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Scelta del cucciolo

Come scegliere il cucciolo: ecco cosa c'è da sapere

Riproduzione e cuccioli Redazione -

LA SCELTA DEL CUCCIOLO DI CANE: COME PRENDERLA Avete deciso di prendere un cucciolo di cane? Splendida decisione! Ma prima di passare all’azione e portare a casa il nuovo membro della famiglia è importante fermarsi a fare alcune considerazioni. Anzitutto bisogna essere consapevoli che il cane farà parte della vostra vita per molti anni (per fortuna!), quindi occorre essere disposti a prendersi cura di lui e ad amarlo a lungo termine, anche quando sarà malato e anziano e avrà ancor più bisogno di noi. Avere un cane accanto a sé è una gioia enorme, che ci arricchisce emotivamente e a volte riesce anche a renderci migliori, ma è allo stesso tempo un impegno che non va sottovalutato: un impegno che vale sicuramente la pena assumersi, ma di cui bisogna avere coscienza. Detto ciò, vediamo quali sono le principali valutazioni che è bene fare prima di accogliere il cucciolo in casa: LA RAZZA E LA TAGLIA: la scelta del cucciolo di cane non si deve basare semplicemente sull’estetica. Se è normale che ci siano delle razze che ci “piacciono” di più per le loro caratteristiche fisiche, non bisogna assolutamente fermarsi a questo, così come non bisogna farsi influenzare dalla “moda”, come troppo spesso accade. Prima di scegliere una razza è necessario informarsi bene sulle sue caratteristiche, soprattutto dal punto di vista caratteriale e comportamentale. Per quanto sia fondamentale l’educazione del cane, ciascun cucciolo si porta dietro tutta una serie di istinti e caratteristiche innate, tipiche di ogni razza: quindi se volete un cane da guardia, un Dobermann sarà perfetto, ma dovete anche considerare che avrà la tendenza ad essere molto protettivo nei vostri confronti, così come verso la vostra proprietà, quindi non sarà sicuramente il cane pronto a scodinzolare a tutti quelli che verranno a trovarvi a casa. Al contrario, un Labrador si mostrerà sempre felice di accogliere chiunque, perfino gli estranei, anche se si trattasse di uno sconosciuto male intenzionato.IL TEMPO A DISPOSIZIONE E LE ABITUDINI DI VITA: Sono due elementi da considerare con attenzione nella scelta del cucciolo di cane. Se siete persone pigre, a cui non piace fare movimento, o avete poco tempo a disposizione da dedicare al cane, razze come il Border Collie o il Pastore Tedesco non sono adatte a voi. Si tratta di cani che, storicamente utilizzate per accompagnare le greggi e quindi abituate a percorrere anche molti chilometri al giorno, hanno assolutamente bisogno di fare attività fisica, per sfogare la loro energia e per avere un buon equilibrio mentale. Se li lasciate per tutto il giorno in casa o li portate fuori per pochi minuti, solo per fare i bisogni, non dovrete lamentarvi se finiranno per distruggere la vostra abitazione, per diventare nevrotici e iperattivi o talvolta addirittura aggressivi: la colpa è vostra, perché non date loro la possibilità di dare sfogo alla naturale vitalità, al bisogno di “sentirsi utili” ed essere impegnati in qualche attività. Se svolgete una vita sedentaria allora sarà molto più adatto a voi un cane che ama poltrire sul divano e non gradisce le passeggiate troppo lunghe e impegnative, come ad esempio il Bulldog.LO SPAZIO A DISPOSIZIONE: Anche le dimensioni della vostra abitazione contano sulla scelta del cucciolo di cane. È vero che un cane di taglia grande può vivere felice anche in un piccolo appartamento, perché per lui l’importante è stare assieme al proprio padrone, ma se quest’ultimo gli assicura uno stile di vita adatto: passeggiate, giochi al parco con altri quattrozampe, ecc. Lasciare un Alano o un San Bernardo in un monolocale per tutto il giorno non è ovviamente una buona idea… sarebbe deleterio per il cane e per il suo umano. Altrettanto sbagliato però è anche pensare che se il cane ha un bel giardino o terrazzo a disposizione, è possibile lasciarlo tutto il giorno da solo senza problemi: al di là dello spazio per fare i propri bisogni, il cane, in quanto animale sociale, necessita di trascorrere del tempo con il proprio padrone, ha bisogno di compagnia, quindi piuttosto valutate la soluzione di assumere un dog sitter.SCEGLIERE IL CUCCIOLO DI CANE IN ALLEVAMENTO Se decidete di prendere un cane di razza, vi sono alcuni accorgimenti che è bene adottare nel momento della scelta del cucciolo:Anzitutto informatevi bene sull’allevamento: è opportuno che sia tra quelli riconosciuti dall’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), il che rappresenta una maggiore garanzia di serietà e conformità delle condizioni in cui i cani vengono allevati e i criteri con cui vengono fatti accoppiare; Chiedete all’allevatore tutte le certificazioni obbligatorie, come il certificato di iscrizione all’anagrafe canina e l’esenzione da patologie tipiche di razza (ad esempio la displasia per i Pastori Tedeschi o i Retriever); Pretendete di vedere almeno uno dei genitori del cucciolo (meglio se entrambi), per capire se sono in buone condizioni di salute e se sembrano caratterialmente equilibrati; Prima di scegliere il cucciolo di cane preferito prendetevi il tempo necessario per osservare tutta la cucciolata (anche più di un’ora): è molto importante vedere come i cuccioli interagiscono con i cani adulti, con gli umani e con i fratellini. Il cucciolo deve essere sicuro di sé, ma non aggressivo verso i suoi simili, quindi se vedete un cucciolo che tiene la coda tra le gambe e sta in disparte oppure che tende ad usare troppo il morso con i fratellini è meglio non prenderlo. Assicuratevi anche che il cagnolino sia entrato in contatto con gli umani sin da piccolissimo e abbia imparato a socializzare anche con loro, altrimenti c’è il rischio che da adulto sviluppi paura e tensioni nei confronti dell’uomo; Diffidate di tutti quegli allevatori o privati che sono disposti a darvi il cucciolo prima che abbia compiuto i 60 giorni di vita. Il cane deve rimanere con la madre almeno per due mesi (la stessa legge italiana lo impone), perché questo è il tempo necessario affinché apprenda importanti regole di socializzazione e di comportamento dai genitori.

Ansia da separazione del cane

L'ansia da separazione del cane: sintomi e rimedi

Comportamento Redazione -

Ansia da separazione del cane: cos'è e come si può curare Uno dei motivi per cui più di frequente i padroni degli amici a quattro zampe si rivolgono ad un esperto in problemi comportamentali è la cosiddetta ansia da separazione del cane. Si tratta di una vera e propria patologia, un disturbo del comportamento che può interessare cani di ogni età o razza. L’ansia da separazione del cane si manifesta quando il nostro fedele amico è costretto a restare lontano dal padrone o comunque dalle sue figure di riferimento; ecco così che, ad esempio, quando uscite per andare al lavoro, il vostro cane, abitualmente dolce, giocherellone e mansueto, si “trasforma” in un uragano domestico, distruggendo tutto ciò che trova alla sua portata, abbaiando furiosamente o raspando porte e muri, come volesse aprirsi una via di fuga. Se al vostro ritorno stentate a riconoscere casa vostra e ogni volta dovete fare la conta dei danni, molto probabilmente il vostro cane soffre di ansia da separazione! Eh sì, perché bisogna aver ben chiaro che per il cane è una vera e propria sofferenza, una tortura quotidiana, come dimostrano i molteplici segnali che identificano inequivocabilmente questo problema: una volta rimasto solo il cane cade in uno stato di ansia, che si manifesta di solito entro la prima mezz’ora di assenza del padrone.Questo si può trasformare in un vero e proprio attacco di panico, che dà origine a tutta una serie di sintomi o reazioni incontrollate:tachicardia (accelerazione del battito cardiaco); respirazione accelerata; salivazione eccessiva; depressione; agitazione motoria: ad esempio correre nervosamente da una parte all’altra della casa; urinazione incontrollata: fare pipì dappertutto e più volte, anche nell’arco di un periodo di tempo ristretto; autolesionismo: leccarsi insistentemente in uno stesso punto, procurandosi delle escoriazioni; iniziare a rosicchiare mobili e a ridurre in brandelli divani, tende, tappeti, sfogando l’ansia distruttrice su qualsiasi oggetto della casa; abbaiare, ululare o piangere insistentemente per ore; raspare pavimento, porte, muri, fino talvolta a spezzarsi le unghie o a ferirsi; rifiutare il cibo che gli viene offerto e mangiare solo dal padrone; mostrare eccessive manifestazioni di gioia al vostro rientro.Molte volte le avvisaglie dell’ansia di separazione nel cane iniziano già quando il padrone è ancora in casa, ma tutti i suoi movimenti fanno capire al quattrozampe che sta per uscire. Il cane incomincia a girargli attorno in stato di agitazione e, a volte, tenta anche di trattenerlo fisicamente dall’andar via, afferrandogli i pantaloni con i denti o frapponendosi tra lui e la porta d’ingresso.Ansia da separazione del cane: le cause Ci sono alcune razze in un certo senso più predisposte di altre a sviluppare ansia da separazione, come tutti i cani caratterizzati da un forte attaccamento al padrone (Dobermann e molossoidi in genere, cani da conduzione di greggi), così come i cuccioli che sono stati tolti troppo prematuramente alla madre; nella maggior parte dei casi però la causa inconsapevole dell’ansia da separazione del cane siamo proprio noi padroni. Molto spesso, ricoprendo il nostro cane di coccole continue, dispensando premi anche quando non dovuti e non richiesti, tenendolo sempre in braccio, non facciamo altro che diminuire l’autostima del cane e contemporaneamente accrescere a dismisura il senso di dipendenza che l’animale ha nei nostri confronti. Un atteggiamento iperprotettivo verso il nostro cane può solo danneggiarlo, perché quando non siamo con lui, il nostro fedele amico si sentirà letteralmente sperso e insicuro e da lì nascerà la sua sindrome di ansia da separazione. Si dice spesso che i cani abbandonati, presi dai canili, sono più inclini a sviluppare questo problema: è vero fino ad un certo punto, perché spesso siamo noi umani a indurre in loro l’ansia da separazione. Consci dell’infelice passato del nostro nuovo amico, lo ricopriamo di attenzioni a volte morbose, pensando di “ripagarlo” in un certo senso dell’amore che non ha avuto in precedenza, ma inneschiamo in questo modo nel cane quel processo di totale dipendenza da noi, che nel momento in cui ci allontaniamo da lui, lo indurrà effettivamente a temere che anche noi lo stiamo abbandonando.Ansia da separazione del cane: cosa fare Se il vostro cane è affetto da ansia di separazione la cosa migliore da fare è rivolgersi ad un professionista del settore, un esperto di comportamento canino, perché non tutti i cani rispondono agli stessi trattamenti ed è necessario quindi intraprendere un percorso mirato sulla soggettività del cane – e anche del padrone, visto che si tratta proprio di un problema nella relazione tra cane e padrone.Ma come curare o prevenire l'ansia da separazione del cane? Ecco alcuni comportamenti utili: ABITUARE IL CANE A STARE DA SOLO GRADUALMENTE: Iniziate quando è ancora cucciolo a lasciarlo in casa da solo, prima per brevi periodi, per poi andare gradualmente aumentando la durata della vostra assenza (allontanatevi per 10 minuti, poi per un quarto d’ora e così via). Soprattutto all’inizio rimanete nelle vicinanze, in modo da rientrare prima che il cane inizi a dare segni di ansia da separazione; così capirà che non lo state abbandonando, ma che ritornerete sempre da lui. LASCIATE AL CANE I SUOI SPAZI: anche quando siete in casa col vostro cane non state sempre morbosamente “appiccicati” a lui e viceversa: ogni tanto potete anche rimanere in stanze diverse, prendendovi un po’ di spazio per entrambi; non significa che vi amiate di meno… NON FATELO ANNOIARE: spesso la noia accentua l’ansia da separazione del cane. Quando uscite potete lasciare al cane dei giocattoli anti-stress, giochi d’intelligenza che lo terranno occupato diminuendo la sua frustrazione, oppure, prima di lasciarlo in casa da solo, portatelo a fare una passeggiata, a giocare al parco con altri cani, in modo che sfoghi la propria energia e arrivi più tranquillo e sereno al momento della separazione. MANTENETE UN CERTO “CONTEGNO”: prima di andare via comportatevi naturalmente, senza ricoprirlo di eccessive attenzioni e, quando rientrate, se il vostro cane vi riempie di festeggiamenti eccesivi, ignoratelo finché non si calma: solo allora potrete salutarlo adeguatamente.

Taglia code e orecchie al cane per "motivi estetici": succede a roma

News Redazione -

E' un cittadino romano, che è stato denunciato dalle guardie zoofile dell'Oipa di Roma. Un romano proprietario di un dobermann, denunciato dalle guardie zoofile dell’Oipa di Roma, è stato condannato a  otto mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali per aver fatto tagliare coda e orecchie al proprio cane per motivi “estetici”.La denuncia è partita a seguito di controlli durante una manifestazione canina nell’ambito dell’operazione Dirty Beauty (Bellezza sporca) condotta dagli agenti Oipa, in prima linea in tutta Italia nel contrastare queste pratiche crudeli e anacronistiche.«Il proprietario del cane ha esibito certificati veterinari che le nostre indagini di polizia giudiziaria hanno dimostrato essere falsi», spiega Claudio Locuratolo, coordinatore provinciale delle guardie zoofile Oipa di Roma. «I molti controlli delle nostra guardie a livello nazionale hanno portato a oltre settanta denunce all’autorità giudiziaria, anche nei confronti di veterinari».Quella del taglio di coda e orecchie dei cani di alcune razze a fini estetici, oltre che dolorosa per l’animale, è una pratica illegale. Le mutilazioni per fini estetici sono vietate dalla Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia di Strasburgo del 13 novembre 1987, ratificata dall’Italia con la legge n. 201/2010.Le mutilazioni di coda (caudotomia) e orecchie (conchectomia) configurano il reato di  maltrattamento punito dall’art. 544 ter c.p., che prevede fino a 18 mesi di reclusione e una multa fino a 30 mila euro.«Le federazioni nazionali ed internazionali per la cinofilia dovrebbero assumere posizioni più severe ed escludere dalle manifestazioni cani mutilati e gli Ordini dei medici veterinari dovrebbero essere meno indulgenti nei confronti dei propri iscritti», aggiunge Claudio Locuratolo. «Sono già fissate molte altre udienze per rinvii a giudizio a seguito delle indagini e denunce dell’Oipa, a Roma e in altre città. Auspichiamo che la prevenzione e la repressione pongano fine a questa pratica incivile e fuorilegge».Fonte: corriere nazionale

Tiziano ferro adotta due cani e li strappa al canile: il video dell'arrivo a casa è commovente

News Redazione -

Dopo la scomparsa delle cagnoline Piper e Penny, il cantante e il marito Victor Allen accolgono due Doberman: "Sono stati abbandonati perché non sapevano cacciare e aggredire". "Ellie e Beau, tranquilli che in canile non ci tornate più". Tiziano Ferro pazzo d'amore per i suoi due nuovi cani, due meravigliosi Dobermann che da oggi accoglierà nella casa in cui vive con il marito Victor Allen, a Los Angeles, in California.Proprio qualche giorno fa è venuta a mancare Penny, la cagnolina che la coppia aveva adottato in passato insieme alla sorellina Piper.Su Instagram il video dell'arrivo dei due nuovi arrivati in casa. Ferro li abbraccia, li immortala mentre si rotolano sull'erba e non trattiene l'emozione. I cagnolini si lasciano coccolare e poi vanno a divertirsi sul prato.La clip è immortalata proprio da Victor, il produttore che Tiziano ha sposato la scorsa estate a Latina, dopo tre anni d'amore vissuto in gran segreto (e oggi gridato al mondo)."Niente ci consolerà dal dolore della perdita di Penny e Piper", scrive Ferro nella didascalia del post, "Ma abbiamo voluto guardare avanti, dare nuove opportunità ad altri angeli e siamo corsi in canile. Vi presento Ellie e Beau: 7 e 8 anni, abbandonati perché non sapevano cacciare, aggredire e perché non essendo puri Dobermann non potevano concepire cuccioli da 3000€.La dolcezza più infinita, l’amore e la gratitudine che solo queste anime sanno dare. Anche questo può salvare vite insieme al lavoro dei nostri eroi negli ospedali. Perchè abbiamo bisogno anche di queste cure, di amore in più".Infine, un appello a quanti in questi giorni stanno diffondendo fake news  a proposito del rapporto tra animali e coronavirus. "Gli animali domestici non contagiano nessuno", ribadisce Ferro, "In compenso ti migliorano la vita. Pensateci se potete e magari considerate cani adulti che nessuno vuole. Ellie e Beau, benvenuti a casa".Fonte: today.it

Regolamento cani: ecco le razze per le quali a milano servirà il patentino

News Redazione -

E' entrato in vigore il nuovo regolamento animali, che prevede il patentino per possedere una serie di razze considerate "pericolose". Ecco quali sono. Sono 27 le razze di cani per le quali, a Milano, i proprietari dovranno dotarsi di "patentino". Lo prescrive il nuovo regolamento per la tutela e il benessere degli animali, approvato lunedì in consiglio comunale.Inizialmente si era pensato all'obbligo di museruola per tutti i cani anche nelle aree a loro dedicate, ma questo è parso un provvedimento eccessivo e così si è preferito istituire l'obbligo di un patentino (con corso di 3 giorni) per i proprietari di razze specifiche.Non è invece stato approvato un emendamento che chiedeva di estendere il patentino a tutti i cani, indistintamente. Le razze sono quindi state scelte tra quelle "potenzialmente pericolose", per così dire, e agli incroci derivati da quelle razze. Ecco l'elenco.Le razze per le quali serve il patentino sono queste (per quelle sottolineate abbiamo preparato degli approfondimenti ad hoc):American bulldog Pastore dell’Anatolia Pastore di Charplanina Pastore dell’Asia centrale Pastore del Caucaso Pastore Maremmano Abruzzese Cane da Serra da Estreilla Dogo argentino Fila brazileiro Perro da canapo majoero Perro da presa canario Perro da presa Mallorquin Pit bull Pit bull mastiff Pit bull terrier Rafeiro do alentejo Rottweiler Rhodesian ridgeback Tosa inu American Staffordshire Bandog + molossoidi di grande taglia Bull terrier Boerboel Cane Corso Lupo Cecoslovacco Cane lupo di Saarloos Cane lupo italianoL'elenco però non è completamente esaustivo. Oltre ai già citati incroci derivati da queste razze, infatti, si nota l'accenno ai "molossoidi di grossa taglia", tra cui per esempio vanno inclusi il San Bernardo, l'Alano o il Terranova, seppure non in elenco.C'è infine il "caso" del Dobermann che, stando alla classificazione internazionale della F.C.I., rientrerebbe tra i molossoidi. Altre la includono invece tra i lupoidi. Fonti comunali vicine ai consiglieri che hanno proposto il patentino, contattate in merito da MilanoToday, riferiscono semplicemente che il Dobermann «non è in elenco».Chiunque sia già proprietario di una di queste razze ha due anni di tempo dall'entrata in vigore del regolamento per acquisire il "patentino cane speciale" rilasciato dall'Ats. Per le adozioni dal canile, si hanno sei mesi di tempo dall'adozione; per le nuove acquisizioni, la disposizione si applica dopo sei mesi dall'entrata in vigore del regolamento, dopodiché occorrerà avere il patentino per poter acquisire il cane.Fonte: MilanoToday

Dieci storie di cani eroi che hanno compiuto imprese memorabili

Curiosità Redazione -

Le loro imprese sono famose in tutto il mondo: ecco le storie di questi dieci quattro zampe eroi. Oltre ad essere dei fedeli compagni di viaggio o dei veri e propri componenti della famiglia, i cani spesso si rivelano essere anche qualcosa di più, compiendo gesti che non sono soltanto affettuosi o avventurosi ma addirittura eroici.Ogni cane è speciale a modo suo ed ogni padrone tenderà a considerare il proprio amico a quattro zampe un piccolo-grande eroe di casa. Tuttavia ci sono dei cani che si sono lanciati in imprese davvero incredibili e che si sono guadagnati sul campo il titolo di "eroe".Nel corso di questo articolo andremo ad elencare una serie di esperienze particolarmente memorabili in tal senso: cani che hanno compiuto azioni fuori dall'ordinario, non per forza utilizzando la propria forza fisica bensì anche dimostrando una intelligenza o un attaccamento al padrone che è riuscito a superare ogni confine. Dei cani "speciali" che sono riusciti a ritagliarsi un proprio posto d'onore nel grande libro della Storia cinofila. 1) Laika Iniziamo il nostro viaggio... da Spazio! Partiamo infatti da Laika, piccola cagnolina che ha puntato decisamente e letteralmente in alto: si tratta infatti del primo cane spedito in orbita per un viaggio spaziale. Siamo nel 1957, in piena Guerra Fredda, quando questo cagnolina di razza ibrida (probabilmente metà Husky e metà Samoiedo) venne fatto decollare a bordo della capsula dello Sputnik 2.La cosiddetta "corsa allo Spazio" che vedeva Stati Uniti e Russia fronteggiarsi per la gloria mondiale passa anche per il musetto di Laika. Il suo destino però è fatalmente segnato al momento della partenza dalla Terra: infatti la cagnolina si è sacrificata (o è stata sacrificata, meglio) per la Scienza, morendo non molto tempo dopo il decollo. Laika è uscita di scena da eroina, comunque, entrando contemporaneamente nella Leggenda.2) Nemo Dalle battaglie "intergalattiche" di USA e URSS negli Anni Novanta alla Guerra del Vietnam: raccontiamo adesso la storia di Nemo, forse il più celebre cane/eroe di guerra. Questo nome ricorderà a molti il celebre pesciolino pagliaccio del cartone animato della Pixar intitolato appunto "Alla ricerca di Nemo".Quello di cui parliamo nel corso della nostra carrellata di cani coraggiosi è invece un esemplare di Pastore Tedesco che è stato metaforicamente pluridecorato. Inviato nella giungla di Saigon a seguito delle truppe americane, nel gennaio del '66 Nemo partecipò attivamente al salvataggio del suo battaglione da un assalto dei Vietcong. Perse un occhio ma questo non gli impedì di "assistere" il soldato Airman Robert A. Throneburg in attesa dell'arrivo dei soccorsi veri e proprio. Date una medaglia a quel cane!3) Whizz Possiamo considerare Whizz una specie di Mitch Buchannon del canale d'Oltremanica. Ricordate il celebre bagnino del telefilm Batwatch? Ecco, in un certo senso Whizz gli somiglia. Anche questo magnifico esemplare di Terranova si è reso protagonista di tanti salvataggi in acqua.Certo lo scenario in cui lavora Whizz è un po' diverso dall'assolata California della serie tv americana: la sua storia infatti ha luogo in Inghilterra, nella fattispecie tra Bristol e il fiume Severn. Whizz infatti si occupa ormai da quasi un decennio di pattugliare le acque di quella zona: ha letteralmente salvato la vita di ben 9 persone ed è stato uno dei primi nominati ai Animal Hero Awards del Daily Mirror, un concorso dedicato proprio agli amici a quattro zampe che si cimentano in imprese eroiche. Whizz si merita davvero un tuffo nel mondo delle celebrità!4) Trakr Restiamo sempre nell'ambito dei cani da salvataggio, con un esemplare tanto virtuoso e valoroso da meritarsi addirittura dei... cloni! Prima di fare confusione, procediamo con ordine: Trakr è il più celebre tra i cani-eroi legati alla tragedia dell'attacco terroristico dell'11 settembre. Si tratta di un pastore tedesco, quanto mai sveglio e coraggioso.Infatti, nel caos di fiamme e macerie di quella sciagurata giornata, Trakr e il suo padrone si sono adoperati per portare il salvo tanti feriti da quello che restava del World Trade Center al collasso. Come arriviamo alla clonazione? Ebbene, Trakr è stato in seguito selezionato per partecipare al Best Friends Again Contest indetto dalla società BioArts International, in quanto esemplare particolarmente dotato da ogni punto di vista. Il suo gesto eroico lo ha reso un modello, sia nel senso metaforico della parola che in quello letterale: oggi Trakr vanta ben cinque cloni!5) Hachiko Questa è forse una delle storie più celebri in assoluto nel mondo cinofilo. Buona parte del grande pubblico si ricorda di Hachiko per il film di produzione hollywoodiana omonimo, con protagonista Richard Gere. Per chi se lo fosse perso: Hachiko era un cane di razza Akita. Ogni giorno accompagnava il proprio padrone alla fermata dell'autobus per poi andarlo a aspettare alla medesima fermata al rientro dalla giornata di lavoro.Morto in un incidente in fabbrica, il padrone non tornerà più a casa. Ma Hachiko si recherà lo stesso, tutti i giorni, alla fermata del bus, in attesa del suo amico a due zampe. Un esempio di attaccamento al padrone e affetto che va al di là di ogni razza e specie! Un piccolo-grande gesto eroico che ha consacrato Hachiko nell'Olimpo dei cani in assoluto più speciali della Storia. Se non lo avete fatto vi consigliamo di recuperare il film!6) Shelby Un altro pastore tedesco che copie un atto eroico, aiutato dal suo fiuto. Nel cuore della notte, Shelby sente che c'è qualcosa che non va e sveglia letteralmente tutta la famiglia abbaiando a più non posso.Non si lamenta per un dolore né vuole giocare: ha percepito con un certo anticipo la fuga di monossido di carbonio all'interno della casa: poteva trattarsi di una intossicazione anche mortale, se non fosse stato per la caparbietà di Shelby, che in un colpo solo a salvato la vita a se stesso e alla sua famiglia, guadagnandosi il titolo di Skippy Dog Hero of the Year e ricevendo anche un premio monetario di 500 dollari!7) Lefty Questo Pibull dall'aria sveglia si è rivelato addirittura una egregia guardia del corpo. Infatti Lefty ha salvato il suo padrone da un colpo di proiettile, rimbalzato in circostanze poco chiare all'interno del parco dove i due si trovavano per la consueta passeggiata.Avvertendo qualcosa di sospetto, la coraggiosa Lefty (parliamo di un Pibull femmina) si è letteralmente frapposta tra proiettile e padrone, rimanendo gravemente ferita. Portata d'urgenza in ambulatorio è costretta a vedersi amputare un arto, ma "fortunatamente" le conseguenze non sono ulteriormente nefaste: Lefty si salva e come la più attenta e affezionata delle bodyguard torna al fianco del suo amico a due zampe.8) Leo Non potevamo non citare anche il classico esempio di "Davide contro Golia". A dispetto del nome da Re della Savana, Leo è un piccolo Bassotto che ha salvato la vita alla sua padroncina difendendola dall'attacco di un altro cane. Il fatto è che il "nemico" in questione era un esemplare di grossa taglia: Leo dunque ha perso la vita con grande onore, consentendo alla bambina di salvarsi.Per ricordare a tutti il suo esempio virtuoso e il suo sacrificio, la cittadina nei pressi di Belgrado nella quale è avvenuto l'incidente ha dedicato al cagnolina un statua. Mai giudicare il coraggio di un cane dalla sua stazza!9) Khan Ecco infatti un altro piccoletto dalla grande statura morale. Khan è un Dobermann di piccola taglia che ha evitato una morte certa alla piccola Charlotte, mentre i due si trovavano a giocare in cortile. Siamo in Australia, nel novembre del 2007: nella Terra dei Canguri può capitare che in giardino si presenti nientemeno che un Serpente Bruno Reale, ovvero uno dei più velenosi rettili al mondo.Il piccolo Khan avverte il pericolo e porta letteralmente via la bambina, trascinandola dal pannolone. Purtroppo nel tragitto viene morso ad una zampa! Fortunatamente, grazie ad un intervento tempestivo, il cane si salva. Che l'amore sia stato più forte delle tossine?10) Buddy Leggendo questa classifica capirete come mai il Pastore Tedesco è uno dei cani più apprezzati in ogni parte del mondo. Ecco infatti che ancora una volta ci troviamo a prendere in esame un esemplare di questa razza. Ci troviamo in Alaska, nell'aprile del 2010: Buddy sta lavorando fianco a fianco col suo padrone Ben Heinrich, nell'officina di famiglia.Scoppia in incendio e in circostanze poco chiare Ben si ritrova in trappola, senza la possibilità di chiedere aiuto. Ci pensa Buddy: il cane arriva alla strada più vicina, dove riconosce una volante della polizia. In qualche modo riesce a far capire agli agenti del pericolo imminente, facendosi seguire fino all'officina.L'intraprendenza di Buddy consentirà alle forze dell'ordine di salvare il suo amico a due zampe, l'officina stessa e anche la vicinissima casa dell'uomo. Buddy è stato simbolicamente premiato con scodella placcata d'argento ma soprattutto con l'inserimento nel programma di prevenzione antincendio nel Paese. Che dire, un segugio dotato di incredibile intelligenza e coraggio: e non ha avuto nemmeno bisogno di parlare la nostra lingua!Questi sono sono alcuni degli esempi virtuosi di cani speciali, scovati tra gli archivi dei giornali e del web. Se siete a conoscenza di altri casi di cani-eroi non esitate a segnalarceli sulla pagina Facebook di Razze di cani oppure sul nostro profilo Instagram. Non ci stanchiamo mai di celebrare i nostri amici a quattro zampe!

Rogna nel cane (scabbia): tipologie, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

Una patologia da non sottovalutare per quanto riguarda i nostri cani è la rogna, detta anche scabbia: andiamo a vedere di cosa si tratta. La rogna nel cane è sicuramente una delle malattie più conosciute e temute nel mondo cinofilo. Non si tratta di una patologia eccessivamente pericolosa o mortale, tuttavia può essere davvero molto fastidiosa e non deve essere presa sotto gamba.Di cosa si tratta esattamente? Di una una tremenda irritazione della pelle. Entriamo più nel dettaglio. Innanzitutto, una nota legata al nome della malattia: spesso potrete sentire chiamare la rogna anche scabbia.Questa patologia del derma colpisce diverse specie animali, fondamentalmente in maniera non dissimile da quanto accade tra i cani. Se non è curata adeguatamente può comportare danni anche molto gravi ai nostri amici a quattro zampe. Abbiamo detto che si tratta di una infezione della pelle, ovvero di una malattia dermatologica. Chi sono i malefici artefici di questa "piaga"? Gli acari. Volendo utilizzare il termine più dotto e scientifico potremmo parlare di ectoparassiti.Questi ultimi si annidano all'interno del pelo dell'animale, per poi raggiungere direttamente l'epidermide. Una volta raggiunto lo strato di pelle del cane iniziano a "rosicchiarlo": banchettano col sebo e la cheratina presenti sullo strato epidermico del nostri amico peloso e - se non ostacolati - si moltiplicano a macchia d'olio.Se state provando ad immaginarvi questa scena, possiamo dirvi che al microscopio la situazione è grossomodo questa: ci sono questi "ragnetti" (gli acari) che normalmente vivono nel nostro ecosistema e che quando si "attaccano" ad un animale iniziano letteralmente a cibarsene. Ed è a quel punto che arriva il prurito.Ma facciamo un passo indietro: come arrivano gli acari sul "campo di battaglia" (o forse sarebbe meglio dire "al ristorante")? In questo articolo proveremo a fornire una panoramica sulla rogna nel cane e le sue modalità di azione e diffusione, nonché di contagio e cura. Come sempre per quanto riguarda la nostra piattaforma, ci teniamo a specificare che le nostre indicazioni non possono essere considerate alla pari delle indicazioni ufficiali del veterinario (al quale consigliamo sempre e comunque di rivolgervi).Tornando alla disamina di questa fastidiosa patologia continuiamo col dire che la rogna/scabbia è diffusa praticamente in tutto il mondo. In genere viene trasmessa per contatto diretto con animali contagiati ma può colpire anche solo toccando degli oggetti che sono stati a loro volta toccati da ammalati.Rogna nel cane: tipologie Abbiamo detto che i "vettori" della malattia sono questi ectoparassiti microscopici meglio conosciuti come acari. Tuttavia occorre specificare che esistono diverse tipologie di scabbia, poiché esistono tipi leggermente diversi di acari. Quali sono le tipologie più diffuse di rogna/scabbia?Fondamentalmente sono cinque: c'è quella Demodettica (anche detta "rossa", ereditario e demodicosi) e che a sua volta può essere suddivisa in tre sottocategorie (localizzata, generalizzata o podermatite demodettica). Poi c'è la rogna Sarcoptica, forse la più comune in assoluto tra cani: molto rapida nella sua diffusione, resistente ai fattori ambientali e facilmente contagiosa anche per gli esseri umani.C'è anche un tipo di rogna legata in modo specifico alle orecchie del cane: la rogna o scabbia Otodettica. In questo vedrete proprio dei "puntini bianchi" muoversi all'interno delle orecchie del nostro amico a quattro zampe. Come per le orecchie, esiste una rogna specifica per le cavità nasali: si tratta della "Pneumonyssoides caninum". Anche la Rogna cheyletiella prevede questi "pallini bianchi" che camminano sulla cute dell'animale anche se è più diffusa tra i gatti.La rogna viene spesso trasmessa direttamente al momento del parto e dell'allattamento: la madre infetta la passa ai cuccioli. Al di là di questo caso, più comunemente la rogna si trasmette attraverso il contatto tra vari esemplari. Ovviamente un sistema immunitario basso sarà terreno fertile per gli acari.Ma ci sono diversi fattori che possono "contribuire all'invasione": la scarsa igiene dell'animale, le condizioni ambientali di vita o la dieta del nostro amico peloso. In generale poi ci sono alcune razze di cane geneticamente più predisposti a contrarre questa patologia dermatologica e sono: Bulldog, Pointer, Shar Pei, Terrier, Beagle, Dalmata, Bassotto, Dobermann e Boxer. Rogna nel cane (scabbia): sintomi e cura In genere si tratta di "gesti" piuttosto evidenti: arrossamento della pelle, prurito e bruciore, eruzioni e squame cutanee (quando non vere e proprie ferite e piaghe), pelle secca e maleodorante, perdita di appetito, peso e pelo.Come curare la rogna nel cane? Innanzitutto mantenendo un buon livello di igiene generale: questo vale sia per il nostro cane che per la nostra casa (o qualsiasi ambiente l'animale "viva" come casa). Nel pratico un bagnetto mensile è davvero un toccasana, soprattutto se vengono utilizzati anche prodotti di qualità per insaponare il nostro amico peloso.Poi è bene effettuare con una certa regolarità anche disinfestazioni e vaccinazioni dal nostro veterinario di fiducia. Se avete più animali in cura dovete fare attenzione a dividere bene gli "oggetti" di entrambi per far sì che non ci continui ad infettare a vicenda.Ultimo ma non ultimo per ordine di importanza: curare con attenzione la dieta del nostro cane. Un'alimentazione equilibrata migliora tutto il sistema immunitario! (Il cibo crudi in questo senso è particolarmente indicato: verdure e erbe, ma non solo. Indicati anche aglio kyolic, unghia di gatto ed estratto d'olio d'oliva).Siamo tutti d'accordo che prevenire sia meglio che curare, ok, ma cosa fare in caso di contagio avvenuto? Rivolgetevi subito al veterinario, innanzitutto. Quasi sicuramente - in quanto a medicine - vi prescriverà degli acaricidi orali, topici o iniettabili. In genere i più diffusi-gettonati sono: ivermectina, selamectina o moxidectina.Ovviamente poi saranno previsti anche degli analgesici-antiinfiammatori. Alcuni rimedi "casalinghi" che non possono assolutamente sostituire l'intervento del veterinario ma possono alleviare momentaneamente le sofferenze dell'animale (spalmando estratti o unguenti sulle parti più infette) sono, ad esempio: camomilla, avena, limone o yogurt. Ricordatevi sempre che anche l'effetto e la dolcezza dimostrati al vostro amico - per quanto non risolvano la situazione - saranno sicuramente di conforto.Potrebbe interessarti anche:Dermatite nel cane: cos'è, sintomi, cure e rimedi naturali

Cane corso Italiano

I migliori cani da guardia: le quindici razze più indicate

Curiosità Redazione -

Andiamo alla scoperta dei migliori cani da guardia che potete trovare sul pianeta. Esistono dei quattro zampe che è meglio non far arrabbiare: i migliori cani da guardia sono quelli che proteggeranno voi e la vostra casa dai malintenzionati, e per certi versi serviranno più loro dei vari metodi tecnologici a disposizione.Sia per istinto che per addestramento ci sono alcuni cani che meglio si prestano a questo compito: sanno dare l'allarme oppure mostrare i denti quando serve. Insomma, il loro aiuto potrebbe essere decisivo, in alcuni casi anche per salvarvi la vita.Si, perchè innanzitutto sono pets che vi vogliono tanto, ma tanto bene: per questo vi proteggeranno anche a scapito della loro stessa vita. Non ci penseranno due volte a scagliarsi contro degli individui che per qualsiasi motivo sono entrati nella vostra proprietà.Nel nostro focus andiamo dunque a scoprire quali sono i migliori cani da guardia: abbiamo selezionato dieci razze particolarmente indicate per questo scopo (ma tenete ben presente che dovranno essere addestrati per svolgere al meglio questo compito). Siete pronti? Partiamo! * 1) Cane Corso: diffidente con gli estranei ma mai violento. Se sente pericolo per sé o per la sua famiglia non passa subito all’attacco, con calma e intelligenza avvisa il malintenzionato di non fare un altro passo, ringhiando e al massimo dandogli un bau! di avvertimento, perché lui, forte e massiccio, non si scompone più di tanto.2) Bullmastiff: è un ottimo cane da compagnia in casa e in tutti i contesti in cui possa manifestare la sua volontà di socializzare con le persone, bambini compresi. Poco da appartamento ma eccellente cane da guardia, è sempre memore del suo passato di cane nato per aiutare contro i bracconieri e quindi è anche un eccellente animale da difesa, anche se guardando la proverbiale timidezza durante il primo anno di vita potrebbe essere strano pensarlo. È comunque indispensabile, qualora lo si scelga come cane da guardia, che possa scorrazzare liberamente e uscire più volte al giorno anche per non perdere i suoi stimoli olfattivi e uditivi, come invece accadrebbe lasciandolo solo per troppo tempo in uno spazio ristretto.3) Pastore tedesco: è impossibile non inserirlo nella top 10 dei migliori cani da guardia. Si tratta di un cane molto versatile, che si presta agli usi più disparati. Uno dei suoi primi compiti, ovviamente, era legato alla pastorizia. Oggi il pastore tedesco è impiegato dalle forze dell’ordine come razza cinofila, per scovare tracce di droga. Il suo fiuto eccezionale gli permette di scovare persone disperse o sepolte in crolli. In ambito domestico il pastore tedesco è un ottimo cane da guardia.4) Dogo argentino: il suo carattere è quello di un cane da guardia e da difesa perfetto. E’ molto intelligente e furbo, ma anche terribilmente territoriale: non abbaia quasi mai, ma se un cane dello stesso sesso invade il suo territorio saprà far valere la sua potenza. Questo perchè la natura dominatrice fa parte della sua indole. E’ nella caccia che tutta la sua astuzia e coraggio vengono fuori. Tuttavia non si può dire che il Dogo argentino non sia un cane estremamente affettuoso e dolce, nonostante un aspetto che non farebbe pensare a queste qualità: ama la sua famiglia e il suo padrone, è molto protettivo. E’ diffidente con le persone che non conosce, ma non aggressivo.5) Rottweiler: sicuramente uno dei migliori cani da guardia al mondo, è una di quelle razze canine considerate pericolose. È vero? Si e no. È vero quando qualcuno minaccia il suo padrone o la sua famiglia, o la sua casa. È vero quando si sente minacciato lui stesso. Se non è in stato di allerta è un cane saggio e tranquillo che non abbaia mai inutilmente. Ovviamente ricordiamoci che è un cane da guardia. È possessivo con la sua famiglia e con il suo padrone soprattutto e se si sente minacciato o se sente il pericolo per la sua famiglia allora state in guardia, perché vi avviserà di stare alla larga mostrando i denti. Non è un cane che attacca immediatamente, ma se arriva a farlo nulla riesce a fermarlo.6) Pastore dei Pirenei: Il suo carattere è quello di un animale sicuro di sé ma molto gentile, in particolare coi bambini, e molto affettuoso. Si tratta di un cane territoriale, che sa proteggere molto bene la sua famiglia o il suo gregge quando è necessario, ma di norma, quando non ci sono pericoli in vista, è paziente e leale. È quindi un cane da guardia di ottimo livello, ma è sempre stato utilizzato per compiti diversi nella storia, arrivando anche a essere un eccellente cane da compagnia per i nobili francesi.7) American Staffordshire Terrier (Amstaff): ha origine da cani da combattimento, da cui ha preso il carattere combattivo e coraggioso. Tuttavia, queste caratteristiche nel tempo sono state temperate fino ad ottenere un cane sì coraggioso, ma non aggressivo. Per questo motivo il suo impiego ideale è come cane da guardia, anche perché l’Amstaff è dotato di una sensibilità molto spiccata che gli permette di capire subito se la persona che si avvicina è dotata di buone o cattive intenzioni. E' perciò uno dei cani da guardia migliori a cui affidare la vostra protezione Inoltre, è un cane che ama socializzare e ciò lo rende ottimo anche come cane da compagnia.8) Pastore del Caucaso: Come razza, è stato riconosciuto negli anni 50 in Russia e negli anni 80 dalla FCI. I primi esemplari di questa razza canina risultano essere stati un valido aiuto alle armate dello Zar, in quanto, grazie al pelo folto e impermeabile, può resistere a rigide condizioni climatiche. E' molto diffidente con gli estranei. E’ nella sua natura esserlo, ricordiamoci che è un cane da guardia e fin dalle origini proteggeva il gregge e il pastore. Sta sempre in allerta e se qualcuno non gli piace si fa capire molto bene con un ringhio profondo, uno stato di irrequietezza e un movimento ondulatorio della coda.9) Pastore maremmano: non è un cane foriero di coccole, ma non bisogna confondersi: è una razza che si lega tantissimo al suo padrone e alla sua famiglia, solo che il suo essere indipendente fa si che non stia ogni minuto ad attendere il suo proprietario sull’uscio di casa. Difatti, pur non essendo aggressivo, lo diventerà per difendere la sua casa e la sua famiglia, da cui però esige rispetto per darlo a sua volta. E’ diffidente nei confronti degli estranei.10) Mastino tibetano: è sicuramente uno dei top tra i migliori cani da guardia. Per via della sua mole è meglio tenerlo in spazi aperti. Non è proprio adatto a vivere in appartamento. È un cane molto attento e vigile tende ad essere quasi distaccato. E’ un cane che non lascia intuire le sue intenzioni. È comunque molto attaccato alla sua famiglia ed è anche parecchio protettivo in quanto si sente responsabile per essa. Nonostante la sua indipendenza ha comunque bisogno di avere un contatto costante. È famoso per il suo coraggio. Pare che non gli faccia paura nulla. Estranei e bambini sono da tenere a distanza, più che altro per il suo carattere imprevedibile.11) Mastino napoletano: ci troviamo di fronte al classico esempio per il quale l’apparenza inganna. Il Mastino Napoletano infatti è un gigante buono. Certamente è molto protettivo con la propria casa e la propria “famiglia acquisita”, e ha una stazza tale da incutere timore a qualunque avversario. Tuttavia raramente si riscontrano episodi di aggressività gratuita e – in linea di massima e salvo eccezioni – questa razza può definirsi molto leale.12) Dogue de Bordeaux: è un cane capace di intimidire, vista la sua mole, il suo peso, le sue ottime qualità come cane da guardia e il passato anche di cane da combattimento. Oggi il carattere del Dogue de Bordeaux è stato però reso sempre meno aggressivo e questa specie è docile ed equilibrata, molto affezionata al padrone e di grande pazienza con i bambini. Come sempre, per essere sicuri del suo carattere la cosa migliore è addestrare il Dogue de Bordeaux fin da cucciolo, per renderlo il guardiano perfetto.13) Dobermann: mentre alcuni hanno paura di questa meravigliosa razza di cani, altri sanno che quando hai avuto un Dobermann a riempire le tue giornate, difficilmente potrai poi farne a meno. E’ forse uno dei cani più dolci e affettuosi che possano esistere tra tutte le razze dei nostri amici pelosi. Sì, avete capito bene.E’ un animale pacifico e molto socievole. Certo è pur sempre un cane da guardia e se il suo padrone viene in qualche modo minacciato allora vi mostrerà il suo sorriso a 42 denti. Ma è un cane anche molto obbediente e, se ben educato, risponderà al suo padrone con effetto immediato. Per questo motivo ha bisogno di un padrone deciso e sicuro che gli sappia trasmettere calma e determinazione.14) Pastore belga: chi ha conosciuto questa razza saprà che tra gli aspetti del suo carattere che spiccano maggiormente c’è sicuramente la sua vitalità. E’ un cane molto elegante e muscoloso, questa caratteristica lo rende una razza sportiva. La sua intelligenza e il suo senso olfattivo sviluppato lo portano ad essere indicato anche per lavori di polizia, come cane antidroga o da soccorso ma anche accompagnatore per ciechi.Il pastore belga è un cane molto affettuoso, richiede coccole e si lega tantissimo al suo padrone, lo difenderebbe a qualsiasi costo, forse per questo gli si deve anche un’ etichetta di cane un pò aggressivo, cattivo.Il suo carattere impulsivo può essere regolato ed educato sin da quando è cucciolo, seguendolo e addestrandolo in modo da regolare il suo temperamento. Questo lo rende un ottimo cane da guardia. Ha uno spiccato spirito di iniziativa e quando si mette a fare la guardia non perdona nessuno, neanche persone che conosce di vista: quando scende la sera il territorio che controlla diventa invalicabile.E’ un cane molto sensibile quindi fate attenzione a non trattarlo con troppa durezza o severità perché è portato a reagire subito agli stimoli e potrebbe diventare ostile.15) Mastino spagnolo: a causa della grande mole, è preferibile disporre di una grande casa, possibilmente con giardino, per permettere al mastino spagnolo di fare esercizio fisico secondo i propri ritmi. La vita cittadina può essere stressante per lui, più propenso alla solitudine ed a relazionarsi unicamente con la propria famiglia. L’ideale sarebbe una soluzione in campagna. Non necessita di molto sfogo fisico, ma certamente vista la mole il momento della passeggiata può essere impegnativo. Il mastino spagnolo è un ottimo cane da compagnia, da guardia e da difesa. Viene ancora utilizzato anche come cane da pastore, ma trova maggior utilizzo come compagno nelle fattorie ed aziende agricole, essendo un temibile cane da guardia al territorio e da difesa per la famiglia.

Malattia di von willebrand nel cane: cause, sintomi e terapia

Salute del cane Redazione -

Cos'è la malattia di Von Willebrand nel cane? Nel nostro focus vi spieghiamo di cosa si tratta e in cosa consiste. La malattia di Von Willebrand nel cane detta anche VWD (Von Willembrand Disease) è causata da un gene che si trova nel 12esimo cromosoma.E' la mancanza di una proteina, la glicoproteina, indispensabile per far coagulare il sangue: di conseguenza avrà difficoltà a rimarginare in caso di tagli o ferite e l’animale anche nei casi meno gravi avrà una perdita di sangue consistente, perché le piastrine non riescono a svolgere la loro normale funzione.E’ la malattia ereditaria riguardante la coagulazione del sangue più comune nei cani: il fattore scatenante è una mutazione genetica, la troviamo presente sia nei maschi che nelle femmine.La VWD fa parte delle malattie genetiche ereditarie e si manifesta in tre forme diverse:• tipo1 • tipo2 • tipo3La patologia di tipo 1 è quella più diffusa e ha i sintomi più leggeri e moderati. Le razze che tendono a soffrirne di più sono: i Golden retriever, i Pastori tedeschi, i Doberman, i barboncini, gli Akita, i Manchester terrier, gli Airedale, gli Schnauzer mini e i Welsh Corgi Pembroke.I cani che soffrono di questa patologia devono fare maggior attenzione in fase di interventi o traumi perché rischiano più facilmente l’emorragia, per il resto possono condurre una vita regolare: sono come tutti gli altri amici a 4 zampe.La patologia di tipo 2 inizia a manifestarsi con sintomi moderati o gravi, i wirehired tedeschi e i bracchi tedeschi sono tra le razze di cani che tendono a soffrirne maggiormente. La tipologia 3 va da sintomi gravi a sintomi molto gravi, ne soffrono soprattutto razze di cani come i Pastori Scozzesi, gli Shetland, i Cheasepeake bay, gli Scottish terrier.Il tipo 2 e 3 di questa patologia sottopone i cani che ne soffrono ad un rischio più elevato di emorragie. La malattia di Von Willebrand nel cane espone maggiormente quei quattro zampe che sono soggetti anche a scompensi ormonali e di ipotiroidismo.Malattia di Von Willebrand nel cane: sintomi I sintomi di questa patologia si evidenziano soprattutto quando il cane inizia ad avere un annetto di età, prima è difficile individuarla. La VWD nel cane si manifesta con:• eccessiva perdita di sangue con la caduta dei denti da latte • perdita di sangue dalla bocca e dalle gengive • emorragie al naso • presenza di sangue nelle feci o nelle urine • grosse perdite di sangue durante il parto, durante il periodo del calore o interventi chirurgici o traumi • anemia e presenza di numerosi lividi senza cause ben definiteIl sanguinamento non sempre è il risultato di un trauma e della sua ferita, spesso potrebbe avvenire anche in maniera spontanea e come indicato sopra potreste trovarne le tracce nelle urine, nelle feci o potrebbe fuoriuscire dal naso senza motivo.Considerate che se il cane è affetto dalla tipologia più grave della malattia, precisamente quella della fase 3, purtroppo è fondamentale che eviti di tagliarsi  o altri traumi perché è soggetto a perdere molto sangue.Non è facile scoprire se il cane è affetto dalla malattia di Von Willebrand: di solito solo il veterinario riconosce i sintomi, durante operazioni chirurgiche soprattutto. Fortunatamente è una malattia che non tende a peggiorarem anzi, più il cane invecchia e più si alleggerisce la patologia. Malattia di Von Willebrand nel cane: cura Questa patologia fa parte di quelle malattie dei cani che non prevedono nessun ciclo di cure e nessun farmaco: ci sono degli integratori specifici se il vostro cane soffre di tiroide, ovviamente col consulto del veterinario.E’ consigliato premonirsi di bende o fasciature indicate da utilizzare in caso di ferite esterne e traumi. Cercate di evitare il più possibile situazioni che potrebbero causare tagli all’animale, educate i vostri cani a giocare senza troppa enfasi e prestate attenzione a fasciare subito eventuali ferite.Evitate di dargli giochi appuntiti e spigolosi o peggio ancora taglienti, evitate cibi come ossicini che potrebbero causare tagli all’interno della bocca. Ovviamente non date al cane alimenti anticoagulanti e farmaci che rendono difficoltosa la rimarginazione delle ferite.Se la vostra cagnolina soffre di questa patologie è sconsigliato farla riprodurre: il parto è abbastanza traumatico e potrebbe causare la perdita di molto sangue. In caso di necessità, in fase di operazioni chirurgiche i cani che soffrono della malattia di Von Willebrand hanno bisogno in continuazione di trasfusioni, quelli sani possono donare sia la parte liquida che il sangue intero.Ovviamente anche per i nostri fedeli amici è necessario verificare la compatibilità del gruppo sanguigno. Solo gli esami specifici possono confermare se il vostro cane soffre di malattia di Von Willebrand, ci sono test mirati a identificare questo malattia ereditaria:• esami fisici e diario medico del cane • emocromocitrometrico: controlla il livello di anemia e quante piastrine sono presenti nel sangue e conseguente mancanza di ossigeno nei globuli rossi. • APTT e OSPT per valutare il livello di coagulazione del sangue ed escludere altre malattie. • Tempo di coagulazione del sangue: si fa un taglietto nel labbro del cane per vedere quanto impiega a coagularsi • Presenza del fattore di Von Willebrand va fatto più volte perché varia ripetutamente anche nell’arco di una giornata.La malattia di Von Willebrand nel cane fa parte delle malattie genetiche ereditarie: con gli esami del dna è possibile verificare la presenza del fattore di von willembrand, ma solo nei cani di razza nei quali è stata identificata la variabilità di questo gene.

Diabete nel cane: cause, sintomi, complicanze e cura

Salute del cane Redazione -

Il diabete nel cane è una patologia molto diffusa: alcuni studi hanno calcolato che colpisca un esemplare ogni 500. Nella maggioranza dei casi, si tratta di diabete di tipo I o diabete mellito. Questa tipologia di diabete comporta che il corpo del cane produca poca insulina.In questo modo il metabolismo dei carboidrati non avviene in modo corretto e la concentrazione degli zuccheri nel sangue aumenta, portando all’iperglicemia.L’insulina è un'ormone prodotto dal pancreas: la sua funzione è quella di mantenere livelli di glucosio entro valori normali, e trasformare le riserve di energie eccedenti in grasso. Quando il cane è diabetico questo meccanismo perfetto si inceppa.I livelli di glucosio nel sangue salgono, e il cane inizia a manifestare i primi sintomi della malattia. Diabete nel cane: causeSebbene non siano ancora perfettamente chiare le cause del diabete nel cane, sono state individuate alcune malattie predisponenti:• Morbo di Cushing • ipersomatotropismo • infezioni croniche • tumori pancreatici • pancreatiti • somministrazione prolungata di farmaci come corticosteroidi e progestinici.Inoltre all’origine dell’insorgenza del diabete può esserci un’alimentazione scorretta, obesità e l’avanzare dell’età anagrafica.Diabete nel cane: razze predisposte I cani maggiormente soggetti al diabete sono anziani, e femmine non sterilizzate. Gli studi veterinari hanno anche individuato una predisposizione ereditarie e genetica, stilando una lista delle razze canine maggiormente colpite da diabete: •   Keeshond •   Barboni •   Samoiedo •   Segugio tedesco •   Alaskan malamute •   Miniature schnauzer •   Chow chow •   Beagle •   Doberman •   Labrador retriever •   Puli Ungherese •   Golden retriever •   Pinscher Miniatura •   Mld English sheepdog •   Springer spaniel •   Schipperke •   Spitz Finnico •   West Highland White Terrier •   Cairn terrier Diabete nel cane: sintomi Come possiamo quindi accorgerci che il nostro cane ha sviluppato una forma di diabete? Vi sono 4 sintomi del diabete nel cane principali, dette le 4P, che devono metterci in allarme: 1. poliuria: aumenta la produzione di urina 2. polidipsia: sete incontrollata 3. polifagia: fame implacabile 4. perdita di peso: nonostante l’aumento dell’appetito.A questi sintomi precoci, possono sommarsi altre manifestazioni di malessere, che di solito sono espressione di diabete conclamato e in aggravamento: • letargia • cataratta diabetica che si manifesta con opacità dell’occhio • problemi al mantello • atteggiamento pletorico: il cane appoggia a terra la parte posteriore delle zampe, ha ridotta mobilità e difficoltà di salto.Se osserviamo, uno o più di questi elementi è bene prenotare immediatamente una vista dal veterinario. Diabete nel cane: cure e terapia Il veterinario diagnosticherà il diabete tramite il riscontro di: iperglicemia (alto tasso di glucosio) nel sangue, glicosuria (presenza di glucosio nelle urine) e aumento delle fruttosamine nel sangue del cane.La terapia del diabete consiste nella somministrazione di insulina e la prescrizione di una dieta povera di carboidrati.L’insulina va somministrata tramite iniezioni sottocutanee, che usualmente vanno effettuate due volte al girono durante o dopo i pasti. L’insulina va conservata in frigorifero perché è una sostanza delicata e agitata prima di essere iniettata.Terapie farmacologiche differenti, sono state sperimentate per il cane, ma non hanno ancora prodotto risultati soddisfacenti. Diabete nel cane: curve glicemiche e controlliUna delle parti più delicate della terapia del diabete nel cane, è l’individuazione della giusta dose di insulina da somministrare giornalmente. Per questo il veterinario usualmente effettua presso la sua struttura o fa effettuare a casa le curve glicemiche.Al padrone del cane viene fornito un glucometro portatile: non gli resterà altro che determinare e annotare la glicemia del cane ogni 2 ore in un intervallo di 12 ore.Capite quali dosi di insulina garantiscono livelli di glucosio ottimali, la terapia è consolidata. I controlli dal veterinario servono per capire se stiamo gestendo bene la malattia, inizialmente sono settimanali e quindicinali.Successivamente andranno diradandosi: mensili, trimestrali o quadrimestrali quando saremo giunti ad controllo ottimale del diabete. Quanto vive un cane diabetico? In alcuni casi, dopo alcune settimane o mesi di terapia insulinica, i cani riacquisiscono la capacità di mantenere livelli normali di glicemia: questa condizione viene detta remissione clinica del diabete.La “guarigione” è più probabile nei casi in cui il diabete è frutto di malattie predisponenti trattabili e se la malattia è comparsa da poco tempo (fino a 3 mesi). Nel caso delle femmine, il diabete può comparire 1 o 2 mesi dopo il calore a causa di scompensi ormonali.In questo caso, se il cane viene fatto sterilizzare tempestivamente il diabete potrebbe scomparire.In ogni caso, la qualità delle vita di un cane diabetico è ottima grazie alle terapie attuali. L’aspettativa di vita è di diversi anni almeno che non insorgano complicanze o malattie. Diabete nel cane: complicanze La complicanza più frequente nel diabete del cane è la chetoacidosi. Anche se possono insorgere anche infezioni alle vie urinarie, infezioni alla cute, cataratta diabetica e neuropatie.La chetoacidosi si sviluppa spesso, se il diabete non è ben controllato.Questa patologia è caratterizzata dalla produzione in eccesso di sostanze che intossicano l'organismo: i corpi chetonici. I segni clinici più frequenti della chetoacidosi nel cane sono: la debolezza, l'apatia ed il vomito.I cani che manifestano chetoacidosi diabetica, necessitano di un ricovero immediato, il veterinario provvederà al monitoraggio di: glicemia, pH ed elettroliti. La chetoacidosi non trattata tempestivamente e non diagnosticata può portare alla morte.Infine, quando ci si prende cura di un cane diabetico, bisogna stare attenti all’ipoglicemia. Questo avviene se la dose di insulina è eccessiva. I livelli di glucosio nel sangue scendono troppo e compaiono irrequietezza e tremori (gluocosio inferiore a 50mg/dl) o addirittura convulsioni se il livelli sono bassissimi (inferiori a 40/30 md/dl).L’ipoglicemia va corretta prontamente con un pasto supplementare o una piccola dose di zucchero o miele direttamente sul palato del cane o può causarne il decesso. Diabete nel cane: alimentazione Se abbiamo un cane diabetico, l’alimentazione sarà un aspetto di cui dovremo curarci particolarmente. La somministrazione dei pasti deve avvenire ad orari regolari, due volte al girono.La dieta può essere casalinga- purché attentamente studiata dal nutrizionista- oppure costituita da mangimi specifici. In ogni caso le regole basi comprendono: fonti proteiche di alta qualità, basso contenuto di zuccheri, alimenti ricchi in fibre per favorire l’assimilazione dell’insulina.La dieta dovrà mantenere sotto controllo il peso del cane, poiché l’aumento di peso aggrava il quadro clinico del cane diabetico.

Malattie cardiache del cane: tipologie, sintomi, trattamento, cure e rimedi

Salute del cane Redazione -

Le malattie cardiache del cane sono un problema che può palesarsi senza alcun preavviso, perciò è bene far visitare spesso il vostro pet da un veterinario. Le insufficienze cardiache e gli infarti colpiscono l’uomo e anche i cani. Il cuore è un organo molto importante dal quale parte l’ossigeno e tutte le sostanze nutritive per le cellule del corpo. E’ il motore dell’organismo vivente e di seguito troverai le varie patologie dalle quali può essere affetto il cane e i sintomi che possono indicare alcuni indizi riguardanti problemi o difetti al cuore. Ci sono dei piccoli accorgimenti da adottare per mantenere il cane in salute ma è difficile prevedere un malfunzionamento del cuore del cane. Ci sono delle cure da fare in caso il tuo cane abbia sofferenze cardiache ma il consiglio più indicato è quello di sottoporlo alle visite del veterinario. Il cuore del cane cosi come quello del suo padrone può soffrire di malattie cardiache. Un cane raggiunge fino a 150.000 pulsazioni del cuore al giorno, un’attività intensa che necessita di un organo allenato ed in forma. Il cuore è il muscolo più importante dell’apparato circolatorio, si occupa di pompare sangue in ogni organo del corpo, è un azione importantissima perché con la circolazione del sangue arrivano ossigeno e sostanze nutritive alle cellule.Malattie cardiache del cane: cosa sono Una malattia cardiaca comporta l’alterazione della circolazione del sangue, se viene pompato con minore intensità significa che alle cellule arriverà un minor quantitativo di ossigeno e sostanze nutritive e ovviamente può provocare conseguenze gravissime sulla salute del cane. Tra le patologie più diffuse del cuore ci sono:Le insufficienze cardiache o malformazioni Il soffio al cuore Il malfunzionamento del nodo sinusale La dap Stenosi aortica o polmonare Aumenti o diminuzione dei battiti cardiaciUn’insufficienza cardiaca è dovuta al mal funzionamento del miocardio che dipende a sua volta da un deposito di liquidi nei polmoni. L’accumulo di liquidi dei polmoni si manifesta con tosse, difficoltà respiratorie, mancanza di respiro, perdita di peso e fatica. Può venire a tutti i cani indistintamente dalla razza e dall’età anche se quelli di grande taglia sono maggiormente predisposti. L’insufficienza cardiaca nei cani di età anziana e in quelli di piccola taglia si verifica nel momento in cui c’è una degenerazione del tessuto della valvola. Il soffio al cuore è un rumore anomalo del muscolo che il veterinario può diagnosticare ascoltando i battiti con lo stetoscopio. Il soffio al cuore non è una malattia ma un’anomalia del muscolo che può essere presente sin dalla nascita o subentrare dopo. I difetti dell’anatomia del cuore del cane potrebbero essere un derivato di malattie infettive, o di un’infiammazione della stenosi valvolare. Tra le cause più comuni dei difetti al cuore c’è l’endocardiosi che è un ispessimento dei bordi delle valvole cardiache. L’endocardite è un’infiammazione dei tessuti delle valvole cardiache del cuore e assieme alla stenosi ovvero il restringimento di una vena o un’arteria sono altre cause frequenti di soffio al cuore. Il veterinario una volta confermato il problema non deve far altro che individuarne la causa e tenere sotto controllo il cane con visite più frequenti, di solito non è necessario nessun intervento chirurgico o terapia. L’alterazione del battito cardiaco rappresenta un altro problema che rientra nelle malattie del cane. Un aumento di battiti cardiaci è definito tachicardia mentre una diminuzione del battito si definisce brachicardia. Come conseguenza alla tachicardia si possono verificare le fibrillazioni, che si suddividono in atriali o ventricolari. Le fibrillazioni possono rappresentare un pericolo per la salute del cane perché nel tempo potrebbero ricreare delle gravi aritmie e provocarne la morte. Il veterinario riesce a diagnosticare problemi al cuore grazie ad una serie di esami specifici che aiutano a capire quale sia la disfunzione di questo organo:Misurazione della pressione arteriosa Radiografia al torace Ecocardiogramma ElettrocardiogrammaTra le cure da effettuare in caso di insufficienza cardiaca c’è sicuramente un drenaggio in caso si debba eliminare il versamento di liquidi nei polmoni, la somministrazione di diuretici, una dieta specifica che prevenga la ritenzione idrica e a ridotta presenza di sodio, integratori per rinforzare il cane.Malattie cardiache del cane: sintomiI sintomi spesso sono invisibili e silenziosi, solo nel suo stadio più avanzato abbiamo i segnali di malattie cardiache. Sintomi come l’insufficienza cardiaca se siamo bravi osservatori possiamo individuarli: se il cane è spesso stanco e dorme molto, se non vuole giocare, ha la tosse e fa fatica a respirare, se non vuole uscire e addirittura ha uno svenimento allora è bene fare degli accertamenti. Il cane può soffrire di diverse patologie al cuore e quelle più gravi possono fermare il battito cardiaco e provocarne un infarto. I problemi di cuore possono essere una conseguenza di una disfunzione dovuta alla predisposizione genetica o ereditaria, può incidere se il cane ha un età avanzata, anche se lo stile di vita condotto dall’animale non comprende una dieta equilibrata e del movimento. Non ci sono delle precauzioni valide che se eseguite possano far evitare l’insufficienza cardiaca ma alcuni piccoli accorgimenti possono essere d’aiuto, ad esempio dare sempre da bere al cane, evitare eccessi di attività fisica e diete ricche di sodio, infine evitare ambienti umidi e ad alte temperature.Malattie cardiache del cane: le razze più predisposte Tra i cani ci sono delle razze che al di là della loro taglia e dell’età sono maggiormente predisposte ad avere un insufficienza cardiaca: Boxer, pechinese, alano, cocker spanish, poodles, boston terrier, wolfhounds irlandese, doberman pinscher. In caso di difetti al cuore non si scappa dalle medicine anche se una dieta adeguata aiuta a vivere meglio e mantenere il cane in forma, perchè le malattie al cuore si portano dietro alcuni problemi tra cui: ritenzione idrica, obesità, ipertensione, cachessia e carenza di alcuni valori nutrienti che devono essere reinseriti, acidi grassi e antiossidanti aiutano l’organismo a reagire meglio. Ad esempio la taurina è ottima per l’insufficienza cardiaca. Acidi grassi omega 3 e omega 6 aiutano a regolarizzare il battito cardiaco. Sono molto importanti anche le vitamine per cani in particolare quelle del gruppo b che vengono espulse con la pipi e spesso mancano ai cani con problemi di cuore. Il magnesio è un sale minerale molto importante per l’apparato cardiocircolatorio come pure le sostanze antiossidanti che combattono i danni causati dai radicali liberi. Infine la carnitina che è una sostanza simile ad un enzima e molto utile per la salute del cane.

Salute del cane anziano: tutte le patologie e come affrontarle

Salute del cane Redazione -

Salute del cane anziano: ecco tutte le patologie che possono colpire il nostro quattrozampe appena aumentano gli anni. Il cane come l’uomo subisce l'invecchiamento, ma a differenza nostra ha una vita media più breve circa da 13 ad un massimo di 20 anni, dipende dalla razza e lo stile di vita. Qui descriviamo le varie patologie che possono incontrare i nostri cani invecchiando. Alcune sono molto simili a quelle che anche a noi uomini possono venire in età senile. Ci sono piccoli accorgimenti per far vivere con serenità il cane e fargli affrontare questa fase della vita in maniera meno sofferta se affetto da patologie di un certo tipo. Alcune malattie tendono a far parte dell'invecchiamento di tutti i cani, altre si manifestano come tipiche di certe razze e sono patologie strettamente legate alla fisicità del cane, alle sue dimensioni. I nostri adorati amici a 4 zampe oggi vantano di maggiori attenzioni e anche le cure a disposizione sono migliorate e in continua evoluzione, quindi niente paura anche l’invecchiamento del cane può essere vissuto in maniera più serena.Salute del cane anziano: ecco le patologieI nostri amati cani hanno una vita media di che va dai 10 ai 13 anni, molto limitata rispetto a quella di noi uomini: per avere una stima più precisa non bisogna dimenticare che la loro aspettativa di vita è determinata anche dalla taglia che il cane raggiungerà da adulto. Le taglie piccole vanno dai 15 ai 18 anni, quelle medie dai 12 ai 14 anni e quelle grandi dai 9 agli 11 anni. Che dire, sette dei nostri anni potrebbero equivalere ad un anno di vita del nostro cane. Già dai 7 anni in su possiamo iniziare a classificare i cani dentro una fase di anzianità ma questo dipende molto dalla razza, la taglia e lo stile di vita che ha fatto il cane. L’invecchiamento ovviamente non è solo un fattore fisico ma anche cognitivo, che compromette le funzioni della memoria e dell’apprendimento. L'invecchiamento senile nei cani può manifestarsi con la difficoltà nel riconoscimento dei familiari, un disorientamento che si ripropone anche quando si muove e si ritrova in luoghi che non riconosce, a tal punto che nello smarrimento hanno difficoltà anche a rientrare a casa. Obbedisce meno al padrone, gioca poco e può sfasare anche i cicli di sonno e veglia stando sveglio di notte e dormendo di giorno. Come nell’uomo anche l’invecchiamento del cane è caratterizzato da alcuni segni, ad esempio i peli bianchi sul muso, una ridotta capacità uditiva, movimenti e riflessi più lenti seguiti ovviamente da una tendenza ad essere meno vivace e la necessità di riposare più a lungo. Possono insorgere problemi di cataratta e diminuzione della vista. Anche la masticazione diventa più difficoltosa, può essere caratterizzata dalla perdita di qualche dente. Rallenta il metabolismo, l’apparato digerente lavora meno, si riduce anche il fabbisogno energetico. Questo può portare all’obesità e di conseguenza generare problemi al cuore e ai polmoni, perciò è importante fare attenzione all’alimentazione e informarsi sul cibo per cani anziani più adatto. L’incontinenza è un altro problema che si può riscontrare in un cane di età avanzata, può essere dovuta a disfunzioni organiche ma anche a disorientamenti confusionali dove ad esempio non riconosce il tappeto dall’erba. Il cane anziano diventa più debole ed esposto alle malattie, che possono essere prevenute con le apposite vaccinazioni. Artriti, tumori, problemi cardiaci, disturbi renali sono altri problemi che possono subentrare nell’età avanzata di un cane.Salute del cane anziano: occhio al morbo di Cushing Per prevenire alcune di queste malattie è importante far visitare il proprio cane al veterinario e prendere alcuni piccoli accorgimenti come ad esempio fargli seguire una dieta adeguata. L’invecchiamento può portare anche alcune malattie come il morbo di cushing nel cane, è causato da una sovra produzione del cortisolo, l’ipotiroidismo è dovuto al malfunzionamento della ghiandola tiroidea: con i farmaci adeguati si possono alleggerire i sintomi di queste malattie. Il diabete è un’altra malattia diffusa nei cani, comporta ovviamente una regolazione dell’alimentazione e potrebbe essere necessario fare l’insulina. Nell'elenco indico alcune azioni che possiamo fare per mantenere il nostro cane in forma:Regolari controlli dal veterinario dopo un certa età Seguire una dieta adeguata Non far mancare al cane il movimento fisico Cura dei dentiQuesti piccoli accorgimenti possono aiutare il nostro cane a vivere con maggior serenità anche la sua vecchiaia. Oggi si presta più attenzione ai propri animali, le cure si sono evolute anche nel settore della veterinaria, esistono specifici antinfiammatori per cani anziani e anche integratori cani anziani che consentono di far vivere meglio i nostri adorati amici a 4 zampe. Si possono adottare metodi curativi alternativi come piccoli accorgimenti e terapie più olistiche e legate ai metodi naturali oltre alle classiche soluzione farmacologiche.Salute del cane anziano: alcune patologie si manifestano solo in determinate razze Ci sono malattie che si manifestano nella vecchiaia dei cani e sono tipiche di determinate razze ma anche del tipo di taglia del cane, sono patologie dovute alla specifica struttura e forma fisica. La cheratocongiuntivite secca ad esempio è una malattia che colpisce spesso i pechinesi o gli shih-tzu poiché sono razze con gli occhi sporgenti e in anzianità tendono ad avere problemi alla vista. Il cane corso fa parte delle razze di grande mole e in vecchiaia può tendere a manifestare problemi osteoarticolari come displasia dell’anca, indebolimento dei legamenti del ginocchio. Il barboncino vanta la fortuna di avere una vita piuttosto longeva, nella sua vecchiaia tende ad avere problemi agli occhi che possono portarlo alla cecità, è soggetto alla displasia dell’anca e la lussazione rotulea. La cardiopatia è un altro problema di salute che sorge nei cani di una certa età, può essere di due tipi: una è dovuta all’assottigliamento delle pareti del cuore con conseguente indebolimento e l’altra è dovuta ad un’anomalia della circolazione del flusso sanguigno dovuto al malfunzionamento della chiusura delle valvole cardiache. Sono diverse le razze di cani che soffrono di cardiomiopatia tra cui: San Bernardo, Pastore Tedesco, Golden Retriever, Boxer, Dobermann, Alano, Irish Wolfhound e Cocker Spaniel; l’indebolimento del muscolo cardiaco può portare ad un insufficienza e l’arresto cardiaco quindi alla morte.Salute del cane anziano: esistono delle vitamine apposite Un cane anziano non è sinonimo di cane malato: va comunque trattato e rispettato, considerato come un animale in grado di fare ancora tante cose tra cui quella di continuare anche a giocare, perchè le migliori vitamine per cani anziani sono le cure e l’affetto che gli diamo ogni giorno. A parte questo sicuramente una visita dal vostro veterinario riuscirà anche a fare luce sulla possibilità di somministrare ricostituenti al vostro cane da "confondere" insieme al cibo. Potrebbe interessarti anche https://www.razzedicani.net/alimentazione-del-cane-anziano/

Beagle

La provenienza e la nascita delle razze di cani: come nascono tutte queste diversità?

Curiosità Redazione -

La provenienza e la nascita delle razze di cani: un dilemma difficile da risolvere. di Sijani Lavdie - Capire l'esatta provenienza della nascita della razza di un cane risulta complicato tanto quanto quella dell'origine del cane. Il nostro fedele amico, che sia piccolo o grande, affonda le proprie radici in antiche e molteplici razze mischiatosi poi tra loro. Il più delle razze che oggi conosciamo come “pure”, altro non sono che il risultato di miscele di parentela, degli incroci tra cani avvenuti nel corso degli anni. Evidenziamo quindi il fatto che la maggior parte delle razze riconosciute a livello mondiale nel corso degli ultimi cento anni o più, sono state create. Non sono nate. In pratica una nuova razza non può essere “scoperta”e ancor meno trovarsi in natura allo stato selvatico. Facciamo spesso l'errore di credere che “pedigree” sia sinonimo di razza pura, ovvero senza legami di nessun tipo con altri tipi di cane. E ahimè, purtroppo non é così! Anche le razze di cane con un pedigree riconosciuto hanno alle loro spalle incroci con miscugli di altre specie più anziane e dalle più diverse.Come sappiamo se il nostro cane è di razza oppure no? Diciamo che la parola “pedigree” potrebbe indurci in inganno, facendoci pensare che sia una sicurezza riguardo alla purezza della razza del nostro cane. In realtà il pedigree è semplicemente un certificato d'iscrizione ai Libri Genealogici. In questo documento vengono riportati i dati anagrafici di un cane come la razza, la genealogia, data di nascita, genitori, nonni, bisnonni e trisnonni. Inoltre vengono riportati i dati anagrafici dell'allevatore e del proprietario. Mentre sappiamo chi sia stato ad allevare la mamma, al momento della nascita del cucciolo, non viene fatto nessun tipo di controllo su chi sia realmente il padre. In Italia ci affidiamo alla parola e all'onestà dell'allevatore in questione. In pratica, il pedigree altro non è se non la decisione di un ente riconosciuto a livello nazionale ad approvare la nascita di una nuova razza ritenuta pura, secondo gli standard stabiliti da ogni paese. Infatti in Italia chi si occupa di rilasciare il certificato d'iscrizione del nostro cane, è il famoso ente ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana). Mentre in alcuni paesi esteri (ad esempio Inghilterra, Honduras, Costa Rica, ecc), un analogo compito spetta al Kennel Club. Si tratta di un' organizzazione che si trova in numerose parti del mondo, alla quale fanno parte diverse autorità con il compito di riconoscere ed approvare lo status di pedigree ad ogni tipo di cane. Ogni ente impiega standard di valutazione della razza in modo diverso. Non è detto, difatti, che lo stesso cane riconosciuto in un paese possa necessariamente essere riconosciuto come cane di razza in un altro paese. In altre parole, ciò che rende il nostro cane un esemplare di razza è la possibilità di rintracciare la sua discendenza tornando indietro di diverse generazioni sia dalla parte della mamma che dalla parte del padre. Ed essere quindi in possesso di un documento ufficiale per poterlo dimostrare, ovvero il suo pedigree.Vediamo insieme le origini del nome di alcune razze di cane Finora ci siamo soffermati a distinguere se un cane fosse o meno di razza, mentre risulta molto interessante scoprire il perché un determinato tipo di razza ha poi preso quel particolare nome. Qui riportiamo solo alcuni brevi esempi. Akita: questa razza giapponese prende il nome dalla prefettura del nord – ovest di Honshu, dove si pensa abbia avuto origine. Chiamato anche Akita inu (letteralmente “cane Akita”). Beagle: la storia sull'origine esatta della parola “beagle” è assai curiosa. Si pensa che il loro nome risalga al 16° secolo quando a questi cani si associò la parola francese “becguele” (persona rumorosa) dato il frastuono dei loro ululati durante le battute di caccia. Dobermann: questo cane deve il suo nome al suo primo allevatore che si chiamava Ludwig Dobermann (1834 – 1894). Era un esattore tedesco del 19°secolo. Jack Russel: il loro nome, invece, deriva da Jack Russell; un parroco inglese, soprannominato anche “The Sporting Parson” visto che, nella prima metà del 19° secolo, ha iniziato ad allevare terrier per sport.

Ipotiroidismo nel cane: diagnosi, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

L'ipotiroidismo nel cane è una patologia che si riscontra molto spesso soprattutto nelle razze più predisposte: vediamo cos'è, cause, sintomi, diagnosi e cura. L'ipotiroidismo nel cane è una malattia ormonale molto comune, che colpisce specialmente i quattrozampe più anziani: è possibile che venga riscontrata nel controllo annuale che facciamo dal nostro veterinario di fiducia. Sostanzialmente la ghiandola tiroidea funziona male: per via di un'infiammazione essa produce pochi ormoni tiroidei provocando tutta una serie di sintomi che ora vedremo. E' una patologia che colpisce i cani più "vecchiotti", senza grosse distinzioni di razza e sesso, anche se a onor del vero esistono tipologie più esposte.Ipotiroidismo nel cane: diagnosi e causa Abbiamo detto che l'ipotiroidismo è una malattia riscontrabile dal veterinario: durante la visita di controllo il nostro esperto potrà notare segni evidenti ma per una diagnosi impeccabile servono comunque gli esami del sangue e la misurazione degli ormoni tiroidei (anche se questa patologia non può essere esclusa a priori per quei cani con un livello di ormoni nella norma). Ad ogni modo la causa principale dell'ipotiroidismo nel cane è la distruzione della tiroide per via di un'infiammazione immunomediata, con conseguente atrofia idiopatica e malfunzionamento della stessa. In parole povere: il sistema immunitario del nostro cane danneggia i tessuti tiroidei come se fossero dei corpi estranei. Ciò, come abbiamo detto, riduce la quantità di ormoni e quindi il pet avrà tutta una serie di problemi metabolici che vediamo adesso.Ipotiroidismo nel cane: sintomi Compaiono in età avanzata, ma non è da escludere che anche cani giovani vengano colpiti dalla patologia. Le razze più predisposte sono: Golden retriever, Pinscher, Alano, Barboncino, Bassotto, Beagle, Boxer, Bulldog inglese, Cocker spaniel, Dobermann, Setter irlandese, Alaskan malamute, Volpino, Schnauzer nano e Terranova. Ma quali sono i sintomi in caso di ipotiroidismo nel cane? Ecco una lista dei più frequenti:letargia inattività aumento di peso perdita di pelo (alopecia) mantello secco e fragile inscurimento della pelle (iperpigmentazione cutanea) dermatiti e otiti ricorrentiIpotiroidismo nel cane: cura e prevenzione Il veterinario vi darà sicuramente la terapia migliore per affrontare il problema: essa si sostanzia nell'assunzione dell'ormone mancante. Si tratta di farmaci orali (come ad esempio la levotiroxina sodica, analogo sintetico dell’ormone T4) da somministrate quotidianamente, una o due volte al dì. Seguendo l'iter prescritto dal nostro esperto il cane affetto dalla malattia potrà condurre una vita normale: in genere i miglioramenti si possono riscontrare già dopo le prime due settimane. Per quanto riguarda invece la prevenzione, il consiglio è quello di far controllare periodicamente il vostro cane: fategli fare un check-up, con il quale poter controllare lo stato generale della sua salute.

Denti del cane

Iperplasia gengivale nel cane: cause, sintomi e cura

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Iperplasia gengivale nel cane: sintomi Non solo l’uomo ma anche il cane può essere soggetto a disturbi gengivali. Qualche volta anche nei cani si può sviluppare una crescita eccessiva delle gengive. Questo disturbo viene chiamato iperplasia gengivale nel cane. Esso comporta un fastidioso gonfiore che può portare sia malessere che dolore al nostro cane quindi è opportuno intervenire subito. L’iperplasia gengivale nel cane è generalmente una malattia ereditaria e si riscontra più spesso nei cani di taglia grande come l’Alano, il Dalmata e il Boxer, il Collie, il Dobermann. La causa però può essere anche dovuta ad una somministrazione cronica di farmaci quali nitrendipine, difenilidantoina, nifedipina e ciclosporina. È bene sapere che se questa patologia non viene curata possono insorgere anche problemi alle ossa e alla struttura di sostegno dei denti. I sintomi più comuni che si riscontrano in presenza di iperplasia gengivale nel cane sono il sanguinamento delle gengive e l’inspessimento del tessuto gengivale. La diagnosi effettiva può essere effettuata solo dal veterinario che effettuerà sia un controllo fisico che le analisi del sangue e delle urine. Necessario sarà anche un accurato controllo del cavo orale ed eventualmente una biopsia della gengiva. Quest’ultima è infatti l’unico modo per diagnosticare con assoluta certezza questa patologia.Iperplasia gengivale nel cane: cura L’iperplasia gengivale nel cane è assolutamente curabile e tale cura dipende dall'entità del disturbo. Se è lieve non si prescrive alcuna terapia. Nella maggior parte di questi casi infatti il disturbo scompare da solo. Nei casi gravi o cronici invece è necessaria una terapia farmacologica con antibiotici e antidolorifici così da ridurre il disagio del cane nel periodo di terapia. Nei casi più gravi un intervento chirurgico volto a rimuovere la parte ingrossata. Se è stata causata dai farmaci il veterinario potrebbe raccomandare l’interruzione del farmaco che l’ha provocata oppure effettuare una gengivoplastica qualora le lesioni impediscano al cane di mangiare e soprattutto qualora non possa essere sospesa la terapia farmacologica. Questa è una procedura chirurgica che si effettua in anestesia generale e che ristabilisce altezza e contorno delle gengive alle dimensioni normali. Ovviamente il cane deve essere sottoposto a regolari visite di controllo di modo che il disturbo possa essere tenuto sotto controllo e una volta scomparso che ne scongiurino la ricomparsa. Il cane deve essere seguito anche a casa perché spesso parte della terapia comprende anche una dieta leggera e dei risciacqui del cavo orale.L’importanza dell’igiene orale L’igiene orale dei nostri cani è spesso sottovalutata. Invece è importante controllare il nostro amico a quattro zampe anche da quel punto di vista. Problemi gengivali come l’iperplasia gengivale o altri disturbi legati a denti e gengive possono portare a danni ben più gravi se trascurati. Le infezioni alla bocca possono estendersi arrivando fino al cuore e causando patologie ben più pericolose di una gengivite o di un po’ di tartaro. Cerchiamo quindi di non trascurare questo aspetto importante per la salute dei nostri cani. Certo in casi come quello della iperplasia gengivale nel cane la prevenzione serve a ben poco ma in molti altri casi è fondamentale quindi cerchiamo di non trascurarne l’importanza.

Khan

Khan abbaia ferocemente ad una bimba, ma le apparenze ingannano...

News Redazione -

Khan, il "cattivissimo" dobermann Lo sappiamo no? I Dobermann sono dei cani famosi per la loro cattiveria e Khan, il protagonista della nostra storia, non fa eccezione. O forse, sono solo gli umani ad essere famosi per la loro stupidità. Su questa riflessione ci si potrebbe aprire un gran bel dibattito ma oggi è di Khan e della sua famiglia umana che voglio parlarvi. Tra gli umani ci sono, per fortuna, delle persone che non badano affatto alle leggende metropolitane che vogliono classificare i cani come buoni o cattivi. Alcuni umani per fortuna sanno che i cani non sono né buoni né cattivi. Vanno saputi addestrare e soprattutto vanno saputi amare. Solo così loro potranno ricambiare con altrettanto amore e, qualche volta, anche proteggerci da un imminente pericolo. Questi umani, magari ce ne fossero di più al mondo, non si fanno alcun problema ad aprire le porte della loro casa ad un Dobermann. Sì, proprio lui il cane pazzo e cattivo per eccellenza. E lo fanno anche avendo in casa una bambina piccola certi del fatto che, con le dovute accortezze, i due cuccioli possano diventare ottimi amici per la vita.Khan abbaia furioso alla bimba, ma non è come sembra… Uno degli umani di cui vi parlo è Catherine Svilicic, amante di tutti gli animali ma in particolar modo dei cani. Questa donna voleva che i suoi figli crescessero imparando il rispetto per questo stupendi animali, quindi ha deciso di dare una nuova casa ad uno dei cani del canile della zona. La scelta è caduta su Khan, un Dobermann. Se diamo retta alle dicerie, non proprio un cane adatto ad una famiglia con bambini ma il cagnone si è dimostrato dolcissimo e bisogno d’affetto e non è stato davvero difficile per lei scegliere proprio lui. Catherine era consapevole che avrebbe dovuto farlo avvicinare ai suoi figli con cautela ma Khan fin da subito si è dimostrato docile e protettivo nei loro confronti.  Un pomeriggio d’estate il cane era in giardino con la piccolina di casa, una bimba di 17 mesi e si dimostrava dolce e delicato con lei. Catherine li osservava tranquilla dalla finestra. Poi Khan ha iniziato ad abbaiare violentemente avanzando verso la piccola. Catherine si è spaventata pensando immediatamente che il cane stesse per attaccare la bimba. E’ corsa fuori ed è riuscita a raggiungerla e in quel momento si è resa conto che non era affatto come sembrava. Khan infatti aveva notato un serpente velenoso che avrebbe potuto mordere la bambina e il suo comportamento aggressivo era volto solo ad allontanarlo e a proteggerla. Khan è riuscito a proteggere la piccola ed è stato morso lui stesso dal serpente. Catherine ha quindi soccorso immediatamente il cane portandolo dal veterinario, che con una puntura anti veleno gli ha salvato la vita. Ogni giorno ringrazia di essersi affezionata fin da subito a quel cane che si è dimostrato fedele e leale con la sua piccola sorellina umana proteggendola e mettendo a rischio la sua stessa vita. Sono contenta di avervi raccontato questa storia che, ne sono certa, vi avrà strappato almeno un sorriso per la tenerezza di cui è intrisa. Quando riusciamo ad andare oltre le apparenze c’è tutto un mondo che si apre davanti ai nostri occhi e quando lo facciamo con un animale allora siamo certi di venire ricompensati con un amore e una dedizione immensi, che possono solo insegnarci una volta di più il doveroso rispetto verso questi stupendi animali.

intelligenza dei cani

Le razze di cani più intelligenti: la classifica di stanley coren

Curiosità Redazione -

INTELLIGENZA DEI CANI: LE RAZZE PIÙ INTELLIGENTI SECONDO STANLEY COREN Quali sono le razze più intelligenti? Stanley Coren ha stilato una classifica sull' intelligenza dei cani, ma non tutti sono d’accordo. Che i cani siano intelligenti è ormai da tempo assodato, ma c’è chi non si è fermato a questa constatazione di fatto, ma è andato oltre cercando di elaborare una graduatoria delle varie razze di cani sulla base della maggiore o minore intelligenza. Lo ha fatto Stanley Coren, professore e ricercatore dell’Università British Columbia di Vancouver ed appassionato cinofilo, che ne ha studiato a lungo le capacità mentali. È diventato famoso a livello mondiale con la pubblicazione del suo libro “ L’ intelligenza dei cani ”, tradotto in 26 lingue diverse e che gli ha portato vari riconoscimenti. Come si capisce dal titolo, Coren ha stilato una vera e propria classifica delle razze di cani più intelligenti, basandosi sulla capacità di apprendere in fretta nuovi comandi e eseguirli continuativamente nel tempo.Il gradino più alto del podio spetterebbe al Border Collie, un cane di origine inglese, tradizionalmente utilizzato per la conduzione delle greggi: proprio il dover gestire centinaia di pecore, spesso in autonomia, a distanza dal conduttore, avrebbe acuito in questa razza una maggiore capacità di problem solving. Inoltre, svolgendo un lavoro che prevede un preciso coordinamento con il pastore e spesso con altri cani, il Border Collie ha sviluppato particolarmente l’intuito e l’abilità a comprendere immediatamente, anche solo attraverso piccoli cenni, i comandi dell’uomo o i segnali provenienti dagli altri animali. Al secondo posto in classifica compare il Barboncino: è un cane molto attento a ciò che lo circonda e un fine osservatore; inoltre è in grado di adeguarsi con grande facilità alle abitudini dell’umano con cui condivide la propria esistenza. Tra le caratteristiche tipiche di questa razza anche la fedeltà verso il padrone, la docilità e il senso di accudimento nei confronti dei bambini. Ai primi posti della classifica non poteva mancare il Pastore Tedesco: da sempre una delle razze di cani più diffuse al mondo, nella sua storia è stato impiegato in molteplici attività di difesa, di ricerca, di salvataggio. Questo perché è un cane molto versatile, capace quindi di adattarsi a svolgere compiti diversi e impegnativi, che impara velocemente e facilmente. Se a questo aggiungiamo lo spiccato senso del dovere e l’obbedienza verso il padrone, la potenza fisica, la grande velocità e la protezione verso la famiglia, è facile capire perché sia una delle razze di cani più amate. Appena fuori dal podio troviamo il Golden Retriever, un cane molto docile di indole, obbediente, sempre alla ricerca dell’approvazione dell’essere umano, il che lo rende ancor più incline ad apprendere i comandi del padrone, allo scopo di compiacerlo, soddisfacendo le sue richieste. Proprio per queste sue caratteristiche è adatto a svolgere attività con persone affette da varie forme di disabilità, fisica o mentale; da qui il suo largo utilizzo nella Pet therapy. Al quinto posto troviamo Il Dobermann Pinscher: altro che cane destinato ad impazzire come si credeva un tempo! Il Dobermann è un cane intelligente, con un’ottima memoria; non è portatore di aggressività innata, come spesso si pensa, ma è piuttosto molto legato (a volte quasi morbosamente) al proprio padrone e istintivamente portato difendere la proprietà e la famiglia ad ogni costo. Proprio la sua tenacia, forza e coraggio nello svolgere il compito di guardiano e protettore hanno determinato la cattiva fama che ha accompagnato questa razza di cani in passato. LE ALTRE RAZZE DI CANI SARANNO DAVVERO MENO INTELLIGENTI? Dopo questi primi “magnifici cinque” la classifica sull'intelligenza dei cani di Coren prosegue fino al 79° posto, occupato dal Levriero; per completezza la riportiamo di seguito per intero, nel caso qualche padrone fosse curioso di vedere in che posizione si è classificato il suo amato quattrozampe, ma va detto che questa graduatoria ha suscitato molti pareri contrastati, come descritto nell’articolo “L’ intelligenza dei cani (2° parte): ma di quale intelligenza stiamo parlando?”.Ecco per intero la classifica delle razze di cani più intelligenti di Coren (dal 6° al 79° posto): 6 Pastore Shetland 7 Labrador 8 Pappilon 9 Rottweiler 10 Australian Cattle Dog 11 Welsh Corgi Pembroke 12 Zwergschnauzer 13 English Springer Spaniel 14 Tervuren 15 Schpperke - Pastore Belga 16 Collie - Keeshond 17 Kurzhaar 18 Flat coated retriever - Cocker Spaniel- Schnauzer 19 English Spaniel 20 Cocker Americano 21 Weimaraner 22 Malinois - Bernese 23 Volpino di Pomerania 24 Irish Water Spaniel 25 Vizla 26 Welsh Corgi 27 Chesapeake Bay retriever - Puli - Yorkshire 28 Rieseschnauzer - Cao de Agua Portoghese 29 Airedale Terrier - Bovaro delle Fiandre 30 Border terrier - Briard 31 Welsh Springer Spaniel 32 Manchester terrier 33 Samoiedo 34 Field Spaniel - Terranova - Australian Terrier - American Staffordshire terrier - Setter Gordon - Bearded Collie 35 Cairn terrier - Kerry Blue terrier - Setter Irlandese 36 Norwegian Elkhound 37 Affenpincher - Silky terrier - Zwergpinscher - Setter Inglese - Pharaon Hound - Clumber Spaniel 38 Norwich terrier 39 Dalmata 40 Soft Coated Wheaten terrier - Bedlington terrier - Fox terrier 41 Curly Coated retriever - Irish Wolfhound 42 Kuvasz - Australian Shepherd 43 Saluki - Spitz finnico - Pointer 44 Cavalier King Charles Spaniel - Drahtaar - Black and Tan Coonhound - American Water Spaniel 45 Siberian Husky - Bichon Frisé - English Spaniel 46 Tibetan Spaniel - English Foxhound - Otteehound - American Foxhound - Greyhound - Griffone 47 West Highland White terrier - Scottish Deerhound 48 Boxer - Alano 49 Bassotto - Staffordshire Bull terrier 50 Alaskan Malamute 51 Whippet - Shar pei - Fox terrier 52 Rhodesian Ridgeback 53 Ibizan hound - Welsh terrier - Irish terrier 54 Boston terrier - Akita Inu 55 Skye terrier 56 Norfolk terrier - Sealyham terrier 57 Carlino 58 Bouledogue francese 59 Griffone di Bruxelles - Maltese 60 Piccolo Levriero Italiano 61 Chinese crested dog 62 Dandie Dinmont terrier - Vendeen - Tibetan terrier - Japanese Chin - Lakeland terrier 63 Bobtail 64 Pastore dei Pirenei 65 Scottish terrier- San Bernardo 66 Bullterrier 67 Chihuahua 68 Lhasa apso 69 Bullmastiff 70 Shih tzu 71 Basset hound 72 Mastiff - Beagle 73 Pechinese 74 Bloodhound 75 Borzoi 76 Chow Chow 77 Bulldog 78 Basenji 79 Levriero Afgano

Sterilizzare il cane

Sterilizzare il cane È giusto o sbagliato?

Salute del cane Redazione -

COSA SIGNIFICA STERILIZZARE IL CANE Uno degli argomenti più dibattuti sulla salute dei nostri quattrozampe riguarda la necessità o meno di sterilizzare il cane . Sull’argomento ci sono parecchi luoghi comuni che è bene sfatare perché la pratica clinica e le evidenze scientifiche hanno dimostrato essere privi di fondamento. Molti proprietari pensano ancora che sterilizzare il proprio cane sia “moralmente”deplorevole, perché non rispetterebbe la natura dell’animale e costituirebbe una violenza nei suoi confronti. Questo ragionamento, per quanto possa essere animato dai migliori sentimenti di amore verso il mondo animale, è scorretto, perché è tipicamente umano e per nulla canino. Come spesso accade siamo soliti attribuire ai nostri quattrozampe una logica e un modo di sentire che non appartengono loro e non certo perché i cani non ragionino o non provino sentimenti; tutt’altro! Sono intelligenti e sensibilissimi, ma i loro pensieri e le loro emozioni non sono identici ai nostri. Se sterilizzato il cane non soffre psicologicamente perché non potrà mai diventare genitore e sarà privato della “gioia” di allevare la prole… questo è un modo di sentire umano. Nel cane l’accoppiamento è un istinto dettato dalla necessità di conservazione della specie, quindi una volta sterilizzato non avrà più tale istinto e semplicemente non ci penserà più. Un’altra leggenda metropolitana che spesso si sente quando si chiedono informazioni a persone non competenti sulla necessità di sterilizzare il cane è che, se si opta per la sterilizzazione, sarebbe bene far fare alla femmina almeno una cucciolata. Non è vero, e qui entrano in gioco gli studi e i dati scientifici a favore della sterilizzazione, che sono sia di carattere sanitario che psicologico-comportamentale:è stato rilevato che sterilizzare il cane femmina prima che abbia il primo calore ridurrebbe il rischio di insorgenza del tumore mammario dell’8% rispetto alle femmine che hanno già avuto il primo calore e addirittura del 26% a paragone delle femmine che sono state operate dopo il secondo calore; la sterilizzazione delle femmine comporterebbe anche una diminuzione o il completo azzeramento della possibilità di sviluppare tutte quelle malattie che sono legate al fattore ormonale, come tumori alle ovaie e all’utero, piometra, cisti ovariche, patologie importanti che spesso mettono a rischio la vita stessa dell’animale. Ma si ridurrebbe anche la predisposizione nei confronti di malattie metaboliche, come il diabete; in sostanza una femmina sterilizzata ha un’aspettativa di vita più lunga del 5 – 10% rispetto ad una femmina intera; sterilizzare un cane femmina migliorerebbe non solo la quantità, ma anche la qualità di vita, perché il cane non sarebbe più soggetto a possibili gravidanze isteriche, mastiti e periodi di abbattimento “psicologico”, che spesso capitano quando la femmina è in calore e si manifestano con mancanza di appetito, svogliatezza, modifiche nell’umore e nel comportamento; nel maschio castrato invece i dati circa la riduzione nell’incidenza di tumori alla prostata sono meno evidenti, seppur esistenti, mentre riguardo al tumore ai testicoli è ovvio che con la castrazione se ne elimina ogni possibile comparsa; dal punto di vista comportamentale il cane maschio sterilizzato può essere più tranquillo e meno rissoso, se la sua aggressività verso gli altri maschi era dovuta alla produzione di testosterone, mentre non cambia nulla, se era legata ad un fattore di dominanza o territorialità. STERILIZZARE IL CANE : GLI SVANTAGGI Dopo aver approfondito le motivazioni favorevoli, vediamo i “contro” della sterilizzazione, che inevitabilmente esistono:sterilizzare il proprio cane significa sottoporlo pur sempre ad un’operazione che, per quanto ormai di routine, comporta qualche inevitabile rischio. Sarà in ogni caso il vostro veterinario di fiducia che valuterà le condizioni di salute del cane e vi consiglierà cosa è più opportuno; dopo l’operazione ci sarà un periodo di convalescenza: fortunatamente i cani hanno una ripresa molto più veloce degli umani, quindi per le femmine, che subiscono un’operazione più invasiva, si tratterà di circa due giorni in cui il cane sarà più abbattuto e meno vivace. Va detto comunque che la più recente tendenza della chirurgia veterinaria in questo campo è di non asportare anche l’utero, come in passato, ma solo le ovaie, perché si è visto che, cessata la produzione di ormoni, l’utero tende poi ad atrofizzarsi spontaneamente. Ciò comporta una minore complessità dell’intervento. Ne i maschi invece spesso tutto si risolve una volta smaltiti gli effetti dell’anestesia; nella femmina sterilizzata, talvolta, si manifesta una forma di incontinenza urinaria, la cui incidenza è molto variabile in base alla razza del cane (va dall’1,3% al 20%); sono più soggette a sviluppare il problema le femmine di razze di taglia grande, come Rottweiler, Dobermann, Pastore Tedesco, Boxer. Questo fenomeno in ogni caso può essere controllato mediante l’utilizzo di appositi farmaci.

Combattimenti tra cani

Combattimenti tra cani: un business illegale ma ancora praticato

Curiosità Redazione -

I combattimenti tra cani sono ancora oggi un'attività crudele organizzata in tutta la Penisola: vediamo quali sono le origini di queste pratiche illegali. I combattimenti tra cani sono un'attività cruenta organizzata a fini di intrattenimento che mette a confronto due cani allevati al solo scopo di combattere. Seppur sia una pratica illegale in tutti i paesi, è ancora popolare ed appassiona molto gli scommettitori, che investono il proprio denaro su uno dei due animali. Gli scontri terminano spesso con la morte di uno dei due, ucciso dal vincitore o per sfinimento a causa delle ferite riportate. Le testimonianze archeologiche ci portano a credere che l’attività di combattimenti tra cani si sia sviluppata di pari passo con l’addomesticamento degli stessi. Le razze, che nel corso del tempo sono state impiegate in questa macabra attività si sono estinte, sono state incrociate con altri esemplari per cercare di creare animali sempre più feroci (che oggi per fortuna sono da considerarsi da guardia, da compagnia ecc): Dobermann, Rottweiler, Dogo, Akita, Cane Corso e altri ancora oggi, se in mano a padroni coscienziosi che li amano, sono animali assolutamente pacifici. In Italia, in base alla Legge 20 luglio 2004, n. 189 chiunque organizza combattimenti tra cani (o altri animali) è punito con la reclusione da 1 anno a 3 anni e con la multa da 50 000 euro a 160 000 euro.Combattimenti tra cani : un addestramento crudele Per gli “appassionati” di combattimenti tra cani, l’addestramento è ciò che fa comprendere se il cane sarà un campione o meno. Parliamo di collari elettrici, così da punire il cane con una scossa elettrica quando non si comporta come dovrebbe. Parliamo di violenza, di bastonate con delle spranghe, di calci così da renderlo più aggressivo. Parliamo di cani drogati con anabolizzanti. Parliamo di lasciarli per giorni a digiuno per poi nutrirli con animali morti e sanguinanti. Sono questi i momenti in cui persone senza cuore pensano a quanti soldi il loro “cane assassino” potrà fargli guadagnare. È l’unica cosa che conta. E il giro di denaro è davvero elevato, parliamo di puntate che vanno molto oltre i 10 mila euro. E mentre l’uomo guadagna e si diverte, il cane soffre e muore.Cani combattenti e pericolosi, ma il vero pericolo è l’uomo! Non smettiamo mai di sentire notizie che riguardano i combattimenti tra cani. Nonostante la legge si sia schierata dichiarandoli illegali ci sono persone che comunque trovano divertente rendere i cani talmente soggiogati alla violenza, ai maltrattamenti, alle brutalità fisiche e psicologiche da costringerli a combattere per sopravvivere. Ma il divertimento dov’è? Non c'è risposta: la LAV, che si batte da sempre per contrastare il combattimenti tra cani, nella voce del responsabile dell’Osservatorio della Zoomafia LAV, ha dichiarato che sono moltissimi i cani sequestrati a seguito di indagini sui combattimenti. Sono animali abusati e profondamente traumatizzati. E poi abbiamo il coraggio di etichettarli come “cani cattivi e pericolosi”. La verità è che ad essere pericoloso è proprio l’uomo, la cui cattiveria in alcuni esemplari sembra essere innata. Per fortuna, i nostri amici pelosi possono ancora contare su persone che sanno amarli e che sanno quanto è meraviglioso averli accanto come amici e non come combattenti obbligati a difendersi dalla stupidità dell’uomo.

Curiosità sui cani: sei cose che non tutti conoscono

Curiosità Redazione -

Curiosità sui cani: alcune cose da sapere Le informazioni sui quattrozampe e sul loro mondo sono ormai disponibili ovunque: in rete o in libreria è possibile conoscere le principali nozioni sul comportamento dei nostri amici a quattro zampe, sul loro modo di comunicare, sulla loro storia genetica e molto altro. Ma ci sono alcune curiosità sui cani interessanti o simpatiche che non tutti sanno… 1: Secondo una ricerca compiuta dall’American Psycological Association sarebbe possibile stilare una vera e propria classifica delle razze canine in base alla loro intelligenza. Dai test condotti su esemplari di varie razze è emerso che la palma d’oro del cane più intelligente spetterebbe al Border Collie, seguito dal Barboncino e dal Pastore Tedesco. Fuori dal podio, ma in buona posizione sono il Golden Retriever, il Dobermann, il Pastore delle Shetland, il Labrador, il Papillon, il Rottweiler e il Pastore Australiano. 2: L’intelligenza del cane può essere paragonata a quella di un bambino di circa due anni e mezzo di età; come lui infatti il nostro quattrozampe è in grado di comprendere molte parole (dalle 200 alle 250 circa), di contare almeno fino a 4 o 5, di ingannarci se vuole e, soprattutto, è dotato di un’intuitività incredibile, al punto da riuscire a cogliere e interpretare ogni nostro minimo gesto, ogni inflessione della nostra voce, ogni nostro sguardo ed espressione. 3: Il tartufo di ogni cane è unico: non ne esiste un altro uguale. Praticamente, come si può riconoscere ciascun essere umano dalle sue impronte digitali, lo stesso si potrebbe fare per il cane prendendo l’impronta del suo naso…4: Una delle curiosità sui cani da sottolineare è anche che ci sono i “destrorsi” e i “sinistrorsi”. Per capirlo basta vedere con quale zampa il cane inizia a camminare da fermo oppure quale zampa vi dà quando gliela chiedete (sempre in cambio di un bocconcino succulento ovviamente…). 5: Il cuore dei nostri cani batte diversamente da quello umano. Mentre per noi uomini quando il cuore non segue un ritmo regolare è bene rivolgersi ad un medico, perché potrebbe essere segno di qualche patologia cardiaca, per il cane è normale. Il cuore dei nostri fedeli amici infatti di tanto in tanto “salta un battito” e sembra fermarsi per un attimo; questo è dovuto all’aritmia respiratoria, per cui il cuore del cane batte più lentamente (e a volte perde un colpo) quando l’animale espira. 6: Tra le curiosità sui cani, questa è una delle più significative: anche i cani sognano, eccome! Lo hanno rivelato appositi studi in base ai quali si è visto che, facendo un esame elettroencefalografico ai cani, l’attività del loro cervello durante il sonno è molto simile alla nostra e raggiunge il picco durante la fase REM, quella appunto in cui noi – e loro – sogniamo. Del resto basta osservare il nostro Fido mentre schiaccia un pisolino per vedere che muove le zampe, gli occhi, le orecchie, piange, abbaia e ringhia. Probabilmente sta sognando alcuni episodi tipici della sua vita quotidiana.Curiosità sui cani: lo sapevate che... Contrariamente a quanto si è creduto per decenni, il cane riesce a distinguere i colori, ma non tutti. Come una persona affetta da daltonismo, i nostri quattrozampe non distinguono il verde e il rosso, ma vedono benissimo altri colori come il giallo e il blu. Quindi il loro non è un mondo in bianco e nero!