti del proprietario di un cane che abbaia venga poi ribaltata nei successivi gradi di giudizio. Alcuni tribunali, ad esempio, pongono un maggiore accento sulla condotta del padrone che non ha impedito l’abbaiare del proprio cane, nonostante le proteste dei vicini; viene condannata quindi la negligenza dell’umano e la sua volontarietà se il  cane disturba la quiete pubblica.A VOLTE L’ABBAIARE REITERATO DEL CANE PUÒ ESSERE SINTOMO DI UN MALESSERE Disturbo della quiete pubblica a parte, se ci concentriamo sul benessere dell’animale, bisogna considerare che un cane che abbaia continuamente può manifestare un sintomo di sofferenza: il pet a volte è lasciato troppo solo, magari tutto il giorno chiuso in casa o in giardino senza nessuna possibilità di sfogo. I quattro zampe necessitano della compagnia degli esseri umani e una situazione di solitudine prolungata e reiterata può essere per loro intollerabile; quindi abbaiano ininterrottamente o latrano nel disperato tentativo di richiamare l’attenzione del padrone, esprimendo un malessere che non deve essere sottovalutato. Diversa invece è la circostanza del cane che, come è normale che sia, fa la guardia alla proprietà e la difende, quindi abbaia quando passa un estraneo o un altro cane vicino alla propria casa: in questo caso il cane sta solo facendo il suo “lavoro”, quello per cui proprio noi uomini lo abbiamo selezionato per secoli, allo scopo di essere “avvisati” in caso di pericolo; è questo infatti uno dei motivi che hanno spinto l’uomo primitivo a scegliere di avere un cane accanto a sé. Del resto, fino a non molto tempo fa nelle nostre campagne era normale che i cani abbaiassero e nessuno se ne lamentava. In certi casi dovremmo essere noi umani più razionali e tolleranti e pensare che, così come chiediamo il rispetto della quiete pubblica al padrone del cane, dobbiamo anche a nostra volta rispettare l’animale e la sua natura, la stessa per la quale millenni fa abbiamo eletto il cane a nostro compagno privilegiato.

BAT nel cane

Bat nel cane: un metodo di addestramento per cani aggressivi

Addestramento Redazione -

BAT nel cane (sta per Behavior Adjustment Training) è una tecnica di educazione mirata a riabilitare cani con problemi che li portano a sviluppare atteggiamenti di aggressività. BAT è un metodo di addestramento cani e una terapia comportamentale piuttosto recente, introdotta nel 2009 dalla dottoressa Grisha Stewart che, dopo un Master in Psicologia con specializzazione in comportamento animale, ha iniziato a concentrare i propri studi sulle metodologie di modificazione comportamentale del cane. La BAT nel cane si basa sui principi, già da tempo utilizzati nel campo dell’addestramento cinofilo, della desensibilizzazione e del contro-condizionamento e li utilizza entrambi, associandoli in una sequenza di rinforzo negativo seguito da più rinforzi positivi. Va precisato che per rinforzo negativo non s’intende una punizione, ma semplicemente l’allontanamento del cane da quello stimolo che provoca in lui la reazione aggressiva, il che costituisce per il quattro zampe già di per sé un rinforzo funzionale, cioè un “premio”. Quando infatti il cane abbaia, ringhia, salta e rizza il pelo appena vede un altro cane o una persona lo fa allo scopo di indurli ad allontanarsi da sé, nella maggior parte dei casi perché ne ha paura, e vedendo che con questo suo comportamento ottiene il risultato voluto, viene gratificato e si autoalimenta, in un circolo vizioso che per il padrone è difficile interrompere. Con la tecnica BAT invece si fa in modo che il cane ottenga sempre lo stesso risultato desiderato, cioè l’allontanamento dallo stimolo che provoca in lui reattività, ma solo quando assume un atteggiamento non aggressivo. Così il cane capirà che c’è un altro modo per raggiungere il risultato voluto: non più reagendo, ma al contrario rimanendo calmo e che, anzi, da questo nuovo atteggiamento ricaverà anche altre gratificazioni (i rinforzi positivi), sotto forma di premi in cibo e coccole del padrone. Il Behavior Adjustment Training dunque è una metodologia per nulla coercitiva, che ha il merito di infondere fiducia nel cane ed accrescere la sua autostima, ma anche di insegnargli a controllarsi e a controllare l’ambiente circostante, modificando il proprio atteggiamento nei confronti dello stesso e imparando l’efficacia di comportamenti alternativi.Bat nel cane: dalla teoria alla pratica, come si applica Ma come si applica nella pratica il metodo BAT nel cane? Bisogna creare uno scenario tipo, riproducendo quella situazione che generalmente scatena la reattività del cane: ad esempio, se il vostro quattro zampe manifesta aggressività quando vede i suoi simili, occorre utilizzare la collaborazione di un cane quieto e paziente (e del suo padrone), da far collocare ad una distanza iniziale di circa 70 metri. Dopodiché si avanza col cane da rieducare al guinzaglio in direzione del quattro zampe che fa da “esca” e, appena il primo inizia a mostrare reattività, bisogna fermarsi e osservare con molta attenzione il cane. Al primo segnale calmante dell’animale in addestramento, quando cioè distoglie lo sguardo, volta la testa altrove, annusa a terra, si lecca il naso, ecc, bisogna dare un clicker (se si utilizza questo strumento) oppure un avviso vocale positivo (come un: “Ok” o un “Sì”), voltarsi subito indietro e correre assieme al cane in direzione opposta a quella in cui si trova il quattro zampe “esca”, premiandolo contemporaneamente con un bocconcino e con carezze e lodi. Ripetendo questo esercizio diverse volte si vedrà che il cane riuscirà ad avvicinarsi sempre più allo stimolo senza mostrare segni di reattività quindi, se inizialmente l’atteggiamento aggressivo compariva a 60 metri di distanza, poi si manifesterà a 50 metri, a 40 metri, e via via scendendo fino ad eliminare completamente la reazione del cane. Questo perché il quattro zampe sarà progressivamente desensibilizzato, capendo che avvicinandosi all’oggetto delle sue paure non accade nulla di indesiderato, e contro-condizionato, perché imparerà che per ottenere il risultato voluto (l’allontanamento) non deve diventare aggressivo, ma al contrario restare calmo e tranquillo.

vaccinazioni del cucciolo

Vaccinazioni del cucciolo: quali fare e quando

Riproduzione e cuccioli Redazione -

Una delle domande più frequenti che si pone chi decide di prendere un piccolo di cane è quella relativa alle vaccinazioni del cucciolo da eseguire. A che età vanno fatte? Quali sono obbligatorie e perché? Per dare una risposta completa a tutti questi quesiti occorre anzitutto capire per quale motivo è necessario vaccinare il cucciolo. Subito dopo la nascita i cani ricevono dalla madre il colostro, una sostanza prodotta prima della montata lattea, che viene succhiata dai cuccioli attraverso le ghiandole mammarie. Il colostro è ricco di vitamine, proteine, aminoacidi, minerali e privo di zuccheri e grassi, ma soprattutto contiene una notevole quantità di elementi dall’elevato potere immunologico, che aiutano l’ancora debole organismo del cane a difendersi da possibili agenti patogeni, come batteri o virus. Questo effetto protettivo però va progressivamente scemando con la crescita del cucciolo che quindi, dopo le prime settimane di vita, rimarrà sempre più esposto a contrarre malattie infettive per lui potenzialmente letali. È in questo momento che si deve intervenire con le vaccinazioni, a partire all’incirca dalla 6° - 8° settimana di vita. Anzitutto è bene sapere che esistono vaccinazioni del cucciolo obbligatori per legge e altri facoltativi: quelli obbligatori hanno lo scopo di tutelare non solo il cucciolo che viene sottoposto a profilassi, ma anche tutti i cani e gli esseri umani che verranno in contatto con lui; vi sono infatti alcune patologie infettive che il cane potrebbe trasmettere anche all’uomo.In base alla legge italiana ogni quattro zampe deve essere vaccinato contro:Cimurro: è una grave malattia che si trasmette per via aerea attraverso respiro o urine e feci infette. Appartiene allo stesso ceppo del morbillo e causa nel cucciolo febbre alta, vomito, diarrea, fino a colpire il sistema respiratorio e quello nervoso, causando in un’alta percentuale la morte del soggetto colpito.Parvovirosi: è causata da un virus che colpisce esclusivamente i cani. Il contagio avviene tramite il contatto con le feci infette di un altro cane, ma anche alcuni insetti e roditori possono veicolare la malattia, pur non contraendola essi stessi. Pare addirittura che il pelo del cane possa trasmettere il parvovirus, su cui persiste anche per mesi. L’enterite parvovirale che si scatena provoca vomito e diarrea resistenti alle terapie perché il virus, prima insinuatosi nell’intestino e nelle tonsille, passa poi nel sangue, andando ad infettare diversi organi, quali il miocardio, i reni, il fegato. È una malattia contro cui non esiste cura, quindi la mortalità è altissima.Leptospirosi: è provocata da un batterio che può essere trasmesso al cane con il contatto diretto oppure attraverso le urine e l’acqua contaminata da animali infetti, in particolare i topi, ma anche con l’ingestione di carne di bovini e suini malati. Colpisce soprattutto il fegato o i reni e si presenta anch’essa con febbre, vomito, disidratazione. È una zoonosi, quindi può essere trasmessa dal cane all’uomo.Epatite infettiva (o Adenovirus tipo 1): è una malattia virale che viene trasmessa in molti modi (per inalazione, per contatto, tramite insetti portatori), quindi è altamente contagiosa. I sintomi sono vari, da emorragie a polmonite, febbre, diarrea, problemi alla vista. Nella sua forma fulminante la malattia conduce a morte repentina.Tracheobronchite infettiva o “tosse dei canili”: è causata da batteri e virus , tra cui l’Adenovirus tipo 2 o il virus parainfluenzale tipo 2, che provocano prima la tracheite e poi la bronchite. Il contagio è più frequente in ambienti dove convivono molti cani in spazi ridotti, come i canili appunto, e quando il sistema immunitario è indebolito.Va detto che alcune di queste malattie, che sembravano quasi scomparse, sono tornate a presentarsi negli ultimi anni, a causa dell’arrivo spesso illegale di cuccioli dall’Est europeo, privi delle dovute vaccinazioni; pertanto è ancora più importante effettuare la corretta profilassi sui propri cani.Vaccinazioni del cucciolo: quali sono quelle facoltative Oltre a quelle sopra descritte esistono altre possibili vaccinazioni cui il cane può essere sottoposto, a seconda della necessità o del consiglio del veterinario: si tratta dell’antirabbica, che diventa obbligatoria se si intende portare il cane all’estero o in alcune regioni italiane, come in Sardegna, e dei vaccini contro la borrelia burgdoferi, le parainfluenze, la bordetella, il coronavirus. In genere sono consigliabili solo in quelle parti del mondo in cui c’è ancora un’alta diffusione di queste malattie.Vaccinazioni del cucciolo di cane: ci sono dei rischi? I vaccini sono iniezioni attraverso le quali vengono inoculati al cucciolo i batteri o virus inattivi contro cui si vuole proteggere il soggetto, in modo da stimolare il suo sistema immunitario a reagire contro di essi, senza arrivare a sviluppare la malattia, ma creando nell’organismo gli anticorpi necessari a contrastare quegli agenti patogeni, in caso in futuro ne venisse nuovamente a contatto. Come tutti i vaccini, anche quelli per cani possono dare origine a reazioni avverse, che vanno dal lieve gonfiore nel punto in cui è stata fatta l’iniezione alla febbre, allo shock anafilattico se c’è intolleranza e, in casi rari al decesso. Comunque i rischi sono di molto inferiori a quelli che l’animale correrebbe se  non venisse vaccinato, tanto più che se il cane tollera il vaccino la prima volta lo tollererà sempre.A che età bisogna vaccinare il cucciolo? La prima vaccinazione del cucciolo viene generalmente effettuata tra la 6° e l’8° settimana di vita, contro Cimurro, Parvovirus e, se necessario, Parainfluenza, dopodiché si fanno altri due richiami a distanza di circa 21 giorni l’uno dall’altro, quindi:a 10-12 settimane si effettua il vaccino contro l’Epatite infettiva, la Parvovirosi, il Cimurro, la Leptospirosi e la Parainfluenza (se necessario) a 14-16 settimane si ripete il vaccino sopradescritto.A questo punto il ciclo vaccinale obbligatorio è concluso ed occorrerà solo effettuare un richiamo una volta all’anno. Nel caso si voglia vaccinare il cucciolo anche contro la Rabbia, allora la profilassi andrà fatta intorno alle 12 settimane di vita.

Quanto vive un cane? vita media di un quattrozampe

Salute del cane Redazione -

Quanto può vivere un cane? Secondo quanto emerso da recenti studi la vita media del cane si sarebbe allungata negli ultimi quarant’anni. Diversi istituti di ricerca hanno rivolto le loro indagini scientifiche a cercare di raccogliere dati statistici per capire quanto vive un cane oggi e se l’età dei cani sia in media aumentata. Ne è emerso che la vita media dei nostri amici a quattro zampe si attesta all’incirca intorno ai 12-13 anni grazie ad alcuni fattori che in buona parte sono gli stessi che hanno determinato una maggiore longevità anche di noi esseri umani, ossia una maggiore attenzione per l’alimentazione, migliori condizioni di vita e cure sempre più mirate. Tuttavia bisogna fare le opportune differenze in base alla taglia e alla razza: è confermato che i cani di taglia piccola hanno una vita media di durata maggiore, così come i meticci risulterebbero godere di un’aspettativa di vita più lunga. Il Chihuahua è risultata essere la razza più longeva: supera facilmente i 15 anni d’età e può arrivare anche fino a 20. Seguono poi il Bassotto e il Barboncino, che spesso vivono 17 anni e più, ma anche lo Shih Tzu, lo Yorkshire e il Volpino di Pomerania non scherzano, se si considerano i picchi di età dei cani mediamente raggiunte. In tutti questi casi si tratta comunque sempre di quattro zampe che non superano generalmente i 4 – 6 chilogrammi di peso. Non si conoscono ancora esattamente le ragioni per cui i cani di taglia superiore siano generalmente destinati ad una vita più breve: è un dato di fatto però che in questi l’incidenza di malattie cardiache e osteoarticolari è più alta, il che potrebbe influire sulla statistica. Se un cane di taglia media, come il Beagle o il Cocker, vive 14-15 anni, un Labrador, un Golden Retriever o un Pastore Tedesco arriva oggi ai 12-13 anni, mentre si scende a mano a mano che le dimensioni del quattro zampe aumentano, fino ad arrivare ad una vita media del cane Bovaro del Bernese, del Terranova o dell’Alano che difficilmente supera i 9-10 anni.Quanto e di cosa si ammalano i cani I nostri amici a quattro zampe vivono più a lungo che in passato anche perché sono curati meglio: la medicina veterinaria infatti ha contribuito notevolmente ad aumentare la vita media del cane perché ha compiuto enormi progressi, mettendo a disposizione nuovi mezzi diagnostici, che permettono una prevenzione molto più efficace. Complice il continuo aumento del numero degli animali domestici e la disponibilità dei padroni a spendere anche cifre considerevoli per la salute dei loro pet, l’industria farmaceutica si è concentrata sempre più sulla ricerca in ambito veterinario e ha realizzato nuovi farmaci sempre più specifici. Il risultato è che l’età dei cani è aumentata progressivamente e sono sempre di più quelli che muoiono per patologie correlate alla vecchiaia: uno studio dell’American Kennel Club rivela infatti che le principali cause di morte dei nostri pet sarebbero l’insufficienza renale, l’insufficienza cardiaca e i tumori. Questa ricerca, d’altro lato, afferma che la salute dei nostri cani sarebbe in media buona: dai quasi 400.000 proprietari di cani interpellati infatti sarebbe emerso che oltre il 65% degli animali non avrebbe malattie in corso e che quelli affetti da qualche patologia, soffrono di problemi di lieve entità, come dermatiti e altre alterazioni cutanee, cisti e lipomi oppure otiti e artrite.

adottare un cane dal canile

Adottare un cane dal canile: come funziona, tutti i consigli e i passi da compiere

Curiosità Redazione -

Adottare un cane dal canile: come funziona La decisione di prendere un cane è sempre un momento di gioia e assieme un atto di responsabilità nei confronti dell’animale la cui vita da quel momento dipenderà per sempre dalla vostra; se poi la scelta è di adottare un cane dal canile allora si tratta anche di un gesto di lodevole generosità. Cosa occorre fare per adottare un cane dal canile? Anzitutto occorre compilare una domanda di adozione che vi verrà fornita dagli addetti della struttura nella quale, oltre ai vostri dati, vi verranno chieste anche informazioni sulle vostre abitudini di vita, per capire se siano veramente compatibili con le esigenze di un cane. Nella maggior parte dei casi seguirà anche un colloquio con il personale del canile che potrà chiedervi molte notizie anche sulla vostra vita privata, apparentemente non direttamente collegate all'adozione del cane, ma non spazientitevi! Lo scopo di queste domande è quello di conoscervi, di capire che persona siete, se avete il tempo e la voglia necessarie per prendervi cura adeguatamente dell'animale, insomma se siete realmente intenzionati a fare del nuovo quattro zampe un compagno di vita. Troppo spesso infatti accade che chi decide di adottare un cane dal canile riporti indietro il pet dopo pochi giorni per i più svariati motivi, molti dei quali non sono da ascrivere a colpa del cane, ma dell’umano che non ha ponderato a sufficienza la propria decisione. Non si può “rispedire il cane al mittente” come se niente fosse: solo in casi di comprovati e insormontabili problemi il canile può riaccoglierlo: per l’animale sarebbe un altro grave trauma sperimentare la nuova vita in famiglia per poi essere nuovamente ripiombato nella routine del canile, il che potrebbe minare il suo equilibrio, rendendolo ancora più difficile da adottare. Bisogna ricordare che il cane deve avere il tempo e il modo di adattarsi a voi e ai vostri ritmi di vita: si trova all'improvviso in un ambiente completamente sconosciuto e con persone viste poche volte prima dell’adozione, delle quali magari non sa ancora se può fidarsi oppure no. Bisogna mettersi nei panni del cane e pensare a come vi sentireste se veniste allontanati dalle vostre consuetudini quotidiane (per quanto si tratti di quelle poco allettanti di un canile) e vi trovaste a dovervi adeguare in men che non si dica ad uno stile di vita opposto. La vostra intenzione sarà pure quella di amare il cane e regalargli una nuova migliore vita, ma voi lo sapete, il cane ancora no; dovete dargli il tempo di capirlo.Adottare un cane dal canile: i consigli su come affrontare la scelta Una volta inoltrata la domanda di adozione al canile, se non avete già trovato il cane che vi ha fatto “innamorare”, il personale del canile vi farà vedere alcuni cani, in base alle informazioni che voi avete dato e alle preferenze eventualmente indicate, ad esempio relativamente alla taglia piccola, media o grande da voi favorita. Una volta individuato il cane si procederà alla conoscenza reciproca tra voi e il quattro zampe: vi verrà chiesto di fare alcune visite al canile per trascorrere un po’ di tempo con lui, giocare assieme e magari potrete portarlo con voi per un intero pomeriggio a fare una passeggiata o a correre su un prato per vedere come interagite l’uno con l’altro. Cercate di fare domande agli addetti della struttura per avere informazioni sul cane, sul suo carattere, sul suo passato, sulle eventuali precedenti adozioni dal canile e sui motivi per cui sono fallite, perché queste notizie possono rivelarsi molto importanti ai fini della scelta del cane più adatto a voi e scongiurare il rischio di ripensamenti postumi. Prima che l’adozione diventi effettiva è probabile che qualche incaricato del canile venga a casa vostra a vedere l’ambiente in cui andrà a vivere il cane: non perché l’animale abbia necessariamente bisogno di ampi spazi – spesso al cane bastano anche due vani pur di essere assieme al proprio umano – ma dipende dall'animale; anche la visita a domicilio poi è un modo per vedere quanto siete affidabili. Quando finalmente arriverà il giorno di portare via definitivamente dal canile con voi il cane dovrete firmare gli ultimi incartamenti che ufficializzano che voi siete il nuovo proprietario del pet e vi verrà consegnato il suo libretto sanitario contenente le informazioni sulla sua salute e sulle vaccinazioni svolte. Molti canili poi, anche dopo l’adozione, inviano dei loro incaricati a fare una o più visite a sorpresa alla nuova famiglia del cane per accertarsi che sia tenuto nella maniera adeguata.Adottare un cane dal canile: l'atteggiamento giusto nei confronti del personale Nella maggior parte dei casi il personale del canile dovrebbe essere esperto e qualificato, ma non si può negare che esistano canili di “serie A” e canili di “serie B”. È una triste realtà che alcuni canili, soprattutto del centro-sud Italia, non siano sempre completamente orientati al benessere degli animali ospitati o non abbiano i mezzi idonei a farlo. Anche nel caso aveste l’impressione che gli addetti della struttura non seguano del tutto una procedura chiara e non vi sembrino del completamente capaci ad orientarvi nella scelta, se vi interessa davvero il cane, mantenete sempre comunque un atteggiamento il più possibile disponibile. Adottare un cane dal canile è un vero e proprio percorso da compiere e la vostra buona disposizione non potrà che facilitare e accelerare questo cammino.

dare biscotti al cane

Snack per cani: quali sono i biscottini più indicati? i nostri consigli

Alimentazione Redazione -

Esistono tantissimi snack per cani, alcuni salutari e altri meno, anche a seconda della razza che abbiamo. Gli snack per cani in commercio in tutti i negozi per animali, ma presenti anche sugli scaffali dei supermercati, sono davvero molti. Negli ultimi decenni gli “stuzzichini” creati appositamente per i nostri pet hanno conquistato un’interessante quota di settore nella produzione di alimenti per cani. Ecco così che si vedono “fiorire” nuovi snack per cani continuamente e, complice anche la massiccia pubblicità dedicata, spesso ci troviamo ad acquistarli senza sapere cosa contengono e se sono davvero indicati a far parte della dieta del nostro quattrozampe. A volte scegliere diventa difficile perché la gamma del prodotto è molto ampia: si va dai biscotti per cani, aromatizzati al pollo, coniglio, manzo, agnello (solo per dirne alcuni) ai bastoncini morbidi a base di carne essiccata, alle ossa di pelle di bufalo, alle “gocce” al gusto di formaggio,  agli stick per pulire i denti, e si potrebbe proseguire ancora a lungo. Ma quando ci troviamo di fronte a tutte quelle confezioni colorate ed allettanti ci domandiamo davvero se dare biscottini al cane fa bene alla salute del nostro Fido? Non sempre, anzi spesso tendiamo a scegliere gli stuzzichini in base al gusto del nostro quattrozampe, acquistando quello che a lui piace di più e lasciandoci prendere indirettamente “per la gola”. La prima cosa da considerare invece è la composizione di questi prodotti: bisogna leggere gli ingredienti indicati sulla confezione. In questo modo ci renderemo conto che gli snack per cani sono alimenti completi che contengono proteine (carni), fibre (sottoprodotti di origine vegetale), olii e grassi, sostanze minerali, semi e piante aromatiche, oltre ad antiossidanti, conservanti e spesso additivi nutrizionali, come vitamine (A ed E) o solfati. Questi cosiddetti alimenti complementari quindi, se aggiunti alla già completa dieta quotidiana dell’animale finiscono per andare a sovraccaricarlo: senza rendercene conto rischiamo così di fornire al nostro quattrozampe un eccesivo apporto calorico che, a lungo andare, può contribuire al sorgere di patologie serie come il sovrappeso e il diabete. Recenti studi hanno infatti calcolato che gli snack per cani conterrebbero circa il 9% del fabbisogno calorico giornaliero di un quattro zampe sui venti chili di peso e ben il 30% per uno che pesa intorno ai quattro-cinque chili. È importante dunque limitare l’utilizzo degli snack per cani a specifici momenti, quali l’addestramento, come premio dato all’animale per aver fatto quanto gli abbiamo chiesto, ma non bisogna dispensare golosità “gratuitamente” e abbondantemente nell’arco della giornata oppure quando ce lo richiede il nostro Fido – che tanto non ne sarà mai sazio e ce ne chiederà continuamente; un consiglio per regolarsi è di non superare mai le dosi indicate sulla confezione, in base alla taglia e al peso del cane. Se poi il cane è affetto da qualche specifica patologia (malattie cardiovascolari, insufficienza renale, diabete, ecc) bisogna essere ancora più cauti, perché un eccessivo apporto di proteine, grassi o zuccheri può peggiorare la situazione. Occorre allora ridurre ulteriormente le dosi e cercare gli snack per cani studiati appositamente, ad esempio quelli ipocalorici, senza zuccheri o a base di cereali integrali.Snack per cani fai da te: ci sono diverse ricette Un’ottima soluzione per ovviare al problema può essere quella di preparare in casa degli ottimi e sicuramente più salutari snack per i nostri amici cani. Certo dovremo impegnare un po’ del nostro tempo, ma la soddisfazione di aver fatto qualcosa di buono per il nostro amato quattro zampe ci ripagherà della fatica, e possiamo essere certi che lui apprezzerà il delizioso spuntino. Ci sono diverse ricette per confezionare biscotti 100% naturali per cani: tra tutte, una che è adatta ad ogni quattro zampe (giovane o vecchio, sano o un po’ acciaccato) è quella dei biscotti mela e carote, perché contengono ingredienti “dietetici” e poco calorici. Prepararli è semplice e veloce: bastano 300 gr di farina, 1 uovo, 2 mele frullate, 1 carota frullata, 1 cucchiaio e mezzo di olio di semi e, se volete, 1 cucchiaio di miele. Impastate il tutto, date la forma desiderata (magari con un bello stampino fatto a osso!), cuocete in forno a 180° per 40 minuti e il gioco è fatto! Il vostro cane ne andrà ghiotto e di sicuro non rimpiangerà gli snack acquistati al supermercato!

ciotole per cani

Ciotole per cani: come scegliere quelle migliori

Accessori cane Redazione -

Esistono diverse tipologie di ciotole per cani : facciamo un quadro di quello che offre il mercato in questo momento. La grande attenzione che molti padroni hanno verso i loro cani spesso li rende disponibili a spendere tutto il necessario non solo per la cura del proprio pet, ma anche per acquistare per lui accessori di vario genere dalle forme, dai colori e dalle funzionalità più varie. Ciò ha fatto sì che nell’ultimo decennio “fiorissero” letteralmente i negozi ed i supermarket per animali, che offrono una gamma sempre più ampia di prodotti di ogni genere, non tutti sempre di primaria utilità, come nel caso dei cappellini con visiera o dei profumi per cani… La ricerca di prodotti sempre più avveniristici anche nel settore della cinofilia ha portato però all’invenzione di accessori decisamente comodi da utilizzare nella vita quotidiana dei nostri quattrozampe, come nel caso delle ciotole con dispensatore automatico di cibo. La loro principale utilità consiste nel fatto che permettono di dispensare cibo al cane anche quando è solo in casa, ad orari prestabiliti e nelle quantità desiderate; quindi, se siamo tutto il giorno al lavoro o siamo costretti a lasciare il nostro pet per un buona parte della giornata, e non abbiamo nessuno che possa andare a dargli la tanto attesa “pappa”, non dobbiamo più preoccuparci che il nostro cagnolone soffra la fame. Esistono ormai molti modelli di ciotole automatiche, realizzate in vari materiali (dalla plastica al metallo) e con diverse funzionalità e tipologie di impostazione: si parte da quelle tecnicamente più elementari, in cui, ad esempio, il quattrozampe deve premere un pulsante o spostare una levetta per far aprire lo sportello e attingere al cibo, fino ad arrivare alle ciotole per cani dotate di meccanismi più elaborati. C’è quella con il timer incorporato, che permette di impostare l’orario del pasto, selezionando la programmazione ogni 4, 8 12 o 24 ore. Si possono programmare quattro pasti diversi in uno stesso giorno oppure due pasti in due giorni fino a un pasto al giorno in quattro giorni diversi e, all’orario prestabilito, il coperchio della ciotola si aprirà permettendo al cane di mangiare.Ci sono poi le ciotole “intelligenti”, capaci di azionarsi per mezzo del microchip di riconoscimento del cane: un apposito sensore infatti è in grado di leggere il codice di 15 cifre presente all’interno di ogni microchip e di far aprire il contenitore con il cibo solo quando è proprio quell’animale ad avvicinarsi nel raggio di lettura del dispositivo. L’utilizzo è semplice: basta scannerizzare il chip del nostro Fido, che verrà inserito nella memoria del congegno elettronico, in modo che, da lì in avanti, sarà sempre riconosciuto dal lettore. Questa ciotola è molto utile soprattutto per chi ha più animali in casa, perché permette di evitare, ad esempio, che il più goloso mangi più di una volta oppure che, se un animale deve assumere un tipo di alimento specifico o una medicina, ci sia la certezza che vengano somministrati proprio a lui e a nessun altro; il dispositivo infatti è in grado di memorizzare fino a 32 diversi chip.Ciotole per cani: spazio alla fantasia! Oltre a quelle che distribuiscono automaticamente cibo, vi sono altre tipologie di ciotole per cani adatte a specifiche occasioni, come la ciotola da viaggio: non è nulla di “tecnologico” o elaborato, ma è realizzata con tessuto in nylon impermeabile, adatta quindi sia per il cibo che per l’acqua. La sua comodità consiste nel fatto che è leggera e pieghevole, quindi occupa pochissimo spazio ed è pratica e funzionale da trasportare in ogni occasione: se si parte per le vacanze e si hanno bagagli già abbastanza ingombranti, ma anche da tenere in auto per averla sempre a disposizione, quando il nostro Fido avrà sete.

colpo di calore nel cane

Colpo di calore cane: sintomi, quanto dura, conseguenze, cosa fare e terapia

Salute del cane Redazione -

Il colpo di calore nel cane è un eccessivo aumento della temperatura corporea dovuto a vari fattori. Nella maggior parte dei casi il colpo di calore nel cane si verifica a causa delle eccessive temperature ambientali tipiche dei mesi estivi a cui il quattro zampe viene esposto, anche se possono esserci altre cause fisiologiche più rare, come crisi epilettiche, mancanza di calcio nel sangue, febbre, micotossine, che provocano anch’esse ipertermia. Normalmente la temperatura corporea del cane si aggira sui 38°-39° e viene mantenuta tale da un sistema di termoregolazione molto diverso da quello umano. I cani infatti non sudano attraverso l’epidermide, ma dissipano il calore per mezzo della respirazione: inspirano dal naso aria fresca proveniente dall’esterno, che va a raffreddare l’organismo, abbassando la temperatura interna, ed espellono calore ansimando, con l’evaporazione che si ha quando compiono respiri veloci e frequenti a bocca aperta. Se però l’aria che immettono dall’ambiente circostante è più calda rispetto alla temperatura dell’organismo, tutto il sistema di raffreddamento salta e il cane non è più in grado di termoregolarsi. È il caso che si verifica quando il pet viene lasciato in auto in estate: contrariamente a quanto si crede, spesso non è sufficiente nemmeno tenere i finestrini aperti o la vettura all’ombra per garantire un clima idoneo al cane. La temperatura in auto infatti può salire a livelli insopportabili in pochi minuti e anche lo stesso ansimare del cane, con la conseguente produzione di vapore acqueo, contribuisce ad aumentarla più velocemente.Colpo di calore nel cane: sintomi I sintomi del colpo di calore nel cane sono molto evidenti e insorgono repentinamente:agitazione e nervosismo; salivazione eccessiva, spesso densa e schiumosa; difficoltà respiratoria; aumento della frequenza cardiaca; vomito e diarrea; mancanza di coordinazione e disorientamento; mucose secche e di colore rosso scuroQuesti sintomi iniziali tendono a degenerare molto rapidamente, fino ad arrivare ad incapacità del cane di alzarsi dalla posizione supina, convulsioni, perdita di coscienza, coma e, quale conseguenza estrema, la morte.Tutti i cani, nessuno escluso, sono soggetti a subire un colpo di calore se vengono a trovarsi nelle condizioni ambientali precedentemente descritte, ma ve ne sono alcuni ancor maggiormente predisposti a questo grave evento. Stiamo parlando dei cani molto giovani e molto anziani, con patologie respiratorie e cardiache, di quelli con pelo folto e di colore scuro, ma anche di tutte le razze brachicefale (Boxer, Carlino, Pechinese, Bulldog, Boston Terrier, Cavalier King Charles Spaniel) che, avendo il muso corto e schiacciato, tendono ad sviluppare già per natura problemi di respirazione.Colpo di calore nel cane: conseguenze Viste le gravi conseguenze a cui il colpo di calore può condurre è assolutamente importante evitare che si verifichi. A questo fine bisogna anzitutto:non lasciare mai il cane in auto, nemmeno per brevi periodi e con i finestrini aperti; non esporre il cane al sole, soprattutto nelle stagioni più calde, ad esempio in spiaggia o in luoghi con il selciato in asfalto o cemento, che attirano in modo particolare il calore; quando il cane è all’aperto in estate, fare in modo che abbia sempre un luogo all’ombra e al fresco, in cui andare a sdraiarsi; cambiare spesso l’acqua nella ciotola, in modo che sia sempre fresca e piena; non sottoporre il cane ad intensa attività fisica quando fa caldo; evitare di uscire nelle ore più torride, ma portare il cane a passeggiare al mattino presto o dopo le 17,00; non far indossare al cane museruole troppo strette che gli impediscono di aprire la bocca e respirare liberamente; nelle giornate più calde bagnare di tanto in tanto il cane, soprattutto testa e zampe, per agevolare il raffreddamento.Colpo di calore nel cane: cosa fare È fondamentale, ai primi sintomi di ipertermia nel cane, portare il pet il più velocemente possibile dal veterinario perché si tratta di una situazione che degenera molto rapidamente. Ci sono comunque alcune misure da adottare nell’immediato che è bene conoscere: anzitutto trasferire subito il cane in un luogo fresco e areato, misurargli la temperatura corporea con un termometro rettale e cercare di farla scendere, bagnando il cane con acqua fresca, ma non ghiacciata, altrimenti si rischierebbe di peggiorare la situazione, causando la costrizione dei vasi sanguigni e quindi ostacolando ulteriormente la dispersione di calore. Una volta arrivati dal veterinario, spiegare bene le condizioni ambientali che hanno provocato il colpo di calore nel cane: non esiste una cura specifica per l’ipertermia, quindi il medico adotterà le misure più idonee in base alla gravità delle condizioni del cane, stabilizzando la temperatura corporea, somministrando liquidi per la reidratazione e ossigeno. Possono essere necessari alcuni giorni di ricovero perché il cane si ristabilisca completamente e la possibilità di guarigione e sopravvivenza variano molto in base alla  situazione: spesso quando l’animale arriva in stato di incoscienza o addirittura in coma è difficile scongiurarne il decesso.

dieta vegana per il cane

Dieta vegana per il cane: fa bene alla sua salute?

Alimentazione Redazione -

Far seguire una dieta vegana al cane è una scelta positiva? I nostri consigli. Negli ultimi anni l’alimentazione (per uomini e cani) è sempre più oggetto di studi, ricerche, dibattiti e soprattutto sempre maggiormente al centro del nostro interesse. L’attenzione per una dieta che sia sana e bilanciata è in crescita in particolar modo nei paesi occidentali, dove decenni di incuria alimentare hanno condotto all’aumento preoccupante di importanti malattie quali l’obesità e il diabete; questo vale non solo per noi umani, ma in buona parte anche per i nostri pet, spesso iper alimentati. Come sempre quando i temi sono importanti e coinvolgenti, capita che appassionino e dividano allo stesso tempo, soprattutto se si fanno scelte radicali, come quella di far seguire una dieta vegana anche al proprio cane. Se essere vegetariani (leggi il nostro focus sulla dieta vegetariana nel cane) significa bandire completamente dall’alimentazione ogni tipologia di carni e derivati, il veganesimo è ancora più estremo, perché elimina tutti i prodotti di origine animale, compresi quindi uova, latte, formaggi, ecc. Ma il cane può seguire una dieta vegana? Ha senso una dieta vegana per il cane ? A questa domanda non è così facile rispondere e, soprattutto, non esiste un’opinione univoca e universalmente condivisa, anzi, i pareri sono spesso molto discordanti. Per cercare di capire qualcosa in più sulla questione, bisogna anzitutto considerare che:uomo e cane non sono uguali dal punto di vista alimentare. I cani hanno mantenuto una struttura dell’apparato digerente in buona parte simile a quella del loro antenato lupo, tipica di un animale prevalentemente carnivoro, la cui dieta è composta per un 80% di proteine animali. In base a ciò il sistema digerente dei cani non sarebbe naturalmente fatto per cibarsi di sola frutta e vegetali.Di contro c’è chi sostiene che nei lunghi millenni di convivenza domestica con l’uomo il cane avrebbe subìto dei mutamenti anche fisici, che lo avrebbero distinto dal suo progenitore carnivoro e cacciatore, come, ad esempio, i canini meno pronunciati o la conformazione delle zampe e gli artigli meno aguzzi. I nostri pets addomesticati sarebbero diventati onnivori e quindi non avrebbero difficoltà ad adattarsi ad un’alimentazione vegana. Certo, ma “onnivoro” è chi mangia sia carne che vegetali, non chi mangia solo vegetali – ribattono i detrattori…Chi è contrario alla dieta vegana per il cane afferma che l’uomo adotterebbe questa “filosofia” alimentare principalmente per ragioni ideologiche, cioè per rispettare la vita di tutti gli animali e non provocare loro nessuna sofferenza derivante da allevamenti intensivi.Nel caso dei nostri pets però questo ragionamento non avrebbe senso perché al cane ovviamente non possono appartenere simili considerazioni etiche, quindi i padroni imporrebbero loro qualcosa che non li riguarda, ma che anzi è contrario alla loro indole originariamente predatoria. In questo modo i vegan, presi dall’apprezzabile intenzione di rispettare tutti gli animali, finirebbero in realtà per non rispettare la natura dei loro cani. Chi invece è favorevole ad una dieta vegana a quattrozampe sostiene che anche nutrire i nostri cani con cibi commerciali, come crocchette e scatolette, non avrebbe nulla a che fare con le loro origini e la loro natura, solo che in questo caso nessuno si sarebbe posto mai il problema.  Dieta vegana per il cane: scelta giusta? Al di là delle questioni concettuali e naturiste, la domanda più importante che dovremmo porci quando valutiamo la possibilità di far adottare al nostro cane una dieta vegana, è quella che riguarda il suo benessere. Alimentarsi solo di frutta e vegetali fa bene o male al nostro pet? Anche in questo caso le risposte sono contrastanti: secondo molti, se la natura ha reso il cane prevalentemente carnivoro un motivo ci sarà che, se alimentato solo con frutta e verdura, alla lunga, potrebbe risentire della carenza delle proteine animali, necessarie al suo organismo. Altri invece citano alcuni studi, come quelli della PeTa (associazione senza scopo di lucro in difesa dei diritti degli animali), secondo cui i pet che seguono da anni la dieta vegana godrebbero di buona salute e la loro vita media sarebbe nel range della vita media attuale di tutti gli altri cani. Qualunque sia il regime alimentare che si sceglie per il proprio quattrozampe, carnivori, onnivori o vegani che siano, è anzitutto fondamentale scegliere sempre cibi di qualità, che si tratti di crocchette o di alimenti freschi, cucinati in casa. Ma soprattutto, l’importante è non procedere “alla cieca”, ma farsi sempre consigliare e suggerire dal veterinario di fiducia, perché una dieta estrema e non controllata potrebbe avere conseguenze anche serie sulla salute del vostro cane.

affidamento del cane

Affidamento del cane dopo il divorzio: normativa

Curiosità Redazione -

COSA DICE LA LEGGE SULL’ AFFIDAMENTO DEL CANE DOPO IL DIVORZIO Come fare per stabilire a chi va l' affidamento del cane quando due coniugi divorziano? È una questione da non sottovalutare, se si considera che in Italia quasi una famiglia su due ha un animale d’affezione e che il numero dei divorzi è in costante crescita. Da una ricerca recentemente effettuata dall’Aidaa (Associazione Nazionale Difesa Animali e Ambiente) è emerso che l’affido del pet dopo la separazione è uno dei motivi per cui gli ex coniugi si rivolgono ad un legale. In conseguenza di quanto sopra, dopo anni di vuoto legislativo, nel 2012 è stato emanato il titolo XIV-bis del Codice Civile che, all’articolo 455 recita: “Per gli animali familiari, in caso di separazione di coniugi, il tribunale, in mancanza di un accordo tra le parti, a prescindere dal regime di separazione o comunione dei beni e da quanto risultante dai documenti anagrafici dell’animale, sentiti i coniugi, i conviventi e la prole, e acquisito, se necessario, il parere degli esperti di comportamento animale, ne attribuisce l’affido esclusivo o condiviso alla parte in grado di garantire loro la sistemazione migliore inerente il profilo della protezione degli animali.” Finalmente la legge parla chiaro: se due coniugi divorziano, nel determinare l' affidamento del cane , deve essere messo al primo posto il bene dell’animale. Quindi non conta chi ha la proprietà formale del quattrozampe, ossia a nome di chi dei due è stata fatta l’iscrizione all’anagrafe canina, o se la coppia abbia o meno i beni in comune, perché per la prima volta il cane non è più considerato come facente parte del patrimonio dei coniugi, ma come un membro del nucleo familiare. Questo ha un significato rivoluzionario, in quanto riconosce al cane gli stessi diritti dei figli minori. Eh sì, perché è vero che il cane non è un bambino e non va umanizzato, ma è altrettanto vero che prova sentimenti come un bambino, soffre dello scioglimento della sua famiglia, del venir meno delle figure di riferimento, dei mutamenti improvvisi nell’ambiente e nelle abitudini di vita e, come un bambino, è completamente dipendente dal suo “umano”, che ne è responsabile nel garantirgli sostentamento e benessere. Ecco dunque che il giudice, prima di decidere a chi vada l’ affidamento del cane in caso di divorzio, deve acquisire tutte le informazioni necessarie sui legami che il cane ha stretto all’interno della famiglia, sentendo i pareri dei coniugi, ma anche dei figli quando presenti, allo scopo di pervenire ad una sistemazione che possa garantire il massimo benessere all’animale. E non conta solo quale dei due coniugi potrà dare al cane più spazio a disposizione o maggiori possibilità economiche, ma conta in gran parte la relazione affettiva e psicologica che si è creata con lui. In caso di divorzio si possono dunque avere degli affidi condivisi, in cui il cane trascorrerà metà del tempo con un coniuge e metà con l’altro mentre le spese verranno divise equamente, oppure l’affido ad un coniuge con la possibilità per l’altro di vedere regolarmente il cane e trascorrere del tempo assieme a lui.A CHI VIENE AFFIDATO IL CANE SE LA COPPIA NON È SPOSATA? Nel caso la coppia che si separa non fosse sposata la questione dell’affido del cane è meno chiara: per ora la legge non dice nulla a riguardo. Tecnicamente in questo caso il cane dovrebbe rimanere con quello dei due che risulta il legittimo proprietario, ma l’altro coniuge, se gli ex conviventi non trovano un accordo comune, potrebbe comunque chiedere al Giudice l’affido congiunto dimostrando, anche attraverso perizie di personale competente, che il cane ha sviluppato un’importante relazione affettiva anche con lui e quindi la separazione potrebbe essere per l’adorato quattrozampe causa di sofferenza.

scodinzolio del cane

Scodinzolio del cane: significato e come interpretarlo

Comportamento Redazione -

Scodinzolio del cane: significato Cosa si nasconde dietro il gesto dello scodinzolio del cane ? Non sempre un sentimento di felicità, dipende da molti fattori. Uno dei modi di comunicare più consueti che il nostro cane utilizza è lo scodinzolio. Questo, pur essendo uno dei gesti più comuni e più evidenti compiuti dai nostri quattrozampe, è anche quello più spesso frainteso. Nell’opinione comune infatti lo scodinzolio è interpretato come segno di felicità, ma non è sempre così, anzi: a volte può voler dire l’esatto contrario. Il significato dello scodinzolio del cane infatti dipende da più elementi: dall’altezza a cui tiene la coda, dalla posizione della stessa, dalla frequenza dei movimenti, dalla porzione della coda che si muove, ecc. Interpretare questi segnali dunque non è così facile come può sembrare e nemmeno così scontato, ma cerchiamo di capirci qualcosa di più. Quando la coda del cane è bassa e si muove velocemente, a volte quasi rasoterra, significa che l’animale è insicuro, nervoso e spesso ha paura; molte volte a questo movimento si accompagnano altri atteggiamenti corporei, come orecchie abbassate e corpo che tende a “farsi piccolo”. Se il cane tiene la coda alta e muove solo la punta, di solito vuol dire che in una situazione di attesa: capita spesso quando due cani si incontrano e sono ancora ad una media distanza l’uno dall’altro; si osservano assumendo una postura diritta, in attesa di capire qual è la disposizione dell’altro quattrozampe e di vedere chi dei due farà la prima mossa. Se invece la coda del cane è tenuta a media altezza, a livello del dorso, ed è immobile e rigida, non è un buon segno: di solito questo atteggiamento può indicare potenziale aggressività, quindi è sempre bene non avvicinarsi troppo e lasciare all’animale spazio sufficiente, in modo che non si senta minacciato. Quando il cane scodinzola muovendo tutta la coda alta, con gesti ampi e veloci, allora sì che è felice: è il tipico scodinzolio che i nostri pet ci riservano quando rientriamo a casa dopo essere stati assenti per periodo anche brevi, per dimostrare la gioia di rivederci. Anche se noi non abbiamo un olfatto abbastanza sviluppato da poterli percepire, scodinzolando il nostro cane agevola la diffusione nell’aria dei feromoni emessi dalle ghiandole perianali, che comunicano contentezza e positività; è questo il motivo per cui i quattrozampe, quando si incontrano, si annusano il didietro, per capire se i feromoni dell’altro esprimono che è ben disposto oppure no.Se il cane scodinzola a destra Anche la direzione assunta dallo scodinzolio del cane è significativa: un recente studio, condotto da Giorgio Vallortigara dell’Università di Trieste e da Angelo Quaranta e Marcello Siniscalchi dell'Università di Bari, avrebbe spiegato che anche nel cane, come nell’uomo, i due emisferi del cervello presiederebbero a diverse emozioni e, di conseguenza, darebbero impulso a movimenti dal significato differente. Si è visto infatti che quando i cani interessati dalla ricerca vedevano il loro padrone muovevano la coda verso destra, mentre quando vedevano un estraneo la muovevano verso sinistra. Si è quindi giunti alla conclusione che se il cane scodinzola a destra è in una disposizione amichevole, invece se scodinzola a sinistra prova insicurezza o aggressività.Assieme allo scodinzolio c'è dell'altro... Come tutti i gesti comunicativi del cane, anche lo scodinzolio non è mai a sé stante, ma va interpretato e letto nell’insieme del comportamento che l’animale assume. Per capire completamente la disposizione d’animo del nostro quattrozampe dunque dobbiamo osservare qual è l’atteggiamento di tutto il suo corpo e la mimica del muso: oltre allo scodinzolio dobbiamo guardare le orecchie, gli occhi, il corpo (se è teso e irrigidito o rilassato), la bocca (se è aperta o serrata), se i denti sono scoperti, se il pelo è ritto. Un cane che muove la coda, ma ringhia, difficilmente avrà intenzioni amichevoli...

cane è felice

Ma il mio cane è davvero felice? come saperlo

Comportamento Redazione -

Ci siamo mai chiesti quando è il cane è felice per davvero? Ecco tutta una serie di fattori che contribuiscono a rendere sereno il nostro pet. Ci sono padroni che dedicano una buona parte della loro giornata al proprio cane, trascorrendo molto tempo con lui, portandolo a camminare o al parco a giocare con gli altri quattrozampe; tutto per cercare di dare al proprio pet una vita il più possibile serena e spensierata. Ma ci siamo chiesti quando un cane è felice per davvero? Può sembrare difficile stabilirlo perché siamo inevitabilmente portati a ragionare da “umani” e a considerare spesso la felicità dal nostro punto di vista e non sempre da quello dell’animale; tuttavia ci sono alcuni fattori “oggettivi” che, se ben valutati, possono dirci in buona misura che il nostro cane è felice. Può sembrare scontato, ma per prima cosa dobbiamo considerare il suo stato di salute: se vediamo che il cane non ha voglia di mangiare, è abbattuto, se ne sta sdraiato in disparte e non ha voglia di giocare potrebbe non stare bene. Se questo atteggiamento dura un giorno soltanto e poi il cane ritorna alla sua consueta vivacità, non c’è da preoccuparsi, ma se persiste è bene chiedere consiglio al nostro veterinario di fiducia per escludere eventuali problemi di salute: non potendo esprimersi in altro modo, a volte il nostro pet ci comunica il suo stato di malessere assumendo comportamenti diversi dal solito. Per stare bene ovviamente il cane deve avere a disposizione tutto ciò che gli occorre per il sostentamento, quindi cibo a sufficienza e acqua sempre pulita e fresca per poter bere ogni volta abbia sete. Riguardo al cibo è difficile che i quattrozampe un po’ viziati di casa ne soffrano la mancanza, anzi! È più probabile che ne abbiano in abbondanza e siano iperalimentati, ma questo non deve farci credere che siano necessariamente più felici. Alcuni padroni pensano di gratificare il cane dandogli continue ricompense alimentari, ma è sbagliato: va bene premiare il pet, ma solo quando se lo è meritato, altrimenti, oltre a diventare diseducativo, può indurre il nostro cane a sviluppare una vera e propria dipendenza dal cibo, al punto che finirà per richiederci continuamente bocconcini e biscotti, non certo perché abbia fame, ma per abitudine. Questo comportamento a lungo andare può inoltre diventare deleterio per il cane, che rischia di andare incontro a malattie quali l’obesità e il diabete, ma anche per il padrone, che sarà “ossessionato” dalla costante rivendicazione di cibarie.Il mio cane è felice? Non basta un tetto e un pasto caldo Per sostenere che il cane sia felice non sono sufficienti un “tetto sopra la testa” e un pasto caldo, per quanto importanti. Il nostro pet ha altrettanto bisogno di curare, assieme al suo benessere fisico, anche quello psichico: se ha una cuccia morbida e pappa a volontà, ma rimane tutto il giorno in casa da solo, tranne che per i dieci minuti di uscita sotto al portone per fare i propri bisogni, il cane non potrà essere davvero felice e vivrà in una sorta di gabbia, dorata sì ma pur sempre una gabbia. Si adatterà solo perché non potrà fare altrimenti, visto che, a differenza di noi umani, i quattrozampe non possono disporre della loro esistenza, ma siamo noi a farlo per loro. A lungo andare però i segnali della sua infelicità inevitabilmente emergeranno: il cane potrebbe dimostrarsi depresso e apatico, ma potrebbe anche, al contrario, risultare iperattivo, troppo esuberante, fare danni in casa, saltare addosso a tutti, perché non ha modo di sfogare mai a sufficienza la propria energia. Per non parlare poi dei casi in cui il cane può diventare aggressivo e mostrare altri comportamenti compulsivi che sono indice di forte stress, come mordersi la coda, leccarsi insistentemente fino a ferirsi. Anche noi se trascorressimo le nostre giornate sempre chiusi in casa, senza vedere praticamente nessuno, se non per poche ore la sera, e senza nessuna occupazione cui dedicarci, prima o poi avremmo bisogno di un bravo psicologo. Lo stesso vale per il nostro cane: ha bisogno di uscire, socializzare con gli umani e con i suoi simili, vedere e annusare il mondo esterno, giocare e correre, insomma di esprimere se stesso e la propria voglia di vivere. Guardate il vostro pet dopo un pomeriggio trascorso a rincorrere un legnetto al parco o a nuotare al fiume e vi sarà chiaro cosa vuol dire un cane felice: gli occhi gli brilleranno di gioia e di gratitudine nei vostri confronti per avergli permesso di essere se stesso, e per un padrone che ama il suo quattrozampe non c’è ricompensa migliore!

cane gettato da un'auto

Tg cinofilo, lucca: cane gettato da un'auto in corsa

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Lucca - Otto, un bassotto di circa un anno, è stato rubato e lanciato dal finestrino di una macchina. La scena, come raccontano i testimoni, è stata davvero drammatica: "Qualcuno da un’auto in corsa su via delle Pierone ha lasciato cadere un cane, un bassotto, sull'asfalto. Questo delinquente teneva il cane appeso per il collare. Poi lo ha lasciato andare. Il cucciolo si è alzato di scatto e ha preso a correre dietro alla macchina che l'ha abbandonato. Piangeva e barcollava, fino a quando non si è accasciato a terra". C'è poi un altro testimone che racconta altri particolari della scena: "Io e il mio fidanzato abbiamo assistito alla scena, ma non abbiamo fatto in tempo a prendere la targa per via del buio e  per l'incredulità di una scena così agghiacciante. Io mi sono preoccupata di soccorrere il cane, il quale per il dolore e lo spavento mi ha perfino morso una mano nei suoi ultimi stenti. Abbiamo solo visto che era una Opel Zafira station wagon nera con cromature argentate. Abbiamo portato il cane all'ospedale veterinario San Concordio e siamo arrivati là che era morto. Ovviamente non aveva microchip né tatuaggio, e il cane aveva un anno di età". Sull'accaduto stanno indagando i carabinieri, che sono riusciti in queste ore a rintracciare la padrona di Otto: aveva denunciato la scomparsa dell'animale qualche giorno prima. In questi giorni dovranno essere ricostruiti i fatti per bene. Quello che è sicuro è che il povero Otto non ce l'ha fatta.

paragility dog

Corsi di paragility dog: cos’È e a chi È rivolto

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COS’È LA PARAGILITY DOG Recentemente, all’interno dei programmi di pet therapy (terapia fatta con l’utilizzo di cani), è nata una nuova disciplina, chiamata paragility dog. La paragility unisce l’attività motoria per persone disabili con la più tradizionale agility dog, uno sport cinofilo in cui il cane guidato dal conduttore deve affrontare nel minor tempo possibile un percorso ad ostacoli. La particolarità della paragility dog consiste nel fatto che a guidare il cane è un soggetto affetto da una qualche disabilità fisica, motoria o anche psichica. I percorsi sono adattati alle esigenze della persona portatrice di handicap: se può correre o muoversi velocemente, magari anche con l’ausilio di una carrozzina elettrica, viene conteggiato il tempo a fine gara, mentre se non ha la possibilità di spostarsi rapidamente, il tempo impiegato a portare a termine il percorso non verrà quantificato nella determinazione del punteggio finale. La paragility dog è dunque uno sport a tutti gli effetti e una vera competizione con una classifica e una coppia cane-conduttore vincitrice. Anch’essa, come l’ormai diffusa pet therapy, comporta tutta una serie di benefici per chi la pratica, ma con alcuni elementi aggiuntivi: contribuisce infatti a creare un rapporto ancor più profondo e intuitivo tra la persona e il cane che, durante la gara, devono agire come se fossero un tutt’uno, quasi in simbiosi; stimola l’attività fisica, contribuendo a migliorare la coordinazione dei movimenti, permette di trascorrere del tempo all’aria aperta, di socializzare, di praticare un’attività divertente che è appagante a livello psichico, quindi aiuta ad accrescere l’autostima, anche grazie al fatto di spingere i partecipanti ad impegnarsi al massimo per raggiungere un buon piazzamento in classifica. In sostanza contribuisce a migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità. Alle competizioni di paragility dog possono partecipare cani di ogni razza, adeguatamente addestrati, e persone portatrici di handicap di ogni età.Questa nuova disciplina sportiva, rivelatasi piacevole ed efficace per la sua doppia valenza ludica e motoria, si sta diffondendo sempre più, tanto che tutte le principali scuole di addestramento cinofilo stanno dando vita al proprio interno a corsi specifici, volti a formare istruttori preparati. Al termine del corso viene rilasciato un tesserino di Tecnico di Paragility dog e l’abilitazione di uno o più cani per la partecipazione ad allenamenti e gare; con tale qualifica si potranno introdurre a questo sport persone con disabilità. Per partecipare a questi corsi di formazione occorre essere Educatori-Istruttori cinofili o Coadiutori del cane in pet therapy con qualifica riconosciuta, e aver preparato almeno un cane ad eseguire un intero percorso di agility, oppure essere Atleti in agility che abbiano condotto il proprio cane in percorsi di secondo grado. I candidati dovranno partecipare al corso con uno o più cani già preparati per affrontare i vari ostacoli di agility. Non è necessario che i cani coinvolti abbiano partecipato a gare ufficiali.LA PARAGILITY WORLD CUP Ogni anno si svolge in uno dei paesi partecipanti la Paragility World Cup (PAWC), che è ormai arrivata alla sua quindicesima edizione. La manifestazione viene organizzata da un Comitato composto fin’ora dai rappresentanti di Italia, Olanda, Repubblica Ceca, Ungheria, Austria e Spagna, ma ha avuto negli anni una crescente partecipazione di molti altri paesi d’Europa e del mondo intero, con quasi trecento concorrenti. L’Italia ha avuto l’onore di ospitare questo appuntamento nel 2014, quando la Paragility World Cup si è svolta a Voghera e ha visto i concorrenti tricolori trionfare in più occasioni, al punto che oggi il nostro paese rappresenta agli occhi degli avversari la squadra da battere. L’idea dei principali Enti Cinofili nostrani è quella di dar vita al più presto anche ad un vero e proprio Campionati Italiano di Paragility dog e a questo si sta già lavorando con ottimi risultati.

Zuffe tra cani: cosa fare per prevenirle

Addestramento Redazione -

ZUFFE TRA CANI: PERCHÉ I CANI LITIGANO TRA LORO? Le zuffe tra cani non sono così rare, anche se oggi si tende a pensare che i quattrozampe siano tutti naturalmente animati da sentimenti di fraternità reciproca. In realtà non è proprio così e non perché i cani che si azzuffano siano tutti squilibrati, ma perché la loro natura, al contrario, li rende sì animali sociali, ma all’interno del loro branco. Non bisogna dimenticare che il nostro adorato e giocherellone Fido è pur sempre un discendente del lupo e, sebbene la millenaria convivenza con l’uomo lo abbia reso domestico, ha comunque conservato nel proprio DNA (e per fortuna!) alcune caratteristiche comportamentali ereditate dal suo progenitore. È normale dunque che quando un cane incontra per strada o al parco dei propri simili, che spesso per lui sono poco più che degli estranei, non sia sempre animato da sentimenti amichevoli nei loro confronti, perché li vede come dei rivali o dei competitori che invadono uno spazio che magari il cane considera suo; è da queste situazioni che possono nascere delle risse. Ciò avviene tra cani adulti e dello stesso sesso, in particolare tra i maschi che, per motivi territoriali o per contendersi una femmina, hanno una probabilità di azzuffarsi tre volte superiore rispetto ai cani del sesso opposto. È vero che socializzare il cane da cucciolo è importante, ma per quanto abituato a giocare con i propri simili, non vuol dire che, una volta divenuto adulto, non possa manifestare segni di aggressività intraspecifica; e non necessariamente ciò significa che sia un cane “cattivo”. Per quanto possa non piacerci, che cani adulti dello stesso sesso si azzuffino rientra nella normalità! Fa parte del loro essere animali che vivono in società gerarchiche, in cui devono necessariamente esistere dei soggetti dominanti e dei gregari e dove ciascun membro deve avere e rispettare il proprio ruolo. Le zuffe tra cani non avvengono esclusivamente tra animali che non si conoscono, ma possono verificarsi anche tra quelli che magari si incontrano tutti i giorni: spesso siamo portati a pensare che i cani che si vedono sempre al parco finiscano per costituire una vero e proprio branco. Non è così: anche tra loro, come tra noi umani, ci sono simpatie e antipatie e può bastare uno sguardo “storto” o un segnale che noi neppure cogliamo perché anche cani che si conoscono da tempo si azzuffino. A volte infatti sono “soltanto” gli odori la causa scatenante di una rissa: il nostro olfatto è infinitamente meno sviluppato di quello canino, quindi ignoriamo completamente i segnali olfattivi, dietro ai quali invece per i nostri cani si nasconde un mondo!COME COMPORTARSI SE DUE CANI SI AZZUFFANNO Per prima cosa dobbiamo cercare in ogni modo di evitare che si arrivi alla zuffa: prima di “attaccare briga” infatti il nostro cane, così come il suo “avversario”, darà dei segni di nervosismo che dobbiamo imparare a cogliere perché, se prima che la rissa incominci, possiamo ancora avere influenza sul nostro cane e far sì che ci obbedisca, una volta che la “lite” è incominciata non c’è più nessuna speranza che ci dia ascolto. Bisogna essere consapevoli del fatto che spesso il guinzaglio e il modo in cui lo teniamo può essere una causa scatenante di zuffe tra cani: l’animale si sente “trattenuto”, impossibilitato a scappare in caso di necessità, e questo può indurlo a dimostrarsi rissoso quando incontra i propri simili, perché pensa che non gli rimanga altro da fare che attaccare per primo. Non è inusuale infatti vedere quattrozampe che al guinzaglio si comportano come se volessero “sbranare” tutti gli altri cani che incontrano e che, invece, una volta lasciati liberi, sono molto meno aggressivi e tendono ad evitare il conflitto. Inoltre il cane sente il nostro stato d’animo, quindi se quando vediamo venire verso di noi un altro quattrozampe tendiamo il guinzaglio e, magari senza accorgercene, entriamo in uno stato di apprensione (modificando il ritmo del respiro o irrigidendoci), spingiamo ancora di più il nostro cane a diventare aggressivo nei confronti del suo simile. Per evitare che i cani si azzuffano a volte basta un po’ di attenzione e qualche accorgimento in più: ad esempio può essere sufficiente deviare momentaneamente dal proprio percorso, allontanarsi un attimo o magari mettersi tra due auto parcheggiate quando vediamo avvicinarsi quell’esemplare canino che sappiamo essere proprio “intollerabile” alla vista del nostro quattrozampe. Ciò vale sia per i cani di grandi dimensioni che per quelli piccoli: questi ultimi talvolta assumono un atteggiamento provocatorio nei confronti dei “cagnoni”, non curanti della differenza di dimensioni, magari perché spinti dall’atteggiamento inconsapevole dei padroni a sentirsi dei leader, con il problema però che in caso di zuffa sono quelli che inevitabilmente rischiano di farsi davvero male. Comunque, se due cani arrivano ad azzuffarsi, di solito è bene che i proprietari non intervengano sia perché rischiano seriamente di uscirne con una bella morsicata sia perché la maggior parte delle volte i cani, da buoni discendenti del lupo, ritualizzano molto; quindi fanno una gran sceneggiata, con ringhi spaventosi, pelo alzato e canini “spianati”, ma alla fine della contesa ne escono con qualche ciuffo di pelo in meno o al massimo con qualche buchetto in un orecchio. Soprattutto quando si affrontano cani che più o meno si equivalgono per corporatura, lasciamo che se la sbrighino tra loro: otto volte su dieci sarà una dimostrazione di forza, senza gravi conseguenze.

gare canine

Super giochi a 6 zampe: divertiamoci insieme al nostro cagnolino!

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Cosa sono i Super Giochi a 6 Zampe? Divertimento, socializzazione, conoscenze: ecco cosa sono i Super Giochi a 6 zampe.Tunnel, slalom, ricerche olfattive, giochi di intelligenza e tante altre attività, per scoprire tutte le abilità del tuo migliore amico. I Super Giochi a 6 zampe, infatti, sono una serie di giochi divertenti e sfide entusiasmanti da affrontare in compagnia del tuo cane, per rafforzare il legame con lui. Bellissime sorprese, buoni sconto e buoni regalo spendibili in vari negozi, sono le ricompense per i vari super eroi che affrontano queste avvincenti sfide. Il divertimento continua anche dopo la giornata di Super Giochi: il tuo cane, infatti, riceve dei super badge come riconoscimento dei risultati raggiunti, mentre tu puoi condividere i vostri successi sul profilo personale del tuo migliore amico e far sapere al mondo che il tuo cane è super! Iscriviti a My Pet’s Hero per conoscere tutte le date dei Super Giochi a 6 zampe!Socializzazione Tanti amanti e proprietari di cani, come te, ti aspettano ai Super Giochi per scambiare informazioni e conoscere tanti nuovi cani. Inoltre, puoi condividere sul profilo del tuo cane tutti i suoi progressi e i badge che avete conquistato. Registrati e crea il profilo del tuo cane e condividi i suoi successi.Conoscenze Professionisti cinofili sono pronti a consigliarti su come gestire al meglio il tuo migliore amico, dandoti tante informazioni e conoscenze utili sul mondo dei cani. Mentre ti diverti e rafforzi il legame con il tuo migliore amico, puoi conoscerlo meglio e scoprire il super cane che c’è in lui. Scopri tutte le sue abilità, accumula tanti badge e mostra al mondo il tuo super cane! Scopri qui le prossime date!Edizioni passate:Super Giochi a 6 zampe Edizione 2016 – Bergamo (Guarda il video) Super Giochi a 6 zampe Edizione 2015 – Credaro, Bergamo (Guarda il video) Super Giochi a 6 zampe Edizione 2014 – Capriolo, Brescia (Guarda il video)Hai riscaldato i muscoli, allenato il naso del tuo “dog hero” e preparato mille bocconcini gustosi?Bene! Allora sei pronto per la nuova edizione dei Super Giochi a 6 zampe, per la prima volta in Franciacorta.Non vediamo l’ora di conoscere e rivedere tanti cani speciali. Diamo due info logistiche, innanzitutto: quando? Domenica 25 settembre 2016, ti aspettiamo a Paderno Franciacorta (BS) per vivere un divertentissimo pomeriggio, pieno di attività e sfide. Ti aspettiamo con tante sorprese, premi e nuovi giochi, in compagnia di Zacko.it Cosa ti aspetta I bravissimi educatori X-Plorer Dogs Friends scopriranno insieme a noi i poteri speciali del tuo cane. Affronta complicati giochi di attivazione mentale, che solo cani più intelligenti riusciranno a risolvere, per conquistare la medaglia di Super Secchione; mentre una caccia al tesoro intricata aspetta gli esploratori più bravi, che grazie al loro incredibile fiuto riusciranno a trovare un super premio. Inoltre, slalom, tunnel, salti e tante altre sfide atletiche metteranno alla prova le abilità dei quattro zampe e solo i migliori otterranno la medaglia di Super Sportivi. In quale percorso il tuo amico otterrà il miglior risultato? Partecipa ai Super Giochi a 6 zampe, scopri le abilità del tuo migliore amico e vinci una nuova medaglia! E oltre le medaglie, tutti i Super Cani riceveranno altri premi buonissimi! Grazie alla collaborazione con Zacko, tutti i quattro zampe potranno assaggiare gustosi bocconcini e una serie di prodotti selezionati. Hai già partecipato ai Super Giochi? Ricordati di portare la bandana per collezionare altre medaglie speciali. Per tutti i partecipanti è previsto un rinfresco.E se piove? In caso di maltempo, i giochi verranno posticipati. Istruzioni per l’uso Ti ricordiamo anche che proprio come Batman vs Superman, a volte gli eroi non vanno molto d’accordo. All’evento, per evitare piccoli litigi, cerca di mantenere le distanze dagli altri cani, che magari potrebbero non gradire la vicinanza di altri quattro zampe. Per ulteriori info su iscrizioni e aggiornamenti, clicca qui.

Tg cinofilo, torre del greco: due pitbull usati per combattimenti sequestrati

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Torre del Greco -  Sabato, a seguito di una complessa indagine basata su segnalazioni ricevute e portata avanti da Movimento 5 Stelle e Lega Nazionale Difesa del Cane, sono stati sequestrati dai Carabinieri e veterinari ASl due cani simil pitbull. Stando a quanto trapelato dall'inchiesta, erano di due pregiudicati: sono stati rinvenuti presso i gradoni di cemento che costeggiano la ferrovia. Erano incatenati, sotto il sole cocente e senza acqua né cibo; per cuccia avevano un bidone della spazzatura. Paolo Bernini, deputato del M5S, ha dichiarato: “Grazie all’intervento di quattro pattuglie dei Carabinieri e della Asl, il sequestro di questi due cani rinvenuti in condizioni allucinanti ci consentirà di restituire loro una vita serena e libera e di fermare i combattimenti clandestini. Si tratta infatti di due cani utilizzati presumibilmente per i combattimenti, in considerazione delle lesioni che abbiamo rilevato sui loro corpi e del loro comportamento". Bernini sa che nel nostro paese i combattimenti tra cani sono un fenomeno ben radicato, nonostante il divieto assoluto: "Per questo invito i cittadini a segnalare tutti gli episodi in cui gli animali siano maltrattati, abusati e sfruttati. E’ infatti compito di ogni cittadino civile e rispettabile, gli animali sono considerati dalla normativa vigente come esseri senzienti e non è accettabile che siano invece considerati ancora come oggetti e strumenti per il divertimento dell’uomo". Anche Alfredo Riccio, rappresentante della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, conferma questo sconfortante dato: "Siamo tempestati da segnalazioni di questo tipo: cani abusati, maltrattati ed usati per i combattimenti. Il fenomeno è del tutto sottostimato e non esiste ancora un piano organico ed operativo per eradicare per sempre questo odioso fenomeno che, soprattutto nelle nostre zone, è ancora presente e trova, nella compiacenza dei cittadini omertosi e nella violenza di chi lo esercita, la possibilità di agire indisturbatamente, sfruttando gli animali e guadagnando in modo illecito".

I cani si rotolano a terra: perchè?

Comportamento Redazione -

Per quale motivo i cani si rotolano a terra? Perché i cani si rotolano a terra, su escrementi o carcasse? Per riportare l’odore al branco, per camuffarsi a caccia o liberarsi da odori sgraditi. Chiunque abbia un cane ha ben presente di quale comportamento stiamo parlando: per “rotolarsi a terra” s’intende quando il nostro adorato Fido, di solito durante una passeggiata al parco o in campagna, all’improvviso si ferma ad odorare con estrema attenzione un punto ben preciso in mezzo all’erba e poi, dopo averci sfregato sopra il muso, vi si butta a peso morto sopra, rotolandosi più volte sulla schiena, in modo da impregnare il più possibile di quell’odore il proprio collo e il dorso. Molte volte a noi sembra di non scorgere proprio nulla di interessante sul terreno, altre volte invece vediamo, ahimè, fin troppo bene su cosa si sta strofinando il nostro pet: escrementi di altri cani, letame di mucca o di cavallo, o addirittura i resti di qualche animale morto; insomma tutte fonti di odori decisamente sgradevoli per noi umani, che preferiremmo evitare. In questi casi l’abitudine per cui i cani si rotolano a terra ci fa spesso arrabbiare, perché saremo poi costretti a sottoporlo ad un bagno accurato per cercare di eliminare dal suo pelo quegli effluvi maleodoranti, che non sempre scompaiono tanto facilmente, mentre in altri casi lo troviamo buffo e ci fa sorridere. Ma perché i cani si comportano così? Anzitutto va ricordato che quello del cane è un mondo prevalentemente olfattivo, a differenza del nostro che è soprattutto visivo: l’odorato è nei nostri pet enormemente sviluppato ed è per loro il senso principale con il quale percepire e interpretare la realtà circostante. Inoltre quelli che noi consideriamo odori insopportabili sono, al contrario, per il cane molto interessanti e per nulla sgradevoli. Detto ciò, esistono diverse spiegazioni al perché i cani amino rotolarsi nella terra: una possibile motivazione lega questo comportamento alla discendenza dal lupo. Si è osservato infatti che i lupi sfregano il proprio dorso nell’erba quando avvertono la presenza di nuovi odori, appartenenti ad altri animali: lo farebbero per impregnarsene bene così da riportare quello stesso odore agli altri membri del branco, che di solito accorrono per annusare la traccia olfattiva veicolata dal loro simile; sarebbe quindi un modo per trasmettere informazioni e conoscenze al gruppo. Un’altra spiegazione avanzata dagli studiosi sostiene invece che il cane si rotolerebbe a terra, su carcasse o escrementi di animali, per camuffare in qualche modo il proprio odore e non essere percepito dalle potenziali prede nell’approssimarsi, in un’ipotetica battuta di caccia. Certo, i nostri pet non hanno nessun bisogno di cacciare perché a casa li aspetta sempre un pasto pronto senza alcuno sforzo, ma questo comportamento ereditato dai progenitori sarebbe comunque rimasto scritto nel loro DNA.I cani si rotolano a terra: un'altra spiegazione C’è anche un’altra ipotesi circa l’abitudine per cui i cani si rotolano a terra andrebbe in qualche modo in senso contrario rispetto alle precedenti: i quattrozampe cioè non sfregherebbero il dorso nell’erba per impregnarsi di qualche traccia olfattiva lì presente, ma viceversa per allontanare da sé un odore per loro insopportabile. Capita infatti che a volte il nostro cane corra a rotolarsi su quanto c’è di più puzzolente proprio quando abbiamo appena finito di fargli il bagnetto e la toeletta: forse i prodotti che abbiamo utilizzato per l’igiene hanno un “profumo” che è tale solo per noi… I cani sono molto infastiditi da gran parte delle fragranze che noi consideriamo aromatiche, quindi è possibile che non vedano l’ora di liberarsene, andandosi a rotolare sopra qualcosa che per loro emana un buon odore: e cosa c’è di meglio che un bel mucchio di letame? A quanto pare noi e i nostri cani abbiamo una percezione molto diversa dei segnali olfattivi, ma per amore reciproco siamo disposti a tollerare gli uni i cattivi odori degli altri, pur di mantenere quel sodalizio indissolubile che da millenni lega l’uomo al cane.

malattie respiratorie nel cane

Malattie respiratorie nel cane: quali sono, sintomi e cure

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Quali sono le malattie respiratorie nel cane: i sintomi e le cure Le malattie respiratorie nel cane sono abbastanza frequenti, anche perché possono avere cause molto differenti tra loro per sintomi e gravità. Partiamo dalle affezioni più comuni e anche più facilmente curabili, come le “malattie di stagione”: forse non tutti sanno che anche i nostri adorati quattrozampe possono prendere il raffreddore! Quando arrivano i primi freddi o il cane passa da un ambiente all’altro, con un repentino sbalzo di temperatura, possono comparire quei sintomi tipici delle malattie da raffreddamento: il nostro pet inizierà a starnutire, a lacrimare, a tossire e avrà il naso che gli cola; il tutto può anche essere accompagnato da inappetenza e abbattimento. A volte ciò può dipendere da una forma influenzale di tipo virale. Questa malattia di lieve entità di solito si risolve spontaneamente in pochi giorni, ma esistono alcuni rimedi, in gran parte simili a quelli che adottiamo in questi casi per noi umani: non esporre il cane a temperature rigide, perciò quando lo si porta fuori a fare i propri bisogni, coprirlo con appositi cappottini o impermeabili se piove; non sottoporlo ad intensa attività fisica, ma lasciarlo tranquillo e a riposo; oppure ricorrere a rimedi naturali come la propoli o un po’ di miele, sempre però dietro approvazione del vostro veterinario di fiducia. La tracheite è un’infiammazione della trachea che può avere cause di varia natura: può essere provocata dalla ripetuta pressione del collare sulla trachea nei cani che hanno l’abitudine di tirare al guinzaglio, per i quali sarebbe meglio usare la pettorina per ovviare a tale problema, ma potrebbe anche essere un segno di altre malattie sottostanti, come la presenza di parassiti intestinali o corpi estranei, di allergie o della cosiddetta “tosse dei canili”, di origine virale. I sintomi della tracheite consistono prevalentemente in una tosse persistente e stizzosa, come se il cane avesse qualcosa in gola, che può portare anche a episodi di vomito. La cura è molto variabile a seconda della causa e va dalla somministrazione di antibiotici a quella di cortisone. Tra le malattie respiratorie del cane non può mancare la bronchite: è un’infiammazione dei bronchi che si manifesta generalmente con tosse secca oppure grassa, che, a seconda dei casi, può essere accompagnata dalla produzione di muco e difficoltà respiratorie. Poiché però i cani, per la conformazione del loro apparato respiratorio, hanno difficoltà ad espellere il muco attraverso le vie nasali, potrebbero farlo con episodi di vomito. La bronchite si cura con farmaci antinfiammatori e, nei casi più gravi, anche con cortisonici e broncodilatatori. La polmonite è un’infiammazione dei polmoni che ha sintomi molto simili alla bronchite, ma spesso provoca anche febbre, disidratazione e maggiore spossatezza nel cane. Di solito è di origine batterica e si cura con cicli di antibiotici.La tosse non è sempre causa di malattie respiratorie nel cane Bisogna fare molta attenzione alla tosse nel cane: se è normale pensare subito a una malattia dell’apparato respiratorio (che molte volte è la giusta causa), in alcune occasioni la tosse può essere il sintomo di una patologia ben più subdola e importante, ossia di un’affezione cardiaca. Pertanto, se il vostro cane continua a tossire anche dopo le cure somministrate dal veterinario nell’ipotesi di cause virali o infiammatorie, potrebbe essere necessario sottoporlo ad una serie di esami specifici, come elettrocardiogramma, ecocardiografia, raggi al torace, per scongiurare la presenza di problemi cardiologici.