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Alzheimer nel cane: cause, sintomi e cura

Nel nostro articolo andiamo a scoprire nel dettaglio come l’Alzheimer nel cane è diffusa tanto quanto quella che colpisce gli esseri umani.

Oggi andiamo a parlare dell’Alzheimer nel cane, perchè forse non molti lo sanno ma oltre ad essere una patologia purtroppo molto diffusa tra gli esseri umani, ess colpisce anche i nostri amici a quattro zampe.

Ma di cosa parliamo esattamente quando citiamo l’Alzheimer in relazione ai cani? Parliamo proprio della stessa malattia che colpisce anche noi uomini? In questo articolo proveremo a fare chiarezza su questi aspetti, capendo più nel dettaglio come colpisce i nostri amici pelosi. Ad esempio, sintomi e cure sono gli stessi? La degenza ha grossomodo le stesse tempistiche?

Iniziamo col dire che sì, in linea di massima, si tratta della stessa identica patologia, semplicemente “traslata” sul nostro animale. Le statistiche, in questo senso, rilevano che si tratta tra l’altro di una malattia piuttosto diffusa, infatti praticamente la metà dei cani con una età superiore ai 15 anni soffrirebbe di Alzheimer.

A tal proposito è bene partire da una ulteriore considerazione, legata all’età dei nostri cani. Dal momento che l’Alzheimer è una malattia di tipo degenerativo che si lega all’invecchiamento, è bene capire in prima battuta quando è ragionevole iniziare a parlare di vecchiaia per il nostro cane.

Ebbene, diciamo che dai 7 anni compiuti, un cane inizia ad essere un cane anziano. Da quel momento è bene che venga trattato con una serie di accortezze in più, esattamente come avviene con i nostri cari in età avanzata.

Alzheimer nel cane: sintomi

Raggiunto questo stadio, il cane è tendenzialmente a rischio Alzheimer. Di cosa si tratta volendo indagare più nel dettaglio? L’Alzheimer nel cane è una malattia progressivamente invalidante che porta ad una costante diminuzione delle funzioni del cervello, di tutti i sensi e della memoria.

Si tratta di un vero e proprio stato di demenza (vedi anche la disfunzione cognitiva nel cane) che può portare il cane a non riconoscere più la sua casa e i suoi padroni. Il sistema nervoso inizia a deteriorarsi fino a collassare completamente. Ci troviamo di fronte ad un collasso di tipo sia fisico che – soprattutto – psichico e psicologico. Da un lato il cane risulterà inizialmente intontito o confuso, poi inizierà ad avere problemi di orientamento e memoria.

Un po’ come per gli esseri umani, questo tipo di malattia è un calvario anche per le persone che devono stare vicine al malato, più che altro dal punto di vista “emotivo”: infatti non essere più riconosciuti da un animale che è diventato il nostro migliore amico è qualcosa di straniante, che può portare ad un comprensibilissimo senso di frustrazione.

Non solo il cane potrebbe non ricordarsi più dei vari componenti della famiglia, ma perderà gradualmente anche la capacità di interagire col prossimo. Oppure, perdendo la memoria a breve termine, il cane dovrà ogni giorno re-imparare alcune cose ex novo. Insomma, l’animale perderà progressivamente la sua capacità di interagire normalmente.

In generale anche le sue abitudini cambieranno: da un lato sentirà il bisogno di più ore di sonno, risultando spesso “abbioccato”, dall’altro sarà spesso più scontroso del solito o comunque di umore altalenante e non cercherà più come un tempo la compagnia degli altri, che siano suoi simili oppure “amici bipedi”.

Alzheimer nel cane: cura

A livello di deambulazione, il cane potrebbe iniziare a zoppicare o a trascinare leggermente le zampe, fino ad avere una andatura a zig-zag, come se sbandasse. Ovviamente anche vista e udito andrà a peggiorare. Mentre l’appetito andrà a scemare.

L’Alzheimer purtroppo non ha una cura vera e propria: è una malattia degenerativa della quale si può solo “accompagnare” la degenza nella maniera più sensibile e accurata, evitando sofferenze. Anche se l’animale sembrerà non curarsene o non “capire”, tentate di non fargli mai mancare l’affetto di sempre. Per il resto, rivolgetevi senza indugi al veterinario di fiducia.

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