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ACCESSORI PER CANI

migliori robot aspirapolvere peli animali

Accessori cane

Migliori robot aspirapolvere per peli animali: i nuovi modelli di neato

Redazione -

Se sei alla ricerca dei migliori robot aspirapolvere per peli animali, ti consigliamo le nuove versioni Premium Pet Edition del brand Neato. Sei alla ricerca dei migliori robot aspirapolvere per peli animali? Neato Robotics, leader nei robot intelligenti per la casa, presenta oggi i modelli Premium Pet Edition e annuncia contestualmente la compatibilità dei suoi dispositivi connessi con Amazon Alexa in lingua italiana.Tre edizioni speciali dei modelli Neato, dotate di accessori extra: da spazzole per raccogliere i peli degli animali domestici a uno strumento per la pulizia del dispositivo, da spazzole laterali a filtri ultra performanti pensati per chi deve combattere ogni giorno contro lo sporco provocato dai propri amici a quattro zampe.I modelli Neato Pet Edition offrono ai proprietari di animali tutti gli strumenti ideali per tenere a bada ogni giorno lo sporco e i peli dei propri cani e gatti, in modo che possano trascorrere più tempo godendosi la loro compagnia. Il sistema di spazzole Neato, ancora più ampio e versatile, include spazzole progettate proprio per raccogliere più peli possibili e su ogni tipologia di pavimento.La funzionalità della pulizia programmata tramite la app Neato permette di pianificare un’aspirazione quotidiana per una maggiore pulizia della casa. Le “No-Go Lines” fanno sì che il robot possa pulire evitando i giocattoli preferiti o la cuccia del proprio cane. Ma anche le Zone Cleaning che permettono di concentrarsi su aree in cui l’animale mangia o dorme per una pulizia più frequente… su quei tappeti particolarmente soffici.“In Neato siamo convinti che ogni persona, in ogni casa, viva la propria vita in modo unico e distintivo e che abbia esigenze diverse quando si tratta di pulizia” dichiara Matt Petersen, CEO di Neato. “I nostri modelli Premium Pet Edition sono stati pensati per risolvere le particolari necessità di chi ha animali domestici. Dalla nostra caratteristica forma a D, che è il cuore del design di Neato sin dalla nascita del brand, che permette di pulire lungo i bordi e in profondità negli angoli dove si annida la maggior parte dei peli degli animali domestici, alla nostra potente spazzola combinata a ventosa e a spirale. Possiamo davvero aiutare questo tipo di utenti a risolvere il problema dei peli per sempre e affrontarli ogni giorno senza troppo stress. Così potranno godersi la vita con i loro amati compagni a quattro zampe mentre i robot aspirapolvere Neato si prendono cura della casa quotidianamente.”Una pulizia sempre più personalizzata, dunque, anche grazie all’implementazione dei comandi vocali in italiano di Amazon Alexa che permettono di gestire sessioni di pulizia su misura. Gli utenti potranno saltare i passaggi di avvio sull’applicazione parlando direttamente con l’assistente vocale di Amazon e chiedergli di far partire/stoppare il Neato, di controllare il livello di batteria e addirittura scoprire dove si trova il proprio robot.Come attivare i comandi vocali tramite Alexa?Per poter utilizzare le skill Neato di Alexa prima bisogna assicurarsi di avere l’applicazione di Alexa e un account Neato con associato il proprio dispositivo. Dopo questo passaggio basterà andare nella sezione “Casa intelligente (Smart Home)” dell’app Alexa, cercare e selezionare la voce “Neato”, poi “Abilita all’uso (Enable Skill)” e accedere all’account Neato.In questo modo il proprio account sarà collegato ad Alexa e sarà sufficiente dire “Alexa, chiedi a Neato di iniziare a pulire” o “Alexa, chiedi a Neato di controllare il livello di batteria” per ricevere tutte le risposte e vedere il proprio robot lavorare in casa. Migliori robot aspirapolvere per peli animali: ecco i modelli di Neato Dunque, se stavi proprio cercando una guida con i migliori robot aspirapolvere per peli animali, non ptevi capitare nel posto più giusto! Ecco i tre dispositivi lanciati sul mercato da Neato. Sembrano un po' costosi, ma i soldi spesi li valgono tutti: il risultato sarà semplicemente eccezionale.Neato Botvac D450 Connected Premium Pet Edition, uno dei pochi robot aspirapolvere che in questa fascia di prezzo è dotato della tecnologia di navigazione Laser e pulisce in modo metodico. Il risultato è una pulizia più precisa, senza più peli in giro per casa. Questo modello è perfetto per appartamenti e case più piccole e viene fornito con una spazzola aggiuntiva, due filtri e uno strumento di pulizia del dispositivo. Costo: 579,99 euro, disponibile su Amazon.Neato Botvac D650 Connected Premium Pet Edition porta l'esperienza con il robot aspirapolvere a un livello successivo. Creato proprio per chi ha animali domestici, il Botvac D650 Connected ha una spazzola centrale che è più grande del 70% rispetto alla maggior parte dei robot rotondi. Questo robot è perfetto per chi ha una casa di medie dimensioni e viene fornito con una spazzola laterale aggiuntiva, una spazzola per i peli, due filtri e uno strumento per la pulizia del dispositivo. Costo: 779,99 euro su Amazon.Neato Botvac D750 Connected Premium Pet Edition, perfetto per tutta la famiglia, grande o piccola, con cani o gatti. La disponibilità delle Zone Cleaning dà un valore aggiunto maggiore in quanto consente ai proprietari di animali domestici di programmare le pulizie più di frequente in aree specifiche, in cui i peli del proprio animale si annidano di più ad esempio. Il Botvac D750 Connected pulisce spazi grandi in modo potente ed efficiente e viene fornito con una spazzola laterale aggiuntiva, una spazzola per i peli, due filtri e uno strumento di pulizia del dispositivo. Costo: 949,99 euro su Amazon.Entrambi i modelli Neato Botvac D650 Connected e Neato Botvac D750 Connected hanno la funzione Multiple Floor Plan che permette di salvare più di una mappa di pulizia nella stessa casa, in modo da creare tramite l'app Neato diverse planimetrie, una per ogni piano dell’abitazione. Così si potrà aspirare tutti i peli, ovunque sia stato il proprio amico peloso. Entrambi i dispositivi sono inoltre dotati della spazzola laterale per una pulizia più ravvicinata lungo le pareti, dove tendono a raccogliersi pelo e lanugine.Tutti i modelli Neato Pet Edition integrano le “No-Go Lines” virtuali che consentono di dire al proprio robot dove non andare, dando all’utente il pieno controllo della pulizia, e la modalità Turbo che aumenta la potenza di aspirazione e fa ruotare la spazzola più velocemente sollevando più sporco e peli. Inoltre, particolarmente importante, tutti e tre i modelli hanno il filtro ad alte prestazioni che riesce a intrappolare non soltanto la polvere e i peli ma anche eventuali allergeni che in una casa con animali è più facile trovare.I robot aspirapolvere Neato puliscono su tutti i tipi di pavimenti, compresi i tappetini più bassi, il parquet e le piastrelle. Sollevano sporco, briciole, pelo e allergeni con facilità. Ricordano la planimetria che puliscono e con le “No-Go Lines” e il versatile sistema di spazzole, offrono un un’aspirazione approfondita senza disturbare il vostro cucciolo o interferire con i loro giochi preferiti.

IGIENE E BELLEZZA

Fare il bagno al cane

Igiene e bellezza

Fare il bagno al cane: consigli per una corretta igiene

Redazione -

COME FARE IL BAGNO AL CANE Sia sa che i cani non amano particolarmente fare il bagno: se è vero che adorano tuffarsi in un fiume o in un lago per nuotare e giocare spensierati, non si accostano però con altrettanto entusiasmo al bagno fatto in vasca con shampoo e spugna. Va detto anzitutto che, se curare la pulizia del cane è una buona regola igienico-sanitaria, fare il bagno al cane non è un'attività che va ripetuta troppo spesso: si consiglia di lavarlo non più di due o tre volte all’anno, salvo esigenze particolari, perché altrimenti si rischia di danneggiare il film protettivo che il pelo del cane naturalmente possiede, oltre a causare dermatiti o eczemi. La pelle del cane infatti ha un PH pari a 7, diverso da quello umano, che la rende più delicata e vulnerabile della nostra. La necessità di fare il bagno al cane inoltre dipenderà anche dall’ambiente in cui vive: un cane che sta in casa, su materassini o divani, non si sporcherà spesso e non avrà bisogno di essere sottoposto a frequenti lavaggi. D’altro lato, un cane che vive all’aperto, esposto ad agenti inquinanti, o ama giocare rotolandosi nella terra del giardino, potrebbe necessitare di lavaggi un po’ più consueti.Quali regole seguire dunque per fare il bagno al cane, senza che per lui si trasformi in un’esperienza angosciosa?Anzitutto occorre abituare il cane al bagno gradualmente: iniziate a sottoporlo al primo bagnetto da cucciolo, solo però dopo che il veterinario vi avrà dato il permesso, perché non bisogna assolutamente lavare il cane nei primi mesi di vita, almeno finché non ha terminato tutto il ciclo di vaccinazioni. Cercate di presentare il bagno al cane sotto forma di gioco, magari mettendo le prime volte il cane nella vasca senza far scorrere l’acqua, ma facendolo divertire con un giocattolo o premiandolo con biscotto se rimane tranquillo. Prima di iniziare a fare il bagno al cane, spazzolatelo con cura, in modo da rimuovere tutto il pelo cadente, che altrimenti una volta bagnato si staccherebbe, formando delle matasse; senza un’opportuna lisciata inoltre il pelo rischierebbe di formare nodi poi difficili da districare. Fare in modo che il cane non scivoli sulla superficie sdrucciolevole della vasca, mettendo sotto alle zampe un tappetino gommato o un asciugamano, altrimenti potrebbe spaventarsi. Aprite l’acqua con un getto non troppo potente e assicuratevi che la temperatura dell’acqua sia tiepida, prima di dirigere il getto sul cane. Fate molta attenzione a non bagnare il muso del cane, che ne sarebbe molto infastidito, e soprattutto a non far entrare acqua nelle orecchie: potrebbe provocargli otiti e infiammazioni. Insaponate il cane utilizzando solo shampoo appositi: quelli ad uso umano sono troppo aggressivi per l’epidermide delicata del cane e potrebbero causargli dermatiti. Abbiate cura affinché il sapone non finisca negli occhi dell’animale: oltre ad irritarli, si avrebbe un’inevitabile reazione di fastidio, che potrebbe trasformare il bagno del cane in un’esperienza frustrante per entrambi. Risciacquate con cura il cane, in modo da eliminare ogni residuo di sapone, che se rimanesse a contatto con la pelle potrebbe provocare allergie.COSA FARE APPENA TERMINATO IL BAGNO AL CANE Non credete che finito il bagno al cane le operazioni di pulizia siano concluse! Anzitutto fate attenzione perché, appena risciacquato, il cane con tutta probabilità si darà una bella “scrollata” per togliersi di dosso l’acqua in eccesso e, se non vi mettete al riparo, rischiate una bella doccia non voluta… A questo punto bisognerà asciugare il cane: va fatto con accuratezza, per assicurarsi che alla fine non rimanga traccia di umidità: se rimanesse bagnato potrebbe ammalarsi. Soprattutto se il cane ha il pelo lungo, bisogna armarsi di pazienza: potete usare un asciugamano o il phon, se il cane lo tollera. Molti quattrozampe infatti sono spaventati dal rumore che fa l’elettrodomestico e lo fuggono; se riuscite ad abituarlo, posizionate il phon sulla velocità minima e appena tiepido, per non danneggiare la pelle del cane; Per completare il bagno al cane occorre eseguire la pulizia delle orecchie: utilizzate un dischetto di cotone (di quelli leva trucco per intenderci), imbevetelo con un po’ di acqua ossigenata e massaggiate l’interno delle orecchie delicatamente, fino a rimuovere tutto il cerume; Se il cane ha il pelo lungo, spazzolatelo nuovamente per evitare la formazione di grovigli.QUANDO FARE IL BAGNO AL CANE E' DA EVITARE Ci sono alcune circostanze in cui è meglio evitare di fare il bagno al cane:Non fare il bagno al cane in inverno: è bene farlo solo nelle stagioni più miti. Se potete lavarlo all’aperto, fatelo quando la temperatura è più mite perché, per quanto il cane possa essere ricoperto da folto pelo, il freddo e l’umidità potrebbero farlo ammalare. Anche se lo lavate in casa, sarà comunque meglio non portarlo fuori subito dopo il bagno, se non si è certi che il cane sia completamente asciutto. Se il cane non gode di ottima salute è meglio non sottoporlo ad una pratica che per lui potrebbe risultare troppo stressante e peggiorare le sue condizioni. Non fate il bagno al cane nei giorni immediatamente successivi alle vaccinazioni o dopo aver applicato i prodotti antiparassitari; è meglio lasciar trascorrere almeno una settimana. Se il cane ha mangiato da poco, aspettate che abbia digerito prima di fargli il bagno: quindi non lavatelo prima che siano passate tre/quattro ore.

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cane da salvataggio terranova

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Cane da salvataggio terranova: ecco perchè è speciale

Redazione -

Il cane da salvataggio Terranova, una razza di grande taglia proveniente dall'isola di Terranova in Canada, è stato storicamente impiegato dai pescatori locali per diverse mansioni marittime, come il recupero delle reti e il salvataggio di individui in pericolo in acqua.Questi cani, con una storia che risale almeno al 1700, sono presumibilmente discendenti dei Mastini e dei cani da pastore portoghesi. Nel tempo, la razza ha acquisito fama mondiale per la sua lealtà, intelligenza e forza. Si crede che il Terranova sia nato dall'incrocio di varie razze portate sull'isola dai coloni europei, con alcuni esperti che suggeriscono una parentela con il Labrador Retriever, anch'esso originario della stessa area. Le caratteristiche del cane da salvataggio Terranova Le prime mostre canine con esemplari di Terranova risalgono al 1800, e da allora la razza ha guadagnato ampio riconoscimento e stima a livello globale. Questi cani hanno un'altezza alla spalla compresa tra 63 e 71 cm e un peso tra 45 e 70 kg. La loro struttura robusta è completata da una muscolatura forte e un manto lungo, denso e idrorepellente, che li protegge dal freddo e dall'umidità. Il loro pelo può essere nero, bianco, marrone o grigio, spesso con macchie bianche.Il Terranova ha un volto dall'espressione gentile e acuta, con occhi ovali di colore marrone scuro o ambra. Le orecchie, di media grandezza e pendenti, sono posizionate in alto sulla testa. La testa è grande e robusta, con un muso corto e quadrato e una mascella forte. Il collo muscoloso conduce a spalle larghe e inclinate, sostenendo un torace ampio e profondo.Le sue zampe sono dritte e robuste, con ossa solide e articolazioni flessibili, permettendo movimenti eleganti e potenti. I piedi sono larghi e ben imbottiti, con dita arcuate e una membrana interdigitale che agevola il nuoto. La coda è lunga e si assottiglia verso la punta, portata orizzontalmente o leggermente curva verso l'alto in movimento.Il manto del Terranova è distintivo, contribuendo sia alla sua bellezza che alla sua funzionalità. Il pelo è lungo, denso e leggermente ondulato, con un sottopelo morbido che fornisce protezione dal freddo e dall'umidità. Impermeabile, il manto permette al cane di nuotare e lavorare in acqua senza problemi. La sua manutenzione richiede attenzione regolare per prevenire nodi e mantenere la salute della pelle e del pelo. Perchè è indicato per nuotare e salvare le persone Le caratteristiche fisiche del Terranova sono il risultato di una selezione naturale e adattamento alle condizioni ambientali dell'isola di Terranova. La sua forza, resistenza e abilità nel nuoto lo rendono un eccellente cane da lavoro e da soccorso, mentre la sua imponente presenza e aspetto maestoso lo hanno reso un simbolo nel mondo cinofilo.In sintesi, il Terranova è una razza canina affascinante e unica, con una storia ricca e un'eredità di lavoro e fedeltà che continua a incantare gli amanti dei cani in tutto il mondo. Le sue qualità fisiche e il suo temperamento amorevole e protettivo lo rendono un ottimo animale domestico per molte famiglie, a condizione che ci sia impegno nella sua cura, addestramento e benessere generale.Se stai pensando di accogliere un Terranova nella tua vita, considera queste informazioni per assicurarti di poter fornire l'amore, il sostegno e l'attenzione necessari per una vita lunga e felice insieme. I Terranova sono cani versatili e adatti a una varietà di attività e sport, sia in acqua che su terra. Tra le discipline più adatte a questa razza spicca il salvataggio in acqua, che sfrutta le loro capacità natatorie e la loro forza fisica. Questo sport, che può essere praticato sia a livello amatoriale che professionale, consiste nel salvare persone o oggetti dall'acqua, partecipando a competizioni e dimostrazioni.

SALUTE E BENESSERE

Salute & Benessere

Cimurro nel cane: cause, sintomi e terapia

Redazione -

Il cimurro nel cane è una malattia che può anche essere mortale: vediamo quali sono i sintomi e le cure possibili per debellarlo. Il cimurro, chiamato anche malattia di Carrè, è una malattia infettiva virale, strettamente imparentata con il virus del morbillo, altamente contagiosa che può colpire tutti gli animali che appartengono alla famiglia dei canidi (cane, volpe e lupo) e mustelidi (furetto). Il cimurro nel cane colpisce principalmente i soggetti più giovani e il contagio può avvenire sia per contatto diretto che indiretto, ossia tramite contatto con scolo nasale, saliva o altre secrezioni di animali infetti. Il virus si localizza inizialmente su tonsille e linfonodi della bocca. Dal 4° giorno dopo il contagio il virus si sposta nel sangue e attacca prima l’apparato respiratorio, poi quello gastroenterico. Successivamente attacca anche il sistema nervoso e l’apparato cutaneo. Il cimurro nel cane non è contagioso per l’uomo ma questo non significa che l’uomo che ha a che fare con un cane infetto non debba prestare attenzione alle giuste condizioni igieniche. Non tanto per sé ma proprio per evitare di favorire il contagio ad altri animali non vaccinati.Cimurro nel cane: sintomi I primi sintomi del cimurro nel cane sono la febbre, l’anoressia e la fuoriuscita di secrezioni oculo nasali. Come abbiamo detto il cimurro, dopo il 4° giorno inizia ad attaccare l’apparato respiratorio causando la polmonite. Successivamente, quando il virus andrà a colpire l’apparato digerente, si vedranno anche sintomi quali vomito e diarrea. In seguito si avranno tosse, disidratazione e dimagrimento che debiliteranno ulteriormente il cane. Quando il virus andrà a colpire il sistema nervoso, i sintomi che compariranno sono crisi convulsive, scoordinamento nei movimenti, tremori muscolari e movimenti in cerchio. Per quanto riguarda invece i sintomi inerenti all'apparato cutaneo, vedremo dermatite e ipercheratosi dei cuscinetti plantari e del naso. Riconoscere i sintomi del cimurro è fondamentale per arrestare il decorso della malattia.Cimurro nel cane: terapia e prevenzione Non esistono di fatto farmaci che debellano il virus del cimurro nel cane. La terapia, prevede più che altro l’utilizzo di antibiotici volti a combattere le infezioni batteriche causate dal virus. A questa si aggiunge la terapia con flebo per contrastare lo stato di disidratazione e dimagrimento. La mortalità dei cani affetti da cimurro oscilla tra il 30 e l’80%. Questo ci dice che nonostante sia una malattia davvero brutta per i nostri amici pelosi, la possibilità che guariscano c’è. Fattore importante da considerare è che non esiste un test completamente affidabile che confermi in maniera assoluta la malattia. Fondamentale diventa a questo punto la prevenzione. È importantissimo vaccinare i nostri cani all'età di due- tre mesi ed effettuare poi il richiamo dopo un mese e poi annualmente. Molti cani possiedono una protezione immunitaria parziale, derivante da anticorpi trasmessi dalla madre eppure da una vaccinazione per cui non è più stato fatto il richiamo. Questi esemplari possono mostrare un sintomatologia più leggera del cimurro che si manifesta solo con un leggero malessere, tosse e con scolo nasale ed oculare.  Questi cani però sono i principali responsabili della diffusione della forma grave nei cani non vaccinati. Importantissima è anche l’igiene. Il rischio di contrarre il cimurro è molto alto soprattutto all'interno dei canili pubblici, dove vivono molti cani randagi non vaccinati da cuccioli e che spesso purtroppo vivono in condizioni igieniche precarie.

ALIMENTAZIONE

Gelato per cani

Alimentazione

Gelati per cani: quali sono e dove trovarli

Redazione -

Insieme all'estate arrivano anche i gelati per cani: scopriamoli insieme! Alzi la mano quel padrone che non ha mai fatto assaggiare il gelato al proprio cane! Tutti con le mani in tasca? Eh sì, perché sarà capitato a molti, in qualche giornata di caldo insopportabile, di assaporare un fresco gelato e di vedere il fedele quattrozampe lì accanto che ci fissa con occhi vogliosi e imploranti, la bocca aperta e la lingua srotolata fino a terra per la terribile afa. Così non abbiamo saputo resistere e abbiamo lasciato in fondo alla coppetta un mezzo dito di gelato da far leccare al nostro cane per dargli un po’ di refrigerio. Ma il gelato per consumo umano, per quanto buono e sicuramente gradito al nostro pet, è dannoso per la sua salute: contiene zuccheri raffinati, coloranti, conservanti e additivi, che proprio non sono adatti al suo metabolismo. Certo, se il cane dà una leccata al nostro gelato una volta all’anno, non sarà questo strappo alla regola che inciderà in maniera determinante sulla sua salute, ma il rischio è, al solito, di aggiungere calorie e glucidi ad una dieta spesso già troppo ricca. Sempre più di frequente infatti i nostri quattrozampe soffrono di malattie causate da un regime alimentare scorretto e da una iperalimentazione, quali diabete e sovrappeso. Questo significa che i nostri cani devono irrimediabilmente rinunciare al piacere di gustare un bel gelato? Forse no! Negli ultimi anni infatti sono stati lanciati sul mercato l gelati per cani : ormai la gamma dei prodotti alimentari per i quattrozampe è talmente vasta che quasi ci riesce difficile scegliere gli snack e i biscotti da comperare quando ci troviamo di fronte agli scaffali dei negozi per animali; ma il gelato per cani proprio non ce lo aspettavamo! Il primo pensiero di molti sarà stato: “ecco a che punto è arrivato il consumismo! Ha invaso anche il mondo dei pet!” Certo, il mercato dei prodotti per animali è in continua crescita, così come il giro d’affari corrispondente, ma ci siamo chiesti cosa contengono questi gelati per cani e se sono davvero salutari per i nostri quattrozampe? La risposta è sì: si tratta di un alimento al 100% naturale, con ingredienti che lo renderebbero adatto anche a persone con problemi di diabete, perché è ipoglicemico e ipocalorico; in più non contiene né coloranti né conservanti. I gelati per cani sono in vendita in diverse gelaterie e bar disseminati in giro per l’Italia, generalmente serviti in una comoda coppetta ad un costo quasi equiparabile a quello per gli umani e i gusti disponibili sono vari: riso soffiato, vaniglia, frutti di bosco, ananas e ginseng, ace, semi di lino,ecc.Gelati per cani fatti in casa: ecco le ricette Proprio per la semplicità degli ingredienti i gelati per cani possono essere preparati anche in casa e non è necessario avere una gelatiera. Ci sono diverse ricette i cui componenti principali sono sempre gli stessi, ogni volta con qualche variante sul tema: anzitutto occorre un vasetto di yogurt, che deve essere rigorosamente bianco e senza zucchero, a cui basta unire di volta in volta il frutto o l’ortaggio che vogliamo dia sapore al nostro gelato. Ad esempio basta prendere una mela o un po’ di banana o una carota e frullarle fino ad ottenere una specie di purea, poi unirla allo yogurt, versare il tutto in un contenitore adatto al freezer e metterlo nel congelatore per qualche ora; quando il gelato sarà pronto per essere servito al nostro cane, è bene tirarlo fuori un po’ prima e lasciarlo a temperatura ambiente, in modo che non sia troppo freddo da gustare. Anche i cani intolleranti al lattosio possono assaporare un fresco ice-cream: basta sostituire lo yogurt naturale con yogurt di soia e il gioco è fatto!

ADDESTRAMENTO

Addestramento

Zuffe tra cani: cosa fare per prevenirle

Redazione -

ZUFFE TRA CANI: PERCHÉ I CANI LITIGANO TRA LORO? Le zuffe tra cani non sono così rare, anche se oggi si tende a pensare che i quattrozampe siano tutti naturalmente animati da sentimenti di fraternità reciproca. In realtà non è proprio così e non perché i cani che si azzuffano siano tutti squilibrati, ma perché la loro natura, al contrario, li rende sì animali sociali, ma all’interno del loro branco. Non bisogna dimenticare che il nostro adorato e giocherellone Fido è pur sempre un discendente del lupo e, sebbene la millenaria convivenza con l’uomo lo abbia reso domestico, ha comunque conservato nel proprio DNA (e per fortuna!) alcune caratteristiche comportamentali ereditate dal suo progenitore. È normale dunque che quando un cane incontra per strada o al parco dei propri simili, che spesso per lui sono poco più che degli estranei, non sia sempre animato da sentimenti amichevoli nei loro confronti, perché li vede come dei rivali o dei competitori che invadono uno spazio che magari il cane considera suo; è da queste situazioni che possono nascere delle risse. Ciò avviene tra cani adulti e dello stesso sesso, in particolare tra i maschi che, per motivi territoriali o per contendersi una femmina, hanno una probabilità di azzuffarsi tre volte superiore rispetto ai cani del sesso opposto. È vero che socializzare il cane da cucciolo è importante, ma per quanto abituato a giocare con i propri simili, non vuol dire che, una volta divenuto adulto, non possa manifestare segni di aggressività intraspecifica; e non necessariamente ciò significa che sia un cane “cattivo”. Per quanto possa non piacerci, che cani adulti dello stesso sesso si azzuffino rientra nella normalità! Fa parte del loro essere animali che vivono in società gerarchiche, in cui devono necessariamente esistere dei soggetti dominanti e dei gregari e dove ciascun membro deve avere e rispettare il proprio ruolo. Le zuffe tra cani non avvengono esclusivamente tra animali che non si conoscono, ma possono verificarsi anche tra quelli che magari si incontrano tutti i giorni: spesso siamo portati a pensare che i cani che si vedono sempre al parco finiscano per costituire una vero e proprio branco. Non è così: anche tra loro, come tra noi umani, ci sono simpatie e antipatie e può bastare uno sguardo “storto” o un segnale che noi neppure cogliamo perché anche cani che si conoscono da tempo si azzuffino. A volte infatti sono “soltanto” gli odori la causa scatenante di una rissa: il nostro olfatto è infinitamente meno sviluppato di quello canino, quindi ignoriamo completamente i segnali olfattivi, dietro ai quali invece per i nostri cani si nasconde un mondo!COME COMPORTARSI SE DUE CANI SI AZZUFFANNO Per prima cosa dobbiamo cercare in ogni modo di evitare che si arrivi alla zuffa: prima di “attaccare briga” infatti il nostro cane, così come il suo “avversario”, darà dei segni di nervosismo che dobbiamo imparare a cogliere perché, se prima che la rissa incominci, possiamo ancora avere influenza sul nostro cane e far sì che ci obbedisca, una volta che la “lite” è incominciata non c’è più nessuna speranza che ci dia ascolto. Bisogna essere consapevoli del fatto che spesso il guinzaglio e il modo in cui lo teniamo può essere una causa scatenante di zuffe tra cani: l’animale si sente “trattenuto”, impossibilitato a scappare in caso di necessità, e questo può indurlo a dimostrarsi rissoso quando incontra i propri simili, perché pensa che non gli rimanga altro da fare che attaccare per primo. Non è inusuale infatti vedere quattrozampe che al guinzaglio si comportano come se volessero “sbranare” tutti gli altri cani che incontrano e che, invece, una volta lasciati liberi, sono molto meno aggressivi e tendono ad evitare il conflitto. Inoltre il cane sente il nostro stato d’animo, quindi se quando vediamo venire verso di noi un altro quattrozampe tendiamo il guinzaglio e, magari senza accorgercene, entriamo in uno stato di apprensione (modificando il ritmo del respiro o irrigidendoci), spingiamo ancora di più il nostro cane a diventare aggressivo nei confronti del suo simile. Per evitare che i cani si azzuffano a volte basta un po’ di attenzione e qualche accorgimento in più: ad esempio può essere sufficiente deviare momentaneamente dal proprio percorso, allontanarsi un attimo o magari mettersi tra due auto parcheggiate quando vediamo avvicinarsi quell’esemplare canino che sappiamo essere proprio “intollerabile” alla vista del nostro quattrozampe. Ciò vale sia per i cani di grandi dimensioni che per quelli piccoli: questi ultimi talvolta assumono un atteggiamento provocatorio nei confronti dei “cagnoni”, non curanti della differenza di dimensioni, magari perché spinti dall’atteggiamento inconsapevole dei padroni a sentirsi dei leader, con il problema però che in caso di zuffa sono quelli che inevitabilmente rischiano di farsi davvero male. Comunque, se due cani arrivano ad azzuffarsi, di solito è bene che i proprietari non intervengano sia perché rischiano seriamente di uscirne con una bella morsicata sia perché la maggior parte delle volte i cani, da buoni discendenti del lupo, ritualizzano molto; quindi fanno una gran sceneggiata, con ringhi spaventosi, pelo alzato e canini “spianati”, ma alla fine della contesa ne escono con qualche ciuffo di pelo in meno o al massimo con qualche buchetto in un orecchio. Soprattutto quando si affrontano cani che più o meno si equivalgono per corporatura, lasciamo che se la sbrighino tra loro: otto volte su dieci sarà una dimostrazione di forza, senza gravi conseguenze.

COMPORTAMENTO

segnali calmanti nel cane

Comportamento

Segnali calmanti nel cane: cosa sono e significato

Redazione -

Ormai da parecchi anni si fa un gran parlare dei cosiddetti segnali calmanti nel cane. Già studiati negli anni ’50, anche se chiamati con nomi diversi, i calming signals (segnali calmanti cane) vennero approfonditi negli anni ’80 da Turid Rugaas, un’etologa norvegese che osservò a lungo nel cane gli stessi segnali di pacificazione che erano stati riscontrati tra i lupi e li catalogò in maniera sistematica. Per il cane, che è un animale da branco, per natura portato a vivere all’interno di una struttura sociale piuttosto complessa e retta da una gerarchia ben definita, l’utilizzo dei segnali calmanti è fondamentale per mantenere quegli equilibri su cui la società canina si regge. Questo dimostra peraltro che i cani, così come i loro antenati lupi, sono animali di per sé non aggressivi: cercano sempre di evitare i conflitti e di risolverli in maniera non cruenta, perché ciò è fondamentale alla sopravvivenza del loro branco, e lo fanno utilizzando appunto i calming signals. I segnali calmanti del cane sono gesti di pacificazione, atteggiamenti corporei non vocali, che i cani assumono per calmare se stessi, quando sono stressati o a disagio, e per calmare gli altri - cani o umani che siano -, comunicando loro di “venire in pace” e di non volere uno scontro e chiedendo contemporaneamente all'altro di porsi nella stessa conciliante disposizione d’animo. Il cane utilizza questi comportamenti anche quando si trova in una situazione che gli provoca paura o lo innervosisce per tranquillizzarsi, farsi coraggio e scaricare stress e tensione. Ma quali sono nel dettaglio questi segnali calmanti nel cane? La Rugaas ne ha catalogato circa una trentina, anche se alcuni possono avere significati ambivalenti a seconda della situazione e su cui quindi non tutti gli etologi trovano accordo. Vediamo i più comuni ed inequivocabili.AVVICINARSI LATERALMENTE: lo si nota molto spesso quando due cani si incontrano. Si avvicinano disegnando un ampio semicerchio e accostandosi all’altro lateralmente, non in maniera diretta in posizione frontale, perché altrimenti assumerebbero un atteggiamento di sfida, che potrebbe portare ad uno scontro; IMMOBILIZZARSI: capita che all’incontro tra due cani, l’uno sembri quasi paralizzarsi all’improvviso di fronte all’altro, che invece lo annusa dappertutto girandogli attorno. Quello dei due che si immobilizza non ha paura del suo simile, come siamo portati a pensare noi umani, ma gli sta solo lanciando un segnale di non belligeranza; MUOVERSI LENTAMENTE OPPURE SEDERSI E SDRAIARSI: a volte, quando richiamiamo il cane per sgridarlo perché “ne ha combinata una”, lo vediamo venire verso di noi con le orecchie e la testa bassa, camminando al rallentatore oppure addirittura sedersi o allungarsi a terra. Questo spesso ci fa innervosire ancora di più perché pensiamo che il cane non voglia avvicinarsi e ci stia disobbedendo; in realtà, nel suo linguaggio, sta cercando di calmarci e di dirci che non vuole proprio “litigare” con noi. GRATTARSI E SCROLLARSI: a meno che il cane non abbia prurito, se si gratta senza un reale motivo fisico lo fa per allentare la tensione; stesso discorso vale per il gesto di scrollarsi, tranne quando lo fa per altre evidenti ragioni, ad esempio per spruzzare via l’acqua dopo essere uscito sotto la pioggia. METTERSI IN MEZZO: è un segnale calmante che non lascia dubbi. Il cane si frappone fisicamente tra altri due cani che si fronteggiano e tra i quali avverte tensione o tra due persone per lui troppo vicine - anche se magari si stanno solo abbracciando - perché nel linguaggio canino l’abbraccio come manifestazione d’affetto non esiste; anzi l’animale può interpretarlo come un preludio allo scontro e pertanto mettersi in mezzo per scongiurarlo.Segnali calmanti nel cane: ci sono anche delle espressioni consigliate. Accanto ai segnali calmanti nel cane che comportano un movimento di tutto il corpo del quattro zampe, questo ne compie altri che potremmo definire d’espressione perché riguardano più la mimica e l’espressività:DISTOGLIERE LO SUARDO E GIRARE LA TESTA: per i cani fissarsi negli occhi stando l’uno di fronte all’altro è un chiaro messaggio di sfida. Al contrario, quando il cane vuole inviare un segnale di pacificazione distoglie lo sguardo, spesso socchiude gli occhi, sbatte le palpebre e volta la testa dall’altra parte. SBADIGLIARE: solo qualche volta i nostri quattro zampe sbadigliano per sonno (ad esempio appena svegli), come saremmo portati a credere noi umani, mentre nella maggior parte dei casi, lo sbadiglio nel cane è un segnale calmante sia per se stesso che per gli altri, tanto che Turid Rugaas consigliava anche all’uomo di sbadigliare davanti ad un cane particolarmente nervoso o spaventato per tranquillizzarlo. LECCARSI: è uno dei segnali calmanti nel cane che il pet compie più frequentemente, magari quando gli “stiamo addosso” accarezzandolo e coccolandolo insistentemente, al punto da iniziare a leccarsi le labbra e il naso oppure a leccarci il viso. Non ci sta dando “baci” perché gli piace come ci stiamo comportando con lui, ma al contrario si sta “scocciando” e vuole chiederci di smetterla.