Skip to main content
epilessia nel cane

L'epilessia nel cane: come il cbd può aiutare

Salute del cane Redazione -

L'epilessia è una condizione neurologica che colpisce milioni di persone e animali in tutto il mondo, tra cui i nostri amici a quattro zampe. Nel corso degli ultimi anni, il CBD (cannabidiolo) è emerso come una possibile alternativa naturale ai farmaci tradizionali per il trattamento dell'epilessia nei cani. In questo articolo, esploreremo come il CBD può aiutare i cani affetti da epilessia e quali sono le evidenze scientifiche a sostegno di questa affermazione. Cos'è il CBD e come funziona? Il cannabidiolo (CBD) è uno dei principali composti presenti nella pianta di cannabis, che ha dimostrato di avere numerosi effetti benefici sulla salute. A differenza del THC, il CBD non ha effetti psicoattivi e, quindi, non provoca l'alterazione dello stato mentale associata alla marijuana.Il CBD agisce sul sistema endocannabinoide del corpo, un sistema di recettori e neurotrasmettitori responsabili della regolazione di molte funzioni fisiologiche, tra cui l'attività cerebrale. Il sistema endocannabinoide è composto da recettori cannabinoidi, endocannabinoidi prodotti dall'organismo e enzimi che li degradano. Quando il CBD interagisce con questi recettori, può influenzare diverse funzioni cerebrali, tra cui l'attività epilettica. Il sistema endocannabinoide nei cani Anche i cani possiedono un sistema endocannabinoide, simile a quello degli esseri umani. Questo sistema è responsabile della regolazione di vari processi fisiologici, tra cui l'appetito, il dolore, l'umore e il sonno. I cannabinoidi presenti nella cannabis, come il CBD, possono interagire con questo sistema e produrre diversi effetti sul corpo e sul cervello del cane.Per quanto riguarda l'epilessia nei cani, si è scoperto che il sistema endocannabinoide può svolgere un ruolo nella regolazione dell'attività neuronale e nella riduzione delle convulsioni. Infatti, i cannabinoidi come il CBD possono interagire con i recettori endocannabinoidi e influenzare l'attività cerebrale, compresa l'attività epilettica. Studi scientifici sull'efficacia del CBD nell'epilessia canina Lo studio americano e la riduzione delle crisi epilettiche Un interessante studio sulla riduzione delle crisi epilettiche nei cani a seguito della somministrazione di CBD si è svolto tra il 2016 e il 2017 negli Stati Uniti, sotto la guida dell'Università del Colorado. I risultati della ricerca sono stati pubblicati nel 2019 sulla rivista Journal of the American Veterinary Medical Association.In questo studio, sono stati scelti due gruppi di cani. Al primo gruppo è stato somministrato olio di CBD per una durata di dodici settimane, mentre al secondo gruppo è stato somministrato un placebo. Tutti i cani hanno comunque ricevuto il solito trattamento farmacologico a cui erano abituati, e i proprietari dei cani del gruppo CBD non sapevano che ai loro animali veniva somministrato del cannabidiolo.I risultati hanno mostrato che l'olio di CBD aveva portato ad una riduzione dell'89% delle crisi epilettiche nei cani trattati. Inoltre, più CBD assumevano i cani, più le crisi si riducevano, il tutto senza pericolosi effetti collaterali causati dai farmaci tradizionali come barbiturici, bromuro di potassio o antinfiammatori. Lo studio giapponese su tre cani epilettici Un altro studio sull'efficacia del CBD nel trattamento dell'epilessia canina è stato condotto nel 2019 presso la Yamazaki University of Animal Nursing di Tokyo. In questo studio, tre cani epilettici sono stati selezionati per ricevere olio di CBD per circa otto settimane: un Labrador di tre anni, un Chihuahua di dieci anni e un Papillon di undici anni.I risultati dello studio hanno mostrato che in due cani su tre si è osservata una diminuzione delle crisi convulsive. Il Papillon, invece, non ha avuto alcun miglioramento in termini di numero di crisi. Tuttavia, anche lui è risultato più calmo e tranquillo e con un appetito migliore.Questi studi, pur necessitando di ulteriori approfondimenti, rappresentano un importante passo avanti nel dimostrare scientificamente gli effetti del CBD nel trattamento dell'epilessia e dell'ansia nei cani. I numeri sull'epilessia canina e come viene curata L'epilessia nei cani ha un'incidenza che va dallo 0,5 al 5,7%, a seconda della razza di appartenenza. La medicina tradizionale tratta l'epilessia con barbiturici (come il fenobarbitale) o altri farmaci della famiglia dei tranquillanti e anticonvulsivanti (come levetiracetam, zonisamide ed altri).Tuttavia, l'uso prolungato di questi farmaci può causare numerosi effetti collaterali negativi sull'organismo del cane, così come per gli esseri umani. In questi casi, l'olio di CBD come EU4DOG. potrebbe rappresentare una soluzione efficace ed alternativa per il trattamento dell'epilessia nei cani. Il CBD nel trattamento dell'ansia nei cani Oltre all'epilessia, il CBD è stato anche studiato per il suo potenziale nel trattamento dell'ansia nei cani. L'ansia è un problema comune tra i cani, e può essere causata da una serie di fattori, come l'abbandono, l'isolamento o l'esposizione a rumori forti come tuoni o fuochi d'artificio.Il CBD agisce sul sistema endocannabinoide del cane, che, come abbiamo già visto, è coinvolto nella regolazione di molte funzioni fisiologiche, tra cui l'attività cerebrale e l'umore. In questo modo, il CBD può aiutare a ridurre l'ansia e lo stress nei cani, migliorando la loro qualità di vita. L'uso del CBD in pratica: consigli e precauzioni Se si decide di utilizzare il CBD per il trattamento dell'epilessia o dell'ansia nei cani, è importante seguire alcune precauzioni e consigli per garantire l'efficacia e la sicurezza del trattamento:Consultare sempre il veterinario prima di iniziare a somministrare il CBD al proprio cane. Il veterinario potrà fornire consigli personalizzati in base alle condizioni di salute specifiche dell'animale e ai farmaci eventualmente già in uso. Scegliere un prodotto di qualità, preferibilmente formulato specificamente per gli animali. È importante che il prodotto abbia una bassa concentrazione di THC, in quanto dosi elevate di questa sostanza possono essere tossiche per i cani. Iniziare con un dosaggio basso e aumentare gradualmente in base alla risposta dell'animale al trattamento. Prestare attenzione agli eventuali effetti collaterali e consultare il veterinario in caso di dubbi o problemi. Monitorare attentamente l'animale durante il trattamento e segnalare qualsiasi cambiamento nel comportamento o nei sintomi al veterinario.In conclusione, il CBD rappresenta una promettente opzione di trattamento naturale per l'epilessia e l'ansia nei cani. Tuttavia, è importante seguire le raccomandazioni del veterinario e utilizzare il CBD in modo responsabile per garantire la salute e il benessere dei nostri amici a quattro zampe.

Come scegliere la razza di cane adatta a sé?

Uncategorized Redazione -

Scegliere una razza di cane non è certamente un qualcosa di banale o casuale da effettuare, dal momento che dovranno essere molte le valutazioni da effettuare, soprattutto a proposito di alcune caratteristiche che potranno essere oggetto della propria sottolineatura. Al di là di ciò, è importante capire anche come scegliere la razza di cane adatta a sé semplicemente per un motivo logico, che ha a che fare con la salute degli animali: qualora si scelga una razza che non si riesce a gestire, per dimensioni, comportamento o personalità, si rischia di far vivere una brutta vita al proprio animale domestico, non riuscendo ad assicurargli le migliori condizioni possibili.È importante comprendere quali siano le necessità dell’ambiente che ci circonda in qualsiasi momento, indipendentemente dalla propria scelta, anche se si può pensare che questa stessa non abbia degli effetti: ad esempio, il settore italiano del gioco d'azzardo deve imparare ad essere sostenibile, soprattutto nei confronti della realtà sociale in cui si vive. Quanto alla scelta della migliore razza di cane adatta a sé, ecco quali sono possono essere alcuni consigli da seguire per non sbagliare nella propria scelta. Dimensioni Il primo parametro da considerare, ovviamente, a proposito di come scegliere la razza di cane adatta a sé riguarda le dimensioni dell'animale da compagnia che si vuole ottenere. Chi vive all'interno di uno spazio molto ristretto, naturalmente, farà fatica a gestire una razza di cani molto importanti per dimensioni o che, nonostante inizialmente si presentino di piccola taglia, tendono a crescere velocemente.Quando si sceglie un cane, infatti, bisogna anche pensare allo spazio di cui ha bisogno per muoversi, giocare o semplicemente per sentirsi libero. Naturalmente, se si ha a disposizione un ampio spazio, come un giardino o un cortile, si potrà usare anche con le grandi dimensioni o con la taglia, mentre in alternativa è sempre preferibile, qualora voglia essere adottato o preso un cane, affidarsi a taglie più piccole. Comportamento del cane Indubbiamente, il comportamento e la personalità di un cane dipendono anche dalla razza dell'animale da compagnia che si sceglie: chi acquista un chihuahua sa, ad esempio, che si tratta di una tipologia di cane tutt'altro che mansueta, che tende ad abbaiare molto spesso e che risulta essere molto scontrosa e diffidente nei confronti degli estranei.Per questo motivo, quando si sceglie la razza di cane più adatta alla propria personalità, bisogna considerare anche quali siano le caratteristiche del comportamento dell'animale, legate alla razza e che, ovviamente, dovranno essere oggetto di comunicazione da parte del proprietario di un cane o di tante altre realtà che cercano di spiegare, nel dettaglio, quale possa essere la personalità dell'animale a quattro zampe. Età dell’animale e aspettativa di vita Un ultimo parametro che potrà essere oggetto di valutazione, quando si sceglie la razza di un cane, riguarda l'età dell'animale e l'aspettativa di vita. Anche in questo caso, la razza di un animale da compagnia è determinante per quanto riguarda i possibili anni che potranno essere vissuti da parte di un animale, per quanto si tratti di una prospettiva che tende ad essere relativa. Esistono alcune razze di cani che tendono ad essere più longeve rispetto ad altre, mentre per altri cani l'età rappresenta un problema maggiore.Ovviamente, la morte di un cane rappresenta sicuramente un momento incredibilmente tragico e triste per ogni persona, che dovrà essere ponderata nel momento in cui si vuole acquistare un cane o se ne vuole adottare uno. Per questo motivo, chi volesse avere la compagnia di un animale a quattro zampe per più anni, potrà optare sicuramente per una razza che presenta un'aspettativa di vita maggiore

Lasciano il cane dal dog-sitter e non tornano più a riprenderlo: la storia di pablo

News Redazione -

Pablo è stato abbandonato, ma grazie all'intervento di persone con un cuore ora è amato e sta bene. Un tenero Chihuahua di nome Pablo è stato abbandonato dalla sua famiglia, che ha deciso di lasciarlo da un dog-sitter e non è mai più andata a riprenderselo. Purtroppo però le peripezie di questo cucciolino non sono finite.Si, perchè dopo qualche settimana anche il dog sitter ha scritto un post su Facebook dove annunciava che Pablo sarebbe stato presto ospite di un rifugio: infatti era intrattabile, impaurito e abbaiava in continuazione. Il rifugio in questione però con ogni probabilità lo avrebbe soppresso oppure cercato di vendere su internet.Michele Walsh, coordinatrice del gruppo di salvataggio AMA Animal Rescue, non ci ha pensato due volte ed è intervenuto: "Abbiamo saputo che Pablo era costretto a vivere in un armadio perché abbaiava molto. Siamo subito andati a recuperarlo".Il cagnolino era salvo, ma rimaneva pauroso di tutto, e non smetteva un secondo di abbaiare, come racconta sempre Walsh: "Era particolarmente spaventato dalle persone. Non sappiamo con esattezza cosa gli sia accaduto ma supponiamo che non sia nulla di buono".Il timore di Michele era quello che nessuno avrebbe mai adottato Pablo, fin quando però non si è palesata Alexia Perimone: "È stato incredibile vedere la scena. In appena 15 minuti Pablo era diventato un cagnolino socievole ed ha iniziato a leccare la mano di Alexia. Le ha chiesto di diventare la sua mamma adottiva".Lo scorso dicembre, dopo alcuni mesi di terapia, Pablo era pronto per essere adottato definitivamente. E' stata Maura McHale a prenderlo in custodia definitiva: "Ho visto Pablo in una foto e non ho resistito. Desideravo un Chihuahua da parecchio tempo e lui era perfetto. Quando sono andato a prenderlo mi ha leccata per tutto il viaggio. Tutto ciò che vuole è qualcuno con cui stare, ha una splendida personalità. Ama ballare: si alza sulle zampe posteriori e inizia a ballare".Dopo tutti i guai che ha passato, ora Pablo è felice, e McHale è contenta già così: "E’ una sensazione incredibile vedere quanto è felice. Sa che ormai è al sicuro".

Cani da compagnia: quindici razze ideali per vivere in appartamento

Curiosità Redazione -

Tutti i quattro zampe possono adattarsi senza problemi alla vita d'appartamento, ma ci sono alcuni cani da compagnia più indicati. Cani da compagnia - Se ami il tuo cagnolino, non c'è se e ma che tenga: (quasi) tutti i quattro zampe possono vivere in appartamento, quello che è fondamentale è la presenza del loro padrone e non per forza un cortile o un prato dove correre tutti i giorni.Infatti i veterinari sostengono che tutti i cani (di qualsiasi taglia) sono adatti a vivere in un ambiente domestico: il fattore determinante è semmai l'educazione che il proprietario riesce ad impartire al suo pet.Certo è che però ci sono alcuni cani da compagnia più portati a vivere in appartamento rispetto ad altri: dai Bichon ai molossoidi mignon, alcune razze (praticamente tutti cani di piccola taglia) sono maggiormente indicate per la vita domestica. Anche perchè questi cagnolini sono più facili da gestire, e hanno minor esigenza di scaricare le loro energie rispetto alle razze più grandi (con ciò non significa che non dovrete portarlo in giro!). Andiamo dunque alla scoperta di questi 15 quattro zampe ideali per vivere insieme a voi nel vostro appartamento: 1) Maltese: è uno dei cani da compagnia più famosi del mondo: affettuoso col padrone, vivace e molto intelligente, mantiene sempre però un certo riserbo. E’ un animale curioso, che prova interesse per quanto lo circonda, e molto docile. A dispetto delle sue dimensioni, può anche essere utile come cane da guardia: infatti il Maltese è estremamente attento ed è in grado di avvertire il minimo rumore.2) Bichon a poil frisè: è un cane intelligente e furbo, un simpaticissimo cane da compagnia dal carattere sempre vivace e allegro. Si affeziona tantissimo alla famiglia, distribuendo a tutti i membri uguale affetto anche se, il suo carattere affettuoso e giocherellone lo porta ad affezionarsi molto di più ai bambini che agli adulti.Proprio per questa sua caratteristica è perfetto come compagno di giochi per i bimbi. È interessante sapere che per via delle proprietà ipoallergenica della sua pelliccia è adatto anche a soggetti solitamente allergici.3) Bichon Avanese: è uno dei cani da compagnia per eccellenza. Vivace, festoso, spensierato e molto intelligente. È simpatico e ama giocare. Instancabile, ama la vita all’aria aperta ed un ottimo cane da compagnia. Adatto anche ai bambini con cui adora giocare.È un cane molto buono e socievole anche con gli estranei, purché si dimostrino gentili, e non tollera la solitudine. Qualche volta volte tende a isolarsi, più che altro per attirare l’attenzione, se ritiene di non ricevere abbastanza considerazione. Tende ad abbaiare felice in presenza di chiunque ma se ripreso dal padrone smette subito.4) Bolognese: è davvero di ottimo carattere, docile, obbediente, allegro e giocoso, cerca sempre il suo padrone per trascorrere tempo con lui ma sa adattarsi anche a famiglie più “tranquille” come quelle di persone anziane. Intelligente e leale, si fa addestrare di buon grado e non è iperattivo o troppo invadente, come altri bichon.Ha soprattutto bisogno di stare molto con il suo padrone, per cui non è certo un cane adatto se lo si vuole tenere in appartamento e da solo per molte ore. In questi casi è meglio prendergli un compagno, anche tenendo conto del fatto che fa amicizia con gli altri cani con grande facilità, anche se non appartengono alla sua razza. È importante farlo uscire con regolarità perché non si tratta affatto di un cane “da borsetta”.5) Coton de Tulear: diciamo che può essere considerato come un bambino affettuoso ma sicuramente anche piuttosto vivace, qualche volta un po’ turbolento. Spieghiamo più nel dettaglio. E’ un cane davvero in grado di mettere di buon umore, molto attivo e gioviale. Si affeziona molto ai padroni e alla famiglia, oltre ad avere un ottimo rapporto coi bambini.Tuttavia ha anche un caratterino non sempre facile da gestire, soprattutto con le persone che non conosce o non è abituato a vedersi ronzare intorno. In questi casi il vostro amichetto bianco tende a diventare un insospettabile bulletto e a “metter sotto” gli altri cani, pur non essendo particolarmente aiutato dalla stazza (per usare un eufemismo!).6) Piccolo cane leone: è generalmente un cane felice e allegro, attivo, giocherellone e molto intelligente, tutte caratteristiche che lo rendono un eccellente animale domestico casalingo. La sua affettuosità non sfocia mai nell’invadenza, anche se è necessario non lasciarlo da solo per troppo tempo.E’ inoltre piuttosto silenzioso, non abbaia molto e quindi si fa ben volere anche dai vicini. Si lascia ben addestrare e ama il gioco. Può essere testardo, se lasciato fare, perché come molti cani della sua taglia pretende di comandare chi gliela dà troppo vinta: per questo, fin da cucciolo, è bene che si abitui a chi è il padrone in modo fermo ma dolce.Il Piccolo cane leone ama le lunghe passeggiata all’aria aperta, e non può essere considerato in toto un cane toy in grado di starsene tranquillo per un tempo indefinito senza pretendere di uscire. Ama molto il gioco e le camminate, ed è difficile che rimanga tranquillo anche in casa se prima non ha fatto il suo giretto di almeno mezz’ora.7) Barbone: è conosciuto come uno dei cani da compagnia più apprezzati del mondo. Apprende velocemente, è vivace e gioioso, attento ed attivo, socievole ed attivo, coccolone e buono. Estremamente fedele ed affettuoso, è forte in lui la predisposizione a compiacere il padrone, caratteristica che sottolinea la sua facilità nell’essere addestrato. Il barbone grande mole ha un carattere tendenzialmente più riflessivo rispetto ai “cugini” delle taglie più piccole.Il barbone gigante è una razza brillante ed allegra, che ben si adatta a qualsiasi famiglia. Che ci siano bambini o anziani, è un cane che sa sempre come comportarsi e come farsi amare per il suo carattere adorabile. Ama la comodità del divano (è difficile pensare ad un barbone gigante costretto a vivere in giardino, giorno e notte), ma anche fare moto e sport: amano infatti camminare, correre, nuotare, fare insomma attività all’aperto.8) Griffone belga: nonostante la sua corporatura minuta, è un cane coraggioso e fiero, oltre che molto leale. Questa razza si affeziona al padrone e alla famiglia, ed è pronta difendere entrambi con determinazione.Ecco allora che questa razza dalla stazza non certo imponente si configura comunque come ottima per quanto riguarda le attività di guardia. Tuttavia il Griffone è anche molto adatto come cane da compagnia, avendo peraltro un buon rapporto sia coi bambini sia con le persone anziane.Attenzione solo a non lasciarlo da solo: pur mostrandosi piuttosto indipendente, questa razza sente particolarmente la mancanza del padrone e punta ad essere al centro dell’attenzione.9) Cavalier King Charles Spaniel: è un cane molto affettuoso, coraggioso, sempre allegro e con una grande capacità di adattamento, non è una razza aggressiva e per questo motivo da secoli è adottato come cane da compagnia. Il suo carattere vivace lo porta a non stare mai fermo, vi dovrete armare di giocattoli per cani se siete intenzionati a prenderne uno.Si adatta con facilità, adora stare in casa ma anche correre e giocare nei prati, va portato fuori spesso perché ha la necessità di fare tanto moto. E’ consigliabile farlo dormire dentro, non è abituato a stare fuori all’aperto e preferisce il calore di casa.10) Boston Terrier: è una razza molto intelligente, dolce e che instaura un ottimo rapporto con i bambini, per questo motivo è uno dei più amati di tutti: abbaia anche raramente e solo se indispensabile (nel caso in cui il padrone sia in pericolo oppure in caso di emergenza). E’ coccoloso, ma non sempre alla ricerca di carezze a tutti i costi: riesce a stare tranquillo nella sua cuccia, non vuole essere sempre al centro dell’attenzione.Tuttavia è un cane estremamente vivace, ma nonostante questo se vede che siamo impegnati e non possiamo stare tutto il tempo con lui, saprà starsene tranquillo per conto suo. E’ molto discreto, e nonostante le sue dimensioni non siano grandi si mostra sempre sicuro si sè: è coraggioso, attento, leale e instancabile. Insomma, è difficile trovare difetti al, anche perchè è veramente l’ideale per i nostri bimbi.11) Carlino: si, è uno dei cani da compagnia per eccellenza: è affettuoso con tutta la famiglia, mentre con gli estranei è dapprima diffidente (a dispetto della sua mole è un ottimo cane da guardia). E’ leale, molto intelligente e con una sua dignità innata.Se da piccolo può sembrare iperattivo, non vi preoccupate: man mano che cresce noterete che ama starsene accovacciato per ore sulla poltrona del salotto davanti alla tv. Cosa che non sempre va bene, perchè unita magari ad un’alimentazione non propriamente sana può aumentare il rischio di obesità. Ama giocare, quindi sta anche a voi tenerlo di tanto in tanto sveglio e in movimento.Ha un carattere giocherellone e molto autoironico: non lasciatevi distrarre dalla sua pigrizia, il Carlino è un cane che ha molta voglia di giocare. Quindi si tratta di un animale impegnativo, non adatto a tutti, che presuppone un padrone comunque presente.12) Bulldog francese: è un cane da compagnia perfetto, e come tale richiede un costante contatto con gli umani: mai lasciarlo da solo per più di qualche ora, perché soffrono di ansia da abbandono, soprattutto da cuccioli, ma anche da adulti. L’esemplare che sta da solo per troppo tempo finisce il più delle volte con lo sviluppare un temperamento distruttivo che lo porta a masticare gli oggetti di casa o i mobili.Questo cane non ha bisogno eccessivo di esercizio, anche se le passeggiate quotidiane sono obbligatorie. Attenzione, come ultima cosa, se si vuole mettere la cuccia del cane vicino al proprio letto: il Bulldog francese russa, e anche parecchio!Rappresenta una scelta ideale come cane da compagnia perché si adatta molto bene alla vita da appartamento e perché ha un carattere che lo spinge a legarsi tantissimo alle persone. In più è un cane che abbaia poco, e non c’è pericolo che disturbi i vicini.13) Shih Tzu: sarà pur difficile da pronunciare, ma lo amerete facilmente. Infatti è un cane adorabile, che si lascerebbe coccolare per tutto il giorno. Ama stare a contatto con l’essere umano, e ovviamente soprattutto con la sua famiglia, per cui farebbe qualsiasi cosa. Inizialmente con gli estranei – cani e umani – è un po’ diffidente e sospettoso, ma poi si lascia andare a mille giochi senza troppi problemi.E’ anche una razza estremamente intelligente, e nonostante la sua statura è molto coraggiosa. Occhio però, anche lui ha un “difetto” se vogliamo chiamarlo così: è un po’ testardo, una caratteristica che deve essere corretta subito con un addestramento mirato. A quel punto risponderà a qualsiasi ordine impartito con gentilezza e senza gridare.14) Chihuahua: è una razza canina allegra, intelligente e molto vispa. Ha una mente molto brillante e ricorda tutto con facilità. Questa, è una delle ragioni per cui è davvero facile addestrarlo. E’ un cane che si adatta a tutte le situazioni e può essere portato ovunque.E’ esclusivamente un cane da compagnia anche se, considerato il suo udito eccellente, può essere un ottimo campanello di allarme dato che abbaia tantissimo ad ogni minimo rumore che non riconosce. Per la difesa invece, nonostante lui abbia la tendenza ad essere estremamente possessivo con il suo padrone, dovrete cavarvela da soli…Si adatta molto bene alla vita domestica e si lega molto ai suoi padroni anche se si affeziona soprattutto ad uno solo. E’ incline al gioco e ama tantissimo stare in braccio al suo padrone. E’ molto coccolone e adora essere viziato. E’ un cane calmo e pacato se non disturbato. Sensibile e abitudinario risente tanto dello stato d’animo degli esseri umani con cui vive.15) Chin: più che un cane è un gatto. In quanto a temperamento, ha caratteristiche che lo rendono davvero più simile a un felino che a un lupo. Come i gatti, è un cane molto attento, intelligente e indipendente, è solito usare le zampe per pulirsi il volto, ama riposare su superfici elevate e ha un ottimo senso dell’equilibrio. In più, proprio come i mici, adorano nascondersi un po’ dappertutto, approfittando delle loro piccole dimensioni. Sono cani coccoloni, che si legano molto al padrone ma senza sentirsi mai subordinato.E’ una razza molto vivace, anche se di solito non abbaia molto; si limita a farlo per avvertire il padrone dell’arrivo di un visitatore o per attirare l’attenzione su qualcosa di fuori dall’ordinario. Esegue di buon grado anche diversi “numeri” dovuti al suo carattere iperattivo, e non è raro vederlo girare su sé stesso in giri velocissimi, danzare sulle zampe posteriori con quelle anteriori giunta in aria, e addirittura “cantare” nei momenti di maggiore contentezza. In altri momenti, è un cane addirittura “zen”.Se l'articolo ti è piaciuto potrebbe interessarti anche:I migliori cani da guardia: le dieci razze più indicate I cani più piccoli del mondo: dieci razze "mignon"

Chihuahua

I cani più piccoli del mondo: undici razze "mignon" che vi faranno innamorare

Curiosità Redazione -

Ci sono alcune razze davvero "pocket" e che vi faranno innamorare proprio per le loro dimensioni ridotte: vediamo quali sono i cani più piccoli del mondo. La scelta di un cane di piccola taglia può essere fatta per diversi motivi: molte famiglie decidono di acquistare/adottare razze di dimensioni ridotte magari perché vivono in appartamenti piccoli, mentre si sa che cani di taglia grande prediligono ampi spazi.Tuttavia molti semplicemente amano i cani piccoli proprio per le loro caratteristiche: come molti altri esemplari infatti essi sono molto attivi, giocherelloni e richiedono molta attenzione da parte del loro proprietario.Sono cani che, nonostante siano "piccoletti", hanno molta grinta e non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno: proprio la caparbietà e la grinta sono caratteristiche che vi faranno innamorare di loro, insieme alla trascinante simpatia. Tra i cani più piccoli del mondo ne abbiamo selezionati undici. Siete pronti? Partiamo! 1) Bichon à poil frisé: con un’altezza di 25-30 cm per un peso di 3-5 kg, dal portamento fiero e distinto che ha un’andatura sciolta e baldanzosa, questo piccoletto è un cane intelligente e furbo. Apprende in fretta e comprende i comandi del suo padrone ma qualche volta non ha voglia di ubbidire. Non ama la solitudine e ama stare al centro dell’attenzione. 2) Pechinese: altezza al garrese sui  15 – 25 cm e come peso può variare dai 2,5 ai 5 kg, questo cagnolino dalle origini cinesi ha una storia nata circa 4000 anni fa. Ha un aspetto assai particolare: è un vero e proprio leoncino in miniatura, dal carattere estremamente fiero. Ama moltissimo il suo padrone e sarà sempre un po' diffidente verso gli estranei.3) Yorkshire Terrier: anche qui dimensioni davvero ridotte, visto che questa razza può pesare al massimo 3 kg. Si tratta di un cane da compagnia e da appartamento tra i più apprezzati, soprattutto tra gli over 65 e dalle famiglie. Vuole continuamente coccole, gli piace stare in compagnia del suo padrone, magari accoccolati su un divano.4) Maltese: la sua si aggira intorno ai 22 centimetri, mentre il peso può variare dai 3 ai 5 kg. Stiamo parlando di uno dei cani più indicati per la vita d’appartamento (anche perchè il suo pelo non è soggetto a muta), uno dei cani da compagnia più famosi del mondo: affettuoso col padrone, vivace e molto intelligente, mantiene – come detto sopra – un certo riserbo.5) Volpino italiano: un quattro zampe tricolore non può mancare tra i cani più piccoli del mondo, e lui arriva al massimo a pesare 5 kg. Il carattere del volpino italiano è docile ma determinato, con un grande attaccamento ai suoi padroni. Si tratta di una razza molto vigile e attenta, dalla spiccata intelligenza e piuttosto territoriale. Proprio per la tendenza a segnalare con l’abbaio la presenza di estranei è stato sovente utilizzato come cane da guardia, a dispetto delle piccole dimensioni.6) Volpino di Pomerania: è un cane da compagnia ideale. È vispo e dotato di una sana curiosità e di una intelligenza acuta. Tuttavia si comporta in maniera così entusiasta quasi solo con il padrone: con gli estranei è spesso diffidente e scontroso, tende ad innervosirsi facilmente e ad abbaiare anche in maniera ossessiva. L’altezza la garrese raramente supera i 25 cm, mentre il peso oscilla dai 3 ai 5 Kg. È un cane piccolo ma ben proporzionato e a suo modo anche tonico e muscoloso.7) Chin: anche lui entra di diritto tra i cani più piccoli del mondo, dal momento che Di norma è lungo circa 25 cm di lunghezza al massimo e pesa sui 3 chili (le femmine anche un po' meno). Più che a un cane assomiglia ad un gatto: il Chin, in quanto a temperamento, ha caratteristiche che lo rendono davvero più simile a un felino che a un lupo. Come i gatti, è un cane molto attento, intelligente e indipendente, è solito usare le zampe per pulirsi il volto, ama riposare su superfici elevate e ha un ottimo senso dell’equilibrio. In più, proprio come i mici, adorano nascondersi un po’ dappertutto, approfittando delle loro piccole dimensioni. Sono cani coccoloni, che si legano molto al padrone ma senza sentirsi mai subordinato.8) Shih Tzu:  26 cm di altezza, per un peso che stenta a superare i 5 kg, questa razza è davvero adorabile, si lascerebbe coccolare per tutto il giorno. Ama stare a contatto con l’essere umano, e ovviamente soprattutto con la sua famiglia, per cui farebbe qualsiasi cosa. Inizialmente con gli estranei – cani e umani – è un po’ diffidente e sospettoso, ma poi si lascia andare a mille giochi senza troppi problemi. E’ anche estremamente intelligente, e nonostante la sua statura è molto coraggiosa. Occhio però, anche lui ha un “difetto” se vogliamo chiamarlo così: è un po’ testardo, una caratteristica che deve essere corretta subito con un addestramento mirato. A quel punto risponderà a qualsiasi ordine impartito con gentilezza e senza gridare.9) Bolognese: altro esemplare di origini italiane, con un'altezza che non supera i 25 centimetri per circa 4-5 chilogrammi di peso. È una razza di origine molto antica, considerando che discende da quei cani “melitensi”, come li chiamava Aristotele, che viaggiavano sulle navi greche e fenicie con l’obiettivo di catturare i topi. Con il suo carattere gioioso e simpatico, questo bichon è un compagno intelligente e affettuoso, che sviluppa un fortissimo legame con le persone con cui trascorre più tempo.10) Piccolo cane leone: arriva all’altezza alla spalla di circa 35 centimetri per un massimo di 8 chilogrammi di peso, e la sua taglia lo colloca secondo alcuni tra le razze toy più grandi. In questa selezione dei cani più piccoli del mondo è già perciò un "peso massimo". E' generalmente un cane felice e allegro, attivo, giocherellone e molto intelligente, tutte caratteristiche che lo rendono un eccellente animale domestico casalingo. La sua affettuosità non sfocia mai nell'invadenza, anche se è necessario non lasciarlo da solo per troppo tempo.11) Chihuahua: con un peso compreso tra 1,5 e 3 Kg, è lui il re dei cani più piccoli del mondo. Il suo fisico però è robusto e compatto.

Età del cane

Età del cane rispetto all'uomo: quanti anni avrebbe se fosse umano

Curiosità Redazione -

Età del cane rispetto all'uomo: come convertirla in anni umani. Quanti anni ha Fido? L'età del cane è una domanda vi sarà stata rivolta molte volte da conoscenti, amici o anche semplici sconosciuti incontrati per strada, che si sono fermati a fare due coccole al vostro quattro zampe. E ogni volta che rispondete ecco che l’interlocutore cerca subito di fare un rapido calcolo a mente per capire quale sia l’età del cane rispetto all'uomo, mentre il pet vi guarda con occhi dubbiosi, per sua fortuna ignaro di tutto questo. Certo, perché se chiedere gli anni ad un umano, soprattutto ad una signora, non è proprio una galanteria – specialmente quando a farlo è uno sconosciuto – sembra che la domanda sull’età del cane sia proprio irrinunciabile… Ma come si fa a conteggiare il valore dell’età del cane con l’equivalente umano? Diciamo che un metodo univoco e scientificamente dimostrato ancora non esiste, anche se ci sono diverse tabelle di correlazione che si discostano l’una dall'altra, pur rendendo a grandi linee l’idea di quanto sia vecchio Fido.Età del cane rispetto all'uomo: i metodi di calcolo Anzitutto la tradizionale credenza popolare per cui 1 anno del cane sarebbe uguale a 7 anni nell’uomo non è corretta: già il primo anno di vita dei nostri amici pelosi va escluso da questo calcolo e considerato a sé. È evidente a chiunque infatti che un cane di 1 anno, che è già sessualmente maturo, è ben diverso da un bambino di 7 anni ancora in piena infanzia, ma è più simile forse ad un adolescente intorno ai 15 anni. Inoltre l’età del cane varia anche in base alla razza: è risaputo che i cani di taglia piccola tendono a vivere più a lungo rispetto a quelli di taglia grande, quindi per i primi gli anni procedono in un certo senso più a rilento che per gli altri. Al di là delle varie metodologie di conteggio dunque, per non incappare in grossolani errori, ci si può limitare a suddividere l'età del cane nelle varie fasi della sua vita, senza scendere nel dettaglio di calcoli approssimativi o, a volte, troppo dettagliati. In questo modo:la fascia d’età che va dalla nascita del cane ai 2 anni circa corrisponde all’infanzia; dai 2 anni fino agli 8/9 anni si ha la maturità (più o meno corrispondente al periodo che va dai 30 ai 50 anni umani); dai i 9 anni in poi inizia la Terza età, che prosegue fino quasi ai 12 anni (fino approssimativamente ai 75-80 anni per l’uomo); dai 13 anni in avanti si è in piena vecchiaia (dai nostri 80 anni in su).A proposito di età del cane, vi siete mai domandati quanto è vissuto il cane più anziano del mondo? Con l’avanzare della scienza veterinaria e la maggiore attenzione per la salute dei nostri amici a quattro zampe, la vita media dei cani si è allungata. Ci sono diversi cani che si contenderebbero il primato del più anziano al mondo: il padrone australiano della meticcia Maggie sostiene che la cagnolina avrebbe quasi 30 anni, ma purtroppo non possiede alcuna “prova” dell’anno di nascita del cane. Alla stessa età sarebbe arrivato anche l’italianissimo Briciola, un incrocio simil-Chihuahua, adottato in Veneto dalla sua padroncina, allora quattordicenne, che lo avrebbe accudito per trent’anni. Anche in questo caso non ci sono carte che dimostrino il traguardo raggiunto, ma l’importante per i loro proprietari è averli avuti così a lungo al proprio fianco. Se ti è piaciuto questo articolo, potrebbe interessarti anche questo:Quanto vive un cane? Vita media di un quattro zampe

Cucciolo salvato da un incendio scatenatosi in una cucina: i dettagli

News Redazione -

Una padella lasciata sul fuoco ha scatenato un incendio che ha ridotto in fin di vita un cucciolo I vigili del fuoco hanno salvato un piccolo cane da un incendio che si è propagato in una villetta di Titusville, in Florida. Le autorità confermano che le fiamme si sono sviluppate dopo che un padre e un figlio, proprietari del cucciolo, hanno lasciato inavvertitamente una padella di frittura di pesce sulla cucina.Il piccolo cane, di razza chihuahua, ha ancora bisogno di ossigeno ma non presenta ferite né bruciature. Sia il padre che il figlio erano usciti dalla casa poco prima dell'inizio dell’incendio. La residenza ha subito circa 30.000 dollari di danni a causa delle fiamme.L’incendio è stato segnalato intorno a mezzogiorno, questo mercoledì, in una villetta di Myers Drive a Titusville, a ovest dell'Interstate 95.La causa dell’incendio si pensa sia stata l'olio caldo presente nella padella posizionata sulla fiamma lasciata accesa, che ha sviluppato il fuoco.I vigili del fuoco del Titusville Fire Department e del Brevard County Fire Rescue sono arrivati ​​in pochi minuti e si sono ritrovati dinnanzi ad una villetta a due piani, già piena di fumo. Per fortuna l’incendio era contenuto e i pompieri sono riusciti a portare in salvo il cucciolo.Il cagnolino era veramente molto piccolo e ha avuto subito bisogno d'ossigeno, perché in fin di vita. Al momento sono in corso ulteriori indagini.

cani e bambini

Cani adatti ai bambini: esistono razze che vanno meglio?

Curiosità Redazione -

Esistono cani adatti ai bambini maggiormente rispetto ad altri? Ogni genitore si trova prima o poi dinnanzi alla scelta se prendere o meno un cane che cresca insieme al proprio figlio. A nostro avviso ogni bambino dovrebbe crescere avendo un cane, conoscendo l’affetto che questi animali sanno dare e imparando valori come il rispetto e la lealtà. Valori che di sicuro i nostri amici a quattro zampe sanno dispensare ampiamente. Ma ogni genitore che decide di prendere un cane si pone la fatidica domanda: quali sono i cani più adatti ai bambini? E’ vero che ci vuole, a prescindere dalla razza del cane, buonsenso quando iniziamo a far interagire cani e bambini ma è altrettanto vero che alcune razze sono più calme di altre e hanno un istinto materno più sviluppato capace di farli rapportare meglio con i nostri bambini, ed è altresì vero che anche i bambini vanno educati ad avere a che fare con i cani. Se riusciamo in questo assisteremo alla nascita di un rapporto davvero speciale. Cani e bambini hanno la capacità di voler bene senza maschere e senza pregiudizio alcuno ed è questo che rende quel rapporto così meraviglioso.Cani adatti ai bambini: ci sono razze che vanno meglio rispetto ad altre? Quando si vuole accogliere un cane da far crescere con il proprio figlio è bene considerare le peculiarità tipiche delle varie razze così da confrontarle anche con le nostre abitudini familiari. Prendendo coscienza del fatto che in presenza di bambini molto piccoli la socializzazione con il cane deve avvenire sempre in presenza di un genitore, possiamo affermare che ci sono razze canine che possono risultare più adatte ad avere ad avere a che fare con loro. Se il bambino ha un’età inferiore ai cinque anni sarebbe meglio scegliere cani di taglia ridotta come ad esempio il Maltese, il Chihuahua, il Carlino, il Bassotto, il Pinscher. Se al contrario, i bambini hanno più di sei anni si può optare per cani di taglia un po’ più grande ma dal carattere davvero molto mansueto come Labrador, Shar pei o Golden Retriever per passare poi al Border Collie o al Terranova se si desiderano cani di taglia ancora più grande. Se non avete nessuna idea su quale razza far ricadere la vostra scelta allora potete rivolgervi ad un esperto che saprà consigliarvi al meglio. Detto questo mi sento di esprimere un altro pensiero. Cani e bambini avranno un rapporto speciale se gli permettiamo di far crescere quel rapporto con serenità e naturalezza. Abbiamo detto che in questo rapporto è fondamentale scegliere un amico peloso che sia il più sicuro possibile per il nostro bimbo ma non dobbiamo dimenticarci del cane. E’ anche a loro che dobbiamo pensare. Un ambiente sereno renderà il cane più tranquillo e fiducioso permettendo che le caratteristiche di socievolezza del cane vengano ampiamente in superficie. Alcune persone scelgono anche dei cani appartenenti alle cosiddette razze pericolose e molto più spesso di quanto si pensa, il rapporto tra questi cani e i bambini non presenta problemi a testimonianza del fatto che non sono i cani ad essere cattivi ma i padroni che non sanno garantire loro il giusto ambiente familiare in cui crescere.

razze di cani pericolose

Cani pericolosi: la normativa in italia e le leggi europee

Comportamento Redazione -

“Dimmi qual è la tua razza e ti dirò se sei buono o cattivo…”. Potrebbe iniziare così un articolo sulle razze di cani pericolose, ma sarebbe fuorviante. Eh sì, perché non esistono cani sulla carta più aggressivi di altri, ma tutto dipende sempre dall’educazione che ricevono, dal contesto in cui crescono e vivono e dalle caratteristiche del singolo soggetto. Per anni si è cercato di stilare graduatorie che mettessero nero su bianco i nomi delle razze di cani più pericolose , magari pensando anche che questo potesse diminuire le potenziali aggressioni nei confronti dell’uomo. È quanto avvenuto nel 2006 con l’ordinanza del Ministro Livia Turco sulla "Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani", che relegava 17 razze canine nella lista dei “cattivi”, rovinando la reputazione di alcune di queste in modo quasi irrimediabile (vedi i Pitbull). Sin dall’inizio questo elenco suscitò numerose polemiche e dissensi, soprattutto da parte degli addetti ai lavori: educatori cinofili, veterinari, allevatori, che di cani ne capivano per esservi direttamente a contatto ogni giorno. Quel provvedimento era nato anche come risposta ad alcuni casi di aggressioni di cani nei confronti dell’uomo, ravvicinate nel tempo, a cui i media avevano dato grande rilievo, sulla base di quel meccanismo di agenda-setting che porta a selezionare e riproporre le notizie simili tra loro che hanno notevole impatto sull’opinione pubblica. Per onestà intellettuale va detto che le aggressioni canine esistono, ma, oltre ad essere sempre precedute da segnali premonitori che troppo spesso noi non sappiamo cogliere, sono una percentuale infinitesimale se rapportate al numero di quattrozampe che vivono pacificamente nelle famiglie italiane; solo che fanno molta più notizia rispetto ai circa 6 milioni di cani non aggressivi presenti nelle nostre case.Anche per questo l’ordinanza del 2006 ebbe vita breve e già dal 2009 la lista dei cani pericolosi venne abolita, dopo le critiche dell’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), dell’Associazione nazionale medici  veterinari, del Consiglio Superiore della Sanità e del Ministero delle Politiche agricole, tutti d’accordo nel sostenere che la correlazione tra razze e aggressività non aveva alcun fondamento scientifico.Cani pericolosi: perché alcuni sono considerati così? Tutte le principali Associazioni di categoria cinofile dunque affermano che la causa della potenziale aggressività del cane non è innata, ma affonda le sue radici nel rapporto con l’uomo, ma allora perché comunque si ritiene che esistano razze di cani pericolose? Anzitutto perché una cattiva fama è dura da “redimere” e l’uso improprio o addirittura criminale fatto dall’essere umano di certe razze, come nel caso dei Pitbull da combattimento, ha danneggiato gravemente la loro immagine, generando un pensiero comune che è difficile da sradicare. Anche la fisicità non aiuta alcune razze di cani, che per la loro taglia e potenza fisica sono considerati più pericolosi di altri: va da sé che un morso dato da un Rottweiler fa molti più danni di quello di un Chihuahua, ma ciò non significa che un cane delle dimensioni di un Chihuahua non possa essere aggressivo. Anche l’aspetto più o meno minaccioso gioca a sfavore di certe razze: molti associano ancora il Pastore Tedesco al lupo per la somiglianza delle forme, mentre alcuni cani dalla fisionomia con caratteristiche più neoteniche, come la testa tondeggiante, il muso arrotondato, le orecchie penzoloni, il corpo un po’ tozzo, come i retrievers, sono già visivamente associati al cucciolo e considerati meno pericolosi.Cani pericolosi in Italia: la normativa Quante volte è successo di sentire al telegiornale di un fatto grave che coinvolge i cani e dover ascoltare conseguenti commenti che attribuiscono la colpa dell’aggressione all’indole di una certa razza canina?Dopo l’attacco da parte di un cane, è tutto un susseguirsi di: “quella razza canina è pericolosa”, “sono cani da proibire”, “tutti lo sapevano che prima o poi sarebbe successo qualcosa”, “le leggi dovrebbero essere più severe per quel tipo di razza” ecc.Eppure tutti gli etologi dicono che l’aggressività di un cane non dipende dall’appartenere o meno ad una specifica razza bensì dall’educazione e l’ambiente nel quale cresce. Anche la legge italiana è d’accordo con questa linea di pensiero.Razze canine pericolose: legge italiana La normativa vigente in Italia basa la sua struttura generale sull’ Ordinanza del 23 marzo 2009 del Sottosegretario alla Salute Francasca Martini che cancella la lista di razze pericolose introdotte nel 2006 da Livia Turco con l’Ordinanza “Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani”.Nel testo firmato dalla Martini si specifica infatti che l'ordinanza precedente «non solo non ha ridotto gli episodi di aggressione ma, come confermato dalla letteratura scientifica di Medicina Veterinaria, non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell'appartenenza a una razza o ai suoi incroci».Una bella vittoria contro la discriminazione delle razze di cani pericolose a prescindere, elogiato anche da molte Associazioni Animaliste.Il corpo principale della legge, che accumuna anche le Ordinanze successive, prevede una serie di divieti e obblighi a tutti i cani a prescindere dalla loro appartenenza ad una razza canina pericolosa. Cani pericolosi normativa: i divietiNon si può possedere un cane per compiere queste attività:Addestramento che ne esalti l’aggressività. Qualsiasi operazione di selezione o di incrocio di cani con lo scopo di svilupparne l’aggressività. La sottoposizione di cani a doping. Gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi, con particolare riferimento a: recisione delle corde vocali, taglio delle orecchie, estirpazione delle unghie e dei denti, taglio della coda. La vendita, l'esposizione ai fini di vendita e la commercializzazione di cani sottoposti a interventi chirurgici.Razze di cani pericolose normativa: resposabilità e obblighi I proprietari devono poi attenersi ad una serie di regole e obblighi:Il padrone è sempre responsabile del benessere e del controllo del proprio animale, pertanto risponde sia civilmente che penalmente dei danni o lesioni che questi arreca a persone, animali o cose. E' l’obbligato a utilizzare sempre e in ogni luogo il guinzaglio di una misura non superiore a mt. 1,50 per i cani condotti nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico - fatte salve le aree per cani individuate dai Comuni - e di avere sempre con sé la museruola (rigida o morbida) da applicare in caso di potenziale pericolo l’obbligo di affidare il proprio animale solo a persone in grado di gestirlo il proprietario ed il detentore devono, inoltre, assumere informazioni sulle caratteristiche fisiche ed etologiche dei cani e sulle normative in vigore. è obbligatorio per chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle feci.Razze canine pericolose: Ordinanza 13 luglio 2016 Attualmente nel nostro Paese è in vigore l’Ordinanza del 13 luglio 2016 che, come le precedenti, conferma i contenuti del Decreto Martini illustrato precedentemente.Unica modifica rilevante di questo testo, è il ruolo centrale di prevenzione affidato ai veterinari. Per la prima volta infatti, nel 2016, si rendono i medici veterinari responsabili e promotori dell’educazione dei proprietari, rispetto alle razze canine considerate maggiormente impegnative.Gli si da per la prima volta la possibilità di organizzare percorsi formativi in tal senso, compito che fino ad allora era stata ad esclusivo appannaggio delle ASL territoriali. Inoltre possono e devono segnalare alle Asl di competenza le situazioni a rischio per la salute Pubblica.I cani soggetti a questo tipo di segnalazione vengono iscritti nel Registro dei cani morsicatori e con problemi di comportamento. Se il nostro cane è iscritto a questo registro saremo obbligati a stipulare un’assicurazione di responsabilità civile (di cui parleremo più avanti) e applicare contestualmente guinzaglio e museruola al proprio animale quando si trovano in aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico. Razze canine pericolose: lista Prima dell’Ordinanza Martini in Italia, vigeva L’Ordinanza del 13 Gennaio 2007, del Ministro della Salute Livia Turco. Tale disposizione conteneva una vera e propria “lista nera” di razze canine pericolose.Aspetto altrettanto inquietante della passata normativa era l’approccio discriminatorio e brutale rivolto alle razze canine pericolose. Per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico infatti, veniva considerata l’ipotesi dell’abbattimento eutanasico di cani pericolosi, di cui il padrone non fosse in grado di prendersi cura adeguatamente.Solo questa Ordinanza nella storia dell’Italia ha preso in considerazione l’abbattimento dei cani in base alla razza e non in base al loro stato di salute o comportamento.Come abbiamo detto questa legge NON è più in vigore, ma ne parliamo poiché la lista Turco viene ancora tenuta in considerazione da alcune Compagnie Assicurative.Di seguito l’elenco di tutte le razze canine pericolose in essa contenute:American Bulldog Cane da pastore di Charplanina Cane da pastore dell'Anatolia Cane da pastore dell'Asia centrale Cane da pastore del Caucaso Cane da serra da Estreilla Dogo argentino Fila brazileiro Bull terrier Perro da canapo majoero Dogo canarioPerro da presa mallorquin Pit bull mastiff Pit bull terrier Rafeiro do alentejo Tornjak Rottweiler Tosa inuRazze canine pericolose patentino Chi deve conseguire il patentino?I corsi sono obbligatori per i proprietari di cani che richiedono una valutazione comportamentale in quanto impegnativi per la corretta gestione ai fini della tutela dell’incolumità pubblica; i casi singoli sono identificati dai veterinari a livello territoriale e iscritti in apposito registro.In cosa consiste il conseguimento del patentino?Per i proprietari di cani considerati impegnativi sono stati ideati dei percorsi formativi fatti da veterinari con specializzazione comportamentale. Il patentino è un attestato che viene rilasciato a chi frequenta con successo i corsi, cioè supera i test finali. Generalmente i corsi si articolano in percorsi da dieci ore, divisi in due giornate.I contenuti didattici sono focalizzati sulle responsabilità del proprietario verso il cane e la società: informazioni sulle origini del cane domestico e sulle esigenze come animale sociale; la descrizione delle fasi dello sviluppo comportamentale da cucciolo a cane adulto; la comunicazione tra uomo e animale domestico; i campanelli d’allarme rispetto ai comportamenti aggressivi; la convivenza tra cani e bambini; gli obblighi e i doveri del buon proprietario, il rispetto delle leggi per promuovere una civile convivenza.Il link successivo vi porta al testo ufficiale del Minstero della Salute, usato come materiale didattico durante i corsi: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_50_allegato.pdfRazze canine pericolose: assicurazione Come illustrato in precedenza,  se il nostro cane viene inserito nel Registro dei cani morsicatori sarà obbligatorio per noi, oltre al conseguimento del patentino, sottoscrivere un’assicurazione per cani RC, cioè di responsabilità civile.Alcune assicurazioni non stipulano polizze per i cani appartenenti alla lista Turco (anche se ribadiamo che non è più in vigore) o elevando di molto il premio da pagare, ravvisando nelle razze canine pericolose un aumento teorico del rischio.Vi sono altre assicurazioni invece che sono specializzate nell’assicurazione per cani, senza maggiorazioni del premio.Le assicurazioni per cani coprono:La responsabilità civile per danni causati dal nostro cane a persone terze. La responsabilità civile per danni causati dal nostro cane a cose di terzi. Spese di ricerche in caso di scomparsa. Spese veterinarie per interventi chirurgici. Tutela legale.Il tutto con vari massimali a seconda dei pacchetti scelti. I cani pericolosi: normative europee Gli olandesi, da sempre considerati popolo ospitale e particolarmente attento alle tematiche green, ha optato per una stretta decisa sulla normativa riguardante i cani pericolosi.Il governo olandese ha infatti stilato una lista che comprende una ventina di razze ed i loro incroci, considerate pericolose, tra cui si annoverano: Pitbull, Rottweiler e Pastori Caucasici.Dall’anno prossimo i proprietari di queste razze dovranno sottoporsi ad una procedura obbligatoria, se vogliono continuare ad ospitare il cane nelle loro case; tale procedura è volta a comprovare la non violenza di tali razze, considerate a prescindere, pericolose.Il Governo ha scelto la linea dura contro gli attacchi di cani pericolosi, con la finalità di ridurne al minimo il numero. Il Ministro per gli Affari Economici Martin Van Rijn, oltre ad aver introdotto l’elenco di cani pericolosi e la procedura obbligatoria per i proprietari, sta lavorando ad una lista di cani vietati e l’introduzione di nuovi poteri nelle amministrazioni locali, affinché possano sopprimere i cani pericolosi in alcune aree delle città.Inoltre lo Stato Olandese sta per introdurre un Registro Centrale, dove verranno annotati tutti i casi di aggressione da parte dei cani, ed una linea telefonica dedicata, per i cittadini che vogliono segnalare cani pericolosi o proprietari poco attenti.Una presa di posizione decisamente netta da parte dell’Amministrazione Pubblica contro l’aumento di incidenti in cui sono stati coinvolti cani aggressivi.L’iniziativa ha creato d’altro canto parecchie polemiche sia tra gli allevatori di cani che tra le Associazioni Animaliste che ritengono la nuova legge discriminatoria e lesiva di alcune razze, che se correttamente addestrate e gestite non sviluppano comportamenti violenti, come invece vorrebbe far intendere la normativa. Cani pericolosi: come si comportano gli altri Paesi Sono molti altri i Paesi che hanno legiferato, riguardo i cani pericolosi.Il nostro consiglio, quando si viaggia con un cane ritenuto impegnativo, è sempre di informarsi prima della partenza, sulle norme vigenti, aggiornamenti, regolamenti locali e possibili sanzioni.Di seguito riportiamo le leggi di alcuni Paesi, particolarmente severi, sull’introduzione di  cani pericolosi I cani pericolosi: Francia Il Paese distingue i cani potenzialmente pericolosi, in due categorie:cani da attacco: questi cani non sono iscritti in un libro genealogico riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura francese ed assimilabili per caratteristiche morfologiche ai cani di razza della seconda categoria (sono incroci con sembianze delle seguenti razze):Staffordshire terrier (Pit-bull) American Staffordshire terrier Mastiff Tosa InuPurtroppo da maggio di quest’anno questi sono considerati cani vietati sul territorio francese e non più tollerati anche di passagio, in compagnia di turisti esteri.cani da difesa o da guardia: Staffordshire terrier (Pit-bull) American Staffordshire terrier Rottweiler Tosa InuChi sceglie di avere con se questi cani in Francia va incontro ad una miriade di divieti: non si possono introdurre nelle comuni degli immobili collettivi per esempio. Deve attenersi a obblighi stringenti: dichiarare presso il Comune di residenza del proprietario del cane il luogo di residenza dello stesso.Deve attenersi diligentemente agli adempimenti burocratici: vaccinazione antirabbica fatta da meno di un anno, polizza assicurativa di responsabilità civile in regola con i pagamenti ed essere in possesso del documento che comprava l’appartenenza del cane pericoloso al LOF (libro genealogico riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura francese).Questi cani pericolosi non possono essere detenuti da: minori di 18 anni, maggiorenni sotto tutela, persone con condanne per crimini violenti, persone a cui sia già stato revocata la proprietà di un cane. I cani pericolosi, infine devono sempre avere la museruola.Per i cani di difesa o guardia, verranno richiesti ai turisti i medesimi requisiti per la loro permanenza nel territorio, imposta ai cittadini francesi. I cani pericolosi: Gran Bretagna La legislazione inglese vieta di possedere le seguenti razze di cani:Pit Bull Tosa Inu Dogo Argentino Fila BrazileiroI cani appartenenti a queste razze e relativi incroci non possono essere introdotti nel Paese. I turisti che li introducono, possono essere perseguiti legalmente e gli animali sequestrati o soppressi. I cani pericolosi: Germania La legge tedesca vieta l'importazione di cani pericolosi e loro incroci:Pitbull terrier American Staffordshire terrier Staffordshire bull terrier Bull terrierMa vieta anche l’importazione di razze di cani potenzialmente pericolosi quali:Alano American bulldog Bullmastiff Cane corso Dogo argentino Dogue de Bordeaux Fila Brazileiro Mastiff Mastino Spagnolo Mastino Napoletano Pitbull bandog Perro de presa Canario Perro de presa MallorquinRhodesian ridgeback Tosa InuI turisti che soggiornano nel Paese per meno di 4 settimane, possono portare con sé il proprio cane anche se appartenente alle liste precedenti.Il cane deve essere però in possesso della seguente documentazione: certificato di origine/razza, certificato di vaccinazioni e certificato di personalità (rilasciato dopo un test di carattere) redatti da un veterinario. Altri certificati possono essere richiesti a seconda del Lander (regione tedesca) nel quale decideremo di soggiornare.I cani pericolosi: Spagna La legge spagnola stila una lista di razze potenzialmente pericolose ed i loro incroci con altre razze:Pitbull terrier Staffordshire bull terrier American staffordshire terrier Rottweiler Dogo argentino Fila brazileiro Tosa inu Akita inuI cani che presentano caratteristiche morfologiche e di aggressività (muscolatura forte, carattere marcato, pelo corto, mandibola grande ecc.) simili a quelli citati sono assimilati ad essi.Inoltre, sono considerati cani pericolosi quelli che sebbene non si ritrovino nella lista, manifestino un carattere marcatamente aggressivo o che siano stati protagonisti di aggressioni a persone o altri animali. Questa circostanza sarà verificata dalle Autorità competenti.Gli spagnoli per detenere questi tipi di cani pericolosi, devono ottenere una licenza amministrativa che dura 5 anni. Tale licenza viene data a: maggiorenni, persone che non abbiano precedenti penali, o che non siano stati privati del diritto di avere animali pericolosi in passato, che dispongano delle capacità ed attitudini psicologiche per poter condurre questo tipo di cani e che possano assicurarsi con una polizza di responsabilità civile.Per essere riconosciuti in possesso dell’idoneità si è sottoposti ad appostiti test per comprovare l’assenza di malattie e deficienze tali per cui, il cane pericoloso non potrebbe essere affidato.

La storia di diego camblor, il bambino veterinario

News Redazione -

Piccoli angeli crescono: andiamo alla scoperta di Diego Camblor, il piccolo angelo dei cani randagi. I bambini hanno sicuramente una sensibilità diversa dagli adulti. Sono capaci di spendersi per gli altri senza chiedere nulla in cambio, soffrono delle ingiustizie, hanno un rapporto con la natura e gli animali di sintonia e rispetto. Specialmente se educati, fin dai primi mesi di vita, imparano ad amare e rispettare la natura. Vedere un bimbo piccolo con il suo cane o gatto è sempre commovente, entrambi imparano, giocano e si prendono cura l’uno dell’altro, formando un legame indissolubile  Nel caso di Diego Camblor siamo però di fronte a molto di più, un piccolo angelo dei cani randagi.Come sempre accade è la famiglia che può generare nei bambini l’amore per gli animali. In questo caso i genitori hanno insegnato al figlio l’amore per i cani meno fortunati. Infatti, il primo compagno di giochi di Diego Camblor è stato Quazi, un Chihuahua che aveva perso un occhio. Mamma Christi e papà Moncho Camblor sono d’altra parte due persone speciali. Hanno fondato il gruppo “Compassion without Borders”, ed hanno portato Diego con loro in ogni viaggio in Messico, fin da piccolissimo. Questa associazione aiuta i randagi in difficoltà nel Paese sudamericano, offrendo cure veterinarie. Piccoli veterinari crescono Diego ha otto anni adesso e vive in California, ma passa tutte le sue vacanze in Messico a salvare cani e gatti randagi. La madre racconta che il figlio ha sviluppato una grande sensibilità e i cani si fidano di lui, molto più velocemente di quanto non facciano con gli adulti. Diego è capace di mettersi in connessione in maniera profonda con i randagi, in modo veloce e semplice. Sicuramente il fatto che il bambino preferisca questo tipo di vacanze a qualsiasi altra meta per ragazzi, sia essa Disneyland o LegoLand, la dice lunga su quanto gli stia a cuore la sorte dei randagi.La mamma è molto orgogliosa del suo piccolo eroe, che ha fatto della felicità dei cani di strada in Messico una missione. Per ridare loro la felicità Diego ha imparato a fare tutto: lava i cani, li medica e benda le ferite, sa addirittura fare le punture. La madre crede che il veterinario sarà sicuramente il suo futuro mestiere, perchè Diego è mosso da una vera e autentica passione. Salvare i cani randagi dalla morte è ciò che lo rende felice.L’Associazione fondata dai genitori di Diego nel 2001 si prefigge di migliorare la condizione dei cani randagi sia in territorio statunitense, che in quello messicano. “Compassion without Borders” ha un approccio multifunzionale ed opera con quattro diversi programmi, per aiutare i cani in difficoltà: • Mexico Dog Rescue: programma di salvataggio per cani randagi in Messico • US Dog Rescue: programma di salvataggio per cani randagi in USA • Veterinary Wellness Clinics: cliniche veterinarie mobili • Spay Services: programma di sterilizzazioneInoltre la CWOB collabora con altre organizzazioni per l’educazione la sensibilizzazione di noi umani, sul tema randagismo. L’Associazione ha sterilizzato 7183 cani e gatti in territorio americano, effettuato 2313 salvataggi nella Central Valley in USA, ha sterilizzato 14742 tra cani e gatti in Messico ed effettuato 2085 salvataggi di cani a livello internazionale. La Famiglia Camblor La dottoressa Christi Camblor, mamma di Diego, è una veterinaria che opera da vent’anni nello scenario internazionale dell’aiuto e soccorso dei cani randagi. Inoltre si batte da tempo perché le persone indigenti abbiano accesso ai programmi di cure veterinarie e di sterilizzazione per i propri animali domestici. Moncho Camblor, il papà di Diego, ha un background completamente differente: è infatti grafico, ma si batte da vent’anni per gli animali e l’ambiente, sia in Messico che in Usa.Naturalmente oltre ai coniugi operano altre persone e veterinari, ma un altro componente è davvero speciale oltre a Diego. L’associazione dal 2014 ha anche un “portabandiera” d’eccezione: Pirata Camblor, un cane naturalmente. Pirata, è un Mexican Mutt che è diventato una vera e propria celebrità sui Social Network, tanto da essere nominato “il cane più interessante del mondo”. Un’ottima pubblicità per una causa importante.Questa famiglia speciale ha anche creato un altro luogo magico per i cani randagi. Hanno costruito un Rifugio per cani randagi, che hanno chiamato Muttopia, dalla razza del loro ambasciatore a quattrozampe Pirata, che è un Mexican Mutt appunto. Il rifugio occupa 3 acri e mezzo a Santa Rosa, in California.Questo luogo offre uno spazio sicuro per i cani randagi, assicurandogli cucce, cure veterinarie e tante coccole da parte dei veterinari. Dopo aver riportato in perfetta salute i cani, il centro si prefigge di trovare anche una nuova casa a questi cani. Sul sito dell’Associazione è presente una nutrita gallery con tutte le foto degli ospiti del rifugio, disponibili all’adozione.Sul sito è presente anche una sezione blog e video con tutte le storie dei cani randagi. Inoltre è possibile effettuare donazioni ed offrire la propria opera come volontari. Questi cani, curati e salvati, non chiedono altro che tanto affetto ed amore in attesa di trovare una famiglia. Cani randagi in Messico I cani randagi in Messico sono da qualche tempo al centro dell’attenzione mediatica. infatti dopo il ritrovamento di alcuni corpi martoriati da morsi di cane, le autorità hanno disposto sequestri massivi di cani randagi, perché presunti responsabili di aggressioni mortali contro le persone e quindi pericolosi per la comunità.In realtà, analisi e riscontri tecnici, hanno rivelato la completa estraneità dei cani randagi, che probabilmente hanno attaccato i corpi post mortem. Questi episodi sono stati solo dei pretesti per la cattura dei randagi. Molte persone hanno protestato contro i rastrellamenti ma tutte le manifestazioni di disappunto sono state ignorate. L’opinione pubblica propone soluzioni non violente contro i cani come la sterilizzazione.In realtà dietro al ritrovamento di questi corpi ci sarebbero i gruppi del narcotraffico, che da sempre mettono in atto nel Paese azioni violente e cruente per mantenere uno stato di terrore. I narcos usano spesso i cani randagi come corrieri, per poi seviziarli e ucciderli in modo brutale. Per questo l’opera della famiglia Camblor è ancora più determinante in Messico, come in pochi altri Paesi, dove il destino dei cani randagi può essere davvero crudele.

il cane ha paura

Il cane ha paura: cosa fare? alcuni consigli per tranquillizzarlo

Comportamento Redazione -

Se il cane ha paura ci troviamo di fronte ad un comportamento da correggere: vediamo cosa fare per tranquillizzare il nostro quattro zampe.Uno dei motivi per cui più frequentemente i padroni si rivolgono all’educatore cinofilo è che il cane ha paura. Sono molte le circostanze per cui i nostri quattro zampe possono mostrarsi spaventati e molti gli atteggiamenti, le situazioni o gli oggetti che possono scatenare una reazione di timore: ci sono cani che hanno paura delle persone in generale, o dei bambini, degli uomini col cappello in testa oppure delle auto e moto, degli agenti atmosferici (tuoni, vento, ecc.) e si potrebbe continuare con un lungo elenco. I motivi per cui il cane ha paura non sono sempre facili da individuare: le fobie possono essere legate ad esperienze negative quando era cucciolo o, per i cani abbandonati, a maltrattamenti subiti in passato. Ma dipende anche in parte dall’indole del cane: ci sono cani per natura più sottomessi di altri, che hanno una maggiore tendenza a dimostrarsi timorosi. Il cane pauroso inoltre non è solo quello che ha atteggiamenti dimessi, che si nasconde, trema e tiene la coda tra le gambe; talvolta la paura si trasforma in aggressività, come reazione di difesa nei confronti di quella che ritiene essere una minaccia per lui. Proprio per la multiformità del problema è molto difficile individuare delle azioni da intraprendere che vadano bene per ogni occasione; non va dimenticato che ciascun cane è un individuo a sé, con il proprio carattere, la propria soggettività, il proprio bagaglio genetico ed esperienziale. Pertanto ogni caso andrebbe valutato singolarmente, per poter individuare la linea di azione adatta di volta in volta. Tuttavia esistono alcuni princìpi generali che sottendono ad ogni intervento educativo se il cane ha paura. Per prima cosa occorre sempre conquistare la fiducia del cane: noi dobbiamo rappresentare per lui una base sicura. Come in natura il capobranco non è il più “prepotente” o il più aggressivo, ma è il più forte - nel senso di autorevole - allo stesso modo noi dobbiamo essere per il nostro fedele amico il leader di cui ha bisogno. Il cane deve percepire che siamo sicuri di noi stessi, calmi ed equilibrati, che siamo in grado di difenderlo anche da ciò che per lui rappresenta una minaccia; solo così si sentirà protetto e acquisterà anche più fiducia in se stesso. Se, ad esempio, per strada il cane ha paura dei grossi sacchi neri dell’immondizia, depositati fuori dai cassonetti, diamogli una “prova di coraggio” (almeno ai suoi occhi): andiamo avanti noi, avviciniamoci all’oggetto che tanto lo spaventa, tocchiamolo. In questo modo il cane capirà che non c’è nulla da temere e un po’ alla volta ci imiterà e proverà anche lui ad avvicinarsi.   In secondo luogo “distraiamo” il cane da ciò che lo spaventa: più il cane si fissa sull’oggetto o sulla persona di cui ha paura più la sua mente sarà bloccata e poco predisposta a fare un passo in avanti. E come possiamo distrarlo? Concentrando la sua attenzione su di noi: non tanto però distogliendolo momentaneamente (ad esempio mostrandogli del cibo), perché l’effetto sarebbe breve e dopo qualche istante la psiche dell’animale tornerebbe a focalizzarsi sull’oggetto della sua fobia, ripiombando nello stato di ansia e terrore. Ancora una volta, per il nostro quattro zampe, dobbiamo essere noi il centro dei suoi interessi; il cane deve pensare che tutto quello che fa con noi è bello e desiderabile. Come riuscirci? Ad esempio attirando la sua attenzione col gioco. E va detto che giocare non vuol dire riempirlo di palline, ossi di gomma o balocchi vari; giocare col proprio cane vuol dire interagire con lui. Il padrone deve essere parte attiva, deve divertirsi assieme al proprio cane, magari nascondendosi e facendosi cercare dal fiuto infallibile del suo amato Fido oppure nascondendogli un oggetto o giocando ad “acchiapparella” (ovviamente il cane vi prenderà sempre perché è molto più veloce di voi, ma il bello sarà proprio farlo vincere e vederlo felice e soddisfatto!). Col gioco potrete a poco a poco indurlo ad avvicinarsi sempre più a quello che lo spaventa: se, ad esempio, il cane ha paura dei bambini potete portarlo in presenza di qualche piccolo umano dicendogli di star fermo e non avvicinarsi; poi mettetevi col cane ad una certa distanza, in modo che non si senta minacciato, dopodiché distraetelo giocando con lui, magari facendovi inseguire per cercare di prendere quel gioco che gli piace tanto e che voi tenete in mano, sventolandoglielo davanti. Così facendo avvicinatevi sempre più al bambino e magari capiterà che il cane non si accorga di quella presenza fino ad arrivarne a pochi metri di distanza. Forse in quel momento il cane avrà di nuovo paura, ma intanto capirà che non gli è successo nulla di male, anche se si è spinto così avanti. Questo contribuirà un po’ alla volta a desensibilizzarlo, esponendolo cioè all’oggetto delle sue paure molto gradualmente e senza mai forzarlo, finché si abituerà e le sue reazioni fobiche svaniranno o diminuiranno. Certo non bisogna pensare che ciò avvenga da un giorno all’altro: per alcuni cani possono occorrere anche mesi o addirittura anni. È necessario dunque avere pazienza, calma e serenità.Il cane ha paura: cosa non fareSe proprio non sapete come comportarvi di fronte alle paure del vostro cane, la cosa migliore è sempre rivolgersi ad un bravo educatore cinofilo, senza improvvisarvi addestratori perché rischiereste di peggiorare la situazione. Ma ci sono alcune cose che sicuramente non vanno fatte se il cane ha paura:Non sgridatelo o picchiatelo: non solo il cane continuerà ad avere paura di ciò che tanto lo spaventa, ma in questo modo imparerà a temere anche voi. Niente di peggio per chi già è timido e pavido! Non costringetelo ad accostarsi all’oggetto o alla persona che lo intimorisce: aumenterete ancor di più la sua ansia e il suo senso di sottomissione; Non premiate le sue fobie: se il cane ha paura, magari in presenza di un altro cane, non coccolatelo o ricompensatelo con del cibo, perché in questo modo rafforzereste il suo atteggiamento fobico, comunicandogli che fa bene ad avere paura.Paura dei cani: e se invece siamo noi umani ad averla? La paura dei cani, nota anche con il nome di cinofobia, è una delle più comuni fobie verso gli animali. Dunque spieghiamo meglio di che cosa si tratta quando parliamo di “fobia”. Una fobia, più in generale, è una paura incontrollabile, irrazionale e persistente di qualcosa (un oggetto, situazione o attività). La cinofobia, in particolare, è la paura irrazionale e incontrollabile verso i cani. Questa paura si può mostrare a vari livelli. Ci sono infatti persone che sentono di avere paura soltanto in presenza di cani, mentre ce ne sono altre a cui basta il solo pensiero dell'animale. Le cause di questi disturbi d'ansia, possono essere delle più disparate. Una delle cause può essere il fatto che determinate persone sono già predisposte all'ansia per natura. Un altro motivo invece può derivare da episodi particolarmente spaventosi vissuti in passato contenenti l'oggetto della fobia, in questo caso, il cane. Di qualsiasi livello di paura si tratti, ci sono dei modi per cercare di superarli. La fobia può facilmente essere riconosciuta in quanto una delle sue fondamentali caratteristiche è la paura intensa e persistente verso un oggetto o situazioni lucidamente distinguibili come può, appunto, essere il cane. Allora, tendenzialmente il comportamento tipico di persone fobiche è quello di allontanarsi da circostanze valutate pericolose. In questo caso la persona, tenderà ad andarsene il più lontano possibile ed evitare tutti le situazioni dove sono presenti i cani. La presenza di questi animali o in alcuni casi, come dicevamo sopra, soltanto il pensiero o una loro rappresentazione anche fotografica potrebbe provocare ansia in questi soggetti. E quest'ansia potrebbe arrivare a sfociare in un attacco di panico, dando sfogo ad una paura intensa, a tachicardia, tremori o sudorazione che sono i sintomi tipici di questo disturbo.Paura dei cani: si può superare? Certo la maggior parte di noi ama gli animali ed in special modo i cani. Come si fa a non amare i nostri adorabili batuffoli pelosetti?? Però, nonostante molti di noi non lo concepiscano, ci sono individui che hanno paura dei cani a prescindere dalla loro razza, che sia esso un rotweiler o un piccolissimo chihuahua. Potrebbero arrivare a cambiare strada se gli incrociano e di accarezzarli o di avvicinarsi a loro, non se ne parla proprio! Per cercare di superare tale paura è fondamentale capire da dove è nata e quali sono le motivazioni che ci hanno portato a provare questa fobia. Sicuramente molte persone, ma non tutte, che hanno paura dei cani hanno sviluppato questo disturbo quando erano molto giovani. Le ragioni più comuni possono essere quelle ad esempio correlate ad un morso oppure quelle derivate da racconti dei nostri genitori o addirittura potremmo aver assistito ad un episodio brutale accaduto a qualcun altro a causa di un cane. Nel primo caso, in cui potremmo essere stati morsi da un cane quando eravamo piccoli, la fobia si presenta ogni qualvolta incontriamo un cane perché ci fa venire in mente quelle stesse brutte sensazioni. Nel secondo caso, invece, la nostra paura è stata indotta da altre persone o dai racconti di altre persone. Noi abbiamo inalato i timori di quella persona come se fossero i nostri. Nel terzo caso, è l'evento di per sé ad aver causato e sviluppato la nostra paura verso i cani, nonostante nulla di ciò a cui abbiamo assistito ci sia successa personalmente. A volte la persona fobica riesce a superare il trauma da sola, lentamente con il tempo. Altre volte invece, l'intervento di uno psicoterapeuta è la scelta più adatta. Rimane il fatto che le fobie sono disturbi psichici relativamente semplici da guarire. Potrebbe interessarti anche https://www.razzedicani.net/cane-ha-paura-del-temporale/

La storia di duke, il cane eletto sindaco per tre mandati di fila

News Redazione -

Si chiama Duke il primo cane/cittadino di Cormorano nel Minnesota. Ha compiuto da poco 9 anni e può vantare il fatto di far parte del mondo della politica, in quanto è stato eletto sindaco per la terza volta consecutiva. di Sijani Lavdie -Duke è un bellissimo esemplare dal pelo bianco e lungo, è un cane da montagna dei Pirenei. Pensare che appena tre anni prima Duke era soltanto un soffice signor nessuno, mentre adesso è diventato il primo sindaco onorario della borgata. Tutta questa ascesa nel mondo della politica per Duke è stata davvero veloce. La votazione è accaduta casualmente durante una festa locale chiamata “Cormorant Daze” che si svolge a Cormorano, nel Minnesota. Durante questo evento ai visitatori ed agli abitanti del posto vengono servite delle frittelle calde con lo sciroppo d'acero. Il festival si ripete ogni anno e ci si può svagare sia passeggiando nella fiera artigianale, sia partecipando ai giochi nel parco divertimenti. In questa occasione il signor David Rick, il proprietario di Duke, ha avuto un'idea invitando gli ospiti della festa a donare un dollaro per poter votare il sindaco. Allora 12 persone hanno pagato un dollaro votando proprio Duke. Il cane così è diventato una celebrità locale. È apparso anche in pubblicazioni per il Nation Geographic e vanta persino una propria pagina Facebook. Karen Nelson di Cormorano dice di essere la madre adottiva di Duke ed in una intervista per il giornale The Indipendent ha raccontato che spesso le persone che arrivano a Cormorano chiedono: “Ma il sindaco dov'è?”. E vogliono fargli delle offerte e farsi scattare delle fotografie con lui.Duke ha eletto come vice sindaco il suo caro amico più stretto, Sparky. Sparky è un piccolo nero Chihuahua. I due sono inseparabili, vanno volentieri in giro per la città insieme sul camioncino di David. Poi per il resto, Duke è molto impegnato e passa la maggior parte della sua giornata nella fattoria. Dopo il lavoro è solito stare al pub di Cormorano che si trova proprio davanti alla casa della signora Nelson. Quando era più giovane era solito correre dalla fattoria al pub per salutare i clienti, mentre adesso preferisce più volentieri farsi un giro. Un politico a 4 zampe? Nel Minnesota c'è In pratica il grande cagnolone da montagna dei Pirenei si è guadagnato il successo con una valanga di voti, battendo, con una vittoria schiacciante, un altro concorrente umano per la candidatura a sindaco di Cormorano. Il povero Richard Sherbrook, proprietario di un negozio a Cormorano, non aveva neanche la metà dei voti che si era procurato Duke. Parlando invece di stipendio, sappiamo che Duke riceve un anno intero di crocchette direttamente da un negozio locale di animali. Ne è valsa la pena?? Certamente che ne è valsa la pena! Per non parlare poi dei festeggiamenti per la vittoria. In un video dell'evento, il soffice cucciolo bianco come la neve, indossa un cilindrico cappello nero in testa ed una bandana patriottica a stelle e strisce al collo. Il politico a quattro zampe si dice goda di un grande consenso tra i suoi elettori a due zampe. E soprattutto gli abitanti della città sono assolutamente soddisfatti del lavoro e delle prestazioni politiche adottate in questi anni dal loro sindaco preferito. Duke, il politico a 4 zampe, è un giovane cane di appena 9 anni, rieletto sindaco per la terza volta a Cormorano nel Minnesota.

corretta alimentazione del cane

Alimentazione del cane: dieci regole per farla correttamente

Alimentazione Redazione -

L'alimentazione del nostro cane è uno degli aspetti più importanti: vediamo dieci regole per una corretta dieta. L’alimentazione del cane è uno degli argomenti che maggiormente interessa i proprietari di quattrozampe e su cui più frequenti sono i dubbi. Del resto, la salute del nostro pet passa anche attraverso quello che mangia; per questo è importante prestare attenzione a cosa, come e quando mangia il nostro cane. Ecco 10 regole che è bene rispettare per una corretta alimentazione del cane:1) Rispettare le giuste dosi: qualunque sia il tipo di alimentazione che scegliamo per il nostro cane, cibo secco o fresco che sia, è importante attenersi alle quantità consigliate dal veterinario e che sono riportate anche sulle confezioni delle crocchette quando si preferisce questa soluzione. Ad ogni età dell’animale e ad ogni razza, sulla base del peso e della taglia, deve corrispondere una dose giornaliera proporzionata.Se appare scontato che un Chihuahua non possa mangiare tanto quanto un Terranova, il rischio di iperalimentare i nostri pet è sempre più diffuso: troppo spesso si tende ad esagerare con la pappa nella ciotola, ma soprattutto a rimpinzare i nostri cani con continui “fuori-pasto”; stuzzichini, biscotti e bocconcini di vario genere con cui il padrone pensa di gratificare l’animale, spesso senza accorgersi di nuocere alla sua salute.2) Scegliere un’alimentazione adeguata per il nostro cane: una volta si pensava che fosse normale nutrire il pet con gli avanzi del cibo di casa. Oggi questo farebbe inorridire qualunque veterinario, anche se ci sono alcuni padroni che ancora mantengono l’abitudine di dare al cane un po’ di quello che mangiano loro, pensando che sia più saporito.È proprio questo il problema: il sale, gli aromi e tutti gli intingoli in genere con cui noi condiamo i nostri piatti sono dannosi per il cane, perché il suo apparato gastrointestinale non è nato per digerire alimenti così elaborati. Il rischio è non solo di procurare al pet nell’immediato problemi quali vomito e diarrea, ma anche di causare nel tempo l’insorgere di patologie come il diabete o il sovrappeso, che possono accorciare l’aspettativa di vita dell’animale.3) Distribuire correttamente i pasti: se il cucciolo deve mangiare quattro o tre volte al giorno, in base alle fasi della crescita, per il cane adulto la razione di cibo giornaliera deve essere suddivisa in almeno due volte, preferibilmente al mattino e alla sera.È sbagliato concentrare tutto il pasto in un’unica razione perché si appesantisce troppo il sistema digerente e, soprattutto nei cani di taglia grossa, si aumenta il rischio di torsione gastrica, una patologia di emergenza che può portare anche alla morte.4) Scegliere cibi di qualità: qualunque sia il tipo di alimentazione scelto per il cane, bisogna assicurarsi che sia di buona qualità. Se si preferiscono le crocchette, controllate gli ingredienti scritti sul retro della confezione: devono esserci meno conservanti e additivi possibile; se invece si opta per alimenti freschi, non scegliere gli scarti delle carni, ma farsi consigliare dal proprio veterinario.5) Variare gradualmente l’alimentazione del cane: se decidiamo di modificare la dieta del nostro cane o siamo costretti a farlo per problemi di intolleranze alimentari, ricordiamoci che bisogna farlo gradatamente. Cambiando da un giorno all’altro il cibo del nostro pet andremmo facilmente incontro a problemi di malassorbimento e diarrea.6) Riempire la ciotola con acqua fresca: è importante fare in modo che il nostro cane abbia sempre a disposizione acqua pulita e fresca nella sua ciotola, quindi è bene ricordarsi di cambiargliela anche più volte al giorno.Alimentazione del cane: è importante anche come e quando mangia Se è molto corretta offrire una corretta alimentazione del cane, non bisogna però trascurare altri aspetti legati al pasto che è bene rispettare per garantire la salute del proprio pet: 7) Lasciare al cane il suo spazio mentre mangia: una volta appoggiata la ciotola con la pappa a terra sarebbe bene allontanarsi e lasciare il nostro Fido tranquillo di finire il suo pasto, senza che però abbia sempre la pappa a disposizione, altrimenti potrebbe pensare di avere lui il controllo sul cibo. 8) Stabilire degli orari per i pasti: è bene dare regolarità all’alimentazione del cane: il quattro zampe deve sapere che non si mangia a qualunque ora del giorno, ma ci sono dei momenti precisi della giornata deputati al “sacro” rito del pasto, altrimenti si rischia che il cane chieda cibo in continuazione. Così invece il pet, che apprende sempre molto velocemente quello che gli interessa, imparerà quali sono gli orari della pappa e aspetterà quel momento. 9) Curare l’igiene: le ciotole in cui mangia e beve il cane devono essere sempre tenute pulite per evitare la proliferazione di batteri, così come gli avanzi di pappa nella ciotola, se scegliete un’alimentazione naturale con cibo umido, devono essere gettati e non riproposti al pasto successivo per evitare possibili intossicazioni alimentari. 10) Non affaticare il cane dopo i pasti: dopo mangiato il cane deve essere lasciato riposare; molti pet infatti quando hanno finito il pasto vanno spontaneamente a fare un “pisolino”. Bisogna evitare qualunque tipo di sollecitazione fisica: no alle lunghe passeggiate, alle corse e ai giochi esuberanti; per tutte queste attività bisogna aspettare almeno un’ora dopo il pasto, altrimenti, anche in questo caso, il rischio di torsione dello stomaco aumenta considerevolmente. Piaciuto l'articolo? Potrebbe interessarti anche:Alimentazione del cane anziano: cosa deve mangiare per stare bene

intelligenza dei cani

Le razze di cani più intelligenti: la classifica di stanley coren

Curiosità Redazione -

INTELLIGENZA DEI CANI: LE RAZZE PIÙ INTELLIGENTI SECONDO STANLEY COREN Quali sono le razze più intelligenti? Stanley Coren ha stilato una classifica sull' intelligenza dei cani, ma non tutti sono d’accordo. Che i cani siano intelligenti è ormai da tempo assodato, ma c’è chi non si è fermato a questa constatazione di fatto, ma è andato oltre cercando di elaborare una graduatoria delle varie razze di cani sulla base della maggiore o minore intelligenza. Lo ha fatto Stanley Coren, professore e ricercatore dell’Università British Columbia di Vancouver ed appassionato cinofilo, che ne ha studiato a lungo le capacità mentali. È diventato famoso a livello mondiale con la pubblicazione del suo libro “ L’ intelligenza dei cani ”, tradotto in 26 lingue diverse e che gli ha portato vari riconoscimenti. Come si capisce dal titolo, Coren ha stilato una vera e propria classifica delle razze di cani più intelligenti, basandosi sulla capacità di apprendere in fretta nuovi comandi e eseguirli continuativamente nel tempo.Il gradino più alto del podio spetterebbe al Border Collie, un cane di origine inglese, tradizionalmente utilizzato per la conduzione delle greggi: proprio il dover gestire centinaia di pecore, spesso in autonomia, a distanza dal conduttore, avrebbe acuito in questa razza una maggiore capacità di problem solving. Inoltre, svolgendo un lavoro che prevede un preciso coordinamento con il pastore e spesso con altri cani, il Border Collie ha sviluppato particolarmente l’intuito e l’abilità a comprendere immediatamente, anche solo attraverso piccoli cenni, i comandi dell’uomo o i segnali provenienti dagli altri animali. Al secondo posto in classifica compare il Barboncino: è un cane molto attento a ciò che lo circonda e un fine osservatore; inoltre è in grado di adeguarsi con grande facilità alle abitudini dell’umano con cui condivide la propria esistenza. Tra le caratteristiche tipiche di questa razza anche la fedeltà verso il padrone, la docilità e il senso di accudimento nei confronti dei bambini. Ai primi posti della classifica non poteva mancare il Pastore Tedesco: da sempre una delle razze di cani più diffuse al mondo, nella sua storia è stato impiegato in molteplici attività di difesa, di ricerca, di salvataggio. Questo perché è un cane molto versatile, capace quindi di adattarsi a svolgere compiti diversi e impegnativi, che impara velocemente e facilmente. Se a questo aggiungiamo lo spiccato senso del dovere e l’obbedienza verso il padrone, la potenza fisica, la grande velocità e la protezione verso la famiglia, è facile capire perché sia una delle razze di cani più amate. Appena fuori dal podio troviamo il Golden Retriever, un cane molto docile di indole, obbediente, sempre alla ricerca dell’approvazione dell’essere umano, il che lo rende ancor più incline ad apprendere i comandi del padrone, allo scopo di compiacerlo, soddisfacendo le sue richieste. Proprio per queste sue caratteristiche è adatto a svolgere attività con persone affette da varie forme di disabilità, fisica o mentale; da qui il suo largo utilizzo nella Pet therapy. Al quinto posto troviamo Il Dobermann Pinscher: altro che cane destinato ad impazzire come si credeva un tempo! Il Dobermann è un cane intelligente, con un’ottima memoria; non è portatore di aggressività innata, come spesso si pensa, ma è piuttosto molto legato (a volte quasi morbosamente) al proprio padrone e istintivamente portato difendere la proprietà e la famiglia ad ogni costo. Proprio la sua tenacia, forza e coraggio nello svolgere il compito di guardiano e protettore hanno determinato la cattiva fama che ha accompagnato questa razza di cani in passato. LE ALTRE RAZZE DI CANI SARANNO DAVVERO MENO INTELLIGENTI? Dopo questi primi “magnifici cinque” la classifica sull'intelligenza dei cani di Coren prosegue fino al 79° posto, occupato dal Levriero; per completezza la riportiamo di seguito per intero, nel caso qualche padrone fosse curioso di vedere in che posizione si è classificato il suo amato quattrozampe, ma va detto che questa graduatoria ha suscitato molti pareri contrastati, come descritto nell’articolo “L’ intelligenza dei cani (2° parte): ma di quale intelligenza stiamo parlando?”.Ecco per intero la classifica delle razze di cani più intelligenti di Coren (dal 6° al 79° posto): 6 Pastore Shetland 7 Labrador 8 Pappilon 9 Rottweiler 10 Australian Cattle Dog 11 Welsh Corgi Pembroke 12 Zwergschnauzer 13 English Springer Spaniel 14 Tervuren 15 Schpperke - Pastore Belga 16 Collie - Keeshond 17 Kurzhaar 18 Flat coated retriever - Cocker Spaniel- Schnauzer 19 English Spaniel 20 Cocker Americano 21 Weimaraner 22 Malinois - Bernese 23 Volpino di Pomerania 24 Irish Water Spaniel 25 Vizla 26 Welsh Corgi 27 Chesapeake Bay retriever - Puli - Yorkshire 28 Rieseschnauzer - Cao de Agua Portoghese 29 Airedale Terrier - Bovaro delle Fiandre 30 Border terrier - Briard 31 Welsh Springer Spaniel 32 Manchester terrier 33 Samoiedo 34 Field Spaniel - Terranova - Australian Terrier - American Staffordshire terrier - Setter Gordon - Bearded Collie 35 Cairn terrier - Kerry Blue terrier - Setter Irlandese 36 Norwegian Elkhound 37 Affenpincher - Silky terrier - Zwergpinscher - Setter Inglese - Pharaon Hound - Clumber Spaniel 38 Norwich terrier 39 Dalmata 40 Soft Coated Wheaten terrier - Bedlington terrier - Fox terrier 41 Curly Coated retriever - Irish Wolfhound 42 Kuvasz - Australian Shepherd 43 Saluki - Spitz finnico - Pointer 44 Cavalier King Charles Spaniel - Drahtaar - Black and Tan Coonhound - American Water Spaniel 45 Siberian Husky - Bichon Frisé - English Spaniel 46 Tibetan Spaniel - English Foxhound - Otteehound - American Foxhound - Greyhound - Griffone 47 West Highland White terrier - Scottish Deerhound 48 Boxer - Alano 49 Bassotto - Staffordshire Bull terrier 50 Alaskan Malamute 51 Whippet - Shar pei - Fox terrier 52 Rhodesian Ridgeback 53 Ibizan hound - Welsh terrier - Irish terrier 54 Boston terrier - Akita Inu 55 Skye terrier 56 Norfolk terrier - Sealyham terrier 57 Carlino 58 Bouledogue francese 59 Griffone di Bruxelles - Maltese 60 Piccolo Levriero Italiano 61 Chinese crested dog 62 Dandie Dinmont terrier - Vendeen - Tibetan terrier - Japanese Chin - Lakeland terrier 63 Bobtail 64 Pastore dei Pirenei 65 Scottish terrier- San Bernardo 66 Bullterrier 67 Chihuahua 68 Lhasa apso 69 Bullmastiff 70 Shih tzu 71 Basset hound 72 Mastiff - Beagle 73 Pechinese 74 Bloodhound 75 Borzoi 76 Chow Chow 77 Bulldog 78 Basenji 79 Levriero Afgano

Quanto vive un cane? vita media di un quattrozampe

Salute del cane Redazione -

Quanto può vivere un cane? Secondo quanto emerso da recenti studi la vita media del cane si sarebbe allungata negli ultimi quarant’anni. Diversi istituti di ricerca hanno rivolto le loro indagini scientifiche a cercare di raccogliere dati statistici per capire quanto vive un cane oggi e se l’età dei cani sia in media aumentata. Ne è emerso che la vita media dei nostri amici a quattro zampe si attesta all’incirca intorno ai 12-13 anni grazie ad alcuni fattori che in buona parte sono gli stessi che hanno determinato una maggiore longevità anche di noi esseri umani, ossia una maggiore attenzione per l’alimentazione, migliori condizioni di vita e cure sempre più mirate. Tuttavia bisogna fare le opportune differenze in base alla taglia e alla razza: è confermato che i cani di taglia piccola hanno una vita media di durata maggiore, così come i meticci risulterebbero godere di un’aspettativa di vita più lunga. Il Chihuahua è risultata essere la razza più longeva: supera facilmente i 15 anni d’età e può arrivare anche fino a 20. Seguono poi il Bassotto e il Barboncino, che spesso vivono 17 anni e più, ma anche lo Shih Tzu, lo Yorkshire e il Volpino di Pomerania non scherzano, se si considerano i picchi di età dei cani mediamente raggiunte. In tutti questi casi si tratta comunque sempre di quattro zampe che non superano generalmente i 4 – 6 chilogrammi di peso. Non si conoscono ancora esattamente le ragioni per cui i cani di taglia superiore siano generalmente destinati ad una vita più breve: è un dato di fatto però che in questi l’incidenza di malattie cardiache e osteoarticolari è più alta, il che potrebbe influire sulla statistica. Se un cane di taglia media, come il Beagle o il Cocker, vive 14-15 anni, un Labrador, un Golden Retriever o un Pastore Tedesco arriva oggi ai 12-13 anni, mentre si scende a mano a mano che le dimensioni del quattro zampe aumentano, fino ad arrivare ad una vita media del cane Bovaro del Bernese, del Terranova o dell’Alano che difficilmente supera i 9-10 anni.Quanto e di cosa si ammalano i cani I nostri amici a quattro zampe vivono più a lungo che in passato anche perché sono curati meglio: la medicina veterinaria infatti ha contribuito notevolmente ad aumentare la vita media del cane perché ha compiuto enormi progressi, mettendo a disposizione nuovi mezzi diagnostici, che permettono una prevenzione molto più efficace. Complice il continuo aumento del numero degli animali domestici e la disponibilità dei padroni a spendere anche cifre considerevoli per la salute dei loro pet, l’industria farmaceutica si è concentrata sempre più sulla ricerca in ambito veterinario e ha realizzato nuovi farmaci sempre più specifici. Il risultato è che l’età dei cani è aumentata progressivamente e sono sempre di più quelli che muoiono per patologie correlate alla vecchiaia: uno studio dell’American Kennel Club rivela infatti che le principali cause di morte dei nostri pet sarebbero l’insufficienza renale, l’insufficienza cardiaca e i tumori. Questa ricerca, d’altro lato, afferma che la salute dei nostri cani sarebbe in media buona: dai quasi 400.000 proprietari di cani interpellati infatti sarebbe emerso che oltre il 65% degli animali non avrebbe malattie in corso e che quelli affetti da qualche patologia, soffrono di problemi di lieve entità, come dermatiti e altre alterazioni cutanee, cisti e lipomi oppure otiti e artrite.

Dog flipping

Allarme dog flipping: rubano cani e li rivendono online

News Redazione -

In Italia si parla addirittura di 30.000 cani rapiti all’anno! E' il dog flipping, una pratica illegale con vittima i nostri quattro zampe. Cani rubati per essere rivenduti in Rete: si chiama dog flipping la nuova tendenza criminosa che ha per vittime i nostri amici a quattro zampe. Si sta diffondendo sempre più la pratica illegale di rubare i cani ai legittimi proprietari per rivenderli sul Web e trarne un facile . Delinquenti senza scrupoli sottraggono i cani, prelevandoli direttamente dai giardini delle loro abitazioni o, talvolta, strappandoli letteralmente con la forza dalle mani dei loro padroni o dalle automobili in sosta. Gli esemplari più a rischio sono i cani di razza, perché hanno un valore commerciale considerevole, che può arrivare anche a qualche migliaio di euro ciascuno, e quelli di piccola taglia, spesso più facili da “piazzare” sul mercato, ma non solo… Infatti, secondo un’indagine condotta dall’American Kennel Club, un’importante organizzazione impegnata nella tutela del benessere dei cani, la razza più rubata è il Pit Bull, probabilmente per il suo scellerato impiego nei combattimenti clandestini, seguita da Yorkshire, Chihuahua, Bulldog, Pomeranians, Shih Tzu e Pastore Tedesco. Appena sottratti i cani ai loro proprietari, inizia una vera e propria operazione di “riciclaggio”: gli animali rapiti vengono subito messi in vendita attraverso i numerosi siti di annunci presenti sulla Rete, che troppo spesso garantisce ai ladri l’anonimato e quindi l’impunità, offrendoli a prezzi molto inferiori a quelli di mercato. Ciò fa sì che la compra-vendita si concluda di solito in tempi molto rapidi, rendendo quindi più difficile la possibilità per i padroni di rintracciare il proprio cane e, di conseguenza, per le forze dell’ordine di sgominare queste bande criminali. Spesso, per destare meno sospetti, gli autori di dog flipping fingono di aver ritrovato il cane smarrito e di volerlo restituire al proprietari, per poi invece chiedere un salato compenso; une vero e proprio “rapimento con richiesta di riscatto”. In alcuni casi addirittura sono stai scoperti dei rifugi per animali “trovatelli” che rivendevano cani rubati, facendo credere agli ignari acquirenti che si trattasse di bestiole maltrattate, sottratte a padroni violenti.In attesa di essere venduti i cani rubati sono spesso tenuti rinchiusi in gabbie, stipati, senza cibo né acqua e, quelli che non riescono ad essere piazzati  finiscono per venire abbandonati. Ma non tutti i cani vittime di dog flipping sono destinati ad essere rivenduti come animali d’affezione. Alcuni esemplari adulti sono utilizzati per la riproduzione, allo scopo di “sfornare” il maggior numero possibile di cuccioli, molto più redditizi sul mercato, e trascorrono una vita in condizioni ai limiti della sopravvivenza.IN AUMENTO IL NUMERO DEI CANI RUBATI Per capire quanto il fenomeno del dog flipping si stia diffondendo occorre prendere in considerazione alcuni dati: solo negli Stati Uniti, il paese dove questa tendenza criminale ha preso il via, dal 2008 al 2014 il numero di cani rubati si è quasi decuplicato. In Italia si parla addirittura di 30.000 cani rapiti all’anno! Una tendenza davvero preoccupante, basti pensare che nel solo 2˙015 sarebbero scomparsi ben 3˙350 Chihuahua Toy, la razza al momento più ricercata dai ladri perché di moda, soprattutto nella città di Roma, dove i criminali hanno dimostrato di non fermarsi davvero di fronte a nulla, tanto che recentemente hanno colpito a bastonate una donna per rubarle il suo cucciolo di Labrador.COME EVITARE IL DOG FLIPPING Per scongiurare il rischio che il vostro cane sia vittima del dog flipping si possono seguire alcuni accorgimenti, come non lasciarlo da solo legato fuori dai negozi o in auto ad aspettarvi, oppure in giardino quando voi non siete in casa e non lasciarlo girare libero lontano dal padrone per strada. Se poi, nonostante ciò, doveste ugualmente incorrere nella triste circostanza del furto del vostro amato cane, per prima cosa avvertite immediatamente le Forze dell’Ordine, fornendo una descrizione dettagliata o meglio una fotografia del cane, chiedete ai presenti in zona se hanno visto persone o movimenti sospetti, iniziate subito la ricerca in Rete, su siti di annunci o di cani smarriti: potreste trovare proprio lì l’immagine del vostro amato quattro zampe in vendita. Non va inoltre mai dimenticata l’importanza di dotare sempre il vostro cane del microchip di riconoscimento: potrebbe rivelarsi l’elemento chiave per ricollegare il cane al legittimo proprietario.

James e Bubba

James e bubba: quando gli animali sono la miglior medicina

News Redazione -

James e Bubba: la tristezza della lontananza La storia che vi voglio raccontare oggi introduce un argomento che negli ultimi anni sta coinvolgendo sempre più strutture sanitarie, la Pet Therapy. Oggi vi racconto la storia di James e Bubba. James Wathen, 73 enne di Whitley County, Kentucky dal mese di settembre dello scorso anno si trovava ricoverato in ospedale e le sue condizioni di salute stavano peggiorando di giorno in giorno. James non mangiava e non parlava.  Uno degli assistenti sociali che operava presso la struttura sanitaria, durante una delle visite fatte a James, scoprì che ad affliggere ulteriormente l’uomo era la mancanza della suo piccolo Bubba, il suo Chihuahua. Bubba intanto, dopo il ricovero del suo padrone in ospedale era stato affidato alle cure di una famiglia. Nemmeno lui però stava bene. Bubba era infatti sempre triste e aveva perso l’appetito. Così anche se era contro il regolamento della struttura ospedaliera si è deciso di far incontrare James e Bubba.  Un incontro commovente che ha toccato tutti nella struttura ma che, soprattutto, ha avuto il potere di ridare ad entrambi la vitalità. Dopo aver riscontrato che le condizioni di salute dell’uomo, grazie alla presenza dell’animale, miglioravano si è deciso che James e Bubba avrebbero continuato quegli incontri fino a quando non sarebbe stato possibile dimettere James.Pet therapy: una medicina miracolosa Dopo la storia di James e Bubba, la struttura sanitaria che ha ospitato James ha deciso di cambiare le disposizione seguite fino a quel momento aprendo le porte alla Pet Therapy, facendo sì che i pazienti che ne facciano richiesta possano ricevere le visite dei loro amici pelosi. James e Bubba sono solo un piccolo esempio di quanto l’interazione tra l’uomo e il suo compagno a quattro zampe abbia quasi del miracoloso. Sono moltissime oggi le strutture sanitarie che sfruttano questa terapia. Per definizione la Pet Therapy è una terapia che integra, rafforza e coadiuva le tradizionali terapie e può essere impiegata su pazienti affetti da differenti patologie con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo. E i risultati sono incredibili. La presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e, tramite questo rapporto, stabilire sia un canale di comunicazione paziente-animale-medico sia stimolare la partecipazione attiva del paziente.James e Bubba: semplicemente amici veri Sono queste le storie che mi piace leggere, che mi piace sentire. Sapere che James e Bubba si vogliono talmente bene da star male se separati, che hanno un legame così profondo e vero da essere la medicina uno dell’altro.  La storia di James e Bubba mi fa venire in mente i versi di una piccola poesia che ho letto qualche tempo fa nel web, che fa più o meno così: Con lui non devi darti un tono. Con lui non devi trattenere le lacrime e nemmeno l’allegria. Ti puoi mostrare nudo o indifeso. Con lui può essere te stesso al 100%   E forse il segreto di questa fantastica medicina per l’anima, che sono gli animali, è tutto qui. Il loro amore è immenso e disinteressato e in quell’amore ci sentiamo al sicuro, protetti tanto da mettere in gioco anche noi tutto il nostro cuore. Ci fidiamo di loro e sappiamo che loro si fidano di noi, che si affidano a noi. E quella fiducia, quell’amore qualche volta sono capaci di fare miracoli.